Transforming public spaces

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Collana Alleli / Projects

Comitato scientifico

Edoardo Dotto (ICAR 17, Siracusa)

Emilio Faroldi (ICAR 12, Milano)

Nicola Flora (ICAR 16, Napoli)

Antonella Greco (ICAR 18, Roma)

Bruno Messina (ICAR 14, Siracusa)

Stefano Munarin (ICAR 21, Venezia)

Giorgio Peghin (ICAR 14, Cagliari)

ISBN 978-88-6242-815-8

Prima edizione marzo 2023

© LetteraVentidue Edizioni

© Maurizio Bradaschia

È vietata la riproduzione, anche parziale, effettuata con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché non danneggi l’autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l’acquisto di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto e opera ai danni della cultura.

Nel caso in cui fosse stato commesso qualche errore o omissione riguardo ai copyrights delle illustrazioni saremo lieti di correggerlo nella prossima ristampa.

Le foto da p. 30 a p. 35 e da p. 148 a p. 153 sono di © Alberto Muciaccia.

Le foto da p. 100 a p. 111 sono di © Alessandra Bello.

Progetto grafico: Stefano Perrotta

LetteraVentidue Edizioni Srl

Via Luigi Spagna 50 P 96100 Siracusa, Italia

www.letteraventidue.com

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TRANSFORMING PUBLIC SPACES

prefazione di Antonino Saggio

postfazione di Vincenzo Latina

MAURIZIO BRADASCHIA
Sempione a Roma
Parco del Mincio
Sincrotrone
PROGETTI Piazza
Interventi nel
Collegamento pedonale nel comprensorio di Elettra
Baranzate
Passerella ciclo/pedonale a
Fabrique
Valpelline Museo del Mare di Trieste Riqualificazione del centro storico di Claut Piazza Sant’Antonio a Trieste Aeroporto di Bologna Riqualificazione del centro storico di Praia a Mare Ristrutturazione di un edificio a Trieste Sistemazione superficiale della Stazione Europa del Metrobus di Brescia Area attrezzata in Doberdò del Lago Piazza Don Bruno Falloni a Monteiasi Parco alberato di Palazzolo dello Stella Municipio di Sgonico 018 036 040 044 048 054 060 070 088 100 108 112 120 126 138 146
Passerella ciclo/pedonale a La
a

PIAZZA SEMPIONE A ROMA

Roma, 2020-22

Il progetto ha previsto la riqualificazione di Piazza Sempione a Roma, la piazza antistante la sede del Municipio Roma III, Montesacro.

La configurazione della piazza, prima della realizzazione delle opere, si presentava in qualche modo disomogenea nelle caratteristiche spaziali, ma era dotata di una buona qualità architettonica degli edifici prospettanti lo spazio pubblico.

Il luogo era adibito quasi esclusivamente a parcheggio.

Le origini di questa piazza, vocata ad altri e diversi usi da quello di un parcheggio a cielo aperto, risalgono a quando, all’inizio degli anni ’20 del 1900, nella zona di Monte Sacro iniziò a nascere un nuovo quartiere basato sulle teorie howardiane delle “città giardino”, che prese il nome di Città Giardino Aniene. Nacque così il nuovo quartiere situato sulla sponda a nord del fiume Aniene, in una zona

lontana all’epoca dal nucleo urbanizzato della città, caratterizzata da villini immersi nel verde e strade ricurve. Oltre al vecchio ponte della Nomentana sul fiume, venne realizzata una nuova strada che accedeva ad una piazza, la quale sarebbe divenuta il centro della vita del nuovo quartiere.

Questa piazza, che nel 1921 prese il nome di Piazza Sempione, in onore dell’omonimo passo alpino (tutta la toponomastica locale fu dedicata a luoghi geografici), risulterebbe essere stata progettata da Gustavo Giovannoni.

La piazza pensata da Giovannoni è caratterizzata da una forma non perfettamente regolare e dalla presenza di una Chiesa e di un palazzo pubblico.

Anche la Chiesa, dedicata agli Angeli Custodi per volontà di Papa Pio XI Ratti (che volle qui ricordare la Chiesa che si trovava in

Maurizio Bradaschia | Transforming Public Spaces 18

Via del Tritone ed andata distrutta a causa dell’allargamento di tale strada), fu realizzata dallo stesso Giovannoni, mentre il palazzo pubblico, coevo, fu opera di Innocenzo Sabbatini.

I due edifici si affacciano sulla piazza e sono visibili dai due principali accessi: da Corso Sempione è infatti già visibile la Chiesa, mentre dalla laterale Via Monte Subasio la sede del Municipio.

Di certo interesse sono gli accessi secondari alla piazza, sormontati da archi.

La facciata dei Santi Angeli Custodi è caratterizzata da una imponente scalinata e da uno stile classicheggiante, diversamente dal palazzo pubblico, in stile neo medievale e chiaramente ispirato ai palazzi comunali della Toscana. Nell’edificio attiguo al palazzo aveva invece sede il Cinema Aniene.

Nel 1948, al centro della piazza è stata

posizionata una statua della Madonna. Negli anni ’50, mentre il resto di Monte Sacro era al centro di uno sviluppo edilizio che ha in gran parte cambiato i connotati di Città Giardino, Piazza Sempione è rimasta per lo più inalterata.

Il palazzo pubblico è oggi sede del III Municipio. Il cinema Aniene, è stato abbandonato dal 2000.

Piazza Sempione, con la sua disposizione volumetrica, voluta da Giovannoni, ha resistito al tempo non subendo modifiche, nonostante i molti cambiamenti avvenuti nel quartiere. Accedendovi da Corso Sempione, la piazza fa da entrata scenografica al quartiere stesso poiché attraverso questo percorso è possibile apprezzare il Palazzo Pubblico progettato da Innocenzo Sabbatini e la chiesa dei S.S. Angeli Custodi di Giovannoni. Gli accessi alla piazza sono

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Piazza Sempione a Roma
Maurizio Bradaschia | Transforming Public Spaces 22 BUSTAXI BUSTAXI VIAMONTETESORO VIA GARGANO CORSOSEMPIONE VIA MAIELLA 2 2,3 12,71 8,04 2,3 2 1,3 2,3 4,5 3,91 3,48 3 6,27 5 3,63 5 4,37 4,23 5 3,61 1,77 5,53 31,12 R2,7 1,86 3,98 3,79 R3 6,4 R2,7 TAXI B A 3 4 3 10 2,3 8 9 4,15 1,10 4,5 0,5 2 Elementi in elevazione e cordolo esistenti 11 13 13

Piazza Sempione a Roma

VIADELLEALPIAPUANE

intervento

2. Pavimentazione a cubetti di selce "Leucitite" (10x10x12 cm);

4. Ciglio per marciapiede in travertino (sezione 20x25 cm);

5. Spartitraffico di larghezza 50 cm;

6. Bordatura in travertino posata a filo di pavimentazione;

1 - Pavimentazione in lastre di Basalto fiammato (30x60x8 cm)

3 - Pavimentazione stradale in asfalto

4 - Ciglio per marciapiede in travertino (sezione 20x25 cm)

5 - Spartitraffico di larghezza 50 cm

6 - Bordatura in travertino posata a filo di pavimentazione

7 - Panca in cemento bianco effetto travertino (lunghezza variabile, sezione 60x45 cm)

7. Panca in cemento bianco effetto travertino (lunghezza variabile, sezione 60x45 cm);

8 - Dissuasore di traffico fisso, bocciardato a forma cilindrica

9 - Lampione di illuminazione pubblica con doppio corpo illuminante

10 - Lampione di illuminazione pubblica con un corpo illuminante

8. Dissuasore di traffico fisso, bocciardato a forma cilindrica;

11 - Cestino portarifiuti

12 - Statua della Madonna

9. Lampione di illuminazione pubblica con doppio corpo illuminante;

10. Lampione di illuminazione pubblica con un corpo illuminante;

11. Cestino portarifiuti;

12. Statua della Madonna;

13. Nuove aiuole per alberi.

Progettisti Progetto architettonico Prof. Arch. MAURIZIO BRADASCHIA

13 - Nuove aiuole per alberi Dott.

ROMA CAPITALE MUNICIPIO DI ROMA III

Dott. Ing.

ROSATI

0 5M

Planimetria di progetto

Progetto PROGETTO ESECUTIVO

RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA SEMPIONE SITA NEL ROMA III MONTESACRO.

Arch. PROGETTO ESECUTIVO

23 BUS TAXI VIA TITANO VIA MONTE SUBASIO
3 3 3,29 6 2,3 4,5 2 1,4 2,3 5 6 2 6 4 4 4,5 2,3 8,53 5 3,25 4,56 3 3 3,5 2,28 1,88 1,37 5,3 2,76 31,12 R3,2 R12 2,89 1,8 6,19 3,06 5,35 R6,2 R4,5 0,15 0,5 4,5 R11 2,3 0,9 2,11 6,48 B A 1 2 5 7 3 6 6 12 P2 P4 P3 P1 5,2 3,00 5,00 2,22 1 4,5 TAXI 7,94 Pavimentazione in basolato esistente Spartitraffico, cordoli e dissuasori esistenti 24,10 COMUNE DI ROMA CAPITALE RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA SEMPIONE DEL MUNICIPIO DI ROMA III MONTESACRO Coordinamento Prof. Arch. Sede: MAURIZIO BRADASCHIA Via Ponchielli, 3 34122 Trieste T. +39 040 364510 studiobradaschia@studiobradaschia.it F. +39 040 364510 studiobradaschia@pec.studiobradaschia.it
Titolo Tavola T05 Revisione Nome file R 0 T05 PLANIMETRIA DI PROGETTO Data Dicembre
R.U.P.
Collaboratori Dott. Ing. MASSIMILIANO MODENA STEFANO BERTACCO ALESSANDRO
Committente ROMA CAPITALE MUNICIPIO DI ROMA III Proprietà Scala 1:200
LEGENDA:
2 - Pavimentazione a cubetti di selce "Leucitite" (10x10x12 cm)
Area di intervento
1. Pavimentazione in lastre di Basalto fiammato (30x60x8 cm);
3. Pavimentazione stradale in asfalto;
Area di
Legenda

PASSERELLA CICLO/PEDONALE A LA FABRIQUE A VALPELLINE

La Fabrique a Valpelline (AO), 2020

Lo stato di fatto

L’attuale configurazione dello spazio in cui va realizzata la passerella ciclopedonale (l’area è immediatamente adiacente alla Frazione Chez Les Chuc) è costituita, sul lato orientale, da un parcheggio di ampie dimensioni (dotato di tre stalli per Camper) direttamente collegato alla viabilità statale che collega Aosta a Valpelline. A monte del parcheggio sono presenti alcuni edifici (la Frazione Fabbrica). A valle un’area a verde attrezzata. L’area è caratterizzata dalla presenza di una staccionata in legno. Oltre il torrente Buthier de Valpelline è presente una viabilità ciclopedonale e sono presenti alcuni ruderi. L’area è caratterizzata da una vegetazione fitta e rigogliosa.

Obiettivi del progetto

La realizzazione dell’opera rientra nell’ambito

del progetto MIMonVE “Le miniere intorno al Mont Velan” di cui al programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera 2014/2020 (FESR) approvato dal comitato Direttivo del Programma in data 30 ottobre 2018.

Tale progetto prevede nel suo complesso la salvaguardia del patrimonio minerario e metallurgico presente verso la fine del XIX sec. sui territori comunali di Ollomont, Vollèges e Valpelline, tramite una valorizzazione turistica sostenibile quale valore aggiunto allo sviluppo del territorio. Il progetto si sviluppa in una serie di interventi da realizzarsi su ogni singolo Comune con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio minerario aumentandone l’attrattività sia per I turisti che frequentano il paese, sia per i residenti nell’ottica di un turismo sostenibile.

Maurizio Bradaschia | Transforming Public Spaces 48

Prefattibilità ambientale. Localizzazione della passerella

La scelta dell’ubicazione della passerella

è stata desunta da due considerazioni fondamentali:

a. scegliere il percorso più breve senza sbalzi di quota;

b. evitare, per quanto possibile, pile in alveo.

Il progetto

Sono state impostate e valutate alcune ipotesi progettuali al fine di individuare, tra più soluzioni, quella che presentava il miglior rapporto tra costi e benefici per la collettività, in relazione alle specifiche esigenze da soddisfare e alle prestazioni da fornire.

L’idea di partenza è stata quella di “accordare” le due sponde del torrente Buthier de Valpelline, di fare in modo che lo

spazio divenisse un “luogo”.

Di enfatizzare, in qualche modo, il “senso di appartenenza” formale del luogo, come realizzato, al contesto montano.

Di definire, o forse ri-definire nella passerella, l’idea del paesaggio montano, della Valle d’Aosta, l’idea del luogo, l’idea di rappresentazione del ponte in legno sul torrente e della sua memoria.

Di definire le sponde, l’accordo tra le due sponde contrapposte.

Lavorando su immagini e materia, sulle textures, con i magisteri del luogo.

Di enfatizzare il significato di collegamento, di continuità di un percorso, di rapporto armonioso con e per il contesto.

Una sorta di ripresa voluta dell’atmosfera preesistente, proiettata nel futuro.

Una ripresa della “memoria” del luogo, relazionando il progetto al contesto,

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Passerella ciclo/pedonale a La Fabrique a Valpelline

PIAZZA SANT’ANTONIO A TRIESTE

Trieste, 2018

Piazza S. Antonio, insieme al canale del Ponte Rosso, costituisce uno dei luoghi simbolo, centrali nell’urbanistica e nell’architettura della città di Trieste.

È un’icona, una delle immagini da cartolina che più sovente vengono utilizzate per descrivere ed illustrare la città e il Borgo Teresiano, il suo quartiere maggiormente rappresentativo.

Il luogo risale agli inizi del 1800. La chiesa, di Pietro Nobile, viene realizzata ad immagine del mondo classico; è un modello di modelli.

La struttura, i “dati schematici” dell’architettura, il tipo, il partito architettonico, conducono inevitabilmente alla classicità di riferimento nella costruzione dell’immagine urbana di cui la città si appropria.

Sono l’utilizzo della finestra termale nei fronti laterali, i metodi costruttivi, i procedimenti

tecnici e stilistici, come pure la compattezza muraria, gli elementi che pongono l’edificio a verifica dei modelli autentici.

Il pronao esastilo di ordine ionico rimanda quindi al tempio di Atena Poliate di Atene, come agli studi di Giuseppe Valadier sulla classicità, e ancora, influenze possono essere viste, esplicitamente, nel Pantheon e nella Basilica di Massenzio.

Si potrebbe dire che, per quanto riguarda il luogo, lo stesso interpreti magistralmente gli insegnamenti vitruviani in una dispositio delle parti: l’impianto planimetrico, gli alzati, la scenografia, che conferiscono un’immagine inalterabile al contesto.

A un contesto fatto di edifici composti ed eleganti, tra i quali nessuno emerge. È da queste considerazioni che nascono le idee del disegno di piazza S. Antonio, idee diverse, ma che tutte vogliono porsi in

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continuità con gli insegnamenti dei Maestri del Restauro: l’atteggiamento vuole essere quello dell’Alberti per il Tempio Malatestiano di Rimini, e dello stesso Valadier per l’Arco di Tito e il San Paolo fuori le Mura, un atteggiamento che, riprendendo gli insegnamenti di Viollet le Duc, reinterpreti nel contemporaneo lo spazio antico. Così non solo l’approccio progettuale, in continuità formale con la generalità del borgo, ma anche l’utilizzo dei materiali più idonei ricercano congruenza, pacatezza, solidità, continuità nel rinnovamento.

Alla piazza viene conferito carattere di “piazza”, decoro, usabilità corrispondente al tema e alle necessità.

Nel disegno planimetrico viene ripreso il ritmo del colonnato che disegna, nella pavimentazione in arenaria, geometrie conosciute (in tutte le proposte presentate) e

in continuità con l’immagine della città. Analogamente a interventi recenti come quello di Bernard Huet per piazza dell’Unità, o alla ripavimentazione di molte delle vie pedonali che qui confluiscono, il progetto non ricerca scalpore.

Un arredo sobrio e minimale completa l’intervento.

L’illuminazione è delegata ai fanali che riprendono (in modi diversi) gli assi delle infilate esistenti lungo il canale a sottolineare le qualità prospettiche del luogo.

Un’illuminazione a pavimento lungo i corsi in pietra calcarea sottolinea la presenza della piazza e della chiesa conferendo plasticità e profondità al colonnato.

Si tratta, per il luogo, della (re)invenzione di una piazza, di un luogo adatto al contesto. Volutamente è stato evitato l’utilizzo di vasche d’acqua (finti canali) per rifuggire

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Piazza Sant’Antonio a Trieste

PARCO ALBERATO DI PALAZZOLO DELLO STELLA

Il progetto prevede la ricostituzione di un fronte urbano. La definizione architettonica di un limite, una sorta di soglia alla città antica. Il disegno di un bordo e insieme di un elemento di congiunzione, di connessione tra il centro storico e la città diffusa.

Gli elementi del progetto, concepito come recapito urbano, sono riconducibili agli elementi tradizionali della memoria: le mura, il vallo, il ponte.

L’orografia del terreno, preesistente, consente la realizzazione di un “nuovo” disegno di mura, un elemento ripreso dalla tradizione, che interpreta la variazione di livello con forme che comunicano la contemporaneità dell’intervento.

Dalla rotatoria esistente in prossimità della scuola un percorso in mattonelle autobloccanti di colore rosso è delimitato da una sorta di cinta muraria di altezza

contenuta che, con andamento irregolare, definisce e rimarca le aree di verde lungo il percorso.

A una quota inferiore rispetto al piano stradale sono collocati i parcheggi, raggiungibili tramite una rampa e schermati dalla vegetazione.

Il progetto ricerca il dialogo tra le diverse parti dell’edificato, proponendo la costruzione di una nuova dignità, di un nuovo decoro urbano.

Un dialogo che, attraverso la costruzione del percorso in betonelle rosse, connesso attraverso un sistema di rampe, passerelle e passaggi strategicamente collocati per collegarlo al parcheggio concepito a una quota ribassata, si compie in pochi ma significativi gesti. Si tratta, in fondo, di pochi segni a terra: segni non invasivi, quasi impercettibili, eppure al tempo stesso forti, eloquenti.

Maurizio Bradaschia | Transforming Public Spaces 138
Palazzolo dello Stella (UD), 2004

Tutti gli elementi di arredo (lampioni, cestini, recinzioni, decorazioni a pavimento) sono in acciaio corten, materiale considerato ecologicamente compatibile. Il trattamento della vegetazione completa l’insieme contribuendo a chiudere e aprire prospettive, a segnare percorsi preesistenti ma poco identificabili e per questo male o sotto utilizzati, a nascondere gli autoveicoli. Dalla rotonda esistente il terreno si connette al parcheggio con la dolce pendenza esistente. In questo tratto la vegetazione non viene cambiata, ma sistemata, curata. A ridosso del muro viene creata una fascia verde, con piantumazione di essenze ad alto fusto. Alla quota inferiore, dopo il parcheggio, è prevista un’area verde, di gioco e svago, che permette il collegamento anche con la palestra della scuola.

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Parco alberato di Palazzolo dello Stella

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