Cf63 esecutivo web

Periodico trimestrale numero 63 luglio 2016

Alfa Romeo Giulia

PiĂš potenza alle emozioni

People

I clienti ci hanno sorpreso.

Positivamente.

In una congiuntura nazionale e internazionale ancora complessa e con una ripresa economica fragile, il mercato del noleggio a lungo termine continua ad offrire risultati positivi in questo primo semestre del 2016.

Il settore in questi anni è stato capace di innovare l'offerta in modo incessante, ampliare i target di riferimento e diffondere in modo nuovo il concetto di auto e della sua funzione di mobilità.

Come spesso accade, la realtà è molto semplice ed evidente. Dopo anni nei quali abbiamo stimolato una certa clientela verso il noleggio a lungo termine, convinti che il servizio fosse in linea con le loro aspettative, la risposta comincia ad arrivare. Le piccole ditte, che sono l'ossatura economica del Paese, i professionisti, che sono particolarmente demanding sul fronte dei servizi uniti all'auto, stanno scegliendo in numero sempre maggiore il nostro prodotto di noleggio.

Oggi nessuno più dubita del fatto che il nostro servizio possa essere ottimamente apprezzato da queste nuove fasce di clientela.

Ma noi di LeasePlan non stiamo mai fermi. Da un paio d'anni abbiamo iniziato a comunicare anche a una popolazione diversa, quella dei privati cittadini. Lo abbiamo fatto sponsorizzando importanti realtà sportive, come l'alpinista Simone Moro e – soprattutto – il Genoa Calcio.

Soprattutto, perché il calcio arriva a tutti, è lo sport nazionale per definizione ed è perciò trasversale. Lo abbiamo fatto anche con la comunicazione pubblicitaria nelle TV nazionali – i primi del settore. Molti hanno sollevato dubbi sul fatto che fosse il momento adatto, sostenendo che forse era troppo presto per parlare a clienti per i quali l'auto non è (anche) uno strumento di lavoro. Magari erano perplessità legittime. Dopotutto, nessuno può davvero prevedere i tempi, quando ci si muove in terreni inesplorati, come quando si fa innovazione.

Adesso i fatti ci stanno dando ragione anche su questo. Non solo per i contratti che stiamo raccogliendo con clienti privati, ossia muniti solo di codice fiscale e non di partita IVA, ma per l'enorme successo che sta riscontrando la nostra ultima iniziativa, Four Season, insieme a FCA. Stiamo incontrando nei principali outlet del Paese migliaia di persone, interessate a noleggiare per un anno i quattro modelli di 500 (la Classica, la 500L, la 500X e la Cabrio) in una rotazione di tre mesi ciascuna, per poi eventualmente sceglierne una per i successivi tre anni.

Il numero di clienti che ad oggi hanno manifestato interesse è altissimo, ben superiore alle migliori previsioni. Questa volta sì, siamo sorpresi da questo riscontro che ci dà fiducia per ulteriori iniziative che stiamo pianificando nei riguardi di questo target, come ad esempio il progetto dedicato ai dipendenti delle aziende clienti non assegnatari di auto aziendali.

Alfonso Martínez Cordero Managing Director LeasePlan Italia Spa

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Sommario

Editore LeasePlan Italia Spa viale Alessandro Marchetti, 105 00148 Roma telefono: +39 06 96707428 email: carfleet@leaseplan.it www.leaseplan.it Direttore editoriale Alfonso Martínez Cordero Direttore responsabile Mauro Manzoni Direttore scientifico Pier Luigi del Viscovo Capo redattore Alessandro Palumbo Art director Indro Uttinacci Hanno collaborato Gianpiero Bottino Francesca Carli Barbara Crimaudo Pier Luigi del Viscovo Nicola Desiderio Marco Di Pietro Alessandro Palumbo

Carfleet 63 luglio 2016 05 Il futuro visto dall’usato XI edizione del convegno CarNext

08 Io guiderò da sola Lo stato dell’arte della guida autonoma

Prezioso Amuleto

Non è solo un benefit

16 PrivatePlan L’innovativa offerta LeasePlan dedicata ai privati

22 Ford S-Max Sportivamente vostra

48 Opel Astra Sports Tourer Il passato non pesa

Pubblicità GDN Marketing & Comunicazione Srl gianpiero.denigro@libero.it

Registrazione Tribunale di Milano n.98/1997 Tiratura: 15.000 copie

connessa con il manager Intervista a S. Broggi, Leasing Company Fleet & Pan European Operational Manager di Bridgestone

44 Renault Talisman 12 Auto da manager

Prove su strada a cura di Nicola Desiderio

Stampa Modulgraf Srl Via di Santa Procula, 23/23A 00040 Pomezia (Roma)

42 Bridgestone

52 I musei dell’auto più belli del mondo Panorama delle esposizioni dedicate alle quattro ruote

26 Mercedes Classe E Lavoratrice autonoma

30 News on the road 38 In vetta conta la strategia Intervista ai due alpinisti Simone Moro e Alex Txikon

56 Summit in campo neutrale Reportage dal Salone di Ginevra

60 Hot repair contro il fermo macchina Intervista a W. Villella, Business Solutions Manager di PPG Italia

62 La macchina dei numeri Il mercato società e noleggio e i prezzi dell’automotive

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Trend

di Barbara Crimaudo

Il futuro visto dall’usato L’undicesima edizione del convegno di CarNext, gruppo LeasePlan ci ha regalato quest’anno una duplice faccia: quella consueta del business dell’usato e quella nuova della mobilità e del suo futuro.

Il via ai lavori e l’introduzione del convegno “IL FUTURO VISTO DALL’USATO” è stata curata da Franco Oltolini, Operation Director di LeasePlan Italia S.p.A. e responsabile di CarNext. Tra tante cifre, la prima che salta all’occhio è quella di 4,2 milioni d’italiani, che nel 2015 hanno acquistato un’auto. Questo, è un dato importante che ci segnala finalmente di aver superato la soglia dei 4 milioni, dopo tre anni di apnea intorno ai 3,8 milioni di acquisti l’anno.

Per i costruttori i numeri sopra sono fuori misura, visto che la loro ottica considera solo coloro che comprano il nuovo, non tenendo conto di coloro che scelgono di acquistare l’usato: comprano comunque una vettura per loro “nuova”.

Il processo d’invecchiamento

del parco circolante del bel Paese continua a crescere rispetto al decennio scorso, dove i voluminosi acquisti di auto nuove (incluso il fenomeno incentivi che lo ha sostenuto) hanno tenuto l’età media sotto gli 8 anni, secondo l’ACI ora (2015), siamo a 10.

Nello specifico, quattro anni fa i veicoli dai 7 anni in su rappresentavano la metà delle transazioni, lo scorso anno sono arrivate a superare il 60%. Aumentano le vendite delle automobili con più di 10 anni mettendo in evidenza il salto dal 29% del 2012 al 36% del 2015.

Dati diversi si registrano per l’usato proveniente dalle società di noleggio, questo ha un’anzianità media di 4 anni, soprattutto è un prodotto fresco e sicuro essendo garantito dai programmi di manutenzione

Franco Oltolini, Direttore Operativo di LeasePlan Italia

previsti dalle stesse imprese.

A tal proposito, le auto provenienti dalla flotta in noleggio LeasePlan sono sottoposte a manutenzione e agli acquirenti privati viene erogata una garanzia convenzionale. Questa dura fino a 36 mesi e copre i guasti meccanici derivanti da rottura improvvisa, inclusi quelli delle parti elettriche e elettroniche; differenziandosi così da quella convenzionalmente offerta dal mercato di massimo 12 mesi. Tutto questo assicura la massima trasparenza sulla

Marco Foresi, Remaketing Manager di CarNext

storia del veicolo e garantisce che i chilometri dichiarati sono quelli realmente percorsi.

I dati hanno lasciato agevolmente il passo (nella seconda parte del convegno), alle considerazioni sulla mobilità e il suo futuro. In una società sempre più connessa e attenta alle novità tecnologiche leggiamo alcune considerazioni di: Alfonso Martínez Cordero (A.D., LeasePlan), Daniele Capezzone (Camera dei Deputati), Paolo Cuccia (Presidente, Gambero Rosso), Massimo Valerii (Direttore Generale, Censis) e Gianpiero Wyhinny (Managing Director, Seat).

“Mai dire mai, tutto cambierà”. È incoraggiante l’intervento di Gianpiero Wyhinny, continua: “Stiamo entrando in una fase che porterà nuovi cambiamenti che non ho mai visto nel mondo automobilistico sia dal punto di vista hardware, sia dell’uso della macchina. Dobbiamo prepararci a vedere nuove cose e cogliere le opportunità per sfruttare questi cambiamenti”. ➔

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Trend

Massimo Valeri sottolinea come la tecnologia ha cambiato i nostri investimenti e influenzato le nostre scelte. “In quell’arco di tempo (riferito alla crisi ndr.), c’è stata un’impennata delle spese delle famiglie per l’acquisto delle tecnologie digitali, servizi di telefonia e connessioni mobili del 146% contro una decrescita del 7,5% dei consumi.

Una cifra impressionante che nell’ ultimo anno è cresciuta.

Gli italiani hanno considerato quel tipo di spesa come un investimento, che ha dato loro il potere individuale di disintermediazione e generando risparmio economico e di tempo. 15 milioni di italiani fanno e-commerce e così si è definito un nuovo ciclo di economia, con il trasferimento della creazione di valore dalle filiere economiche produttive tradizionali a nuovi ambiti. Il mercato dell’auto e della mobilità dovrà fare i conti con le nuove realtà: vivere, organizzarsi e costituirsi all’interno dell’ecosistema digitale. Nel futuro la mobilità sarà individuale

e con l’auto al centro, anche se non di proprietà ma, in noleggio o car sharing”.

La rivoluzione digitale corre con la sua velocità, per tale è necessario crearle lo spazio adeguato secondo Daniele Capezzone: “Sul tema della mobilità futura nessun politico potrà essere mai più efficace del mercato e prevedere le evoluzioni future. Quindi nell’incertezza degli scenari la politica deve optare per un minor intervento pubblico e agevolare l’evoluzione delle tecnologie lasciando il massimo delle opzioni e un ambiente fiscale e burocratico, che sia friendly.

La visione di mobilità secondo Alfonso Martínez Cordero è già in atto e la stiamo vivendo: “Siamo in un’economia dello sharing, ma dobbiamo sempre e comunque agevolare coloro che portano avanti la produzione (case automobilistiche, edilizia…). LeasePlan ha compiuto da poco 25 anni nel corso dei quali si è completamente

La mobilità e il suo futuro al centro del dibattito

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trasformata e chissà cosa saremo domani. Penso ai nostri clienti che in futuro potrebbero condividersi le nostre auto in noleggio, ma c’è tanto lavoro da fare prima di arrivare a questi scenari”.

“La mobilità ci unisce, ci rende tutti collaboratori”, secondo Paolo Cuccia. Nel senso che rispetto al passato quando la relazione era tra un’azienda e il

cliente, già oggi (ma domani ancora di più) ci sono più operatori (aziende), che contribuiscono a soddisfare le esigenze di acquisto e di fruizione di beni e servizi. Inoltre, Cuccia afferma: “Il digitale può essere l’evoluzione ma, non dimentichiamoci che abbiamo sempre bisogno degli oggetti e a monte della loro produzione”. Un futuro che sembra sempre più vicino e sempre più mobile.

Io guiderò da sola Quando la Volkswagen lanciò il primo sistema di parcheggio semiautomatico sulla Touran, per pubblicizzarlo scelse la musica della sigla del telefilm Supercar nel quale una Pontiac Trans Am è Kitt, un’auto che pensa e decide da sola proteggendo il suo guidatore da ogni pericolo, comunicando costantemente con lui e raggiungendolo ovunque. Il sogno per il fleet manager, che può monitorare e controllare tutto il patrimonio rotabile, costantemente. Sarà così la mobilità del futuro non troppo lontano, che facilita la vita e soprattutto la salva: ogni anno muoiono sulle strade circa 1,2 milioni di persone in incidenti che, nel 95% dei casi, sono causati dall’umanità di chi guida ovvero da errori di valutazione, distrazioni e finitezza sensoriale. Rendere l’automobile intelligente, senziente e in comunicazione con l’ambiente e gli altri attori che vi si muovono, vuol dire risolvere alla radice non solo questo problema, ma anche molti altri legati alla mobilità come

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L’auto a guida autonoma non è più utopia e, in forme parziali, ha già fatto la sua apparizione sul mercato ed è pronta ad accelerare ulteriormente nei prossimi anni costituendo uno dei pilastri fondamentali della mobilità del futuro insieme all’elettrificazione e all’integrazione dell’automobile nell’“Internet delle cose”. Uno scenario che promette di risolvere i problemi di sicurezza, congestione ed inquinamento creati dalla mobilità individuale scardinando però non solo il business dell’automobile. l’inquinamento e il traffico massimizzando l’utilizzo dei veicoli, anche questi obiettivi imprescindibili per chi gestisce flotte e che riguarderanno una fetta sempre più ampia del circolante. Sono in molti infatti a sostenere che la guida autonoma ridefinirà il rapporto tra l’utilizzatore e la proprietà di un bene che rimane in stato di quiete per il 95-96% del proprio tempo come l’automobile. L’auto a guida autonoma è automaticamente un’auto molto più condivisa e dunque utilizzata, ma anche meno prodotta e posseduta.

Future

di Nicola Desiderio

La Barclays prevede che in mercati evoluti come gli USA le vendite di auto nuove potrebbero crollare del 40% nei prossimi 25 anni, la Morgan Stanley vede un calo della produzione già da quest’anno e per il 2030 condiviso il 15% dell’intero parco, comprendendo in questa quota i taxi, ma non le auto a noleggio.

Al contrario, tutti prevedono a livello mondiale un aumento del parco, persino il suo raddoppio entro il 2050 con 2,4 miliardi di veicoli. E lo scenario è “disruptive” anche per altri business.

L’auto capace di fare tutto da sé mentre i passeggeri dormono potrebbe eliminare alcune forme di trasporto pubblico e persino quello aereo a medio corto raggio dando un colpo durissimo agli hotel e persino al mercato immobiliare, soprattutto quello legato ai parcheggi. Senza contare quello che un traffico senza incidenti può significare per assicurazioni, riparatori, ricambisti e per la sicurezza informatica, sia per quanto riguarda i dati personali sia per mettere i veicoli al riparo da intrusioni esterne. Scenari che fluttuano tra l’inquietante e il suggestivo, che riguardano anche i modi in cui le automobili di domani potrebbero essere acquisite e allocate, problematiche che riguardano direttamente i centri di acquisto e decisione delle flotte, che potrebbero risolversi in

L’auto guiderà da sola attraverso sensori e dispositivi già presenti sui modelli attuali

un sol colpo introducendone altre ben diverse. Scenari che lasciano però insolute tre domande fondamentali: quando arriverà la guida autonoma? Chi sarà il primo ad offrirla? Sarà una casa automobilistica o su questo terreno si consumerà la prima sconfitta dell’industria tradizionale di fronte alla new economy? Di sicuro la prima ha bisogno della seconda per affrontare questa nuova sfida, pur consapevole che potrebbe uscirne subalterna, e ha piazzato proprie teste di ponte nella Silicon Valley stabilendo relazioni inedite.

Cartografia 3D, elaborazione grafica dei dati provenienti dai sensori, cloud computing e Big Data sono gli elementi fondamentali che consentono ad ogni mezzo di localizzarsi e localizzare tutto quello che lo circonda e, in definitiva, di muoversi all’interno di questo orizzonte elettronico autonomamente e in modo sicuro. Il problema minore sembra essere quello dell’hardware: Radar, Lidar, telecamere di vario tipo (semplici, stereoscopiche e surround) e sensori GPS già sono sulle nostre auto, devono solo ridursi nelle dimensioni e nei costi mentre meccanica, sterzo ➔

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Future

e freni sono già in grado di essere governati “by wire”.

Più complesso invece è fondere e coordinare queste informazioni all’interno di un cervello per il quale sono necessari 12 microprocessori, in grado di elaborare 24 Teraflop di dati. Questo sta aprendo la porta dell’automotive ad attori inaspettati come Google, Nvidia, Microsoft – ma si fanno anche i nomi di Amazon e Baidu – e altri ancora come Apple e Uber, costringendo anche mostri sacri delle 4 ruote a fare accordi come la Toyota che finanzia il MIT con un miliardo di dollari per ricerche sulla intelligenza artificiale o Audi, BMW e Mercedes a stabilire un consorzio per comprare Here, la sezione di Nokia che si occupa di mappe.

Tutti portano avanti le loro attività di ricerca, sia su strada sia in proving ground specifici come la MCity nello stato del Michigan dove lavorano, tra gli altri, anche Ford e Honda e dove vengono riprodotte le situazioni più difficili, ovvero la guida in città. Secondo Nissan e Volvo, vi si arriverà dal 2020, Audi promette mirabilie già sulla A8 attesa nel 2017 mentre Toyota e PSA sono più prudenti di entrambi.

Altri non si sbottonano, altri ancora come FCA si accordano Google per fornirle una flotta di 100 Chrysler Pacifica, ma senza alcuna intesa sull’utilizzo esclusivo della tecnologia che sarà messa a punto e che fa ovviamente gola a molti. L’NHTSA (l’ente americano per la sicurezza) intanto ha definito 5 livelli di guida autonoma (da 0 a 4) mentre la SAE ne vede un sesto distinguendo il grado in cui l’auto guida da

Anche PSA lavora alla guida autonoma con prototipi su strada in Francia, Spagna e Olanda

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sola quando gli viene chiesto o interviene se il guidatore non agisce in modo appropriato da quello in cui l’auto è un robot che sostituisce l’uomo sempre e comunque. I modelli attuali più evoluti come BMW Serie 7, Mercedes Classe E e Volvo S90 si attestato tra il 2 e il 3. Se l’auto aiuterà o diventerà pienamente robot, ci sono visioni diverse che influenzano, a loro volta, la ridefinizione dell’abitacolo dell’auto il quale potrebbe perdere gradualmente il posto guida con tutti i suoi comandi, volante compreso.

Qualcuno vede invece prima il camion a guida autonoma dell’automobile. Di certo, la guida autonoma promette risparmi, sia sociali sia economici, impone nuove sfide ai legislatori e ai gestori delle flotte, ma apre anche nuove opportunità di business altrettanto “disruptive” per le stesse aziende di noleggio che potrebbero fronteggiare un drastico accorciamento della catena del valore nelle loro mani.

Auto da manager:

non è solo

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Trend

di Marco Di Pietro

un benefit C’è una parte della flotta che è “strategica” per l’azienda, e più ancora per il fleet manager: quella riservata ai dirigenti. Su di essa si basa una parte importante del successo della car policy, delle strategie gestionali e dell’immagine interna ed esterna del parco aziendale.

Il manager è un cliente esigente, che utilizza l’auto di flotta per i propri spostamenti business e personali: molti dirigenti passano ore e ore alla guida (o comunque a bordo dell’auto). Quindi la vettura aziendale deve rispondere alla perfezione a una serie complessa di esigenze: comfort, sicurezza, prestazioni, affidabilità in primis.

Secondo una recente indagine di Manager Italia, condotta su un campione di 2.000 manager, il 50% dei dirigenti percorre più di 30.000 chilometri all’anno, e quasi un altro 30% sfiora questa percorrenza. Per il manager, insomma, l’auto aziendale è

La possibilità di guidare una vettura di classe rimane uno dei benefit preferiti dai dirigenti.

Che non rinunciano alla tecnologia e guardano con molta attenzione alla smart mobility e all’ecologia. una sorta di secondo ufficio. Per lui l’auto è il primo biglietto da visita: esprime la sua personalità e il suo carattere.

Risulta quindi importante capire quali siano gli orientamenti attuali dei manager in fatto di mobilità aziendale e, soprattutto, quali siano i dettagli che permettono di trasformare l’auto aziendale da semplice mezzo per la mobilità in un oggetto che genera gratificazione.

Quali sono le prerogative indispensabili per un’auto manageriale? E quali sono invece i cosiddetti “nice to have”, ovvero quelle prerogative che non sono fondamentali, ma se ci sono, alzano in modo esponenziale la soddisfazione dei driver più esigenti dell’intera flotta?

Suv, connessa ed ecologica Innanzitutto qualche considerazione sulla tipologia di vetture preferite dai dirigenti.

L’ammiraglia ha ormai fatto il suo tempo, anche se alcuni non ne possono fare a meno per questioni di immagine. Potendo scegliere un’auto aziendale da guidare di persona, però, i manager si sono da tempo convertiti ai suv, secondo i risultati dell’indagine di Manager Italia.

Almeno uno su tre è ormai passato a un’auto con maggiori caratteristiche di polivalenza, rinunciando a due tipologie di carrozzeria che fino a qualche anno fa andavano per la maggiore: le station wagon e le monovolume. Sei auto dirigenziali su dieci sono di produzione tedesca, con Audi a oltre il 25%, BMW di poco sotto al 20%, Volkswagen all’11% e Mercedes al 7,5% di quota. Pare però che l’auto di rappresentanza tedesca sia più un dovere che un piacere: in molti sognano (obblighi di car policy a parte, qualora siano presenti) una vettura made in Italy: la Maserati Levante e la nuova Alfa Romeo Giulia potranno dunque svolgere un ruolo da protagonista in un prossimo futuro.

Da segnalare anche il ritorno verso gli “alternative premium brand”: Mazda e Infiniti, per esempio. Ma Volvo su tutti. Perché la gamma del nuovo corso della Casa svedese pare essere molto apprezzata, per stile, carattere, prestazioni ed ecolologia.

Massima attenzione verso le ultime Toyota e Lexus, ma anche, sul versante delle alimentazioni tradizionali, per le ultime nate di Jaguar (le F-Pace in particolare), che potrebbero giocarsela quasi ad armi pari con le cugine Land Rover.

In modo assai intelligente, a giudicare dai commenti di molti manager italiani, il Gruppo JLR ha posizionato F-Pace in una equilibratissima posizione di mezzo tra Evoque e Range Rover Sport. ➔

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Se la scelta del diesel come alimentazione è pressoché obbligata a causa del chilometraggio medio-alto, massima attenzione c’è per le alimentazioni green, in particolare quelle ibride.

Per la prossima auto aziendale, un manager su quattro opterà per una vettura dotata di motore elettrico ausiliario.

Anche perché la coscienza ecologica ha ormai conquistato pure il management: quasi tutte le aziende di medie e grandi dimensioni hanno stabilito una policy green che prevede una soglia massima di emissioni per tutta la flotta: scegliere un’auto ibrida consente di rispettare i limiti anche con le vetture di taglia più grande. In forte calo, invece, la scelta di vetture a benzina, che un tempo sfioravano il 50% delle preferenze. Oggi soltanto un manager su dieci sceglie un’automobile alimentata a “verde”.

Fondamentale, per tutti i manager, è però avere un’auto che consenta di essere

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sempre connessi con il luogo di lavoro e con i collaboratori. Bluetooth (indispensabile) e sistemi che facilitino l’utilizzo di tutti i device, dallo smartphone al tablet, meglio se inseribili in plancia.

Smart mobility graditissima Ma la nuova frontiera dell’auto aziendale per dirigenti è la smart mobility: senza arrivare alla guida autonoma (che è osservata con curiosità, per il momento, più che con interesse reale), tutti i sistemi di ausilio alla guida sono particolarmente graditi: su tutti, il cruise control adattativo, il controllo di mantenimento della carreggiata e la frenata automatica. Scarsa attenzione per i sistemi di parcheggio autonomi.

Di rigore, invece, il focus sui servizi di manutenzione e assistenza: non c’è peggior caduta di immagine per un’auto aziendale quando la vettura, che necessita di un intervento assistenziale (tollerato), è costretta a soste più lunghe del necessario.

Durata? 48 mesi per tutti Il settore delle auto di lusso è tra i più frizzanti dell’intero comparto Automotive: le novità si susseguono a ritmi serrati. E anche se i manager si sono ormai abituati a tenere l’auto per quattro anni (la formula del noleggio a 36 mesi è quasi del tutto scomparsa per le auto dirigenziali), gradiscono molto tenersi informati su tutte le novità in arrivo. Per questo motivo uno dei compiti più importanti per i fleet manager è mantenere stretti rapporti con i costruttori, magari anche attraverso l’intermediazione dei propri provider di noleggio, per avere sempre disponibili, a rotazione, i nuovi modelli all’esordio per un approfondito testdrive. Non c’è nulla di meglio, per gratificare i manager e per permettere loro di valutare le novità con criteri oggettivi, di consegnare un nuovo modello da utilizzare almeno una settimana, magari in corrispondenza di un intervento di manutenzione dell’ammiraglia aziendale.

Market

PrivatePlan L’innovativa offerta LeasePlan

dedicata ai privati Il 2016 è l’anno in cui LeasePlan, leader nel noleggio a lungo termine e gestione flotte aziendali, ha avviato un dialogo diretto con i privati, con diverse iniziative e offerte competitive.

La proposizione commerciale, davvero interessante, prevede un roadshow di presenza nei principali outlet nazionali con l’esposizione delle auto e promoter dedicati a spiegare ai consumatori i vantaggi del noleggio a lungo termine.

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Market

Nel mese di maggio LeasePlan, ha lanciato “4 Seasons”, una innovativa soluzione di mobilità che propone un modo più dinamico di vivere l’auto, consentendo di provare in un anno tutti i modelli della famiglia FIAT 500: 500, 500X, 500L e 500C. Grazie a questa soluzione, infatti, è possibile noleggiare un modello di Fiat 500 per ogni stagione, ovvero una 500 diversa ogni 3 mesi e, dopo un anno, scegliere il modello preferito e guidarlo per ulteriori 36 mesi. “Questo progetto, che vede la luce nel 25° anniversario di LeasePlan in Italia, si colloca nella più ampia strada di innovazione finalizzata a proporre soluzioni di mobilità flessibili per tutte le esigenze e tutti i target. Oggi si guida così” – afferma Alfonso Martínez Cordero, AD di LeasePlan Italia.

Al roadshow hanno preso parte anche i dipendenti di LeasePlan Italia, che con orgoglio e passione, hanno rappresentato l’azienda ai privati curiosi di approfondire l’offerta promozionale di questo prodotto così innovativo. Per il personale interno è stata un’esperienza davvero entusiasmante che ha incrementato il senso di appartenenza e ha consentito anche ai referenti commerciali di raccogliere un vero interesse verso questa formula finalmente dedicata ai privati.

Da sinistra: Alberto Viano, Alfonso Martínez, Direttore Finanziario e AD di LeasePlan Italia e Alessandro Grosso, Fleet&Business Sales Director Mercato Italia di FCA

Pratico e conveniente, il noleggio a lungo termine consente oggi anche ai privati di apprezzare i vantaggi dei servizi LeasePlan e il piacere della guida di un’auto sempre nuova.

Ma le iniziative dedicate ai Privati sono appena iniziate perché dalla fine del mese di giugno, sempre negli outlet, ci sono state ulteriori attività a diretto contatto con i consumatori, con offerte e promozioni uniche e molto convenienti per questo target a cui LeasePlan si sta avvicinando con proposizioni commerciali semplici e di sicuro interesse, per consentire loro di scoprire tutti i benefici e i

vantaggi del noleggio a lungo termine.

Anche i dipendenti di aziende Clienti sono i Privati a cui LeasePlan si rivolge oggi.

Il programma dedicato ai privati di LeasePlan prevede diverse iniziative ed attività.

Tra queste un progetto interamente dedicato ai dipendenti di aziende Clienti, il cosiddetto B2E, ovvero Business to Employee, che consente di offrire ai dipendenti di aziende clienti di LeasePlan, che non usufruiscono del benefit del veicolo aziendale, di accedere al noleggio a lungo termine a prezzi davvero concorrenziali.

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4 Seasons Con questa proposizione, unica nel suo genere, un privato che si avvicina per la prima volta al mondo del noleggio, ha la possibilità di provare ben 4 stili di guida diversi, mantenendo i vantaggi di avere, con un canone mensile tutto incluso, un ampio ventaglio di servizi operativi e amministrativi.

Per 4 week end consecutivi, LeasePlan è stata presente nei principali outlet nazionali per presentare e promuovere il prodotto 4 Seasons, partendo dall’outlet di Castel Romano (RM) il 27 maggio, poi Barberino di Mugello (FI) e Noventa di Piave (VE), fino all’outlet di Serravalle di Scrivia (AL) il week end del 17,18 e 19 giugno.

“Abbiamo scelto il gruppo automobilistico sinonimo dello stile italiano nel mondo, con il brand 500 che rappresenta un pezzo della storia dell’auto e del costume nel nostro Paese, per rivoluzionare il modo di vivere l’auto – afferma Alfonso Martínez, Amministratore Delegato di LeasePlan Italia – , coniugando il piacere della guida senza pensieri tipica del noleggio a lungo termine con la possibilità di sfoggiare un modello nuovo per ogni stagione.

Negli oltre 140 metri quadri in cui sono state situate le quattro strutture espositive, una per ogni stagione, i promoter hanno illustrato i vantaggi del noleggio a lungo termine e risposto alle molte domande dei passanti, riconfermando una discreta conoscenza del Brand e un notevole apprezzamento per il prodotto 4Seasons.

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di Nicola Desiderio

Ford S-Max sportivamente vostra La Ford S-Max arriva alla seconda generazione dopo 10 anni e 400mila unità vendute. Definita dalla casa di Dearborn “Sport Activity Vehicle”, condivide con Mondeo e Galaxy sia la piattaforma CD4 sia lo stabilimento di Valencia dove viene costruita.

Due gli allestimenti (Plus e Titanium) cui presto si aggiungerà anche il Vignale, che offre finiture e servizi esclusivi, con prezzi che partono da 29.700 e motori con potenze da 120 cv fino a 240 cv, anche con cambio automatico e, per la prima volta, la trazione integrale, come sulla versione 2.0 TDCI da 180 cv che proviamo. È ancora lei: inconfondibile La specificità della S-Max è data dal suo stile, che è quello di un’auto votata allo spazio, ma con proporzioni meno “funzionali” di quelle di un monovolume. Lunga 4,80 metri, larga 1,91 e alta 1,66, ha un frontale tipicamente Ford e il suo profilo è caratterizzato dall’andamento filante del tetto, dalla forma del montante posteriore e dal piccolo sfogo posizionato dietro il passaruota anteriore cui si aggiungono nuovi elementi come i profili che percorrono i fianchi sfumando in prossimità dei gruppi ottici, quest’ultimi collegati tra loro da una modanatura color titanio.

Il monovolume sportivo di seconda generazione dell’Ovale Blu torna con uno stile ancora più dinamico ed elegante, inoltre offre più spazio e tecnologia con comfort e sicurezza degni di una vettura premium, ma soprattutto una qualità di guida eccellente, grazie anche alla trazione integrale e al cambio automatico, senza però influenzare i consumi.

Conosce i suoi limiti. Di velocità La S-Max è parente stretta di Mondeo soprattutto dentro. Identiche l’impostazione della plancia, con consolle a ponte, e l’ergonomia. La climatizzazione si affida ancora ai tasti, presenti anche sul volante, la strumentazione invece è totalmente digitale su display da 10 pollici e completamente configurabile.

Lo schermo centrale da 8 pollici ospita il sistema infotelematico Sync2 con audio Sony e funzioni di connettività varia senza la possibilità di specchiare i dispositivi esterni. Può essere governato a sfioramento o attraverso istruzioni vocali semplificate, inoltre è corredato di guida Michelin e della chiamata d’emergenza.

Altra funzione interessante è il MyKey, che consente di impostare alcuni parametri della vettura a seconda dell’utente come limitare le prestazioni, impedire l’avviamento senza prima allacciare le cinture e inibire il disinserimento dei dispositivi di sicurezza. Utilissimo per le famiglie, ma

anche per le flotte, così come lo è Easy Fuel, il bocchettone senza tappo che elimina ogni possibilità di errore durante il rifornimento.

La sicurezza a 5 stelle EuroNCAP conta su 7 airbag, BLIS, fari a Led antiabbagliamento, sistema antisuperamento della carreggiata e cruise control che adatta la velocità in base, oltre che al mezzo che precede, alla segnaletica e ai dati del navigatore innescando, in caso di pericolo, la frenata automatica tenendo conto anche dei pedoni. Abbondante lo spazio, soprattutto con la configurazione a 5 posti (7 posti a richiesta) il cui bagagliaio parte da 700 litri e arriva a 2.200. Elettrico il sistema di abbattimento delle tre poltroncine (traslabili e regolabili in inclinazione) e di apertura del portellone. I sedili anteriori invece sono riscaldati, ventilati e provvisti di massaggio. Utili in manovra i sensori, la retrocamera, la telecamera anteriore grandangolare, il rear cross traffic alert e il sistema semiautomatico che provvede sia a parcheggiare sia a uscire dagli spazi di sosta. ➔

Drive

Ora è anche integrale La S-Max è basata sulla piattaforma CD4, la stessa di Mondeo e Galaxy, e le sospensioni posteriori sono del tipo Integral Link.

Quattro le varianti per l’assetto: standard, sportivo, a controllo elettronico e autolivellante. Due i motori a benzina: 1.5 da 160 cv e 2 litri da 240 cv (226 km/h, 0100 km/h in 8,4 s.) con cambio automatico a convertitore di coppia di serie. Tutti da 2 litri i diesel, in quattro livelli di potenza. Si va da 120 cv (5 litri/100 km pari a 129 g/km di CO2) fino al biturbo da 210 cv con cambio Powershift di serie. La variante da 150 cv può avere la trasmissione a doppia frizione o la trazione integrale, novità assoluta sulla S-Max, quella da 180 cv entrambe le opzioni contemporaneamente, come sulla vettura provata. In ar-

rivo entro l’anno anche l’Adaptive Front Steering, lo sterzo che varia il rapporto agendo non su pignone e cremagliera, ma sul collegamento tra volante e colonna.

Sportiva come nessun’altra La definizione di monovolume sta stretta alla S-Max soprattutto dopo averla guidata. Agile sul misto e granitica sui curvoni, l’americana offre una precisione e una sensazione di controllo uniche per questo tipo di auto, grazie ad un eccellente equilibrio di base e ad un sistema di trazione integrale rapido quanto efficace. Di alto livello anche il comfort, sia per l’isolamento acustico (anche grazie ai cristalli laminati) sia per quello offerto dalle sospensioni.

La S-Max pesa 18 quintali a vuoto e ha

una sezione frontale importante eppure il diesel da 180 cv con cambio Powershift se la cava bene: le prestazioni ci sono (207 km/h, 0-100 km/h 10,5 s.), la coppia di 400 Nm dà una certa vivacità e anche i consumi (5,8 litri/100 km pari a 149 g/km) sono sempre contenuti.

Un premium a tutto Ovale Ci sono auto che promettono determinate cose e altre che te la fanno scoprire chilometro dopo chilometro. La Ford S-Max è una di queste perché offre spazio, comfort e sicurezza degni di auto premium, ma ad un prezzo concorrenziale, con buone prestazioni e costi di gestione contenuti. Un’auto ideale come fringe benefit per quadri e dirigenti che hanno famiglia ed un certo stile di vita.

Ford S-Max 2.0 TDCI Powershift AWD Titanium 180 CV Dati tecnici

Dati per il fleet manager

Dati per il driver

cilindrata 1.997 cc potenza 180 CV (132 kW) lungh./largh./alt. 4,80 x 1,92 x 1,66 m peso 1.809 kg accelerazione 0-100 km/h 10,5 s. velocità massima 207 km/h trazione integrale cambio automatico 6 marce

CO2 149 g/km costo di esercizio al km (*) 0,44 euro consumo medio 5,8 l/100 km motori più flottabili: 2.0 TDCI 150 CV (anche con PowerShift o AWD) 2.0 TDCI 180 CV

sicurezza EuroNCAP ★★★★★ (2015) connettività ★★★★★ comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ spazio ★★★★★ capacità di carico 700-2.200 litri

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(*) percorrenza annua 30.000 km

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Mercedes Classe E La Mercedes Classe E arriva alla decima generazione, dopo 13 milioni di unità vendute, con la serie W213 portando novità assolute nel panorama automobilistico, ma sempre in continuità con la tradizione di un’auto che rappresenta la prima scelta per gli NCC, i taxi e anche per i dirigenti di azienda. Debutta con motori a 4 e 6 cilindri, potenze da 184 cv a 401 cv e 5 allestimenti con prezzi a partire da 51.166 euro. Proviamo la E 220d Business Sport con il nuovo diesel 2 litri da 194 cv.

La nuova Classe E si distingue nello stile dalla C e dalla S molto meno del passato riprendendone in toto gli elementi fondamentali ovvero calandra prominente, linea di cinture discendente e coda corta caratterizzata dalle luci con effetto “polvere di stelle”. La nuova E è lunga 4.923 mm (+43 mm), è addirittura più bassa e stretta di qualche millimetro e ha un passo più lungo di 65 mm, dunque ha proporzioni più filanti, sbalzi più corti e un’aerodinamica da primato, con un cx di 0,23 secondo solo allo 0,22 della CLA.

lavoratrice autonoma Auto di prestigio e di fatica, la tedesca incarna meglio di qualsiasi altra i valori del Marchio e si rinnova nel segno della continuità, ma con un vero salto in avanti per i sistemi di assistenza alla guida, capaci di governare da soli (o quasi) la vettura. Grande comfort e ottimo il nuovo diesel 2 litri.

Il futuro è ormai presente L’abitacolo è esemplare per la sintesi tra tradizione, tecnologia ed ergonomia. La strumentazione è, a richiesta, completamente digitale su due pannelli da 12,3 pollici con head-display. Innovativi anche i comandi Touch Control sul volante che replicano l’effetto dei pulsanti del Blackberry. Lo smartphone può essere ricaricato a induzione e, Apple o Android che sia, viene specchiato dal sistema Comand Online governabile a voce, con la manopola o con il touchpad, inoltre ospita i sistemi Connect Me (compresa la chiamata d’emergenza), di visione perimetrica e quelli audio, fino al Burmester da 1.450 watt con 23 altoparlanti. L’illuminazione interna può avere 64 tonalità diverse,

forse anche di più combinazioni cromatiche e di materiali.

Molto ben sfruttato lo spazio interno, grazie alla plancia poco invasiva, mentre il bagagliaio da 540 litri è ampliabile abbattendo lo schienale 40/20/40. Ma il piatto forte della Classe E è la sicurezza.

Oltre alle dotazioni oramai scontate su una Mercedes, volendo, ci sono anche le beltbag per i sedili posteriori esterni, ma soprattutto sistemi di assistenza che sono un robusto antipasto della guida autonoma. Può infatti parcheggiare da sola usando lo smartphone come telecomando e con il pacchetto Drive Pilot la berlina evita incidenti anche con i pedoni fino a 100 km/h, regola la velocità fino a 210 km/h, fino a 130 km/h mantiene la traiettoria anche in assenza delle linee di demarcazione e addirittura compie ➔

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Drive

manovre complete di sorpasso azionando l’indicatore di direzione. Si può anche “giocare” a supercar togliendo le mani dal volante, ma la macchina stessa richiama il guidatore all’ordine. Meno spettacolari, ma altrettanto inediti sono il Pre-safe sound e il Pre-Safe Assist: il primo consiste nell’attivazione del cosiddetto riflesso dello stapedio attraverso l’emissione di un leggero fruscio prima dello schianto per proteggere l’udito; il secondo invece, quando c’è il rischio di un urto laterale, spinge letteralmente gli occupanti verso il centro della vettura con il fianchetto del sedile, così da proteggerli meglio. La Classe E è inoltre predisposta per il carto-x e, grazie ad un app specifica, può trasformare gli smartphone con NFC nella chiave della vettura.

Tanto alluminio e pistoni in ferro La Mercedes Classe E è basata sulla piattaforma MRA e la scocca è per metà in acciai speciali e per metà in alluminio. In opzione ci sono le sospensioni pneumatiche multicamera, 4 tipi di assetto e due tipi di sterzo. Tutti i motori sono accoppiati al cambio automatico a 9 marce con scatola

in magnesio per ridurre il peso. Già noti il 2 litri a benzina da 184 cv e il diesel V6 3 litri da 265 cv mentre la AMG E45 è spinta dal V6 3 litri biturbo da 401 cv (0-100 km/h in 4,6 s.) con trazione integrale, che sarà disponibile anche su altri motori. Al debutto è il nuovo diesel 2 litri denominato OM 654, tutto in alluminio e con i pistoni in ferro che scorrono in canne trattate con superficie Nanonslide, per diminuire gli attriti e sopportare i 205 bar che si sviluppano in camera di scoppio. La sua caratteristica fondamentale è avere tutti i sistemi di post trattamento allo scarico (catalizzatore, DPF e SCR) attaccati al motore stesso, così da controllarne meglio la temperatura ed evitare ulteriori ingombri.

In arrivo anche la 200d da 150 cv e la 350e ibrida plug-in che promette almeno 30 km in elettrico.

Il viaggio è il suo mestiere La Classe E è la Mercedes che ti aspetti: confortevole e facile da guidare, domina la strada con una grande souplesse di marcia grazie alle doti del telaio e al motore morbido, ma prestante (240 km/h, 0-100 km/h in 7,3 s.), spalleggiato da un cambio

eccellente e che consente di viaggiare a 130 km/h a meno di 1.500 giri/min. Al vertice della categoria i consumi (4,1 litri/100 km pari a 102 g/km di CO2), effettivamente ridotti anche nell’uso normale.

Stirpe prestigiosa ed operosa Anche la W213 conferma la doppia natura della Classe E: aristocratica eppure instancabile lavoratrice, aggiungendovi un carico di tecnologia di livello assoluto per la sicurezza e innalzando gli standard di lusso, spazio, praticità ed efficienza. È tutto questo, insieme ad un’indiscutibile eleganza, a farne ancora una volta il punto di riferimento per chi ha bisogno di un’auto come strumento di lavoro e rappresentanza con la sicurezza di fare un ottimo investimento.

Mercedes E 220d Business Sport 194 CV Dati tecnici

Dati per il fleet manager

Dati per il driver

cilindrata 1.950 cc potenza 194 CV (143 kW) lungh./largh./alt. 4,92 x 1,85 x 1,47 m peso 1.680 kg accelerazione 0-100 km/h 7,3 s. velocità massima 240 km/h trazione posteriore cambio automatico 9 marce

CO2 102 g/km costo di esercizio al km (*) n.d. consumo medio 4,1 l/100 km motori più flottabili: E 200d 150 CV (in arrivo in autunno)

sicurezza EuroNCAP n.d. connettività ★★★★★ comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ spazio ★★★★★ capacità di carico 540 litri

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(*) percorrenza annua 30.000 km

News on the road

di Nicola Desiderio

Audi Q2: il quarto anello La Q2 è il quarto Suv Audi e il più piccolo della gamma. Lunga 4,19 metri, ha le migliori tecnologie delle sorelle maggiori come il Virtual Cockpit, l’head-up display e tutta la dotazione di sicurezza come i fari full led, l’ACC con stop&go e frenata autonoma salvapedoni, e il jam assist che combina anche l’azione del mantenimento attivo della corsia e il controllo dell’angolo cieco. All’avanguardia anche la telematica di bordo, con touchpad, sim integrata, hotspot per wi-fi di bordo, Carplay e Android Auto e sistemi audio che arrivano al Bang&Olufsen da 705 Watt con 14 altoparlanti. Il bagagliaio va da 405 a 1.050 litri e i motori, a benzina o gasolio, hanno cilindrate da uno (3 cilindri) a 2 litri e potenze da 116 cv fino a 190 cv con trazione anteriore e integrale e cambio S tronic, opzioni disponibili a richiesta sulle altre versioni. Carattere cittadino per la moglie del professionista.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Citroën Spacetourer: professionale e familiare Il nuovo van di Citroën si chiama Spacetourer ed è il gemello di Peugeot Traveller e Toyota Proace Verso. Basato sulla piattaforma francese EMP2, lo Spacetourer è disponibile in due passi (2,97 e 3,27 metri), tre lunghezze (4,60, 4,95 e 5,30 metri), ha fino a 9 posti e sicurezza a 5 stelle EuroNCAP. È infatti equipaggiata di ACC, frenata autonoma, lettura segnali, allerta per cambio corsia, angolo cieco, livello di attenzione e distanza di sicurezza.

Elevate anche le dotazioni per il comfort: climatizzatore trizona, porte scorrevoli motorizzate keyless e intoainment con schermo da 7 pollici e aggiornamento mappe a vita. I servizi online sono gratuiti per 3 anni e i tagliandi si fanno ogni 40mila km.

Tutti diesel con filtro SCR i motori: 1.6 95 cv e 115 cv anche con cambio ETG6 (5,1 litri/100 km pari a 133 g/km di CO2), 2 litri da 150 cv e 180 cv con cambio automatico. Tutta famiglia ed NCC.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Fiat Tipo Station wagon: marea di ritorno La nuova compatta torinese completa la sua gamma anche con le varianti 5 porte e soprattutto Station Wagon, lunga 4,57 metri e con bagagliaio che parte da 550 litri. Crescono anche la sicurezza, che ora prevede anche il cruise control adattativo e la frenata autonoma d’emergenza, e la telematica con il sistema Uconnect HD Live con schermo da 7 pollici, Android Auto e CarPlay. Comune a tutte le varianti di carrozzeria la gamma motori. Ha il cambio manuale a 5 rapporti il diesel 1.3 da 95 cv mentre hanno 6 rapporti l’1.4 a benzina di pari potenza, l’1.4 turbo da 120 cv (anche bi-fuel Gpl) e l’1.6 a gasolio da 120 cv che ha i consumi (3,7 litri/100 km pari a 98 g/km di CO2) e le prestazioni migliori (200 km/h, 0-100 km/h n 10,1 s.) e offre in opzione la trasmissione DDCT a doppia frizione. Da 17.300 euro in tre allestimenti: Easy, Lounge e Business per i clienti azienda. Universalmente flottabile.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

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Future

Hyundai Tucson: un diesel e una marcia in più Il Suv compatto coreano allarga la propria offerta con la versione spinta dal diesel 1.7 da 141 cv a trazione anteriore e cambio doppia frizione a 7 rapporti, prima disponibile a richiesta solo con l’1.6 litri turbo a benzina da 177 cv. Tale combinazione garantisce buone prestazioni (185 km/h, 0-100 km/h in 11,5 s.) con consumi contenuti (4,9 litri/100 km pari a 129 g/km) ed è offerta solo nel più ricco allestimento Xpossible a 30.750 euro. La gamma prevede anche i Classic e Comfort mentre rimangono immutate sia la dotazione di sicurezza (a 5 stelle EuroNCAP) e per il comfort, sia la gamma motori: 1.7 diesel da 115 cv e 1.6 da 132 cv e 2 litri a gasolio, con trazione integrale da 136 cv e cambio automatico a richiesta, di serie sulla versione da 185 cv. Parte da euro 21.800 euro e, come tutte le Hyundai, ha 5 anni di garanzia, assistenza e controllo gratuiti. Alta per il lungo.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Infiniti Q50: più tecnologia ed efficienza Il marchio di lusso giapponese rinnova la propria media aumentandone sicurezza, tecnologia, prestazioni ed efficienza. Al posto del V6 3.7 aspirato arriva il nuovo 3 litri biturbo, in due versioni: da 405 cv e 475 Nm e da 304 cv e 400 Nm (non disponibile in Italia) con consumi inferiori del 6,7%.

Senza variazioni la versione ibrida (V6 3.5 ed elettrico) da 364 cv, disponibile anche con la trazione integrale, e quelle con i motori più flottabili: 2 litri turbo da 211 cv e 2,1 litri diesel da 170 cv. Tutti hanno cambio automatico-sequenziale a 7 rapporti.

Rivisti anche l’esclusivo sterzo “by wire” Adaptive Active Steering, migliorato nella messa a punto e ora capace di operare correzioni in caso di sconnessioni e di vento laterale, e l’assetto con nuove tarature mentre le versioni più potenti beneficiano degli ammortizzatori a controllo elettronico e dello sterzo Rack. Giapponese d’assalto.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Jaguar F-Pace: sua altezza felina La F-Pace è il primo Giaguaro a ruote alte, è lunga 4,73 metri e ha la scocca per l’80% in alluminio.

Raffinato l’abitacolo e ampio il bagagliaio da 650 litri. La dotazione di sicurezza può contare, per la prima volta su una Jaguar, del riconoscimento pedoni per la frenata autonoma. La strumentazione è digitale su visore da 12,3 pollici e head-up display, l’avanzato sistema inTouch Control ha lo schermo da 10,2 pollici e gestisce fino a 8 dispositivi.

Esclusivo l’Active Key, un braccialetto che consente di tenere la chiave all’interno quando si fa attività sportiva. Per i motori si parte dal diesel 2 litri da 180 cv (129 g/km di CO2), a richiesta con cambio automatico e trazione integrale, di serie per i V6 3 litri: a benzina da 340 cv o 380 cv (0-100 km/h in 5,5 s.), a gasolio da 300 cv. Cinque gli allestimenti (Pure, Prestige, R-Sport, Portfolio ed S) da 44.625 euro. Fringe benefit con le unghie.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

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News on the road

di Nicola Desiderio

Kia Niro: ibrido e basta La Kia abbassa il tiro, ma solo per le dimensioni e lancia Niro, crossover compatto lungo 4,35 metri che sarà proposto solo in versione ibrida entro la fine del 2016. Avanzata la sicurezza con cruise control adattativo, frenata autonoma e la sorveglianza per angolo cieco, traffico trasversale in retromarcia e cambio corsia (con correzione attiva della traiettoria) mentre il sistema infotelematico, con schermo a sfioramento da 7 pollici, ha Apple CarPlay e Android Auto e la navigazione, aggiornabile gratuitamente per 7 anni, suggerisce come guidare nel modo più virtuoso possibile. Il sistema ibrido eroga 148 cv e 264 Nm ed è composto dall’1.6 a benzina da 105 cv, cambio a doppia frizione e motore elettrico da 32 kW alimentato dalla batteria ai polimeri di litio.

Avrà emissioni inferiori a 90 g/km di CO2, ancora meglio farà la versione ibrida-plug-in attesa per il 2017. Ibrido a flottabilità alta.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Maserati Levante: forte vento da Suv Il primo Suv del Tridente si chiama Levante, è lungo 5 metri ed è basato sul pianale della Ghibli. L’abitacolo offre un bagagliaio da 580 litri, 28 diverse combinazioni cromatiche e materiali raffinati come carbonio, Alcantara e diversi tipi di pelle. Per la sicurezza ci sono la frenata autonoma, la sorveglianza per angolo cieco e cambio corsia e la visione perimetrica attraverso lo schermo da 8,4 pollici del sistema infotelematico con sistemi audio fino a 1.280 Watt. Quattro le modalità di guida (Normal. ICE, Sport e Off Road) per armonizzare trazione integrale, sospensioni pneumatiche ad altezza variabile e infine sound e risposta dei motori, tutti V6 litri 3 litri con cambio automatico-sequenziale a 8 rapporti: a benzina, costruiti dalla Ferrari, da 350 cv o 430 cv (264 km/h 0-100 km/h in 5,2 s.) e diesel da 275 cv (7,2 litri/100 km pari a 189 g/km di CO2). Parte da 73.417 euro. Alta dirigenza.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Mini scissor door: le portiere da ipersportiva La Mini diventa ancora più sportiva ed esclusiva grazie alle “scissor door”, le portiere che si aprono ruotando in avanti verso l’alto e che possono essere ordinate come optional a 1.959 euro per le varianti hatchback 3 porte, Paceman e Cabrio. Il sistema di attuazione è elettroidraulico così che, per aprire e chiudere le portiere, è sufficiente avere la chiave in tasca e di lato uno spazio inferiore del 30% facilitando così l’uscita e l’accesso nella vettura. In futuro tali operazioni saranno possibili anche a distanza attraverso una app sullo smartphone. Le scissor door offrono la massima sicurezza contro un urto laterale e sono dotate del Pyrotechnic Emergency Exit, cariche pirotecniche che, in pochi millisecondi, ne permettono l’espulsione in caso di emergenza. Entro la fine dell’anno saranno disponibili anche per la 5 porte, la Clubman e Countryman. La macchina del divertimento.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

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Future

Nissan X-Trail: c’è spazio per tutti La proposta compatta a ruote alte con 5 o 7 posti di Nissan si chiama X-Trail. Lunga 4,64 metri, ha un abitacolo modulabile a piacimento con i due sedili della terza fila a scomparsa e quelli della seconda con suddivisione 60/40, regolabili in inclinazione e traslabili. Il bagagliaio ha il portellone elettrico e una capacità che va da 135 a 1.942 litri. La sicurezza è a 5 stelle EuroNCAP con 6 airbag e il pacchetto Safety Shield che comprende frenata automatica, sorveglianza per angolo cieco e del superamento accidentale della linea di mezzeria, lettura segnali e avviso di stanchezza per il guidatore. Due i motori 1.6: a benzina da 163 cv (200 km/h, 0-100 km/h in 9,7 s.) e diesel da 130 cv (4,9 litri/100 km pari a 129 g/km di CO2), a richiesta con cambio Xtronic o trazione integrale. A partire da 25.650 euro in cinque allestimenti: Visia, Acenta, Acenta Premium, Tekna e Business per le flotte. Alta flottabilità.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Peugeot 2008: cambio di carattere La Peugeot 2008 si rinnova e diventa più Suv nello stile. Lunga 4,16 metri, la francese ha un bagagliaio che va da 350 a 1.200 litri e la plancia con la tipica impostazione i-Cockpit (volante piccolo basso e strumentazione alta) e lo schermo da 7 pollici del sistema infotelematico, ora dotato di MirrorLink ed Apple CarPlay mentre la dotazione di sicurezza (5 stelle EuroNCAP 2013) prevede la frenata autonoma fino a 30 km/h e il Grip Control per affrontare ogni tipo di fondo. Aggiornati anche i motori. Da 1,2 litri le unità a benzina: aspirato da 82 cv, turbo da 110 cv (anche con cambio EAT6) o 130 cv (200 km/h, 0-100 km/h in 9,3 s.). Il diesel 1.6 ha il filtro FAP e SCR e tre livelli di potenza: 75 cv, 95 cv o 120 cv che consuma 3,7 litri/100 km pari a 96 g/km di CO2. Cinque gli allestimenti (Access, Active, Allure, GT Line e Crossway) con prezzi a partire da 15.860 euro. Dal rent all’aziendale.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Toyota C-HR: finalmente si osa Toyota entra nel segmento dei crossover compatti con la C-HR. Ardita e dinamica nello stile, la C-HR è basata sulla piattaforma TNGA (Toyota New Global Architecture, la stessa della Prius), ha sospensioni posteriori multi-link, è lunga 4,35 metri e ha un bagagliaio da 370 litri. Si preannuncia al vertice la sicurezza, grazie a baricentro basso, scocca ad alta resistenza e ai numerosi sistemi di assistenza alla guida: cruise control adattativo con frenata autonoma, avviso pre-collisione e rilevamento pedoni, avviso superamento corsia e angolo cieco, lettura segnali e abbaglianti a commutazione automatica. Sotto il cofano ci sarà l’1.2 turbo a benzina da 115 cv, disponibile con cambio manuale o CVT in abbinamento alla trazione integrale, e l’ibrido da 122 cv con 1.8 a benzina ed elettrico che promette emissioni di CO2 al di sotto dei 90 g/km. Arriva entro la fine del 2016. NLT senza dubbio.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

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People

Alfonso Martínez, amministratore Delegato di LeasePlan, ha moderato l’incontro e fatto emergere inoltre i tanti valori della montagna che sono declinabili anche nelle aziende e nei modelli manageriali, come il coraggio e l’analisi dei rischi, l’identità e la capacità di lavorare in squadra, la lealtà e la fiducia reciproca, la preparazione e la capacità di esplorare. È proseguita una appassionata intervista doppia ai due alpinisti tra ricordi, aneddoti e momenti toccanti, che ha conquistato la platea di clienti e fornitori LeasePlan intervenuti numerosi all’evento.

Come nasce la vostra passione per l’alpinismo?

Simone: nella mia esperienza si è trattato di un sogno nato da bambino e non per convenienza in quanto con questa disciplina non si diventa né ricchi né famosi.

In vacanza con la mia famiglia, ho imparato i primi rudimenti della via ferrata, del

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traduzione a cura di Ciro Di Palma

Alfonso Martínez, ad di LeasePlan Italia con Simone Moro (sx) e Alex Txikon (dx)

legarsi e agganciarsi. Da allora alla domanda cosa vuoi fare da grande non ho avuto più dubbi: “Voglio fare l’alpinista”.

I miei genitori mi hanno supportato in questa scelta non comune, spronandomi però ad affrontarla in modo completo e analizzando tutti gli aspetti conseguenti, dalle difficoltà tecniche a quelle di una professione remunerativa.

Alex: io sono il tredicesimo tra fratelli e

sorelle della mia famiglia. Fin da piccolo ho imparato a combattere per ottenere le cose. A 13 anni ho iniziato a fare calcio ma ho capito ben presto che non era quella la mia strada. Stare in un campo con tanta gente sugli spalti non faceva per me. Fortunatamente ho capito presto che la mia strada era l’alpinismo, il mio feeling e le mie emozioni erano per la montagna.

In una serata coinvolgente, emozionante e intensa, LeasePlan ha celebrato a Milano gli alpinisti Simone Moro e Alex Txikon per la loro magnifica e storica prima scalata in invernale del Nanga Parbat 2016.

In vetta conta la

strategia Come è nata l’idea del Nanga Parbat e come siete riusciti ad arrivare al campo base?

Simone: una decisione di questo tipo non può essere un azzardo, non puoi dire voglio andare alle Olimpiadi a fare il salto in alto senza avere una storia alle spalle.

Nel mio caso è stato un percorso fatto di 54 spedizioni e 13 anni passati negli ambienti più difficili del mondo. Spedizioni con vittorie e sconfitte perché non esiste l’uomo infallibile e perché forse non era ancora il “momento”. Nello specifico ho fatto 15 spedizioni invernali e ci tengo a sottolineare che non si tratta della versione fredda di una scalata estiva. Scalare in estate è una performance mentre scalare in inverno è una esplorazione.

Significa andare a New York in aereo o barca a vela. Il Nanga Parbat mi ha respinto nel 2011 e nel 2014 da due versanti opposti. Nel 2016 siamo arrivati in cima.

Il numero 3 mi spinge alla metafora del salto in alto. Come negli obiettivi aziendali tu decidi l’altezza dell’asticella, in modo che non sia un azzardo ma neanche un target troppo basso. Dopo due tentativi, ho corretto gli errori, aggiustato la tecnica, lavorato più duramente e al terzo è andata. Un percorso che mi ha consentito di fare quello che i migliori alpinisti del mondo tentavano da 30 anni.

Alex: volevo scoprire come era il campo base in inverno dal 2003 e sono riuscito a realizzare questo sogno nel 2011.

Quando ho fatto questa prima esperienza ho capito di voler inseguire un traguardo ancora più grande rappresentato dalla vetta del Nanga Parbat . Non è stato facile per la fatica, il freddo ma anche per tanti problemi di procedure e di permessi difficili da ottenere.

Per affrontare la montagna devi prepararti bene sul piano atletico e mentale ma è fondamentale gestire anche tutti gli aspetti amministrativi, che non sono cose secondarie. Concordo ovviamente con Simone sul fatto che scalare una montagna in inverno e molto diverso che farlo in altre stagioni. ➔

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People

I due alpinisti durante la scalata al Nanga Parbat 2016

Una volta giunti al campo base, vi mancavano ancora soltanto 4.000 metri per la vetta. Quale è stata la strategia?

Simone: quest’anno vi erano 6 spedizioni.

Io ho tentato la via Messner provata già nel 2012, la via più lunga ma più abbordabile e senza attrezzare troppo. Alex aveva scelto la via Kinsofer sicuramente più difficile dal punto di vista tecnico.

Siamo partiti il 4 dicembre e giunti a metà gennaio ho capito non saremmo riusciti per pericoli mostruosi di crepacci e rischi di terremoti. A quel punto è arrivato il generoso invito di Alex, che aveva già attrezzato la parete, a unire le forze. Nel frattempo delle 6 spedizioni era rimasta solo la nostra e abbiamo capito che l’unico modo per raggiungere un risultato storico era condividere gli sforzi, le esperienze e i due materassini dove abbiamo dormito in 4 per sei notti.

Ecco spero che questa sera siamo stati capaci di raccontare e trasferirvi il nostro sogno. In definitiva ognuno di noi ha un sogno consapevole ma ci creiamo mille alibi per non realizzarlo. Vi invito da domani a ribaltare tutto sul tavolo e scegliere il vostro sogno perché diventerete una persona più felice anche se non lo realizzate. Anche nel vostro lavoro deve esserci una parte del sogno che vi accompagna affinchè il lavoro non rappresenti solo una fonte di reddito. La lealtà di un team, la capacità di adattarsi nei ruoli, la

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condivisione dei meriti e delle sconfitte, può portare benefit alla singola individualità. In definitiva anche questa impresa storica è nata da un gesto di generosità.

Alex: per 3 settimane non ci siamo mossi dal campo base e abbiamo cercato di vivere la quotidianità cercando di trasformare le cose negative in positive.

Con Simone abbiamo studiato, preparato e tentato una strategia. Il campo base si trovava a 4300 mt dalla vetta, ma passo dopo passo abbiamo aperto la strada fino alla cima. Lavorando come un vero team, abbiamo scalato 2000 mt in condizioni molto difficili per arrivare alla base 2. Simone si gira e mi dice "ho una brutta notizia abbiamo perso due materassi”. Ma questo non ci ha fermati e siamo riusciti a raggiungere base 3 e 4. Poi alle sei di mattina ci siamo incamminati verso il nostro storico traguardo, frutto di preparazione, di capacità di adattarsi alle situazioni e di rimanere concentrati sugli obiettivi. Una volta in vetta vi è stato poco tempo per godersi il momento. Guardavo il campo base e sapevo che quello era il posto sicuro da raggiungere.

Quali i prossimi progetti per il futuro?

Potete darci qualche anticipazione?

Simone: per quanto mi riguarda intanto voglio continuare a godermi il Nanga Pardat 2016. Poi voglio continuare ad allenarmi e a mantenere rigore e disciplina

nella vita di tutti i giorni. Non sono mai stato un talento ma ho sempre cercato nel lavoro e nella preparazione il mio vantaggio competitivo. Ogni minuto in meno di un allenamento e un minuto regalato ad un avversario e io non amo farlo. La prossima avventura sarà la scalata dell’Everest in inverno senza ossigeno, mai fatta da nessuno (solo nel 1980 è stata conquistata ma con ossigeno). In considerazione della mia carriera potrei anche fermarmi qui ma sento che questo dell’Everest è un sogno che mi farà innamorare nuovamente. Continuerò poi a occuparmi di gestire delle unità di elisoccorso in quei paesi che a me hanno dato tanto e dove i servizi di assistenza non sono quelli del mondo occidentale. Un modo di ridare qualcosa indietro a questa gente e a questi territori. Non mancheranno poi gli impegni di comunicazione con il mio sesto libro e un progetto cinematografico relativo al Nanga Pardat. Una montagna, che con 4 spedizioni, è stata la mia vita per un anno.

Alex: anche per me adesso è importante godermi questo grande risultato. Sto valutando diversi progetti per il futuro ma al momento non ho ancora deciso la prossima sfida.

Sicuramente rimane la mia grande passione per la montagna e la mia determinazione per realizzare nel futuro tanti altri progetti.

Service

di Alessandro Palumbo

Bridgestone connessa

con il manager Abbiamo incontrato Simone Broggi, Leasing Company Fleet & Pan-European Operational Manager di Bridgestone il quale ha risposto alle nostre domande sulla presenza e strategia della sua azienda nel segmento flotte.

Quale priorità riveste Il segmento flotte nelle strategie di Bridgestone?

Nell’attuale contesto macroeconomico, le flotte sono un comparto interessante, che sta vivendo un periodo particolarmente florido. E’ vero che in termini assoluti si tratta poco più del 2% del parco auto circolante, ma in termini di immatricolazioni la percentuale sale oltre al 20%. Questa tendenza e stabilità nel mercato automobilistico, è già di per sé motivo di interesse per Bridgestone. Puntiamo ad incrementare ulteriormente la leadership nelle flotte anche in Italia, sfruttando tutte le potenzialità che offre il mercato.

Cito con piacere quanto dichiarato da Philippe De Smet Bridgestone's Senior Manager for Strategic Accounts Deve-

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lopment in merito alla tendenza che rivoluzionerà il settore, ovvero la connettività: "I pneumatici connected rappresentano significative opportunità di business per le flotte.

Stiamo investendo nella raccolta di dati sui consumi per ottenere una visione a 360° degli stili di guida e dell'ambiente in cui operano le gomme per inserire queste informazioni nel processo di sviluppo prodotto. Inoltre, la possibilità di inviare informazioni su pressione, temperatura, usura e condizioni della strada dal pneumatico al computer di bordo dell’auto, permette ai sistemi di sicurezza di adattarsi in base ai dati ricevuti.”

Il driver di una vettura aziendale è un cliente particolare,

Simone Broggi, Leasing Company Fleet & Pan European Operational Manager di Bridgestone

in quanto accentra su di sé sia le esigenze di lavoro, sia quelle personali e della sua famiglia. Quale approccio utilizza la sua azienda per “servire” questo cliente?

Per Bridgestone il cliente finale è assolutamente centrale e fondamentale nel suo business: il driver flotte, che percorre mediamente più di 30 mila chilometri ogni anno, ha elevate esigenze ed aspettative in termini di sicurezza e affidabilità, sia in estate che in inverno.

Per far fronte alle diverse esigenze, proponiamo una vasta gamma di pneumatici che possano soddisfare le molteplici esigenze del driver in

base al tipo di impiego. La stagione invernale nel settore noleggio ha una durata che va da Ottobre a Marzo, durante questo periodo offriamo la possibilità di stock riservati personalizzati per misura, disegno, indici di carico e velocità. Questo sicuramente porta maggiore attenzione da parte dell’organizzazione verso il prodotto, per assicurare il miglior servizio e la massima sicurezza.

Inoltre per le flotte in Car Sharing, ambito cittadino e con bassi chilometraggi annuali, proponiamo anche il prodotto All Season (Firestone Multiseason) che rappresenta un buon compromesso.

Il pneumatico ha un’influenza notevole sui costi di gestione e di manutenzione di una vettura. Quali consigli darebbe ad un fleet manager, e quali ad un driver?

Controlli periodici sulle condizioni dei pneumatici (usura battistrada, pressione di gonfiaggio, ecc) sono fondamentali per mantenere bassi i costi.

Bridgestone promuove diverse attività che puntano a sensibilizzare gestori e driver su questa tematica, come ad esempio le safety campaign attivate presso gli operatori di flotte.

Effettuare la regolare e corretta manutenzione dei pneumatici, significa poter prevedere flessibilità nel caso in cui venga proposta un’estensione di 10.000 chilometri in più previsti

nel contratto di locazione.

Spesso questo può significare che è necessario un ulteriore set di pneumatici alla fine del ciclo della macchina.

Avete una rete di assistenza dedicata al cliente aziendale?

Il cliente è il solo ed unico capitale di ogni azienda: per questo Bridgestone si pone come primo obiettivo la sua soddisfazione attraverso l’offerta continua di prodotti e servizi innovativi a sua tutela e supporto.

Bridgestone si affida all’esperienza ventennale e alla professionalità di First Stop, la rete di rivenditori indipendenti specializzati nella fornitura di servizi di assistenza per pneumatici e manutenzione auto.

First Stop è presente in Europa con oltre 2.000 punti vendita.

Grazie a qualità, professionalità, disponibilità, programmazione, gestione dei processi, vasto assortimento e disponibilità di prodotto rappresenta il punto di riferimento per automobilisti e operatori di flotta, per i quali il fermo del veicolo rappresenta un costo aziendale. La capacità di lavorare su appuntamento riduce i tempi di attesa.

Quale assortimento Bridgestone mette “su strada”?

La disponibilità del prodotto, in tutte le sue varianti è un elemento fondamentale per il gestore della flotta e per i suoi

driver: la garanzia offerta da Bridgestone in tal senso è sicuramente il fattore discriminante che porta le aziende a sceglierlo come fornitore. L’assortimento di prodotto è una gamma completa con una forte componente tecnologica, basti pensare ai nuovi DriveGuard, che rappresentano l’evoluzione dei pneumatici con tecnologia RFT perché non solo permettono di continuare la marcia per 80 km ad una velocità massima di 80km/h dopo una foratura o un danneggiamento al fianco, ma possono essere montati su tutti i modelli di auto dotati di TPMS (esclusi veicoli per il trasporto leggero).

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Drive

di Nome Cognome

Renault Talisman

prezioso amuleto

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Drive

di Nicola Desiderio

La Renault Talisman è la vettura che sostituisce la Laguna e con la quale il marchio francese si ripropone nella fascia media, fondamentale per il mercato flotte, tornando alla classica carrozzeria tre volumi e 4 porte. Basata sulla piattaforma CMF (la stessa di Espace), è offerta anche nella variante station wagon Sporter, ma noi proviamo la berlina versione Initiale Paris con il diesel 1.6 biturbo da 160 cv e cambio EDC6 che si situa al vertice del listino con 43.200 euro. I prezzi partono da 29.600 euro, gli altri allestimenti sono Zen e Intense e la gamma motori va da 130 cv a 200 cv.

Le luci della ribalta Con la Talisman la Renault torna alla classica carrozzeria 4 porte lasciando il portellone alla Sporter. Lunga 4,85 metri, la nuova media francese si situa nel cuore del proprio segmento con uno stile efficace aerodinamicamente (cx 0,27) e personale, caratterizzato da proporzioni canoniche, superfici nervate e numerosi elementi grafici costituiti da cromature e luci. Debuttano la nuova firma luminosa, che abbraccia con una C anche i paraurti formando una specie di tirabaci, e le luci posteriori 3D che si allungano verso la Losanga.

Tecnologia visibile e fruibile La Talisman, come la Espace, ha un abitacolo hi-tech e ben realizzato. La plancia è dominata al centro dal grosso schermo

Il marchio francese si affida a una vettura diversa per look, formula e nome per affermarsi nel segmento medio, da flotte per eccellenza. Personale e sofisticata nello stile, offre sicurezza a 5 stelle, sa adattarsi in tutto e per tutto ai bisogni del guidatore e grazie ad una gamma motori moderna, garantisce un ottimo bilancio tra prestazioni e bassi costi di esercizio. verticale da 8,7 pollici del sistema R-Link2 che si manovra intuitivamente come uno smartphone ed è la centrale di comando.

Grazie al pulsante Multi Sense sul tunnel, si può cambiare il carattere della vettura secondo 6 profili agendo simultaneamente su strumentazione, head-up display, illuminazione dell’abitacolo, risposta di meccanica e autotelaio, fino alla climatizzazione, al sound del motore e persino alla funzione massaggio dei sedili, provvisti anche di ventilazione e, così come il volante, rivestiti in pelle Nappa e riscaldati. Quest’ultimi sono davvero comodi e hanno poggiatesta inclinabili e provvisti di profili laterali a petalo. Comoda l’accessibilità e ampio lo spazio sia per i passeggeri, sia per i bagagli con un vano che, pur non brillando per la finitura, va da 515 litri (608 con lo spazio sotto il piano) e supera il metro cubo abbattendo lo schienale 60/40 provvisto anche di passaggio per gli sci. Comodi e capienti anche i vani presenti nell’abitacolo tra cui quello sul tunnel, dotato di chiusura a soffietto, e quello refrigerato sotto il bracciolo. Utilissimo il bocchettone di rifornimento senza tappo, comodi per le manovre i sen-

sori, la retrocamera e il sistema semiautomatico di parcheggio. Ulteriori elementi di pregio “acustico” sono l’impianto audio Bose a 7 canali e 13 altoparlanti e i cristalli laterali laminati. Scontata su una Renault la sicurezza a 5 stelle EuroNCAP grazie ai 6 airbag e a tutti i sistemi di assistenza alla guida come l’allarme per il superamento carreggiata, i fari full led a commutazione automatica, il sensore per l’angolo morto e il cruise control adattativo che si autoregola leggendo i segnali mantenendo la distanza di sicurezza e che, in caso di pericolo, attiva la frenata automatica d’emergenza. ➔

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Si fa in quattro per sterzare La Talisman è basata sulla piattaforma CMF dell’alleanza Nissan-Renault che prevede la combinazione, unica nel segmento, tra sospensioni a controllo elettronico e sistema 4Control a 4 ruote sterzanti: fino a 50-80 km/h (a seconda del programma di guida impostato) le ruote posteriori virano in controfase fino a 3,5 gradi e di 1,9 gradi in fase a velocità superiori. In questo modo la vettura è più agile sul misto e ha il diametro di sterzata della Clio (10,8 metri) mentre sul veloce diventa più stabile. Tutti da 1,6 litri i motori. L’unità a benzina parte da 150 cv e ha, a richiesta, il cambio EDC doppia frizione a 7 rapporti, standard sulla versione da 200 cv con (237 km/h, 0-100 km/h in

7,6 s.). Il diesel da 130 cv è il più virtuoso in gamma (3,9 litri/100 km pari a 102 g/km di CO2) e in optional può avere l’EDC a 6 rapporti, di serie invece sulla versione biturbo da 160 cv che abbiamo provato.

Ti capisce al volo La Talisman è un’auto comoda e, una volta fatta l’abitudine alla risposta del 4Control, se ne apprezzano i benefici sia in città sia in autostrada. Se qualcuno pensa che un 1,6 litri sia piccolo per un’auto come questa, dovrà ricredersi. Il biturbo infatti fornisce ottime prestazioni (215 km/h, 0-100 km/h in 9,4 s.), ma soprattutto ha una coppia di 265 Nm già a 1.250 giri/min che a 1.750 giri/min arriva a 380 Nm. Numeri

che, grazie anche all’ottimo cambio automatico, si tramutano in sorpassi rapidi e in un carattere brillante, quasi pepato se si sceglie la modalità Sport. Se invece si desidera attuare una guida tranquilla e virtuosa, la Talisman assicura viaggi comodi e beve davvero poco (4,5 litri/100 km pari a 115 g/km di CO2).

Una media d’attacco Il mercato è pieno di auto medie “fresche” e farsi preferire non è facile. La Talisman però, al di là del nome, non conta sulla fortuna per affermarsi offrendo stile, spazio, tecnologia per comfort e sicurezza e motori moderni, parchi nei consumi ma anche prestanti, e per di più tutti disponibili con cambio automatico.

Renault Talisman dCi EDC Initiale Paris 160 CV Dati tecnici

Dati per il fleet manager

Dati per il driver

cilindrata 1.598 cc potenza 160 CV (118 kW) lungh./largh./alt. 4,85 x 1,87 x 1,46 m peso 1.558 kg accelerazione 0-100 km/h 9,4 s. velocità massima 215 km/h trazione anteriore cambio automatico 6 marce

CO2 115 g/km costo di esercizio al km (*) n.d. consumo medio 4,5 l/100 km motori più flottabili: 1.6 dCi 130 CV (anche con EDC6) 1.6 Tce 150 CV EDC7

sicurezza EuroNCAP n.d. connettività ★★★★★ comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ spazio ★★★★★ capacità di carico 515-1.022 litri

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(*) percorrenza annua 30.000 km

Drive

Opel Astra Sports Tourer

Il passato

La decima generazione della station wagon compatta del Fulmine dà ancora più spazio a tutte le innovazioni introdotte sulla 5 porte come i fari a matrice di led e il sistema OnStar.

Invariata nelle dimensioni e senza rivoluzioni nello stile, offre però maggior agio per passeggeri e bagagli e, grazie all’aerodinamica da record e al peso inferiore fino a 190 kg, è più efficiente nei consumi e più dinamica nella guida.

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Drive

di Nicola Desiderio

non pesa L’Opel Astra Sports Tourer segue la 5 porte (già provata su CarFleet n° 60) per giocare a tutto campo nel settore delle flotte. Parte da 18.600 euro (+1.000 rispetto alla berlina) e ha un listino speculare: tre allestimenti per i clienti privati (base, Election e Innovation), due per le flotte (Business e Business Premium) e motori a benzina e gasolio con potenze comprese tra 95 cv e 200 cv. Proviamo la diesel 1.6 da 136 cv.

Più spaziosa e filante La nuova Astra Sports Tourer è lunga 4,7 metri, al pari della precedente, ed è l’auto più lunga e aerodinamica della sua categoria con un cx di 0,272, migliore persino dello 0,285 della 5 porte. Anche in questo caso, lo stile segue una linea evolutiva, aggiungendo di lato una cromatura a onda che segue la parte superiore della finestratura e si congiunge alla base del lunotto.

Un carico di tecnologia utile La Sports Tourer non è all’interno l’auto più ampia del segmento, ma offre più spazio di prima, a cominciare dai bagagli. Il vano può essere provvisto di portellone elettrico con comando “a piede”, grado d’apertura regolabile, schienale con ab-

battimento elettrico 40/20/40, riscaldabile e sistema di ripartizione FlexOrganizer.

Bassa la soglia e perfettamente regolare la forma così che la capacità di 540-1.630 litri è maggiore della precedente (5001.550 litri) e molto ben sfruttabile. Più spazio anche per i passeggeri, soprattutto per le gambe di chi sta dietro e la testa di chi siede davanti. Quest’ultimi godono (a richiesta) dei sedili AGR (Aktion Gesunder Rücken) certificati dall’ente tedesco dei fisioterapisti e dotati di ventilazione e massaggio. Ci sono meno pulsanti, il freno di stazionamento è elettrico e il poggiabraccia è fisso. Sul tunnel c’è un vano a soffietto e per il cellulare una feritoia sufficiente per dispositivi con schermo da 5 pollici. All’avanguardia la connettività con IntelliLink e OnStar. Il primo è un sistema infotele-

matico con schermo a sfioramento da 7 o 8 pollici che specchia dispositivi Apple e Android ed è in grado di connettersi con loro anche a distanza grazie all’app MyOpel e alla sim integrata. Il secondo è una sorta di assistente personale che, oltre alla chiamata d’emergenza, fornisce in ogni momento il contatto diretto con un operatore il quale, tra i vari servizi a distanza, può persino inserire una destinazione sul navigatore oppure sbloccare l’auto in caso di problemi con la chiave. A 5 stelle EuroNCAP la sicurezza grazie a 6 airbag e una nutrita lista di sistemi di assistenza alla guida tra cui quello che aiuta a mantenere la carreggiata agendo sullo sterzo e il sistema di frenata autonoma che interviene fino a 80 km/h e provvede all’arresto della vettura entro i 40 km/h. ➔

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Light vuol dire luce e leggerezza La parola d’ordine della nuova Opel Astra è “leggerezza” e, grazie alla nuova piattaforma globale D2 di General Motors, anche la Sports Tourer ha tolto fino a 190 kg dalla bilancia. Di questi, 85 kg sono stati guadagnati su scocca e 50 kg sul telaio, ma anche ruote (-11,5 kg), scarico (-9 kg) e sedili (-10 kg) hanno contribuito. Esclusivo il retrotreno a bracci longitudinali con parallelogramma di Watt trasversale, semplice come l’assale torcente, ma efficace come un Multi-Link.

Altrettanto esclusivi sono i fari IntelliLux a matrice di Led che, senza avere parti mobili e regolando accensione e spegnimento dei singoli diodi, evitano ogni abbagliamento e garantiscono una visibilità notturna eccellente. Tutti turbo ad iniezione diretta i motori tranne l’1.4 aspirato da 100 cv mentre le altre unità in gamma sono il 3 cilindri mille da 105 cv (anche

con cambio robotizzato), l’1.6 da 200 cv (235 km/h, 0-100 km/h in 7,7 s.) e l’1.4 da 150 cv che si può aver a richiesta con il cambio automatico, al pari del diesel 1.6 da 136 cv oggetto della nostra prova.

Questo motore, tutto in alluminio è stato progettato presso il Centro Powertrain GM di Torino ed è disponibile in altri tre livelli di potenza: 95 cv, 110 cv (3,6 litri/100 km e 95 g/km di CO2) e biturbo da 160 cv.

Fluida e sportiva da guidare La Sports Tourer conferma le sensazioni della berlina, con un ottimo posto di guida e una strumentazione semplice e chiara.

Silenzioso fin dall’avvio, l’1,6 litri si dimostra ancora una volta uno dei migliori motori della sua categoria.

Ha prestazioni (205 km/h, 0-100 km/h in 10,1 s.), ma soprattutto un’esemplare qualità di funzionamento con un’erogazione progressiva e corposa: 320 Nm di coppia

lisci, ben sfruttabili anche con le marce alte di un cambio dagli innesti precisi, con effetti diretti sui consumi effettivi, davvero molto bassi.

Ancora di più in questa variante, l’Astra offre un notevole comfort di viaggio e si conferma un’auto molto divertente da guidare, precisa come una sportiva, ma anche sicura. Valgono più dei 1.300 euro in listino i fari IntelliLux: con loro viaggiare al buio non fa paura.

Una flotta di carte da giocare La nuova Opel Astra Sports Tourer è un vero e proprio animale da flotte, non solo per tradizione, ma perché ha più spazio dentro senza crescere fuori, in più ha il meglio per la connettività e i chili in meno vogliono dire un TCO più basso, con ottime prestazioni e tecnologie effettivamente utili a chi usa tanto l’automobile come OnStar, i sedili AGR e i fari IntelliLux.

Opel Astra Sports Tourer 1.6 CDTI Innovation 136 CV Dati tecnici

Dati per il fleet manager

Dati per il driver

cilindrata 1.598 cc potenza 136 CV (100 kW) lungh./largh./alt. 4,70 x 1,81 x 1,51 m peso 1.403 kg accelerazione 0-100 km/h 10,1 s. velocità massima 205 km/h trazione anteriore cambio manuale 6 marce

CO2 104 g/km costo di esercizio al km (*) 0,33 euro consumo medio 3,9 l/100 km motori più flottabili: 1.6 CDTI 110 CV 1.0 Turbo 105 CV

sicurezza EuroNCAP ★★★★★ (2015) connettività ★★★★★ comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ spazio ★★★★★ capacità di carico 540-1.630 litri

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(*) percorrenza annua 30.000 km

Trend

I musei dell’auto (ma non solo!) più belli del mondo Se vi piace viaggiare e il mondo dei motori vi appassiona, questa breve guida potrà esservi utile: che si tratti di programmare una gita fuori porta entro i confini nazionali, un weekend in Europa o decidere cosa visitare nei vostri viaggi oltreoceano… ecco quali sono i musei da non perdere!

In Italia Non possiamo che partire da casa nostra. E non possiamo che iniziare con il Museo Enzo Ferrari di Modena. Realizzato proprio intorno alla casa dove il mitico Enzo nacque nel 1898, il museo è composto da un avveniristico padiglione espo-

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sitivo di oltre 2500 metri quadrati. Per i veri intenditori l’emozione più grande però arriverà varcata la soglia dell’officina di famiglia, perfettamente restaurata. Era qui che il padre di Enzo lavorava: ora è il Museo dei Motori Ferrari, dove intraprendere un viaggio nell’essenza più vera della casa automobilistica. Rimaniamo nella Motor Valley italiana: a Sant’Agata Bolognese si può visitare il museo ufficiale del marchio Lamborghini e ripercorrere la storia della casa automobilistica fondata nel 1963 dal

grande Ferruccio. Gli appassionati avranno di che entusiasmarsi alla vista della mitica Murciélago o della Miura S e di altre esclusive super car di lusso come la 350 GT, la Countach S, la Jalpa, la Espada, la Sesto Elemento e la Reventon!

Spostandoci più a nord, tappa obbligata a Torino.

Per questa città, infatti, l’automobile rappresenta un vero e proprio fenomeno culturale e sociale. Qui ha sede il MAUTO, uno dei più antichi musei dell’automobile del mondo.

Nato nel 1932 e rinnovato com-

pletamente nel 2011, con un’esposizione di circa 200 automobili originali di 80 diverse marche (dalle prime vetture a vapore del 1769) il museo intende oggi riposizionarsi a pieno titolo come punto di riferimento nella vita culturale di Torino e del territorio, sottolineando il ruolo della città come capitale italiana dell’automobile. Dal Piemonte, alla Lombardia: gli alfisti appassionati troveranno la loro Mecca nel Museo Alfa Romeo di Arese.

Sei piani di esposizione mirano a creare un ponte tra passato

Trend

di Francesca Carli

C’è il museo dove vivere esperienze di guida 4D, quello che organizza corsi per restauratori di veicoli d’epoca o quello dove troverete la prima auto mai costruita! Che amiate i veicoli d’epoca, preferiate la Formula 1, siate amanti delle due ruote o appassionati di ingegneria dei trasporti, qui troverete senz’altro il museo perfetto per voi…

Petersen Automotive Museum Photo by David Zaitz

Museo Lamborghini

e futuro, raccontando le imprese del marchio anche attraverso l’uso di realtà virtuale ed effetti 4D. Le ultime due chicche ce le regala il Veneto. A Villafranca di Verona c’è il Museo Nicolis che racconta l’evoluzione dei mezzi di trasporto degli ultimi due secoli.

Ma non solo: sono esposte qui circa 200 auto d’epoca, 120 biciclette, 105 moto, 500 macchine fotografiche, 120 strumenti musicali, 100 macchine da scrivere, piccoli velivoli, 100 volanti di Formula 1

e centinaia di opere dell’ingegno umano. In provincia di Vicenza, a Romano d’Ezzellino, si trova invece il primo museo in Europa per quanto riguarda le mostre tematiche: noto per la sua particolare filosofia espositiva, il museo Bonfanti-Vimar propone ogni sei mesi contenuti totalmente diversi, con particolare interesse verso Rally e Formula 1.

Ed è l’unico museo d’Europa a organizzare corsi per restauratori di veicoli d’epoca! ➔

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Trend

In Europa Varcando i confini nazionali, la prima tappa è quella di Stoccarda. La capitale dello stato federato del Baden-Württemberg ospita due musei di primissimo rilievo: niente meno che Mercedes-Benz e Porsche.

Il primo si estende su sedicimila metri quadri di spazio espositivo, per nove piani. I modelli esposti? Ben 160! Il Museo Porsche - la cui avveniristica sede si affaccia proprio su Porscheplatz, dove dal 1950 si producono gli ambitissimi modelli ospita più di ottanta esemplari, oltre alla riproduzione della scocca del Tipo 64 (antesignano di tutte le Porsche). In Olanda, poco fuori L’Aja, si trova invece la più antica collezione privata di auto del mondo, ospitata dal Louwman Museum. Solo per fare qualche nome: Jaguar D-Type XKD 606, Lagonda M54R e Benz Patent Motor Car del 1886 (la prima auto mai costruita)... a buon intenditor poche parole! Oltrepassiamo la Manica, dove faremo un vero e proprio viaggio nel tempo: a Weybridge, nel Surrey, si trova infatti il Brookland Museum che offre una affascinante collezione di auto, aerei e autobus storici. Una curiosità: è proprio qui che, nel 1907, venne costruito il primo circuito per corse automobilistiche.

Louwman Museum

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Nel mondo Los Angeles, California: il Petersen Automotive Museum ospita una vastissima collezione di auto da strada e da corsa, avveniristici concept vehicle, motociclette vintage e iconici mezzi Made in U.S.A., come i classici scuolabus e i tipici camioncini del latte. Ma siamo nei pressi di Hollywood... non poteva mancare anche una sezione dedicata ai motori resi celebri dal grande schermo. Se vi trovate a passare dal Massachussets, non perdetevi invece una visita alla più antica collezione di auto d’America presso il Larz Anderson Auto Museum di Brookline, città natale di John Fitzgerald Kennedy.

Il calendario di eventi, inoltre, è fitto di appuntamenti: il prossimo 7 agosto, per esempio, si terrà la giornata intitolata “Tutto Italiano”! La terra sognata da tutti gli amanti dei viaggi on the road? L’Australia, naturalmente! Nel sud del Paese, a Birdwood, ha sede il National Motor Museum: l’ideale per ripercorrere la storia del trasporto stradale della terra dei canguri, dove troverete oltre i 300 veicoli esposti - anche una vera e propria stazione di servizio degli anni ’20, ancora perfettamente funzionante. Terminiamo questo giro del mondo da veri intenditori in Giappone,

Mercedes-Benz Museum

sull’isola di Honsu. Gli appassionati di ingegneria dei trasporti andranno in visibilio visitando le sale del Toyota Commemorative Museum of Industry and Technology, dove po-

tranno ripercorrere la storia del mitico marchio nipponico e del suo fondatore Kiichiro Toyoda.

Il cuore del museo? Il camion Model g1 del 1935, primo modello di vettura Toyota.

Market

Salone di Ginevra

Summit in campo neutrale L’Automobile mostra sempre il suo lato migliore a Ginevra, che si conferma anche per la 86ma edizione il salone più ricco e interessante del mondo, proprio dove le quattro ruote sono solo vendute e non costruite. Secondo molti è proprio questa neutralità politica e industriale, oltre alla centralità geografica all’interno dell’Europa, a fare della manifestazione elvetica la più significativa a livello globale e la più seguita dagli italiani, orfani dei loro motor show storici. Ecco perché l’Alfa Romeo ha scelto l’Expo ginevrino per svelare, accanto al restyling della Giulietta con l’introduzione del cambio TCT sul diesel 1.6 da 120 cv, la gamma definitiva della Giulia, modello cruciale per il rilancio del Biscione per sfidare le tedesche nel seg-

Audi Q2 è il quarto SUV della casa di Ingolstadt

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mento delle berline premium, fondamentale per le flotte. Da par suo, l’Audi con la piccola Q2 aggiunge il suo quarto Suv in gamma e la BMW arricchisce la sua ammiraglia Serie 7 con il V12 biturbo da 650 cv della M760Li xDrive e la 740e iPerformance ibrida plug-in. Tutt’altra destinazione per il trio Citroen-Peugeot-Toyota che, dopo le piccole, affrontano il tema del van passeggeri presentando il terzetto Spacetourer-Traveller-Proace per andare all’attacco del mondo dei padroncini, degli NCC e delle sempre meno numerose famiglie numerose. Auto da flotta e da famiglia per elezione è invece la nuova Fiat Tipo che, dopo l’esordio con la tre volumi, triplica la potenza di fuoco con la 5 porte e la Station Wagon, segnando il ritorno

del costruttore torinese in una fascia di mercato abbandonata troppo in fretta. In questo segmento sta preparando le polveri la Honda, con una Civic di 11ma generazione presentata come concept ma praticamente già pronta, e si rilancia la Mazda3 con l’ottimo diesel l’1.5 da 105 cv già visto su Mazda2 e CX-3.

Tutte nuove e targabili invece sono la Opel Astra Sports Tourer e la Renault Megane Sporter, ma la partita delle station wagon si giocherà anche ai piani più alti con la Kia Optima Sportswagon, anche in versione ibrida plug-un, l’Audi S4 Avant e la Volvo V90, ultima discendente di una stirpe illustre di auto familiari e summa di tutta la tecnologia, la sicurezza e lo stile del costruttore svedese. ➔

La BMW M760Li xDrive è la massima espressione di lusso e

Market

di Nicola Desiderio

Torna la Fiat 124 Spider, con richiami stilistici evidenti all’illustre antenata prodotta tra 1966 e 1985

Anche per la 86ma edizione la manifestazione elvetica si conferma la più ricca e prestigiosa del panorama mondiale per la quantità e la qualità delle novità, molte delle quali fondamentali per le flotte, a cominciare dalla Fiat Tipo e l’Alfa Romeo Giulia.

Tornano a ruggire anche le station wagon in un mercato che va sempre di più verso le ruote alte, anche per l’ibrido e l’elettrico.

Il Ceo di Aston Martin, Andy Palmer, toglie il velo dalla DB11, la nuova sportiva britannica con motore V12 biturbo sportività secondo la casa bavarese

La Peugeot Traveller, van multispazio frutto di un progetto congiunto tra PSA e Toyota

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Market

Nuovo frontale perla Ford Kuga ristilizzata

La Renault ha fatto debuttare anche la nuova Scénic, decisa a giocare ancora un ruolo da protagonista anche in un mondo che guarda sempre meno allo spazio e sempre di più alla distanza tra ruote e suolo. E qui il Salone di Ginevra ha detto davvero tanto, a partire dal restyling della Ford Kuga, anche in versione Vignale, di una Peugeot 2008 che vuole apparire sempre più Suv, della Hyundai Tucson che guadagna il nuovo 1.7 a gasolio da 141 cv e infine della Opel Mokka che nella denominazione ora aggiunge la lettera X. La riva del lago Lemano è stata anche teatro di molti debutti assoluti in questo campo, a cominciare da quello della Maserati Levante, prima auto del Tridente a ruote alte, per sfidare i migliori Suv sportivi sul terreno delle prestazioni e dell’immagine, ma soprattutto per ricominciare la corsa verso la crescita dei volumi. Anche la Seat presenta il suo primo Suv, che si chiama Ateca ed è basato sulla piattaforma MQB, la stessa che utilizzerà la Skoda quando il concept Vision-S diventerà la Kodiak nel 2017.

Mamma Volkswagen viceversa sta pen-

La Porsche 911 R, è in pratica una GT3, ma con cambio manuale al posto del PDK

sando ad un piccolo Suv che avrà le fattezze della T-Cross Breeze e nel frattempo dà una rinfrescata alla up! mentre la Subaru ha presentato la XV Concept, in vista del debutto del modello omonimo di seconda generazione. Toyota e gruppo Hyundai hanno invece giocato a Ginevra un doppio confronto: il primo è quello della C-HR contro la Kia Niro, crossover da 4,35 metri che promettono meno di 90 g/km di CO2 grazie alle loro versioni ibride, la coreana anzi si proporrà solo con questa forma di propulsione in attesa della plug-in; il secondo riguarda la Prius che ha la prima vera sfidante nella Hyundai Ioniq, prima auto al mondo ad avere tre sfumature di elettrificazione: ibrida, ibrida plug-in ed elettrica.

La Toyota ha inoltre presentato il nuovo Hilux, mettendo ulteriore carne al fuoco nell’effervescente segmento dei pick-up,

e con il marchio di lusso Lexus ha svelato la LC 500h, coupé sportiva basata sulla nuova piattaforma GL-A, con scocca in acciaio, alluminio di carbonio e infine il nuovo sistema ibrido Multi-Stage.

Mercedes invece gioca a carte scoperte e, dopo la Classe S cabrio e la SLC, ha presentato la Classe C cabrio e il restyling della SL. Cabriolet alquanto insolita è la Range Rover Evoque Convertible. Un gradino ancora più su ed ecco le supercar come l’Aston Martin DB11, la Ferrari GTC4 Lusso, la Jaguar F-Type SVR, la Lamborghini Centenario, la Pagani Huayra BC, le Porsche 911 R e 718 Spyder senza dimenticare la Tesla Model X, primo Suv della casa di Palo Alto che aggiunge all’esotismo dell’elettrico anche le Falcon Wing e promette un’autonomia di almeno 400 km e uno 0-100 km/h in 3,4 secondi.

La Tesla ha presentato il suo primo Suv: il Model X, con le portiere ad ali di falco e un’aerodinamica eccezionale (cx di 0,24)

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Carfleet 63 luglio 2016

Service

di Gianpiero Bottino

Hot Repair contro il fermo macchina Un'auto ferma è un costo che se in tempi di vacche grasse si poteva anche sopportare, diventa insostenibile dopo che il vento è – forse irreversibilmente – cambiato. Da un lato si fanno largo innovative tecniche di gestione e acquisizione dei parchi, con soluzioni come il Corporate Car Sharing la cui nascente diffusione è favorita dall'evoluzione tecnologica che semplifica il monitoraggio costante dei mezzi e l'ottimizzazione del loro impiego. Dall'altro, emergono soluzioni sempre più sofisticate volte ad accorciare – rendendoli così meno onerosi – i fermi-macchina “patologici”, come quelli legati al caso, malaugurato ma statisticamente inevitabile, di un incidente che renda necessario il ripristino della vettura.

Il prepotente avvento dell'elettronica che ha sconvolto, con

In un momento di massima attenzione ai costi, l'esigenza di tenerli sotto controllo è una priorità alla quale nessuna funzione aziendale può sottrarsi. Non fa eccezione chi è chiamato a gestire una flotta, dovendo da sempre fronteggiare un insidioso nemico: l'insufficiente tasso di utilizzo dei veicoli affidati alle sue cure. la sua efficiente complessità, il mondo dell'autoriparazione, ridimensionando drasticamente la tradizionale figura del meccanico (o dell'elettrauto) sotto casa, non ha avuto un impatto altrettanto evidente sulle attività di carrozzeria, la cui geografia non ha subito cambiamenti altrettanto rilevanti. Lo testimoniano le circa 14.000 imprese – spesso di varie dimensioni – attive in Italia.

A questa galassia si rivolge il programma Hot Repair, innovativa proposta di PPG Automotive Refinish, la divisione della multinazionale americana specialista nella produzione

di vernici che si occupa dell'after market, come è il caso della verniciatura delle vetture reduci da un incidente. A Lainate, il centro alle porte di Milano dove ha sede Refinish Italia, abbiamo incontrato Walter Villella, responsabile del programma MVP Business Solutions.

«Il settore di cui mi occupo all'interno di PPG – ci spiega – fornisce servizi a valore aggiunto a un determinato segmento di carrozzerie, che noi definiamo di livello A in termini di dimensioni e di addetti. A questi partner offriamo soluzioni a 360 gradi per la gestione dell'attività, dagli aspetti

Il razionale look di una carrozzeria realizzata secondo lo schema Hot Repair

60

Carfleet 63 luglio 2016

economico-amministrativi e quelli più strettamente produttivi e di processo. È questo l'ambito in cui si inserisce il programma Hot Repair, più direttamente legato agli aspetti riparativi, che può essere esteso a tutte le tipologie di carrozzerie».

Chi sono i vostri clienti?

Per quanto riguarda i prodotti, i clienti sono essenzialmente i distributori, i quali poi a loro volta provvedono a consegnarli in carrozzeria. Invece nel caso dei servizi come MVP e Hot Repair, è l'azienda stessa a portarli direttamente in carrozzeria.

Service

me un ruolo particolarmente significativo. Poterlo ridurre, quindi, ha un effetto diretto sul costo di gestione dei parchi auto aziendali. Senza contare che il nostro approccio è ispirato al principio di ottimizzare i flussi riducendo i tempi di lavorazione, ma senza assolutamente incidere sulla qualità del lavoro.

Walter Villella, Business Solutions Manager di PPG Italia

Qual è il vostro approccio?

Noi interpretiamo Hot Repair come un percorso finalizzato a migliorare le metodologia di riparazione. Il nostro obiettivo non è la vendita di attrezzature, che tra l'altro non produciamo.

Si possono spendere somme ingenti per acquistare l'ultimo ritrovato, me se la struttura è inefficiente per quanto riguarda i flussi di lavoro e l'organizzazione, è come avere una Ferrari ma non poterne percepire i benefici. Noi possiamo anche suggerire delle attrezzature, ma sempre nell'ottica della metodologia Lean, che punta a ridurre gli sprechi e i tempi morti per incrementare l'efficienza e la produttività della carrozzeria.

rozzeria. Ridurre di uno o due giorni un tempo di riparazione di una settimana è un vantaggio per il cliente finale, ma anche per la carrozzeria che ne beneficia sia sul piano dell'immagine, sia su quello economico, per esempio riducendo il costo legato alla necessità di assegnare al cliente una vettura sostitutiva.

E nell'ottica flotte?

Proprio in questo settore il costo del fermo macchina assu-

Vi occupate anche di formare il personale delle carrozzerie?

Nella sede di Lainate abbiamo un training center dove passano ogni anno numerose carrozzerie che frequentano corsi di vario genere, dalla verniciatura tradizionale all'applicazione della vernice opaca agli ultimi ritrovati in termini di colore. Chi aderisce al progetto Hot Repair, poi, usufruisce della formazione dedicata, direttamente in carrozzeria, sia sul processo sia sulle nuove tecnologie.

Si può dire che, con MVP e Hot Repair PPG apra la strada alle carrozzerie 4.0, capaci di sposare la qualità artigianale e logica d'impresa. La dimo-

strazione l'abbiamo avuta in una storica carrozzeria milanese fondata quasi 60 anni fa in un quartiere popolare da Carmine Aquino e ora affidata alle cure dei figli Enzo, che si occupa degli aspetti tecnici, e Stefano, che gestisce quelli amministrativi.

Negli spazi piuttosto ristretti di un quartiere densamente popolato, la carrozzeria riorganizzata secondo la filosofia Hot Repair dispone di attrezzature d'avanguardia e di un'organizzazione che minimizza gli spostamenti di uomini e vetture. Il tutto con un'attenzione alla qualità («Oggi per fare bene il nostro lavoro bisogna conoscere i processi produttivi del costruttore» dice Enzo) rispettosa della cultura artigianale dell'azienda e con positivi risultati legati alla velocizzazione dei processi ottenuta riducendo i tempi morti: «Oggi in 500 m2 coperti riusciamo a eguagliare la produzione di carrozzerie che hanno dimensioni doppie» afferma Stefano con legittima soddisfazione.

Con quali vantaggi?

Non abbiamo la bacchetta magica, non possiamo promettere che una riparazione di due ore potrà essere effettuata in mezz'ora, ma siamo in grado di suggerire come rendere più fluidi i flussi di lavorazione, come dimensionare correttamente le attrezzature, come ottimizzare il layout della car-

La verniciatura è fondamentale per la definire la qualità di una riparazione

Carfleet 63 luglio 2016

61

La macchina dei numeri

di Alessandro Palumbo

Immatricolazioni in Italia di autovetture e fuoristrada di società 5 mesi 2016 29.391 8.448 6.902 6.716 6.640 6.236 6.096 5.275 5.193 5.118 4.997 4.941 3.128 3.006 2.951 2.794 2.622 2.433 1.866 1.794 1.778 1.545 1.444 1.008 783 759 642 555 549 511 496 470 425 382 380 320 307 92 51 43 39 18 8 8 6 30 129.196

marca FIAT VOLKSWAGEN RENAULT BMW PEUGEOT AUDI CITROEN OPEL MERCEDES LANCIA TOYOTA FORD ALFA ROMEO MINI LAND ROVER NISSAN JEEP VOLVO HYUNDAI SMART KIA SKODA DACIA PORSCHE MAZDA SEAT DS MITSUBISHI JAGUAR SUZUKI HONDA LEXUS ABARTH SUBARU SSANGYONG INFINITI MASERATI FERRARI TESLA MAHINDRA LAMBORGHINI ALTRE ESTERE ASTON MARTIN BENTLEY GREAT WALL ALTRE Totale

Elaborazioni Centro Studi UNRAE

5 mesi 2015 30.060 6.508 4.306 5.511 5.002 4.698 3.860 4.319 3.860 5.565 4.999 3.200 2.970 2.231 3.092 4.258 1.853 1.418 1.099 2.410 1.363 956 1.004 979 689 568 724 251 241 446 357 268 287 358 91 88 299 50 18 31 18 2 0 6 9 59 110.381

var % -2,2% 29,8% 60,3% 21,9% 32,7% 32,7% 57,9% 22,1% 34,5% -8,0% 0,0% 54,4% 5,3% 34,7% -4,6% -34,4% 41,5% 71,6% 69,8% -25,6% 30,4% 61,6% 43,8% 3,0% 13,6% 33,6% -11,3% 121,1% 127,8% 14,6% 38,9% 75,4% 48,1% 6,7% 317,6% 263,6% 2,7% 84,0% 183,3% 38,7% 116,7% 800,0% #DIV/0!

33,3% -33,3% -49,2% 17,0%

peso % 2016 22,7% 6,5% 5,3% 5,2% 5,1% 4,8% 4,7% 4,1% 4,0% 4,0% 3,9% 3,8% 2,4% 2,3% 2,3% 2,2% 2,0% 1,9% 1,4% 1,4% 1,4% 1,2% 1,1% 0,8% 0,6% 0,6% 0,5% 0,4% 0,4% 0,4% 0,4% 0,4% 0,3% 0,3% 0,3% 0,2% 0,2% 0,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%

Immatricolazioni in Italia di autovetture e fuoristrada di società - top 20 n.

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

62

marca FIAT FIAT FIAT LANCIA FIAT VOLKSWAGEN CITROEN FIAT TOYOTA PEUGEOT ALFA ROMEO JEEP VOLKSWAGEN RENAULT PEUGEOT RENAULT AUDI SMART BMW FIAT Totale

Carfleet 63 luglio 2016

modello PUNTO PANDA 500L YPSILON 500 GOLF C3 500X YARIS 208 GIULIETTA RENEGADE POLO KADJAR 308 CLIO A4 FORTWO SERIE 2 TIPO

5 mesi 2016 9.279 6.123 5.433 5.095 3.957 3.087 3.053 1.961 1.943 1.905 1.808 1.695 1.691 1.638 1.627 1.580 1.517 1.511 1.467 1.368 129.196

peso % 7,2% 4,7% 4,2% 3,9% 3,1% 2,4% 2,4% 1,5% 1,5% 1,5% 1,4% 1,3% 1,3% 1,3% 1,3% 1,2% 1,2% 1,2% 1,1% 1,1% 100,0%

n.

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

marca FIAT FIAT LANCIA FIAT FIAT VOLKSWAGEN TOYOTA SMART PEUGEOT CITROEN NISSAN FIAT ALFA ROMEO ALFA ROMEO MINI TOYOTA VOLKSWAGEN OPEL RENAULT LAND ROVER TOTALE

peso % 2015 27,2% 5,9% 3,9% 5,0% 4,5% 4,3% 3,5% 3,9% 3,5% 5,0% 4,5% 2,9% 2,7% 2,0% 2,8% 3,9% 1,7% 1,3% 1,0% 2,2% 1,2% 0,9% 0,9% 0,9% 0,6% 0,5% 0,7% 0,2% 0,2% 0,4% 0,3% 0,2% 0,3% 0,3% 0,1% 0,1% 0,3% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1% 100,0%

Elaborazioni Centro Studi UNRAE modello PANDA PUNTO YPSILON 500 500L GOLF YARIS FORTWO 208 C3 MICRA 500X GIULIETTA MITO MINI AYGO POLO MOKKA CLIO RANGE EVOQUE

5 mesi 2015 12.140 5.605 5.450 5.129 3.754 2.406 2.139 1.967 1.745 1.560 1.542 1.512 1.511 1.428 1.427 1.408 1.245 1.174 1.129 1.065 110.381

peso % 11,0% 5,1% 4,9% 4,6% 3,4% 2,2% 1,9% 1,8% 1,6% 1,4% 1,4% 1,4% 1,4% 1,3% 1,3% 1,3% 1,1% 1,1% 1,0% 1,0% 100%

Profit

Immatricolazioni in Italia di autovetture e fuoristrada di società di noleggio

Elaborazioni Centro Studi UNRAE

5 mesi 2016

5 mesi 2015

var %

peso % 2016

peso % 2015

FIAT

53.211

53.081

0,2%

25,4%

28,8%

FORD

14.060

10.331

36,1%

6,7%

5,6%

RENAULT

13.858

11.897

16,5%

6,6%

6,5%

VOLKSWAGEN

13.650

12.861

6,1%

6,5%

7,0%

PEUGEOT

13.251

12.999

1,9%

6,3%

7,1%

AUDI

12.490

8.891

40,5%

6,0%

4,8%

CITROEN

9.637

7.530

28,0%

4,6%

4,1%

BMW

8.875

7.069

25,5%

4,2%

3,8%

OPEL

8.614

8.645

-0,4%

4,1%

4,7%

MERCEDES

8.206

7.252

13,2%

3,9%

3,9%

NISSAN

7.702

6.130

25,6%

3,7%

3,3%

TOYOTA

6.575

2.945

123,3%

3,1%

1,6%

LANCIA

6.454

5.598

15,3%

3,1%

3,0%

SMART

6.362

5.655

12,5%

3,0%

3,1%

JEEP

4.397

4.679

-6,0%

2,1%

2,5%

ALFA ROMEO

4.012

4.771

-15,9%

1,9%

2,6%

SKODA

3.059

2.079

47,1%

1,5%

1,1%

VOLVO

2.797

3.327

-15,9%

1,3%

1,8%

LAND ROVER

2.090

1.030

102,9%

1,0%

0,6%

MINI

1.738

957

81,6%

0,8%

0,5%

SEAT

1.729

1.674

3,3%

0,8%

0,9%

KIA

1.656

740

123,8%

0,8%

0,4%

DS

853

1.176

-27,5%

0,4%

0,6%

JAGUAR

658

50

1216,0%

0,3%

0,0%

HYUNDAI

643

551

16,7%

0,3%

0,3%

DACIA

595

601

-1,0%

0,3%

0,3%

MAZDA

432

399

8,3%

0,2%

0,2%

ABARTH

399

197

102,5%

0,2%

0,1%

SUZUKI

292

168

73,8%

0,1%

0,1%

LEXUS

248

208

19,2%

0,1%

0,1%

PORSCHE

226

220

2,7%

0,1%

0,1%

INFINITI

223

69

223,2%

0,1%

0,0%

MASERATI

111

78

42,3%

0,1%

0,0%

HONDA

93

42

121,4%

0,0%

0,0%

SUBARU

84

49

71,4%

0,0%

0,0%

ALTRE

83

91

-8,8%

0,0%

0,0%

Totale

209.363

184.040

13,8%

100,0%

100,0%

marca

Immatricolazioni in Italia di autovetture e fuoristrada di società di noleggio - top 20 n.

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

marca FIAT FIAT FIAT LANCIA FIAT RENAULT PEUGEOT FORD VOLKSWAGEN NISSAN ALFA ROMEO AUDI JEEP FORD SMART PEUGEOT AUDI TOYOTA VOLKSWAGEN VOLKSWAGEN Totale

modello PANDA 500L 500 YPSILON 500X CLIO 308 FOCUS GOLF QASHQAI GIULIETTA A3 RENEGADE FIESTA FORFOUR 208 A4 YARIS POLO PASSAT

5 mesi 2016 17.112 11.688 11.160 6.454 6.358 5.634 5.420 5.134 4.780 4.096 3.933 3.808 3.716 3.690 3.452 3.445 3.429 3.106 3.065 2.984 209.363

peso % 8,2% 5,6% 5,3% 3,1% 3,0% 2,7% 2,6% 2,5% 2,3% 2,0% 1,9% 1,8% 1,8% 1,8% 1,6% 1,6% 1,6% 1,5% 1,5% 1,4% 100%

n.

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

marca FIAT FIAT FIAT LANCIA RENAULT VOLKSWAGEN ALFA ROMEO PEUGEOT FIAT SMART JEEP FIAT FORD VOLKSWAGEN AUDI PEUGEOT NISSAN FORD FORD RENAULT TOTALE

Elaborazioni Centro Studi UNRAE modello PANDA 500L 500 YPSILON CLIO GOLF GIULIETTA 308 PUNTO FORFOUR RENEGADE 500X FOCUS PASSAT A3 208 QASHQAI FIESTA C-MAX MEGANE

5 mesi 2015 16.390 15.438 11.021 5.497 5.222 4.762 4.683 4.581 4.205 3.810 3.800 3.508 3.400 2.820 2.806 2.732 2.522 2.506 2.503 2.499 184.040

peso % 8,9% 8,4% 6,0% 3,0% 2,8% 2,6% 2,5% 2,5% 2,3% 2,1% 2,1% 1,9% 1,8% 1,5% 1,5% 1,5% 1,4% 1,4% 1,4% 1,4% 100%

Carfleet 63 luglio 2016

63

Prezzi settore automotive

di Alessandro Palumbo

Auto nuove

Spese di esercizio

variazione % vs mese anno precedente

variazione % vs mese anno precedente

Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT

Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT

Assicurazioni

Manutenzione e riparazione

variazione % vs mese anno precedente

variazione % vs mese anno precedente

Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT

Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT

Carburanti e lubrificanti

Ricambi e accessori

variazione % vs mese anno precedente

variazione % vs mese anno precedente

Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT

Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT

64

Carfleet 63 luglio 2016