Reduce, recycle, reuse

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Francesca Castagneto, Vittorio Fiore

REDUCE RECYCLE REUSE

Arti performative per il recupero dello spazio urbano Performing Arts to recover the urban space Presentazione di | Presentation by Roberto Meloni Prefazione di | Preface by Riccardo Dalisi Contributi di | Contributions by: Fernanda Cantone Rafael Casado Martínez Francesca Castagneto Edoardo Dotto Vittorio Fiore Luz Fernàndez-Valderrama Aparicio Antonio Herrero Elordi José Miguel Iribas Pietro Gaglianò Eva Luque García Amanda Martin Marìscal Salvo Piro Alfredo Rubio Diaz Paolo Ruffini Corrado Russo Carmelo Strano e degli studenti dei corsi | and of the students: Spazio Teatro 10/11 e Scenografia 11/12, Facoltà di Architettura di Siracusa; Projects 2 (gruppi 9, 11) 10/11, Escuela Técnica Superior de Arquitectura, Siviglia


Collana PerĂŹactoi Ideata e diretta da Vittorio Fiore n. 3 | Italiano/inglese Comitato scientifico Riccardo Dalisi Fabrizio Crisafulli Dorita Hanna Paolo Ruffini Luca Ruzza


Indice

Contents

Presentazione Roberto Meloni

009

Presentation

Spazio Teatro: tiriamo le somme Vittorio Fiore

011

Spazio Teatro: let’s draw the conclusions

Teatro e riciclo Per una nuova metodologia dei sentimenti e dell’agire Riccardo Dalisi

015

Theatre and recycle For a new methodology of feelings and acting

Arti performative in spazi urbani Riciclo dei luoghi Francesca Castagneto

019

Performing arts in urban spaces Recycle of the places

Tra passato e futuro: arte, architettura, design Fernanda Cantone

029

Between past and future: art, architecture, design

Il riciclo: definizione_comportamenti Francesca Castagneto

037

The recycle: definition_behaviours

Riciclo per la scena: operare su testi, ri-utilizzare oggetti Vittorio Fiore

047

Recycle for the stage: working on plays, re-using objects

REDUCE_RECYCLE_REUSE


PERFORMANCE TRA ARTE E TEATRO

PERFORMANCE BETWEEN ART AND THEATRE

Stream, citazioni e riciclo Dentro e oltre il postmoderno: alcuni appunti, alcuni esempi Paolo Ruffini

061

Stream, quotes and recycling Inside and over the postmodern: notes and examples

Il riciclo: l’arte di cucinare con gli avanzi

073

The recycling: the art of cooking “the scraps” Francesca Castagneto: 3 questions to Carmelo Strano

077

Exploring the Classics Performing Arts between investigation and applications Vittorio Fiore interviews Corrado Russo

085

Focus on Art and Science in the Performing Arts

Francesca Castagneto: 3 domande a Carmelo Strano Esplora il Classico Arti performative tra ricerca e applicazioni Vittorio Fiore intervista Corrado Russo Focus on Art and Science in the Performing Arts Pietro Gaglianò TRA RECUPERO URBANO E DESIGN DEL RICICLO SPAZIO TEATRO | 2010-11

BETWEEN URBAN RECOVERY AND RECYCLE DESIGN

Dieci ipotesi sullo spazio pubblico Alfredo Rubio Díaz

091

Ten hypothesis about the public space

Spazio pubblico, spazio civico José Miguel Iribas

099

Public space, civic space

Due laboratori performativi in città del Mediterraneo: Siviglia/Siracusa Architettura “part time” Azioni e interazioni per lo Spazio Collettivo Luz Fernández-Valderrama Aparicio Rafael Casado Martínez Antonio Herrero Elordi Eva Luque García Amanda Martín-Mariscal

Two performing workshops in Mediterranean cities 107

Architecture "part time" Actions and interactions for the Collective Space


Installazioni nel mito di Leonia Materiali del workshop Spazio Teatro 2010-11 a Siracusa Vittorio Fiore

133

Installations in the myth of Leonia Materials of the workshop Spazio Teatro 2010-11 in Siracusa

Riusi cognitivi della città Performance urbana nei luoghi di Ortigia Salvo Piro

145

Cognitive reuse of the city Urban performance in Ortigia’s places

APPUNTI DI SCENOGRAFIA | 2011-12

NOTES OF SCENERY | 2011-12

Tra piano e spazio. Il disegno della “prospettiva solida” Edoardo Dotto

155

Between surface and space. The design of the “solid perspective”

Molteplicità di luoghi/unità di scena Vittorio Fiore

165

Multiplicity of places/unity of scene

Note biografiche

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Biographies

Ringraziamenti | Thanks Gli autori desiderano ringraziare | The editors would like to thank: il Consorzio Universitario Archimede, partner della Convenzione Triennale “SPAZIO TEATRO, i luoghi della scena” 201013, che ha sostenuto il corso “Spazio Teatro”, rendendo possibile la pubblicazione del presente testo, nelle persone di Roberto Meloni (presidente) e Gianluca Cannata (direttore) | the Consorzio Universitario Archimede, partner of the Triennal Convention “SPAZIO TEATRO, i luoghi della scena” 2011-13, that supported the course “Spazio Teatro”, making possible the publication of the present book, especially Roberto Meloni (president) and Gianluca Cannata (director); Marco Carniti, Linda Dalisi, Alessandro Chiti, ricci/forte, Scenapparente, Andrea Taddei, Matteo Tarasco, Piermario Vescovo, Fabrizio Vona, Annelisa Zaccheria e l'Archivio Multimediale del Piccolo Teatro di Milano per i materiali inediti forniti | for the original materials given; Corrado Russo, direttore artistico | artistic director, Teatro Vittorio Emanuele di Noto; Marco Elia e Salvo Piro per la loro preziosa presenza ai workshop | for their precious presence in the workshop; gli esperti, gli artisti, le compagnie e gli addetti ai lavori che hanno arricchito il ciclo di incontri | the experts, the artists, the companies and the operators who enriched the cycle of the meetings; gli autori, docenti della Facoltà di Architettura dell’ateneo di Catania con sede a Siracusa e della Escuela Técnica Superior de Arquitectura (ETSAS), Siviglia, per la loro disponibilità ed il loro contributo seminariale | the authors, teachers of Faculty of the Architecture of University of Catania with base in Syracuse and of the Escuela Técnica Superior de Arquitectura (ETSAS), Seville, for their being helpful and their seminar contributions; tutti gli allievi dei corsi: “Spazio Teatro” 2010-11, Scenografia 2011-12 e Projects 2 (gruppi 9, 11) 2010/11 per la passione profusa nei progetti | all the students of the courses: “Spazio Teatro” 2010-11, Scenografia 2011-12 and Projects 2 (gruppi 9, 11) 2010/11 for the passion put in the projects; Rosanna Leonardi e Antonella Corpaci, tutor del corso “Spazio Teatro”, per la collaborazione nell’organizzazione logistica, e nella redazione del blog: www.spazioteatro.blogspot.com | tutor of the course “Spazio Teatro”, for the collaboration in the logistic organization, and in the editing of the blog; Stefania Leonardi, per il paziente lavoro di traduzione | for the patient work of translation.



Spazio Teatro: tiriamo le somme

Spazio Teatro: let’s draw the conclusions

Vittorio Fiore

Spazio Teatro. I luoghi della scena, convenzione nata tra la Facoltà di Architettura dell’Ateneo di Catania, la Fondazione Teatro Vittorio Emanuele di Noto ed il Consorzio Universitario Archimede, ha reso possibile in tre anni (2008-2011) la promozione di studi, ricerche ed attività didattiche e formative nel campo del teatro e più in generale delle arti performative, con una sperimentazione concreta e applicativa, veramente unica, con l’obiettivo non dichiarato di condurre ricerche ed elaborare progetti nell’ambito della riqualificazione urbana e dell’uso teatrale come strumento di recupero per spazi urbani ad alta valenza culturale o quartieri “deboli”. La scena urbana è stata ri-guardata come spazio teatrale, ripercorrendo a ritroso l’evoluzione del concetto di spazio scenico, ritornando all’esterno dell’edificio teatro, ai luoghi della rappresentazione, all’architettura come scena. Partire dalla città reale muove dalla volontà di allontanarsi dalle abitudini culturali della tradizione, applicando atti creativi all’immaginario dell’ambiente reale. Anche gli spettatori partecipano attori/osservatori, adattandosi ad una struttura urbana che

Spazio Teatro. I luoghi della scena, agreement born between the Architecture Faculty of the University of Catania, the Fondazione Teatro Vittorio Emanuele di Noto and the Consorzio Universitario Archimede, made possible in three years (2008-2011) the promotion of the studies, of investigations, of didactic and education activities in the theatre area, and, more in general, of the performing arts with a real and application experimentation. It is an experimentation truly unique for the undisclosed aim of carrying investigations and of elaborating projects in the redevelopment area and in the field of the use of theatre; where the theatre is considered as an instrument of recovery of those urban spaces with great cultural importance or of those “weak” districts. The urban scene has been re-considered as a theatre space, going backwards to see the evolution of the idea of the scenic space, going back to the exteriors of the theatre building, to the places of the representation, to the architecture as stage. Starting from the real city is due to the will of going far from the cultural habits of the tradition, applying 11


Per tutto ciò ringrazio, in qualità di responsabile scientifico per la Facoltà di Architettura di Siracusa: la Fondazione Teatro Vittorio Emanuele di Noto ed il suo direttore artistico Corrado Russo, per l’intelligente ed innovativa ventata di idee sulle quali si è impostato il lavoro di questi anni e per le opportunità performative a cui hanno partecipato gli studenti; la Facoltà di Architettura che ha sostenuto l’inserimento nel quadro didattico del corso Spazio Teatro, come attività di tirocinio ed i molti docenti1 che hanno partecipato alle lezioni; il Consorzio Universitario Archimede, per il solido sostegno; gli studenti del corso, circa 100 nei tre anni, per la passione dimostrata, ormai radicata, per l’arte teatrale; gli esperti, gli operatori, i critici e gli artisti di grande spessore2 ospiti nelle nostre aule e alla Sala Dante del teatro di Noto in questi anni. La convenzione è stata rinnovata per altri due anni: la sfida 2011-2012, attualmente in progress ha coinvolto 50 studenti, spazia dal campo delle tecnologie mutimediali all’uso della luce applicate alla performance contemporanea, mettendo in scena nel maggio 2012, in tre importanti palazzi del centro storico di Noto, uno spettacolo basato su tecniche di videomapping, sotto la guida di Luca Ruzza (OpenLab Company): “Hortus Mirabilis. Lucigraphie per Noto”. Per il 2013 ... lo spettacolo non è ancora iniziato!

For all that I thank, as scientific responsible for the Architecture Faculty of Siracusa: the Fondazione Teatro Vittorio Emanuele di Noto and his artistic manager Corrado Russo, for the clever and innovative wave of ideas on which was based the work of these years and for the performing opportunities which the students took part in; The Faculty of the Architecture who supported the integration in the didactic framework of the course Spazio Teatro, as training activities and many teachers1 who took part in the lessons; the Archimedes University Society for the strong support; the students of the course more or less 100 in three years, for the deep-rooted passion for the theatre art; the experts, the operators, the critics and the artists of great importance2 guests alternated in our classrooms and in the Sala Dante of the theatre of Noto in these years. The convention has been renewed for another two years; the challenge 2011-2012, now in progress and concerning 50 students, goes from the multimedia technologies area to the use of light applied to the contemporary performance, putting in scene, in may 2012, in three important buildings in the historic centre of Noto, a show based on videomapping techniques, under the guide of Luca Ruzza: “Hortus Mirabilis. Lucigraphies for Noto”. For the 2013 ... the show hasn’t begun yet!

Siracusa, aprile 2012 1. Si ringraziano | Special thanks to: Rafael Casado Martínez, Francesca Castagneto, Isotta Cortesi, Riccardo Dalisi, Stefania De Medici, Marco Elia, Edoardo Dotto, Luz Fernàndez-Valderrama Aparicio, Antonio Herrero Elordi, José Miguel Iribas, Eva Luque García, Amanda Martin Marìscal, Marco Navarra, Francesco Nocera, Elisabetta Pagello, Alessandra Pagliano, Giuseppe Pagnano, Alfredo Rubio Diaz, Carmelo Strano. 2. Si ringraziano | Special thanks to: Accademia degli Artefatti, Balletto Civile, Vincenzo Carta, Mario Castro Di Stefano, Giampiero Cicciò, Compagnia M’arte, Fabrizio Crisafulli, Emma Dante, Pippo Delbono, Luca Dini, Eduardo Donatini, Manuel Giliberti, Giuseppe Massa, Francesca Motta, Ilias Odman, Salvo Piro, Paolo Ruffini, Corrado Russo, Santasangre, Scenapparente, Teatrino Giullare. 14


Teatro e riciclo

Per una nuova metodologia dei sentimenti e dell’agire

Theatre and recycle For a new methodology of feelings and acting

Riccardo Dalisi

Il tema del riciclo e del riuso, tema dell’oggi, è uno strenuo tentativo di recuperare un ritardo dell’economia e della politica. È quindi concetto di fondo di tutta la cultura nel grande ventaglio in cui essa deve implicarsi ed impegnarsi. Ventaglio che va da un pensiero nuovo e da metodologie insolite a poetiche capaci di slanci che si possano distendere in diverse direzioni. Per troppo tempo l’atteggiamento scientifico e razionale verso i tanti traguardi raggiunti e da raggiungere ha messo da parte (metodologicamente) ciò che è poesia e sentimento in quanto settori incontrollabili. La poetica del riuso, dunque, è visione che scavalca ogni esito imbrigliato nella ragionevolezza e nell’effetto sicuro, scontato. Occorre lanciare il cuore e l’idea che insorge oltre le barriere di ciò che si sa, che è di sempre, che è sicuro perché verificato (leggi “invecchiato”). Sul versante dei sentimenti ci capiterà di sperimentare come l’insuccesso, la negatività imprevista, l’errore possano mettere le ali quando riusciamo a scavalcare lo sconforto, l’accettazione passiva, la cupa rassegnazione. Cercando con tutti i mezzi, con tutta la nostra

The topic of recycling and reusing, a present topic, is a tireless attempt of recovering an economic and political delay. It’s, therefore, a basic concept for all the culture in the wide range in which it should be involved and engaged. It’s a range that goes from a new thought and unusual methodologies to poetics able to jump towards different directions. For too long, the scientific and rational attitude towards the so many achieved goals, and the ones to achieve, has put aside (methodological speaking) what is poetry and feelings, due to the fact that they are out of control. The poetics of reusing, consequently, is that vision that goes beyond the complicated result stuck in the reasonableness and the certain and expected effect. It is necessary to throw the heart and the idea that comes up from the barriers of what we know and of what is certain, because it is verified (or better “old”). As far as feelings are concerned we may experiment how the unsuccessful, the unexpected negativity, the error can take the wings to fly when we succeed in going over 15


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Arti performative in spazi urbani Riciclo dei luoghi

Performing arts in urban spaces Recycle of the places

Francesca Castagneto

Il concetto di riciclo in ambito urbano Affrontare il tema del riciclo per individuarne le possibilità operative in ambito urbano delinea un campo speculativo, che si innesta nel più vasto ambito del recupero urbano, per indagarne aspetti specifici e verificare l’esistenza di presumibili differenze concettuali. Ad una prima riflessione infatti i due ambiti, riciclo e recupero a scala urbana, potrebbero apparire simili e quasi sovrapponibili, allora cogliere il senso delle parole costituisce una prima strada per approfondire la questione. Riciclare significa, in generale, utilizzare nuovamente qualcosa, un oggetto o la materia che lo costituisce, e re-immetterla in un ciclo produttivo. Il recupero urbano ha per oggetto di interesse parti di città che attraverso azioni progettuali specifiche di conoscenza e interpretazione propongono e verificano la fattibilità di strategie volte a ricostruire le connessioni della parte con il tutto e a ri-conferire caratteri di urbanità compromessi. Un’azione complessa in cui agli aspetti meramente tecnici si intrecciano questioni economiche e

The concept of recycling in urban field Dealing with the recycling topic to detect the operating possibilities in the urban field outlines a speculative sector, that is connected to the wider field of the urban recovery, to investigate specific aspects and check the existence of possible conceptual differences. At a first consideration, in fact, the two sectors, recycle and recovery in urban scale, could look similar and almost stackable, then catching the meaning of the words represents one of the first way of going into the problem. To remember means, in general, to use again something, an object or the material of which it is made, and to re-introduce it in a production cycle. The urban recovery has as object of interest parts of the city that through specific planning actions of knowledge and interpretations propose and check how much it is possible to apply strategies thought to build again connections between the part and the whole and to create characters of complex engaged urbanism. A complex action during which the elements

Il cimitero delle gomme, 2011, Siviglia, Puerta de Jerez. | Cemetery of Tires, 2011, Siviglia, Puerta de Jerez. 19


Produzione | Production Piante | Plants

Prodotto | Product Materiale biologico nutritivo | technical and nutritional stuff Uso | Use Decomposizione biologica | Decomposition

Produzione | Production

Materiale tecnico nutritivo | technical and biological stuff Prodotto | Product

Resa | Restitution

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Uso | Use


Reduce_Recycle_Reuse Non dobbiamo mai smettere di esplorare, e la fine di tutte le nostre esplorazioni sarà giungere nel luogo da cui siamo partiti, e sarà come conoscere quest’ultimo per la prima volta. T. S. Eliot, Little gidding, 1942

In alto: ciclo biologico per prodotti di consumo. In basso: ciclo tecnico per prodotti d'uso. Disegni tratti da: DETAIL n°12/2012. Top: technical and biological stuff. Below: technical and nutritional stuff. Drawings from: DETAIL n°12/2012. 27


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1, 3, 9. Lampade ricavate da utensili da cucina, | gorgeous lamps fashoned from discarded kitchenware, designer Gilles Eichenbaum. 2. Altro sguardo, Messa in luce, 2009. 4. Copacabana, lampada in nastro di PET da bottiglie post-consumo, progettato e realizzato da Noe Maciall Gonzalez Camperine (Buenos Aires) | lamp tape PET bottles post-consumer, designer Noe Gonzalez Maciall (Buenos Aires). 5. Altro sguardo, Pentaphon, 2010. 6. Altro sguardo, Light pop under top, 2010. 7, 10. En Pieza, serie Volivik, lápara de techo, ricicla un oggetto d’uso quotidiano quale la penna a sfera bic, | recycles an everyday object such as ball point pen bic, designer Lucas Muñoz. 8. Salvage-recycle-woodfurniture, da www.dornob.com 6

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Il riciclo: definizione_ comportamenti

The recycle: definition_behaviours

Francesca Castagneto

Nel trattare il tema del riciclo il pensiero si orienta rapidamente verso quegli oggetti, oggi molto diffusi sul mercato e nella pubblicistica del settore design, realizzati con materie seconde o che reimpiegano, per usi lontani dalla primigenia funzionalità, oggetti che altrimenti avrebbero raggiunto i luoghi di raccolta e smaltimento degli scarti. L’approccio a questo aspetto del design del prodotto viene denominato ecodesign in quanto le specificità del progettare oggetti d’uso quotidiano, da produrre industrialmente in serie, si confrontano e fanno proprie una serie di riflessioni strettamente connesse alle tematiche ambientali ed indirizzate, dal punto di vista delle Esigenze, alla Salvaguardia dell’Ambiente. Tuttavia se “ogni pratica progettuale non può prescindere da valutazioni qualitative che pongano al centro dell’azione il concetto di benessere si può affermare che il design ecosostenibile non esiste perché una progettazione colta, intelligente, finalizzata a incrementare le qualità della vita attraverso processi di trasformazione/innovazione strutturale e culturale della nostra società

Dealing with the recycling topic, the thought quickly goes towards those objects that otherwise would go to those places of wastes’ accumulation and dispatching; objects that today are very common in the market and in the publicizing of the design sector, made by secondary materials or by materials re-employed for uses far from their primigenial functionality. The approach to this aspect of the product design is called ecodesign because of the specificity of planning daily use objects, objects that have to be mass-produced and that have to be compared, and they assume a series of considerations strictly connected to the environmental topics. Nonetheless, if “every planning action can’t be regardless of those qualitative assessments that focus on the wealth concept, we can state that the sustainable design doesn’t exist because of the fact that a learned, intelligent planning, aimed to increase the qualities of life through projects of structural and cultural transformation/innovation of our global society, produces artefacts that are sustainable themselves. A design oriented product is 37


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Riciclo per la scena: operare su testi, ri-utilizzare oggetti

Recycle for the stage: working on plays, re-using objects

Vittorio Fiore

“ [...] quando la pratica teatrale diventa coacervo di forme d’arte diverse, la letteratura e gli Dei ed Eroi della Storia con la S maiuscola si trasformano in ganci, in amplificatori di epicità contemporanea. Per far questo l’attività rabdomantica per rintracciare scorie eroiche nelle esperienze dei nostri giorni è la prassi. Concepire uno spettacolo ispirato ad un capolavoro letterario significa riflettere sul peso che la corrente comunicante tra noi e la lontananza mitica genera. [...] Nella decostruzione di qualunque elemento stabilizzante, si sfronda l’apparato classico lasciando nitida la voce dello sforzo che facciamo oggi. In un simile riciclaggio, sigillo dell’estetica postmoderna, possiamo raccontare la ferocia della nostra personale lotta contro i Mulini, bianchi e non a vento”.

“[...] when the theatre practice becomes a mass of different art forms; Literature and Gods and Heroes of the History with Capital H change into hooks, into amplifiers of the contemporary epic. This dowsing activity to discover heroic wastes in our daily experiences is the procedure. Conceiving a show inspired by a literary masterpiece means to think about the weight that the communicating stream between us and the mythic distance generates. [...] In the deconstruction of any steadying element, the classic apparatus is trimmed down leaving clear the voice of the effort that we make today. In a similar recycling, the postmodern aesthetics seal, we can tell the fierceness of our personal fight against the Mills, white mills and not windmills”.

ricci/forte, 20101

ricci/forte, 20101

Riciclo di testi RI-USO, RI-CICLO, RI-DUZIONE, sono termini che in virtù della particella RI indicano il ripetersi di un’azione che nella produzione artistica, e nello specifico teatrale, si riferisce ad un nuovo uso, un nuovo ruolo in un ciclo, una trasformazione che spesso non lascia più intuire la materia primigenia.

Ricycle of texts RE-USE, RE-CYCLE, RE-DUCE, are terms that, thanks to the RE particle, point out the repetition of an action that, in the artistic production, and in particular in theatre, refers to a new use, a new role in a cycle, a transformation that more and more often doesn’t allow anymore to grasp the meaning of the

Macadamia nut brittle, 2009, di ricci/forte, regia S. Ricci, produzione Garofano Verde/Festival Internazionale Castel dei Mondi, foto V. Antonelli. Macadamia nut brittle, 2009, of ricci/forte, direction S. Ricci, production Garofano Verde/Festival Internazionale Castel dei Mondi, photo V. Antonelli. 47


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Performance tra arte e teatro

Performance between art and theatre [...] credo che ricevere un testo che viene da cosÏ lontano, significhi sopra ogni cosa cantarlo con la musica che è nostra. A. Baricco, Omero, Iliade, premessa, 2004

Fabrice Lambert, Solaire, Firenze-Fabbrica Europa, 2011. Progetto Focus on Art and Science in Performing Arts (ph. Philippe Gladieux). 59


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Focus1 on Art and Science in the Performing Arts

Focus1 on Art and Science in the Performing Arts

Pietro Gaglianò

L’aspetto che caratterizza le discipline performative rispetto ai linguaggi delle arti visive risiede nel loro essere legate a una dimensione percettiva di spazio e di tempo mai replicabile in modo esatto: la irrevocabile unicità di ogni loro mostrarsi, che è inevitabilmente transitorio ed effimero, e che spesso non rende giustizia, presso lo spettatore, della complessa rete di riferimenti, ripensamenti e attraversamenti che si trova al di qua dell’intervallo in cui l’opera si manifesta nello spazio di volta in volta prescelto. Il progetto Focus è stato concepito, tra le molte ragioni (anche di natura economica, volte a sostenere un certo circuito della ricerca in Europa), principalmente per creare uno spazio per l’approfondimento e la discussione intorno alle pratiche che regolano il lavoro di progettazione e sperimentazione nella scena contemporanea. Il titolo per intero specifica l’attenzione alle relazioni “tra arte e scienza nelle arti performative”. Il tema ha fornito un elemento di richiamo per i gruppi e gli artisti che hanno risposto al bando sulla cui base è stata poi

The aspect that marks Performing Arts in comparison with the languages of visual arts stands in the fact that they are tied to a perceptive dimension of space and time that cannot be repeated in a perfect way, never: the unchangeable uniqueness of every moment of their manifestation, which is inevitably temporary and ephemeral, and, in the spectator, often it doesn't justice to the complicated net of references, of second thoughts and of passing through; this net stands on the other side of that lapse in which the piece shows itself in the space chosen every time. The project Focus has been conceived, among the many reasons (even of economic nature, aimed to support a circuit of the Research in Europe), mainly to create room for a close examination and debate around the practices that govern the work of planning stage and of experimentation in the contemporary scene. The whole title underlines the relationships "between art and science in the performing arts".The topic gives an element of appeal for those groups and artists who

Requiem, 2011, La Zampa (Francia), Firenze-Fabbrica Europa, Progetto Focus on Art and Science in Performing Arts. (ph. E. Damiano) 85



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