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Torneranno i live a giugno?
Torneranno i live a giugno? Lo abbiamo chiesto a Gianni Pini
di Giulia Focardi foto di Paolo Soriani
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Il Coronavirus ha messo in ginocchio il mondo dello spettacolo dal vivo che sta cercando di trovare una strada per ripartire. Il 1° giugno è la data che forse segna uno spartiacque per una possibile ripartenza, ma in che modo e soprattutto a quali condizioni? Lo abbiamo chiesto a uno dei simboli di questo settore, non solo a Firenze e in Toscana ma in tutta Italia: Gianni Pini.
Il 1° giugno come simbolo della ripartenza: cosa ne pensi a riguardo? “È una data attesa da tempo. Se verrà confermata in Decreto dal Governo, ci sarà almeno una possibilità per riattivare quell’articolato e diffuso ambito di offerta di cultura e spettacolo che è linfa vitale del nostro sistema e nelle aspettative delle persone. Le condizioni però saranno durissime e non tutti gli operatori forse se la sentiranno di ripartire già da giugno”.
Come e in cosa cambierà la fisionomia delle rassegne musicali dopo questa situazione di emergenza? “Purtroppo diminuiranno gli eventi, sia per la complessità degli adempimenti richiesti sia per le diverse capacità di adattamento. Dalle notizie che abbiamo saranno consentiti solo concerti “seduti” quindi con una forte limitazione per la musica rock, per i grandi concerti. I concerti jazz potranno in gran parte essere proposti ma anche qui attenzione al numero degli artisti sul palcoscenico. Molto complesse anche le azioni sceniche di teatro o di danza. Sarà quindi un’offerta più parziale rispetto a quanto potremo vedere finita l’emergenza. Sarà indispensabile creatività e capacità di reinventarsi e, forse, tutto quello che nascerà non andrà perso ma arricchirà le future possibilità creative”.
Su cosa dovremo contare per far ripartire il settore dello spettacolo dal vivo, a tuo parere? “Lo spettacolo deve essere sostenuto e non abbandonato. Le capienze dei teatri saranno ridotte per il distanziamento e, per molto tempo, le persone avranno paura di ritrovarsi a “stretto contatto” con tante altre persone. L’autofinanziamento sarà quindi forzatamente ridotto. Lo Stato sta prevedendo forme di sostegno attraverso Saranno indispensabili creatività e capacità di reinventarsi fondi ordinari e straordinari. Speriamo possano fare altrettanto Regioni e Comuni. Ma al di là dei soldi sarà importante recuperare il senso di comunità: artisti, operatori ed il pubblico dovranno tornare ad incontrarsi ed a voler rinnovare la magia dello spettacolo dal vivo”.
BAR SPORT Prove tecniche di riapertura del bar
di Riccardo Morandi
L’uomo del bar sport è provato.
Inutile girarci intorno, non sono bastati i canali tematici o gli abbonamenti premium a TUTTE le piattaforme che trasmettevano sport financo in bianco e nero. L’angoscia, l’alienazione e la solitudine hanno sopraffatto l’ego sportivo più profondo. In giugno si sarebbe visto il tale su due ruote in maglia rosa trionfare, si sarebbero visti tennisti sul rosso di Parigi, avrebbero volto al termine gli sport di squadra con la palla e il fermento del calciomercato sarebbe stato ai massimi livelli. Niente di tutto questo ha sconfitto però l’uomo del bar sport: qualcosa si stava muovendo, qualcosa si è mosso. Simulando una strana normalità la sua attenzione si rivolge adesso sugli atleti, che stanno tornando ad allenarsi: l’immaginazione di un tempo su calciatori in ritiro, nuotatori al duro lavoro, cestisti concentrati in palestre odoranti di sudore e risonanti di sgommate su parquet è però congelata. Cosa succederà? Si domanda il nostro amico? Il distanziamento appare un ostacolo più insormontabile di una maratona in Bolivia a 6300 metri. L’allenamento degli atleti degli sport di contatto come avverrà? Con sedute singole e lezioni di tattica a base di simulatori, tipo quelle che tutte le sere popolano gli schermi degli avventori sportivi? Dura a digerire, dura a pensare. Immaginiamo una Pellegrini tuffarsi in una piscina dove l’acqua e cloro lascia il posto ad acqua e amuchina. Un rugbista senza mischia a scontarsi con dei pupazzi in mezzo al rettangolo verde. Un lanciatore di peso spalmare gel sulla sfera prima di lanciarla. Senza pensare alle discipline sportive che nel 2024 diverranno olimpiche, come il biliardo. Voli pindarici mentali ci condizionano in questa fase di riapertura. E condizionano anche il nostro amico del bar sport, che nel frattempo ha iniziato da solo il cosiddetto workout, ovvero il lavoro per mantenersi in forma in casa, alzando casse di acqua minerale davanti allo schermo del suo smartphone. Amico, il bar sta riaprendo, e siamo sicuri che arriverai in piena forma.