3 minute read

Storia di un matrimonio contra

Politica

Storia di un matrimonio contrastato

Advertisement

Aldo AVALLONE

Questa storia è accaduta a Napoli, terza città d’Italia per numero di abitanti ma ancora periferia della nazione. Mi si potrebbe obiettare che non ha alcun interesse generale ma narra di un accordo politico che potrebbe rappresentare il germoglio di una pianta da coltivare in tutto il resto del Paese. La storia comincia con un sindaco, Luigi De Magistris, ex magistrato d’assalto, che è al governo della città da ben nove anni con una maggioranza composta da u- na sua lista “Dema” e tante altre sigle che lo hanno appoggiato richiamandosi a valori e ideali certamente di sinistra. Il Partito Democratico, in consiglio comunale è all’opposizione. Da cittadino napoletano posso affermare con estrema sincerità che

3

l’esperienza amministrativa di De Magistris è stata del tutto negativa. La città, pur beneficiando di un incredibile boom turistico, è totalmente priva di servizi. Cura delle strade, gestione del verde pubblico, raccolta dei rifiuti e, soprattutto, trasporto pubblico sono allo sbando. Il sindaco in questi lunghi anni piuttosto che occuparsi dei problemi della città ha inseguito un “populismo di sinistra” che lo ha completamente isolato dal contesto politico locale e nazionale. Ha litigato con Renzi, quando questi era presidente del Consiglio dei ministri, ha litigato con il presidente della Regione a guida Pd, De Luca, isolando, di fatto, l’Amministrazione comunale, impedendo una corretta collaborazione istituzionale che avrebbe avvantaggiato la città. In questo contesto accade che un collegio senatoriale, che rappresenta circa il 70% del corpo elettorale napoletano, viene a liberarsi per la prematura scomparsa dell’eletto cinque stelle. Pertanto occorrono elezioni suppletive. Mentre nei vari partiti si preparano le grandi manovre, grazie anche al coraggio del giovane neo segretario cittadino del Pd, Marco Sarracino, si giunge a un accordo su un nome della società civile che si presenterà con una lista propria. Il candidato unitario del Partito Democratico, di Leu e del sindaco De Magistris è Sandro Ruotolo. Un giornalista da sempre impegnato nella lotta contro la criminalità organizzata, tanto da essere costretto a vivere sotto scorta. Antifascista, antirazzista, un vero compagno. Anche il movimento delle Sardine napoletane si schiera a fianco del giornalista. A questo punto, per non rimanere totalmente isolata, perfino Italia Viva converge sul nome di Ruotolo. Ci si aspetterebbe, nel mondo variegato della sinistra napoletana, un appoggio incondizionato a una candidatura forte come quella di Ruotolo, valutando, soprattutto, che al Senato l’esecutivo non ha una maggioranza ampia e consegnare il seggio alla destra nuocerebbe alla tenuta del governo. Invece cominciano i distinguo e i

4

mal di pancia perché “i partiti tradizionali della sinistra non avrebbero mai dovuto fare un accordo con De Magistris”. Addirittura due intellettuali napoletani lanciano un appello contro Ruotolo; un appello che raccoglie circa quattrocento firme. Peccato che tra i firmatari figurino elementi dichiaratamente di destra che, ovviamente, non si sono fatti pregare per inquinare le acque di questo percorso unitario. De Magistris non è stato un buon sindaco ma è stato scelto, per due volte, dalla maggioranza dei cittadini napoletani e il suo operato sarà giudicato tra un anno quando si dovrà rivotare per il Comune. Detto questo, il suo elettorato è certamente di sinistra per cui un accordo sulle elezioni suppletive per un importante seggio senatoriale, a mio avviso, è da considerarsi positivo. Come è positiva la convergenza totale di forze diverse quali Pd, Leu e Italia Viva che, per una volta, hanno messo da parte le polemiche e hanno trovato il coraggio di correre insieme per fermare la destra. È auspicabile che anche parte dell’elettorato cinque stelle possa convergere su un candidato importante quale è Sandro Ruotolo.

A Napoli si voterà il 23 febbraio prossimo. Solo allora si potrà conoscere l’esito di questo esperimento costruito per battere la destra. Se, com’è augurabile, Sandro Ruotolo sarà eletto senatore, il processo unitario a sinistra potrà accelerare il suo percorso che avrà come prossima tappa le regionali, per le quali si voterà a fine primavera. Anche allora sarà importante non consegnare la Campania alla destra; si potrà discutere sul nome del candidato presidente ma, alla fine, tutte le forze che si richiamano ai valori progressisti dovranno presentarsi unite alla competizione elettorale. Non disdegnando, se sarà possibile, il dialogo anche con il Movimento cinque stelle.

5

This article is from: