Luxury Prêt à Porter Magazine - numero dieci

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Editoriale

Benvenuti a bordo del numero dieci di LuxuryPrèt à Porter Magazine, una tappa significativa che celebra non solo un traguardo editoriale, ma anche il viaggio emozionante che ci ha condotti qui, attraverso storie straordinarie, destinazioni mozzafiato e persone uniche. Questo numero è un omaggio al lusso in tutte le sue sfumature: accessibile, ricercato e, soprattutto, narrativo.

Dalle Maldive alle Dolomiti, passando per l’energia creativa di Amsterdam Noord, abbiamo selezionato esperienze che vanno ben oltre il semplice atto del viaggio per trasformarsi in immersioni profonde nel cuore di culture, paesaggi e stili di vita. Le pagine dedicate al Constance Halaveli e al Constance Moofushi vi trasporteranno in un paradiso dove la sostenibilità si sposa con il lusso autentico, regalando emozioni uniche. E come non lasciarsi incantare dalla straordinaria Utopia of the Seas, l'ultima meraviglia della Royal Caribbean, che ridefinisce il concetto di crociera, trasformandola in un’esperienza totale di lifestyle.

Questo numero celebra anche il potere trasformativo dell’arte e della moda, elementi che definiscono chi siamo e dove vogliamo andare. La storia di Gloria Contrafatto è un racconto di determinazione e creatività: una stilista che ha saputo trasformare un sogno sartoriale in una realtà capace di celebrare ogni sfumatura dell’identità femminile. E non potevamo non dedicarci a Banksy, l’artista senza volto che continua a provocare, emozionare e far riflettere con opere che sono molto più di semplici graffiti: sono specchi delle contraddizioni del nostro tempo.

Il futuro del lusso non è solo glamour, ma si intreccia con temi di sostenibilità, innovazione e responsabilità. Abbiamo scelto di raccontare storie che incarnano questa visione, come il Quellenhof See Lodge, dove il design alpino e tropicale si fondono in armonia perfetta, o la rinascita di Gela attraverso l’arte urbana di Roberto Collodoro, un esempio di come la creatività possa rigenerare intere comunità. Ogni pagina di questo numero è un invito a esplorare nuove dimensioni di eleganza, modernità e consapevolezza.

Il nostro desiderio è ispirarvi e accompagnarvi alla scoperta di luoghi, collezioni e visioni che possano arricchire la vostra idea di bellezza e autenticità. Questo numero dieci non è solo un punto di arrivo, ma un trampolino verso nuove storie, destinazioni e idee che non vediamo l’ora di condividere con voi. Grazie per essere parte della nostra comunità.

Che questo viaggio tra le nostre pagine sia per voi una fonte di ispirazione e meraviglia.

Filippo Piervittori

Contenuti

Sette Maldive

Dodici

Constace Halaveli

Diciotto

Constance Moonfushi

Venticinque

Gloria Contrafatto

Trentanove Banksy

Quarantotto

Amsterdam Noord

Cinquantaquattro

Roberto Collodoro

Cinquantotto

Utopia Of The Seas

Sessantotto

Post Hotel

Settantaquattro

Quellenhof See Lodge

Ottantadue

Pineta Nature Resort

Novanta

Gin Valle

Novantadue

Hotel Miramare The Palace Sanremo

Novantasei

Laqua Vineyard

Centodue

Salvatore Cenaro

Centododici

Lombardia Style

Centosedici

Castello di Fonterutoli

Centoventidue

Londra Palace Venezia

MASTHEAD

Publisher & Editor-in-chief

Filippo Piervittori

Design & Art Direction

Andrea Castelnuovo

Editorial Team

Isabella Figliolino

Beatrice Anfossi

Franca D. Scotti

Riccardo Vindigni

Arianna Severino

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Crediti copertina: Elisa Rapisarda IG @elisarapisardastudio

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MALDIVE

Vivere un sogno a occhi aperti

Raccontare le Maldive, senza suonare retorici o banali, non è facile. Tutti abbiamo una fotografia in testa di quel luogo che un po’ assomiglia al paradiso terrestre: mare cristallino, sabbia bianca, l’ombra delle palme, il reef lambito dall’oceano. È tutto vero, forse anche di più. Quello che però nessuna cartolina può trasmettere, quello che più ti ruba il cuore, è l’affetto della gente, sono i profumi inaspettati e avvolgenti, la vita sottomarina che ti abbraccia in una danza silenziosa, il rumore ritmico delle onde che si infrangono sulle palafitte in legno, il silenzio.

Lo abbiamo toccato con mano, ne siamo rimasti stregati, in un viaggio che da semplice realtà si è piano piano trasformato in un sogno a occhi aperti. Dove? Nei due resort firmati Constance nel cuore delle Maldive: due modi diversi e complementari di offrire un soggiorno di lusso, quel lusso à porter di cui ci siamo fatti portavoce in questi anni. Che significa servizi di altissima qualità, esperienze uniche, sensazioni impareggiabili. Da un lato, c’è Constance Halaveli, nell’atollo Ari Nord, un angolo di paradiso perfetto per una vacanza romantica o di famiglia, considerata la presenza del kids club. Dall’altro, Constance Moofushi, nell’atollo Ari Sud, affacciato sull’Oceano, dove vivere un’esperienza immersiva in cui è impossibile annoiarsi. Il tutto, rigorosamente a piedi nudi.

A unire i due resort, la filosofia firmata Constance: true by nature. Un approccio che unisce l’attenzione alla sostenibilità a una cura del cliente non solo puntuale, ma genuina. Così Constance riesce nell’impresa non scontata del rendere ricchi di umanità due luoghi che la natura ha reso quasi irreali, per quanto meravigliosi. Nessun effetto cartolina, nessuna sensazione di turismo mainstream: nei resort Constance ci si sente semplicemente a casa. E non stupisce infatti che più del 30% della clientela sia costituito dai cosiddetti repeater, ovvero coloro che continuano a tornare in vacanza nello stesso resort, legati da un invisibile filo di affetto, stupore e nostalgia. Ogni sorriso ricevuto da un membro dello staff dei due resort ti rimane impigliato sul cuore.

Dai general manager, chesi fanno carico della gestione soprattutto logistica dell’isola (che non è uno scherzo!), ai sommelier che con passione si prendono cura dei clienti attingendo da una cantina ben fornita e ricercata, con vini d’eccellenza provenienti da tutto il mondo. E poi ci sono i moltissimi maldiviani che ti accolgono nei ristoranti, che ti guidano nelle escursioni, che si assicurano che la tua stanza sia sempre perfetta. Persone che si muovono silenziose ed efficienti tra le strutture dei resort, sempre pronte a regalarti un sorriso. Ripensare all’empatia respirata sulle due isole è quasi commovente, ed è la cosa che più ci ha colpito di quei luoghi quasi magici, circondati da una vera e propria aura di serenità.

CONSTANCE HALAVELI

Un’oasi di pace e relax

Immerso nel cuore dell’atollo Ari nord, ad attenderci dopo un breve viaggio in idrovolante da Malé, il Constance Halaveli Resort sembra uscito da un film: questo paradiso tropicale è circondato da acque cristalline e spiagge di sabbia immacolata, immerso in una rigogliosa vegetazione. È il luogo ideale per chi cerca una fuga romantica, una vacanza in famiglia o semplicemente un’opportunità per rilassarsi e rigenerarsi in un ambiente da sogno. Il resort offre una varietà di alloggi di lusso, tra cui ville sull’acqua, ville sulla spiaggia e ville familiari. Senza dubbio, le water villa meritano una menzione speciale per la vista mozzafiato e la privacy che regalano, con la loro terrazza privata e piscina a sfioro direttamente sull’oceano.

E che dire dell’esperienza culinaria memorabile sia per la qualità gastronomica che per la bellezza delle location. Una selezione di ricercati ristoranti e bar offre piatti internazionali e locali. Il ristorante ,infatti, “Jahaz” serve una colazione a buffet, pranzi e cene à la carte, mentre “Meeru” è specializzato in frutti di mare freschi, con pesce locale e carne cotti sulla griglia . La vera chicca è però il ristorante “Jing“, che propone piatti fusion asiatici con vista sull’oceano.

HALAVELI COSTANCE

La luce blu che circonda la palafitta che ospita il locale attira infatti ogni sera pesci e squaletti, così che vi sembrerà di cenare all’interno di un acquario senza barriere. Non da meno la qualità del vino, selezionato e suggerito con grandissima cura dal preparato team di sommelier di Constance: la ricchezza e varietà della cantina del resort sottolinea quanto l’offerta enogastronomica sia uno dei punti di forza del gruppo, attento a soddisfare ogni esigenza dei propri clienti. Ed ecco quindi vini provenienti da tutto il mondo, dal Piemonte al Sudafrica passando per la Francia: un lusso per nulla scontato, soprattutto se si considerano le difficoltà logistiche di approvvigionamento di questi resort unici nel loro genere.

A completare l’offerta esclusiva di Constance Halaveli – oltre ovviamente a un servizio impeccabile sotto ogni aspetto – una Spa da sogno, affacciata sull’oceano. Sia i trattamenti, eseguiti in maniera eccellente, sia la location la inseriscono di diritto tra le tre migliori Spa che abbiamo mai provato (e dobbiamo ammettere che non sono poche). Basti considerare la geniale e suggestiva idea di realizzare un oblò al di sotto del lettino per i massaggi, attraverso il quale poter osservare l’oceano sottostante e i suoi curiosi abitanti. In questo perfetto connubio tra lusso, comfort e bellezza naturale – che si tratti di una luna di miele, di una vacanza in famiglia o di una fuga rilassante di coppia –  il Constance Halaveli è il luogo ideale per scoprire la magia delle Maldive.

HALAVELI COSTANCE

CONSTANCE MOOFUSHI

Lusso in formato all-inclusive

No news, no shoes: questo il motto del secondo angolo di paradiso firmato Constance alle Maldive. Il Constance Moofushi, nell’atollo Ari Sud, è un luogo in cui dimenticarsi della realtà, rigorosamente a piedi nudi. Il suo punto di forza? Combinare il lusso raffinato con un’atmosfera rilassata e informale, offrendo un’esperienza unica ai suoi ospiti. Con spiagge di sabbia bianca incontaminate, acque turchesi e una straordinaria barriera corallina, il Constance Moofushi è la destinazione ideale per chi desidera vivere una vacanza indimenticabile. E così è stato anche per noi, che infatti ancora facciamo fatica a togliercelo dalla testa.

Il Constance Moofushi, in particolare, è famoso per il suo pacchetto all-inclusive, che permette agli ospiti di godere di una vasta gamma di servizi e attività. Questo include pasti gourmet, bevande premium, immersioni illimitate e sport acquatici, offrendo un’eccezionale rapporto qualità-prezzo per una vacanza di lusso. A partire dalle diverse opzioni di alloggio, tra cui ville sull’acqua e ville sulla spiaggia, tutte progettate con un’eleganza dalle vibes tropicali e dotate di ogni comfort. Da sogno, anche qui, le water villa, con terrazza privata, vista sull’oceano e accesso diretto alla laguna.

La gastronomia al Constance Moofushi, poi, è eccezionale – quasi quanto lo è il servizio. Il ristorante “Manta” offre buffet internazionali con piatti preparati al momento e serate tematiche, mentre il ristorante alla carta “Alizée“, direttamente sulla spiaggia, propone piatti a base di pesce fresco e specialità alla griglia. Entrambi, ognuno a modo suo, sapranno regalarvi un’esperienza culinaria da sogno, accompagnata dalla ricercata selezione di vini tra i quali i sommelier di Constance saranno felici di guidarvi, sempre con il sorriso. Se invece voleste godervi un light lunch tra un bagno di sole e l’altro, ci penserà il “Totem Bar“, con i suoi piatti freschi e sfiziosi.

Passando dall’accoglienza alla gastronomia si arriva però a quello che è il vero tesoro delle Maldive e di questo resort: il mondo sottomarino. Situato vicino a uno dei migliori siti di immersione delle Maldive, il Constance Moofushi offre immersioni guidate e snorkeling direttamente dalla spiaggia. La ricca biodiversità marina permette agli ospiti di esplorare barriere coralline, avvistare tartarughe marine, mante e una varietà di pesci tropicali dai mille colori. Un’esperienza in grado davvero di togliere il fiato per la bellezza dello scenario in cui ci si trova immersi, di cui ci si sente parte integrante. Anche solo per questo, le Maldive valgono il viaggio.

GLORIA CONTRAFATTO

Quando il lusso sartoriale incontra l’identità

Gloria Contrafatto, giovane stilista siciliana e fondatrice del brand Glorià, incarna l'essenza della moda italiana contemporanea. La sua passione per l'abbigliamento nasce fin dall'infanzia, quando, nella sua Gela, trasformava tessuti di fortuna in creazioni immaginarie, sfilando nel corridoio di casa come una top model.

Nonostante un iniziale percorso in medicina veterinaria a Parma, Gloria ha seguito il richiamo della moda, trasferendosi a Milano per inseguire il suo sogno. Qui ha affinato le sue competenze lavorando in una startup innovativa nel settore del noleggio di abiti, esperienza che le ha permesso di comprendere a fondo le dinamiche del fashion system. La svolta è arrivata nel 2019, quando una sua creazione ha sfilato sul prestigioso Red Carpet di Venezia, segnando l'inizio ufficiale del marchio Glorià. Oggi, il brand si distingue per lussuosi abiti Made in Italy, caratterizzati da un tocco scintillante e frizzante, pensati per interpretare il carisma di ogni donna: elegante, raffinata, sensuale, giocosa e ironica. Gloria vede la moda come un mezzo attraverso cui le donne possono giocare, divertirsi ed esprimere la propria essenza, senza mai diventare schiave delle tendenze. La sua filosofia si riflette in ogni creazione, offrendo un lusso accessibile a tutte coloro che condividono la sua visione. Con uno sguardo rivolto al futuro, Gloria continua a innovare mantenendo salde le radici nella tradizione sartoriale italiana e nella sua amata Sicilia, creando abiti che celebrano la bellezza e la versatilità di ogni donna.

UN LEGAME FAMILIARE E LE ORIGINI IN SICILIA

Il legame con la sartoria e la moda è anche un’eredità familiare. "Vengo da una famiglia dove il senso della tradizione sartoriale è molto forte", racconta Gloria con uno sguardo nostalgico. Crescendo in un piccola città della Sicilia, Gela, il sogno della moda è passato in secondo piano per un periodo. Il contesto in cui viveva l’aveva spinta a ridimensionare le ambizioni e, su consiglio dei genitori, aveva scelto una strada più sicura, iniziando a studiare medicina veterinaria a Parma. Tuttavia, quella scelta non rispecchiava ciò che desiderava davvero, portandola a sentirsi insoddisfatta e infelice."A un certo punto, ho deciso di fare un cambio radicale e trasferirmi a Milano", spiega. "Ho iniziato da zero, lavorando come commessa alla Rinascente, mentre cercavo di capire come sostenere i miei sogni. Lasciare l'università e trasferirmi in una città grande e lontana dagli affetti è stato spaventoso, ma avevo dei sogni da inseguire, anche se non sapevo ancora come realizzarli".

CREDIT: ELISA RAPISARDA IG:@elisarapisardastudio

IL PERCORSO PROFESSIONALE E L’ESPERIENZA IN UNA STARTUP

Nonostante l’incertezza iniziale, Gloria ha continuato a esplorare opportunità nel mondo della moda. Dopo l’esperienza alla Rinascente, ha scoperto una startup che introduceva in Italia un modello innovativo di noleggio di vestiti, ispirato a quello americano. Si è subito appassionata al progetto e, grazie alla sua determinazione, in un anno e mezzo è diventata socia dell'azienda."Volevo imparare da un’azienda più piccola, dove potevo essere coinvolta a 360 gradi", racconta. "È stato lì che ho capito il valore di un ambiente lavorativo flessibile e innovativo, soprattutto in un progetto tutto al femminile e sostenibile. Questo mi ha dato la forza di sognare ancora più in grande".

LA NASCITA DEL BRAND GLORIÀ

L’idea di creare qualcosa di proprio è nata durante un’estate libera, tornando in Sicilia. "Ho proposto a mia madre, che aveva studiato sartoria, di disegnare qualche modello insieme. Abbiamo iniziato a creare alcuni pezzi, cercando tessuti e sviluppando un’idea su come valorizzare il corpo delle donne. Da lì, è nata la mia prima collezione". Per Gloria, la moda non riguarda solo il seguire le tendenze, ma è l’espressione della propria personalità. "Vedo la moda come un mezzo per divertirsi e sentirsi bene con se stessi. Mi piace pensare ai miei abiti in funzione di diverse fisicità. Per me, un capo deve adattarsi al corpo di chi lo indossa, esaltandone i punti di forza e facendo sentire la persona a suo agio". Il marchio Glorià mette al centro le esigenze della cliente, grazie alla sartorialità e a una consulenza personalizzata. "La mia forza è sempre stata la consulenza. Spesso le clienti rimangono sorprese da quanto bene si sentano indossando abiti e colori che non avrebbero mai considerato prima. Questo è quello che mi rende più felice: aiutare le persone a scoprire la propria bellezza".

“La donna che sceglie Glorià è amante del glamour e dei dettagli scintillanti, ma con uno stile che rimane semplice e su misura per lei. È una persona che, prima di tutto, cerca di piacere a se stessa, consapevole della propria bellezza e sicurezza in ogni capo che indossa”.

Queste donne, di età compresa tra i 20 e i 55 anni, amano l'idea di vestire con eleganza, ma sempre con un tocco personale. Non vogliono passare inosservate e spesso giocano con abbinamenti inaspettati, come un vestito elegante accostato a un paio di anfibi o tacchi, a seconda dell'umore e dell'occasione.

La versatilità è un concetto centrale nel suo marchio. "Quando ho creato gli abiti, l'idea era di rappresentare una donna che può essere tutto. Ho sempre sentito di non avere uno stile preciso e non credo che sia giusto costringere qualcuno a identificarsi in una sola estetica. La personalità di ognuno di noi è così vasta che non può essere ridotta a un solo stile".

Gloria spiega come la sua collezione varia dalla camicia più classica a un abito in glitter scintillante. "Non riesco a identificare la mia essenza in un unico stile. Ogni giorno, io stessa sono una Gloria diversa. Oggi potrei voler indossare una giacca nera, domani una fucsia. Questa idea di versatilità è fondamentale per me".

Anche la gender fluidity gioca un ruolo importante nel suo lavoro. "Faccio abiti su misura anche sul taglio maschile. Mi piace questo gioco con il genere. La moda deve essere un'espressione libera di chi siamo, senza confini”.

La sua filosofia si riflette non solo nei suoi abiti ma anche nella sua vita quotidiana. "Quando ho un fidanzato, mi piace coordinarmi con i suoi vestiti. Non vedo una distinzione tra elegante e sportivo. Possiamo essere tutto, ma con delle regole: bisogna sapere abbinare, sentirsi bene e, soprattutto, sentirsi a proprio agio".

LA DONNA GLORIÀ

IL PROCESSO CREATIVO

Quando crea, Gloria non si limita a seguire ispirazioni specifiche, ma si lascia guidare dalla ricerca di qualcosa che possa avere un carattere distintivo. "La mia missione è creare capi che piacciano a chi li indossa, che abbiano una personalità e che si adattino al corpo e all'anima di ogni donna".

Con un sorriso genuino, aggiunge: "È come se ogni abito fosse un'estensione della mia essenza. Volete indossare un pezzo di me? Allora ecco ciò che faccio: abiti che riflettono la bellezza e la versatilità di ogni donna".

Gloria Contrafatto racconta con passione del lavoro dietro le quinte dei suoi abiti, sottolineando quanto ogni dettaglio sia studiato e pensato. "Quando presento i miei prototipi, non si tratta solo di due abitini: c'è un intero processo di progettazione dietro. Ad esempio, lo scollo è pensato per adattarsi sia a chi ha poco seno, sia a chi deve indossare un reggiseno. Ho progettato dei tagli sotto il seno per valorizzare il punto vita e dare un minimo di sostegno, permettendo anche di indossarlo senza reggiseno".La designer riflette anche sul comfort. "Le donne vogliono sentirsi a loro agio. Non vogliono preoccuparsi di come appare la pancia mentre mangiano. Perciò, la morbidezza del tessuto e il design non stringente sono fondamentali. Questo modello, ad esempio, va bene per una donna che porta una taglia 38 fino a una 46, perché l’ho pensato per essere versatile. Ho realizzato la produzione in due lunghezze diverse, così può essere indossato da una ragazza di 25 anni per un cocktail o da una manager di 50 anni in un contesto più formale".

Gloria spiega anche come la sua esperienza nel noleggio abiti abbia influenzato il suo design. "Ho lavorato con molte clienti e ho visto molte forme fisiche. Questo mi ha insegnato a modellare gli abiti per farli sembrare adatti a ciascuna donna, valorizzando le loro figure. Ogni volta che una cliente prova uno dei miei capi, il mio obiettivo è farle capire che è fatto con criterio. Un abito deve adattarsi al corpo e, allo stesso tempo, mettere in risalto la bellezza di chi lo indossa".

PROGETTI PER IL FUTURO

La conversazione si sposta su un progetto emozionante che Gloria sta realizzando con sua madre. "Insieme stiamo creando una collezione in maglia che realizziamo con i ferri. Ogni pezzo è creato con amore, punto per punto, seguendo la tradizione delle magliaie siciliane. I clienti possono vedere i prototipi, scegliere il tipo di lana e addirittura personalizzare il loro capo". La designer continua a descrivere con entusiasmo la sua nuova collezione in maglia, realizzata con tecniche tradizionali e puntigliosa attenzione ai dettagli. "Stiamo lavorando su dei prototipi che vengono creati con i ferri, punto per punto. Questo approccio non è solo una questione di moda, ma anche di riscoprire tecniche antiche. Utilizziamo punti come il punto riso e le trecce, proprio come si faceva una volta. È un ritorno alle origini della maglieria, e la risposta del pubblico è stata incredibile".

GLORIÀ BOUTIQUE

GLORIÀ TRA DIECI

"Tra una decina di anni vorrei creare casa Glorià, quindi da una boutique a una bella casa, mi immagino quest’idea molto accogliente ma anche esclusiva. Il mio brand non è un qualcosa di commerciale, ma è nato per accogliere le persone in cerca di un consiglio e per coloro che vogliono esprimere loro stessi".

Per Gloria, quindi, la moda è qualcosa di esclusivo e inclusivo, che va oltre le etichette, che non vuole differenze, un luogo dove esprimere se stessi senza la paura del giudizio altrui. "Dobbiamo essere liberi di giocare con noi stessi, perché in fondo la moda è anche questo".

BANKSY

L’icona, le origini, il mistero

C'

è qualcosa di magnetico nell’arte di Banksy: una forza che spinge a riflettere, a ridere e a indignarsi allo stesso tempo. Le sue opere, disseminate sui muri di città in tutto il mondo, sono ormai icone contemporanee. Eppure, nonostante la sua fama planetaria, Banksy rimane un enigma. Anonimo, ribelle, provocatorio, che ha trasformato la street art in una forma d’arte riconosciuta e ammirata, senza mai perdere il suo legame con la strada e con le questioni sociali che più gli stanno a cuore. In questo reportage, grazie alle testimonianze di chi in questi anni l’ha conosciuto da vicino, l’ha studiato e ammirato, ripercorriamo le origini e l’evoluzione dell’artista che ha cambiato per sempre il volto dell'arte urbana.

Banksy è innanzitutto figlio della sua città: Bristol. Una città di provincia inglese, sobborgo di un distretto industriale dal brillante fervore politico e culturale. Tutto comincia là, negli anni Ottanta. John Nation, considerato il padrino della street art della città, ricorda quegli anni come un periodo di straordinario fermento artistico: "C'era una scena graffiti molto viva, e c’era un giovane, in particolare, che iniziava a lasciare il segno: era Robert Del Naja, diventato poi il frontman dei Massive Attack" racconta Nation , che all’epoca lavorava come operatore giovanile al Barton Hill Youth Club. Fu sua l’idea di creare uno spazio in cui i giovani artisti potessero dipingere legalmente: "Volevamo dare ai ragazzi un luogo sicuro dove esprimersi, lontano dalla demonizzazione che circondava i graffiti all’epoca," spiega . Fu proprio in questo ambiente che Banksy, nella metà degli anni Novanta, cominciò a sperimentare con lettere e graffiti a mano libera: “Arrivava a Barton Hill come un giovane senza pretese e si ispirava molto alla prima generazione, agli artisti d'avanguardia come Inkie e Nick Walker, solo per citarne due. Si mescolava con una crew di graffitari hardcore di Bristol, chiamata Dry Bread Z Crew o Bad Apples. Insomma veniva al club, guardava la gente dipingere, e si confrontava con gli artisti di quel periodo”.

E la città, ancora oggi, vive dell’anima di Banksy: nelle opere che negli anni l’artista ha disseminato per le sue strade; nelle bombolette di quei ragazzi che non hanno mai smesso di riempire i muri con i loro messaggi creativi, dirompenti, a tratti intimi, ispirandosi a una scuola che ha fatto la storia della street art di tutto il mondo. Facendo un tour di Bristol, ci si imbatte presto in una delle opere più iconiche dell’artista simbolo della città, Mild Mild West (situato nella zona di Stokes Croft, oggi cuore della street art cittadina). Banksy - che all’epoca, spiega Nation, si faceva chiamare Robin Banks - la realizzò nel 1999, per l’ultima volta totalmente a mano libera. Da lì, la svolta: il passaggio allo stencil, il suo vero marchio di fabbrica. “È stata una scelta deliberata”, racconta John Nation, “lavorare con gli stencil gli permetteva di dipingere più rapidamente e di moltiplicare il suo messaggio per le strade di Bristol”. Una scelta vincente, che lo porterà alla fama internazionale e, insieme, gli farà guadagnare il disprezzo della scena graffitara più intransigente, che vedeva nello stencil solo una forma di street art semplificata, e quindi svilente.

BANKSY

L'adozione dello stencil fu il vero punto di svolta nella carriera di Banksy. Questa tecnica gli offrì la possibilità di creare immagini potenti, facili da riconoscere e cariche di messaggi politici e sociali. "Banksy non è solo un artista, è un concettualista," spiega Rikard Anderson, collezionista e appassionato di Banksy. "Le sue opere sono come tasselli di un racconto più grande, un racconto che sfida il sistema politico e artistico" . Ed è sempre stato questo lo scopo di Banksy - un artista di fama mondiale che quella fama non l’ha mai cercata: utilizzare la propria arte per mandare un messaggio. Conciso, provocatorio, se vogliamo complesso, perché ogni opera di Banksy può essere letta a più livelli. Come spiega Sabina De Gregori, studiosa di Banksy e curatrice della mostra BANKSY. Painting Walls - An Unauthorized Exhibition, l’artista di Bristol ha il dono dell’immediatezza: le sue opere sono facili da comprendere e accessibili ai più, ma nello straniamento che generano nello spettatore nascondono sempre un messaggio più profondo, legato strettamente all’attualità.

"ART SHOULD COMFORT THE DISTURBED AND DISTURB THE COMFORTABLE"

-BANKSY

Non c’è infatti un tema spinoso sul quale Banksy non si sia esposto, dalla guerra in Ucraina alla violenza domestica, intervenendo sempre in maniera arguta e inaspettata, mai casuale, nei più disparati luoghi del mondo. Così Banksy è diventato un’icona: impalpabile, eppure presente in maniera ingombrante; provocatore, senza mai essere moralista. In tutti questi anni, Banksy non si è mai davvero allontanato dalla strada. Anche quando il suo lavoro ha iniziato a essere esposto nelle gallerie e venduto a prezzi esorbitanti nel mercato dell’arte, ha continuato a realizzare interventi illegali, mantenendo intatto il legame con la street art e il suo messaggio ribelle. E poi ci sono l’anonimato e il mistero sulla sua identità, parte integrante della sua narrazione. Potrebbe essere un uomo, una donna o un collettivo di artisti, la realtà dei fatti è che non fa alcuna differenza. Come spiega Rikard Anderson: "È come un gioco di magia: l’identità di Banksy è un mistero, e questo alimenta il

fascino che lo circonda". Anche a Bristol, la sua città, la questione della sua identità è quasi irrilevante. "La gente qui non si preoccupa di sapere chi sia Banksy", racconta Martin Booth, giornalista di Bristol 24/7. "Ciò che conta è il messaggio delle sue opere, non il nome dietro di esse" . Nonostante questo, ogni volta che un nuovo murale di Banksy appare in città l’entusiasmo è palpabile. "Se non è di Banksy, a nessuno importa davvero”, spiega ancora Martin Booth, “se invece è un Banksy (come si fa a saperlo? L’artista lo rivendica di solito attraverso i propri canali ufficiali ndr), allora si scatena l'inferno. È piuttosto triste, in un certo senso, che i pezzi di Banksy vent’anni fa comparissero per restare, mentre adesso, come giornalista, vado in bicicletta il più velocemente possibile per assicurarmi di vederne uno nella sua forma più pura. Perché so per certo che nel giro di qualche ora potrebbe sparire o essere imbrattato”.

È questo, in qualche modo, il prezzo da pagare per un’arte di per sé effimera; ed è proprio qui che nasce il paradosso, quasi l’ossimoro, della street art esposta nei musei o venduta a caro prezzo. Viene così snaturata, o è giusto che venga preservata? Un dualismo a oggi ancora irrisolto, nonostante la rivoluzione portata avanti da Banksy: agli esordi della sua carriera, nei musei l’artista entrava per beffarsi dell’istituzione, introducendo furtivamente le sue opere, ma con quella stessa istituzione, alla fine, è sceso a patti, dando vita a mostre-evento come Banksy versus Bristol Museum (2009), organizzata in totale segretezza e annunciata a sorpresa alla città.

“Questa è la prima mostra che ho fatto in cui i soldi dei contribuenti sono stati usati per appendere i miei quadri invece che per cancellarli”, disse Banksy all’epoca, sottolineando l’eccezionalità di quell’inedita collaborazione con le istituzioni. Da quel momento in poi, le iniziative legate a Banksy - ufficiali oppure soltanto celebrative - si sono moltiplicate. Tra le più celebri, Dismaland - Bemusement Park (2015), The Walled Off Hotel (2017), un hotel acquistato e ristrutturato dall’artista a Betlemme, a pochi passi dal muro di separazione israeliano (una location non casuale, ovviamente), fino ad arrivare all’ultima esposizione curata dallo stesso Banksy a Glasgow, nell’estate del 2023. A essere esposti questa volta erano gli stencil con cui l’artista realizza i suoi murales, con una sola regola: gli smartphone andavano lasciati all’ingresso, pieno stile Banksy.

In parallelo, sono fiorite negli anni ovviamente anche mostre non autorizzate, con l’obiettivo di celebrare l’artista e le sue opere. Come quella curata da Sabina De Gregori a Monza, dal titolo BANKSY. Painting Walls - An Unauthorized Exhibition, che ha offerto una prospettiva interessante sul dualismo arte di strada e istituzione. "Portare i muri di Banksy nei musei non è stato solo un atto fisico, ma anche simbolico”, afferma De Gregori, che ha scelto di esporre fisicamente porzioni di muro su cui Banksy aveva realizzato delle opere. “La street art è ormai parte dell'arte contemporanea, e le istituzioni riconoscono il suo valore" . E così la mostra realizzata alla Reggia di Monza rappresentante una forma di "santificazione" di Banksy: un artista che, per quanto apparentemente canonizzato dalla società di massa, continua a sfidare il sistema con azioni provocatorie . "Anche se oggi Banksy è un brand, la sua poetica non è mai cambiata, resta un artista capace di parlare al presente con ironia e intelligenza", conclude De Gregori.

Come sottolinea anche John Nation, "Banksy ha portato la street art dalle strade ai musei, ma non ha mai abbandonato la sua natura provocatoria" . E forse sta proprio qui il segreto del suo successo, nella capacità di rimanere fedele a se stesso e a quei valori che per primi l’hanno mosso nella sua espressione artistica. Non piegandosi alla massificazione, ma sfruttandola per amplificare al massimo il suo messaggio. E prendendosi, ovviamente, un po’ gioco di lei, in un richiamo di specchi e richiami che non perdono mai di vista il centro: dire la propria, lasciare il segno. E siamo convinti che ci sia riuscito, chiunque lui sia.

AMSTERDAM NOORD

Un viaggio tra passato industriale e futuro creativo

Non solo canali e tulipani: Amsterdam Noord, il quartiere più cool della capitale olandese, offre un viaggio alternativo alla scoperta dell’arte contemporanea, della cultura industriale reinventata e di esperienze uniche. Separato dal resto della città dal fiume IJ, Noord sembra un mondo a parte rispetto all'immagine più stereotipata di Amsterdam, con i suoi antichi edifici industriali trasformati e un fervore creativo che ne ha segnato la rinascita negli ultimi dieci anni. Qui, tra cantieri navali abbandonati e spazi recuperati, si respira un'energia nuova che attira artisti, designer e viaggiatori in cerca di qualcosa di diverso. L’NDSM Wharf è l'epicentro di questo spirito innovativo: un ex cantiere navale dove magazzini abbandonati sono stati convertiti in gallerie d'arte contemporanea, boutique e atelier ospitati in container colorati. Street art, studi aperti e installazioni artistiche fanno di questo labirinto industriale un punto di riferimento irrinunciabile per chi cerca ispirazione e fotografie indimenticabili.

A poca distanza si trova il Bunk Hotel, un perfetto mix tra design, ospitalità e creatività: ospitato in una ex chiesa, propone eventi gratuiti, residenze artistiche e spazi condivisi dove le idee si incontrano in modo inclusivo e stimolante. Noord è anche la casa dell’EYE Film Institute, un vero capolavoro architettonico che offre esperienze immersive dedicate alla cinematografia. Dalle mostre interattive alla vasta collezione di film che ripercorre la storia del cinema, il tutto accompagnato da una vista mozzafiato dalla terrazza panoramica che affaccia sul fiume IJ.

Per chi desidera un’esperienza fuori dagli schemi c’è WONDR, un museo immersivo che trasforma l’arte in un parco giochi sensoriale: installazioni interattive, piscine di palline, colori vivaci e atmosfere giocose trasformano ogni adulto in un bambino. Un'altra tappa imperdibile è STRAAT, il museo della street art ospitato in un imponente sito industriale di NDSM che vanta più di 150 opere su larga scala realizzate da artisti internazionali. Non si tratta di semplici riproduzioni, ma di vere e proprie creazioni pensate per lo spazio, che trasformano l’ambiente in una galleria urbana straordinaria.

Il tour continua con una pausa a Pllek, un ristorante industrial-chic affacciato sul fiume IJ che regala una vista spettacolare sullo skyline di Amsterdam, perfetto per giornate di sole grazie alla sua terrazza spaziosa o per una cena romantica al caldo del camino durante le stagioni più fredde. Noord si distingue anche per l’innovazione tecnologica nell’arte contemporanea grazie al Nxt Museum, uno spazio che esplora il rapporto tra arte e tecnologia con installazioni su larga scala nate dalla collaborazione tra artisti, scienziati e tecnici.

Il Noorderlicht Café, con il suo fascino vintage e l'atmosfera accogliente, rappresenta un altro simbolo della trasformazione del quartiere, offrendo dolci deliziosi e un luogo di ritrovo amato dai locali e dai visitatori in cerca di autenticà. Gli appassionati di design non possono perdere Het Werkwarenhuis, un ex magazzino trasformato in uno spazio creativo dove arredi, oggetti d’arte e moda si incontrano in un ambiente dinamico, arricchito da workshop e incontri con autori.Infine, il Cafe de Ceuvel chiude il percorso con la sua anima sostenibile.

Nato da un ex cantiere navale bonificato,oggi ospita un’effervescente comunità di creativi e startupper. Qui si gustano piatti deliziosi in un ambiente che promuove il riciclo e la sostenibilità, con eventi come workshop, pulizie collettive, proiezioni cinematografiche e feste di quartiere. Amsterdam Noord non è solo un quartiere da visitare, è una dichiarazione di intenti: un luogo dove il passato industriale incontra il futuro, dove arte, cultura, gastronomia e sostenibilità si fondono per creare qualcosa di autenticamente unico e sorprendente.

Il BUNK Hotel è una straordinaria combinazione di design innovativo, storia e accessibilità, che offre ai suoi ospiti un’esperienza unica. Situato nel quartiere emergente di Amsterdam Noord, il BUNK è stato ricavato all’interno di una vecchia chiesa sconsacrata, dando nuova vita a uno spazio architettonico che un tempo ospitava funzioni religiose. Questo mix di antico e moderno è percepibile già all’ingresso: gli alti soffitti, le vetrate imponenti e gli elementi gotici originali si fondono armoniosamente con linee pulite e minimaliste, creando un’atmosfera che è allo stesso tempo accogliente e straordinaria.

BUNK HOTEL AD AMSTERDAM

SPAZI COMUNI CHE FAVORISCONO LA SOCIALITÀ

Uno dei punti di forza del BUNK, poi, è la sua filosofia di promuovere il contatto sociale e culturale. Le ampie aree comuni includono un ristorante e un bar che si affacciano sugli interni mozzafiato della chiesa, dove ospiti e locali possono incontrarsi per godere di una cucina creativa e gustosa, preparata con ingredienti freschi e sostenibili. Il menu è ispirato a sapori internazionali ma con un’attenzione particolare ai prodotti locali, e il bar serve una selezione di birre artigianali e cocktail innovativi.

UN HUB CULTURALE NEL CUORE CREATIVO DI AMSTERDAM

Il BUNK è anche un centro culturale vivo e dinamico. Oltre a concerti, mostre d’arte ed eventi culturali, l’hotel organizza incontri con artisti locali, conferenze e workshop, rendendolo non solo un luogo di soggiorno, ma un vero e proprio hub per la creatività. Il fatto che sia situato ad Amsterdam Noord, un quartiere in piena rinascita creativa, lo rende la base perfetta per chi desidera esplorare una zona più autentica e meno turistica della città. Il vicino quartiere NDSM, con la sua scena di street art e i suoi spazi industriali riconvertiti, è facilmente raggiungibile e offre ulteriori opportunità per chi ama l’arte contemporanea e l’innovazione.

UNA DESTINAZIONE CHE RIMANE NEL CUORE

Per gli ospiti, il BUNK rappresenta molto più che un semplice hotel: è una destinazione in sé, dove passato e presente si incontrano in un ambiente rilassato e stimolante. Che tu stia cercando un rifugio intimo o una base per esplorare il volto più creativo di Amsterdam, il BUNK offre un’esperienza diversa, che rimarrà impressa nei ricordi di ogni viaggiatore.

ROBERTO COLLODORO

L’arte come strumento di rinascita

Gela, crocevia di storie antiche e ferite moderne, rappresenta un territorio complesso, ma ricco di potenzialità. Città siciliana di straordinaria bellezza affacciata sul Mediterraneo, con i suoi reperti archeologici e i tramonti suggestivi, Gela si distingue anche per le difficoltà legate al suo passato. Il boom industriale del secolo scorso ha segnato un cambiamento radicale: dove un tempo si estendevano fertili campagne, sono sorti impianti petrolchimici, portando con sé promesse di benessere, ma anche degrado ambientale e una crisi occupazionale che ancora oggi pesa sulle nuove generazioni. Non sono mancate, inoltre, pagine di cronaca nera: tra gli anni Ottanta e Novanta la città è stata teatro di una violenta faida mafiosa, culminata nella “Strage di Gela” del 1990, che ha lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva. Oggi, però, la città guarda avanti con forza e speranza. Accanto ai residui di un passato complesso, stanno emergendo realtà che puntano alla riqualificazione urbana e culturale. Tra queste spicca Civico 111, un progetto guidato con passione e visione da Roberto Collodoro, in arte Robico. insieme a Rocky, Domenico, Giuseppe e tanti altri componenti di una fervente comunità in espansione.L'arte urbana spesso considerata effimera, qui diventa uno strumento concreto per ridare dignità ai luoghi dimenticati.

"Mi chiamo Roberto Collodoro, sono un artista di Gela e il responsabile di Civico 111", esordisce Roberto, raccontando il percorso che lo ha portato a trasformare un territorio “post-apocalittico” in uno spazio di crescita culturale e artistica.

COME NASCE CIVICO 111 E QUALE VISIONE PORTA AVANTI?

Civico 111 nasce dalla volontà di cambiare la vocazione della nostra città. Gela è stata per anni vittima di un passato industriale aggressivo, con gravi conseguenze sulla salute e sul tessuto sociale. Sentivo l’urgenza di creare un contenitore culturale che ospitasse attività, eventi e artisti, per dare ai cittadini una nuova visione della propria città. Sono un artista di street art, e prima di iniziare questo progetto ho viaggiato e partecipato a festival di riqualificazione urbana in Italia e all’estero. Ho raccolto esperienze e contatti, e poi ho deciso: facciamolo anche qua. Gela non offre molto, ma proprio dove non c’è nulla si può costruire qualcosa di straordinario. Anche una piccola iniziativa ha una cassa di risonanza enorme.

Avviare un progetto di tale portata in un contesto complicato non è stato semplice. Roberto ci racconta di come l’esigenza di cambiamento fosse latente, pur non essendo facile da esprimere. Civico 111 è diventato, infatti, un punto di riferimento, grazie anche alla costruzione di una rete di collaborazioni con altre realtà culturali italiane. "Abbiamo iniziato coinvolgendo i più piccoli e le maestranze locali. Da qui siamo riusciti a stringere una collaborazione importante con Farm Cultural Park di Favara, una realtà che ha contatti internazionali. Insieme abbiamo dato vita a Uè - Eventi Urbani, un festival che porta ogni anno a Gela artisti da tutto il mondo per realizzare opere di street art in quartieri abbandonati. Il nostro obiettivo è anche quello di connetterci con altre esperienze come il Cheap Festival di Bologna, con cui collaboreremo dal 2025. La rete è fondamentale per dare respiro a un progetto come il nostro".

CHE IMPATTO HA AVUTO IN QUESTI ANNI E CHE COS'È OGGI IL CIVICO, PER I GIOVANI DELLA CITTÀ?

Oggi, Civico 111 è un punto di riferimento per i ragazzi di Gela. Non ci sono più centri culturali o oratori; il Civico colma questo vuoto, offrendo spazi in cui i giovani possono osservare artisti al lavoro, sperimentare e sognare. Abbiamo aperto anche il Padiglione Off, uno spazio dedicato all’arte contemporanea, dove ospitiamo mostre a cadenza mensile in collaborazione con Farm. La gestione è affidata ai ragazzi del liceo artistico, che curano ogni aspetto: questo porta forze nuove e responsabilità positive.

MA DICCI LA VERITÀ, CON L’ARTE SI MANGIA?

L’arte urbana è una forma di comunicazione potente e funzionale: molte aziende e spazi pubblicitari utilizzano la street art come strumento di valorizzazione. C’è un grande interesse nelle scuole e, a livello culturale, si sta finalmente tornando a investire sull’arte, seppur a volte in modo troppo commerciale.

Mentre per il futuro, Roberto guarda oltre i confini di Gela:“L’idea è portare il nostro lavoro fuori, collaborando con eventi strutturati di Palermo e Catania. Stiamo anche costruendo un ponte tra Gela e Milano, grazie a contatti e relazioni che ci permettono di far conoscere il nostro lavoro a un pubblico più ampio”.

L’OPERA PER TE PIÙ SIGNIFICATIVA?

Eterneasea. Doveva essere realizzata a Gela, ma l’allora amministrazione la ritenne troppo deprimente per la città. Ho portato il progetto a Milano, dove è stato accolto con entusiasmo da Fineco Bank. Lì, su un palazzo di sette piani, ho dipinto tre vecchiette mastodontiche che guardano il mare, una delle quali ha il volto di mia nonna. Così, un pezzo del mio paese e della mia vita è arrivato in un angolo di Milano.

L’ARTE COME OPPORTUNITÀ CONCRETA

UTOPIA OF THE SEAS

L’eccellenza del lusso in crociera

Con il suo ingresso trionfale nel mondo delle crociere di lusso, Utopia of the Seas non è solo una nave: è una dichiarazione di stile e innovazione. Nuova arrivata in casa Royal Caribbean, leader nelle crociere di lusso, questa magnifica nave si presenta come un palcoscenico galleggiante dedicato al massimo del divertimento e del relax, offrendo un’esperienza senza pari. Con una lunghezza di oltre 360 metri, Utopia of the Seas si distingue per il design raffinato e le innumerevoli opportunità di svago e benessere.

UTOPIA OF THE SEAS: RISTORANTI GOURMET E COCKTAIL PER UN VIAGGIO SENSORIALE

A bordo di Utopia of the Seas, il piacere culinario raggiunge nuove vette. Con ben 21 ristoranti e 23 bar, l’offerta gastronomica è tanto variegata quanto sofisticata. Dai sapori esotici del sushi alla raffinatezza della cucina italiana, passando per una selezione di piatti a base di carne e pesce, ogni pasto è un’occasione per esplorare nuovi gusti. Gli ospiti possono deliziare il palato con prelibatezze preparate da chef di fama internazionale, in un ambiente che unisce eleganza e comfort. Il Royal Railway Utopia Station, poi, è un’innovazione degna di nota: un ristorante che ricrea l’atmosfera di una carrozza ferroviaria, con scenari in movimento che incantano gli ospiti. Non meno invitante è il Pesky Parrot, un tiki bar dal tocco caraibico, dove i drink ghiacciati e le sorprese di un pappagallo dispettoso garantiscono momenti di puro divertimento. Per i veri intenditori, l’enoteca a bordo offre una selezione di vini pregiati provenienti da tutto il mondo, perfetti per accompagnare ogni pietanza.

RELAX E AVVENTURA: PERFECT DAY AT COCOCAY

La tappa a Perfect Day at CocoCay, l’isola privata di Royal Caribbean, è il culmine dell’esperienza a bordo. Qui, gli ospiti possono scegliere tra avventure adrenaliniche negli scivoli del Thrill Water Park e momenti di relax alla Hideaway Beach. L’esclusivo Coco Beach Club offre un angolo di paradiso con amache, cocktail tropicali e una piscina a sfioro con vista mozzafiato. Per coloro che cercano il massimo del lusso, le cabanas private sono il rifugio perfetto per godere di una privacy totale in un ambiente esclusivo.

INTRATTENIMENTO E SPETTACOLI: UNA SINFONIA DI EMOZIONI

Utopia of the Seas è sinonimo di intrattenimento senza confini. Gli ospiti possono deliziarsi con concerti esclusivi e immergersi in una serie di spettacoli mozzafiato. L’AquaTheater offre performance acrobatiche da togliere (letteralmente) il fiato, mentre il Royal Theater propone una selezione di spettacoli musicali di alto livello. Gli appassionati di pattinaggio sul ghiaccio potranno godere di esibizioni eleganti, e per chi ama cantare, il karaoke è una tappa imperdibile. Inoltre, il casinò di bordo promette serate emozionanti tra roulette, blackjack e poker.

Al ritorno a bordo, i passeggeri possono godere di una vista mozzafiato dal balcone privato della loro cabina, oppure vivere l’esperienza del lusso assoluto nelle suite più esclusive, posizionate sui ponti più alti della nave. Le spa di bordo, con trattamenti di bellezza all’avanguardia e massaggi rilassanti, completano l’offerta per un’esperienza di benessere totale.

POST HOTEL A SAN CANDIDO

Tradizione e modernità nel cuore delle Dolomiti

Nel pittoresco borgo di San Candido, circondato dalle maestose Dolomiti, si trova il Post Hotel – Tradition & Lifestyle. Questa struttura a 4 stelle superior rappresenta un connubio perfetto tra tradizione e modernità, offrendo ai suoi ospiti un’esperienza di lusso in un ambiente storico e accogliente. Il Post Hotel è gestito dalla famiglia Wachtler sin dal 1926, ma è stato completamente rinnovato nel 2014, mantenendo intatto il suo fascino storico.

“Mio nonno ha iniziato a lavorare qui insieme a mia nonna nel 1926”, ci ha raccontato l’attuale titolare Barbara Wachtler, “era tutto molto diverso: c’era un bagno al piano, tre stelle, mezza pensione, tutto era molto più basic e anche le tempistiche erano completamente diverse. Pensate che si prenotava ancora tramite lettera”. Poi, con la morte del nonno e la presa in gestione della struttura da parte del padre e della madre, le cose hanno iniziato a cambiare: “Siamo passati a 4 stelle, mio padre è stato tra i soci fondatori dei Familienhotels”.

Fino a quando hanno deciso di acquistare un vecchio hotel nel paesino di Versciaco, poco lontano da San Candido, e creare lì il Post Alpina Family Hotel, un vero e proprio villaggio alpino in cui trovare tutto ciò che una famiglia con bambini possa desiderare.

Nello stesso momento, il Post Hotel situato nel cuore di San Candido diventatava adults only: sottoposto a una profonda ristrutturazione, è passato da 49 stanze a 41, mentre l’intero concept veniva ripensato. L’impronta tradizionale rimane nella calorosa accoglienza, nei sapori, negli abiti tipici indossati dallo staff, ma si mescola con un design moderno e ricercato, curato da un giovane architetto locale, Thomas Gutwenger.

Con 9 suite e 32 camere, l’hotel offre una varietà di alloggi raffinati, ideali per coppie, famiglie e viaggiatori solitari.

L’esperienza non si limita alle camere: l’area wellness Vita Alpina del Post Hotel è un vero santuario del benessere. Comprende una sauna finlandese, un bagno turco, una piscina coperta riscaldata e due aree relax.

La spa, inoltre, offre trattamenti esclusivi utilizzando prodotti di alta qualità e, con una superficie totale di circa 500 m², garantisce un’esperienza rilassante e rigenerante per tutti gli ospiti. Due chicche? Il giardino segreto, in cui farsi avvolgere dal silenzio, e la terrazza panoramica sul tetto, con vista sulle due chiese di San Candido.

EE ancora il ristorante del Post Hotel, compreso nella mezza pensione, propone una cucina innovativa ispirata ai sapori del territorio. Gli ospiti possono gustare piatti preparati con ingredienti freschi e di stagione, accompagnati da una selezione di vini locali e internazionali. Il P-Lounge, invece, con il suo ambiente contemporaneo, è il luogo ideale per degustare cocktail e finger food di alta qualità, realizzati con spiriti internazionali e ingredienti locali e stagionali.

Ma cosa fare a San Candido? La posizione privilegiata del Post Hotel consente un facile accesso alle migliori zone per attività outdoor. In inverno, gli ospiti possono usufruire della vicinanza alle piste da sci, mentre in estate le Dolomiti offrono numerose opportunità per escursioni, trekking e mountain bike. A due passi, troverete la seggiovia che vi porta in cima al monte Baranci, dove scoprire la casa del Gigante, gustare piatti tipici e poi tornare a valle con il Fun Bob.

La vicinanza con il centro permette di godere di passeggiate, shopping e momenti di relax nei caffè locali.

Il Post Hotel – Tradition & Lifestyle rappresenta la scelta ideale per chi desidera una vacanza all’insegna del benessere, del lusso e della tradizione. Con un servizio attento e personalizzato, l’hotel offre un’esperienza unica e indimenticabile nel cuore delle Dolomiti.

QUELLENHOF SEE LODGE

Un’oasi tropicale tra le vette altoatesine

LUSSO E NATURA SI INCONTRANO NEL CUORE DELL’ALTO ADIGE

Il Quellenhof See Lodge, situato a San Martino in Val Passiria, è una destinazione esclusiva che ridefinisce l’idea di vacanza di lusso. Immerso in un paesaggio alpino di straordinaria bellezza, il resort offre un’esperienza unica, combinando elementi di un’isola tropicale con il fascino delle Alpi italiane. A soli 20 minuti da Merano, questa perla del benessere garantisce relax e privacy in un contesto raffinato, progettato per rispondere alle esigenze di chi cerca il meglio.

ESCLUSIVITÀ E NATURA INCONTAMINATA NEL CUORE DELL'ALTO ADIGE

Inaugurato nel 2022 dalla famiglia Dorfer, il resort rappresenta un equilibrio perfetto tra architettura contemporanea e armonia con la natura dell’Alto Adige. Il design sofisticato, con ampie vetrate, materiali pregiati come legno e pietra, e un’attenzione minuziosa ai dettagli, trasforma ogni soggiorno in un’esperienza sensoriale. Il lago balneabile di 4.500 m², circondato da palme e acque cristalline, aggiunge un tocco tropicale che rende il Quellenhof See Lodge unico nel suo genere. Le sistemazioni del Lodge incarnano il massimo del lusso in Alto Adige. Ogni spazio è progettato per offrire intimità e comfort esclusivo in un ambiente elegante. Le suite con accesso diretto al lago offrono un’atmosfera sofisticata, mentre le ville sull’acqua – complete di terrazze private, sauna e idromassaggio – creano un connubio perfetto tra design moderno e relax assoluto.

UN’ESPERIENZA DI BENESSERE SENZA COMPROMESSI

Il Quellenhof See Lodge non è solo un rifugio per il corpo, ma anche per la mente e lo spirito. La filosofia “Balance“ permea ogni aspetto del soggiorno, invitando gli ospiti a riscoprire l’equilibrio interiore attraverso percorsi di benessere personalizzati. La BalanceSPA offre un’oasi di pace, con trattamenti ispirati alla natura altoatesina e spazi progettati per favorire il rilassamento.

Il lago balneabile, accessibile da ogni angolo della struttura, è il cuore pulsante del resort, mentre una piscina coperta riscaldata tutto l’anno, lunga 25 metri, garantisce momenti di relax in ogni stagione. Per chi cerca un’esperienza più dinamica, il programma BalanceSPORT include una palestra attrezzata con macchinari all’avanguardia e sessioni di yoga all’aperto, circondati da un panorama mozzafiato.

UNA POSIZIONE STRATEGICA PER ESPERIENZE MEMORABILI

Grazie alla sua collocazione privilegiata, il Quellenhof See Lodge è la base ideale per esplorare la Val Passiria o godersi una vacanza rilassante. Il microclima unico della zona rende il soggiorno piacevole in ogni periodo dell’anno, mentre le palme e la vegetazione rigogliosa trasportano gli ospiti in un’atmosfera tropicale, anche a 600 metri di altitudine. Secondo il fondatore Heinrich Dorfer, l’obiettivo del progetto era creare un luogo capace di ispirare e sorprendere. «Abbiamo voluto combinare la bellezza delle montagne con l’atmosfera di un’isola tropicale, offrendo un’esperienza unica che unisce eleganza, esclusività e armonia con la natura».

UN RIFUGIO DA SOGNO

Il Quellenhof See Lodge rappresenta il nuovo paradigma del lusso in Alto Adige. Ogni dettaglio, dal design tropicale ai servizi personalizzati, è stato pensato per creare un’esperienza indimenticabile, dove la bellezza della natura alpina si fonde con l’eleganza di un resort esclusivo. Per chi cerca una vacanza unica nel suo splendore, questo paradiso è la destinazione perfetta.

IL RISTORANTE

UNDERWATER, LA VERA CHICCA DEL RESORT

Un punto di forza del resort è l’underwater restaurant, un ambiente subacqueo di straordinaria suggestione, dove luci e design evocano atmosfere marine. Qui, gli ospiti possono gustare piatti creativi che coniugano sapori regionali e influenze internazionali, arricchendo l’esperienza culinaria con un tocco di esclusività.

PINETA NATURE RESORT

Un’esperienza che lascia il segno

Nel cuore della Val di Non, tra maestosi boschi e prati alpini, sorge il Pineta Nature Resort, una piccola oasi di tranquillità dove la famiglia Sicher ha trasformato l’accoglienza in una vera e propria arte. Da generazioni, i Sicher si prendono cura degli ospiti in modo autentico, trasmettendo l’energia della montagna e il calore della loro terra. In questa intervista, scopriamo cosa rende questo luogo davvero unico e come una semplice passeggiata nel bosco può fare la differenza in una giornata.

“Trasferiamo le nostre energie agli ospiti,

è qualcosa che ci viene naturale

l’arte dell’ospitalità"

Il Pineta Nature Resort è un esempio di coesione familiare e dedizione, dove ogni dettaglio è curato con amore. Nicola Sicher, rappresentante della nuova generazione della famiglia, condivide con entusiasmo l’approccio unico del resort: “Per noi non è niente di straordinario, ma alzarsi presto la mattina per esplorare il bosco permette di arrivare alla sera più energici e rilassati”. Infatti, il Pineta offre ai suoi ospiti la possibilità di partecipare a passeggiate all’alba, un’esperienza che regala una profonda connessione con la natura e un senso di serenità che si riflette nel benessere fisico e mentale. Nato dalla trasformazione della trattoria di famiglia grazie ai sei fratelli Sicher, il Pineta è oggi un villaggio di montagna con chalet privati, una Spa, piscina e ristorante. Il ricambio generazionale ha portato innovazione, mantenendo salde le radici, e un’offerta che combina relax e attività outdoor. Nicola guida personalmente escursioni nei boschi, riflettendo il profondo legame con il territorio. “Serve metterci il cuore, riconoscendo il lavoro come casa propria”, afferma. Guardando al futuro, confida: “Abbiamo fatto progressi, ma desideriamo più serenità nel mercato turistico”.

BENESSERE IN SINTONIA CON LA NATURA

Il Pineta è molto più di un semplice resort: è un’esperienza immersiva di benessere grazie alla Pineta Nature Therapy, che propone percorsi antistress in simbiosi con la natura. Gli ospiti possono rigenerarsi con trattamenti rilassanti e terapeutici nella Spa Hedoné, uno spazio di 1.200 m² con piscine riscaldate, saune, bagni turchi e massaggi, inclusi quelli offerti direttamente nel bosco per un’immersione totale nei profumi e nei suoni della natura. La cura del corpo e della mente è una parte fondamentale del soggiorno, arricchita da una filosofia di eco-sostenibilità che pervade ogni aspetto del resort.

UN SOGGIORNO A IMPATTO ZERO

Il Pineta Nature Resort è un modello di sostenibilità. Costruito secondo i principi della bio-architettura, utilizza materiali locali e riciclabili, una caldaia a biomasse e un impianto fotovoltaico per garantire un impatto ambientale ridotto. L’attenzione per l’ambiente ha permesso alla struttura di ottenere la prestigiosa certificazione Ecolabel, premiando l’impegno verso una vacanza a “impatto 0”. Gli ospiti possono contribuire a questo approccio green utilizzando mountain bike elettriche o caricando le loro auto alle colonnine Tesla presenti nella struttura.

DEGUSTAZIONI DI PIETANZE CLASSICHE E RAFFINATE

Il ristorante “Alla Pineta”, riconosciuto dal circuito Slow Food, offre una cucina che celebra i prodotti del territorio. Lo chef Mattia reinterpreta le ricette trentine con un tocco moderno, utilizzando ingredienti a km 0 forniti da contadini e allevatori locali. I piatti spaziano dai classici Tortel di Patate ai raffinati Gnocchetti Smalzadi. Inoltre, è possibile partecipare a corsi di cucina per imparare i segreti dei piatti tipici come i canederli o lo strudel di nonna Elsa.

ATTIVITÀ ALL’ARIA APERTA E GRANDE ATTENZIONE AGLI OSPITI

Il Pineta è il punto di partenza ideale per chi ama le attività outdoor. Escursioni guidate tra malghe e laghi, come il suggestivo Lago di Tovel, si affiancano a sport più avventurosi come il rafting e il canyoning. Gli amanti della tranquillità possono invece godersi passeggiate nel bosco, yoga all’alba e percorsi kneipp lungo i ruscelli. La vasta gamma di esperienze proposte rende il Pineta una destinazione perfetta per una vacanza rigenerante, sia per il corpo che per la mente.

GIN VALLE IL LUSSO SENSORIALE DELLA SICILIA IN UNA BOTTIGLIA

ARIANNA SEVERINO

Gin Valle è l’essenza del giardino della Kolymbethra, racchiusa in un distillato made in ItalyLa Sicilia, terra di storia millenaria e paesaggi mozzafiato, diventa il cuore pulsante di Gin Valle, un gin artigianale dal carattere unico. Ispirato alle preziose botaniche del Giardino della Kolymbethra, nascosto nel cuore della Valle dei Templi di Agrigento, Gin Valle è un omaggio alla natura e alla cultura siciliana, interpretato con eleganza e passione.

UN VIAGGIO SENSORIALE NELLA VALLE DEI TEMPLI

Gin Valle non è un semplice distillato: è un’esperienza, un viaggio tra i profumi e i sapori autentici della Sicilia. Il Giardino della Kolymbethra, noto per la sua biodiversità unica e bellezza incontaminata, è la fonte d’ispirazione di questo gin. Passeggiare tra i suoi angoli segreti significa immergersi tra aranci in fiore, agrumeti secolari e piante aromatiche. Ogni sorso di Gin Valle ricrea questa esperienza, evocando i profumi di un paesaggio senza tempo.

LE BOTANICHE: SEDICI TESORI SICILIANI

Il segreto di Gin Valle risiede nella sua selezione di botaniche autoctone, sedici in totale, che rendono ogni bottiglia un vero capolavoro sensoriale. Tra queste spiccano l’ulivo, il fico d’India, la mandorla, il limone siciliano e l’arancia. Questi ingredienti, sapientemente bilanciati, regalano al gin una freschezza agrumata e un carattere aromatico che richiamano la ricchezza olfattiva della Valle dei Templi, Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Un bouquet che è insieme un tributo alla Sicilia e un invito a scoprirne le infinite sfaccettature.

LA MAGIA DEL PROCESSO ARTIGIANALE

Gin Valle nasce dalla maestria della Distilleria Fratelli Brunello, la più antica in Italia, attiva dal 1840. Utilizzando il metodo Distilled, tipico del London Dry Gin, e un processo artigianale di macerazione lenta, ogni botanica viene trattata con precisione per esaltarne gli aromi. Le essenze vengono estratte in alcol di cereali di filiera italiana, rispettando tempi e temperature ideali per preservare la purezza dei sapori. Il risultato è un gin sofisticato, con un’armonia perfetta tra le note fresche degli agrumi e quelle più morbide e avvolgenti delle spezie.

UN OMAGGIO ALLA CULTURA SICILIANA

Gin Valle celebra l’eternità della Sicilia, fondendo tradizione e innovazione in una bottiglia che è essa stessa un oggetto d’arte. Il design riprende il triglifo, elemento architettonico simbolo dell’ordine dorico, evocando rigore e purezza. Le tonalità celesti della bottiglia richiamano ancora una volta il cielo terso della Valle dei Templi, mentre i dettagli dorati ne evocano i tramonti infuocati. “Un sorso di eternità,” dichiarano i fondatori Marco Mandracchia, Vito Nocera e Slav Aleksiev, che hanno voluto racchiudere l’essenza della Valle dei Templi in ogni goccia di Gin Valle.

UNA BOTTIGLIA DI STORIA E INNOVAZIONE

Gin Valle è molto più di un distillato: è una dedica alla Sicilia e al suo patrimonio naturale e culturale. Ogni dettaglio, dalla ricetta alla presentazione, racconta una storia di passione e rispetto per una terra unica. Disponibile nei migliori negozi e boutique del settore, Gin Valle è pronto a diventare un simbolo di lusso e artigianalità Made in Italy. Un invito a brindare non solo con gusto, ma anche con un profondo senso di appartenenza alla bellezza senza tempo della Sicilia.

HOTEL MIRAMARE THE PALACE SANREMO

Un’icona di eleganza e storia

CCostruito nel 1875, l'Hotel Miramare The Palace di Sanremo è un raffinato esempio dell’architettura Liberty che ha caratterizzato la Belle Époque. Questo storico hotel di lusso incarna un fascino senza tempo, rappresentando una perfetta fusione tra passato e presente. Situato in una posizione privilegiata fronte mare, l’hotel regala agli ospiti una vista mozzafiato sulla Riviera Ligure, un dettaglio che arricchisce l’esperienza di soggiorno.

SPAZI ESCLUSIVI: GIARDINO MEDITERRANEO, PISCINA E

TERRAZZA PANORAMICA

Gli spazi comuni del Miramare sono un vero e proprio paradiso di tranquillità e bellezza. Il giardino mediterraneo, con la sua rigogliosa vegetazione e i sentieri ombreggiati, è il luogo ideale per una passeggiata rilassante o per trascorrere momenti di pace immersi nella natura. La piscina all’aperto offre un’oasi di relax dove gli ospiti possono godere del sole e rinfrescarsi con un tuffo rigenerante. La terrazza panoramica, con una vista impareggiabile sul mare, è invece il posto perfetto per sorseggiare un cocktail al tramonto o semplicemente ammirare il paesaggio.

Le 50 camere e suite dell’hotel sono tutte arredate con un gusto impeccabile, combinando il fascino d’epoca con i comfort moderni. Ogni dettaglio è pensato per offrire un soggiorno di lusso: dai letti king-size agli arredi eleganti, dagli ampi bagni alle finestre panoramiche che si aprono sulla costa ligure. Gli ospiti possono scegliere tra diverse tipologie di sistemazioni, ognuna delle quali è progettata per garantire relax e privacy. Che si tratti di un soggiorno romantico o di un viaggio d’affari, l’Hotel Miramare The Palace soddisfa le esigenze di una clientela internazionale sofisticata.

CAMERE E SUITE: UN RITIRO DI LUSSO CON VISTA SUL MARE

FITNESS E BENESSERE: IL PIACERE DI MANTENERSI IN FORMA

Per chi desidera prendersi cura del proprio corpo anche in vacanza, l’hotel dispone di una palestra moderna e completamente attrezzata. Dalla cardiofitness ai pesi, ogni attrezzo è a disposizione degli ospiti che vogliono allenarsi con vista sul mare. L’attenzione al benessere degli ospiti fa parte dell’offerta esclusiva del Miramare, che riesce a combinare relax e fitness in un ambiente elegante e stimolante.

RISTORANTE GOURMET: UN VIAGGIO DI SAPORI CON VISTA SULLA RIVIERA

Per gli amanti della buona cucina, l’Hotel Miramare The Palace offre un ristorante gourmet che unisce l’arte culinaria con una vista spettacolare sul mare. Gli ospiti possono cenare sulla terrazza vista mare, assaporando piatti raffinati preparati con ingredienti freschi e locali. Ogni portata è un viaggio nei sapori mediterranei, arricchito da un servizio impeccabile e dall’atmosfera incantevole del ristorante. Che si tratti di una cena romantica o di un pranzo in famiglia, il ristorante del Miramare promette un’esperienza gastronomica indimenticabile.

UN RIFUGIO PER VIAGGIATORI DI CLASSE

L’Hotel Miramare The Palace accoglie una clientela internazionale, fatta di coppie in cerca di una fuga romantica, famiglie in vacanza e viaggiatori d’affari. Grazie alla sua atmosfera raffinata e alla posizione in una delle località più affascinanti della Liguria, l’hotel è una scelta ideale per chi cerca un soggiorno di classe. Sanremo, con il suo clima mite tutto l’anno e il fascino intramontabile, completa l’offerta di questo splendido hotel, rendendolo una meta irrinunciabile per chi desidera vivere un’esperienza indimenticabile.

LAQUA VINEYARD

Un’oasi di lusso nel cuore della Toscana firmata

Antonino Cannavacciuolo

Immerso tra le dolci colline di Terricciola, Laqua Vineyard rappresenta un nuovo capitolo nella collezione di resort firmati Cannavacciuolo. Questo casale elegante, circondato da vigneti e paesaggi mozzafiato, è il perfetto connubio tra lusso e familiarità. Il ristorante stellato “Cannavacciuolo Vineyard”, con la sua cucina a vista e il tavolo sociale, offre un’esperienza gastronomica intima e condivisa, mentre le sei suite del resort, dedicate a divinità mitologiche, combinano comfort moderno e design raffinato.

Nel cuore del resort Laqua Vineyard, l’area benessere offre un’esperienza unica e rigenerante che riflette la bellezza e l’autenticità del paesaggio toscano. Questa oasi di tranquillità è progettata per connettere gli ospiti con i ritmi della natura circostante, grazie a trattamenti che utilizzano prodotti locali e di alta qualità. Tra questi, gli oli essenziali alla lavanda e l’olio di vinaccioli proveniente dai vigneti toscani sono i protagonisti indiscussi.

Quest’anno, Laqua Vineyard amplia la sua proposta con nuovi rituali pensati per offrire un vero e proprio viaggio nel benessere polisensoriale. Il rituale signature all’olio di vinaccioli, con le sue proprietà antiossidanti e rassodanti, rappresenta una delle novità più apprezzate. Grazie alla sua ricchezza di vitamina E, questo trattamento protegge la pelle dai radicali liberi, dall’invecchiamento precoce e stimola la microcircolazione, offrendo un’esperienza di benessere profondo e duraturo. Altra novità è il trattamento "Dolce Vita" che, con i suoi profumi freschi e agrumati, rigenera non solo il corpo, ma anche la mente. Il rituale inizia con uno scrub a base di microsfere di zucchero, seguito da un massaggio elasticizzante con oli essenziali di arancio dolce e limone.

RELAX

La zona benessere di Laqua Vineyard, può essere riservata in esclusiva per un’esperienza completamente privata. Gli ospiti possono godere di un percorso benessere che include bagno turco, doccia finlandese, infusi di erbe, frutta fresca e secca, oltre a un massaggio olistico di 30 minuti. A completare questa offerta, a partire da quest’estate, è possibile prenotare sessioni di yoga nell’area piscina, per una rigenerazione completa e momenti di puro relax all’aria aperta, in armonia con la natura circostante.

ISABELLA FIGLIOLINO

SALVATORE CENARO

Un nuovo approccio all'investimento immobiliare

Salvatore Cenaro è un uomo che ha costruito il suo percorso imprenditoriale da zero, partendo dalla passione per la vendita e approdando oggi alla creazione di due nuovi brand: NobiliaRE e HospitaRE. La sua è una storia di ambizione, sacrificio e determinazione, che inizia nella Calabria più autentica e lo porta fino a Milano, cuore pulsante dell’imprenditoria italiana. Luxury Prêt-à-Porter lo ha incontrato per scoprire il segreto del suo successo e cosa rende i suoi nuovi progetti così innovativi.

SALVATORE, CI RACCONTI IL SUO PERCORSO? DA DOVE NASCE LA SUA AMBIZIONE IMPRENDITORIALE?

Fin da ragazzino ho sempre avuto il desiderio di emergere. Ho iniziato a lavorare molto presto, a soli 14 anni, come magazziniere in un negozio di articoli da giardino. Mi divertiva l’idea di vendere, e quelle poche occasioni che avevo per salire in negozio mi facevano sentire nel mio elemento. Mi ricordo che nel giro di un anno ero già diventato responsabile delle vendite, anche se si trattava di lavori estivi.

È stata un’esperienza che mi ha dato tanto: ho scoperto quanto mi piacesse lo scambio, l’idea di convincere le persone e di ottenere risultati. Ma non è stata solo una questione di istinto: ho avuto un mentore, Franco Vivino, che mi ha insegnato il senso del sacrificio e la responsabilità di costruire qualcosa. Grazie a lui ho iniziato a desiderare davvero di diventare imprenditore.

E POI COSA L’HA PORTATA A COMO?

Diciamo che è stata una combinazione di eventi. Dopo un viaggio in Egitto in cui conobbi la mia ex moglie, di fretta e furia decisi di lasciare l'università e trasferirmi con lei a Como. In quel periodo, Natasha era in dolce attesa della nostra prima figlia, Michelle. Vengo da una famiglia molto umile e volevo fare tutto da solo: non accettavo l’idea di pesare sui miei genitori. Per questo ho iniziato a lavorare instancabilmente. Mi ricordo ancora i sette mesi di ansia prima della nascita di Michelle: durante il giorno cercavo di avviare la mia attività immobiliare, mentre la sera e nei weekend consegnavo pizze per pagare la benzina.

La svolta è arrivata quando ho iniziato a concentrarmi su un segmento di mercato ben preciso: i rustici di montagna. Una sera, risposi a una telefonata alle 21:00: il cliente era interessato a un immobile da 70.000 euro. Con una strategia un po’ audace, creai al telefono molta aspettativa su quell'immobile e lo portai a credere che ci fosse già molta richiesta. Questo ha creato urgenza, e nel giro di pochi giorni ho concluso la mia prima vendita. Da quel momento, tutto è cambiato.

LEI PARLA DI MERITOCRAZIA E RESPONSABILITÀ. PENSA

CHE SIANO STATI QUESTI I PILASTRI DEL SUO SUCCESSO?

Assolutamente. Per me, responsabilità significa che tutto dipende da noi stessi. Ho sempre creduto di essere l’attore principale della mia vita, l’unico responsabile e artefice tanto dei miei successi quanto delle mie cadute. Vivo ogni giorno guidato dal principio della causatività, assumendomi pienamente il controllo delle mie scelte e del mio destino. Quando ho iniziato nel settore immobiliare, era il 2009, in piena crisi economica. Il mercato era fermo, ma io non lo sapevo: per me si trattava solo di numeri. Se per vendere una casa dovevo acquisirne dieci, ne acquisivo venti. Non mi sono mai fermato davanti alle difficoltà. Credo che questa “fame di emergere” sia stata il motore del mio successo.

CHE RAPPORTO HA CON I FALLIMENTI?

Ho imparato tanto dai fallimenti. Nella vendita si convive con le porte in faccia, è parte del gioco. Ma i fallimenti più significativi sono stati personali: il mio primo matrimonio, la separazione dalla mia famiglia per sei anni. Ci sono stati momenti in cui mi sono sentito perso, ma ogni volta mi sono rialzato, consapevole che il lavoro e la determinazione sono la chiave per andare avanti.

PARLIAMO DEI SUOI NUOVI PROGETTI. COSA RAPPRESENTANO NOBILIARE E HOSPITARE?

NobiliaRE nasce da una visione ambiziosa: rendere l’investimento immobiliare accessibile, intuitivo e sicuro, senza rinunciare alla professionalità e all’etica. Il mio obiettivo è sempre stato quello di valorizzare la figura del professionista immobiliare, trasformandola da una professione spesso sottovalutata e ridicolizzata in una risorsa fondamentale per il cliente. Troppo spesso, nel panorama immobiliare, si nota una carenza di preparazione e, ancor più grave, di trasparenza ed etica. Eppure, chi opera in questo settore gestisce i risparmi di una vita di molte persone, incanalati negli immobili. Per me era necessario cambiare le regole del gioco, e questo cambiamento doveva partire da un principio fondamentale: se vuoi trasformare il mondo intorno a te, prima devi trasformare te stesso". Così, nel 2021, ho intrapreso un percorso di crescita personale e professionale, frequentando corsi di formazione avanzata e iscrivendomi alla prestigiosa “Mind Business School” per imprenditori. Questo percorso non solo ha cambiato profondamente il mio mindset, ma ha anche dato vita a una visione che oggi è al centro del mio progetto.

UN APPROCCIO FOCALIZZATO SULLA PERSONA, NON SULL’IMMOBILE

Come molti altri agenti immobiliari, in passato lavoravo sugli immobili affidatimi, concludendo il mio intervento alla vendita o alla scadenza del mandato. Tuttavia, un giorno mi sono reso conto che volevo fare di più: non limitarmi a vendere, ma creare valore duraturo per i miei clienti. Ho deciso di concentrare il mio lavoro sulla persona, non sull’immobile, ponendo al centro il benessere e la sicurezza del cliente. È da questa consapevolezza che nasce una nuova figura professionale: il Real Estate Asset Manager. Questo ruolo ha l’obiettivo di aiutare i clienti a costruire e gestire il loro patrimonio immobiliare in modo continuativo, assumendomi una responsabilità pluriennale che pochi sono disposti a prendersi. Non è solo una consulenza: è un impegno, oltre che una garanzia.

GARANTIRE IL REDDITO CON SOLUZIONI INNOVATIVE:

LA NASCITA DI HOSPITARE

Per raggiungere la libertà finanziaria attraverso investimenti immobiliari mirati, abbiamo creato un modello unico: il reddito pattuito viene garantito personalmente dalla nostra struttura. Per rendere questo approccio sostenibile, abbiamo dato vita a un secondo brand: HospitaRE questo si occupa della gestione degli immobili attraverso una strategia di sublocazione, spostandoli su mercati emergenti come quello degli affitti brevi o degli affitti a medio termine, includendo clienti come aziende o studenti, consentendoci di minimizzare i rischi e di mantenere le nostre promesse con serenità. Abbiamo sviluppato una struttura dedicata all’hospitality, formato figure specializzate come il Property Manager interno, e avviato un progetto pilota che, dopo due anni di test, si è dimostrato scalabile e vincente. Ora siamo pronti per ampliare il nostro modello e offrire soluzioni innovative su larga scala. Con Nobiliare e HospitaRE vogliamo ridisegnare il concetto di investimento immobiliare, offrendo ai clienti non solo sicurezza economica, ma anche un approccio etico e trasparente, basato su competenza e responsabilità. L’obiettivo finale? Dare a tutti la possibilità di raggiungere una libertà finanziaria stabile e duratura.

C’È UNA CASA CHE RICORDA CON PARTICOLARE AFFETTO?

Due, in particolare. La prima è Villa Bellinzaghi, sul Lago di Como. Era un immobile che avevo acquisito da ragazzo e che per me rappresentava un grande orgoglio. Una villa storica, con una vista mozzafiato e un contenzioso con lo Stato per questioni legate al demanio. Un altro immobile è Villa Fontanella, sempre sul Lago di Como. Una casa dei primi del Novecento, con un parco enorme, piena di storia e fascino. Mi ha colpito soprattutto per il legame emotivo con i proprietari e la sua particolare bellezza architettonica. Vendere queste case non è solo un affare, è vivere un pezzo di storia.

QUAL È IL CONSIGLIO CHE DAREBBE A UN GIOVANE IMPRENDITORE?

Crederci sempre. E non parlo solo di avere un sogno, ma di essere disposti a fare sacrifici per realizzarlo. Per me, è fondamentale eliminare le scuse: se qualcosa non funziona, bisogna cambiare approccio, non lamentarsi. E, soprattutto, circondarsi di persone che condividano i tuoi valori. In fondo noi siamo la media delle cinque persone che frequentiamo di più.

UN’ULTIMA DOMANDA: COME SI IMMAGINA IL FUTURO DI NOBILIARE E HOSPITARE?

Li immagino come due realtà in grado di ridefinire i loro settori. Nobiliare sarà sinonimo di eccellenza nel mercato immobiliare di lusso. Hospitare, invece, diventerà un punto di riferimento per chi cerca un’ospitalità autentica e sostenibile. Questo è solo l’inizio.

LEGAMI CON IMMOBILI

LA LOMBARDIA È STILE!

"Lombardia Style": le eccellenze lombarde in un unico brand

DESIGN E MODA, HOTELLERIE E RISTORAZIONE, TURISMO D’ÉLITE E ARCHITETTURA

Le eccellenze per cui la Lombardia è famosa a livello nazionale e internazionale, finalmente fanno sistema. Nasce un progetto che unifica e valorizza questi settori caratterizzati da creatività e rigore, estro e disciplina.

IL PROGETTO “LOMBARDIA STYLE” È

STATO ELABORATO E LANCIATO DA BARBARA MAZZALI, ASSESSORE REGIONALE AL TURISMO, MARKETING TERRITORIALE E MODA.

“Regione Lombardia ha fortemente voluto questo progetto che racchiude ed esalta tutti gli imprenditori, i territori, gli artigiani che contribuiscono ogni giorno a fare di questa regione un'eccellenza riconosciuta nel mondo. Abbiamo creato un network che riunisce i protagonisti di questa storia unica, ora è tempo di raccontarla al meglio”. Un’intuizione, quella dell’Assessore Mazzali, che ha portato a compimento un processo naturale, facendo diventare la Lombardia un vero brand.

Prima in Italia per numero di imprese (18% del totale nazionale), la più attraente per gli investimenti diretti dall'estero (11 miliardi d euro dal 2012 a oggi), regione del design, dell'industria creativa e della moda, la Lombardia ospita eventi internazionali come il Salone del mobile e la Milano Fashion week, che vedono la collaborazione di circa 40.000 imprese e 233.000 addetti, piu di 300 startup e 19 tra incubatori e acceleratori. Tutta questa ricchezza affonda le sue radici in un sistema educativo di eccellenza: nella sola Lombardia ci sono 15 università con corsi di Arte e Design che attraggono molti studenti internazionali, oltre a 26 Istituti di Alta formazione artistica, musicale e coreutica riconosciuti dal Ministero dell’Educazione, come la prestigiosa Accademia di Brera e l’Istituto Marangoni, fucine continue di nuovi talenti.

Questa varietà e molteplicità di offerte che hanno imposto nel mondo stilisti e designer, chef e creativi, è raccontata oggi in una brochure che ha già visto la pubblicazione del secondo numero.

LOMBARDIA STYLE

“Lombardia Style”, presentata recentemente alla stampa estera durante il WTM di Londra, sceglie per la cover un personaggio iconico, Giorgio Armani, simbolo di stile e glamour inconfondibili, e il paesaggio altrettanto simbolico dei laghi lombardi, già meta di elezione da parte di VIP e celebrities.

Perché, oltre a essere bacino di talenti, la Lombardia è anche luogo ideale per una varietà di turismi, dagli itinerari nelle città d’arte, ai trekking sulle Prealpi, dai cammini spirituali, al turismo rurale tra le risaie, ai percorsi in cerca di artigianato e prodotti enogastronomici di nicchia.

Una ricchezza, non a caso, celebrata recentemente dal National Geographic che, nell’articolo 'Sette esperienze da fare in una sorprendente regione d'Italia, la Lombardia', cita, fra l'altro: "Paesaggi naturali mozzafiato, con panorami iconici come il Lago di Como e le Alpi come sfondo, incarnano la vera essenza della ‘Dolce vita’”. E ancora: “Milano, con la sua moda e arte di fama mondiale, attira visitatori da ogni parte del globo: opere come ‘L’Ultima Cena’ di Leonardo da Vinci, eventi come il 'Salone del Mobile' e la 'Milano Design Week' sono solo alcune delle attrazioni imperdibili. Inoltre, pochi sanno che la Lombardia vanta il maggior numero di siti patrimonio Unesco rispetto a qualsiasi altra regione italiana, oltre a un numero impressionante di ristoranti stellati Michelin”. Tra gli ultimi riconoscimenti lombardi entrati a far parte del patrimonio mondiale, spiccano proprio le mura veneziane di Bergamo. E ancora, percorsi meno noti come 'La via delle Sorelle', un suggestivo itinerario pedonale, e ciclabile che collega Bergamo e Brescia.

Terra d’acqua, di fiumi e di laghi, ma non solo: la regione ospita anche magnifiche isole, immerse nella vegetazione. Dall’Isola Comacina, gioiello del Lago di Como, all’isola dei Cipressi, oasi naturalistica al centro del lago di Pusiano, da Montisola, celebre per l'installazione "Floating Piers" dell’artista Christo, al meno noto Isolino Virginia sul lago di Varese, riconosciuto come Patrimonio mondiale dell'UNESCO dal 2011 per la sua importanza archeologica e ambientale.

E LA LOMBARDIA È ANCHE TERRA DI MONTAGNE.

Tutta l'Alta Valtellina sarà protagonista dell’evento sportivo più atteso dei prossimi anni: le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026.

Bormio, celebre anche per le sue terme e i benefici delle sue acque, e Livigno ospiteranno alcune della gare più importanti, confermandosi destinazioni d’eccellenza per lo sci olimpico.

"Grazie a eventi di portata internazionale come la Milano Fashion Week e il Salone del Mobile e domani, appunto, le Olimpiadi invernali” sottolinea l'Assessore “la nostra regione attrae un pubblico esclusivo, che ricerca esperienze uniche e personalizzate. La prossima grande sfida delle Olimpiadi offrirà un’opportunità straordinaria per la Lombardia, amplificando i flussi turistici e consolidando l’immagine di una destinazione in grado di coniugare tradizione, stile, innovazione e lusso, grazie a infrastrutture ricettive di eccellenza".

Se è vero che il turismo è una leva fondamentale per la sopravvivenza e la prosperità di migliaia di attività commerciali, artigianali e di ristorazione, e che le Olimpiadi 2026 produrranno benefici economici derivanti dall’afflusso turistico, “Il nostro impegno è che questi benefici siano distribuiti equamente e in modo sostenibile tra tutte le attività economiche locali”.

CASTELLO DI FONTERUTOLI

Il rifugio senza tempo dei Marchesi Mazzei, nel cuore del Chianti

Apochi minuti da Siena e a meno di un’ora da Firenze, sorge il Castello di Fonterutoli Wine Resort, un borgo medievale che offre un’esperienza unica e autentica di ospitalità.

La Famiglia Mazzei, che possiede la tenuta dal 1435, ha mantenuto intatto lo spirito del luogo, creando un’atmosfera fuori dal tempo dove la cultura del vino si intreccia con la natura e la storia. Qui, lontani dal trambusto quotidiano, gli ospiti possono ritrovare equilibrio e serenità, godendo di una vista mozzafiato sulle colline del Chianti Classico.

UN’ESPERIENZA ENOGASTRONOMICA DI ECCELLENZA

Per gli appassionati del vino, il Castello di Fonterutoli è una vera e propria meta di culto. I visitatori possono scegliere tra diversi Wine Tours & Tastings, tra cui il celebre Fonterutoli Wine Tour, che include una visita alle moderne cantine e una degustazione di quattro vini pregiati. Coloro che desiderano un’esperienza più immersiva possono optare per le Cru Experiences, personalizzate e pensate per esplorare in profondità le etichette più iconiche della tenuta. Per completare il viaggio enogastronomico, è possibile gustare le eccellenze toscane, presso l’Osteria di Fonterutoli o sorseggiare un calice di vino, al Wine Bar Società Orchestrale di Fonterutoli.

ARCHITETTURA, INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ

La cantina della Tenuta Mazzei, scavata nella roccia e progettata su tre livelli di profondità, rappresenta un perfetto connubio tra tradizione e innovazione. L’architetto Agnese Mazzei ha ideato uno spazio a basso impatto ambientale, che è oggi parte del progetto Toscana Wine Architecture, un circuito di cantine d’autore firmate da grandi maestri dell’architettura contemporanea. Qui, l’attenzione alla sostenibilità si integra perfettamente con la continua ricerca dell’eccellenza enologica.

UN BORGO TRA STORIA E INNOVAZIONE

Il borgo medievale di Fonterutoli rappresenta un angolo di Toscana dove il tempo sembra essersi fermato. Tuttavia, sotto l’apparente quiete si nasconde una realtà vibrante, in costante dialogo tra tradizione e modernità. Qui, la Famiglia Mazzei, con secoli di storia alle spalle, continua a innovare, mantenendo sempre alta l’attenzione ai valori della terra e della cultura toscana. Un soggiorno al Castello di Fonterutoli non è solo una vacanza, ma un viaggio nel cuore pulsante della Toscana, tra vini pregiati, paesaggi incantevoli e sapori autentici.

LONDRA PALACE VENEZIA

l’arte dell’ospitalità si rinnova

Il Londra Palace Venezia, da oltre 170 anni emblema di eleganza e ospitalità, ha riaperto le sue porte con un nuovo volto.

L’unico Relais & Châteaux della Laguna celebra una ristrutturazione ispirata all’Art Déco, firmata dallo Studio di Architettura Ruberti & Cutillo, che valorizza la storia e l’architettura di questa dimora leggendaria.

UN OMAGGIO ALLA LUCE E ALLA GEOMETRIA

Partendo dalla storica facciata in Pietra d’Istria bianca, simbolo dell’hotel dal 1853, il progetto mette in dialogo passato e presente, portando negli interni un gioco di luminosità e forme geometriche che trovano espressione in motivi di rombi e cerchi. La nuova veste del piano terra crea un perfetto equilibrio tra ambienti indoor e outdoor, offrendo continuità estetica e funzionale.

LA LOUNGE: UN SALOTTO PER L’ARTE E LA CULTURA

La nuova Lounge si presenta come un ambiente raffinato, arricchito da boiserie, cornici intagliate e grandi specchi che amplificano la luce proveniente dal Bacino di San Marco. Il Salotto Zecchin, con la sua selezione di libri e opere d’arte dalla collezione privata della Famiglia Babini, invita gli ospiti a immergersi nella cultura e nell’arte veneziana. Un vero e proprio punto d’incontro dove la storia dialoga con il presente.

LPV RESTAURANT: LA TRADIZIONE INCONTRA L’INNOVAZIONE

Al centro della proposta gastronomica, l’LPV Restaurant unisce design e gusto. I tessuti firmati Rubelli e i mosaici di SICIS richiamano il celebre Vaso Salomè di Vittorio Zecchin, icona dell’Art Déco veneziana, e decorano uno spazio dove ogni dettaglio racconta Venezia.

L’Executive Chef Daniele Galliazzo ha elaborato tre menù tematici:

•“Pescaria”, dedicato al pescato locale della Laguna.

•“Beccaria”, un omaggio alle carni della tradizione regionale.

•“Erbaria”, che celebra le ricchezze orticole delle isolegiardino.

Tra i piatti di punta, spiccano gli “Spaghetti Vitello e Tartufo”, una sintesi di autenticità e ricercatezza, e i nuovi “Garusoli”, lumache di mare servite con una calamarata, crema di peperone rosso e olio al coriandolo. La proposta si completa con i dessert firmati dalla Pastry Chef Sara Gambino, che interpreta i sapori con un’eleganza visiva e gustativa, come nella Mousse del Pavone, una delizia a base di mirtillo, pesca e vaniglia.

LPV BAR: GLAMOUR E MIXOLOGY D’AUTORE

Il LPV Bar si rinnova con uno stile glamour e raffinato, dove superfici laccate, vetri antichi e lampadari di Murano creano un’atmosfera unica. Il bancone satinato è il palcoscenico delle creazioni dell’Head Bartender Marino Lucchetti, maestro di mixology che propone cocktail ispirati alla tradizione veneziana. Tra le nuove proposte, il “Peacocktail” omaggia il pavone con una miscela di Gin Mermaid Pink, liquore di Lychee e lamponi freschi, regalando agli ospiti un’esperienza di gusto e colore.

OLTRE GLI INTERNI: PANORAMI MOZZAFIATO

Gli ospiti del Londra Palace Venezia possono ammirare la città dall’altana più alta della Laguna, che offre una vista impareggiabile fino alle Dolomiti. Il dehors, affacciato direttamente sul Bacino di San Marco, accoglie i visitatori per colazioni, pranzi e cocktail serali, rendendo ogni momento un’occasione speciale.

UN’OSPITALITÀ SENZA TEMPO

Con le sue 52 camere, ognuna diversa dall’altra e molte delle quali con vista sull’Isola di San Giorgio, il Londra Palace Venezia si conferma una destinazione esclusiva. Sotto la guida esperta di Alain Bullo, Maître de Maison da oltre 20 anni, l’hotel continua a interpretare i più alti standard di ospitalità, offrendo un’esperienza che unisce storia, arte e lusso.

LUOGHI | LONDRA PALACE VENEZIA
NUMERO DIECI FINE
IL PREFETTO CONNUBIO TRA ELEGANZA E INNOVAZIONE IMMOBILIARE

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