Pino Pinelli, la pelle del daino

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pino pinelli La peLLe deL daino



pinopinelli La pelle del daino



pinopinelli La pelle del daino

a cura di Marco Meneguzzo


pinopinelli La pelle del daino

ottobre / novembre 2013

Curatore Marco Meneguzzo Testi Marco Meneguzzo ELM Traduzione Elena Marzorati Fotografie opere e galleria: Eleonora Parodi Crediti fotografici Bruno Bani Ettore Buganza Foto Ghilardi Maria Mulas Matteo Simoni Riccardo Toffoletti Progetto Grafico Michela Zerrilli Ringraziamenti Alessandra Pinelli Archivio Pino Pinelli Milano Un particolare ringraziamento a: Andrea, Massimo e Stefano Russo. www.pinopinelli.it

Via Fusetti, 14 - 20143 Milano tel. - fax +39 0283390437 info@progettoarte-elm.com wwww.progettoarte-elm.com

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Con il contributo di:


Sommario

Introduzione .................................................................................................................................................................. pag. Ernesto, Luca e Massimo

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Introduction .................................................................................................................................................................. pag. 13 English translation La pelle del daino .................................................................................................................................................... pag. 17 di Marco Meneguzzo The skin of the Deer ................................................................................................................................................. pag. 35 English translation Elenco delle opere ......................................................................................................................................... pag. 55

Apparati: Biografia ........................................................................................................................................................... pag. 77 Bibliografia ....................................................................................................................................................... pag. 89

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Se ci voltiamo a guardare indietro alla storia che ci unisce a Pino Pinelli, non possiamo non ricordare con grande piacere tutti quei piccoli momenti di contatto, quelle brevi occasioni di dialogo, a volte casuali e a volte fortemente cercati, che lentamente si sono trasformati nel fondamento di un bellissimo rapporto personale e professionale. Ed è impossibile non ricordare la prima sera nel suo studio in cui, ancora ben lontani dal rapporto di amicizia di oggi, lo ascoltavamo con stupore e ammirazione raccontarci con entusiasmo l’evoluzione del suo percorso artistico. Il nostro primo contatto con l’opera di Pinelli risale all’inizio degli anni novanta quando, da giovani collezionisti, abbiamo da subito guardato con curiosità e interesse i suoi lavori, le sue disseminazioni, esposte in bellissime mostre di importanti gallerie milanesi ed in numerosi contesti fieristici. Da subito abbiamo sentito il lavoro del maestro in sintonia con il nostro modo di vedere e di apprezzare l’arte e, prima come collezionisti, e oggi come galleristi abbiamo sentito naturale seguirlo con attenzione e piacere. E oggi, finalmente, dopo qualche anno in cui abbiamo proposto con cura, passione e orgoglio le sue opere in collettive e nelle più importanti fiere nazionali, abbiamo l’opportunità di presentare questa importante mostra personale. Sì, ne siamo convinti, una mostra importante basata su opere degli anni settanta che sono espressione fondamentale di quel concetto di “uscita” dalla tela che tanto caratterizza il lavoro del maestro, e che ha contrassegnato il suo ingresso nella storia dell’arte Italiana ed Europea, senza dimenticare che Pinelli continua ad esprimersi ancora oggi con entusiasmo e vigore dimostrando, come tutti i grandi maestri, di saper sfidare il tempo con l’originalità della sua opera. Non possiamo che ringraziarti Pino per averci dato l’opportunità di realizzare questa mostra e ci auguriamo che, così come l’uscita della pittura dalla tela ha segnato un passaggio indelebile nella storia dell’arte, questa personale possa diventare per noi un importante passaggio nel nostro percorso di galleria. Ernesto Luca Massimo

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f we look back to the story that joins us to Pino Pinelli, we cannot but remember with pleasure all those little moments of contact, those short opportunities of dialogue, sometimes casual and some others strongly looked for, that have slowly turned into the base of a beautiful personal and professional relationship. It is impossible to forget the first evening in its studio where, still far from today’s friendship, we used to listen to him with surprise and admiration while he was telling us about his artistic path. Our first contact with Pinelli’s works dates back to the early Nineties when, as young collectors, we immediately observed his works with curiosity and interest, as well as his disseminations exhibited in wonderful shows of important Milan-based galleries and in plenty of exhibitions. Right from the start, we have felt that the artist’s work was in tune with our way of seeing and appreciating art and, at the begining as collectors and today as gallery owners, for us it was natural to follow him with attention and pleasure. At last today, after a few years in which we have carefully, passionately and proudly proposed his works in collective exhibitions and in the most important national trade fairs, we have the opportunity to introduce this important solo show. Yes, we are convinced about it: this is an important show, based on works from the Seventies that are a key expression of the “out of the picture” concept that has been characterising so much the artist’s work and that has marked his entry in the Italian and European history of art, without forgetting that Pinelli still expresses himself with enthusiasm and vigour, showing, like all the big masters, he knows how to challenge time with the originality of his work. We cannot but thank you, Pino, to give us the opportunity to organise this show and we wish that, as well as the output of the paint from the canvas has marked an indelible mark in the history of art, this solo show may become for us and important step for our gallery path. Ernesto Luca Massimo

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La pelle del daino Marco Meneguzzo

A volte, in una ricerca archeologica, o nella dimostrazione di un teorema, o nell’ipotesi sulla formazione di galassie, o nell’indagine su un delitto, basta un piccolo indizio fuori posto a inficiare tutta la teoria che vi si è costruita sopra. è quel piccolo indizio che scuote la nostra coscienza e non ci fa dormire… fortunatamente, nella critica d’arte non si tratta di assicurare un assassino alla giustizia o di far funzionare meglio un programma matematico, e neppure di scoprire da dove veniamo e dove andiamo, e quelle grandi domande in questo campo più ristretto della conoscenza diventano dei semplici puntigli, ma la coscienza è coscienza, e gli indizi, indizi! Così, una volta scoperto - è il caso di dirlo: quasi non lo ricordava neppure lo stesso artista! - che uno dei primi lavori di “uscita dal quadro”, da allora così tipici della sua produzione, è stato un piccolo dittico di cui una delle due parti , di dimensioni fortemente differenziate, non era costituito da una superficie dipinta, come l’altra, ma da una pelle di daino stesa sul telaio, la coscienza critica - o se volete, più maliziosamente, l’intuizione di un possibile, gratificante “esercizio di stile” alla Raymond Queneau… - si è risvegliata e ha provato a mettere in discussione tutto l’apparato esegetico che quella stessa coscienza - nella fattispecie, la mia - ha contribuito a creare nel corso degli anni. Stiamo parlando di Pino Pinelli, della Pittura Analitica e di una pelle di daino. Quando si parla di Pittura Analitica, sostenitori e detrattori sono quasi tutti d’accordo nel sottolineare l’aspetto concettuale della tendenza, che poi si traduce in pittura, e che proprio per questa sua matrice mentale, non solo tratta la pittura quasi come un pretesto - questo, almeno, gli analitici puri -, ma è abituata a considerare il prodotto, la superficie dipinta o meno che ci si trova di fronte, come il terreno d’indagine di un solo senso, il più astratto di tutti, la vista, che poi trasferisce i suoi dati, ulteriormente depurati di ogni sensibilismo - sempre gli analitici puri, ovviamente! - ai recettori cerebrali della metà razionale del cervello.

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In una frase, il pensiero critico sulla Pittura Analitica tende a rendere ancor più smaterializzato di quanto non sia già il lavoro dell’artista. Questo non è stato un errore, dal punto di vista strategico, se si considera il sospetto con cui la sola parola “pittura” era accolta in Italia negli anni Settanta del XX secolo, e con cui è accolta ancora oggi: prima di poter essere considerati contemporanei e attuali, i pittori dovevano fare una sorta di autocritica e giustificare uso di colori, tele e pennelli “sub specie cogitationis”, secondo una prospettiva concettuale. Tuttavia, oggi la storia ha sdoganato anche interpretazioni meno manichee, meno partigiane, e si è tornati a parlare anche di pittura, addirittura di qualità pittoriche. Ma qui ci si troverebbe in presenza di qualcosa di più ardito, di una specie di lettura segreta nascosta, invece che sotto la superficie, “sulla” superficie, come quella “lettera rubata” del racconto di Sherlock Holmes, che invece era rimasta sempre sotto il naso di tutti, semplicemente al suo posto, ma in un busta - cioè in un contenitore - diverso. La similitudine e l’allegoria allora la fanno da padrone: se la lettera era in bella vista, e se sostituiamo alla lettera la nostra opera, le nostre opere, allora è la busta - cioè, allegoricamente, l’interpretazione che se ne è sempre data, e che la incasella in un luogo, in un contenitore critico - a essere sbagliata, è il contenitore che non fa trovare la verità. Per questo, forzando un po’ l’interpretazione perché, per affermarsi, la scoperta di una piccola novità deve essere sostenuta come se fosse una grossa novità, si può provare a considerare l’opera di Pinelli, da quel momento fatidico di metà decennio, da quella piccola pelle di daino, addirittura sotto la categoria del “valore tattile”. Certo, quella pelle di daino confrontata alla superficie pittorica può essere anche l’ultimo residuo di realtà trasferito e trasformato in linguaggio, ma la pelle di daino, al contrario del “sacco” di Alberto Burri, non possiede quella fisicità immediata che lo fa restare sacco anche dopo essere stato posto sulla tela e magari incorniciato, e la sua trasformazione in superficie cromatica è

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infinitamente più facile, quasi mimetica. Solo la sensazione tattile della pelle scamosciata mantiene la memoria della realtà, e appunto la superficie viene metaforicamente “accarezzata dallo sguardo”. Ecco allora che nel lavoro di Pinelli, alle caratteristiche riconosciute della già ricordata “uscita dal quadro” e della metodicità delle sovrapposizioni dello stesso colore, in un numero di passaggi però differenti e preordinati, sui singoli elementi uguali , caratteristiche così fortemente teoretiche e concettuali, si avvicina una specie di “virus” che esige uno sguardo completamente diverso, quasi stessimo ammirando una teletta di Chardin, o il particolare di una bottiglia in una natura morta di Morandi. In effetti, ricordo - e me lo ricorda anche Pinelli - che alla prima mostra sua che ho avuto occasione di vedere, mi ero soffermato a lungo per vedere se su ciascuno di quegli elementi a tre - forse proprio quello che era sulla copertina di uno dei fascicoli de “L’arte moderna”, autentica Bibbia degli anni Settanta - riuscivo a scorgere la differenza nel numero di mani di colore - rispettivamente cinque, dieci e quindici - che l’artista aveva dichiarato di aver steso: ero giovane, e vedevo ancora il re nudo, nel senso che invece di “pensare” al metodo operativo, ne volevo “vedere” anche il risultato (piccolo particolare: da lì è nata la mia amicizia con Pino…). Oggi, adesso, penso - grazie a quella piccola pelle di daino - che forse non avevo tutti i torti, e che anche fissare intensamente la superficie, invece di passarvi solo accanto pensandola, era legittimo. Ricordo ancora la sensazione di una superficie porosa, impregnata di colore fino alla consunzione, all’emersione di pelucchi e di impurità, quasi fosse, appunto una pelle sfibrata, e nel considerare ancora tutta la produzione seguente di Pinelli, mi pare che questa attenzione all’”imperfezione” della superficie costituisca un altro indizio che può suggerire una lettura anche tattile dell’opera, oltre che visiva, e visivamente mentale. Si sa, dai telefilm polizieschi che popolano le reti televisive che “tre indizi fanno una prova”: non ho ancora trovato il terzo, ma so aspettare… Invece, ciò che so, e che ha più di un aggancio a quanto si è detto finora, è che Pinelli ha un sapien-

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za speciale nel fare arte, e che quindi è anche capace di disseminare piccoli trabocchetti concettuali all’interno del più vasto sistema concettuale che ha costruito attorno al suo lavoro,ormai giustamente e ampiamente riconosciuto, e poiché questo testo si è suo malgrado avviato sulla strada dell’analisi del dettaglio, a proposito delle straordinarie opere degli anni Settanta oggetto di questo volume, parleremo di “gesto”. Niente, dunque sul clima della cosiddetta “Pittura pittura”, o delle diatribe coi concettuali o coi poveristi, niente sui grandi sistemi ideologici così tipici e così esclusivi degli anni Settanta, e niente neppure sulla già citata “uscita dal quadro” che, almeno in Italia, Pinelli aveva operato con drastica disinvoltura praticamente da solo: molto è già stato detto, mentre - come per la del daino - quasi nulla è stato analizzato in dettaglio, fiduciosi come si diceva sopra che la lettura del sistema ideologico fosse sufficiente a definire interamente e integralmente l’opera. Così, viste materialmente sulle pareti della galleria le opere montate, all’improvviso ci si è accorti che in fondo sono il tracciato di un gesto, l’estendersi di un enorme braccio che però non segna, ma “imita” il gesto. Come un lampo sono apparsi alla mente quei “brushstrokes” (pennellate) di Roy Lichtenstein, che rappresentano una pennellata data velocemente, ma che sono il contrario del pennello e della velocità, perché sono il “disegno di una pennellata”. Allo stesso modo queste ampie opere di Pinelli sono un gesto e il suo contrario (non oso dire la sua parodia, perché non credo ci sia né ironia né tanto meno irrisione in nessuna sua opera), perché se si vedono lo possono ricordare, mentre se si pensa alla loro realizzazione e alla loro installazione (la dima per ricostruire la posizione esatta sul muro, il segno che invece è un pezzo tridimensionale, eccetera) sono quanto di più lontano ci possa essere. Non so se si tratti di una specie di nostalgia, o invece di una pulsione inconscia, o ancora di un progetto meditato e segretamente messo in atto, ma forse si tratta di quel terzo indizio per una lettura più “pittorica” e contemporaneamente non meno concettuale - solo più ricca, dunque - dell’opera di Pino Pinelli.

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...Così, viste materialmente sulle pareti della galleria le opere montate, all’improvviso ci si è accorti che in fondo sono il tracciato di un gesto, l’estendersi di un enorme braccio che però non segna, ma “imita” il gesto...

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The skin of the deer Marco Meneguzzo

Sometimes, in archaeological research or in the proof of a theorem, in the hypothesis on the formation of galaxies or in the investigation of a crime, a little hint out of place may be enough to invalidate the whole theory built upon it. It is a small clue that shakes our conscience and does not let us sleep … luckily, in art criticism, it is neither to ensure a murderer to justice nor to make a mathematical programme work better, not even to discover where we come from and where we are heading to. And those big queries in this more restricted field of knowledge become simple piques, yet conscience is conscience, and clues are clues! So, once we have discovered – it is appropriate to say: not even the artist himself used to remember it! – that one of the first “out of the picture” works, that are so typical of his production, was a small dyptich in which one of the two sections had differentiated sizes, and that was not made of a painted surface like the other one, but of a skin of a deer stretched on the frame, the critical conscience – or if you like, more maliciously, the intuition of a possible and gratifying “stylistic exercise” in Raymond Queneau’s style… - has woken up and has tried to question the whole exegetical apparatus that conscience itself – in this case mine – has contributed to create over the years. We are talking about Pino Pinelli, Analytical Painting and the skin of a deer. When we talk about Analytical Painting, both supporters and detractors agree in underlining the conceptual aspect of the trend, that then translates into painting, and that, due to its mental matrix, does not just treat painting almost as a pretext, but it is used to considering the surface, be it painted or not, as the investigation ground of a single sense, the view, that later on transfers its own data, that are further purified from any sensitiveness – we are referring to pure analytics of course - to the brain receptors of the brain’s rational half. In a sentence, the critical thought on Analytical Painting further dematerialises the artist’s work. This hasn’t been a mistake, from a strategic point of view, if

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you consider the suspect with which the word ‘painting’ was welcomed in Italy in the Seventies of XX century. It is still suspiciously received today: before being considered contemporary and present-day, painters had to do a sort of self-criticism and justify the use of colours, canvas and brushes “sub specie cogitationis”, according to a conceptual outlook. Anyhow today history has paved the way also to less Manichean and partisan interpretations, and we have started speaking again about painting, even about pictorial qualities. Yet here we would be in the presence of something bolder, a sort of hidden secret reading: instead of ‘under the surface’, ‘on’ the surface, just like that “stolen letter” of Sherlock Holmes’s tale, that on the contrary had always been under everyone’s nose, simply in its place, but in an envelope – i.e. in a different container. Thus simile and allegory here prevail: while the letter was in plain sight and if we replace our work literally, i.e. our works, then they become the envelope, - i.e. allegorically, the interpretation we have always considered to be true and that fixes it in a place, in a critical container – and it is actually the container that prevents us from discovering the truth. That is why, forcing interpretation a little since, to be successful, the discovery of a small novelty must be supported as if it was a big novelty, we can try to consider Pinelli’s work, since that fateful moment of half decade, from that small skin of the deer, even under the category of “tactile value”. Of course, that skin of deer compared with the pictorial surface can be also the last residue of reality transferred and turned into language, but the skin of the deer, unlike Alberto Burri’s bag, does not own the immediate physicality that makes it remain a bag also when it has been put on the canvas and framed, and its transformation into a coloured surface is much easier, almost mimetic. Only the tactile sensation of suede keeps the memory of reality and the surface is metaphorically “caressed by our look”. That is why in Pinelli’s work a sort of ‘virus’ that needs a completely different look,

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almost as if we are admiring a painting of Chardin’s or the detail of a bottle in a still life of Morandi’s, goes side by side with the renowned “out of the picture” features and methodical overlaps of the same colour in a number of different and pre-arranged steps on single identical elements, that represent strongly theoretical and conceptual characteristics. I actually remember – and Pinelli also reminds it to me – that on his first show I had the opportunity to admire, I lingered for a long time to see if on each three-unit elements – maybe exactly the one that was on the cover of one of the issues of “Modern Art”, a real ‘Bible’ in the Seventies – I could perceive the difference in the number of coats of paint – respectively five, ten and fifteen – that the artist declared he had spread: I was young and I still used to see the naked king, I mean that instead of “thinking” about the operational method, I also wished to see the result (a small detail: my friendship with Pino dates back to that episode). Today, now, I think that – thanks to that small skin of deer – maybe I was not wrong at all and that also staring intently at the surface, instead of just passing by thinking about it, was rightful. I still remember the sensation of a porous surface, that was full of colour until it was consumptive, emergence of lint and dirt, as if it were a weakened skin and in considering again Pinelli’s whole following production, it seems to me that this care for surface’s imperfection represents another clue that may suggest a tactile, not just visual reading of his work, and visually mental. You know, from cop shows that populate TV networks that “three clues are a test”: I have not found the third yet, but I can wait…. Instead, what I know, and that is strictly linked to what has been said up to now, is that Pinelli has a special skill in making art and that therefore he is also able to disseminate little conceptual pitfalls within the larger conceptual system that he has built around his work, that is rightly and widely renowned and since this text, in spite of himself, has embarked on the road of detail analysis,

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about the extraordinary works of the Seventies analysed in this volume, we’ll talk about ‘gesture’. Therefore nothing about the climate of the so called “Painting Painting” or the struggles with the Conceptuals or Arte Povera representatives, nothing about the big ideological systems that are so typical and exclusive of the Seventies and even nothing about the already mentioned “out of the picture” that, at least in Italy, Pinelli has applied with dramatic easiness practically alone: much has already been said, while – as for the skin of the deer – almost nothing has been analysed in detail, confident, as we have said before that the reading of the ideological system was enough to define the work integrally and wholly. So, after materially seeing on the gallery’s walls the works that have been mounted, all of a sudden we have realised they are the path of a gesture, the extension of a huge arm that however does not mark, but “imitates” the gesture. Like a flash we have thought about Roy Lichtenstein’s “brushstrokes”, that represent very fast brushstrokes but that are the opposite of brush and speed, since they are the “drawning of a brushstroke”. In the same way these wide works of Pinelli’s are a gesture and its opposite at the same time (I dare not say its parody because I think there is neither irony nor derision, in none of his works), because if you see them, they might remind it, whereas if you think about their development and their installation (the template to reconstruct their precise position on the wall, the sign that instead is a 3D piece and so on), they are as far as they may be. I don’t know whether this is a kind of nostalgia or rather an unconscious instinct, or even a meditated project secretly put in place, but maybe this is a third clue for a more ‘pictorial’ reading, at the same time, not less conceptual – but just richer – of Pinelli’s work.

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...Ricordo ancora la sensazione di una superficie porosa, impregnata di colore fino alla consunzione, all’emersione di pelucchi e di impurità , quasi fosse, appunto una pelle sfibrata...

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Elenco Opere in mostra

La pelle del Daino Daino riportato su tela - 42x11,5 - 1975 Acrilico su tela - 99,5x99,5 - 1975

Pittura GR Tecnica mista, tre pareti da 6 elementi Misure ambiente, 1978

Pittura GR Tecnica mista, 71x10 cm, 1975

Pittura GR Tecnica mista, 55,5x37 cm, 1976

Pittura GR Tecnica mista, 78x20 cm, 1976

Pittura GR Tecnica mista, 72x10, 1978

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Pittura GR Disseminazione di 6 elementi. Acrilico su flanella non preparata. Fotografata nelle mostra: Pino Pinelli. Pensare la pittura. A cura di Luca Tommasi, Galleria Civica Enzo Mariani. Seregno. 2009. Courtesy Galleria Melesi, Lecco., 1979 Pittura GR Tecnica mista, 20x98 cm, 1977 Pittura GR Tecnica mista, 14x90 cm, 1977

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1. Da sinistra a destra: Pittura BL, 2007.Tecnica mista. Opera di 2 elementi. Pittura R, 2005.Tecnica mista. Opera di 2 elementi. Pittura BL, 1994.Tecnica mista. Disseminazione di 6 elementi. Veduta della mostra Pino Pinelli. Incognita e quanta, 2012. A cura di Bruno CorĂ . Galleria Claudio Poleschi Arte Contemporanea, Lucca. 2. Veduta della mostra Il Rosso Il Blu, 2012. A cura di Claudio Cerritelli. Chiesa di Santa Caterina, Lipari. Courtesy: Galleria Claudio Poleschi Arte Contemporanea, Lucca. 3. Pittura R, 2002. Tecnica mista. Disseminazione di 60 elementi. Esposta al BAG, UniversitĂ Bocconi, Milano, 2012. 4. Veduta della mostra Pino Pinelli. Opere: 1980 - 2010, 2010. Galleria Plurima, Udine. 5. Pittura G, Disseminazione di 24 elementi, tecnica mista. Fotografata nella mostra: Figure astratte, a cura di Giovanni Maria Accame. Palazzo Rospigliosi, 2001, Roma.

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6. Veduta della mostra Pino Pinelli. Pittura. Scholoss Lamberg Kunstverein, Steyr, 2001 7. Veduta della mostra Una pittura plastica, 1994. A cura di Giovanni Maria Accame.

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Apparati



Biografia Pino Pinelli è nato nel 1938 a Catania. Vive e lavora a Milano. Mostre personali (principali)

1968 “Pino Pinelli”, Galleria Bergamini, Milano. 1969 “Pino Pinelli”, Galleria d’arte Gi3, Seregno. “Pino Pinelli”, Galleria Sicilia Arte, Catania.

1975 - Galleria La Bertesca Milano. Foto di A. Roveri

1970 “Pino Pinelli”, Galleria Pianella, Cantù. “Pino Pinelli”, Galleria d’arte contemporanea Il Punto, Torino. “Pino Pinelli”, Galleria d’Arte “L’Argentario”, Trento. 1971 “Pino Pinelli”, Galleria d’ arte Vinciana, Milano. 1972 “Pino Pinelli”, Studio Nino Soldano, Milano. “Pino Pinelli”, Galleria Stefanoni, Lecco.

1979 - Veduta della mostra allestita in Galleria Artra Studio a Milano Disseminazione su 4 pareti di 24 elementi

1974 “Pino Pinelli”, Galleria Gastaldelli Arte Contemporanea, Milano. “Tempere di Pino Pinelli” Studio P.L., Milano 1975 “Pino Pinelli”, Studio Nino Soldano, Milano. “Pino Pinelli”, Galleria Plurima, Udine; “Pino Pinelli. Dipinti”, Galleria Seconda Scala, Roma; “Pino Pinelli”, Galleria La Bertesca, Genova. 1976 “Pino Pinelli. Bilder”, Gallerie La Bertesca, Dusseldorf.

1980 - Galerie Chatal Crousel Paris

1978 “Pino Pinelli”, Studio Torelli, Ferrara.

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1979 “Pino Pinelli”, Artra Studio, Milano. “Pino Pinelli”, Galleria D’Arte Plurima, Udine. “Pino Pinelli”, Galleria Mathieu, Besançon. 1980 Galleria A.A.M., Roma; Galleria Chantal Crousel-Svennung, Paris.

1985 - Pinelli e Turchetto,Galleria Arte Plurima, Udine

1982 Artra Studio, Milano. “Pino Pinelli”, Galleria D’Arte Plurima, Udine. Galleria Il Milione, Milano. Galleria Unimedia, Genova. 1983 “Pino Pinelli”, Centro la Cappella, Trieste. 1985 Artra Studio, Milano. Galleria Plurima, Udine. 1986 “Pino Pinelli”, Mèta Arte Contemporanea, Bolzano.

1989 - Graziano Ghiringhelli e Pino Pinelli. Galleria Il Milione, Milano.

1988 “Pino Pinelli”, Artra Studio, Milano. “Pino Pinelli. Pitture anni ’70 e progetti”, Galleria Vismara Arte, Milano. 1989 “Pino Pinelli”, Gallerie Art Concept, Nice, France. “Pino Pinelli. Opere Recenti”, Galleria Nuova 2000, Bologna. “Pino Pinelli. Pittura ‘89”, Galleria Il Milione, Milano. “Pino Pinelli. Pittura”, Galleria Gill Favre, Lyon, France. “Pino Pinelli. Opere su carta”, Palazzo Municipale, Morterone.

1993 - Mostra personale alla Galleria Plurima, Udine

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1990 “Pino Pinelli. Opere 1974-1990”, Galleria Plurima, Udine. “Pino Pinelli. Mailand”, Galleria Carinthia, Klagenfurt/ Galleria Carinthia, Wien.


1991 “Pino Pinelli. Pittura1991” Galleria Il Milione, Milano; “Pino Pinelli. Opere scelte1975-1990” Galleria Turchetto Plurima, Milano. 1992 “Trilogia” Centro Espositivo delle Rocca Paolina, Perugia (con Gianni Colombo e Lucilla Catania); “Pino Pinelli”. Galleria Totem il Canale, Venezia. “Pino Pinelli. Pittura ‘92” Galleria Manuela Allegrini, Brescia.

1995 - Pinelli Clara De Marchi Giorgio Cortenova

1993 “Pino Pinelli”. Galleria Lil’Orsay, Paris, France. “Pino Pinelli”. Galleria Zand Projects, New York. “Pino Pinelli”. Galleria Plurima Udine. 1994 “Pino Pinelli. Objekte im Raum”. Gallery 44, Kaarst Düsseldorf. “Pino Pinelli. Lavori su carta 1975-1993” Palazzo Alborghetti, Osio Sotto, Bergamo. “Pino Pinelli” Centro Polifunzionale, G. Arpino, Bra. “Pino Pinelli. Pittura” APC Galerie, Köln; “Pino Pinelli. Pittura” Galleria Bassanese, Trieste. “Una Pittura Plastica” Teatro Sociale, Bergamo Alta, Galleria Fumagalli, Bergamo. Galleria Soave, Alessandria. 1995 “Pino Pinelli. Pittura” Kunstverein, Villa Frank, Ludwigsburg. “Pino Pinelli” Galerie Lil’Orsay, Paris. “Pino Pinelli” Galleria Turchetto Plurima, Milano. “Pino Pinelli” Galleria Ponte Pietra, Verona. “Pino Pinelli. Corporale” A Arte Studio Invernizzi, Milano. 1996 “Pino Pinelli. Nel vuoto la pittura” Salone Villa Romana, Firenze / Galleria Santo Ficara, Firenze; Galerie Nothburga (con Rudy Wach), Innsbruck; “Pino Pinelli. Pittura” APC Galerie, Köln; “Pino Pinelli. Pittura” Galleria Melesi, Lecco.

1998 - “I percorsi del sublime”, Pino Pinelli e Piero Consagra

1997 “Pino Pinelli. Horse Cadre” Nouveau Musée d’Art et d’Histoire, Langres, France.

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1998 “Pino Pinelli. Percorsi” Galleria Plurima, Udine. “Pino Pinelli” Forumkunst Rottweil, Rottweil “Pino Pinelli” Galleria d’Arte Marchetti, Roma. 1999 “Pino Pinelli. Rosso/Blu” Galleria Fumagalli, Bergamo. “Pino Pinelli. La forma de colore” Civica Galleria d’Arte Moderna, Gallarate. “Pino Pinelli” Art Cologne, Colonia (A Arte Studio Invernizzi, Milano).

1998/1999 - Pino Pinelli e Wanda Pes Pinelli, Gallarate GA.MA

2000 “Pino Pinelli. Visioni senza titolo, del tutto rosse” A Arte Studio Invernizzi, Milano; Villa Michelangelo, Arcugnano. 2001 APC Galerie, Köln; “Pino Pinelli” Kunstverein Schloss Lamberg, Steyr. “Pino Pinelli. Pittura” Andrea Pronto Arte Contemporanea, Crespano del Grappa. “Pino Pinelli. One on One” Istituto Italiano di Cultura, London. 2002 “Pino Pinelli. La sostanza del colore” Galleria Niccoli, Parma. Galerie zur Grüner Tur, Uznach (doppia personale Pino Pinelli e Jürgen Knubben) 2003 “Pino Pinelli. Pittura” Galleria Melesi, Lecco. “Pino Pinelli. L’ombra della percezione” A arte Studio Invernizzi, Milano. 2004 Galleria Rino Costa, Valenza Po.

2001 - Pino Pinelli, Istituto Italiano di Cultura, Londra

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2005 “Pino Pinelli. Pittura R”, Santo Ficara Arte Moderna e Contemporanea, Firenze.


2006 “Pino Pinelli” Palazzo Strozzi, Firenze; Arte Fiera Bologna (Galleria Melesi Lecco) 2007 “Griffa - Pinelli”, (doppia personale Pino Pinelli e Giorgio Griffa) Fondazione Zappettini, Milano. “Pino Pinelli - Anni ‘80”, Galleria Melesi, Lecco. “Pino Pinelli. La pittura tra frammento e tensione unitaria”, A arte Studio Invernizzi, Milano. 2010 - Pino Pinelli con Claudio Poleschi

2008 “Pino Pinelli. Pittura”, Santo Ficara Arte Moderna e Contemporanea, Firenze. “Pino Pinelli. Pittura Spaziale”, Galleria Lara & Rino Costa, Valenza Po (AL). 2009 “Pino Pinelli. Pittura 1974-2008” Cascina Roma, San Donato Milanese, Milano. “Pino Pinelli. Pensare la pittura” Galleria Civica Enzo Mariani, Seregno, Milano.

2012 - Pino Pinelli con Bruno Corà

2010 “Liberi dinamismi della materia” (doppia personale Pino Pinelli e Mario Nigro) Galleria Arsnow Seragiotto, Padova. ”Pino Pinelli. Pittura” Villa La Versiliana, Marina di Pietrasanta (Lucca). “Pino Pinelli. Opere: 1980 – 2010” Galleria Plurima, Udine. 2011 “Pino Pinelli. A partire dal colore” Galleria Colossi, Brescia. “Pino Pinelli. La pittura disseminata” T.A.C Arte Contemporanea, Perugia. 2012 “Il Rosso, il Blu” Chiesa di Santa Caterina. “Incognita e quanta” Galleria Claudio poleschi Arte Contemporanea – Chiesa di San Matteo, Lucca.

2013 - Triennale di Milano, MA.GA.

2013 “Pino Pinelli. Pittura”. Rocca Roverasca, Senigallia.

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Mostre collettive (principali)

1974 XXVIII Biennale Città di Milano, Milano. 1975 “Empirica”, Rimini – Verona. “A proposito della pittura”, Studio Soldano, Milano.

1977 - Pino Pinelli e Filiberto Menna Arte in Italia, Galleria Civica di Arte Moderna, Torino

1976 “Cronaca”, Galleria Civica, Modena. “I colori della Pittura”, Roma. ”Tendenser i Europaeisk Kunst“, Galerie Arnesen, Copenhagen. 1977 “Arte in Italia 1960/1977”, Galleria Civica d’Arte Moderna, Torino.

1978 - Pino Pinelli, Musée Art Moderne, Paris

1978 “1, 2, 3, N”, Studio Ennesse, Milano. “Fractures du Monochrome aujourd’hui en Europe”, Musée d’Art Moderne, Paris. “Disseminazione”, Villa Mirabello, Varese / Museo Butti, Viggiù. 1981 “Linee della ricerca artistica in Italia 1960/1980”, Palazzo delle Esposizioni, Roma “Lombardia 20 anni dopo. Ricerche artistiche 1960/1980”, Castello Visconteo, Pavia. “Arte Critica 80”, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma.

1982- Pino Pinelli, Galleria Il Milione

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1982 “La storia, il mito, la leggenda anni 80”, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Verona.


1985 “Esprit de Géométrie”, Palazzetto dell’Arte, Foggia. “Ultime posizioni della pittura italiana degli anni 80”, Galleria Civica d’Arte Moderna, Gallarate. “Intelligenza dell’effetto / La messa in scena dell’arte”, Palazzo Dugnani, Milano. “L’Italie aujourd’hui”, Centre National d’Art Contemporain Villa Arson, Nice.

1989 - Pinelli Marcella Stefanoni e Marisa Vescovo

1986 “Aspetti dell’Arte Italiana 1960/1985”, Kunstverein, Frankfurt / Kunstverein Hannover. Haus am Waldsee, Berlin/Kunstverein, Bregenz/Hochschule für Angewandte Kunst, Wien. “The Italian contribution to sixth Triennale – India” Triennale d’Arte Lalit Kala Akademi, New Delhi. “Le geometrie del lirismo”, Fondazione Dragan, Madrid. XI Quadriennale d’Arte, Roma. “Una ragione inquieta”, Palazzo Municipale, Morterone. XLII Biennale d’Arte, Venezia. 1987 “Tableaux d’une exposition”, Galleria Fac-Simile, Milano. “Geometrie”, Studio Ghiglione, Genova. “Arte Italiana Contemporanea a Sumy”, Kiev. “Identità per l’arte: l’arte europea dal dopoguerra ad oggi”, Palazzo Nervi, Savona. 1988 “Astratta”, Palazzo Forti, Verona / Palazzo della Permanente, Milano / Kunsthalle Darmstadt. “Index”, Galleria d’Arte Moderna, Paternò, Palermo. “Le Prisme brisé”, Galleria Gill Favre, Lyon. “Ragione e trasgressione”, ex convento di S. Rocco, Carpi.

1996 - Pino Pinelli, mostra “Uscita di Sicurezza”, Galleria Fumagalli, Bergamo

1989 “Isola, Isole”, a cura di V. Fagone, Palazzo del Municipio, Capo d’Orlando. “Le differenze somigliano. Otto pittori 1970-1990”, Galleria Turchetto, Plurima, Milano/Udine.

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1990 “Total Novo”, Biblioteca Regionale, Palermo “Divina mania una poetica bicipite: Aricò, Ciussi, Pinelli”, Palazzo municipale, Vignate “Collettiva”, Tour du Roy René, Fort Saint-Jean, Marseille. 1992 “Arte Italiana”, Galleria Neuendorf, Frankfurt; “Impegno e poetica della pittura italiana”, Moconesi / Museo Casabianca, Malo / Galleria San Luca, Bologna. 1993 “Navigatori Solitari”, Palazzo Martinengo, Brescia; “Le profondità della Superficie”, Villa La Versiliana, Marina di Pietrasanta, Lucca. 1994 “Artisti al Museo”, Teatro V. Emanuele, Messina. 1995 “Milano. Cento artisti per la città”, Palazzo della Permanente, Milano; “Collezione Permanente n. 2”, Trevi Flash Art Museum, Trevi. “Percorsi dell’Astrazione a Milano”, Palazzo della Permanente, Milano. XVIII Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate, Gallarate (I° Premio). 1996 “Ama l’arte”, Castello di Ama, Ama; “Uscita di sicurezza”, Galleria Fumagalli, Bergamo. “Circumnavigazione”, Intrepid Sea-Air-Space Musum, New York – Museum | Bagheria. 1997 “Via Crucis”, Dominikanermuseum-Forum, Rottweil | Künstler machen Schilder für Rottweil, Forum Kunst, Rottweil; XLVII Biennale di Venezia, “Unimplosive Art”, Palazzo

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delle Zitelle, Venezia. “Papierskulptur, Oberösterreichische Landesgalerie” am Landesmuseum Francisco-Carolinum, Linz. “Tramiti”, Rocca Sforzesca, Soncino. “Gefühle der Konstruktion”, Museum Rabalderhaus, Schwaz. “Abstrakte Kunst Italiens ‘60-’90”, Dumontkunsthalle, Köln. 1998 “Sogni di carta”, Accademia di Brera Sala Napoleonica, Milano. “Lo spazio ridefinito”, Villa Burba, Rho. “I percorsi del sublime”, Albergo delle Povere, Palermo. “Material Konzept Konstrukt”, Kunstverein Schloss Lamberg, Steyr. “Viaggio in Italia 1998-2000”, da Boccioni a..., Casa del Mantegna, Mantova. “La Sicilia é un arcipelago - I Contemporanei dell’Arte”, Acquario Romano, Roma | Palazzo dei Normanni, Palermo | Teatro V. Emanuele, Messina | Columbus Citizen Foundation, New York. “Arte Italiana. Ultimi quarant’anni. Pittura aniconica”, Galleria d’Arte Moderna, Bologna. 1999 “Figure della costruzione”, Torre Viscontea, Lecco; “Le soglie della pittura Francia – Italia 1968/1998”, Centro Espositivo della Rocca Paolina, Perugia. 2000 “Zwischen figur und Körper”, Städtische Galerie, Rosenheim | Musei Civici Villa Manzoni, Lecco | Städtische Galerie Villa Zanders, Bergish Gladbach. 2001 “Fatti di carta”, Le Pleiadi, Bari. “Materia-Niente”, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia. “Oltre la superficie”, Rocca Paolina, Perugia. “Origini”, Palazzo Spataro, Scicli. “Figure Astratte”, Palazzo Rospigliosi, Roma.


2002 “Mediterraneo sacro” Monastero Benedettini, Catania. “Le voci dentro” Fantauzzi, Palazzo Trinci, Trevi. “Functional Art”, ACF, Bergamo. “Paraxo 2002”, Colla Micheri. “Dal colore al segno”, A Arte Studio Invernizzi, Milano.

2007 - Pino Pinelli con Matteo Galbiati e Sabrina Melesi

2003 “Carlo Invernizzi. Natura Naturans”, Palazzo Trivulzio, Melzo. “Le figure mancanti” Palazzo Bricherasio, Torino. “Opera”, Contemporanea Galleria d’Arte, Palazzolo Acreide. “Skulptur”, Galerie am Lindenplatz, Valduz. “3 x monochrom. Lucio Fontana, Piero Manzoni, Pino Pinelli” Kreissparkasse, Rottweil. “Pittura Analitica”, Castello Visconteo-Sforzesco, Galliate. “Grande segno del mare”, Palazzo Ducale, Gubbio. 2004 “L’incanto della Pittura”, Casa del Mantegna, Mantova. “Pittura ‘70”, Fondazione Zappettini, Chiavari. “Lucidamente” Fortezza del Mare, Isola di Palmaria.

2007 - Pino Pinelli ed Enrico Castellani

2005 “Pittura ‘70”, Galleria Spazia, Bologna. “Figure piane”, Galleria Melesi, Lecco. “XIV Quadriennale di Roma”, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma. “Pittura 70. Pittura e astrazione analitica”, Istituto Italiano di Cultura, Praga. “Un secolo di Arte Italiana”, MART Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Rovereto. 2005-06 “10x10”, Palazzo Strozzi, Firenze.

2007 - Pinelli con Claudio Olivieri e Davide Silva

2006 “Pittura ‘70. Then and now”, Istituto Italiano di Cultura, Londra.

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“Dissonanze”, Maria Cilena Arte Contemporanea, Milano. “Sincretiche Astrazioni” Fondazione Zappettini, Milano. “Sicilia!”, Galleria del Credito Siciliano, Acireale. “Finale 3x”, Kreissparkasse, Rottweil. “Fil Blanc. Gastini, Gaul, Girke, Marsiglia, Pinelli, Radi, Zappettini”, Fondazione Zappettini, Milano. 2007 “La linea analitica della pittura”, Arte Fiera Bologna, Bologna, (Arte Silva, Seregno). “Griffa - Pinelli”, Fondazione Zappettini, Milano. “Dalla Pittura Analitica quattro protagonisti.”, Galleria d’Arte 911, La Spezia. “Schwarz & Weiss”, Kreissparkasse, Rottweil. “35 Anni di Plurima. Enrico Castellani, Pino Pinelli, Claude Viallat”, Galleria Plurima, Udine. “Pittura Analitica. I percorsi italiani” Palazzo della Permanente, Milano.

2009 - Pino Pinelli “Pensare pittura” Villa Croce, Genova

2011 - Pino Pinelli con Claudio Cerritelli. “Tresartes”, Progettoarteelm, Milano

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2008 “arte 70: Pittura Analitica Italiana”. “Documenti di pittura”, Galleria Il Milione, Milano. “La Pittura Analitica, Ieri e Oggi”, Arte fiera Genova. “Analytica”, Annotazioni d’Arte, Milano “Blau”, Kreissparkasse, Rottweil. “Pittura Aniconica. Arte e criticain Italia 1968-2007”, Casa del Mantegna, Mantova. 2009 “Rot”, Kreissparkasse, Rottweil. “Le superfici opache della pittura analitica”, Fondazione Zappettini, Chiavari. “Pensare Pittura – Una linea internazionale di ricerca negli anni ‘70”, Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce. “Le noir absolu et le lecons de ténèbres” Villa Tamaris Centre D’Art, La Seyne sur Mer. “Monocromo. L’utopia del colore”, Convento del Carmine, Marsala. “L’arabesco”,Galleria Santo Ficara Arte moderna e contemporanea, Firenze.


2009/2010 “Premio Terna 02. Energia: Umanità = Futuro: Ambiente. La proporzione per una nuova estetica”, Tempio di Adriano, Roma. 2010 ”Pensando pittura. Gli anni Settanta”, Galleria La Rinascente, Padova / Galleria Anfiteatro Arte, Padova. “Momenti di pittura”, Galleria Gilardi, Livorno. “PITTURA e PITTURA” Analitica e Supports/Surfaces, otto protagonisti tra Italia e Francia. Palazzo Robellini, Comune di Aqui Terme.

“Struttura Pittura”, Palazzo del Duca / MUSIF Museo Comunale di Senigallia, Senigallia. “Astrazione

Siciliana

1945/1968”,

Fabbriche

Chiaramontane, Agrigento. “La presenza della Pittura. Gli anni settanta”. Galleria Arte Studio, Milano. “Rigorismo. Nell’orizzonte del Transpazialismo e oltre”. Galleria Lattuada Studio, Milano | Galleria San Carlo, Milano (2011) | Galleria Antonio Battaglia, Milano (2013). 2011 “Analytische Malerei. 4 Protagonisten aus Italien”, Forumkunst, Rottweil. “Spazialità ritmiche: Griffa e Pinelli”, Galleria Luca Tommasi, Monza. “Attualità Analitiche”, Cavana Arte Contemporanea, La Spezia. “Tresartes”, Progettoarte-elm, Milano. 2012 “Paint”, Lucca Center of Contemporary Art, Lucca. “Trilogia Analitica” (Griffa, Olivieri, Pinelli), Pedana Arte Contemporanea, Caserta.

2012 - Fiera MiArt, Milano

”Superfici sensibili” , CAMEC , La Spezia. “Immagine della Luce”, Villa Clerici , Milano. BAG, installazione, Università Bocconi, Milano. Fiera MiArt, Milano 2013 “1966 – 1876 Milano e gli anni della grande speranza”, BAG, Università Bocconi, Milano. “Io Klimt – Bellezza, splendore, oro”, Palazzo dei Consoli, Gubbio. “Novanta artisti per una bandiera”, Chiostri di San Domenico, Reggio Emilia. ARTEFIERA, Bologna.

2013 - Arte Fiera, Bologna

“E subito riprende il viaggio…” Opere delle collezioni MA.GA., La Triennale, Milano. 89


Pino Pinelli in occasione della mostra personale, “Pino Pinelli� galleria Meta arte contemporanea, Bolzano,1986 90


Bibliografia (essenziale)

1968 - “Pino Pinelli”, (Milano, Galleria Bergamini, 19 ottobre - 8 novembre), catalogo della mostra, testo dell’artista, Milano, Galleria Bergamini, 1968. - M. Portalupi, La Notte, 5 / 3 / 1968 - G. Kaisserlian, Il Popolo, 6 / 3 / 1968 - V. Librando La Sicilia, 7 / 6 / 1968 - A. Pes, La Sicilia, 26 / 6 / 1968 - G. Contarino, La Sicilia, 14 / 8 / 1968 - F. Passoni, L’ Avanti, 20 / 10 / 1968 - D. Buzzati, Corriere della Sera, 28 / 10 / 1968 - R. Degrada, Le Belle Arti, 5 / 3 / 1968 - G. Marussi, Le Arti, novembre 1968 - M. Portalupi, La Notte, 2 / 11 / 1968 - M. De Micheli, L’ Unità, 3 / 11 / 1968 - G. Marinelli, La Voce Repubblicana, 7 / 11 / 1968 - O. Del Buono, Panorama, 7 / 11 / 1968 - A. Natali, N.A.C., 15 / 11 / 1968 - M. Lepore, Arterama, 1968 1969 - “Pino Pinelli”, (Seregno, Galleria d’arte Gi3, 18-30 marzo), catalogo della mostra, testo di Domenico Cara, Seregno, Edizioni Circolo Culturale Artistico Gi3, 1969. - “Pino Pinelli”, (Catania, Galleria Sicilia Arte, 3-13 maggio), catalogo della mostra, testo di Mario De Micheli, Catania, Galleria Sicilia Arte, 1969. - D. Cara, Giustizia Nuova, 15 / 1 / 1969 - A. Fomez, Gala Internazional, febbraio 1969 - R. Campanella, Espresso Sera, 9 / 10 / 1969 - V. Librando, La Sicilia, 20 / 11 / 1969

1970 - “Pino Pinelli”, (Cantù, Galleria Pianella, 31 gennaio - 13 febbraio), catalogo della mostra, testi di Aurelio Natali, Mario Portalupi, Mario De Micheli, Cantù, Galleria Pianella, 1970. - “Pino Pinelli”, (Torino, Galleria d’arte contemporanea Il Punto, dal 14 maggio), catalogo della mostra, testo di

Aurelio Natali, Torino, Galleria d’arte contemporanea Il Punto, 1970.

- “Pino Pinelli”, (Trento, Galleria d’arte “L’Argentario”, 2-15 dicembre, a cura di Aurelio Natali), brochure, Trento, Temi - Tipografia Editrice, 1970. - A. Natali, Opinioni, n. 6 1970 - C. L., La Provincia, 3 / 1 / 1970 - M. R., La Provincia, 11 / 1 / 1970 - C. L., La Provincia, 30 / 1 / 1970 - M. R., La Provincia, 11 / 2 / 1970 - Panorama, 2 / 07 / 1970 - A. Natali, Opinioni, settembre 1970 - R. S., L’ Adige, 8 / 12 / 1970 1971 - “Pino Pinelli”, (Milano, Galleria d’arte Vinciana, 9-29 gennaio, a cura di Gualtiero Schönenberger), catalogo della mostra, Milano, Galleria d’arte Vinciana, 1971. - G. Schönenberger, Mostre e Gallerie, 1971 - D. Buzzati, Corriere della Sera, 19 / 1 / 1971 - M. Lepore, Corriere dell’Informazione, 20-21 / 1 / 1971 - A. Natali, N.A.C., n.3, 1971 - A. Natali, Artstudio rm1, n.1, 1971 - E. G. Roda Uomo e Immagini, n.30/33, 1971 - G. Schönenberger, Forma, n.35, 1971 - Il Cittadino, 11 / 06 / 1971 1974 - “Pino Pinelli”, (Milano, Gastaldelli Arte Contemporanea, aprile), catalogo della mostra, testo di Daniela Palazzoli, Milano, Gastaldelli Arte Contemporanea, 1974.

91


1975 - “Pino Pinelli”, (Udine, Galleria d’Arte Plurima, 10-28 maggio), catalogo della mostra, testi di Daniela Palazzoli, Udine, Galleria d’Arte Plurima, 1975.

1986 - “Pino Pinelli”, (Bolzano, Mèta Arte Contemporanea, 22 marzo - 11 aprile, a cura di Walter Guadagnini), catalogo della mostra, Bolzano, Mèta Arte Contemporanea, 1986.

1976 - Filiberto Menna, “Filiberto Menna über Pino Pinelli”, in occasione della mostra personale (dattiloscritto), (Düsseldorf, Galerie La Bertesca, 19 novembre - 9 dicembre), 1976.

1978 - Filiberto Menna, “Pino Pinelli”, in occasione della mostra personale (dattiloscritto), (Ferrara, Studio Torelli, aprile maggio), 1978.

1979 - “Pino Pinelli”, (Milano, Artra Studio, dal 7 maggio), catalogo della mostra, testi di Silvana Sinisi, Bernard Lamarche-Vadel, Milano, Artra Studio, 1979. “Pino Pinelli”, (Udine, Galleria d’Arte Plurima, 31 ottobre - 20 novembre), brochure, Udine, Galleria d’Arte Plurima, 1979.

1982 - “Pino Pinelli”, Udine, Edizioni Valentino Turchetto, 1982.

- “Pino Pinelli”, (Udine, Galleria d’Arte Plurima, 27 febbraio - 18 marzo), brochure, Udine, Galleria d’Arte Plurima, 1982.

1985 - “Pino Pinelli”, (Udine, Galleria d’Arte Plurima, 12 ottobre - 6 novembre), brochure, Udine, Galleria d’Arte Plurima, 1985.

92

1989 - “Pino Pinelli. Opere recenti”, (Bologna, Galleria Nuova 2000, dal 18 febbraio, a cura di Claudio Cerritelli), catalogo della mostra, poesia di Carlo Invernizzi, Bologna, Galleria Nuova 2000, 1989.

- “Pino Pinelli. Pittura ’89”, (Milano, Galleria del Milione, 18 aprile - 20 maggio), catalogo della mostra, testi di Domenico Nardone, Milano, Galleria del Milione.

1989 - “Pino Pinelli. Pittura”, (Lyon, Galerie Gill Favre, 9 maggio 10 giugno), catalogo della mostra, testi di Hubert Besacier, Lyon, Galerie Gill Favre, 1989.


- “Pino Pinelli. Opere su carta”, (Morterone, Palazzo Municipale, 17 settembre - 30 ottobre), catalogo della mostra, testo di Carlo Invernizzi, Morterone, Associazione Culturale Amici di Morterone, 1989.

1990 - “Pino Pinelli. Opere 1974-1990”, (Udine, Galleria d’Arte Plurima, 28 aprile - 18 maggio), catalogo della mostra, Udine, Galleria d’Arte Plurima, 1990. 1991 - “Pino Pinelli”, (Wien, Galerie Carinthia, 29 novembre - 19 gennaio), catalogo della mostra, Wien, Galerie Carinthia, 1990-91. Giovanni Maria Accame, “Pino Pinelli. Continuità e disseminazione”, Bergamo, Pierluigi Lubrina Editore, 1991. - Mauro Panzera, “Pino Pinelli, un corpo un segreto demone” Titolo, n. 7 pp. 4-7 1992 - “Pino Pinelli. ‘Pittura ’92’”, (Brescia, Galleria Allegrini, dal 14 novembre, a cura di Gian Piero Vincenzo), catalogo della mostra, Brescia, Galleria Allegrini, 1992.

Bergamo, Fumagalli Arte Contemporanea,1994-95.

1995 - “Pino Pinelli”, (Paris, Galerie Lil’Orsay, 5 aprile - 20 maggio), catalogo della mostra, Paris, Galerie Lil’Orsay, 1995.

- “Pino Pinelli. Pittura”, (Kunstverein Ludwigsburg), 5 marzo 23 aprile 1995

1993 Lorenzo Mango, “Pino Pinelli” Titolo n. 12 1993 pp 62-64

- “Pino Pinelli. Corporale”, (Milano, A arte Studio Invernizzi, 30 novembre - 31 gennaio, a cura di Giorgio Verzotti), catalogo della mostra, Milano, A arte Studio Invernizzi, 1995-96.

1994 - “Pino Pinelli. ‘Objekte im Raum’”, (Düsseldorf, Gallery 44, 12 febbraio - 31 marzo), catalogo della mostra, testo di Helme Prinzen, Düsseldorf, Gallery 44, 1994. - “Pino Pinelli. ‘Lavori su carta 1975 - 1993’”, (Osio Sotto, Palazzo Alborghetti, 5-26 giugno), catalogo della mostra, testo di Matteo Saponaro, Osio Sotto, 1994. - “Pino Pinelli. Una pittura plastica”, (Bergamo, Teatro Sociale, 11 giugno - 7 luglio, a cura di Giovanni Maria Accame, Matteo Saponaro); catalogo della mostra,

1996 - “Pino Pinelli. Nel vuoto, la pittura”, (Firenze, Salone Villa Romana - Galleria Santo Ficara, 12 aprile - 18 maggio, a cura di Giandomenico Semeraro), catalogo della mostra, Firenze, Galleria Santo Ficara, 1996.

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- “Pino Pinelli. “‘Pittura’”, (Köln, APC Galerie, dall’8 novembre, a cura di Elmar Zorn), catalogo della mostra, Köln, APC Galerie, 1996.

giugno), catalogo della mostra, testo di Giorgio Bonomi, Rottweil, Forum Kunst Rottweil, 1998. - “Pino Pinelli”, (Roma, Galleria d’Arte Marchetti, 21 novembre - 16 dicembre), catalogo della mostra testo di Giorgio Bonomi, Roma, Galleria d’Arte Marchetti, 1998.

1999 - “Pino Pinelli. Rosso/Blu”, (Bergamo, Galleria Fumagalli, 13 marzo - 18 aprile, a cura di Marco Meneguzzo), catalogo della mostra, Bergamo, Galleria Fumagalli, 1999. - “Pino Pinelli. Nel vuoto, la pittura”, Salone Villa Romana, Galleria Santo Ficara, Firenze. Mostra 12 aprile - 18 maggio 1996.

- “Pino Pinelli. ‘Pittura’”, (Lecco, Galleria Melesi, 30 novembre - 17 gennaio), catalogo della mostra, testi di Luigi Erba, Lecco, Galleria Melesi, 1996-97.

1997 - “Pino Pinelli. Hors cadres”, (Langres, Musée d’Art et d’Histoire, 18 ottobre - 30 novembre), catalogo della mostra, testi di Françoise-Clare Prodhon, Giorgio Bonomi, Langres, Musée d’Art et d’Histoire, 1997.

1998 - “Pino Pinelli”, (Rottweil, Forum Kunst Rottweil, 26 aprile - 7

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- “Pino Pinelli. La forma del colore”, (Gallarate, Civica Galleria d’Arte Moderna, 12 settembre - 10 ottobre, a cura di Giorgio Bonomi), catalogo della mostra, Gallarate, Civica Galleria d’Arte Moderna, 1999.

- Francesca Turchetto, “Pino Pinelli, la tangibile fisicità del colore” Titolo n. 31 pp.20-22 2000 - “Pino Pinelli”, (Milano, A arte Studio Invernizzi, 2 marzo - 6 maggio, a cura di Claudio Cerritelli), catalogo della mostra, Milano, A arte Studio Invernizzi, 2000.


2001 - “Pino Pinelli one on one”, (London, Italian Cultural Insitute, dal 29 novembre), catalogo della mostra, London, Italian Cultural Insitute, 2001.

2004 “Pino Pinelli”, (Valenza Po, Galleria Rino Costa, a cura di Elena Forin), catalogo della mostra, Valenza Po, Galleria Rino Costa, 2004.

2002 - “Pino Pinelli”, (Parma, Galleria d’Arte Niccoli, 5 ottobre - 6 novembre, a cura di Giorgio Bonomi), catalogo della mostra, Parma, Galleria d’Arte Niccoli, 2002.

2005 - “Pino Pinelli. Pittura”, (Firenze, Santo Ficara Arte Moderna e Contemporanea, 22 ottobre - 26 novembre, a cura di Giorgio Bonomi), catalogo della mostra, Firenze, Santo Ficara Arte Moderna e Contemporanea, 2005.

2003 - “Pino Pinelli. L’ombra della percezione”, (Milano, A arte Studio Invernizzi, 6 maggio - 7 luglio, a cura di Luca Massimo Barbero), catalogo della mostra, Milano, A arte Studio Invernizzi, 2003.

“3 x monochrom. Lucio Fontana, Piero Manzoni, Pino Pinelli” (Kreissparkasse Rottweil)

2006 - “Pino Pinelli”, (Firenze, Palazzo Strozzi, a cura di Giorgio Bonomi), catalogo della mostra, Firenze, Palazzo Strozzi, 2006. 2007 - “Griffa - Pinelli”, (Milano, Fondazione Zappettini, 1 marzo 2 aprile, a cura di Giorgio Bonomi), catalogo della mostra, testo di Francesca Pola, Milano, Fondazione Zappettini, 2007. - “Pino Pinelli. Anni ’80”, (Lecco, Galleria Melesi, 24 marzo - 24 aprile), catalogo della mostra, testo di Matteo Galbiati, Quaderni della Galleria Melesi, Lecco, Galleria Melesi, 2007.

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- “Pino Pinelli. La pittura tra frammento e tensione unitaria”, (Milano, A arte Studio Invernizzi, 17 maggio - 6 luglio), catalogo della mostra, testo di Bruno Corà, Milano, A arte Studio Invernizzi, 2007.

- “Enrico Castellani Pino Pinelli Claude Viallat”, (Udine, Galleria Plurima, 6 ottobre - 8 novembre), catalogo della mostra, testo di Federico Sardella, Udine, Galleria Plurima, 2007. -“Pittura Analitica. I percorsi italiani 1970-1980”, (Milano, Museo della Permanente, 30 novembre - 6 gennaio) a cura di Marco Meneguzzo, edizione Silvana Editoriale, 2007. 2008 - “Documenti di Pittura: Griffa Olivieri Pinelli Verna”, (Milano, Galleria del Milione, 15 gennaio - 15 febbraio) catalogo della mostra, a cura di Giorgio Bonomi, 2008. - “Pittura Aniconica. Percorsi tra arte e critica in Italia 1968-2007”, (Casa del Mantegna, Mantova), catalogo della mostra, a cura di Claudio Cerritelli, Milano, Edizioni Gabriele Mazzotta, 2008. - “Pittura - pittura e Astrazione”, (Cremona, Fondazione Città di Cremona, 15 ottobre - 16 novembre), catalogo della mostra, a cura di Flaminio Gualdoni, 2008. - “Pino Pinelli. Pittura”, (Firenze, Santo Ficara Arte Moderna e Contemporanea, 16 febbraio - 29 marzo), catalogo della mostra, a cura di Francesca Pola, 2008.

- Ilaria Bignotti, “Pino Pinelli. Semplicemente Pittura” Artecontemporanea n.10 pp42-45

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- Matteo Galbiati, “Pino Pinelli” Espoarte n. 55 ottobre / novembre pp.95-99 - Francesco Tedeschi, “Pino Pinelli. Astrazione sensibile” Titolo n.55 2007/2008 pp4-7

- “Pino Pinelli. Pittura spaziale”, (Lara e Rino Costa Arte Contemporanea, Valenza Po, 10 maggio - 26 luglio), catalogo della mostra, a cura di Claudio Cerritelli, 2008.

2009 - “La Disseminazione. Esplosione, frammentazione, e dislocazione nell’arte contemporanea” di Giorgio Bonomi, con prefazione di Achille Bonito Oliva, edizioni Rubattino, 2009. - “Pino Pinelli. Pittura 1974 - 2008”

- “Pensare Pittura – Una linea internazionale di ricerca negli anni ‘70”, (Genova, Museo d’Arte Contemporanea Villa


Croce, 8 aprile – 13 ottobre) a cura di Franco Sborgi, Sandra Solimano, con testi di Giorgio Bonomi, Claudio Cerritelli, Marco Meneguzzo, Alberto Rigoni, Franco Sborgi, Sandra Solimano, edizione Silvana Editoriale, 2009.

- “Le noir absolu et le lecons de ténèbres” (Villa Tamaris Centre D’Art, La Seyne sur Mer, 24 aprile – 24 maggio) a cura di Gerard George Lemaire, 2009 - “Monocromo. L’utopia del colore”, (Marsala, Convento del Carmine, 11 luglio – 11 ottobre) a cura di Sergio Troisi, edizione Silvana Editoriale, 2009. - “Premio Terna 02. Energia: Umanità = Futuro: Ambiente. La proporzione per una nuova estetica”, Tempio di Adriano, Roma. 22 dicembre - 15 gennaio 2010 - “Liberi dinamismi della materia. Due modi di fare spazio, ovvero Mario Nigro e Pino Pinelli” di Massimo Donà. “La pittura di Pino Pinelli e la sua apertura all’universo del senso” di Carlo Invernizzi. (Galleria Arsnow Seragiotto, Padova 14 gennaio - 6 marzo) catalogo della mostra. - “Pino Pinelli. L’intorno della Pittura”, di M. Cesarini, Arte Contemporanea n. 26, novembre / dicembre 2010, pp.44-46.

- “Pino Pinelli”, di A. Mugnaini, Flash Art n. 287 ottobre 2010 pp.105. - “Struttura-Pittura” a cura di Maurizio Cesarini, Palazzo del Duca / MUSINF Museo comunale di Senigallia, Senigallia. - Pittura e Pittura a cura di Alberto Rigoni, Palazzo Robellini, Acqui T.

2011 - “Pino Pinelli - Intervista al Maestro”, intervista si A. Alliata Nobili, Arte Contemporanea n. 26, gennaio / febbraio 2011 pp 4-9. - “Pino Pinelli. Oltre la tela, il colore infinito”, B. Buscaroli, Arte n. 450, febbraio, 2011. - “Pino Pinelli. A partire dal colore”, Colossi ArteContemporanea, 2011

2012 - “Pino Pinelli”, C. Marinelli, Titolo n. 3, Inverno - Primanera pp 70 - “Lipari”, Museo Archeologico di Lipari (Messina). 2012

- “Pino Pinelli. Incognita e quanta”, Claudio Poleschi Arte Contemporanea, Lucca. 2012

2013 “Pino Pinelli - Lo spazio tra frammenti e disseminazione”, Conversazione con F. Lucifora, Arte e Critica n. 73, gennaio /marzo 2013. G. M. Accame, “Un pensiero Plurale”, Silvana Editoriale. “Pino Pinelli nelle dimensioni del Sacro”, intervista di M. Galbiati, Titolo n. 5, Inverno / Primavera 2013. “Pino Pinelli. Il mito contemporaneo e Incognita e Quanta”, A. Alliata Nobili, Arte Contemporanea n. 33, febbraio / marzo 2013.

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Edito da: LIZEA ARTE EDIZIONI Finito di stampare nel mese di Ottobre 2013 presso la litografia Li.Ze.A. in Acqui Terme (AL)




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