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Un fumetto internazionale: “I gatti del Louvre” di Taiyo Matsumoto

Cultura

Un fumetto internazionale: “I gatti del Louvre” di Taiyo Matsumoto

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Anita NAPOLITANO

Arriva anche in Italia il manga di Taiyo Matsumoto, “I gatti del Louvre”: il primo volume della serie è in libreria dal 12 febbraio scorso, dopo capolavori come TeK- Kon Kinkreet e GoGo Monster. Il fumetto giapponese, il manga, ha una struttura del tutto particolare: si legge al contrario rispetto al fumetto occidentale e cioè partendo dall’ultima pagina e con rilegatura a destra, con le vignette che si leggono da

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destra verso sinistra e comunque dall’alto verso il basso. Nel manga, i dialoghi sono presenti e la tendenza è di illustrare e non “spiegare”, ma nel caso dei “I gatti del Louvre” si giunge al perfetto connubio tra manga e fumetto occidentale: infatti la rilegatura è quella tipica giapponese, i disegni però sono a colori e raffigurano esattamente il museo parigino e i dipinti e il riferimento a dipinti importanti rende la lettura particolarmente interessante. Dunque, un fumetto internazionale

Sfogliando le pagine del fumetto nel verso opposto, per noi occidentali, si respira un’atmosfera elegante, delicata, che ci riporta immediatamente a Parigi; i personaggi sono anime vive, sia gli umani e sia soprattutto i gatti che abitano il museo da sempre, da quando lo chiamavano castello. Di giorno si defilano e restano appartati nella soffitta del Louvre e di notte popolano le sale e vivono di storie diverse, attraverso una comunicazione particolare, quella che avviene attraverso i dipinti.

«Hai mai sentito le voci dei dipinti?» chiede un personaggio a un altro. Ed è in questa domanda un po’ strana il messaggio che arriva al lettore che è posto di fronte a una maniera totalmente nuova di interpretare i quadri.

I dipinti che non invecchiano mai parlano e diventano un mezzo per raccontare storie che potrebbero continuare in un viaggio infinito.

In questo splendido fumetto c’è posto per tutti: si passa da una vignetta all’altra in modo lieve, da una situazione che ha per protagonisti umani, i custodi del museo, i turisti che arrivano da tutto il mondo per visitare il museo per poi arrivare ai gatti, inquilini del Louvre. E c’è persino un simpatico ragnetto con un gigantesco paio di occhiali da sole.

Il messaggio di Matsumoto che diventa manifesto di vita e che è presente anche

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negli altri suoi fumetti è che “ si deve tirar avanti”, intendendo che, nonostante tutto, la vita continua, tra uno strano senso di malinconia che pervade la storia e improvvisi lampi di speranza...

Intanto di giorno i gatti ascoltano le storie degli umani, rimanendo nascosti e di notte come guardiani vivono il museo respirandone l’atmosfera magica, mentre il lettore rimane deliziosamente sospeso tra realtà e fantasia, ascoltando i dialoghi dei personaggi che caricano di un valore in più le vignette, visto che di norma nei manga i dialoghi quasi non esistono e qui invece il dialogo ci racconta la storia insieme alle immagini con un linguaggio che si accorda perfettamente con l’atmosfera visiva.

Lo stile con cui Taiyo Matsumoto alterna storie umane e feline è seducente, anche l’elemento surreale non è utilizzato in maniera pretestuosa per arricchire una storia, altrimenti povera di contenuti. Anzi, aiuta il lettore ad appassionarsi al racconto tanto che quando all’ultima pagina si legge: “continua…”si è curiosi di sapere come seguirà la storia e infatti lo sapremo dal 4 marzo prossimo, con l’arrivo in libreria del secondo volume.

Miaoooo…

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