3 minute read
Albero alternativo per un Natale più buono
testo e illustrazione di Marianna Piccini
Diciamocelo, con l’inizio di dicembre arriva sempre quella voglia di Natale, di lucine, di decorazioni, di alberi addobbati... anche, e forse soprattutto, in un periodo difficile come questo. Il Natale è la festa che ci rende tutti più buoni e se quest’anno è più difficile dimostrarlo alle persone a noi care possiamo provare a dimostrarlo alla nostra casa, alla Terra. I modi per rendere questo Natale più “green”sono molti, solo per fare qualche esempio: preparare un pranzo vegetariano, fare regali utili, impacchettarli con carta di giornale o pezze di stoffe ma anche costruire un albero di Natale più ecologico. Pensate che ogni anno vengono tagliati - solamente in America - circa 36 milioni di abeti per essere usati pochi giorni e poi gettati. Si potrebbe pensare che quelli artificiali risolvano il problema, ma purtroppo la loro filiera produttiva inquina 4 volte di più e sono molto difficili da smaltire, insomma non proprio la soluzione migliore. Quello proposto qui è un albero alternativo, lontano dal classico abete che però può essere riutilizzato all’infinito, è senza plastica e interamente compostabile. Inoltre può essere personalizzato attraverso materiali e colori rispecchiando al massimo il vostro stile, sia esso minimal, rustico o punk rock! Per prepararlo vi serviranno per prima cosa sette o più listelli tondi di legno (o rami caduti raccolti nel bosco) dal diametro di circa 2cm e dalla rispettiva lunghezza di 10cm, 15cm, 25cm, 35cm, 45cm, 55cm, 65cm, e così via. Disponeteli per terra creando la forma di una piramide, poi prendete un lungo pezzo di spago naturale e annodateli insieme lungo i bordi, sia a destra che a sinistra, alla distanza che preferite. Per renderlo più stabile e resistente potete aiutarvi anche con della colla a caldo. Adesso non vi rimane che appenderlo e addobbarlo con palle e lucine come se fosse un normalissimo albero, vedrete che l’effetto finale vi lascerà senza parole, così come la soddisfazione di averlo costruito voi e di aver fatto del bene al pianeta!.
Advertisement
IL MIGNOLO VERDE: sperimentazioni aromatiche
illustrazione e testo di Walter Tripi
Ce lo siamo detti un milione di volte: il fatto che – ahinoi - si sia costretti a vivere molto di più la nostra casa, può essere l'occasione quantomeno per scoprire alcuni piccoli piaceri. Tra questi, sicuramente la cucina, il fai da te, magari addirittura il pollice verde. Sapete cosa? Proviamo a immaginare un'attività che, in qualche misura, metta insieme tutte le altre. Parliamo delle erbe aromatiche e di come curarle in casa propria: sperimentarsi giardinieri, tenersi allenati a montare e smontare fioriere e poi godersi i profumati risultati nei propri manicaretti. Consideriamo innanzitutto che sono decisamente democratiche: possono essere coltivate anche nel più piccolo dei monolocali. Poi, qualche piccola nota utile: innanzitutto, è molto più semplice trapiantare che non seminare da zero, oltre a lasciarci la soddisfazione del risultato in tempi molto più stretti. Nel vaso, è utile inserire un pezzo di coccio per coprire il foro senza otturarlo. Utile aggiungere sabbia e argilla espansa, in modo da evitare ristagni idrici. Annaffiare usando acqua tiepida e non inondare la vegetazione. Informarsi bene sulle concimazioni: la maggior parte delle aromatiche si accontentano di terreni non troppo fertili. In inverno, proteggiamole, magari portandole all'interno senza far mancare loro la luce. Il momento di coglierle è in assenza di pioggia, o almeno dopo un paio di giorni dall'ultima acquata: scateneranno al meglio le proprie essenze. Molto importante è preoccuparsi di togliere di tanto in tanto le cime. Ok, lo ammettiamo. Non proprio tutte queste indicazioni sono perfettamente precise, e senz'altro non sono sufficienti. Però non vogliamo rovinarvi il gusto, il morbido piacere di veder crescere le vostre piccoline, di imparare foglia dopo foglia tutti i trucchetti necessari. Speriamo solo di avervi messo un po' di voglia di provarci: in cambio, verremmo volentieri a cena da voi ad assaggiare il risultato. Attendiamo l'invito, quando si potrà di nuovo.