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They Are
They are (loro sono) in chiave impressionista, nasce da un principio assolutamente contemporaneo, L’INDIFFERENZA, la tela rappresenta infatti un bambino di colore mentre rientra a casa da una giornata di lavoro. Indifferenza che può essere ritrovata direttamente nella scelta dei COLORI , essi infatti si confondono con lo sfondo e questo sta a significare proprio la poca importanza che ancora oggi si dà a questi temi.
LO SGUARDO traspare perfettamente la rassegnazione umana di fronte ad una condizione che sembra essere ormai permanente ma che vede uno spiraglio di speranza rappresentato anche dal cielo sereno e limpido che allude alla possibilità di miglioramento.
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In fine il TITOLO (loro sono) scelto per indicare letteralmente il fatto che loro sono qualcosa e per ciò non vanno dimenticati, e allo stesso tempo allargare questa condizione a tutti coloro che la stanno vivendo, attraverso la faccia rassegnata di un bambino.
Nella tela viene rappresentato un singolo soggetto su uno sfondo relativamente semplice, ho apprezzato la creazione fatta Dall’AI perché pur non avendolo richiesto trasmette attraverso colori, forme e contesto la solitudine di questo bambino rispetto alla sua condizione, anche se è possibile leggere nei suoi occhi la voglia di migliorare e la speranza nel farlo. Nonostante ciò è Completamente abbandonato dal resto e consapevole di dover affrontare tutto da solo, condizione questa rispecchiata nell’opera dalla tempia del bambino, quest’ultima infatti manca parzialmente, essa è stata infatti tagliata in modo da rappresentare che il soggetto è schiacciato dalla pressione del mondo che lo circonda, dalla ricchezza e da tutti coloro che sono indifferenti. Il punto di fuga a tal proposito è stato incentrato sul petto del bambino proprio per dargli maggiore importanza ed entrare in contrasto con l’indifferenza , inoltre nello sfondo è possibile notare delle montagne rappresentate scegliendo colori simili a quelli usati per il bambino (tendenti all’azzurro, poco vivaci), tant’è che quasi si confondono con il soggetto in sé.
La tecnica riprende un olio su tela alla maniera di Manet, dunque impressionista, in questo caso sono presenti campiture lente e larghe, non troppo dettagliate ma attraverso la scelta dei colori si distinguono facilmente le forme. I colori in generale tendono all’azzurro/blu, sicuramente molto freddi visto anche l’obiettivo della tela, ovvero rappresentare fedelmente una tematica reale e contemporanea.
Come già detto dal punto di vista tecnico l’opera cerca di rimanere fedele alla pittura tipica di Manet, anche per la scelta dei colori, dunque sicuramente ricollocabile al periodo impressionista francese. Dal punto di vista del tema e dei soggetti, guardandola ho subito pensato al nudo blu di Picasso, anch’esso infatti con quel corpo spigoloso femminile vuole rappresentare quelli che dovrebbero essere i diritti per le donne, lasciando anche qui presagire alla speranza lontana ma arrivabile.
Com’è facile immaginare l’opera ha scopo divulgativo rispetto a situazioni critiche ma fortemente attive e presenti in posti meno sviluppati, e di conseguenza ha funzione di denuncia per tutti coloro che fanno finta di nulla, fanno passare il fenomeno inosservato per il semplice fatto che non è vicino alla nostra realtà, tra questi i primi sono proprio le istituzioni.
L’AI è sicuramente un grandissimo passo avanti, al giorno d’oggi è addirittura possibile creare un’opera direttamente sul proprio smartphone seduti sul proprio divano di casa, un qualcosa che lo scorso secolo era impensabile. Nonostante ciò secondo il mio punto di vista ci sono aspetti negativi a riguardo, un artista direbbe che questa non è vera arte e forse non ha proprio tutti i torti, in quanto la vera arte sta nel fare uno sforzo, uscire di casa all’aria aperta e disegnare, stimolando così tutte quelle aree del nostro cervello capaci di immaginare, interpretare e intraprendere nuove sensazioni.
L’esperienza proposta dal professore è una bellissima idea e in generale sono rimasto soddisfatto del risultato ottenuto e spero possa piacere a chiunque riuscirà a vederla.