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Auguri per un 2020 di lotta Aldo AVALLONE
Politica
Auguri per un 2020 di lotta
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Aldo AVALLONE
Per l’anno che verrà, tradizionalmente si augura la serenità, la felicità e la pace nel mondo. Programma ambizioso, verrebbe da dire. Ebbene, io andrò contro corrente. Per il 2020 auguro a tutti un anno di lotta. Di quella dura e senza prigionieri, di quella che costa fatica e sudore, che crea ansia e apprensione. Una guerra di lunga durata affinché tutti gli uomini di buona volontà si battano, e vincano, per la giustizia, la libertà e il socialismo. In quest’ultimo mese e mezzo, milioni di cittadini, giovani e meno giovani, sono ritornati nelle piazze per riaffermare i valori della Costituzione, tra i quali spicca l’antifascismo. Nel magma indistinto della comunicazione dei tempi recenti, sembrava quasi che fosse un valore obsoleto, che chi o- sasse riaffermarlo fosse considerato fuori dal tempo, che chi provasse a praticarlo si mettesse automaticamente in una sorta di limbo antistorico. Il fascismo non è morto, come qualcuno vuol far credere. Anzi, è più forte e vivo che mai. Proprio
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perché si è abbassata la guardia. Si commemora Mussolini a Predappio e nelle manifestazioni della destra c’è chi saluta a braccio teso. Si praticano gesti di intolleranza e di razzismo. Ci si oppone anche violentemente a ogni manifestazione di accoglienza. Si è arrivati a criticare una mamma non italiana che piange troppo intensamente la sua bambina morta. Non si tratta di atti senza valore. Si asserisce un diritto a mostrare simboli e rituali fascisti che la nostra Costituzione non prevede. Ebbene, siamo con il fiato sul collo a chi per dovere istituzionale deve vigilare sull’applicazione delle leggi: sui corpi di polizia, sull’autorità giudiziaria, sulle forze politiche affinché questo rigurgito di totalitarismo sia fermato al più presto. Continuiamo, anche il prossimo anno, a riempire le piazze, perché le piazze sono partecipazione, perché la democrazia trova il suo momento elettivo nelle urne ma si regge facendo sentire la presenza fisica, attraverso il confronto reale con uomini e donne in carne e ossa che si mettono in gioco in prima persona e che dimenticano, almeno per un po’, il mondo virtuale degli schermi e delle tastiere. Le piazze sono energia popolare che si traduce in progetto politico. Il mio augurio è che il 2020 sia l’anno della ripresa degli ideali di eguaglianza e di giustizia sociale, in disuso ormai da troppo tempo nella nostra Italia. E che si torni a lottare con fermezza, in ogni luogo del Paese, per riaffermarli contro ogni tentativo di restaurazione.
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