Lungarno n. 83 - aprile 2020

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Trent’anni di struscio fiorentino di Matteo Chiapponi foto di Gabriella Bazzani

C

i incontriamo in un bar del quartiere Gavinana. Parliamo a distanza come da protocollo. Franco Ciarleglio, l’inventore trent’anni or sono dello Struscio Fiorentino, non è minimamente scalfito da queste tristi contingenze. Non è incoscienza la sua, ma consapevolezza che verranno tempi migliori. Così cominciamo a parlare dello Struscio, termine che ora suona quasi come una diserzione rispetto ai protocolli. Disertiamo allora, almeno con la mente. Quest’anno sono in programma i festeggiamenti per il trentennale; lo Struscio Fiorentino infatti nasce nel 1990 quando Franco, decide di mettere in pratica la sua passione per Firenze facendo da “cicerone” ai colleghi catturati dalla sua innata capacità di intrattenerli con i suoi aneddoti. Il nome “Struscio fiorentino”, mi spiega, vuole proprio evocare le strade del centro, spesso piene di gente, nelle quali queste passeggiate si svolgono. Adesso Franco è in pensione, ha scritto numerosi e fortunati libri su Firenze e la sua passione è intatta.

Mi illustra i suoi progetti con l’entusiasmo di un ragazzino. Il 5 aprile, restrizioni permettendo, ci sarà la quinta passeggiata (già perché ne fa solo cinque in due diversi periodi dell’anno; va bene la passione ma lo Struscio stanca e Franco non lo vuol far diventare un lavoro): l’itinerario si snoderà lungo i confini con la partecipazione di un ospite speciale, Luciano Artusi, che terrà una discussione pubblica con Franco Ciarleglio sull’autenticità di una “porta del morto”, quella porticina di origini etrusche che in antichità serviva a trasportare il defunto fuori dalla sua abitazione e che il resto del tempo rimaneva sbarrata. A Firenze non ce ne sono, o forse sì. Durante le passeggiate è obbligatorio darsi del tu, l’atmosfera è quella dell’allegra brigata, si scopre Firenze con i suoi mille aneddoti, i suoi mille segreti e quando chiedo a Franco quali sono i suoi preferiti lui non ha dubbi e con un espressione di meraviglia mi risponde: “Le storie d’amore!”. Ne abbiamo dannatamente bisogno.

Le storiche passeggiate nei quartieri fiorentini fanno cifra tonda

Info su Facebook LO STRUSCIO FIORENTINO Oppure mail a francociarleglio@hotmail.it

TALDÉG

Mille gallerie in una app di Virginia Landi

I I locali che aderiscono al progetto diventano delle vere e proprie gallerie di esposizione

mmagina di essere seduto al ristorante o nel tuo locale preferito, in una boutique o in un hotel in vacanza. Immagina di guardarti intorno e di vedere uno spazio che è qualcosa di più del luogo in cui ti trovi. L’ambiente è allestito con cura, è colorato, elegante, talvolta provocatorio o un po’ minimal, le pareti sono decorate con quadri e disegni che hanno accanto un piccolo QR code. Bene, ora puoi smettere di immaginare, perché se già non lo hai notato in giro, a Firenze questo è diventato realtà, si chiama Taldég, che in dialetto emiliano significa “te lo dico io”, ed è la nuova applicazione per cellulari che promuove arte e artisti indipendenti, facendo dei locali che aderiscono al progetto delle vere e proprie gallerie di esposizione. Nata a Bologna nel 2017 per generare un flusso che parli di un’arte democratica e accessibile a tutti è arrivata in città a gennaio 2020, creando da subito un vivace circolo virtuoso tra artisti, attività commerciali e amanti dell’arte.

Scaricando l’applicazione si potrà infatti scannerizzare il QR code relativo all’opera che ti ha incuriosito e accedere alla scheda descrittiva, al profilo dell’artista e al suo prezzo. Se è stato amore a prima vista potrai acquistare il pezzo direttamente e portarlo via con te, fartelo spedire o accordarti con l’autore tramite la piattaforma, magari scoprendo altri articoli e dettagli. Se invece sei un artista o hai un’attività commerciale, basterà creare gratuitamente il tuo profilo, caricare alcune foto e candidarti per incontrare le migliori realtà della città in soli pochi step. Oggi ci sono tanti artisti di talento e pochi spazi per poterli conoscere ma unendo tecnologia e creatività si possono stabilire punti di incontro che si traducono in perfect match. Dall’idea delle founder Silvia Rigo e Francesca Fumana condividere diventa più semplice, ci pensa Taldég. Dove trovarla a Firenze: Ditta Artigianale, Bulli e Balene, Babae, Dalla Lola, Amblé.

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