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La pagella della crisi

Politica

La pagella della crisi

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di Aldo AVALLONE

La partita che si è giocata in questi giorni per il Paese è importante come una finaledi Champions. Proviamo scherzosamente a dare i voti ai partecipanti come fosserogiocatori delle squadre impegnate nella competizione.

Attaccante: Salvini Sceso in campo gasatissimo e determinato a tutto pur di arrivare alla vittoria, proprio quando la partita sembrava mettersi al meglio per la propria squadra, inopinatamente è andato in confusione commettendo un errore dopo l’altro. Assolutamente incapace di attuare una strategia efficace, sopravvalutandosi ha sbagliato tutti i tempi degli interventi mettendo, di conseguenza, in difficoltà tutta la squadra. Da oggi è sul mercato, anche a prezzo da saldi, ma difficilmente troverà acquirenti. Voto: 2.

Difensore esterno: Meloni Mai nel vivo dell’azione, è sempre stata sulla fascia destra percorrendola tutta senza però mai essere servita dai compagni di squadra. Più volte ha urlato, anche sguaiatamente, senza però ricevere alcuna attenzione. Faceva quasi pena vederla correre, sudare, agitare le braccia invocando il pallone senza però mai ricevere un passaggio. Destinata in futuro alla panchina, probabilmente a lungo. Voto: 4.

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Centrocampista centrale: Berlusconi Anche se un po’ avanti negli anni e malmesso per i diversi infortuni che ne hanno caratterizzato la carriera, ha tenuto il campo abbastanza bene. Più propenso alla fase difensiva che a quella offensiva ha retto bene all’urto proveniente dalla fascia destra più estrema. A volte fuori dal gioco ma sempre lucido quando è stato chiamato in azione, ha dettato i tempi giusti al reparto che dirige ancora con mestiere. Nell’ambiente si dice che la sua longevità sia dovuta al fatto che ha finalmente cominciato a fare vita da atleta andando a dormire presto la sera. Voto: 5.

Regista: Renzi Dato prematuramente per finito, proprio quando sembrava in procinto di essere ceduto a una squadra di rango inferiore, ha trovato inaspettatamente il guizzo vincente. Modificando radicalmente la sua posizione in campo ha deciso di giocare la palla con lanci lunghi invece di fare melina. Una sua apertura improvvisa in zona centrale, pur scavalcando i suoi colleghi di reparto, ha permesso di costruire l’azione decisiva per il risultato della partita. Restano dei dubbi sulla sua tenuta alla distanza ma per il momento uno dei migliori in campo. Voto 7

Centrocampista di sinistra: Bersani Da lungo tempo scivolato in panchina, ha ritrovato spazio in campo grazie al ribaltamento di fronte operato dal regista. Un po’ lento nei movimenti e alquanto macchinoso nel far ripartire l’azione, con la palla tra i piedi è sempre una sicurezza. Certo, ogni tanto commette qualche errore di misura ma in una compagine dove il tasso tecnico non è elevatissimo, la sua esperienza e la sua sapienza tattica emergono comunque. Nonostante non sia proprio un esordiente conserva un grande entusiasmo che sa trasmettere egregiamente ai compagni di squadra. Voto: 7.

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Portiere: Conte Ha sempre giocato nelle serie minori e si è ritrovato catapultato in prima squadra per mancanza di alternative di valore. Ha iniziato con comprensibile timore commettendo anche diversi errori ma è uscito fuori alla distanza. Decisiva la parata su un tiro tagliente e pericoloso dell’attaccante Salvini con la quale ha evitato un gol già fatto. L’esperienza maturata gli sarà utile per il prosieguo della carriera. Voto: 6.

Difensore: Di Maio La precedente frequentazione degli stadi di calcio gli è stata almeno utile per non farsi trovare totalmente impreparato quando, quasi senza sapere come, si è ritrovato in campo. Elegante nei movimenti non ha mai fatto un gesto fuori posto, mai un intervento deciso, mai un contrasto efficace nei confronti dell’avversario che, spesso, ha potuto agire senza nessun ostacolo. Impalpabile, non ha mai fatta sentire la sua presenza in campo. Meriterebbe l’esclusione ma probabilmente conserverà il suo posto in squadra. Voto: 4.

Allenatore: Zingaretti Ha preso le redini della squadra da poco più di un anno e spesso si è ritrovato gran parte dello spogliatoio contro. Eppure nel momento più difficile della partita è riuscito a tenere le redini in mano dando un gioco efficace, seppure non spettacolare, alla squadra. Nel prosieguo del campionato avrà il difficile compito di fronteggiare gli avversari e tenere unita la propria squadra. Voto: 6.

Arbitro: Sergio Mattarella

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Nonostante non corra ormai più tanto, vista l’età, è stato sempre vicino all’azione. Ha tenuto in mano la partita anche nei momenti più difficili amministrando molto bene l’uso dei cartellini gialli. Non ha avuto bisogno di usare il rosso in quanto l’unico meritevole di espulsione si è messo fuori dalla partita da solo. Ottimo nella gestione del cronometro non consentendo ad alcuno dei partecipanti di fare melina e di perdere tempo inutilmente. Voto: 8.

(Questa nota è stata redatta il 27 agosto alle ore 12)

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