Rigenerare il costruito

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INDICE

Prefazione

RESIDUI URBANI

Domenico Potenza

1. IL CONSUMO DI SUOLO E LE RELATIVE POLITICHE DI CONTENIMENTO

1.1 Il consumo del suolo

1.2 Cenni sulle politiche europee di mitigazione e le iniziative legislative in Italia

1.3 Costruire nel/con/sul costruito_ approcci e strategie progettuali

2. ANALISI DEL CASO STUDIO

2.1 Rilievo dello stato di fatto

2.2 Struttura urbana

2.3 Principali criticità

3. IL PROGETTO

4. INTERVENTO STRUTTURALE

4.1 Analisi della struttura esistente

4.2 Progetto strutturale

4.3 Interventi di miglioramento sismico

4.4 Ante-post operam

5. NUOVA PELLE ARCHITETTONICA

5.1 Geometria e taglio della pietra in facciata

5.2 Verifica termica e igrometrica delle principali stratigrafie

Postfazione

PROGETTARE NUOVE RELAZIONI

Paolo Bonvini

RESIDUI URBANI

Domenico Potenza

Sempre di più le città sono il frutto della stratificazione complessa di parti che si sovrappongono una sull’altra, un incessante adeguamento di storie e di avvenimenti che modificano, ormai in tempo reale, lo spazio del nostro abitare. Il progetto contemporaneo, pertanto, in questo processo continuo di trasformazioni, è costretto a farsi interprete della trasformazione dei luoghi, attraverso una indagine conoscitiva dell’esistente e, nello stesso momento, propositiva di nuovi accadimenti.

Un’azione ermeneutica che simultaneamente indaga le condizioni presenti e ne propone l’adeguamento ai nuovi programmi.

Lavorare sui residui urbani nella città contemporanea, così segnata dagli eventi e dalle stratificazioni che l’hanno generato, significa innanzi tutto lavorare su testi compiuti in tutte le loro parti, per i quali è possibile solo operare attraverso il commento, ovvero una notazione che si faccia carico di riconoscere cosa è possibile ancora portare oltre la funzione che li ha generati. L’architettura, quella che segna la storia di luoghi nelle nostre città, è capace di andare ben oltre le funzioni assegnate dal tempo, proprio per la sua grande forza evocativa e coinvolgente. Come scrive Francesco Dal Co «[...] quando una costruzione è riconosciuta come parte di un patrimonio collettivo, l’eventualità di ripristinarne l’uso viene di solito condizionata alla sua destinazione e funzione futura capace di esprimere quei valori alti ed eminentemente collettivi»1. Queste, tuttavia, non possono prescindere dal valore che andrebbe invece riconosciuto alla stessa costruzione come parte viva di un processo di trasformazione che investe ciclicamente ampie parti di città. L’opera, sottratta

1. Dal Co F., Eleganza, appropriatezza e insofferenza per i luoghi comuni, in «Casabella», 817, Electa, Milano, 2012.

alla nostalgia che talvolta alimenta queste convinzioni, viene restituita alla città che continua a pulsare, anche quando (come nel caso dei residui urbani) la costruzione approda allo stato di abbandono.

L’idea principale che ha animato il progetto di recupero per l’ex Hotel Cicolella a San Severo (oggetto di studio della presente tesi di laurea), parte proprio da questa convinzione, provando a restituire un residuo urbano, come porzione di un patrimonio che appartiene alla città ed alla comunità che la abita; non solo come parte viva di essa ma anche e soprattutto come protagonista della sua trasformazione. Una trasformazione testimoniata dalle vicende della costruzione che ha attraversato il tempo nella sua sedimentazione di spazi e di usi.

In casi di studio come questo, i programmi proposti, accettano la sfida di una ennesima riconversione dei manufatti, provando, nell’articolazione delle strategie adottate, a mantenere viva la capacità degli edifici stessi di assecondare anche queste nuove funzioni, senza tuttavia privarli della forza espressiva che li ha consegnati a noi come ulteriore occasione di riscatto. È il Tempo ad essere il grande scultore della storia «[…] gli uomini, che inventarono il tempo, hanno poi inventato l’eternità come antitesi, ma la negazione del tempo è vana quanto il tempo stesso. Non c’è né passato né futuro, ma solo una serie di presenti che si susseguono, un percorso, di continuo distrutto e ininterrotto, in cui tutti avanziamo»2. È tutta qui l’idea di questa ulteriore trasformazione, la capacità di ricostruire una narrazione, mettendo in sintonia tempi diversi, spazi ormai alterati di una architettura che si presenta come uno spaccato della storia. Una

2. Yourcenar M., Il Tempo grande scultore, Einaudi, Milano.

01 IL CONSUMO DI SUOLO E

LE RELATIVE

POLITICHE DI

CONTENIMENTO

1.1 / Il consumo del suolo

La città contemporanea in Italia è, per larga parte, definita dall’interazione di fattori tecnologici, economici, sociali, culturali e politici occorsi, sia a livello globale che a livello locale, a partire dagli anni ‘50 del secolo scorso che hanno portato a radicali variazioni nelle modalità di organizzazione del territorio rispetto al passato.

Una delle risultanti di maggiore effetto sul territorio italiano, che nasce proprio da questa interazione di fattori, è costituita dal disaccoppiamento del rapporto fondamentale tra ’espansione della superficie urbanizzata’ e ‘trend demografico’: a partire dalla metà del novecento si ha, infatti la riduzione della densità abitativa dei territori a favore di un processo di diffusione insediativa ormai universalmente conosciuto come ‘urban sprawl’. Questo processo di diffusione urbana, amplificato in ampia misura dall’affermarsi dell’automobile come mezzo di locomozione privato di massa, ha determinato radicali variazioni nelle modalità di organizzazione del territorio con, principalmente, l’interruzione delle dinamiche di ‘land use’ che hanno storicamente caratterizzato l’approccio alla costruzione della città.

Stima del suolo consumato a livello nazionale, in percentuale sulla superficie nazionale e in kmq.

Stima del suolo consumato (%) a livello ripartizionale.

Pianta piano terra
Piano primo e secondo
Piano terzo, quarto e quinto
Piano seminterrato

Stato di fatto Intervento Progetto

Viene eliminato il volume in sommità e parte del settimo livello.

Si effettua un taglio lungo un’intera campata, operazione che permette di definire due corpi distinti

Il volume rettangolare viene ampliato di un livello e viene innestato un collegamento tra due volumi.

Viene rimosso il recinto perimetrale, restituendo l’attacco a terra allo spazio urbano.

Funzioni confermate ma evolute

Ricettivo a Bed & Breakfast

L’attuale attività alberghiera viene evoluta realizzando una tipologia ricettiva di Bed & Breakfast di tipo ibrido, caratterizzata dalla contestuale presenza di mini alloggi e di camere con servizi.

Sala conferenze a meeting room

Viene realizzato uno spazio attrezzato di tipo multifunzionale, utilizzabile sia per attività seminariali che, più in generale, per meeting di diversa tipologia.

Collegamento verticale esistente

Il collegamento verticale esistente viene mantenuto prevendo il dovuto adeguamento tecnologico per la risalita meccanizzata.

Nuove funzioni

Spazi commerciali

Vengono inserite funzioni dedicate al commercio accessibili in maniera diretta dallo spazio pubblico urbano.

Ristorante

Lo spazio per la ristorazione si articola in due spazi distinti e posti a livelli differenti: uno indoor ed uno outdoor posto in copertura. Entrambi affacciano in maniera panoramica sulla città.

Hall + Area espositiva

La hall di accesso al volume trapezoidale, oltre a gestire i flussi dedicati all’attività direzionale, si sostanzia in uno spazio aperto alla città che accoglie un’area espositiva dedicata a mostre ed eventi temporanei.

Piano terzo Piano quarto
Piano quinto Rooftop
Schema di montaggio della nuova facciata
Schema di montaggio della nuova facciata

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