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Parola ai musicisti - Intervista a Michelangelo Scandroglio

di Giulia Focardi foto di Caterina Di Perri

Appena vent’anni ma Michelangelo Scandroglio, contrabbassista e bassista maremmano di stanza a Firenze, dimostra di avere una maturità artistica, professionale e umana che lo rendono una delle stelle più lucenti del nuovo panorama del jazz italiano. Conosciamolo meglio.

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Partiamo dall'attualità e dalla tua collaborazione con Lucio Corsi al programma di Daria Bignardi: come è nata questa connessione e soprattutto quali sono le tue sensazioni a riguardo? “Lucio è un grande amico e un grandissimo artista. Sto imparando tantissimo da lui e dalla sua musica negli ultimi anni, sia nel primo tour del 'Bestiario Musicale' sia in quello di adesso 'Cosa Faremo da Grandi'. Grande musicista e grande leader, quando

MINIMONDO

43°47'24.7"N 11°15'43.2"E

foto di Susanna Stigler

“Gli uomini cercano di correggere la geografia bucando le montagne e deviando i fiumi e, così facendo, si illudono di dare un corso diverso alla storia. Ma non modificano un bel niente, perché un bel giorno tutto andrà a catafascio e le acque ingoieranno i ponti e romperanno le dighe, e riempiranno le miniere. Crolleranno l e case e i palazzi e le catapecchie, e l’erba crescerà sulle macerie e tutto ritornerà terra”. (Giovannino Guareschi) si condivide il palco con lui si entra in un microcosmo magico; ammiro molto come riesce a trasformare il suo legame con il territorio 'La Maremma' in musica. Lucio era già stato ospite in 'Le invasioni barbariche', l’anno scorso. È nato, con la Bignardi, un rapporto profondo, di stima reciproca; quest’estate lei ha deciso di prenderci per il nuovo programma. È stata un’esperienza importante”.

Un anno nefasto, questo 2020, per la musica dal vivo: come lo hai vissuto? “Inizialmente non benissimo. È scoppiato tutto quando ero a Istanbul per il tour di presentazione del mio album 'In The Eyes of the Whale' (Auand Records). Ho rischiato di rimanere bloccato in Turchia perché il governo stava chiudendo le frontiere. Avevo in programma molte date di presentazione del disco, dopo la vittoria del Conad Jazz Contest di Umbria Jazz e del bando 'Nuova Generazione' di I-Jazz. Tantissimi concerti annullati proprio quando avrei dovuto spingere al massimo per presentare il mio lavoro. Fortunatamente poi quest’estate sono riuscito a recuperare praticamente tutto ed è andata molto bene, grazie anche alla caparbietà dei direttori artistici dei festival e degli operatori dello spettacolo che non hanno mai smesso di crederci. Durante il lockdown sono riuscito a riprendere i contatti con me stesso e con lo strumento. Ho scritto anche le musiche per il prossimo album che spero di realizzare presto”.

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