Zaffaroni intrecci cinetici

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DARIO ZAFFARONI

galleria palmieri



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DARIO ZAFFARONI Intrecci Cinetici

Testo di Stefano Cortina

dal 24 ottobre al 21 novembre 2015

galleria palmieri


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DARIO ZAFFARONI Intrecci Cinetici 24 ottobre - 21 novembre 2015

galleria d'arte palmieri

Testo di: Stefano Cortina Esposizione a cura di: Andrea Palmieri, Dario Zaffaroni

Foto di: Valeriano Borroni, Maurizio Castelli, Dario Zaffaroni Art work: Dario Zaffaroni Stampa: LIZEA - Acqui Terme (AL)

galleria d'arte palmieri Via G. Mameli, 24 21052 Busto Arsizio (VA) Tel. 0331639334 www.galleriapalmieri.it info@galleriapalmieri.it orari: da martedĂŹ a sabato dalle 15.30 alle 19.30

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LINEA COLORE SUPERFICIE di Stefano Cortina

N

on a caso ho voluto parafrasare il titolo del celebre saggio di Wassily Kandinsky pubblicato nel 1925. Dopo novant’anni quella definizione è quanto mai attuale per introdurre la genesi e un’analisi dell’opera di Dario Zaffaroni, legnanese classe 1943. La sua formazione proviene dall’Industrial Design, l’approccio all’arte che ne consegue lo porta alla frequentazione e all’approfondimento di quella generazione che dai primi anni ’60 studia e sperimenta nuovi linguaggi di comunicazione attraverso l’uso di materiali usualmente non consacrati all’arte e che allontanano questi nuovi coraggiosi pionieri dai percorsi della pittura classica come fin allora era concepita. Certo usufruiscono costoro degli studi e delle sperimentazioni, come sempre è stato nel progresso scientifico e culturale di chi li ha preceduti e in un certo qual modo instradati. L’esperienza della Bauhaus segna un’ideale frontiera oltre la quale nascono e prosperano ricerche artistiche neppure strettamente legate ai dettami della scuola di Weimar prima e Dessau poi. Nasce la volontà di andare oltre, di studiare non solo la rappresentazione ma il colore come forma pura d’arte. Da qui la luce e il movimento, l’arte come espressione ottica e cinetica della percezione. Bauhaus, De Stijl attraverso la lezione di Paul Klee, di Wassily Kandinsky, Josef Albers e Laszlo MoholyNagy fino ai padri della Op Art Victor Vasarely e Jesus Rafael Soto. In Italia, negli anni ’60 il giovanissimo Zaffaroni frequenta le avanguardie estreme rappresentate da Dadamaino, cui lo lega un’affinità elettiva, a Gianni Colombo, a Grazia Varisco, a Mario Nigro, a Jorrit Tornquist, solo per citarne alcuni. E fa tesoro dei loro studi avviandosi su quello che fondamentalmente è stato l’indirizzo precipuo della sua ricerca, la ricerca del colore e attraverso la sua percezione il senso ottico e cinetico che ne consegue. Sensibile allo spirito che permea quel fecondo periodo, stringe un profondo sodalizio spirituale con Dadamaino che assiste fino a diventarne cofirmatario in importanti progetti quali “Campo Urbano” a Como il 21 settembre 1969 quando, la sera, vengono disposte sulle acque antistanti la città, presso il molo, circa mille piastrelle galleggianti fosforescenti per una performance artistica che sarà immortalata e consegnata alla storia da Ugo Mulas. O come, l’anno successivo, su invito del Centre National d’Art Contemporain di Parigi la partecipazione al concorso per la decorazione temporanea di Place du Châtelet con 20 “Environment lumino-

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cinetique” dove arrivarono secondi dietro al progetto di Christo. La stessa ricerca e studio scientifico dei colori e delle loro combinazioni fu certamente influenzata dalla straordinaria opera di Dadamaino realizzata nel 1966 e denominata “La ricerca del colore”, cento tavole di Stefano Cortina e Dario Zaffaroni cm 20x20 dove le combinazioni dei colori venivano matematicamente assemblate a formare un’installazione quadrata conservata ora nella sua interezza nei depositi del Mart di Rovereto. Anche da queste esperienze la ricerca di Zaffaroni si indirizza definitivamente agli studi sulla percezione cromatica e cinetica ove la geometria delle linee e la variazione della superficie crea suggestioni ricettive-ondulatorie negli organi visivi di chi si avvicina, percepisce, si muove, vicino e attraverso l’opera fondendosi in un unicum con essa. Scrive Jhoannes Itten nel 1961 nel più importante saggio sul colore “Arte del colore”: “[…] chi vuole esercitarsi nello studio dei colori, dopo aver eseguito alcuni esercizi sui colori primi, può passare a libere combinazioni di colori, ricavati a piacere dalla natura, da capolavori d’arte e da qualsiasi manufatto artistico, in modo da affinare sempre più la propria percezione e controllarla mediante una resa esatta. Come nei processi più delicati di fabbricazione cessa, ad un dato punto, il soccorso delle regole e della ragione e interviene l’intuito dell’individuo, senza cui sarebbe impossibile giungere ai risultati voluti, così le combinazioni e gli accostamenti di colore artisticamente significativi sono realizzabili solo col sussidio di una sensibilità cromatica. In generale la sensibilità al colore è un fatto personale, connesso al gusto soggettivo. […]”. Il che ci conduce al fattore umano, non solo di chi recepisce, ma anche e soprattutto di chi crea, di chi forma e realizza. Dunque non solo mero esercizio scientifico-stilistico ma autentico intervento artistico-pittorico non nel senso delle canoniche tavolozza/tubetti/tela ma nella costruzione di una immagine per una percezione visuale dello spazio e delle vibrazioni cromatiche che il colore induce.

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Dario Zaffaroni nel suo studio

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Intrecci Cinetici

Opere

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Abbinamento cromodinamiche fluorescenti (1973) Carta fluorescente su cartoncino - 31 x 31 cm (la serie completa è composta da 21 opere) - 10 -


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N-60-02-75- ModularitĂ policroma (1975) Carta fluorescente su masonite - 60 x 60 cm

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B-80-05-13- Dinamiche rotatorie complementari (2013) Carta fluorescente su forex - 80 x 80 cm

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N-80-04-13- Modularita cromatica contrapposta (2013) Carta fluorescente su faesite - 80 x 80 cm

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N-35-15-13- Polimodularita bicromica (2013) Carta fluorescente su faesite - 35 x 35 cm

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N-80-01-06- Dinamiche complementari fluorescenti (2006) Carta fluorescente su faesite - 80 x 80 cm

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N-80-05-14- PolimodularitĂ policroma (2014) Carta fluorescente su faesite - 60 x 60 cm

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N-60-14-13- ModularitĂ alternata policroma (2013) Carta fluorescente su faesite - 60 x 60 cm

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N-50-15-14- Dinamiche policrome (2014) Carta fluorescente su faesite - 50 x 50 cm

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B-70-05-05- Modularita circolare (2005) Carta fluorescente su faesite - 70 x 70 cm

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B-60-16-08- Dinamiche bicromiche (2008) Carta fluorescente su masonite - 60 x 60 cm

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B-60-17-05- Dinamiche bicromiche (2005) Carta fluorescente su faesite - 60 x 60 cm

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B-35-19-10- Dinamiche policrome complementari (2010) Carta fluorescente su masonite - 35 x 35 cm B-35-22-13- Dinamiche bicromiche (2013) Carta fluorescente su masonite - 35 x 35 cm

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B-50-12-15- PolimodularitĂ monocroma (Grey) (2015) Carta metallizzata su Forex - 50 x 50 cm

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B-60-06-98- Modularita cmonocroma fluorescente (1998) Carta fluorescente su tavola - 70 x 70 cm

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N-60-21-15- Polimodularita monocroma (Cyan) (2015) Carta fluorescente su faesite - 60 x 60 cm

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E’ impossibile analizzare l’attività artistica di Dario Zaffaroni prescindendo dalla sua provenienza tecnoformativa del design, poiché entrambe sono procedute parallelamente compendiandosi a vicenda. Ed infatti Dario Zaffaroni indirizza la sua attività artistica verso l’ambito della ricerca sulla percezione visiva del colore e come uomo che fa dell’arte partecipa anche a dei collettivi che progettano ambienti e strutture atte a dimostrare l’alienazione ecologico-esistenziale nelle città e campagne (progetto per la Place du Chatelet a Parigi del 1969, come mio assistente a Campo Urbano a Como 1970, a Bad Salzdetfurth in Germania del 1971 per la difesa dell’inquinamento delle miniere di potassio), contribuendo in tal modo ad un lavoro di controinformazione mediante strumenti estetico-psicologici. Ma gli indirizzi di Zaffaroni vertono maggiormente sul proseguo della ricerca metodologica dei rapporti cromo-dinamici, di notevole interesse anche propedeutico, per la verifica di quei fenomeni in cui l’accostamento e l’intersecazione di elementi cromatici a gradiente fluorescente, determinano come risultato la creazione di valori dinamici sempre diversificati. Questo nuovo modo di farci vedere i rapporti cromatici, partendo da cromatismi predeterminati, è la premessa positiva da cui si svilupperanno le successive esperienze e scoperte artistiche di Dario Zaffaroni Dadamaino (Personale di Dario Zaffaroni all’ A.A.L. Legnano - 1973) Caro Dario, quando alcuni anni fa presentai una tua mostra, analizzai precisamente il tuo iter artistico. Per la tua mostra dall’Anna Canali vorrei focalizzare esclusivamente gli sviluppi che si sono suggedutii. Ad un certo punto della tua attività artistica hai razionalizzato il lavoro scegliendo un preciso campo d’intervento: l’interazione cromatica del Dadamaino fluorescente. Hai trovato un modulo, semicilindrico, una semplice striscia di carta modellata e hai impostato l’analisi sviscerando tutti gli accostamenti possibili e verificandone le risultanze. Un’indagine certamente approfondita su un problema specifico, quindi, ponendoti dei limiti, una serietà metodologica. Queste opere, a volte estremamente piacevoli, altre addirittura scostanti per il contrasto cromatico che ne scaturiva, non volevano formulare il “bel quadro”, ma dimostrare le molteplici possibilità dell’interazione cromatica su forme fisse diventandone cromo-cinetiche. Nelle strutture costruttive dei tuoi lavori non ti sei lasciato andare al fare per il fare, ma hai impostato la tua ricerca sui fluorescenti al fine di far prevalere la sensibilità che è insita nella tua natura senza peraltro scardinare il metodo, perché questo presiede sempre le tue scelte. Razionalità e sensibilità quindi: un connubio positivo che libera maggiormente la tua creatività direzionandola verso nuove aperture. Dadamaino (Personale di Dario Zaffaroni da Anna Canali “Arte Struktura”, Milano - (1977)

Quando l’Optical vuole la sua parte. Tra gli anni ’60 e inizio ’70 furono diversi gli artisti che indagarono i fenomeni ottici e psicologici della percezione attraverso la realizzazione di lavori che confluirono nella cosiddetta Arte Cinetica e Optical. Tra i frequentatori dell’avanguardia milanese che si muove in tale ambito, vi è il legnanese e designer Dario Zaffaroni capace di costruire un percorso autonomo iniziato, nei primi anni ’70, con opere definite “Cromodinamiche fluorescenti” ovvero rigorosi rilievi geometrici di forte impatto visivo ottenuti con carta ritagliata, modulata e precolorata fluorescente. Zaffaroni realizza inoltre i lavori definiti “Rulli” che ruotati dallo spettatore determinano una ricomposizione sogettiva preprogrammata. Con tali materiali e l’idea che anche il cosiddetto fruitore debba entrare in relazione dinamica con l’opera, Fabrizio Rovesti (Recensione della Personale di Dario Zaffaroni a Spazio Zero, Gallarate - 2009)

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Per poco che le si guardi, le strutture di Zaffaroni appaiono subito seducenti allo sguardo, alcune al tatto. Le “testure” sono spesso intrecciate tra il concavo e il convesso, i colori si annidano nelle superfici come nettare tra la luce e il buio. E’ ben evidente che l’alveo linguistico di questo artista lombardo è costituito dall’estuario dell’arte del percettivismo, dai molteplici rivoli, dove ai sensi della percezione sono rivolti di solito inviti espliciti di seduzione ottica o sinestesica - ma non solo. Su quest’opera si riversano talora onde di marea pop. Zaffaroni ha la qualità molto personale di intessere le sue superfici mentalmente squillanti di tocchi manuali e riverberi con echi artigianali, diversamente dai principali artisti op e percettivisti Tommaso Trini e Dario Zaffaroni che declinano lo stile high-tech al futuro .......... Si noti ora quanto le superfici strutturali di Dario Zaffaroni siano più riproducibili delle superfici optical o dei congegni cinetici o delle primary structures a scansione topologica – è segno che sui loro piani scorrono sotto traccia elementi di figurazione, brividi di narrazione. Le ondulazioni in pressione fluorescente entro i piani dei suoi cicli di Cromodinamiche occhieggiano come sirene di cui diremmo, al pari dei fotoni, che sono tanto ondulatorie quanto corpuscolari........ Le nostre percezioni amano farsi lussureggianti e non sono soltanto bulbi per il giardinaggio della gestalt...........Torno poi sempre con piacere a uno dei primi cicli “lumino-cinetico” che Zaffaroni mise a punto nel 1969 insieme con Dadamaino, ossia ai Rulli, che sembrano più etnici che optical, ma io considero i più filosofici. Questi “giochi visivi” che altrove definiscono “preghiere”, stanno a significare che – rullandoli – simili oggetti d’arte fanno un pezzo di strada insieme con i loro fruitori. I fedeli dell’arte notano subito la similarità di tali artefatti con i rulli tibetani del buddismo tantrico; quindi si scoprono in attesa delle combinazioni cromatiche che il rullare ha in serbo. Noi ci diciamo cattolici o ebrei per definire un’identità, i buddisti si dicono tali per intendere che loro “sono in cammino”. Gli artisti come Zaffaroni si dicono “ricercatori” senza appartenere a chiese. da “ La seduzione delle superfici” di Tommaso Trini (Personale di Dario Zaffaroni da Cortina Arte Milano -2014 e Frankfurter Westend Galerie di Francoforte - Germania - 2015)

…..nonostante tutto evolva con troppa rapidità, con superficialità colpevole e miope, con scarsa propensione al piccolo e grande sapere…senza l’artigianalità, il mestiere e l’invenzione creativa, il MONDO DELL’ARTE progredisce e si ferma. Un gruppo di ARTISTI ITALIANI, Pittori? Pittori, si, e creativi e ottimisti, di quell’ottimismo un poco infantile ma geniale che vuole affrontare, sfrontatamente, l’ignoto mondo americano. Fanno massa critica e hanno l’ardire di voler esporre negli Stati Uniti d’America in affiancamento l’uno con l’altro, protagonisti in questa avventura, con entusiasmo, coraggio, incoscienza e voglia di affermare che il genio italico continua a generare progenie e coltivare geniali ed allusive capacità creative. Si butteranno allo sbaraglio e saranno premiati dal mercato e dai collezionisti americani, non sempre indulgenti ma sempre perspicaci e lungimiranti…..Buona fortuna. Achille Bonito Oliva (...per gli artisti della Association MiticArt Gallery di New York - 2011)

Hanno scritto o presentato Dario Zaffaroni: Giuseppe Bruno, G.P. Conti, Pedro Fiori, Dadamaino, Melina Scalise, A.Bonito Oliva (per gli artisti della Miticart a New York), Fabrizio Rovesti, Andrea Ferrari, Achille Pedraglio, Susanne Capolongo, Stefano Cortina, Tommaso Trini, Ettore Ceriani.

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BW-60-02-15- ModularitĂ intarsiata (2015) Carta fotografica + fluorescente su masonite - 60 x 60 cm

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B-60-14-14- ModularitĂ intarsiata (2014) Carta fluorescente su faesite - 60 x 60 cm

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BW-60-03-15- Polidinamiche tricromiche (Black-White-Cyan) (2015) Carta fotografica + fluorescente su faesite - 60 x 60 cm

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B-56-01-14- ModularitĂ tricromica (Black-Yellow-White) (2014) Carta fotografica su Forex - 56 x 56 cm

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B-60-15-14- ModularitĂ bicromica (Black-White) (2014) Carta fotografica su Forex - 60 x 60 cm

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BW-50-01-15- PolimodularitĂ bicromica (Black-White) (2015) Carta fotografica su faesite - 50 x 50 cm

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B-40-15-15- ModularitĂ intarsiata (Black) (2015) Carta fotografica + fluorescente - 40 x 40 cm B-40-08-14- Dinamiche monocrome (White) (2014) Carta fotografica - 40 x 40 cm

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ModularitĂ intarsiate (2014-15) Carta fotografica + fluorescente - 40 x 40 cm

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BW-40-09-15- Polidinamiche tricromiche ( Black-White-Yellow) (2015) Carta fotografica + fluorescente su Forex - 50 x 50 cm

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Tavolo d’artista multiplo Ă˜ 90 cm (digital printer su tavola)

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Dinamiche circolari complementari (2013) multiplo, digital printer su Forex - 50 x 50 cm

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Dario Zaffaroni - Collettiva Gruppo Syncron (1975)

Dario Zaffaroni - “X International Malerwochen, Graz - Austria (1975)

Dadamaino conversa con Dario Zaffaroni, Museo di Varese (1986)

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DARIO ZAFFARONI Percorso artistico Dario Zaffaroni, nato nel 1943 a San Vittore Olona (Milano), lavora a Legnano (Milano) si diploma in Disegno Industriale, si avvicina alla pittura con lavori di impronta postinformale tenendo la prima personale nel 1964. Seguiranno altre mostre in diverse località fino al 1968, anno in cui conosce Dadamaino e il suo operare artistico registra una svolta radicale. Con Dadamaino inizia un sodalizio sia umano che artistico sfociato, saltuariamente, suo assistente poi come firmatari di alcuni importanti progetti. Questo, gli permise di conoscere altri artisti dell’avanguardia milanese quali Calderara, Colombo, Spagnulo, Tornquist, Varisco... il contatto e la visione dei loro lavori spinge Zaffaroni alla ricerca di nuovi modi e mezzi espressivi in un susseguirsi di stagioni creative indirizzate verso la percezione visiva. Nel 1969, attratto dai colori fluorescenti, inizia un ciclo creativo basato sul loro utilizzo. Queste prime opere definite “Cromodinamiche-fluorescenti”, eseguite esclusivamente con carte fluorescenti precolorate industrialmente di 10 tonalità. Zaffaroni nel suo studio con Dadamaino La tendenza Optical di quegli anni è alla Dario 1983) base della progettualità di questi lavori, dove la peculiare composizione cromoplastica delle carte, abbinata al cromatismo esaltante del fluorescente, determinano con il muoversi del fruitore una visione optical/cinetica delle opere. In parallelo l'artista sviluppa il ciclo dei “Rulli”, ovvero una serie di lavori realizzati con rulli di cartone rivestiti in più parti con carte fluorescenti disposti secondo una sequenzialità cromatica programmata che permette al fruitore di trasformarsi in protagonista: manualmente lo spettatore scopre le combinazioni che il rullare tattilo-cinetico ha in serbo. Memore degli studi professionali, nel 1969/70, partecipa all'ideazione di ambienti programmati (Environment), e di interventi esterni. In questo ambito Dadamaino lo vuole - 41 -


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come assistente alla manifestazione “Campo Urbano” a Como” ove, di sera, depositano sulle acque del molo circa 1000 piastrelle di polistirolo con grafismi fosforescenti generando così delle incontrollate riflessioni “automotorie ”luminose. In seguito Dadamaino con Zaffaroni, su invito del C.N.A.C. - Centre National d'Art Contemporain, presentano il progetto-idea di (*) 20 “Environnement lumino-cinétique” sur la Place du Châtelet a Parigi, segnalatosi secondo miglior progetto, dopo quello di Christo, su 110 proposti. Nel 1971, Zaffaroni, Dadamaino, e M. Mondani, su invito del Central Artistic Environment del “Catchword Potash Mine” di Bad-Salzdetfurth, città mineraria della Germania, propongono un progetto-idea volto alla difesa dell'eco(*) Maquettes dei 20 “Environnement lumino-cinétique” logia locale. Nel 1972 Zaffaroni, Dadamaino, M. Mondani e G. Cajelli costituiscono il “Collettivo di Controinformazione Milano”, partecipando a diverse manifestazioni artistiche con lavori critici e opinabili dei messaggi pubblicitari e vanificarne l'impatto consumistico. Nel 1973 con il collettivo Artisti del Borgo e il coinvolgimento dei residenti del quartiere Nuova Torretta di Sesto San Giovanni realizzano, al “13° Piazzetta Artisti nel quartiere”, un corridoio/labirinto al cui interno il visitatore co-creatore poteva contrapporre all'iconografia artistica proposta quella della sua realtà quotidiana. Questo intervento (documentato) viene ripresentato da Crispoldi nel 1976 alla Biennale di Venezia / Ambiente come Sociale. Nel 1975, Zaffaroni è presente con 3 opere alla “X Quadriennale Nazionale di Roma “La Nuova Generazione”, contemporaneamente con E. Tadini e C. D'angelo, è tra gli artisti italiani invitati alla “X Internazionale Malerwochen” a Graz, Austria. Ospitato all'Università Agraria di Gleisdorf realizza 5 opere acquisite ed esposte alla Neue Galerie am Landesmuseum Joanneum di Graz, Austria. Esporrà nuovamente alla Neue Galerie nel 1985 a verifica dell’evoluzione creativa avvenuta nel decennio e nel 2008/9 alla grande rassegna “Viaggio in Italia”-Italienische Kunst 1960-1990”. Seguiranno mostre e partecipazioni in varie città nazionali ed estere.

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Negli anni ‘80, il prosieguo delle ricerche Cromodinamiche gli consente di raggiungere significativi esiti sia artistici che analitici sull'impiego dei colori fluorescenti. Parallelamente e sentita l'esigenza di spostare la creatività anche verso espressioni più incontrollate e accidentali, elabora un nuovo ciclo di lavori cromo-optical basato sull'iterazione del segno “X” casualmente colorato su un'area prestabilita fino a ricreare una campitura definita “Superficie cromatica indeterminata”. Gli anni ‘90 l’attività artistica di Dario Zaffaroni si integra con quella di Art Director nel campo del design, grafica, advertising e fotografia impegnandolo saltuariamente anche all’estero. Su committenza del GMR group, coordina: in Sud Africa le riprese del video “I Lucchesi nel Mondo”, alle Seychelles cura il packaging della della Tea Company, di Finanziarie, e Resort, realizza il libro fotografico “Images”, e in Svizzera fotografa l’esibizione della band Seychellese al Festival di Montreaux. Negli anni a venire Zaffaroni, lavora principalmente in Italia. Rimasto attratto dalle geometrie coloristiche etniche dei Ndebele viste in Sud Africa, sviluppa con nuovi criteri i lavori delle Superfici cromatiche indeterminate realizzandole esclusivamente attraverso il computer. Il prosieguo di questa ricerca si evolve negli anni 2000 nel ciclo definito “Codice Cromatico Indeterminato” ove una sovrapposizioni di elementi segno-cromo-grafici, su campiture cromatiche, evidenziano un’immaginaria mappa codice-cromo-genetico. Collateralmente alle nuove ricerche sviluppate, in tutti questi anni, Zaffaroni non ha mai interrotto la creazione delle sue originali ed esclusive opere fluorescenti, evolvendole sempre da nuove basi espressive contemporanee evidenziabili nei recenti lavori ove miniincastri cromatici si intersecano su modularità monocrome.

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Dario Zaffaroni, Marina Apollonio

Dario Zaffaroni, Grazia Varisco

Dario Zaffaroni, Marcello Morandini

Alberto Biasi, Dario Zaffaroni

Jorrit Tornquist, Dario Zaffaroni, Renzo Dell’Acqua

....ricordando il grande Elio Fiorucci (2013)

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Principali esposizioni e partecipazioni 1964 1965 1966

1967 1968

1969

1970

1971

1972

1973 1973

1974

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Club le Muse (1a personale), Legnano - MI VII° Premio Nazionale Bice Bugatti, Nova Milanese - MI Premio del Carroccio, Legnano - MI Premio Magenta, Magenta - MI Premio Nazionale Disegno, Busto Arsizio - VA VIII° Premio Nazionale Bice Bugatti, Nova Milanese - MI Club Le Muse, Galleria INA, Legnano - MI Artisti al Teatro La Torre, Rescaldina - MI Premio FDH, Targa “IL GIORNO”, Como Personale, Galleria Internazionale, Legnano - MI Salon ‘68, Colombes - Francia Personale A.A.L., Legnano - MI Premio Castellanza, Castellanza - VA Campo Urbano Como (assistente a Dadamaino), Como Rassegna Artisti Italiani, Museo Puskin, Moskau - Russia Mostra “Il pittore in studio”, Magenta - MI Galleria Il Brandale, Savona “Environnement lumino-cinétique”, Paris -Francia C.N.A.C. Centre National D'Art Contemporain, Paris - Francia “Fuoco e schiuma” (intervento esterno), S. Angelo Lodigiano - MI Galleria Shop-Art, Milano Personale, Galleria Il Barba, Castellanza - VA Amis des Art, Colombes - Francia Galleria La Darsena, Milano Catchword Potash Mine, Bad-Salzdetfurt - Germania Personale, Galleria Maggiolini, Parabiago - MI Personale, Villa Durini, Gorla Minore - VA Galleria Impact, Lausanne - Svizzera “Attention” (mostra itinerante), Basel - Svizzera Rassegna Arte Contemporanea, Napoli Personale, A.A.L., Legnano - MI Artisti nel quartiere (Premio Piazzetta), Sesto San Giovanni - MI Operatori Sincron, A.A.L., Legnano - MI Galleria 2B (omaggio a Paolo Scheggi), Bergamo Arte Contemporanea ‘73, Museo Civico, Bologna Galleria Civica d'Arte Moderna, Legnano - MI “Rassegna” Museo Civico, Reggio Emilia Personale, Galleria La Pensilina, Legnano - MI Personale, Galleria 2B, Bergamo Studio Casati “Zaffaroni, Minoli, e Squatriti”, Osnago - CO X Quadriennale d’Arte di Roma (La nuova generazione), Roma

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Catalogo

Zaffaroni da PALMIERI

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• Galleria Uxa, Novara • XX Premio Termoli, Termoli - CB • Galleria Arte Struktura, Milano • X Internationale Malerwochen, Gleisdorf - Graz - Austria • Neue Galerie am Landesmuseum Joanneum, Graz - Austria 1976 • Attrezzi di Dinamica Artistica, Palazzo Municipale, Lonato - BS • Personale, Galleria Arte Struktura, Milano • Personale, Centro Santelmo, Salò - BS • La Biennale 1976 / Ambiente come Sociale / Giardini di Castello, Venezia 1980 • Artisti delle Malerwochen, Neue Galerie am Landesmuseum, Graz - Austria 1981 • Personale, Hotel Danzille, Mahe - Seychelles Island • 10 anni di Galleria Arte Struktura, Milano 1982 • Art Director for Syncronia, Milano 1983 • Art Director for GMR Group, Mahe - Seychelles Island 1985 • International Ecology Mail Art Project, Varese 1985/92 • Scambio di Mail Art con artisti internazionali 1986 • Art Director for GMR Group, Johannesburg -Sud Africa 1987 • “Images” Photo/book, for GMR Group, Seychelles Island 1992 • “I Lucchesi nel Mondo” video for GMR, Johannesburg - Sud Africa 1993 • Art Director for GMR Group Europe, Lugano - Svizzera 1996 • Studio RC, Mahé - Seychelles Island 2001 • “Il Colore delle ciminiere”, Palazzo Leone da Perego, Legnano - MI 2004 • Rassegna arte ‘70, L’atelier di Jo, Varese 2005 • “Gli Artisti dell’Artistica”, Museo Pagani, Castellanza - VA 2006 • “Silenzi & Sogni”, Famiglia Legnanese, Legnano MI 2007 • “Segno & Colore”, Convento Frati Cappuccini, Cerro Maggiore - MI • ‘60 anni dell'Artistica, Palazzo Leone da Perego, Legnano - MI 2008 • “Idoli Pagani”, Museo Pagani, Castellanza - VA 2008 • “Viaggio in Italia - Italienische Kunst 1960-1990”, Neue Galerie am Landesmuseum, Graz - Austria 2009 • “L'Avanguardia delle Avanguardie”, 2B Boggi Arte, Bergamo • Personale, “Two Cycles”, Spazio Zero, Gallarate - VA • Personale, “Punti di (s)vista”, Galleria Arte e Dintorni, Como • “Ars gratia artis”, Museo D'arte Moderna Pagani, Castellanza - VA • Galleria Kanalidarte, Brescia • “I muri dopo Berlino”, Spazio Tadini, Milano 2010 • “Acquisizioni”, Civico Museo Parisi-Valle, Maccagno - VA • AAM Fiera Arte Accessibile, Milano • “START” SKY canale 882 by Galleria Uno, Roma • “I muri dopo Berlino”, Promenade Gallery Contemporary Art, Vlore - Albania • “Segni & Sogni”, Palazzo Chigi, San Quirico d'Orcia - SI • “I muri dopo Berlino”, Antica Chiesa, Cologno Monzese - MI

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Catalogo

Zaffaroni da PALMIERI

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• “...tutto scorre...” Villa Rusconi, Castano Primo - MI • Personale, “giochi VISIVI”, Spazio Tadini, Milano • BAF Arte Fiera by 10 A.M. ART, Bergamo • “Insieme nel Colore”, Villa Pomini, Castellanza - VA • International ARTEXPO, New York - USA • Palazzo Comunale, Cerro Maggiore – MI • Personale, Sala Vip Clementi, Aeroporto della Malpensa di Milano • Expo Arte Piacenza by “10 A.M. ART”, Piacenza • Personale, MITICART Gallery, 5th Avenue, New York – USA • Arte Fiera by 10 A.M. ART, - Brescia • “Quelli di New York”, Sesto Calende - VA • "Ad libitum", Fondazione Bandera, Busto Arsizio - VA • BAF Arte Fiera by 10 A.M. ART, - Bergamo • SKY canale 912 by Galleria Uno, Roma • Personale,"Colore (in)forma", Biblioteca Comunale - Vanzaghello - MI • “Italian Exportable Art” Arsago Seprio - VA • “Prospettive D’Arte” - Villa Rusconi, Castano Primo - MI • Personale, Galleria Proposte d’Arte, Legnano - MI • “Trilogia”, Museo Civico Castello di Masnago, Varese • "Piccolo Formato" Spazio Zero, Gallarate - VA • "AAM" Fiera Arte Accessibile, Milano • "Tavolo D'Artista", c/o BAF, Busto Arsizio, - VA • Personale LINK ART FAIR by Concept 4d, Hong Kong • "Incontri D'Arte", Castello Visconteo, Legnano - MI • Personale, Galleria BIM Banca Intermobiliare Suisse, Lugano - Svizzera • A.A.L. Pinacoteca del Castello, Legnano - MI • "Brain Storming”, Studio 2B – Boggi Arte, Bergamo • “Rinnovarte 2013”, Palazzina ex APT, Varese • Personale, “Geometrie cromo-cinetiche”, Cortina Arte, Milano • Personale, “Colore in(forma)”, Spazio Pedraglio, Como • A.A.L. Villa Pomini, Castellanza – VA • “Rinnovarte 2014” Palazzo ex APT, Varese • “Mondiali ad Arte” Chiostro di Voltorre, Gavirate – VA • “Arte Eterna Utopia”, Sala Fabbriceria del Duomo, Pienza – SI • Studio 2B, (omaggio ad Achille Cavellini) Boggi Arte, Bergamo • A.A.L. Pinacoteca del Castello, Legnano - MI • Personale “Kinetische Geometrien”, Frankfurter Westend Galerie, Frankfurt am Main - Germania • Personale, Spazio Espositivo PwC, Milano • “ARTEXPO”, Museo Civico Castello di Masnago, Varese • Monastero di Cairate - VA • Personale Galleria Palmieri, Busto Arsizio - VA

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Zaffaroni da PALMIERI

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Finito di stampare nel mese di ottobre 2015 presso la Litografia LIZEA - Acqui Terme - AL PRINTED IN ITALY Š 2015

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