NEW
LETTERARIA
LET LE M TER L ETT ILLE C.so E UNA ERARI AD G PA 270 a I 36 M ribaldi GINA TEL 7 orta EFO r 038 a N (PV O 4.29 ) 849 3 INF O@ MAI LEM L ILLE EUN A PA GIN A.C OM
Gennaio - Febbraio 2011
Anno 1 - Numero 1
McEwan, Fallada, Vreeland: per iniziare bene il nuovo anno
www.lemilleeunapagina.com
Cari amici ecco la nostra newsletter. Non solo novità e bestseller, ma proposte di libri che, secondo noi, sono meritevoli di essere letti. Nella speranza di aiutarvi nelle vostre scelte e di darvi idee sempre nuove di cultura.
IL GRANDE SCRITTORE INGLESE TORNA CON UN NUOVO ROMANZO “SOLAR”, IL NUOVO ROMANZO DI MCEWAN
A quattro anni dal suo ultimo romanzo, Ian McEwan torna sugli scaffali delle librerie con un nuovo romanzo, “Solar”, pubblicato da Einaudi (pp. 350, € 20). Continua a pagina 2
Ian McEwan SELLERIO PUBBLICA IL ROMANZO POSTUMO DI HANS FALLADA
Dopo Einaudi, la casa editrice Sellerio pubblica il romanzo dello scrittore tedesco Hans Fallada, “Ognuno muore solo” (pp. 740, € 16), definito da Primo Levi il più grande romanzo della resistenza tedesca al Nazismo.
“Ognuno muore solo”, l’ultimo romanzo dello scrittore tedesco Hans Fallada
Continua a pagina 4
DA ARTEMISIA AI VETRI DELLE LAMPADE TIFFANY
Susan Vreeland, acclamata autrice di “La passione di Artemisia”, ambienta il suo ultimo romanzo, nella New York di fine Ottocento. “Una ragazza da Tiffany”, pubblicato da Neri Pozza (pp. 512, € 18), ancora una volta è una storia tutta la femminile.
Il nuovo romanzo della Vreeland
“Apparteneva a quella categoria di uomini - tendenzialmente spiacevoli, quasi sempre calvi, bassi, grassi, intelligenti - che, per ragioni misteriose, attraggono certe belle donne.” Incipit di “Solar”
Continua a pagina 5
Libreria Le mille e una pagina, C.so Garibaldi 7 27036 Mortara (PV) | 0384.298493 | www.lemilleeunapagina.com
LETTERARIA!
PAGINA
Le copertine di alcuni romanzi di McEwan, pubblicati da Einaudi
Protagonista di “Solar” è Michael Beard, premio Nobel per la fisica, personaggio quantomeno discutibile e dall’aspetto tutt’altro che gradevole: basso, grasso, inverosimile seduttore, fedifrago patentato al suo quinto matrimonio, a cinquant’anni suonati è ormai uno svogliato e dispotico burocrate della scienza, da quando la sua genialità lo ha abbandonato. La parabola esistenziale di Beard sembra avviata verso una malinconica decadenza, fino a quando gli viene affidato il Centro nazionale per le energie rinnovabili. Tra i suoi sottoposti, si mette subito in luce il giovane Tom Aldous, tanto brillante quanto ingenuo, secondo il cinico Beard, nella sua aspirazione a “salvare il mondo”. L’incontro tra il giovane ricercatore e il maturo scienziato avrà sviluppi inaspettati come solo un abile (e malizioso) architetto del romanzesco, quale è McEwan, riesce a concepire. IAN IL MACABRO
Ian McEwan è nato il 21 giugno 1948 ad Aldershot, cittadina dell'Hampshire, contea sulla costa meridionale dell'Inghilterra. La solarità del solstizio d'estate contrasta con i toni cupi di molte sue narrazioni che gli sono valsi il soprannome di “Ian Macabre”, “Ian il Macabro”. Questa caratteristica è ben visibile in alcuni dei suoi romanzi. Nel primo romanzo, Il giardino di cemento (1978), il cemento del titolo ricopre un baule nascosto in cantina da dei piccoli orfani. Dentro c'è la loro madre, lì seppellita dai quattro fratelli per non lasciare la casa
2
Ian McEwan
incustodita. In Bambini nel tempo (1987) Stephen, scrittore "per caso" di romanzi per l'infanzia, e Julie, musicista, affrontano in maniera opposta il dramma familiare che li travolge, l'improvvisa scomparsa della figlioletta Kate. In Lettera a Berlino (1990) la Berlino del 1955, della guerra fredda e delle spie, fa da sfondo all'<<Operazione Oro>> e alla struggente storia d'amore, e di iniziazione ai sensi e alle emozioni, tra Leonard, timido tecnico inglese coinvolto in un progetto spionistico, e Maria, esuberante donna tedesca, desiderosa di vivere nonostante il recente passato e la città devastata. Tra i due si imporrà la prepotente figura di Otto, l'ex-marito di Maria, separandoli per sempre.
Nel 2008, il Times ha inserito McEwan tra i 50 più grandi autori britannici dal 1945 ad oggi
SCRITTORE DAI MOLTI PREMI
La carriera narrativa di Ian McEwan iniziò nel 1975 e già l'anno successivo la raccolta di racconti Primo amore, ultimi riti venne insignita del Somerset Maugham Award. Fu il primo di molti altri premi e nomination. Ricordiamo le quattro nomination al Booker Prize (vinto nel 1998 con il romanzo Amsterdam) e quella ai Nobel per la Letteratura del 2005. L'ultimissima fatica letteraria di McEwan, Solar, ha già vinto il Bollinger Everyman Woodehouse Prize. Il romanzo precedente invece, Chesil Beach (2007), aveva ottenuto il Galaxy Book 2008 ai British Book Awards, quando Ian McEwan è stato nominato dal Reader's Digest, autore dell'anno.
“Amsterdam”, vincitore del Booker Prize nel 1998
Continua a pagina 3
Libreria Le mille e una pagina, C.so Garibaldi 7 27036 Mortara (PV) | 0384.298493 | www.lemilleeunapagina.com
LETTERARIA! QUESTIONE DI SESSO
PAGINA
3
Non manca mai, è uno dei personaggi. È una cifra stilistica della narrativa di McEwan, come i fatti incredibili che sconvolgono sin da subito le vite dei suoi protagonisti. Una figlia scomparsa, un morto nel tentativo di frenare una mongolfiera impazzita, un imperdonabile fraintendimento. Chesil Beach è di sicuro il romanzo in cui la questione sessuale non solo è personaggio, ma anche tessuto narrativo. Nel 1962, nell'Inghilterra del conservatore Macmillan prerivoluzione sessuale, l'innocenza di due giovani tanto innamorati e brillanti nei rispettivi talenti, quanto ignoranti nelle questioni amorose, si trasforma in una zavorra rabbiosa e fatale. A Florence Mayhew, ricca e d eccellente violinista, e Edward Po n t i n g, p ro m e t t e n t e s t o r i c o, mancano le parole. A lei per esprimere la vergogna e il disgusto per quanto l'attende, a lui per confessare l'ansia di non riuscire a contenere l'impazienza e la paura di non saper interpretare i segnali di un corpo sconosciuto e misterioso quanto un altra galassia.
Colin e Mary. Una “coppia non coppia” che durante una vacanza incontra per caso Robert (Christopher Walken). Questi li accoglie nella propria casa, gli fa conoscere la moglie Caroline (Helen Mirren), afflitta da una grave invalidità, succube, forse addirittura prigioniera, anche delle violenze del marito. L'amore fatale (1997) è interpretato da Daniel Craig (Joe Rose) e Samantha Morton (Clarissa) in una trasposizione cinematografica del 2004. Il romanzo viene considerato forse il capolavoro di McEwan, dove si affronta il tema di una malattia, la sindrome di Clérambault o “erotomania”, di cui soffre uno dei personaggi, Jed Parry, giovane con manie religiose che si innamorerà di Joe Rose, divulgatore scientifico deluso dalla vita, incontrato nel tentativo di fermare un pallone aerostatico impazzito. Jed, credendosi ricambiato, sconvolgerà la propria esistenza e quella di Joe e della sua compagna, Clarissa. Infine Sam Mendes sta per iniziare le riprese della trasposizione di Chesil Beach.
spiegate da McEwan stesso. Per stessa ammissione dell'autore, le scene di Espiazione, ambientate negli ospedali londinesi durante la guerra devono la loro verosimiglianza a un racconto di Lucilla Andrews (No Time for Romance). Nonostante il testo della Andrews fosse citato tra le fonti, non sono mancati le accuse di plagio. Stessa musica per la rielaborazione di una leggenda metropolitana di inizio '900 al centro di una delle scene di Solar. Beard è in treno. Accanto a lui siede un giovane che sta mangiando delle patatine, il pacchetto è sul tavolo tra loro. Beard è convinto sia il suo, e cova per il giovane un astio sempre maggiore. Racconta McEwan in una recente intervista, “Mentre scrivevo Solar feci una lettura in anteprima di questo brano, spiegando al pubblico che era una rielaborazione di una leggenda metropolitana. Finita la lettura, uno spettatore, che doveva aver dormito durante l'esposizione, scatta in piedi gridando che l'avevo rubata a Douglas Adams (autore di Giuda Galattica per Autostoppisti). Naturalmente a un giornalista in sala si accende una lampadina: plagio, notizia, titolone.”
AUTORE AMATO DAI FILM MAKER
IL PESO DELLA POPOLARITA’
Ian McEwan non ha mai sottovalutato l'importanza di trama, suspense e terrore. Forse per questo i suoi romanzi attraggono tanto i cineasti. In Espiazione (2001 – film del 2007 c o n l a s t a r b r i t a n n i c a Ke i r a Knightley) ci sono una grande villa, una storia d'amore, una guerra. In un caldo giorno d'estate del 1935 due adolescenti innamorati vengono brutalmente separati per l'errore di una bambina. Nell'Europa martoriata dal Secondo Conflitto Mondiale, Cecilia e Robbie si sforzano di resistere, nel comune desiderio di riunirsi. In Cortesie per gli ospiti (1981 – sceneggiatura di Harold Pinter, al cinema nel 1990) Ruper Everet e Natasha Richardson interpretano
Come i suoi personaggi anche Ian McEwan si è visto la vita r i vo l u z i o n at a d a u n a n o t i z i a sconvolgente. Nel gennaio del 2007 è venuto a sapere di avere un fratello, David Sharp, figlio di sua madre e dell'amante che la donna ebbe quando il primo marito era in guerra. Il bambino concepito da quell'unione fu frettolosamente affidato ad altri con un annuncio sul giornale locale. Ciò che ha più turbato McEwan, è stato scoprirlo per tramite dei massmedia. Il fratello aveva raccontato la storia all'Oxford Mail, rendendola un caso da prima pagina. Non solo le questioni personali, ma anche le interpretazioni che danno ai suoi romanzi provocano acredine tra McEwan e i media per varie accuse di plagio ai danni dello scrittore, tutte
Francesca Protti Laura Fedigatti
BIBLIOGRAFIA:
Primo amore, ultimi riti (1976) Fra le lenzuola e altri racconti (1978) Il giardino di cemento (1978) Cortesie per gli ospiti (1981) Bambini nel tempo (1987) Lettera a Berlino (1990) Cani neri (1992) L’inventore di sogni (1994) L’amore fatale (1997) Amsterdam (1998) Espiazione (2001) Sabato (2005) Chesil Beach (2007) Solar (2010)
Libreria Le mille e una pagina, C.so Garibaldi 7 27036 Mortara (PV) | 0384.298493 | www.lemilleeunapagina.com
LETTERARIA!
PAGINA
4
IL LIBRO SULLA RESISTENZA TEDESCA CHE HA INCANTATO PRIMO LEVI “Ognuno muore solo” è scritto come un romanzo, ma in realtà, è la rielaborazione letteraria di un’inchiesta che coinvolse due anziani coniugi berlinesi, un operaio e una casalinga, persone normali della società tedesca sotto il nazismo. Dopo essere stati abbagliati dalle promesse del Führer, si “risvegliano”, iniziando a vedere la realtà con occhi diversi, dopo la morte del loro unico figlio, andato al fronte per una guerra senza senso. Iniziano a riempire i caseggiati di Berlino con cartoline vergate a mano di ingenui appelli alla ribellione. Lo fanno per senso di decenza e di onestà, ben sapendo di non avere nessuna possibilità di salvezza, circondati da delatori pronti a venderli a poco prezzo ad un regime che non può permettersi nessun traditore, sebbene povero e insignificante come i due coniugi. I quali finiranno decapitati. Nessuna salvezza su questa terra, quindi. Ma redenzione, sì. ROMANZO SULLA RESISTENZA E SULLA DISPERAZIONE
Hans Fallada, il cui vero nome era Rudolf Ditzen e che adottò il suo pseudonimo da due fiabe dei fratelli Grimm, nacque a Greisfwald, città sul Mar Baltico, nel 1893, e morì a Berlino nel 1947. Viene considerato uno degli autori tedeschi più importanti del XX secolo, con le sue opere a sfondo sociale e di denuncia. La sua opera più conosciuta “E adesso, pover’uomo?”, è un acuto spaccato della società tedesca tra le due guerre mondiali, con le difficoltà economiche che travolsero la borghesia negli anni Venti e che portarono all’ascesa del Nazismo. “Ognuno muore solo” è stato definito da Primo Levi “Il libro più importante che sia mai stato scritto sulla resistenza tedesca al nazismo”. Fallada lo scrisse alla fine della sua vita, quando era ormai alcolizzato, dipendente dai farmaci, ripetutamente rinchiuso in istituti psichiatrici. Ricevette gli incartamenti del processo dalle autorità per la ricostruzione e scrisse l’opera in soli
ventiquattro giorni, alla fine del 1946, poco prima di morire. Per lungo tempo dimenticato, è stato riscoperto recentemente anche grazie alla pubblicazione in America. “Ognuno muore solo” è un ritratto raggelante della Germania sotto la doppia angoscia del regime nazista e della guerra, che si pone ad altissimi livelli sia per il va l o re l e t t e r a r i o ch e storico. Fin dall’inizio la tensione è grande, con l’azione corale di molti personaggi, tutti persone comuni, ma con tratti ben diversi tra loro, che li Hans Fallada alla sua scrivania porteranno ad ispirare o repulsione o entusiasmo per le loro azioni. E tra loro, Anna e Otto Quangel, gli eroi comuni della vicenda, il cui vero nome, nella realtà, era Elise e Otto Hampel, decapitati nella famigerata prigione berlinese di Plötzensee nell’aprile 1943 dopo un processo farsa. Una vicenda che ricorda molto il gruppo di studenti della “Rosa Bianca”, tra cui Sophie Scholl, che seguirono la stessa sorte nei primi mesi dello stesso anno. Un libro sulla resistenza e sulla disperazione. La resistenza all’indecenza, alla delazione, all’odio, alla violenza, alla repressione. La disperazione di appartenere ad una nazione sull’orlo del baratro, dove ogni sacrificio, anche della vita propria o dei propri cari, ha come fine ultimo quello di compiacere il folle piano di un dittatore.
Laura Fedigatti
...”Noi siamo, egli ha detto, come il buon seme in un campo pieno di erbacce. Se non ci fosse il buon seme, tutto il campo sarebbe invaso dalle erbacce. E il buon seme si può diffondere...” Ognuno muore solo, ed. Sellerio, p. 44
Libreria Le mille e una pagina, C.so Garibaldi 7 27036 Mortara (PV) | 0384.298493 | www.lemilleeunapagina.com
LETTERARIA!
PAGINA
5
E SE UNA DONNA AVESSE REALIZZATO LE LAMPADE TIFFANY? NEL NUOVO ROMANZO DELLA VREELAND, UNA GIOVANE DONNA E’ DIVISA TRA AMORE E ARTE NELLA NEW YORK DI FINE OTTOCENTO Tu t t i c o n o s c o n o i l n o m e “Tiffany”,legato alla famosa gioielleria di New York. Pochi conoscono, però, la storia che sta dietro alla compagnia da cui nasce. La Tiffany & Co. fu fondata a New York nel 1837 da Charles Louis Tiffany, padre di Louis Comfort Tiffany, artista del vetro e che fondò a sua volta una propria azienda vetraia che entrerà a far parte del grande regno Tiffany. L.C. Tiffany è considerato il padre delle splendide lampade Tiffany, che con i loro paralumi di vetro soffiato dai mille colori sono diventate l’emblema dell’Art Nouveau. In realtà, le lampade Tiffany sono nate dall’estro e dal talento di una donna, Clara Driscoll, che tra il 1892 e il 1908 disegna le prime lampade, rende famoso L.C. Tiffany e con le sue creazioni riesce a dare uno spirito di corpo alle altre ragazze che lavorano con lei, rendendole addirittura consapevoli dei loro diritti come lavoratrici operaie sfidando un
mondo in cui la manodopera è quasi soprattutto maschile e in cui i sindacati accettano solo le iscrizioni degli uomini. Dopo aver incentrato il romanzo che le ha aperto le porte del successo mondiale sulla figura della pittrice rinascimentale Artemisia Gentileschi, la scrittrice americana Susan Vreeland ci restituisce un altro ritratto di una straordinaria figura femminile, realmente esistita, ma che la storia aveva messo da parte. Solo recentemente, infatti, Clara Driscoll è stata riconosciuta come l’effettiva ideatrice delle famosissime lampade. Il romanzo della Vreeland non è solo incentrato sulla figura di Clara, una giovane vedova che cerca di farsi strada in un mondo ad esclusivo appannaggio degli uomini, dove una donna lavoratrice viene spesso considerata di “malaffare”. Il laboratorio della Tiffany Glass&Decorating Co. viene considerato il regno non solo di Louis C. Tiffany, ma anche delle sue Tiffany
Alcuni libri della scrittrice (edita in Italia da Neri Pozza) e una lampada Tiffany
Girls, come vengono chiamate le ragazze che l’artista ha riunito attorno a sé. Giovani, rigorosamente nubili (le donne non sposate non potevano lavorare!), appartenenti alle classi sociali più abbienti, spesso i m m i g r a t e d a l l ’ E u ro p a , s o t t o l’instancabile giuda di Clara, le ragazze Tiffany tagliano il vetro, disegnano e dipingono senza sosta. Intanto, Clara, dopo un breve matrimonio d’interesse, cerca anche un po’ di felicità e, chissà, magari anche l’amore. Una ragazza da Tiffany è soprattutto la storia di Clara, dei suoi desideri e delle sue ambizioni, nella metropoli americana pronta a lanciarsi nella grande avventura del Novecento. Laura Fedigatti
Susan Vreeland
Libreria Le mille e una pagina, C.so Garibaldi 7 27036 Mortara (PV) | 0384.298493 | www.lemilleeunapagina.com
LETTERARIA!
PAGINA
6
SOTTO IL TIGLIO* PICCOLA RUBRICA DI CULTURA TEDESCA A CURA DI FRANCESCA PROTTI
Sono una persona insicura. Ogni cosa al suo posto, un posto per ogni cosa è la mia filosofia di vita. A posteriori, sono certa che il mio amore per la lingua tedesca derivi da questo. Deutsche Sprache, schwere Sprache: lingua tedesca, lingua difficile. Lo so per esperienza diretta, perché al momento condivido la fatica di un'amica che vuole migliorare il suo tedesco. La lingua di Goethe, Mozart, Einstein, però, ha un grande pregio, quello di saper concretizzare al meglio il mio motto preferito. In tedesco c'è una parola per tutto e più la cosa è astratta, più la capacità di nomenclatura cresce. Lo dimostrano molto bene Vanna Vannucchini e Francesca Pedrazzi in Piccolo Viaggio nell'Anima Tedesca (Ed. Feltrinelli - € 6,50). In nemmeno 140 pagine le due giornaliste svelano la grandezza di una lingua molto difficile, sì, ma capace di vertiginose sottigliezze concettuali e di un infallibile dettaglio. Le due autrici scelgono 16 parole e le spiegano, per farci capire chi davvero sono “questi
cugini d'Europa in crisi di identità, ieri soldati della più terribile tragedia militaristica, oggi pacifisti assoluti”. Un altro agevole libretto, Heimat: la cultura tedesca contemporanea (di Maj Barnaba, Ed. Carocci - € 10,50) immerge il lettore nella cultura tedesca del secondo dopoguerra. L'autore individua alcuni temi che investono soprattutto il rapporto con la modernità e gli effetti della ricostruzione di due assetti politici (Brd e Ddr) nati sulle macerie lasciate dal nazismo. Alla vitalità delle nuove avanguardie culturali corrisponde, sul piano politico-sociale, il buco nero d e l l ' o bl i o i n t o r n o a l p a s s at o, apparentemente colmato da un trainante sviluppo economico. Occorre attendere il movimento del 1968, e una nuova generazione, per trovare la volontà di guardarsi indietro e fare i conti con le responsabilità dei padri. Non mancano all'appello né la Svizzera tedesca né l'Austria, descritte grazie alle rilevanti figure di Max Frisch, Friedrich Dürrenmatt, Thomas
Un’immagine dell’Unter den Linden a Berlino
Bernhard e Peter Handke. Ne esce l'immagine di un'identità nazionale che, più di altre, è ancora da plasmare, in bilico com'è tra la riappropriazione (democratica) dei simboli della forza e l'univoca e persistente sottolineatura della nuova cesura costituzionale del 1949. * Unter den Linden (Sotto il Tiglio) è uno dei più bei viali di Berlino, che prende il proprio nome dall'incipit di un canto d'amore di Walter von der Vogelweide, poeta medievale (1170 ca. – 1230 ca.).
Due grandi protagonisti della cultura tedesca: Goethe e Einstein
Libreria Le mille e una pagina, C.so Garibaldi 7 27036 Mortara (PV) | 0384.298493 | www.lemilleeunapagina.com
LETTERARIA!
PAGINA
7
CULTURA E’... ANCHE UNA BUONA TAVOLA! RUBRICA DI CUCINA E DINTORNI A CURA DI ALBERTA MAFFI
“Süc e amlòn la so stagiòn”. Come dice questo famoso proverbio lomellino (e ci scusiamo in anticipo se la grafia non è corretta), vogliamo darvi una ricetta di stagione, in quanto prevede l’utilizzo delle arance, che in questo periodo sono ancora sul mercato. Ecco quindi una buona e genuina mar mellata di arance, completa di scorzette, tratta dal libro “Arance, il sole del Mediterraneo in 85 ricette”.
MARMELLATA DI ARANCE Ingredienti: - 2 kg di arance - 2 limoni - acqua minerale naturale - 1,4 kg di zucchero semolato - 100 gr di miele millefiori - 1/2 bicchiere di Brandy o Grand Marnier Prelevare la parte gialla delle scorze delle arance e dei limoni (accuratamente lavati), tagliarla a filetti sottili e sbollentarli. Eliminare meticolosamente tutta la parte bianca della buccia degli agrumi. Tagliare i frutti prima a fettine sottili e infine a pezzetti, dopo aver tolto tutti i semini. Scolare e sgocciolare le bucce. Metterle in un tegame, unire la polpa a pezzetti e coprire il tutto con acqua minerale naturale. Mettere sul fuoco e far cuocere a fuoco basso per un’ora. A questo punto aggiungere il miele e lo zucchero, mescolare bene e proseguire la cottura. Mescolare spesso per evitare che attacchi sul fondo. Dopo circa mezz’ora, il composto dovrebbe risultare denso. Spegnere e versare nei
barattoli perfettamente puliti ed asciutti. Bagnare la superficie della marmellata con il liquore poi chiudere bene e capovolgere i barattoli.
Alberta Maffi
Il libro da cui è stata tratta la nostra ricetta
Libreria Le mille e una pagina, C.so Garibaldi 7 27036 Mortara (PV) | 0384.298493 | www.lemilleeunapagina.com
Prossimamente in libreria:
DA: L IB R E R IA L E M IL L E E U N A PA G IN A C .s o G ar ib al di 7 2 7 0 3 6 M or ta ra (P V ) 0 3 8 4 .2 9 8 493 in fo @ le m il le eu na pa gi na .c om
Il mese di marzo si veste di giallo: presentiamo quattro giallisti tra i più importanti della scena del romanzo poliziesco italiano: Bruno Morchio con “Colpo di coda” (Garzanti), Valerio Varesi con “E’ solo l’inizio, commissario Soneri” (Frassinelli), Michele Giuttari con “Le rose nere di Firenze” (Rizzoli) e una giovane scrittrice Mariangela Ciceri con “Ricatto silenzioso” (A.car). Mentre domenica 3 aprile presentiamo Marco Malvaldi e il suo ultimo romanzo “Odore di chiuso” (Sellerio) Potete trovare ogni informazione sul nostro sito.
LETTERARIA Gennaio - Febbraio 2011
A CURA DI:
Laura Fedigatti Alberta Maffi Francesca Protti
Anno 1 - Numero 1