3 minute read

Il lungo inverno fiorentino e il rebus dei fondi alla cultura

di Daniele Pasquini e Martina Vincenzoni illustrazione di Alect

Limponderabile eventualità del-’la pandemia ha colpito tutti i settori, ma il focus di questo giornale è da sempre la vita culturale e artistica della città: per questo nei mesi scorsi abbiamo dato conto delle problematiche affrontate dalle realtà che propongono tale offerta al territorio, dai teatri storici alle piccole associazioni. Il Comune di Firenze ha adottato diverse strategie per contenere i danni. Ecco un ordinato riassunto delle puntate precedenti. Intanto i contributi triennali previsti dal bando Estate Fiorentina: a fine novembre l’assessore Sacchi ha confermato lo stanziamento di 680 mila euro ai 67 soggetti vincitori, con una decurtazione del 15% per il 2020, allontanando lo spettro dell’annullamento totale dei contributi e affiancandosi al milione e mezzo stanziato da CR Firenze. A metà ottobre è poi uscita la gradita notizia di un bando per proporre eventi di una rassegna, l’Inverno Fiorentino, da tenersi nei mesi di novembre e dicembre. La call era affidata all’associazione Mus.e ed esprimeva un favore verso eventi che prevedessero una fruizione anche online. Tutto questo è ovviamente saltato a seguito del DPCM del 24 ottobre e, alla presentazione della mancata stagione del Teatro

Advertisement

Luci e panorami

Natale, anche la Città di Firenze tenta di salvare le feste. Lo fa confermando F-Light, Firenze Light Festival, che da anni propone installazioni luminose, light-art e videomapping sui monumenti e le piazze di Firenze. In versione ridotdella Pergola, Sacchi ha dichiarato che i fondi sarebbero stati confermati per aiutare associazioni, teatri e sale di cinema in sofferenza: 200 mila euro per quegli eventi e spettacoli che potessero essere realizzati in forma digitale o che non prevedessero una fruizione di massa; gli altri 100 mila euro come forma di sussidio ai teatri. La delibera dell’Inverno Fiorentino approvata a inizio novembre “sposta il baricentro della produzione sul digitale: associazioni, enti e realtà culturali potranno così organizzare eventi e iniziative fruibili online. Siamo la prima città in Italia a compiere un’operazione del genere” . Lo stanziamento totale è di 150 mila euro destinati a soggetti no profit che hanno maturato esperienze nel territorio e che si contraddistinguono per qualità artistica e originalità. Potrà essere riconosciuto un contributo di 1.500 euro per ogni evento digitale proposto, fino ad un massimo di 5 mila euro in caso di più eventi. Confermati anche gli altri aiuti per “i soggetti senza scopo di lucro che gestiscono sale teatrali e di spettacolo fiorentine attualmente chiuse al pubblico che necessitano con urgenza di un sostegno economico per far fronte alle spese”, per un massimo di 15 mila euro ciascuno, sulla base delle spese documentate nel 2020. Palazzo Vecchio prevede anche la concessione gratuita di immobili e l’esenzione del canone di noleggio di beni

Come nelle commedie americane sul

di proprietà del Comune. ta, si tratterà di un’edizione ispirata al viaggio Dantesco. Ponte Vecchio, alberi artistici e luminarie nei quartieri. Rimandata invece l’idea di Nardella di far installare una ruota panoramica al Piazzale Michelangelo. M.V e D.P.

Il Museo della Lingua Italiana e la Loggia di

Isozaki

Ve lo avevamo anticipato sul Lungarno di marzo. Anche se il virus ha messo in ginocchio la cultura italiana l’ipotesi del Museo della Lingua Italiana è rimasta in piedi. Il Ministero dei Beni Culturali il 10 agosto ha stanziato 4,5 milioni di euro alla realizzazione del progetto, che dovrà prendere vita nel Complesso di S.M. Novella. Dopo la visita di febbraio del Ministro Franceschini, il Comune ha portato avanti uno studio di fattibilità e si è mosso sul progetto tecnico. A fine estate il comitato promotore – tra cui i prof. Antonelli e Serianni, e istituzioni prestigiose, tra cui Crusca, Lincei e Soc. Dante Alighieri – ha fatto sapere di aver appreso dello stanziamento dei fondi ministeriali a cose fatte, e di non aver più lavorato dall’inizio del primo lockdown. Ci sarà da recuperare il tempo perso. Intanto, crescono le voci contrarie sul doppio fronte culturale-politico: Firenze non ha bisogno di altri musei, dovrebbe piuttosto valorizzare ciò che ha, proteggere il proprio tessuto culturale e dare sostegno alle realtà che stanno soffrendo. Quel che è certo è che salvo miracoli il museo non vedrà la luce nella primavera 2021, come previsto inizialmente, per gli anniversari danteschi. Più probabile la fine del prossimo anno, o la primavera 2022. Nello stesso decreto i Beni Culturali hanno stanziato per Firenze 12 milioni (6 nel 2021 e altrettanti nel 2022) per la realizzazione della Loggia Isozaki, l’atteso e discusso portale di uscita degli Uffizi. Il progetto dell’archistar giapponese è in standby dal 1998. M.V e D.P.

This article is from: