Lungarno n. 83 - aprile 2020

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F R AST UO N I di Gabriele Giustini

DISQ “Collector” Saddle Creek

TEHO TEARDO “Ellipses dans l’harmonie Lumi nel buio”

HORSE LORDS “The Common Task”

Quella di Teardo è una delle storie più interessanti del panorama musicale italiano. Attivo sin dalla metà degli anni '80, inizialmente come una delle figure più importanti della scena post-industriale e d’avanguardia del nostro paese, ha avuto la fortuna e la bravura di instaurare un’infinità di collaborazioni sia sul territorio, sia con artisti internazionali. Collaborazioni, uguale contaminazioni, uguale possibilità di crescere. Teho, che in realtà si chiama Mauro, è cresciuto, eccome. Oggi, in realtà da molti anni, è una dei compositori italiani più apprezzati ed ha realizzato alcune delle colonne sonore più belle del nostro cinema. Oltre a musicare pellicole, opere teatrali e a collaborare con Blixa Bargeld, Teardo negli ultimi mesi è stato impegnato nel suo nuovo lavoro “Ellipses dans l’harmonie - Lumi nel buio”, disco ispirato alla musica contenuta nelle pagine di uno dei testi di culto del ‘700, l'Encyclopédie di Diderot e D’Alembert, la cui copia originale è custodita nell’archivio della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, che ha prodotto e commissionato l’album. E seppur tutto questo possa aver l’apparenza di condurci ad un qualcosa di ostico, no, non è così, perché ancora una volta Teardo è sublime nel proporre la sua dimensione, fra post-classica strumentale ed elettronica.

Gli Horse Lords sono un quartetto di Baltimora. Fanno rock sperimentale, o meglio d’avanguardia. Genere che può valer tutto e il contrario di tutto. Genere che, alle volte, può dissuadere anche gli ascoltatori più attenti. Con queste righe cerco di spiegarvi perché l’avanguardia degli Horse Lords è diversa e dovreste dargli una chance. “The Common Task” è il loro quarto album ed uno di quei dischi speciali, per il corpo e per la mente. Superata l’ipnotica intro di ‘Fanfare for Effective Freedom’, sette minuti in cui convivono Krautrock, Post Rock, synth modulari, tuareg e tradizioni africane in generale, il disco ci conduce ad ‘Against Gravity’, secondo brano se si vuole ancor più complesso ma esplicativo del sound della band dove, su un tappeto sempre Kraut, si insinuano una serie di influenze infinite, che vanno dal free-jazz all’afro-beat con tutto quel che c’è nel mezzo, musica degli Appalachi compresa. Le cornamuse di ‘Radiant City’ mettono nuovamente il focus sulla capacità degli Horse Lords di digerire ed elaborare, con curiosità, qualsiasi influenza, così come l’etno-funk africano della successiva, ‘People’s Park’. Se siete arrivati fin qui, e vi abbraccio fortissimo, siete quindi pronti per i 18 minuti finali di ‘Integral Accident’ a cui, oltre a tutto quello sopra elencato, i quattro aggiungono un po’ di Ambient, che non fa mai male. Mitici.

Northern Spy

Spècula

I Disq sono un quintetto proveniente da Madison, nel Wisconsin, e “Collector” è il loro debutto che arriva su Saddle Creek, attenta etichetta di Omaha, nel Nebraska. Attenta anche in questo caso, perché il lavoro dei Disq si rivela ottimo, per freschezza e idee. “Collector”, il cui titolo è in qualche modo da prendere alla lettera, è un luogo dove viene esplorata e catalogata la relazione della band con il loro luogo natale. Un vero confronto con la propria città in cui si incontrano esperienze, influenze, ricordi e suoni. E che suoni. Quelli di un’adolescenza, quelli di ventenni che cercavano di immaginarsi una certa America oltre il proprio giardinetto. Classici sintomi che portano ad una forte introspezione accompagnata da cinismo e, soprattutto, da una pregevole struttura rock-pop. Si parla di post-punk, qui ritoccato con cenni psych, pop strambo, folk e indie puro, che da anni ormai bisogna fare una certa distinzione. Per rendere più semplice la collocazione musicale dopo i giri di parole di cui sopra, ascoltando “Collector” ci vengono in mente cose belle belle come quelle di Idles, Fountaines D.C., Teenage Fanclub, Weezer e The Lemonheads.

FRASTUONI SU SPOTIFY

La playlist di Frastuoni è su Spotify. Aggiornata settimanalmente, contiene una selezione dei migliori brani sia italiani che internazionali, in linea con i gusti della rubrica. In copertina Teho Teardo. Scansiona il QR code o clicca qui per accedere direttamente e segui la pagina Facebook di Lungarno per rimanere aggiornato. Per reclami, segnalazioni e pacche sulle spalle, scrivi a frastuoni@lungarnofirenze.it

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