l'Opinionista news Aprile 2021

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Mensile N. 2 - Aprile 2021 Anno V

lopinionistanews.it

IN PRIMO PIANO

Vitamina D, la chiave per la salute

Covid: la vitamina D aiuterebbe a prevenire le forme più gravi Covid-19 più compromessi".

Ha suscitato grande interesse lo studio retrospettivo su 52 pazienti, che ha visto la collaborazione dell’Istituto superiore di sanità (Iss), dell’ospedale Sant’Andrea di Roma e di altre istituzioni, pubblicato sulla rivista 'Respiratory Research'. Infatti, la ricerca ha evidenziato che: avere una carenza di vitamina D (VitD) sembra predisporre, nelle persone che hanno contratto il coronavirus, a una malattia più grave, ovvero a "stadi clinici di

Per lo studio sono stati arruolati 52 pazienti affetti da Covid-19 con coinvolgimento polmonare (27 femmine e 25 maschi, l'età mediana era di 68,4 anni). I livelli di vitamina D erano carenti (sotto 10 ng/ ml) nell’80% dei pazienti, insufficienti nel 6,5% e normali nel 13,5%: "Recenti osservazioni hanno dimostrato che la vitamina D non è un semplice micronutriente coinvolto nel metabolismo del calcio e nella salute delle ossa, ma svolge anche un ruolo importante come un ormone pluripotente in diversi meccanismi immunologici. L’insufficienza di VitD è stata collegata alle infezioni virali del tratto respiratorio inferiore e all'esacerbazione delle malattie polmonari ostruttive croniche e dell'asma. Inoltre, i soggetti con bassi livelli di vitamina D al momento del test Covid-19 erano a più alto rischio di essere positivi rispetto ai soggetti con sufficiente stato di VitD". Gli studiosi sono cauti: "L'effetto della carenza di VitD nella progressione del

Covid-19 o nella gravità della malattia è ancora da valutare ma i nostri dati sottolineano una relazione tra i livelli plasmatici di vitamina D e diversi marcatori di malattia". Sempre a proposito della vitamina D, la Fondazione AIRC riporta che è essenziale per la salute dell’apparato scheletrico e secondo un recente articolo pubblicato sull’International Journal of Molecular Sciences potrebbe anche facilitare lo sviluppo e la progressione di disturbi cardiovascolari, diabete, malattie autoimmuni e cancro. Altri studi, evidenzia ancora l’AIRC, hanno suggerito invece un legame tra bassi livelli di vitamina D e sviluppo di problemi cardiovascolari o aumento del rischio di sclerosi multipla nelle donne. Inoltre, viene riportato che il 90 per cento del fabbisogno di questo composto si ottiene grazie all’esposizione al sole, anche se la sua sintesi da parte dell’organismo dipende da numerose variabili. La fondatrice del Giornale l’Opinionista news Sabrina Marrano

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QUELLI CHE FANNO

4,5 milioni per l’edilizia scolastica 4.5 milioni: questo è il contributo ministeriale arrivato nel novarese grazie al lavoro del Consigliere della Provincia di Novara Andrea Crivelli. Somma che verrà utilizzata, per importanti lavori di manutenzione e messa in sicurezza delle scuole superiori della Provincia. continua a pagina 11

IMPRESA CONSAPEVOLE

Notari: «Vaccini per ripartire» Andrea Notari, Presidente dei Giovani Imprenditori piemontesi, segnala la richiesta che sottoponeva la sua proposta di coinvolgere nel piano di vaccinazione regionale i medici del lavoro. continua a pagina 13

LA NOSTRA SALUTE

Allergie: i rimedi di K. Picchetti Finalmente siamo arrivati allo sbocciare della primavera. Non per tutti però la stagione è piacevole. Per chi soffre di allergia ai pollini questo è l'inizio di un periodo caratterizzato da fastidiosi episodi che rovinano la

piacevole sensazione di risveglio che ci dona la primavera. Già verso la seconda metà di febbraio cominciano a vagare nell'aria i pollini di betullacee e noccioli, dando inizio ai primi episodi allergici. continua a pagina 18

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NEXT GEN

Cavó lancia sul mercato il "portafoglio 4.0"

La startup biellese progetta il portafoglio di lusso con l'intelligenza IoT portando al sicuro le carte di credito Internet of Things, nella versione italiana Internet delle Cose (IoT), è la nuova tecnologia avanzata che sviluppa al massimo livello l'essenza della comunicazione in rete, al fine di consentire l'interazione tra oggetti - ad esempio utilizzati per la pianificazione e la sicurezza - con l'obiettivo di facilitare le persone nella loro quotidianità e le imprese nella gestione aziendale. In questo modo, quindi, qualsiasi oggetto diventa capace di interagire in rete, partecipando così alla creazione di processi digitalizzati, flessibili e quindi intelligenti. Sempre grazie all'Internet delle cose, per esempio, è stata sviluppata la tecnologia RFID (radio-frequency identification): un sistema di comunicazione automatica tra dispositivi che abilita una serie di comunicazioni e funzionalità. Creata la tecnologia con un fine positivo però, come spesso acca-

de, c'è chi la utilizza con scopo negativo; infatti, il sistema RFID, emettendo in maniera passiva i dati presenti sulle carte, rende quest’ultime più vulnerabili. Si rende così necessario sviluppare, passo a passo, anche un'innovazione tecnologica che assicuri maggiore sicurezza. In questo senso si è mossa la ricerca di Atech, la startup italiana fondata a Biella (Piemonte) da Rodrigo Salminci e Federico Novello. Infatti, il team Atech ha progettato il portafoglio di lusso dotato di intelligenza IoT, ovvero di un tracker Bluetooth che, collegato ad un'applicazione da scaricare sul proprio smartphone, consente, grazie ad un segnale sonoro, una localizzazione immediata in caso di smarrimento. Inoltre, il prodotto è caratterizzato da una potente schermatura RFID, che, emettendo onde radio, assorbe e respinge i segnali emessi dagli altri dispositivi di ricezione,

proteggendo così le carte di credito contactless in modo efficace dai tentativi di clonazione. A contraddistinguere ulteriormente il portafoglio progettato da Atech sono i materiali di alta qualità e l'elegante design studiato nei minimi dettagli, come ad esempio la banda fosforescente che, illuminandosi al buio, ne consente il facile ritrovamento. Il portafoglio progettato da Atech viene proposto sul mercato con l'innovativo brand Cavó Accessori - proprio a sottolineare la dimensione di sicurezza completa che questo prodotto garantisce. Cavó Accessori è il primo brand di lusso italiano a proporre oltre al portafoglio, anche portachiavi e borse intelligenti. Ufficio Stampa Sibillamedia atechcavo.it Sopra la pochette donna e sotto il portafogli donna

«Per Cavó Accessori ci ispiriamo a Olivetti» Come il grande Olivetti anche la startup Cavó Accessori segue la strada dell’imprenditoria “diversa”

A sinistra Federico Novello, a destra Rodrigo Salminci

Ci sono imprenditori che hanno cambiato il modo di concepire l’impresa e l’impatto di quest’ultima nella società. Ad esempio, Adriano Olivetti (19011960), industriale di Ivrea, imprenditore, ingegnere, editore e politico, che ha dato forma a una nuova visione della vita di fab-

brica, mettendo al centro il benessere dei lavoratori con il risultato di ottenere oltre che vantaggi per l’azienda, anche persone più felici all’interno della comunità. Per Olivetti, l’imprenditore di successo doveva puntare all’eccellenza dei suoi prodotti sia nel

design che nella tecnologia. Infatti affermava: “La fabbrica non può guardare solo all’indice dei profitti. Deve distribuire ricchezza, cultura, servizi, democrazia” e inoltre aggiungeva: “Spesso il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha vo-

glia, capacità o coraggio di fare. Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia a lavorarci. E allora può diventare qualcosa di infinitamente più grande”. Come il grande imprenditore anche la startup Atech - rivelano i soci fondatori Rodrigo Salminci e

Federico Novello - parte dall’idea e dal sogno di realizzare qualcosa di diverso, di gran classe, funzionale ed unico. Infatti, al centro del loro progetto - con il brand Cavó - si trova un sistema brevettato che porta per la prima volta la sicurezza degli accessori ad un livello davvero futuristico, mettendo particolare attenzione a rendere davvero funzionale e tecnologico un oggetto di design. Finora nel settore della moda si sono susseguiti cambiamenti di tendenza, di stile e di tessuti ma a Cavó va il merito di aver inserito per primo una componente tecnologica che ha rivoluzionato il concept degli accessori. Grazie all’Internet of things, portafogli, borse e portachiavi sono adesso in connessione con lo smartphone, potenziando così la funzionalità e la sicurezza degli oggetti. Una vera rivoluzione nel mondo fashion che nasce da una concezione di impresa “olivettiana”, così

come esplicitano Salminci e Novello: «La figura di Olivetti ci ha sempre appassionato e ci siamo liberamente ispirati a lui nel creare un modello d’impresa innovativa che sia anche socialmente responsabile - proseguono - Non serve andare oltre Oceano per trovare modelli perseguibili e il grande Olivetti ne è una dimostrazione. Noi vogliamo ricordarlo». Così come Olivetti, infatti il brand Cavó non nasce nei laboratori incastonati tra i grattacieli di Tokyo o tra i ripidi sali e scendi delle strade di San Francisco ma nel territorio italiano che da sempre è stato culla di sognatori e avanguardisti: Cavó nasce a Biella, una città piemontese, con un patrimonio storico- culturale immenso quindi un ambiente ideale per sentirsi ispirati e motivati. Ufficio Stampa Sibillamedia atechcavo.it


L'ECCELLENZA DEL MESE

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Dreamet Srl brevetta Cortenox®, il Corten 4.0 La versione "inox" dell'acciaio Corten, a differenza di quest'ultimo, è utilizzabile a contatto con il cibo

L'ing. Federico Raviolo

Dalle facciate degli edifici, ai pavimenti, fino alle cucine e a tutti gli oggetti che vengono a contatto con i prodotti alimentari: sono i metalli di DremetSrl, startup innovativa ad alto contenuto tecnologico, nata dallo studio e dall'intuito imprenditoriale di due ingegneri modenesi che stanno così rivoluzionando il concept del metallo applicato all'architettura, all'interior design e all'oggettistica. Infatti, prima di Dreamet Srl, l'applicazione del metallo in questi settori aveva dei fastidiosi limiti di funzionalità e di personalizzazione. Basti solo pensare all'acciaio Corten, tanto apprezzato da architetti e committenti privati, quanto sconsigliato in contesti domestici e a contatto con alimenti - come in cucina - a causa dello sfarinamento dell'ossidazione e, a contatto con l'acqua, del rilascio di ioni di ferroche cadendo provocano macchie rossastre (colate di ruggine) sulle superfici adiacenti. Grazie a un decennio di sperimentazioni, di tesi di laurea, dottorati di ricerca e borse di studio, la startup di Modena oggi propone una soluzione

tecnologica brevettata che rende illimitate le possibilità di applicazione e di personalizzazione dei metalli. Ovvero, con le superfici di metallo di Dreamet Srl è possibile realizzare facciate di edifici, pavimentazioni, cucine, complementi d'arredo e oggetti che entrano a contatto con prodotti alimentari, senza temere gli effetti del tempo sull'esteticità grazie alla caratteristica di anti-corrosione. Inoltre, ogni metallo può assumere numerose finiture e può essere nobilitato con qualunque tipo di effetto decorativo. Ciò rappresenta una vera rivoluzione in diversi settori: pensate ad esempio alle seconde case al mare, dove la salinità interviene pesantemente nella modifica dei rivestimenti; oppure agli edifici storici e di pregio, dove la resa decorativa deve perdurare nel tempo. Immaginate poi, l'ampiezza di applicazione nel settore dell'interior design, dove l'architetto può progettare pavimenti in metallo, boiseries, tavoli e ogni altro tipo di complemento d'arredo con numerose finiture e decorazioni infinite. Oppure, ancora, al settore dell'Horeca, dove si può realizzare in metallo re-

sistente, anticorrosione e finemente decorato ogni elemento. Non è un caso dunque che, ad aver scelto i metalli di Dreamet Srl, oltre a progettisti e privati, siano già diverse importanti aziende internazionali e la Sopraintendenza per il rifacimento di beni architettonici storici patrimonio dell'Unesco. Un esempio per tutti di come la startup modenese abbia rivoluzionato il settore dell'applicazione dei metalli, è il Cortenox®, ovvero la versione "inox" dell'acciaio Corten (www. inox-corten.it) utilizzabile in qualunque tipologia di contesto, sia per esterni, che per interni ed a contatto con il cibo. Inoltre, merita segnalazione anche Calaminox®, l'acciaio inox di colore blu scuro, effetto "Calamina" ma, al contrario di quest'ultima, applicabile anche in esterno senza necessità di protettivi. Ancor più straordinario è il procedimento attraverso cui il materiale viene reso così resistente quanto versatile: coperto da segreto industriale, non fa uso di acidi, laser, inchiostri e bagni galvanici. In generale non utilizza sostanze

pericolose. La metafora che Federico Raviolo Socio Amministratore utilizza per far comprendere facilmente il processo produttivo è: "Come fosse una tatuaggio dentro il metallo". Ed a proposito di quest'ultimo, è bene sottolineare che può provenire da altri contesti di utilizzo ed essere a fine vita, in quanto questa lavorazione ne consente il riciclo. Un approccio dunque, oltre che innovativo, anche ecologico, suppor-

Alcuni esempi di utilizzo degli innovativi metalli di Dreamet Srl

tato anche dalla scelta di alimentare l'intero stabilimento produttivo di Dreamet Srl con un sistema di pannelli fotovoltaici che soddisfano il completo fabbisogno energetico aziendale. Per tutti questi motivi, Dreamet Srl ha già ricevuto numerosi riconoscimenti nazionali, come ad esempio il premio di CNA come "Miglior Startup", rappresentando oggi il fiore all'occhiello dell'ingegneria italiana dei materiali.

DREAMET SRL Sede Legale Via Pier Paolo Pasolini23 – Modena Sede Operativa/Showroom: Via Livingstone 13 – Modena 41123 Tel- 3518666709 info@dreamet.it www.dreamet.it IG: dreamet_srl FB: @dreametsrl I.P.

Sabrina Marrano


VIRTUOSI IN COMUNE

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Comuni con Consip evitate un danno erariale Scegliere Consip rispetto al libero mercato, una garanzia che mette al riparo gli Enti dalla Corte dei Conti

A sinistra Gabriele Battaglino

Quando si parla di risparmi nelle utenze della Pubblica Amministrazione, una menzione particolare va fatta per Consip (Concessionaria Servizi Informativi Pubblici). Società per azioni partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, l’azienda permette agli Enti Locali - tramite bandi per la fornitura delle utenze - l'approvvigionamento di queste ultime, consentendo alle Amministrazioni di beneficiare di prezzi più vantaggiosi e di ridurre gli oneri connessi alla gestione autonoma delle procedure contrattuali.

da realizzarsi anche tramite l’uso di strumenti e procedure informatiche, è stato avviato dal legislatore con la legge n. 488/1999, meglio nota come legge finanziaria 2000.

Ed è nello stesso anno che il “programma per la razionalizzazione degli acquisti della P.A.” è stato messo in opera con lo scopo precipuo di razionalizzare la spesa di beni e servizi delle Pubbliche Amministrazioni, migliorando la qualità degli acquisti e riducendo i costi, nonché di semplificare e di rendere più rapide e trasparenti le procedure di approvvigionamento pubblico. Consip sicuraI Comuni, per effetto della mente, in questo senso, è legge 95/2012, sono ob- uno degli attori principali. bligati a rifornirsi presso Consip, tranne nel caso Successivamente - conin cui nel mercato libero tinua Gabriele - l’introduci siano condizioni eco- zione della legge 95/2012 nomiche più' favorevoli a e della legge 228 del 24 patto però che, il Comune Dicembre 2012, come stesso, riesca a dimostra- prima specificato, hanre l’effettiva convenienza no segnato l’obbligo di economica della scelta. approvvigionamento attraverso le convenzioQuindi, qualora un Ente ni-quadro Consip S.p.A. Pubblico decidesse di ri- per tutte le tipologie di fornirsi tramite il mercato beni e servizi che devolibero, quali potrebbero no essere acquistati dalle essere i rischi e le sanzio- Amministrazioni statali, ni nel caso in cui le con- centrali e periferiche, a dizioni prima citate non meno che nel mercato lifossero rispettate? Ce lo bero ci siano condizioni spiega Gabriele Battagli- economiche più' favoreno, Direttore Tecnico di voli e che, il Comune stesGEG Energy. so, riesca a dimostrare alle autorità competenti «Il processo di razionaliz- - in questo caso la Corte zazione delle modalità di dei Conti - l’effettiva conacquisto di beni e servizi venienza economica della

scelta, che, secondo il Decreto Ministeriale del 22 Dicembre 2015, equivale al 3% dell’imponibile. Nel caso in cui l’Amministrazione locale - prosegue Battaglino - più precisamente il RUP (Responsabile Unico Procedimento), non si accertasse e non rispettasse i parametri indicati al momento del controllo da parte degli organi Statali competenti scatterebbe per effetto dell’art.26 della Legge n.488/1999 - il conseguente danno erariale nei confronti dell’Ente Pubblico.

dente pubblico, nell’adempimento del suo lavoro, commetta un illecito che comporti un pregiudizio, economico e non solo, alla pubblica amministrazione propria o diversa da quella per cui lavora, purché il danno sia cagionato per dolo o colpa grave.

bilità da danno erariale? Ebbene, com’è facile immaginare, il dipendente colpevole dovrà risarcire il danno patito dalla pubblica amministrazione, fermo restando l’eventuale responsabilità disciplinare e penale che può sorgere dalla medesima condotta. In particolare, la Questo illecito, compor- pubblica amministrazione ta una responsabilità che potrà chiedere al dipendente: può essere di due tipi:

diretta, nel caso in cui il dipendente ha commesso il fatto direttamente nei confronti della pubblica amministrazione, oppure indiretta, nel caso in cui esso si rifletta in negativo sulla stessa, anche se la vittima immediata del comportamento illecito è Con il termine danno era- un terzo. riale (Legge n.20 del 14 Gennaio 1994) si intende Quindi qual è la conseogni volta che un dipen- guenza della responsa-

- il risarcimento dei danni che le ha provocato direttamente - il risarcimento dei danni che le ha provocato indirettamente (è il caso del più volte richiamato danno all’immagine); - il rimborso di quanto pagato a terzi per la sua condotta illecita, visto che la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici.

Quindi - conclude il Direttore Tecnico - sono molti i rischi che incorrono nel rifornirsi dal mercato libero. Consip, ad ora, resta lo strumento più utile e conveniente nella gestione e nella salvaguardia di bilancio da parte di tutte le Pubbliche Amministrazioni». GEG Energy Via Senatore Sartori, 8/B, 12042 Bra (CN) T: 0172 1801010 C: 333 5283851 333 1542145 M: commerciale@gegenergy.it Pec: gegenergy@legalmail.it Web: gegenergy.it Facebook: @GEG-Energy Instagram: @g.e.g.energysrl Alessandro Salvatori


DIVERSAMENTE SINDACO

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Canelli: «Sindaco per amore della mia città» Passione e voglia di far bene per la comunità: i motivi che mi hanno spinto a candidarmi a primo cittadino LA RUBRICA DEL SINDACO

Il Sindaco di Novara Alessandro Canelli

Entusiasmo, passione e sono questi i motivi che pubblica di Novara. a scuola, ho coltivato amivoglia di fare del bene mi hanno spinto ad en- Novara è la mia città: ci cizie che durano ancora per la mia comunità: trare a far parte della vita sono nato, ci sono andato oggi e che non finiranno mai. Novara è la città in cui vivo e in cui da diversi anni sono impegnato a vari livelli.

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IMPRESA FUNEBRE

dal 1953 sosteniamo le Famiglie nei momenti più difficili

S E RV I Z I O C O N T I N UATO V i a P e r r o n e 5 / A - N OVA R A

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Ho iniziato come presidente del quartiere Ovest dove, insieme ai cittadini, siamo riusciti a portare a termine importanti progetti che hanno consentito di migliorare la vita dei residenti. E così mi sono reso conto di quanto fosse importante per la gente esserci, mettersi a disposizione e allungare la mano a chi ne avesse bisogno. Da quel momento, è partito un percorso che, dopo la bella esperienza in provincia, mi ha portato a Palazzo Cabrino. Le motivazioni sono le stesse che mi hanno convinto ad intraprendere questo cammino. Ogni giorno, mi rendo conto che i cittadini hanno bisogno di un punto di riferimento, hanno necessità di avere risposte, chiedono presenza e disponibilità, come è giusto che sia visto che proprio a loro dobbiamo rendere conto del nostro operato.

Siamo qui per rispondere ai bisogni della città e di chi la vive, ascoltando proposte, idee e anche critiche che senz'altro ci aiutano a fare meglio. Sono tanti i progetti che abbiamo realizzato e messo in campo in questi anni con una visione strategica che non si limita a questo periodo ma che guarda al futuro, al 2030. Un'agenda fitta di grandi opere, di interventi di cura della città, di attenzione all'ambiente, di creazione di posti di lavoro. Una priorità, quest'ultima che, specie in questo periodo, diventa centrale per la ripresa dell'economia locale e, dunque, per la stabilità della nostra comunità. Già dal prossimo autunno, il polo logistico di Agognate, con Amazon quale operatore, darà da lavorare ad almeno 900 persone. Un'operazione a cui se ne stanno aggiungendo altre simili che daranno sollievo, seppur in parte, alle tante difficoltà e sofferenze che purtroppo hanno segnato l'ultimo anno, con l'arrivo della pandemia.

tadini e delle categorie più fragili con ogni mezzo a nostra disposizione, cercando di tutelare la salute pubblica, senza dimenticare però che ci sono state e ci sono oggettive difficoltà economiche di cui ancora molti nuclei familiari soffrono. Parallelamente, abbiamo proseguito nell'intensa attività amministrativa con le tante iniziative che avevamo già in cantiere: dalla gestione della Cupola ai progetti di Casa Bossi, dal recupero del Centro Sociale alla nuova idea di edilizia sociale(con il Parco ex ferrovie Nord, i lavori di via Goito e di via San Bernardino, in accordo con Atc), dalla riqualificazione di piazza Cavour al nuovo arredo urbano, dal teatro Coccia al sistema culturale cittadino con cui abbiamo e stiamo collaborando con risultati importanti, insieme a tanti altri interventi di manutenzione e messa in sicurezza che stiamo portando avanti.

Il tutto auspicando che quanto prima si possa tornare alla normalità, riprendendo tutte le attività che svolgevamo in Ne è stata pesantemen- passato e ricominciando te colpita anche la nostra a vivere e a lavorare. città in termini sanitari ed economici. abbiamo svolIl Sindaco di Novara to un lavoro di sostegno e aiuto nei confronti dei citAlessandro Canelli


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Monti svela le proprie emozioni da Sindaco

Federico Monti rivela: «diventare il primo cittadino di Arona è stato come quando sono diventato padre» LA RUBRICA DEL SINDACO

Per un uomo la paternità è qualcosa di strano e di sconosciuto fino a quando poi non diventa una realtà e allora realizzi che da li in poi non si scherza più; da quel momento in avanti sei investito da un senso di responsabilità che è paragonabile a quello che avverto io nei confronti dei miei cittadini. Per me diventare Sindaco è stato un po’ come diventare padre, con la differenza che qui parliamo di circa 14 mila aronesi. Questa consapevolezza nasce da un forte ideale che ti spinge ad un impegno quotidiano rivolto al prossimo e sono convinto che anche tutti i miei colleghi sindaci d’Italia ricoprano questo ruolo perché spinti da grandi modelli di vita e valori a cui ispirarsi, come avere nel cuore il bene comune di tutti i cittadini, ad esempio. Questi ideali si traducono poi nel buon lavoro realizzato con l’obbiettivo di migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini e tutto questo diventa un motivo per essere orgogliosi dei risultati raggiunti.

so del mio ruolo di Sindaco. Ritengo, inoltre, che sia indispensabile essere sempre presenti nella quotidianità e diffondere nei cittadini quel senso di protezione di cui hanno bisogno .Dunque è molto importante fare percepire nella comunicazione che tu sei il garante del buon andamento della buona amministrazione. Nella mia vita ho sempre avuto la fortuna di lavorare in situazioni che mi hanno sempre appassionato, quindi il mio approccio è sempre stato emotivamente coinvolgente ed è con la stessa emotività che oggi vivo ed interpreto questo bellissimo ruolo.

Tuttavia, sono perfettamente cosciente anche dei miei limiti, tutti ne abbiamo, e sono, altresì, consapevole di dover sempre migliorare, giorno dopo giorno. Tutto questo mi da la forza di andare avanti anche nei momenti di difficoltà, cercando di fare tesoro di tutte quelle situazioni che inevitabilmente bisogna affrontare e risolvere nella quotidianità. La storia ci ha dimostrato che nei periodi di Tuttavia, mi rendo conto crisi dovuti a più fattori, che non è sempre facile dalle guerre alle pandepoter realizzare tutto ciò che ci si era prefissati, gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo, ad esempio la frana della SS. Del Sempione e questa pandemia che sembra non voler finire mai e che, oltre ad aver condizionato la vita di tutti, ostacola in qualche modo il lavoro quotidiano, dilatando, così, anche la realizzazione dei nostri progetti nei tempi auspicabili. Ma nonostante tutte le difficoltà che stiamo vivendo, l’impegno mio e di tutta la giunta per la nostra Città si triplica e ci da la forza di fare sempre meglio nei confronti di chi ha creduto in noi , e nei nostri valori, rinnovandoci la fiducia per altri cinque anni di mandato amministrativo. Il rapporto che ho consolidato con le persone nei primi dieci anni e vedere crescere tutto sommato i consensi della nostra Giunta mi rende orgoglio-

Il Sindaco Federico Monti

mie, l’uomo ha saputo trovare nuovi stimoli e nuove strade per ripartire verso nuovi obbiettivi. Penso che l’intelligenza dell’essere umano debba essere pronta nel cogliere il momento e ribaltarne il destino.

una causa assolutamente fondamentale per poter riprendere tutti una vita normale.

Per concludere, sono convinto che se fai le cose con passione e dedizione, diciamo con amore, puoi essere tranquillo di aver Un esempio del nostro fatto bene il tuo lavoro, buon lavoro è la realiz- esattamente come un zazione della bellissima buon padre di famiglia. sala polivalente, detto il Palagreen, per il fatto di Il Sindaco essere una struttura todi Arona talmente autosufficiente Federico Monti in quanto dotata di pannelli fotovoltaici. In questo momento l’edificio è stato affidato all’Asl che si occupa del piano vaccinale e di questo ne siamo molto orgogliosi. La nostra Amministrazione è stata in grado di realizzare un gioiello di cui andarne fieri, cioè un’opera pubblica che avevamo promesso ai cittadini e per questo ringrazio tutta la Giunta che ha creduto nella realizzazione della struttura. Contiamo di vaccinare più persone possibili, all’incirca 480 al giorno, per un totale di 2000-2500 vaccinati alla settimana. Un grande risultato per la nostra Città , rivolto ad


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«Fare il Sindaco, lo sogno fin da bambino»

Da “Io compro nella mia città” a “Valsesia plastic free”: il 2021 è all’insegna dei progetti per il territorio LA RUBRICA DEL SINDACO

«Fare il Sindaco era il mio sogno fin da bambino, ed è la soddisfazione più grande che potessi desiderare, ancor più importante che diventare deputato»: in queste parole è sintetizzato lo spirito che guida Paolo Tiramani nel suo ruolo di Sindaco di Borgosesia. Il giovane politico divide il suo tempo tra la città e la capitale, dove siede in Parlamento sui seggi della Lega: il lunedì è sempre in Comune, per organizzare il lavoro della settimana, incontrare i suoi collaboratori e coloro che gli chiedono udienza; il martedì mattina presto (se non il lunedì sera) parte per Roma, dove ricopre la sua funzione con grande passione, intervenendo spesso in aula con interrogazioni ed interpellanze. A Roma non soggiorna in un hotel a 5 stelle, ma in un piccolo B&B; a volte la sera, rientrando tardi, viene accolto da un piatto di lasagne che la padrona di casa gli fa trovare, perché questo ragazzone a volte un po’ burbero sa farsi volere bene. Ama profondamente quello che fa, Tiramani, e per questo non si risparmia, vivendo ogni dimensione della vita politica: da quella comunale a quella nazionale, seguendo da vicino anche le vicende della Provincia e della Regione, interlocutori fondamentali perla pianificazione dello sviluppo del territorio. Già, perché un’altra delle sue passioni è la sua terra: questa Valsesia che ama profondamente, di cui è capace di leggere ogni sfaccettatura e di vedere ogni potenzialità, e per la quale si spende in tutte le sedi possibili sia per tutelare l’esistente che per catalizzare nuove risorse che ne possano stimolare lo sviluppo. Dal generale al particolare, far brillare Borgosesia, è il suo obiettivo principale. «Voglio che Borgosesia sia a tutti gli effetti una città a misura d’uomo»: è questa la frase che Paolo Tiramani ripete spesso a chi gli chiede quale sia il suo progetto come primo cittadino. E poi spiega come sta lavorando per raggiungere questo obiettivo: la prima

Il Sindaco di Borgosesia, Tiramani

cosa che ha fatto, diventando Sindaco, è stata quella di rendere pubblico il suo numero di telefono, perché crede fermamente nel diritto di ogni cittadino di poter contattare il suo Sindaco e nel dovere di ogni Sindaco di rispondere ai quesiti che gli vengono posti dalla cittadinanza. Stabilire questo contatto diretto è il modo più semplice per abbattere il grave ostacolo della burocrazia. Insieme alla burocrazia, Paolo Tiramani ha un altro nemico: la perdita o lo svilimento dei servizi al cittadino. Negli anni del suo mandato (siamo quasi al compimento del quarto) si è battuto per conservare i servizi sanitari, in primis il centro nascite all’Ospedale di Borgosesia, ma anche la sede dell’Inps e l’Agenzia delle Entrate. È riuscito a sbloccare la riqualificazione dell’ex ospedale, stabile che verrà riconvertito in residenza per anziani, ed ha riportato il Centro Sportivo Milanaccio nella disponibilità dei borgosesiani. Con la Seso, ha realizzato un centro rifiuti che verrà

presto inaugurato a Plello, valorizzando così un’area industriale mai partita ed adottando soluzioni moderne per il riciclo dei rifiuti, con ricadute vantaggiose sia sull’ambiente che sui cittadini. In tempo di emergenza sanitaria, a Borgosesia si sono messe in campo tutte le energie per stare vicino alla cittadinanza, con grande sforzo organizzativo e con altrettanto entusiasmo, da parte del Sindaco e di tutta la sua Giunta. In questo anno così difficile, non si è voluto far mancare anche qualche momento di

svago ai cittadini, perché una città a misura d’uomo è anche una città che offre momenti di leggerezza e di evasione: in questo contesto si ascrivono le luci natalizie e quelle di San Valentino, i collegamenti su Instagram per giocare tutti insieme, seppur ciascuno da casa sua. E su questa linea si proseguirà, perché Tiramani sente che i suoi cittadini sono con lui. Infine, il Sindaco Tiramani non fa mai mancare la sua attenzione e solidarietà nei confronti dell’universo femminile: il 25 novembre ha voluto realizzare un breve ma intenso video di sensibilizzazione al tema della

violenza sulle donne, l’8 marzo ha sottolineato (in Comune come in Parlamento) il valore della Giornata Internazionale per i diritti delle donne. Ed ogni giorno, con le sue colleghe e collaboratrici, mette in pratica attenzione e rispetto. Questa sensibilità ci porta ad un’altra dimensione di Paolo Tiramani: quella familiare. Non ne fa mistero, posta spesso, sui social, immagini della sua bella famiglia: una moglie che è, nel contempo, saggia consigliera, tenera mamma ed affermata professionista ed un frugoletto che più volte lui definisce “angioletto biondo”. L’Onorevole Tiramani va al parco e al

supermercato, gioca con il bimbo mentre la mamma cucina. Come tutti. La sua famiglia lo completa come uomo e come politico. Dunque, chi è Paolo Tiramani? Un marito e un papà, un Sindaco-Deputato, un uomo animato da una passione speciale per il suo lavoro e per la sua gente. Non è uno che vive nei palazzi, conosce la realtà e la quotidianità delle famiglie e crede fermamente che le istituzioni, dal Comune (casa dei cittadini) in su, hanno il dovere di servire la gente. E per questo si batte ogni giorno. Il Sindaco di Borgosesia On. Paolo Tiramani


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Baglione:«Fare il Sindaco è una missione»

Legato a Gattinara, per Baglione fare il Sindaco è il frutto di una grande dedizione per la propria comunità LA RUBRICA DEL SINDACO

Lui stesso racconta: «Da quei tristi avvenimenti, in un anno così complicato per il nostro Paese, dentro di me si è accesa una scintilla. Volevo che le cose cambiassero, volevo vedere un’Italia diversa e da lì ho stabilito che occorresse agire per far vincere il bene sul male». Da qui, nasce un percorso che lo porterà a studiare Giurisprudenza, laureandosi nel 2007 all’Università Statale di Milano e, dopo un periodo di praticantato presso lo Studio Legale dell’Avv. Roberto Scheda a Vercelli, a diventare anch’egli Avvocato decidendo, poco dopo il conseguimento di questo prestigioso traguardo, di scendere in politica con la Lega e di candidarsi alle elezioni comunali, vincendole, e contribuendo da quasi 10 anni allo sviluppo del paese. Il Sindaco Daniele Baglione di Gattinara

«Per me fare il Sindaco è una missione». Così Daniele Baglione, Sindaco di Gattinara, commenta la sua motivazione nel diventare primo cittadino, frutto di una forte passione e determinazione per il benessere della propria

comunità che lo spinsero, nel lontano 2011, a mettersi in prima linea per i gattinaresi. Il suo forte impegno e senso di appartenenza per il territorio nascono nel lontano 1992 dove il

giovane Daniele, appena tredicenne, assiste a due episodi storici che rivoluzionarono per sempre la sua esistenza: il caso Tangentopoli e la morte dei giudici palermitani Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Sviluppo che possiamo percepire in una serie di tangibili iniziative a sostegno dei gattinaresi, prima tra tutte il progetto “Ti prendo per mano”, fiore all’occhiello dell’Amministrazione e motivo di orgoglio per il primo cittadino, come Daniele ci dice. «Nata nel 2017 per aiu-

tare le persone più fragili della nostra comunità, questa iniziativa rappresenta per il nostro paese un grande modello di innovazione sociale, più che mai necessario in questo periodo. Infatti, tramite le donazioni anonime dei gattinaresi, le persone che stanno attraversando una disoccupazione a lungo termine o un momento di crisi ricevono un contributo a fronte di un impegno di volontariato attivo, aiutando così chi è più in difficoltà, restituendo la dignità alle persone e, cosa più importante,sviluppare un forte senso di comunità, dove è essa stessa ad aiutarsi per crescere. Questo - continua il Sindaco – mi rende molto orgoglioso, perché mi ha permesso di realizzare un progetto molto utile, che anche in futuro potrà contribuire in maniera efficace al miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini, portandoli verso un futuro più sereno». Oltre alle iniziative sociali, Gattinara si caratterizza anche per l’enorme lavoro che l’Amministrazione continua a svolgere

a favore delle imprese, come spiega Baglione: «Gattinara continua sempre a mostrarsi un territorio fertile ed accogliente per chi vuole fare impresa. Esempi concreti sono quelli dell’azienda Lavazza, che negli ultimi 4 anni ha investito 100 milioni di euro nel nostro territorio e di Roberto Conterno, con l’acquisizione della storica azienda vinicola Nervi, fiore all’occhiello del nostro Comune. Per chi sta cercando di aprire un’attività, o per chi ne possiede già una, sono molti gli incentivi e le riduzioni di costi attivati per chi decide di investire nel nostro paese, o per chi sta cercando di affrontare questo periodo di difficoltà, come l’esenzione del pagamento TARI (Tassa sui rifiuti) per tre anni e del pagamento COSAP (Canone per l’Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche) e TOSAP (Tassa per l’Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche) per tutto l’anno». Una serie di importanti progetti quindi, frutto di una visione - per lui qualità fondamentale di un Amministratore - e di un sogno ben preciso, che lo guidano nelle sue scelte quotidiane, e gli dispensano la forza per superare i momenti bui, come egli ci confessa. « Il mio sogno - conclude Daniele - come prima detto è sempre stato il poter realizzare qualcosa di utile per la mia comunità, e vedere ogni giorno il sorriso sul volto dei bambini quando giocano nei vari parchi giochi che abbiamo sistemato in questi anni, così come vedere il sorriso delle persone nel beneficio che portiamo a loro tramite i nostri progetti sociali e non, è impagabile e mi da la forza per continuare a dare il massimo per il mio paese. Per me Gattinara è e deve essere la città del buon vivere, un luogo dove tutti vogliono abitare perché si sta bene e continuerò a lavorare per realizzare questo fondamentale obiettivo». Alessandro Salvatori


DIVERSAMENTE SINDACO

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Gilardino, diversamente Sindaco dal 2004

Legato al Comune di Ronsecco, sua città natale, dal lontano 1996, al suo terzo mandato, ci svela come fa LA RUBRICA DEL SINDACO

Nato a Vercelli il 05 Giugno del 1977 e geometra di professione, Davide Gilardino è da sempre al servizio del territorio ma soprattutto è il primo cittadino della Comunità di Ronsecco, un piccolo paese che si incontra percorrendo la “Strada delle Grange” in provincia di Vercelli e con una densità di popolazione di circa 550 abitanti. Trasportato dall’amore per il suo lavoro ma anche supportato dalla fiducia dei suoi cittadini che dal 2004 lo eleggono, Gilardino è conosciuto non solo per la sua intraprendenza, ma anche per l’affetto e il rispetto nei confronti del territorio e di chi lo abita, per il forte senso civico e per la grande responsabilità che di fatto lo lega all’ambiente. Dopo aver concluso anche il suo secondo mandato ( dal 2009 al 2014), infatti, il comune di Ronsecco nel 2016 viene commissariato ma nel 2017 i cittadini chiamati alle urne riconfermano nuovamente la sua candidatura: “ Ero quasi convinto che questa volta mi sarei dedicato

a fare altro, di fatto, invece, oggi mi trovo al mio terzo mandato”, afferma Gilardino. Cosa significa essere il Sindaco di Ronsecco? È come fare il l’amministratore di un condominio di una grande città- risponde ironicamente- ma con un forte senso di responsabilità che se paragonata a quella delle grandi città, in una piccola realtà come questa assume, invece, un valore diverso perché ci conosciamo tutti, dunque, se lavori bene tutti se ne accorgono. La responsabilità è doppia, sia quando si tratta di dare buoni esempi di comportamento sia quando si tratta di svolgere attività inerenti alle politiche sociali legate alle necessità delle famiglie, per esempio. Davide Gilardino, però, non è solo il Sindaco di Ronsecco ma ricopre anche altri ruoli importanti: è tecnico dell’Associazione Ovest Sesia che dal 1853 custodisce il bene più prezioso: l’acqua. Il Consorzio è composto da 59 distretti irrigui e ognu-

no ha una sua amministrazione autonoma con il controllo tecnico-amministrativo della Direzione Generale. Inoltre, è Presidente del Consorzio per la gestione rifiuti Covevar: l’Ente che gestisce anche l’acquedotto, la fognatura e la depurazione della provincia di Biella, Vercelli e della Valsesia. Come riesce a trovare il tempo da dedicare a tutti questi incarichi? “ Mi rendo conto che non sempre sia facile ma il grande vantaggio è quello di poter contare su una squadra formata da amministratori ma soprattutto di colleghi che mi consentono di essere presente e contestualmente mi permettono di portare avanti gli impegni e le varie attività della settimana. Poter disporre di ottimi collaboratori è importante così come lo è avere fiducia del loro operato. Al giorno d’oggi, inoltre, l’avvento delle nuove tecnologie ha reso più facile e veloce lo svolgimento e la gestione delle attività”. Che giudizio si sente di esprimere sulla realtà da

lei capitanata? “Noi siamo una comunità molto unita, anche con il precedente Sindaco, non c’è mai stata una competizione elettorale. Siamo un gruppo molto ampio di persone che collabora al fine di ottenere buoni risultati nella gestione dell’amministra-

Il Sindaco di Ronsecco, Davide Gilardino tra i protagonisti del progetto "Manager Next Gen" con Soluzione Spa

zione di cui sono a capo, ma di fatto tutti, abitanti compresi, abbiamo nel cuore un unico obbiettivo: fare il bene del nostro paese e di chi lo vive”. Davide Gilardino ironicamente ci confessa di essere ottimista e che prima o poi qualcuno si

farà avanti per prendere il suo posto a Ronsecco; ma nell’attesa che ciò si verifichi, a lui riconosciamo comunque il merito di essere uno di quei giovani, diversamente Sindaci, forse, che fanno tanto ma fanno bene. Pamela Romanello


DIVERSAMENTE SINDACO

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«Quell'incontro con Bossi mi cambiò la vita» All’età di sette anni incontrai Bossi in una festa della Lega Nord e da lì scattò il mio interesse per la politica «Ricordo ancora quel giorno come se fosse ieri: avevo circa sei/sette anni, quando mio padre, Piero, mi portò con sé ad una festa della Lega e lì incontrai per la prima volta Umberto Bossi, allora segretario federale del partito - ricorda con trasporto il Sindaco di Gallarate Andrea Cassani. All’epoca ero un bambino timido e non sapevo nulla di politica, ma non dimentico l’emozione che provai a stare vicino ad una persona così illustre, un esempio da seguire, mentre stavo lì con il mio taccuino in attesa dell’autografo. La mia famiglia ha sempre sostenuto la Lega: mio padre mi portava con sé alle feste a Cassano Magnago e Busto Arsizio; lì ero a mio agio: mi sentivo come a casa e amavo ascoltare le conversazioni dei partecipanti: sui loro volti percepivo serenità e si respirava fiducia. Con l’avanzare degli anni ho simpatizzato sempre più con la Lega cosicché mi sono avvicinato ai gruppi leghisti giovanili e da lì ho iniziato ad occuparmi delle questioni pubbliche. Sui volantini che i giovani pagani distribuivano fuori da scuola si leggeva di tante ingiustizie sociali e fiscali all’interno del paese ed ho sentito la forte necessità di entrare in politica per risolvere queste problematiche - prosegue così il Primo Cittadino Ho quindi svolto diverse attività: dal consigliere comunale a Dirigente di

un gruppo regionale, fino o benzinaio. a quando ho deciso di candidarmi alla carica di In tutto ciò ho compreso Sindaco di Gallarate. che gestire un Comune è un po’ come occuparsi di Vinsi le elezioni. Insieme casa propria - sottolinea alla mia maggioranza, ho il Sindaco di Gallarate rivisto le varie tipologie Andrea Cassani - Infatti, di spese provando ad ef- bisogna governare con ficientare alcuni ambiti consapevolezza le diverdove, secondo me, se ne se risorse, con l’obiettivo andavano troppi soldi di favorire la comunità, inutilmente; ad esempio in modo simile a come un al Museo Maga e nella buon padre fa per la sua mensa delle scuole ma- famiglia» . terne, dove veniva acquistato più cibo di quello Infine, Cassani conclude che veniva consumato e così: «La differenza soaltro ancora. stanziale tra gestire una casa e un Comune sta nel Oggi il bilancio risulta a fatto che all’interno della nostra immagine e somi- propria abitazione spesso glianza, più equilibrato e non ci sono grandi conflitutilizzato al meglio perché ti, mentre se da Sindaco si abbiamo svolto numerosi prende una decisione, ad lavori pubblici, occupan- esempio come ristruttudoci della manutenzio- rare una scuola piuttosto ne di edifici scolastici e che un’altra oppure fare strade. Inoltre abbiamo un investimento rispetto investito su tante risorse ad un altro, subentrano per aiutare le famiglie e le contestazione da parte imprese gallaratesi, cuore di chi la pensa diversapulsante della nostra co- mente. Il contrasto derimunità. va dal fatto che non tutti comprendono realmente Sono tante le cose che il motivo e la bontà della mi rendono orgoglioso: decisione presa. quantomeno tutte le volte che ricevo ringraziamenti Essendo una famiglia per aver dimostrato at- molto allargata non semtenzione verso persone in pre si riesce a trovare un difficoltà o problematiche punto d’incontro - conterritoriali. Mi fa sentire clude Cassani - Ora, se inoltre molto fiero e felice ripenso alle scelte fatte, quando entro nelle scuole non rimpiango nulla, rifae i bambini mi acclamano rei tutto. Anche se questo come se fossi un supere- incarico mi porta a svolroe. Ogni volta che entro gere 12 ore di lavoro al in contatto con loro nelle giorno, pensare al bene scuole torno indietro nel comune come al benestempo, nel momento in sere della mia famiglia mi cui anche io ero bambi- riempie davvero il cuore di no e giocavo nel cortile. gioia». Di certo a quell’età non avevo l’idea di diventare Il Sindaco di Gallarate Sindaco, mi piaceva più Andrea Cassani l’immagine del pompiere

Il Sindaco di Gallarate Andrea Cassani


QUELLI CHE FANNO

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4,5 milioni per l'edilizia scolastica novarese La somma riguarderà importanti lavori di manutenzione e messa in sicurezza degli istituti scolastici

Il consigliere provinciale, Andrea Crivelli

4.5 milioni di euro: questo è il contributo ministeriale arrivato nel novarese grazie al lavoro del Consigliere della Provincia di Novara delegato all'edilizia scolastica Andrea Crivelli. Somma che verrà utilizzata, come spiega quest’ultimo, per importanti lavori di manutenzione e messa in sicurezza delle scuole superiori della Provincia. «L’importo erogato riguarderà principalmente interventi di manutenzione straordinaria all’ITI Omar di Novara e all’Istituto Fermi di Arona. Per il primo, verranno effettuate opere di adeguamento degli impianti elettrici e di sicurezza, installazione impianti speciali ed adeguamento delle vie di fuga. Per il secondo, invece, verranno eseguiti lavori di efficientamento di impianti elettrici, la sostituzione di controsoffitti e di serramenti interni. Si tratta di interventi molto importanti – afferma il Consigliere – (3,5 milioni di euro il

primo e oltre 800.000 euro il secondo) che permetteranno di concludere definitivamente la messa in sicurezza degli edifici, salvaguardando così la salute degli studenti e del personale scolastico e non. Per importi minori continua Crivelli - si svolgeranno ulteriori lavori di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza dell’Ipsia Bellini di Novara e il distaccamento di via don Minzoni dell'IT Da Vinci di Borgomanero entrambi per circa 100.000 euro». Tanti progetti in campo quindi, «resi possibili - conclude il Consigliere - da una programmazione oculata, che ci ha permesso negli scorsi anni di rispondere con finanziamenti ministeriali e fondi propri a interventi più numerosi quantitativamente ma per importi più contenuti. Grazie all’ottenimento dei finanziamenti ministeriali straordinari, potremo rispondere alle criticità degli edifici più grandi e impegnativi in modo si-

gnificativo, completando così il lavoro di messa in sicurezza avviato negli scorsi anni e risolvendo finalmente problematiche che attendevano da tempo una soluzione efficace». Grazie ad Andrea Crivelli l’edilizia scolastica approda sui social lavori pubblici della Provincia raccontati sui social: a partire da Mercoledì 24 Marzo e i successivi cinque mercoledì alle ore 12.00 sul profilo e sulla pagina FB e alle 18.00 sul profilo e sulla pagina di Instagram verranno presentate le opere di edilizia scolastica in corso di realizzazione. Fra gli impegni presi e i progetti del 2021 nei video il Consigliere provinciale delegato all’Edilizia Scolastica, Andrea Crivelli, illustra gli interventi di messa in sicurezza (e non solo) degli edifici di proprietà dell’Ente a favore di studenti e personale docente e non docente, seguendo cinque filoni di interventi.

In primo luogo sul fronte progettuale il Servizio Edilizia sta lavorando per il tetto dell’ITT “Fauser” di Novara, la realizzazione dell’aula per attività motorie all’interno dell’ex-falegnameria dell’“Omar” e di spazi per le attività didattiche presso l’IIS “Bonfantini” di Novara. Vi sono poi i progetti per opere di importo maggiore: dalla sede del liceo artistico “Casorati” al progetto complessivo sulla sede dell’ITI “Omar” che permetteranno la completa messa a norma dell’edificio. Il filone manutentivo, che ha visto un incremento del doppio per quest’anno delle risorse destinate agli interventi straordinari per l’efficienza e la sicurezza degli istituti, e del triplo rispetto a quello precedente, ha come obiettivo quello di rendere gli spazi più fruibili e accoglienti per studenti e personale. Sempre attraverso un video vengono dettagliate le sostituzioni di alcune centrali termiche e di messa in sicurezza degli

impianti di riscaldamento e che riguardano tutte le Scuole superiori del novarese. Verrà poi affrontato un tema centrale come quello dell’antincendio, che vede alcuni lavori di sostituzione di impianti vetusti al Liceo classico e linguistico “Carlo Alberto” e al Liceo scientifico “Antonelli” di Novara. Sempre al Liceo “Antonelli” è previsto il rifacimento della centrale di pompaggio dell'acqua destinata all'impianto antincendio. All’istituto “Curioni”, sede del Liceo artistico Casorati di Romagnano Sesia, si interverrà sull’illuminazione d'emergenza con la sostituzione della maggior parte delle lampade. 124.000 euro stanziati per questa serie di interventi a cui si sommano, tra l’altro, le attività di aggiornamento delle pratiche di certificazione antincendio sugli edifici già dotati di CPI, ovvero l’ Ite Mossotti e l’ Iis Bonfantini; il cantiere già aperto per il rilascio della Scia antincendio all’ Itg “Nervi” di Novara e quello recentemente concluso

nella sede dell’ Iti “Omar” in viale Curtatone. Infine, l’ultimo appuntamento sarà dedicato al progetto pilota di videosorveglianza per cui sono stati stanziati altri 40.000 euro destinati alla sicurezza scolastica grazie ad un sistema di telecamere collegate con gli Uffici della Polizia provinciale e con quelli delle forze dell’ordine. Il filo conduttore dei video settimanali dunque è proprio questo: raccontare come, finalmente, si stia intervenendo per sanare problematiche che attendevano da anni una soluzione efficace, resa, altresì, possibile dai fondi propri che la Provincia sta investendo sull’edilizia scolastica, a dimostrazione di una scelta politica orientata verso la scuola e di un’amministrazione che la inserisce al “centro” di ogni sua azione. Alessandro Salvatori e Pamela Romanello Ufficio Stampa Sibillamedia ufficiostampa@sibillamedia.com


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Ravanelli: «La ripartenza inizia dai vaccini»

Per il Presidente della Camera di Commercio Piemonte Nord i vaccini sono la chiave per la ripresa del Paese Questi ultimi mesi sono stati un periodo incerto e turbolento nel panorama socio-economico del nostro Paese. La caduta del Governo Conte-bis e l’insediamento della nuova coalizione delle larghe intese con a capo Mario Draghi, il ritardo sulle somministrazioni e l’incertezza sulle informazioni di alcuni vaccini uniti ad una inadeguata distribuzione dei ristori, gettano perplessità ed incertezza su una popolazione sempre più stanca e demoralizzata. Un lato positivo però c’è e proviene principalmente dall’azione delle associazioni di categoria, che si stanno organizzando per predisporre le idee e gli strumenti per il rilancio del Paese. In questo, un plauso particolare va fatto a Confindustria che, con il progetto “Fabbriche di comunità”, ha avanzato proposta al Governo per l’integrazione alla campagna vaccinale presso i siti delle imprese aderenti. Proposta che ha ottenuto un enorme successo, con l’adesione di più di 7000 aziende in tutta Italia. Questo permetterebbe un’accelerazione della distribuzione vaccinale e, di conseguenza, un miglioramento delle condizioni economico – sanitarie nel medio periodo. In relazione ai recenti avvenimenti, quali sono le soluzioni che Governo ed

imprese possono adottare per fronteggiare il periodo di crisi e ripartire verso la ricrescita finanziaria della nazione? Lo chiediamo a Fabio Ravanelli, Presidente della Camera di Commercio Piemonte Nord ed Amministratore Delegato di Mirato Spa. «Innanzitutto vorrei partire con una premessa – dice Ravanelli – questa enorme crisi, a differenza del periodo 2008-2009, non è di tipo strutturale, ovvero partita dalla finanza e, successivamente precipitata sull’economia reale. La causa del problema, in questo caso, è da attribuire solamente agli effetti di natura sanitaria provocati dall’avvento del virus Covid-19, che hanno colpito di riflesso anche l’economia del Paese. Questo vuole dire che, nel momento in cui questo virus verrà debellato, o contenuto in modo efficace, non esisteranno altri “blocchi” che impediranno la ripresa, iniziando così una rapida risalita, la cosiddetta ripresa a V. L’unico modo per intraprendere questa via, passa attraverso le vaccinazioni». «In questo caso- prosegue il Presidente – l’Unione Europea ha fatto un grosso errore di valutazione di tipo prospettico, focalizzandosi e disquisendo su aspetti minori

Fabio Ravanelli, Presidente della Camera di Commercio Piemonte Nord

in un’ottica di risparmio monetario, a differenza di Stati Uniti, Regno Unito ed Israele, che hanno invece da subito acquistato tutte le dosi utili e necessarie, riaprendo in tempi record. C’è da dire, però, che sembra che questo sbaglio sia stato percepito e che ora si stia lavorando nella giusta direzione. Se le voci che girano con grande veemenza venissero confermate sembrerebbe in dirittura d’arrivo, più precisamente tra Giugno

e Luglio, un grosso carico di vaccini. L’UE è riuscita in questo caso a farsi sentire, soprattutto grazie all’intervento del Premier Mario Draghi che, grazie alla sua autorevolezza, è riuscito ad ottenere l’attenzione delle grandi multinazionali farmaceutiche. Per questo motivo – continua l’Ad di Mirato Spa - le vaccinazioni nei siti aziendali sono una grande opportunità che le imprese offrirebbero al Governo e viceversa.

Confindustria, in questo senso, mette a disposizione più di 7000 imprese (tra cui anche la mia) e ritengo che l’iniziativa sia importante per vari motivi. Innanzitutto, si accelera il processo di copertura della popolazione, con gran parte delle persone che non devono attendere ore in coda nei centri adibiti. Poi, sicuramente, si sgrava il Servizio Sanitario Nazionale dai costi di vaccinazione, in quanto le imprese stesse mettono a disposizione i propri medici del lavoro e si assumono l’onere di provvedere al pagamento del servizio. Infine, ma non per importanza, permette una piena ripresa dell’attività produttiva e finanziaria spingendo, grazie alla ri-

partenza delle attività di export, il mondo del Made in Italy, ormai ridotto ad una condizione di quasi totale immobilità». «Detto questo – conclude Fabio – vorrei dare un particolare consiglio sia al Governo che alle imprese. Per il primo, è fondamentale importante accelerare il processo di distribuzione dei ristori, ed elaborare protocolli precisi per poter effettuare nel corso del tempo aperture nel corso del tempo, fornendo così importanti strumenti per fare sopravvivere le imprese - già fortemente debilitate dalla necessità delle chiusure derivanti dalla pandemia – e traghettarle verso la rinascita. Alle attività, invece, consiglio di continuare a fare sentire la propria voce ed esigere gli adeguati supporti dallo Stato, operando sempre nel pieno rispetto delle regole. La grandissima parte delle aziende stanno facendo del loro meglio per fronteggiare il difficile periodo, e per rispetto nei confronti di queste persone, non trovo corretto che altri imprenditori, in barba alle leggi, aprano la propria attività penalizzando così chi sta facendo enormi sacrifici per il benessere comune ». Alessandro Salvatori


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Notari: «Vaccini in azienda per ripartire»

Andrea Notari, Presidente Giovani Imprenditori piemontesi ribadisce l’importanza dei vaccini in azienda

Andrea Notari

Già nel gennaio scorso la Federazione Regionale dei Gruppi Giovani Imprenditori piemontesi aveva portato all’attenzione del Movimento nazionale dei G.I. la possibilità di vaccinare i dipendenti delle Imprese. Andrea Notari, Presidente dei Giovani Imprenditori piemontesi, intervenendo nel corso del Consiglio Centrale G.I. di Confindustria presieduto da Riccardo Di Stefano, aveva segnalato la richiesta del Presidente di Confindustria Piemonte, Marco Gay, che con una sua lettera al Governatore della Regione Piemonte, Alberto Cirio, sottoponeva la sua proposta di coinvolgere nel piano di vaccinazione regionale i medici del lavoro. Ciò avrebbe avuto una duplice valenza: da un lato la possibilità al sistema produttivo di operare nella massima sicurezza e salvaguardia dei lavoratori e dall’altro permettere delle considerevoli efficienze alle ASL di riferimento in quanto i costi del personale addetto alla

vaccinazione sarebbero ricadute sulle Imprese che avrebbero aderito all’iniziativa. Tutto ciò nella consapevolezza che questa proposta sarebbe dipesa sia dagli step di approvvigionamento dei vaccini anti-Covid 19 che da decisioni politiche nazionali ma confidando che, in un'ottica complessiva di competitività del sistema produttivo della Regione che del Paese, sarebbe stata presa nella massima considerazione. Con la stessa considerazione ci si auspicava la possibilità di certificare l’avvenuta vaccinazione del personale tecnico e degli imprenditori permettendo loro di recarsi all’estero per trattative commerciali, installazioni e manutenzioni della manifattura piemontese. Sempre nello spirito di salvaguardia del sistema produttivo e delle disposizioni che, in contemporanea, stavano prendendo forma in altri Stati e dalle compagnie aeree internazionali. Tutto ciò nel mese di

Gennaio. Da allora molto è cambiato. Prima di tutto il Governo che con il nuovo Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, e il nuovo Commissario Straordinario per l’emergenza Covid-19, Paolo Figliuolo, ha dato segnali di accelerazione del piano nazionale vaccini chiedendo a Confindustria la disponibilità di grandi spazi industriali per una auspicata vaccinazione di massa. Oggi, la situazione è in continua ed ulteriore evoluzione. Oltre 8.000 aziende di tutt’Italia (più di 800 piemontesi) hanno risposto all’appello del Governo e di Confindustria ma il coinvolgimento e la disponibilità delle stesse a partecipare attivamente al Piano Vaccinale pone l’esigenza di disporre di chiare e puntuali «Linee Guida», da applicare nel rispetto di principi, criteri, regole, responsabilità e standard operativi di attuazione omogenei.

attivate le imprese in relazione al loro ruolo nel Piano Vaccinale, così come è essenziale chiarire e definire la funzione dei Protocolli d’Intesa tra Regioni e Rappresentanze imprenditoriali e sindacali, all’unico scopo di permettere al nostro sistema produttivo di poter recuperare il gap venutosi a creare con la pandemia e sperare che i fondi messi a disposizione dal Recovery plan e dalla programmazione europea 2021-2027, diaAndrea Notari ribadisce no nuovo slancio al nostro che è “fondamentale pia- Piemonte e al Paese”. nificare i tempi a partire Andrea Notari dai quali possono essere


IO CITTADINO

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Palmieri: «Il buon manager ascolta e decide» Per l’imprenditore il buon manager ascolta, prende decisioni ed ha una buona capacità di problem solving La terza dimensione della competenza, secondo il QNQ, attiene l’autonomia e la responsabilità che attengono il possesso di una visione - ovvero di una capacità strategica e innovativa con cui prefigurare scenari e soluzioni inedite valutandone il prevedibile impatto - capacità di muoversi nel contesto secondo livelli di complessità ed incertezza crescenti; abilità nel gestire “pressioni” e stress; indipendenza nelle decisioni e resilienza di fronte alle situazioni critiche.

Il Decreto Interministeriale 8 gennaio 2018 ha istituito il Quadro nazionale delle qualificazioni (QNQ) quale dispositivo nazionale per raccordare le qualificazioni italiane al Quadro europeo delle qualifiche (EQF), di cui alla Raccomandazione del Consiglio del 22 maggio 2017.

no efficace la figura del manager quale esperto di processi decisionali, ma anche dotato di senso pratico, capace di leadership, senza rinunciare ad esercitare un ascolto attento ed autentico verso ogni componente del suo team, insieme alla disponibilità a collaborare in vista di obiettivi condivisi.

Nell’Allegato 1 il QNQ assume il concetto di competenza quale comprovata capacità di utilizzare, in situazioni di lavoro, di studio o nello sviluppo professionale e personale, un insieme strutturato di conoscenze e di abilità acquisite nei contesti di apprendimento formale, non formale o informale. In linea con il Quadro europeo delle qualifiche, il Quadro nazionale descrive le competenze in termini di: conoscenze; abilità; autonomia e responsabilità e le articola in ulteriori descrittori.

Le conoscenze riguardano il “sapere” fattuale e concettuale relativo agli aspetti amministrativi, gestionali e finanziari che consentono al manager di raggiungere gli obiettivi e conseguire il massimo profitto per l’organizza- C’è una dimensione che questi indicatori non conzione che gestisce. siderano, ma che per me Le abilità comprendono lo risulta indispensabile nel specifico “saper fare” e mi delineare il profilo del mapiace declinarle secondo nager: potremmo definirla la suddetta tripartizione etico-valoriale. Consiste delle skills. Fra le abilità nel valutare e nell’agire cognitive definirei specifi- nelle situazioni di lavoro che l’utilizzo del problem in coerenza ai principi etisolving; del pensiero di- ci ed ai valori che si assuvergente, creativo e criti- mono nella vita personaco; la flessibilità cognitiva; le. Lavorare con onestà ed la competenza strategica; integrità; assumersi la re- Pietro Palmieri mentre sfoglia l'Op News lo stile di attribuzione ed sponsabilità delle proprie il senso di autoefficacia; la azioni; porsi quale esempadronanza dei proces- pio autorevole; incarnasi decisionali; la capacità re ascolto ed attenzione di pianificare il lavoro e autentici; non allontanare monitorarne l’esecuzio- la competitività dalla mone, senza dimenticare un ralità; compiere scelte etiadeguato utilizzo del lin- camente sostenibili rapguaggio e la capacità di presentano, ai miei occhi, regolazione delle emozio- competenze tutt’altro che ni e del comportamento. trascurabili per essere affidabili prima di tutto in Questi ultimi tratti ci ri- quanto uomini e, profesmandano alle abilità co- sionalmente, come buoni municativo-relazionali amministratori. indispensabili al manager quali l’efficacia co- Esistono ormai numerose municativa (che com- scuole e corsi di manaprende il saper ascoltare, gement. Personalmendislocare il proprio punto te ho potuto constatare, di vista adottando ade- frequentandone uno, che guata empatia e persua- tali percorsi consentono dere attraverso puntuali soprattutto di monitorare argomentazioni); il saper il proprio know-how forlavorare in team; adotta- nendo occasioni di riflesre strategie di coaching sione sul proprio operato, per orientare al risultato e di autovalutazione delle motivare il gruppo; eser- soft ed hard skills che, citare competenze nego- solo se già presenti, poziali e cooperative all’in- tranno essere potenziate terno di interazioni sociali mediante una specifica formazione. complesse. Le abilità di attivazione Sempre attuali, seppur a riguardano più specifi- distanza di oltre duemila camente l’utilizzo dello anni, risuonano le due inspecifico know-how e dicazioni scolpite sul tempotremmo riassumer- pio di Apollo a Delfi: “Cole nella leadership; nella nosci te stesso” e “Nulla pianificazione strategica; di troppo”. Ad un mananel saper individuare e ger del terzo millennio valorizzare le risorse; as- ancora dicono: valorizza segnare mansioni; man- le tue attitudini, riconosci tenere il focus sull’obiet- umilmente i tuoi limiti, ac- zione, aborri la prepoten- se così “conoscerai l’unitivo; valutare i processi e cetta i consigli di chi è più za, rifiuta ogni eccesso ed verso e gli dei”. esperto, vivi con modera- agisci con equilibrio. Forgestire le criticità.

Nella letteratura internazionale il termine skills viene utilizzato per indicare l’insieme delle abilità che consentono alla persona di utilizzare il proprio know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi. Possono essere distinte in soft skills e hard skills. Le prime sono un insieme di abilità e saperi non tecnici che permettono un’efficace performance, non sono specifiche rispetto al tipo di lavoro e sono fortemente connesse alle qualità e agli atteggiamenti personali. Il suddetto decreto interministeriale le articola in cognitive (concentrazione, memoria, problem solving…), sociali (comunicazione efficace, cooperazione, negoziazione…) e di attivazione (visione sistemica e strategica, leadership, gestione delle criticità…). Le hard skills costituiscono invece il nucleo dei requisiti professionali, sono strettamente specifiche, dipendono dal bagaglio formativo e dalle esperienze lavorative pregresse e possono essere certificate mediante qualifiche ed attestati. Alla luce di queste definizioni vorrei proporre una riflessione sulle qualità che, a mio avviso, rendo-

Ing. Pietro Palmieri ABC Learning Srl 3355931890


RISTRUTTURAZIONE 4.0

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Martelli&Johnson restaurano in centro città

Nel cuore di Novara, la casa ristrutturata da Martelli&Johnson è il perfetto mix tra tradizione e modernità

In foto gli architetti Martelli & Johnson

Da un immobile antico in centro storico a Novara con splendida vista sulla chiesa di Sant’Eufemia ad un alloggio in stile tradizionale ed allo stesso tempo moderno, efficiente e dotato di ogni comfort: si tratta del progetto sviluppato dallo studio novarese di architettura Martelli & Johnson, il cui risultato ha incontrato la piena soddisfazione della committenza. Quest'ultima, una donna single, aveva diverse esigenze:da un lato desiderava uno spazio a lei

dedicato mediante l’inserimento di un guardaroba, la creazione di un ampio bagno, ed un unico ambiente giorno/cucina, dall’altro che mantenesse un legame storico con la sua famiglia (in quanto trattasi dell’ex studio del padre). Dopo un’attenta progettazione, gli interior designer Sergio Martelli e Michael Johnson, hanno creato la perfetta soluzione abitativa mixando sapientemente tra tradizione e modernità. Tradizione nella for-

ma - rispettando e valorizzando le caratteristiche storiche di pregio dell’abitazione - e modernità dal punto di vista tecnologico, dotato di impianti che permettono di vivere nel pieno agio e nella piena comodità che caratterizzano la vita odierna.

chiave dello stesso. Il primo significativo cambiamento è stato fatto nella tinteggiatura del locale, per cui è stato scelto il colore bianco, particolare ed unico nel suo genere perché richiama alla purezza, rendendo così la soluzione abitativa uniforme e, allo stesso temAll’interno troviamo un po, valorizzando le proappartamento che ri- prie pregevoli qualità. specchia a pieno le caratteristiche essenziali e di Un altro importante lapregio delle costruzioni voro è stato effettuato del centro storico di No- nella pavimentazioni, vara, frutto di un lavoro ormai, decadenti, prontacertosino di recupero e mente sostituite con delripristino degli elementi le nuove in effetto legno,

rispecchiando così il contesto signorile dell’abitazione. Per le porte - altro elemento di grande prestigio - è stato eseguito un lavoro preciso di ripristino che, per mezzo di una pulizia generale di tutte le originali cornici in legno, ha permesso la preservazione delle classiche finiture con effetto marmo. Nel contempo, le stesse sono state dipinte di bianco, uniformando così tutta la struttura. Nella zona notte, protagonista è la camera con vista (sulla chiesa di Sant’Eufemia), dove è stata ricavata anche una nuova cabina armadio, ampliando così lo spazio delle armadiature disponibili. Il bagno, ampliato e sistemato nella parte idraulica, permette un maggiore agio e comodità. Infine, l’installazione di faretti a led lungo le cornici dei soffitti affrescati, permettono di illuminare questi ultimi quando accesi e di non essere visibili quando spenti, risaltando così la bellezza di queste magnifici dipinti d’epoca. Un progetto raffinato per un ambiente elegante, confortevole e finalmente rispondente alle esigenze della persona che attualmente lo abita, come si evince dalla testimonianza della proprietaria Paola

Manfredda: «Sono molto contenta di essermi affidata a Martelli&Johnson. Da subito ho avuto un ottimo impatto con questi professionisti, che con estrema professionalità e disponibilità, mi hanno ascoltata e guidata,dalla pre alla post ristrutturazione, nella realizzazione della soluzione perfetta per ogni mia necessità. La conoscenza con Sergio Martelli, mi ha permesso di conoscere anche la ditta Edil Venturino, specializzata in lavori di ristrutturazione di immobili antichi, che ha seguito la parte di restauro con estrema precisione. Sono rimasta molto colpita dal lavoro svolto, non avrei mai pensato di vedere un’opera così curata in ogni minimo dettaglio. Consiglio a tutti di affidarsi a Martelli&Johnson per la grande professionalità, competenza e disponibilità dimostrata». Michael Johnson 333 6726906 Sergio Martelli 339 4348734 Facebook: Martelli Johnson Architetti I.P.

Alessandro Salvatori


LA MIA ASSOCIAZIONE

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L'associazione Cometa accoglie per educare Nata dall’esperienza di affido di un bimbo sieropositivo, oggi l’associazione di Como accoglie i bambini «L’esperienza dell’affido di un bambino sieropositivo cambiò profondamente la vita e la sensibilità delle due famiglie coinvolte, tanto da farle decidere di fondare nel 2000 a Como l’Associazione Cometa. Nacque così la struttura che oggi accoglie numerosi bambini e ragazzi in difficoltà, consentendo loro di recuperare la serenità perduta e la fiducia nel futuro. A raccontare di come venne sviluppata l’associazione è il responsabile dell’attività diurna di Cometa Stefano Mangiacotti. «Anno dopo anno l’Associazione continuò ad espandersi accogliendo tanti altri bambini con lo stesso sguardo di un genitore che accoglie un figlio. Infatti, Cometa nasce con l’intenzione di rispondere a quei bisogni di cui i bambini necessitavano: amore, educazione e sostegno. Dunque le famiglie andavano a consultarsi su come agire per migliorare metodi di apprendimento per i propri figli che si trovavano in difficoltà a scuola, fino ad arrivare

alla prima richiesta importante di servizio sociale: questo ha dato origine all’attività educativa diurna di Cometa. L’Associazione oggi apre così le porte ad ogni bambino del territorio e le famiglie più bisognose vengono aiutate e supportate grazie ai metodi educativi e formativi studiati ad hoc per ogni necessità al fine di creare un adeguato percorso di crescita per ogni bambino» evidenzia Stefano Mangiacotti. «L’aspetto principale dell’Associazione è l’accoglienza ed il nostro motto è “Accogliere per educare. Alcuni bambini quando arrivano qui spesso al primo impatto sono preoccupati perché pensano alla fatica che devono affrontare, mentre altri vengono con l’idea di leggerezza e di gioco. All’interno della comunità ogni bambino viene seguito in modo certosino e si respira quest’aria di sostegno reciproco nelle fatiche quotidiane. Le attività che svolgono i piccoli dai 6 ai 13 anni sono pensate in modo preciso e sono anche molto com-

La nuova cascina 4.0 di Martelli&Johnson

I due architetti Michael Johnson (a sinistra) e Sergio Martelli (a destra)

plesse, ma ciò che traspare dietro ogni sguardo è una vita, una quotidianità: arrivano, si vanno a prendere a scuola, mangiano all’interno dell’associazione, al pomeriggio si fanno le attività didattiche insieme ai laboratori con la possibilità di uscire e respirare l’aria fresca nel

giardino e altro ancora. La bellezza per ogni ragazzo è quello di gustarsi il quotidiano in compagnia - specifica Stefano e aggiunge - Spesso i bambini che arrivano qui sono molto demotivati e quindi bisogna riaccendere la scintilla e trovare la motivazione per ciascuno di

loro. L’anno scorso è stato un po' complicato per via della DAD (Didattica distanza) perché non tutti i bambini avevano strumenti necessari per affrontarla; così quest’anno ci siamo attrezzati per far studiare i ragazzi sotto la supervisione di un adulto. Infine puntiamo molto sui

laboratori: falegnameria, cucina e cura dell’orto, ad esempio, per sviluppare capacità gestionali ed espressive così da far emergere i talenti di ciascun ragazzo e sviluppare le loro potenzialità di ognuno». Natalia Minerva


LA MIA ASSOCIAZIONE

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Con lo sport diamo il futuro ai nostri giovani Grazie all’Associazione sportiva Cometa i ragazzi si sentono accolti e trovano il loro posto nella società

Achille Ostinelli

«Ricordo ancora il primo pallone che hanno calciato i bambini, allora era considerato solo un gioco allo scopo di vincere, quindi mancava quella parte educativa dello sport. Anche i genitori avevano una considerazione superficiale del calcio, oltre l’allenatore che non seguiva molto i ragazzi negli allenamenti - ricorda Achille Ostinelli Direttore dell’Associazione sportiva Cometa di Como - Penso che lo sport accresca il benesse-

re personale se viene praticato in modo corretto, altrimenti si va a perdere lo scopo per cui è nato. Il gruppo inizia a fare squadra condividendo attrezzi, spogliatoio, campo da calcio e poi il rapporto con l’allenatore: tutto ciò sono fattori di crescita davvero indispensabili per il ragazzo - aggiunge Achille - Il momento che mi ha emozionato maggiormente, da allenatore, è stato tempo fa quando un ragazzo, molto talentuoso ma altrettanto con scarsa

educazione, non riusciva a completare la stagione calcistica a causa dei suoi comportamenti poco affidabili, ma nonostante tutto, alla fine ha concluso la stagione con successo. L’associazione sportiva Cometa nasce ufficialmente nel 2002 dalla proposta di Erasmo Figini. Oltre al calcio sono stati presenti anche l’atletica leggera, la pallacanestro e la pallavolo, in quanto inizialmente era una polisportiva. Oggi siamo focalizzati sul calcio a 5,

che aiuta maggiormente nello sviluppo di determinate capacità. Infatti, ad esempio, il ragazzo entra di più in contatto con il pallone incrementando così l’attacco e la difesa. Inoltre il giovane calciatore, giocando in questo modo, si trova a dover risolvere situazioni di gioco con rapporti spazio-temporali più adatti alla sua fisicità. Questo piano d’azione aiuta il ragazzo a crescere e comprendere positivamente il gioco di squadra, migliorando anche i suoi requisiti cognitivi e tecnico-coordinativi – specifica Ostinelli - Infatti, dopo tanto amore e dedizione, la nostra Associazione è diventata il punto d’incontro fondamentale per i bambini e ragazzi, cosicché ha avuto diversi riconoscimenti dalle altre scuole di Como (ad esempio la scuola di Cernobbio) per quanto riguarda la formazione e l’educazione sia nella scuola che sul campo da calcio - Achille Ostinelli in conclusione - In questo modo valorizziamo i nostri giovani che hanno tanta voglia di esprimersi e di imparare sempre più». Natalia Minerva

L'inviata de l'Opinionista News, Natalia Minerva


LA NOSTRA SALUTE

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Allergie: i rimedi della Dott.ssa K. Picchetti

Le allergie sono un fenomeno derivanti da un “risveglio” del corpo a contatto con le tossine dell’ambiente

Finalmente siamo arrivati allo sbocciare della primavera. Non per tutti però la stagione è piacevole. Per chi soffre di allergia ai pollini questo è l'inizio di un periodo caratterizzato da fastidiosi episodi che rovinano la piacevole sensazione di risveglio che ci dona la primavera. Già verso la seconda metà di febbraio cominciano a vagare nell'aria i pollini di betulacee e noccioli, dando inizio ai primi episodi allergici ai quali dobbiamo imparare a prepararci in anticipo, se non vogliamo poi essere colpiti da imponenti quanto fastidiosi accessi di riniti, congiuntiviti e asma.

re d'anticipo depurando in primo luogo il nostro corpo, per rimettere in equilibrio ed efficienza il nostro sistema immunitario e mantenerlo in questo stato al fine di evitare un accumulo di tossine dovuto da un lato a quelle che produciamo internamente e dall'altro a quelle provenienti dall'ambiente esterno, evento che scatenerebbe l'allergia.

La prima forma di depurazione deriva dall'alimentazione. Nel periodo che va da febbraio a marzo l'ideale è seguire un'alimentazione leggera e depurativa. Ottimi a questo scopo sono orzo, zucchine, finocchi, ravanelli, germogli, spremute e macedonie di frutta di L'allergia è di per sé una stagione. reazione esagerata ad un evento normale qual è il In questa fase si può afrisveglio del corpo dopo il fiancare la nostra dieta periodo quiescente inver- con l'utilizzo di prodotti nale al contatto con tos- ad azione depuratrice del sine e allergeni presenti sistema linfatico come in quantità abbondante Lymphomiosot gocce o nell'ambiente primaverile. estratti di Betulla e disinPrevenire queste reazioni tossicante dei nostri teseccessive significa gioca- suti come Gallium gocce,

sopratutto se l'allergia stagionale è un problema per noi ormai cronico. La seconda azione da mettere in atto è l'utilizzo di sostanze che stimolino il nostro sistema immunitario. La natura ci viene incontro con diverse piante che possono aiutarci a superare questo periodo. Ottima ad esempio è la Luffa che si trova in comodi spray da spruzzare nelle narici per proteggere la mucosa nasale dall'azione irritante degli allergeni volatili che si inalano con la normale inalazione. Per chi soffre Karen Picchetti di Farmacia Chiabrera - Novara di congiuntivite allergica si consiglia l'uso di colliri a usata sia in fase preventi- nogenolo, derivato dalla va che in fase acuta della corteccia dei pini, che ha base di Euphrasia. reazione allergica. un potere antiossidante Altra sostanza fonda- La sua azione viene po- 50 volte superiore alla vimentale è al Quercitina, tenziata dall'associazione tamina C e possiede una che in natura si trova nel con la Bromelina, sostan- forte azione di stimolasedano, nella cipolla e in za presente nel gambo zione molte altre verdure. Essa dell'ananas con proprietà che delle difese immunitarie è un potente antiossidan- antiinfiammatorie, te ed un ottimo antiin- migliora e aumenta l'assi- deputate alla protezione fiammatorio che stimola milazione della Quercitina dell'organismo nei confronti degli allergici. in maniera specifica le no- a livello intestinale. stre difese anti allergiche. Un principio di grande Ricordiamoci sempre che La quercitina può essere interesse è anche il Pic- le nostre difese proven-

gono da un intestino sano quindi non dimentichiamo di sostenerlo con un buon ciclo di pro e prebiotici. Piacevole primavera a tutti! Karen Picchetti Farmacia Chiabrera Piazza Cavour 7, Novara Tel. 0321 611077 Facebook: Farmacia Chiabrera I.P.

Lo scopo del fisioterapista “Quello che troppo spesso chiamiamo caso clinico, in realtà è un essere umano come noi” "È importante mantenere saldi i propri valori e fare tutto il possibile per trasmetterli ai più giovani. In questo compito può essere d'aiuto tenere sempre presente che quello del medico/fisioterapista è un lavoro che non finisce chiudendosi la porta dell'ospedale alle spalle. Quello che troppo spesso chiamiamo caso clinico, in realtà è un essere umano come noi, un padre che ha giocato con i propri fi-

gli, una sposa con cui si è condivisa gran parte della vita, una figlia che si è tenuta per mano, un amico con il quale si sono condivisi momenti di gioia e di sofferenza. Per noi fisioterapisti è un "caso", per altri quel paziente rappresenta tutto il mondo. Solo mantenendo questa visione e questo spirito di umanità ogni giorno e ogni sera, anche se stravolti dalla stanchezza, riusciremo a non

tradire la vera motivazione che ha portato a essere un medico/fisioterapista: aiutare il prossimo”.

I.P.

Edoardo Squintone Fisioterapista e diplomando in Osteopatia - Tel. 3466717471


VIVERE SOSTENIBILE

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Penta Garden realizza il “chilometro fiorito” Penta Garden sceglie le viole per il rifacimento del chilometro fiorito che infonde benessere nelle persone La Primavera è arrivata. La stagione che nell’immaginario collettivo rappresenta la rinascita, ci regala adesso la vista delle prime fioriture e, dopo il cupo e freddo periodo invernale, finalmente godiamo di un clima più mite e soleggiato. Il risveglio della natura con i suoi colori accesi, influisce anche sulla nostra vita, rappresentando la nostra personale “rinascita”, ovvero quel momento opportuno per prendere coscienza di se stessi e ripartire con maggiore slancio e determinazione. Ancor di più in questo periodo storico, è davvero importante diffondere positività e speranza nella gente. Penta Garden, azienda che si contraddistingue nel creare angoli, spazi, aree verdi con grande professionalità e passione, questo lo ha capito molto bene. Durante la notte, infatti, mentre tutti noi dormiamo, tramite il prezioso supporto dei propri collaboratori

l’azienda sta lavorando al rifacimento del “chilometro fiorito” (situato nel novarese), cercando di regalarci un sorriso in un momento complicato. Sentimento che possiamo facilmente percepire dalle parole di Vincenzo Latella, responsabile operativo di Penta Garden. “Il nostro obiettivo - dice Vincenzo - è rallegrare l’umore delle persone e, per questo motivo abbiamo pensato di piantare delle viole. Questo particolare fiore, infatti, per mezzo del proprio variegato colore ci dona serenità e gioia. Inoltre, è una pianta molto resistente, con una fioritura molto lunga. Il risultato è quindi un ambiente dove le persone che passeggiano possono essere accompagnate, durante tutto il periodo primaverile, da una miriade di colori sgargianti”. Contemporaneamente, l’impresa prosegue nei lavori di diserbo, di pulizia di strade e parchi, per aziende, privati ed enti pubblici, tramite

Vincenzo Latella di Penta Garden

l’utilizzo della rivoluzionaria Mid Heatweed 3.0, macchinario creato dalla Heatweed Technologies, azienda norvegese leader nella produzione di attrezzature “green” di sanificazione e manutenzione di aree verdi. Il funzionamento è semplice quanto accurato: il macchinario diserba e sanifica per mezzo dell’acqua portata ad una temperatura di 95-98° C, ottenendo così risultati performanti e preservando contemporaneamente le caratteristiche organiche del terreno, mante-

nendolo in salute. Addio dunque all’uso di pesticidi e diserbanti. Il sistema è quindi perfetto oltre che per eliminare le infestanti lungo strade, cordolature e pavimentazioni delle aree urbane, anche per sanificare aree verdi, parchi e strade, subito fruibili dopo il trattamento, garantendo così il perfetto binomio tra qualità ed ecosostenibilità. Il nuovo macchinario adottato da Penta Garden è già stato scelto da numerosi enti pubblici del novarese, dove è stato

particolarmente apprezzato riscuotendo dunque grande e meritato successo. Vincenzo Latella Responsabile operativo Penta Garden Via Case Sparse, 24 Novara Tel. 0321 691162

facebook.com/pentagardensrl instagram.com/penta_garden linkedin.com/company/penta-garden-s.r.l. Sito:pentagarden.it Mail:info@pentagarden.it I.P.

Alessandro Salvatori

Locarni: «Shopping online? Sì, ma più eco

La crescente espansione degli e-commerce pone l’accento su maggiori necessità di mercati eco solidali ne, in tutte le categorie di prodotto, ha sviluppato un’altra consapevolezza, ovvero la tutela ambientale. Secondo i dati di un’indagine condotta da Sendcloud e Nielsen, oltre il 40% è preoccupato che l’incremento dei volumi di vendite online rappresenti una minaccia per l’ambiente. Quasi due intervistati su tre ritengono infatti che il packaging e i materiali d’imballaggio dei prodotti acquistati sui canali e-commerce dovrebbero essere ricaricabili. Il 43% degli italiani che effettuano acquisti online teme che l’incremento dei volumi di vendita degli e-commerce rappresenti una minaccia per l’ecosistema.

Gian Carlo Locarni

Il momento socio economico attuale ha evidenziato come gli acquisti online abbiano conosciuto un aumento vertigino-

so. Uno dei fattori trainanti rimane la pandemia con la conseguente necessità di approvvigionarsi senza essere direttamente a

riciclabile.Tuttavia, meno dell'1% dei rivenditori online italiani è in grado di offrire attualmente opzioni di consegna ecologiche al momento del pagamento, nonostante ci sia una percentuale di italiani (42%) disposta a pagare un costo extra per una spedizione più rispettosa dell’ambiente, sia per i materiali che compongono il packaging e l’imballaggio del prodotto, sia per le emissioni dovute al trasporto.

Se si considera che solo una minima parte dei rivenditori, sotto il 5%, è per il momento favorevole a scegliere il corriere in base alle caratteristiche di trasporto più eco-friendly, si evince quanto sia ancora considerato poco importante tener conto Oltre il 70% dei consuma- degli aspetti legati all’etori afferma che gli shop cologia in ambito e-comonline utilizzino troppo merce. contatto con diverse per- materiale di imballaggio e sone. oltre i tre quarti del cam- In questo caso, divenpione (77%) sostiene che ta sempre più rilevante Proprio l’aumento espo- tale materiale dovrebbe porre l’accento su questo nenziale dei clienti onli- essere completamente aspetto.

Un tema che incontra la sensibilità degli italiani. Riflessione che scaturisce dagli effetti della pandemia globale. Lo shopping online, infatti, viene considerato più conveniente e sicuro non solo per l’acquisto di "beni essenziali", ma anche prodotti ad alto coinvolgimento come articoli d’abbigliamento, mobili ed elettrodomestici, accentuando così l’attenzione verso uno stile di vita più sostenibile che, unita alle crescenti domande legate agli eco imballaggi, al trasporto elettrico nei centri cittadini e la spedizione intelligente con tracciamenti in tempo reale che aumentano la percentuale di consegne al primo tentativo, aiuteranno di certo a traghettare tutti gli attori coinvolti verso il possibile cambiamento di uno shopping sempre più eco solidale. Gian Carlo Locarni Giancarlo.locarni@gmail.com


PAGINE DA GUSTARE

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Viaggio tra i salumi nostrani

Un gustoso viaggio nella storia dei salumi della tradizione piemontese Parliamo oggi di salumi. Il salam d’la duja è tipico del Piemonte ed è prodotto da carni suine di prima scelta (spalla, culatello, coscia, coppa). I tagli migliori vengono utilizzati per la parte magra del salame, mentre per la parte grassa si utilizza il grasso della pancetta, che viene aggiunta a grani di medie dimensioni. Per la speziatura, si utilizza una miscela di sale, pepe, aglio, vino rosso piemontese (Nebbiolo o Barbera). Il budello utilizzato è il torto di manzo. Si procede alla legatura a mano, dando vita a salami lunghi 15 cm del peso di 3 etti circa, che vengono fatti maturare per 4 settimane, in un luogo asciutto. La particolarità di questo salame è che veniva conservato sotto grasso (strutto, che ha una funzione isolante) di maiale in contenitori chiamati duja, modalità di conservazione rende questo salame estremamente morbido. La fidighina è un salame preparato con carni suine magre, pancetta e fegato di maiale (fino al 50%) ridotti ad una pasta a grana piuttosto grossolana. Le carni vengono salate e conciate con spezie, aromi (possono essere presenti pepe, chiodi di garofano, cannella, noce moscata, scorza di limone) e vino rosso (Nebbiolo o Barbera). Il tutto è insaccato in budello naturale, legato e stagionato per 4-5 mesi. La consistenza deve risultare morbida, con tendenza a sfaldarsi. Se saliamo in montagna, troviamo prodotti eccezionali. Partiamo dal prosciutto crudo della Val Vigezzo. Nella Valle dei Pittori vive ancora la tradizione di condurre i suini in alpeggio nello stesso momento in cui vi vengono condotti i bovini. Qui l'alimentazione consiste in ciò che viene reperito sui pascoli e negli scarti derivati dalla produzione dei formaggi fatti con latte vaccino. L'alimentazione, l'attitudine ed una particolare, affinata tecnica di stagionatura e affumicatura, conferiscono alle carni consistenza e sapori unici e particolari. "Ul crü 'd Vigèzz" è, senza dubbio, uno dei prodotti più tipici della gastronomia dell'omonima valle e la ri-

In foto lo Chef Massimiliano Tamilia

Cavatelli alla canapa con crudo della Val Vigezzo, grattata di toma stagionata e salvia croccante INGREDIENTI PER 4 PERSONE:

Riccardo Franchini

cetta e le modalità per la sua preparazione affondano le radici, secondo la tradizione, al settecento, cioè, al periodo in cui si iniziò ad utilizzare - nella preparazione dei salumi – una serie di spezie e di altri aromi. Il prosciutto viene prodotto rispettando fedelmente l’antica ricetta: infatti, la preparazione e la salatura avvengono solo nei mesi invernali, per evitare l’uso di celle frigorifere. Non vengono utilizzati prodotti chimici, ma soltanto spezie ed aromi naturali (sale marino, pepe, cannella, chiodi di garofano, aglio), che conferiscono al prodotto quel suo tipico ed inconfondibile profumo e sapore. Il prosciutto viene poi lavato, asciugato ed esposto per alcune ore al fumo di legno di ginepro. Viene, successivamente, trasferito nelle cantine per alcune settimane e affumicato una seconda volta. Infine, viene lasciato maturare all'aria fresca di montagna con una stagionatura che va dai 12 ai 16 mesi. La brisaola delle valli dell’Ossola viene preparata con i ta-

gli di sottofesa, magatello e punta d’anca. Vengono tolte tutte le parti grasse in superficie, in modo tale che venga agevolata la penetrazione di sali e di aromi. La concia viene eseguita con sale, spezie, pepe, cannella, chiodi di garofano, alloro, vino ed erbe di montagna, mentre l’insaccatura è effettuata con pelle naturale. La stagionatura avviene in cantine esposte all’aria di montagna. Altro prodotto tipico è la mortadella Ossolana, che viene preparata con la parte anteriore del maiale e con l’aggiunta dei “pancettoni”. Il tutto viene tagliato a grossi pezzi, miscelato e passato nel tritacarne, con l’aggiunta di una piccola percentuale di fegato suino. L’impasto ottenuto viene condito con una miscela di sale e aromi naturali, a cui viene aggiunto un decotto a base di vino e spezie. Si procede all’insaccamento in un budello di suino ed alla tradizionale legatura a ferro di cavallo. Più saporita è la mocetta, che è un particolare taglio di carne (privo di grasso) preparata e

conservata in modo tradizionale (coscia di bovino, capra, pecora, camoscio). La carne viene messa sotto sale, per qualche giorno e, successivamente, messa a bagno nel vino per una decina di giorni e cosparsa di aromi naturali tipici. Molto saporiti sono anche i “violini” (detti così perchè si tagliano imbracciandoli come lo strumento musicale e l’archetto è rappresentato dal coltello!): di agnello, camoscio, capra, che vengono preparati con la coscia dell’animale, salata e stagionata. Nella concia, oltre al sale, pepe, cannella, vengono utilizzati alloro e rosmarino. Le operazioni di salatura durano una decina di giorni. L’abbinamento consigliato per i salumi “di pianura” è un vino rosso delle colline novaresi (Vespolina, Uva rara o Nebbiolo), mentre per quelli “di montagna” un vino rosso ossolano (sempre a base di Nebbiolo). Riccardo Franchini Food & Wine Blogger

• 500 gr di cavatelli alla canapa (in vendita presso ristorante Via Veneto) • 200 gr di pomodoro ciliegino • 150 gr di crudo affumicato val vigezzo • Toma stagionata • Salvia • Pepe bianco • Paprika dolce • Olio • Sale PREPARAZIONE Scottate il ciliegino e insaporitelo con salvia pepe e sale. Portate in bollore l'acqua e cuocete i cavatelli per nove minuti. Una volta cotti scolateli mantenendo l'acqua di cottura e risottate la pasta al sughetto. Friggete la salvia per qualche secondo e asciugatela in uno strappo di carta, impiattate e aggiungete il crudo a fette, la salvia croccante e infine una grattata di toma stagionata. Buon appetito!

Chef Massimiliano Tamilia


PAGINE DA GUSTARE

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La qualità made in Alessandria di Risoperla

La storica azienda agricola “Giovanni Buffa” ha dato vita ad una produzione di riso di eccellente qualità Ho incontrato Daniele Buffa, un ragazzo giovane (19 anni), ma preparato ed appassionato della sua attività, in merito alla quale mi racconta con dovizia di particolari, come se lavorasse da sempre nel mondo della risicoltura. Si percepisce, infatti, immediatamente che è entusiasta di quello che fa e gli piace comunicarlo agli altri. Conduce, unitamente a suo papà Giovanni, l’Azienda Agricola “Buffa Giovanni”, con sede a Balzola, in provincia di Alessandria, giunta ormai alla quinta generazione, dal 1850 ad oggi. Una storia di agricoltori, che affonda le sue radici in una lunga tradizione familiare, nel settore della coltivazione e della lavorazione del riso. L’azienda (che vanta una coltivazione di riso annua di 9.000 quintali circa) si estende, per 120 ettari, al confine tra la provincia di Vercelli e quella di Alessandria, in un territorio, da sempre, deputato alla coltivazione del riso, grazie alla presenza di due elementi naturali fondamentali: l’acqua, ricca di sali minerali e la pianura sconfinata, ai quali possiamo aggiungere il clima particolarmente adatto da permettere lo sviluppo della pianta del riso (oryza), che, in queste situazioni, si trova perfettamente a proprio agio. Daniele, fin da piccolo seguiva suo papà nell’attività di famiglia ed ha voluto studiare (è diplo-

Le fasi della risaia

Giovanni, Daniele e Fulvia Buffa

mato perito agrario), per dare un “valore aggiunto”, basato anche su nuove conoscenze, su nuovi strumenti e su mezzi adeguati, per riuscire ad apportare un miglioramento ed una innovazione, anche tecnologica, oggi, più che mai indispensabile per lo sviluppo dell’azienda e per ottenere risultati sempre più apprezzabili nel settore. Il core business dell’azienda è, senza dubbio, dato dalla coltivazione, con particolare attenzione alla salvaguardia dell’ambiente (vengono acquistate ed utilizzate sementi certificate e geneticamente pure, che possiedono elevati re-

quisiti agronomici), dalla lavorazione (taglio delle piante alla maturazione nel mese di settembre, lenta essiccazione del prodotto con temperature contenute, sbiancatura del riso tramite pilatura tradizionale a pietra, che consente di mantenere inalterate le caratteristiche organolettiche dei chicchi che restano integri e perfetti) e dalla vendita del riso alle varie riserie.

mente, in laboratorio, due varietà di riso, che sono state poste in commercio con il proprio marchio “Risoperla”: il “Carnaroli” (bianco) e il Roma (bianco e semi integrale). Daniele ci ha anticipato che, presto, sarà possibile acquistare tali prodotti anche online. Nel frattempo, vi invito a consultare il sito dell’azienda: www.risoperla.it dove potrete trovare ogni informazione utile sui prodotti, la loro Da un anno a questa par- coltivazione e, ovviamente, però, è stato realizzato te, come poterli acquistae messo a terra un nuo- re. vo, importante e lodevole progetto, che permette di Mi fa particolarmente piapotersi presentare al pub- cere potervi far conoscere blico con prodotti finiti e questo nuovo, eccellente, di alta qualità: infatti, ven- prodotto, che rappresenta gono lavorate completa- il traguardo di un’azienda

locale, che, con impegno, del territorio. dedizione e costanza, ha I.P. Riccardo Franchini portato a termine un progetto di valorizzazione Food & Wine Blogger


IL MIO PROSSIMO LIBRO

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Boom per il libro Imprenditori che cambiano Record di download per il manuale di strategie d'impresa delle coach Francesca Caputo e Michela Canova Nelle prime 24 ore è stato scaricato da centinaia e centinaia di utenti: è “Imprenditori che cambiano” il manuale nato dall’omonimo format che sta rivoluzionando le vite di tanti titolari di azienda. Il super “downlodato” libro propone un modello di sviluppo di impresa attraverso un percorso di coaching completo in affiancamento, dedicato a proprietari di impresa, manager, amministratori

delegati che vogliono cavalcare efficacemente il cambiamento. L’imperdibile pubblicazione è stata resa disponibile lo scorso 21 marzo, registrando nelle prime 24 ore un flusso record di download, a riprova dell’interesse del pubblico per questa tipologia di contenuti formativi.

cea che a portata di click - l’efficace Business Road Map ™ sviluppata dalle entusiasmanti business coach Francesca Caputo e Michela Canova, che dal 2017, con il proprio format “Imprenditori che cambiano”, supportano le piccole medie imprese (PMI) accrescendo le potenzialità del loro business, grazie allo sviluppo Infatti, grazie al libro, è di una mentalità versatile così finalmente disponibi- e orientata al cambiale - sia in versione carta- mento. Infatti, molto

spesso all’interno delle aziende la trasformazione può spaventare, perché genera incertezza rispetto ai risultati.

“Nulla si crea e nulla si distrugge ma si trasforma”. Dunque, la mission di “Imprenditori che cambiano” è allenare lo sviluppo di una leadership del cambiamento, costruendo insieme al titolare d’impresa una strategia di marketing efficace.

Dunque, l’imprenditore sottolineano le due autrici - ha a disposizione due scelte: ignorare il cambiamento e quindi esserne vittima, oppure affrontar- Lo strumento strategico lo e trasformarlo in un’op- di analisi e pianificazione portunità. aziendale elaborato dalle business coach è, apA chi sceglie la seconda punto, la “Business Road strada, le due business Map™” che si suddivide in coach mettono a disposi- cinque tappe fondamenzione nel libro la strategia tali: 1- il “Pit Stop” ovvero elaborata ad hoc innanzi- l’analisi della situazione tutto per vincere la resi- attuale dell’azienda; 2 stenza alla trasformazio- “Distinguiti dalla concorne, uscendo dalla propria renza” cioè il lavoro sul zona comfort e quindi posizionamento; 3 - “Fatti intraprendendo la nuova riconoscere e ricordastrada consapevolmente, re” quindi lo sviluppo del così da adattare con be- brand; 4 - “Come scriveneficio il proprio business re per farti ascoltare”; 5 alla mutata realtà. “Usare l’online marketing in modo consapevole”. Il cambiamento è fisiolo- Inoltre, nel manuale “Imgico, evidenzia Francesca prenditori che cambiaCaputo che ricorda il noto no”, oltre alla descrizione aforisma di Lavoisier: di ogni tappa e a degli

Per scaricare il libro

esercizi pratici, sono presentati dei case history aziendali che mostrano in modo concreto come effettivamente si possa cavalcare il cambiamento, ottenendone un importante beneficio. Natalia Minerva imprenditorichecambiano.it info@imprenditorichecambiano.it Tel: 038225677/ 067231765

Ufficio Stampa Sibillamedia

Su Amazon La storia che non c’è di C. Pedullà Il Direttore Sabrina Marrano ha scritto la prefazione del nuovo romanzo dell’autrice Concetta Pedullà continua a parlare a poeti, artisti e scrittori, mostrandosi loro nel momento in cui ne hanno più bisogno. Cioè quando la propria scintilla creativa sembra essersi affievolita. Proprio in quel momento, con tenacia e costanza, la Musa giorno dopo giorno, manda loro dei segnali trascendentali. Si tratta di piccoli momenti di magia quotidiana, di attimi surreali che accadono con così tanta spontaneità da Se fossimo nell'Antica far riaccendere nell'autoGrecia parleremmo di re la curiosità, il mistero, la Musa, ovvero di una Dea tensione verso il Sublime. che appare al poeta per rendergli visibile il Divino, È ciò che Concetta Pecosì che egli, ispirato dal dullà racconta in queste Sublime, lo rappresenti pagine, facendoci immercon meravigliose parole, gere in un'atmosfera tancapaci di elevare il cuore e to reale e smaccatamente la mente di chi legge fino ironica quanto surreale e a trasportarlo nel regno magica. Uno spaccato di dell'Invisibile. vita quotidiana, descritto con minuziosi dettagli, in Siamo invece nel Presen- cui si fa posto una prete e in luogo di Musa, sono senza invisibile che - a invece usati altri nomi: insaputa della scrittrice "angelo", "fata madrina", - abita la casa di quest'ul"figura femminile". tima con l'obiettivo di farle ritrovare l'ispirazione, Eppure la sostanza non semplicemente attravercambia ed attraverso i so la riscoperta di sé stessecoli questa Presenza sa e dei suoi primi scritti,

di vent'anni fa, quando, ad ispirarla, era stato un amore profondo quanto struggente. La scrittrice qui svela e sfata un mito: l'ispirazione non viene solo quando si è innamorati e tristi. Così come non è necessario sedersi a tavolino per fare uscire fuori un fiume di parole. La vera fantasia emerge con semplicità e trascuratezza negli attimi più inaspettati e va colta subito, tant'è che è diventata buona abitudine di Concetta girare con un quadernetto in borsa così da appuntarsi i Pensieri nel momento in cui quest'ultimi arrivano, come una Musa, silenziosi e Invisibili. Come lo squarcio nella tela di Lucio Fontana, anche Concetta Pedullà, con "La storia che non c'è" fa un taglio nel libro, per dirci che la vera opera è ciò che non si vede, è oltre alla tela e alla pagina. In Letteratura già Il Piccolo Principe ce lo diceva: "L'essenziale è invisibile agli occhi" e Concetta

Pedullà qui lo riafferma, senza comunicarlo esplicitamente ma lasciandocelo cogliere, così come farebbe una Musa. Complici del Divino, ne "La storia che non c'è" i tre gatti di casa: i soli che vedono la figura femminile - invisibile all'autrice - che comunicano con lei e che diventano il tramite per portare nella vita reale il profumo del Sublime, provocando in chi lo respira, l'entusiasmo di chi sente nell'aria che c'è qualcosa di magico e unico che va vissuto e va scritto. Sabrina Marrano Direttore l'Opinionista News

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Concetta Pedullà


CI VEDIAMO SUI SOCIAL

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1 anno di #insalotto con 702 mila followers

Spegne una candelina il programma online di belle notizie di Sabrina Marrano sui differenti canali social Carissimi lettori, è con gioia che vogliamo condividere con voi il primo anniversario del format video-giornalistico #insalotto del giornale l’Opinionista news (in onda su Facebook Instagram Youtube l'Opinionista News, dal lunedì al giovedì alle ore 18). Il programma era stato ideato da Sabrina Marrano nell’aprile 2020, con l’obiettivo di portare un approfondimento di qualità e dedicato a “belle notizie” nelle case delle persone, durante il periodo sconvolgente del primo lockdown. Siamo partiti con una puntata a settimana e, vista la grande richiesta di partecipazioni, siamo passati rapidamente alla messa in onda dei “salotti” su 4 giorni alla settimana: da lunedì al giovedì. In ogni puntata abbiamo intervistato un impren-

ditore o professionista di successo del nostro territorio, che con la sua storia ed esperienza - emersa attraverso le domande e il piglio positivo di Sabrina Marrano - ha potuto raccontare la propria realtà, portando una visione diversa, e decisamente fiduciosa, sul presente e sul futuro. Tenere duro, non mollare, investire, credere nel proprio brand: sono stati alcuni dei più importanti messaggi diffusi grazie alla trasmissione. Il successo ottenuto dal programma, durante la prima stagione (da marzo ad agosto 2020) è stato straordinario: sono state raggiunte oltre 702.000 persone, principalmente da nella fascia d'età 35 - 64 anni, 60% donne 40% uomini, residenti in Piemonte, Lombardia, nel Lazio e fuori Italia negli Stati Uniti, in Svizzera Germania - Austria. #insalotto è cresciuto in modo esponenziale e ne

siamo soddisfatti perchè è la conferma che la nostra scelta di diffondere belle notizie - che promuovono le realtà italiane - è particolarmente apprezzata.

visioni che ogni puntata di #insalotto colleziona. La possibilità di interazione con gli ospiti, scrivendo e commentando in diretta ciò che dicono, piace sempre di più e noi siamo entusiasti poter avere COME FUNZIONA questo collegamento diOgni puntata di #insalot- retto con il pubblico. to prevede l'approfondimento su una tematica di Quindi, innanzitutto: attualità che sviluppiamo infinitamente Grazie per intervistando professio- la vostra partecipazione nisti ed esperti. Sono già a #insalotto: è un piacere stati nostri ospiti: sindaci, poter dare voce alle vopsicoterapeuti, architetti, stre storie, così autentiche agenti immobiliari, risto- e positive. Il messaggio di ratori, coach, intenditori vita, energia, speranza ardi prodotti enogastrono- riva dritto a segno! mici, campioni dello sport e perfino un'ipnologa. E poi: chi desidera essere protagonista di una punSiamo orgogliosi inoltre tata di #insalotto per difdi poter sottolineare che fondere "la propria bella dietro a questo grande notizia" può scrivere un risultato non c'è nessuna messaggio whatsapp al campagna di sponsoriz- numero: 3334280649 zazione a pagamento tramite Google o altri: i FolCon il cuore, lower dunque sono tutti Dir. Sabrina Marrano e la spontanei e veri. Lo dimoRedazione l'Opinionista News stra anche il gran numero #ilgiornalediverso di like, commenti e condi-

Alcuni ospiti di #Insalotto

Successo per il progetto "Manager nextGen" Le storie dei manager di successo su IG e FB con l’Opinionista News e Soluzione Spa Jaguar Land Rover nali Instagram e Facebook di l'Opinionista news (ogni martedì e ogni venerdì nei Post e ogni giorno nelle Storie) e di Soluzione Spa.

Procede a gonfie vele Manager Nextgen, ovvero l'innovativo progetto - sviluppato da l'Opinionista news in partnership con Soluzione Spa concessionaria Jaguar Land Rover - che vede protagonisti i giovani manager piemontesi che si distinguono per

passione, dedizione, valori e attenzione al territorio. L'Opinionista news ne sta seguendo passo passo le storie, raccontandone le giornate, a bordo delle splendide auto che Soluzione Spa mette loro a disposizione per un'emozionante settimana. Stiamo scoprendo così l'in-

Ecco qui di seguito chi sono i Manager protagonisti dell’esclusivo format di successo: - Davide Longoni, Dottore Commercialista e Revisore legale dei Conti, punta di diamante dello Studio Barberi di Borgomanero, attivo nell'associazione Rotaract Intertenso lavoro che c'è dietro national e ideatore del al successo di ognuno di progetto Business Dinquesti manager e lo spi- ner. rito che instancabilmente li muove e li smuove per - Marco Tartari, speciarealizzare gli ambiziosi lista ICT, nel consiglio di progetti delle aziende in Amministrazione di Emicui operano. sfera, società cooperativa informatica con sede a Potete scoprire le storie di Verbania, sul lago MagManager Nextgen sui ca- giore, specializzata nello

sviluppo di software. Inol- dustria Piemonte, sempre tre Marco è consigliere nel in prima linea per portare Comune di Verbania. la voce delle aziende del territorio ai tavoli delle - Davide Gilardino, Capo decisioni. Zona Santhià - Elvo/Cer- Seguite le storie di questi vo per l'Associazione di giovani manager, lasciaIrrigazione Ovest Sesia, tevi coinvolgere dal loro attuale Sindaco di Ron- entusiasmo e dalla prosecco (Vercelli) e appas- pria determinazione e se sionato Presidente del siete dei manager e avete consorzio di gestione dei anche voi delle storie di rifiuti urbani C.O.Ve.Va.R cui andate fieri, scriveteci sulla mail sabrinamar- Rodrigo Salminci e rano@sibillamedia.com Federico Novello, i due e pubblicate i vostri Post soci fondatori della Star- su Instagram e Facebook tup Atech (Biella) che con l'hashtag #managerha sviluppato e lanciato nextgen sul mercato l'innovativo brand fashtech Cavó La next generation é uno Accessori, che sta rivolu- spettacolo: noi le diamo la zionando il mondo della luce che merita e, siamo moda, in chiave hi-tech. sicuri, ciò ispirerà molti... le belle notizie ispirano le - Andrea Notari, Diret- persone! tore tecnico di Notarimpresa Spa e vulcanico Presidente GGI di ConfinRedazione l'Op News

GIORNALE L’OPINIONISTA NEWS Registrazione Tribunale N. 639 del 20.11.2017. Edizioni Sibillamedia. Sede: via Gallarini 3, Ghemme | Partita Iva: 02534130030, Telefono: 333-4280649. Direttore Responsabile: Sabrina Marrano. Sito: www.lopinionistanews.it, Facebook: L’Opinionista news, Instagram: lopinionista_news, YouTube L’opinionista news. Stampa: Edizioni Tipografia Commerciale Srl (Cilavegna) - Grafica e impaginazione: Edimen Srl. E-Mail: direttore@lopinionistanews.it - amministrazione@lopinionistanews.it | Per la tua pubblicità: 333-4280649 - sabrinamarrano@sibillamedia.com


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