fogli di architettura

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116 Collana Alleli / Research

ISBN 978-88-6242-631-2 Prima edizione marzo 2022 Finito di stampare nel mese di marzo 2022 presso la tipografia PressUp srl, Nevi (VT) © LetteraVentidue Edizioni © conrad-bercah È vietata la riproduzione, anche parziale, effettuata con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché non danneggi l’autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l’acquisto di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto e opera ai danni della cultura. Nel caso in cui fosse stato commesso qualche errore o omissione riguardo ai copyrights delle illustrazioni saremo lieti di correggerlo nella prossima ristampa. Book design: Gaetano Salemi Cover design: Francesco Trovato LetteraVentidue Edizioni Srl via Luigi Spagna, 50P 96100 Siracusa, Italy www.letteraventidue.com


CASA DELL’ARCHITETTURA Roma 28.03.2022-15.04.2022

conrad-bercah

fogli di architettura il tempo estetico di Roma



indice

7 osservazioni preliminari

atlante 1

15 la mano del tempo

atlante 2

65 il dialogo estetico di Roma con sé stessa



osservazioni preliminari

Per formazione e per deformazione professionale sono solo capace di pensare come un architetto. Per questo motivo disegno a mano libera. Lo faccio per intercettare quelle immagini di pensiero che non sono ancora diventate ostaggio della ossessione corrente per il presente e il futuro. Ovvero quelle ossessioni imposte dalla tecnologia digitale che vogliono cancellare il fatto che, se vogliamo dire le cose come stanno, esiste solo il passato. Esiste solo il passato quando pensiamo, quando sogniamo, quando realizziamo di aver percepito qualcosa attraverso un senso. O, per gente come Marcel Proust, attraverso una Madeleine. Durante la pandemia ho incominciato a provare un gusto particolare nel disegnare sulle pagine de Il Foglio Quotidiano che è l’unico giornale che leggo perché presenta le notizie del momento attraverso profili, reportage e indagini scritte in uno stile limpido come il suono di una campana. E anche perché lo fa secondo un punto di vista coscio della vacuità delle retoriche deliranti del momento – il politicamente corretto, il green wash digitale, la cancel culture – che alimentano una comunicazione compulsiva spesso fine a sé stessa.

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fogli di architettura


«Pensa, immagina di essere morto: e dopo lunghi anni di lontananza ti è concesso un unico sguardo sulla terra. Vedi un lampione e un cane che alza la gamba. Devi singhiozzare per la commozione» Paul Klee, Diario, 1905


atlante 1

la mano del tempo

«Edizione stra-or-di-naria! Edizione stra-or-di-naria! Edizione stra-or-dinaria!» Queste le parole urlate da decine di “strillatori” su un palcoscenico straordinario allestito trent’anni fa esatti da Luca Ronconi per rappresentare un’opera ritenuta irrappresentabile da tutti, autore in primis: Gli Ultimi Giorni dell’umanità di Karl Kraus1. Gli strillatori si dimenavano con l’ansia di chi pensa che non ci sia un domani sul palcoscenico sopraelevato, a forma di U, che conteneva al suo interno lo spazio scenico principale. In esso dialogavano ad alta voce gli attori in piedi su tavoli dotati di ruote spinti da assistenti di scena tra il pubblico anch’esso in piedi ma che, essendo deambulante, era di fatto parte attiva della silente coreografia disegnata per suggerire il caos della fine del mondo. I due protagonisti della tragedia, il criticone e l’ottimista, erano invece stati posti su seggiolini semoventi appesi ad un binario fissato al soffitto. Da quella posizione, contribuivano a far ribollire la gigantesca pentola krausiana strillando sopra le teste degli spettatori (come se fossero vati in cerca di un pubblico) le loro contrastanti visioni apocalittiche: l’imminente fine del mondo oppure un suo nuovo inizio.

1. Kraus era persuaso che le dimensioni materiali e psicologiche dell’opera non potessero adattarsi ad alcun teatro esistente. Nella premessa del 1918, aveva scritto: «La messa in scena di questa tragedia-monstre la cui mole occuperebbe, secondo dimensioni terrestri, circa dieci serate, è concepita per un teatro di Marte». Lo spettacolo di Ronconi inaugurò nel dicembre 1990 nella Sala Presse del Lingotto di Torino che era stato concessa prima di essere demolita.

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fogli di architettura


Temporalizzazioni

Rovine

Frammenti

Pasta sfoglia

Contingente

Malia

2a

4a

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Nachleben

1b 1c 1d

2b 2c 2d

3b 3c 3d

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nachleben 1b. l’inarrestabile pathos dell’energia 1c. tra pathos e kairos 1d. la pigna: il nachleben di di una forma

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«Il presente non si può dimenticare, prima deve diventare passato. E a Roma il passato non passa, è ancora presente. Ed è tantissimo, e occupa tutto lo spazio. Il campo Vaccino si chiama così perché c’era il mercato dei bovini, e sulla via Sacra ci cacavano le vacche. Roma è questo: la merda sul sacro» Sandro Bonvissuto, La gioia fa parecchio rumore, 2020


atlante 2

il dialogo estetico di Roma con sé stessa «È troppo presto per dirlo!» Queste le parole utilizzate da Zhou Enlai per rispondere ad una richiesta insolita, se non bizzarra: valutare nel 1972 l’impatto della rivoluzione francese del 1789. Le parole del premier cinese fecero presto il giro del mondo e generarono interessanti letture e reazioni. Furono lette come prova della imperturbabilità della retorica comunista ma anche come prova che i leader cinesi avevano una visione del tempo tipica di una civiltà paziente e intellettuale capace di interpretare gli avvenimenti secondo una longue duree braudeliana nonostante fossero coscienti dell’esistenza della del polso veloce degli eventi) come appunto quello della violenta rivoluzione cinese con cui loro stessi avevano conquistato il potere. Il diplomatico americano Chase Freeman era presente alla formulazione delle domanda dell’intervista. Nel 2011 rivelò con quarant’anni di ritardo che la domanda riguardava in realtà la rivoluzione studentesca francese del 1968 e non quella giacobina del 1789 e che si era pertanto trattato di un caso di traduzione errata che nessuno aveva avuto il coraggio di segnalare. Zhou Enlai non aveva quindi una visione di lungo corso della storia e il dubbio persiste ancora oggi: pensava Zhou Enlai che i francesi stessero vivendo “tempi interessanti”1?

1. “Possa tu vivere in tempi interessanti” è un’espressione inglese che si sostiene essere una traduzione di una maledizione cinese. L’ironia dell’espressione è evidente; la vita è migliore in

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fogli di architettura


Pacificazione

Indicibilità

Soglie

Sacro/profano

Finzioni

Malia

2a

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Origine

1b 1c 1d

2b 2c 2d

3b 3c 3d

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sacro/profano 4a. San Pietro di Michelangelo: tappa di una odissea formale 4b. effetti anacronistici: la reciproca influenza delle forme del 500 4c. il tempietto Bramantiano tra Caracalla e il Redentore 4d. il meglio che resta del 500 4e. l’ipotesi che ha sconvolto la discussione sulla forma

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