Magazine n°9

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STYLE Tonino

Lamborghini Puro Talento

Italiano ALESSIA GIACOBINO per JO NO FUI.

Massimo Rebecchi

Il Duo AQUILANO-RIMONDI. Sono i nomi del Made in Italy che si impone nel mondo, le cui creazioni delle collezioni autunno/inverno 2011-12 sileranno sulla passerella della dodicesima edizione di , Premio Internazionale abbinato al Gala della Moda. Non solo abiti, però: il glamour sul palcoscenico catanese passerà anche attraverso i gioielli di GErArDO SACCO e la moda mare di Fabiola Fernandes.

“Catania, Talenti & Dintorni”

26EVENTO

CATANIA, TALENTI & DINTORNI (XII)

Protagonista il Made in Italy

EDITORIALE

Tempo

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FASHION BOOK

Autunno-Inverno 2011-2012

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TENDENZE

Cosplay

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LEI

Rosaria Russo

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DESIGN

Piero Castiglioni, l’architetto della luce

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LA CARTOLINA

Il Sole e il Sale

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WEEK END

Lachea, isola del mito

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DOSSIER ISTITUZIONI

REGIONE TURISMO

Gli spettacoli del Circuito

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DOSSIER ISTITUZIONI

UNIVERSITà DEGLI STUDI DI CATANIA

Un Ateneo da Premio

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DOSSIER ISTITUZIONI

ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA

La Sicilia merita un segnale virtuoso

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DOSSIER ISTITUZIONI

PROVINCIA REGIONALE DI CATANIA Le Province collante dell’Unità e della Nazione

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CINENOSTRUM Protagonista Christian De Sica

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MANAGEMENT

Credito Siciliano

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C’ERAUNAVOLTA

Passione Vintage

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INPUNTADIPENNA

“Non chiedermi perché”

TURISMO

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La Magia di Salina cover: un abito della collezione autunno-inverno 2011-2012 Jo No Fui

ATUXTU Cristina Busi Ferruzzi Lady Coca Cola

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ediTORiale

Agata Patrizia Saccone

TEMPO

T

EMPO….comunque vadano le cose lui passa!

Una frase che riporta inevitabilmente alla memoria la strofa di una nota canzone di Lorenzo Cherubini, ma che contemporaneamente costituisce un dato importante di cui ognuno di noi deve prendere atto. Il TEMPO che passa è un ac-

cumulo di esperienze; il TEMPO che passa lenisce le ferite; il TEMPO che passa è una riflessione che matura; il TEMPO che passa è una crescita, personale e professionale. Il TEMPO è da tenere sotto controllo, prezioso perché non va sprecato. Non a caso i ritmi del TEMPO sono scanditi dalle lancette degli orologi, come a dettare il passo della vita. Il TEMPO quindi significa tante cose, su cui si potrebbe approfondire il pensiero. Specie quando è TEMPO di fare bilanci. Ma per questo c’è sempre…TEMPO! Perciò rinviamo e pensiamo ad oggi. Quando in-

vece è TEMPO d’estate, TEMPO di vivere una stagione, TEMPO di concedersi una pausa, per poi magari ricominciare. Facciamone una questione di moda, per un attimo: viviamo il Gala di “Catania, Talenti & Dintorni” come un evento (qual è in realtà) che è diventato - nel TEMPO!- un appuntamento imprescindibile del calendario fashion. è la vetrina che chiude di fatto un anno di moda, che in piena estate in Sicilia anticipa le novità della stagione fredda. Poi il sipario si chiude, si va in vacanza e a settembre si riparte, in passerella sarà già TEMPO di vedere le anteprime dell’estate successiva. Una girandola. Anche questa rappresenta un po’ il TEMPO che scorre. Apparentemente è veloce, ma alla fine i ritmi sono sempre quelli. Io per seguirli mi sono inventata la moda dei due orologi al polso, uno dal quadrante più grande e l’altro più piccoli. Rigorosamente colorati, per non prendere il TEMPO –però- troppo sul serio.

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a TU X TU

U

n personaggio unico la signora Cristina Busi Ferruzzi. Un Imprenditrice vera, con la I maiuscola non a caso, che ha saputo sempre scommettere e scommettersi. Con particolare passione in Sicilia. Un amore che ormai ha radici antiche e un legame scaturito proprio da Coca Cola, anche se c’è un’altra verità che forse non tutti sanno e che la signora Busi ha deciso di rivelare…

“La prima curiosità che ho avuto per la Sicilia me l’ha svegliata IL GATTOPARDO, il ilm, ero piccola e non conoscevo nulla della Sicilia, a parte quello che avevo studiato a scuola. Quel ilm mi ha affascinata, io ho letto il libro 250 volte, ci scarabocchio sopra delle cose, insomma, è stato un input. Poi la

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Coca Cola Company, nel 1974, quando avevo 25 anni, ci propose di andare in Sicilia: io non avevo mai messo piede nell’isola e neanche il mio primo marito, Sergio Busi. Pensavamo di fare toccata e fuga, invece siamo rimasti ammaliati e abbiamo accettato la scommessa”. - Lei è sempre stata considerata una donna innovatrice, attenta alle evoluzioni. Dall’editoria all’imprenditoria al turismo, lei che può comparare lo sviluppo del Nord e del Sud italia, perché il meridione non regge il passo? “Intanto perché ci credono poco loro e se non sono assistiti in tutto e per tutto dal nostro governo non muovono un passo. Questo è desolante. Io quando partecipo a delle riunioni, così, anche informali di imprenditori, si parla solo di inanziamenti a fondo perduto. Ma vai per la tua strada e se hai un bel pro-

getto lo porti avanti! La Sicilia probabilmente si risveglierà da 50 anni di cattedrali nel deserto con le nuove generazioni, gente che studia, gente che va all’estero. Io penso che superata questa mentalità, il patrimonio che hanno le nostre regioni del Sud consentirebbe loro persino di superare il Nord”. - Bisogna sempre credere ad uno sviluppo della Sicilia, perciò? Magari passando innanzitutto dal turismo, voi che vivete pure una realtà splendida come quella di Vendicari? “Io vedo un interesse maggiore da parte degli stranieri, che meglio sanno apprezzare il mare strepitoso, quelle zone meravigliose come appunto l’Oasi di Vendicari e soprattutto il patrimonio storico. Fantastico il barocco, unica la natura, importante la storia”. - Si parla tanto a Catania dell’area industriale abbandonata, ora è arrivata Ikea. C’è spazio per gli imprenditori per scommettere? “L’isola è al 40% della sua potenzialità di sviluppo, lo vediamo noi per i nostri prodotti, siamo lontani e abbiamo davanti a noi la crescita di un mercato straordinario. C’è spazio, è solo questione di idee e di volontà. Pensi la posizione strategica della Sicilia, che è veramente il cuore del Mediterraneo!” - Trasferiamoci un attimo ancora nello stabilimento Sibeg. Azzardiamo un accostamento con la moda (visto che lei è anche donna di moda): e facciamo un passo indietro nel 2000, quando lei si inventò la sede colorata secondo le idee dell’architetto austriaco Hunterwasser. Impressionò non poco allora, prima di tutti gli altri che hanno provato ad emularla. Quanto in-

luisce la sua passione per l’arte nella sua attività imprenditoriale? “Più che per la moda direi per l’arte. La moda è divertente, ci dobbiamo vestire, per cui io son del parere che è sempre meglio essere ben vestiti, potendo scegliere. Ho tantissimi amici stilisti, Alberta Ferretti, Anna Molinari, ci conosciamo da tempo e la loro crescita mi ha affascinato, mi ha divertito. Ecco, la moda è diventata una forma artistica. L’arte in sé, invece, è importante: a me piace moltissimo Barcellona, mi piace moltissimo Gaudi, lo trovo entusiasmante. Quando abbiamo ristrutturato lo stabilimento di Catania, io avevo un grande amico, Hunterwasser, architetto austriaco, colui che ha realizzato la casa della cultura a Vienna e si è ispirato enormemente a Gaudi. Era molto vecchio, lo chiamai e gli dissi “senti, qualche tuo giovane architetto del tuo studio non potrebbe venire qua a rimettere a posto lo stabilimento?”; lui mi rispose “ma sei matta, con quello che costo io, ma igurati, ma neanche a parlarne. Prendi i miei libri, arrangiati e copia”. E ho copiato! Eppure non era facile, io volevo mantenere lo storico, che era bruttino, detto fra noi, però vole-

vo mantenerlo perché la storia è storia, che piaccia o non piaccia, ma un ediicio rappresenta quel momento, rappresenta quel passaggio, rappresenta chi ha fondato l’azienda, per cui io non volevo annullarlo, volevo mantenerlo ma nello stesso tempo ringiovanirlo, avvicinarlo ai nostri prodotti, all’allegria che rappresentiamo con le bollicine, con la forma della nostra bottiglia, insomma, avvicinarmi molto al trend Coca Cola, che esprimesse i valori del trend Coca Cola, e credo di esserci riuscita. Un trionfo di colori”. - Questo è l’anno del 125 anniversario di Coca Cola, che fa seguito al 50esimo di Sibeg. Tra la vostra famiglia e Coca Cola il binomio è indissolubile, adesso c’è Luca Busi, suo iglio… “Sì, adesso c’è mio iglio Luca, direi che siamo praticamente alla seconda generazione e mi auguro che ci sia anche la terza se lui si deciderà ad avere un iglio! Comunque direi che ci sono tutte le premesse buone per la continuità, anzi noi stiamo facendo un magniico investimento perché ci dobbiamo per forza espandere, dobbiamo aumentare le linee di produzioni, il magazzino, insomma vogliamo fare qualcosa di un po’ speciale”.

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mOda

mOda

JO NO FUI (F/W 2011-2012) Un tono classicheggiante, sapientemente mescolato con tagli ricercati e innovativi. Inserti di pelliccia, cappelli e cinture arricchiscono il look. Capi dalle lunghezze mini si alternano a lunghezze totali, si tratti di tute o abiti dalla gonna fasciante. Le ruche movimentano i capi e creano scolli interessanti. Alle scarpe dal tacco alto con laccetto alla caviglia troviamo avvicendati stivali alti scamosciati. TonalitĂ calde autunnali, ma comunque intense, vivide e brillati per i colori.

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AQUILANO-RIMONDI (F/W 2011-2012) Un’eleganza dai toni vintage e dalle forme sixties quella del duo di stilisti Aquilano-Rimondi, rintracciabile nelle forme morbide e arrotondate dei cappottini, nelle maniche a tre quarti, nell’irrinunciabile guantino di pelle. La pelliccia diventa un dettaglio primario che, da piccola sfumatura al collo di una giacca, si trasforma in un vero e proprio abito. Le borchie rivestono i capi e li impreziosiscono come fossero tanti piccoli gioielli.

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mOda

GERARDO SACCO

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I Gioielli. L’attrazione per il Mito e le tradizioni storiche, fuse in una geniale intuizione artistica, rendono i gioielli Gerardo Sacco creazioni ricche di un fascino eterno che guarda alla donna contemporanea. Oro, argento e pietre preziose si plasmano in molteplici forme e colori. I Monili. Preziosi in argento dedicati alla donna che ama personalizzare il proprio look attraverso dettagli originali e di tendenza. Una linea che coniuga in se un design innovativo carico di signiicato. Parure e demi parure, da abbinare ed indossare in un gioco continuo di prêtà-porter. Gli argenti. Gli argenti di Gerardo Sacco rappresentano un unicum nell’attuale mercato dell’oggettistica. Essi traggono fonte inesauribile d’ispirazione dagli utensili della cultura contadina del Mediterraneo; le giare, i bracieri, le brocche, e le anfore sono ridisegnati e forgiati in argento.

MASSIMO REBECCHI (F/W 2011-2012) Il colore torna protagonista con le tonalità del rosso, rosa ramato, ruggini, ottanio, alternati a tocchi di oro, per richiami anni 70’. Ecco il punto di partenza della collezione autunno inverno 2011-12 di Massimo Rebecchi che, come sempre, veste una donna contemporanea e rafinata, una cosmopolita amante della moda. Lo stilista gioca sui contrasti: leggero e pesante, lucido e opaco. La versatilità è il valore aggiunto di ogni pezzo del guardaroba. Vezzosi e stylish gli accessori.

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Tendenze

FABIOLA FERNANDES

Foto di Salvatore Di Bella

La moda mare, d’estate e d’inverno, con Fabiola Fernandes: i costumi indossati dai vip. Un insieme di linee, un insieme di curve, un insieme di modelli ma un unico stile. Brasialin beach glamour, che parte dalla Sicilia.

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cosplay... fenomeno di costume!

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i vestono come i personaggi dei cartoni giapponesi. E diventano così i protagonisti del fenomeno COSPLAY, oggi in rapida espansione nel mondo. Anime manga in carne ed ossa, che si incontrano talvolta per strada, ma soprattutto ai raduni. Giovani (non giovanissimi) che indossano i costumi di eroi colorati “made in Japan” resi famosi da tv, videogiochi, pubblicità, ilm, teleilm, universo rock. La deinizione di COSPLAY sta tutta nello stesso termine e nasce dalla contrazione delle parole inglesi costume (“costume”) e play (“interpretare/ recitare”). Un hobby, un modo di essere, una moda; non una carnevalata! Le origini del fenomeno non sono molto chiare, anche se sembra tutto abbia tratto spunto, alla ine degli anni ’70, dalla voglia dei giapponesi di emulare gli americani appassionati di “Star Trek” che indossavano i panni del team capitanato dal mitico Kirk. Primo improvvisato palcoscenico una mostra del fumetto, poi il boom negli anni ’80 e il dilagare attuale. I personaggi rappresentati sono quelli delle opere, vecchie o nuove, presenti nel cuore degli appassionati.Lara Croft e Lupin III, ad esempio, non mancano mai. In Sicilia, a Palermo, c’è un mondo di cultori del genere. Esiste pure un sito di riferimento, creato nel 2006, e oggi “Palermo in Cosplay” rappresenta una realtà che fa della fantasia un’occasione di professionalità. Un marchio di fabbrica, insomma, che ha sfornato pure una iera del fumetto tutta isolana. Tutto sempre all’insegna del divertimento, come tengono a sottolineare i cosplayer, che amano talmente l’arte del travestimento da confezionarsi (molti) da sé persino gli abiti di scena.


lei

lei

Passionale, istintiva, affascinante:

Rosaria Russo. Originaria di Licata, attrice, volto intensamente

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n mestiere quasi predestinato quello di attrice per ROSARIA RUSSO: il nonno era il proprietario dell’unico cinema di Licata, il suo paese; poi giovanissima si trasferisce a Roma, dove frequenta la scuola di recitazione “ Clesis Arte” diretta da Carlo Merlo e si perfeziona in seguito con l’attrice Bianca Toccafondi. Dal teatro presto approda al cinema e in televisione, la ricordiamo in varie iction tra cui: Il sangue e la rosa, Caterina e le sue iglie, Distretto di polizia 7, Il giudice Mastrangelo, Crimini, Ho sposato uno sbirro, nello spot pubblicitario Arancia Rosaria, al cinema in Riparo di Marco Simon Piccioni e protagonista de Il piede di Dio per la regia di Luigi Sardiello, che pure le ha afidato la parte di Angela nel suo nuo-

cere ci racconta del suo personaggio? “Angela è una donna dal passato tormentato, è cinica e opportunista per necessità, inché non incontra Achille, interpretato da Antonio Catania, un puro, un’anima dolce come i suoi pasticcini. In un’atmosfera da commedia noir, Angela in coppia con un avvocato senza scrupoli, interpretato da Ennio Fantastichini, dopo aver coinvolto il mite pasticcere in losche vicende, in un percorso catartico riassaporerà i valori della vita grazie al tenero e sprovveduto Achille. Ammiro molto il lavoro e il coraggio di Sardiello, che mi ha permesso di uscire dai canoni della donna bruna mediterranea, nel ilm sono bionda. Credo che sia importante per un attore trasformarsi, come succede in

vo ilm Il pasticcere. Rosaria è mamma di un angioletto biondo, tre anni a ine luglio, Mattia, nato dal suo matrimonio con l’attore siciliano Antonio Catania. Con la Sicilia non ha mai tagliato il cordone ombelicale, non a caso ha voluto che il piccolo Mattia nascesse a Catania. Per questo quando le hanno comunicato dell’elefantino d’argento, nell’ambito della XII edizione di “ Catania, talenti e dintorni”, è stata per lei una gioia ininita: “Sono entusiasta e orgogliosa del riconoscimento -esordisce Rosaria- sono sicura che l’elefantino mi porterà fortuna, è il premio più romantico che abbia ricevuto inora”. - Ha appena ultimato le riprese del ilm Il Pastic-

America, in Italia ti afibbiano uno stereotipo e interpreti sempre quello”. - Com’è lavorare con suo marito? “Bello ma faticoso, senti un doppio coinvolgimento intimo e di confronto artistico”. - Rosaria attrice e Rosaria donna come convivono? “Cerco sempre un equilibrio tra i miei sogni e la famiglia, senza mai trascurare nulla. Voglio continuare a recitare, esplorare, scoprire, ma anche essere moglie e madre. Vedere crescere Mattia e sentirlo vicino mi rende sempre innamorata della vita, mi completa. Ed io dell’amore non posso fare a meno, è il mio motore”.

mediterraneo che sposa perfettamente

l’obiettivo, creando un’alchimia che esalta e amplifica lo sguardo da cui traspaiono quel e

misto di sensualità

furore

tipico delle

donne del Sud. di Francesca Motta

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L

design

a vista è il più importante dei nostri sensi e la luce è la magia percepita dai nostri occhi. Il maggior interprete italiano contemporaneo del design della

luce è l’architetto Piero Castiglioni, che ha disegnato le lampade più celebri. Tra gli interpreti più creativi nel

panorama della luce, Piero Castiglioni vanta esperienze che spaziano dalla collaborazione con alcune tra le principali aziende del settore, all’attività di illuminazione di monumenti e brani di città. La sua carriera è da sempre legata alla luce. Una storia cominciata agli inizi degli anni Settanta. L’azienda di famiglia si occupava allora di audiovisivi, di proiezione. Fin quando non arrivò un prestigioso riconoscimento per la realizzazione dello stand Osram al primo Intel, con il sistema che in seguito divenne Scintilla. Altra affermazione mondiale nel 1980, quando si aggiudicò con Gae Aulenti il concorso per il Musée d’Orsay, dove fu creata un’illuminazione ad effetto che si proietta sulle pareti e non sulle opere. La magia della luce. “La lampadina elettrica è l’unico elemento di tecnologia che non diventa obsoleto” - ama ripetere Castiglioni, ricordando Edison. E sulla igura dell’illuminotecnico ha aggiunto, in una recente intervista:”L’illuminotecnico è come un farmacista, deve conoscere la medicina giusta. E bisogna analizzare bene il contesto in cui si trova un oggetto prima di operare su di esso. E’ proprio lui che dice come vuole essere illuminato”. Progettista per Fontana Arte, iGuzzini, Osram, Stilnovo, Venini – tra l’altro- Castiglioni è anche consulente di teatri per problemi di elettroacustica e illuminazione. E’ autore di impianti luminosi per il Centre Pompidou a Parigi, per Palazzo Grassi a Venezia (per la cui illuminazione inventa il notissimo Cestello, per iGuzzini) e, con la Aulenti, ha lavorato alla Gare d’Orsay a Parigi e per il Museo d’Arte Moderna di Rio de Janeiro. Sua poi la realizzazione della parte illuminotecnica di una serie di eventi di spicco, vedi il padiglione italiano dell’Expo di Siviglia e dell’Expo di Lisbona. Ancora la sua mano a Milano per illuminare alcune zone cruciali del centro storico, come la Galleria Vittorio Emanuele, Corso Vittorio Emanuele, Galleria del Corso, Piazza Cadorna; a Torino, per la sistemazione illuminotecnica della nuova Pinacoteca Agnelli; mentre a Roma la “sua arte” è al Quirinale e nella ristrutturata Stazione Termini.

PIERO

Castiglioni l’architetto della luce

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sTyle

PURO STILE ITALIANO

R

einterpretando i valori storici e la simbologia identiicativa di una famiglia famosa nel campo meccanico e automobilistico e traendo ispirazione dalle precedenti esperienze professionali nel campo dell’ingegneria e del design, 30 anni fa da un’idea del comm.Tonino Lamborghini (nella foto) ecco nascere la “TONINO LAMBORGHINI STYLE AND ACCESSORIES”. E’ un universo coordinato di stile con cui Lamborghini ha portato in giro per il mondo il nome e il talento di una dinasty che ha fatto la storia d’Italia. “Il mio cognome è un im-

pegno, certamente, però il solo fatto di portare nel mondo un nome italiano e il made in Italy mi gratiica più di qualsiasi fatturato o giro di affari.” – ama dire il commendatore. Nel 1981 Tonino Lamborghini disegna e irma il suo primo orologio. Da lì in poi, nuovi prodotti capaci di evocare un mondo caratterizzato da tecnologia e innovazione: orologi, cellulari, profumi, accessori in pelle, complementi d’arredamento, linee di abbigliamento realizzate con la migliore qualità e i materiali più pregiati, un universo coordinato di stile, che esprime il Puro Talento Italiano. Il brand, dedicato agli accessori di lusso, dopo il successo nel mercato italiano, con le prime collezioni di accessori griffate, è tra i primi a puntare sul mercato asiatico, aprendo nel 1983 il primo negozio monomarca a Hong Kong. In Cina esplode così il grande successo del marchio. Da allora “Tonino Lamborghini” è diventato un brand fortemente riconosciuto e apprezzato in tutto l’Oriente. L’attività negli anni ’90 si allarga anche al campo della gastronomia e degli energy drink. Tra i recenti sviluppi internazionali, l’importante accordo commerciale per la linea Beds&Linens Tonino Lamborghini, prodotta dalla storica azienda toscana Magnilex, distribuita in Cina dall’azienda cinese De Rucci, leader di mercato nel Paese del Sol Levante con presenza capillare in oltre 520 negozi dedicati al settore del “bedding”. Il Gruppo Tonino Lamborghini è una “oficina di progettazione creativa” da cui prende vita il “lifestyle irmato Tonino Lamborghini”, un universo coordinato di stile che si declina in 7 aree tematiche articolate in oltre 38 tipologie di prodotto complessive. Il Gruppo opera sede nello splendido Palazzo del Vignola, villa rinascimentale alle porte di Bologna.

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albUm...

2007

Santo Versace

...albUm

2008

Matteo Marzotto

Eleonora Abbagnato

2007

2008

Alda D’Eusanio

2008

2004

2011

Ennio Capasa (Costume National)

2008

Roselina Salemi (Anna)

2007

2006

2004

Paolo Buonvino

2007

Velvet (Michela Gattermayer)

Massimo De Luca

2006

Nara Camicee (Mario Pellegrino)

2008

2005

Francesco Caiso

2003

Simona Rosato

Mario Boselli (Pres. Camera Moda Italiana)

Luisa Beccaria

Custo Barcelona

Kaspar Capparoni

Josè Perez

2009

2005

Donatella Finocchiaro

2011

Catena Fiorello

Con gli elefantini d’argento conferiti in questa XII edizio2009 ne del Premio Internazionale Edmondo Conti (Endemol Italia) “Catania, Talenti & Dintorni” sarà toccata quota 140! Un albo d’oro invidiabile per una manifestazione unica nel suo genere nel Sud Italia che ha portato in Sicilia, alle falde dell’Etna, i grandi personaggi del mondo della moda, dello spettacolo, del cinema, della musica, del giornalismo, dell’imprenditoria, dello sport, della medicina…

2005

Teresa Mannino

2006

Antonio Catania

First (Emanuele Farneti)

Dean e Dan Caten (Dsquared2)

Ermanno Scervino

Rita Airaghi (dg Fondazione Ferrè)

2009

2004

L’Italia sul 2

2009

2011

Unrath & Strano

2007

2008

Silvana Giacobini (Diva & Donna)

2008

2009

Kledi Kadiu

2000

Mario Venuti

…Quest’anno stessa formula per lo spettacolo e nomi altrettanto prestigiosi che si alterneranno sul palcoscenico ormai ambito tanto quanto il Premio noto in tutto il mondo per l’eco mediatica raccolta in dodici anni di successo. La Sicilia, Catania nella fattispecie, è così vetrina della moda internazionale e nella cornice barocca accoglie ospiti di fama internazionale per premiarne il genio.


evenTO “CATANIA, TALENTI & DINTORNI” Xii EDiZionE

Nel segno del Made in Italy

propensa, nei palazzi, a valutare lo spessore di un avvenimento legato ad un settore che è, e soprattutto potrebbe ancor più essere, traino dell’economia locale fondata sul commercio e sul turismo. Ma tant’è! Il management ha deciso di andare avanti nell’impresa, nonostante tutto e nonostante tutti. Per la forza di volontà e la perseveranza del direttore artistico Agata Patrizia Saccone che nel 2000 decise di scommettere e legare il suo nome a questo evento, che di fatto chiude ogni stagione il calendario fashion in Europa. Da qui lo slogan coniato dalla madrina di sempre, la giornalista de La 7 Cinzia Malvini, “dopo Catania, la moda va in vacanza”.

Una vetrina assai ambita ormai quella siciliana, una passerella dove hanno silato le creazioni sartoriali di nomi di prestigio della moda internazionale, un palcoscenico calcato da stilisti, giornalisti, imprenditori, designer, personaggi dello spettacolo di fama mondiale. Un palmares che nel 2011 si arricchisce di altri autorevoli nomi, pronti a ricevere l’elefantino d’argento simbolo di un Premio che fa gola (“e porta pure fortuna”, a detta della patron Agata Patrizia Saccone). E si amplia anche l’ambito di assegnazione, visto che da quest’anno saranno insigniti pure i buyers della moda.

S c e n a r i o , ancora una volta, il 16 luglio, la suggestiva Piazza Università di Catania, grazie alla collaborazione con l’Ateneo catanese. L’evento gode, tra l’altro, dell’alto patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’anno dedicato all’Unità d’Italia. Come dire, anche, il made in Italy trova casa in Sicilia e la moda lega in un ilo ideale Milano e Catania. marco Ognissanti

L’

alto patrocinio della Camera Nazionale della Moda Italiana è un feedback indiscutibile per una manifestazione diventata l’evento moda più importante del Sud Italia. “Catania, Talenti & Dintorni” –Premio internazionale abbinato al Gala della moda- è giunto quest’anno alla sua dodicesima edizione, nonostante le dificoltà di organizzare una manifestazione di tale portata, rilevanza ed eco mediatica in una regione dificile come la Sicilia, poco

i presentatori Cinzia malvini e Francesco lamiani con il direttore artistico agata Patrizia saccone

Sabato 23 Luglio 2011 servizio speciale trasmesso su

programma condotto da Cinzia Malvini


la CaRTOlina

Il Sole & il Sale Foto di Elizabeth Lush – Santino Russello

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TURismO

TURismO

La Magia di

salina

L

e albe e i tramonti. Le suggestioni di Salina, la più bella delle Eolie, le offre la natura. Comincia al risveglio, inisce quando spegne le luci. Tranne quelle delle stelle che

illuminano la notte e che è meraviglioso guaardare magari distesi sulla spiaggia di una caletta. Ma è con la luce del sole che l’isola pullula di vitalità e colori: i suoi iori fucsia che sembrano pennellate sullo sfondo azzurro mare; e poi il bianco delle case, le tinte variegate delle barche dei pescatori, i toni di colore che si mescolano al sapore di una granita, della frutta o degli ortaggi tipici. Giardino e orto nello stesso tempo, oppure vigneto: da sempre foriera di regali Salina, così denominata per la lavorazione del sale da tempo immemore nel piccolo ma attivo villaggio di Lingua era funzionante una salina. La salina fu per lungo tempo l’attività

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predominante per le maestranze ed i lavoratori locali. Oggi quel luogo è il “Laghetto di Lingua”, con il suo faro che indica ancora la via ai

marinai. Anticamente l’isola veniva chiamata “Didyme” che vuol dire “gemelle” in riferimento alle due montagne di altezza quasi uguale, tanto da sembrare appunto “gemelle”. L’isola –la seconda per estensione, dopo Lipari, dell’arcipelago eoliano- è divisa amministrivamente nei tre comuni di S. Marina Salina (+ Lingua), Malfa (+ Capo Faro e Pollara), Leni (+ Valdichiesa e Rinella), che contano insieme circa 2.400 abitanti. Il tem-

po a Salina sembra fermarsi. Profumo di malvasia nell’aria. E di pietanze tipiche. Con gli isolani che non risparmiano sorrisi e ospitalità ai visitatori. I diportisti possono ormeggiare nella darsena di S. Marina Salina, mentre chi la barca non ce l’ha può prenderla a noleggio. Una abbastanza eficiente rete stradale collega i vari villaggi che possono esser raggiunti con gli autobus del consorzio intercomunale, con i taxi, con un motorino preso a noleggio, con mezzi propri o a piedi. Una strada panoramica che offre molte ilste sulla costa frastagliata permette di raggiungere i vari centri abitati dell’isola. Da Santa Maria Salina, capoluogo dell’isola, si si sale, a nord, e si oltrepassa Capo Faro dirigendosi verso Malfa. Si prosegue lungo la strada costiera che sovrasta la punta del Perciato, bell’arco naturale visibile però solo dal mare o dalla spiaggia di Pollara, poco oltre, ove si trova la spiaggia più bella e suggestiva dell’isola. PRIMA DI SCENDERE SI CONSIGLIA DI SBIRCIARE TRA

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TURismO

LA VEGETAZIONE PER SCORGERE LA CASA (DIVIETO DI AVVICINARSI) DOVE VENNE GIRATO IL FILM “IL POSTINO”: è QUI CHE AVVENIVANO GLI INCONTRI TRA NERUDA (PHILIPPE NOIRET) ED IL PORTALETTERE (MASSIMO TROISI).Il collegamento con le altre isole e con la terra ferma è assicurato da navi ed aliscai che operano nei porti di S. Marina Salina e Rinella. Da ogni villaggio parte almeno un sentiero pedonale che consente di raggiungere, tra incredibili scoperte panoramiche e loreali, Monte Fossa delle Felci (m.996) la cima più alta delle Eolie. Più dificoltosi sono i sentieri per raggiungere la cima

cidentale dell’isola, nei pressi del bel paesino omonimo nel comune di Malfa. Si tratta della spiaggia più bella di Salina, caratterizzata da un litorale di sassi e ghiaia scuri per l’origine vulcanica e delimitata alle spalle da una suggestiva falesia di tufo a strapiombo sul mare, che nelle ore del crepuscolo rilette i colori caldi del sole sulle acque del mare, regalando scorci indimenticabili. Resa famosa, appunto, dal ilm “Il Postino” di Troisi, la spiaggia è bagnata da un bel mare azzurro, limpido e trasparente, in cui nuotare in una cornice di roccia che corrisponde all’interno di un antico cratere, levigato un tempo dal fuco ed oggi

di Monte dei Porri (m.860 ). Non è dificile scorgere falchi e poiane volare o incrociare lo sguardo di un barbagianni. L’isola è schiva e solitaria, meta ideale per chi vuole passare una vacanza a con tatto con la natura. In origine erano sei i vulcani che la costituivano quattro si sono sfaldati nel tempo. Le spiaggie più belle di Salina: La Spiaggia dello Scario è situata sul versante settentrionale dell’isola, nei pressi del comune di Malfa. Lo Scario è un sito dal grande valore ambientale e storico, ove un tempo facevano scalo i velieri che commerciavano con la Campania. Si tratta di una suggestiva spiaggia di ciottoli e sassi arrotondati circondata da macchia mediterranea, bagnata da un bellissimo mare limpido e cristallino. Per la conformazione del suo litorale, la spiaggia è ideale soprattutto per un bagno. La si raggiunge facilmente a piedi con una passeggiata di circa 5 minuti dal centro di Malfa. La Spiaggia Pollara è situata sull’estremità nord oc-

dal mare. La spiaggia Pollara si raggiunge facilmente via mare, mentre via terra è piuttosto impegnativo: partendo dal centro di Pollara, a cui si può giungere anche in autobus da Santa Marina Salina, si deve infatti intraprendere a piedi un sentiero lungo e molto scosceso che in circa 30 minuti porta al mare. La Spiaggia Santa Marina di Salina è situata sul versante orientale dell’isola, nei pressi del principale porto e centro abitato dell’isola, Santa Marina di Salina. Si tratta di un’ampia spiaggia di grossi sassi arrotondati, bagnata da un bel mare azzurro e particolarmente limpido. Per la conformazione del suo litorale, la spiaggia è ideale soprattutto per un bagno. La si raggiunge facilmente in quanto Santa Marina di Salina è ben collegata agli altri centri dell’isola con strade ed autobus.

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ph. A. Carbone

week end

è

il mare di Polifemo, Ulisse e delle sirene, che bagna le sponde dell’isola abitata un tempo dagli elefanti nani, i cui teschi giganti hanno alimentato appunto per secoli la leggenda dei Ciclopi con un occhio solo. Siamo ad Acitrezza, nella Riserva Marina che si estende tra Capo Mulini e Punta Aguzza nel comune di Aci Castello ed è formata dall’arcipelago composto dall’isolotto denominato Lachea e dai maestosi Faraglioni, testimonianze dei fenomeni subvulcanici più antichi del distretto etneo. Il tratto di costa compreso fa parte della piattaforma continentale basaltica originata dal sollevamento dei fondali marini e dalle antichissime colate del vulcano Etna. Sono visibili nel porto di Acitrezza e nei faraglioni le caratteristiche formazioni basaltiche colonnari del tipo di quelle presenti nelle gole dell’Alcantara. Un mare cristallino in cui trova riparo buona parte della fauna ittica e della lora del Mediterraneo, un paradiso naturale da scoprire grazie al battello

con il fondo trasparente e ai 9 itinerari subacquei realizzati dall’ente gestore. La riserva, infatti, presenta una ricca lora sottomarina con varie centinaia di specie di alghe e vasti insediamenti di Posidonia oceanica. Rappresenta inoltre l’area principale di contatto tra fauna marina tirrenica e ionica e un importante mezzo di ripopolamento marino. Grande è anche la varietà di fauna invertebrata. Alla sommità dell’isola si trovano un rurale adibito a museo, una cisterna e la Grotta del Monaco. Il Museo Naturalistico ospita una ricca collezione che dà un’idea al visitatore della fauna e della lora dell’isola, ed espone i reperti archeologici e geologici ritrovati sul luogo. L’isola Lachea è sede di una stazione per gli studi biologici dell’Università degli Studi di Catania e fa parte della Riserva naturale integrale Isola di Lachea e Faraglioni dei Ciclopi, l’area protetta istituita dalla Regione Siciliana nel 1998 e afidata in gestione al Cutgana (Centro interfacoltà dell’Università di Catania).


Università degli studi di Catania

C

entosettanta produzioni, per circa 600 serate da luglio ad ottobre in luoghi suggestivi dell’isola: dai fari alle piazze storiche, ai castelli. E ancora: aree archeologiche, antichi mulini, cantine borboniche e chiese. Sono gli appuntamenti pianiicati nell’ambito del Circuito del Mito, la manifestazione organizzata dall’assessorato regionale al Turismo, Sport e Spettacolo, con la direzione artistica di Giancarlo Zanetti. Un cartellone che comprende grandi nomi dello spettacolo nazionale e internazionale, da Joe Cocker (a Taormina il 26 luglio) a Goran Bregovich (ad agosto a Giardini Naxos, Tindari, Palermo) a Noa (il 27 luglio al teatro antico di Segesta), per continuare, tra gli altri, con Irio De Paula, Roy Paci, Andrea Mingardi, Sergio Caputo, ma anche artisti e gruppi siciliani, come Giuseppe Milici e Francesco Buzzurro.

Tra le location, alcuni degli angoli piu’ suggestivi dell’isola, come i teatri antichi di Taormina e Segesta, il Castello a mare di Palermo, il castello Maniace di Siracusa o, ancora, il duomo di Cefalu’, chiese e persino fari. Nella rassegna, gli spettacoli dei piu’ diversi generi di musica, dalla contemporanea alla classica, all’opera, ino al jazz e al blues, al musical e ai canti bizantini, ma anche danza, con l’esibizione del New

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York ballet e il balletto di Mosca, il teatro, la poesia, il cinema. In programma, quest’anno, anche spettacoli di magia. Spazio anche alla mostra di Hugo Pratt e al suo personaggio Corto Maltese (16 settembre - 16 ottobre, Palazzo Scimone a Scicli) e a Second life, a Palermo, con l’esposizione di opere realizzate attraverso il riuso di materiali. “Un’offerta variegata, indirizzata - ha detto l’assessore Tranchida, in sede di conferenza stampa - a gusti diversi e a generi difformi. L’eterogeneita’ e’ uno dei punti di forza del Circuito del mito, accanto alla caratteristica di rendere fruibili luoghi e monumenti straordinari, incrementando i lussi turistici verso la Sicilia. Possiamo dare una mano al nostro turismo, scoprendo posti meravigliosi e spesso poco conosciuti. La particolarità degli spettacoli è il continuo dialogo tra passato e presente e tra oriente e occidente, sulla scia delle contaminazioni e degli scambi che hanno caratterizzato la storia della nostra isola”. “Il Circuito del mito - ha aggiunto poi Zanetti - e’ nato proprio per convogliare il turismo nelle zone prelibate della Sicilia. Ho cercato di collegare le citta’ con particolari generi artistici. Marsala, ad esempio, per tre giorni, dal 18 al 20 agosto, diventera’ la citta’ della magia”.

Un ATENEO da Premio

L

o splendido Palazzo del Rettorato di Catania è la scenograia naturale, ormai da anni, del Gala “Catania, Talenti & Dintorni”. Sotto i rilettori -ripreso dalle telecamere de La 7, di Fashion Tv, della Rai- lo storico plesso esalta maggiormente la sua perfezione architettonica. Un patrimonio da tutelare e da valorizzare, come riesce a fare al meglio l’Università di Catania, che quest’anno ha ricevuto il prestigioso premio “Best Practice Patrimoni Pubblici 2011”, giunto alla quinta edizione, che intende segnalare all’attenzione nazionale le migliori prassi in tema di gestione. In altre parole, il premio mira a gratiicare le esperienze ed i progetti più innovativi promossi e sviluppati in Italia attraverso partnership tra Enti pubblici ed imprese private per la gestione e la valorizzazione dei patrimoni immobiliari, urbani e territoriali di proprietà pubblica o di interesse pubblico. E’ il secondo riconoscimento quest’anno conseguito dall’Università di Catania e dal Rettore prof. Antonino Recca, dopo quello sul risparmio delle risorse per il progetto sulla trasmissione telematica interna della documentazione (premio “Meno carta,

più valore”), inalizzato alla dematerializzazione documentale. Intanto l’Università catanese scende in campo per dare una risposta concreta al problema della disoccupazione giovanile che attanaglia molti dei suoi laureati. Lo farà promuovendo interventi di politica attiva (orientamento, formazione, stages e tirocini, informazione, anche tramite mezzi di comunicazione digitale, ecc.) per l’inserimento lavorativo dei laureati inoccupati, per l’occupabilità dei laureati con contratti di lavoro “deboli”, per la mobilità nazionale e internazionale dei laureati. Tutto ciò, in collaborazione stabile con l’agenzia tecnica del Ministero del Lavoro, Italia Lavoro, e con tutte le agenzie per il lavoro presenti sul territorio. L’Ateneo catanese, che già da alcuni anni è impegnato nel monitorare la transizione università-lavoro dei propri laureati, sia in termini di tempo necessario a che tale transizione si realizzi, sia in termini di coerenza tra percorso di studio e opportunità occupazionali, intende pertanto fare la sua parte, cominciando proprio da una serrata azione di monitoraggio del destino occupazionale dei propri laureati. Il risultato di questo processo restituirà un indicatore attendibile e valutabile delle capacità occupazionali dei laureati catanesi, tenuto conto delle aspettative dei giovani e dei fabbisogni delle imprese del territorio.

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dOssieR isTiTUziOni

assessorato Regionale Turismo

Gli spettacoli del


Fondazione Federico ii

“La Sicilia merita un segnale virtuoso”

I

l presidente dell’Ars Francesco Cascio, prima dell’estate, traccia un bilancio delle attività. Consapevole delle dificoltà insite di un rapporto complesso da mantenere con il governo regionale, spiega: “Sì, purtroppo anche recentemente ho dovuto fare un richiamo alla sensibilità istituzionale del Governo, perché nonostante i diversi disegni di legge fossero pronti per l’Aula nessuno degli assessori si era presentato alla seduta e senza alcun preavviso. Questa situazione va evitata, perché altrimenti si rischia di bloccare l’attività del Parlamento e la Sicilia ha bisogno anche di leggi per liberare e pianiicare la destinazione delle risorse e programmare interventi mirati di sviluppo, soprattutto in un momento come questo, in cui più che mai cittadini e famiglie stringono la cinghia. E’ necessario rimboccarsi le maniche, non in ultimo per dare alla gente un segnale virtuoso da parte della classe parlamentare e dell’esecutivo regionale, soprattutto a fronte del fatto che, le vicende giudiziarie, tristemente note, che hanno scosso questa legislatura, già da sé minano la iducia degli elettori nei confronti dell’operato politico. Auspico, perciò, che ci sia trasversalmente un sussulto di responsabilità e anche maggiore collaborazione tra governo e parlamento per onorare al meglio il mandato iduciario conferitoci dagli elettori”. - La politica del rigore economico impone scelte oculate per evitare sperperi e rendere l’ente snello e funzionale…. “Come è noto ho intrapreso un’azione di razionalizzazione dei costi per quanto attiene al Parlamento Regionale e il consiglio di presidenza dell’Ars, in tal senso, ha preso molte decisioni epocali tranciando non pochi dei privilegi prima in vigore. Alcune di queste delibere, quali ad esempio quella che ha impedito il cumulo pensionistico per i deputati poi eletti alla Camera, al Senato o al Parlamento europeo o quella relativa all’abolizione dell’indennità

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di aggiornamento culturale, o ancora alla riduzione delle auto blu, sono state strategiche, perché hanno di fatto consentito un risparmio notevole. Penso sia giusto anche da parte nostra fare qualche sacriicio visto lo stato di precarietà e di disoccupazione che avanza in Sicilia”. - In questi giorni c’e’ un argomento che le sta particolarmente a cuore, la dificile situazione dei dipendenti della Fiera del Mediterraneo... “La vicenda della Fiera del Mediterraneo di Palermo è molto delicata quanto drammatica. La chiusura dell’ente sei mesi orsono, a causa dei 20 milioni di debiti di gestione accumulati, di per sé poneva già la necessità di intervenire eficacemente per assicurare un futuro ai 34 dipendenti, ma il fatto che oggi, questi lavoratori siano rimasti senza gli stipendi, a seguito della notiica da parte di due creditori, “Oficine Graiche Riunite e DG. Eventi”, alla Cassa Regionale, di due atti di pignoramento per oltre 350 mila euro, rende ancora più urgente la questione. Da presidente del Parlamento, dunque, ho ritenuto opportuno dare un segnale chiaro di solidarietà e di sostegno a questi lavoratori e alle loro famiglie, perciò ho concordato con l’assessore Venturi l’inserimento di un emendamento all’interno della legge di riforma delle Asi che abbiamo già incardinato, afinché la Regione possa intervenire prontamente per dichiarare l’impignorabilità degli stipendi e rasserenare i dipendenti nelle more della decisione sulla sorte dell’Ente, poiché non è accettabile che, ancora una volta a pagare le conseguenze di uno stato di totale disastro di una voce dell’economia siciliana, siano sempre i lavoratori. Con l’assessore Venturi abbiamo inoltre ragionato anche dell’ipotesi di convertire l’area dedicata alla Fiera, in un centro congressi, che potrebbe rivelarsi strategico per lo sviluppo della nostra terra. Sono certo che questo emendamento, pertanto, troverà la sensibilità dei deputati, perché è un dovere istituzionale sostenere le professionalità e i dipendenti che ad oggi hanno lavorato per l’ente”. - Parliamo della FONDAZIONE FEDERICO II, che adesso si propone di sostenere eventi culturali e turistici anche fuori dal capoluogo siciliano, nelle altre citta’ dell’isola. Questo per una promozione piu’ mirata? “A dire il vero la FONDAZIONE FEDERICO II ha

per legge una proiezione regionale. Quest’organo è stato istituito il 9 dicembre 1996 con la legge regionale n. 44 ed è un ente di diritto pubblico, la cui personalità giuridica è stata riconosciuta nell’agosto 1997 con decreto del Presidente della Regione Siciliana, per cui sebbene essa sia uno strumento culturale e informativo dell’Assemblea Regionale, ha tra i suoi principali compiti “la promozione di iniziative volte alla valorizzazione del patrimonio culturale della Sicilia e delle opere di artisti siciliani”, ovvero, per la sua stessa inalità mira alla promozione del territorio nella sua interezza. In questo quadro appare naturale che essa curi non solo la gestione dei servizi aggiuntivi relativi al Complesso monumentale di Palazzo dei Normanni e della Cappella Palatina (biglietteria e bookshop) - coprendo, attraverso tali attività, i propri costi di funzionamento - ma anche che apra a iniziative che coinvolgono tutte le altre città dell’Isola. Purtroppo, per motivazioni diverse non sempre questa opportunità è stata sfruttata a pieno, ma ora con la nuova gestione, iniziata in questa legislatura, abbiamo recuperato molto del tempo perduto, sottoscrivendo con alcuni Comuni di Sicilia accordi operativi che consentono di estendere ai principali spazi culturali degli stessi la disponibilità di opere di artisti siciliani. La cultura ha una straordinaria valenza formativa e ha un valore economico con prospettive molto ampie in una territorio come il nostro, ricchissimo di testimonianze storiche e artistiche, per cui appare strategico sfruttare l’opportunità, che la mission stessa della Federico II ci offre, sostenendo, dunque eventi culturali anche fuori dal capoluogo siciliano”.

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dOssieR isTiTUziOni

assemblea Regionale siciliana

Intervista al Presidente dell’ars, francesco cascio


Provincia Regionale di Catania

Le Province collante dell’Unità e della Nazione

I

l 17 marzo 1861 il Re Vittorio Emanuele II irmò il decreto che sanciva la nascita del Regno d’Italia. A quella data nel Paese erano già state istituite 59 Province, grazie al Regio Decreto 3702, emanato nel 1859 dall’allora Ministro dell’Interno del Regno di Sardegna, Urbano Rattazzi. Il percorso di uniicazione del Paese, quindi, vide le istituzioni provinciali protagoniste comprimarie nella affermazione di un nuovo modello di governance istituzionale, che, a partire dal 1861, fu esteso a tutta la Penisola. Per questo, in occasione dell’Assemblea 2010 dell’Unione delle Province d’Italia che si è svolta a Catania, i delegati, circa 800 amministratori provinciali espressione di tutta Italia, hanno deciso con entusiasmo di sostenere i festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità del Paese. Una celebrazione solenne, che, per espressa sollecitazione del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, deve essere considerata quale momento di grande coesione. Dall’inizio dell’anno le Province italiane sono impegnate a celebrare sui territori i 150 anni dell’Unità. Noi, come Provincia di Catania, abbiamo organizzato la Notte Bianca Tricolore e abbiamo consegnato ai presidi di tutte le scuole e ai sindaci di tutti i 58 Comuni la bandiera italiana. Abbiamo inoltre aperto i nostri musei ino a notte e stiamo allestendo, all’interno del Polo museale delle Ciminiere, una mostra su Camillo Benso di Cavour. Sempre in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, l’Ente ha sostenuto la pubblicazione del saggio “Le scienze la politica la città. La Botanica a Catania in età risorgimentale” (Maimone) di Francesca M. Lo Faro. Inoltre, dato che anche L’AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI CATANIA FESTEGGERÀ IL 150ESIMO “COMPLEANNO”, saranno tante le iniziative attraverso le quali ripercorreremo la storia della Provincia anche per questa ricorrenza. Sul piano nazionale, invece, l’Upi è impegnata su inizia-

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tive che metteranno in rete tutte le Province italiane. In particolare, attraverso l’iniziativa “Il Risorgimento delle Province - 107 luoghi dell’Unità d’Italia”, un progetto che si pone l’obiettivo di identiicare un itinerario che percorra tutta la Penisola. Tale itinerario identiicherà 107 luoghi isici o “dell’anima”, di preferenza non collocati nel capoluogo di provincia o in siti già considerati a forte valenza di attrattiva turistica, quanto piuttosto nei tanti “luoghi minori” del territorio italiano, signiicativi rispetto ad aree tematiche ben deinite, quali la storia politica, istituzionale, economica, sociale, culturale, religiosa e militare. Una volta deiniti i siti, si svolgerà in contemporanea in tutta Italia una cerimonia che darà il senso della valenza nazionale del progetto: la posa di una stele per ogni Provincia, nelle quali saranno indicate le ragioni che fanno del sito un luogo del Risorgimento delle Province. La cerimonia consentirà di collegare idealmente tutti i luoghi attraverso un unico ilo conduttore che percorrerà tutta la Penisola, raccontando episodi importanti, ma poco noti, della storia del Risorgimento italiano. Le Province sono un collante dell’Unità e della Nazione. La maggior parte di loro sono nate con essa, il primo Presidente della Provincia di Catania entrò in carica il 22 aprile 1861, ed oggi rappresentano un’opportunità per rinsaldare questo “sentire comune”. La Sicilia è una terra orgogliosamente autonoma, ma i siciliani si sentono italiani, orgogliosi e ieri di un sentimento di appartenenza che dobbiamo difendere e sostenere ogni giorno. Giuseppe Castiglione Presidente della Provincia regionale di Catania


CinenOsTRUm ad acicatena

Protagonista Christian De Sica

D

edicata a CHRISTIAN DE SICA la settima edizione di “CineNostrum”, la rassegna cinematograica ormai diventata appuntamento imprescindibile per gli appassionati della celluloide, in calendario nella consueta location dell’area archeologica di Santa Venera al Pozzo ad Acicatena, nel catanese, l’ultima settimana di luglio. Una retrospettiva quindi, dal 23 luglio, riservata all’amatissimo attore romano (iglio dell’indimenticato Vittorio) re della comicità sullo schermo, quanto serio e geniale professionista. Puntuale nei cinema per le risate di ine anno (mai un Natale senza di lui!), sul set con Pupi Avati, nel 2010, è tornato ad interpretare un ruolo drammatico nel ilm “Il iglio più piccolo”, stesso anno in cui ha recitato al ianco di Angelina Jolie e Johnny Depp in “The Tourist”. In programma durante CineNostrum anche un interessante convegno sulla settima arte con ospiti, tra gli altri, Massimo Ghini, Neri Parenti,Marco Giusti ed Antonio D’Orrico. Nei sei anni precedenti –lo ricordiamo- la rassegna è stata riservata a personaggi altrettanto illustri del mondo del cinema come Vincenzo Cerami, Giuseppe Tornatore, Ennio Morricone, Carlo Verdone, Ettore Scola.


managemenT

crEDITO sIcILIaNO

una realtà radicata nel territorio SAVERIO CONTINELLA è IL D I R E T T O R E G E N E R A L E DEL CREDITO SICILIANO. LO ABBIAMO INCONTRATO NELLA SEDE DI CATANIA E CON LUI ABBIAMO DISCUSSO DELLE DIFFICOLTà DI OPERARE NEL TERRITORIO SICILIANO: “Prima di ricoprire il ruolo di Direttore Generale del Credito Siciliano –spiega- il mio percorso professionale mi ha portato a confrontarmi con realtà territoriali tra loro marcatamente distanti (e non solo dal punto di vista geograico); ciò ha fatto maturare in me la consapevolezza che solo rimanendo saldamente ancorati ad alcuni principi, qualunque sia il luogo in cui si operi, è possibile raggiungere gli obiettivi che ci si è posti. Sono convinto che nel mondo del lavoro, come nella vita privata, si possa scegliere fra l’essere “rampante” e poco etico oppure perseguire con “ambizione” obiettivi etici e trasparenti. Magari a volte il mantenersi fedele ai propri valori può creare dei problemi nel breve termine e anche qualche seria complicazione nelle proprie relazioni, ma in una prospettiva di lungo termine ritengo sia la “giusta” strada da percorrere”. - L’attuale periodo storico, dal punto di vista economico, è sicuramente tra i più complessi. La vostra è una realtà molto radicata sul territorio, quali sono i vantaggi da voi offerti, rispetto ai competitor, alla clientela? “Il Credito Siciliano ormai da anni rappresenta un punto di riferimento per la clientela isolana; la radicata presenza in tutte le nove province siciliane conferma la nostra mission di banca di relazione, con un modello di operatività in cui viene privilegiata la qualità del contatto e che ci permette di distinguerci dagli altri istituti di credito per la capacità di armonizzare espansione dimensionale e rapporto privilegiato con il territorio. Nell’attuale contesto economico, al di là delle respon-

sabilità che devono essere assunte da chi governa, ciascuna azienda, ciascun individuo, è chiamato - ognuno per quanto di propria pertinenza - a concorrere alla creazione della ricchezza reale ed alla sua equa distribuzione. Il compito di istituti di credito quali il Credito Siciliano è stato, é e rimane quello di essere vicini alle piccole e medie imprese ed alle famiglie che lavorano e vivono nel territorio siciliano. Ciò avviene, per quanto ci concerne, nel solco dei valori propri del Gruppo bancario Credito Valtellinese, di cui la Banca che ho l’onore di dirigere fa parte. Tra quelli più importanti ricordo il rispetto della legalità, l’etica del lavoro e la cultura: da questi valori scaturisce la ricchezza reale sostenibile” - Il vostro prossimo step di espansione in Sicilia? “Pur in un contesto di ripresa economica piuttosto dificoltosa ed incerta, la banca si pone obiettivi orientati ad un equilibrato incremento sia degli aggregati patrimoniali, sia della redditività. è evidente però che tali risultati non possono prescindere da sempre più elevate capacità imprenditoriali e competenze professionali, nonché da una visione strategica di lungo periodo coniugata con un’eficace gestione dei rischi. Fare tutto ciò è possibile solamente se si può contare su un gruppo di collaboratori coeso ed identiicato nel progetto: il Credito Siciliano ha tutto questo e non solo. La iducia dei clienti è un patrimonio inestimabile che coltiviamo giorno per giorno con gli strumenti che sono conoscenza consolidata dei nostri operatori. Obiettivo primario che ci siamo posti è quello di intervenire, con tagli, sulle ineficienze esistenti, evitando così interventi indiscriminati a discapito della qualità. è infatti soprattutto attraverso la costruzione di una nuova consapevolezza del valore della legalità, con la rinuncia ad egoistici interessi corporativi, che è possibile creare una classe di operatori qualiicati, di manager pronta ad assistere nel tempo lo sviluppo economico delle imprese e delle famiglie che vivono nel territorio isolano. Da tutto questo è stato e sarà possibile creare quella ricchezza reale che trova la sua consacrazione nell’equa distribuzione della stessa nei confronti dei partner commerciali, dei dipendenti e dei soci”.

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C’eRaUnavOlTa


inPUnTadiPenna

NoN c hIeder e perc hé (di Fra nco di Mare)

Una sto ria vera , vissuta Sarajev dall’auto o, quan re del li do l’ex bro nell cecchin J ugoslav ’estate i, in un i ia si sg 1992, a u m re e tolava s di sangu (giornali otto i c e innoc sta Rai o e e lpi dei nte. Lui, condutt CIALE T ore di p FRANC G1, UN ro O grammi DI MAR O MATT di succe E DOMEN INA, UN s ICA E… s o O q u M a li A L T S A T P INA ES ETV CHE lì, inviato TATE E FA BEN . Ed è lì SABATO E c A h L e L in orfan ha incro A SALU otroio, ciato lo TE), si tr che ogg sguardo ovava chiama i d è i s q u ndosi M uella ba a iglia. mbina, arco De Raccon PERCH ta in ter Luca tr É”, que a z a le p ersona, pagine i giorni la vita d di “NON e i torm urante la enti che C H IE DERE guerra lo porta le amic nei Balc ro izie e il n o a a ni, e po rischiare momen i quelle bruna (l to in cu ’unica tr fo i r h ti a e c m apito ch a tanti p ozioni, Un atto e da qu iccoli bio d’amore e ll n a d i) b a n mbina on si sa unico, c co Di M rebbe m he ha v are ha a a in i s to ta c tt b cato. eso che ombe e anni- pe quella b burocra r esporre z a ia. Fran mbina c in un lib maestria rescess ro, un ro e e talento o m g g a i n h z o a n (i 1 a l 9 nonosta suo prim rrativo, nte le d una sto o) scritto ria bella ificoltà c o n percors di un’ep che si è o emoz oca tra realizza ionale r g ic ta da Rizz a ia s p sunto n er quei oli. Il so e P ll e a e 3 tt s 0 o i. 2 ti to U p agine d n lo di “N essere “ el volum ON CH SE AMI. IEDERE e edito .”, in qu che nas PERCH anto all ce non É” potre ude pro può ess p bbe r io tore: “l’ a l e fatto ch re spieg amore è e un am ato, com il vero a ore e afferm tto di fo a lo ste llia cui tu s so autti dovre mmo as pirare”.

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