Curcuma: l'oro dell'India

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Curcuma: l'oro dell'India

In India è conosciuta ed utilizzata da almeno 5.000 anni, come medicina, come spezia e anche come colorante. In botanica la curcuma appartiene alla famiglia delle Zingiberacee. Si tratta di piante erbacee perenni, dotate di rizoma e coltivate prevalentemente nelle regioni tropicali. La pianta della curcuma è caratterizzata da foglie lunghe a forma ovale, mentre i suoi fiori sono raccolti in spighe. Il suo nome deriva dalla lingua persiana-indiana e precisamente della parola Kour Koum, che significa zafferano, infatti la Curcuma è nota anche col nome di zafferano. La curcuma è un alimento di base della cucina indiana, è presente in quasi tutti i piatti che attraversano la tavola, dettaglio questo che non è sfuggito agli scenziati che, circa trentanni fa notarono che l'incidenza di malattie croniche nelle popolazioni indiane era notevolmente più bassa rispetto ai paesi occidentali. La curcuma deve le proprie caratteristiche curative e di prevenzione al pricipio attivo che la caratterizza: la curcumina, un composto che esplica un'azione antiossidante ed antinfiammatoria così potente e diversificata che si è dimostrata in grado di proteggere e migliorare la salute praticamente di tutti gli organi del corpo. Dopo tantissimi studi condotti su gli animali e sull'uomo, oggi siamo in grado di affermare che la curcumina può portare grandi benefici o addirittura combattere alcume malattie gravi per la salute dell'individuo. E' molto utile contro le malattie dell'apparato cardiovascolare, il diabete di tipo 2 e il morbo di Alzhaimer. Di fatto, la ricerca a livello internazionale, indica che la curcuma, assunta come integratore di curcumina, in questi casi dove i farmaci diventano inefficaci e soprattutto a differenza di questi ultimi, non ha nessun effetto collaterale può essere di grande beneficio. La curcuma svolge almeno una cinquantina di azioni terapeutiche, dall'alleviamento del dolore al fatto che migliora la circolazione, ed è per questo che nella medicina tradizionale indiana e cinese veniva usata come antiacido per migliorare la digestione; come polvere per rimarginare più velocemente le ferite; come stimolante per migliorare il flusso sanguigno; come analgesico contro il mal di testa; come pomata per uso topico per risolvere problemi cutanei; come decongestionante per liberare i seni nasali. Insomma era ed è considerata un vero toccasana per curare tantissime patologie, una vera e propria spezia curativa date le sue capacità antiossidanti e antinfiammatorie. Paola Agnolucci http://www.viverenews.it/?p=7960


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