l'Opinionista news di maggio 2021

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Mensile N. 3 - Maggio 2021 Anno V

lopinionistanews.it

IN PRIMO PIANO

Antonella Mollia. Dirigente “cool” L’affidabile Dirigente Pubblico è anche deliziosamente cool

Antonella Mollia

Moglie, madre, dirigente pubblico, blogger, autrice. Ma innanzi tutto Donna, con la D maiuscola. Antonella è tutto questo insieme. Per i suoi 54 anni si è regalata ilMollia Style, un lifestyle blog. E ai 57 ha esordito con il primo libro, “Non farti ingannare dall’età”. Lei è la creatura mezza reale e mezza leggendaria che si alza alle 5 del mattino per fare un’ora di attività fisica prima di affrontare 10 o 12 ore di lavoro. La stessa che nel week end se la spassa alla grande. Tutta questa energia deriva dalla ferma convinzione che se sogni di farcela, ce la fai. Lei in effetti tiene testa a tutto e a tutti e non si fa fermare dai calendari. Ha costruito un modello mentale tutto suo: il

glamour cuore e cervello! Si autoricarica continuamente: più pensa a evolvere, più evolve. Cura il look maniacalmente e non ha mai un capello fuori posto. E questo, dice, alimenta il suo pensiero positivo. Gioca a essere perennemente free chic, a disegnarsi come più si piace, a osare la libertà di godersi lo specchio. Tanto sa che con cuore e cervello, essere trendy è uno stato naturale! Si sente bene in ordine, intensamente femminile, con i colori in pendant, in un corpo seguito con dedizione. Talmente bene da riuscire a essere più efficiente, più produttiva, più efficace. Perché Antonella lavora sodo e pratica la responsabilità, la correttezza, il rigore. Studia, si prodiga, non si tira indietro. La facciata è come

l’età, non deve ingannare! Il servizio pubblico è un dovere che onora con passione e tenacia. Sul tacco 12, con un paio di anfibi o in gonna di paillettes. C’è il buon gusto che la segue, come un’ombra fedele. Non un buon gusto di mera apparenza, un buon gusto di azioni, di sensibilità, di pensieri. Un’esteta delle superfici e delle profondità, ecco! Una che si incanta davanti a una vetrina o a un monumento, con la stessa aria da eterna entusiasta delle scoperte e delle emozioni. Ha capito che bisogna accettare fragilità e insicurezze, amarle, farsele amiche. Scrive di questo e per questo, per lei e per tutte le Donne che hanno migliaia di sfumature, di tormenti e di aspirazioni. Ma qual è il segreto di questa Donna che tiene in equilibrio se stessa, la famiglia, il lavoro, le passioni? Al primo posto un pizzico di sano egoismo: Antonella si riconosce il diritto di volersi bene. Al secondo un po’ di ambizione resa simpatica da una generosa autoironia. Al terzo una volontà incrollabile, sostenuta da un collaborante ed encomiabile marito. Al quarto la missione: quella del Ben-Essere. Più che un segreto, insomma, a me pare una lezione di sorprendente vitalità! Irene Spagnuolo

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DIVERSAMENTE SINDACO

Raccolta differenziata da record “Cittadini virtuosi e scelte oculate: grazie a questo, ancora una volta la nostra città conferma livelli importanti nei processi di differenziazione dei rifiuti, tanto che abbiamo già raggiunto gli obiettivi posti dal Piemonte entro il 2025. Siamo al 74,25% di raccolta differenziata, in continuo aumento rispetto agli anni precedenti e con un trend ottimale anche rispetto alle medie

nazionali”, dichiara il Sindaco di Novara Alessandro Canelli. continua a pagina 5

LA NOSTRA SALUTE

Afte e salute orale: ecco i consigli Uno dei problemi più comuni che colpisce trasversalmente tutta la popolazione, dai più piccoli ai più grandi e raramente gli anziani, sono le afte. Queste piccole ulcerazioni della mucosa della bocca, molto fastidiose e dolorose, possono essere tranquillamente trattate con la medicina naturale. continua a pagina 18

DI TENDENZA

Ferrari Drogo, rinasce un mito Il marchio automobilistico 'Ferrari' è sinonimo di leggenda. Il mito della 'Rossa' non è mai passato di moda: tutto ciò che gira intorno al mondo delle auto del Cavallino assorbe il suo colore e riesce ad illuminare di nuovo anche quello del passato che rischia di sbiadire. continua a pagina 23

POSTE ITALIANE S.p.A. – SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE- AUT. N° 0373/2021 del 15.02.2021 - STAMPE PERIODICHE in REGIME LIBERO



L'ECCELLENZA DEL MESE

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Omino dell'Acqua, il futuro ora è trasparente La consegna a casa di acqua in vetro a rendere è un servizio che punta alla qualità, anche dei rapporti umani

A sinistra Gianluca Tognin e Andrea l'Omino dell'acqua

C'è un modo semplice e veloce per contribuire alla sostenibilità ambientale, per utilizzare prodotti di qualità garantiti per l'alimentazione della propria famiglia senza spendere un capitale, per ricevere un sorriso e scambiare due parole gratis (che in questo periodo fanno bene come un bicchiere d'acqua fresca), e perché no, per evitare di fare fatica ed alzare pesi, lasciando che altri lo facciano per te? Per chi abita nel Biellese, Bassa Valsesia, Gattinara, Borgomanero o anche nel Canavese e a Novara la soluzione c'è: basta chiamare l'Omino dell'Acqua. Pensa a tutto lui: al giorno e all'ora stabilita porta la scorta di casse di acqua in bottiglie di vetro a casa, le deposita nel luogo dove il cliente è più comodo (in cantina, nel box, in casa al piano), carica e porta via le bottiglie vuote. Nel mentre, il suo sorriso e la sua spontanea allegria

entrano in sintonia con la famiglia, che non muove un muscolo, se non quello del viso per sorridere a sua volta anche da sotto la mascherina, e nemmeno un dito, se non per digitare il codice della carta di credito o del bancomat sul Pos mobile per il pagamento. L'Omino dell'Acqua è il nome del progetto biellese decollato ufficialmente ad agosto 2020, nato come branca di un'azienda di distribuzione bevande all'ingrosso per bar e ristoranti. Invece di rifornire i ristoranti, però, l'Omino dell'Acqua si occupa di consegnare acqua in vetro a rendere nelle case di tantissime famiglie piemontesi. Ad oggi sono già circa 300 le famiglie che utilizzano questo servizio. L'idea sta piacendo e le richieste sono in continuo aumento, tanto che i titolari hanno già avviato la ricerca di personale per poter soddisfare al me-

glio tutti i clienti, quelli già 'nella famiglia' e quelli che vorranno unirsi. L'idea imprenditoriale alla base è quella di rivalutare un servizio che esiste da sempre (e che agli over trenta sbloccherà di sicuro un ricordo legato ai propri nonni, ossia quello della consegna a domicilio delle bottiglie in vetro di acqua e bibite), puntando sui valori dell'ecosostenibilità ambientale, sulla qualità dei prodotti selezionati locali, sulla necessità di mantenere

umani e diretti i rapporti fra le persone. Il servizio sposa valori green: il vetro è infatti un materiale ecologico, igienico e sano. La restituzione delle bottiglie vuote, che non vengono disperse nell'ambiente e che avranno poi nuova vita, permette anche di ridurre notevolmente la quantità di rifiuti di plastica. La qualità del prodotto è certificata: le caratteristiche organolettiche dell'acqua conservata in contenitori di vetro sono

superiori rispetto a quella chiusa nella plastica. La scelta, poi, di consegnare marchi prodotti nel biellese e nei nostri territori garantisce di avere in casa bottiglie che non hanno già percorso centinaia e centinaia di chilometri, che non sono state stoccate in magazzini magari per molte settimane. E ancora, hanno realizzato un catalogo che spiega tutte le caratteristiche delle diverse acque che è possibile avere, e anche delle bibite (sempre con vetro a rendere), di birre e di una selezione di vini biologici che si aggiungono al servizio. Nell'Omino dell'Acqua si ripone subito fiducia: ci vuole poco perché diventi uno di famiglia. Uno a cui telefonare per fare l'ordine, oppure mandare un messaggio su WhatsApp per richiedere la fornitura, o ancora scrivere sui suoi canali social di facebook e instagram per condividere pensieri ed esperienze.

www.ominodellacqua.com /valverde info@ominodellacqua.com tel: 015 990 0024 whatsapp +39 331 106 6795 facebook.com/ominoacqua instagram.com/ominodellacqua/ A breve ci sarà Social una pagina per ogni provincia (Omino dell’Acqua – Biella, Omino dell’Acqua – Ivrea, Omino dell’Acqua – Novara, Omino dell’Acqua – Vercelli). www.facebook.com /ominoacquabiella/ www.facebook.com /ominoacquaivrea www.facebook.com/ Omino-dellAcqua-Novara-102589168618368/ www.facebook.com/ Omino-dellAcqua-Vercelli-107949584740956 I.P.

Sabrina Maio


VIRTUOSI IN COMUNE

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Geg, maxi risparmio sulle utenze comunali L'esperienza del Comune di Mairago (Lodi) che in un anno ha ridotto la spesa di energia elettrica e gas

Ezio Batignani

Quali azioni può intraprendere un'amministrazione comunale per ridurre i costi che gravano sul proprio bilancio? Una è sicuramente valutare le nuove opportunità di risparmio per le utenze di energia elettrica e gas, come ha fatto il Comune di Mairago, in provincia di Lodi, che in un solo anno ha avuto un risparmio di quasi 8.000 euro rispetto agli anni precedenti. Per attuare un ribasso della spesa storica inerenti alle forniture di energia elettrica e gas, in modo da allineare gli approvvigionamenti con la Normativa relativa alla Spending Review (Legge 135/2012), il Comune di Mairago ha

Gabriele Battaglino

aderito a Consip. La Concessionaria Servizi Informativi Pubblici è una Società per Azioni partecipata al 100% dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, che permette agli Enti Locali, tramite bandi per la fornitura delle utenze, l'approvvigionamento di queste ultime, consentendo alle Amministrazioni di beneficiare di prezzi più vantaggiosi e di ridurre gli oneri connessi alla gestione autonoma delle procedure contrattuali.

velarsi maggiore a conti fatti. Oltre a questo obiettivo primario, che è stato pienamente raggiunto fin dal primo anno, il referente dell'ufficio ragioneria che si occupava dei contratti delle forniture, cercava un supporto professionale che potesse assumersi la responsabilità di gestire per conto del suo ufficio tutte le azioni operative. In aggiunta, aveva necessità di una consulenza continua nella complessa materia tecnico-normativa che vige nel settore Grazie alleConvezioni delle utilities. Consip è stato calcolato per il primo anno di atti- “Quelli dell'energia eletvità un risparmio di 7.840 trica e del gas – spiega il euro rispetto alla spesa referente dell'ufficio rastorica. Si tratta di una gioneria del Comune di previsione di risparmio Mairago, Dott. Claudio di partenza, che potrà ri- Anelli – sono settori mol-

to particolari per i quali è necessario essere davvero esperti in materia. Noi siamo dell'idea che sia sempre meglio lavorare avendo garanzie di sicurezza, ed in questo specifico caso abbiamo voluto affidarci ad una società di professionisti esterni. Ho trovato un'ottima collaborazione con i responsabili. Mi hanno seguito in tutti i passaggi delle differenti fasi degli affidamenti di gas ed energia. Ora lavoriamo molto più serenamente perché sappiamo che ogni mese queste fatture vengono controllate anche da loro. Questo servizio si è rivelato prezioso ed il costo è ampiamente compensato dal risparmio e dalla qualità del lavoro. Aggiungo,

inoltre, che ho sempre trovato risposte in tempi brevissimi. È un servizio davvero ottimo sia per gli enti pubblici che per le aziende”. Da tempo G.E.G. Energy Srl (Green Economy Global), società piemontese di energy management che si occupa di analizzare, monitorare e ottimizzare l’uso dell’energia di enti pubblici e aziende, offre supporto alle pubbliche amministrazioni nell’ambito del settore energetico, garantendo risultati di efficienza economica degli interventi proposti. Come testimoniato dal caso del Comune di Mairago, la soddisfazione è tangibile fra chi ha scelto

di aderire ai loro servizi ed usufruire della loro lunga esperienza maturata nel comparto energetico, nella consulenza e nei servizi per il risparmio. GEG Energy

GEG Energy Via Senatore Sartori, 8/B, 12042 Bra (CN) T: 0172 1801010 C: 333 5283851 333 1542145 M: commerciale@gegenergy.it Pec: gegenergy@legalmail.it Web: gegenergy.it Facebook: @GEG-Energy Instagram: @g.e.g.energysrl I.P.

Sabrina Maio


DIVERSAMENTE SINDACO

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Un successo la raccolta differenziata al 74,25% In continuo aumento rispetto agli anni precedenti e un trend ottimale anche rispetto alle medie nazionali LA RUBRICA DEL SINDACO

Il Sindaco di Novara Alessandro Canelli

“Cittadini virtuosi e scelte oculate: grazie a questo, ancora una volta la nostra città conferma livelli importanti nei processi di differenziazione dei rifiuti, tanto che abbiamo già raggiunto gli obiettivi posti dal Piemonte entro il 2025. Siamo al 74,25% di raccolta differenziata, in continuo aumento rispetto agli anni precedenti e con un trend ottimale anche rispetto alle medie nazionali”, dichiara il Sindaco di Novara Alessandro Canelli. La produzione totale di rifiuti, nel 2020, ammonta a quasi 44 mila tonnellate (43.868.500,00 kg) in diminuzione di circa 1,5 mila tonnellate rispetto al 2019, con un trend in linea a quello registrato a livello nazionale. La produzione pro-capite di rifiuti si attesta su 420 kg con una percentuale di differenziazione pari al 74,25%, ossia a una produzione di rifiuti differenziati pari a 312 kg a persona e di indifferenziati pari a 108 kg a persona. Nel 2019 erano 434 i kg prodotti da ogni novarese, mentre la percentuale era pari al 73,92 (321 kg i rifiuti differenziati e 113kg gli indifferenziati). Significativo il dato relativo ai due quartieri in cui è attiva la raccolta puntuale. La produzione di rifiuto non recuperabile a Pernate è di 60 kg per abitante, mentre nel quartiere Sud è di 47 kg per abitante.

Dati che portano la raccolta differenziata a una percentuale superiore all’80%. Più che il confronto con i dati dell’anno precedente a risaltare è l’analisi dei dati del 2020 con i nuovi obiettivi che la Regione Piemonte si è posta per il 2025 che pongono il limite di produzione totale a 420 chili a persona, la percentuale al 70% e la produzione di indifferenziati a 126 chili a persona. “Obiettivi già ampiamente raggiunti da Novara- aggiunge l’assessore all’Ambiente Laura Bianchi – Abbiamo lavorato tanto sul tema della raccolta differenziata anche da un punto di vista della sensibilizzazione dei cittadini che hanno risposto molto bene e continuano a farlo. Motivo per cui, precorrendo i tempi, siamo riusciti a raggiungere gli obiettivi imposti dalla Regione”. “Ancora una volta è doveroso ringraziare i cittadini di Novara – dichiara il presidente di Assa Yari Negri - che con il loro quotidiano impegno nel conferimento, unito al lavoro del personale di Assa, hanno portato agli ottimi risultati raggiunti nella raccolta differenziata lungo un percorso virtuoso di crescita, permettendo all'Azienda di aumentare la qualità del servizio. Gli investimenti di oggi parlano di risorse umane, di rinnovo del parco mezzi per abbatte-

re l'impatto ambientale, di una serie di migliorie e di innovazioni, come la raccolta domiciliare del verde e la sperimentazione sugli olii esausti. L'immediato futuro dovrà invece parlare sempre più di economia circolare, vero traguardo della gestione dei rifiuti. Ne sono un esempio alcuni recenti elementi di arredo come le nuove staccionate, che Assa ha appositamente scelto da fornitori della filiera del riciclaggio della plastica”. Qui di seguito il dettaglio dell’analisi delle diverse frazioni merceologiche che contribuiscono al dato complessivo di differenziazione dei rifiuti. Dei 312,54 kg che ogni abitante di Novara differenzia, la parte del leone la fa l’organico (131,51 kg/ab), seguito da carta e cartone (56,91 kg/ab), da imballaggi misti vetro/ alluminio/acciaio (46,52 kg/ab) e plastica/ imballaggi in plastica (34,06kg/ ab). Rispetto al 2019 non c’è stata variazione nella produzione pro-capite per la frazione organica e per la plastica, mentre c’è stato un aumento degli imballaggi in carta e cartone, degli imballaggi misti, segno dei cambiamenti delle abitudini dei novaresi in epoca di pandemia da Covid 19. Per quanto riguarda il dato del Piemonte - secondo il rapporto Ispra 2020 sui

rifiuti urbani - nel 2019 la raccolta differenziata pro capite si è attestata a 312,26 kg/ab: 105,99 kg/ab per la frazione organica, 65,79 kg/ab per la carta45,89 per vetro e metalli, 26, 90kg/ab per la plastica. Il dato nazionale per il 2019 è di 306,29 kg/ ab.

Tornando alla città di Novara, nonostante la presenza di due centri di conferimento e del servizio di raccolta degli ingombranti su prenotazione (10.220 i servizi prenotati nel 2020) permane il fenomeno degli abbandoni. Il numero degli interventi - dopo il picco del 2017 con 3.414 - nel 2020 è stato pari a 2.298. Il quartiere dove si sono registrati più abbandoni e S. Agabio con 971 (erano 940 nel 2019), seguito dal Sud con 491 (474 nel 2019), il Nord Est con 336 (276 nel 2019) e il centro con 194 (erano 456 nel 2019). Le vie in cui sono registrati gli interventi più importanti sono Adamello Bollati (128), Spreafico (124), Casorati (79), Tarantola (76), Della Riotta (69), Leonardo Da Vinci (63), Trieste (57), Pianca (54), Beltrami mercato (54), Viglio (54), Milano (51). Interessante anche il dato di riempimento dei cestini stradali. Il monitoraggio effettuato nel primo trimestre di quest’anno sui cestini dislocati in città fuori dal centro, con-

ferma l’uso improprio degli stessi. Infatti il 43% dei cestini è pieno, il giorno dopo lo svuotamento, al 50% o al 100%. La presenza di sacchetti con rifiuti domestici conferma che alcuni cittadini sono ancora restii ad effettuare correttamente la raccolta differenziata. “Rimane ancora tanto da fare in termini di controllo del territorio, soprattutto per quanto riguarda lo spiacevole fenomeno dell’abbandono dei rifiuti – conclude il Sindaco Canelli – che purtroppo rimane un problema, specialmente in alcune zone della città. Con l’apposito nucleo della Polizia Locale abbiamo approntato una serie di controlli finalizzati a contenere tale fenomeno, con risultati incoraggianti. Continueremo su questa strada, consapevoli che le segnalazioni dei cittadini rimangono un elemento altrettanto importante per risalire ai responsabili”.

O IMPRESA FUNEBRE

dal 1953 sosteniamo le Famiglie nei momenti più difficili

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Il Sindaco di Novara Alessandro Canelli


DIVERSAMENTE SINDACO

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Sul lago Maggiore, Monti riparte dalla ZTL

Il Sindaco di Arona: “Vogliamo ripartire agevolando le attività ma nel rispetto della sicurezza pubblica” LA RUBRICA DEL SINDACO

Arona si sta preparando a promuovere un nuovo modello di Movida? “Perché no - risponde Monti - del resto un cambio di mentalità in certi casi è doveroso, come quello per esempio di pensare a dei mini concerti musicali diurni dedicati anche ad un pubblico di giovani al quale far passare il messaggio che restare vigili durante il giorno assaporandosi la vita, magari in compagnia di buona musica può essere più interessante che restare a sballarsi fino alle tre di notte”.

Sul tema delle ripartenze Federico Monti, sindaco di Arona (no) afferma che la sua Amministrazione Comunale per agevolare le attività commerciali che da nuovo dpcm possono lavorare solo in presenza di spazi all’aperto ha anticipato la riapertura della ZTL: “Sul lungo Lago Marconi abbiamo una serie di ristoranti e bar muniti di Dehors però per mettere in sicurezza gli avventori delle varie attività abbiamo dovuto precludere l’accesso alle auto”.

L’amministrazione Comunale, inoltre, è vicina alle attività commerciali che sono state quelle più colpite da questa Pandemia e a tal proposito il Sindaco dice: “ il ristoro piu grande che il Governo può dare è la riapertura e permettere alle attività di lavorare. Mi auguro che anche i ristoratori possano tornare a lavorare bene perchè sono stati i primi ad organizzarsi affinchè potessero farlo in sicurez-

Dunque a partire dal 30/04/2021 al 31/05/2021 dal lunedì al venerdì dalle ore 19.30 alle ore 06.00 del mattino successivo ci si muove a piedi o in bicicletta però con una variante rispetto al sabato che prevede la libera circolazione anche delle autovetture fino alle 19.30 di sera. Dopo il seguente orario fino il lunedì successivo alle ore 06.00 del mattino tornerà attivo la ZTL. A partire dal 01/06/2021, invece, la zona a traffico limitata per il fine settimana tornerà ad essere attiva dalle 19.30 del venerdì fino alle 06.00 del lunedì successivo. “Arona ha voglia di ripartire, basta fare un giro per la città durante il weekend per rendersi conto di quanto la gente abbia voglia di tornare a vivere dopo mesi e mesi di chiusura” afferma Monti.

Il Sindaco Federico Monti

za e nel rispetto dei vari decreti. Ritengo che siano stati bravissimi e sono dell’idea che bisognerebbe, invece, prestare più attenzione sul tema degli assembramenti all’interno dei mezzi pubblici”. Per quanto riguarda Arona e gli eventi in agenda finchè la restrizione voluta dal Governo non si allarga e resta ferma alle ore 22.00 saranno evitati gli spettacoli serali: “Se

la situazione non cambia, afferma il Sindaco Monti, sposteremo l’attenzione nell’ organizzare eventi che non tengano più conto del serale ma che si potranno vivere ed apprezzare anche durante il giorno. Inoltre, con il Presidente di Ascom, abbiamo intenzione di organizzare una serie di postazioni in città dove gli artisti professionisti possono andare ad allietare la clientela che potrà go-

dere di questi momenti di svago all’interno dei locali rimanendo però seduta, nel rispetto del distanziamento sociale”. Questa iniziativa, dunque, nata dalla volontà da parte dell’Amministrazione Comunale di Arona e dell’Associazione Commercianti potrebbe essere di considerevole importanza per rilanciare un altro settore fortemente penalizzato dal Covid, quello degli artisti.

Arona start up di una città da sogno che vive di giorno e che si concede il lusso di riposare di notte, dunque? Chissà, in tempi di Pandemia tutto è possibile ma la Città lancia segnali positivi di ripartenza che l’ Amministrazione Comunale guidata da Monti dopo mesi e mesi di chiusura è lieta di accogliere: “Ci impegneremo a creare delle attività ludico culturali che diano spazio anche a chi non ha potuto fino ad oggi lavorare”, conclude il Sindaco Federico Monti. Pamela Romanello


DIVERSAMENTE SINDACO

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Tiramani: «Dobbiamo essere determinati» «Se ci impegneremo, sono certo che ci risolleveremo presto tutti insieme da questo momento difficile» LA RUBRICA DEL SINDACO

viene nella nostra Regione, dove ad oggi è stato inoculato l’84,4% dei vaccini finora disponibili per il Piemonte, pari ad un totale di quasi un milione e mezzo di dosi. Questo ci consente di stare più tranquilli per quanto riguarda i nostri anziani ed i soggetti fragili, e speriamo che presto la protezione del vaccino si estenda a tutta la popolazione.

Il Sindaco di Borgosesia, Tiramani

Dopo una lunga e penalizzante sosta, serve una rapida ripartenza: tutti noi lo speriamo ed ognuno per la sua competenza deve impegnarsi in tal senso. Finalmente, sono arrivati i vaccini che ci consentono di guardare nuovamente al futuro con la speranza di riuscire a debellare il Covid ed a ritornare alla vita normale, anche se l’esperienza vissuta ci dice che sarà necessario rivedere l’organizzazione sociale ed economica del nostro Paese e delle nostre città, consapevoli che ciò

che è accaduto potreb- per la ripresa economica. be nuovamente accade- E, ultima ma non meno re. importante, la tutela ambientale, indispensabile Per ripartire con il piede per non compromettere il giusto, sono convinto ci futuro dei nostri giovani. siano alcuni punti fondamentali ed imprescin- Il primo passo verso la dibili: il completamento ripartenza l’abbiamo rapido della campagna fatto con l’apertura dei vaccinale, la consapevo- centri vaccinali, noi a lezza che tutti dobbiamo Borgosesia ci siamo resi impegnarci in prima per- disponibili all’Asl per l’insona per creare le con- dividuazione di uno spadizioni affinché i contagi zio adeguato e l’Azienda siano sempre di meno e il Sanitaria ha scelto il Tesistema economico pos- atro Pro Loco:le vaccinasa riprendere il proprio zioni stanno proseguencorso, l’individuazione do secondo i programmi, dei settori su cui puntare in linea con quanto av-

In attesa che i vaccini proteggano tutti noi, non possiamo ignorare che il Covid ancora circola, ancora può colpire e ancora può far male. È dunque necessario non abbassare la guardia: tutti dobbiamo prestare la massima attenzione nei comportamenti, per far sì che la riapertura del 26 aprile non debba subire una battuta d’arresto, ma anzi possa estendersi ad altre opportunità, al fine di sostenere la nostra economia e fare in modo che il sistema produttivo trovi nuova linfa. Mi auguro che presto si possa estendere l’orario del coprifuoco (spero che quando leggerete il problema sia già stato superato) in modo da dare re-

spiro ai ristoranti e ai bar che hanno dovuto rimanere fermi troppo a lungo. L’economia di Borgosesia, pur essendo principalmente terziaria-industriale, è strettamente legata all’intera Valsesia, che ha nel turismo la fonte principale di reddito ed è il settore su cui puntare per la ripresa di tutto il nostro sistema territoriale. Per questo settore è indispensabile poter garantire un quadro di sicurezza sanitaria, che aggiunta alla valenza naturalistica ed alla varietà di proposte che ci caratterizzano (sport, arte, enogastronomia, prodotti lanieri di alta gamma), potrà essere la carta vincente per un passo avanti significativo di tutto il territorio. Il Giro d’Italia, che il 28 maggio attraverserà la nostra Valle entrando dalla Colma e terminando a Mera sarà per tutti noi una vetrina che aggiungerà frecce al nostro arco, per ripartire con slancio dopo lo stop forzato di quest’ultimo anno! La nostra ripartenza si deve focalizzare infine sulla tutela ambientale.

L’emergenza è planetaria, ognuno deve fare la propria parte: noi abbiamo aderito a Valsesia Plastic Free, l’iniziativa volta a ridurre l’utilizzo della plastica in ogni settore, sostituendola con materiali biodegradabili; ci attiviamo, come Giunta, coinvolgendo tutti i nostri concittadini, in operazioni di pulizia dell’ambiente, lavoriamo sul fronte dell’educazione ambientale nelle scuole e con la società in house del Comune, la Seso, abbiamo realizzato un’isola ecologica dotata di sistemi innovativi per la raccolta e il riciclo dei rifiuti. Crediamo che un ambiente pulito e sano sia fondamentale per garantire alle future generazioni uno sviluppo armonico della nostra città. Se ci impegneremo in modo solidale e convinto su tutti questi fronti, sono certo che ci risolleveremo presto tutti insieme da questo momento di difficoltà: dobbiamo essere forti, rigorosi e determinati. E saremo vincenti. Il Sindaco di Borgosesia On. Paolo Tiramani


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Gallarate, Cassani dalla parte delle imprese Il Sindaco è ottimista, spinge alla riapertura e promuove aiuti alle aziende e alle attività commerciali LA RUBRICA DEL SINDACO

Approvato il 26 Aprile scorso da parte del Governo il decreto per la riapertura quasi totale delle normali attività, molte città si stanno preparando ad accogliere speranzose il tanto, forse troppo, atteso ritorno alla normalità. Tra queste, anche la città di Gallarate (Va), capitanata dal Sindaco Andrea Cassani che con qualche riserbo nei confronti di un dpcm che impone il coprifuoco alle 22:00, dichiara: “anche se da un punto di vista epidemiologico non capisco l’attinenza che c’è nel limitare la chiusura alle dieci di sera, agevoleremo comunque ristoranti e pubblici esercizi che intendono operare all’aperto, inoltre, ci impegneremo a valutare nel minor tempo possibile tutte le richiese che ci perverranno da parte di nuove e vecchie attività”.

Il Sindaco di Gallarate Andrea Cassani

messo in ginocchio le imprese del territorio e la forte crisi economica che si è scagliata contro di esse, l’Amministrazione Comunale vuole dare segni di speranza e aiuti concreti alle attività commerciali, artigianali, della ristorazione e del terziario concedendo un contributo “una tantum” a fondo perduto a sostegno delle MPMI.

“A Dicembre scorso abbiamo approvato una manovra che prevede uno sconto del 10% della Tari per tutte le realtà lavorative, ottenibile attraverso l’addebito bancario della Tassa; abbiamo inoltre presentato il bando “Negoziamo”, grazie a cui sono stati stanziati 130 mila Euro per le spese sostenute dalle attività, compreso gli affitti, nel periodo tra il 1°Ottobre 2020 e il 30 Aprile 2021. Considerato il difficile Le scelte di questa Ammiperiodo storico che ha nistrazione nascono dalla

volontà di stare dalla parte di chi fa impresa e rilanciare economicamente questo Paese dopo un lungo periodo di arresto per via del Covid in cui molti hanno lavorato poco e male”, afferma il Sindaco. Al di là delle polemiche che possono insorgere, però, e che lasciano intendere una scoraggiante penalizzazione nei confronti di coloro che non potranno riaprire la propria attività perché non conforme alle regole del nuovo dpcm, Andrea Cassani, tuttavia, è ottimista e rivolgendosi alla sua città e ai gallaratesi soprattutto dichiara: “Da parte nostra nessun accanimento contro le persone, sosteniamo la libertà purchè non rappresenti un problema di sicurezza e di ordine pubblico. Siamo vicino ai cittadini, capiamo la loro stanchezza e per questo vogliamo far sentire a tutti la nostra vicinanza. Come primo cittadino mi rendo conto della situazione e della gravità di questa pandemia ma, altresì, non possiamo fermare il mondo perché altrimenti molte imprese chiuderanno e molta gente resterà senza occupazione. Dunque, anche se io avrei osato un po’ di più, spero che questa riapertura sia un segnale forte di ripresa e auguro a molte imprese di tornare a fatturare perché ciò significherebbe non solo far andare avanti l’economia ma anche preservare la situazione lavorativa di milioni di persone”. La provincia di Varese è pronta a ripartire dunque e, a proposito di grandi partenze, sul tema del turismo Cassani afferma: “Malpensa deve ripartire perché il nostro destino economico è legato a doppio filo a quello dello scalo aeroportuale. Siamo il Comune che registra il più alto numero di dipendenti, diretti ed indiretti dell’aeroporto, quindi, se riparte Malpensa, riparte anche l’economia di Gallarate. Pamela Romanello


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3 milioni di Euro per l’ITI Omar di Novara

Il più grande progetto di Edilizia Scolastica prende il via grazie all’intervento del consigliere Andrea Crivelli LA RUBRICA DEL SINDACO

Grazie al cospicuo lavoro della Provincia con la supervisione del Consigliere Provinciale delegato all’Edilizia Scolastica e all’Istruzione, Andrea Crivelli, sono stati trovati i fondi per circa 3 milioni di Euro per la riqualificazione e la messa in sicurezza dell’Iti Omar di Novara. Un progetto ambizioso che dal punto di vista dell’Edilizia Scolastica non ha precedenti e che merita sicuramente una nota di merito sia nei confronti dell’Ente che ha trovato i fondi attraverso studi di fattibilità , sia della dirigenza scolastica che da molti anni inseguiva il sogno di veder concretizzata l’opera di messa in sicurezza di tutto l’edificio e di riqualificazione dello stesso.

decenni ormai era in uno stato evidente di abbandono”. Tra i progetti ancora da realizzare, invece, ci sono quelli dedicati alla sede centrale dell’Omar in Baluardo La Marmora: il primo riguarda l’ex falegnameria, un intervento importante che supera i 200 mila Euro; una porzione di edificio in disuso da anni che bisognerà rendere fruibile e su cui sorgerà una struttura sportiva. Seppur in fase ancora embrionale, invece, il secondo intervento riguarda la completa messa a norma della struttura: “L’Edificio storico è molto grande e servono all’incirca 3 milioni e mezzo di Euro, ciò significa voler realizzare un progetto sicuramente ambizioso che, una volta portato a compimento, però, rappresenterà per la città di Novara un motivo di orgoglio perché è la prima volta che sul comparto Scuola si interviene per la messa a norma di grandi edifici come questo ad esempio”, dichiara Andrea Crivelli”.

“Abbiamo individuato e vinto Bandi ministeriali di progettazione, in alcuni casi erogati dal Miur in altri dal Mit, che ci hanno permesso di ottenere le risorse economiche necessarie destinate alla progettazione e alla cantierizzazione degli interventi”afferma il Consigliere Provinciale. Grazie alla volontà e al lavoro sinergico della ProAttualmente i cantie- vincia e della Dirigenza ri realizzati attraverso il scolastica, dunque, sì è supporto della Provincia potuto investire sulla sisono due: il primo è rivolto curezza, prima di tutto, all’Omar di via Portatone dei ragazzi e poi di tutti e per cui sono stati stan- coloro vi lavorano: “Dalle ziati 250 mila per la mes- relazioni solide e duratusa a cura dell’edificio e per re prendono vita i grandi la scia antincendio. progetti- afferma il DiriDurante la scorsa estate gente Scolastico dell’Iti e all’inizio dell’inverno, “Omar”, Franco Ticozzi invece, si è concluso un – creare sinergie e collaaltro cantiere che coin- borazioni è quello che ci volge la sede distaccata siamo impegnati a fare dell’Iti Omar in via Rivolta non solo con i vari Enti ma e in via Odescalchi dove è anche con le imprese. presente anche la Scuola Media di primo grado La nostra è una Scuola del Comune “G.Pajetta” funzionale, integrata con e con cui condivide una il territorio e che pertanto porzione di edificio. ha bisogno del supporto “Una succursale impor- di tutti per crescere ed intante- aggiunge Crivel- novarsi. li- di cui l’Omar aveva bisogno data la crescita Per questo nel corso decostante di studenti. gli anni abbiamo cercato di migliorarci anche dal Oggi, infatti, l’Istituto punto di vista tecnologirappresenta la Scuola più co e per fare ciò abbiamo grande di tutta la Provin- dovuto creare relazioni di cia e proprio per questo il interscambio impresa-inostro intervento è stato struzione”. necessario affinchè quegli spazi potessero essere Pamela Romanello riutilizzati riqualificando una struttura che da

In foto l' I.T.I.Omar a Novara e sopra Andrea Crivelli


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Al top il Cassetto digitale dell’imprenditore 1 milione le imprese che lo hanno attivato in tutta Italia, di cui 9.871 nelle province del Piemonte Nord zione.

Fabio Ravanelli, Presidente della Camera di Commercio Piemonte Nord

Il sistema camerale raggiunge un nuovo importante traguardo, l’adesione di un milione di imprenditori ad impresa. italia.it, il Cassetto digi-

tale dell'imprenditore, iniziativa avviata nel 2017 con l’intento di rendere più snello ed efficiente il rapporto tra mondo imprenditoriale e pubblica

amministrazione. Si tratta di un risultato significativo, con una crescita delle attivazioni del 100% in poco più di un anno a livello nazionale,

frutto dell'impegno del sistema camerale e di InfoCamere nel mettere a disposizione delle imprese strumenti digitali di reale semplificazione e innova-

una reale semplificazione burocratica e amministraIl cassetto digitale con- tiva, elementi prioritari sente di accedere gratu- per il mondo produttivo e itamente, tramite SPID o per il sistema Paese». CNS, alle informazioni e ai documenti ufficiali del- Il servizio ha visto aderire, la propria impresa, tra cui senza oneri, tutte le divervisure, atti, bilanci, fatture se forme di impresa, con elettroniche e stato delle alcuni importanti cluster pratiche in corso, docu- economici, quali le società menti che possono essere di capitali e le imprese consultati agevolmente individuali che rappreanche da smartphone e sentano oltre il 75% delle attivazioni nelle province tablet. del quadrante, e un totale «A livello locale sono di 26.649 documenti uffi9.871 le imprese del no- ciali scaricati. stro territorio che hanno aderito al servizio, il L’accesso al cassetto digi13,1% di quelle comples- tale è disponibile dal sito sive» commenta Fabio impresa.italia.it tramite Ravanelli, presidente del- SPID o CNS; gli uffici della Camera di Commercio la Camera di Commercio di Biella e Vercelli, Nova- offrono inoltre assistenza ra, Verbano Cusio Ossola. agli imprenditori nell’atti«Si tratta di numeri che vazione del servizio all'atpossono ulteriormente to del rilascio o del rinnomigliorare, ma che rap- vo del proprio dispositivo presentano un risultato di firma digitale. Maggiori incoraggiante e un se- informazioni possono esgnale di come il sistema sere richieste al Servizio camerale stia interpretan- Registro Imprese (firma. do il concetto di trasfor- digitale@pno.camcom.it). mazione digitale, coniugandolo con l’esigenza di La Camera di Commercio

Ristoranti “all'aperto”: parola ai ristoratori

"Da due giorni prima della riapertura, il telefono ha iniziato a suonare incessantemente per prenotazioni" La riapertura dei ristoranti all’aperto è sicuramente segnata da un vero successo di pubblico, che finalmente può tornare lentamente alla normalità, nonostante le restrizioni. Certo è che le regole di questa riapertura non valgono per tutti: sono infatti molti i ristoranti o i bar che non dispongono di un dehors o di spazi all’aperto utilizzabili. Abbiamo infatti assistito al prodigarsi delle amministrazioni comunali nel concedere spazi ulteriori all’aperto agli esercenti, ma questa linea resta comunque un limite per tutti coloro che, per motivi vari, non possono riaprire con tavoli all’aperto. LA PAROLA AI RISTORATORI: RIAPERTURA TRA BARAGGIA E VERCELLESE Anna Maria Corrado, “Armonie in Corte” Buronzo (VC). Dopo 60 giorni di chiusura per il secondo lockdown, questa riapertura dei risto-

ranti ci ha davvero stupito. Di certo abbiamo visto il grande desiderio dei clienti di tornare al ristorante. Ma soprattutto, da due giorni prima della riapertura, il telefono ha iniziato a suonare incessantemente: prenotazioni, informazioni sul meteo, elaborazione di piani B. Noi abbiamo la fortuna di avere una bella corte/ giardino, dove possiamo allestire tavoli all’aperto e questo è diventato il momento per valorizzarla al meglio. Seguendo poi la filosofia che ci ha spinti negli ultimi anni, abbiamo allargato la nostra offerta dal ristorante al territorio. Sono sempre di più infatti le richieste per noleggiare le nostre ebike, scoprire gli itinerari tra risaie del riso DOP di Baraggia e riserva naturale e poi tornare al ristorante per la nostra carta di risi e risotti. Insomma, offrire in questo momento un’occasione completa di “gita fuori porta” è sicuramente una carta vincente.

Davide Posillipo, “Osteria della Mal’Ora” Tronzano Vercellese (VC). Riusciamo proprio in questi giorni a riaprire con pochissimi posti a sedere all’aperto. In questo modo la riapertura dei ristoranti è una ripartenza falsa, che discrimina più del 50% dei ristoratori. La prima settimana di maltempo addirittura ha bloccato anche si era comunque organizzato, mangiare completamente all’aperto non può dare garanzie. Devo dire che l’affluenza al nostro ristorante non è per nulla cambiata: continuiamo con il servizio asporto delivery che è stato la nostra salvezza, con tutte le difficoltà del caso. Anzi, il servizio asporto è in crescita: probabilmente il pubblico si è abituato a questa comodità, il meteo incerto non aiuta e il servizio cresce. Un servizio che va comunque a discapito della preparazione di alcuni piatti, come il risotto, che mangiati al ristorante hanno un impatto completamente diverso.

LA RIPARTENZA TRA riincontrarsi e stare all’aNOVARESE E LOMEL- ria aperta. Noi abbiamo LINA lavorato molto sull’allestimento di aree esterne per Claudia Fonio, “Al Pum pic nic nel nostro frutteto Rus” Sozzago (NO). e anche questo, quando il La riapertura è stata sod- meteo lo consente, è moldisfacente. Tante persone to apprezzato: domenica, hanno scelto di tornare al con una bella giornata di ristorante, anche lo scor- sole, abbiamo avuto faso sabato sera con piog- miglie che ci hanno raggia, temperature basse e giunti in bicicletta per grande umidità. avere i nostri “cestini” da Il nostro vantaggio è consumare nelle cupole di adesso avere spazi all’a- salice. perto ma al coperto. Per Continuiamo comunque noi è stato bellissimo ri- anche con il delivery, oravere con noi i clienti, mai questa organizzaziovederli attenti e rispet- ne non è solo per le regole tosi delle regole, ma co- della riapertura dei ristomunque con la voglia di ranti, ma è diventata partornare alla normalità, te dell’agriturismo!

Andrea Maltese, “Caffè Garibaldi” Mortara (PV). La ripartenza è stata buona, se il meteo ce lo consente riusciamo a lavorare. Il nostro è un caffè, quindi tutto sommato anche l’aspetto del coprifuoco ci tocca meno, cosa che invece colpisce di più i colleghi ristoratori, che con la cena si trovano più in difficoltà. Noi abbiamo iniziato una partnership con il vicino Ristorante Pizzeria Roma, che non ha il dehors: siamo colleghi e amici da 30 anni, abbiamo deciso di condividere con loro i nostri spazi e questo porta giovamento a entrambi. Noi, come bar, sfruttiamo orari che abitualmente erano meno frequentati, loro come ristorante, possono riaprire! La disuguaglianza tra colleghi, per questi provvedimenti, è l’aspetto più difficile. Ma questa graduale riapertura dei ristoranti credo che funzionerà. risoitaliano.eu


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Con la guida "Imprenditori che cambiano" la primavera di Claudio Barbano è in casa...

Due case history imprenditoriali di successo grazie all'efficace metodo formativo della Business Road Map realizzato insieme un'utile guida che indica, in maniera semplice e concreta, la strada da percorrere per migliorare sé stessi come imprenditori e di conseguenza il proprio business.

Sopra Claudio Barbano di Primavera in casa

Tutto cambia. Anche gli imprenditori cambiano. Molti si rendono conto che sarebbe utile modificare una parte, se non addirittura tutto, il proprio modo di fare impresa e di essere imprenditori. Spesso però non hanno il coraggio di agire, oppure non sanno da dove cominciare e quindi, per paura di sbagliare o per pigrizia, stanno fermi, così come il loro business. Cosa fare, dunque, per mettere in moto il meccanismo del cambiamento e

godere dei benefici della primavera? Basta leggere un libro? A volte sì, ma il libro deve essere veramente 'da manualÈ, come 'Imprenditori che cambiano' di Michela Canova e Francesca Caputo, Business Coach specializzate nello sviluppo di strategie agili per aiutare gli imprenditori ad adattare rapidamente le loro aziende ai continui cambiamenti. Forti di anni di esperienza a contatto con imprenditori che operano in ogni settore economico, hanno

PRIMAVERA IN CASA, UNA CASE HISTORY DI SUCCESSO Claudio Barbano è un costruttore che svolge da anni con passione e professionalità il suo lavoro. Ad un certo punto della sua carriera si è reso conto, però, che la sua attività aveva bisogno di un nuovo impulso. “Alla mia azienda – racconta – mancava qualcosa. Capivo che era arrivato il momento di dare una svolta comunicativa, ma non sapevo da dove cominciare. Avevo bisogno di far conoscere in modo chiaro e diretto chi sono, in cosa credo, le mie capacità e competenze. Ma soprattutto sentivo la necessità di far capire ai

clienti cosa posso fare io di diverso, e anche in più, per loro, rispetto ad altre aziende del settore. Con Francesca abbiamo trovato prima di tutto il nome adatto al mio business, ossia 'Primavera in casa', poi abbiamo creato il logo, lo slogan giusto per me e tutto il materiale testuale e visivo per il sito, i social e le brochure. Da qualche tempo è finalmente tutto chiaro, lineare, incisivo. I risultati di questa operazione si sono visti praticamente subito. I contatti e le richieste di informazioni sono aumentati e sono in linea con il mio target, i miei valori e la mia mission. Il lavoro è cresciuto ed io sono soddisfatto”. I PASSI PER IL CAMBIAMENTO, COME SI È ARRIVATI ALL'OBIETTIVO “Quando questo imprenditore ci ha contattate – raccontano le autrici - ci ha detto che la sua società

svolgeva molti lavori, specialmente quelli di isolamento termico di case e condomini. Il problema era che i clienti non percepivano la differenza tra il suo business e i concorrenti. Lui aveva un obiettivo: voleva contribuire alla protezione del pianeta dai cambiamenti climatici, uno scopo più alto del suo business che va oltre il solo profitto. Abbiamo quindi sviluppato questo brand partendo da una frase di Barack Obama: Non possiamo consegnare ai nostri figli un pianeta divenuto ormai incurabile: il momento di agire sul clima è questo. Il naming 'Primavera in casa' nasce invece dall'idea che un immobile ben isolato permette di avere una temperatura costante in casa, come se fosse sempre primavera. Un altro aspetto molto importante preso in esame è la possibilità di richiedere gli ecobonus per la riqualificazione energetica degli immobili.

Naturalmente abbiamo sviluppato insieme anche un modello da seguire step by step per far fronte a tutte le complicate fasi necessarie per svolgere il lavoro con gli ecobonus. Oggi 'Primavera in casa' è riconosciuto per il suo valore, si distingue dalla concorrenza, ha una comunicazione chiara e un modello di business efficiente”. LA GUIDA 'IMPRENDITORI CHE CAMBIANO' La case history di 'Primavera in casa' è contenuta nel libro 'Imprenditori che cambiano' nel capitolo 'Fatti conoscere e ricordarÈ dedicato alla terza tappa della Business Road Map da loro ideata. Si tratta di un percorso strutturato in cinque parti, da seguire passo dopo passo, per continuare a sviluppare il proprio business e fare in modo che questo diventi significativo per uno specifico pubblico.

...e l'archivio di Marco Righetti è al sicuro

Sotto Marco Righetti di Archiviazione Sicura

ARCHIVIAZIONE SICURA, UNA CASE HISTORY DI SUCCESSO Marco Righetti, imprenditore quarantenne, è a capo di un'azienda che da generazioni lavora nel settore dell'autotrasporto e dei traslochi. Nel tempo all'impresa si sono aggiunte una serie di attività collegate, tra cui un servizio di archiviazione, che voleva valorizzare e adeguare ai cambiamenti del mondo del lavoro.

“L'incontro con Francesca – racconta – ci ha illuminato. Lei, dall'esterno, è riuscita a vedere le criticità e i punti di forza che noi dall'interno ormai stentavamo a riconoscere, o che non avevamo la forza o la voglia di affrontare. Ci ha guidato prendendoci per mano, dandoci quella sicurezza di cui avevamo bisogno per cominciare in questo nostro percorso, grazie al suo affiancamento. Ha dato sicurezza

anche l'azienda, perché ci ha proposto un metodo efficace per migliorare l'organizzazione e la gestione, sia aziendale che quella del team. Ci ha aiutato a capire le potenzialità di ciascuna linea di business e a renderle attività a sé stanti. E soprattutto a valorizzarle, come nel caso del servizio di archiviazione esterna che è diventata un brand, al quale abbiamo dato il nome di 'Archiviazione Sicura'. Trovare il valore aggiunto della sicurezza a questo servizio è stata un'ottima intuizione. Affidarsi alle business coach è un'esperienza che consiglio, aiuta a crescere come imprenditore e come persona”. I PASSI PER IL CAMBIAMENTO, COME SI È ARRIVATI ALL'OBIETTIVO “Siamo state contattate da un'azienda storica – raccontano le autrici - che svolge tra gli altri anche un servizio di archiviazione che volevano valorizzare. È un servizio molto

diffuso, da qui la necessità di distinguersi dai concorrenti dello stesso settore. Siamo partite dal naming: 'Archiviazione Sicura'. Già dal nome, il servizio dà un’idea di sicurezza e serenità nell'affidarti a loro per l'archiviazione dei tuoi documenti. Il messaggio chiave che abbiamo studiato è: Il primo sistema di custodia e conservazione di archivi cartacei a misura degli studi professionali. Dopo un'accurata analisi del mercato e dei concorrenti, abbiamo deciso infatti che non dovevano rivolgersi a chiunque, come banche, uffici pubblici, grandi aziende, ma puntare a un gruppo preciso di professionisti: commercialisti, notai, avvocati, consulenti del lavoro e affini. È stata una scelta precisa: dalle indagini che abbiamo fatto è emerso che questa categoria di professionisti ha un enorme problema di spazio. E ha anche grandi timori: come ad esempio che un incendio o un allagamento possa distruggere

i documenti di carta da loro conservati, o che anche i loro spazi possano essere violati e magari i documenti rubati. Abbiamo quindi realizzato una comunicazione che mettesse in risalto i vantaggi collaterali dell'affidarsi a questo sistema: affidarsi al loro servizio li avrebbe sollevati da tutti questi problemi. Grazie al nostro metodo abbiamo rivitalizzato un'azienda e un servizio storico di conservazione, di cui si occupano molte imprese, in chiave nuova e diretta a un pubblico preciso”. LA GUIDA 'IMPRENDITORI CHE CAMBIANO' La case history di 'Archiviazione Sicura'' è contenuta nel libro 'Imprenditori che cambiano' nel capitolo 'Distinguiti dalla concorrenza' la seconda tappa della Business Road Map da loro ideata. Si tratta di un percorso strutturato in cinque parti, da seguire passo dopo passo, per continuare a sviluppare il proprio business e fare in modo che

questo diventi significativo per uno specifico pubblico. l libro propone un modello di sviluppo di impresa attraverso un percorso di coaching completo in affiancamento, dedicato a proprietari di impresa, manager, amministratori delegati che vogliono cavalcare efficacemente il cambiamento. In poche settimane dall'uscita ha già registrato un altissimo numero di download,a riprova dell'interesse verso il tema. È disponibile su Amazon sia in versione cartacea, sia in digitale.

Per informazioni visitare il sito imprenditorichecambiano.it Per contattare le business coach scrivere all'e-mail: info@imprenditorichecambiano.it o telefonare ai numeri 0382 25677 – 06 7231765. I.P.

Sabrina Maio


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CDO Insubria: «Sì a investimenti costruttivi» Come ha detto Papa Francesco, ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati In relazione al dibattito che si sta sviluppando attorno alle risorse previste dal piano nazionale per la ripresa economica Next Generation EU e in particolare a riguardo delle ricadute potenzialmente positive sul nostro territorio, Compagnia delle Opere Insubria, associazione d’impresa che raccoglie circa 1400 realtà imprenditoriali e professionali presenti sul territorio delle provincie di Varese, Novara e Verbano Cusio Ossola, ha colto l’invito, consapevole, oggi più che mai, che la ripartenza non potrà che avvenire con il fattivo contributo di tutti, come sottolineato anche dal documento proposto dall’amministrazione comunale varesina. Secondo un metodo di confronto che ha sempre caratterizzato la nostra associazione, il nostro vuole essere un contributo per segnalare i temi prioritari sui quali concentrare gli sforzi e far in modo che le prossime generazioni e il sistema paese possano trarne beneficio. Non si tratta solo di evitare “debito cattivo”, come ci ha ricordato il Prof. Mario Draghi nel suo intervento al Meeting di Rimini del 2020, bensì parliamo di effettuare “investimenti costruttivi e generativi”. EDUCAZIONE E FORMAZIONE L’educazione è il motore dello sviluppo umano e sociale. Per tale motivo continuiamo a ritenere fondamentale che il modello educativo e formativo debbano migliorare per permettere alle generazioni future di poter essere “competitive” nel mercato, in termini di conoscenze e professionalità. Per fare ciò, è necessario che tutti gli attori sociali in gioco possano collaborare insieme, affinché il gap possa essere colmato. La scuola, grazie alla sua autonomia, deve sviluppare modelli educativi innovativi, diventando così luogo di collaborazione per le imprese del territorio, formando e accompagnando persone con hard e soft skill utili al mercato. Con lo stesso spirito le aziende devono essere disponibili ad una collaborazione con le scuole, per fare in modo

che si possano generare dei “vivai” per individuare i campioni del futuro. Emerge dunque la necessità che si impari a “lavorare insieme”, perché solo in questo modo saremo in grado di rendere il binomio scuola/impresa un fattore determinante per la nostra economia e per il nostro sistema sociale. Esistono nel nostro territorio esempi che vanno in questa direzione; pensiamo all’ITS Lombardo Mobilità Sostenibile che vede la collaborazione di enti di formazione, associazione d’impresa, università e istituzioni pubbliche. Un ulteriore tema riguarda l’adeguamento dell’edilizia scolastica che in molti comuni è vetusta ed inadeguata. Per questo riteniamo che la rigenerazione urbana non possa prescindere dall’individuazione di aree sulle quali realizzare nuovi plessi di edilizia maggiormente interconnessi con le infrastrutture del servizio pubblico ed ai cluster produttivi; fatti urbani in grado di espri-

mere la volontà e la speranza di una società civile che mette al primo posto l’attenzione per le giovani generazioni. In proposito esempi virtuosi sono gli investimenti realizzati per alcune scuole paritarie e pubbliche a Varese, Busto Arsizio, Legnano, Novara e Gallarate. Pensiamo dunque che i fondi del Next Generation EU debbano sostenere tutti i progetti che siano capaci di far emergere i bisogni delle imprese da un lato, e dall’altro sostengano le scuole in grado di generare e sviluppare piani formativi virtuosi. UN SISTEMA CHE LAVORA E PRODUCE VALORE Le eccellenze della tradizione imprenditoriale del nostro territorio necessitano di interventi di natura strutturale per garantire la possibilità di nuovi posizionamenti nel contesto economico e politico europeo ed internazionale. Questo non può avvenire premendo un interruttore però… A

Guido Bardelli, Presidente CDO Insubria

tale proposito segnaliamo l’esperienza maturata in questi anni all’interno della nostra associazione che ci porta a chiedere una riflessione attenta a partire dal seguente punto: L’implementazione di progettualità innovative per la realizzazione di una zona economica speciale nella regione insubrica. Le zone economiche speciali sono uno strumento di promozione dello sviluppo economico, industriale e territoriale, nato oltre 50 anni fa su iniziativa dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Oggi nel mondo sono presenti oltre 4000 ZES (fonte ISPI) e “solo” 90 in Europa. Elemento comune e chiave fin dal primo momento è stata la leva fiscale. Questo però non può bastare! Suggeriamo una riflessione sull’esperienza fatta in Polonia, che alcune nostre aziende associate stanno vivendo. Nate nell’anno 1994, le ZES hanno sempre permesso investimenti e conseguenti vantaggi fiscali in alcune aree circoscritte

del territorio polacco. Nel maggio del 2018 è stata introdotta una nuova e specifica normativa che sostituisce la precedente. Naturalmente, la leva fiscale rimane elemento attrattivo e strutturale di questo strumento, ma nel tempo ad essa si sono collegate altre “utilità”, per esempio un accelerato supporto burocratico per chi investe. Facendo tesoro di oltre 24 anni di esperienze, sono stati introdotti nuovi e moderni criteri di eleggibilità, necessari per beneficiare di queste agevolazioni. Non parliamo solo del livello di capitale investito ed il numero di personale impiegato, come fu in origine, bensì di criteri che considerano le innovazioni introdotte, la qualità della scolarità del personale assunto (tecnici diplomati e laureati), le infrastrutture, il rapporto con le università ed i centri di ricerca, il livello di esportazione dei beni prodotti, il possesso di certificazioni green e/o certificazioni B Corp. Questi fattori di-

ventano elementi strutturali e discriminanti per godere o meno dei benefici previsti. La logica che sottende queste scelte consiste nell’agevolare investimenti che tendano alla generazione di un elevato valore aggiunto nel paese e per le persone che lì vivono. La sfida è certamente complessa, ma come ci ha ricordato un anno fa Papa Francesco “Siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati ma, nello stesso tempo, importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca ci siamo tutti. E ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo. Ma solo insieme. Nessuno si salva da solo.” Noi ci siamo!!! Associazione Compagnia delle Opere Insubria


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Il Made in Italy vale circa 30 miliardi di Euro Il Presidente dei Giovani Imprenditori Confindustria Piemonte Notari presenta i numeri del Made in Italy

Andrea Notari

Fortunatamente il Made in Italy non è solo un’indicazione di provenienza. È soprattutto un marchio di fabbrica, uno stile di vita e, ancora di più, un sogno. Le produzioni italiane di qualità sono apprezzate in tutto il mondo ed è proprio il Made in Italy il vero volano di sviluppo della nostra economia. L’Italia è sempre stata innovativa, versatile, creativa, reattiva, competitiva e vincente. Soprattutto sui mercati globali. Come Giovane Imprenditore di Confindustria sono fermamente convinto che il Made in Italy rappresenti il volano di sviluppo dell’economia nazionale, un bene prezioso da tutelare e valorizzare in ogni sede. L’Italia vanta oltre 210 prodotti primi a livello mondiale per saldo commerciale, eccellenze che da sole producono 51 miliardi di dollari di profitti. I prodotti che si classificano al secondo posto nel mondo per saldo commerciale sono invece 344

e fruttano 68 miliardi di dollari. Le medaglie di bronzo dell’export italiano sono 290 prodotti e valgono un saldo commerciale complessivo di 42 miliardi. La forza del Made in Italy è alimentata anche dai distretti industriali le cui esportazioni hanno fatto registrare in sette anni (quelli precedenti al Covid19) una crescita in valore assoluto pari a circa 30 miliardi di euro e nonostante gli ultimi effetti negativi della pandemia, il nostro export ha tenuto, specie nel settore Agrifood, proprio per le caratteristiche di eccellenza dei nostri prodotti. Quali sono, secondo Notari, le soluzioni necessarie o possibili per la ripartenza efficace del prodotto italiano (da parte di Stato ed imprese) Domanda difficile a cui rispondere. Ci provo mettendo in fila quelle che sono a mio avviso le priorità attuali per il rilancio del Made in Italy. Bisogna aprirsi ai mercati che stanno andando

meglio. La Cina è stato il primo Paese colpito e il primo ad uscire dalla crisi. Per noi la crescita di Pechino è un’opportunità, come la ripartenza degli Stati Uniti d’America che anch’essi stanno dando segnali di forte ripresa. Per farlo si deve rafforzare il nostro e-commerce, un volano per i beni di consumo grazie ai milioni di utenti che utilizzano queste piattaforme. Alla ripresa effettiva saranno fondamentali la partecipazione alle fiere internazionali. Queste manifestazioni rappresentano un asset fondamentale nelle politiche industriali, commerciali e di promozione a sostegno del Made in Italy e hanno, se sfruttate adeguatamente, un forte impatto sul nostro export. Infine, non ultimo per importanza ma, al contrario, decisivo occorre un piano di rilancio degli investimenti pubblici e di stimolo di quelli privati, a partire da Industria 4.0. Occorre intervenire sui nodi che bloccano lo sviluppo della nostra Industria da oltre 25 anni. Prima di tutto

aumentare la produttività, attraverso l’efficienza della macchina amministrativa, la digitalizzazione, una riforma organica del fisco e del mercato del lavoro che metta al centro l’occupabilità della persona, investimenti sulla ricerca ed innovazione, insieme a una profonda riforma del nostro sistema formativo in grado realmente di far incontrare la domanda e l’offerta di lavoro. Possono sembrare temi lontani dal Made in Italy. Non è così. Se si risolvono questi problemi centrali per il Sistema Italia anche

il nostro Made in ne uscirà al centro di una strategia rafforzato. di crescita dell’economia piemontese. I nostri Il Made in Piemonte prodotti sono ambiti nel Nella nostra regione il mondo. Inoltre si sta difMade in primeggia. In fondendo il cibo biologico ogni settore produttivo, e si sta espandendo l’abiil Piemonte esprime, per tudine all’acquisto online. tradizione, qualità del Questo garantisce uno prodotto e capacità im- spazio di crescita, favorito prenditoriali, delle asso- dal fatto che il cibo si può lute eccellenze. Mi ven- collegare a monte a una gono in mente decine di cultura e a valle ai servizi aziende leader di mercato di ristorazione che, insiee non le cito perché ne me, sono occasione di vadimenticherei altrettante. lorizzazione anche turistiFra tutti i settori emerge ca dei nostri territori. l’Agrifood che anche nel periodo della pandemia ha dimostrato di essere


NEXTGEN

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Rodrigo e Federico sono i “Manager NextGen” I due biellesi tra i protagonisti del progetto “Manager NextGen” che racconta le storie dei giovani manager I venticinquenni Rodrigo Salminci e Federico Novello, fondatori della startup Atech che da Biella, con l’innovativo brand Cavó Accessori, stanno rivoluzionando il concept del portafoglio - trasformandolo in “intelligente” perchè connesso allo smartphone - sono adesso protagonisti di una nuova iniziativa legata al mondo dell’automotive di lusso. Infatti, dopo aver stretto un'importante collaborazione con il Ferrari Club Passione Rossa, del quale Cavó Accessori è “official partner” 2020 2021, adesso per i due intraprendenti giovani imprenditori biellesi è la volta di un altro status symbol, ovvero i prestigiosi marchi Jaguar e Land Rover, con il quale sono stati protagonisti di un nuovo progetto promosso da Soluzione Spa - concessionaria Jaguar Land Rover di Novara, Vercelli, Biella e Verbania. L’iniziativa di Soluzione Spa - fortemente voluta dal titolare Alberto Paviotti e dal Direttore Commerciale Valentina

Rodrigo Salminci, Valentina Cardano, Federico Novello e Sabrina Marrano

Cardano - è rivolta a dare luce e visibilità - attraverso i canali Social e con il supporto della giornalista Sabrina Marrano - ai giovani manager del territorio che si distinguono per impegno, passione e dedizione e che così, grazie al proprio operato, contribuiscono a portare sempre più valore e prestigio nell’area dell’Alto Piemonte. Soluzione Spa li ha supportati dando loro in uso per una settimana una delle proprie prestanti auto, con i quali i “Manager NextGen” (questo il nome del progetto) hanno affrontato il proprio lavoro “on the road”, raccontandolo attraverso interviste, foto e video di Sabrina Marrano e del suo team. Tra i manager selezionati per il progetto - insieme a nomi importanti come il Sindaco di Ronsecco Davide Gilardino, il presidente di Confindustria Giovani Piemonte Andrea Notari, l’IT manager Marco Tartari e il commercialista Davide Longoni - anche Rodrigo Salminci

e Federico Novello, che hanno profuso grande entusiasmo per l’attività, comprendendo che si tratta di un grande e nuova occasione per poter raccontare del proprio lavoro. Il risultato è una raccolta di contenuti di alta qualità che - sullo sfondo dell’imponente castello visconteo sforzesco di Novara - documentano la passione e l’amore che i giovani manager mettono per perseguire la propria mission imprenditoriale, liberamente fruibili sui canali Instangram e Facebook sia di Soluzione Spa che di Cavó Accessori, dove stanno ottenendo grande successo con visualizzazioni record. In merito all’esito del progetto, Salminci e Novello sottolineano: “Speriamo che queste interviste possano essere fonte d’ispirazione per tanti ragazzi che, come noi, hanno voglia di sognare e di costruire qualcosa di grande, qui sul nostro territorio”. I.P.


RISTRUTTURAZIONE 4.0

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Phoenix Project: oasi del benessere su misura Nella struttura modulare per abitazioni o agriturismi spazio a mini piscina, sauna, zona fitness e relax

Flavio Bertolin

Chi non avrebbe voglia di entrare in un'oasi di benessere e dedicare del tempo a sé stessi in pieno relax? Che sia in casa propria o in una struttura ricettiva, come alberghi, agriturismi, camping a 4-5 stelle, non fa differenza. L'unica differenza la fa solo se quell'oasi è costruita su misura per lo spazio a disposizione, per le esigenze di chi la utilizza, con la cura nella realizzazione e con la qualità dei materiali utilizzati. “Godere di questi momenti - garantisce Flavio Bertolin, titolare con Giu-

seppe Peressin di Service Line di Pordenone, azienda che produce wellness su misura con un progetto proprio (Phoneix project) - si può, e anche in ambienti piccoli. A questo scopo abbiamo ideato il servizio modulo wellness: un modulo prefabbricato a geometria variabile, che può essere perciò costruito con le dimensioni e le forme che si vogliono. In pratica è una casa in legno, a telaio a basso impatto ambientale, con tutte le caratteristiche e i vantaggi di una struttura in legno. C'è il modulo

Montagna Design Sabrina Cherubin

base che è di 20 metri quadrati, dove ci può stare una sauna, la doccia ed una piccola zona relax. Lo standard è invece un modulo da 36 metri quadrati dove oltre alla sauna o bagno turco ci può stare una mini piscina, una zona fitness, ed una zona relax. Ci occupiamo di tutto noi, siamo infatti produttori e installatori dei moduli e delle attrezzature wellness”. Phoneix project è un progetto che guarda alla sostenibilità ambientale, in parallelo all'innovazione tecnologica, ma che si

basa su anni di esperienze nel settore del wellness e della progettazione su misura di chi l'ha ideato. “Ho lavorato 12 anni in Jacuzzi – racconta Bertolin – un marchio importante nel settore, dove ho acquisito molta esperienza. Ho poi deciso di mettermi in proprio e di allestire stand per aziende multinazionali in manifestazioni fieristiche, specializzandomi proprio in standistica per il settore idrosanitario. Poi nel 2012 si è fatta sentire anche in questo settore la crisi iniziata nel 2008

con sempre meno partecipanti alle fiere e di conseguenza meno lavoro. Ma è stato in quel periodo che abbiamo deciso di provarci”. L'esperienza pregressa nell'ambito idrosanitario e del benessere acquisita in Jacuzzi di Bertolin, e quella di artigiano del legno con grande esperienza nella realizzazione di progetti su misura del socio Giuseppe Peressin, ha portato alla nascita di una nuova avventura, oggi in grado di soddisfare tutte le esigenze dei clienti. “La struttura – continua – è una casa con i muri portanti costruita interamente in legno a telaio che produciamo noi. Viene poi coibentata e installata sul luogo. Anche il tetto è in legno. Utilizza una tecnologia green, l'impatto ambientale è ridotto ed ha prestazioni superiori rispetto ad una tradizionale struttura in muratura. All'interno poi c'è un sistema avanzato di ventilazione che permette un ricambio d'aria costante”. Dentro al modulo wellness può trovare spazio una mini piscina con interno in acciaio inox a specchio, la finitura esterna con qualsiasi rifinitura si desidera, come legno mosaico, o marmo, ad esempio. Ha la funzione idromassaggio e blower,

la filtrazione a sabbia, la regolazione del Ph del cloro automatica impostata con i valori in un piccolo computer di bordo. Una mini piscina di alta qualità insomma. A questo si unisce la sauna realizzata in legno di cedro, che già da sé offre l'effetto dell'aromaterapia e il bagno turco, in entrambe i casi per completare ci sono i benefici della cromoterapia. “Viene tutto eseguito su misura – specifica Bertolin – e con una grande cura anche del design. Possiamo realizzare tutto questo in abitazioni private e in strutture ricettive, come alberghi, agriturismi, camping a 4 o 5 stelle. Per questi ultimi, questa soluzione, è molto vantaggiosa perché la struttura chiusa permette di essere utilizzata durante tutto l'anno e non solo nel periodo estivo, come capita per le piscine esterne”. “PHOENIX PROJECT – COSTRUIAMO BENESSERE” I.P.

Phoneix Project – Service Line tel. 0434 858 697 info@service-line.info ervice-line.info/modulo-wellness/ Sabrina Maio


LA MIA ASSOCIAZIONE

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"La Rocca, un luogo meraviglioso per Arona" Grazie ai volontari di "La Rocca nel cuore" alcuni luoghi segreti della città e tradizioni tornano a vivere L’Associazione apolitica la “Rocca nel Cuore” nasce ufficialmente nel 2015 dopo che un gruppo di volontari già a partire dal 2011 lavorava insieme con il nobile intento di conservarne e promuoverne il grandissimo patrimonio culturale. Il desiderio incessante di portare la fortezza al suo massimo splendore unito, però, alla consapevolezza del grande lavoro che bisognava compiere per renderla fruibile ad un pubblico sempre più ampio ha dato il via all’Associazione, ad oggi molto stimata e nel cuore di molti aronesi. Lo scorso mese il Consiglio direttivo si è riunito e ha eletto come nuovo Presidente Federico Silvani: “ A pochi giorni dalla mia carica l’auspicio più grande è quello di poter vedere la Rocca accessibile a tutti. Alla fine di Aprile un nuovo dpcm ci ha permesso di riaprire ma abbiamo ancora tanto lavoro da fare, come ad esempio: la pulizia dei vialetti, delle torri, la pulizia della Strada Segreta, visitabile con la guida, ecc ecc. ma nonostante tutto sono fiducioso. Vorrei poter rivedere le per-

sone trascorrere momenti felici nel parco usufruendo a pieno titolo dei servizi che offre, compreso il bar e il ristorante”, afferma Silvani. Che cosa rappresenta la Rocca per i volontari dell’Associazione? La Rocca è Arona e Arona è la Rocca, io ci andavo già 50 anni fa. È un luogo meraviglioso dove poter realizzare eventi e manifestazioni; noi volontari, senza alcuno scopo di lucro, abbiamo come obbiettivo anche quello di poter far rivivere alcuni luoghi che altrimenti sarebbero abbandonati. Fra le tante attività che vorremmo organizzare -afferma il Presidenteprima della fine dell’anno scolastico, saremmo felicissimi di poter invitare, come abbiamo fatto anche l’anno scorso, i bambini e gli insegnanti delle classi di quarta e di quinta della scuola primaria e guidarli verso un viaggio itinerante all’interno del Parco dove, alla fine della visita guidata, gli verrà consegnato il Diploma della Rocca firmato anche dal Sindaco della città. Attraverso il sostegno e la collaborazione dell’ Am-

Federico Silvani nuovo Presidente dell’Associazione la “Rocca nel cuore”

ministrazione Comunale di Arona e di tutti i volontari mi auguro che questo sia il primo passo da cui poter partire per tornare a vivere nel pieno della normalità”, conclude il Presidente. Un gesto d’amore, dunque, nei confronti non solo del territorio ma anche nei confronti di chi, ci

auguriamo, potrà tornare a viverlo dopo un lungo periodo di chiusura. Tra chi si adopera a pulire, a conservare e a preservare non solo il Parco della Rocca, ma anche la fauna, il bar, il ristorante, ecc ecc, c’è Giuseppe Liberati, il Gestore del Parco nonché iscritto all’Associazione “La Rocca nel Cuore” e che, a patire dal 20 di Aprile, ha potuto finalmente aprire la struttura al pubblico, da prima con solo servizio takeaway e dal giorno 26 anche con servizio ai tavoli ma all’aperto. Cosa significa per voi questo spiraglio di apertura concesso dal Governo? “In qualità di gestore e imprenditore significa un momento davvero importante che lascia spazio a profonde riflessioni: chiudere la Rocca ha significato chiudere una realtà che comunque non ha mai cessato di esistere completamente, infatti, per tutti questi mesi la gestione, nonostante il mancato guadagno, ha dovuto comunque affrontare dei costi per continuare ad espletare quegli obblighi imposti non solo dal bando ma che per me erano davvero inevitabili, ad esempio: la manutenzione ordinaria del Parco, l’abbellimento e la cura degli spazi, la custodia degli animali, ecc ecc. Aprire significa dare

speranza a tanti imprenditori che come me hanno la prospettiva di tornare a lavorare bene e con entusiasmo per recuperare anche sotto il profilo economico i lunghi e devastanti mesi della chiusura.”, afferma Liberati. Che rapporto c’è tra la gestione del Parco e l’Associazione formata dai volontari “La Rocca nel Cuore? “Al di là di ogni polemica, la Rocca è un gioiello di cui esserne fieri; per tutti questi anni, contando anche del supporto dell’attuale Amministrazione Comunale, abbiamo sempre operato onestamente e nel rispetto di quelle che sono le competenze e i ruoli di ognuno. Io come Gestore e l’Associazione come organizzatrice di manifestazioni e di eventi culturali che ogni tanto però si presta anche a supporto del Comune” dichiara. L’Associazione, inoltre, vanta della presenza di una quota rosa importante formata da donne molto attive e volenterose; tra i volti femminili più giovani, abbiamo intervistato Desiree Milan: “Il sono una volontaria che, se pur non abbia alcun legame con il direttivo, mi impegno e mi presto per il bene della Rocca e per l’intera città. Ammetto che essendo tra le più giovani e avendo più dimestichezza con il mondo digitale a me è stato affi-

dato anche il compito di promuovere le diverse iniziative attraverso i social. I volontari della Rocca nel Cuore, insieme all’enorme impegno che riconosciamo a Giuseppe Liberati, si prestano nel concreto per il bene comune di tutti. Inoltre, mi auguro che questa riapertura possa essere anche per noi volontari un’occasione importante per tornare ad organizzare manifestazioni all’aperto”. La riapertura, dunque, lascia spazio a buoni propositi ma che cosa l’Associazione della “Rocca nel Cuore” si porterà dentro dopo questa Pandemia e soprattutto quali insegnamenti? L’ex Presidente Claudio Sora che proprio l’anno scorso e quasi alla fine del suo lungo ed egregio mandato è stato quello più penalizzato a causa del Covid risponde: “Credo che ci sia un momento per stare fermi e un momento per ripartire; questo è ciò che mi ha insegnato la vita ma soprattutto lo sport”. In qualità di ex Alpinista ho capito che la natura può essere tanto generosa con l’uomo tanto quanto imprevedibile e minacciosa. Il periodo che stiamo vivendo lo paragono a quello di un alpinista che dove gestire un evento avverso, grave e inaspettato. In questi casi ci vuole una buona dose di fortuna ma anche di lucidità e fermezza.” Pamela Romanello


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LA MIA ASSOCIAZIONE

Nuovo corso di Fundraising, iscrizioni al via Dalla collaborazione tra Università Mercatorum e ABC Learning Srl, un percorso dedicato al no profit

Pietro Palmieri mentre sfoglia l'Op News

Oggi viviamo in un contesto dove il ruolo del Terzo Settore sta diventando sempre più rilevante poiché la domanda di servizi culturali, sociali, sanitari ed educativi sta aumentando in modo considerevole. Le organizzazioni hanno bisogno sempre più di sostegni per mantenere il loro ruolo e soddisfare i bisogni sociali che si stanno amplificando. La realtà del Terzo Settore è costantemente in evoluzione e nel tempo più complessa, richiede nuove competenze, maggiori risorse di capitale umano e finanziario. Come aiutare le piccole e grandi organizzazioni in queste nuove sfide? Il vecchio paradigma, “meno spese - migliore efficienza” oggi deve essere rivisto e rinnovato verso il nuovo e più serio pensiero: “più competenze – miglior efficacia”. Ecco da dove nasce l’idea del corso, sviluppata con Pietro Palmieri di ABC Learning Srl, da cui Delia Leuzzi- consulente di marketing e direttore del progetto - è partita per

delineare, insieme ad Università Mercatorum, un percorso di apprendimento nuovo per gli studenti e di miglioramento per tutti i lavoratori e volontari delle organizzazioni del Terzo Settore. L’obiettivo è stato delineare un percorso di apprendimento nuovo per gli studenti e di miglioramento per tutti i lavoratori e volontari delle organizzazioni del Terzo Settore. Oltre a Delia Leuzzi gli attori del corso sono i docenti: Elena Monfalcone, Gabriella De Paoli e Alessandro Crespi. Il corso offre la possibilità agli studenti di ampliare le proprie competenze, ottenere 30 CFU che permettono l’iscrizione ai Corsi di Laurea triennale di Scienze Giuridiche e Gestione d’impresa. Il corso si rivolge anche a chi opera già nel campo sociale, cooperativo, assistenziale, associazionistico e culturale, quindi già nel mondo no profit. È di grande aiuto per conoscere meglio le relazioni connesse al proprio ruolo

e gestire i differenti strumenti alla luce dei nuovi media e delle nuove tecnologie, della riforma del welfare e del concetto di responsabilità sociale nelle imprese profit. Il corso fornisce gli elementi principali per scegliere e gestire le metodologie più utili alla propria organizzazione, dalle basi alla progettazione di un piano di fundraising (individui, fondazioni, aziende). Si tratta di un corso di Alta Formazione fruibile interamente in modo telematico. Lo studente è libero nell’amministrazione del proprio tempo e della propria programmazione. Il rilascio dell’attestato e il relativo riconoscimento dei CFU sono subordinati al superamento degli esami intermedi e della prova finale. Per informazioni inviare una e-mail al seguente indirizzo: pietropalmieri.abclearning @gmail.com o telefonare ai numeri: 3355931890 - 0321457941 I.P.


LA NOSTRA SALUTE

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Afte e salute orale, i consigli di K. Picchetti

Le allergie sono un fenomeno derivanti da un “risveglio” del corpo a contatto con le tossine dell’ambiente Uno dei problemi più comuni che colpisce trasversalmente tutta la popolazione, dai più piccoli ai più grandi e raramente gli anziani, sono le afte.

zinco, che va assunto tutte le sere anche per lunghi periodo senza effetti collaterali. Lo zinco è ottimo per aumentare le difese immunitarie e prevenire quei deficit che possono Queste piccole ulcera- sfociare nella comparsa zioni della mucosa della delle afte. bocca, molto fastidiose e dolorose, possono essere Altri due rimedi di cui si tranquillamente tratta- consiglia l'assunzione, a te con la medicina natu- cicli nel caso di recidivanrale. Esse si sviluppano ti, anche per lunghi perioin seguito ad una bassa di, sono la vitamina C e la reattività del sistema im- lisina. Della vitamina C, si munitario. Quando si svi- consiglia l'assunzione di luppano le afte, significa 1g al giorno, per la sua poche il nostro organismo si tente azione antiossidantrova in un periodo di bas- te. La lisina invece è un sa reattività e che il nostro aminoacido che stimola la corpo ha bisogno di un capacità dei nostri tessuti sostegno per superare lo di contenere l'espansione stato di debolezza in cui dei virus che causano le versa, del quale i virus di afte. Essa va assunta più tipo herpetico, approfit- volte al giorno a seconda tano per insediarsi e dare dell'intensità della patoorigine agli herpes labiali logia. o alle afte. Esse sono fa- Altra cosa che si può fare vorite dall'eccesso di aci- è assumere i Betaglucadosi metabolica e dall'as- ni, molecole attive che risunzione di antibiotici. Le troviamo nei funghi e nel afte in particolare sono lievito di birra. Il lievito di spesso molto dolorose, birra è particolarmente assai più di un comune interessante da questo herpes labiale e per que- punto di vista, perché olsto motivo non bisogna tre ai Glucani, contiene tamponare velocemente il anche ottimi quantitativi dolore con rimedi paliativi, di tutte le frazioni apparma è necessario piuttosto tenenti alla famiglia della percepire questo dolo- vitamina B, estremamenre come una richiesta di te utile per sostenere il aiuto e sostegno da parte nostro sistema immunidel nostro organismo, in tario. Ottimo quindi asmodo da evitare che un sumere un paio di dosi di problema di recente com- lievito di birra o al mattino parsa possa trasformarsi o alla sera. in una forma recidivante. Per chi preferisse un approccio omeopatico, si Il nostro primo alleato nel consiglia l'utilizzo di Ribes trattamento delle afte è lo Nigrum MG per la sua

azione anti-infiammatoria e contro le infezioni del tratto otorinolaringoiatrico, e la Rosa Canina MG per il suo alto contenuto in vitamina C. Per contrastare l'astenia e l'abbassamento delle difese immunitarie si posso assumere Manganese e Rame sotto forma di oligoelementi per la loro azione antinfettiva e immunostimolante. Per dare sollievo local-

mente ottima è l'applicazione di gel a base di Aloe per la sua azione lenitiva e rinfrescante. Valutando visivamente l'ulcerazione neoformata, possiamo distinguere semplice vescicole rosse sulla lingua o sulla faccia interna delle guance, molto dolorose al contatto con alimenti acidi, che posso essere trattate con Borax 5CH. Qualora esse siano ormai degenerate in ulcerazioni più avanzate e

Karen Picchetti di Farmacia Chiabrera - Novara

di colore rosso scuro quasi necrotico, che causano un bruciore intenso, si può ricorrere a Cantharis 5CH. Se invece si presentassero con bordi netti e suppurazione giallastra superficiale, il rimedio più adatto è Kalium Bichromicum 5CH. Vale la pena ricordare che in caso di afte è necessario controllare anche la dieta, che deve essere ricca di alimenti contenenti Ferro (carne, pesce, uova), Zin-

co (legumi), vitamine del complesso B (pomodoro, frutta, legumi), vitamina C (peperoni, agrumi, kiwi, lattuga, cicoria, fragole) e probiotici (yogurt). Da evitare assolutamente nella fase acuta sono: alcolici, cibi piccanti, grassi animali, frutta secca e formaggi. I.P.

Karen Picchetti Farmacia Chiabrera Piazza Cavour 7, Novara Tel. 0321 611077 Facebook: Farmacia Chiabrera


VIVERE SOSTENIBILE

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Con i tappeti di fiori sboccia anche la gioia Il profumo dell'estate in aree pubbliche e private dopo gli interventi di sistemazione di Penta Garden La belle stagione con i suoi colori accesi, si sa, influisce positivamente anche sulla nostra vita, ancor di più in questo momento storico così particolare in cui è davvero importante diffondere positività e speranza fra le persone. Penta Garden, azienda che si contraddistingue nel creare parchi, giardini, aree verdi con grande professionalità e passione, ha colto questa necessità e sta facendo la sua parte affinché, attraverso il suo lavoro quotidiano, venga raggiunto anche questo obiettivo di interesse generale. Un esempio è il loro recente lavoro di rifacimento del 'chilometro fiorito', un lungo percorso pedonale situato nel novarese costellato di aiuole che accompagnano il passaggio delle persone lungo tutto il tragitto. Una fioritura spettacolare che può regalare un sorriso in un momento complicato. “Il nostro scopo - dice Vincenzo Latella, respon-

sabile operativo di Penta Garden - è rallegrare l’umore delle persone e, per questo motivo abbiamo pensato di piantare delle sunpatiens. Questo particolare fiore, infatti, per mezzo del proprio variegato colore ci dona serenità e gioia. Inoltre, è una pianta molto resistente, con una fioritura molto lunga. Il risultato è quindi un ambiente dove le persone che passeggiano possono essere accompagnate, durante tutto il periodo primaverile ed estivo, fino a settembre, da una miriade di colori sgargianti”. Penta Garden si occupa della ristrutturazione anche di parchi pubblici, come è avvenuto per il Varallino a Galliate, dove è stata riordinata tutta l'area passo dopo passo, risistemato l'impianto di irrigazione, riempito le aiuole di fiori, allestito uno spazio con tavolo da pic nic inclusivo. O, sempre a Galliate, la ristrutturazione del giardino di fronte alla biblioteca e alla nuova

Vincenzo Latella di Penta Garden

sala congressi. In quest'area di interesse storico dove si trova il Castello hanno compiuto anche un poderoso intervento di diserbo e pulizia con un innovativo macchinario, creato dalla Heatweed Technologies, azienda norvegese leader nella produzione di attrezzature “green” di sanificazione e manutenzione di aree verdi, che si chiama Mid Heatweed 3.0. Il funzionamento è semplice quanto accurato: il macchinario diserba e sanifica per mezzo dell’acqua portata ad una

temperatura di 95-98° C, ottenendo così risultati performanti e preservando contemporaneamente le caratteristiche organiche del terreno, mantenendolo in salute. Addio dunque all’uso di pesticidi e diserbanti. Il sistema è perfetto oltre che per eliminare le infestanti lungo strade, cordolature e pavimentazioni delle aree urbane, anche per sanificare aree verdi, parchi e strade, subito fruibili dopo il trattamento, garantendo così il perfetto binomio tra qualità ed ecosostenibilità. Ad ulte-

riore riprova dell’affidabi- sua vera e propria mislità e della sicurezza della sion. tecnologia, quest’ultima è inoltre già corredata di Vincenzo Latella un’ampia gamma di certiResponsabile operativo ficazioni. Penta Garden Penta Garden si occupa Via Case Sparse, 24 Novara di manutenzione del verTel. 0321 691162 de pubblico e privato ed facebook.com/pentagardensrl è la prima ed unica realtà instagram.com/penta_garden nel Novarese e tra le prilinkedin.com/company/penme in Piemonte che erota-garden-s.r.l. ga l’innovativo servizio Sito:pentagarden.it eco-friendly. Merito della Mail:info@pentagarden.it I.P. sua spiccata sensibilità all’ecosistema, che è diSabrina Maio ventata per l’azienda la

Auto elettrica, consapevoli o disinformati? Quali sono le conoscenze effettive dei cittadini a proposito del crescente settore delle auto elettriche?

Gian Carlo Locarni

In un momento storico ambientale in cui il percorso industriale delle case automobilistiche si indirizza verso la “messa

in campo” di sempre più nuovi veicoli elettrificati e stante le condizionalità legislative, che porteranno ad una disincentiva-

zione delle vecchie auto diesel, limitandone la circolazione soprattutto nei centri abitati, molte ricerche tendono a captare quale sia la conoscenza effettiva, da parte dei cittadini, di questo segmento automobilistico, il quale sembrerebbe avviato ad un incremento esponenziale. Una delle ultime ricerche sull’avanzata delle vetture elettrificate nel nostro Paese, sottolinea in aumento la propensione all’acquisto per quest’ultime, sottolineando altresì il rallentamento dovuto dalla crisi economica e dalla bassa conoscenza delle loro principali caratteristiche, che di fatto rallenta il propagarsi di tali veicoli sul territorio nazionale. Infatti cresce l’interesse degli italiani verso le vetture elettriche ed ibride, ma il fattore economico resta un ostacolo decisivo da superare per rendere effettiva la svolta elettrica nel nostro Paese. Si stima che oltre il 60% degli italiani individua nel costo elevato il

principale freno all’acquisto e si dice disponibile a comprarle solo nel caso in cui gli incentivi fossero più consistenti o se vi fosse una decisa riduzione del prezzo da parte dei costruttori o in alternativa un piano di finanziamento vantaggioso. Ma la ricerca si incentrava su un obbiettivo specifico ovvero: cosa sanno gli italiani delle vetture elettriche ed ibride? Poco, in effetti, stando alla ricerca. Complessivamente a prevalere è l’incertezza su quasi tutte le caratteristiche tecniche e non di questi modelli, basti pensare che oltre 1 italiano su 2 è indeciso o possiede informazioni non corrette in merito. Ad esempio, quasi il 40% ritiene che tutti modelli ibridi ed elettrici siano a emissioni zero, oltre il 60% li reputa tutti in grado di percorrere almeno 50 km in modalità elettrica. Più di 1 su 4 pensa che tutte le vetture elettrificate abbiano bisogno della spina per ricaricarsi. Su due aspet-

ti, gli italiani sembrano avere però le idee chiare: il 70% non le ritiene “noiose da guidare” e la metà è consapevole che i costi di gestione (carburante e manutenzione) di un’auto elettrificata sono inferiori rispetto a quelli di un’auto con motore termico. Il fattore economico resta un punto decisivo per rendere effettiva la svolta elettrica nel nostro Paese. Nonostante la crescente disponibilità di modelli e i bonus messi in campo dal Governo, come sottolineato, oltre il 60% degli intervistati individua nel costo il principale ostacolo da superare e si dice disponibile ad acquistare queste vetture solo in caso di incentivi più consistenti o di una decisa riduzione del prezzo da parte dei costruttori o di un piano di finanziamento vantaggioso. In generale, oltre la metà del campione sarebbe disposto a pagarle tra il 10% e il 20% in più rispetto al valore di una vettura con motore termico; un’indica-

zione, questa, che rende decisamente a portata di acquisto l’ibrido oggi incentivato, meno l’elettrico. è interessante notare come, soprattutto per gli e-vehicles, l’installazione del sistema di ricarica a casa compreso nel prezzo costituisca un fattore di forte spinta all’acquisto (lo indica oltre il 20% degli intervistati della ricerca). Attenzione particolare bisognerebbe concentrarla sugli incentivi, i quali stante la ricerca, sono poco conosciuti. La campagna di incentivi messa in piedi dal Governo non sembra aver fatto breccia nella gran parte degli automobilisti: quasi il 30% non ha compreso a quanto ammonti il bonus, sempre oltre il 20% ignora quali vetture vi rientrino oppure non saprebbe come accedere ai fondi. Solo una soglia sotto il 5% dichiara di avere piena consapevolezza dello strumento. Gian Carlo Locarni Giancarlo.locarni@gmail.com


PAGINE DA GUSTARE

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Formaggi dalle risaie alle Alpi

Continua il nostro viaggio alla scoperta dei prodotti tipici del Bel Paese

Riccardo Franchini

Oggi vi parlo di alcuni formaggi che questo territorio esprime. Parto dal Gorgonzola (dolce e “piccante”), uno tra gli erborinati più famosi a livello internazionale. È uno dei formaggi più antichi e fra i primi ad aver ottenuto il riconoscimento DOP nel 1996.Di breve e media stagionatura, a seconda delle tipologie dolce o “piccante”, viene prodotto con latte vaccino pastorizzato, inoculato di PenicilliumRoqueforti; tende a maturare rapidamente proprio per la presenza di queste muffe. Durante la maturazione le forme vengono forate per favorire il passaggio di aria che consente alle muffe di svilupparsi. La media aromaticità della tipologia dolce è in antitesi con quella elevata della pasta piccante. La tipologia dolce viene lasciata stagionare per almeno 50 giorni, mentre per la versione “piccante” non meno di 80 giorni. La forma è cilindrica a facce piane del diametro di 20-32 cm.,

con scalzo alto minimo 13 cm. Il peso può variare da 10 a 13 kg per la forma grande del dolce; 9-12 kg per la forma media del piccante e 6-8 kg la forma piccola.Si racconta che il Gorgonzola sia stato prodotto per la prima volta nell’anno di grazia 870 vicino a Milano, nell’omonima città (Gorgonzola), al tempo riconosciuta come importante centro di scambi commerciali. Si dice anche che sia stato prodotto per sbaglio da un giovanotto distratto che, per correre dall’amata, lasciò la cagliata fresca appesa a un gancio in una cantina umida. Il giorno seguente, per riparare all’errore, aggiunse la cagliata fresca del mattino:si accorse di aver ottenuto un formaggio con delle venature verdi molto appetitoso per la mescolanza della cagliata fredda della sera con la cagliata tiepida del mattino. Assaggiandolo il formaggio ottenuto, lo trovò ottimo, tanto da ripetere ancora “l’errore”. Da sempre è

chiamato “stracchino verde” e, per la necessità di distinguerlo e valorizzarne l'origine, porta il nome della città di Gorgonzola, tutt’oggi l’epicentro produttivo.La Toma del Mottarone è un formaggio realizzato con latte crudo intero vaccino proveniente dalla zona del Mottarone (es: Alpe della Volpe o alpeggi circostanti): è considerato uno tra i migliori formaggi d'alpeggio della Regione Piemonte. La toma, con una caratteristica pasta morbida occhiata, viene fatta stagionare negli alpeggi per un periodo compreso tra 2 e 3 mesi. Il colore finale è giallo paglierino e le forme hanno un peso di circa 4 chili. La produzione di questa toma risale almeno al periodo Medievale. Il latte del Mottarone, particolarmente ricco di Betacarotene (vitamina A), conferisce alla toma un colore giallo paglierino. Per quanto riguarda il processo di lavorazione, il latte vaccino non subisce alcuna pastorizzazione e viene cagliato alla temperatura di 36 °C. Una volta lasciata riposare, la cagliata è portata alla temperatura di 42 °C, messa in appositi stampi e posta sotto salamoia per 24 ore. Con il nome Bettelmatt si identifica - fin dal XIII secolo (epoca della colonizzazione Walser della fascia subalpina) - un formaggio di eccellenza che veniva utilizzato come merce di scambio. Infatti, Il nome “Bettelmatt” deriva da battel che significa “questua” (quindi era senz'altro utilizzato come merce di scambio, per il pagamento di canoni d'affitto o concessioni d'alpeggio), l'unione a matt, che in tedesco significa pascolo,

rende chiaro il significato del nome in: pascolo della questua. Il Bettelmatt PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) è un formaggio a pasta semi cotta e si ottiene dalla lavorazione di latte vaccino intero crudo, prodotto da bovine di razza bruna italiana, nutrite al pascolo. La stagionatura minima è di due mesi. Presenta il marchio a fuoco, sullo scalzo la data di fabbricazione e il nome dell'alpeggio di produzione accompagnato dal numero di bollo CEE del caseificio. Ne vengono prodotte poco più di 5.000 forme all’anno.L'aroma particolare di questo formaggio è strettamente legato al mix di erbe e fiori, tra cui l'erba Motellina, presente nelle zone di alta montagna antigoriano/formazzina dove il bestiame viene portato al pascolo e dove il formaggio viene prodotto (da luglio a metà settembre). Dimensioni: peso: da Kg.4 a 6; scalzo: da cm. 7 a 8; diametro: da cm. 25 a 30. Crosta: liscia, regolare, di colore grigio-ocra. Pasta: di struttura elastica, morbida, occhiatura di dimensioni medio-piccole, colorazione giallo paglierino. Sapore: aroma caratteristico, armonico e delicato, legato alle varietà stagionali della flora, più intenso e fragrante con la stagionatura.Viene prodotto in particolari alpeggi (dai 1800 ai 2400 mslm): Morasco-Bettelmatt, Kastel, Toggia-Regina, Vannino, Forno, Pojala, Sangiatto. Se il Bettelmatt è il simbolo delle Valli Antigorio/ Formazza, il Monscera rappresenta a pieno titolo la Valle Bognanco: è un formaggio vaccino grasso, semicotto di latte crudo intero, lavorato in forme cilindriche mediamente del diametro di 3040 cm e dello spessore di 6-10 cm, con un peso di circa 5-6 kg. La crosta è liscia, regolare, il colore varia dal paglierino chiaro al giallo, tendendo al grigio nella fase di stagionatura. La pasta è semi dura, burrosa, solubile in bocca e presenta un’occhiatura leggera ben distribuita. In bocca è dolce, con spiccate note erbacee. Riccardo Franchini Food & Wine Blogger

In foto lo Chef Massimiliano Tamilia

Risotto al prosecco con scaglie di gorgonzola piccante ,caramello salato e pane tostato INGREDIENTI PER 4 PERSONE: • • • • • • • • •

150 gr di riso semi integrale Mezzo bicchiere di prosecco Gorgonzola piccante q.b Pane tostato Caramello salato q.b Cipolla sale Zucchero 50 gr Grana per mantecare Burro chiarificato

PREPARAZIONE Tostate il riso in padella con un trito di cipolla. Sfumate con il prosecco e aggiungere mezzo bicchiere in più per insaporire.. In un’altra padella tostate il pane precedentemente tagliato a cubetti in un altro pentolino caramellate lo zucchero con uno spruzzo d'acqua e un pizzico di sale. Una volta pronto il riso mantecare con parmigiano e burro Impiattate, mettere sopra la dadolata di pane e le scaglie di gorgonzola e finire con qualche goccia di caramello salato. Buon appetito!

Chef Massimiliano Tamilia


PAGINE DA GUSTARE

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Risoperla lancia il nuovo e-commerce del riso Tra tradizione e innovazione: ora il pregiato riso di Balzola si compra online e viene spedito in tutta Italia Vi avevo raccontato dell’incontro avuto con Daniele Buffa, giovane, intraprendente e dinamico imprenditore agricolo, titolare, col padre Giovanni, dell’Azienda Agricola “Buffa Giovanni”, con sede a Balzola, in provincia di Alessandria, giunta ormai alla quinta generazione, dal 1850 ad oggi. Si tratta, come ben si può intuire dai numeri, di una appassionante storia di agricoltori, che, con sacrificio, ma altrettanto entusiasmo, continua una lunga tradizione familiare, nella risicoltura, che, nei territori “della bassa”, ha sempre costituito la maggior fonte di reddito per le famiglie contadine. L’azienda, come già dicevamo nel precedente articolo, vanta una coltivazione di riso annua di 9.000 quintali circa, su un’estensione di circa 120 ettari, al confine tra la provincia di Vercelli e quella di Alessandria. Daniele, per continuare nel solco della tradizione familiare, ma anche per apportare migliorie ed innovazioni, ha studiato e si è diplomato perito agrario e, con le conoscenze acquisite, ha, da subito, introdotto, nuovi strumenti e nuove tecnologie nell’ambito della coltivazione – sempre con un occhio di riguardo all’ambiente ed al territorio - e della lavorazione del riso. La sua voglia di cambiamento e di adeguamento al mondo in continua evoluzione, dovuto anche al particolare momento in cui viviamo a causa della

Le fasi della risaia

Giovanni, Daniele e Fulvia Buffa

pandemia, l’ha portato ad avvicinarsi, a grandi passi, al web, creando, in primo luogo, un sito (www. risoperla.it), che permettesse, innanzitutto, di far conoscere ad un pubblico sempre più vasto, l’azienda, il territorio in cui si colloca, il suo modo di coltivare e lavorare il riso, corredando il tutto con una serie di belle fotografie anche della propria famiglia. Ebbene, dal sito alla vendita online, il passo è stato breve e, così, da qualche giorno, è ora possibile acquistare i prodotti “RISOPERLA” – oltre che in azienda – anche ordinandoli comodamente tramite il sito e ricevendoli direttamente a casa: un servizio di “delivery”, che costituisce sicuramente

un valore aggiunto e dà la possibilità di rivolgersi ad un pubblico, sempre più ampio: sia ai privati, ma anche al settore della ristorazione. Abbiamo nuovamente incontrato Daniele e gli abbiamo chiesto cosa si può acquistare online. “Offriamo – dice Daniele – una gamma di tre prodotti: il Carnaroli bianco (classico), il Roma bianco e il Roma semi integrale. Tutte le confezioni di riso sono da 1 Kg cadauna e abbiamo optato per una spedizione minima di 4 Kg complessivi, con una confezione componibile a piacere. La spedizione del prodotto avviene in tutta Italia, con consegna al domicilio nell’arco mas-

simo di 48/72 ore e, per il pagamento, abbiamo optato per Paypal, in quanto riteniamo che possa essere considerato il mezzo di pagamento più sicuro per gli acquirenti, snello e facilmente utilizzabile. Ci sono, inoltre, forme incentivanti, tali per cui, a fronte di richiesta di acquisto online maggiore di 6 scatole (ndr oltre 24 Kg complessivi) la spedizione è gratuita. Bene, a questo punto, non vi resta che consultare il sito dell’azienda, dove potrete trovare ogni informazione utile sui prodotti, la loro coltivazione e, ovviamente, come poterli acquistare, consapevoli del fatto che si compera un riso eccellente, che

valorizza il territorio e arriva direttamente, come si dice, dal produttore al consumatore!

I.P.

Riccardo Franchini Food & Wine Blogger


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A COME ARTE

Le poesie nascono da un universo di emozioni Gli scritti della poetessa Valeria Recanati diventano un dono per gli altri grazie ai componimenti su misura

Valeria Recanati

Le poesie sono una cura per l'anima: curano chi riesce ad esprimere le proprie emozioni trasformandole in parole e versi, curano chi le legge e le fa sue perché si riconosce in quelle sensazioni. Sono una carezza, un bacio, un abbraccio. Sono un sorriso, una lacrima, una speranza. Sono gesti d'amore verso sé stessi e verso gli altri. Nella vita di Valeria Recanati, scrittrice intima e profonda, le poesie hanno sempre avuto un posto importante ed oggi ancora di più. “Per me - racconta - la scrittura è terapeutica. La considero un gesto d'amore e di cura prima di tutto verso me stessa:

è un modo di ascoltare davvero le emozioni, di farle uscire. Scrivere è un lavoro che mi serve per stare bene, per rimanere in contatto con l'universo. Ho preso in mano la penna per scrivere diari e poesie quando ero ancora bambina. Mi faceva sentire ancorata a me stessa, quasi un segno di forza, in mezzo al senso di solitudine, vuoto interiore e bisogno d'amore che provavo. Ancora oggi riflette chi sono, i desideri e bisogni del presente e del futuro, il rapporto con il tutto. È lo strumento che mi ha consentito di scendere in profondità, di trasformare le emozioni. La poesia sono io. Per me è arrivata come un dono”.

Il suo dono, invece, è quello di riuscire a far fluire le sue emozioni e riflessioni nelle parole delle poesie che scrive, attingendo dal suo quotidiano. Un patrimonio sensoriale che mette poi a disposizione di chi incontra il suo mondo. Ad oggi ha pubblicato tre libri: due diari poetici “Pioggia di luce” nel 2016 e “La vita è come il vento” nel 2019, una breve ma intensa raccolta di poesie “La danza dei fili d'erba” nel 2020. Ora sta già lavorando al prossimo libro. “L'ispirazione - spiega viene dal quotidiano, dalle relazioni e dalle esperienze. Scrivere è un momento solo per me nella vita quotidiana, che serve per estraniarmi dalle abitudini e dagli automatismi. Mi aiuta ad esserci, a concentrarmi, a prendere le distanze dalle cose, a fare pulizia. Serve per dare più calore al tempo presente che sfugge. La poesia è un mezzo per portare equilibrio nella conflittualità fra mente e cuore. Se si ascolta solo la mente c'è il rischio di diventarne schiavi perché porta lontano dall'essenza. Dall'altra parte, il cuore porta sì tante emozioni, ma che però hanno bisogno di essere elaborate”. Dal concetto di valorizzare le persone e le emozioni è nata l'idea delle poesie su misura. “Per occasioni speciali, come ad esempio in questi mesi sta capitando per la festa del papà

o della mamma - spiega - mi vengono fornite delle fotografie. Io traggo ispirazione dalle immagini e creo una composizione di parole unica e personale da regalare. La poesia viene poi stampata su vari materiali insieme all'immagine o su degli oggetti particolari. Una poesia può arrivare ovunque e regalare emozioni in ogni momento: può essere impressa su una tazza per far cominciare bene la giornata, può essere stampata su un cuscino che viene abbracciato da persone care lontane e far sentire così vicinanza. Ancora, può diventare un oggetto per la casa, per l'ufficio, per un'attività commerciale. Così si crea un'atmosfera e un'energia unica e personale che viene trasmessa a chi ne può godere. I miei scritti

possono essere stampati su legno, forex, tela, in diversi formati personalizzati”. I suoi pensieri prendono quindi vita attraverso la poesia. E la poesia è la sua vita, come emerge anche da questa delicata e sincera riflessione: “I fogli accolgono ciò che la

mia anima, mutante come la vita, dona: testimonianze del mio viaggio dentro questa vita. La poesia usa le parole per dare luce e nuovi orizzonti”. I.P.

instagram.com/valeria_recanati valeriareca.81@gmail.com Sabrina Maio


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DI TENDENZA

Ferrari Drogo, rinasce un mito degli anni Sessanta

Ivan Drogo ha realizzato un nuovo pezzo unico di Ferrari Breadvan incontrato un altro personaggio decisamente particolare e appassionato di motori e competizioni quanto lui, Giovanni Volpi, un ricco rampollo che aveva fondato la scuderia Serenissima. All'inizio degli anni Sessanta hanno fondato insieme la Carrozzeria Sports Cars, anche nota come Carrozzeria Drogo, dove è stata proprio progettata e costruita la Ferrari 250 GT Drogo, anche conosciuta come Ferrari Breadvan. Il suo soprannome Breadvan, ovvero 'furgone per il pane', è dovuto al suo posteriore che ricorda quello di un piccolo furgone. Era stata costruita per le competizioni”.

Ivan Drogo

Il marchio automobilistico 'Ferrari' è sinonimo di leggenda. Il mito della 'Rossa' non è mai passato di moda: tutto ciò che gira intorno al mondo delle auto del Cavallino assorbe il suo colore e riesce ad illuminare di nuovo anche quello del passato che rischia di sbiadire. L'imprenditore Ivan Drogo Inglese ha riportato sotto i riflettori un mito degli anni Sessanta: la Ferrari 250 GT Drogo, conosciuta anche come Ferrari Breadvan, un'autovettura gran turismo coupé del 1962. Non un modello a caso, ma proprio quel pezzo unico progettato e costruito da suo zio Pietro, pilota e costruttore d'auto, che ha dato il via alla storia di questa esclusiva Ferrari.

piccolo negozio: cercare di valorizzare un prodotto già a disposizione, di venderlo rendendo felice l'acquirente e di ottenere un riscontro economico favorevole dall'operazione. “Mio zio Pietro – racconta – era un appassionato di motori. Era una persona fuori dagli schemi, che spendeva parecchio per il mondo dei motori. Amava le competizioni e tutto ciò che aveva a che fare con le auto di valore. A Modena, lungo la sua strada, ha

Pietro Drogo si concentrò così nel mondo delle fuoriserie, carrozzate dagli stilisti dell'epoca come lui. Alcune vetture realizzate in quegli spazi oggi fanno parte di importanti collezioni in giro per il mondo. La più significativa è stata però la Ferrari Breadvan, che oggi vale fra i 3 e 5 milioni di euro ed è di proprietà di un collezionista un tedesco. La creatività e la passione per i motori di Pietro Dogo si sono però dovute fermare nel 1973, quando, a soli 46 anni, perse la vita in un incidente stradale nei pressi di Bolo-

gna. Si trovava alla guida della sua Ferrari 250 GT California quando andò a schiantarsi contro un camion in una galleria. “Io ho ereditato l'azienda – continua – ma avevo altre attività professionali impegnative e non potevo dedicarle l'attenzione che meritava. Ho ottenuto il marchio e quest'anno sono riuscito a completare un'operazione che avevo in mente da un po': volevo rifare la stessa auto, attualizzandola. Ho perciò trovato uno stilista design olandese, ho trovato committente, e ho dato il via al progetto della 'Ferrari Breadvan omage'. Ho quindi comprato una Ferrari 550 Maranello del 2002, un pezzo particolare, perché è l'ultima Ferrari a montare un 12 cilindri da 5500 cc. Ora è un'opera architettonica motoristica, che tra qualche anno varrà qualche milione di euro. Un'operazione profittevole sia per me che per l'acquirente. La soddisfazione è soprattutto quella di essere riuscito a rievocare il marchio Drogo nel mondo automobilistico: un pezzo della storia dell'automotive degli anni Sessanta che torna”. Sabrina Maio

Novara #insalotto sui Social Il salotto dell'Opinionista news si arricchisce di nuove interessanti rubriche tematiche pensate per voi

La trasmissione #insalotto in onda sui canali Social dell'Opinionista news (Facebook e Instagram IGTV) ha spento la sua prima candelina ad aprile: nata durante il lockdown dall'esigenza di continuare ad intervistare le persone, proponendo spunti positivi - belle notizie, appunto - è diventata un appuntamento imperdibile per un numero sempre maggiore di persone. Partita con una messa in onda una volta alla settimana, nell'arco di breve tempo ha raggiunto le 4 puntate settimanali. Da quasi un anno va in onda regolarmente dal lunedì al giovedì, sempre alle ore 18 ( Facebook @lopinionistanews Instagram: lopinionista_news sito:lopinionistanews.it). Nel salotto dell'Opinionista News di sono avvicendati imprenditori, professionisti, responsabili di associazioni, sindaci e amministratori pubblici, ognuno con un proprio differente messaggio da veicolare ma tutti accomunati dal desiderio di raccontare quanto di positivo stanno realizzando. Nel salotto dell'Opinionista news, hanno preso vita rubriche tematiche seguitissime, come Arte in salotto con l'international corporate artist Arvedo Arvedi, che di volta

in volta, ha portato ospiti straordinari, in collegamento da tutto il mondo. L'appuntamento è ogni giovedì alle ore 18 Adesso è la volta di 2 nuove entusiasmanti rubriche. La prima, Bellessere in salotto, è dedicata al mondo della medicina estetica e grazie alla dottoressa Michela Squeo propone utili approfondimenti sul tema. Tratteremo di rimedi contro la cellulite, di lassità cutanee, di tonificazione muscolare, di filler, di acido ialuronico e di problemi vascolari, fornendo spunti e soluzioni. L'appuntamento è ogni lunedì alle ore 18. La seconda rubrica, di taglio locale, s'intitola Novara in salotto e vede protagonisti i novaresi che si stanno prodigando per realizzare "cose belle" sul proprio territorio. In questo viaggio avremo con noi il consigliere provinciale Andrea Crivelli. L'appuntamento è ogni martedì alle ore 18 Youtube: L’ Opinionista News Facebook: @lopinionistanews Instagram: lopinionista_news Twitter: @lopinionista_G Sito: lopinionistanews.it

Ha infatti deciso di far realizzare un nuovo pezzo unico di questa leggendaria auto attraverso un'operazione che lo stesso definisce 'da bottegaio', ossia con quella voglia che caratterizza chi ha un GIORNALE L’OPINIONISTA NEWS Registrazione Tribunale N. 639 del 20.11.2017. Edizioni Sibillamedia. Sede: via Gallarini 3, Ghemme | Partita Iva: 02534130030, Telefono: 333-4280649. Direttore Responsabile: Sabrina Marrano. Sito: www.lopinionistanews.it, Facebook: L’Opinionista news, Instagram: lopinionista_news, YouTube L’opinionista news. Stampa: Edizioni Tipografia Commerciale Srl (Cilavegna) - Grafica e impaginazione: Edimen Srl. E-Mail: direttore@lopinionistanews.it - amministrazione@lopinionistanews.it | Per la tua pubblicità: 333-4280649 - sabrinamarrano@sibillamedia.com


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