Luigi Farina è un artista inconsapevole che quando esercita l'arte della scultura, si abbandona a un rito liberatorio alla scoperta della magia dello spazio. t: attraverso la nlottan con la materia che lo scultore lucano, ormai torinese d'adozione, raggiunge un risultato estetico appagante. Anche perché, scolpire si sa, è azione particolarmente faticosa, col rischio anche di vanificare il lavoro per incompetenza tecnica o insensibilità verso la materia. Una crepa nascosta, un suono sordo, un colpo sbagliato ed è tutto da rifare, come lui stesso afferma, ma il suo essere sempre curioso e giocoso, lo porta ad ascoltare costantemente "l'esigenza della libertà", che fa delle sue opere "l'esercizio di un gioco e del codice che istruisce le regole del gioco. Ma se queste sono gioco e il gioco è modal~à necessaria alla vita libera, queste opere fanno della vita il ritomo all'esistenza libera di una condizione originaria, naturale".