IL PUNTO DI PARTENZA. SENSO E UTILITÀ DI UNA RICERCA-AZIONE
Il titolo del libro, esito di una ricerca-azione1 universitaria affidata da COOP Lombardia al Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito del Politecnico di Milano (DABC), contiene in sé il senso generale e assieme l’intuizione iniziale discussa e condivisa della ricerca: Metamorfosi dei grandi spazi del consumo. Costruire presidi di quartiere e prossimità.
Obiettivo generale e filo conduttore della ricerca-azione è stato quello di delineare per le grandi strutture di vendita alcuni scenari operativi e programmatici di sfondo e riferimento per la loro metamorfosi, da interpretare come un passaggio di stato all’interno di un naturale processo evolutivo che non ne snatura i valori ma al contrario li amplifica. Un filo rosso che rappresenta anche l’intuizione iniziale della ricerca: conferire prossimità a luoghi che non ne presentano i caratteri, né come oggetti in sé, né all’interno del loro contesto relazionale, con la consapevolezza che si tratta di un punto di vista situato e dichiarato, sulla base del quale si è orientata e sviluppata la ricerca.
Prossimità (da proximus, superlativo di prope, vicino), è termine che esprime vicinanza nello spazio ma anche nel tempo. Una parola antica che ha influenzato la costruzione dell’urbanistica moderna e la conformazione delle città europee, strutturate gerarchicamente sulle figure urbane del quartiere, dell’isolato e
Green Pea Retail Park Acc Naturale
Architettura + Negozio Blu Architetti. Torino, Italia.
@ Fabio Oggero
SCENARIO ATTUALE E TENDENZIALE
Lo scenario attuale della rete della grande distribuzione di vendita in Italia può essere descritto come un settore dinamico e competitivo, caratterizzato da una presenza consolidata di importanti catene di supermercati e ipermercati, assieme a un crescente sviluppo dell’e-commerce Le catene di supermercati tradizionali mantengono una forte presenza sul territorio, con numerosi punti vendita distribuiti in tutto il Paese, anche se negli ultimi anni l’e-commerce ha acquisito una maggiore rilevanza nella grande distribuzione. Infatti, se nel passato il negozio fisico costituiva l’unico modo che i consumatori avevano per accedere a beni e servizi, oggi è possibile utilizzare nuovi canali di contatto attraverso l’utilizzo della rete. Per adattarsi a questo nuovo modello di economia, le aziende più flessibili hanno dunque rivisto il loro modello di vendita orientandosi verso lo sviluppo dei canali di vendita online in affiancamento a quello tradizionale.
Un altro aspetto importante è l’attenzione crescente verso la sostenibilità ambientale e l’impatto sociale delle catene di distribuzione. Ciò si traduce non solo in iniziative commerciali come la riduzione dell’utilizzo della plastica, l’offerta di prodotti a basso impatto ambientale e la promozione di filiere di approvvigionamento etiche e responsabili ma anche verso un rinnovamento dell’immagine che le catene di vendita propongono ai loro consumatori.
Regione Lombardia | Mappa del reddito medio annuo Pro-capite per Comune in relazione alla localizzazione delle GSV e delle MSV. Fonte dati: Ministero dell’Economia e delle Finanze
< 15.000 €
15.000-18.000 €
18.000-21.000 €
21.000-24.000 €
24.000-30.000 €
> 30.000 €
Grandi Strutture di Vendita (GSV)
Medie Strutture di Vendita (MSV)
I PROCESSI DI DE-MALLING / DE-SIZING IN CORSO 1.3
Muggiò (MB), Italia
La competizione sia tra formati commerciali diversi (competizione verticale) che tra operatori nello stesso settore (competizione orizzontale) ha portato alla saturazione dei mercati e alla crisi dei consumi negli ultimi anni. Questa situazione ha reso più fragili alcuni elementi del sistema commerciale esistente, sia a causa dell’obsolescenza delle strutture commerciali più datate, sia a causa della perdita di attrattività di alcune aree urbane consolidate. Infatti, mentre l’offerta commerciale nei centri urbani densamente popolati si indebolisce gradualmente, si stanno verificando i primi casi di chiusura di strutture commerciali di medie e grandi dimensioni, in particolare per le attività commerciali diffuse e non polarizzate.
Diversi esempi di questa tendenza si possono osservare negli Stati Uniti, dove la concorrenza tra i centri commerciali è molto più intensa rispetto all’Italia e all’Europa. In questo contesto, numerose strutture di vendita sono soggette a crisi e abbandono evidenziando come questo problema possa diventare endemico4
Le cause di questo fenomeno possono essere attribuite a diverse questioni interconnesse: l’incapacità di tenere il passo con la veloce trasformazione delle aspettative dei consumatori, che richiedono nuove esperienze d’acquisto e cercano formati innovativi, diversificati, facilmente accessibili;
Multiplex Magic Movie Park.
COSTRUIRE TELAI RESILIENTI 2.1
PGT di Milano.
Schema della Rete
Ecologica Comunale
La riconversione dei grandi spazi del consumo in presidi di quartiere e prossimità è finalizzata non solo alla pur necessaria riqualificazione edilizia-energetica delle strutture commerciali esistenti, ma in termini più ampi a favorire processi di rigenerazione urbana e territoriale in grado di costruire trame e telai resilienti (ambientali e di mobilità in particolare), a sostegno delle comunità locali e dei loro bisogni [Galuzzi, Vitillo, 2020; Callegari, 2021]. Passando in questo modo dalla riqualificazione del singolo oggetto edilizio alla rigenerazione urbana capillare e diffusa all’interno della città esistente [Galuzzi et al., 2018].
In particolare, all’interno dei tessuti urbani esistenti, le attrezzature commerciali, nella loro differente granularità possono diventare veri e propri nodi e gangli che concorrono per la loro parte alla realizzazione delle infrastrutture verdi e blu e dei servizi ecosistemici1 [Arcidiacono et al., 2022] e che rappresentano il telaio multi-scalare della città contemporanea: veri e propri dispositivi territoriali, che contribuiscono a favorire la transizione ecologica-urbana e mitigare gli effetti del cambiamento climatico [EU 2013; Brunetta, Caldarice, 2019]. Un consapevole programma di rigenerazione della città contemporanea s’innesca infatti a partire dalla costruzione di un telaio portante del progetto, la sua figura spaziale dominante, incentrato sulla definizione di una rete integrata di spazi aperti
Progetto PNRR per il Bando periferie. Vicenza, Italia
IL PNRR E LE COMUNITÀ ENERGETICHE
L’Unione Europea (UE), ha risposto alla crisi pandemica COVID 19 con il Next Generation EU (NGEU)2 . Si tratta di un programma di portata e ambizione inedite, che prevede investimenti e riforme per accelerare la transizione ecologica e digitale, migliorare la formazione delle lavoratrici e dei lavoratori e conseguire una maggiore equità di genere, territoriale e generazionale. Per l’Italia il NGEU rappresenta un’opportunità di sviluppo, investimenti e riforme; per accedere ai fondi di NGEU, ciascuno Stato membro ha predisposto un Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (PNRR - Recovery and Resilience Plan)3 , all’interno del quale ha inserito un pacchetto coerente di riforme e investimenti per il periodo 2021-2026. Il PNRR italiano si articola in sei missioni:
Appare evidente che sono dunque diversi i temi che si incrociano con diverse missioni proposte dal PNRR, così come esistono diversi Bandi anche nazionali, soprattutto per quanto riguarda i temi di inclusione e coesione e di mobilità. Come già indicato le strutture di vendita hanno alta rilevanza sul territorio
PRESIDI DI COMUNITÀ E RIGENERAZIONE URBANA 3.2
The Trampery. Londra, Regno Unito
L’urbanizzazione accelerata e la crescita esplosiva e diffusa delle città contemporanee comportano una serie di sfide per le comunità urbane in tutto il mondo. La rigenerazione è diventata la strategia fondamentale per affrontare queste sfide e migliorare la qualità della vita urbana. In questo contesto, i presidi di comunità possono rappresentare una componente generativa della rigenerazione urbana, favorendo la partecipazione attiva delle comunità locali, la condivisione delle risorse e la creazione di reti sociali [Avanzi, 2016].
I presidi di comunità possono dunque essere definiti come spazi fisici ma anche virtuali che funzionano da centri di aggregazione, favorendo l’incontro e la collaborazione tra soggetti e attori provenienti da ambiti eterogenei (residenti locali, imprenditori, artisti, organizzazioni non governative, rappresentanti delle istituzioni pubbliche); possono identificarsi con edifici riconvertiti, parchi, piazze ma anche piattaforme informative che facilitano lo scambio di conoscenze, la partecipazione sociale, l’apprendimento e la creazione di progetti condivisi. Offrono non solo informazioni e servizi di welfare pubblico, ma svolgono anche un ruolo più ampio, promuovendo l’inclusione sociale attraverso attività di supporto per i giovani, spazi dedicati al doposcuola, incontri e scambi tra le comunità straniere [Fenu, 2023].
Da sinistra: Convento
S.Francesco, David Closes i Núñez. Santpedor, Spagna
Rucksack House, Stefan Eberstadt. Leipzig, Germania
Innesto parassita
L’innesto parassita è un concetto architettonico che si riferisce all’aggiunta di elementi o volumi autonomi, senza alterare la struttura principale dell’edificio esistente. I “parassiti” architettonici sono solitamente strutture indipendenti che si attaccano all’edificio ospite, sfruttando le sue risorse e integrandosi nel contesto esistente. Si tratta della “riproposizione di una pratica ‘progettuale’, in realtà antica, definita parassitaria, che vede l’immissione di corpi architettonici nuovi in edifici e strutture urbane preesistenti.
L’organismo parassita risulta distinto dall’ospite sia formalmente sia spazialmente, ma legato a questo da uno stato di necessità (di suolo, di impianti, di significato, etc.).
L’intrusione di nuove architetture nell’esistente si prospetta da un lato come possibile modello di crescita urbana, come soluzione alla domanda di densificazione; dall’altro come emersione di pratiche informali che chiedono traduzioni spaziali alle repentine modifiche dell’ordinario” [Marini, 2015].
Da sinistra:
The Tate Modern, Herzog & de Meuron.
Londra, Regno Unito
Caixaforum. Herzog & de Meuron.
Madrid, Spagna
Innesto additivo in sagoma
L’innesto additivo in sagoma è una strategia architettonica che prevede l’aggiunta di elementi o volumi sulla copertura di un edificio esistente, contribuendo a riconfigurarne la sagoma e il volume complessivo.
Questa modalità di intervento consente di sfruttare lo spazio inutilizzato del tetto per inserire nuovi spazi e funzioni integrate nell’edificio originario, con l’obiettivo di definire un nuovo organismo edilizio dal punto di vista architettonico e funzionale.
I nuovi volumi posso seguire le regole tipologiche del fabbricato esistente oppure essere progettati in totale distacco da questo, denunciando architettonicamente la presenza degli elementi aggiuntivi, riequilibrando le proporzioni dell’edificio e il suo rapporto con il contesto.
3.2.1
INTERVENTI DI RECLADDING DEGLI EDIFICI
Riqualificazione
edificio B5 RCS
Mediagroup, Barreca & La Varra.
Milano, Italia
Gli interventi di recladding degli edifici si configurano come operazioni di riqualificazione che mirano al rinnovo dell’involucro edilizio tramite la sovrapposizione o la sostituzione della facciata senza apportare modifiche strutturali significative.
Generalmente, questi interventi sono realizzati per rinnovare l’aspetto di un edificio esistente, migliorando la sua integrazione con il contesto e spesso per implementare la sua efficienza energetica innescando i meccanismi che possono rendere economicamente sostenibile gli interventi di rinnovo del patrimonio esistente. Il recupero delle strutture esistenti costituisce una delle principali strategie promosse dalle politiche europee, con l’obiettivo di favorire la transizione energetica. In questo contesto, le tecnologie applicate al progetto svolgono un ruolo significativo con particolare riferimento alla gestione del ciclo di vita, ottimizzando tempi e costi di realizzazione, aumentando il valore degli immobili e fornendo agli edifici una nuova identità [Conteduca, 2023].
Questo tipo di interventi può risultare più o meno invasivo, ma rientrano quindi in questa categoria anche lavorazioni di manutenzione qualitativa che perseguono la conservazione di quanto già esistente con costi più contenuti, fino al restauro architettonico e alla rifunzionalizzazione impiantistica. In altri casi invece si tratta di veri e propri interventi di trasformazione, che agiscono su porzioni specifiche dell’edificio, come la facciata o la copertura, modificandone anche radicalmente l’aspetto.
Park ‘n’ Play, Riconversione copertura parcheggio, JAJA Architects. Copenhagen, Danimarca
PARTIRE DAI BISOGNI, FORMULARE PRINCIPI
E PROPOSTE
OPERATIVE
Dal punto di vista operativo, appare utile proporre alcuni temi e principi generali per suggerire possibili integrazioni/ modifiche in particolare alla legge regionale sul Governo del territorio (L.R. 12/2015)4, finalizzate a facilitare e promuovere l’insediamento di attività e funzioni di servizio all’interno delle Grandi Strutture di Vendita. Integrare la pianificazione territoriale e urbanistica con la programmazione commerciale rappresenta infatti la direzione necessaria per perseguire un equilibrato assetto del territorio con le diverse tipologie, forme e modalità del commercio contemporaneo, valorizzandone il ruolo e i caratteri anche al fine della trasformazione rigenerativa della città esistente.
Il riuso adattivo del patrimonio edilizio esistente, limitando il suo sottoutilizzo e/o degrado, può al contempo alimentare e sperimentare un proficuo e sinergico rapporto pubblico/privato, consentendo di:
• ottimizzare l’uso del patrimonio edilizio, contrastando il consumo di suolo agricolo e delle preziose risorse ambientali e paesaggistiche;
• ridurre il numero degli spostamenti, valorizzando ambiti del tessuto urbano consolidato già prevalentemente serviti dal sistema dei trasporti, pubblico e privato;
• diminuire conseguentemente il traffico e il congestionamento, con i conseguenti benefici ambientali,