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The night actor: Maurizio Lombardi

di Caterina Liverani

Protagonista di due delle serie tv più rappresentative della scorsa stagione (1994 e The New Pope), e al cinema con due film diversi ma ugualmente importanti, Pinocchio di Matteo Garrone e The Nest (Il Nido) di Roberto De Feo, l’attore fiorentino Maurizio Lombardi non si è arreso al forzato stop da lockdown, continuando a offrire sui suoi social intrattenimento e degli strepitosi balletti notturni.

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Cosa ti ha spinto quella sera di marzo a filmarti mentre balli in modo liberatorio sulle note diSky and Sand? “Benché io non sia un professionista, ballare è il mio allenamento quotidiano quindi è stato tutto molto spontaneo. È un modo per connettersi e poi il pezzo è una pietra miliare della tecno”.

Dove hai trascorso questi mesi di stop? “Nel quartiere più fiorentino che si possa desiderare: San Frediano! C’è stato molto silenzio con solo le piccole botteghe aperte per i residenti. Il quartiere è tornato alla sua dimensione di un tempo, quella di un piccolo paese. Questo periodo, in cui non c’è stato un vero e proprio nemico da poter combattere con delle armi che non fossero la diffidenza verso il prossimo, è stato caratterizzato dalla paura che è un mezzo educativo terribile ma anche meraviglioso. I toni dei decreti governativi sono stati molto decisi sortendo lo stesso effetto di quando le nonne ammonivano i bambini ‘non andare là perché potrebbe esserci un omino piccolo, peloso e dai denti gialli’”.

Eri su un set nei giorni che hanno preceduto il lockdown? “Sì, ero a Palermo con Claudio Santamaria, Silvia D’Amico e Francesco Colella impegnato con le riprese della serie L’Ora diretta da Piero Messina. Abbiamo avuto una riunione e si è deciso di sospendere, allora sono volato direttamente a Firenze. Ho però fiducia che il lavoro riprenderà a breve. Il cinema viaggia su delle regole molto precise: ‘quello che c’è si fa, quello che non c’è si inventa e se si presenta un ostacolo lo aggiriamo’. Il set è una nave di balordi che sanno fare tutto e velocemente. Attualmente sto completando Madonne il cortometraggio – che io preferisco definire licenza poetica per immagini - che segna il mio esordio alla regia. L’ho realizzato con i ragazzi della Acting Class che ho tenuto all’Ostello di Piazza Tasso dove ho riproposto questo modello caratteristico delle scuole di recitazioni statunitensi, in cui un allievo porta in classe la sua performance e ha un feedback immediato. Insieme alla Mirror, una piccola casa di produzione fiorentina e alla Gold di Omar Rachid, ho girato tutto in una mattina sulla tramvia di Firenze. È il racconto di un bacio saffico fra due giovanissime a cui assistetti, che generò scompiglio. Ho una voglia febbrile di realizzare del cinema a Firenze”.

L’orizzonte di gloria

SUMMERTIME E se l’antidoto a questi tempi fosse tirare un bel respiro e non pensare, almeno per un po’? Se si è in cerca di una piacevole distrazione Summertime, mini serie tv italiana disponibile su Netflix, si rivela una piacevolissima parentesi di spensieratezza. Sole, mare, la timidezza dei primi amori e le amicizie di una vita. Probabilmente non è la formula più originale, ma funziona alla grande. Tra gli interpreti anche la cantante Thony (Tutti i santi giorni) con il suo esuberante talento e il candore di quella voce unica.

up & down

Tornando quindi a parlare della ripresa del cinema e allo spettacolo, la tua visione è ottimista. “Quando accadono cose drammatiche, drastiche e improvvise l’uomo è, per sua natura, portato a reagire. Non appena possibile tutte le manifestazioni legate allo spettacolo ripartiranno in maniera esponenziale. Lo stesso accadrà col cinema e le serie tv perché gli sceneggiatori, a casa forzatamente, hanno continuato a scrivere. Sono sedimentate tante idee che daranno presto origine a progetti”.

Il viale del tramonto

LA MIA VITA CON JOHN F. DONOVAN Cosa può andare storto in un film diretto dall’enfant prodige del cinema mondiale, con una trama insolita e accattivante e interpretato da un gruppo di attori di prim’ordine? Un bel po’ di cose purtroppo, come dei salti temporali troppo bruschi, delle avventate inquadrature talmente allargate che sembra ti vogliano inghiottire e un protagonista forse non ancora pronto ad affrancarsi da un ruolo televisivo dal successo planetario. Un incidente di percorso, capita. Il nostro amore per Dolan e la fiducia che abbiamo riposto in lui rimangono ben saldi.

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