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Mensile N. 3 - Giugno 2020 Anno IV
lopinionistanews.it
IN PRIMO PIANO
Sta arrivando Italy4Future Una room, un imprenditore, tanti studenti: l'incontro della vita
In foto il comitato di Italy4Future
Stanno letteralmente spopolando tra gli studenti delle Scuole Superiori Pubbliche e Salesiane novaresi la serie di puntate che li vede protagonisti e nell'atto di intervistare alcuni tra gli imprenditori e i manager di maggior successo tra i più innovatori: tra le personalità che stanno incontrando gli studenti online nella web room messa loro a disposizione,si annoverano già nomi del calibro di Stefano Sarcina Staffa, noto produttore televisivo romano, del veronese Luca Zavarise fondatore di Innotek, azienda apprezzata in tutto il mondo per le brillanti tecnologie per la microfiltrazioni di bevande e in particolare del vino, di Angelo Candiani, Presidente della Cooperativa Sociale Aslam che si occupa di organizzare corsi professionalizzanti per avviare i ragazzi al mondo del lavoro, di Giuseppe Brizio del Gruppo Ferrero ma anche di Daniele Cassioli, campione paraolimpico di sci nautico e di Danilo Ragona di "Able to enjoy" le cui "carrozzine d'autore" personalizzate proposte sulle passerelle della Milano Fashion Week ha fatto impazzire il pubblico internazionale. Ad progettare ed organizzare gli incontri di Italy4future è la sot-
toscritta, che cura le interviste tra imprenditori e studenti, insieme al Comitato, composto da Fiorenzo Zaggia e Denise Regalli (Edilzeta), Fabio Saini (Laica), Gianni Clemente e Silvana Rufo. Fabio Saini evidenzia: "Lo scopo del progetto Italy for future – Il gusto per la Bellezza, è poter dare un contributo alle nuove generazioni, attingendo dallo straordinario bagaglio di esperienza umana e professionale tipico dell'imprenditoria italiana, lasciando quindi un segno nell'educazione dei ragazzi che sono chiamati a portare avanti il nostro Paese. In questi tempi, può apparire inutile o effimero il fatto di fissare l'attenzione sulla bellezza. Sembrerebbe cioè molto più importante concentrarsi su altri temi, più direttamente legati al modo in cui affrontare l'emergenza socio economica. In realtà siamo certi che per poter affrontare in modo efficace l'emergenza sia strettamente necessario avere lo sguardo aperto alla bellezza, che diventa una condizione non solo favorevole ma essenziale ad un corretto affronto della realtà. Con una certa sorpresa, abbiamo riscontrato un grande interesse da parte di tutti i soggetti coinvolti, ovvero sia da parte
degli insegnanti referenti delle scuole, che degli studenti, che degli stessi imprenditori, che hanno apprezzato moltissimo questa possibilità. Non ultimo, anche da parte di tutti noi che, pur avendo agende molto piene, siamo stati sempre più affascinati da questa iniziativa in cui ognuno si è giocato e continua a giocarsi da protagonista. Nella scelta degli imprenditori ognuno ha proposto alcuni nomi fra quelli che più ci hanno colpito e, provenendo da esperienze fra loro diverse, è stato motivo di grande arricchimento per tutti noi. Questa iniziativa potrebbe essere considerata come una conversazione imprenditoriale. Ci sono però alcuni elementi distintivi. Ad esempio, gli incontri sono rivolti a degli studenti, e questo ha due conseguenze importanti: l'imprenditore si apre molto più in profondità, raccontando fatti della propria vita poco noti anche se estremamente interessanti, senza la preoccupazione di dover difendere un'immagine di sé, come invece avrebbe davanti ad una platea di altri imprenditori. E' così accaduto di riscoprire degli imprenditori, già sentiti in altre occasioni, di cui è stato possibile cogliere aspetti nuovi ed estremamente interessanti; in secondo luogo, di fronte ai ragazzi non si può barare, occorre cioè essere veri. Diversamente l'interesse, dopo pochi istanti, si affievolisce e presto va a zero; Inoltre i ragazzi hanno la possibilità, via chat o direttamente, di porre molto agevolmente delle domande agli imprenditori, favorendo quindi un dialogo serrato e vicino ai loro reali interessi". Dir. Sabrina Marrano
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RISTRUTTURAZIONE 4.0
Abitare in modo economico e green Arona. Abbiamo intervistato l'ing. Roberta Tredici, co-fondatrice di Archingreen, uno studio associato di ingegneri ed architetti legati dalla profonda sensibilità ambientale. Archingreen nasce nel 2012 con l’obiettivo di elaborare i propri progetti da un punto di vista architettonico, strutturale, impiantistico e bioclimatico. continua a pagina 14
GATTINARA
Serafini brevetta un nuovo farmaco Nuovi farmaci e cosmetici per i problemi della cute, grazie alla scoperta della giovane ricercatrice gattinarese Marta Serafini, che ha lavorato sui composti derivati dal peperoncino. La ragazza, 29 anni, che sta svolgendo il dottorato di ricerca nei laboratori della Facoltà di Scienze del Farmaco a Novara ha ricevuto il prestigioso premio dell’EFMC... continua a pagina 8
LAGHI
Stresa-Mottarone, luogo del cuore
Con Guido Rossi, Sabine Manz e Michele Carnero consigliere comunale di Oleggio Castello, scopriamo che: se è vero che “tutte le strade portano
a Roma”, sicuramente due portano al Mottarone; una da Armeno, con Sovazza e Cairomonte e l’altra da Stresa, ... continua a pagina 7
CI VEDIAMO SUI SOCIAL
#insalotto record: 702k followers Il collegamento dal salotto - in onda sulla pagina Facebook l'Opinionista news - in questo primo mese di vita ha raggiunto il numero record di oltre 702.000 persone: 60% donne - 40% uomini, nelle province di
Novara - Varese - Milano - Vercelli - Torino - Verbania e anche da Svizzera - Germania - Austria. Il successo è il segnale che la scelta di diffondere belle notizie è apprezzata. continua a pagina 23
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VALSESIA
Tiramani: Borgosesia all’attenzione dell’Italia Il Sindaco ringrazia i volontari e tutti coloro che hanno collaborato all’operazione "Test sierologici" LA RUBRICA DEL SINDACO
La due giorni di test sierologici organizzata dal Comune di Borgosesia in collaborazione con Fondazione Valsesia, Asl 11 e Università del Piemonte Orientale e sotto l’egida di Pierluigi Loro Piana e della sua famiglia, ha conquistato l’attenzione nazionale per l’eccezionalità del protocollo, che prevedeva non solo lo screening sierologico, ma anche l’immediata esecuzione del tampone rino-faringeo nel caso di positività alle IgM. Lo svolgimento perfetto delle operazioni ha messo in evidenza un tessuto associazionistico straordinario, che ha saputo gestire il tutto in modo impeccabile.Giornali e tv da tutta Italia hanno voluto documentare direttamente l’evento, e la città ha accolto tra sabato 23 e
domenica 24 giornalisti di varie testate, che hanno indistintamente espresso grande apprezzamento per le modalità operative e per la cortesia del personale. «Siamo stati sotto l’occhio di tutta la Nazione – conferma il Sindaco Paolo Tiramani –ed abbiamo dimostrato di essere una città compatta, che puòvantarepersone stupende come tutti i volontari che in questi due giorni sono stati indispensabili per lo svolgimento delle operazioni, tutti sempre con il sorriso negli occhi e la massima attenzione a compiere il proprio ruolo con serietà. Ringrazio dunque tutti i volontari della Croce Rossa sezione di Borgosesia, a partire dalla Presidente Daniela Denicola, l’ANA, la Protezione Civile, gli Scout di Borgosesia e Grignasco,
In foto Sindaco Paolo Tiramani
l’Oratorio, il Rotaract, il Soroptimist Club, Igea, Fai Giovani. Tutti coloro che – aggiunge il Sindaco - a vario titolo, accomunati da spirito di servizio e generosità, hanno donato il loro tempo e le loro competenze per la riuscita di questo momento di grande valenza civica». Molti gli attestati di sti-
ma e rispetto arrivati al Sindaco di Borgosesia da parte del mondo delle Istituzioni: oltre ai complimenti del Presidente della Regione, Alberto Cirio, tanti Sindaci di altre città si sono rivolti a Paolo Tiramani per conoscere le modalità operative intraprese, nell’ottica di ripetere l’esperienza nelle
loro realtà. Tanti anche i cittadini, che sui social e di persona hanno voluto esprimere riconoscenza per l’opportunità avuta, non solo di effettuare il test sierologico ma anche di sapere che, in caso di positività, avrebbero subito potuto essere sottoposti al tampone da parte dell’Asl per avere poi tutta l’assistenza richiesta dalla situazione. «Rai 1, Rai 2, Rai News 24, Mediaset con diverse trasmissioni ci hanno seguito: non è certamente stata una vetrina fine a se stessa – conclude il Sindaco Paolo Tiramani – ma un modo per dimostrare che anche piccole realtà come la nostra possono rappresentare esempi virtuosi laddove valide sinergie di soggetti determinati decidano di scendere in campo per
sostenere un’idea: il nostro concittadino Pierluigi Loro Piana è stato per tutti noi una grande risorsa, che con la sua generosità e con l’energia umana che lo caratterizza, ci ha consentito di realizzare qualcosa di grande a favore di tutta la cittadinanza. Voglio anche ringraziare ogni singolo borgosesiano – conclude il Sindaco – la percentuale che ha scelto di accostarsi a questo esperimento è stata elevata, segno di consapevolezza e grande senso di responsabilità verso il territorio e i propri concittadini. Abbiamo segnato un momento importante che rimarrà senz’altro nei nostri annali, ora proseguiamo su questa strada, continuando a rispettare le regole, fieri di esseri cittadini di Borgosesia. Grazie a tutti».
Quarona e Borgosesia insieme per i bambini È partito a Quarona il progetto sperimentale di assistenza minori, studiato con il Comune di Borgosesia Si tratta di un servizio organizzato per venire incontro alle Famiglie che hanno dovuto riprendere l’attività lavorativa nella cosiddetta “fase 2” dell’emergenza COVID-19.
scelte alternative di un servizio di baby sitter a domicilio che espone a maggiori rischi sanitari sia il personale che le fa-
miglie. In questo caso ci troviamo ad utilizzare locali sanificati, sufficientemente ampi da non creare as-
Un servizio che non è educativo né scolastico, che non viene disposto all’interno di locali scolastici ed è erogato nel rispetto di rigorose procedure previste nel “protocollo di assistenza minori” vagliato e approvato dal servizio SISP dell’ASL di Vercelli. Ricordiamo che l’art. 48 del D.L. 18/2020, convertito in legge 27/2020, prevede che le Amministrazioni possano individuare, nel periodo di sospensione dei servizi educativi e scolastici, prestazioni assistenziali “senza creare aggregazioni”, da rendere mediante coprogettazione con i soggetti gestori; Si tratta essenzialmente di una modalità di assistenza tale da conciliare i tempi di lavoro e famiglia, in una situazione protetta dal punto di vista igienico-sanitario. L’idea è nata poiché di gran lunga preferibile a
In foto Sindaco Francesco Pietrasanta
sembramento, il personale e i bambini sopra i 6 anni di età hanno l’obbligo dell’uso dei dispositivi sanitari di protezione in-
dividuale (DPI), nonché di effettuare tutte le altre operazioni di igienizzazione quotidiana previste dal protocollo.
Inoltre, il personale che si occupa dei bambini ha eseguito test sierologici e tamponi diagnostici COVID-19.
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VALSESIA
Quattro passi ad Alagna Valsesia: sentieri top Montagna, natura e storia: ecco le passeggiate da fare per una immersione del corpo e dello spirito
La Valsesia è una valle scavata dal fiume Sesia, da cui la valle prende il nome, che comprende comuni della provincia di Vercelli e della provincia di Novara. Percorrendo in macchina un tragitto da Varallo Sesia sino ad Alagna, si giunge ai piedi del Monte Rosa. Dalla cittadina di Alagna Valsesia si diramano incantevoli valli che consentono bellissime escursioni con diversi gradi di difficoltà. Vediamole insieme. Punto di partenza è Alagna, il fondo valle. A destra si estende la valle del Mud, da cui dall’omonimo passo si scende a Rima San Giuseppe. All'inizio di questo percorso vi è da segnalare il villaggio di Pedemonte, dove si trova uno dei più importanti musei Walser. I Walser sono una popolazione insediatasi nel XIII secolo nelle località dell’arco alpino attorno al massiccio del Monte Rosa: conoscere parte della loro storia significa comprendere la cultura del luogo. A nord, verso il fondo valle, tramite un percorso parzialmente carreggiabile, si giunge all’Alpe Pile, sede del rifugio Pastore. Sul percorso vi sono
da segnalare impianti di estrazione mineraria di natura rocciosa per la fabbricazione di ceramiche e le vestigia delle antiche miniere d’oro kreas. Il tragitto per l’Alpe Pile può essere effettuato secondo due modalità: con la tradizionale passeggiata, di media difficoltà (durata 1h), oppure con l’ausilio della navetta dal parcheggio “Wold” fino ad Acque Bianche, da cui è possibile raggiungere il rifugio Pastore. Da quest’ultimo si può ammirare l’anfiteatro dei ghiacciai del Rosa ai piedi dei quali vi sono ulteriori rifugi raggiungibili con percorsi di differente difficoltà: percorrendo a destra, si raggiunge il rifugio Barbaferro; proseguendo dritto lungo il sentiero segnato, si giunge al Passo del Turlo, che collega Alagna Valsesia con la Val Quarazza, sede della cittadina di Macugnaga, che rappresenta un altro importante insediamento Walser (è un percorso di difficoltà media, ma particolarmente lungo: richiede, infatti, la necessità di un pernottamento); procedendo verso i ghiacciai del Monte Rosa, verso nord, si raggiungono numerosi rifugi, tra cui Capanna Guglielmina e Capanna Resegotti, che costituiscono punti di appoggio per impegnative
escursioni alpinistiche di alta difficoltà; a sinistra è possibile passare attraverso l’Alpe di Bors, sede del rifugio Crespi-Calderini, da cui, salendo, si raggiunge il Passo delle Pisse, che collega la Valsesia con il vallone dell’Olen (la percorrenza è di bassa difficoltà). Da qui si hanno due scelte: scendere verso Alagna, oppure salire verso l’omonimo passo, il passo dell’Olen o il passo dei Salati, collegamento con la valle di Gressoney (il percorso è lungo e non esclusivo per esperti). Il passo dei Salati, inoltre, è raggiungibile mediante una funivia, molto utilizzata durante la stagione sciistica, da cui è possibile effettuare un percorso che giunge a Punta Indren, prima tappa per i rifugi Città di Mantova e Capanna Gnifetti. Questi percorsi, anche se dotati di ferrate, sono complessi: sono molto importanti poiché costituiscono il punto di appoggio per raggiungere Capanna Margherita, sulla punta Gnifetti, punto più alto del Monte Rosa, che ha un’altitudine di 4550 m. Da Alagna Valsesia si estendono altri caratteristici sentieri per giungere ad un’altra valle, anch’essa caratterizzata da villaggi Walser (come Dorf o Scarpia) e da suggestivi
panorami: la Val d’Otro. Percorrendo un tragitto fino a Pian Misura, è possibile dirigersi verso il passo del Foric, che collega, verso nord, la Val d’Otro con la sopracitata Valle dell’Olen, tramite sentieri di difficoltà media; verso sud si estendono percorsi di medio-alta difficoltà verso il rifugio Ravelli, ammirando i Laghi Tailly e la Cima del Corno Bianco. Dalla Val d’Otro, mediante i sentieri poc'anzi descritti, si possono raggiungere i collegamenti con la Valle Vogna, anch’essa protagonista degli insediamenti Walser. Da questa valle è possibile scendere sino a Riva Valdobbia, paese precedente ad Alagna Valsesia. Al contrario, per raggiungere la Valle Vogna da Riva Valdobbia, è necessario percorrere una strada carreggiabile fino a Cadianzo, da cui si sale
verso il rifugio Carestia, punto di appoggio per il Corno Bianco e la Val d’Otro. Percorrendo invece il sentiero della Valle Vogna, si giunge ad una biforcazione di due valli: qui si può ammirare il ponte napoleonico eretto dai francesi durante le incursioni nelle nostre valli. A sinistra si raggiunge la valle Maccagno, dove il colle omonimo collega questa valle con la valle Artogna, che scende a Campertogno; attraversando il colle Loo verso
Gressoney Saint-Jean e le Alpi francesi. A destra, invece, è possibile imboccare la valle che giunge al Colle Valdobbia, sede dello storico Ospizio Sottile, costruito per dare rifugio ai valligiani che nei secoli scorsi emigravano verso la Francia per lavoro; su questo percorso una deviazione a sinistra conduce all’Alpe Larecchio, incantevole anfiteatro alpino. Francesca Sciortino
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GATTINARA
Marta Serafini, nuovo farmaco al peperoncino La ricercatrice gattinarese Marta Serafini premiata per il nuovo farmaco che tratta i problemi di cute Nuovi farmaci e cosmetici per i problemi della cute, grazie alla scoperta della giovane ricercatrice gattinarese Marta Serafini, che ha lavorato sui composti derivati dal peperoncino. La ragazza, 29 anni, che sta svolgendo il dottorato di ricerca nei laboratori della Facoltà di Scienze del Farmaco a Novara (Università degli studi del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro), nei giorni scorsi ha ricevuto il prestigioso premio dell’EFMC: European Federation for Medicinal Chemistry (con sede centrale a Basilea, in Svizzera), dedicato ai dottorandi meritevoli per le ricerche nel campo della chimica farmaceutica. “Il progetto dei composti derivati dal peperoncino per la cura di problemi della pelle è nato quando ero ancora matricola a Novara, nel laboratorio
della dottoressa Tracey Pirali”, spiega la giovane. Pirali (laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche e addottorata in Scienza delle Sostanze Bioattive) è docente di chimica farmaceutica del Dipartimento di Scienze del Farmaco, ha anche ricevuto il premio di Novarese dell'anno del 2019. Il suo principale interesse di ricerca è la progettazione e la sintesi di composti biologicamente attivi attraverso reazioni multicomponente e click chemistry. I composti sintetizzati nel Laboratorio di Chimica Farmaceutica sono stati brevettati e se ne prevede il prossimo utilizzo in campo cosmetico e farmacologico: i prodotti cosmetici derivati serviranno a trattare le pelli sensibili e saranno distribuiti in Spagna e Portogallo già a
partire dai prossimi mesi. Invece i farmaci – dopo il periodo di sviluppo preclinico -potranno essere applicati per il trattamento di malattie della pelle come : psoriasi, dermatite atopica e acne. “Scoprire un farmaco è un processo lungo e faticoso – sottolinea la giovane dottoressa classe 1991 – Vedere arrivare una molecola sul mercato è raro. Dunque sono molto soddisfatta per il risultato al quale ha portato il mio progetto ed ora mi sto impegnando in campo oncologico con un lavoro finanziato da Airc (Associazione italiana ricerca sul cancro) – in conclusione – A chi vorrebbe intraprendere questa strada posso dire che il lavoro assorbe gran parte delle ore quotidiane e bisogna fare molti sacrifici per potersi realizzare appieno” Devika Vandone
Sindaco Baglione: «Grazie mille Lavazza» Dallo stabilimento Lavazza di Gattinara: macchine da caffè e cialde per gli ospedali del territorio LA RUBRICA DEL SINDACO
Durante l’emergenza Coronavirus abbiamo assistito a tante iniziative filantropiche e a gesti di genuina generosità con numerose donazioni di supporto e di vicinanza soprattutto nei confronti di medici, infermieri e di tutti i collaboratori sanitari e civili coinvolti; donazioni da parte di Fondazioni, Associazioni, singoli Cittadini, ma anche di realtà aziendali del territorio. Tra queste lo stabilimento LAVAZZA di Gattinara che ha donato macchine da caffè e migliaia di capsule agi ospedali di Borgosesia e Gattinara per gli operatori sanitari, per dare la possibilità di godersi un piccolo piacere quotidiano, sorseggiando un caffè in compagnia di colleghi, che affrontano
Il sindaco Daniele Baglione
ogni giorno questo momento di emergenza. La Lavazza, che nello stabilimento di Gattinara produce le cialde per i mercati di tutto il mondo, ha scelto, in modo simbolico, di donare macchine da caffè e, ovviamente le cialde di caffè agli ospedali di Borgosesia e Gattinara, in cui lavorano instancabili tanti operatori sanitari, simbolo della lotta al covid-19. La Lavazza simbolo del “Made in Italy” nel mondo è molto legata al nostro territorio, durante questa emergenza pandemica, in più occasioni ha voluto esprimere la propria solidarietà e vicinanza alla nostra gente contribuen-
do fattivamente alla realizzazione del reparto CAV-Covid del San Giovanni Battista di Gattinara e sostenendo il fondo per le famiglie in difficoltà della Città. «Grazie a Lavazza che sostiene instancabilmente il nostro territorio - commenta con orgoglio il Sindaco di Gattinara Daniele Baglione - ho consegnato le cialde di caffè prodotte a Gattinara ai nostri ospedali per dare la giusta carica di energia ai nostri angeli: gli operatori sanitari che tanto hanno fatto e stanno facendo per tutti noi». Il Sindaco di Gattinara Daniele Baglione
BORGOMANERO
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L'idrosommelier insegna a degustare l'acqua Al Lions Club Borgomanero Host, relatrice Marta Barberis, esperta di gastronomia e idrosommelier
In foto Marta Barberis
Nella galassia delle acque minerali italiane, spiccano stelle luminose con caratteristiche particolari, con la particolarità di deliziare il palato.
Club Borgomanero Host. Relatrice Marta Barberis, giornalista, esperta di gastronomia e idrosommelier. Per meglio gustare l’acqua, il presidente ha associato alle “due mineDi questo si è parlato, in rali” consegnate ai Lions, video conferenza al tem- altrettanti pezzi di dolci. po del covid-19, al Lions Da qui è partita l’analisi
di Barberis che ha sottolineato “come l’acqua varia il gusto del piatto e quindi, va scelta in maniera coscienziosa”. La sottolineatura dell’esperta, evidenza i tipi di acqua, tenendo presente la fonte dove sgorga: più o meno alcalina, “dura”, legge-
ra e diverse tra loro per conformazione chimica. “Si deve osservare l’indicatore di residuo fisso – ha evidenziato Barberis – perché questo evidenzia la quantita di minerali disciolti in essa”. Nasce così una degustazione guidata, con l’esame vi-
sivo, olfattivo e l’assaggio dell’acqua. Poi l’abbinamento con il cioccolato “ci vuole un’acqua leggera” o con la mousse magari con un pizzico di alcalinità in più”. Non poteva mancare il cocktail d’acqua, bevanda ora di gran moda. E l’acqua frizzante? “non
abusarne, ma un goccio a fine pasto ha l’effetto digestivo”. Il consiglio finale è stato quello di stilare un menù con abbinamento acqua-vino, perché come recitava un altro slogan, bere acqua … fegato centenario!
"Donne per le donne": adesso fanno quadrato Nuovo progetto della Cooperativa Irene di Borgomanero, sostenuto da Fondazione Comunità Novarese Cooperativa Irene nasce a Borgomanero alla fine del 2018, in seguito alla trasformazione dell’Associazione Casa Piccolo Bartolomeo Onlus che, dal 1997, si occupa, in sinergia con associazione Mamre Onlus, della gestione quotidiana di “Casa Piccolo Bartolomeo” dedicata a ragazze madri, donne e minori vittime di violenza o con problematiche di disagio sociale. Da settembre 2019, Cooperativa Irene segue anche operativamente il progettodel Centro Antiviolenza Area Nord Novarese, a sostegno di quelledonne che si trovano ad affrontare dinamichedi violenza di genere. Proprio da questa esperienza nasce il progetto “Donne per le Donne”, che vuole dare risposta a tre fra i tanti bisogni espressi nel tempo.
ogni ospite è caratterizzato dall’attenzione alla persona come portatrice di risorse e non solo di difficoltà. Sono numerosi i bisogni a cui ci troviamo di fronte e ne abbiamo scelti tre su cui concentrarci”. Il progetto “Donne per le Donne” ha ottenuto il sostegno di Fondazione Comunità Novarese onlus che ha scelto di stanziare 20.000 mila euro: “Siamo convinti – spiega il Presidente FCN Cesare Ponti– che per combattere la violenza di genere, in primo luogo, sia necessaria la diffusione di una cultura di parità che valorizza la persona e la mette al centro.
Abbiamo scelto di sostenere questo progetto perché si pone obiettivi ben precisi che rispondono a bisogni altrettanto precisi e che puntano a porre donne che hanno attraversato momenti difficili, “Per noi – commenta in una situazione di beChiara Zanetta,operatrice nessere che le aiuti a codel CAV- l’incontro con struire, o ricostruire, una
scoperta del mondo per chi, purtroppo spesso, ha vissuto una vita costretta alla solitudine delle mura di casa”.
In foto i membri della cooperativa Irene
Periodicamente vengono già organizzate, grazie al coinvolgimento di volontari, uscite sul territorio. Questi momenti permettono di consolidare e approfondire le relazioni tra le ospiti e con le operatrici del centro, potendo utilizzare modalità di approccio diverse da quelle quotidiane. S’imposta così una relazione “alla pari”, che permette alle ospiti di sentirsi più libere di condividere pensieri, aspettative, progetti di vita. La necessità è quella di poter dare maggior continuità e organicità alla proposta, in particolare sfruttando il periodo estivo in cui la maggior parte delle attività (scuola, attività formative/lavorative) si interrompono.
vita piena e dignitosa”. mento della donna presso Tre, quindi, i bisogni a cui un luogo protetto”. fa fronte il progetto. Il secondo bisogno è un Il primo bisogno riguarda bisogno di relazione. le emergenze notturne del centro antiviolenza. “Cara Chiara, come stai? Spesso, infatti, il Centro Mi piacerebbe molto veAntiviolenza trova a do- nire in montagna con te…” ver affrontare delle emer- - Questo è quello che scrigenze abitative: a volte le ve una delle donne che donne che si presentano a frequentano il centro. chiedere aiuto non hanno una rete di sostegno a cui “Rispondere all’emerappoggiarsi nel momento genza in modo veloce, in cui si espongono con competente ed efficace una denuncia nei con- è fondamentale, ma non fronti del convivente; da basta -continuaChiara qui la necessità di avere Zanetta - bisogna lavoradelle risorse economiche re per ricostruire una vita Il terzo bisogno riguarda per poter agire tempe- di qualità. Esperienze di la necessità di promuovestivamente nello sposta- relazione con l’altro e di re la cultura della paritàdi
generesul territorio (area nord della provincia di Novara). In questa prospettiva, necessità concreta è quella di attivare gruppi persone (uomini e donne) interessate a ragionare sul fenomeno dellaviolenza di genere, convinte che non basti agire nelle situazioni d’emergenza, ma che serva anche proporre veri e propri cambiamenti culturali. Diverse associazioni ed enti promuovono sul territorio iniziative; ma ciò avviene, soprattutto, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. “Sentiamo il bisogno – chiude Zanetta - di mantenere vivo l’interesse e di creare nuove occasioni di riflessione e confronto, oltre le ricorrenze. La violenza di genere è un fenomeno che riguarda tutti perché si sviluppa potenzialmente ovunque e si può combattere solo lavorando sulla società stessa”.
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LAGHI
Da Stresa al Mottarone con Guido e Sabine
Alla scoperta dell'itinerario Stresa - Mottarone con Guido Rossi di Oleggio C. e l'austriaca Sabine Manz
Vista panoramica dal Mottarone
Con Guido Rossi, Sabine Manz (autori del libro “Il Mottarone nelle immagini d’epoca”) e Michele Carnero consigliere comunale di Oleggio Castello, scopriamo che: se è vero che “tutte le strade portano a Roma”, sicuramente due portano al Mottarone; una giunge da Armeno, con Sovazza e Cairomonte e l’altra da Stresa, con Someraro, Campino,Vezzo, Gignese ed Alpino. Le due zone naturalmente si distinguono: la strada che sale da Armeno è meno ripida e offre un paesaggio più rurale, bucolico, pastorale; dove è facile, ancora oggi, incontrare gli alpeggi, i pastori, i contadini, le mucche, le pecore, le capre e i famosi “Taragn”(dal latino Terraneus), tipica costruzione rurale con basamento in pietra e alzata in legno, con tetto spiovente in paglia di segale, utilizzati anche come ricovero degli animali. Nell’ultimo dopoguerra questa zona subì un forte spopolamento perché una parte consistente degli abitanti si impegnò nel settore alberghiero emigrando altrove. La strada che invece porta alla cima montuosa passando da Stresa è indubbiamente più pittoresca, più ricca, più turistica; circondata da ville e da alberghi, offre, in oltre, interessanti spunti culturali.
Iniziando la salita da questo versante, quindi, molto apprezzata è la località di Gignese, famosa già nei primi anni del ‘900 per la Pietra Papale, un grande masso su cui i turisti erano soliti a scattare foto ricordo e che in seguito fu utilizzato per farne materiale da costruzione. Sempre a Gignese è possibile intravedere i resti della miniera di piombo e di zinco, risalente al periodo dell’800 e, ancora, accedere al famosissimo museo dell’Ombrello nato dall’idea di alcuni amici intorno al 1957 e che mette in mostra l’abilità di artigiani, costruttori e riparatori di parapioggia di tutto il Vergante. Continuando la salita, incontriamo l’Alpino Fiorente, località trasformatasi da alpeggio isolato ad una vera e propria residenza per signori e signore di alto rango. Luogo da sempre prediletto da pittori e musicisti, qui sorge un importante giardino botanico: “Alpinia”, in origine chiamato “Duxia”. Penultima fermata di questo viaggio itinerante, prima di raggiungere la tappa finale, è la strada “Borromea”, nata nel 1948 con finalità agricole per conto della famiglia Borromeo. Oggi questa strada privata non solo collega Stresa e l’Alpino al Mottarone ma è anche meta molto ambi-
ta da molti turisti stranieri. Passando da qui si giunge, finalmente, alla vetta del Mottarone, conosciuto come “Il Righi Italiano”. Montagna granitica, nel gruppo del Mergozzolo, nelle Alpi Pennine; la sua pozione gli permette di affacciarsi sui laghi prealpini: Lago Maggiore, Lago d’Orta, Lago di Mergozzo, Lago di Monate, Lago di Canobbio, Lago di Varese, le Alpi Italiane e Svizzere, e la pianura Padana. La catena montuosa del Mottarone, apprezzata sia d’estate che d’inverno, nel corso degli anni è diventata non solo meta scelta da molti visitatori ma anche dall’industria organizzata; la presenza di diverse strutture alberghiere, bar, ristoranti ne sono un tipico esempio. Inoltre, il Mottarone, considerato come il paradiso dei camminatori e di chi “possedeva buone gambe”, fin dai primi anni del ‘900 è sempre stato preso in considerazione per i suoi sport nordici: lo sci, il pattinaggio, la discesa con lo slittino e il salto dal trampolino con la famosa “Coppa d’Oro del Duce”. A partire dalla metà degli anni 20 risalgono anche le prime competizioni, come la “Scalata del Mottarone” riservata alle motociclette; molto più recenti, invece, le gare dedicate al ciclismo professionistico e
Da sinistra Sabine Manz e Guido Rossi (autori del libro) a destra Michele Carnero consigliere comunale di Oleggio Castello
in particolare ricordiamo il “Giro d’Italia”. Al Parco del Mottarone oggi si aggiungono altre e divertenti novità: il trekking, la palestra di roccia, il parapendio, le escursioni a cavallo, Alpyland, il divertentissimo parco divertimenti, etc. Un’escursione che parte da molto lontano, dunque, se pensiamo alla sua storia, ma che di fatto è realizzabile in giornata quella che, dai piedi del Lago Maggiore, porta al Parco del Mottarone, avvolti nel verde della natura tra l’azzurro del lago e quello del cielo. Pamela Romanello
Cartolina del trenino a cremagliara diretto da stresa-al mottarone
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LAGHI
SCOOL: didattica (e divertimento) a distanza Spopola la spassosa piattaforma per la Didattica a distanza sviluppata dai giovani di "Cortomaggiore"
In foto Fabrizio Zaninelli
Da Varese si sta diffondendo sCOOL, la piattaforma didattica per la scuola primaria, sviluppata dai ragazzi dell'associazione Cortomaggiore - Matteo Jamundo e Francesco Ponti, in collaborazione con Fabrizio Zaninelli, per venire incontro a alunni e insegnanti che hanno intrapreso per la
In foto Francesco Ponti
prima volta l’avventura gnanti che hanno trovato della didattica a distanza. i materiali perfetti per essere integrati sia alla diLa piattaforma, pubblica- dattica tradizionale che a ta la prima settimana di quella a distanza. aprile, ha riscosso subito Gli alunni che hanno poparecchi consensi, arri- tuto fruire di questi contevando in poco più di due nuti si sono dimostrati pasettimane a totalizzare recchio sorpresi e divertiti migliaia di registrazioni. dalla nuova proposta diGli utenti registrati sono dattica. Cortoper la maggior parte inse- L’associazione
In foto Matteo Jamundo
maggiore si occupa di promuovere cinema e nuovi talenti per il territorio del Verbano,in collaborazione con l’agenzia di comunicazione Rainbowhale, che ha messo a disposizione le proprie strutture gratuitamente. Come funziona sCOOL Il servizio, totalmente gratuito, offre un catalogo
di contenuti in costante tenuti didattici si possono aggiornamento. trovare Video Lezioni, approfondimenti, curiosità e I protagonisti di ogni vi- attività di laboratorio. deo sono simpatici “insegnanti” animati che Il servizio è disponibile affrontano in modo coin- all’indirizzo www.s-cool. volgente ogni tipo di ar- cloud gomento, trattando gli argomenti previsti dal programma di studi della scuola primaria. Tra i con-
Gusmeroli: Insieme vinceremo virus e crisi
Il Sindaco Alberto Gusmeroli lancia il “Piano Marshall” di Arona: 1,5 milioni di euro per imprese e famiglie LA RUBRICA DEL SINDACO
In foto il Sindaco Alberto Gusmeroli
“Abbiamo tutti i numeri per farcela a livello locale e regionale – così Gusmeroli – ci sarà un momento in cui anche noi dobbiamo fare la nostra parte: eccoci. L’eccezionalità del momento richiede un impegno sovrumano, è una responsabilità che dovremo continuare ad assumerci. Per 14mila abitanti, se rapportata a 60milioni italiani vale 6.6 miliardi di euro. E’ una manovra da
1 milione e mezzo di euro. Sono 3 settimane che ci lavoriamo, e abbiamo cambiato molte cose lungo la strada per intervento di Regione e ora sta intervenendo lo Stato. Alle attività economiche aronesi andrà 1 milione e 90mila euro dei fondi destinati per la manovra. Ecco i vari punti su cui si andrà a intervenire: – contributi a fondo perduto che riguardano 400
attività economiche aronesi che, a seconda se sono in affitto o meno, riceveranno 1000 euro o 500 euro; – rinvio della tassa rifiuti (Tari) al 16 settembre in 4 rate (settembre, novembre, gennaio e marzo 2021) per tutte le attività economiche aronesi di qualsiasi tipo ad eccezione dei supermercati, rimasti aperti, banche e poste: al 16 settembre sarà spostata anche l’Imu, ad eccezione degli immobili per cui l’Imu va allo Stato; – tariffe rifiuti scontate del 15% per tutte attività economiche; – restituiamo a tutte attività economiche la tassa Tosap, per l’occupazione dello spazio. E’ pagata a gennaio per tutto l’anno, e verrà restituita per i periodi in cui non si è potuto usufruirne; – tutti i dehors aronesi, dopo un incontro con Confcommercio, saranno ampliati dove possibile. Il concetto è aiutare attività
economiche; – esenzione imposta di soggiorno per tutto il 2020 e per tutto il 2021, per aiutare le attività di ricezione; – sostegno all’occupazione, soprattutto stagionale: intervento che riguarda 2020, 2021 e 2022: non produrrà effetti nel 2020, sarà difficile pensare all’occupazione piena come negli anni precedenti in bar, ristoranti e pizzerie: sosteniamo le assunzioni in più di qualunque tipo (determinato o indeterminato) che eccedono la media degli ultimi 3 anni con un contributo al datore di lavoro da destinare al dipendente di 200 euro per 5 mesi; – intervento su tirocini lavorativi in Comune: chi ha difficoltà di trovare lavoro in questo momento cerchiamo di aiutarlo noi come Comune. I tirocini lavorativi strumento di servizi sociali efficaci per aiutare la gente in modo dignitoso;
– Arona Active e il Tennis dei campi comunali: spostiamo di un anno intero la durata del contratto a due associazioni per salvare la stagione; – sostenere ulteriormente tutti i negozi assorbendo la navetta gratuita da piazzale Moro al Giardino al venerdì, sabato e domenica; oltre ai negozi aiuteremo le attività di autotrasporto, che pure hanno sofferto in questi mesi; Gli interventi per le famiglie aronesi vedranno la destinazione dei 410mila euro rimanenti della manovra, e anche per questa sezione Gusmeroli ha elencato le iniziative che si intendono intraprendere: – a tutte le famiglie in difficoltà che ne faranno richiesta, contributi per bollette luce, acqua e gas, stanziati oltre 170mila euro, lunedì il consiglio comunale tradurrà in atto immediato e lasciato spazio per eventuali crescite di questi valori; – aumentato disponibili-
tà stanziamenti per assistenza straordinaria agli anziani: sappiamo cosa vuol dire un anziano dimenticato; – rimborso rette febbraio per chi ha partecipato al nido comunale; non si pagano rette di marzo, aprile, maggio e fino a quando nido non riaprirà; – contributi a nidi privati: si ricevono fondi regionali per nidi privati (Marcelline, San Giorgio, Montrigiasco e Papa Giovanni); – rimborso scuolabus da gennaio a giugno e da settembre a dicembre; – due bonus per i pannolini dei neonati e fino a 3 anni – bonus libri, per chi non ottiene già il bonus libri della regione, ossia scuole medie e superiori; – bonus pc e tablet per scuola a distanza; Ci siamo riservati la possibilità di fare ulteriori interventi al bisogno, soprattutto per famiglie in difficoltà.
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LAGHI
Thor: il gatto affetto da Felv ha trovato casa Giulia Delvecchio, veterinario di Gravellona Toce e di Castelletto Ticino presenta la singolare storia “I cuccioli di gatto hanno già un certo carattere: Thor è un gattino molto vivace e affettuoso che in passato ha già subito molte disavventure, nella sua prima famiglia di Biella veniva praticamente maltrattato dagli altri animali per cui è stato trasferito presso un’altra casa: la nuova famiglia residente a Buronzo al momento dell’adozione ha effettuato tutte le visite del caso, il gattino oltre che ai vaccini e alla spulciatura è risultato essere positivo alla leucemia felina. La FeLV può causare gravi disturbi di immunodepressione e rendere l’animale maggiormente suscettibile agli agenti patogeni, si è dovuto così cercare nuovamente casa; a volte non è facile riuscire a trovare un adeguato proprietario per i cuccioli affetti da questa patologia, ma noi non ci siamo dati per vinti e dopo un periodo di assidua ricerca, con appelli sui social e soprattutto col
passaparola, ecco finalmente Elena di Verbania: ora Thor e Elena si trovano benissimo, se sulle prime Thor mostrava essere un micio un po’ timido, ora stanno affrontando insieme questo periodo di isolamento a casa fra fusa e crocchette, giochi e coccole, e così anche il periodo di emergenza covid-19 si fa un po’ meno duro da affrontare!” Gestione di un gatto FeLV positivo “Se siamo in possesso o decidiamo di adottare un gatto FeLV positivo dobbiamo tenere presente sarà da gestire in casa per evitare l’infezione di altri gatti e per proteggere lui stesso da agenti patogeni Possono venire regolarmente castrati, mentre è da valutare la vaccinazione per le malattie di base Mycoplasma haemofelis, a seconda del rischio. un agente opportunista che può scatenare patoAndrebbe effettuata una logie in animali già immuprofilassi nei confronti nocompromessi. delle pulci in quanto esse sono in grado di trasmet- Un gatto FeLV necessita tere alcuni patogeni come indubbiamente di mag-
giori attenzioni e cure, la maggior parte delle patologie che colpiscono questi animali sono del tutto curabili e la loro gestione garantisce al gatto una buona qualità di vita”. Federico Zancaner
Nelle foto il gattino Thor insieme alla nuova padrona Elena
Covid-19, imprese al sicuro grazie a Orion Srl I datori, alle prese con i nuovi obblighi di sicurezza sul luogo di lavoro, possono tutelarsi con Orion Srl All'interno del suo sito web, la Orion Srl - specializzata nella consulenza d'impresa - offre delle informazioni utili e di fondamentale importanza per i titolari d'azienda, adesso impegnati nella gestione dei nuovi obblighi normativi per la sicurezza sul luogo di lavoro, imposti dall'emergenza Covid-19. Proprio a proposito della responsabilità del datore di lavoro, Orion Srl chiarisce: "Il principio generale è quello secondo cui le malattie infettive contratte in circostanze lavorative sono considerate automaticamente infortuni sul lavoro, indipendentemente dal fatto che siano stati rispettati o meno gli standard previsti per il contenimento dell’epidemia da Covid-19. Possono venire così a gravare sull'impresa responsabilità magari inappropriate, imponendo una sorta di inversione dell’onere della prova a carico del datore di lavoro, che, in caso di contagio, dovrà dimostrare di aver
applicato ogni cautela per garantire la sicurezza del lavoro del suo dipendente, il quale potrebbe avere contratto il virus nel tempo, assolutamente prevalente, vissuto fuori dall'azienda. Stante questa situazione, diventa massimamente importante dimostrare dal punto di vista prima formale e poi sostanziale che tutte le misure di contenimento contro il diffondersi del Covid-19 siano state attuate da parte del datore di lavoro che ha continuato, anche limitatamente e parzialmente, l'attività della propria azienda con l'impiego dei propri dipendenti, durante il periodo di lockdown nazionale e probabilmente anche dopo". Con tale finalità la Orion ha dunque elaborato dei nuovi documenti a disposizione delle aziende. Ad esempio, per i clienti in "Assistenza annuale" e per quelli a cui hanno elaborato il "Documento di valutazione dei rischi" rende disponibile a que-
sto indirizzo web http:// www.orionweb.it/pages/ covid19/ la documentazione per: aggiornare/ completare il proprio documento di valutazione dei rischi; informarsi sulle misure da mettere in atto per lavorare nel rispetto delle regole; e adeguare la propria organizzazione al fine di non incorrere in sanzioni penali ed amministrative. Inoltre, Orion Srl, con sede centrale a Gravellona Toce, ha progettato il nuovo corso Covid-19 per: " La gestione della salute e sicurezza dei lavoratori nella fase 2 ossia la fase di riapertura dopo il lock-down imposto dalla diffusione del virus SARS-CoV-2". Attraverso tale programma (3 ore) vengono chiarite quali indicazioni devono essere rispettate negli uffici, nelle attività commerciali, nelle aziende, nei cantieri. Nel dettaglio questi i temi: Virus SARS-CoV-19: caratteristiche e rischi per la salute · “Protocollo condiviso di
In foto il Dr. Gian Luca Milani
regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19 negli ambienti di lavoro” le check-list INAIL · Come applicare le misure anticontagio COVID19 richieste dal protocollo nazionale: casi tipici ed esempi · Suggerimenti pratici di una corretta applicazione per la tutela dei lavoratori
Il corso si rivolge al Responsabile dei Servizi di Prevenzione e Protezione (RSPP), al datore di lavoro, ai dirigenti, ai preposti, ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS) e ai lavoratori di tutte le aziende; per ogni partecipante al corso verrà rilasciato un attestato di frequenza valevole come aggiornamento. Per
iscriversi, bisogna compilare il modulo presente sul sito web di Orion Srl: http://www.orionweb.it/ pages/covid19/ ORION SRL Corso Roma, 138 Gravellona Toce (VB) Tel. 0323/20.90.09 www.orionweb.it comunicazione@orionweb.it www.orionweb.it/pages/covid19
I.P.
LOMBARDIA NEWS
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Antonello Tessarin si laurea (online) a 78 anni «In pensione, mi sono chiesto cosa volessi fare "da grande" e allora mi sono iscritto all’università» La storia di Antonello Tessarin, di anni 78, non è la biografia di una vita, né un romanzo sentimentale o d’avventura, anche se dopo la nostra intervista potrebbe trapelare anche questo. Vogliamo invece raccontarvi di uno dei suoi giorni più belli, ovvero quello della sua laurea, avvenuta lo scorso 2 aprile, appunto all'età di 78 anni e dell'emozione che ha provato per ciò che per la maggiorparte dei ragazzi rappresenta un rito di passaggio all'età pienamente adulta. Antonello Tessarin, classe 1942, ha studiato nella Scuola militare Nunziatella di Napoli: «La mia carriera aziendale è iniziata subito dopo le scuole militari – ci racconta – ho rinunciato all’accademia, sbocco naturale dei miei studi militari, per entrare subito nel mondo del lavoro, allora si potevano fare tante cose: era un’Italia diversa; è vero, forse più povera ma estremamente rampante». In quegli anni era già maturata la passione per la materia che lo avrebbe affascinato per tutta la
In foto Antonello Tessarin
vita: la storia. «Ho avuto la passione di avere per professore di storia e filosofia un allievo di Benedetto Croce, un uomo che possedeva una tale passione per la sua materia da saperla comunicare ai suoi studenti, costui mi ha impresso il dubbio metodico come elemento di ricerca per tutti i problemi che la vita metteva davanti, ho amato da subito la sua materia ed ho continuato a farlo anche quando la vita mi avrebbe messo davanti a bilanci e profitti». Un master negli Stati Uniti a 23 anni sembra allontanarlo dalla sua grande passione, che comunque continua a coltivare nei pochi momenti liberi che la sua carriera gli riservava. Infatti, «A 71 anni, quando sono andato in pensione, mi sono chiesto cosa volessi fare da grande – spiega ironico Tessarin – allora mi sono subito iscritto all’università». Il suo percorso di studi è stato uguale a quello di qualsiasi altro ragazzo immatricolato in un ateneo per la prima volta, dopo aver conseguito la
laurea triennale in storia nell’Università degli Studi di Milano, si è segnato con entusiasmo al corso magistrale in scienze storiche, nel medesimo ateneo. Il percorso non è stato semplice: «Mi sono rimesso in gioco in mezzo a tanti giovani, un entusiasmo che mi ha contagiato; è vero sono stati tanti i sacrifici ma tutti abbondantemente ripagati» – prosegue Antonello - ho trovato bei corsi, che mi hanno dato tanto, tra questi ricordo un corso nuovo integralmente erogato in lingua inglese che all’inizio mi ha spaventato ma poi ho seguito con costanza e partecipazione». Non mancano spunti critici nel discorso del nostro intervistato che afferma: «noto che alcune facoltà, specie alcuni studenti, fanno ancora resistenza all’apertura verso il mondo extra-italiano, una barriera questa che dovrebbe essere superata e che permetterebbe agli studenti di abbracciare una visione più allargata del sistema-Italia».
Così, il 2 aprile scorso Antonello Tessarin ha coronato il suo capo d’alloro, con una tesi innovativa dal titolo «Srebrenica 2019: dall’impossibilità alla necessità di una memoria condivisa», discussa rigorosamente in distance per via del lockdown da Coronavirus. Non l’aveva certo immaginata così la giornata della sua laurea, avrebbe voluto festeggiare con tutti i famigliari e gli amici, almeno quelli più intimi: «Sinceramente pensavo che avrei avuto più difficoltà nella discussione della tesi online, in realtà mi sono comportato normalmente cercando di dare comunque segno della mia preparazione» - spiega Antonello, concludendo che – in distance l’empatia derivante dalla comunicazione non sempre può essere replicata; mio figlio Giovanni e la sua compagna Veronica mi hanno dato supporto con i settaggi del computer, poche cose che con una leggera pratica possono essere svolte da chiunque». Vito Nardulli
Diego sta bene, nato a sesto mese di gestazione Diego è un bimbo nato a sole 25 settimane ma con una grande voglia di vivere ed ora finalmente è a casa “Nonostante tutto sorridi, perché forse il senso della vita l’hai capito più te di noi”; scrive in un post su Facebook Jessica Pedrin, una mamma speciale, che il 6 febbraio di quest’anno, nell’ospedale Filippo Del Ponte di Varese, alla venticinquesima settimana di gravidanza, ha dato alla luce Diego, un bambino prematuro. «I medici non si sono mai sbilanciati tanto, dice Jessica, ma un bimbo di quel’età gestazionale è un bimbo che manifesta molteplici complicanze che, al di là del peso, riguardano gli organi interni non del tutto formati». I giorni precedenti al parto sono stati giorni difficili, pieni di ansie e sgomento, perché nessuno, compresa Jessica, capiva cosa stava succedendo: le contrazioni improvvise, la corsa in ospedale, lo sgo-
mento, la paura: «L’unica mia consapevolezza era quella che non era giunto ancora il momento di conoscere mio figlio», racconta la donna, infatti, la data presunta del parto doveva essere il 18 Maggio. Nonostante le cure per far cessare le contrazioni e far rientrare il quadro clinico, Diego è nato di 25 settimane, pesava poco più di 1 kg; è stato bendato e intubato subito all’incirca per tre settimane; aveva i polmoni infiammati, non riusciva a respirare autonomamente. Cosa hai provato? «In quel momento stavo male, avevo paura di tutto, paura di perdere mio figlio. Appena l’ho visto ero scioccata, sapevo che non era una situazione normale, ma l’amore incondizionato venutosi a creare fin da subito tra me e quello “scricciolo” ran-
nicchiato in una culla trasparente, mi diceva che avrei dovuto essere forte, che lui aveva bisogno di tutto il mio supporto, nonostante il mio profondo dolore e il senso di colpa che in quei momenti ti attanaglia: volevo essere io al suo posto», racconta Jessica. Ciò che è più devastante per una madre è quel senso di impotenza che si avverte quando, pur vedendo il proprio bambino stare male, non puoi fare nulla per alleviargli il dolore; perché tutto ciò che succede da quando lo metti al mondo non dipende da te ma dalla vita. Ad un certo punto aggiunge: «Solo quando ho capito che era proprio a quella vita così complicata a cui Diego si stava aggrappando, che ogni suo piccolo miglioramento era una conquista per lui e un segno di speranza per noi».
Che mamma è la mamma di un bimbo prematuro? «La mamma di un bambino prematuro la riconosci subito dal braccialetto che indossa e che la distingue da tutte le altre, è una mamma stanca che è ha imparato ad avere pazienza e a non perdere la speranza. E’una mamma che non può accarezzare il proprio figlio come vorrebbe; l’unica cosa che può fare è fargli sentire la sua presenza, la propria voce». Diego da quando è nato ha subito una serie di interventi chirurgici: prima al cuore e ultimamente l’esportazione di alcune ernie; ma lui sta bene e da poco finalmente è stato dimesso dall'ospedale. Adesso è a casa, con mamma e papa, dopo 90 giorni in cui ogni giorno ha lottato per conquistarsi il suo posto nel mondo. Pamela Romanello
In foto Jessica Pedrin insieme al piccolo Diego
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NOVARA
Sentiero novarese: itinerario intorno al Ticino Cameri, la valle del Ticino è uno degli scrigni naturalistici del Piemonte e della provincia di Novara
In foto uno scorcio del Mulino Vecchio di Bellinzago
Quarantadue anni fa nasceva il Parco naturale della Valle del Ticino che è riuscito progressivamente a prendere coscienza di sé e a diventare sempre più autonomo ed attrezzato. Tutto questo è stato possibile grazie all’esperienza pluriennaledell’omonimo Ente di Gestione regionale ma soprattutto grazie alla passione e all’esperienza di tutti gli
operatori del parco che quotidianamente lavorano affinché la popolazione possa usufruire della freschezza e della quiete bucolica di tale perla locale. Abbiamo incontrato il guardiaparco Giovanni Liberini che ci ha calorosamente guidato alla scoperta di un percorso emozionante ed innovativo adatto agli appassionati dei percorsi boschivi, ai
ciclisti ma non solo. Partendo dalla storica Villa Picchetta, il percorso che costeggia il Ticino, arriva fino al Mulino Vecchio di Bellinzago attraversando la storia, la cultura e la flora di un novaresado spesso dimenticato. Il percorso parte dalla Villa Picchetta, cinquecentesca dimora signorile abitata da ricche famiglie
milanesi e dai potenti gesuiti. La sua forma ad U, i ricchi affreschi e i giardini che cingono la villa fungono da elemento di raccordo armonico con la natura circostante.
va un discreto successo. L’oro si presenterebbe in discrete pagliuzze di circa un millimetro per una media stimata di 6 o 8 grammi per ogni tonnellata di sabbia setacciata.
Ci spostiamo subito sulla pista ciclabile e Liberini ci spiega che «la valle del Ticino, soprattutto dal 2008 è trafficata in tutti i periodo dell’anno, con i naturali punti di massima nelle giornate festive» infatti sono molti i ciclisti e gli escursionisti a passeggio immersi nel verde boschivo che si fa sempre più fitto entrando nella natura. «La maggior parte sono escursionisti locali, ma non mancano persone provenienti dalla Lombardia e dall’area circostante» - spiega il guardiaparco che continua affermando che «i visitatori posso dividersi in: runners, ciclisti, fotografi amatoriali, raccoglitori di funghi, bagnanti nelle stagioni estive e cercatori d’oro». L’emozionante capitolo dei cercatori d’oro è un fenomeno ad oggi molto ridimensionato spiega la nostra guida che però in passato riscuote-
Il percorso procede immerso tra i prati, che la nostra guida ci presenta come la tipica coltura del Ticino, utilizzata parecchio in passato ai fini dell’allevamento, settore oggi sempre in maggior difficoltà. «L’ambiente che vediamo oggi non è propriamente quello naturale ma è il risultato di un profondo intervento dell’uomo che ha alterato
le condizioni primitive», espone Liberini. Accanto alle comuni viole ed alle ginestre dei carbonai sorgono infatti più o meno fitte siepi di bambù, evidente importazione asiatica per mano umana. Il percorso si conclude presso il Mulino Vecchio di Bellinzago, struttura edificata nel 1545 e unico nella valle ancora funzionante il quale è stato reso visibile al pubblico dal 1985 e da allora richiama annualmente gruppi di scolari e di visitatori sia individuali che a gruppi. Vito Nardulli
Il Comune offre posti di lavoro agli over 58
Oltre 40 cantieristi over 58 per la cura e la manutenzione del verde con la delibera approvata dalla Giunta Viene attivato il bando relativo alla possibilità di assumere una quarantina di persone che abbiano un'età uguale o superiore ai 58 anni da suddividere in tre diversi progetti: - Peter Pan: riparazione ordinaria dei giochi e degli arredi dei parchi pubblici, manutenzione e pulizia di monumenti e sedute, di strade e piazze, posa della segnaletica, manutenzione e pulizia delle scuole - Evergreen: manutenzione del verde pubblico, cura e manutenzione del patrimonio arboreo e dei prati, pulizia delle acque - Paper stop: valutazione e selezione di documenti depositati negli archivi del Comune di Novara, con conseguente digitalizzazione o smaltimento
guenti requisiti: - aver compiuto il 58esimo anno di età - essere residenti in Piemonte da almeno 12 mesi, sarà data priorità ai residenti a Novara - non aver maturato i requisiti pensionistici - essere disoccupati - non percepire ammortizzatori sociali - non essere inseriti in altre misure di politica attiva del lavoro Sono inclusi tra i destinatari dei cantieri i beneficiari di misure di sostegno come Reddito di inclusione o Reddito di cittadinanza.
spiega il vicesindaco e assessore alle Politiche Sociali Franco Caressa - sarà possibile innanzitutto offrire agli over 58 disoccupati l'opportunità di avvicinarsi all'età della pensione, ma anche dare alla città una forza lavoro da utilizzare nella cura e nella manutenzione quotidiana, specie del verde pubblico e dei parchi. In questo momento più che mai - continua Caressa - è necessario dare respiro a tutte quelle persone che, con l'emergenza sanitaria, purtroppo hanno perso il lavoro, puntando su coloro che, per l'età, sono più vicini alla pensione ma avrebbero difficoltà a ricollocarsi. Dall'altra parte, avremo maggiore forza lavoro da impegnare nelle attività quotidiane di cura della città".
I cantieri dureranno 12 mesi; i beneficiari continueranno ad essere iscritti al centro per l'Impiego. Non è ammessa la partecipazione di più di I candidati che potran- un membro della stessa no partecipare al bando famiglia. Il bando e il relativo modovranno rispettare i se- "Con questo bando - dulo da compilare sono
pubblicati sul sito del Comune di Novara e si accettano adesioni fino al 21 giugno 2020.
Il modulo dovrà essere scaricato, compilato e inviato all'indirizzo sociali@ comune.novara.it.
In foto il sindaco di Novara Alessandro Canelli
Per informazioni telefonare ai numero 03213703501 oppure 03213703474.
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NOVARA
Adotta un cane anziano e ritrova la serenità Roberta Marzolo ha riscoperto la felicità con Sasha (12 anni) arrivato quando più ne aveva bisogno
In foto il cagnolino Sasha insieme a Roberta Marzolo
Novara. Quando tutto si fa malata, lo aveva affidato buio e si è preda della tri- alle cure dei parenti che stezza un amico a quattro tuttavia non erano intenzampe, anche se non più zionati ad occuparsene. giovane, può accende- «Quando Sasha è arrivato re un raggio di luce nella è stato amore a prima vivita delle persone e tra- sta – ci racconta la signora sformarla in un’esistenza Roberta – ha riportato il meravigliosa. È quanto sorriso nella mia famiglia accaduto a Roberta Mar- e contemporaneamente zolo che qualche anno fa, lui stesso è rinato infatin un periodo non proprio ti amava tutto della sua sereno della sua vita, ha nuova casa, i suoi giochi, deciso di adottare il suo lo stare insieme sul divaprimo animale domestico no, le nostre lunghe pasnon solo perché le tenes- seggiate; non c’è luogo se compagnia in ogni par- dove io e Sasha non siamo te della sua stati». giornata ma «Cercavo un cane anche per Tuttavia, i adulto, un amico donare al cani anziacon cui passeggiare quadrupe- candidamente e al tempo ni hanno maggior ride un’altra stesso coccolare sul schio di inpossibilità. divano» correre nel«Cercavo un cane adul- le tipiche patologie della to, un amico con cui pas- vecchiaia, così anche Saseggiare candidamente sha, nel 2015 ha iniziato e al tempo stesso cocco- ad accusare i primi sintolare sul divano» – spiega mi di una cardiopatia. «Lo Roberta Marzolo – «così abbiamo subito curato un pomeriggio di un set- perché lui non era un semtembre 2013 è arrivato plice cane, ma un membro Sasha, un simil-volpino della famiglia a tutti gli efdi dodici anni, una palla di fetti – ci dice la sua padropelo tutto da coccolare». na, che è anche volontaria Sasha era stato in prece- L.I.D.A. – gli ho comprato denza il cane di un’anzia- anche un passeggino per na che, non potendose- cani per portarlo a spasne più occupare perché so perché volevo renderlo
partecipe di tutte le atti- mesi dalla morte del prività che prima facevamo mo quadrupede, alla coinsieme». Purtroppo, con mitiva si è aggiunto anche l’avanzare dell’età e l’au- Rufus, un simpatico Lhasmento dei saApso di problemi, dieci anni, Sasha ha iniziato il cane ha ad accusare sintomi più soprannoiniziato ad gravi... «Abbiamo capito minato “il accusare terrore del che era arrivata l’ora sintomi più canile” dai di lasciarlo andare» gravi fino suoi custoa che ha smesso di bere di. Roberta oggi ha ben e di mangiare «Abbiamo tre cani. L’ultimo è Artù, capito che era arrivata un levriero nato in una cal’ora di lasciarlo andare, scina novarese nel 2013 Sasha stesso lo aveva e abbandonato dai suoi capito: quel 30 novembre padroni pochi anni dopo. del 2018 non ha fatto una La storia di Roberta ci piega, l’ho abbracciato insegna che adottare un con tutto l’amore che ci cane anziano è una fonte eravamo scambiati e l’ho di gioia sia per lui ma sotenuto stretto fino all’ulti- prattutto per noi poiché mo» – ci racconta sincera- notiamo come le nostre mente Roberta. cure possano far torAnche se dopo la morte nare a correre e giocare di un animale domestico un animale che in canile si giura di non volerne mai sembrava non avere vie più al fine di evitare ulte- di scampo. Bisogna inseriori sofferenze, bastano gnare la responsabilità a gli occhi dolci di un qua- chi decide di adottare un drupede per innamorar- animale domestico persene di nuovo. Così per la ché questi hanno soltanto famiglia di Roberta è arri- noi al mondo, noi siamo vata Maggy, una meticcia le uniche persone di cui Pointer, conosciuta du- si fidano e «non possono rante le visite veterinarie parlare ma coi loro occhi ci di Sasha. Ma un animale dimostrano tutto l’affetto tira l’altro e questo Ro- di cui sono capaci» – conberta lo sa molto bene dal clude Roberta. Vito Nardulli momento che, dopo tre
Amir, molosso da guardia ora fa compagnia Marco Negrini presidente Enpa Novara sfata i falsi miti sui cani "molossi", spesso ritenuti aggressivi Razze canine come Pitbull, Cani Corso, Amstaff, sono docili, dal carattere espansivo e con un forte bisogno del contatto umano ma ciò che risulta determinante per il loro comportamento sono gli insegnamenti corretti. « I molossi sono "cani di tendenza" adottati per lo più da giovani che, attraverso un cane possente e forte, cercano di dimostrare più sicurezza - spiega Marco Negrini presidente di Enpa Novara (Ente nazionale Protezione animali) - Premesso che il carattere di ogni cane va smussato affinché non prenda il sopravvento, soprattutto in casa, i molossi vengono poi spesso abbandonati e portati in canile proprio per l'incapacità di gestirli adeguatamente. Quando arrivano da noi ormai è tardi: gli animali sono fuori controllo ed è necessaria una rieducazione
da parte di addestratori cinofili. Tuttavia è difficile darli in adozione perchè le famiglie che si apprestano ad adottare un cane, difficilmente optano per un molosso adulto, poiché temuto. Dunque purtroppo questi cani vivono il resto della loro esistenza nel box del canile». Questa è la storia di Amir, un incrocio tra un pitbull e un cane corso, 45 kg di dolcezza. «Il cane è arrivato da noi anni fa, viveva una situazione difficile, e il padrone non poteva più tenerlo con sé». Cresciuto e abituato a fare la guardia ad un terreno, è divenuto un cane da difesa privo di qualsiasi approccio umano. Grazie alla rieducazione, si è dimostrato invece un cane tra i più equilibrati e quindi idoneo a partecipare alle manifestazioni che Enpa organizza insieme a bambini e famiglie.
Amir, ormai anziano, inizia ad accusare problemi di cardiopatia che lo tengono legato a diversi farmaci. Ma non tutto è perduto. Si è presentata al canile una famiglia, madre, padre e una figlioletta in età scolare, ci racconta entusiasta Marco. Vittorio, il padre, durante una nostra breve telefonata ci spiega l’incontro con il dolce molosso: «Entrando in canile abbiamo guardato i box. Quando sono passato davanti a lui l’ho guardato negli occhi e sapevo dentro di me che lui sarebbe stato il cane che avrei portato a casa». La gioia per i volontari è indescrivibile: Amir entra a far parte ufficialmente della famiglia, divenendo l’ombra di Vittorio. Il 25 Aprile Amir si spegne. La famiglia, tristemente addolorata, decide dopo qualche mese di recarsi nuovamente da Marco.
Un molosso in famiglia
Carola, un incrocio tra pastori, porta con sé un brutto passato. Alla vista della bambina, però, si avvicina scodinzolando in modo affettuoso, incurante di tutte le sue paure, e a Maggio, diventa un membro della famiglia, simpa-
ticamente apostrofata “caramella mou”. Marco rivede Carola in un appuntamento con la famiglia, e rimane molto stupito dai suoi cambiamenti comportamentali, ma non solo da quello. Infatti, Vittorio, dopo
l’incontro dei suoi occhi con quelli di Alì, un molosso dal pelo nero di 12 anni, decide di portarlo via con sé, a prova del fatto che piccoli eroi esistono ogni giorno. Francesca Sciortino
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NOVARA
Galliate, la Pet therapy con i gatti funziona Nel polo di Amici dei gatti Onlus, due ragazzi bullizzati, Chiara e Mattia, hanno ritrovato la serenità
Chiara e Mattia, bullizzati, presi in giro e abbandonati da compagni di scuola e docenti, si chiudono in loro stessi, in una bolla che non accetta stimoli per rialzarsi. Gli aiuti degli psicologi sembrano inutili, e le cure hanno un costo troppo elevato per le famiglie dei due ragazzi. Chiara raggiunge un peso di soli 34 Kg. Mattia, nato con un ritardo mentale di media gravità, non riesce né a leggere né a scrivere. «La mamma di Chiara mi disse di non sapere più
cosa fare - ci racconta Daniela Monfroglio di Amici dei Gatti Onlus - La mamma di Mattia mi chiese aiuto». La sede di Amici dei Gatti Onlus è diventata un polo per le attività di recupero degli animali e di terapia per bambini e adulti disabili (Pet therapy). «Ho deciso di portare Chiara e Mattia con me al parco - continua Daniela - La struttura conta sulla preziosa collaborazione di alcune educatrici socio assistenziali, e di 40 comuni del novarese.
Chiara gestisce la pulizia del parco e sostituisce, quando può, i volontari. In tempi di Coronavirus, si è offerta di aiutarci da casa condividendo foto e pubblicizzando l’arrivo di donazioni - prosegue - Mattia ha scoperto, grazie all’impegno nelle attività dell’associazione, il giudizio e il senso di responsabilità, che gli hanno permesso di superare gli ostacoli con uno spirito nuovo». Francesca Sciortino
Giancarlo Tarletti salvo grazie al fiasco di vino Davide Crudele racconta la storia di nonno Giancarlo Tarletti e di quel 30/03/1945 che gli cambiò la vita Davide Crudele, studente del liceo Carlo Alberto di Novara e del Corso Pratico di Giornalismo tenuto da l'Opinionista News e ABC Learning ha desiderato con tutto il cuore poter raccontare con un articolo la storia che tra poco leggerete e che, lo stesso protagonista, a sorpresa, vedrà per la prima volta messa nero su bianco, come un frammento di memoria che, una volta ancorato ad un foglio, viene consegnato all'eternità. Gli Italiani e la Liberazione. Il 25 aprile non è soltanto la Festa della Liberazione: è la festa di un popolo che ha combattuto per liberarsi dall’oppressione di un terribile nemico, il nazi-fascismo. Il 25 aprile 1945, dopo quasi due anni di guerra civile, l’Italia intera veniva liberata dall’occupazione nazi-fascista: il sud Italia era stato già liberato dagli Alleati nel 1943, che piano piano risalirono verso nord. La guerra per liberare l’intero paese
si protrasse fino al 1945: il 21 aprile venne liberata Bologna, il 25 Milano, il 29 aprile la Germania si arrese. Questa è (in breve) la Storia: ma oltre ai fatti storici, gioca un ruolo importantissimo la memoria. Ognuno di noi ha un nonno o una nonna con il ricordo della guerra: magari partigiani, magari solo bambini innocenti, magari deportati in un campo di concentramento. Tutte persone che hanno vissuto sulla loro pelle gli orrori della guerra, che li ha segnati per sempre. La testimonianza di ciò che è successo deve passare ai figli, e poi dai figli ai nipoti: solo così possiamo ricordare ciò che è stato. Storie di violenze, di ingiustizie, di oppressioni e di lotte. Anche io ho una testimonianza, quella di mio nonno, Giancarlo Tarletti: classe 1937, è nato a Briona, nelle colline novaresi. Il padre Giovanni, classe 1904, faceva il mungitore, la madre Rita,
nata nel 1902, la mondina. «Era il 30 marzo 1945: me lo ricordo anche perché era il Venerdì Santo - dice mio nonno - Avevo quasi otto anni, vivevo in una casa di corte di Via Nazionale a Briona, con un giardino, la cucina al piano terra e la camera da letto sopra. Stavo giocando in cortile con il mio amico Beniamino - continua - intanto mio papà Giovanni e il suo amico Toni stavano spalando il letame. Improvvisamente irruppe un gruppo di tedeschi, penso circa 7/8. Qualche giorno prima i partigiani del paese avevano fatto saltare una mina sulla Provinciale per Novara». Le rappresaglie nazi-fasciste erano la diretta conseguenza dopo tali atti. A questo punto la voce gli trema, gli occhi si bagnano di piccole lacrime dolci: «Gridarono a mio padre e al Toni di seguirli, con i mitra puntati sulla schiena. Mia mamma capì. Capì che li avrebbero
uccisi. Mettendosi le mani nei capelli, mia mamma esclamò: “Giuàn!” con voce disperata e rotta dal pianto. I tedeschi entrarono in casa» dice mio Nonno. In casa c’era, oltre alla madre e al padre, la sorella Serena, che aveva 17 anni, e il fratello Pierino, di due anni più giovane. «I tedeschi entrarono in casa: sul tavolo della cucina videro una pentola piena di merluzzo e cipolle, un fiasco di vino e una bottiglia di latte, quella bottiglia di latte che mio padre come mungitore aveva appena portato a casa perché parte del suo salario giornaliero. Quello ci salvò. Mangiarono, bevvero e salirono al piano superiore: presero e mangiarono tutti i salami della duja che avevamo in casa» racconta con ritrovata forza il Nonno. «Menomale che non trovarono la divisa di carabiniere di mio zio Natale!»incalza« I tedeschi si dimenticarono di tutto: se ne andarono dopo aver
In foto Giancarlo Tarletti
mangiato e bevuto. Tirammo un sospiro di sollievo, ma c’era un problema: avevano lasciato un mitra in cucina. Allora mia sorella Serena, giovane ragazza - dice mio Nonno - senza esitare andò dietro a loro e con-
segnò il mitra». Una padella, un fiasco di vino e una bottiglia di latte salvarono la famiglia di mio Nonno, permettendomi di raccontare questa storia e di farne memoria e tesoro. Davide Crudele
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Terra e paglia, vivere in modo ecosostenibile "City green", l’ingegnere Roberta Tredici è uno dei volti di questa innovazione verde sul territorio Arona. Sempre più spesso sentiamo parlare di edilizia sostenibile, anche nota come bioedilizia, ovvero un modo di costruire oppure di ristrutturare un immobile nel modo più ecologico possibile, integrando e ottimizzando l'uso di materiali naturali con le tecniche costruttive adatte a ridurre l'impatto energetico e ambientale in modo da ottenere una casa a basso consumo, e salutare per chi ci abita. Abbiamo intervistato Ro-
berta Tredici, ingegnere presso Archingreen, uno studio associato di ingegneri ed architetti legati dalla profonda sensibilità ambientale. Archingreen nasce nel 2012 con l’obiettivo di elaborare i propri progetti da un punto di vista architettonico, strutturale, impiantistico e bioclimatico. L’ingegnere Roberta Tredici è uno dei volti di questa innovazione verde sul territorio: nata a Borgomanero il 20 aprile 1978, manifesta la
Emanuela Cacopardo e Roberta Tredici
propria vocazione sostenibile già nella discussione della propria tesi di laurea in cui ha presentato una ricerca sperimentale riguardo il riutilizzo delle ceneri da rifiuto solido urbano all’interno dei calcestruzzi strutturali. «Al giorno d’oggi la parola bioedilizia è molto abusata – spiega l’ingegnere – noi la intendiamo come un’architettura che non incida sull’ambiente in maniera negativa ma che sia anche sostenibile a livello economico». Solitamente i prodotti definiti “bio” tendono a lievitare di prezzo, per aumenti superiori anche al 30 % rispetto ai prodotti tradizionali, invece «basta scegliere i materiali giusti – ci spiega la Tredici – al fine di garantire un prodotto di ottima qualità, e sostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico». I materiali più utilizzati al fine di abbassare i costi sono infatti reperiti il più vicino possibile al luogo di costruzione, si comincia per esempio dal
riutilizzare la terra dello tale settore non ha conoscavo cantieristico, fino sciuto la crisi che ha invealla composizione di spe- stito il mercato dell’ediliciali miscele tra argilla e zia, il quale ha realizzato sabbia. Tra i materiali più cali fino al 40 %» spiega usati dalla bioedilizia tro- l’ingegnere Tredici. viamo la paglia, che torna Le tecnologie maggiorutile per effettuare la tam- mente usate da chi si ponatura degli immobili; occupa di architettura ed la canapa o ingegneria «La gente inizia una misceecosostenila di calce bile mirano a prestare sempre più e canapa, attenzione verso quello all’utilizzo u t i l i z z a t a che respira all’interno di fonti rincome iso- delle proprie abitazioni». novabili, in lante per par ticolar pareti ed il cannicciato modo puntano sull’utilizpalustre, ottimo per la zo del fotovoltaico sia per realizzazione di cappotti l’illuminazione domestica termici. che per il riscaldamento. Quando Archingreen ha Archingreen è particoiniziato a costruire case in larmente attivo nel setpaglia nel 2013, in Italia tore privato, con progetti esistevano appena qua- che prevedono l’uso di ranta case costruite con materiali naturali e che tale tecnologia. Attual- riguardano la nuova comente invece, nel nostro struzione, l’ampliamento paese abbiamo circacin- e la riqualificazione enerquecento case edificate getica, particolarmente con struttura in legno e incentivata a livello statatamponamento in paglia. le soprattutto nell’ultimo «Anche se in concomitan- periodo. In passato si è za con la crisi del debito anche occupata di strutsovrano del 2011 la bio- ture pubbliche, infatti ha edilizia ha subito una leg- realizzato per il comune gera flessione, in generale di Fontaneto d’Agogna
un centro d’aggregazione giovanile denominato La casa di paglia, primo edificio pubblico italiano realizzato interamente con materiali bio. Il futuro dell’ingegneria edile sarà ecosostenibile soprattutto perché, in particolare in questa fase di permanenza forzata in casa, la gente inizia a prestare sempre più attenzione verso quello che respira all’interno delle proprie abitazioni, e comprende l’importanza di eliminare sempre di più l’inquinamento indoor prodotto da molti materiali convenzionali. Vito Nardulli
Archingreen - Studio Associato di architettura e ingegneria di E. Cacopardo e R. Tredici Via 14 Aprile 1945 n. 5 Arona (NO) www.archingreen.com FB: archingreen www.houzz.it/pro/archingreen/__public Tel. 3494326580 info@archingreen.com
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La casa ha il tuo stile, con Design Ceramiche A due passi da Novara lo showroom di materiali ceramici e non per la casa è un sogno ad occhi aperti
In foto Rocco Introcaso
Trecate, pomeriggio. Arrivando da Novara si scorge chiaramente Design Ceramiche, sulla destra. La sua forma imponente trasmette bene l'idea di solidità, ordine e cura. Le bandiere si stagliano, suggerendo autorevolezza. La vera sorpresa però è dentro: varcate le porte in vetro ci si ritrova come all'interno di una elegante villa, arredata con gusto,
dove i materiali si rincorrono per creare effetti che lusingano la vista e il tatto. Al centro, sul pavimento mosaicato, poggia un tavolo di pietra riccamente ornato. Tutto intorno varie ambientazioni si susseguono, mostrando stili e colori, modernità e classicismo, giochi di chiaroscuro. A destra, una parete in legno si svela realmen-
te solo al tatto, lasciando incredulo il visitatore: piastrelle. Liste che conservano l'aspetto e la ruvidità tipici del legno e ingannano l'occhio. A sinistra troviamo invece l'esatto opposto: ampie lastre riproducono l'effetto lucido del marmo, incorniciando un angolo relax con stile. "Anche i marmisti hanno qualche difficoltà a distin-
guerlo" racconta Rocco Introcaso con un certo orgoglio, dopo averci accolti con un bel sorriso: "è un prodotto molto personalizzabile". Sta parlando del Gres, della versatilità che gli permette ormai di raggiungere le nostre case in mille declinazioni diverse: dal pavimento al rivestimento, dal pannello talmente sottile da es-
sere retroilluminato, fino a complementi d'arredo come piani cucina, tavolini e via dicendo. Osservando le proposte di Design Ceramiche ci si rende conto di come davvero le possibilità siano infinite. Non è un caso che oggi il Gres stia conoscendo una sua età dell'oro. "È un materiale nobile e versatile e noi, da attività di piccole dimensioni, siamo molto competitivi in fatto di personalizzazione e prezzo. Il Gres permette di associare ad un'estetica eccellente - grazie a stampe all'avanguardia - la leggerezza e solidità del materiale. Anche i top brand della moda lo utilizzano" continua Rocco, mentre ci guida in uno sbalorditivo viaggio tra ambienti in netto contrasto tra loro. Si passa da situazioni di ispirazione vittoriana a moderne riproduzioni di cemento ornato da scritte, ideali per loft e impianti sportivi. "La casa è sempre più vista come luogo in cui si
riflette la personalità del proprietario e non solo come semplice luogo in cui abitare. In quest'ottica, il Gres è il materiale che si presta maggiormente. Noi ci occupiamo anche della posa, seguiamo il cliente dall'inizio alla fine". Arrivati in fondo, ad attenderci c'è una larga scala che curvando ci porta al piano superiore, dove le sorprese non sono finite: forme e colori, eleganti, inconsuete, sgargianti. Sono le soluzioni pensate per il bagno e il riscaldamento di casa tua. Il viaggio continua mentre il tramonto, attraverso le vetrate, rende l'atmosfera magica. Luca Gagliardi
Design Ceramiche, Corso Roma 220. Tel. 032176290 www.designceramicherivestimenti.it Facebook: Design Ceramiche Trecate
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La casa di Martelli e Johnson è nella storia
Agli albori della classe A4, il progetto di Martelli & Johnson è stato il precursore di un nuovo modo di abitare
In foto Sergio Martelli
In foto Michael Johnson
Spesso siamo convinti che per incontrare i grandi architetti - gli innovatori del secolo - si debba per forza guardare ai grandi e blasonati studi milanesi. Con sorpresa invece scopriamo che nella provincia novarese, tra risaie e vino, ci sono dei talenti i cui progetti hanno segnato l'inizio di un nuovo modo di "fare casa". Non si tratta di opere edili il cui stile architettonico originale emerge in contrasto al paesaggio che le circonda: all'esterno niente le distingue da molte altre case. Ciò che di straordinario c'è non si vede perchè si tratta di sistemi tecnologici inseriti sulla copertura, nel sottosuolo e nelle pareti ma è grazie a queste componenti che c'è stato un cambio di passo nel modo di pensare all'abitazione. Ciò che oggi conosciamo come "classe A4" e che fa riferimento ad un livello di efficienza energetica straordinariamente elevato (capace di consentire sostenibilità ambientale e drastico abbattimento dei consumi e dunque dei costi in bolletta) nel 2008 nel Novarese non si conosceva. Dunque, quando gli architetti Sergio Martelli & Michael Johnson di Cerano (Novara) hanno proposto al committente una casa costruita con certi criteri di autosufficienza energetica - oggi usuali - hanno innanzitutto dovuto fare capire di cosa stava-
no parlando. Una visita alla fiera internazionale "Klimahouse" in compagnia del cliente si è resa necessaria per fare comprendere cosa s'intendesse per una casa che mantenesse sempre la temperatura ottimale, sia d'inverno che d'estate, contemporaneamente ottenendo un risparmio energetico e dunque economico. Il committente ha compreso così l'importanza di tale innovazione e il progetto architettonico che ne è seguito è uno dei primi esempi novaresi del concept "green" che oggi spopola. Di fatto, quell'abitazione privata è la prima in provincia di Novara (a Trecate) ad essere stata dotata di un impianto di ventilazione meccanica controllata (VMC) che consente di fare entrare aria pulita (e filtrata dalle impurità dell'esterno) e di espellere dalla casa l'aria consumata, senza aprire le finestre e dunque evitando così bruschi sbalzi di temperatura, quindi garantendo sempre il perfetto comfort termico. Inoltre, sempre con l'obiettivo di mantenere all'interno il microclima ideale, l'involucro della casa è stato realizzato in cemento armato (muro spesso 35 cm) e isolato mediante cappottatura. La casa è stata dotata di impianto fotovoltaico da 6 KW che soddisfa il fabbisogno energetico ed è stata attrezzata con pompa di calore.
Dal punto di vista architettonico, l'aspetto è quello di una casa classica e all'interno la distribuzione dello spazio rispecchia le esigenze della committenza: 2 camere per i figli, camera padronale, doppio servizio, spazio per gioco ragazzi (soppalco sala), taverna, garage e tettoia per il camper. Ovviamente anche l'orientamento della casa è stato deciso ad hoc per ottimizzare l'utilizzo della luce naturale: zona giorno a sud, camera ad est e 2 camere a nord. Inoltre, il design è un importante protagonista: la parete centrale blu che parte dal soggiorno e va fino alla
camera patronale è un elemento distintivo e originale che ben si sposa con l'arredo minimale e moderno, con il parquet in legno naturale e con le finiture di livello. In conclusione, a dodici anni dalla sua costruzione, la casa progettata dagli straordinari Martelli & Johnson è ancora incredibilmente attuale e soprattutto continua ad essere il "nido" ideale per la famiglia che se la sta godendo. Michael Johnson 3336726906 Sergio Martelli 3394348734 Facebook: OADU Martelli&Johnson Architetti
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HouseAporter, 120 mq di ufficio "verde"
Gli architetti Alice Barboni e Maria Boniperti hanno ristrutturato portando natura in un contesto industriale
In foto gli architetti Maria Boniperti e Alice Barboni
Lavorare in un ufficio che ispira benessere migliora la vita. Questo uno dei principi fondamentali da cui gli architetti di house-
Aporter di Borgomanero (NO)sono partite per lo sviluppo di un progetto di ristrutturazione di una porzione di fabbri-
In foto il controsoffittatura con doghe in legno e luci
In foto il render finale dell'ufficio
cato di edificio per uffici. Quest'ultimo doveva essere adattato alle nuove esigenze dell'azienda committente, che innan-
zitutto necessitava di una ridistribuzione degli spazi interni, secondo logiche moderne. A questa principale esigenza, si affiancava poi la necessità - non di minore importanza - di ottenere con tale restyling anche un beneficio in termini energetici, abbattendo i consumi e dunque la conseguente spesa. Oltre ad essere funzionale ed efficiente, lo spazio inoltre doveva essere d'impatto estetico, così da rendere davvero piacevole il tempo trascorso al suo interno.Infatti, l'ufficio spesso è anche il primo biglietto da visita di un'azienda e diventa uno dei mezzi attraverso il cui stile si comunicano ad esempio i valori aziendali
ed è per questo fondamentale anche un processo di progettuale a monte fattibile solo con architetti specializzati in progettazione d’interni e molto attenti al visual marketing. Dunque l'ufficio qui, oltre ad essere luogo di lavoro, è anche strumento di immagine che si esprime attraverso sapienti scelte progettuali. Tenendo conto di tali aspetti, gli architetti di houseAporter hanno spogliato l'ufficio dei suoi vecchi e ormai datati "vestiti" per cucirgli addosso un nuovo "abito sartoriale": pratico, a basso impatto energetico e di una straordinaria quanto sobria bellezza naturale. All'interno di questi 120 metri quadri, protagonista è innanzitutto la luce, ottenuta per sottrazione e con semplicità grazie al bianco, colore scelto per i nuovi serramenti che “annegano” nel bianco voluto anche per la tinteggiatura di tutte le pareti. La luminosità è resa anche grazie all'openspace ottenuto, a cui si aggiunge un piccolo ufficio singolo e una sala riunioni chiusi solo da parete vetratee da un'area break, che si fonde con gli spazi di lavoro, pensata non solo per accogliere i clienti ma anche per chi usufruisce di questi spazi per tante ore al giorno. I toni naturali del legno, declinato in sfumature chiare, rendono ancora più viva la sensazione di trovarsi all'interno di un ambiente green, lontano dal contesto industriale esterno in cui è ubicato. Il soffitto, che accoglie anche l'impianto di riscaldamento, è stato leggermente ribassato per diminuire le dispersioni di calore edè stato impreziosito da un'originale controsoffittatura, realizzata su disegno degli archi-
In foto il bagno in allestimento
tetti, con doghe in legno dalla quale spiccano moderni "tagli” di luce a led (tecnologia che consente l'abbattimento dei consumi energetici). Le diverse aree interne sono definite, senza ingombro di spazio, semplicemente da queste doghe in legno che si ritrovano su alcune porzioni di pareti oltre che di soffitto facendo da autentico filo conduttore del progetto e dai "tappeti erbosi" che impreziosiscono il pavimento ad effetto legno. Inoltre graziose fioriere sempre in legno, e sempre realizzate su misura,accoglieranno lussureggianti specie arboree, rendendo ancora più nitido un sogno ad occhi aperti. In questo scenario, dove le scelte di interior design fanno da protagoniste e dove i dettagli funzionali si fondono conquelli stilisticiogni scelta fatta ha contribuito a crearequell'armonia che qui adesso si respira entrando in questo luogo. Ridistribuzione degli spazi, ottimizzazione energetica, impatto estetico: tutto è frutto di un lavoro sapiente che mette in equilibrio architettura, tecnologia, elementi decorativi e d'arredo. Eppure la sensazione è quella di trovarsi in un luogo plasmato solo dalla natura: benvenuti nell' ufficio "sempreverde" ancora in fase di costruzione quindi visibile non solo online e su carta ma anche dal vivo a breve! houseAporter- architettura via Guglielmo Marconi n.54 28021 Borgomanero (NO) Architetto Alice Barboni tel.3336747055 Architetto Maria Boniperti tel. 3474474902 Sito: houseaporter.houzz.it Istangram e Facebook: @houseaporter
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Laura Proverbio recupera casa d'inizio '900 A Novara, ecco di nuovo pronta per essere abitata, una dimora del '900 tanto cara alla nostra memoria Ci sono vecchi immobili il cui fascino è tutto da riscoprire e che grazie ad un attento lavoro di recupero che coniuga la bellezza della storia e degli elementi architettonici di rilievo con le esigenze moderne dell'abitare (ridistribuzione degli spazi ed esigenze di risparmio energetico) tornano ad essere "casa". È questa la storia di un immobile di inizio 900' situato a Novara, il cui recupero è stato affidato dal proprietario all'architetto Laura Proverbio, professionista apprezzata per gli eccellenti progetti novaresi di ristrutturazione di edilizia residenziale. A proposito di lei, spendiamo alcune parole per inquadrarla: Proverbio non ricalca lo stereotipo dell'archistar, a cui certe copertine patinate ci hanno abituato. È un architetto sobrio, che ama lavorare lontano dai riflettori e, a differenza di altri architetti le cui case si assomigliano un po' tutte, i suoi progetti sono completamente diversi gli uni dagli altri. Ciò che caratterizza l'opera di Proverbio è proprio l'unicità di ogni ristrutturazione, in risposta alle diverse esigenze
e al gusto della committenza. Dunque, partiamo da quest'ultime: nel caso di tale immobile novarese di inizio 900' il committenteaveva in particolare due necessità: ristrutturare completamente creando un nuovo ambiente con tutti i confort abitativi ed utilizzando le ultime tecnologie a disposizione e contemporaneamente mantenere le preesistenze architettoniche di valore. L'architetto Proverbio ha lavorato innanzitutto consolidandoalcune parti strutturali dell'immobile, iniziando dai soffitti originali a cassettoni in legno, emersi dall'opera di demolizione delle controsoffittature. L’intervento ha previsto la realizzazione di un nuovo getto in calcestruzzo alleggerito con annegata rete elettrosaldata e tondi in acciaio, legato al solaio sottostantepreesistente ligneo mediante alcuni connettori fissati alle travi principali. La copertura è stata rifatta mantenendo la sagoma preesistente, ma eliminando la capriata interna che, data la sua imposta piuttosto bassa, rendeva pressochè inutilizzabile il
piano sottotetto. Si è ovviato al problema realizzando una struttura portante in legno lamellare con un grosso nodo centralein acciaio – all’intersezione delle travi principali - che ha permesso così di eliminare la capriata esistente e di sfruttare, come ripostiglio, ilpiano sottotetto, rimasto comunque accessibile mediante scala interna, ma non abitabile. Grazie alla completa ridistribuzione degli spazi, la porzione abitativa oggi si sviluppa su 2 livelli fuori terra. Al piano terra trova collocazione la zona giorno composta da ampio soggiorno, cucina abitabile, zona pranzo e bagno; al piano primo si sviluppa la zona notte con 4 camere da letto, uno studio e doppi servizi igienici. Proverbio ha recuperato le volte a botte in mattoni in corrispondenza della cucina, delvano scala su ambo i livelli, dello studio, che, prima degli interventi di ristrutturazione, si presentavano completamente ricoperti da uno spesso strato di intonaco. Mediante l’intervento di descialbo e successiva sabbiatura, le volte sono state tutte recuperate.
In foto l'architetto Laura Proverbio
L’architetto ha voluto anche mantenere la scala esistente; tutte le pedate in serizzo sono state sabbiate, recuperate, pulite e successivamentetrattate con prodotti idrorepellenti.A livello di facciata, la sagoma è stata mantenuta,ma le aperture sono state modificate e regolarizzate per ottemperare anche ai requisiti igienico-sanitari all’interno dei vani abitativi. Tutti gli impianti sono sta-
ti completamente rifatti a norma. Trattandosi di muraturain mattoni pieni e pietra, che appoggiava direttamente al terreno sottostante,era di fondamentale importanza provvedere ad un suo consolidamento, ottenuto mediante opere di parziale sottomurazione e all’eliminazione dell'umidità di risalita capillare presente al piano terra. Proprio in corrispondenza di questo livelloè stato
creato un vespaio areato con elementi prefabbricati ad “igloo” in modo tale che l'umidità presente nel terreno non fosse più a contatto con la pavimentazione; lungo la muratura perimetrale invece è stato utilizzato, sia lungo il lato interno che su quello esterno, intonaco deumidificante. Un sistema di isolamento e ventilazioneè stato creato anche nella copertura, così da evitare la penetrazione, dall'esterno, del freddo in inverno e del caldo in estate. All''interno, i materiali utilizzati, sono il legno ed il gres porcellanato effetto pietra coniugato con un arredo sobrio in stile moderno e con il blocco del camino e relativo mobile realizzati da Proverbio su misura. Infine, non solo le preesistenze architettoniche del soffitto e della muratura sono state mantenute, ma anche il portale in pietra che si presentava in facciata e che dava sull'esterno, tolto e riproposto in corrispondenza dell'ingresso della cucina, abbinato ad una porta adoppio battente recuperata e restaurata. Et voilà: ecco di nuovo pronta per essere abitata, una dimora del '900 tanto cara alla nostra memoria. Laura Proverbio Architetto via Torelli 14/B Novara tel/fax 0321.451334 mobile: 333.4431999 mail: proverbiolaura@gmail.com pec: laura.proverbio@archiworldpec.it
I.P.
4 MILA BATTUTE CONTRO LA VIOLENZA
Gian Carlo Baragioli, 2 anni dopo quel colpo di fucile Quella battuta di caccia finita con un morto ha segnato per sempre la vita di tre famiglie novaresi "4 mila battute contro la violenza" ci porta ad analizzare nei dettagli delitti, omicidi e storie nere del nostro territorio con l'obbiettivo di fornire al lettore tutti le informazioni e i dettagli necessari ad avere una propria personale opinione e contemporaneamente per riflettere sull'accaduto e sul se e come tali tragedie si possano prevenire.
dall'imminente arrivo dei carabinieri, i tre si accorgono di aver colpito un uomo. Alcuni giornalisti sostengono che all’udire di questi segnali, i tre siano immediatamente scappati; altri affermano invece che si siano fermati a prestare soccorso nel tentativo di rianimare l’uomo in fin di vita. L’ambulanza che arriva sul posto in quella tarda mattinata, può solo Un incidente colposo? constatare il decesso delUn uomo di nome Gian la vittima: si apre l’indagiCarlo Baragioli è stato uc- ne. ciso nei boschi di Ghemme. 8 Ottobre 2017, ore Viene eseguita l’autopsia 11:30. La vittima e sua sul corpo della vittima: moglie Alessandra dopo dagli esami medico-leuna lauta colazione si in- gali eseguiti dalla dott. camminano nei caratte- ssa Maria Vittoria Franristici boschi di Ghemme co si evince che l’uomo è per passeggiare e racco- stato ucciso da un colpo gliere castagne. alla schiena, causato dallo Nello stesso lasso di tem- sparo di un fucile caricato po, invece, una coppia di con proiettili per l’abbattifidanzati in compagnia mento di animali di grosdi un ragazzo di 17 anni sa taglia. partono per una battuta I carabinieri, che hanno di caccia. lavorato a lungo sulla sceLa coppia e il ragazzo mi- na del crimine delimitannorenne si accovacciano do le zone e studiando le in silenzio per udire suo- diverse tracce, si concenni di versi e passi animali, trano sul fatto che diverse sperando nell’arrivo di un squadre di cacciatori parcinghiale, il quale non tar- tecipavano ad una battuda a palesarsi. ta di caccia al cinghiale, Dietro un cespuglio, infat- proprio lo stesso giorno ti, si muove una sagoma dell’incidente. che ricorda quella dell’a- Le analisi balistiche dannimale. no come risultato la cerLa donna passa quindi il tezza che il colpo sia suo fucile al ragazzo, che partito da un centinaio di spara un colpo. Al di là metri di distanza. Sfuma del cespuglio, però, non quindi l’ipotesi che chi ha c’è un anisparato non La posizione da cui male, bensì si sia accorGian Carlo è stato sparato il colpo to di nulla, Baragioli di fatale, era proprio quella data la breVicolungo, ve distanza. in cui si trovavano e natio di L’indagine il ragazzo minorenne Suno. prosegue e l’amica L’uomo, e ai Caramolto conosciuto a Nova- binieri sembra improbara, muore sul colpo a 59 bile che qualcuno possa anni. essersi allontanato dal Dalle urla di una donna e terreno di caccia, ma so-
In foto Gian Carlo Baragioli
prattutto che ci fossero di reclusione (pena socacciatori “esterni” alle spesa dalla condizionale) squadre che non fossero per il reato di concorso in collegati via radio con gli omicidio colposo a carico altri, perché potenzial- di Cristina G., la 26enne di mente avrebbero potuto Carpignano Sesia, arteficorrere il rischio di esse- ce del passaggio del fucile re colpiti. Ricordiamo che nelle mani del ragazzo dile battute ciassettendi caccia al ne ghem«Rendetevi visibili cinghiale mese, e indossando giubbini sono molto fosforescenti se andrete r e s p o n complesse nei boschi alla ricerca sabile del e richiedocolpo mordi funghi o castagne» no un’orgatale. Per nizzazione dettagliata per quest’ultimo il tribunale spartirsi le posizioni di dei minori di Torino, nel territorio ed evitare lette- 2018, ha accolto la messa ralmente di spararsi acci- alla prova con il fine di andentalmente l’uno contro nullare di fatto il processo. l’altro. Il ragazzo, A.B, residente Gli accertamenti e le pe- a Ghemme, è comparso rizie compiuti dai carabi- davanti al tribunale con nieri, infatti, non solo han- l’accusa di omicidio colno escluso la presenza di poso. terze persone, ma hanno La sicurezza non è mai un consentito di affermare dettaglio, ma un aspetto che la posizione da cui è fondamentale da tenere stato sparato il colpo fa- in considerazione. Come tale, era proprio quella in rendere sicura quindi una cui si trovavano il ragazzo battuta di caccia? A queminorenne e l’amica. sta domanda risponde Il caso si chiude con un il sindaco di Carpignano patteggiamento a un anno Sesia, anch’esso caccia-
tore, in una sua dichiarazione risalente al 2018 di cui vi proponiamo un estratto: «Rendetevi visibili indossando giubbini fosforescenti o bretelle retroriflettenti se andrete nei boschi alla ricerca di funghi o castagne». E se invece, anziché regolare le battute di caccia, le abolissimo? È, questa appena proposta, una questione che si confà ad una linea di pensiero ben precisa, quella animalista, agli antipodi rispetto a quella del sindaco di Carpignano Sesia, e di molti
abitanti delle province novaresi. Per concludere ci preme evidenziare un ultimo appello: l’importanza di imparare dagli errori. Un mese dopo l’accaduto di cui vi abbiamo parlato, si è sfiorata una tragedia simile, nello stesso luogo e secondo le stesse modalità. È nostro compito, da buoni cittadini, rispettare le norme vigenti e imparare dalle tragedie altrui, affinché questo mondo possa diventare un posto più sicuro. Franco Luna
AMBIENTE E BUON SENSO
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Novara, nel giardino verticale di Penta Garden Penta Garden realizza magnifiche pareti verdi oltre che di forte impatto estetico, anche sicure e durevoli Trasformare una parete o un muro in una superficie vegetata e talvolta in un vero e proprio giardino è sicuramente una scelta di grande appeal, sia per l'impatto estetico che per l'effetto benessere che l'installazione naturale genera. Infatti, oltre ad un miglioramento dell’immagine delle costruzioni, una parete verde porta sempre con sé anche un incremento benefico della biodiversità, influenzando positivamente le persone e contemporaneamente creando - attraverso la regolazione dell’umidità, l’assorbimento dei rumori e la produzione di ossigeno - un microclima favorevole. Inoltre il "verde verticale" è anche un ottimo modo per beneficiare di elementi arborei senza ridurre lo spazio dei locali oppure dell'outdoor. La parete verde può essere installata sia all'interno che all'esterno ma per ottenere il risultato ricercato, in modo duraturo e con minima necessità di manutenzione è
fondamentale che la sua realizzazione avvenga sempre a "regola d'arte", avvalendosi esclusivamente di professionisti specializzati. È questo il caso dell'azienda novarese Penta Garden Srl, specializzata nella realizzazione e manutenzione aree verdi - parchi e giardini, sia nel Pubblico che nel Privato, che ha saputo raccogliere al suo interno collaboratori e tecnici professionali, attivi nel settore fin dall'anno 1996, garantendo così un elevata qualità ed esperienza nei servizi offerti alla clientela. L'impresa, guidata dal giovane Matteo Latella, perito agrario, gestisce con cura ai minimi dettagli innanzitutto le opere più tradizionali, quali la manutenzione ordinaria e straordinaria e la realizzazione di impianti di irrigazione e di piccoli interventi di edilizia relativi al giardinaggio (muretti a secco, stagni artificiali con ninfee, installazione di robot tagliaerba). Con-
temporaneamente ha una tendenza spiccata all'innovazione, che nel corso degli anni, l'ha portata a distinguersi sul territorio per l'alta qualità delle sue pareti verdi. Infatti quest'ultime, oltre a essere di forte impatto estetico, risultano anche sicure e durevoli. Merito dello studio attento dei materiali da utilizzare, i quali di volta in volta vengono selezionati adeguatamente in rapporto al contesto in cui andranno a integrarsi. Infatti, l'esecuzione del verde verticale, viene sempre preceduta innanzitutto da un sopralluogo e poi da una progettazio-
ne oculata in cui le piante sono selezionate in virtù delle differenti esigenze e condizioni di spazio e di contesto. Altro dettaglio importante che fa di Penta Garden una delle aziende di maggiore successo nel settore, sono le prestigiose partnership, ad esempio per l'utilizzo della tecnologia brevettata Marinelli System, ideale per garantire sempre il perfetto giardino verticale. Penta Garden Srl Via Case Sparse 24 - Pernate (NOVARA) Realizzazione e manutenzione aree verdi - parchi e giardini
I.P.
Lo scioglimento dei ghiacciai libera i virus
Crescente frequenza di epidemie negli ultimi decenni: i perché sono molti e riguardano habitat e stili di vita
In foto Gian Carlo Locarni
In questi mesi segnati dall’emergenza sanitaria condivido le considerazioni di Andrea Pinchera, direttore della comunicazione di Greenpeace, il quale ha esposto interessanti considerazioni sul rapporto fra il contagio virale in corso e il rapporto dell’uomo con la natura. Considerazioni portate avanti da molti esperti i quali dicono che la pandemia di COVID-19, determinata dal coronavirus (o
SARS-CoV-2), ha molto a che fare con l'ambiente e con le campagne di Greenpeace. Giovanni Maga, direttore dell'Istituto di Genetica molecolare del CNR-IGM di Pavia, spiega per esempio che i fattori coinvolti nella crescente frequenza di epidemie degli ultimi decenni sono molteplici: "Cambiamenti climatici che modificano l'habitat dei vettori animali di questi virus, l'intrusione umana in un numero di ecosistemi vergini sempre maggiore, la sovrappopolazione, la frequenza e rapidità di spostamenti delle persone". È uno scenario conosciuto, purtroppo. In un rapporto del 2007 sulla salute nel Ventunesimo secolo, l'Organizzazione mondiale della sanità, la stessa che pochi giorni ha definito ufficialmente quella del coronavirus una "pandemia", avvertiva che il rischio di epidemie virali cresce in un mondo dove il delicato equilibrio tra uomo e microbi viene alterato da
diversi fattori, tra i quali i cambiamenti del clima e degli ecosistemi. Altri coronavirus come SARS e MERS, e virus particolarmente gravi come HIV ed Ebola, sono lì a testimoniarlo. Ma il rischio potenziale potrebbe anche essere più esteso: lo scioglimento di ghiacci e ghiacciai, infatti, potrebbe rilasciare virus molto antichi e pericolosi. Nel gennaio 2020, per esempio, un team di scienziati cinesi e statunitensi ha comunicato di avere rintracciato all'interno di campioni di ghiaccio di 15 mila anni fa, prelevati dall'Altopiano tibetano, ben 33 virus, 28 dei quali sconosciuti. Tracce del virus della Spagnola sono state ritrovate congelate in Alaska, mentre frammenti di DNA del vaiolo sono riemersi dal permafrost nella Siberia nord-orientale. Proprio il permafrost rappresenta un ambiente perfetto per conservare batteri e virus, almeno fin quando non interviene il riscaldamento globale a liberarli.
E che ciò possa avvenire lo testimonia un episodio dell'estate del 2016, quando, sempre in Siberia, l'antrace ha ucciso un adolescente e un migliaio di renne, oltre a infettare decine di persone. Clima e infezioni viaggiano insieme. In poche parole, se per il coronavirus il meccanismo identificato dagli scienziati è quello di un salto di specie innescato dalla promiscuità con animali selvatici, amplificato dalla concentrazione di popolazione nelle megalopoli e trasportato dalla globalizzazione, la crisi climatica potrebbe offrire scenari ancora più pericolosi. Ovvero il riemergere dai ghiacci dei Poli o dai ghiacciai dell'Himalaya di virus che il loro "spillover" lo hanno effettuato in tempi remoti e che pensavamo di avere debellato per sempre. O, peggio ancora, di patologie che non conosciamo affatto. Come sostiene David Quammen, insomma, "più distruggiamo gli ecosiste-
mi, più smuoviamo i virus dai loro ospiti naturali e ci offriamo come un ospite alternativo". La soluzione? Può essere solo in un completo ripensamento della nostra relazione con la natura: proteggere la biodiversità, fermare la crisi climatica, frenare la distruzione delle foreste e ridurre il consumo di risorse. Quando la pandemia di coronavirus sarà cessata, bisognerà intervenire sui fattori che l'hanno determinata. Se ciò non avvenisse, se non si agisse sulle cause della diffusione di nuovi virus, che
sono anche ambientali, continueremmo a vivere in una condizione di grave rischio potenziale. In altri termini, possiamo dire che la specie umana ha preso da tempo il "comando delle operazioni" sulla Terra, sottomettendo la natura ad azioni spesso irreversibili. Mettendo a rischio la stessa specie umana. Non stiamo parlando del Pianeta, ma dei suoi abitanti nella loro totalità, compresi noi ed i nostri figli. Gian Carlo Locarni Giancarlo.locarni@gmail.com
I NOSTRI SOLDI
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Patrimonio, ora guardiamo oltre l'orizzonte Purtroppo lasciare i soldi sul conto corrente e non decidere non ci protegge dall'erosione del capitale
In foto Giorgio Caucino e Giuseppe Paone
Gestire il proprio patrimonio durante il Coronavirus, con i prezzi di molti asset completamente slegati dalla realtà non è un compito facile. Non basta guardare il prezzo che si è abbassato per dire è conveniente comprare ma bisogna analizzare le prospettive
dei temi su cui si vuole puntare guardando oltre l'orizzonte. Facciamo un po' di chiarezza: mentre i virologi guardano i numeri dei contagiati e l'economia fa i conti con la recessione e con l'aumento dei disoccupati , i mercati guardano più lontano e si muo-
vono sempre in anticipo rispetto agli altri due. In pratica i cicli sono sfasati e chi vuole prendere posizione deve cominciare adesso a seminare se vuole beneficare della ripresa economica post Covid-19. Ad esempio ci sono alcuni temi che hanno e che avranno un
grande flusso di capitali in entrata, come la sicurezza digitale e la biotecnologia applicata alla salute (telemedicina, diagnostica, ricerca e sviluppo del vaccino) che noi stiamo suggerendo. Purtroppo lasciare i soldi sul conto corrente e non decidere, come già scritto
la volta precedente, non ci protegge dall'erosione del capitale (inflazione e costi bancari). Per questo motivo prendere posizione adesso sui mercati a questi valori sarà più premiante che non tenere il denaro sul conto corrente per i prossimi 5-7 anni.
Giuseppe Paone e Giorgio Caucino Banca Generali S.p.A. Ufficio dei Consulenti Finanziari Corso Valsesia 56, Gattinara (VC) Tel. 0163 826270 Fax 0163 642127
I.P.
CDO, Bando Safe Working - Io Riapro Sicuro Compagnia delle Opere Insubria promuove un nuovo bando per aiutare economicamente le imprese In collaborazione con il nostro partner Arkadia GMA Srl vi segnaliamo che è aperto il bando "Safe Working – Io Riapro Sicuro" per cui le micro e le piccole imprese lombarde possono presentare le domande di contributo per le spese sostenute a partire dal 22 marzo 2020. La validità sarà fino al 10 novembre salvo esaurimento risorse disponibili.
ESCLUSIONI – Sono escluse le imprese con DURC irregolare. – Sono escluse, inoltre, le attività consentite durante l'emergenza Covid-19, come indicato dal D.P.C.M. dell'11 marzo 2020, 22 marzo 2020 e Decreto Ministeriale 25 marzo 2020, nonché le imprese che hanno esercitato in deroga ai sensi del d.p.c.m. 22 marzo 2020 e 10 aprile 2020.
BENEFICIARI Sono ammesse le micro e piccole imprese che sono state oggetto di chiusura obbligatoria legata all'emergenza Covid-19 o la cui attività era tra quelle consentite ma che hanno deciso di introdurre il lavoro agile (assolvendo gli obblighi previsti dall'art. 4 del d.p.c.m. 1marzo 2020) per tutti i dipendenti, ad eccezione di quelli le cui mansioni devono essere svolte interamente fuori dalla sede dell'impresa (es. autisti, trasportatori, vigilanti, addetti alle pulizie, etc).
SPESE AMMISSIBILI Sono ammissibili al contributo esclusivamente le spese sostenute e quietanzate a partire dal 22 marzo 2020 e riguardanti: – spese in conto capitale, riferibili all'acquisto di macchinari, impianti, attrezzature e interventi strutturali finalizzati alla messa in sicurezza degli ambienti; – spese in conto corrente (max € 6.000), per l'acquisto di dispositivi di protezione individuali, servizi di sanificazione, tamponi, cartellonistica e formazione per la messa
in sicurezza sanitaria dei essere presentate dopo lavoratori. aver effettuato gli investimenti e ultimato i lavori Il contributo a fondo per- di installazione, alleganduto previsto è del 60% do i giustificativi di spesa per le piccole imprese e quietanzati, che saranno del 70% per le micro im- soggette a valutazione da prese, con un massimale parte dell'Ente. di € 25.000 per ciascuna azienda ed un investi- Per ulteriori informazioni mento minimo stabilito a e richieste scrivere a ser€ 2.000. vizifinanziari@cdoinsuLe domande potranno bria.org
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LA NOSTRA SALUTE
Osteoporosi, fondamentali le Vitamine D e K2 La dottoressa Karen Picchetti spiega quali sono i prodotti fondamentali per prevenire l'osteoporosi L'osteoporosi è una patologia importante che è sotto i riflettori perché si è allungata la vita media. Un tempo l'età media era di 50/60 anni e non ci si poneva il problema del mantenimento trofico delle ossa. Oggi che la vita media è di 80 anni il problema dell'osteoporosi è delle seguenti fratture è diventato importante. L'osteoporosi è il venir meno progressivo della matrice delle ossa, come quelle della colonna vertebrale che perdono progressivamente struttura e tendono a collassare determinando la diminuzione di statura dell'uomo. Se fino ai 40 anni si è alti 1.80, ai 50 si arriva ai 1.70 e ai 80 al 1.50 fino ad arrivare al rattrappimento ai 90 anni. Già dai 50/60 le persone con osteoporosi tendono ad assumere una caratteristica curvatura della colonna che è uno dei primi campanelli d'allarme visibile ad occhio nudo. L'osteoporosi colpisce poi
in modo prepotente il femore portando spesso a fratture. Le azioni per capire se siamo e quanto a rischio di osteoporosi: -effettuare la MOC; -valutare il valore ne sangue del Paratormone (ormone che tende ad alzarsi con l'età in concomitanza col diminuire della Vitamina D e causa l'erosione delle ossa). Cosa bisogna fare quindi per prevenire questa patologia? Innanzitutto bisogna iniziare in giovane età a praticare attività all'ari aperta, astenersi dal fumo, limitare il consumo di caffè e ridurre l'apporto di fosforo abbondante nella carne rossa e in moltissime bevande tipo la Coca Cola. Poi si deve porre attenzione alla dieta assumendo alimenti ricchi di calcio.
In foto Karen Picchetti
La medicina ufficiale consiglia generalmente in prima battuta l'aumento del consumo di alimenti come latte e formaggio, consiglio di per sé giusto ma non sufficiente se non
si associa la Vitamina D. la Vitamina D è una vitamina la cui produzione endogena è fotosensibile, cioè ne produciamo in funzione della quantità di raggi luminosi che la no-
stra pelle riceve. Tutte le popolazioni che vivono sempre più distanti dall'equatore hanno una progressiva carenza di questa vitamina dovuta alla carenza della luce solare
per lunghi periodi all'anno e all'abbigliamento che, per proteggerci dal freddo, ricopre il nostro corpo. Quindi la prima cosa da fare per prevenire l'osteoporosi è un'integrazione con Vitamina D la quale fa in modo di aumentare a livello intestinale la captazione del calcio e il suo passaggio in circolo. Perché questo calcio possa fissarsi poi nelle ossa e non rimanga libero e inutilizzato o peggio non si accumuli in posti dove può diventare tossico o dannoso, come il tessuto adiposo o le pareti dei vasi arteriosi, bisogna associare la Vitamina K2, il cui compito è quello di prendere il calcio e fissarlo nelle ossa. Quindi si consiglia Vitamina D al mattino con un po' di burro e Vitamina K2 alla sera. Tale integrazione è importante cominciarla a partire dai 40 circa quando cominciano a calare gli ormoni sessuali, alleati delle ossa, specialmente nelle donne che a causa della menopausa subi-
scono un drastico calo di questi ormoni. Altro elemento molto utile per il mantenimento osseo è il silicio. In fitoterapia si usa l'equiseto, che stimola la reattività del tessuto connettivo il quale a sua volta stimola la formazione di osso nuovo. Nei caso di osteoporosi conclamata di livello grave, ottima è la supplementazione con lo stronzio o con il boro. La donna è particolarmente soggetta all'osteoporosi a causa della caduta degli estrogeni a partire dalla premenopausa e può associare, a partire da questa nuova fase della sua vita, la Cimicifuga, che oltre a proteggerla da eventuali problemi cardiovascolari ha un'azione ristrutturante sulla massa ossea, grazie alla sua azione estrogenica. Karen Picchetti Farmacia Chiabrera Piazza Cavour 7, Novara Tel. 0321 611077 Facebook: Farmacia Chiabrera
I.P.
Cataratta: i progressi scientifici e tecnologici Il Centro oftalmico Ambrosiano presenta gli ultimi straordinari progressi per l'intervento di cataratta relli – Direttore Ospedale Oftalmico,Roma · Professor Daniele Tognetto - Direttore U.OP. Clinica Oculistica Università di Trieste · Moderatore Luigi Bazzoli
In foto il dottore Ciro Tamburelli
È l’intervento più eseguito nelle sale operatorie di tutta Italia. L’anno passato è stato eseguito su 600mila persone, con un’incidenza di complicanze ridotta a pochi punti percentuali. È l’unico intervento che pone rimedio a un disturbo dell’invecchiamento restituendo a un organo
In foto il dottore Lucio Buratto
l’efficienza che aveva in età giovanile. Sono questi i primati della chirurgia della cataratta, che negli ultimi anni ha raggiunto traguardi incredibili sotto il profilo dell’efficacia e della sicurezza e ha anche aperto nuove prospettive di recupero dei difetti della vista (miopia, ipermetropia, astig-
matismo e presbiopia) in soggetti colpiti da una cataratta solo incipiente o addirittura assente. Gli ultimi ritrovati tecnologici e i più recenti progressi scientifici hanno reso più sicura, più efficace e più risolutiva questa operazione.
deoconferenza i seguenti specialisti:
· Dottor Lucio Buratto – Direttore scientifico di CAMO Centro Ambrosiano Oftalmico, Milano · Dottoressa Rita Mencucci - Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi, Firenze Ne hanno parlato in vi- · Dottor Ciro Tambur-
TOGLIERE LA CATARATTA E …ANCHE GLI OCCHIALI Con l’impianto di cristallino artificiale la chirurgia della cataratta è diventata sempre di più anche un intervento rifrattivo; cioè consente al paziente, non solo di eliminare l’opacità che impedisce una vista ottimale, ma anche di correggere eventuali difetti rifrattivi preesistenti. Sembra l’uovo di Colombo: dovendo sostituire il cristallino con una lente artificiale, perché non sceglierne una fatta in modo da togliere di mezzo eventuali difetti visivi, dalla miopia alla presbiopia, fino all’astigmatismo? Oggi si può, con le lenti intraoculari multifocali (che hanno tre focali per la visione da lontano, in-
termedia e da vicino) o con quelle toriche, pensate per gli astigmatici. Ciò si ottiene calcolando il potere del cristallino artificiale in base alle esigenze particolari di ogni singolo paziente. Il potere ottico del cristallino artificiale viene calcolato sulla base di alcuni esami strumentali. Questi, però, anche se ottenuti con grande accuratezza, possono non essere estremamente precisi e quindi è possibile che, talvolta, si renda necessario successivamente all’intervento l’uso di occhiali o per lontano o per vicino o per ambedue le distanze. Oggi i cristallini multifocali, grazie al particolare disegno secondo cui sono realizzati, sono in grado di permettere la messa a fuoco a varie distanze; essi possono, quindi, consentire al paziente di eliminare, completamente o quasi, non solo l’occhiale per lontano, ma anche quello per vicino e far vivere al paziente una vita senza occhiali.
LA RUBRICA GASTRONOMICA
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L’asparago da marzo a giugno straordinario L’asparago è l'ortaggio più ricco di fibra ed apporta limitate quantità di grassi, proteine e zuccheri
Riccardo Franchini
Giugno è l'ultimo mese "utile" per raccogliere un prodotto straordinario: l’asparago! Ci sono diverse varietà di asparago che è conosciuto ed apprezzato soprattutto in alcune zone d’Italia dove è coltivato in gran quantità. Uno dei più famosi è senz’altro l’Asparago Bianco di Bassano del Grappa, la cui scoperta, si narra, sia stata del tutto casuale e dovuta ad una grandinata violentissima che si abbattè nella zona
della Marca Trevigiana intorno al '500. Tale evento avrebbe distrutto la parte epigea dell'ortaggio, costringendo così i contadini a cogliere la parte che stava sottoterra, cioè la parte bianca. Ci si accorse, con stupore, che, oltre ad essere commestibile, era anche saporita e di gusto gradevole e da allora si cominciò a cogliere l'asparago prima che spuntasse da terra. Sicuramente altrettanto gustoso e pregiato è l’A-
sparago Bianco di Cimadolmo (IGP – Indicazione Geografica Protetta). Si tratta di un prodotto tipico, noto fin dagli inizi del primo secolo, per le sue doti, diuretiche e alimentari. E’ coltivato in provincia di Treviso, sull’est Piave, su terreni sabbiosi-limosi, di origine alluvionale. Nel 2006 a Cimadolmo nasce la “Strada dell'asparago”, associazione che raggruppa produttori ortofrutticoli, Pro Loco, ristoratori e, ovviamente, il Comune di Cimadolmo.
di fibra tra gli ortaggi ed apporta limitate quantità di grassi, proteine e zuccheri; è ricco di elementi minerali fondamentali per l’uomo, in particolare calcio, fosforo, magnesio e potassio. Questo ortaggio ha anche un contenuto di antiossidanti, nonché di vitamina A, B6 e C ed è un’ottima fonte di acido folico. Aumenta la fluidità del sangue, ha un effetto rimineralizzante e può stimolare l’intestino pigro; la sua proprietà più significativa è però quella diuretica, che facilita l’eliminazione dall’organismo Tra gli Asparagi Ver- dei liquidi in eccesso e di, invece, sicuramente delle scorie prodotte dal i più conosciuti e famo- metabolismo. si sono quelli di Altedo IGP, che caratterizzano Ma come si possono conla produzione agricola sumare gli asparagi? A delle provincie di Bolo- fronte di uno scarso apgna e Ferrara (può esser porto di calorie, gli aspacoltivato esclusivamente ragi hanno la caratteristiin 30 comuni della Pro- ca di stimolare l'appetito vincia di Bologna e in 26 e di essere depurativi e della Provincia di Ferrara). diuretici. Riducendo il riUno studio condotto da stagno di liquidi nei tesesperti dell’Università di suti sono indicati per chi Bologna ha sancito che vuole eliminare la cellulite, l’asparago è il più ricco mentre sono sconsigliati
per chi soffre di disturbi renali, di calcoli, prostatiti e cistiti. Molto appetitosi in abbinamento a uova sode sbriciolate, con olio extra vergine d'oliva o burro fuso (tipica ricetta bassanese e di Cimadolmo, mentre, da noi, si abbinano solitamente con uova al tegamino, “occhio di bue”). Appaiono particolarmente delicati se consumati bolliti, con un filo d’olio d’oliva e un pizzico di sale. Sono anche
un ottimo ingrediente per i primi piatti, in particolare risotti, ma anche le paste. Sublime il carpaccio di asparagi con gamberi di fiume al vapore o ancora il petto d’anatra con julienne di asparagi dorati. Con gli asparagi, verdi o bianchi che siano, consiglio un buon vino bianco fermo, magari leggermente fruttato. Food Blogger Riccardo Franchini
Ecco qui i Baci di Fara della Pasticceria Prolo Con le sue leccornie tradizionali la Pasticceria Prolo è stata insignita del certificato di Eccellenza artigiana La pasticceria caffetteria PROLO si trova nel centro del piccolo paese di Fara Novarese e riceve gli ospiti in un ambiente moderno, luminoso ed accogliente. A rendere, però, ancor più piacevole il locale è la presenza del-
le tre simpatiche titolari: mamma Emanuela, con le figlie Silvia e Stefania, che lo gestiscono con professionalità e grande passione dal 1996. Il punto di forza di questa pasticceria sono soprattutto le materie prime uti-
Emanuela (al centro) con le figlie Silvia e Stefania Prolo
lizzate, per tutti i prodotti, che sono di alta qualità, di eccellenza e di nicchia, accuratamente scelte dopo un accurato studio delle caratteristiche organolettiche, dei profumi e dei sapori… Qui si preparano e vengono sfornati quotidianamente dolci ricercati e deliziosi, ma Il fiore all’occhiello è rappresentato sicuramente dai “Baci di Fara”, che hanno reso famosa la pasticceria Prolo, anche a livello nazionale. Si tratta di golosi dolcetti preparati con pasta di nocciole (rigorosamente piemontesi IGP), cacao, zucchero, burro (in quantità moderata) e mandorle amare. Per la ganache centrale viene, invece, utilizzato cioccolato belga “Callebaut” (una particolare qualità di cioccolato selezionato nel corso degli anni). La ricetta, che è decisamente antica, risale intorno all’anno 1955 e prevede che la pasta di nocciole e cacao sia colata con un apposito attrezzo e lasciata risposare
per almeno 24 ore. Infatti, verrà cotta il giorno successivo e i baci vengono infornati per 9 minuti, nel forno caldo, a 200 gradi circa.Il prodotto finito (il marchio è registrato) è, ovviamente, fantastico e vale la pena di provarlo (e riprovarlo!).La pasticceria Prolo, grazie a questi dolci, ma anche alla sua qualità in generale, ha ottenuto l’importante riconoscimento di “Eccellenza Artigiana”. A cura del Food blogger Riccardo Franchini Pasticceria Gelateria Caffetteria Prolo Via C. Battisti, Fara Novarese Tel. 0321 829241 Facebook: @PasticceriaProlo
I.P.
CI VEDIAMO SUI SOCIAL
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#insalotto, oltre 702.000 persone raggiunte
#insalotto, collegamento con Sabrina per belle notizie va in onda sulla pagina Facebook l'Opinionista News
Arch. Maria Boniperti e Arch. Alice Barboni di Houseaporter
Carissimi lettori, è con gioia che vogliamo condividere con voi il grande risultato che il nuovo format video-giornalistico #insalotto (in onda sulla pagina Facebook l'Opinionista News, dal lunedì al giovedì alle ore 17) ha ottenuto in questo suo primo mese di vita: con oltre 702.000 persone raggiunte, il programma viene seguito principalmente da persone nella fascia d'età 35 - 64 anni, 60% donne - 40% uomini, residenti nelle province di Novara - Varese - Milano - Vercelli - Torino - Verbania. Abbiamo Follower anche da Svizzera - Germania Austria. #insalotto cresce in modo esponenziale e ne siamo soddisfatti perchè è la conferma che la nostra scelta di diffondere belle notizie - che promuovono le realtà del territorio - è particolarmente apprezzata.
psicoterapeuti, architetti, agenti immobiliari, ristoratori, coach, intenditori di prodotti enogastronomici, campioni dello sport e perfino un'ipnologa. Siamo orgogliosi inoltre di poter sottolineare che dietro a questo grande risultato non c'è nessuna campagna di sponsorizzazione a pagamento tramite Google o altri: i Follower dunque sono tutti spontanei e veri. Lo dimostra anche il gran numero di like, commenti e condivisioni che ogni puntata di #insalotto colleziona. La possibilità di interazione con gli ospiti, scrivendo e commentando in diretta ciò che dicono, piace sempre di più e noi siamo entusiasti poter avere questo collegamento diretto con il pubblico. Quindi infinitamente Grazie per la vostra partecipazione a #insalotto: è un piacere poter dare voce alle vostre storie, così autentiche e positive. Il COME FUNZIONA messaggio di vita, enerOgni puntata di #insalot- gia, speranza arriva dritto to prevede l'approfondi- a segno! mento su una tematica di attualità che sviluppiamo Con il cuore, intervistando professioDir. Sabrina Marrano e la nisti ed esperti. Sono già Redazione l'Opinionista News stati nostri ospiti: sindaci, #ilgiornalediverso
Architetto Laura Proverbio
Geometra Paolo Protti
Amministratrice condominiale Federica Del Duca
Geometra Elisa Spagnolini
Michele Commisso di Nautica Ristorante Pizzeria
Coach Elisa Dessy di Business, life e S.F.E.R.A.
Psicologa Psicoterapeuta dott.ssa Maria Beatriz Arenas
Giusy Nicastro di Studio Nicastro
Andrea Piccinno di AP Selezioni
Anna Vania Mello di Polisportiva San Giacomo Novara
Event planner Cinzia Rognoni
Ipnologa dott.ssa Barbara Romanini
Business Coach Barbara Delponte
Maria Paola Mathieu promotrice mutualistica