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2.6. Un’esperienza dialogica di verità

tere, a tale proposito, sulla necessità di dare spazio alla pluralità dei linguaggi e di non vivere la loro associazione in maniera passiva o solo convenzionale. Contemporaneamente, nel caso dell’insegnamento della filosofia, l’approccio ludico permette agli studenti di riappropriarsi diversamente della dimensione filosofica, favorendo la loro diretta partecipazione alla discussione di questioni e di problemi. In sintesi, esso offre la possibilità di una filosofia per tutti e di tutti, che entra in dialogo con il passato, ma anche con il futuro.

2.6. Un’esperienza dialogica di verità

Abbiamo lasciato volutamente per ultimo il motivo primo per il quale adottare o provare questo metodo: il gioco è una di quelle esperienze extrametodiche di verità delle quali parla Gadamer in Verità e metodo6, esperienza che apre, e quindi offre, la possibilità di comprendere la struttura stessa dell’esistenza.

I “bei giochi”, come li definiva Platone nel Fedro (276b-277), si accomunano al filosofare, in quanto orientano verso la ricerca della verità. La dimensione ludica, infatti, risponde all’esigenza di riflettere su questioni di significato e di valore, a partire dal senso comune e dal vissuto degli studenti. Il gioco, la paidía, è d’altra parte radicalmente connesso con la paidéia, con la possibilità, quindi, di formare e di educare. È un modello di libertà e al tempo stesso di razionalità, in quanto, come insegnano i teorici del gioco stesso, esso trova la sua realizzazione in sé: non è subordinato (come, per esempio, il lavoro) ad altro, ma allo stesso tempo ha delle regole precise, dei limiti, che lo fondano razionalmente.

Per tutte queste ragioni, la didattica ludica fa in modo che la classe si trasformi in una comunità in apprendimento, in dialogo, con l’insegnante ma, anche e soprattutto, con i filosofi.

Il gioco, inoltre, per dirla con Ricoeur, ci aiuta a cogliere l’importanza metodologica di riappropriarci del simbolico; è l’occasione per far vivere a studenti e studentesse anche una certa “prassi” filosofica: e proprio così comprendere che la filosofia è un sapere che “tras-forma” l’esistenza.

6. Cfr. H.G. Gadamer, Verità e metodo, trad. it. e cura di G. Vattimo, Bompiani, Milano 1983. L’ontologia del gioco di Gadamer fa da cornice teorica al metodo di PhL. Rimandiamo, per un approfondimento su questo, al Quaderno Loescher “Philosophia ludens” per le scuole di ogni ordine e grado. Manuale di base per gli insegnanti, cit. 27

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