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In arrivo i bandi regionali per i contributi ai parchi divertimento

La pandemia ha causato perdite significative ai parchi di divertimento, riducendo fortemente le giornate di apertura dei parchi tematici sia nel 2020 che nel 2021, e limitando le capienze dei parchi acquatici.

di Maurizio Crisanti

Grazie all’attività dell’associazione il Governo ha stanziato 20 milioni di euro per il sostegno al settore. La Conferenza delle Regioni ha quindi suddiviso la somma con criteri molto discutibili, limitando ad esempio gli importi di regioni come Veneto ed Emilia Romagna - che hanno una presenza importante di parchi divertimento, dove quindi la perdita di fatturato è stata maggiore – a favore di altre, ed assegnando contributi anche a Regioni, come la Val d’Aosta, che non ha strutture presenti.

In ogni caso, con qualche fatica, l’associazione ha tentato di uniformare i criteri di assegnazione proponendo alcuni requisiti sui quali impostare i relativi bandi, sia alla Conferenza delle Regioni che ai singoli Assessori. Il primo bando ad essere emanato è quello di Regione Lombardia (link https://urly.it/3gkjz), il cui termine per la presentazione delle domande scade il 6 dicembre. È stato deliberato grazie a un lavoro che ha coinvolto l’associazione con dirigenti efficienti, che hanno colto le specificità e i bisogni del settore. Anche altre Regioni hanno avviato in queste settimane il lavoro di predisposizione dei relativi bandi, dei quali daremo notizia ai soci non appena saranno pubblicati.

Un po’ di delusione, invece, riguarda l’operato di alcune Regioni, come la Toscana e il Veneto, nelle quali si sono utilizzati strumenti e modalità operative tipiche dei contributi “a pioggia”, che consentiranno di accedere al contributo anche alle imprese che non gestiscono veri parchi tematici, acquatici o faunistici. Questo senza confrontarsi con l’associazione, vanificando così l’efficacia di questi sussidi e non rispettando la volontà del legislatore. Altri settori del divertimento hanno già ricevuto alcune decine di milioni di euro di sostegni dal MIC e dalle Regioni, a differenza dei parchi di divertimento, che hanno perso diverse centinaia di milioni di euro nelle stagioni 2020 e 2021 a causa delle chiusure.

Con altri Assessorati regionali sono in corso contatti, ad evitare che questo sussidio, specificamente riservato dal Governo ad uno specifico settore, sia invece disperso dalla politica e non raggiunga l’obiettivo per il qual è stato creato.

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