CarFleet n. 65

Page 1

Periodico trimestrale numero 65 gennaio 2017

Nuova

SEAT Ateca



People

Come si presenta questo 2017? Siamo preparati a un anno di novità, come forse mai prima, almeno in tempi recenti. La fonte di queste novità, pleonastico sottolinearlo, è la nuova amministrazione che si è insediata alla Casa Bianca. Le reazioni della prima ora, agli annunci e alle manifestazioni, stanno lasciando pian piano la scena, come è giusto che sia, alle politiche concrete, alle scelte reali, ai provvedimenti. Un altro passo è stato compiuto, nel percorso di allontanamento da quel Mondo nel quale siamo cresciuti nel secolo scorso, cominciato un giorno di novembre in cui crollò un muro. A distanza di quasi 30 anni, non possiamo dire di avere intorno a noi un ordine simile, ma siamo ormai consapevoli che se ne sta formando uno su basi diverse, non tanto nel nome di una o un’altra potenza, quanto nella molteplicità di esse. Un assetto che ormai non sarà più bi-polare e non sarà rappresentato solo da entità nazionali. Mettendo in fila alcuni degli avvenimenti che più hanno segnato questi decenni, il quadro emerge in maniera chiara. Dopo il muro, passiamo al 2001, una mattina di settembre, quando una grande porzione della popolazione mondiale è entrata a gamba tesa, pur senza essere una nazione, ma esprimendo a suo modo una potenza con cui fare i conti. Poi è stata la volta dello sviluppo forte e rapido di un nuovo gigante economico, la Cina, che ha polarizzato l’attenzione mentre l’altra potenza si riorganizzava, prima di riproporsi come tale. La Brexit e Trump sono la lettura in chiave occidentale del nuovo equilibrio, mobile e fluido. La novità del 2017 è vedere cosa questi fatti produrranno, mentre la BCE esaurirà la leva monetaria e l’energia sarà più cara che negli ultimi due anni. Negli stessi mesi, tanti cittadini andranno al voto in più Paesi, dovendo e volendo confrontarsi con questi venti di novità, che in modo olistico spiegheranno il loro effetto anche nei comportamenti sociali e personali. Dunque, non è egocentrico ritenere che anche le cose nostre, in breve la mobilità, continueranno a camminare lungo il percorso che da tempo è tracciato. Verso una relazione meno possessiva e più serena, utilitaristica dell’automobile. Con un’attenzione crescente ai servizi che devono accompagnarla perché sia sempre più soluzione e sempre meno problema. Da parte di LeasePlan, aggiungo solo che scriviamo “servizi” ma leggiamo “tempo”, non il nostro ma quello dei nostri clienti, la vera risorsa scarsa, con cui ci confrontiamo ogni giorno. Alfonso Martínez Cordero Managing Director LeasePlan Italia Spa

Carfleet 65 gennaio 2017

1



Sommario

Editore LeasePlan Italia Spa viale Alessandro Marchetti, 105 00148 Roma telefono: +39 06 96707428 email: carfleet@leaseplan.it www.leaseplan.it

Carfleet 65 gennaio 2017 05

Un corto molto lungo Il film di LeasePlan sul noleggio a lungo termine con Neri Marcorè

08

8 trend che cambieranno la mobilità Il rapporto di McKinsey sui trend che guideranno il prossimo futuro della mobilità

Direttore editoriale Alfonso Martínez Cordero Direttore responsabile Alessandro Casulli Direttore scientifico Pier Luigi del Viscovo Capo redattore Alessandro Palumbo

12

Nelle car grid sempre più Suv e Crossover I consigli per rinnovare la car grid nel 2017

16

Trasformazione digitale Viaggio nella trasformazione digitale delle auto

22

Ford Edge Mi manda lo zio Sam

26

Mercedes Classe E Viaggiatrice del futuro

Art director Indro Uttinacci Hanno collaborato Francesca Carli Pier Luigi del Viscovo Nicola Desiderio Marco Di Pietro Alessandro Palumbo Maurilio Rigo Prove su strada a cura di Nicola Desiderio Pubblicità GDN Marketing & Comunicazione Srl gianpiero.denigro@libero.it Stampa Modulgraf Srl Via di Santa Procula, 23/23A 00040 Pomezia (Roma) Registrazione Tribunale di Milano n.98/1997 Tiratura: 15.000 copie

30

News on the road

36

Scaricatori di app App in auto. Difficile farne a meno

38

Trasporti ultimo miglio. Così Van tutti Volkswagen scommette sul commercio elettronico e lancia il Nuovo Crafter

42

Mobility Marathon AgitaLab studia l’evoluzione degli schemi di mobilità in ateneo

44

Mini 5 porte Quella che non c’era

48

SEAT Ateca Spanish Utility Vehicle

53

Dalla carrozza… alla carrozzeria Storia e curiosità dei diversi modelli di auto

56

Salone di Parigi Rivoluzione elettrica

60

Coscienza, etica e morale: la filosofia sale a bordo dell’auto a guida autonoma

62

La macchina dei numeri Il mercato società e noleggio e i prezzi dell’automotive

Carfleet 65 gennaio 2017

3



People

di Pier Luigi del Viscovo

Un corto

molto lungo Che cos'è una pubblicità? Che cos'è un'immagine che in un attimo, con uno sguardo fugace, riesce a trasmettere un pensiero, un'emozione? O un filmato che con pochi fotogrammi, sapientemente costruito, ti racconta una storia e ti rapisce in un contesto di fantasia? Una pubblicità può essere un verso poetico oppure una narrazione estesa. LeasePlan è stata la prima, dicevamo, a scegliere di comunicare attraverso una pubblicità televisiva rivolta al grande pubblico. Prima, e ancora oggi, la comunicazione del noleggio a lungo termine è stata ed è dedicata a un target di aziende, di operatori professionali, che gestiscono una flotta di auto e veicoli commerciali. In genere, uno slogan piuttosto ragionato con un'immagine, spesso di un'auto, su una pagina di giornale. Non tanta poesia, francamente. Narrazione, non pervenuta. LeasePlan ha rotto questa consuetudine,

La storia del cortometraggio girato da LeasePlan e diffuso sul web comincia oltre due anni fa, quando LeasePlan, primo tra i noleggiatori, decise di uscire dagli schemi andando in televisione con uno spot destinato al target della piccola e media impresa e liberi professionisti. un paio d'anni fa. Nel 2014 con il lancio della campagna tv mirata al target della piccola e media impresa, nel 2015 con la sponsorizzazione del Genoa Cfc per ampliare sempre di più la conoscenza del brand, fino all’estate del 2016 quando ha proposto il noleggio a lungo termine per i privati, ossia cittadini che non usano l'auto per motivi professionali ma solo per le esigenze private – che ovviamente includono il fatto di andarci al lavoro. Tuttavia, possiamo affermare che oggi comunicare attraverso una pubblicità televisiva, sui grandi network, un senso economico pieno ce l'ha.

Ma due anni fa è stata certamente una scelta coraggiosa, dal punto di vista economico. LeasePlan è una grande multinazionale, leader di mercato, e dunque ci può stare che faccia un investimento per sviluppare una fetta importante di business. Forse però è limitativo vederla solo in questi termini. Uno spot sui grandi network nazionali, negli orari serali, quando le persone si rilassano a casa, davanti a un TG o un altro programma, fuori dunque da ogni contesto lavorativo, consente prima di tutto di entrare in questa dimensione privata, stabilire un contatto con i potenziali clienti.➔

Carfleet 65 gennaio 2017

5


People

Parlare il loro linguaggio, quello della narrazione, del racconto, delle emozioni, della simpatia. Questo verso i clienti. Ma non ci sono solo loro. C’è qualcun altro che beneficia di quel legame. Tutte le donne e gli uomini che lavorano in LeasePlan si trovano a rispondere a amici e conoscenti che hanno visto lo spot e gliene parlano, riconoscendo la società in cui lavorano, che è diventata nota, non più elitaria e conosciuta solo dagli addetti ai lavori. Un ritorno dunque che rafforza quel sentimento di orgoglio per operare in una grande azienda che parla il linguaggio di

6

Carfleet 65 gennaio 2017

tutti, che sta bene tra la gente. Proprio in questa lettura tutta interna sta il punto di attacco, la genesi ideale, e forse reale, della storia di Neri Marcorè, cliente privato e moderno, un po' distratto e molto attratto dalle connessioni della vita di tutti i giorni. Nella celebrazione dei 25 anni di LeasePlan sul mercato italiano, Neri diventa l'occasione per tutta la squadra LeasePlan di vedersi insieme, mentre giocano la loro quotidiana partita di assistere e servire i loro clienti, tutti e ciascuno nelle sue singole esigenze, alla guida di un'auto in no-

leggio con LeasePlan. In una squadra di calcio o di rugby tutti i giocatori si vedono e si guardano, è normale. Ma in un team di centinaia di donne e uomini non è sempre possibile vedere tutti gli altri all'opera. Questo non significa che ognuno non sappia e percepisca il lavoro degli altri. La storia del viaggio di Neri Marcorè è la storia di tutti i giorni, di chi ha scelto per mestiere di occuparsi degli altri altri, quando fanno una cosa specifica: si muovono. Le storie, e questa tra le storie, non sono mai oggettive. Chi le guarda vede nei fatti significati e concatenazioni che ad altri possono sfuggire o restare in penombra. Tuttavia, non è azzardato ipotizzare che in quel cameriere che serve ai tavoli, uno dei tanti che durante il viaggio si prendono cura dei clienti, spesso senza essere visti, ci siano lo spirito e la passione dell'intero team. Quel sorriso e quegli occhi simpatici non sono posticci atteggiamenti rivolti all'avventore di turno, bensì un'espressione di piacere, di soddisfazione per ciò che si sta facendo, per l’occasione di rendere piacevole una piccola parte del viaggio di Neri, e di tutti i driver, nella consapevolezza che già prima altri membri della squadra hanno fatto del loro meglio, in attesa che il viaggio continui e altri colleghi si prendano cura di quel viaggiatore e della sua auto. Per chi vuole saperne di più: www.leaseplan.it



Trend

di Francesca Carli

8

trend che cambieranno la mobilità

La mobilità oggi rappresenta la linfa vitale delle nostre città, l’energia che fa battere il cuore pulsante dei nostri centri urbani. E in futuro il suo ruolo sarà ancora più decisivo. Secondo gli analisti i trend che fungeranno da elementi catalizzatori per i trasporti di domani sono otto. Eccoli nel dettaglio… #1 Veicoli elettrici Nel 2015 le auto elettriche vendute nel mondo sono state 450mila, cifra che se-

gna il +60% rispetto alle 50mila del 2011. La maggior parte dei cosiddetti early adopter si trova negli Stati Uniti, ma anche in Europa e Cina la crescita è stata significativa. In generale, nella maggior parte dei mercati, i veicoli elettrici rappresentano comunque ancora meno dell'1% del venduto totale, nonostante esistano regioni in cui il fenomeno ha evidenza maggiore: in Norvegia, per esempio, le vendite di auto elettriche rappresentano più di un quarto del totale (in riferimento al mer-

cato dei veicoli nuovi). I ricercatori evidenziano come l’abbassamento del prezzo medio delle batterie agli ioni di litio utilizzate nei veicoli elettrici giochi un ruolo fondamentale su questo fronte: dal 2010 al 2015 tale costo è infatti sceso di ben sessantacinque punti percentuali, passando da mille a trecentocinquanta dollari per chilowattora. Ma non solo: gli esperti prevedono che tale cifra scenderà sotto ai cento dollari nel prossimo decennio.

1 Le vendite di veicoli elettrici sono aumentate e i costi delle batterie sono diminuiti velocemente

8

Carfleet 65 gennaio 2017


Trend

Entro il 2030, il 60% della popolazione mondiale vivrà in aree metropolitane. Il numero delle megalopoli con più di dieci milioni di persone continuerà a crescere e con loro aumenteranno anche densità di traffico, consumo di energia e inquinamento. Questi elementi, insieme a una rapida innovazione, porteranno a significativi cambiamenti: il rapporto “An Integrated Perspective on the Future of Mobility” redatto da McKinsey analizza i trend che guideranno il prossimo futuro della mobilità.

#2 Mobilità condivisa Il concetto di shared mobility negli ultimi anni ha modificato radicalmente l’approccio agli spostamenti (soprattutto) urbani. Anche qui i numeri parlano chiaro: gli investimenti di mercato a favore delle società di ride-hailing superavano gli undici miliardi di dollari nel 2015 e, a metà del 2016, ammontavano già a ventuno miliardi. La Cina - Paese con il maggior numero di pendolari urbani in tutto il mondo e con un basso tasso di veicoli di proprietà - ha registrato questa crescita in maniera particolarmente accentuata: Didi Chuxing, la compagnia di ride-hailing locale, dopo l'acquisizione di Uber Cina, ha oltre cinquanta milioni di utenti attivi e fornisce più di cento milioni di corse a settimana. #3 Autonomous driving Le tecnologie per l’auto a guida autonoma stanno avanzando rapidamente: a spingere in questa direzione, secondo gli analisti, sarebbero una maggiore attenzione nei confronti della sicurezza stradale, l’interesse verso potenziali risparmi e la possibilità di sfruttare le più recenti innovazioni tecnologiche. Gli sforzi di Tesla e Google sono ormai risaputi: la società di Elon Musk ha addirittura annunciato che potrebbe rilasciare sul mercato un’auto a guida autonoma entro il 2018. Da McKinsey, inoltre, sottolineano che BMW, Ford, General Motors e Volkswagen avrebbero dichiarato di prevedere l’ingresso sul mercato delle prime vetture autonome per il 2020 o il 2021. ➔

2 Gli investimenti nella Shared Mobility sono decollati

3 Autonomous Driving: lanci previsti

Carfleet 65 gennaio 2017

9


Trend

#4 Internet of Things Elemento chiave delle cosiddette smart city, l’Internet of Things giocherà un ruolo crescente anche per quanto riguarda la mobilità e la gestione dei flussi di traffico. Volvo, per esempio, sta sperimentando un social network dall’approccio machine-tomachine, che permetterà alle auto di comunicare l'una con l'altra (in tempo reale) in merito alle condizioni stradali. Tesla, brand molto attivo nella produzione e commercializzazione di vetture elettriche, invece, aggiorna il sistema informatico di bordo dei propri veicoli esattamente come avviene con le app dello smartphone: da remoto e via etere. E questo approccio, secondo gli analisti, ha buone possibilità di diffondersi nel settore automobilistico. La domanda dei clienti per auto ad alta connettività è in rapido aumento: la quota dei consumatori disposti a cambiare il marchio della propria vettura a favore di uno in grado di garantire migliore connettività, nel 2015, ha raggiunto il 37% (con il picco del 60% in Cina). Contrariamente a molte aspettative, la riservatezza dei dati non sembra preoccupare gli automo-

10

Carfleet 65 gennaio 2017

bilisti di oggi: il 76% dei clienti si dice disposto a inviare ai produttori i dati provenienti dal proprio veicolo. #5 Trasporto pubblico In tutto il mondo, le città stanno crescendo e, di conseguenza, si stanno ampliando le reti di trasporto pubblico. Gli analisti, inoltre, evidenziano come nuove forme di mobilità possano contribuire a ovviare le carenze di sistemi insoddisfacenti: è successo, per esempio, a Pinella’s Park (in Florida) dove una compagnia di trasporto pubblico ha offerto il 50% di sconto per l’utilizzo di Uber lungo il percorso di due linee di autobus recentemente soppresse. #6 Sostenibilità e vivibilità Oltre alle preoccupazioni in merito alla qualità dell'aria, gli urbanisti sono sempre più attenti al concetto di vivibilità e sostenibilità intese come approcci al vivere urbano a misura d’uomo, con il recupero di spazi cittadini. In questa direzione andranno dunque gli investimenti in piste ciclabili e infrastrutture pubbliche tese a incentivare l’abbandono dell’auto a favore di soluzioni più sostenibili.

#7 Urbanizzazione Gli analisti prevedono che l'urbanizzazione e la crescita della popolazione aumenterà la densità media delle aree metropolitane di almeno il 30% tra il 2015 e 2030. In un tale scenario, agevolare l’abbandono dell’auto privata è solo l’inizio: chi si occupa di trasporto pubblico, secondo gli esperti, dovrà investire nell'elettrificazione del parco veicoli. #8 Decentramento del sistema energetico Se i costi di produzione di energia da fonti rinnovabili continueranno a diminuire rapidamente, questa tendenza potrebbe accelerare l’adozione dei veicoli elettrici abbassando i prezzi dell’energia nelle ore di punta e risolvendo i problemi di rete (che attualmente inibiscono l’utilizzo di veicoli elettrici a livello locale). Secondo gli esperti, nelle zone soleggiate, sistemi fotovoltaici e di stoccaggio residenziali potrebbero mitigare gli impatti negativi di ricarica delle auto elettriche sulla rete, dato che i consumatori potrebbero scegliere di pagare utilizzando i propri impianti di produzione.



Service

di Marco Di Pietro

Nella car grid sempre più Suv e Crossover Mezzo milione di Suv e Crossover venduti in Italia: questa tipologia di vetture sono sempre più presenti nelle car policy, a dispetto di consumi ed emissioni non sempre contenuti. Ecco i consigli per rinnovare la car grid nel 2017. Partiamo dai numeri: tra i 50 modelli più venduti in Italia nel 2016, ben 15 appartengono alla categoria dei Suv e dei Crossover. Un modello, la Fiat 500X, è addirittura quinta assoluta con quasi 50.000 esemplari immatricolati. Se si considera che la Panda, l’auto preferita dagli italiani, (il cui prezzo medio è la metà rispetto a quello della 500X), è stata venduta in 140.000 esemplari , si può capire le dimensioni del successo della compatta “tuttofare” made in Italy. A ciò, va aggiunto che anche la “cugina” Jeep Renegade se la sta cavando egregiamente: è undicesima nella graduatoria assoluta con circa 35.000 esemplari venduti. 500X & Company detengono però un altro primato: sono i modelli che nel 2016 hanno fatto registrare il maggiore incremento di vendite rispetto all’anno precedente: in un mercato che è cresciuto di circa 16 punti percentuali, la 500X è salita del 58,6%, la Jeep Renegade del 55,1%, la Ford Ecosport del 47,4%, la Volkswagen Tiguan del 68,4%. La BMW X1, recentemente rinnovata, ha fatto segnare un progresso addirittura del 213%. Market leader Offroad, Suv e Crossover, con quasi mezzo

Immatricolazioni Suv e Crossover in Italia per canale 2012

2013

2014

2015

2016*

Privati

152.957

160.289

204.123

274.711

314.179

Aziende + NLT

41.758

35.574

46.632

74.030

93.002

Canale

RAC + Costruttori + Dealer

29.286

31.630

31.796

45.685

56.688

Totale immatricolazioni

224.001

227.493

282.551

394.426

463.869

*Nota: i dati 2016 sono relativi al periodo gennaio-novembre

milione di unità immatricolate, rappresentano in Italia il segmento di mercato più importante in termini di quota: il 27%. Citycar e Utilitarie, per intenderci, si fermano al di sotto della soglia delle 400.000 targhe ciascuna. Suv e Crossover sono modelli “trasversali”, nel senso che piacciono a qualsiasi categoria di utente: privato o business. Quindi per gli user chooser, clienti aziendali che utilizzano l’auto non soltanto per lavoro, questa tipologia di vettura rappresenta in molti casi il massimo delle aspirazioni. Per questo motivo, un fleet manager attento alle esigenze del suo cliente interno, deve continuamente aggiornare la car grid della car policy aziendale in funzione dei nuovi ingressi sul mercato. E, in fatto di Suv e Crossover, le novità si

Suv Premium, l’Alfa Romeo Stelvio sarà una delle nuove protagoniste del mercato del 2017

12

Carfleet 65 gennaio 2017

Fonte: Dataforce

susseguono a ritmo incalzante. Tanti pregi, pochi difetti In ottica flotte aziendali, quali sono i pregi di questa categoria di automobili? Innanzitutto la tenuta del valore nell’usato, che influisce positivamente sul canone di noleggio. Alla linea più gradevole rispetto ad altre carrozzerie, in molti casi non priva di una certa sportività (che attrae sempre l’utente-tipo), questi veicoli uniscono anche ulteriori altri vantaggi: permettono di guidare dominando la strada in posizione più rialzata, favorendo quindi la sicurezza; in molti casi offrono la trazione integrale che, seppure a scapito dei consumi, consente di migliorare la tenuta di strada e la stabilità nella guida su fondi difficili (pioggia e neve).


Service

Tutti sullo Stelvio Ma torniamo alla Car Policy: quali sono i pregi e i difetti degli ultimi arrivi sul mercato? Cominciamo dall’auto più venduta, la 500X di recente si è arricchita del cambio automatico a doppia frizione anche sul motore 1.6 MultiJet, un optional di sicura presa tra gli utenti di flotta. La “cugina” Renegade ha allargato la sua gamma con le motorizzazioni diesel 1.6 depotenziate a 95 e 105 CV. Quest’ultima è perfetta per le flotte, perché è proposta con la giusta dotazione: infatti l’allestimento è chiamato “business”. Per completare il quadro della produzione nazionale, il 2016 è stato l’anno di lancio della prima suv Alfa Romeo, la Stelvio, che appartiene al segmento medio Premium, ossia quello che è il punto d’arrivo per un numero elevatissimo di user-chooser. Con i suoi 4,68 metri di lunghezza, si posiziona esattamente dove la concorrenza nel mercato flotte è più agguerrita: Audi Q5 (che a gennaio arriva come seconda serie) e BMW X3 (la cui nuova edizione non arriverà prima degli ultimi mesi del 2017). Se la Stelvio si annuncia come la novità più ghiotta, nel 2017 non mancherà una nuova edizione della Volvo XC60, della Mazda CX-5 e della Renault Koleos. Inedita, invece, la Skoda Kodjaq (già in prevendita come la rinnovata Honda CR-V). Per tutti questi nuovi modelli, un difetto consiste nel livello di emissioni di CO2, sempre più un parametro di riferimento per le flotte aziendali: ovviamente Suv e Crossover non possono competere con auto più aerodinamiche (e in molti casi leggere) come le berline. Diciamo che, nella media, occorre valutare un aggravio di CO2 attorno al 10-20%. Attenzione, però: questa differenza potrebbe aumentare quando verranno introdotti sistemi di misurazione delle emissioni più aderenti all’utilizzo reale. Per tornare all’analisi delle novità, anche il segmento alto sta vivendo un periodo frizzante: a partire dalla prima Suv Maserati, la Levante, che sta riscuotendo molto successo, ma sono in arrivo una nuova Volkswagen Touareg (a fine 2017) e la Porsche Cayenne terza serie (su pianale simile).➔

Suv e Crossover crescono esponenzialmente Italia - Passenger Cars / Classifica 2016 su Tot.Market

Fonte: Dataforce 2016*

2015

1

FIAT PANDA

139.708

121.694

2

LANCIA YPSILON

61.641

52.112

3

FIAT 500L

56.084

53.910

4

FIAT 500

47.918

43.469

5

FIAT 500X

46.407

29.260

6

RENAULT CLIO

44.142

39.073

7

VW GOLF

43.150

38.101

8

FIAT PUNTO, GRANDE PUNTO

41.999

54.710

9

VW POLO

40.449

33.915

10

FORD FIESTA

40.120

37.370

11

JEEP RENEGADE

34.171

22.028

12

TOYOTA YARIS

32.926

29.799

13

PEUGEOT 208

31.421

25.865

14

FIAT TIPO

28.805

105

15

OPEL CORSA

28.192

26.390

16

NISSAN QASHQAI

26.632

25.398

17

RENAULT CAPTUR

26.047

21.655

18

ALFA ROMEO GIULIETTA

22.753

21.726

19

CITROEN C3

22.078

18.079

20

OPEL MOKKA

21.787

23.182

21

HYUNDAI TUCSON

21.754

4.335

22

PEUGEOT 2008

21.306

18.438

23

DACIA DUSTER

19.976

19.484

24

DACIA SANDERO

19.499

15.639

25

SMART FORTWO

18.398

15.460

26

PEUGEOT 308

17.934

16.346

27

AUDI A3, S3

17.905

17.235

28

FORD ECOSPORT

16.141

10.948

29

KIA SPORTAGE

15.380

16.157

30

MERCEDES A CLASS

15.351

12.368

31

RENAULT KADJAR

13.940

2.709

32

AUDI A4, S4

13.736

8.194

33

FORD C-MAX

13.497

12.140

34

VW TIGUAN

13.338

7.920

35

FORD FOCUS

13.211

12.986

36

TOYOTA AYGO

12.714

12.836

37

HYUNDAI I10

12.392

11.810

38

OPEL ASTRA

12.132

8.184

39

VW UP

11.470

11.183

40

AUDI Q3

11.417

9.341

41

KIA RIO

10.806

7.504

42

BMW 3 SERIES

10.518

8.811

43

FORD KUGA

10.407

8.068

44

VW PASSAT

10.309

9.901

45

NISSAN MICRA

10.198

12.502

46

BMW X1

10.174

3.247

47

HYUNDAI I20

10.102

10.624

48

OPEL KARL

9.215

4.125

49

MINI COUNTRYMAN

9.158

9.861

50

MINI ONE/COOPER

9.100

9.475

*Immatricolazioni mercato Italia gen-nov 2016

Carfleet 65 gennaio 2017

13


Service

La Toyota C-HR è la prima vera alternativa ibrida al diesel tra le Suv di categoria media

Andranno a sfidare Volvo XC90 e Audi Q7, che già da sole hanno rinvigorito il segmento dei Suv di lusso, assieme alla regina del segmento, la Range Rover Sport. I segmenti inferiori Pure sul versante dei segmenti più bassi, quelli per intenderci delle già nominate Fiat 500X e Jeep Renegade, si preannunciano novità a getto continuo, alcune delle quali già testate dalla stampa specializzata: come la Mini Countryman, che ora raggiunge i 4,30 metri di lunghezza. Un gradino più in alto, ecco la Nissan Qashqai sottoposta a un moderato restyling: si caratterizza per l’integrazione di sistemi di ausilio alla guida che le fanno fare un

passo in avanti verso la guida autonoma. Proprio questo è un tema fondamentale in ottica flotte: nella revisione della Car Policy è ora più che mai opportuno valutare modifiche importanti nell’ambito della dotazione di sicurezza: non basta prevedere la presenza di un congruo numero di airbag e del bluetooth, ora bisogna valutare l’adozione dei sistemi di controllo dell’attenzione alla guida, del mantenimento di carreggiata, del regolatore di velocità autoadattativo, del radar parking, dei fari automatici antiabbagliamento e full led. Per scegliere correttamente, occorre preparare, magari con l’ausilio del provider di noleggio, uno schema di benchmarking

Skoda Kodjak: il debutto della Casa ceca tra le Suv “importanti”

14

Carfleet 65 gennaio 2017

che pone a confronto i modelli della propria car grid: quali accessori di sicurezza offrono di serie, quali a pagamento e il loro prezzo di listino. Meno monovolume Tra le novità da prendere in considerazione nella Car Grid 2017 occorre mettere anche la Jeep Compass, una sorta di Grand Cherokee in miniatura (la lunghezza è di 4,4 metri), basata sulla meccanica della Renegade. Sarà adatta a chi non rinuncia alla mobilità in fuoristrada (o nei weekend sulla neve). In questo segmento di mercato si affaccia però anche una nuova tendenza: quella di sostituire le monovolume con veicoli più crossover; aveva dato il là Renault con l’Espace, poi la stessa Casa francese si è cimentata con la nuova Scénic. Ora è il turno della Peugeot 5008 (in vendita da marzo prossimo). Persino le utilitarie strizzano l’occhio ai Suv: la settima generazione delle Ford Fiesta sarà disponibile anche in versione “rialzata”. Basta diesel: c’è l’ibrido Un ultimo aspetto da non trascurare è la diffusione dei Suv ibridi: una strada inaugurata dalla Lexus NX, cui quest’anno è seguita la Toyota C-HR (che sta riscuotendo un buon successo nel segmento business, per via del livello di consumi ed emissioni molto basse, che permettono di abbandonare la tradizionale alimentazione a gasolio se le percorrenze annue non sono da record). Senza dimenticare la Kia Niro, vera e propria Crossover ibrida con la stessa meccanica della Hyundai Ioniq.



Trasformazione

16

Carfleet 65 gennaio 2017


Future

di Maurilio Rigo

digitale La nuova parola d’ordine nel mondo automotive è “digitalizzazione”. Negli ultimi anni l’evoluzione tecnologica ha subito una forte accelerazione e quello che sembrava impossibile fino a qualche tempo fa sta diventando realtà come, ad esempio la guida autonoma. La connettività è ormai un requisito imprescindibile a bordo di un veicolo e i servizi smart disponibili sono sempre più numerosi e capaci di facilitare la vita agli automobilisti. Tutto questo e molto altro ancora può avvenire soltanto attraverso il processo di digitalizzazione che permette lo sviluppo di tecnologie sempre più sofisticate, un termine che gli italiani hanno iniziato a conoscere ai tempi del famoso “switch-off” televisivo quando nel luglio del 2012 ci fu il passaggio dal segnale analogico a quello digitale. Le tecnologie digitali permettono quindi un’implementazione nella qualità e nella quantità delle possibilità di sviluppo aprendo nuove frontiere e ottimizzando i

processi di funzionamento dei vari apparati e le case automobilistiche stanno puntando molto nel campo della ricerca in questo settore. Un esempio arriva dal gruppo Volkswagen che si sta preparando con cura al cambiamento digitale e le relative trasformazioni che comporterà nell’industria automobilistica in un’ottica orientata al futuro insieme ai suoi fornitori e sta espandendo l’iniziativa denominata “Future Automotive Supply Tracks” anche verso altre componenti come, ad esempio, quelle per l’auto connessa. Un processo che vede il coinvolgimento sempre maggiore dei suoi fornitori tant’è che fino a oggi sono già stati nominati 55 partner strategici in 61 aree di competenza. “La digitalizzazione della mobilità è uno dei trend chiave del nostro settore – ha dichiarato Matthias Müller, presidente del Consiglio di amministrazione del gruppo Volkswagen – È logico, quindi, che questo argomento sia stato il focus principale

alla International Suppliers Fair. La connettività digitale sta cambiando i nostri clienti e le loro aspettative nei confronti della “mobilità”. Sta trasformando i nostri prodotti e il modo in cui li sviluppiamo, ci forniamo, li produciamo e li vendiamo. Vogliamo dar forma a questo cambiamento epocale insieme ai nostri fornitori”. Già con la “Together – Strategy 2025”, erano stati annunciati i primi interventi di trasformazione per il Gruppo e insieme a digitalizzazione, elettrificazione e servizi di mobilità, uno dei pilastri della strategia interessa il rafforzamento delle partnership. “Come risultato della trasformazione digitale della mobilità, il nostro settore sta vivendo il più grande momento di discontinuità dall’invenzione dell’automobile – ha aggiunto Johann Jungwirth, responsabile della Digitalizzazione del gruppo Volkswagen – ci stiamo evolvendo da Gruppo che produce hardware ad azienda integrata che fornisce hardware, software e servizi. Dobbiamo mantenere costante l’impegno nel settore dell’hardware ma avremo anche bisogno di portare software e servizi allo stesso elevato livello. La stretta collaborazione, sia interna ai nostri 12 forti brand, sia esterna con un gran numero di partner competenti, rappresenta un enorme vantaggio competitivo per noi. Anche questo caratterizza la nostra Together Strategy 2025”. ➔

Dimostrazione con visori di realtà aumentata nella “Media Night Volkswagen” al Motor Show di Parigi 2016

Carfleet 65 gennaio 2017

17


Future

Dieter Zetsche, Chairman of the Board of Management of Daimler AG e Head of MercedesBenz Cars, ha partecipato alla “DigitalLife Day”

Insomma si sta giocando un’importante partita nel comparto delle tecnologie automobilistiche e in campo non scendono solo le grandi “major” del settore ma vengono coinvolti anche i propri partner, come sottolinea Francesco Javier Garcia Sanz, membro del Consiglio di amministrazione del gruppo Volkswagen con responsabilità per gli Acquisti: “I megatrend tecnologici dell’industria automobilistica, come la guida autonoma, la trazione elettrica e il networking sempre più rapido, possono essere affrontati solo insieme ai nostri fornitori. Dobbiamo lavorare fianco a fianco, unire le forze e creare sinergie. Questo è l’unico modo per stare al passo con la trasformazione digitale. Una collaborazione stretta e costruttiva con loro sarà la chiave per il successo. L’iniziativa Future Automotive Supply Tracks offre un contesto appropriato. I 55 partner strategici vengono coinvolti nei cicli di innovazione del prodotto all’interno del Gruppo con più largo anticipo rispetto a quanto avveniva precedentemente e attualmente sono in corso diversi colloqui per stabilire nuove alleanze”. E digitalizzazione, guida autonoma, sicurezza e collegamento in rete sono i trend strategici nella definizione delle caratteristiche dei veicoli del futuro anche per il gruppo Daimler AG. Tendenze destinate a tradursi in molteplici e rapidi cambiamenti tecnologici che la casa di Stoccarda si prepara ad affrontare a livello globale, attraverso una capillare rete dedicata a ricerca e sviluppo costantemente aggiornata. Questa rete rappresenterà lo strumento essenziale per affrontare con suc-

18

Carfleet 65 gennaio 2017

cesso le sfide future, ponendo come presupposto la conoscenza delle esigenze dei clienti di tutto il mondo al fine di realizzare prodotti di grande appeal, oltre a tecnologie ed innovazioni pionieristiche, con cicli di sviluppo più brevi. Per riuscire nell’impresa Daimler ha realizzato un nuovo Tecnology Center dedicato alla digitalizzazione, a Tel Aviv, in Israele, considerato polo di eccellenza nel campo della ricerca in questo settore. “All’interno della nostra rete di ricerca e sviluppo globale sono presenti circa 16.000 collaboratori in tutto il mondo impegnati a rendere i nostri veicoli ancora più efficienti, connessi e sicuri – ha dichiarato Thomas Weber, membro del Board of management di Daimler AG, responsabile group research e Mercedes-Benz cars development. Con il nuovo Technology Center inaugurato a Tel Aviv intendiamo consolidare la nostra rete globale sfruttando le competenze di un Paese high-tech come Israele”. “Il Technology Center di Tel Aviv può contare su un team altamente specializzato con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente la nostra leadership nel settore dei servizi di mobilità e della digitalizzazione - ha aggiunto Sajjad Khan, vicepresidente Digital vehicle&mobility di Daimler AG - oltre allo sviluppo ed al collaudo di progetti pilota per i nuovi concept di interfaccia utente ci occuperemo anche di creare una rete con i partner locali, con le università e le aziende high-tech”. Altro esempio dell’importanza del settore digitalizzazione arriva da groupe Psa che da tempo ha puntato sulla trasformazione digitale e anche in questo caso una par-

tnership, quella con Dassault Systèmes, si è rivelata strategica. Grazie infatti alla piattaforma digitalizzata 3DExperience messa a punto dal suo partner venticinquennale è stato possibile riunire, gestire e condividere tutte le informazioni relative al prodotto, durante tutto il suo ciclo di vita, dalle prime fasi di sviluppo fino alla fase post-vendita. Tramite questa piattaforma è possibile ottenere la massima efficacia dei processi di sviluppo, la modularità, l’affidabilità, la qualità e la tracciabilità di tutti i prodotti, con dati condivisi dagli utilizzatori e accessibili in qualsiasi momento e in ogni luogo. Attraverso la piattaforma 3DExperience vengono ottimizzate le applicazioni per lo sviluppo di modelli digitali adottati da Groupe Psa dal 2000, e le applicazioni Product Lifecycle Management utilizzate a partire dal 2012. Il PLM permette di seguire tutte le fasi del ciclo di vita del veicolo, riunendo tutti i dati del prodotto, dalle masse e materiali dei componenti, passando per i modelli di calcolo e di simulazione per la progettazione, i risultati dei piani di validazione e i test realizzati, i dati industriali (gamme di assemblaggio) i dati dei fornitori, fino ai prezzi. Si rivela quindi uno strumento prezioso e importante in grado di trovare e gestire “il dato corretto nel posto giusto e al momento giusto, in totale sicurezza”. Inoltre la piattaforma 3DExperience, sempre secondo la casa, permetterà anche di ricevere i progetti più complessi, come ad esempio lo sviluppo della vettura connessa, comunicante e a guida autonoma. “Con la nuova piattaforma di Dassault Systèmes, acceleriamo la digitalizzazione dei nostri processi – ha dichiarato Gilles Le Borgne, direttore della qualità dell’ingegneria di Groupe Psa – In tal modo miglioriamo l’efficienza della nostra spesa in Ricerca & Sviluppo e dunque la nostra competitività. I risparmi ottenuti ci permettono di rafforzare il nostro portafoglio di tecnologie per soddisfare sempre di più le esigenze dei clienti”. “La trasformazione digitale di Psa copre un perimetro vastissimo che riguarda tutti i mestieri – ha aggiunto Sylvain Laurent, vicedirettore generale, operazioni AsiaOceania e vendite dirette mondiali di Dassault Systèmes – È una novità mondiale. Insieme, siamo in grado di inventare e attuare soluzioni che incarnano il futuro dell’industria dei trasporti e della mobilità, oggi in pieno cambiamento, in cui il consumatore è al centro del processo di innovazione”.





Drive

Ford Edge

Mi manda

La casa americana sottolinea il proprio passaporto con un nuovo Suv di grandi dimensioni costruito dall’altra parte dell’Atlantico che fa di stile spazio e sicurezza i propri argomenti fondamentali proponendosi con un ottimo bilancio tra immagine, contenuti e costi che ne fa un’ottima soluzione anche per le flotte.

22

Carfleet 65 gennaio 2017


Drive

di Nicola Desiderio

lo zio Sam La Ford Edge è un modello finora riservato al solo mercato nordamericano e diventato globale con il debutto della seconda generazione avvenuto nella scorsa primavera. Costruita a Oakville, nello stato canadese dell’Ontario, è proposta in Europa a partire da 46.250 euro negli allestimenti Plus, Titanium e Sport più il Vignale che include anche finiture e servizi esclusivi. Uno il motore diesel 2 litri con trazione integrale: da 180 cv o biturbo da 210 cv con cambio Powershift, oggetto della nostra prova. Accento yankee Forte, massiccia e non fa nulla per passare inosservata. La Ford Edge viene dalla terra dei Suv e si vede, anche con il metro in mano: è lunga 4,81 metri, larga 1,93 e alta 1,69, ha linee definite e alcuni elementi tipici delle Ford, ma soprattutto ha personalità ed è “americana”. Riuscite soprattutto la fiancata, forte ma alleggerita dal tendine in basso, e la coda, caratterizzata dal grande gruppo ottico posteriore che rende la Edge immediatamente riconoscibile di notte.

Spazio e sicurezza La Ford Edge porta impressi i geni di famiglia ancora di più all’interno. La plancia infatti presenta la stessa impostazione di SMax e Mondeo. Tanti i tasti sul volante (riscaldabile), fisici quelli della climatizzazione mentre per gli altri comandi si usa lo schermo da 8 pollici del sistema Sync3, governabile con la voce o con il tatto, e che finalmente ha Android Auto e Carplay, il “pinch&zoom” e una grafica più evoluta oltre alle già presenti guida Michelin e chiamata d’emergenza. La strumentazione è digitale su display da 10 pollici e ricchissima di informazioni. Esclusive di Ford, e molto interessanti anche per le flotte così come per le famiglie, sono l’Easy Fuel e il MyKey. Il primo è il bocchettone senza tappo che elimina ogni possibilità di errore durante il rifornimento, il secondo consente di impostare alcuni parametri della vettura a seconda dell’utente come limitazione prestazioni e volume sistema audio, antiavviamento in caso di mancato allaccio cinture e inibizione disinserimento dei dispositivi di sicurezza. Quest’ultima è certificata a 5 stelle EuroNCAP e conta su

7 airbag, BLIS, fari a Led intelligenti antiabbagliamento, sistema antisuperamento della carreggiata e cruise control che adatta la velocità in base, oltre che al mezzo che precede, alla segnaletica e ai dati del navigatore attivando, in caso di pericolo, la frenata automatica che tiene conto anche dei pedoni. Per la città risultano utilissimi i sensori, la retrocamera, la telecamera anteriore grandangolare a 180 gradi, il rear cross traffic alert e il sistema semiautomatico che provvede sia a parcheggiare sia a uscire dagli spazi di sosta. L’abitacolo a 5 posti offre spazio in abbondanza anche dietro, con lo schienale regolabile in inclinazione e porzioni 60/40 abbattibili elettricamente, e per i bagagli con un vano che va da 602 a 1.847 litri con portellone motorizzato. Utili la presa da 230 volt e i tanti e ampi vani sparsi per tutto l’abitacolo, apprezzabile la cura costruttiva che non indugia in preziosismi, ma offre buone sensazioni al tatto e dà una generale sensazione di solidità. Buona anche la capacità di traino pari a 2 tonnellate. Molto comodi i sedili a regolazione elettrica anche per la zona lombare e riscaldati. ➔

Carfleet 65 gennaio 2017

23


Drive

Parentele con le medie La Edge condivide con le Ford medie “europee” (Mondeo, S-Max e Galaxy) la piattaforma CD4 e dunque anche le sospensioni (posteriori Integral Link), il sistema di trazione integrale sviluppato da Ford e il motore diesel 2 litri da 180 cv con cambio manuale o biturbo da 210 cv con trasmissione Powershift a doppia frizione in umido, con palette dietro al volante per la selezione sequenziale. Praticamente pari i consumi (5,8-5,9 litri/100 km e 149152 g/km di CO2). Due gli assetti (normale e Sport) e optional lo sterzo adattativo che cambia il rapporto del comando agendo non su pignone e cremagliera come in altre auto, ma attraverso un semplice quanto ingegnoso meccanismo nascosto all’interno del piantone. Interessante anche il sistema di riduzione attiva del rumore Active Noise Control che, attraverso 3 microfoni, analizza il rumore all’interno dell’abitacolo ed emette contro onde sonore tramite gli altoparlanti del sistema audio.

450 Nm di coppia ci sono sempre (212 km/h, 0-100 km/h in 9,4 s.) mentre l’assetto sportivo e lo sterzo adattativo consentono di condurla con piacere anche sul misto. Il cambio è più incline al comfort che alla sportività e, nonostante le ruote da 20 pollici, presenti sull’esemplare in prova, la Edge digerisce bene anche le sconnessioni, ma il meglio di sé lo dà su statale e in autostrada, dove se ne apprezzano la stabilità, la silenziosità e anche i consumi, sempre più che ragionevoli. Ottimo anche il comportamento in fuoristrada: grande coppia, trasmissione automatica e un’altezza di oltre 20 cm da

terra le consentono di affrontare anche tratti di un certo impegno. La flotta può sognare americano I marchi premium offrono tanti Suv ambiti dagli user chooser, ma nessuno ha la personalità della Ford Edge e, per di più dotazione e spazio interno imbattibile, ma senza rinunce per la sicurezza, ai massimi livelli. Ecco perché il modello dell’Ovale Blu può essere proposto all’interno delle flotte come una soluzione che, oltre ad avere molti elementi razionali, punta anche all’emozione di guidare un Suv DOC, dal sapore assolutamente americano.

Alta e orgogliosa Sulla Edge si siede in alto e si domina la strada, ma senza tenerla troppo distante. Le 2 tonnellate si sentono, ma i 210 cv e i

Ford Edge 2.0 TDCI 210 CV Powershift AWD Sport Dati tecnici

Dati per il fleet manager

Dati per il driver

cilindrata 1.997 cc potenza 210 CV (154 kW) lungh./largh./alt. 4,81 x 1,93 x 1,69 m peso 1.949 kg accelerazione 0-100 km/h 9,4 s. velocità massima 211 km/h trazione integrale cambio automatico 6 marce

CO2 152 g/km costo di esercizio al km (*) 0,50 euro consumo medio 5,9 l/100 km motori più flottabili: 2.0 TDCI 180 CV Powershift

sicurezza EuroNCAP ★★★★★ (2015) connettività ★★★★★ comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ spazio ★★★★★ capacità di carico 602-1.847 litri

24

Carfleet 65 gennaio 2017

(*) percorrenza annua 30.000 km



Drive

di Nicola Desiderio

Mercedes Classe E

Viaggiatrice del futuro

26

Carfleet 65 gennaio 2017


Drive

Dopo la berlina, la station wagon della Mercedes per antonomasia dà ulteriore spazio a tutta la tecnologia che ne fa il punto di riferimento per il comfort, per i servizi di connettività e soprattutto per la sicurezza, con sistemi capaci di servire un gustoso antipasto di quella che sarà la guida autonoma. Il tutto sostenuto da una grande sostanza automobilistica e da un diesel 2 litri che brilla per prestazioni e consumi. La Mercedes Classe E Station Wagon affianca dopo qualche mese la berlina (provata sul numero 63 di CarFleet) e il suo arrivo coincide con l’allargamento dell’offerta dei motori. Ora il diesel 2 litri è offerto anche nella versione da 150 cv mentre quello da 194 cv, oggetto della nostra prova, ha anche la trazione integrale 4Matic, di serie sulla E400 e la E43 AMG. In arrivo c’è anche la versione All-Terrain con carrozzeria rialzata di 29 mm e protezioni per la guida in fuoristrada mentre la E63 AMG da 571 o 612 cv (al momento solo per la berlina) è il nuovo vertice della gamma. La Classe E SW parte da 50.255 euro. Per un centimetro in più La nuova Classe E Station Wagon è lunga un cm più della berlina (4,933 metri). Lo stile è senza sorprese: simile a quello della Classe C, ma ancora più esclusivo, con gli elementi tipici delle ultime Mercedes, come la calandra prominente e la linea di cintura

ad arco, e altri propri della E come le luci posteriori “stardust” e la firma luminosa dei fari. Il cx di 0,28 è tra i migliori per una famigliare. Avanguardia tecnologica Dentro l’abitacolo ci sono eleganza classica, tecnologia d’avanguardia e tanto spazio, con il bagagliaio più ampio del segmento. La capacità va da 640 a 1.820 litri e tutti perfettamente sfruttabili grazie a schienale abbattibile 40/20/40, tendalino e portellone tutti elettrici. La capacita di traino di 2,1 tonnellate è arricchita dal gancio elettrico e dalle molle pneumatiche posteriori autolivellanti di serie, che mantengono l’assetto ideale in tutte le condizioni di carico, e a richiesta ci sono le Air Body Control multicamera per tutte e 4 le ruote. Futuristica la strumentazione completamente digitale, formata da due schermi da 12,3 pollici allineati e protetti da un unico pannello in vetro, e dall’head-up display. I sistemi

infotelematici offrono il massimo della connettività e si comandano con la manopola, la voce o il touchpad e sul volante ci sono i comandi Touch Control, una via di mezzo tra tocco e sfioramento, come quelli del classico Blackberry. Ci sono poi il sistema audio Burmester da 640 Watt e 13 altoparlanti, l’illuminazione ambiente con 64 colori e i servizi Connect Me, interessanti anche per le flotte, perché integrano l’assistenza a distanza con la possibilità di controllare alcune funzioni del veicolo in remoto. Sulla Classe E lo smartphone diventa uno strumento universale: grazie al sistema NFC, fa da chiave per la vettura e si collega all’elettronica di bordo, inoltre consente di monitorarne alcune funzioni a distanza e persino di farla parcheggiare da sola stando nelle immediate vicinanze. Inutile dire che non c’è limite alla possibilità di personalizzazione estetica e di allestimento interno: 68 pagine di listino tutte da studiare per decidere quello che si vuole. ➔

Carfleet 65 gennaio 2017

27


Drive

La sicurezza va oltre le 5 stelle EuroNCAP grazie al sistema di guida semiautonoma Drive Pilot che mantiene la traiettoria fino a 130 km/h e fino a 210 km/h regola la velocità, può persino far sorpassare l’auto da sola e farla frenare riconoscendo i pedoni fino a 100 km/h. Altre particolarità sono le beltbag posteriori (cinture che integrano un airbag che allarga la superficie di contatto con il corpo), il Pre-safe sound e il PreSafe Assist: il primo consiste nell’emissione di un leggero fruscio prima dello schianto che attiva il cosiddetto riflesso dello stapedio, un meccanismo naturale di autoprotezione dell’udito; il secondo invece, attraverso il fianchetto del sedile, spinge gli occupanti verso il centro della vettura per proteggerli meglio quando viene rilevato il rischio di un urto laterale. Elogio dell’alluminio La Mercedes Classe E Station Wagon è più leggera di 70 kg rispetto alla precedente grazie alla costruzione per metà in alluminio e ad altri accorgimenti come la scatola in magnesio per il cambio automatico a 9 rapporti, di serie su tutti i motori. Del 2 litri diesel di 1.950 cc siglato OM 654 abbiamo già parlato: ora è dispo-

nibile anche con la trazione integrale e nella versione da 150 cv ed è il primo della Stella tutto in alluminio, ha i pistoni in ferro, le canne rivestite in Nanoslide e i sistemi di post trattamento dei gas di scarico (catalizzatore, DPF e SCR) ripiegati come un intestino e attaccati al motore stesso per “digerire” al meglio gli inquinanti grazie all’ottimale controllo delle temperature. La strada è il suo cibo La Classe E è l’essenza del viaggio perché a 130 km/h l’altra lancetta sta a 1.500 giri/min. Indiscutibili, nonostante gli pneumatici invernali su cerchi da 20 pollici presenti sulla vettura in prova, sia la silenziosità sia la capacità di isolamento delle sospensioni. Sorprendenti i consumi (4,2 litri/100 km pari a 109 g/km di CO2 sono i dati dichiarati), a livello di una comune utilitaria, ma con prestazioni (235 km/h, 0-100 km/h in 7,7 s.) e una qualità di marcia di alto livello, esaltate da un cambio a 9 rapporti praticamente perfetto e da un comportamento stradale che fa dimenticare di essere alla guida di un’auto di quasi 5 metri. Ultima menzione per i fari attivi a Led: luce pura, ma solo dove

serve e senza mai abbagliare. Pronta per navigare lontano Se la versione berlina è l’auto business ideale, la Classe E Station Wagon è l’ammiraglia della sua categoria: una nave da crociera che offre stile, lusso, comfort, tecnologia, sicurezza di livello assoluto, ma con consumi molto contenuti e un vano bagagli che le concorrenti si sognano. Insomma un fringe benefit perfetto, perché è un’auto dirigenziale, ma familiare, una macchina del tempo che ti fa viaggiare nel futuro e accorcia ogni viaggio, dal lunedì al venerdì così come nei fine settimana.

Mercedes E 220d Station Wagon Business Sport 194 CV Dati tecnici

Dati per il fleet manager

Dati per il driver

cilindrata 1.950 cc potenza 194 CV (143 kW) lungh./largh./alt. 4,92 x 1,85 x 1,47 m peso 1.780 kg accelerazione 0-100 km/h 7,7 s. velocità massima 235 km/h trazione posteriore cambio automatico 9 marce

CO2 109 g/km costo di esercizio al km (*) 0,48 euro consumo medio 4,2 l/100 km motori più flottabili: E200d 150CV

sicurezza EuroNCAP ★★★★★ connettività ★★★★★ comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ spazio ★★★★★ capacità di carico 640-1.820 litri

28

Carfleet 65 gennaio 2017

(*) percorrenza annua 30.000 km



News on the road

di Nicola Desiderio

Alfa Romeo Stelvio: per scalare la concorrenza Il primo suv di Alfa Romeo si chiama come il famoso passo alpino che, attraverso 75 curve da brivido, porta a 2.758 metri di altitudine. La Stelvio è lunga 4,68 metri, condividerà con la Giulia il pianale denominato “Giorgio”, lo stabilimento di Cassino e anche la versione Quadrifoglio spinta dal V6 2.9 da 510 cv progettato da Ferrari e accoppiato con il cambio automatico a 8 rapporti, la trazione integrale Q4 con differenziale posteriore attivo, l’impianto frenante elettroidraulico con dischi carboceramici e le sospensioni a controllo elettronico, tutto regolabile in armonia, insieme alla risposta dello sterzo, con la manopola del DNA. Già annunciato il 2 litri a benzina da 280 cv, praticamente scontato il diesel 2,1 litri da 150 cv, 180 cv e 210 cv, disponibile in questo caso anche con cambio manuale e trazione posteriore. Commercializzazione prevista per la tarda primavera. In alto lo Scudetto.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Audi Q5: seconda solo a sé stessa Seconda generazione per il Suv medio di Ingolstadt. Lunga 4,66 metri (+3 cm), offre più abitabilità e bagagliaio (550-1.550 litri) ed è più aerodinamica (cx di 0,30) e leggera di 90 kg così da avere emissioni di CO2 inferiori di 10 g/km. Ai massimi livelli la sicurezza (5 stelle EuroNCAP) e la tecnologia, con strumentazione digitale Virtual Cockpit ed headup display, sistemi MMI con schermi fino a 8,3” e navigazione Google online. Al vertice anche telaio e meccanica con sospensioni pneumatiche a controllo elettronico e motori 2 litri con trazione integrale Quattro Ultra: a benzina da 252 cv e diesel da 163 cv (4,9 litri/100 km pari a 129 g/km di CO2) e 190 cv. Ci saranno anche la trazione anteriore, il V6 3 litri diesel da 286 cv con cambio automatico a 8 rapporti e persino la versione blindata. Da fine gennaio a partire da 48.450 euro. Un bel fringe benefit.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Citroën e-Mehari: l’elettrocabriolet retrò Ispirata alla famosa torpedo del Double Chevron prodotta dal 1968 al 1987, la e-Mehari è oggi una cabriolet 4 posti elettrica lunga 3,81 metri realizzata in collaborazione con Bolloré e con carrozzeria in ABS disponibile in 4 tinte. Due invece i colori disponibili sia per il tetto sia per gli interni in Tep, impermeabili e lavabili mentre la capote, che incorpora lunotto e finestrini, è ripiegabile e alloggiata nel bagagliaio da 200 litri. Originale il telecomando per audio e Bluetooth della Parrot, fissato direttamente alla corona del volante. La e-Mehari raggiunge 110 km/h grazie al motore che eroga 35 kW e un picco di 50 kW, alimentato da una batteria ai polimeri di litio da 30 kWh per un’autonomia di 200 km. È ricaricabile in 13 ore dalle colonnine da 8A e in 8 ore da quelle da 13A ed è offerta in noleggio dalla BlueCar a parte rispetto alla vettura che costa 25.990 euro.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

30

Carfleet 65 gennaio 2017


Future

Infiniti Q70: distinguersi con stile L’ammiraglia giapponese presenta aggiornamenti, prima di tutto estetici che ne hanno avvicinato l’aspetto a quello delle sorelle più giovani. Più ricca anche la dotazione con luci posteriori e fari a led, sistema di infotainment avanzato con hard disk per mappe e musica e visione perimetrica Around View Monitor. Diversi gli allestimenti, nuovi i cerchi fino a 20 pollici di diametro e migliorate anche l’insonorizzazione e la messa a punto delle sospensioni. Novità anche nella gamma motori, tutti con cambio automatico a 7 rapporti: confermati il V6 3.7 da 320 cv e l’ibrido da 364 con V6 3.5 ed elettrico che dichiara 6,4 litri/100 km pari a 145 g/km di CO2 mentre la novità è il diesel 2,1 litri da 170 cv di origine Mercedes che consuma 4,8 litri/100 km pari a 124 g/km di CO2. Parte da 49.450 e in gamma anche le versioni Executive ed Executive Premium dedicate alle flotte. Viaggiatrice nata.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Jaguar XE: anche lei integrale Anche la media del Giaguaro, dopo la XF, è disponibile con la trazione integrale, ma solo con il motore diesel 2 litri della famiglia Ingenium da 180 cv e con il cambio automatico a 8 rapporti. Le prestazioni sono praticamente identiche a quelle della versione a trazione posteriore (225 km/h e 0-100 km/h in 7,9 s. contro rispettivamente 228 km/h e 7,8 s.) con un moderato aumento dei consumi: si passa da 4,2 litri/100 km e 109-111 g/km di CO2 a 4,7 litri/100 km e 123 g/km, ma con la sicurezza di uno dei sistemi di trazione integrale più moderni e veloci, capace di trasferire fino al 50% della coppia alle ruote anteriori in pochi istanti. Invariato il resto della gamma con il 2 litri diesel da 163 cv (3,8 litri/100 km e 99 g/km di CO2), a benzina da 200 cv o 240 cv e V6 3 litri con compressore da 340 cv (0-100 km/h in 5,1 s.). I prezzi partono da 38.050 euro. Una sicurezza per le flotte.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Kia Rio: attacco frontale Quarta generazione per la Kia più venduta al mondo. Più lunga (4.065 mm, + 15), ha uno stile sviluppato in tre Continenti e una nuova scocca più leggera eppure più rigida del 52%. Cresciute l’abitabilità e la capacità del bagagliaio (325 litri, +25). Nuovi anche gli interni e la plancia con la parte centrale rivolta verso il guidatore e nuovi sistemi infotelematici con Android Auto e CarPlay mentre navigazione e servizi TomTom online sono aggiornabili gratuitamente per 7 anni. La sicurezza prevede, per la prima volta sul segmento, la frenata autonoma con riconoscimento pedoni. Tre i motori previsti: 3 cilindri mille da 100 cv e 120 cv con emissioni inferiori a 100 g/km di CO2, l’1.2 aspirato da 84 cv e il diesel 1.4 da 75 cv e 90 cv con cambio manuale a 6 rapporti e meno di 90 g/km di CO2. Più avanti prevista l’introduzione di trasmissioni automatiche. Presto in vendita. Noleggiabile con fiducia.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Carfleet 65 gennaio 2017

31




News on the road

di Nicola Desiderio

Maserati Ghibli MY 2017: più lusso e sicurezza L’alto di gamma del Tridente si aggiorna lasciando inalterato il suo look inconfondibile e aggiungendo raffinatezza e tecnologia per la sicurezza e la comunicazione. Inediti i pacchetti di personalizzazione Luxury e Carbon Package, con parti in carbonio sia per L’esterno sia per l’interno, nuovo il sistema infotelematico con display capacitivo da 8,4” con CarPlay, Android Auto, Surround View e doppio selettore rotante sulla console. Più ricca anche la sicurezza (5 stelle EuroNCAP) con l’introduzione dell’ACC con Forward Collision Braking e Automated Emergency Braking e allerta per l’angolo cieco e l’allontanamento dalla carreggiata. I motori V6 3 litri, tutti con cambio automatico a 8 rapporti, comprendono le unità a benzina di origine Ferrari da 350 cv (+20 cv) e 410 cv, anche con trazione integrale Q4 (0-100 km/h in 4,8 secondi) mentre il diesel ha 275 cv o 250 cv. Dirigenziale e sportiva.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Mini Countryman: giovane signora inglese Il Suv di seconda generazione si allunga di ben 20 cm e ha un bagagliaio che va da 450 a 1.390 litri, dunque ha ben 220 litri in più, il portellone elettrico, il divano frazionabile 40/20/40 traslabile per 13 cm, il Picnic Bench, per fare merenda seduti sul bordo di carico e il Country Timer che misura il tempo trascorso in fuoristrada. Rinnovato l’abitacolo in linea con il resto della gamma, con il freno a mano elettrico e lo strumento centrale provvisto di anello luminoso multicromatico mentre per la sicurezza la novità è il Driving Assistant, ovvero la frenata autonoma con riconoscimento pedoni e regolazione della velocità in base ai limiti. Sotto il cofano ci sono il 3 cilindri 1.5 a benzina da 136 cv e i 2 litri da 192 cv e diesel da 150 cv o 190 cv, con cambio automatico a 6 o 8 rapporti optional. La Countryman sarà anche la prima Mini ibrida plug-in. Parte da 27.450 euro.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Nissan Micra: la quinta ha gli spigoli La quinta generazione della giapponese torna nel cuore del segmento B. Costruita sulla base della Clio e nello stesso stabilimento francese di Flins, è lunga 4 metri, ha uno stile tagliente quanto efficiente (cx 0,29) e offre 125 varianti cromatiche tra esterni ed interni. Al vertice la sicurezza con prime assolute per la categoria come la prevenzione attiva per il cambio corsia, il sistema di visione perimetrica e la frenata autonoma con riconoscimento pedoni insieme all’allerta per l’angolo cieco e il riconoscimento dei segnali. Esclusivo anche il sistema audio Bose con altoparlanti anche nei poggiatesta. L’Active Ride Control e l’Active Trace Control migliorano comfort e stabilità e riducono la tendenza dell’auto ad allargare con il muso. Nuovi anche i motori: 3 cilindri mille da 73 cv e 900 turbo da 90 cv oltre al noto diesel 1.5 da 90 cv. Nei concessionari dal mese di marzo.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

34

Carfleet 65 gennaio 2017


Future

Peugeot 5008: alza lo sguardo Il monovolume diventa un Suv e, in pratica, la versione allungata della 3008 prendendone lo stile e tutte le caratteristiche. Lunga 4,64 metri e con un passo di 2,84, può avere 7 posti con tre poltroncine indipendenti in seconda fila e quelle di terza fila estraibili, e in 5 offre una bagagliaio di 780 litri con portellone elettrico e la possibilità di ospitare e ricaricare una bici o un monopattino elettrici. Raffinato l’abitacolo e moderna la plancia i-Cockpit con strumentazione digitale su display da 12,3” e schermo centrale a sfioramento da 8”. Al vertice la dotazione per comfort e sicurezza che fuori dall’asfalto conta sull’Advanced Grip Control con controllo della velocità in discesa. Motori: 3 cilindri 1.2 da 130 cv e 1.6 da 165 cv, diesel con filtro SCR 1.6 da 120 cv e 2 litri da 150 cv o 180 cv. Ci sarà anche l’ibrida plug-in a benzina 4x4. Il noleggio con la criniera del Leone.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Renault Talisman Sporter: finalmente station wagon Dopo la berlina, per la media francese arriva anche la versione station wagon Sporter. Lunga 4,86 metri, ha un vano bagagli che va da 572 a 1.681 litri, con portellone elettrico e soglia di carico a soli 57 cm dal suolo. La connettività si avvale del sistema R-Link2 con schermo verticale da 8,7 pollici e il Multi-Sense che sincronizza meccanica e dinamica della vettura (comprese le 4 ruote sterzanti) con strumentazione, illuminazione e sonorità interne. I sedili sono riscaldabili e ventilati e la sicurezza è a 5 stelle EuroNCAP grazie ad una dotazione di vertice. L’1.6 a benzina da 150 cv o 200 cv (231 km/h, 0-100 km/h in 7,9 s.) ha il cambio EDC doppia frizione a 7 rapporti di serie. EDC6 di serie per il diesel 1.6 biturbo da 160 cv, a richiesta sia per la variante da 130 cv sia per l’1.5 da 110 cv che consuma 3,7 litri/100 km pari a 98 g/km di CO2. Si parte da 31.050 euro. Company car d’elezione.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Toyota Hilux: carico di novità Venduto dal 1968 in 18 milioni di unità, il pick-up giapponese è completamente nuovo, è lungo 5,33 metri, ha un telaio più rigido del 20%, abitacolo con plancia automobilistica con sistema Toyota Touch e sicurezza a 5 stelle EuroNCAP grazie a frenata autonoma con rilevamento pedoni, lettura segnali e antisuperamento delle linee di carreggiata. Nuovo anche il diesel 2.4 da 150 cv e 400 Nm e consumi compresi tra 6,4 e 7,2 litri/100 km (169-189 g/km di CO2), con cambio manuale o automatico e trazione posteriore o 4x4 inseribile con riduttore, differenziale posteriore autobloccante e assistenza per la discesa e per le partenze in salita. Le sospensioni hanno un’escursione migliorata del 20%. L’elettronica sorveglia anche le oscillazioni del traino (fino a 3,5 tonnellate). Disponibile come Single, Extra e Double Cab più la versione chassis a partire da 25mila euro (Iva inclusa). Un classico inarrestabile.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Carfleet 65 gennaio 2017

35


Market

Scaricatori di app La parola app è ormai entrata a far parte del linguaggio comune e la consultazione di ogni genere di app sui nostri dispositivi mobili, smartphone e tablet, è un’azione che ripetiamo quotidianamente.

36

Carfleet 65 gennaio 2017


Market

Protagoniste indiscusse del panorama “mobile marketing”, le applicazioni mobile affollano le schermate dei nostri smartphone e tablet , organizzate in cartelle o sparse, sono sempre di più compagne alle quali affidarci per fare, praticamente, tutto: consultare riviste e quotidiani online, ascoltare la radio, fotografare e modificare le foto con particolari effetti grafici, trovare indirizzi e ottenere indicazioni stradali, ricevere informazioni turistiche, prenotare e acquistare biglietti del treno e dell'aereo o direttamente alberghi, seguire ricette e corsi di varia natura, condividere e scambiare informazioni, consultare social e ampliare il proprio network di conoscenze. Alla fine del 2017 si conterranno circa 200 miliardi di app scaricate in tutto il mondo e più di 4 miliardi di utenti. Gli store più popolari continueranno ad essere Apple Store e Google Play. I ricavi stimati per il 2018 generati dalle applicazioni mobile saranno superiori ai 92 miliardi. Ma gli utenti come e dove trovano le applicazioni che scelgono di installare? E una volta trovate, come le utilizzano? Ce lo rivela Google in una recente ricerca mirata proprio ad indagare i comportamenti e le motivazioni dei fruitori delle applicazioni on line. Vediamo insieme alcuni di questi dati: Consumi generali In media ogni utilizzatore ha salvate sul proprio dispositivo 36 applicazioni, di queste però solo 9 vengono utilizzate quotidianamente. Le app dedicate al Social sono quelle maggiormente utilizzate.

Dove vengono scoperte le app? Certamente non solo sull’app store. Nel più del 50% dei casi, la decisione di scaricare una app è frutto di un passaparola tra amici, familiari e colleghi. Ma se pensiamo a cosa fa veramente la differenza tra una app di successo e una destinata a sparire velocemente, dobbiamo pensare alla sua utilità e originalità. L’esperienza sulle app deve essere intuitiva, interattiva, personalizzata e personalizzabile. Le auto e le app Nel mondo delle applicazioni spiccano quelle dedicate al mondo dell’auto, che permettono di tenere sotto controllo molti aspetti connessi alla guida. Guidare e sfruttare alcune di queste applicazioni si può rivelare una scelta che con il tempo diventa un costante aiuto, senza il quale il guidatore incontrerebbe non poche difficoltà. Naturalmente, tra le applicazioni

utili per gli automobilisti ce ne sono molte sia per smartphone Android che per smartphone Apple iOS. È oggi possibile verificare in tempo reale il prezzo più conveniente per acquistare carburante, per evitare multe conoscendo il posizionamento degli autovelox, per prenotare veicoli in car sharing, per pagare il parcheggio sulle strisce blu e tanto altro ancora. Come sarà il futuro? La centralità dell’utilizzo delle app nella quotidianità di ogni utilizzatore di smartphone, è ben conosciuta dalle Aziende, che rintracciano nelle applicazioni mobile la possibilità di un ulteriore sviluppo delle visibilità online, della brand reputation, della caccia di potenziali clienti e della fidelizzazione del cliente esistente. Per questa ragione, la competizione, anche all’interno degli App Store, è ormai altissima.

L’app di LeasePlan per i driver A febbraio 2017 LeasePlan ha lanciato la nuova release della App dedicata ai suoi Driver. Da oggi i conducenti di un veicolo LeasePlan hanno la possibilità di registrare il proprio veicolo e accedere alla pagina riservata così da avere a portata di click tutte le informazioni sul veicolo che stanno guidando come ad esempio i dettagli del contratto sottoscritto e la possibilità di scaricare la documentazione utile, come il bollo, l’assicurazione e la carta di circolazione. Oltre a questo i driver potranno mettersi facilmente in contatto con l’assistenza clienti di LeasePlan e occuparsi autonomamente di prenotare interventi di manutenzione e denunciare i sinistri. Altra grande novità – e unicità sul mercato - è la possibilità di conoscere da subito la data di prevista consegna del veicolo direttamente sul proprio smartphone, monitorando passo dopo passo l’avanzamento dell’ordine.

Carfleet 65 gennaio 2017

37


38

Carfleet 65 gennaio 2017


Service

di Pier Luigi del Viscovo

Trasporti ultimo miglio

Così Van tutti International Van of the Year 2017: cosa c’è dietro il Nuovo Crafter? Perché un nuovo stabilimento in Europa dedicato alla produzione del Nuovo Crafter? Quale filosofia ha ispirato la scelta di Posznan? Sono queste le due domande su cui maggiormente si concentra l’attenzione, di fronte a un impianto che occupa uno spazio di 2,2 km2 (pari a circa 300 campi di calcio), destinato a sfornare 17 veicoli ogni ora, 380 al giorno, 100.000 all’anno, declinati su 69 varianti del Crafter, grazie a una forza lavoro a regime di circa 3.000 addetti su 3 turni. Tutto reso possibile con un investimento di 800 milioni di euro, che ha

Luca Bedin, Direttore Volkswagen Veicoli Commerciali

impiegato circa 3.500 addetti nella costruzione, durata il tempo record di 23 mesi. La risposta alla prima domanda è semplice e al tempo stesso epocale: la separazione nel commercio tra le persone e le merci. In 40 secoli di storia, la distribu-

dell’ultimo pezzo di strada. Adesso invece la merce comincia a compiere l’ultimo miglio senza l’intervento del cliente. Gli viene recapitata direttamente a domicilio. Perché adesso? Perché solo adesso, grazie alle tecnologie

Commercio elettronico e convenienza economica. Questi i due ingredienti alla base del veicolo commerciale di casa Volkswagen, il Nuovo Crafter, prodotto nel nuovissimo impianto polacco. zione delle merci nel commercio al dettaglio era arrivata ai mercati di prossimità: la piazza, il mercatino rionale, la fiera di città. C’era arrivata quasi subito, ma poi lì è rimasta per tutto questo tempo. Le merci arrivavano vicino, a volte molto vicino, al luogo del cliente/consumatore e si fermavano. Spettava poi a lui farsi carico

digitali basate sulla rete, il cliente può valutare abbastanza completamente la merce da remoto, dialogando anche col venditore senza stare fisicamente uno davanti all’altro. È il commercio elettronico, a cui segue la consegna fisica del prodotto. In altre parole, il cliente smette di trasportare la merce dal punto vendita a casa. ➔


Service

Se non lo fa lui, qualcuno deve farlo per lui. Trasportatori dell’ultimo miglio, che recapitano piccoli pacchetti a molte persone, in strade cittadine, fermandosi spesso in seconda fila. Questa nuova dimensione del commercio ha bisogno di molti più mezzi commerciali, leggeri, agili e sostenibili dal punto di vista ambientale. Sono loro la frontiera della propulsione ibrida, prima che le vetture. La seconda domanda potrebbe avere una risposta altrettanto semplice, ma forse banale: la convenienza economica, che spinge a localizzare i nuovi impianti nell’Europa dell’Est. Non è questo il caso del nuovo impianto di Wrzesnia, come abbiamo avuto modo di ascoltare direttamente da Jens Ocksen, presidente del management board di Volkswagen Poznan, che ha diretto la costruzione dello stabilimento, che abbiamo incontrato in occasione dell’inaugurazione del nuovo sito, il 24 ottobre 2016. “Grazie al gran numero di soluzioni innovative che abbiamo implementato, lo stabilimento di Wrzesnia è un modello di ri-

40

Carfleet 65 gennaio 2017

ferimento per la costruzione di veicoli in Europa – tecnologia di avanguardia e efficienza ambientale. Il nuovo stabilimento coniuga in modo straordinario una manodopera qualificata e altamente motivata con una produzione moderna, efficiente, ergonomica e rispettosa dell’ambiente. È questo il sistema con cui garantiamo ai nostri clienti l’elevata qualità che si aspettano di trovare nel nostro uovo prodotto di punta, il Crafter. Infine, voglio ribadire che le esigenze dei nostri più importanti stakeholder, quali le comunità limitrofe e i nostri dipendenti, sono state tenute sempre in grande considerazione, in ogni aspetto, dalla costruzione ai macchinari ai processi produttivi, senza dimenticare anche il contesto socio-culturale.” In occasione dell’inaugurazione del nuovo impianto, abbiamo incontrato Luca Bedin, Direttore di Volkswagen Veicoli Commerciali per il mercato Italia, che ha gentilmente acconsentito a rispondere ad alcune domande in esclusiva per CarFleet.

Perché una nuova fabbrica dedicata alla produzione del Crafter? Fino ad oggi il Crafter veniva prodotto grazie ad una alleanza con un costruttore. Ma il Crafter è un veicolo che per i suoi 7,5 metri e 3 metri di altezza ha bisogno di una fabbrica altrettanto grande e, non essendoci altri stabilimenti nel gruppo che potessero garantirne la costruzione, è stato necessario sviluppare in parallelo anche il progetto di una fabbrica capace di contenere il nuovo Crafter. Per quale motivo avete puntato tanto sui veicoli commerciali, qual è l’attesa come domanda di mercato su questo segmento del settore automotive? Il Crafter si rivolge al segmento C/D, che prevediamo sia passibile di una crescita sostenuta nei prossimi tempi anche, ma non solo, in combinazione con la crescita del commercio online e quindi la necessità di supportare la logistica della consegna al consumatore dei prodotti. Perché questa fabbrica in Polonia? Il gruppo Volkswagen ha una tradizione pluriennale di collaborazione con la Polonia, siamo qui da oltre 20 anni, a Pozna. Poco lontano da qui c’è la fabbrica dove viene costruito il Caddy, e quindi è venuto naturale verificare le condizioni di fattibilità del progetto in Polonia, che poi è stato realizzato in tempi record, se pensiamo che in 23 mesi siamo passati dalla posa della prima pietra all’inaugurazione.



Trend

di Alessandro Palumbo

Mobility Marathon Come si stanno evolvendo gli schemi di mobilità nella mentalità degli studenti, cioè di chi si sposterà nei prossimi anni? E quali saranno e come interagiranno le filiere di mobilità nelle idee dei consumatori del futuro? Questi gli obiettivi di Mobility Marathon il Business Game progettato e realizzato da Fleet&Mobility per AgitaLab, per la competizione EBEC – European Best Engineering Competition 2016 – all’interno dell’Università Tor Vergata di Roma, dipartimento di Ingegneria. Orientamenti I giovani studenti, cresciuti nel nuovo millennio, non guardano alle cose (e dunque

42

Carfleet 65 gennaio 2017

alla mobilità) utilizzando schemi. Probabilmente sarebbe complicato per loro descrivere il mondo che vogliono costruire utilizzando la segmentazione. Piuttosto, guardano in maniera olistica ai bisogni e alle singole e diverse soluzioni, cercando di fare incontrare le une con gli altri, in una visione fluida. La tecnologia è il fattore abilitante per tutte le innovazioni. Lo studente guarda alle sue esigenze di mobilità non attraverso i sistemi e i mezzi di trasporto, ma semplicemente come ad uno spostamento unico, che il sistema di offerta dovrebbe soddisfare in maniera completa. Le soluzioni di mobilità possono anche essere 'auto-prodotte' e scambiate dagli

stessi utenti: è la mentalità che sta dietro a Uber. In questo senso, il consumatore di mobilità può anche essere il portatore degli strumenti di base e il produttore della mobilità, che poi verrebbe gestita e distribuita da un ente terzo (impresa). Gli studenti impegnati nella Maratona hanno mostrato un forte interesse per le tematiche relative alla mobilità, in ogni sua declinazione: business e tempo libero, persone e merci. Sono consapevoli di essere i fruitori della mobilità di domani e sono particolarmente motivati a trovare soluzioni innovative, sfruttando appieno le tecnologie (che noi definiamo nuove, mentre a loro sembrano scontate e familiari).


Trend

Mobilità olistica Come riporta Matteo Marzotto, responsabile di AgitaLab “I giovani sembrano avere un'idea olistica della mobilità, come percorso complessivo, nel quale utilizzare consecutivamente più mezzi di trasporto, senza troppi distinguo tra pubblici e privati. A questa visione, corrispondono soluzioni quali web app e agenzie dedicate, che fungano da interfaccia per gli utenti, per la pianificazione del percorso, per la gestione dello stesso in tempo reale e per il pagamento dei singoli servizi/mezzi di trasporto”. Secondo quanto emerso dalla maratona, è arrivato oramai il momento di superare la segmentazione pubblico/privato del mezzo di trasporto, per distinguere invece più opportunamente la mobilità in collettiva e personale. Taxi e car sharing offrono una mobilità personale, privata, mentre la metro è una soluzione di mobilità collettiva. Indubbiamente questa visione deve confrontarsi con il tema (più politico che di tecnologia) della condivisione delle informazioni operative tra gli operatori. Nella percezione dei giovani la mobilità deve essere offerta/servita come percorso completo partenza-arrivo, integrando più mezzi di trasporto in sequenza, attraverso delle web app che consentano anche il pagamento. In questo senso, per loro è perfettamente logico che un mezzo di trasporto ne incorpori altri: auto+bici, treno+auto, auto+overboard – le due ruote su cui stare in piedi. Come riporta Marzotto “dalle proposte elaborate dai futuri ingegneri emerge una visione non riservata né esclusiva dei mezzi di trasporto privati: i giovani sembrano più disponibili a far guidare la propria auto ad altri sconosciuti come pure

ad offrire e accettare passaggi auto tra sconosciuti”. Mobilità delle persone e mobilità delle merci Gli studenti di Tor Vergata hanno sviluppato l'idea di separare la mobilità delle persone da quella delle merci. Queste ultime non giustificano lo spostamento di una persona e dunque devono sempre più essere affidate a sistemi di consegna, meglio ancora se privi di conducente (droni). Il punto è tenere separate le soluzioni di mobilità (persone) dai servizi a domicilio (merci). La mobilità delle persone va agevolata, quando è finalizzata a spostare le persone perché consente le relazioni fisiche. Quando invece la mobilità ha come unica causa quella di spostare una merce, ci si aspetta che in futuro non sia necessario il trasporto fatto da una persona, bensì autonomo (seppur pilotato e controllato

a distanza). Le soluzioni di mobilità devono integrare diversi mezzi di trasporto (incluso il car sharing e magari anche l'overboard) e il loro pagamento. Nei servizi di consegna a domicilio, l'ideale sarebbe poter inserire su un'app la richiesta del prodotto/servizio, il luogo e il tempo, per poi ricevere un ventaglio di offerte tra cui scegliere e pagare. Nel caso poi di spostamenti su mediolungo raggio, quali le vacanze, la separazione tra persone e bagagli inizierebbe dal domicilio di partenza, con un servizio di droni che prende in carico le merci e un sistema di driver-less car che accompagna le persone fino alla stazione o all'aeroporto.

IL PROGETTO Il settore automotive sta andando incontro a sostanziali modifiche guidate soprattutto dalle nuove tecnologie. AgitaLab (laboratorio dedicato alla ricerca e sviluppo di servizi innovativi in ambito automotive, flotte e mobilità promosso da Agenzia Italia) intende accompagnare il cambiamento sostenendo l’attività di ricerca e riflessione culturale nel campo della mobilità. Con il supporto del Centro Studi Fleet&Mobility, è stato definito un percorso di indagini che coinvolge gli operatori, i clienti finali e in genere gli stakeholder autorevoli del comparto dell'auto e della mobilità.

Matteo Marzotto, responsabile di AgitaLab

Carfleet 65 gennaio 2017

43


Drive

44

Carfleet 65 gennaio 2017

di Nicola Desiderio


Drive

Mini 5 porte La Mini 5 porte è il secondo modello della terza generazione della piccola di Oxford ed è un inedito assoluto. Identica alla 3 porte l’articolazione della gamma: con motori a 3 e 4 cilindri, potenze da 95 cv fino ai 231 cv della Cooper S John Cooper Works e allestimenti Boost, Hype e Business e Business XL. Noi di Car Fleet abbiamo provato la One D Business XL con il diesel 1.5 da 116 cv. Un’eroina borghese La Mini 5 porte è, con ogni probabilità, la Mini più “borghese” di tutte. Esteticamente è strettamente legata alla classica 3 porte, e infatti sono identiche fino al montante centrale, ma è lunga 3.982 mm (+161), solo leggermente più alta (+11) e ha un interasse più lungo. Le diversità sono in coda, che appare più prominente, e con il terzo finestrino, che crea un tutt’uno avvolgente con i cristalli laterali e il lunotto (leggermente più inclinato) facendo apparire il tetto ancora più sospeso. Due porte e un po’ di spazio in più La 5 porte è una Mini anche nell’abitacolo, ma ci sono 61 mm in più per i gomiti, 15 mm per la testa e i 72 mm in più del passo sono stati tutti dedicati a chi siede dietro. Per quest’ultimi, accessibilità e spazio non sono da limousine, sono comunque un bel progresso per una Mini che vorrebbe usare la seduzione dell’essere una Mini, ma con 2 porte in più. Anche il bagagliaio è più ampio: 278 litri (+67), con la comodità del piano regolabile in al-

Quella che non c’era Una Mini con le portiere posteriori “normali” non era mai esistita, ma ora c’è e offre più praticità e spazio per chi sta dietro, senza dimenticare però il suo carattere inconfondibile. Mantiene infatti il look tipico, infinite possibilità di personalizzazione le sensazioni di guida sono quelle di una Mini, con tutto il bagaglio di tecnologia, sicurezza, qualità ed efficienza portato dalla terza generazione. tezza, che salgono progressivamente a 941 litri abbattendo lo schienale 60/40. Regolare la forma, perfetta la finitura, in linea con l’ottima qualità che si ritrova su tutte le Mini di ultima generazione. Identica anche la plancia, con al centro – e sulla plafoniera – le levette “toggle” e l’enorme quadrante con cornice luminosa multicolore e cangiante per lo schermo da 8,8 pollici del sofisticato sistema infotelematico, completabile con un bell’impianto audio Harman Kardon. Di fronte al guidatore ci sono un piccolo strumento e l’head-up display. Ovviamente numerose le combinazioni per i materiali e i colori, i sedili sono disponibili in 4 conformazioni e con 5 tipi di rivestimento (stoffa, pelle/stoffa e 3 qualità di pelle). Identica anche la dotazione di sicurezza con 6 airbag, cruise control adattativo con frenata autonoma e rilevamento pedoni, lettura segnali e commutazione automatica dei fari che possono essere alogeni o a Led,

così come le luci di profondità e quelle posteriori. A proposito di illuminazione, da ricordare quella interna, regolabile nel colore, e la proiezione del logo Mini nella zona di ingresso di fronte alle portiere anteriori per rendere più agevole e “cool” l’accessibilità al buio. Crescono le porte, non i cilindri La Mini 5 porte ha motori turbo ad iniezione diretta, tutti in alluminio. Sono 3 cilindri l’1.2 da 102 cv e l’1.5 da 136 cv così come il diesel di pari cilindrata e frazionamento da 95 cv (3,5 litri/100 km pari a 92 g/km di CO2), l’unico che non si può avere con il cambio automatico a 6 rapporti, presente invece sulla variante da 116 cv oggetto della nostra prova. Il 4 cilindri 2 litri a gasolio ha 170 cv, quello a benzina 192 cv per la Cooper S (232 km/h, 0-100 km/h in 6,9 s.) e 231 cv per la John Cooper Works (246 km/h, 0-100 km/h in 6,3 s.). ➔

Carfleet 65 gennaio 2017

45


Drive

Queste ultime due possono avere la trasmissione automatica sportiva, con cambiate più veloci e launch control. Optional gli ammortizzatori a controllo elettronico, la cui taratura varia insieme alle tre modalità di guida (Green, Mid e Sport). Svelta e spigliata Anche questa Mini offre sensazioni uniche non appena ci si accomoda alla guida. Seppure seduti in basso e con la massiccia corona del volante tra le mani, il parabrezza e i montanti poco inclinati permettono una grande visibilità. Il 3 cilindri ha

qualche vibrazione, ma ha una buona prontezza, un bel brio e spinge bene (270 Nm a 1.750 giri/min) allungando senza esitazioni e fornendo in definitiva buoni numeri, sia per le prestazioni (202 km/h, 0-100 km/h in 9,5 s.) sia per consumi, molto contenuti (3,9-3,8 litri/100 km pari a 102-99 g/km di CO2). La Mini 5 porte onora la tradizione, con un piglio agile e disinvolto, fatto di inserimenti pronti ma non fulminei, e con un buon comfort, grazie anche alle qualità del cambio e delle sospensioni, brave a copiare le irregolarità della strada.

Meglio rimanere bassi Mini da flotta? Anche stavolta la risposta è affermativa. La Mini 5 porte che tra poco vedremo in car sharing a Milano con Drive Now, va bene anche per il noleggio a lungo, soprattutto per manager, liberi professionisti o giovani e brillanti dipendenti che, nel momento in cui devono scegliere la propria company car, preferiscono rimanere rasoterra piuttosto che elevarsi al Suv. E il fleet manager, conoscendo i valori residui e vedendo i costi chilometrici, non potrà che approvare la scelta.

Mini 5 porte Cooper D Business XL automatica 116 CV Dati tecnici

Dati per il fleet manager

Dati per il driver

cilindrata 1.496 cc potenza 116 CV (85 kW) lungh./largh./alt. 3,98 x 1,72 x 1,42 m peso 1.190-1.265 kg accelerazione 0-100 km/h 9,5 s. velocità massima 202 km/h trazione anteriore cambio automatico 6 marce

CO2 99-102 g/km costo di esercizio al km (*) 0,31 euro consumo medio 3,8-3,9 l/100 km motori più flottabili: Cooper D con cambio manuale, Cooper One D 95 CV e One 1.2 102 CV

sicurezza EuroNCAP n.d. connettività ★★★★★ comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ spazio ★★★★★ capacità di carico 278-941 litri

46

Carfleet 65 gennaio 2017

(*) percorrenza annua 30.000 km



Drive

Spanish Utility Vehicle

SEAT Ateca

La casa spagnola accoglie finalmente in gamma il primo suv della propria storia dando una svolta di immagine che punta a trasformarsi anche in numeri di vendita. Offre un favorevole rapporto tra spazio interno e dimensioni compatte, ma anche ottime qualitĂ stradali con consumi contenuti. In piĂš, ha una sicurezza a 5 stelle EuroNCAP e una tecnologia per la connettivitĂ al vertice.

48

Carfleet 65 gennaio 2017


Drive

di Nicola Desiderio

La Seat Ateca è il primo Suv della casa spagnola e, come da tradizione, prende il nome da una località della nazione iberica. Stavolta è una cittadina della comunità di Aragon a battezzare un modello che covava sin dal 2007, da quando fu presentato il concept Tribu nel 2007 e poi l’IBX nel 2011, ma è solo lo scorso marzo che è diventato realtà al Salone di Ginevra. I motori sono a 3 e 4 cilindri con potenze da 115 cv a 190 cv e il listino parte da 20.850 euro negli allestimenti Reference, Style, Advance, Xcellence e Business, come la vettura che abbiamo provato con il diesel 1.6 da 115 cv e che offre un vantaggio del 35% rispetto allo Style. Più avanti è prevista la variante X-Perience con una connotazione offroad più marcata.

unite alle protezioni su brancardi, passaruota e paraurti. Un tocco di dinamismo lo danno il profilo affilato, la forma discendente del tetto e il gomito descritto dalla finestratura sul montante posteriore. L’insieme è sicuramente gradevole. Tanto spazio e tanta tecnologia La Ateca mostra il proprio legame con la Leon anche nell’abitacolo, ma con soluzioni più avanzate, come l’avviamento a pulsante sul tunnel e il freno di stazionamento elettrico.

L’aria è seriosa, le forme semplici e l’ergonomia rigorosa, con la parte centrale della plancia rivolta verso il guidatore che ospita uno dei 5 sistemi infotelematici previsti. Quello di punta ha schermo a sfioramento da 8 pollici con sensore di prossimità, radio Dab, sistema di visione perimetrico con 4 telecamere, audio a 10 altoparlanti e possibilità di specchiare dispositivi esterni in ogni modo (MirroLink, Android Auto e Carplay) oltre che di caricarli per induzione in un vano gommato, comodissimo anche per riporre oggetti. ➔

Quella faccia che rassicura La Ateca ha il design delle Seat più recenti, in particolare della Leon. Dalla sua ha dimensioni contenute – è lunga solo 4,36 metri – e la sua compattezza è esaltata da forme semplici, superfici lisce e linee nette

Carfleet 65 gennaio 2017

49


Drive

Preziosa la funzione text-to-voice che legge i messaggi e ne permette la dettatura, sportiva la grafica della strumentazione, raffinate l’illuminazione interna regolabile su 8 tonalità e la luce di ingresso, che proietta di fronte alle portiere anteriori la sagoma e il nome Ateca. Per i sedili si può scegliere tra tessuto, Alcantara e pelle. In optional si può avere anche il tetto panoramico apribile. Davvero ampio l’abitacolo: i sedili sono comodi, c’è spazio per sedere in 5 e il bagaglio va da 510 litri (485 con la trazione integrale) fino a 1.604 litri abbattendo lo schienale 40/60 dal vano di carico provvisto anche di piano regolabile e portellone elettrico. Ottima la capacità di traino (fino a 2,1 tonnellate) con gancio elettrico a scomparsa. La climatizzazione ha bocchette anche dietro e singolare quanto interessante è il riscaldamento ausiliario: lo si può programmare oppure comandarlo a distanza con il telecomando da 600 metri. La sicurezza è a 5 stelle EuroNCAP grazie ai 7 airbag, alla frenata multicollisione e a tanti dispositivi come la lettura dei segnali e gli altri sistemi di assistenza tra

50

Carfleet 65 gennaio 2017

cui il Traffic Jam Assist, che sfrutta i sensori per l’angolo cieco, il mantenimento della corsia e il cruise control adattativo per guidare l’auto praticamente da sola fino a 60 km/h mentre l’Emergency Assist interviene arrestando la vettura quando il guidatore non reagisce a nessuno dei segnali di allerta. Spagnola mitteleuropea La Ateca è basata sulla piattaforma modulare MQB del gruppo Volkswagen ed è costruita in Repubblica Ceca, presso lo stabilimento della Skoda a Kvasiny. I motori sono tutti turbo ad iniezione diretta: 3 cilindri mille da 115 cv e 1.4 da 150 cv a funzionamento modulare che può avere il cambio DSG e la trazione integrale 4 Drive la cui presenza comporta quella delle sospensioni posteriori Multilink al posto del più semplice assale torcente. I diesel sono l’1.6 da 115 cv (oggetto della nostra prova) e il 2 litri da 150 cv o 190 cv (212 km/h, 0-100 km/h in 7 s.) che ha di serie DSG e 4Drive. La trazione integrale porta con sé il programma di guida Offroad, nel quale è incorporato il controllo della velocità in discesa, e le versioni 4Drive con motore

diesel hanno il filtro SCR per depurare i gas di scarico dagli ossidi d’azoto (NOx). Si guida con il pensiero La Seat Ateca si avvia con il pulsante e offre una visibilità molto buona. A colpire subito sono la maneggevolezza e l’ottimo lavoro delle sospensioni sia sullo sconnesso sia in curva, dove la spagnola si disimpegna con grande agilità e padronanza. Buone le prestazioni (184 km/h, 0-100 km/h in 11,5 s.) e ottimi i consumi (4,3 litri/100 km pari a 113 g/km di CO2). Il valore che cresce Le Seat si stanno affermando anche tra le flotte, con ottime ragioni condivise – anzi aumentate – dalla nuova Ateca che vince per lo stile, l’ottimo rapporto tra le dimensioni compatte e l’abbondante spazio interno, la tecnologia per la sicurezza e la connettività. Il tutto con qualità stradali davvero rimarchevoli e con costi di acquisto e gestione decisamente concorrenziali. Che si vuole di più per le flotte? Un valore residuo elevato, ma un Suv compatto oggi rappresenta una merce preziosa e questo non può che convincere il fleet manager.


Drive

“La tecnologia che diverte” (Technology to Enjoy) è il messaggio che da qualche tempo SEAT cerca di trasmettere al mercato e che rilancia ulteriormente con la nuova Ateca. Per questo Gianpiero “Peter” Wyhinny ne è entusiasta, non solo come strumento commerciale, ma soprattutto come portatrice di valori per il marchio, per il suo futuro. «I contenuti tecnologici della nuova Seat Ateca sono indiscutibili – afferma il direttore di SEAT Italia dal febbraio 2013 –, ma quel che è più importante è che sono facili da utilizzare. La sicurezza e la connettività su Ateca sono amiche di chi guida e dei suoi passeggeri perché coccolano, rassicurano e infine lo convincono, giorno dopo giorno, di aver fatto la scelta migliore. Tecnologie come MirrorLink, Android Auto e Carplay contenute nel SEAT Full Link, la lettura e la dettatura dei messaggi, il Traffic Jam Assist e l’Emergency Assist mettono prima di tutto al riparo dai pericoli e tolgono stress alla guida. Il tutto con dimensioni contenute, grande spazio interno e costi contenuti. Per questo credo che la Seat Ateca sia un’auto moderna, consistente e possa soddisfare le esigenze di ogni tipo di flotte». Peter Wyhinny, Direttore di Seat Italia

Seat Ateca 1.6 TDI Ecomotive Business 115 CV Dati tecnici

Dati per il fleet manager

Dati per il driver

cilindrata 1.598 cc potenza 115 CV (85 kW) lungh./largh./alt. 4,36 x 1,84 x 1,61 m peso 1.375 kg accelerazione 0-100 km/h 11,5 s. velocità massima 184 km/h trazione anteriore cambio manuale 6 marce

CO2 113 g/km costo di esercizio al km (*) n.d. consumo medio 4,3 l/100 km motori più flottabili: 3 cilindri mille 115 CV

sicurezza EuroNCAP ★★★★★ connettività ★★★★★ comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ spazio ★★★★★ capacità di carico 510-1.604 litri

(*) percorrenza annua 30.000 km

Carfleet 65 gennaio 2017

51



Market

di Francesca Carli

Dalla carrozza… alla carrozzeria storia e curiosità dei diversi modelli di veicoli a motore

Questa storia inizia oltre 7000 anni fa, nel Neolitico… con l’invenzione della ruota! Dopo arrivò il carro, seguito dai mezzi di locomozione dell’impero romano come biga, quadriga, carpentum e currus. Fu poi la volta della carruca, il veicolo da cui ebbe origine la famosa carrozza, indiscussa protagonista della mobilità fino alla fine dell’800. È del 1899, infatti, la prima vettura interamente coperta a guida interna costruita da Louis Renault. Da allora il design delle carrozzerie ha vissuto mutamenti costanti, fino ad arrivare alle numerose categorie di oggi. Attualmente, nel mercato europeo, le vetture sono suddivise in segmenti precisi sulla base delle loro dimensioni: il segmento A indica le citycar, il B le auto piccole, con C si definiscono le compatte, con D berline medio-grandi e con il segmento E le berline di rappresentanza, il segmento F identifica invece le ammiraglie, mentre il segmento S le auto sportive, il segmento M le monovolume e il J le fuoristrada. Ciò che manca è invece una classificazione univoca in base alle specifiche forme della carrozzeria… Berlina, station wagon, monovolume e… limousine! La berlina - vettura realizzata principalmente in configurazioni a due o tre vo-

Ecco una piccola “guida” che ripercorre, con cenni storici e curiosità, l’origine di diversi modelli di carrozzeria: cosa hanno in comune i pastori francesi e le limousine? Perché la spider si chiama proprio così? Cos’è una “sedan” americana? E il Kar-a-sutra? lumi, con abitacolo e bagagliaio ben distinguibili - in origine era un tipo di carrozza chiusa con quattro ruote, abitacolo con tetto rigido e finestrini. Una curiosità? Forse non tutti sanno che in America la berlina è chiamata “sedan”, mentre in tedesco è detta “limousine”. Passiamo poi al modello conosciuto in Italia come “familiare” (o, soprattutto in passato, “giardinetta”): la station wagon, nata proprio dalla berlina a cinque porte. Rispetto a quest’ultima, però, presenta la parte posteriore particolarmente allungata con un bagagliaio più spazioso. Anche in questo caso, se andiamo all’estero non troveremo uniformità nella definizione: per gli inglesi, infatti, è l’“estate”, per gli americani “wagon”, per i francesi “break” e per i tedeschi “kombi”. Anche se, come abbiamo visto, in Germania con la dicitura “limousine” si identifica la carrozzeria della berlina, nel resto del mondo questo nome sta ad indicare la tipica auto allungata ed extra lusso che richiama subito alla mente il sogno americano. Ma da dove deriva il nome di questo modello? Inaspettatamente, dalla regione

francese del Limousin, per via dei lunghi mantelli indossati dai pastori del luogo. Spazi ampi, interni alti, forme esterne lineari e continue (un “unico volume”, come dice il nome): sono questi i tratti tipici delle monovolume. La Renault Espace è considerata il primo modello europeo di questa carrozzeria, entrata sul mercato nel 1984. La vettura venne costruita sulla base della Kar-a-sutra, la concept car dalle forme squadrate del designer Mario Bellini, presentata al MoMa di New York dodici anni prima. ➔

Carfleet 65 gennaio 2017

53


Market

Fuoristrada e SUV vs utilitarie e city car La differenza tra fuoristrada e SUV? Il fuoristrada, più massiccio e resistente, è progettato specificamente per percorrere i terreni più impervi e difficili (con trazione integrale, riduttore off-road e telaio a longheroni), mentre il SUV - il cui acronimo sta per Sport Utility Vehicle - è realizzato sia per utilizzo urbano che per tracciati moderatamente sterrati. Le regine delle città, invece, sono indiscutibilmente loro: utilitarie e city car. La mitica Fiat 500 Topolino Giardiniera del 1948 è considerata la prima utilitaria: questo modello di carrozzeria non ha bisogno di presentazioni ed è ancora oggi tra i più comuni, caratterizzato da dimensioni e dotazioni essenziali. A partire dagli anni ‘80 si delineò una distinzione tra utilitarie e city car, vetture di dimensioni ancora più piccole, caratterizzate da forme estremamente compatte e realizzate per districarsi agevolmente nel traffico cittadino sempre più caotico. Un’auto per il tempo libero: coupé, granturismo, spider o cabriolet? Di origine francese è anche la parola “coupé”: si tratta infatti del participio passato di couper (tagliare). È facile intuire il perché questo sia stato scelto come nome per il modello di auto sportiva dalla carrozzeria aerodinamica che si interrompe bruscamente sulla parte posteriore. Solitamente la coupé è adibita al trasporto

54

Carfleet 65 gennaio 2017

di due persone: sul mercato esistono però modelli definiti 2+2, in grado di ospitare (dietro) altri due passeggeri (che, di certo, non godranno del massimo comfort). Carrozzerie coupé e ampio bagagliaio sono invece caratteristici delle auto GT: le granturismo sono vetture sportive, contraddistinte da alte prestazioni e pensate per percorrere lunghe distanze in totale comodità. Che differenza c’è, invece, tra spider e cabriolet? La cabriolet (o cabrio, in

italiano detta anche decappottabile) è solitamente una berlina a quattro posti con tettuccio pieghevole, mentre la spider presenta due soli posti e una linea prettamente sportiva. Spider in inglese significa “ragno”: originariamente, infatti, con questo nome ci si riferiva a una carrozzeria leggera, trainata da cavalli, che rimaneva sospesa tra quattro grandi ruote a raggi, ricordando in questo modo la forma tipica degli aracnidi.



Future

di Nicola Desiderio

Salone di Parigi

Rivoluzione

Il Mondial de l’Automobile ha segnato un vero punto di rottura con la presentazione di modelli e programmi per l’auto elettrica che promettono milioni di unità entro meno di un decennio, ma è stato anche il teatro per il debutto di modelli pronti a fare grandi numeri già dai prossimi mesi, non solo con le flotte.

Le rivoluzioni avvengono a Parigi, anche quelle dell’automobile, ma nessuno alla vigilia del Salone Internazionale dell’Automobile, che ha avuto luogo dall’1 al 16 ottobre, pensava che avesse questa rilevanza e queste dimensioni. Quando infatti giganti del calibro di Volkswagen, General Motors e Mercedes promettono milioni di auto elettriche entro pochi anni, si capisce che siamo alla vigilia di grandi cambiamenti. La casa di Wolfsburg ha presentato la I.D., auto lunga poco più di 4 metri basata sulla nuova piattaforma MQE destinata alle auto elettriche del Gruppo, pronta anche ad ospitare tutto quello che serve per connetterla al mondo e farla guidare in autonomia. La promessa per il 2025 è di avere 30 modelli venduti in 3 milioni di unità. All’auto elettrica Mercedes dedica il nuovo marchio EQ annunciato dal concept omonimo, un Suv coupé con 500 km

56

Carfleet 65 gennaio 2017


Future

di autonomia destinato ed essere il primo di 10 modelli entro il 2025 con l’obiettivo di dare battaglia alla Tesla. La casa di Elon Musk a Parigi ha portato il nuovo Model 3 che annuncia un prezzo di

a partire dalla Toyota Prius che promette un consumo record di 1 litro per 100 km mentre la Porsche Panamera 4 E-Hybrid da 462 cv ha prestazioni da sportiva (278 km/h, 0-100 km/h in 4,6 s.) e in elettrico fa 50 km/h con una punta massima di 140 km/h. Tanti i nuovi veicoli a ruota alta. La prima da citare, in ordine alfabetico, è la nuova Audi Q5, poi viene la BMW che ha presentato il concept della X2, anticipazione dell’omonimo ed inedito modello atteso tra un anno. Altre grandi novità sono la nuova Discovery, più leggera di ben 480 kg e diventata praticamente una Range sia per le dimensioni sia per la tecnologia, e la Skoda Kodiaq. Il primo Suv della casa ceca promette tanto, soprattutto in termini di spazio mentre punta moltissimo sull’emozione la Toyota C-HR, il crossover compatto ibrido dalle linee coraggiose.➔

elettrica 35mila euro e può vantare 400mila prenotazioni. Già pronta invece la nuova Smart ED, disponibili per la prima volta in tutte e tre le varianti (Fortwo, Forfour e Cabrio) che con il caricatore da 22 Kw faranno il pieno in 45 minuti, e la Opel Ampera-e che in 4,16 metri promette 500 km di autonomia, grande abitabilità, uno 0-100 km/h in circa 7 secondi e un prezzo a buon mercato. Per star dietro a questa nuova onda, ora la BMW i3 ha un raggio di 300 km, la Renault Zoe arriva a 400 km ed il bello è che lo fanno senza aumentare gli ingombri delle batterie e riducendone drasticamente sia i costi sia i tempi di ricarica. E in Germania sono già pronti per una super rete da 400 stazioni a 350 kW che potrebbe ridurre il tempo di ricarica a minuti. Anche le novità che riguardano un gradino più basso dell’elettrificazione – l’ibrido plug-in – sono state alquanto interessanti

In questa pagina: qui sopra, la nuova Audi Q5, sotto la Mercedes EQ, in basso la Renault Zoe. Nella pagina a fianco: in alto la nuova Opel Ampera-e, in basso la Volkswagen I.D. concept.

Carfleet 65 gennaio 2017

57


Future

In questa pagina: In alto la Tesla Model 3, di lato il concept Lexus, a fianco la nuova Citroen C3. Sotto, la nuova Smart ED in tutte e tre le varianti.

Farà lo stesso, ma in modo diverso anche la Lexus UX, concept lungo 4,4 metri che prefigura il nono modello del marchio di lusso, il più piccolo a ruote alte. A proposito di piccolo, decisamente interessante è la nuova Suzuki Ignis, 3,7 metri di simpatia, anche con motore ibrido e la trazione integrale. Ha come nemica giurata la Panda Cross che si è rinnovata mentre acquistano il cambio a doppia frizione la 500X, la Tipo (molto interessante per le flotte) e la Jeep Renegade, tutte con lo stesso diesel 1.6 da 120 cv. Anche la Grand Cherokee si è rinnovata diventando più ricca nelle dotazioni e negli allestimenti.

58

Carfleet 65 gennaio 2017

Tutte nuove invece le Peugeot 3008 e 5008: una era crossover e l’altra monovolume, ora diventano tutti e due Suv puntando su look, tecnologia ed efficienza. Anche l’altra francese Renault ha avuto molto in tema: debuttano le nuove Koleos e Grand Scenic mentre è stato mostrato per la prima volta il pick-up: si chiamerà Alaskan e sarà sulla base del nuovo Navara, come l’altrettanto inedita Mercedes Classe X. Nel frattempo a Porte de Versailles, la Stella ha rialzato di 29 mm la Classe E SW ottenendo la All-Terrain, prima station wagon di Mercedes ad assetto rialzato. Interessante per le flotte è l’allargamento della gamma dell’Alfa Romeo Giulia con le versioni Veloce e a trazione integrale,

ma anche l’arrivo di due modelli nel segmento C: la Honda Civic di decima generazione e la nuova Hyundai i30, entrambe avranno in gamma un 3 cilindri mille, come molte delle loro concorrenti, Astra, Focus, 308 e Golf in primis. Scintille anche nel segmento immediatamente inferiore. La Citroen ha infatti presentato la nuova C3, prima auto social poiché provvista di una telecamera capace di catturare e postare all’istante immagini e foto sui social network. Punta invece alla sostanza la nuova Kia Rio mentre la Nissan Micra di quinta generazione torna dall’India per essere prodotta in Francia e assume un look decisamente sportivo e spigoloso, alla faccia delle forme tondeggianti che erano il marchio di fabbrica della prima Micra del 1992. Anche questa è un’altra rivoluzione ed è avvenuta a Parigi.



Coscienza, etica e morale: la filosofia sale a bordo dell’auto a guida autonoma Può una macchina sostituirsi alla coscienza umana? La questione è assai ardua. Dubbi etici e morali di ogni tipo sono al centro delle dissertazioni filosofiche da secoli, ma oggi a mettere in campo dilemmi di questo tipo arriva anche il settore dell’automotive. Con l’avvicinarsi del momento in cui l’auto a guida autonoma sarà a disposizione di tutti, certi problemi vanno considerati. Se da una parte, infatti, l’autonomous driving potrà garantire un più alto livello di sicurezza stradale, è pur vero che i pericoli non potranno (purtroppo) mai essere eliminati del tutto. Ecco quindi che la maggiore autonomia delle auto potrà portare a situazioni in cui la vettura dovrà compiere scelte autonome che coinvolgeranno la vita umana (e animale). Ciò richiede non solo una più chiara comprensione di come gli esseri umani compiano determinate scelte morali, ma anche di come percepiranno il modo in cui la macchina stessa potrà effettuare queste scelte, in autonomia.

60

Carfleet 65 gennaio 2017

Il MIT ha realizzato la “Moral Machine”, una piattaforma online che permette a chiunque lo desideri di descrivere come vorrebbe fosse programmato il cervello elettronico di un’automobile e come sarebbe opportuno si comportasse alla guida in situazioni di pericolo. Il Massachusetts Institute of Technology ha presentato un sistema rivolto a creare una sorta di coscienza per le auto a guida autonoma, la cosiddetta “Moral Machine”, sviluppata dalla Scalable Cooperation per conto del MIT Media Lab: tramite una piattaforma online, chiunque può partecipare a un test che permette di scegliere il modo in cui si vorrebbe che il cervello elettronico delle auto si comportasse in caso di pericolo. Lo scopo di questa piattaforma è quello di analizzare le opinioni delle persone in merito ai comportamenti morali da tenere alla guida. La coscienza può essere automatizzata? In caso di impatto imminente, chi è meglio salvare? A quale vita l’auto deve dare maggiore valore? Tra un gruppo di anziani

o un bambino, se non ci fosse altra scelta, chi sarebbe meglio investire? In caso di incidente, è consigliabile salvare i passeggeri di un’auto o i pedoni? E investire qualcuno che sta attraversando con il semaforo rosso è grave - dal punto di vista etico e morale - tanto quanto colpire un pedone in transito sulle strisce con il verde? Sono questi alcuni dei dilemmi di fronte ai quali ci si trova partecipando al test sul sito della Moral Machine, strumento che intende in questo modo ottenere una prospettiva umana sulle decisioni morali che forse, in futuro, si troveranno a dover prendere le automobili. Il sistema sottopone agli utenti tredici domande e chiede loro di indicare, in base alla propria coscienza, quale pensano sia


People

di Francesca Carli

il “male minore” tra due diverse possibili opzioni, corrispondenti alle uniche due scelte che può compiere l’automobile in quella specifica situazione. I ricercatori, tuttavia, pongono l’accento sul fatto che la vera questione morale a cui i costruttori di auto a guida autonoma devono far fronte non riguarda tanto chi “far sopravvivere o morire”, ma il modo in cui la macchina si debba comportare in caso di pericolo. Anche solo semplicemente stabilendo se, per motivi di sicurezza, sia opportuno o meno infrangere il codice della strada (magari aumentando la velocità oltre i limiti o passando con il rosso). Questi infatti sono i nodi da sciogliere più imminenti, alla luce del fatto che la tecnologia non sarà in grado, per esempio, di distinguere tra un anziano, un bambino o una donna incinta ancora per diversi anni. Al quiz etico della Moral Machine, attualmente, hanno già partecipato oltre due milioni di utenti da tutto il mondo: i ricercatori analizzeranno l’immensa mole di dati raccolti per delineare quali siano i comportamenti più opportuni da tenere

alla guida secondo gli utenti e di come il codice etico comune possa subire variazioni in base all’area geografica di provenienza. I concetti di colpa, responsabilità e perdono nell’era dell’autonomous driving Il principio che sta alla base della Moral Machine è il medesimo già presente nel cosiddetto “trolley problem” (ovvero il “problema del carrello ferroviario”), esperimento classico nella filosofia etica formulato da Philippa Ruth Foot. Il dilemma, proposto nel 1978 dalla filosofa morale inglese, è il seguente: un vagone fuori controllo spedito a tutta velocità lungo un binario ferroviario nei pressi di una biforcazione sta per travolgere cinque persone. Tirando una leva è possibile deviare il treno verso il secondo binario, su

cui si trova una sola persona, salvandone così cinque ma decidendo deliberatamente - compiendo l’azione sulla leva - di uccidere quell’unica sul secondo binario. Cosa fare? Questo tipo di quesiti filosofici sono oggi molto discussi proprio nell’ambito dello sviluppo di tecnologie per l’auto a guida autonoma e non è difficile comprenderne il motivo. Un essere umano può infatti essere perdonato per aver provocato un danno involontario a causa di una reazione istintiva compiuta in caso di pericolo, ma la stessa dinamica non è applicabile nei confronti delle macchine: essendo queste programmate da degli esseri umani, chi si occupa di “creare la loro coscienza automatizzata” ha senza dubbio una grossa responsabilità.

Uno dei quesiti della “Moral Machine”

Carfleet 65 gennaio 2017

61


La macchina dei numeri

di Alessandro Palumbo

Immatricolazioni in Italia di autovetture e fuoristrada di società 12 mesi 2016 86.124 20.411 18.887 17.469 16.728 15.489 14.790 14.414 13.990 13.509 12.004 11.318 10.269 8.046 6.822 6.669 6.628 6.069 5.854 4.086 4.025 4.017 3.413 2.152 2.038 1.758 1.559 1.418 1.348 1.225 1.160 1.090 1.055 1.020 1.005 869 815 187 147 82 58 54 19 18 15 67 340.190

marca FIAT VOLKSWAGEN RENAULT PEUGEOT LANCIA BMW AUDI CITROEN OPEL MERCEDES ALFA ROMEO TOYOTA FORD NISSAN MINI JEEP LAND ROVER VOLVO HYUNDAI KIA SMART SKODA DACIA PORSCHE SEAT MAZDA JAGUAR SUZUKI LEXUS HONDA MITSUBISHI DS ABARTH MASERATI INFINITI SUBARU SSANGYONG FERRARI TESLA MAHINDRA GREAT WALL LAMBORGHINI ALTRE ESTERE BENTLEY DR ALTRE TOTALE

Elaborazioni Centro Studi UNRAE

12 mesi 2015 71.938 14.345 11.685 12.111 13.109 13.957 11.040 9.706 10.520 9.882 7.035 11.691 7.747 10.152 6.383 4.504 6.343 4.344 3.117 2.856 4.805 2.315 2.453 2.137 1.424 1.417 676 1.243 781 893 779 1.639 752 589 207 780 485 112 79 72 21 38 2 10 18 135 266.327

var % 19,7% 42,3% 61,6% 44,2% 27,6% 11,0% 34,0% 48,5% 33,0% 36,7% 70,6% -3,2% 32,6% -20,7% 6,9% 48,1% 4,5% 39,7% 87,8% 43,1% -16,2% 73,5% 39,1% 0,7% 43,1% 24,1% 130,6% 14,1% 72,6% 37,2% 48,9% -33,5% 40,3% 73,2% 385,5% 11,4% 68,0% 67,0% 86,1% 13,9% 176,2% 42,1% 850,0% 80,0% -16,7% -50,4% 27,7%

peso % 2016 25,3% 6,0% 5,6% 5,1% 4,9% 4,6% 4,3% 4,2% 4,1% 4,0% 3,5% 3,3% 3,0% 2,4% 2,0% 2,0% 1,9% 1,8% 1,7% 1,2% 1,2% 1,2% 1,0% 0,6% 0,6% 0,5% 0,5% 0,4% 0,4% 0,4% 0,3% 0,3% 0,3% 0,3% 0,3% 0,3% 0,2% 0,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%

Immatricolazioni in Italia di autovetture e fuoristrada di società - top 20 n. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

62

marca FIAT FIAT FIAT LANCIA FIAT CITROEN VOLKSWAGEN PEUGEOT ALFA ROMEO FIAT TOYOTA RENAULT JEEP ALFA ROMEO VOLKSWAGEN FIAT OPEL RENAULT PEUGEOT SMART TOTALE

modello PANDA PUNTO 500L YPSILON 500 C3 GOLF 208 GIULIETTA 500X YARIS CLIO RENEGADE MITO POLO TIPO MOKKA KADJAR 308 FORTWO

Carfleet 65 gennaio 2017

12 mesi 2016 23.348 20.832 16.971 16.690 12.345 7.563 6.924 6.224 6.062 4.880 4.803 4.708 4.640 4.442 4.383 4.088 3.801 3.754 3.491 3.472 340.190

peso % 6,9% 6,1% 5,0% 4,9% 3,6% 2,2% 2,0% 1,8% 1,8% 1,4% 1,4% 1,4% 1,4% 1,3% 1,3% 1,2% 1,1% 1,1% 1,0% 1,0% 100,0%

n. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

marca FIAT FIAT LANCIA FIAT FIAT VOLKSWAGEN TOYOTA PEUGEOT FIAT CITROEN SMART ALFA ROMEO NISSAN MINI ALFA ROMEO RENAULT TOYOTA OPEL VOLKSWAGEN BMW TOTALE

peso % 2015 27,0% 5,4% 4,4% 4,5% 4,9% 5,2% 4,1% 3,6% 4,0% 3,7% 2,6% 4,4% 2,9% 3,8% 2,4% 1,7% 2,4% 1,6% 1,2% 1,1% 1,8% 0,9% 0,9% 0,8% 0,5% 0,5% 0,3% 0,5% 0,3% 0,3% 0,3% 0,6% 0,3% 0,2% 0,1% 0,3% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1% 100,0%

Elaborazioni Centro Studi UNRAE modello PANDA PUNTO YPSILON 500 500L GOLF YARIS 208 500X C3 FORTWO GIULIETTA MICRA MINI MITO CLIO AYGO MOKKA POLO SERIE 2

12 mesi 2015 25.946 13.474 12.909 11.952 10.188 5.508 5.357 4.528 4.427 4.130 4.015 3.812 3.348 3.332 3.146 3.051 2.812 2.569 2.424 2.404 266.327

peso % 9,7% 5,1% 4,8% 4,5% 3,8% 2,1% 2,0% 1,7% 1,7% 1,6% 1,5% 1,4% 1,3% 1,3% 1,2% 1,1% 1,1% 1,0% 0,9% 0,9% 100%


Profit

Immatricolazioni in Italia di autovetture e fuoristrada di società di noleggio

Elaborazioni Centro Studi UNRAE

12 mesi 2016

12 mesi 2015

var %

peso % 2016

peso % 2015

FIAT

91.316

81.576

11,9%

24,9%

26,0%

VOLKSWAGEN

25.173

23.671

6,3%

6,9%

7,5%

RENAULT

24.382

19.239

26,7%

6,7%

6,1%

FORD

22.719

18.462

23,1%

6,2%

5,9%

AUDI

22.355

18.470

21,0%

6,1%

5,9%

PEUGEOT

20.990

22.381

-6,2%

5,7%

7,1%

BMW

18.007

14.450

24,6%

4,9%

4,6%

MERCEDES

16.905

14.938

13,2%

4,6%

4,8%

CITROEN

14.874

13.406

11,0%

4,1%

4,3%

OPEL

14.459

13.497

7,1%

3,9%

4,3%

NISSAN

13.035

10.694

21,9%

3,6%

3,4%

SMART

11.354

8.740

29,9%

3,1%

2,8%

TOYOTA

9.567

5.444

75,7%

2,6%

1,7%

JEEP

8.742

7.167

22,0%

2,4%

2,3%

LANCIA

8.724

7.392

18,0%

2,4%

2,4%

ALFA ROMEO

8.346

7.489

11,4%

2,3%

2,4%

SKODA

5.866

4.544

29,1%

1,6%

1,4%

VOLVO

5.477

5.562

-1,5%

1,5%

1,8%

LAND ROVER

4.020

2.446

64,3%

1,1%

0,8%

MINI

3.620

2.142

69,0%

1,0%

0,7%

SEAT

3.301

2.930

12,7%

0,9%

0,9%

KIA

2.454

1.213

102,3%

0,7%

0,4%

JAGUAR

1.640

563

191,3%

0,4%

0,2%

DS

1.503

1.870

-19,6%

0,4%

0,6%

HYUNDAI

1.503

1.113

35,0%

0,4%

0,4%

MAZDA

1.160

955

21,5%

0,3%

0,3%

DACIA

900

733

22,8%

0,2%

0,2%

LEXUS

687

564

21,8%

0,2%

0,2%

SUZUKI

638

415

53,7%

0,2%

0,1%

ABARTH

509

353

44,2%

0,1%

0,1%

PORSCHE

496

519

-4,4%

0,1%

0,2%

INFINITI

429

108

297,2%

0,1%

0,0%

MASERATI

344

232

48,3%

0,1%

0,1%

HONDA

181

140

29,3%

0,0%

0,0%

SUBARU

175

140

25,0%

0,0%

0,0%

ALTRE

233

300

-22,3%

0,1%

0,1%

366.084

313.858

16,6%

100,0%

100,0%

marca

TOTALE

Immatricolazioni in Italia di autovetture e fuoristrada di società di noleggio - top 20 n. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

marca FIAT FIAT FIAT FIAT PEUGEOT RENAULT LANCIA VOLKSWAGEN FORD NISSAN JEEP AUDI ALFA ROMEO SMART AUDI VOLKSWAGEN FORD FIAT BMW SMART TOTALE

modello PANDA 500L 500 500X 308 CLIO YPSILON GOLF FOCUS QASHQAI RENEGADE A4 GIULIETTA FORTWO A3 PASSAT FIESTA TIPO SERIE 3 FORFOUR

12 mesi 2016 28.145 20.570 15.785 12.071 9.047 8.907 8.723 8.679 7.453 7.377 7.141 6.788 6.491 6.475 6.316 6.313 6.207 5.814 5.119 4.879 366.084

peso % 7,7% 5,6% 4,3% 3,3% 2,5% 2,4% 2,4% 2,4% 2,0% 2,0% 2,0% 1,9% 1,8% 1,8% 1,7% 1,7% 1,7% 1,6% 1,4% 1,3% 100%

n. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

marca FIAT FIAT FIAT PEUGEOT VOLKSWAGEN FIAT FIAT ALFA ROMEO LANCIA RENAULT VOLKSWAGEN FORD AUDI JEEP NISSAN SMART AUDI CITROEN RENAULT FORD TOTALE

Elaborazioni Centro Studi UNRAE modello PANDA 500L 500 308 GOLF 500X PUNTO GIULIETTA YPSILON CLIO PASSAT FOCUS A3 RENEGADE QASHQAI FORFOUR A4 C4 MEGANE FIESTA

12 mesi 2015 24.733 22.721 13.616 9.130 8.799 8.196 7.740 7.329 7.251 7.183 6.700 6.667 5.770 5.355 5.300 4.897 4.382 4.351 4.217 3.986 313.858

peso % 7,9% 7,2% 4,3% 2,9% 2,8% 2,6% 2,5% 2,3% 2,3% 2,3% 2,1% 2,1% 1,8% 1,7% 1,7% 1,6% 1,4% 1,4% 1,3% 1,3% 100%

Carfleet 65 gennaio 2017

63


Prezzi settore automotive

di Alessandro Palumbo

Auto nuove

Spese di esercizio

variazione % vs mese anno precedente

variazione % vs mese anno precedente

Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT

Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT

Assicurazioni

Manutenzione e riparazione

variazione % vs mese anno precedente

variazione % vs mese anno precedente

Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT

Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT

Carburanti e lubrificanti

Ricambi e accessori

variazione % vs mese anno precedente

variazione % vs mese anno precedente

Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT

Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT

64

Carfleet 65 gennaio 2017




Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.