Periodico trimestrale numero 66 aprile 2017
La nuova Quattroporte by Maserati
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Nuovo mondo e nuova LeasePlan Il mondo sta cambiando rapidamente ma una cosa è certa: la gente continuerà ad amare le automobili anche se in modo nuovo e condiviso. Ci siamo tutti sforzati nel corso degli anni di immaginare e realizzare un’automobile che andasse oltre se stessa. L’abbiamo trasformata così in tante cose, alcune utili, altre virtuose, alcune perfino belle. Adesso però, guardandoci attorno, osserviamo le macchine e vediamo tutto ciò, ma non troviamo quella cosina che un tempo era il centro, il fulcro delle attenzioni: la passione. Non la troviamo e ci manca. Era piacevole. Era un’emozione forte. A volte sociale, condivisa, con gli amici come con gli sconosciuti. Altre volte più intima, riservata. In ogni caso piccole piacevolezze di cui non capiamo perché farne a meno. Ecco allora che la ricerchiamo, la passione. Inizialmente proviamo a cercarla nelle macchine, per poi scoprire che non sta lì, sta da un’altra parte. L’avevamo messa in un cassetto, ben ripiegata. Pronta per l’uso. Solo che non l’abbiamo più tirata fuori, per anni. Adesso qualcuno sta decidendo che è anche ora di ripescarla, in quel cassetto. Farlo è semplice e difficile, allo stesso tempo. Semplice, perché basta prenderne coscienza, che le macchine piacciono, indossare la passione, dichiararla. Affermare che certo, devono essere sostenibili, certo, devono essere sicure e comode a starci dentro, ma anche che sì, piacciono perché sono belle. E quando quella che abbiamo non piace più tanto, il desiderio di averne una nuova, più bella, si può anche non tacere. Si può dire che si desidera un’auto perché è bella, perché piace, perché è cool. Non è necessario trovare altre spiegazioni. Un SUV, ad esempio, può essere la prima scelta di un manager, perché è il modello più in voga di questi anni. È sufficiente. Non serve aggiungere che è sicura in condizioni difficili o che ha una grande capacità e versatilità di carico. Avere una passione per le auto non è una debolezza di cui scusarsi. Anzi, riteniamo sia la base più solida per le generazioni future. Perché noi di LeasePlan siamo impegnati sullo stesso orizzonte temporale, per costruire un avvenire di crescita con una nuova strategia capace di valorizzare il nostro potenziale in un emozionante e dinamico mercato. Vogliamo crescere ancora, adattandoci al nuovo contesto che si evolve. Siamo persuasi che sia proprio il cambiamento la strada per creare valore e predisporre un futuro per le prossime generazioni. Nel prossimo numero di luglio lanceremo la nuova visione strategica e il conseguente lancio del nuovo brand aziendale che ci accompagnerà in questo viaggio alla scoperta delle nuove sfide della mobilità. Questa è la nuova LeasePlan. Alfonso Martínez Cordero Managing Director LeasePlan Italia Spa
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Sommario
Editore LeasePlan Italia Spa viale Alessandro Marchetti, 105 00148 Roma telefono: +39 06 96707428 email: carfleet@leaseplan.it www.leaseplan.it
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Direttore editoriale Alfonso Martínez Cordero Direttore responsabile Alessandro Casulli
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Direttore scientifico Pier Luigi del Viscovo Capo redattore Alessandro Palumbo Art director Indro Uttinacci Hanno collaborato Francesca Carli Pier Luigi del Viscovo Nicola Desiderio Marco Di Pietro Alessandro Palumbo Maurilio Rigo Prove su strada a cura di Nicola Desiderio Pubblicità GDN Marketing & Comunicazione Srl gianpiero.denigro@libero.it
In casa LeasePlan le novità non mancano mai Intervista ad A. Rotondi, Direttore Commercial & Marketing di LeasePlan Italia Automotive 2025: un’industria senza confine Lo studio di IBM sul cambiamento del paradigma della mobilità
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Commerciali, la festa non è finita Numeri e novità di prodotto nel settore dei LCV
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Auto di proprietà, quanto mi costi? CarCost Index. L’indagine europea di LeasePlan sul TCO delle vetture di proprietà
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Jaguar XF Regina di dirigenti
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Telematica e Big Data Finalità della telematica e ruolo del noleggiatore
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La sicurezza non è mai troppa Controlli sul prodotto stringenti, ma anche il driver va guidato
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Maserati Ghibli Il vento caldo della flotta
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Opel Mokka X Piccolo grande SUV
Fiat Tipo Station Wagon Il valore della famiglia
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Gli anni ruggenti del design automobilistico Art Déco, periodo d’oro per il design delle quattro ruote
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Saloni di Los Angeles e Detroit Derby americano per l’auto in esposizione
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Stelvio Sportività ed eleganza made in Italy
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La macchina dei numeri Il mercato società e noleggio e i prezzi dell’automotive
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Stampa Modulgraf Srl Via di Santa Procula, 23/23A 00040 Pomezia (Roma) Registrazione Tribunale di Milano n.98/1997 Tiratura: 15.000 copie
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News on the road
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In casa LeasePlan
le novità non mancano mai Dott Rotondi quale Bilancio possiamo fare del 2016? Quali sono stati i risultati di LeasePlan nel 2016, a livello globale e locale? L’esercizio appena concluso è stato un altro anno positivo per LeasePlan. La flotta è cresciuta dell’8%, passando da 1.553.000 veicoli del 2015 a 1.674.000 veicoli nel 2016. La maggior crescita si è registrata in Europa ed il segmento di clientela PMI ha dato il maggior contributo a questo sviluppo. Si è registrato un ulteriore aumento del livello di soddisfazione dei clienti, con l’ottenimento di un punteggio del 93% sulla percezione della qualità del servizio tra i fleet manager. Per quanto riguarda LeasePlan Italia, la flotta ha raggiunto le 116.000 unità gestite per conto di 24.000 clienti e una corrispondente quota di mercato pari al 19%. La leadership di mercato di oltre 50 anni e la comprovata esperienza ci consente di poter sfruttare ulteriormente le opportunità del mondo della mobilità. In che modo avete riorganizzato la direzione commercial e marketing? Con quali obiettivi? Il primo criterio è stato quello di una mag-
Dal gennaio scorso Amilcare Rotondi è il nuovo direttore Commercial & Marketing di LeasePlan Italia. In questa intervista ci presenta i risultati, la nuova organizzazione dell’azienda e i trend del settore. giore specializzazione e distinzione tra i diversi canali di vendita. In secondo luogo, una migliore copertura territoriale, per presidiare il portafoglio clienti corporate già esistente, consolidare la presenza sul target PMI e conquistare spazi ancora inesplorati sul promettente target dei privati. Infine il desiderio di andare sempre più incontro alle cosiddette esigenze di “nuova mobilità”, attraverso servizi flessibili e innovativi. Dal mercato ‘indiretto’, PMI e privati, per il quale abbiamo una divisione SME & Private Market, al mercato corporate - ovvero le aziende italiane che hanno una flotta rilevante e necessitano il presidio del territorio - per il quale abbiamo una divisione Corporate Market, fino al mercato dei più grandi, ovvero i clienti istituzionali e internazionali, che copriamo attraverso la divisione Large & International Corporate Market.
A supporto di tutto, c’è una divisione marketing, che gestisce la comunicazione, il lancio di nuovi prodotti, come abbiamo fatto lo scorso anno con il FlexiPlan e l’attività web e di lead generation. Quali sono le principali sfide dell’anno in corso? Due grandi temi. Il primo è quello di far conoscere meglio e comprendere le normative fiscali alle PMI e ai privati. Sul lato del privato, in particolare, c’è ancora da vincere la preponderanza del concetto di proprietà, mentre per quel che concerne le PMI c’è da promuovere tanta cultura sui nostri servizi. Dall’altro lato, la seconda nostra grande sfida è quella di guidare il mercato nell’offerta ai grandi clienti, considerato anche che quest’anno ci saranno tender importanti. Grandi risultati ci sta dando FlexiPlan, il prodotto che unisce la flessibilità del breve termine ai vantaggi del lungo termine, garantendo mobilità per picchi stagionali o particolari esigenze periodiche. LeasePlan è stata la prima sul mercato a proporre questa innovativa formula di noleggio, con durate a partire da un mese e la possibilità di restituzione senza penale dopo i primi 30 giorni. La vasta flotta FlexiPlan di LeasePlan offre ampia scelta tra diversi segmenti, dalle city car ai veicoli premium, fino ai veicoli commerciali, per soddisfare tutte le esigenze. ➔
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Il 2016 vi ha visto protagonisti anche nell’offerta ai privati, con il 4Seasons e il PrivatePlan. Anche nei prossimi mesi proseguirete su questa strada? Dopo le attività avviate nel 2016, con il lancio del prodotto 4Seasons e del PrivatePlan, continua la proposizione ai Privati di LeasePlan. Infatti, l’esperienza dello
scorso anno ci ha consentito di ascoltare e accogliere le loro principali esigenze. Il prodotto che abbiamo lanciato in queste settimane sul mercato, a un canone davvero interessante, riduce alcuni vincoli percepiti per offrire una concreta flessibilità. Importante sottolineare che, attualmente, la clientela dello Small Business già oggi pesa all’incirca un terzo sul totale del nostro business, mentre nel 2013 la stessa percentuale era del 20%. LeasePlan è stata una delle prime aziende di noleggio a credere nella telematica. Quali sono i progetti per il 2017, a questo proposito? I progetti sono chiari: arrivare alla copertura totale della nostra flotta con la scatola nera (attualmente siamo all’80%) e incrementare la penetrazione dei cosiddetti moduli aggiuntivi. Inoltre, l’offerta tecnologica di LeasePlan per tutte le aziende clienti dalla metà di febbraio si arricchisce della nuova APP e del portale My LeasePlan, garantendo un monitoraggio costante delle informazioni chiave su veicolo e flotta.
Amilcare Rotondi Nuovo direttore commerciale & marketing di LeasePlan Italia, è un manager con una lunga esperienza nel settore del Nlt e, in generale, in ambito commerciale: inizia il suo percorso professionale in Banca Commerciale Italiana, per poi entrare nel 2001 in LeasePlan con il ruolo di business development executive. Dal 2004 al 2007, quindi, ricopre il ruolo di sales manager dell’area Centro Sud. Successivamente amplia le sue competenze diventando responsabile del sales development e, a seguire, del customer service. Nel 2013 assume la responsabilità della divisione di vendita focalizzata sul target delle pmi e delle Partite Iva, raggiungendo risultati che ancora oggi consentono all’Italia di rappresentare il benchmark per questo mercato all’interno del Gruppo LeasePlan.
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Lei è arrivato in LeasePlan all’inizio degli anni Duemila. Quale è stata, dal suo punto di vista, l’evoluzione del noleggio
in questo quindicennio e quale sarà quella futura? Siamo partiti da una situazione di mercato pionieristico, nella quale era difficile anche solo comunicare in cosa consisteva la nostra attività. Mentre adesso il settore è conosciuto da tutti, e, in aggiunta, non ha più senso parlare di Nlt in senso stretto. Oggi siamo diventati, più in generale, fornitori di soluzioni di mobilità.
La nuova organizzazione Oltre alla nomina di Amilcare Rotondi, la nuova organizzazione della divisione commerciale & marketing di LeasePlan prevede altre rilevanti novità: • Federico Caracciolo ha assunto il ruolo di head of SME & Private Market. • Dario Cerruti è stato nominato head of Corporate Market, con la responsabilità di servire e sviluppare ulteriormente il target strategico delle medie e grandi aziende italiane. • Federico De Marchis ha ricevuto l’incarico di head of Large & International Corporate Market, con la responsabilità dei grandi clienti e gruppi internazionali. • Alessandro Casulli, viene confermato alla guida del marketing, con il ruolo di head of Marketing.
Future
di Francesca Carli
Automotive 2025:
un’industria Per decenni, l'industria automobilistica è stata un ecosistema dai confini ben definiti, ma con l’avvento delle tecnologie digitali queste dinamiche sono cominciate a cambiare. Secondo lo studio Automotive 2025 condotto da IBM, le forze esterne che avranno un impatto maggiore nel settore entro i prossimi otto/dieci anni proverranno principalmente dai consumatori, dal concetto di personal mobility e da un nuovo ecosistema industriale. I consumatori, per esempio, si aspettano che le aziende siano in grado di soddisfare appieno - e rapidamente - le loro aspettative sul fronte del digital engagement, ritengono di poter essere coinvolti nel processo di co-creazione di prodotti e servizi e pensano di poter influenzare la strategia aziendale. Per quanto riguarda il concetto di mobilità, i veicoli autonomi diventeranno sempre più sofisticati e in grado di andare oltre la loro principale funzione di mezzo di trasporto. La mobilità “consumer-centrica” - abilitata dalle nuove tecnologie digitali - permetterà di fornire esperienze d’uso personalizzate anche al di fuori del veicolo stesso. (grafico 1) Sul fronte dell’ecosistema, in primo luogo, le case automobilistiche sono alla ricerca
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Uno studio condotto da IBM rivela come la dinamica del rapporto tra consumatori, veicoli e aziende si stia modificando drasticamente, dissolvendo i suoi confini tradizionali. Il paradigma della mobilità è cambiato: la macchina oggi si inserisce in una complessa rete di nuove tipologie di trasporto, le persone utilizzano le auto in un modo del tutto nuovo - sempre più digitalizzato - e le aziende devono adeguarsi a questa rivoluzione. Grafico 1
Future
senza confini Grafico 2
di nuovi percorsi di crescita e si trovano a dover tracciare una rotta attraverso un paesaggio in continua evoluzione, con nuovi attori in gioco e nuovi confini (sempre più evanescenti). I consumatori cambieranno la customer relationship Le persone oggi chiedono di avere un’interazione continua e omnicanale (analogica e digitale, online e offline) con i brand e voglio essere parte attiva del business, alla stregua di produttori, commercianti, fornitori e di tutti gli attori che contribuiscono al processo di creazione della catena di valore. Entro il 2025, secondo i dirigenti intervistati da IBM, i consumatori parteciperanno attivamente alla creazione di nuovi prodotti e servizi, in particolare sul fronte della mobilità (63%), della progettazione del prodotto (59%) e dei programmi di marketing (54%). Non solo: il 66% dei partecipanti al sondaggio pensa che i consumatori influen-
zeranno direttamente perfino la strategia di business. Anche per quanto riguarda il processo d’acquisto il paradigma è cambiato completamente: tecnologia mobile, social media, applicazioni e tutto ciò che ruota intorno all’esperienza digitale oggi permettono ai consumatori di ottenere informazioni online sui prodotti da acquistare, confrontarsi con altri utenti, leggere recensioni, instaurare un rapporto diretto con i brand seguiti.
Il 54% dei dirigenti intervistati da IBM ha dichiarato di aspettarsi che in futuro le persone acquisteranno la propria auto direttamente su Internet, mentre il 61% ritiene che i clienti chiederanno modelli di tariffazione differenti. Interessante notare come solo il 45% degli OEM intervistati creda che i consumatori cercheranno modelli di proprietà alternativi, a differenza del 75% degli altri partecipanti al sondaggio. ➔
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Future
infrastrutture intorno a loro per condividere informazioni e soluzioni.
Grafico 3
L’ecosistema cambierà i confini del settore industriale Le tre maggiori opportunità di crescita per il settore automotive, secondo il sondaggio IBM, sono la collaborazione con altre industrie (73%), la creazione di nuove offerte basate su servizi (69%) e lo sfruttamento delle tecnologie disruptive all'esterno del veicolo (62%).
La mobilità cambierà l’approccio a prodotti e servizi Nei prossimi anni le auto diventeranno veri e propri sistemi integrati alla vita delle persone e sapranno fornire servizi personalizzati per la mobilità. Auto-integrazione, auto-configurazione, auto-apprendimento, auto-diagnosi, guida autonoma e funzionalità social saranno i punti chiave. L’auto-integrazione è strettamente legata al concetto di Internet of Things: il veicolo utilizzerà sensori e Big Data per fornire servizi personalizzati e in tempo reale. La configurazione personalizzata permetterà di creare intorno al guidatore/utente la perfetta esperienza di guida. In merito al self-learning, secondo il 74% degli esperti, i veicoli avranno capacità cogni-
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tive e impareranno a riconoscere i comportamenti di conducente e passeggeri. L’auto-diagnosi permetterà invece alle macchine di individuare e correggere i problemi, oltre ad aiutare gli altri veicoli con problemi simili, senza l’intervento umano. (grafico 2) Per quanto riguarda l’autonomous driving, secondo l’86% dei dirigenti intervistati sarà la sicurezza a fare la differenza per i brand. Quello che IBM definisce selfsocializing è l’ultimo dei parametri che giocheranno un ruolo disruptive sullo scacchiere della mobilità: il 57% dei dirigenti crede che entro il 2025 le auto saranno in contatto con gli altri veicoli e le
Gli analisti sottolineano come sia interessante che ben il 57% degli intervistati ritenga i nuovi modelli di business una delle migliori opzioni di crescita, mentre solo il 41% pensi sia importante targettizzare nuovi segmenti di consumatori. Da notare come - anche se questo vento di cambiamento sembra soffiare su tutte le aree funzionali del business - secondo gli OEM questo non avverrà in maniera consistente nelle aree più lontane dal consumatore. (grafico 3) I dati sembrano confermare questa tesi: secondo il 71% dei dirigenti i maggiori sconvolgimenti dell'ecosistema-auto avverranno nei canali retail, secondo il 60% nel settore marketing e per il 58% nello sviluppo del prodotto.
Service
di Marco Di Pietro
Telematica e
Big Data La diffusione della telematica a bordo delle auto è sempre più massiccia. Ma l’utilizzo della mole di informazioni che se ne possono ricavare non è cresciuta di pari passo. Il provider di noleggio può aiutare nella scelta e nell’analisi dei dati. Ormai nelle grandi flotte oltre un terzo dei veicoli sono dotati di apparecchi telematici. E un’azienda su tre ha fatto installare una clear box a bordo. In quelle di medie e piccole dimensioni i sistemi di controllo e quelli che rendono più agevole e sicura la guida si stanno diffondendo con una velocità sconosciuta fino a soltanto un paio d’anni fa. Ma anche tra i professionisti e gli artigiani, per non parlare dei privati, la telematica è entrata nella shopping list obbligatoria (o quasi). Auto che dialogano con le Case madri, con le officine, con le Compagnie d’assicurazione e persino con le Forze dell’Ordine. Auto che dialogano tra loro e che sono in grado ormai, in quasi totale autonomia, di accodarsi tra loro e procedere ubbidienti in colonna. Un futuro che sembrava fantascienza è ormai talmente prossimo che quasi lo si tocca con mano. Anche perché la telematica è la base fondamentale per la gestione delle flotte condivise. E il Corporate Car Sharing è una tappa evolutiva fondamentale della mobilità prossima ventura. Chi governa i dati? Miliardi di terabite di dati corrono nell’aria a formare giganteschi agglomerati di informazioni: i famigerati Big Data. Chi li può manipolare? Chi li può utilizzare? Chi può avere libero accesso? Chi ne può trarre vantaggio? Limitiamoci alle flotte aziendali: è il fleet manager che, in qualche misura, deve poter governare questo fiume di informazioni utili alla gestione del parco, in ottica di saving sui costi e di sicurezza del capitale umano aziendale. Occorre specificare, però, che finora l’utilizzo delle preziose informazioni è stato sporadico e poco efficace, tranne che in rare eccezioni.
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Quante sono infatti le aziende che, pur avendone la possibilità, non analizzano i consumi della flotta? L’approccio alla telematica è stato finora progressivo e, per certi aspetti, naturale. Perché ci si è resi immediatamente conto che si tratta di un processo irreversibile, finalizzato a rendere migliore la vita degli automobilisti e pure a far quadrare meglio i bilanci. Ma il passaggio dalla teoria alla pratica è più arduo di quanto si possa immaginare. Procediamo con ordine. In ambito auto aziendali, a cosa serve la telematica?
L’installazione di una black box, che è il primo passo, promette di garantire vantaggi nel monitoraggio della flotta: riduce il rischio furti, traccia in maniera inconfutabile gli incidenti, automatizza i processi di authority, permette di tarare gli interventi manutentivi sulla base delle reali necessità del veicolo, consente di eseguire manutenzione preventiva, di analizzare gli stili di guida e tanto altro ancora.
Service
Le finalità della telematica Perché la miniera d’informazioni, se correttamente analizzata, permette di modificare sensibilmente i comportamenti dei driver, rendendo la loro vita al volante più sicura, più attenta e anche meno dispendiosa dal punto di vista economico. Una corretta veicolazione dei risultati registrati consente di migliorare il comportamento etico e di rendere la guida più eco-compatibile.
Il punto è proprio questo: la telematica c’è, ma manca quasi sempre “l’homo telematicus”, ossia chi è in grado di aggregare e rendere utili la massa delle informazioni. La diffusione massiccia della telematica ha un costo: tradurlo in vantaggio economico non è così immediato. Perché se è vero che il vantaggio sociale
è misurabile facilmente (una flotta più connessa e sicura riduce il numero degli incidenti, che sono rilevabili rapidamente nelle statistiche aziendali). Ma risolvere l’equazione “più spendo meno spendo” non è cosa da poco. ➔
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Service
Ci vengono in aiuto, però, i fornitori di mobilità: il partner di noleggio è in grado di affiancare il fleet manager nella scelta degli apparati telematici indispensabili e di calibrare le soluzioni sulla base delle effettive necessità della flotta. Il noleggiatore, infatti, governa i big data con assoluta padronanza: ha toccato con mano da tempo gli innegabili vantaggi che la telematica può concedere. E ha imparato a misurarne, non soltanto l’efficacia, ma anche a ridistribuire il costo supplementare in un’ottica di canone, considerando l’impatto sul valore residuo del veicolo e anche le migliori prospettive di rivendita. Scegliere bene Se la tecnologia fa passi da gigante, le logiche commerciali non sono cambiate. Ricordate quando fu introdotto l’abs? Nel volgere di pochi anni tutte le auto che non ne erano dotate subirono pesanti ripercussioni negative sul valore residuo. Lo stesso avverrà con la telematica e con tutti i dispositivi di connessione che consentono di innalzare la sicurezza a bordo. Ovviamente dotare un’auto di tutto quanto oggi è disponibile, può far crescere a dismisura il prezzo di listino e di conseguenza il canone, ma la soluzione esiste ed è alla portata del fleet manager che impara a entrare nelle logiche dei listini delle case automobilistiche. A differenza del passato, oggi i listini delle auto sono composti, oltre che dalle versioni e dagli allestimenti, da un certo numero di pacchetti “preconfezionati”, che contengono una serie di accessori che, se acquistati singolarmente, avrebbero un costo molto più elevato. Per il costruttore è più conveniente rag-
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La guida semi-autonoma inizia a diffondersi tra i modelli disponibili nei listini
gruppare gli accessori perché gli permette di configurare meglio la catena di montaggio escludendo centinaia di variabili, per il cliente è ugualmente vantaggioso perché risparmia. La capacità consulenziale dell’account commerciale del noleggiatore aggiunge la sua esperienza di fornitore, e può dunque consigliare il fleet manager sulla configurazione ideale. Noleggiatore e consulente Ma la revisione puntuale della Car Policy aziendale alla luce dello sviluppo della telematica a bordo non è che il primo passo. Il secondo è imparare a governare le informazioni che se ne possono ricavare. Anche in questo ambito il ruolo del provider di noleggio è indispensabile. Può fornire le piattaforme di analisi che consentono, con pochi click, di ricavare i dati fondamentali per elaborare i risultati.
I tools che già oggi il noleggiatore mette a disposizione sono ormai semplici, facili da utilizzare perché intuitivi. Infatti è vero che la telematica implica la generazione di Big Data, ma non è la mole delle informazioni che deve preoccupare, quanto la loro fruibilità. È il sistema di gestione delle info che le rende accessibili, che le mette in relazione tra loro e che le rende fruibili. In sintesi: non serve avere quantità esagerate di dati, ma piuttosto solamente quelli utili. Che, per il fleet manager sono pochi: canoni, percorrenze, durata, consumi, emissioni, manutenzioni, fermi macchina, furti e incidenti. Aggregati, disaggregati e storicizzati. Maggiore sicurezza, utilizzo più efficiente del parco aziendale e sensibile risparmio economico sono i risultati che l’utilizzo massivo della telematica è in grado di garantire.
People
di Maurilio Rigo
La sicurezza non è mai Le cifre impressionanti sulle vittime degli incidenti stradali sono paragonabili a quelle di una guerra, non c’è dubbio. Una battaglia che si combatte ogni giorno sulle strade di tutto il mondo e che non risparmia nessuno, anche se si cerca in tutti i modi di contrastare questa strage senza fine. E sono oltre 78.000 le vite umane salvate da quando, vent’anni fa, Euro Ncap introduceva i severi crash test sulla sicurezza delle autovetture nuove: 1.800 i veicoli testati, 630 le valutazioni di sicurezza, e 160 i milioni di euro investiti dal 1997 ad oggi. “Siamo molto fieri – ha dichiarato Michiel van Ratingen, segretario generale Euro Ncap – che il nostro programma di test abbia portato a miglioramenti importanti nei veicoli e abbia reso l’Europa l’area mondiale con il più basso tasso di incidenti mortali. Euro Ncap ha permesso a milioni di consumatori di scegliere con consapevolezza e fiducia la vettura più sicura disponibile sul mercato. Tuttavia, negli anni più recenti, abbiamo assistito ad un rallentamento nel ritmo di miglioramento, quindi, non dobbiamo abbassare la guardia. Vogliamo far sì che, nei prossimi 20 anni, le strade d’Europa divengano ancora più sicure, non solo per gli occupanti degli autoveicoli ma per tutti gli utenti della strada. Già ora sottoponiamo a test molti
Il crash test che simula l’impatto frontale
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più aspetti della sicurezza dei veicoli di quanto non facessimo nel 1997 e siamo intenzionati a proseguire in questa direzione. Il prossimo anno sottoporremo a test i sistemi che riconoscono ed evitano l’impatto con i ciclisti e stiamo pianificando una roadmap particolarmente impegnativa per il periodo 2020-2025”. L’ente indipendente Euro Ncap organizza da 20 anni crash test sui nuovi veicoli e offre ai consumatori valutazioni realistiche e incondizionate sulle prestazioni di sicurezza di alcuni dei più venduti veicoli nel Vecchio Continente. Un’attività fondamentale per tutelare la nostra incolumità, almeno per quanto riguarda la protezione assicurata delle vetture, che fino al 4 febbraio 1997, quando, per la prima volta in Europa, Euro Ncap diffuse i primi risultati di crash test realistici e confrontabili da parte di esperti indipendenti, era impossibile per i consumatori confrontare i livelli di sicurezza dei diversi modelli di autovetture. Le case costruttrici, infatti, erano tenute al solo rispetto di requisiti di legge minimi per l’esecuzione dei crash test sui veicoli nuovi, i cui risultati non venivano resi pubblici. Tant’è che i primi esami evidenziarono carenze nella sicurezza delle auto più popolari, costringendo così a ripensare il
modo in cui i veicoli venivano progettati, per prevenire gli incidenti e salvare vite umane. Dopo vent’anni, 9 auto su 10 tra quelle vendute nel mercato europeo dispongono di una valutazione Euro Ncap e l’industria automobilistica supporta attivamente lo sviluppo di nuovi requisiti che consentano di raggiungere le massime valutazioni di sicurezza. Alcune tecnologie per la sicurezza, che non esistevano o venivano offerte in opzione, come, ad esempio, airbag per guidatore e passeggeri, airbag laterali, segnalatori di mancato utilizzo delle cinture e dispositivo di controllo elettronico della stabilità, fanno ormai parte delle dotazioni di serie in tutte le auto in vendita sul mercato europeo. Con il passare degli anni e l’avvento di nuove tecnologie, i test effettuati dall’Euro Ncap sono diventati ancora più severi e i veicoli oggi possono raggiungere una valutazione massima di 5 stelle, attribuita non soltanto per la capacità di proteggere gli occupanti del veicolo e i pedoni, ma anche per la capacità di evitare in primo luogo la collisione. I test riproducono le condizioni reali di un incidente che potrebbero portare al decesso o al ferimento delle persone coinvolte. Così tutti i veicoli che ottengono le valutazioni massime devono dimostrare di possedere, di serie, le tecnologie in grado di evitare o almeno ridurre la violenza degli impatti, e che, in caso di impatto inevitabile, offrono adeguate protezioni agli occupanti e agli altri utenti della strada. Fin qui abbiamo focalizzato l’attenzione sui requisiti essenziali che i moderni veicoli devono avere per garantirci la giusta protezione anche da un temutissimo killer silenzioso chiamato “distrazione”. È stato ormai stabilito che tra i principali imputati degli incidenti stradali c’è lo “smartphone” o telefonino di ultima generazione (ma anche i modelli più semplici), a causa del bruttissimo vizio di utilizzarlo mentre si guida senza l’auricolare o il vivavoce, e, peggio ancora, per rispondere (o inviare)
People
troppa
a email, sms, chat varie, fino all’ultima moda di postare sui social network selfie al volante. Insomma una vera e propria “fiera degli orrori” che può costare molto cara in termini di vite umane e lesioni causate da questo comportamento scorretto, sanzionato peraltro dal Codice della Strada (art. 173: da 161 euro a 646 euro, decurtazione di 5 punti patente; sospensione della patente da 1 a 3 mesi qualora lo stesso conducente violi nuovamente l’articolo 173 nel corso di un biennio). ➔
Se si utilizza lo smartphone per la messaggistica, in media per 10 secondi, è come se a 100 km/h si percorressero 280 metri (distanza pari a due campi e mezzo di calcio) al buio
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Recenti studi scientifici hanno poi confermato che già la conversazione telefonica nei modi consentiti dalla legge, mentre si è alla guida, riduce l’attenzione in percentuali elevate, e se poi si utilizza lo smartphone per la messaggistica, in media per 10 secondi, è come se a 100 km/h si percorressero 280 metri (distanza pari a due campi e mezzo di calcio) in totale blackout e anche abbassando la velocità a 50 km/h i metri percorsi “al buio” sarebbero ben 140. A chiudere il capitolo ricordiamo che uno studio eseguito dall’autorevole Cohen Children's Medical Center di New York, ha evidenziato un risultato da tenere ben impresso nella mente di tutti i conducenti: inviare un sms mentre si guida causa più incidenti che mettersi al volante in stato di ebbrezza. Compresa quindi la gravità del problema si cerca di correre ai ripari dal momento che le tecnologie per arginare il fenomeno non mancano e nemmeno le “app” in grado di inibire il funzionamento della messaggistica mentre si guida, oppure quelle come “Smartphoners”, che si scarica gratuitamente e regala buoni carburante a chi percorre più chilometri senza guardare il cellulare. Tra le varie iniziative messe in campo per scoraggiare l’uso del telefonino mentre si guida c’è poi quella di Groupama Assicurazioni, da sempre vicina ai temi della prevenzione del rischio che ha lanciato una campagna di comunicazione denominata “Don’t text and drive”, offrendo gratuitamente un dispositivo “Safety System” da
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auto, che consente al guidatore di disattivare le notifiche di messaggi. È un’iniziativa rivolta principalmente ai giovani, in particolare alla fascia compresa tra i 18 e i 35 anni, motivo per cui il mezzo prescelto è stato il canale web, attraverso un video, che predilige il linguaggio ironico della rete. Il progetto creativo, elaborato dall’agenzia Saatchi & Saatchi, e raccontato attraverso un divertente viral, parte infatti dall’idea che come in passato gli automobilisti nostrani avevano l’abitudine di tenere in auto oggetti sacri o portafortuna che li proteggevano, mentre oggi invece i giovani hanno a disposizione un protettore tecnologico e quindi da qui nato il nome “santinosafetysystem”. Un vero e proprio dispositivo da auto, che può essere richiesto sul sito web della compagnia, abbinato a un’app
per smartphone, capace di inibire quando attivata dal guidatore, la messaggistica e le notifiche di Facebook, inviando peraltro al mittente una risposta automatica, in cui si dice che la persona contattata è alla guida. “Siamo orgogliosi di essere i primi assicuratori a lanciare una campagna “Don’t text and drive” che va oltre le semplici raccomandazioni, ma offre una soluzione innovativa con uno stile dirompente - ha sottolineato il direttore generale di Groupama Assicurazioni, Yuri Narozniak - crediamo fortemente nel valore della tecnologia al servizio della prevenzione del rischio e per questo stiamo investendo in soluzioni digitali, non solo abbinate a prodotti, ma anche, come in questo caso, con una semplice funzione sociale e di sensibilizzazione, a tutela della propria vita e di quella di chi ci sta intorno”.
Groupama Assicurazioni ha lanciato la campagna di comunicazione “Don’t text and drive”, offrendo gratuitamente il dispositivo “santinosafetysystem”
Drive
Maserati Ghibli il vento caldo della flotta
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Drive
di Nicola Desiderio
La berlina sportiva italiana si chiama come un vento che soffia in Libia e ha il carattere che ci si aspetta da un’auto lunga quasi 5 metri, capace di offrire comfort e status, ma soprattutto sa offrire emozioni uniche, senza dimenticare i consumi e la sicurezza, soprattutto con il MY 2017.
La Maserati Ghibli è la vettura con la quale il marchio del Tridente nel 2013 è entrato nel segmento delle berline alto di gamma e che si posiziona al di sotto della Quattroporte. Riprende il nome già usato per due coupé 2+2: una a motore V8 prodotta tra il 1967 e il 1973, l’altra appartenente alla generazione delle Biturbo e in listino tra il 1992 e il 1997 con motori V6. La Ghibli è prodotta a Grugliasco (Torino) insieme alla Quattroporte che è stata recentemente aggiornata per gli allestimenti e le tecnologie dedicate al comfort e alla sicurezza. È stata la prima Maserati a montare un motore a gasolio ed è in questa versione che la proviamo. Tutti V6 3 litri i propulsori con potenze da 250 cv a 410 cv, anche con la trazione integrale. Parte da 68.803 euro e si può avere con i pacchetti Business e Business Plus. La firma del Tridente La Ghibli è una Maserati al primo colpo d’occhio, sia per la visione d’insieme sia nei dettagli. Il cofano lungo con la calandra ovale ispirata alla A6 GCS degli anni ’50, i tre sfoghi cromati dietro i passaruota anteriori e i montanti posteriori con il Tridente metallico sono elementi inconfondibili. È lunga 4,97 metri, 29 cm in meno della
Quattroporte che danno alla Ghibli una postura sempre signorile e assolutamente italiana, ma ancora più atletica e sportiva, enfatizzata dai parafanghi sinuosi e dai 4 terminali di scarico. Il cx è di 0,31. Eleganza italiana, con più sicurezza La Ghibli esprime a pieno il Dna sportivo del marchio prima di entrare, con i cristalli delle portiere privi di cornice. Una volta all’interno, c’è l’immancabile orologio analogico sulla plancia. L’abitacolo ha una veste classica ed è organizzato più come quello di una coupé 4 porte, con il divano posteriore che privilegia il comfort per due persone. Ci sono anche gli attacchi ISOFIX. I sedili hanno i poggiatesta con il Tridente a rilievo e sono cuciti con filo a vista, in modo tradizionale, con pelle di due qualità e sei tinte, la stessa che si trova sulla plancia. Per quest’ultima ci sono a listino 3 bicolori e il cielo in Alcantara in altrettante tinte o addirittura in fibra di seta Ermenegildo Zegna. Cinque i tipi di rivestimento disponibili: radica a poro aperto, ebano, rovere chiaro, piano black o fibra di carbonio, materiale che si può avere anche per alcuni particolari all’esterno. Per il MY2017 ci sono due nuovi pacchetti Luxury e Premium
declinabili in vario modo. La plancia è stata ridisegnata per ospitare il nuovo sistema infotelematico con schermo da 8,4” che consente il “pinch&swipe”, ha Android Auto e AppleCarPlay, l’hotspot wifi, un navigatore rapido nel calcolo ed è comandabile a voce oppure con la doppia manopola concentrica, una soluzione introdotta già sulla Levante e che risulta davvero intuitiva. Sul tunnel ci sono anche due piccoli vani con chiusura morbida. Gli unici pulsanti fisici sono quelli della climatizzazione, la levetta del freno di stazionamento e quelli per controllare la risposta di meccanica e telaio. Ci sono la telecamera posteriore (optional la visione a 360°) con i sensori anteriori e posteriori, la climatizzazione a 2 o 4 zone (ora anche con sensore di qualità dell’aria) e sistemi audio fino a 1.280 watt e 15 altoparlanti di Bowers & Wilkins. Altra importante novità è l’adozione di sistemi di sicurezza (già a 5 stelle EuroNCAP) aggiornati. Oltre ai 7 airbag e all’ESP con hill holder, ora ci sono il cruise control adattivo con funzione stop&go, la frenata autonoma e infine l’allerta per il cambio di corsia, l’angolo cieco e il traffico trasversale in retromarcia. I fari sono bixeno. Il portabagagli ha una capienza di 500 litri e una conformazione regolare anche se la zona di ingresso concessa dal cofano ad apertura elettrica non è molto ampia. ➔
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Drive
La Ghibli è un’auto che chiede e offre una partecipazione diversa perché fa sentire la strada, ma ripaga con una guida davvero unica, soprattutto quando si preme il pulsante Sport e anche il suono del motore diventa più coinvolgente, senza mai rovinare il comfort. La Ghibli anzi è molto silenziosa e ha sospensioni efficaci sulle sconnessioni. Il diesel V6 spinge bene, accompagnato da un cambio perfetto. Le prestazioni ci sono (240 km/h, 0-100 km/h in 6,7 s.) e soprattutto c’è tanta coppia (600 Nm tra 2.000 e 2.600 giri/min) con consumi (6,7 litri/100 km) che si mantengono effettivamente contenuti anche nella guida normale. Lo sterzo ha una risposta misurata, ma è preciso e comunicativo. Eccellenti i freni: modulabili, potenti e resistenti. Il cuore è in Emilia La Maserati Ghibli condivide con Quattroporte il pianale con la scocca che utilizza acciaio e alluminio per alcuni componenti (cofani, portiere, parafanghi anteriori, sospensioni, barre paraurti) e la parte anteriore della struttura con l’obiettivo di ridurre le masse e ripartirle alla perfezione sui due assali. I motori sono tutti V6 3 litri ad iniezione diretta con bancate a 60 gradi e accoppiati al cambio automatico a 8 rapporti della ZF. Quello a benzina è sovralimentato da un turbo per bancata e assemblato da Ferrari. La versione da 330 cv è stata potenziata a 350 cv, quella di punta ha 410 cv ed è disponibile anche con la trazione integrale (284 km/h, 0-100 km/h in 4,8 s.). Il diesel ha un solo turbo ed è prodotto da un’altra azienda emiliana del gruppo FCA, la VM di Cento (Ferrara) ed ha 275 cv o 250 cv, come sull’esemplare in prova, per evitare le forche caudine del superbollo. Ha il filtro SCR con additivo AdBlue per depurare i gas di scarico dai NOx (ossidi di azoto). Lo sterzo è elettroidraulico, optional gli ammortizzatori a controllo elettronico. Da autentica auto sportiva la presenza del differenziale posteriore autobloccante (35% in tiro e 45% in rilascio) e dei freni Brembo con dischi bimetallici
(tazza in alluminio e rotori in ghisa). Le pinze, anteriori a 6 pistoncini e posteriori a quattro, si possono avere in 4 tinte diverse (nero, blu, argento o rosso) mentre i cerchi vanno da 18 a 21 pollici di diametro. Da guidare e da viaggiare La Ghibli ha un posto guida sportivo, ma comodo e adattabile. Il pulsante di avviamento è a sinistra, il volante ha una corona massiccia e sagomata e le leve del cambio in alluminio sono incernierate al piantone.
Le ragioni dell’emozione La Ghibli è un’auto davvero esclusiva per una flotta, ma la disponibilità del diesel, con dimensioni e listino più accessibili della Quattroporte le apre orizzonti più ampi. È rivolta alle grandi aziende, ai professionisti, agli imprenditori di successo che, oltre allo status, chiedono alla loro auto non solo comfort e sicurezza, ma anche – e forse soprattutto – emozioni particolari.
Dati tecnici
Dati per il fleet manager
Dati per il driver
cilindrata 2.987 cc potenza 250 CV (184 kW) lungh./largh./alt. 4,97 x 1,94 x 1,46 m peso 1.875 kg accelerazione 0-100 km/h 6,7 s. velocità massima 240 km/h trazione posteriore cambio automatico a 8 rapporti
CO2 158 g/km costo di esercizio al km (*) 0,77 euro consumo medio 5,9 l/100 km motori più flottabili: Diesel V6 3.0 250 CV
sicurezza EuroNCAP ★★★★★ (2013) connettività ★★★★★ comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ spazio ★★★★★ capacità di carico 500 litri
Maserati Ghibli Diesel 250 CV
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(*) percorrenza annua 30.000 km
Drive
di Nicola Desiderio
Il valore della Fiat Tipo Station Wagon La Fiat Tipo Station Wagon è la terza variante della compatta, dopo la berlina 4 porte e la 5 porte, che la casa torinese produce presso lo stabilimento turco Tofa di Bursa, in Turchia. Era dalla fine del 2006, quando fu dismessa la Stilo Giardinetta, che la Fiat non aveva in gamma un’auto di questa tipologia, e che era stata preceduta dalla Marea Weekend. Il nome Tipo risale invece alla compatta prodotta tra il 1988 e il 1995, ma solo con carrozzeria 5 porte. La nuova Tipo è basata sulla piattaforma Wide LWB (la stessa della 500L e 500X) ed è disponibile con motori a benzina, gasolio e GPL da 95 cv o 120 cv in tre allestimenti (Pop, Easy e Lounge), a partire da 17.300 euro (1.400 euro in più della 5 porte) più due dedicati alle flotte: Easy Business e Business con il quale proviamo la versione equipaggiata del diesel 1.6 da 120 cv con cambio manuale. Le giuste dimensioni La Fiat Tipo Station Wagon è lunga 4,57 metri, in linea con le altre concorrenti, dunque 4 cm più della 4 porte e 20 cm più della 5 porte con la quale è più strettamente imparentata dal punto di vista stilistico. Sono infatti identici i gruppi ottici posteriori ad andamento orizzontale che si inarcano sui lati esterni. La Tipo SW ha
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Dopo la berlina 3 volumi e la 5 porte, arriva finalmente la versione “giardinetta” che segna il ritorno in una fascia di mercato lasciata da tempo sguarnita dalla casa torinese. Abitabile e con un grande bagagliaio, la Tipo punta alla sostanza con costi contenuti e, rispetto al lancio, guadagna in connettività e in sicurezza aggiungendo altre ragioni ad un’auto che sembra fatta su misura per le flotte. uno stile semplice, privo di accenni sportivi, ricco anzi di particolari funzionali come i mancorrenti e il paraurti scavato per allungare il portellone verso il basso. Il tetto scanalato al centro e che termina con uno spoiler e le pinnette laterali servono a migliorare l’aerodinamica e a sporcare di meno il lunotto. Nata per offrire spazio La Tipo è un’auto spaziosa in tutte le sue declinazioni, a maggior ragione in questa. È una vettura accogliente sia per chi siede davanti, sia per chi si accomoda dietro, sensazione confermata in entrambi i casi dalla presenza del bracciolo. I sedili sono rivestiti in resistente tessuto nero e grigio, hanno una conformazione che esalta la fruizione dello spazio e quello di guida ha la regolazione lombare elettrica. Il pezzo forte è ovviamente il bagagliaio che parte da 550 litri, ha la soglia bassa e a filo e la caratteristica di offrire un’elevata altezza
utile, soprattutto quando si abbassa il piano che può essere anche bloccato a 40 gradi. Tenuto in posizione normale, può custodire il modulo del telo copribagagli, fissabile in due posizioni. Per abbattere lo schienale 60/40 non ci sono le levette, ma la capacità sale a ben 1.650 litri e la lunghezza del vano, privo di scalini, raggiunge 1,8 metri. Il catalogo Mopar offre inoltre soluzioni di carico, sia per il tempo libero sia per il lavoro. Invariata la plancia, semplice per forma ed ergonomia con il tocco hi-tech dello schermo a sfioramento da 7 pollici in stile tablet del sistema UConnect HD Live (di serie sulla Business) che offre le funzioni più moderne come il “pinch&swipe”, il text-to-speech, la navigazione Tom Tom con aggiornamenti del traffico e persino la radio Dab che molti concorrenti fanno pagare centinaia di euro. Permette di utilizzare i social network e i canali radio online, inoltre sarà presto dotato anche di Android Auto e Carplay. La dotazione di sicurezza (4 stelle EuroNCAP), oltre ai canonici 6 airbag e all’ESP con l’ausilio per le partenze in salita e l’assistenza al traino, ora comprende anche la frenata autonoma con arresto in città e il cruise control adattivo che non erano presenti al momento del lancio della gamma e che sono di serie sull’allestimento Business. ➔
Drive
famiglia
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Drive
120 cv. Poi ci sono i due diesel: 1.248 cc da 95 cv con cambio a 5 marce e 1.6 da 120 cv con cambio a 6 rapporti che offre gli stessi consumi (3,7 litri/100 km) e anzi emissioni di CO2 inferiori (98 g/km contro 99). È lui l’oggetto della nostra prova e disponibile anche con cambio a doppia frizione. Si tratta di un 4 cilindri bialbero 16 valvole con blocco in ghisa, alternatore intelligente e pompe a portata variabile per ridurre i consumi. Per limitare le emissioni inquinanti ha il doppio EGR (ad alta e bassa pressione) e filtro antiparticolato e catalizzatori integrati in un solo blocco vicino al motore, per accelerarne il riscaldamento.
Lo sterzo è leggero, soprattutto premendo il pulsante City. Il motore offre buone prestazioni (200 km/h, 0-100 km/h in 10,1 s.), ma soprattutto spinge in modo forte e progressivo sin dai regimi più bassi, così che i sorpassi si fanno in sicurezza e si usa poco il cambio, a tutto beneficio dello stress di guida e dei consumi che si mantengono sempre bassi. Gli innesti sono comunque precisi e la frizione è lunga, ma progressiva e non troppo pesante.
La guida facile e confortevole La Tipo Station Wagon conferma tutte le sensazioni avute con la 4 porte (CarFleet numero 62). È un’auto comoda, nata per offrire una guida sicura e serena.
Un jolly per qualsiasi flotta La Fiat Tipo Station Wagon è un’auto perfetta sia per la famiglia, sia per l’uso professionale perché è spaziosa, sono giusti il prezzo e i motori, promette costi di manutenzione molto bassi e non è impegnativa. Per questo è un’auto ideale per qualsiasi tipo di flotta: da quella per un utilizzo leisure, fino ai parchi aziendali dove si bada al sodo.
Dati tecnici
Dati per il fleet manager
Dati per il driver
cilindrata 1.598 cc potenza 120 CV (88 kW) lungh./largh./alt. 4,57 x 1,79 x 1,51 m peso 1.395 kg accelerazione 0-100 km/h 10,1 s. velocità massima 200 km/h trazione anteriore cambio manuale a 6 marce
CO2 98 g/km costo di esercizio al km (*) 0,31 euro consumo medio 3,7 l/100 km motori più flottabili: 1.3 diesel 95 CV 1.4 benzina 95 CV
sicurezza EuroNCAP ★★★★★ (2016) connettività ★★★★★ comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ spazio ★★★★★ capacità di carico 550-1.650 litri
A carattere familiare La Fiat Tipo è basata sulla piattaforma Wide LWB e la sua scocca è costruita all’80% da acciai ad alta e altissima resistenza, alcuni stampati a caldo ed uniti attraverso saldature e adesivi. La gamma motori parte dall’1.4 a benzina: aspirato da 95 cv e turbo bi-fuel GPL da
Fiat Tipo Station Wagon
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(*) percorrenza annua 30.000 km
News on the road
di Nicola Desiderio
Audi A3: evoluzione continua La compatta di Ingolstadt arricchisce ulteriormente la propria gamma motori potenziando a 400 cv il formidabile 5 cilindri 2,5 litri della RS3, disponibile ora anche con carrozzeria Sedan oltre che Sportback, e il noto diesel 1.6 da 110 cv a 116 cv, disponibile con cambio manuale a 6 rapporti o S tronic a doppia frizione con 7 rapporti. In quest’ultima soluzione, la A3 3 porte consuma 3,9 litri/100 km pari a 103 g/km di CO2 e ha prestazioni migliorate (202 km/h, 0-100 km/h in 10,2 secondi). L’Audi A3 1.6 TDI parte da 25.450 euro mentre la soglia minima è rappresentata dai 24.250 euro con il 3 cilindri mille da 116 cv, in 4 allestimenti (base, Business, Sport e Ambition). Rivista anche la dotazione con l’aggiunta della rete portaoggetti dietro i sedili anteriori, un vano portaoggetti sotto il sedile posteriore, le due prese USB e la sacca portasci in optional. Compatta in lungo.
ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★
Citroën C4 Cactus: più cavalli e cambio EAT6 Cambiamenti in vista per la Citroën C4 Cactus con l’arrivo della versione speciale OneTone e l’aggiunta del diesel 1.6 da 110 cv con il cambio automatico EAT6 a convertitore idraulico di coppia. Questa versione si aggiunge e non sostituisce quella con il motore da 100 cv, disponibile sia con cambio manuale sia con la trasmissione robotizzata ETG6 mentre rimane inalterato il resto della gamma che prevede il 3 cilindri 1.2 aspirato da 75 cv (per neopatentati) e 82 cv, anche con cambio ETG, e turbo da 110 cv. I diesel adottano tutti il filtro FAP per il particolato e SCR per i NOx. Il listino parte da 15.200 euro e sono di serie gli Airbump, gli esclusivi paracolpi laterali composti da alveoli pieni di aria compressa. Sull’allestimento Live sono neri, sul Feel, Shine e RipCurl invece sono disponibili in altre 3 tinte (Grey, Chocolate e Dune) da accordare con 11 colori per la carrozzeria. Ragione e fantasia.
ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★
Ford Fiesta: si moltiplica per quattro Settima generazione per la Fiesta. Lunga 4,04 metri (+7 cm), ha carrozzeria a 3 e 5 porte e 4 declinazioni: Titanium, la sportiva ST-Line, l’elegante Vignale e la Active con carrozzeria rialzata. La scocca è più rigida del 15%, le carreggiate sono più larghe e gli spazi di frenata sono scesi dell’8%. Per la sicurezza ci sono airbag laterali di nuova generazione, 2 telecamere, 3 radar e 12 sensori ad ultrasuoni per la dotazione più avanzata della categoria: frenata autonoma con protezione pedoni, rear cross traffic alert e sistema semiautomatico di parcheggio che frena in prossimità degli ostacoli. Al massimo anche la connettività con il Sync3, lo schermo capacitivo da 8 pollici e l’impianto audio da 675 Watt con 10 altoparlanti. I motori: 3 cilindri mille turbo (100 cv, 125 cv o 140 cv) e 1.1 aspirato (70 cv o 85 cv) e diesel 1.5 da 85 cv (82 g/km di CO2) o 120 cv. Disponibile dall’estate. Strumento universale.
ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★
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Future
Hyundai Ioniq Electric: quella senza pistoni La Hyundai Ioniq allarga la propria gamma aggiungendo alla versione Hybrid la Electric, in attesa di completarla in primavera con la versione Plug-in. La Ioniq Electric si distingue per le finiture esterne in color rame ed è spinta da un motore da 88 kW e 295 Nm alimentato da una batteria ai polimeri di litio da 28 kWh con un’autonomia di 280 km. Si ricarica dalla presa domestica o dalle colonnine, con quelle rapide da 100 kW ci vogliono 24 minuti per fare l’80% del rifornimento. La sicurezza a 5 stelle EuroNCAP è garantita da 7 airbag, dalla frenata autonoma con riconoscimento pedoni, dal sistema per il mantenimento della corsia e dal cruise control adattivo. Costa 36.750 euro con la solita copertura Tripla 5 (garanzia, assistenza stradale e controllo gratuiti) cui si sommano la manutenzione ordinaria per 5 anni o 75.000 km e la garanzia di 8 anni o 200.000 km per la batteria. Per elettrizzare le aziende.
ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★
Kia Stinger: salto di classe La Kia Stinger è la nuova Gran Turismo con carrozzeria coupé 5 porte. Lunga 4,84 metri, è basata su una piattaforma dedicata con motore longitudinale ed è la prima Kia disponibile in Europa con trazione posteriore o integrale. Tre i motori disponibili: diesel 2.2 da 200 cv, 2 litri a benzina da 255 cv e V6 3.3 biturbo da 370 cv (270 km/h, 0-100 km/h in 5,1 s.), tutti con cambio automatico-sequenziale a 8 rapporti. La dotazione di sicurezza prevede frenata autonoma con riconoscimento pedoni, allerta per la stanchezza, la distanza di sicurezza e il traffico trasversale posteriore, e mantenimento della corsia. La strumentazione ha l’head-up display e lo schermo da 8 pollici del sistema infotelematico con il quale si controlla anche il sistema audio da 720 Watt con 15 altoparlanti. L’assetto è a controllo elettronico e si possono scegliere 5 modalità di guida. L’arrivo è previsto in primavera. Da user chooser.
ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★
Mercedes Classe E All-Terrain: in alto la wagon La Mercedes Classe E All-Terrain è la prima station wagon rialzata della Stella. La vettura presenta un look fuoristradistico e, grazie anche alle sospensioni pneumatiche multicamera, ha un’altezza maggiorata di 29 mm, ma può abbassarsi di 15 mm in velocità e sollevarsi di altri 20 mm impostando la modalità di guida All-Terrain (attiva fino a 35 km/h) che agisce anche sul resto dell’elettronica di controllo e sulla meccanica. Inalterate le capacità di carico (640-1.820 litri) con lo schienale 40/20/40, regolabile in inclinazione ed abbattibile elettricamente, e la dotazione di sicurezza che può includere il sistema di guida semiautonoma Drive Pilot. Al lancio l’unico motore è il diesel 2 litri da 194 cv (ma arriverà anche il V6 3 litri) con cambio automatico a 9 rapporti di serie (231 km/h, 0-100 km/h in 8 s.) con consumi di 5 litri/100 km pari a 137 g/km di CO2. Da 59.436 euro. Scelta dirigenziale.
ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★
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News on the road
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Mini Countryman S E All4: la prima alla spina La Mini Countryman S E All4 sarà la prima Mini con propulsione ibrida plug-in. Il sistema è composto dal 3 cilindri 1,5 litri a benzina da 136 cv e 220 Nm accoppiato al cambio automatico Steptronic a 6 rapporti mentre per le ruote posteriori c’è un motore elettrico da 65 kW e 165 Nm alimentato da una batteria da 7,6 kWh che riduce la capacità del bagaglio da 450-1.390 litri a 405-1.275 litri. L’accumulatore agli ioni di litio è ricaricabile in 2 ore e mezza da una presa domestica da 230 Volt a 16 Ampere. In totale il sistema eroga 224 cv e 385 Nm per uno 0-100 km/h in 6,8 secondi e 198 km/h di velocità massima. In elettrico ha 40 km di autonoma e raggiunge 125 km/h. Il consumo omologato è di 2,1-2,3 litri/100 km pari ad emissioni di 49-52 g/km di CO2. Costa da 37.350 euro mentre l’accesso della gamma in 6 allestimenti (compresi Business e Business automatica) parte 27.450 euro. Scelta libera e professionale.
ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★
Nissan Qashqai: un decennio da vincente Nissan ha celebrato i primi 10 anni del primo crossover della storia fornendo una garanzia di 10 anni a tutti coloro che hanno stabilito contratti nei mesi di gennaio e febbraio. Inalterata la gamma che prevede due motori a benzina 1.6 da 163 cv e 1.2 da 115 cv, disponibile anche con il cambio a variazione continua Xtronic, così come con il diesel 1.6 da 130 cv 2WD. Quest’ultimo è l’unico che si può avere anche con la trazione integrale. L’altro motore a gasolio in gamma è l’arcinoto 1.5 da 110 cv che offre i consumi migliori (3,8 litri/100 km pari a 99 g/km di CO2). Completa la dotazione che include i fari a Led, sistema Nissan Connect con schermo da 7 pollici, la radio Dab, il sistema di visione perimetrico, la frenata d’emergenza, la lettura dei segnali e l’allerta per l’angolo cieco, la stanchezza del guidatore e il cambio corsia. Ben 7 gli allestimenti con prezzi a partire da 20.830 euro. Per tutti gli usi.
ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★
Peugeot Traveller: viaggi da Business Vip Dopo il lancio avvenuto lo scorso anno, il van francese rilancia con le versioni Business e Business Vip e quelle a trazione integrale, anche con differenziale posteriore bloccabile. La Business si può avere in tutte e tre lunghezze (4,61, 4,96 e 5,31 metri), la Business Vip nelle ultime due. Il Traveller ha un bagagliaio di capacità fino a 1.237 litri, portata fino a 1.394 kg e 2.500 kg di massa rimorchiabile. La sicurezza EuroNCAP e il comfort sono a 5 stelle. L’allestimento Business Vip ha anche il tavolino centrale che si apre a petalo e seconda fila di sedili orientabile verso quelli di terza fila per creare un salottino o ufficio mobile. Tutti diesel con filtro SCR i motori: 1.6 da 95 cv e 115 cv (5,1 litri/100 km pari a 133 g/km di CO2), 2 litri da 150 cv e 180 cv con cambio automatico. Il Traveller Business parte da 30.300 euro, il Business Vip da 40.850 euro. L’ufficio è mobile.
ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★
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Future
Renault Zoe: resta e raddoppia L’elettrica di Renault si rinnova adottando una batteria da 41 kWh che, rispetto a quella da 22 kWh, raddoppia l’autonomia portandola a 400 km (300 km reali). Grazie al caricatore intelligente Caméléon, la Zoe può rifornirsi praticamente da qualsiasi tipo di colonnina. Nuovi inoltre i servizi telematici Z.E. Trip e Z.E. Pass che consentono di pianificare i viaggi in base alla disponibilità di rete di ricarica ottimizzando tempi e costi con la possibilità di monitorare tutto in remoto con lo smartphone. Il motore rimane identico e ha 88/92 kW e 225 Nm con uno 050 km/h in soli 4 secondi. Il listino è articolato su 4 allestimenti (Zoe, Life, Intens e Bose) con batteria inclusa o a noleggio. Nel primo caso si parte da 30.500 euro, nel secondo da 22.500 euro con canoni che vanno dai 59 euro mensili per 7.500 km/anno per la batteria da 22 kWh ai 119 euro della 41 kWh con chilometraggio illimitato. L’elettrica ideale.
ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★
Seat Ibiza: la quinta è pronta Quinta generazione per il modello che nel 1984 diede inizio al nuovo corso della casa spagnola. Lunga 4,06 metri come la precedente, è invece più larga di 87 mm e ha un passo di 2.564 mm (+95 mm). Basata sulla nuova piattaforma MQB A0, ha tutte le luci a Led, l’avviamento senza chiave e la climatizzazione bizona. All’avanguardia la telematica con schermi fino a 8 pollici, Android Auto, CarPlay e MirrorLink, la ricarica wireless, wi-fi e impianti audio fino a 300 Watt. La nuova Ibiza è la prima auto della propria categoria con il traffic jam assist, che governa velocità, frenata e sterzo nella marcia in colonna. Due i motori: 3 cilindri da 95 cv o 115 cv e a metano da 90 cv; diesel 1.6 da 80 cv, 95 cv o 115 cv con emissioni inferiori a 90 g/km di CO2. Alcuni potranno avere il cambio DSG a 7 rapporti. Arriverà in estate e avrà 4 allestimenti (Reference, Style, FR ed XCellence). Jolly da flotta.
ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★
Toyota Yaris: restyling di sostanza La giapponese si rinnova con oltre 900 parti modificate, a cominciare da quelle che riguardano il look, ora anche con verniciatura bicolore, il comfort, gli allestimenti e la strumentazione, ora provvista di display multifunzione da 4,2”. Migliorata anche la dotazione di sicurezza che comprende cinture pretensionate con limitatore di forza anche dietro, frenata autonoma, commutazione automatica dei fari, allerta per il cambio corsia e lettura dei segnali. La gamma motori prevede ancora il 3 cilindri mille da 69 cv, l’ibrida dai consumi record (3,3 litri/100 km pari a 75 g/km) e l’inedito 1.5 a benzina da 111 cv che offre prestazioni migliori, ma consuma il 12% in meno (con il cambio nuovo CVT) rispetto al precedente 1,3 litri ed è già pronto per le norme Euro6c e il ciclo RDE. Scompare il diesel 1.4 da 90 cv e ci sarà la versione sportiva GRMN con motore 1.8 sovralimentato da 210 cv. Da flotta ibrida.
ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★
Carfleet 66 aprile 2017
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Market
di Nicola Desiderio
Commerciali, la festa non è finita
Il 2016 sarà un anno da incorniciare per il settore dei veicoli commerciali leggeri con portata fino a 3,5 tonnellate. In Italia infatti sono state targate 200.345 unità (dati provvisori Unrae) con un balzo del 49,7% dando un impulso anche al mercato europeo dove sono stati lambiti i 2 milioni di pezzi (1.986.745, dati ACEA) sommando i paesi EU a quelli EFTA. Naturalmente nessun paese ha visto incrementi come quelli visti al di qua delle Alpi, ma tutti i maggiori hanno fatto registrare progressi: Francia (408.545,
Il 2016 ha visto il boom dei mezzi da lavoro fino a 3,5 tonnellate grazie all’effetto combinato del superammortamento al 140% e della legge ex Sabbatini, ma anche della notevole anzianità del parco circolante. Il salto nelle immatricolazioni è stato del 49,7% e le misure sono state tutte confermate, ma è chiaro che nel 2017 i ritmi caleranno. Un effetto positivo potrebbe arrivare dall’ingresso a regime dell’Euro 6 e di tutte le novità apparse nel corso del 2016. +8,2%), Germania (258.021, + 8,5%), Spagna (172.334, +11,2%), Belgio (61.208, +11,4%) e Olanda (57.702, +22%) mentre il Regno Unito (375.687) è cresciuto solo dell’1%. E anche i primi due mesi del 2017
Parco circolante veicoli commerciali al 31.12.2015*
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*stima UNRAE
hanno portato un +5,6% allineato al +5,9% dell’Italia (25.800 unità), ma c’è da attendersi un’accelerazione verso la fine del calendario, soprattutto se ci saranno le stesse incertezze dello scorso anno, allorquando era stata ventilata l’ipotesi di un’abolizione del superammortamento o, quantomeno, una riduzione al 120%. Dall’analisi delle immatricolazioni per brand emerge che nel 2016 leader assoluta del mercato è stata Fiat con 68.769 unità, che ha visto crescere la performance più del mercato (+59,4%) migliorando la propria quota dal 32,2% al 34,3%. Chi ha fatto il salto maggiore è stata Ford (+84,6%), l’unica ad andare in doppia cifra (dall’8,2 al 10,1%), mentre Renault si è presa il terzo posto, a danno di Iveco, e Opel ha sopravanzato Volkswagen e Mercedes. Il dominio torinese si vede anche nella classifica per modello monopolizzando il podio e 4 dei primi 5 posti.
IMMATRICOLAZIONI VEICOLI COMMERCIALI (fino 3,5 t) TOP 10 MODELLO
Ford è riuscita a tirare nella top ten anche il Transit Custom ed l’unico costruttore, oltre a Renault, ad avervi due prodotti. Analizzando il risultato per canale, su 200.345 unità, 55.356 sono state immatricolate ad uso noleggio dove la crescita è stata proporzionalmente maggiore (+62%) mentre gli altri (padroncini, liberi professionisti, società e leasing) hanno preso il resto crescendo comunque del 45,5%. Oltre alla leva fiscale, ci sono stati altri fattori che hanno favorito questo boom come alcune operazioni di grandi flotte, l’arrivo dell’Euro6 (diventato obbligatorio per tutti i veicoli immatricolati dall’ ottobre 2016) e l’anzianità della flotta italiana.
n.
2016
var.% 2016/2015
quota
1 FIAT
DUCATO
20.795
41,3
10,4
2 FIAT
DOBLO
18.053
49,2
9,0
3 FIAT
FIORINO
12.705
99,9
6,3
4 FORD
TRANSIT
12.621
88,7
6,3
5 FIAT
PANDA
12.176
148,7
6,1
6 IVECO
DAILY
11.126
17,2
5,6
7 RENAULT
MASTER
4.577
52,1
2,3
8 FORD
CONNECT
4.555
102,2
2,3
9 RENAULT
TRAFIC
4.385
46,6
2,2
SPRINTER
4.345
55,8
2,2
200.345
49,7
10 MERCEDES
modello
Elaborazioni Centro Studi e Statistiche UNRAE - Metodo UNRAE IMMATRICOLAZIONI VEICOLI COMMERCIALI (fino 3,5 t) TOP 10 MARCA n.
Secondo UNRAE alla fine del 2015, su 3,55 milioni di unità, solo lo 0,5% era Euro 6, il 14,1% era Euro 5 e il 25,1% Euro 4. Il dato più impressionante è che ancora un mezzo commerciale su 5 era Euro 0 o Euro 1, con tutto quello che ne consegue anche per la sicurezza, campo nel quale i mezzi da lavoro hanno fatto passi da gigante grazie all’adozione crescente di dispositivi di assistenza per la guida derivati dalle automobili. Diretta conseguenza anche della modificazione del mix di vendita verso mezzi che con le automobili condividono le piattaforme, dunque i motori e anche la parte elettronica. L’anello di congiunzione dei van è diventato inoltre sempre più robusto. È cambiato radicalmente anche il panorama industriale e il gioco di alleanze, per il quale si annunciano anche altri ➔
marca
2016
var.% 2016/2015
quota
1 FIAT
marca
68.769
59,4
34,3
2 FORD
20.209
84,6
10,1
3 RENAULT
13.840
50,7
6,9
4 IVECO
11.129
17,2
5,6
5 PEUGEOT
11.071
28,0
5,5
6 CITROEN
10.300
29,0
5,1
7 VOLKSWAGEN
8.685
54,5
4,3
8 MERCEDES
8.094
43,8
4,0
9 OPEL
7.149
26,7
3,6
10 NISSAN
6.282
38,3
3,1
200.345
49,7
IMMATRICOLAZIONI AUTOCARRI CON PTT FINO 3,5 t 2016*
%
2015
%
Imm. a Società uso noleggio
55.356
27,6
34.160
25,5
altro privati, società e leasing
144.989
72,4
99.634
74,5
Totale
200.345
100,0
133.794
Elaborazioni Centro Studi e Statistiche UNRAE
100,0
* dati provvisori
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Market
cambiamenti, soprattutto dopo l’acquisizione di Opel da parte di PSA. A questo proposito, il lancio di maggiore importanza è stato quello del trio Citroen Space Tourer/Peugeot Traveller/Toyota Proace e i suoi effetti a regime si vedranno nel 2017, così come quello del nuovo Volkswagen Crafter. Sulla connettività sta puntando molto Ford che ha introdotto il Sync2 su Transit Custom e Transit, insieme al diesel 2 litri nuovo di zecca che sostituisce il precedente 2,2 litri, ha consumi migliorati fino al 13% ed è destinato anche alle vetture. Ha fatto il suo ingresso ufficiale nel settore dei furgoni anche Hyundai con l’H350, ma è tra i pick-up con portata intorno alla tonnellata che si registra il fermento maggiore. Il Volkswagen Amarok si è rinnovato puntando dritto alla fascia alta togliendo di mezzo il diesel 2 litri e tenendo solo il V6 3 litri, ed è arrivato il Fiat Fullback, fatto sulla base del Mitsubishi L200, da sempre leader del mercato, ma che deve vedersela dall’attacco di tre player di prima grandezza come i nuovi Toyota Hilux e il Ranger di Ford che è stato progettato in Australia ed è fabbricato in Sudafrica, ma vive del mito americano dell’F-150, il mezzo più venduto in assoluto negli USA da 40 anni con volumi intorno agli 800mila pezzi all’anno! Il terzo è il Nissan Navara che presterà la propria piattaforma anche a due novità assolute: il Renault Alaskan e il Mercedes Classe X. Quest’ultimo è stato già presentato in
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forma di concept e dovrebbe debuttare in forma definitiva in autunno dando vita a quello che potrebbe essere considerato il primo pick-up premium. Avrà le sospensioni posteriori multi-link, preziosismo che il Navara confina alla sola versione con doppia cabina e che offre un comfort sconosciuto agli altri concorrenti, tutti con assale rigido e balestre. I costruttori dunque vedono grandi prospettive di crescita per questo tipo di veicolo che però in Italia vive un regime vessatorio, ancor più di quello fiscale esistente per le vetture aziendali, che ne impedisce l’immatricolazione per uso promiscuo. Si spera che l’ingresso del costruttore nazionale in
questo settore accenda le luci su un tema che blocca di fatto un mercato che mai come ora ha un potenziale. Da capire anche il fenomeno elettrico. Il mercato è fatto ancora di spiccioli, ma l’atomizzazione logistica portata dall’ecommerce e le crescenti restrizioni all’interno delle città potrebbero portare a svolte significative e alla moltiplicazione dell’offerta dove vige di fatto il monopolio di Nissan e Renault. Peugeot, Volkswagen e Ford sembrano i costruttori più pronti, ma anche gli altri stanno alla finestra e potrebbe essere questo, al di là dei fattori fiscali ed economici, il nuovo catalizzatore del mercato.
Profit
di Alessandro Palumbo
Auto di proprietà, quanto mi costi? L’Italia è un paese in cui il costo di gestione dell’auto in proprietà è notevolmente più alto rispetto alla maggior parte dei paesi europei. Nel 2016 i driver italiani per gestire la propria auto a benzina in proprietà hanno speso mediamente 678 euro al mese, contro i 621 euro per la vettura a gasolio. Tali indicazioni emergono dalla ricerca europea Car Cost Index di LeasePlan che analizza gli elementi che concorrono al costo totale dei veicoli nel segmento delle auto di piccole e medie dimensioni, come
In Italia i proprietari di auto spendono mediamente tra seicento e settecento euro al mese. Inoltre il Bel Paese si situa al primo posto in Europa per la spesa sul carburante. Renault Clio, Opel Corsa, Volkswagen Golf e Ford Focus in 24 paesi europei. La ricerca analizza importanti elementi di costo, quali il prezzo di acquisto, il costo di deprezzamento, la riparazione e la manutenzione, l’assicurazione, le imposte e le spese di carburante, inclusi gli pneumatici invernali, ove richiesto dalle leggi in vigore. L’analisi si basa sui primi tre anni di
costi operativi e su un chilometraggio annuale di 20.000 km. I costi di gestione dell’auto Il total cost of ownership rappresenta il valore complessivo di gestione del veicolo e contempla i costi legati all’acquisto, compreso gli interessi e le tasse, i costi assicurativi e i costi legati all’effettivo utilizzo del mezzo come il costo del carburante e quello legato alla manutenzione. I costi del deprezzamento a livello europeo incidono per il 37% sul costo totale di gestione dell’auto, mentre le imposte di circolazione e l’IVA hanno un peso pari al 20%. Se a questi sommiamo gli interessi (5%) e i costi assicurativi (13%), il valore dei costi ammonta al 75% dell’intero costo di gestione. Il rimanente 25 % è distribuito tra il costo del carburante (16%) e le spese relative alla manutenzione e pneumatici (9%) e rappresenta i costi che maggiormente sono legati all’effettivo utilizzo del mezzo. L’analisi evidenzia che il deprezzamento e la mancanza di controllo sui costi del veicolo sono due fattori che inducono a valutare se sia meglio, per gli automobilisti odierni, possedere un veicolo oppure rivolgersi al noleggio o alle altre alternative per la mobilità. Confronto con l’Europa In Europa il costo medio mensile per un’auto a benzina di proprietà è di 537 euro al mese e di 532 per una vettura a gasolio. Quindi solo 5 euro separano il diesel dalla benzina. Inoltre in 6 dei 24 paesi europei oggetto della ricerca, come si evince dai grafici, avere una vettura a gasolio risulta più costoso rispetto a un’auto a benzina.
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Profit
Infatti, benché il prezzo della benzina sia superiore a quello del diesel, esistono una serie di fattori quali le tasse più le elevate, i costi di manutenzione e l’assicurazione che spingono il costo di gestione della vettura diesel a superare quello dell’auto a benzina. La Norvegia è il paese dove si paga di più per l’auto a benzina, infatti i suoi abitanti spendono 708 euro al mese, mentre l’Ungheria ha il primato di paese più economico sia per la vettura a benzina con 364 euro al mese, sia per quella a gasolio con 369 euro. La gestione della vettura diesel è più esosa nei Paesi Bassi dove si spende 695 euro al mese. Per il carburante mediamente in Europa si spende 100 euro al mese per l’auto alimentata a benzina e 67 euro per quella diesel sulla base di una percorrenza annuale di 20.000 chilometri. L’Italia è al primo posto per i costi del carburante, con 89 euro al mese per i veicoli a diesel e 136 euro al mese per i veicoli a benzina, ossia rispettivamente il 14% e il 20% dei costi totali della guida di un veicolo. Ciò è dovuto ad un livello di imposta tra i più elevati a livello europeo. La presenza di LeasePlan lungo l’intera catena del valore del settore automobilistico – insieme alle dimensioni globali – le permette di gestire i costi dei propri veicoli in noleggio in modo estremamente competitivo e a un costo base che si rivela inferiore, per i clienti, rispetto al loro acquisto diretto di autoveicoli o flotte.
MobilityMonitor e CarCost Index di LeasePlan I rapidi sviluppi economici, tecnologici e sociali stanno plasmando il futuro della mobilità e l’industria del noleggio automobilistico. LeasePlan punta a ottenere informazioni preziose sulla mobilità globale attraverso il suo network di società situate in trentadue paesi in tutto il mondo. Il progetto MobilityMonitor di LeasePlan aiuta a mantenersi aggiornati sui principali sviluppi e ad assumere decisioni informate sulla gestione dei parchi auto e della mobilità. Il CarCost Index è parte del progetto MobilityMonitor di LeasePlan.
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Drive
Jaguar XF
regina di… dirigenti
La Jaguar XF è la berlina alto di gamma arrivata alla seconda generazione nel 2016 e che è l’erede ideale delle varie Mark I, Mark II degli anni ’50 e ’60 insieme alla S-Type, denominazione ripresa poi nel 1999. Costruita sulla piattaforma iQ[Al], la stessa della XE e della F-Pace, con il codice interno di X260, la nuova XF è offerta in cinque allestimenti (Pure, Prestige, R-Sport e Portfolio ed S) a partire da 44.280 euro con motori a benzina e diesel da 163 cv a 380 cv, a trazione posteriore o integrale. Proviamo la versione con il diesel 2 litri da 180 cv a trazione integrale e cambio automatico in allestimento Portfolio. L’eleganza è efficiente La prima XF ha rivoluzionato nel 2007 i canoni stilistici delle Jaguar.
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La nuova evolve lo stesso linguaggio, fatto di forme eleganti, anche efficienti aerodinamicamente (cx di 0,26) e con quel pizzico di aggressività felina che il marchio richiede, a cominciare dal muso e dai fari, a Led per la prima volta su una Jaguar. La nuova XF è lunga come la precedente (4,95 metri), anzi più corta di 7 mm, mentre allunga il passo a 2,96 metri (+5 cm). Hi-tech senza darlo a vedere La XF ha un abitacolo sobrio, ma spazioso e raffinato. La plancia ha un profilo avvolgente e integrato con le portiere. Completamente digitale l’interfaccia uomo macchina: la strumentazione è tutta su schermo da 12,3 pollici con head-up display
e al centro c’è lo schermo capacitivo da 10,2 pollici del sistema InControl Touch, capace di specchiare dispositivi Android e iOs e anche del dual view, ovvero far vedere, allo stesso tempo, al guidatore le informazioni di guida e al passeggero un film. Il sistema ha il riconoscimento vocale, la funzione text-to-voice ed è dotato di una velocissima rete Ethernet (1 Gb/s), sfondo personalizzabile, wi-fi, processore quadcore e memoria di massa da 60 Gb. Diversi i livelli di connettività fino a quello in remoto attraverso una app con lo smartphone, con funzioni che arrivano ai dati di bordo, lo sbloccaggio delle portiere, la programmazione della climatizzazione e il tracking in caso di furto.
Drive
di Nicola Desiderio
La berlina britannica si presenta completamente rinnovata con 190 kg in meno alla bilancia, grazie alla scocca in alluminio, e si rivolge alla fascia più alta del mercato flotte, senza dimenticare le esigenze fondamentali di ogni parco come i costi di esercizio e la sostenibilità ambientale. In più offre elevati livelli di connettività e la sicurezza della trazione integrale. Il tutto con buone prestazioni, una guida godibile e l’eleganza delle auto col Giaguaro sulla calandra. Assai sofisticato il navigatore dotato di diverse strategie di visualizzazione, in funzione del tipo di percorso desiderato e del traffico. Per gli impianti audio il massimo ha amplificatore da 825 Watt e 17 altoparlanti. Il tutto è rivestito con poco legno e soprattutto alluminio, ma si possono avere anche altri materiali, sia per le modanature sia per i sedili, e l’illumi-
nazione ambiente. Nella dotazione di sicurezza (5 stelle EuroNCAP) ci sono 6 airbag, la frenata autonoma, il cruise control che regola la velocità anche leggendo i segnali, l’assistenza per il mantenimento della corsia e l’angolo cieco. Il vano di carico è abbastanza capiente (540 litri), pur se non molto regolare, ma può essere ampliato abbattendo lo schienale 40/20/40.
Alluminio usato con Ingenium La XF è costruita per tre quarti in alluminio, materiale riciclabile e a sua volta proveniente da riciclo. Il resto è in acciaio, anche sagomato a caldo. I motori sono tutti sovralimentati ad iniezione diretta. Al vertice della gamma i V6 3 litri: a benzina con compressore da 340 cv (anche AWD) o 380 cv (0-100 km/h in 5,3 s.) ➔
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Drive
e il diesel biturbo sequenziale da 300 cv e 700 Nm, tutti con cambio automatico ZF a 8 rapporti. Ci sono poi i 2 litri della famiglia Ingenium: a benzina da 200 cv o 250 cv con trazione integrale, come il diesel biturbo da 240 cv, optional sulla versione 180 cv, come sull’esemplare in prova. È disponibile anche da 163 cv con consumi di 4 litri/100 km pari a 104 g/km di CO2. Tutti i diesel hanno il sistema SCR con additivo AdBlue per abbattere gli ossidi di azoto (NOx). Il sistema di trazione integrale trasferisce dal 5% al 50% alle ruote anteriori e agisce insieme a due dispositivi. Il primo si chiama Adaptive Response Surface e serve a limitare sotto e sovrasterzo; il secondo è l’All-Surface Progress Control, è attivabile dal guidatore ed è una sorta di cruise control per i fondi a bassa aderenza. Il piacere delle sicurezza La XF accoglie come tutte le Jaguar: si preme il pulsante, le bocchette appaiono ruotando e si solleva il comando rotante del cambio. Anche la guida è degna di una Jaguar ed è una bella sintesi tra comfort e sportività, grazie anche ad uno
sterzo e a sospensioni ben calibrate, qualsiasi sia la modalità di guida tra le 4 selezionabili. Il 4 cilindri fa sentire per bene i suoi 180 cv e 430 Nm con una certa verve (222 km/h, 0-100 km/h in 8,4 s.) e consumi contenuti (4,9 litri/100 km pari a 129 g/km), perfettamente assistito dal cambio dotato di una doppia personalità: dolce in automatico e sportivo se usato in sequenziale.
Il Giaguaro è già oltre l’ostacolo Jaguar è ormai entrata stabilmente nelle politiche aziendali con solide ragioni. Prestazioni, tecnologia e costi d’esercizio ridotti, uniti ad uno stile ed un marchio capace di esercitare un grande fascino, sono gli ingredienti che creano quel valore apprezzabile anche dal punto di vista del fleet manager. Ecco perché la XF in una flotta ci sta davvero bene, non solo per il piacere dell’utilizzatore.
Jaguar XF 2.0d AWD Portfolio 180 CV Automatica Dati tecnici
Dati per il fleet manager
Dati per il driver
cilindrata 1.999 cc potenza 180 CV (132 kW) lungh./largh./alt. 4,95 x 1,88 x 1,46 m peso 1.700 kg accelerazione 0-100 km/h 8,4 s. velocità massima 222 km/h trazione integrale cambio automatico 8 marce
CO2 129 g/km costo di esercizio al km (*) 0,50 euro consumo medio 4,9 l/100 km motori più flottabili: 2.0 Turbo Diesel 163 CV e 180 CV, con cambio manuale e trazione posteriore
sicurezza EuroNCAP ★★★★★ (2016) connettività ★★★★★ comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ spazio ★★★★★ capacità di carico 540 litri
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(*) percorrenza annua 30.000 km
di Nicola Desiderio
L’Opel Mokka X è il piccolo Suv sul mercato dal 2012 che ha recentemente rinnovato il look e la denominazione con l’aggiunta della X che troveremo su tutte le auto a ruote alte della casa di Rüsselsheim. Il listino parte da 19.750 e prevede motori a benzina, gasolio e GPL con potenze da 110 cv a 152 cv, anche con cambio automatico e trazione integrale, e 4 allestimenti: base, Advance, B-Color e Innovation. Proviamo la Mokka X con quest’ultimo, il motore diesel 1.6 da 136 cv, la trazione integrale e il cambio manuale. Gli occhi non mentono Auto che vince non si cambia. E la Mokka X andava solo ritoccata perché è piaciuta e continua a piacere per la sua impostazione da fuoristrada. Le lamiere dunque rimangono identiche, cambiano invece la
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Opel Mokka X piccolo grande suv Il piccolo Suv del Fulmine cambia a metà del ciclo di vita e aggiunge al nome la X che contraddistinguerà tutti i Suv e i crossover del marchio. Arricchite da tecnologia all’avanguardia per la connettività le rinomate doti che ne hanno motivato il successo: il look fuoristradistico, la spaziosità in dimensioni compatte, la facilità di guida e le prestazioni del diesel 1,6 litri, forte ma parco nei consumi.
Drive
calandra, che si adegua alle altre Opel con la doppia ala cromata, i parafanghi e le luci, in particolare i fari che sottolineano la tecnologia a Led incastonata dalla nuova firma luminosa. Connessa come non mai La Mokka X cambia in modo più incisivo al proprio interno con una plancia più sviluppata in senso orizzontale e con una riduzione del numero dei comandi. La novità maggiore è nella parte alta ed è rappresentata dallo schermo da 8 pollici del sistema IntelliLink, uno dei più sofisticati sul mercato, ma soprattutto uno dei più funzionali. ➔
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Drive
È infatti veloce nell’elaborazione, preciso nel ricevere istruzioni e intuitivo nella connettività con Android Auto e CarPlay. Ospita inoltre il ricevitore Dab e la retrocamera. Il suo complemento ideale è il sistema OnStar, con sim integrata, nel quale sono inclusi il wi-fi per 7 dispositivi, la chiamata d’emergenza e una serie di servizi come l’inserimento in remoto, attraverso operatore, della destinazione sul navigatore o lo sblocco della vettura. Si possono anche controllare a distanza alcune funzioni attraverso una app sullo smartphone. La sicurezza è a 5 stelle EuroNCAP (2012) grazie a 6 airbag e l’Opel Eye, la telecamera che legge i segnali, avvisa se si sta abbandonando la corsia, misura la distanza di sicurezza con i veicoli che precedono, attiva eventualmente l’allerta collisione e governa anche i fari a Led attivi. Comoda la possibilità di aprire senza chiave il portellone e tutte e 4 le portiere. Comodo anche il posto guida, dotato di poggiabraccia ripiegabile e, a richiesta, del sedile AGR (certificato dai fisioterapisti tedeschi) con rivestimento
in pelle e regolazione elettrica. Ampia e accogliente anche la zona posteriore e tra i più ampi il vano di carico che va da 356 a 1.372 litri, per abbattere però gli schienali 60/40 occorre prima sollevare le sedute. Di rilievo la capacità di traino per la categoria (1.500 kg) e interessante è il portabiciclette FlexFix che scompare nel paraurti posteriore. Automatico e integrale insieme La Mokka X è equipaggiata di un nuovo 1,4 litri ad iniezione diretta da 152 cv (193 km/, 0-100 km/h in 9,7 s.), disponibile esclusivamente con la trazione integrale e il nuovo cambio automatico a 6 rapporti. Tali opzioni si possono avere anche sull’altro 1.4 da 140 cv (anche GPL) e il diesel 1.6 da 136 cv, oggetto della nostra prova. Il diesel, tutto in alluminio e progettato in Italia, è anche in versione da 110 cv (3,9 litri/100 km pari a 103 g/km di CO2). C’è anche un 1.6 a benzina aspirato da 115 cv. Viaggia da grande La Opel Mokka X è un’auto gradevole da
guidare e per viaggiare. Ha infatti un comportamento sincero, è davvero confortevole e dalla sua ha uno dei migliori diesel in circolazione. Ottime le prestazioni (187 km/h, 0-100 in 10,3 s.) accompagnate da consumi (5 litri/100 km dichiarati) che si confermano assai contenuti anche nella guida normale, ma soprattutto da una qualità di funzionamento di categoria superiore. Il 4 cilindri è infatti energico, ha tanta coppia (320 Nm a 2.000-2.250 giri/min), ma è anche liscio e silenzioso. Buono il cambio e non troppo pesante la frizione. Sintonia perfetta La Opel Mokka X ha tutte le caratteristiche per entrare in qualsiasi flotta: è confortevole ma compatta, ha ottime prestazioni ma consumi contenuti e infine è un Suv e ha una connettività da prima della classe, con funzioni utili per le flotte e che, in prospettiva, faranno mantenere alto il valore residuo. Se poi ci mettiamo che si tratta di un modello di grande successo, il quadro è perfetto.
Opel Mokka X 1.6 CDTI Innovation 136 CV Dati tecnici
Dati per il fleet manager
Dati per il driver
cilindrata 1.598 cc potenza 136 CV (100 kW) lungh./largh./alt. 4,27 x 1,78 x 1,66 m peso 1.504 kg accelerazione 0-100 km/h 10,3 s. velocità massima 187 km/h trazione integrale cambio manuale 6 marce
CO2 132 g/km costo di esercizio al km (*) 0,36 euro consumo medio 5 l/100 km motori più flottabili: 1.6 CDTI 110 CV 1.6 CDTI 136 CV 2WD
sicurezza EuroNCAP ★★★★★ (2012) connettività ★★★★★ comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ spazio ★★★★★ capacità di carico 356-1.372 litri
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(*) percorrenza annua 30.000 km
Trend
di Francesca Carli
Gli anni ruggenti
La guerra è finalmente finita, lo spettro del prossimo grande conflitto mondiale sembra ancora lontano, esplode la voglia di vivere, la mondanità diventa un’attitudine. Al suono della musica jazz o al ritmo di charleston si fa sfoggio di una vita eclettica, si accorciano le gonne delle signore, si modernizzano le acconciature! Sono gli anni Venti del Novecento: la borghesia europea si consacra alla ricerca del lusso e del piacere. Opulento, ma raffinato e sofisticato: il gusto dell’epoca contagia anche il mondo dell’arte. Una vibrante promessa di modernità pervade il tessuto sociale. Nasce il bisogno di delineare uno stile moderno nelle arti applicate: sono i mercanti francesi a chiederlo, volendo rinfrescare lo stile europeo della produzione di mobili e oggetti d’uso che, a seguito della scomparsa dell’Art Nouveau, si era nuovamente ripiegato sulla blanda imitazione degli stili storici. L’Art
L'Art Déco rappresenta un periodo d’oro per il design automobilistico mondiale, in cui l’estetica ha raggiunto le sue vette più sublimi. Quando quest’arte ha incontrato il mondo delle quattro ruote, infatti, sono nati esemplari di rara eleganza che ancora oggi fanno sognare migliaia di appassionati. Déco propone dunque una nuova estetica che coinvolge l’architettura, le arti decorative, la pittura, la scultura, la moda e perfino la cartellonistica pubblicitaria. Oltreoceano, nonostante la grande depressione del 1921 - o forse proprio per questo? -, questa spinta ottimistica si riflette non soltanto nella produzione di beni di lusso per pochi ma anche (per la prima volta nella storia) in prodotti di largo consumo. Si impone un gusto modernista, geometrico e ricercato. Entra in scena un nuovo paradigma artistico, votato all’opulenza, che trova una delle sue massime espressioni nel design automobilistico.
In accelerazione verso il futuro Le auto, a partire dagli anni ‘20, non sono solo mezzi di trasporto ma rappresentano veri status symbol di una classe agiata e aristocratica: salotti a quattro ruote, oggetti d’arte unici e desiderabili con linee che, ancora oggi, mantengono intatto il loro fascino. Siamo in un periodo storico di forte slancio, di ottimismo, di fiducia e di uno sfrenato avanzamento tecnologico che sembra aprire possibilità illimitate verso il futuro e la modernità. Si tratta di un decennio in cui case automobilistiche come Delahaye, Delage, Talbot-Lago, Voisin e Bugatti e carrozzieri come Chapron, Figoni et Falaschi, e Gangloff lavorano per produrre vetture incredibilmente lussuose che la maggior parte della popolazione può solo sognare di possedere. L’inebriante fascino della velocità fa la sua entrata in pompa magna lungo le strade cittadine. ➔
In alto: Bugatti Type 57SC Atlantic Vintage - 1938 A sinistra: Talbot-Lago T150-C SS Teardrop Coupe - 1938 Nella pagina a fianco dall’alto in basso: - Peugeot 402 coupé Darl'Mat - 1936 - Edsel Ford Model 40 - 1934 - Hispano-Suiza h6b xenia - 1938
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Trend
del design automobilistico
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Trend
In alto: Chrysler thunderbolt - 1941 A sinistra: Chrysler modello imperiale c-2 - 1935
Le automobili (così come molti altri prodotti progettati e venduti dalla fine del 1920 fino ai primi Anni ‘40), riflettono tutto questo potenziale. La cifra stilistica che accomuna i modelli Art Déco comprende parafanghi sporgenti, fari rotondi, importanti cromature, forme arrotondate, profili curvi e sinuosi, linee audaci, aerodinamiche e imponenti grazie alle quali le vetture sembrano sfrecciare sempre, anche da ferme. L’Art Déco a quattro ruote La Francia, culla del movimento artistico di quegli anni, ha visto nascere alcuni tra i più importanti esempi di modelli Art Déco caratterizzati da un inconfondibile stile esuberante ed eclettico. Per citarne solo alcune: la J12 Cabriolet prodotta dalla casa automobilistica franco-spagnola Hispano-Suiza con il suo imponente motore
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V12 di derivazione aeronautica (da dodici cilindri e nove litri), la Delahaye 165 convertible presentata al Salone di Parigi del 1938 e realizzata in appena cinque esemplari, la Delage D8-120 Cabriolet (che, nella versione più lunga, arrivava a oltre cinque metri e mezzo) e la Bugatti Type 57, uno dei modelli di maggior successo commerciale dell’azienda francese che venne prodotto in ben settecento esemplari (un’inezia per il mercato di oggi, ma un numero davvero significativo per la produzione dell’epoca!). Ma oltre ai modelli più inaccessibili, la produzione di auto Art Déco ha dato alla luce anche vetture considerevolmente più abbordabili. Negli Stati Uniti, per esempio, la Airflow venne commercializzata dalla Chrysler in versione lusso e dalla De Soto, azienda parte del Gruppo, nella variante più economica.
Inarrivabili oggetti d’arte Le automobili dell’epoca sono oggi diventate incredibilmente rare, sia perché molte vennero prodotte in numero limitato, sia perché spesso purtroppo non sopravvissero alla seconda guerra mondiale (così come accadde anche a tante case produttrici). Molte superstiti oggi sono custodite in musei dedicati, altre movimentano un elitario mercato di appassionati collezionisti. Qualche esempio? Nel 2008, una Bugatti 57SC del 1937 è stata battuta all’asta per quasi otto milioni di dollari. Nel 2014, invece, la Delahaye 135 Competition Court Torpedo Roadster di Figoni et Falaschi, anno 1935, è stata battuta da Sotheby’s a oltre sei milioni di dollari. In tempi recenti, inoltre, c’è stato chi ha cercato di far rivivere il mito delle auto di quegli anni, ma con scarso successo. Come non pensare alla Chrysler PT Cruiser: il modello, che presenta elementi stilistici di chiara derivazione Art Déco, non ha però raggiunto la popolarità sperata. Lanciato nel 2000, è uscito definitivamente di produzione nel 2010, a seguito della crisi economica e del riassetto del Gruppo Chrysler.
Future
di Nicola Desiderio
Il derby americano dei saloni di
Los Angeles
L’auto americana ha chiuso il 2016 con un nuovo record di 17,55 milioni di unità e un incremento di solo lo 0,4%, ma è un dato che dentro custodisce una verità ben più importante: se infatti le autovetture sono scese dell’8,1%, i truck sono saliti del 7,2% e valgono ormai il 60% delle vendite. Dunque è un mercato che cresce in altezza e valore mentre dalla politica arrivano molteplici segnali che fanno presagire un allentamento dei vincoli ambientali sebbene l’auto elettrica sia ormai al centro del dibattito. Merito non solo di Tesla, ma anche di una General Motors che ha appena presentato un’auto come la Chevrolet Bolt che promette oltre 300 miglia di autonomia ad un prezzo inferiore, al netto degli incentivi, ai 30mila dollari. Ma non è solo questo l’unico
derby tra Michigan, sede storica dell’industria automobilistica, e la California, la nuova frontiera della tecnologia. C’è anche quello della guida autonoma ed entrambi trovano un ulteriore simbolo nei saloni di Detroit e Los Angeles. Il primo ha aperto il nuovo anno in gennaio, l’altro invece ha lanciato lo sprint finale in dicembre ed insieme forniscono da sempre il riassunto di una storia che nel 2009 sembrava pressoché finita e invece oggi parla di un’industria rinata, grazie a pesanti interventi dello Stato federale e anche all’ingresso di FCA sullo scenario come player in grado di giocare la propria partita da due lati dell’Atlantico. Los Angeles ha salutato il debutto della Stelvio, il primo Suv di Alfa Romeo e, così come era avvenuto per la Giulia, si è cominciato
La I-Pace sarà nel 2018 la prima elettrica di Jaguar
La Ford F-150 è il veicolo più venduto negli USA. Avrà anche il diesel e cambio automatico a 10 rapporti
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dalla versione più sportiva Quadrifoglio spinta dal V6 2.9 biturbo da 510 cv. Debutto ad un salone anche per un altro pezzo da novanta di FCA: la nuova Jeep Compass, per dare battaglia nel segmento dei Suv compatti. Audi ha pensato al sole del Golden State presentando la nuova A5 cabriolet, seguita dalla Lamborghini Huracan LP580-4 Spyder, ma anche qui hanno regnato i Suv che sono i nuovi padroni dei desideri del cliente. Los Angeles ha visto il debutto della nuova Honda CRV, il suv più venduto al mondo, e della Mazda CX-5 e della Mini Countryman. Poi c’erano la Chevrolet Equinox e del GMC Sierra 2500HD All Terrain X, novità che riguardano esclusivamente il mercato nordamericano e che scelgono il diesel per attaccare i consumi.
La Cadillac Escala, concept di superberlina di lusso
Future
e Detroit Lo stesso ha scelto di fare persino la Ford F-150 – il modello di gran lunga più venduto negli USA da 40 anni con circa 800 mila unità all’anno! – che a Detroit, con la presentazione del model year 2018, ha anche annunciato una versione a gasolio con cambio a 10 rapporti, in attesa dell’ibrida che vedremo nel 2020. La California, da sempre all’avanguardia nel rispetto dell’ambiente, ha invece salutato il debutto della nuova Volkswagen e-Golf con autonomia portata a 300 km e la Jaguar I-Pace, concept del primo suv elettrico della casa britannica che vedremo nel 2018. Sarà lunga circa 4,7 metri, avrà 400 cv e 700 Nm e una batteria da 90 kWh sufficiente per un’autonomia di 500 km. Anche l’Audi prepara un Suv dalle linee sportiveggianti, ma di dimensioni ancora
La nuova Honda CR-V arriverà in Europa dal prossimo anno e sarà dotata anche di propulsione ibrida
maggiori: la Q8, anticipata a Detroit dal concept omonimo e portatore di un nuovo stile. La BMW ha invece scelto l’occasione per presentare la nuova Serie 5, più leggera di 100 kg e zeppa di tecnologia. ➔ La nuova BMW Serie 5 L’Audi Q8 concept fa capire che presto ci sarà un nuovo Suv nel listino della casa di Ingolstadt
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Future
La nuova Porsche Panamera ora è disponibile anche in versione “lunga” Executive
Gran debutto anche per la Lexus LS di nuova generazione: V6 3.5 biturbo da 421 cv e il primo sistema al mondo che, in caso di pericolo, non solo frena, ma sterza pure per evitarlo. Inaspettatamente sportivo lo stile per un marchio che punta a rinnovare completamente la propria immagine. Stile nuovo e dinamico anche per la Toyota Camry, l’automobile più venduta negli USA. Anche la Stinger è destinata a cambiare la percezione di Kia: è infatti una coupé 4 porte a trazione posteriore o integrale con motori da 200 cv a 370 cv e assetto sviluppato al Nurburgring. All’insegna della guida autonoma invece la Chrysler Pacifica Waymo: di questo veicolo sperimentale ve ne sarà una flotta di 100 unità che sono l’oggetto dell’accordo tra FCA e Google, alla quale la Waymo fa capo. Anche Hyundai si sta dando da fare e lo ha dimostrato con una Ioniq allestita al-
l’uopo. Entrambe erano fresche di passaggio al CES di Las Vegas, appuntamento che oramai fa da anteprima a Detroit e – per certi versi – lo sostituisce mettendo al centro le nuove tecnologie legate alle connettività e alla mobilità. In riva al fiume Michigan c’è però stato spazio anche per la fantasia, con la presentazione in scala naturale di Saetta McQueen, il protagonista del film di animazione “Cars 3”, atteso per l’estate anche in Italia, e della vettura in scala gigante di Batman Lego, “brick movie” che mette insieme il famoso supereroe di Gotham City con gli altrettanto famosi mattoncini. Meno fantasia e molto più spazio invece per la Volkswagen Tiguan Allspace a 7 posti e la nuova Honda Odissey, monovolume di grandi dimensioni che negli USA hanno ancora un mercato mentre l’eleganza è il tratto fondamentale della nuova Classe E Coupé di
La nuova Chevrolet Equinox ha il diesel 1.6 della Opel
Mercedes, che ospita tutta la tecnologia già ammirata sulla berlina e sulla station wagon. La Stella ha colto anche l’occasione per presentare il restyling GLA e salutare un anno davvero d’oro: primato globale tra i marchi premium con 2,084 milioni di unità – la prima volta oltre 2 milioni – dei quali 375mila solo negli Usa dove è pure numero uno, così come in Italia dove, con un rush finale negli ultimi due mesi ha superato Audi sul filo di lana collezionando oltre 64.300 immatricolazioni (+19,9%).
La Volkswagen e-Golf ha 300 km di autonomia
La Infiniti QX50 concept
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La nuova Jeep Compass segna il ritorno del costruttore USA nel segmento dei Suv compatti
Stelvio
Stelvio è il l primo SUV del marchio Alfa Romeo che, come da tradizione di Casa, sprigiona emozione di guida, stile sportivo e performance al top. Il nome deriva dal passo dello Stelvio che è il valico montano più alto d'Italia e ed è proprio vicino a questo luogo che abbiamo provato il nuovo SUV, su e giù per 300 km in giro sulle montagne di St Moritz. Senzazioni a caldo Impressionante. Sembra di guidare un'auto sportiva, non un SUV. Ma una sportiva vera, non una presunta tale come ce ne sono diverse, che hanno solo cavalli e potenza. Questa la guidi. Quasi al livello della Giulia, molto vicino. Solo con più spazio, dentro e dietro per il carico. Del resto, il pianale è quello.
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Nasce per andare forte. Come da nomea Alfa, Stelvio assicura un comportamento dinamico eccellente, da vera sportiva, come è testimoniato dalla distribuzione equilibrata dei pesi, dallo sterzo diretto e dalle sospensioni evolute con tecnologia esclusiva AlfalinkTM. A contribuire anche un ampio impiego di materiali ultraleggeri e tecnologici, quali
la fibra di carbonio per l’albero di trasmissione e l’alluminio per i motori, le sospensioni ed altri elementi esterni come il cofano, le portiere, i parafanghi e il portellone. Scartando su neve e ghiaccio non cede mai e recupera sempre con prontezza. Frena in pochi metri senza andare di coda. Il rollio non esiste. Esce dalle curve così come ci entra. Della potenza e della coppia manco ne parliamo. Otto rapporti col sequenziale al volante. La trazione integrale entra quando serve e nemmeno te ne accorgi che non è più solo il retrotreno a spingere. Unico difetto, questo sì grave, gli autovelox.
Drive
di Pier Luigi del Viscovo
Sportività ed eleganza made in Italy Il design è Alfa Romeo Ma Stelvio non è solo prestazioni e handling di altissimo livello, ma anche tanto spazio a disposizione dei passeggeri per vivere e condividere il piacere del viaggio. Per Fabrizi Curci, responsabile brand Alfa Romeo dela regione EMEA, “Stelvio non è solo un nuovo prodotto, ma rappresenta quella fase nuova del rinascimento di Alfa Romeo che è partita due anni fa con il lancio di Giulia. Alfa Romeo è tornata non per un periodo limitato, ma per riprendersi il ruolo che era suo e questo lo si realizza attraverso il prodotto e il prestigio”. Il design sportivo di Stelvio è al 100% Alfa Romeo. È lungo 468 centimetri, alto 167 cm ed è largo 216 cm. Il bagagliaio è di 525 litri, dotato di un portellone posteriore a comando elettrico con otto diversi livelli di apertura. La stessa linea sportiva ed elegante degli esterni la si ritrova nell’abitacolo che dà sensazioni di pulizia e essenzialità ed è realizzato con materiali pregiati: pellami, legni e tessuti che conferiscono piacevolezza sia alla vista che al tatto. La plancia è leggermente ondulata ed il volante, rivestito in pelle, è piccolo e diretto, allo scopo di adattarsi a tutti gli stili di guida. A disposizione del driver anche un chiaro quadro strumenti TFT a colori con display da 3,5” o 7” che offre le informazioni essenziali, mentre l’interfaccia uomo/macchina si compone di due comandi rotativi che regolano, in modo semplice e immediato, il selettore Alfa DNA e il sistema
Alfa Connect, con un display da 6,5” o 8.8” ad alta risoluzione, anche con funzione di navigazione 3D integrata. Motorizzazioni e allestimenti La gamma si declina in tre allestimenti (Stelvio Business, Stelvio Super e Stelvio Executive), due motori (Turbo benzina da 280 CV e Diesel da 210 CV), abbinati a cambio automatico a 8 rapporti e trazione integrale Q4. Il cliente può scegliere tra 9 tinte di carrozzeria e 9 tipologie di cerchi in lega da 17”, 18”, 19” e 20”. La gamma sarà completata con altri nuovi propulsori tra cui il 2.0 Turbo benzina da 200 CV e il 2.2 Diesel da 180 CV, entrambi con cambio automatico a 8 marce e trazione integrale Q4. Il 2.2 Diesel da 180 CV sarà anche disponibile con trazione posteriore. Ricchissima la dotazione di serie del nuovo SUV Alfa Romeo che include: sistema Connect 6,5", selettore Alfa Rotary, impianto audio premium con 8 altoparlanti, selettore Alfa DNA con nuova modalità Advanced Efficiency e quadro strumenti con display TFT a colori da 3.5". All’esterno, si caratterizza per i cerchi in lega da 17’’, i proiettori anteriori alogeni e i fanali posteriori a led mentre, all’interno, sono presenti il volante in pelle con bottone d’accensione integrato e i sedili in tessuto nero. Tra le dotazioni standard spiccano poi i sistemi di sicurezza come l’Integrated Brake System (IBS), il Lane Departure Warning (LDW), il Forward Col-
lision Warning (FCW) con Autonomous Emergency Brake (AEB) e riconoscimento pedone. Arricchiscono l'equipaggiamento il cruise control, i sensori di parcheggio anteriori e posteriori e il portellone posteriore con apertura elettrica, oltre ai sensori crepuscolare e di pioggia. Stelvio per le flotte Grande attenzione verso il mondo delle flotte, con un allestimento specifico: Stelvio Business. Disponibile solo con motorizzazione diesel, è equipaggiata con il sistema Alfa Connect 2D Nav 6,5’’, i fari Bi-Xenon 35W con tecnologia AFS, i fenidnebbia a led e gli specchietti richiudibili elettricamente. Una vettura a cui non manca nulla, sia per l’attività lavorativa, sia per il tempo libero. Attenzione verso il mondo flotte espressa da Gianluca Italia, Managing Director Italy and EMEA Fleet & Business Sales Director di FCA, secondo cui “il mercato flotte è sempre più importante per FCA. Nel 2016 in Europa siamo cresciuti del 21%, a fronte di una crescita del mercato del 4%. La nostra strategia si basa su 3 pilastri: prodotto, persone e customer experience. In soli 24 mesi FCA è passata dal 50 al 74% di copertura grazie ai lanci di molti nuovi prodotti. Oggi offriamo la gamma di prodotto, tra vetture e van, più ampia del mercato e sul versante della rete abbiamo selezionato in Europa 250 business center, dealer specializzati nel settore business”.
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La macchina dei numeri
di Alessandro Palumbo
Immatricolazioni in Italia di autovetture e fuoristrada di società 2 mesi 2017 17.824 3.651 3.413 3.160 2.806 2.715 2.606 2.540 2.407 2.202 2.137 1.779 1.512 1.485 1.375 1.342 1.287 1.001 965 888 653 640 540 440 382 371 331 265 261 237 227 225 192 143 140 111 94 32 25 16 10 5 5 4 3 6 62.453
marca FIAT PEUGEOT LANCIA VOLKSWAGEN RENAULT BMW AUDI ALFA ROMEO MERCEDES CITROEN TOYOTA OPEL MINI NISSAN FORD HYUNDAI JEEP LAND ROVER KIA VOLVO DACIA SMART SKODA HONDA MAZDA PORSCHE SEAT JAGUAR MASERATI ABARTH DS INFINITI SUZUKI MITSUBISHI LEXUS SUBARU SSANGYONG TESLA FERRARI MAHINDRA LAMBORGHINI BENTLEY DR ROLLS ROYCE ASTON MARTIN ALTRE TOTALE
Elaborazioni Centro Studi UNRAE
2 mesi 2016 7.487 2.258 1.912 3.622 2.315 3.065 2.515 850 1.940 2.122 1.991 1.865 1.258 1.062 1.645 624 913 1.176 811 995 438 729 553 229 309 336 369 124 125 177 248 68 124 154 138 174 114 13 36 21 3 2 2 1 2 10 44.925
var % 138,1% 61,7% 78,5% -12,8% 21,2% -11,4% 3,6% 198,8% 24,1% 3,8% 7,3% -4,6% 20,2% 39,8% -16,4% 115,1% 41,0% -14,9% 19,0% -10,8% 49,1% -12,2% -2,4% 92,1% 23,6% 10,4% -10,3% 113,7% 108,8% 33,9% -8,5% 230,9% 54,8% -7,1% 1,4% -36,2% -17,5% 146,2% -30,6% -23,8% 233,3% 150,0% 150,0% 300,0% 50,0% -40,0% 39,0%
peso % 2017 28,5% 5,8% 5,5% 5,1% 4,5% 4,3% 4,2% 4,1% 3,9% 3,5% 3,4% 2,8% 2,4% 2,4% 2,2% 2,1% 2,1% 1,6% 1,5% 1,4% 1,0% 1,0% 0,9% 0,7% 0,6% 0,6% 0,5% 0,4% 0,4% 0,4% 0,4% 0,4% 0,3% 0,2% 0,2% 0,2% 0,2% 0,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
Immatricolazioni in Italia di autovetture e fuoristrada di società - top 20 n. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20
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marca FIAT FIAT LANCIA FIAT FIAT VOLKSWAGEN FIAT PEUGEOT ALFA ROMEO CITROEN JEEP TOYOTA ALFA ROMEO PEUGEOT FIAT AUDI PEUGEOT VOLKSWAGEN RENAULT RENAULT TOTALE
modello PANDA 500L YPSILON 500 PUNTO GOLF TIPO 208 GIULIETTA C3 RENEGADE YARIS MITO 2008 500X A3 308 TIGUAN TWINGO CLIO
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2 mesi 2017 6.144 4.076 3.413 2.746 2.092 1.636 1.317 1.254 1.092 1.077 1.020 1.019 975 921 739 736 680 664 602 600 62.453
peso % 9,8% 6,5% 5,5% 4,4% 3,3% 2,6% 2,1% 2,0% 1,7% 1,7% 1,6% 1,6% 1,6% 1,5% 1,2% 1,2% 1,1% 1,1% 1,0% 1,0% 100,0%
n. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20
marca FIAT LANCIA FIAT VOLKSWAGEN FIAT CITROEN FIAT VOLKSWAGEN TOYOTA BMW PEUGEOT FIAT SMART ALFA ROMEO PEUGEOT RENAULT RENAULT JEEP BMW AUDI TOTALE
peso % 2016 16,7% 5,0% 4,3% 8,1% 5,2% 6,8% 5,6% 1,9% 4,3% 4,7% 4,4% 4,2% 2,8% 2,4% 3,7% 1,4% 2,0% 2,6% 1,8% 2,2% 1,0% 1,6% 1,2% 0,5% 0,7% 0,7% 0,8% 0,3% 0,3% 0,4% 0,6% 0,2% 0,3% 0,3% 0,3% 0,4% 0,3% 0,0% 0,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
Elaborazioni Centro Studi UNRAE modello PANDA YPSILON PUNTO GOLF 500 C3 500L POLO YARIS SERIE 2 308 500X FORTWO GIULIETTA 208 KADJAR CLIO RENEGADE SERIE 3 A3
2 mesi 2016 2.552 1.891 1.584 1.430 1.097 1.084 1.044 885 855 813 773 704 590 551 527 521 515 503 492 486 44.925
peso % 5,7% 4,2% 3,5% 3,2% 2,4% 2,4% 2,3% 2,0% 1,9% 1,8% 1,7% 1,6% 1,3% 1,2% 1,2% 1,2% 1,1% 1,1% 1,1% 1,1% 100%
Profit
Immatricolazioni in Italia di autovetture e fuoristrada di società di noleggio
Elaborazioni Centro Studi UNRAE
2 mesi 2017
2 mesi 2016
var %
peso % 2017
peso % 2016
FIAT
22.818
20.944
8,9%
28,2%
27,9%
FORD
5.273
4.518
16,7%
6,5%
6,0%
PEUGEOT
5.143
4.984
3,2%
6,4%
6,6%
VOLKSWAGEN
4.990
5.271
-5,3%
6,2%
7,0%
CITROEN
4.871
3.811
27,8%
6,0%
5,1%
AUDI
4.565
4.687
-2,6%
5,6%
6,2%
BMW
3.526
2.827
24,7%
4,4%
3,8%
NISSAN
3.459
2.598
33,1%
4,3%
3,5%
OPEL
3.451
3.624
-4,8%
4,3%
4,8%
TOYOTA
2.941
2.715
8,3%
3,6%
3,6%
MERCEDES
2.682
2.934
-8,6%
3,3%
3,9%
LANCIA
2.357
2.452
-3,9%
2,9%
3,3%
RENAULT
2.232
3.156
-29,3%
2,8%
4,2%
ALFA ROMEO
2.051
1.849
10,9%
2,5%
2,5%
SMART
1.884
1.573
19,8%
2,3%
2,1%
JEEP
1.596
1.584
0,8%
2,0%
2,1%
SKODA
1.336
1.005
32,9%
1,7%
1,3%
VOLVO
1.116
960
16,3%
1,4%
1,3%
LAND ROVER
896
911
-1,6%
1,1%
1,2%
SEAT
618
569
8,6%
0,8%
0,8%
MINI
430
483
-11,0%
0,5%
0,6%
JAGUAR
349
163
114,1%
0,4%
0,2%
DACIA
303
84
260,7%
0,4%
0,1%
MAZDA
298
179
66,5%
0,4%
0,2%
HYUNDAI
254
163
55,8%
0,3%
0,2%
DS
244
321
-24,0%
0,3%
0,4%
SUZUKI
244
214
14,0%
0,3%
0,3%
KIA
233
104
124,0%
0,3%
0,1%
ABARTH
192
130
47,7%
0,2%
0,2%
INFINITI
166
20
730,0%
0,2%
0,0%
LEXUS
117
85
37,6%
0,1%
0,1%
MASERATI
102
41
148,8%
0,1%
0,1%
PORSCHE
90
83
8,4%
0,1%
0,1%
HONDA
52
33
57,6%
0,1%
0,0%
SUBARU
25
30
-16,7%
0,0%
0,0%
ALTRE
37
39
-5,1%
0,0%
0,1%
80.941
75.144
7,7%
100,0%
100,0%
marca
TOTALE
Immatricolazioni in Italia di autovetture e fuoristrada di società di noleggio - top 20 n. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20
marca FIAT FIAT FIAT LANCIA SMART FIAT TOYOTA MINI NISSAN VOLKSWAGEN TOYOTA PEUGEOT ALFA ROMEO FIAT RENAULT ALFA ROMEO OPEL VOLKSWAGEN BMW AUDI TOTALE
modello PANDA 500 500L TIPO 500X YPSILON QASHQAI 308 GOLF FOCUS PUNTO FIESTA 208 C3 ASTRA RENEGADE A3 C4 GIULIETTA AYGO
2 mesi 2017 7.532 5.171 2.950 2.400 2.363 2.357 2.202 1.914 1.825 1.712 1.632 1.576 1.532 1.441 1.440 1.395 1.361 1.356 1.260 1.255 80.941
peso % 9,3% 6,4% 3,6% 3,0% 2,9% 2,9% 2,7% 2,4% 2,3% 2,1% 2,0% 1,9% 1,9% 1,8% 1,8% 1,7% 1,7% 1,7% 1,6% 1,6% 100%
n. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20
marca FIAT FIAT FIAT LANCIA FIAT FORD PEUGEOT VOLKSWAGEN ALFA ROMEO OPEL AUDI JEEP PEUGEOT TOYOTA RENAULT CITROEN AUDI VOLKSWAGEN VOLKSWAGEN BMW TOTALE
Elaborazioni Centro Studi UNRAE modello PANDA 500L 500 YPSILON 500X FOCUS 308 GOLF GIULIETTA CORSA A3 RENEGADE 208 YARIS CLIO C4 A4 POLO PASSAT SERIE 3
2 mesi 2016 6.270 5.387 4.427 2.452 2.178 2.064 2.063 1.919 1.839 1.538 1.390 1.340 1.315 1.310 1.262 1.141 1.126 1.112 1.099 1.098 75.144
peso % 8,3% 7,2% 5,9% 3,3% 2,9% 2,7% 2,7% 2,6% 2,4% 2,0% 1,8% 1,8% 1,7% 1,7% 1,7% 1,5% 1,5% 1,5% 1,5% 1,5% 100%
Carfleet 66 aprile 2017
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Prezzi settore automotive
di Alessandro Palumbo
Auto nuove
Spese di esercizio
variazione % vs mese anno precedente
variazione % vs mese anno precedente
Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT
Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT
Assicurazioni
Manutenzione e riparazione
variazione % vs mese anno precedente
variazione % vs mese anno precedente
Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT
Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT
Carburanti e lubrificanti
Ricambi e accessori
variazione % vs mese anno precedente
variazione % vs mese anno precedente
Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT
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