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n°2 - Febbraio 2018
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Elezioni 2018 La guida al voto
VALSESIA-NOVARESE
Le rubriche dei Sindaci
REPORTAGE
Si cerca petrolio “Non è il Texas”
PORTAFOGLIO
2018 tra rincari ed esenzioni
PSICOLOGIA
Migliorare il rapporto di coppia
Il valzer delle promesse. La certezza dei rincari A pagina 2
C
Pagine 5, 7, 13
A pagina 3
Pagine 22, 23
A pagina 18
Tra promesse credibili e promesse ”fantasiose” c’è una certezza: i rincari praticati. Bollette, pedaggi autostradali e molto altro nel 2018 i risiamo: arrivati in prossimità delle Elezioni, ogni schieramento dà il via al valzer delle promesse. Infatti, in molti sembrano abbiano iniziato il gioco “a chi la spara più grossa” contemporaneamente tenendo d’occhio i sondaggi, per vedere se l'ultima trovata ha portato gli effetti desiderati. Eppure, riuscire a discernere tra promesse credibili e promesse “fantasiose” non è così scontato; partiamo dunque da una certezza: i rincari praticati. Se i salari salgono solo rispettando l'indice Istat, perché i rincari di luce, gas, autostrade, assicurazioni e quant'altro crescono dal 5% sino a raggiungere le due cifre? Come si può pensare che il potere d'acquisto rimanga favorevole agli utenti, se da quando siamo entrati nell'euro gli stipendi sono rimasti
pressoché invariati, mentre le merci ed i servizi sono piú che raddoppiati ed in diversi casi anche triplicati? Purtroppo sino a quando non si capirá che l'unico modo per far ripartire tutto é dare più denaro in busta paga, non andremo da nessuna parte. Invece si é pensato di fare ripartire l'economia mondiale indebitando la gente. Ora sono tutti indebitati: per la casa, la macchina, gli elettrodomestici, i viaggi, i telefonini, e così via. Le famiglie sono ingessate dai debiti ed i salari sono fermi dai primi anni 2000. A ciò si aggiun-
gono i provvedimenti che hanno indebolito ancora maggiormente gli
italiani; ad esempio la legge Fornero: condivisibile l'intento (ovvero
ridurre la spesa per le pensioni) ma il problema previdenziale italiano non può essere risolto mandando in pensione i lavoratori sempre più tardi, con la scusa di un’aspettativa di vita sempre più lunga. Così facendo ci troveremo, fra un po' di anni, con tantissimi anziani che ancora lavorano e che quindi, loro malgrado, sottrarranno posti di lavoro ai giovani e non avranno nemmeno più il piacere di fare i nonni. A proposito dei tantissimi giovani disoccupati o “parcheggiati” nelle università, non é certo garantendo il paga-
mento dei contributi alle aziende per tre anni, che si aumenta la loro prospettiva occupazionale. Infatti, scaduti i tre anni, quanti di questi giovani resteranno ancora occupati? In generale, poi il lavoro é sempre più precario ed i contratti ancora maggiormente ballerini. A volte ci viene da chiedere: ma se queste cose le vediamo noi, come fanno a non vederle coloro che abbiamo votato per rappresentarci e risolvere i problemi? Sicuramente la “furbizia” di alcuni eletti e la troppa noncuranza di molti elettori hanno causato un danno enorme; non si spiega altrimenti perché, invece di migliorare, il paese Italia sia da anni in questa situazione. Buon voto a tutti! R.C.