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EDITORIALE
Cari Lettori,
Dear Readers,
esiste in Italia una terra che profuma di cibo genuino, di campi in fiore e boschi colorati, una terra forte ed operosa che con dignitosa nobiltà non si è mai sentita inferiore a nessun’altra. La fortunata gente che abita questa meraviglia, adagiata sulle sponde di un Magico Lago, ha deciso in questi confusi momenti di starle ancora più vicino per difenderla meglio. E la rivista Magic Lake con la sua copertina, le sue pagine e le sue fotografie si è impegnata a diffondere l’impegno di chi con umiltà si è adoperato per lei. Fantastica è stata l’alchimia creatasi tra l’Associazione Amici di Como, il Consorzio Como Turistica, le aziende, le associazioni, le istituzioni e i privati cittadini che, lavorando gomito a gomito, in soli 22 giorni hanno progettato, eseguito e finito un intervento fuori dall’ordinario, che ha ridato un pezzo strategico del lungo lago di Como ai cittadini e ai turisti che lo aspettavano da tanto tempo. Con il recupero dello storico battello a pale “Patria” e la rinascita dell’Arena del Teatro Sociale rappresenta uno dei tre miracoli (assistiti), così come il presidente della Famiglia Comasca, Piercesare Bordoli, ha sottolineato più volte. Un numero, quello autunnale, contenente un’interessante carrellata sui diversi appuntamenti culturali, sportivi e mondani dell’Associazione Amici di Como. Approfittando di una splendida giornata, vi abbiamo portato a fare due passi sulla passeggiata a lago di Gravedona per scoprire questo storico borgo dell’alto lago di Como, poi un salto in Valtellina ospiti nella casa delle anziane aristocratiche signore delle rotaie. Curiosare tra le pagine di questa edizione autunnale vi coinvolgerà divertendovi, ma sempre con buone e belle notizie.
in Italy there is a place where the food is genuine, the fields have flowers and the woods are full of colors, a strong and working place that with dignity never felt second to anyone. The lucky people who live in the beautiful place, located on the shores of a Magic Lake, decided during these confusing moments to stay even closer to their land and to protect it. And the magazine Magic Lake with its cover, its pages and its photos aims at talking about the commitment of those who worked for it with humility. The alchemy born among the association Amici di Como, Consorzio Como Turistica, the companies, the associations, the institutions and the private citizens who, working step by step, in only 22 days projected, realized and ended an extraordinary intervention, which gave back a strategic part of the lakefront of Como to the citizens and to the tourists who were waiting for it for a long time. With the recovery of the historical steamboat “Patria” and the rebirth of the arena of the Teatro Sociale is one of the miracles (we saw), as stressed many time the president of Famiglia Comasca, Piercesare Bordoli. The autumn edition is characterized by an interesting presentation of different cultural, sports and social appointments of the association Amici di Como. Taking advantage of a beautiful day, we took you for a walk in Gravedona to discover this historical village located in the upper part of Lake Como, then we go to Valtellina, guests of the aristocratic home of the locomotive. Take a look at this autumn edition, you will be involved and you will be entertained, but always with good news.
Buona lettura,
Enjoy your reading,
Gli Editori Daniele Brunati Rosaria Casali
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The Editors Daniele Brunati Rosaria Casali
Fantastic Alchemy
Fantastica Alchimia
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Registrazione Tribunale di Como Como Court Registration n. 19/2005 dell’11.05.2005 Numero iscrizione ROC: 23521
sommario summary
Stampa • Printed by Tecnografica s.r.l. - 22074 Lomazzo (CO) Un’iniziativa editoriale di • An editorial initiative by TBM Service & C. Editore Patrocinata da • Sponsored by Regione Lombardia, Provincia di Como, Comune di Como Camera di Commercio di Como
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ESCLUSIVA Guest Star: Lake Como Promenade Guest Star: Lake Como Promenade
Sostenuta da • Supported by Amici di Como In collaborazione con • In collaboration with Consorzio Como Turistica Associazione Lariomonte Assessorato al Turismo Provincia di Como Assessorato al Turismo Provincia di Lecco Assessorato al Turismo Comune di Como Ente Turistico del Mendrisiotto e Basso Ceresio Progetto editoriale • Research Editor Daniele Brunati, Rosaria Casali Consulente editoriale • Publishing Adviser Giovanni Anzani, Rosaria Casali Direttore responsabile • Editor Daniele Brunati Grafica • Graphic Andrea Pedretti
PEOPLE In copertina: Alessandro Gassman foto © Pool.Sicilia Marilla-InsabatoOlycom In the photo cover: Alessandro Gassman photo © Pool.Sicilia Marilla-InsabatoOlycom
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Testi • Research and Material Daniele Brunati, Amalia Barbara Di Bartolo, Elisabetta Comerio, Laura D'Incalci, Federica Cavriana, Amelia Guarneri, Guido Capizzi, Massimo Moscardi, Fabrizio Comerio, Rosaria Casali, Nadia Baba, Stefania De Giorgi, Gian Enrico Ghilotti, Lorenzo Vanini, Eugenio Gandolfi, Guido Corti, Marili Fontana, Davide Lacchini, Emanuele Riva
torna a splendere 126 L'Arena Arena is back to shine
Traduzioni • Translations Elena Pedretti, Martin Gani
Concorso Fotografico Foto Cine Club Cernobbio 134 35° 35th Photo Contest Foto Cine Club Cernobbio Roncoroni mostra antologica, 143 Luciano 1913-1993, una vita per l'arte
Revisione testi • Proof reading Amelia Guarneri Foto • Photographic Material Pierangelo Lanfranchi, Danilo Cerreti - Olycom, Fototre - Olycom, Insabato-Olycom, Sicilia Marilla-Olycom, Carlo Pozzoni, Piero Vasconi, Andrea Butti, Francesco Corbetta, Luigi Corbetta, Mattia Vacca, Marta Rossetti, Ilaria Sormani, Mauro Ceresa, Emanuele Zamponi, Laila Pozzo, Ernesto Blotto, Daniela Butti, Valentina Selva, Roberto Ghioldi, Salvo Bordonaro, Maurizio Camponovo, Andrea Pedretti, Marco Brienza, Nicoletta Colace, Luca Renoldi, Marco Spinelli, Andreetti Duglas, Nicola Barindelli, Federazione Italiana Canottaggio, archivi: Teatro Sociale, Aero Club Como, Pasticceria Luisita, Studio Vanini, Academia Day Clinic, Guido Corti, Foodjoy, Asci Don Guanella Onlus, A3, TBM Service, Comitato per la promozione del merletto, Estival Jazz Lugano, Massimo Pedrazzini, Festival del Film di Locarno, Villa d'Este, Hotel Metropole Suisse, Fondazione Cologni, Tennis Como, Alain Mességué, Petazzi Costruzioni, Roda Gianluca, Mendrisiotto Turismo, archivio Focus On: Bulgari, Creazioni, Society, Base
Luciano Roncoroni antology exhibition
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Amministrazione • Administration Daniela Fasola
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speciali Più Salute Vanini Dental Clinic Vanini Dental Clinic
Gandolfi. Academia day clinic 148 Eugenio Eugenio Gandolfi. Academia day clinic Corti, Rinforziamo il nostro sistema 152 Guido immunitario
Segreteria di redazione • Editorial Support Team Marina Buonomo
piazza Duomo 17 22100 Como Tel. + 39 031.268.989 e-mail tbmservice@tin.it
news Il Patria del XXI secolo Patria of the 21st century
da salvare 124 Campane Bells to save
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Un ringraziamento speciale • Special thanks to a Giovanni e Ornella Anzani per la generosa disponibilità e concreta collaborazione
Gassman, ciak sul lago di Como 30 Alessandro Alessandro Gassman, ciak sul lago di Como tradizione di famiglia 136 Luisita, Luisita, a family tradition Munafò, imprenditrice "in rosa" 162 Alice Alice Munafò, entrepreneur "in pink"
È vietata la riproduzione parziale o totale del materiale senza l’esplicito consenso dell’editore perché protetti da Copyright © o dalla normativa sul diritto d’autore Is prohibited the total or partial reproduction of material without the direct consent from the publisher because protected by Copyright ©
Guido Corti, Let's strengthen our immune system
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ANNIVERSARI Aero Club Como: un secolo da Guinness A century of water flying that is worth a Guinness World Record
Eventi Amici di Como & Magic Lake, appuntamento esclusivo Amici di Como & Magic Lake, exclusive event
78 Cotton's Golf Cup 2013 92 Henry Henry Cotton's Golf Cup 2013 del Sestante 102 Convegno Convegno del Sestante preziosa arte 166 IlThemerletto: Cantù lace: a precious art Fest 2013 194 Guanella Guanella Fest 2013
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CULTURA Fondazione Cologni. Artefici di bellezza Fondazione Cologni. Creators of beauty
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arte Elvino Motti, lo scultore del lago Elvino Motti, the sculptor of the lake
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Food and drink Alain Mességué, Mangiare meglio per vivere meglio Alain Mességué, healthy food and stay in shape In cucina e in cantina con Davide ed Emanuele In the kitchen and the cellar with Davide and Emanuele
territorio Gravedona ed Uniti, un variopinto tesoro Gravedona ed Uniti, a rich treasure
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Magic SWISS TICINO Mendrisiotto: Sapori genuini del Mendrisiotto e Basso Ceresio Mendrisiotto: Genuine tastes of Mendrisiotto and Basso Ceresio
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Magic MOUNTAIN VALTELLINA Il deposito delle locomotive storiche di Tirano The collection of historical locomotives of Tirano
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Sport Briantea84: 30 anni di successi Briantea 84: 30 years of succeses
Pro-Am Under 15/12 202 19° 19°th Pro-Am Under 15/12 Trofeo del Mattone 203 4°Trofeo del Mattone, 4th edition Tour Challenger "Città di Como" 205 ATP ATP Tour Challenger "Città di Como" Nuoto: è serie A 208 Como Como Nuoto: is "serie A" Sancassani: oro "rosa" 210 Elisabetta Elisabetta Sancassani: gold medal alla 24 ore di Le Mans 212 Roda Roda at 24 hours of Le Mans
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PEOPLE
ALESSANDRO GASSMAN
CIAK SUL LAGO DI COMO di Amalia Barbara Di Bartolo foto Danilo Cerretti, Sicilia Marilla, Carlo Pozzoni, Mattia Vacca
Como torna a fare da sfondo ad una importante produzione televisiva, confermando una vocazione tutta da sviluppare. Stiamo parlando di “Una grande famiglia 2”, con la regia di Riccardo Milani, che andrà in onda su Rai Uno e vede Alessandro Gassman, con Stefania Rocca, attori protagonisti. Per la seconda volta il regista della fiction, che ha riscosso milioni di ascoltatori lo scorso anno, ha scelto Como come location privilegiata, girando a settembre alcune scene a Villa Olmo, in piazza Peretta, in piazza Volta e in via Cesare Cantù. «La storia della famiglia Rengoni è legata proprio ad una fabbrica del nord – ha spiegato Alessandro Gassman sul set di piazza Volta, con Stefania Rocca e Gianni Cavina – la scelta è ricaduta su Como per le sue caratteristiche». I Rengoni infatti sono una ricca famiglia lombarda, proprietaria di una fabbrica di mobili: «La vostra città – ha precisato l’attore - unisce la bellezza paesaggistica dei luoghi ad una realtà manifatturiera. Erano necessari questi due aspetti e Como, città meravigliosa, corrisponde a questa esigenza». Vocazione turistica e industriale, un binomio risultato vincente nella definizione della location. E per questo anche Inverigo, dove si trova la
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villa in cui la famiglia Rengoni vive, ha fatto da panorama ad alcune riprese in esterno. Già nella prima serie televisiva, Como era stata scelta come location, all’hangar di viale Puecher si era infatti svolta una delle scene principali della fiction. Alessandro Gassman ha mostrato grande apprezzamento per il paesaggio lariano, sottolineandone la bellezza tuttora inalterata: «Le meraviglie del luogo sembrano integre – ha detto l’attore -. Non è la prima volta che vengo a Como, lo trovo un luogo incantevole. In queste prime ore la città e il suo lago mi sembrano molto accoglienti. Como è stupenda». Alessandro Gassman ha dato dunque un voto più che positivo alla città e a sul lago, lodandone le bellezze e il paesaggio ma ha anche aggiunto che si dovrebbe cercare di «incentivare il turismo», a Como come nel resto d’Italia che ha un patrimonio artistico di primo piano «da tutelare maggiormente, perché nel bel Paese – ha sottolineato - la cultura è poco salvaguardata». Sul set di piazza Volta sono state girate alcune scene invernali. Gli attori infatti hanno recitato vestiti con i cappotti ed è stato veramente difficile per la troupe allontanare i passanti curiosi, che ovviamente
indossavano abiti estivi. Da precisare che le scene girate, durante la prima settimana di settembre di quest’anno, non costituiscono l’intreccio della serie che andrà in onda in autunno, bensì la terza stagione della produzione televisiva. Tuttavia il set di piazza Volta è stato protagonista anche della seconda serie che sarà trasmessa a partire dal prossimo 4 novembre in prima serata. Stefania Rocca, durante lo scorso maggio, ha infatti girato alcuni ciak in via Carcano, con un leggero spolverino e alcune comparse che procedevano in bicicletta. Insomma George Cloney, con la sua presenza sul Lario, ha dato il via ad un progetto ambizioso per Como: far diventare il territorio lariano un luogo ambito nel mondo cinematografico e televisivo. Sul Lario sono già stati girati 15 film, da "Casinò Royale" (serie 007) al recente film il "Capitale Umano", di Paolo Virzì, che in primavera ha effettuato alcune riprese al Politeama, l’ex cinema di Como. L’elenco completo delle pellicole che hanno visto il Lario protagonista è contenuto nella guida “Le stelle del lago di Como”, promossa dalla Camera di Commercio in collaborazione con la Provincia di Como.
Alessandro Gassman, Roma, Photocall "Basilicata coast to coast" ŠSicilia Marilla - Olycom Alessandro Gassman, Rome, Photocall "Basilicata coast to coast" ŠSicilia Marilla - Olycom
Nella foto, Alessandro Gassman con Gianmarco Tognazzi e Michelle Hunziker ©Danilo Cerretti - Olycom
In the photo, Alessandro Gassman with Gianmarco Tognazzi and Michelle Hunziker ©Danilo Cerretti- Olycom
CIAK ON LAKE COMO Como returns to being the setting of an important TV series confirming a vocation worth developing further. We're talking about 'Una Grande Famiglia 2' directed by Riccardo Milani which will be screened on RAI 1 and has the likes of Alessandro Gassman and Stefania Rocca as protagonists. For the second time the director of the series, that was seen by millions of viewers last year, chose Como as the main location shooting some scenes at Villa Olmo, in Piazza Peretta, Piazza Volta and Via Cesare Cantù in September. «The story of Rengoni family is connected with a factory in the north of Italy - explained Alessandro Gassman on the Piazza Volta set, with Stefania Rocca and Gianni Cavina - Como was chosen for its characteristics». The Rengonis are in fact a rich Lombard family, owners of a furniture factory.
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«Your city - specified Gassman - bonds beautiful landscapes and manufacturing tradition. These two were necessary aspects and Como, a marvelous city, corresponds to this need». A touristic and industrial vocation, two characteristics that won Como the privilege of becoming a film location. And it's for this reason that Inverigo, where the Rengoni family lives in a villa, became a backdrop for some of the outdoor scenes. Como was the main location also in the first series and one of the important scenes was shot at the hangar in Viale Puecher. Gassman truly appreciated the Lake Como views underlining the beauty still surrounding the lake. «The marvels of the place seem intact - he said - it's not the first time I've come to Como, I find it enchanting. In these early hours the city and its inhabitants seem very wel-
Sopra, Alessandro Gassman con Valentina Lodovini e Luca Argentero ©Sicilia MarillaOlycom; nella pagina successiva, alcuni scatti delle scene de "Una Grande Famiglia", girate in Piazza Volta e nella sede della Poliform di Inverigo
Above, Alessandro Gassman with Valentina Lodovini and Luca Argentero ©Sicilia Marilla-Olycom; in the next page some photos of the scene of "Una Grande Famiglia", the locations are Piazza Volta and the seat of Poliform in Inverigo
coming, Como is wonderful». Gassman has therefore had a very positive impression of the city and its lake, praising its beauty and landscapes but also added that we should «encourage tourism», in Como just as everywhere else in Italy that has artistic, cultural assets of the first order, «that should be defended more closely because in Italy - he underlined - culture is not safeguarded enough». On the set of Piazza Volta some of the winter scenes were filmed. The actors had to play their roles wearing coats and it was really hard to keep the curious on-lookers, who were obviously wearing summer clothes, away from the set. Perhaps we should point out that the scenes shot during the first week of September this year are not part of the plot that will be screened this autumn, they will be in the third season of the series. Neverthe-
less, the Piazza Volta set was a protagonist in the second series too and will be aired starting Nov.4th in prime time. Stefania Rocca, last May, was in some scenes shot in Via Carcano wearing a light duster, with some extras on bicycles. In short, George Clooney with his presence on Lake Como has inspired an ambitious project: Transforming Lake Como into a sough-after film location. On Lake Como 15 movies have been made, from "Casino Royale" (James Bond) to the recent, "Capitale Umano", directed by Paolo Virzì, who, in spring shot some scenes at Politeama, an ex-cinema in Como. The full list of films made on Lake Como can be found in the guide, Le stelle del lago di Como (the stars of Lake Como) promoted by Chamber of Commerce in collaboration with Province of Como.
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La Progettazione The planning
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Progetto per la riapertura temporanea della passeggiata a lago da Piazza Cavour ai giardini di ponente Comune di Como – 2013 Progetto: Architetti Gianmarco Martorana – Alessandro Neri
Una delle ferite che Como porta sulla sua pelle è il lungo cantiere che da qualche anno caratterizza la passeggiata a lago cittadina. La città di Como ed il suo lago vivono da sempre in un’armonia perfetta e costituiscono, l’uno per l’altra, una ricchezza dal valore immenso. Consorzio Como Turistica e l’associazione Amici di Como si sono immaginati l’ennesima estate trascorsa con una vista su un cantiere dismesso, su palizzate in legno, alla ricerca di uno scorcio che potesse regalare un panorama lacustre. La delusione di turisti e cittadini è stata la spinta iniziale che ci ha spronato ad impegnarci in un progetto che a luglio è diventato realtà: la riapertura temporanea del lungolago di Como. Un sogno, diventato poi un’impresa concreta, reso possibile dalla partecipazione e dalla collaborazione di tante persone che si sono impegnate fortemente nella realizzazione di questa grande opera. Nessuno possedeva la bacchetta magica per realizzare i sogni o la formula che risolvesse i problemi. Almeno questa era una delle certezze fino a metà giugno 2013. Poi, improvvisamente, si è venuta a creare un'alchimia, che ha del fantastico e che vale molto di più di
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qualsiasi magia. Un'aggregazione spontanea tra persone che si è trasformata in un gruppo di oltre 70 realtà, tra aziende, associazioni, istituzioni e privati cittadini, pronte a lavorare gomito a gomito per il raggiungimento di un unico scopo: ripristinare il lungolago di Como, per regalarlo ai cittadini, ai turisti e alle migliaia di bambini che in questi mesi di apertura sono stati tra i protagonisti assoluti della passeggiata insieme ai loro familiari. In migliaia hanno ritrovato il piacere di fare due passi per ammirare gli splendidi panorami che il lago offre. La voglia di essere utili e di partecipare per donare al prossimo ha fatto sì che questo intervento fuori dall'ordinario, miracoloso per alcuni, storico per altri, fosse inaugurato dopo soli 22 giorni lavorativi. Una grande opera, quindi, che ha restituito a Como la vista sul suo magnifico lago come la città ed i suoi abitanti meritano. Un’area giochi, fontane zampillanti e colorate e una nebulizzazione che ha rinfrescato tanti visitatori nei mesi estivi, arredi urbani - le tanto amate e agognate panchine con vista lago – , aiuole verdi, parapetti in vetro e una pavimentazione con autobloccanti sono soltanto alcuni degli elementi che
caratterizzano i 170 metri di passeggiata resa fruibile a migliaia di visitatori. Venerdì 5 luglio tutti coloro che hanno lavorato a quest’opera si sono goduti l’inaugurazione della passeggiata resa possibile da un impegno corale che difficilmente i protagonisti potranno dimenticare. Ma non bastava, serviva qualcosa in più. La stessa squadra fautrice del primo intervento ha deciso di spingersi oltre, impegnandosi nell'apertura di un passaggio di circa 80 metri e nel ripristino estetico del battello Lario. Questo intervento ha rappresentato, oltre alla riscoperta di un angolo da troppo tempo non fruibile, anche un importante segnale di continuità: infatti, grazie ai lavori svolti, finalmente Como possiede nuovamente, dopo diversi anni di chiusura, una passeggiata a lago che da Piazza Cavour prosegue fino a Villa Olmo, senza interruzioni. Ma per il “gruppo del lungolago" diventato un gruppo di amici, i limiti non esistono e quindi ecco spuntare l'idea di ripristinare, in collaborazione con la Navigazione del Lago di Como, anche lo strategico spazio fronte-biglietteria che ora può accogliere in sicurezza ed assoluta dignità i viaggiatori e i visitatori che si apprestano a salpare a bordo della flotta della Navigazione. Un ultimo importante intervento ha visto protagonisti Amici di Como e Consorzio Como Turistica nel mese di agosto: l’abbassamento della palizzata in legno che delimitava l’area di cantiere delle paratie, nel tratto compreso da Piazza Cavour alla Gelateria Ceccato. L’opera ha permesso di rivedere l’orizzonte e di avere una continuità spaziale con la passeggiata temporanea riaperta da Consorzio Como Turistica, Amici di Como e dalle 70 realtà imprenditoriali e soggetti privati, donando anche in questo tratto di strada la visibilità che il lago e Como si meritano. La soddisfazione travalica l'emozione, perché si è costituito un gruppo forgiato dal lavoro, dalla disponibilità e dal reciproco rispetto per gli ambiziosi obiettivi raggiunti. Un gruppo di aziende e imprenditori non solo di Como, ma di tutta la provincia, accomunati da un alto senso di responsabilità e senso civico che è stato capace di cambiare le cose e sovvertire l'ordine della critica qualunquistica. Messi da parte l’immobilismo e la staticità, questo gruppo di persone ha dimostrato l’amore per la propria città e soprattutto la capacità di creare qualcosa di unico, partendo dal nulla, solo con la forza della propria determinazione. Como è anche questo: una forza troppo spesso latente, ma capace di uscire e fare grandi cose per la città se spronata e valorizzata nella sua unicità. Oggi il sogno si è avverato e l'amicizia continua..
La Presentazione Press Conference One of the wounds that Como carries is the longstanding building site that has disrupted the lakefront in the city centre. The city of Como and its lake have always lived in a perfect harmony and constitute a wealth of enormous value for each other. Consorzio Como Turistico and the association, Amici el Lago, have witnessed yet another summer an abandoned building site, and through palisades tried to get a glimpse of the lake. The disappointment of tourists and citizens alike was what incited us to look for a project that in July became a reality; the lakefront was temporarily opened to the public. A dream that came true, it was made possible through the participation of many people who made a tremendous effort to realize this big project. Nobody had a magic wand to make dreams come true or a formula that would solve all the problems. At least this was one of the certainties until mid-June 2013. Then, suddenly an alchemy came to be, something almost fantastic which is worth more than any magic. A spontaneous aggregation of people eventually became an army of 70 and included companies, associations, institutions and private citizens ready to roll up their sleeves and get down to work side by side to reach the same goal: restore Como's lakefront, to donate it to the citizens, the tourists and thousands of children and their families, who, during these months of opening were the absolute protagonists of the lakefront. Thousands enjoyed a walk and admired the splendid lake panoramas. The desire to be useful and to participate in giving something to others made sure this extraordinary intervention, miraculous for some, historic for others, was inaugurated just 22 working days after the work had begun. A great collaboration which gave back to Como its magnificent lake view the city and its inhabitants so deserve. A playground, dancing fountains lit with coloured lights and a refreshing spraying system that cooled many visitors during the hot summer months, the much missed benches offering lake views, flower beds, glass parapets and self-blocking flooring were just some of the elements that characterizes the 170m walk made available to thousands of visitors. On Friday 5th July all those who worked on this project enjoyed the inauguration of the lakefront walkway made possible through a collective effort that those involved will not easily forget. But that wasn't enough, something more was needed. The same team responsible for
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Progetto per la riapertura temporanea della passeggiata a lago da Piazza Cavour ai giardini di ponente Comune di Como – 2013 Progetto: Architetti Gianmarco Martorana – Alessandro Neri
the first intervention decided to go further, taking on the responsibility to open up 80m more of the walkway and the restoration of Lario, the small passenger boat docked nearby. This intervention, besides allowing the discovery of a corner forgotten for too long, also gave an important sign of continuity: in fact thanks to the work done, finally, after years of closure, Como has a lakefront that stretches from Piazza Cavour to Villa Olmo that allows an uninterrupted walk. But for the 'lakefront group,' that has transformed into a group of friends, there are no limits and another idea surfaced, in collaboration with Navigazione del Lago di Como (Lake Como transport authority) why not recover the strategic ticket office area? The office area now safely, and with some dignity, serves passengers and tourists awaiting to board one of boats. One last intervention again had Amici di Como and Consorzio Como Turistica as protagonists: the removal of the palisade that lined the building site where bulkheads would be eventually laid to prevent flooding, between Piazza Cavour
and Ceccato ice-cream parlour. The removal allowed the view of the lake horizon again and gave a spatial continuity to the temporary lakefront re-opened to strollers by Consorzio Como Turistica, Amici di Como and the 70 companies and private citizens also here restoring the visibility the lake and city deserve. The satisfaction surpasses emotion because a group has come to be out of willingness to work together with mutual respect for ambitious projects like the one realized. A group of companies not only from Como but all over the Province shared a good dose of responsibility and civic sense managed to change things and responded to banal criticism. Putting aside the paralysis and wait and see attitude, this group of people has shown love for their city and above all the ability to create something unique out of nothing just with their determination. Como is also this: a force often hidden but able to come out and do great things for the city if it is prompted and appreciated for its uniqueness. Today a dream has come to true and friendship continues.
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ISTITUZIONI
Comune di Como – Settore Grandi Opere Committente del progetto di riapertura temporanea della passeggiata a lago da piazza Cavour ai giardini di Ponente: Consorzio Como Turistica Progettisti: arch. Gianmarco Martorana e arch. Alessandro Neri, con Young Boys by Gianluca Zambrotta Valore delle opere in progetto: Euro 308.844,14 Superficie interessata dall’intervento: 1° lotto - mq 3.200, 2° lotto - mq 380, 3° lotto mq 270 Tempo contrattuale per la realizzazione delle opere: gg 42 Tempo effettivo di realizzazione: gg 37 Inizio lavori: 10 giugno 2013 Fine lavori: 27 luglio 2013 Coordinatore del progetto: Daniele Brunati Consiglieri del Consorzio Como Turistica: Cassani Roberto - presidente, Costa Federico, Scavino Nives Franca, Ratti Pierluigi, Santambrogio Silvio Consulente del lavoro:
GIARDINI PUBBLICI
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Ventimiglia Francesco Consulente assicurativo: Pini Federico Consiglieri dell’Associazione Amici di Como: Santambrogio Silvio - presidente, Anzani Giovanni, Casali Rosaria, Frigerio Alberto, Gieri Guido, Milesi Fabrizio, Quarta Claudio, Petazzi Celestino, Pittorelli Mario - presidente onorario, Porro Pietro Revisori dei conti: Guarisco Ivano, Sacchi Giovanni, Torres Marco Consulente legale: Grandi Alberto Staff operativo: Baba Nadia, Bordoli Chiara, Buonomo Marina, Casali Rosaria, Comerio Elisabetta, De Giorgi Stefania, Fasola Daniela, Galli Silvia, Guarneri Amelia, Pedretti Andrea, Pedretti Elena. Si ringrazia il Comune di Como, Settore Grandi Opere e l’azienda Sacaim per la concreta collaborazione ricevuta.
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EVENTI
AMICI DI COMO & MAGIC LAKE: un appuntamento esclusivo di N.B. foto Francesco Corbetta
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La Chiesa di San Giacomo, sede della prima parte della serata The Church of San Giacomo, location of the first part of the evening
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Sopra, alcuni ospiti della serata; sotto, da sinistra, Sandro Tessuto, Alberto Frigerio, Giovanni Anzani, Roberto Cassani, Luigi Cavadini, Mario Lucini, Silvio Santambrogio, Daniele Brunati, Alessandro Neri, Mario Pittorelli, Rosaria Casali, Pasquale Diodato, Roberto Frigerio, Gianmarco Martorana, Franco Chioda, Alberto Grandi
Above, some guests of the evening; below, from the left, Sandro Tessuto, Alberto Frigerio, Giovanni Anzani, Roberto Cassani, Luigi Cavadini, Mario Lucini, Silvio Santambrogio, Daniele Brunati, Alessandro Neri, Mario Pittorelli, Rosaria Casali, Pasquale Diodato, Roberto Frigerio, Gianmarco Martorana, Franco Chioda, Alberto Grandi
Entusiasmo, sorpresa e stupore, un mix di ingredienti davvero intensi per la serata del 29 giugno. Questi gli elementi che meglio descrivono il susseguirsi di eventi che hanno fatto sì che una sera di inizio estate si trasformasse in una festa nella festa. La serata ha preso il via nella chiesa di San Giacomo, location storica, scrigno di ricordi e suggestioni per tanti invitati, non solo per il fascino semplice e raccolto della chiesa cittadina, ma anche perché è stata più volte sede di eventi organizzati e sostenuti dall’Associazione Amici di Como, come esposizioni di opere d’arte, mostre e concerti. Protagoniste di questa prima parte della serata sono state l’anteprima dell’edizione estiva della rivista Magic Lake e la proiezione di una prima che ha colto tutti quanti di sorpresa: il backstage dell’ambizioso progetto 2013 dell’Associazione Amici di
Como: “l’opera di ripristino temporaneo del lungolago”. Un susseguirsi di immagini frenetiche, un’operosità accelerata, una fitta alternanza di interventi: addetti ai lavori, progettisti, curiosi, il tutto documentato dalla macchina da presa. Ma la sorpresa è diventata stupore dopo pochi passi, quando gli ospiti si sono trasferiti nell’area di cantiere e hanno potuto rendersi personalmente conto di quanto lavoro in pochi giorni fosse stato compiuto e delle dimensioni dell’area oggetto dell’intervento. La serata è poi proseguita all’hotel Palace, dove hanno preso il via i festeggiamenti dedicati all’uscita n. 30 della rivista Magic Lake e come ogni festeggiamento che si rispetti non poteva mancare la torta. Una serata da ricordare, entrata a pieno titolo negli annali dell’Associazione Amici di Como.
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La foto di gruppo scattata sul nuovo lungolago di Como The group photo on the new lakefront of Como
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In questa pagina, gli ospiti durante la cena all'Hotel Palace; nella pagina successiva, sopra, gli ospiti; sotto, la torta realizzata per il 30째 numero di Magic Lake In this page, the guests during the dinner at the Hotel Palace; on the following page, above, the guests; below, the cake made for the 30th edition of Magic Lake
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AMICI DI COMO & MAGIC LAKE Exclusive event A mix of enthusiasm, surprise and astonishment; intense ingredients for the evening of 29th June 2013. These are the elements that better describe an evening at the beginning of the summer which turned into a party in the party. The evening started in the church of San Giacomo, historical location, place of memories and suggestions for all the participants, not just for the simple fascination of the church, but also because it was the location of different events organized and supported by the association Amici di Como, such as exhibitions of works of art and concerts. Protagonists of the first part of the evening were the preview of the summer edition of the magazine Magic Lake and a projection that astonished everybody: the
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backstage of the ambitious project 2013 of the association Amici di Como: “the temporary restoration of the lakefront�. Many frenetic images, fast working rhythm, lots of interventions: qualified workers, draftsmen, curious people everything filmed. But the surprise became astonishment after few steps, when the participants walked in the building site and understood all the work done and the dimensions of the area involved. Then the evening continued at the hotel Palace, where the celebrations for the 30th edition of the magazine Magic Lake started ending with a beautiful cake. An evening we cannot forget, which already became part of the memories of the association Amici di Como.
EVENTI
HENRY COTTON'S GOLF CUP 2013 & Amici di Como con Magic Lake foto Piero Vasconi
Panoramica del Golf Club Villa d'Este View of the Golf Club Villa d'Este
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Un appuntamento irrinunciabile per oltre 150 appassionati golfisti. La Henry Cotton’s Golf Cup – Trofeo Amici di Como e Magic Lake, che come ogni anno si è svolta nella verde ed antica cornice del Circolo Golf Villa d’Este, anche in questa edizione ha regalato una soleggiata domenica a tanti sportivi che si sono dati appuntamenti per questa gara, ormai diventata un punto fermo. Domenica 23 giugno, i giocatori sono stati suddivisi in tre categorie. Questi i vincitori: 1° categoria, Virginia Tieghi (1° netto), Mario Molteni (1° lordo), Riccardo Riccardi (2° netto); per la 2° categoria: Luisa Monticelli (1° netto) e Gianclaudio Manetti (2° netto); per la terza categoria: (Raffaele Brauzzi (1° netto), Lorenzo Manca (2° netto), Alice Gatti (1° signore), Claudio Basilico (1° seniores). An appointment that over 150 golfers cannot miss. The Henry Cotton’s Golf Cup – Trofeo Amici di Como e Magic Lake, that as every year was held in the green and ancient location of the Circolo Golf Villa d’Este, also during this edition they people who took part in the event enjoy a sunny Sunday. Sunday 23rd June, the players were divided in three categories. The winners were: 1st category, Virginia Tieghi (1° net), Mario Molteni (1° gross), Riccardo Riccardi (2° net); for the 2nd category: Luisa Monticelli (1° net) and Gianclaudio Manetti (2° netto); for the 3rd category: (Raffaele Brauzzi (1° net), Lorenzo Manca (2° net), Alice Gatti (1° women), Claudio Basilico (1° seniores).
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In questa foto, i vincitori In this photo, the winners
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CONVEGNO DEL SESTANTE di A.G. foto Maurizio Camponovo 102
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In questa pagina, i relatori del Convegno del Sestante: in alto, da sinistra, Giorgio Radaelli, Angela Monti, Samuele Vorpe, Paolo Arginelli, Andrea Parolini; sotto, da sinistra, Cindy Liu, Vinod Sahai, Paolo Arginelli, Sergio Pea, Marco Girardi
Anche quest’anno il Convegno del Sestante si è presentato puntuale all’appuntamento estivo. Grazie alla lungimiranza del Comitato Organizzatore, al patrocinio dell’associazione Amici di Como, all’impeccabile organizzazione di TBM Service, e al supporto di Patrimony 1873, lo scorso 9 luglio si è svolta presso la sala Regina del prestigioso hotel Villa D’Este la sesta edizione del sempre più apprezzato evento di divulgazione scientifica dal titolo “Testimonianze”. Gli illustri relatori del Convegno hanno delineato un quadro preciso del contesto economico e industriale, attuale e prospettico, e suggerito a imprenditori ed a professionisti un ventaglio di possibili indicazioni, soluzioni, strategie per superare la difficile congiuntura: manufacturing renaissance, internazionalizzazione e prospettive fiscali, l’importanza di “fare sistema”, alleanze societarie, governance e organi di controllo, tutela del marchio e del know how, pianificazione
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In this page, speakers of Convegno del Sestante: above, from left, Giorgio Radaelli, Angela Monti, Samuele Vorpe, Paolo Arginelli, Andrea Parolini; below, from left, Cindy Liu, Vinod Sahai, Paolo Arginelli, Sergio Pea, Marco Girardi
Sotto, i partecipanti in Sala Regina Below, the participants in Sala Regina
del passaggio generazionale delle imprese di famiglia, i temi più caldi della prima parte del Convegno. Nella seconda parte, ad una prospettiva più sistemica si è sostituita una visione più pragmatica attraverso testimonianze di autorevoli esponenti di organismi e del mondo dell’imprenditoria internazionale -con particolare riferimento ai paesi BRIC - i quali, partendo da una accurata descrizione della situazione economica e geopolitica hanno messo in evidenza le opportunità, i rischi e i punti di debolezza di possibili investimenti improntati al “fai da te”, attuati senza la guida ed il supporto di un professionista che conosca profondamente tali realtà e che non sia accreditato nel gotha locale. Il pubblico presente numeroso in sala e l’attualità delle problematiche affrontate testimoniano il successo di un appuntamento che anno dopo anno si accredita fra i più attesi della stagione.
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Sopra, a sinistra, la registrazione; a destra, la platea; sotto, alcuni momenti della cena Above, on the left, the registration; on the right, the guests; below, some moments of the evening
Also this year the Convegno del Sestante (Sestante Convention) took place in summer as usual. Thanks to the foresight of the Committee of Organizers, the sponsorship of Amici di Como, the impeccable organization of TBM Services and the support of Patrimony 1873, the 6th edition of the Convegno del Sestante was held on Jul 9th in the Regina Hall of the prestigious Villa D’Este Hotel; the increasingly more appreciated Convegno dedicated to the popularization of science this year carried the title ‘Testimonies.’ Illustrious speakers at the Convegno accurately outlined the current and probable future economic and industrial developments and suggested a series of possible solutions and strategies to overcome the negative trends to the business community and professionals. The main themes dealt with at the Convegno included: manufacturing renaissance, internationalization, fiscal prospects, importance of ‘creating a system’, company alliances, governance and control agencies, safe-
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guarding of brands and know-how, and planning the transfer of company control from one generation to the next in family-run concerns. In the second part, the systemic considerations gave way to the more pragmatic aspects through the testimonies of authoritative members of international business organizations with particular reference to BRIC, who, starting from an accurate description of the economic and geopolitical situation highlighted the opportunities, risks and weak points of investment in these countries based on a ‘do-it-yourself’ approach carried out without the guidance and support of a professional who has detailed knowledge of the said economic situation and is qualified to interact with leading local figures. Good public attendance coupled with the current issues dealt with are a testimony to the success of the convention that year after year has become one of the most eagerly awaited events on the calendar.
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Franco Cologni, Presidente della Fondazione omonima, foto di Emanuele Zamponi Franco Cologni, Chairman of homonymous foundation, photo by Emanuele Zamponi
ARTEFICI DI BELLEZZA di Federica Cavriana foto ©Emanuele Zamponi
La Fondazione Cologni dei Mestieri d'Arte ha promosso una ricerca sui mestieri d'arte nel mondo della moda, coinvolgendo il Centro di ricerca “Arti e mestieri” e il centro “Modacult” dell'Università Cattolica di Milano. Il volume, che uscirà in autunno, nasce da una riflessione circa l’importanza del contributo dei maestri artigiani al successo della moda italiana nel mondo. Il titolo, Artefici di bellezza. Mestieri d'arte nella moda italiana, rimanda direttamente a quella cultura del fare, di creare il bello, che costituisce il fondamento dell’eccellenza italiana
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e del tanto celebrato Made in Italy del settore moda, in un rapporto continuo tra la creatività degli stilisti e la tradizione artigianale che vive ancora negli atelier, nelle botteghe ma anche nelle grandi Maison. La manualità esperta dei maestri riesce a concretizzare le linee dei bozzetti e cartamodelli, dando vita alle collezioni che sfilano sulle passerelle. E come scrive Alberto Cavalli, direttore della Fondazione Cologni e curatore della ricerca insieme a Paolo Colombo e Emanuela Mora, “Se è vero che ciò che è bello si distacca naturalmente dal resto,
In alto, a sinistra, Passaggio Cravatte, creazione artigianale di cravatte; a destra, Atelier Milady di Firenze, specializzato nella plissettatura; sotto, Pino Grasso Ricami d'Alta Moda, fase di lavorazione nell'atelier di Milano Above, on the left, Passaggio Cravatte, artisanal creation of ties; on the right, Atelier Milady of Florence, specialized in pleating; below, Pino Grasso Ricami d'Alta Moda, working process in the atelier of Milano
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Sopra, a sinistra, Galeotti Piume; al centro, Galeotti Piume di Firenzuola, specializzato nella lavorazione delle piume; nella pagina successiva, la copertina del volume "Artefici di bellezza. Mestieri d'arte nella moda italiana". © Foto Laila Pozzo
Above, Galeotti Piume; in the middle, Galeotti Piume of Firenzuola, specialized in the feather working; in the next page, the cover of the volume "Artefici di bellezza. Mestieri d'arte nella moda italiana". © Foto Laila Pozzo
è vero altresì che la moda italiana ha fatto del bello un criterio distintivo e quasi oggettivabile, nutrito costantemente dalla ricerca stilistica ma anche dal prezioso lavoro manuale degli artigiani”. Il volume definisce e concettualizza – in particolare, sotto un profilo sociologico – il mestiere d’arte della moda e ne delinea lo sviluppo e l'evoluzione all’interno del sistema italiano, un sistema in larga parte industriale ma ciò non di meno a marcato tasso qualitativo, e dai forti contenuti artigianali. Produrre nuove collezioni per le grandi Maison della moda ad ogni stagione, con ricercati materiali, tecniche innovative e tempi ristrettissimi è uno sforzo che ha portato i maestri artigiani in alcuni casi a ripensare professioni antichissime, in altri a rinnovare radicalmente quelle esistenti. La ricerca, partendo da un'indagine storica dagli esordi attraverso gli anni del Fascismo per giungere alle più recenti tendenze, giunge a definire il rapporto esistente tra mestiere d’arte e moda in una prospettiva sociologica. Descrive poi le professioni artigianali più rappresentative, attraverso la voce di esperti e professio-
nisti del settore. La lavorazione della piuma ornamentale, il ricamo, la creazione di cravatte, la sartoria maschile, la creazione di calzature, la plissettatura, la tintura dei tessuti, sono alcuni dei mestieri citati. Il volume prosegue con una panoramica sul sistema della formazione professionale rivolta ai più giovani; è necessaria, infatti, come evidenziato in altri studi precedenti promossi dalla Fondazione Cologni, una preparazione che garantisca una profonda conoscenza del mestiere permettendo di costruire e valorizzare percorsi di carriera. Un'appendice di interviste ad alcuni tra i principali protagonisti del rapporto moda/artigianato, come l'artista e stilista Roberto Capucci o l'imprenditore e stilista della calzatura René Caovilla, conclude lo studio. La Fondazione Cologni aggiunge un tassello alla collana Ricerche edita da Marsilio Editori: un progetto editoriale che mira sin dalle sue origini a diffondere la cultura del savoir-faire artigianale presso il grande pubblico, proponendosi di incrementare la consapevolezza del patrimonio italiano legato al più alto artigianato del territorio.
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CREATORS OF BEAUTY The Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte (Cologni Foundation for the Métiers d'Art) has fostered a study on the importance of arts and crafts in the world of fashion with the cooperation of ‘Arts and Crafts’ and ‘Modacult’ research centres of Università Cattolica of Milan. A book based on the research carried out is being published in Autumn and aims to highlight the importance of the contribution of the master artisans that has rendered Italian fashion so successful around the world. The title, Creators of Beauty. Arts and Crafts in Italian Fashion, directly refers to this creative culture that constitutes the foundations of Italian excellence and of the renowned Made in Italy label in the world of fashion, where an ever continuing collaboration between the fashion designers and the artisans that still operate in ateliers, laboratories but also in relevant fashion houses, is going on. The outstanding manual skills of experienced artisans bring to life the sketches and projects of the collections shown on the catwalks every season. As Alberto Cavalli, the director of Fondazione Cologni and curator of the study together with Paolo Colombo and Emanuela Mora, writes, “If it’s true that what is beautiful stands out from the rest, it’s also true that Italian fashion has turned the concept of beauty into a distinctive, almost objective criterion, constantly nourished by design research but also the precious workmanship of the artisans.” The book defines and conceptualizes - in particular the sociological aspects – the presence of arts and crafts in fashion and outlines their development and evolution within the Italian fashion system, a system which is certainly industrial but even so has pronounced quality and strong arti-
sanal content. Producing new collections for important fashion houses every season using refined materials and innovative techniques, all within a limited time span, requires such extraordinary effort that it has led some artisans to reinvent their traditional professions, others have had to radically renovate their methods. The study, starting from a historical investigation, from the beginnings to the Fascist period to the more recent trends, attempts to define the relationship between the world of arts and crafts and fashion from a sociological point of view. It then describes the most representative artisans through the voices of arts and crafts experts and professionals. Some of the métiers listed include: ornamental plume manufacturing, embroidery, tie making, tailoring for men, shoe making, pleating and fabric dyeing. The researchers move on to outline the methods of training new, young professionals; it is in fact, as shown by other studies sponsored by Fondazione Cologni, necessary to attend courses to learn in detail how to do the work in question to enjoy the benefits of a career advancement in this sector of fashion business. An appendix of interviews with some of the protagonists regarding fashion/ artisan relationship with for instance artist-fashion designer, Roberto Capucci, and businessman/ shoe designer, René Caovilla, conclude the study. Fondazione Cologni has added a new volume to the series Ricerche (studies) published by Marsilio Editori: a publishing project that from the beginning has aimed to divulge the culture of savoir-faire to the public at large, aspiring to increase the knowledge of Italian heritage regarding top quality craftsmanship in the country.
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GRAVEDONA ED UNITI UN VARIOPINTO TESORO di Elisabetta Comerio
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Il lungolago di Gravedona ed Uniti © Foto Ernesto Blotto The lakefront of Gravedona ed Uniti © Foto Ernesto Blotto COMOREVIEW
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Sopra, a sinistra, Palazzo Gallio ©Foto Daniela Butti; al centro, panoramica ©Foto Valentina Selva; sotto, veduta dal lago ©Foto Daniela Butti Gravedona ed Uniti è una delle novità comunali del lago di Como: rappresenta la fusione tra Consiglio di Rumo, Germasino e Gravedona. Adagiata in uno splendido golfo, protetto a nord da monti verdeggianti, Gravedona è certamente una delle perle del lago di Como, con le sue piazzette, i caratteristici vicoli, chiamati in dialetto locale “Strecc”, che si sviluppano nel cuore del paese e le sue splendide architetture, testimonianze di un passato ricco di vicende storiche. La sua forte vocazione turistico-ricettiva ha impegnato il comune in un progetto di rifacimento del lungolago, oggi vivacizzato da eventi e spettacoli, soprattutto nella stagione estiva. Le magnifiche montagne che la adornano fanno sì che questo luogo sia frequentato anche per le numerose mete alpinistiche e i percorsi per mountain bike e trekking che regalano agli appassionati di questi sport scorci unici. Gravedona è anche arte: 12 sono le chiese che caratterizzano l’area “sacra”, fra cui si distinguono il battistero di Santa Maria del Tiglio, riconoscibile dall’alto campanile che campeggia sul fronte della chiesa e l’adiacente parrocchiale di San Vincenzo. Accanto a questi tesori artistici, anche San Gusmeo e San Matteo, edificata in epoca romanica, Santa Maria delle Grazie, fondata dall’ordine degli Agostiniani, la parrocchiale di San Gregorio e San Giovanni Battista, la chiesa della Madonna della Soledad sul lungolago nella zona del “Castello”, la chiesa di Sant’Abbondio, nei pressi del ponte
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Above, on the left, Palazzo Gallio ©Foto Daniela Butti; in the center, view ©photo Valentina Selva; below, view of the lake ©photo Daniela Butti sul fiume Liro, a queste si aggiungono altre chiese situate nelle frazioni. Gravedona offre anche numerose aree e strutture dedicate allo sport, come il lido comunale con le due piscine, il centro sportivo con i campi da tennis, i campi da calcio, la pista d'atletica e le varie piste ciclabili, che la rendono ancor più un luogo a misura d’uomo. Degno di nota è il Palazzo Gallio, costruito per volontà del cardinale Tolomeo Gallio, che domina con la sua imponente mole il golfo di Gravedona. Oggi questo magnifico edificio è sede della comunità Montana “Valli del Lario e del Ceresio” e al suo interno vengono organizzate manifestazioni culturali, spettacoli e mostre. Proprio in questa magnifica cornice, dal 26 aprile all'11 maggio 2014 si svolgerà un’esposizione di portata internazionale, organizzata dal Comune di Gravedona ed Uniti e patrocinata dal Consolato Spagnolo di Milano: “Trittico spagnolo: incisioni di Goya, litografie di Picasso e opere di Josè Molina. L’arte spagnola di ieri e di oggi in mostra a Palazzo Gallio”. Per l’occasione sarà esposta una selezione di incisioni di Goya, oltre a circa 15 opere di Picasso comprendenti litografie, linoleografie e acqueforti. Le opere dei maestri spagnoli verranno affiancate dai lavori dell’artista contemporaneo Jose’ Molina. Questo e molto altro ancora è Gravedona ed Uniti, un variopinto tesoro affacciato sulle rive del lago di Como, dove arte, cultura, svago e relax fanno di questo luogo una meta irrinunciabile.
Sopra, a destra, la chiesa di San Gusmeo e San Matteo ©Foto Irene Briz; sotto, veduta dal lago ©Foto Daniela Butti
Gravedona RICH TREASURE Gravedona ed Uniti is one of the municipality novelties of Lake Como: it represents the union of Consiglio di Rumo, Germasino and Gravedona. Located on a beautiful gulf, protected on the north by green mountains, Gravedona is for sure one of the pearl of Lake Como, with its squares, the characteristic narrow streets, called "Strecc" in the local dialect, which develop in the heart of the village and its beautiful architectures, proof of a past rich in historical events. Characterized by its strong touristic vocation, it promoted a project to rebuild part of the lakefront that today is the location of many events and shows, above all in the summer time. But the versatility of Gravedona and the magnificent mountains around it, make Gravedona a destination for people who love the mountain, mountain bike and trekking which offer unique views. Gravedona is also art, it has a "sacred" area, where you can find the baptistery of Santa Maria del Tiglio, with its high bell tower up the facade of the church and nearby the parish
Above, on the right, the church of San Gusmeo and San Matteo ©photo Irene Briz; below, view of the lake ©photo Daniela Butti church of San Vincenzo. Close to these artistic treasures, also San Gusmeo e Matteo, built in the Romanesque period, Santa Maria delle Grazie, founded by the irder of the Augustinian, the parish church of San Gregorio and San Giovanni Battista. Gravedona also offers many areas and facilities dedicated to sport, just like the lido of the city with two swimming pools, the sports center with tennis courts, soccer fields, the athletic path and the different cycle paths, which make it livable. Palazzo Gallio is worth seeing, built thanks to the will of the cardinal Tolomeo Gallio, which dominates the gulf of Gravedona with its imposing bulk. Today its magnificent building is seat of the mountain “Valli del , Lario e del Ceresio”, where they organize cultural events, shows and exhibitions. In this beautiful location, from 26th April until 11th of May 2014, an international event is held, organized by the Municipality of Gravedona ed Uniti, under the patronage of the Spanish Consulate of Milan: “Trittico spagnolo: incisioni di Goya, litografie di Picasso e opere di Josè Molina. L’arte spagnola di ieri e di oggi in mostra a Palazzo Gallio”. For this occasion, the exhibition is about a selection of engravings by Goya, and 15 works by Picasso including lithography, linography and etching. The works of the Spanish masters are exhibited together with works of the Jose’ Molina. This and much more Gravedona ed Uniti, a rich treasure on the shores of Lake Como, where art, culture, entertainment and relax are combined to create a fundamental destination.
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NEWS
il PATRIA
del XXI secolo
foto Andrea Pedretti
foto Piero Vasconi
Il Piroscafo Patria The steamship Patria
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Sopra, Leonardo Carioni, Commissario Straordinario
Above, Leonardo Carioni, Special Commissioner
LEONARDO CARIONI Come nasce la scelta dell’amministrazione provinciale di impegnarsi nel progetto di recupero del piroscafo Patria? «La Provincia di Como ha da sempre ritenuto il piroscafo Patria una straordinaria testimonianza della storia del suo territorio, delle sue tradizioni e della sua vocazione nautica, anche a livello internazionale se si considera che il Patria ha anche ospitato numerosi personaggi famosi, come principi, capi di Stato, star del cinema. Data la situazione di grave degrado conservativo e la concreta assenza di prospettive di una sua rapida rimessa in esercizio, la Provincia di Como a partire dal 1999 si è adoperata per il suo recupero, sollecitata in particolare dalla campagna di sensibilizzazione portata avanti dalla Famiglia Comasca. Ricordo bene il presidente Piercesare Bordoli farmi la posta ad ogni concerto di capodanno per essere rassicurato sul fatto che il progetto venisse portato a termine». Quali sono stati i passi che istituzionalmente avete dovuto compiere per portare a termine il recupero? «Abbiamo acquisito il Patria dal Ministero dei Trasporti nel 2007. Con il contributo di 796.000 Euro dello stesso Ministero e di 500.000 Euro della Fondazione Cariplo, è stato poi avviato l’iter procedimentale necessario a portare a compimento l’operazione di salvataggio e rimessa in esercizio del Patria. Il primo lotto di interventi, è stato ultimato il 30 giugno 2009 e ha consentito di sottrarre il battello al degrado strutturale in cui versava. Dato che lo scopo ultimo prefissato dalla Provincia di Como è da sempre stato quello di rivedere il Patria navigare nuovamente, è subito stato avviato un secondo lotto, finanziato dalla Regione Lombardia con 500.000 Euro e dalla Fondazione Cariplo con un contributo di uguale importo. Successivamente, ancora mediante un intervento finanziario della Regione Lombardia con un contributo 316.415 Euro, la Provincia di Como ha affidato un terzo lotto di attività, portato a conclusione il 15 gennaio 2013. L’8 maggio scorso sono state effettuate, con esito positivo, le prove di funzionalità, avviamento e collaudo degli impianti installati, sia all’ormeggio che in navigazione, alla presenza dei funzionari del Registro Italiano Navale (RINA). La spesa totale per il recupero del piroscafo Patria è quindi stata di 3 milioni e 415mila Euro, con un risparmio dunque di 600mila Euro sull’importo preventivato». Quali sono i progetti futuri nei quali Leonardo Carioni vorrebbe impegnarsi ed impegnare l’amministrazione provinciale? «Il mio impegno personale sarà principalmente rivolto verso la variante della Tremezzina e il completamento della tangenziale di Como. Tanti sono i progetti che il nostro territorio meriterebbe di vedere portati a termine. Attualmente però, il commissariamento dell’Ente e la totale incertezza che regna sul futuro delle province rende impossibile impegnarsi in nuove avventure come quella del Patria».
How did the decision by the Provincial Administration to commit to the project of restoring the steamship Patria come about? «The Province of Como has always considered the steamship Patria an extraordinary testimony to the history of Como its traditions and nautical vocation also at international level if we considering that Patria has also carried famous personalities like princes and heads of state not to mention film stars. Given the serious deterioration and the absence of a concrete prospective to return it to active service, the Province of Como starting 1999 decided to help its recovery encouraged further by the awareness raising campaign launched by Famiglia Comasca. I remember well president Piercesare Bordoli reminding me at every New Year concert about the recovery, wanting to be to reassured that the project would be completed». What were the steps you took as an institution to make sure the project would be completed? «We purchased the Patria from the Ministry of Transport in 2007. With a 796,000 Euro contribution by the Ministry itself and 500,000 Euros from Fondazione Cariplo it was possible to start the recovery operation to return Patria back to lake transport service. The first stage of the intervention was completed on 30 Jun 2009 and saved the steamship from structural deterioration. Given the target of Province of Como: to see Patria sailing on Lake Como again, the second stage got underway this time financed by Lombardy Region with a contribution of 500,000 Euros and the same amount from Fondazione Cariplo. Subsequently, again through financing from Lombardy Region of 316,415 Euros, the Province of Como initiated the third stage of the restoration that ended on 15 Jan 2013. On 8 May tests carried out in the presence of Funzionari del Registro Italiano Navale (functionaries of Italian naval registry) on the engine, docking and sailing capabilities all showed that Patria was ready to set sail. The overall amount spent for the recovery of Patria was therefore: 3.415 million Euros with a saving of 600,000 Euros on the estimate announced». What are the future projects Leonardo Carioni wants to get involved in and commit the Provincial Administration to? «My personal commitment will be mainly the realisation of Tremezzina bypass and the ring road of Como. There are many projects our province deserves to see completed. For now the compulsory administration imposed on the Provincial offices and the total uncertainty of the future (Italian government is intent on abolishing Provincial administrations nationwide) makes it impossible to get involved in new long-term projects like Patria».
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Da sinistra, Piercesare Bordoli, presidente della Famiglia Comasca, Teresa Della Torre e Leonardo Carioni al taglio del nastro
From left, Piercesare Bordoli, president of Famiglia Comasca, Teresa Della Torre and Leonardo Carioni at the ribbon cutting ceremony
PIERCESARE BORDOLI «A Como quest’anno sono avvenuti tre miracoli: la riapertura temporanea del lungolago, il recupero dell’Arena del Teatro Sociale e l’inaugurazione del piroscafo Patria». E’ con una voce piena di soddisfazione che Piercesare Bordoli, presidente della Famiglia Comasca, ci racconta la gioia di aver finalmente restituito alla città un pezzo di storia del nostro lago: il Patria. Lo stesso entusiasmo lo abbiamo percepito il 19 luglio, giorno in cui a Villa Olmo è stato ufficialmente inaugurato il natante che la Provincia di Como ha acquistato al prezzo simbolico di 1 Euro e che è stato protagonista di una vera azione di salvataggio che ha coinvolto, oltre all’Amministrazione Provinciale, anche la fondazione Cariplo e proprio la Famiglia Comasca. «E’ stata una missione lunga 23 anni nella quale ho creduto fortemente e che ho cercato di portare a termine con tutte le mie forze – ci spiega Bordoli – anche grazie al sostegno di molti amici che mi sono stati vicini. Tra loro vorrei citare Leonardo Carioni, mio compagno di avventura. La prima volta che ho discusso con lui del recupero del Patria non era ancora presidente della Provincia. Vi lascio quindi immaginare quanto tempo sia trascorso e quanta acqua sia passata sotto i ponti». Il Patria è appena stato protagonista di un vero e proprio assalto da parte di turisti, anche stranieri (tra cui sono stati notati cinesi e russi) e cittadini. Un successo di enorme portata. «In 18 giorni abbiamo avuto più di 20mila visitatori. Certamente un successo che nessuno si poteva aspettare, ma considerando le migliaia di firme raccolte dalla Famiglia Comasca per il suo salvataggio, non ci stupisce l’attenzione che ruota attorno a questo gioiello del lago». Quale immagina possa essere il futuro del Patria? «Ora farà una passerella d’onore in alto lago poi il bisogno più impellente riguarda gli arredi. Siamo infatti alla ricerca di sponsor che possano sostenere le spese di acquisto di questi arredi, anche in vista di Expo 2015, evento durante il quale il Patria potrebbe rappresentare un altro importante punto di interesse della nostra città». Un sogno si è avverato, il piroscafo Patria è tornato a navigare. Ora non resta che continuare a sognare..
«In Como this year three miracles happen: the temporary reopening of the lakefront, the recovery of the Arena of the Teatro Sociale and the inauguration of the steamship Patria». With a satisfied voice, Piercesare Bordoli, president of the Famiglia Comasca, tells us about his joy to have given back to the city a piece of the history of our lake: Patria. We felt the same enthusiasm on 19th July, the day when in Villa Olmo the ship was officially inaugurated, it was bought by the Province of Como for the symbolical price of 1 Euro and it was the protagonist of a real rescue action which involved the Provincial Administration, the Cariplo foundation and the Famiglia Comasca. «It has been a goal of 23 years, in which I have strongly believed, so I tried to achieved it with all my strength – says Bordoli – also thanks to the support of many friends close to me. Among them, I would mention Leonardo Carioni, my friend. The first time I discussed with him about the recovery of Patria, he wasn’t president of the Province yet. You can well imagine how much time passed by and how many things happened». Patria has recently been the protagonist of a real assault by the tourist, also foreign ones (also Chinese and Russian) and by the citizens. A great success. «In 18 days we had more than 20000 visitors. For sure nobody was waiting such a great success, but considering thousands of signatures collected by Famiglia Comasca for its rescue, we are not surprised of the attention given to this jewel of the lake». What do you think can be the future of Patria? «Now it reaches the highest part of Lake Como, then the need to fix the furniture. Actually we are looking for sponsors which can pay for the furniture, also considering the Expo 2015, during this event Patria could be another important point of interest for our city». A dream came true, the Steamship Patria is back to navigation. Now we just have to continue dreaming..
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La platea della conferenza a Villa Gallia
Audience at the conference in Villa Gallia
MATTEO ACCARDI Quale è stato l’apporto dell’amministrazione provinciale in questo importante progetto di recupero e dove è nata la scelta di impegnarsi in questa iniziativa? «Il Patria rappresenta per il territorio della Provincia di Como un bene culturale di carattere storico, contraddistinto da assoluta unicità. In tutta Europa, infatti, i piroscafi a vapore in servizio sono solamente tre: il "Concordia", sul Lago di Como, l’"Hohentwiel" sul lago di Costanza ed il "Thalia" sul Worthersee (Austria). Quando la Navigazione dei Laghi, nel 1990, lo pose in disarmo, molte associazioni operanti sul territorio e, in primo luogo, la Famiglia Comasca, hanno avviato iniziative per impedirne la definitiva demolizione e per stimolare le istituzioni pubbliche a programmare e realizzare interventi di recupero e di conservazione. La Provincia di Como ha raccolto queste istanze e, dopo circa cinque anni di contatti con il Ministero dei trasporti, il 5 dicembre 2005, la Gestione Governativa dei Laghi e la Provincia di Como stipulano una convenzione contenente le condizioni fondamentali per il trasferimento della proprietà del piroscafo “Patria” dal Ministero dei Trasporti alla Provincia. La convenzione prevedeva, in particolare, l’impegno della Provincia ad un completo recupero del natante ed una sua successiva gestione. Con scrittura privata del 7 agosto 2007, la proprietà del piroscafo è stata definitivamente trasferita alla Provincia per il prezzo di vendita simbolico di un euro e l’Amministrazione provinciale ha potuto concretamente avviare l’iter per il recupero, finanziato dallo stesso Ministero dei Trasporti, Fondazione Cariplo e Regione Lombardia». Quello tra Matteo Accardi e il piroscafo Patria è un rapporto professionale che con gli anni si è trasformato in amore. Quali, in breve, i passi che avete compiuto per la rinascita del piroscafo? Quali sono stati i momenti più difficili di questo recupero? «Il rapporto tra me ed il piroscafo Patria ha radici, per così dire, “letterarie”. Sono appassionato di letteratura e narrativa legata ai territori e di autori come Camilleri e Vitali. In molte opere di Andrea Vitali il Patria (allora Savoia) costituisce un elemento fondamentale del paesaggio lacustre e il suo maestoso passaggio sul lungolago di Bellano, nelle torride giornate di agosto o nelle brumose giornate autunnali, colora e caratterizza la rappresentazione dei fatti storici o di fantasia narrati dall’autore. L’interesse “letterario” si è trasformato in professionale nel 2006, quando, per effetto di una riorganizzazione interna, ho assunto le funzioni di dirigente della Presidenza. Il Presidente Carioni mi chiese allora se volessi occuparmi del restauro del Patria ed io ho accettato quella che si è rivelata la sfida professionale più difficile e gratificante – sinora- della mia vita lavorativa. Ho visitato il Patria per la prima volta nel settembre 2006 ed ho avuto il
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timore che sarebbe stato impossibile rimetterlo in esercizio. Troppo degradate mi sembravano le condizioni di partenza: gran parte del legname di copertura era marcio, i saloni e la sala macchine erano invasi dall’acqua e da detriti e scarti di lavorazione, la cabina comandi assolutamente inservibile, l’arredo era stato smantellato. Non, quindi, il maestoso piroscafo dei romanzi di Vitali, ma un relitto di nave da destinare alla demolizione, ma il tentativo di salvare un simbolo della memoria collettiva andava fatto e quindi ho iniziato a lavorare per il Patria redigendo l’atto di acquisto al prezzo simbolico di un euro e da quel momento si è avviato il progetto di recupero concluso con il collaudo dell’8 maggio 2013 e con il rilascio di tutte le certificazioni che riabilitano il piroscafo alla navigazione. Il momento tecnico più difficile del recupero è stato sicuramente lo smontaggio dell’apparato motore. Dalle sue condizioni di efficienza, infatti, dipendeva la possibilità di un recupero che mantenesse la valenza storica delle componenti meccaniche e, soprattutto, dell’alimentazione a vapore del piroscafo. In caso negativo, infatti, sarebbe stato necessario sostituire la tipologia di alimentazione alterando la caratteristica storica fondamentale del piroscafo. Ma il Patria si è rivelato un novantenne in eccellenti condizioni di salute». Quali le potenzialità del Patria e quali le aspettative per il suo futuro? «Per le sue caratteristiche il Patria si inserisce alla perfezione nelle strategie di valorizzazione e di marketing territoriale della nostra provincia. È per questa ragione che l’Amministrazione si è impegnata fortemente nel recupero del Piroscafo Patria che, oggi, può tornare ad essere un importante elemento di interesse socio-culturale e turistico. Attualmente, anche grazie a una convenzione con l’Autorità di Bacino del Lario e dei Laghi Minori, è in corso una fase di “restituzione” del Patria ai comaschi, con un tour che lo sta portando a essere attraccato e visitabile gratuitamente in diversi Comuni del Lario. Dal 2014, invece, attraverso l’individuazione di un soggetto a cui demandarne la gestione, il piroscafo tornerà a navigare sul lago con crociere nei week end e la possibilità di noleggi giornalieri. Insieme a SistemaComo2015, di cui anche la Provincia di Como fa parte, e all’Autorità di Bacino, stiamo poi pensando ad un suo utilizzo ad hoc in chiave Expo. Quale occasione migliore per affrontare la tematica dell’acqua se non un piroscafo a vapore? E quanti dei territori limitrofi al sito espositivo possono vantare una simile offerta? Il Patria sicuramente potrà essere la nostra marcia in più per attirare i turisti in visita ai padiglioni di Milano. Per restare sempre aggiornati sulle novità del piroscafo Patria, da maggio di quest’anno è on line una pagina Facebook a lui dedicata e costantemente aggiornata con foto e appuntamenti».
Sopra, a sinistra, il logo ufficiale; a destra, Matteo Accardi, Dirigente della Provincia di Como
What was the contribution of the provincial administration authorities in this important recovery project and what made them take part in this initiative? «The Patria represents a historical, cultural asset for the Province of Como and stands out for its uniqueness. All over Europe there are only three steamboats like it: ‘Concordia’ operating on Lake Como, ‘Hohentwiel’ on Lake Constance, Germany and ‘Thalia’ on Worthersee, an alpine lake in Austria. When Navigazione dei Laghi (lake transport company) retired it from service in 1990, many local cultural associations, especially the Famiglia Comasca, launched initiatives to stop the definitive demolition of Patria and to incite and encourage state institutions to recover and restore it. The Province of Como responded positively and after five years of negotiations with the Italian Ministry of Transport, on 5 Dec. 2005 Gestione Governativa dei Laghi (national lake management office) and the Province of Como signed a agreement for the transfer of ownership of Patria from the Ministry of Transport to them. In compliance with this agreement the Province undertook to completely restore the steamboat and manage its use thereafter. On 7 Aug. 2007 the ownership of Patria was signed over to the Provincial authorities for a symbolic sum of one euro and Provincial administration was thus able to officially start the restoration financed by Ministry of Transport, Fondazione Cariplo and Lombardy Region». The professional relationship between Matteo Accari and the Patria over the years has turned into a love affair. Briefly, what were the main stages in the re-birth of the steamship? Were there difficult moments? «The relationship between me and Patria has ‘literary’ roots, so to speak. I’m keen on literature and fiction set in the author’s birthplace such as Camilleri (Sicily) and Vitali (Lake Como). In many of his books, Andrea Vitali, Patria (at the time called Savoia) is a fundamental ingredient of lake views and surrounding landscapes and its majestic passage along the village of Bellano on hot August or foggy autumn days adds colour and characterizes both the historical facts and the creative narrative of the author. ‘Literary’ interest transformed into a professional one in 2006 when, as a result of internal reorganization, I took o the job of director. President Carioni asked me if I’d be interested in directing the restoration of the Patria and I accepted; it ended up being the most difficult professional challenge but also the most gratifying of my career. For the first time I visited the Patria in Sep.
Above, the official logo; on the right, Matteo Accardi, executive of Provincia di Como
2006 and had the impression that it would be impossible to bring it back to life. As it was, it seemed too deteriorated: most of the wooden surface was rotten, the passenger area inside and the machine room were overtaken by water and debris, the command cabin was totally unusable, the furniture had been removed. It was therefore not the majestic steamboat in Vitali’s novels but a wreck destined for demolition but I had to at least attempt to save this symbol of our collective memory, with this in mind I began to work for the Patria drawing up the document to buy it for the symbolic price of one euro and from that moment the restoration project began; it was finally concluded on 8 May 2103 with a test run and the issue of all necessary certificates to confirm Patria could sail and carry passengers. The most difficult technical part was definitely the dismantling of the engine. The entire recovery operation in fact depended on its conditions, worthiness of its mechanical components and particularly its steam-fuelled engine power. Otherwise another type of fuel would have to be found stripping the historical steamboat of its most characteristic property. But the Patria proved to be a 90-year-old in excellent health». What can we expect from the Patria and what are its future prospects? «For its characteristics the Patria perfectly fits in with the promotional strategies employed to market Lake Como as a tourist destination. It is for this reason that the Provincial administrators committed to recover the steamboat which today can return to being an important social, cultural and tourist attraction. Thanks to an agreement signed with the local municipalities the ‘restitution’ of the Patria to the Comaschi is in course; it is being taken to various locations on the shores of Lake Como to be visited by the local population free of charge. Starting 2014, once an authority has been appointed to run it, the restored steamship will be sailing on Lake Como offering cruises at weekends and the option of hiring it for a day. Together with Sistema Como 2015, to which the Province of Como has adhered, and Autorità di Bacino (lake management authority), we’re thinking of using the Patria in the Expo 2015 that will be held in Milan. What better opportunity to tackle the water issue (Expo 2015 will focus on Feeding the Planet) if not with a steamboat? How many others at the Expo can boast such an offer? The Patria can truly be a big advantage to attract tourists to our pavilion in Milan. Starting May this year Patria is on Facebook, it is regularly updated with photos and news, those interested can easily stay in touch».
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NEWS
CAMPANE DA SALVARE foto Carlo Pozzoni
Una campana suonava a Como da oltre cinque secoli, scandiva il tempo di Dio e il tempo degli uomini in una città “orante, operosa e battagliera”, come scrissero nel 1800. Era la campana civica, la più antica della Lombardia in attività, ma non suona più. Gli altri quattro bronzi che contribuivano al concerto campanario su uno spartito religioso e civile, hanno la voce roca, per un’età risalente ad un periodo compreso tra il 1458 e il 1884, per il lavoro compiuto, per i guasti e i difetti alle strutture di sostegno. Le campane, una comunale e quattro della Cattedrale, si trovano sulla torre del Broletto risalente al periodo feudale, poiché il tempio non è stato dotato di campanile e i bronzi svolgono il loro servizio dalla struttura sovrastante la sede degli antichi reggitori del Comune di Como, unita in una sola linea con la facciata del Duomo. Tra le campane e il ceppo, non esiste un isolatore per evitare contatti tra metallo e metallo: per questo, le campane hanno perso la loro voce caratteristica e trasmettono vibrazioni dal telaio alla
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muratura, ormai ferita. Inoltre, la bulloneria è inadatta, il dispositivo di frenata aggiunge brividi, il motore richiede revisioni: il suono delle campane è prodotto a percussione, per evitare che i movimenti accentuino i danni. “Campane da salvare” è il titolo dell’iniziativa che il Comitato per il Duomo ha proposto a tutti gli uomini di buona volontà, per salvare, con i bronzi, la torre del Broletto, la storia e il patrimonio comasco, sulle tracce della tradizione. Infatti, fin dal 1300, la città del lago e della seta ha sempre considerato la cattedrale non solo come la “chiesa madre”, simbolo della cristianità, ma come espressione del lavoro, dell’arte, della bellezza e dell’orgoglio di un popolo. E le campane, più volte al giorno, nei giorni di festa e nei giorni di pianto, hanno dato voce al respiro della terra e del cielo, tutt’uno nel Duomo. Per non zittirle, è aperta una sottoscrizione sul conto corrente presso il Credito Valtellinese Iban IT60O0521610900000000009188, a favore del Comitato per il Duomo.
A sinistra, la torre del Broletto; a destra, le campane del Duomo di Como
On the left, the tower of Broletto; on the right, the bells of the cathedral of Como
Bells to save A bell rang in Como for more than 5 centuries, it marked the time of God and the time of men in a city “devoted, hard-working and fighting” as written in 1800. It was the city bell, the most ancient city bell of the Lombardy region in activity, but it no longer rang. The other 4 bronzes which contributed to the bell concert on a religious and civil score, have a raspy voice due the their age (built between 1458 and 1884) to the use and to the defects of the elements of support. The bells, one of the city and four of the Cathedral, are located on the tower of Broletto, dated back to the medieval time, since the church doesn’t have a bell tower and the bronzes have their function from the seat of the ancient rulers of the city hall of Como, joined with the façade of the Cathedral. Between the bells and the log, it doesn’t exist an insulator to avoid contacts between one metal and the other: for this reason, the bells lost their characteristic voice and now transmit vibrations from the framework to the ruined stonework. Moreover, the nuts and
bolts are inappropriate and the engine needs to be set: the sound of the bells is at percussion, to avoid that the movements increases the possibility of damages. “Bells to save”, is the name given to the initiative that the Committee for the Cathedral proposed to all the people who have the desire to save, with the bronzes, the tower of Broletto, the history and the heritage of Como, in the name of the tradition. Actually, from the 14th century, the city of Lake Como and of the silk always considered the Cathedral not only as the “mother church”, symbol of Christianity, but also as an expression of the work, of the art, of the beauty and of the pride of a population. The bells, more than once a day, on the occasion of celebrations, have given voice to the breath of the land and of the heaven, all together in the Cathedral. To support this cause, there is a subscription on the bank account of Credito Valtellinese Iban IT60O0521610900000000009188, for the Comitato per il Duomo (Committee for the Cathedral).
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EVENTI
L'ARENA TORNA A SPLENDERE di E.C. foto Marta Rossetti, Ilaria Sormani, Teatro Sociale di Como
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Un'immagine de Il Trovatore ©Marta Rossetti A photo of Il Trovatore ©Marta Rossetti
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Sopra, lo spettacolo Maggiodanza ©Marta Rossetti; sotto, lo show Meraviglia ©Ilaria Sormani Above, the show Maggiodanza ©Marta Rossetti; below, the show Meraviglia ©Ilaria Sormani
In occasione del suo 200esimo compleanno, il Teatro Sociale ha deciso di fare a Como un importante regalo: restituire alla città l’Arena. L’intervento di recupero che ha coinvolto questo spazio cittadino e il restauro della sua facciata meridionale è stato voluto dalla Società dei Palchettisti del Teatro Sociale e fa parte del Progetto Integrato d’Area (PIA) Ecolarius. Diffondere la Cultura dell’ambiente e del paesaggio tra lago e montagna, con capofila la Provincia di Como. I lavori per restituire all’antico splendore l’Arena hanno avuto inizio nel 2010 e questa importante opera è stata inaugurata e celebrata il 28 giugno 2013 con un evento della città e per la città, 200 anni dopo il primo spettacolo che ha avuto luogo sul palcoscenico del Teatro Sociale di Como. L’Arena del Teatro è stata infatti resa fruibile ad un vastissimo pubblico che ha assistito ad una rappresentazione corale che ha coinvolto oltre 300 cittadini, scritturati e preparati adeguatamente per eseguire i Carmina Burana, in occasione del Festival Como Città della Musica titolato, nella sua sesta edizione, “Linee e volumi”. Dal 28 giugno al 14 luglio, si è susseguito un poliedrico calendario di eventi: lirica, danza moderna, musica pop e l’omaggio dedicato al maestro Morricone sono stati gli ingredienti di un’estate che difficilmente la città potrà dimenticare. Questa rinnovata e suggestiva cornice ha permesso ad un vastissimo pubblico di riappropriarsi di un luogo della cultura comasca che nel passato ha rappresentato un importante riferimento per spettacoli e rappresentazioni di alto livello. Comaschi e turisti hanno dimostrato di apprezzare questo dono che è stato cuore pulsante della vita culturale comasca per molto tempo e che, ci auguriamo, in futuro potrà esserlo ancora.
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Sopra, I Carmina Burana; sotto, l'Arena del Teatro Sociale Above, the Carmina Burana; below, the Arena of the Teatro Sociale
Arena is back to shine
On the occasion of its 200th birthday, the Teatro Sociale of Como decided to make a present: to give back the Arena to the city. The salvage intervention involved this city area and the restoration of its southern façade was supported by Società dei Palchettisti del Teatro Sociale and it is part of the Progetto Integrato d’Area (PIA) Ecolarius. Promote culture of the environment and of the landscape between lake and mountain, supported first of all by the Province of Como. The work to give the ancient shine to the Arena started in 2010 and it is not by chance that this important work was inaugurated and celebrated on 28th June with an event of the city and for the city, 200 years after the first performance took place on the stage of Teatro Sociale di Como. The Arena del Teatro was actually full of people on the occasion of the Festival Como Città della Musica, entitled, in its 6th edition, “Linee e volumi”. During this event, from 28th June until 14th July, lots of events took place, starting with a choral representation which involved more than 300 common citizens, specifically “engaged” for this appointment: Carmina Burana. Together with this striking appointment, lyric, modern dance, pop music and an homage to the maestro Morricone were the ingredients of a summer that the city won’t forget. This renewed and beautiful location let many people rediscover a place of culture in Como, which in the past represented an important reference for shows and performances of high level. People from Como and tourists showed their appreciation for this gift that was a central element of the cultural life in Como for long and that, we wish, will also be in the future.
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ANNIVERSARIO
AERO CLUB COMO: UN SECOLO DA GUINNESS di E.C. foto Archivio Aero Club Como 130
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Nella foto, le strutture a terra dell'Idroscalo Internazionale di Como Land infrastuctures of the Como International Seaplane Base
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In questa pagina, tre immagini di idrovolanti a Como nel 1913, in occasione del Gran Premio dei Laghi, una gara internazionale vinta da Roland Garros; in basso, a sinistra, il piazzale negli anni '30, con vari Caproni parcheggiati
Three images of seaplanes at Como in 1913, attending the "Grand Prix of the Lakes", an international contest won by Roland Garros; below left, the apron in the '30s and a few Caproni seaplanes parked
Quello di Como è ufficialmente un Aero Club da Guinness dei Primati. E’ infatti giunta da Londra a fine agosto da Guinness World Records TM la comunicazione che l’istituzione comasca è «la più antica organizzazione di volo idro e scuola per piloti di idrovolanti del mondo». «È un record importante e naturalmente è una notizia molto positiva - sottolinea Cesare Baj, presidente emerito - Questo riconoscimento onora anche le tantissime persone che, in epoche difficilissime, hanno tenuto accesa a Como la fiammella del volo idro, a costo di sforzi immensi e di grandi sacrifici personali». La storia dell’Aero Club Como risale al 5 ottobre 1913, giorno in cui i primi idrovolanti solcarono i cieli comaschi in occasione di una gara internazionale. Da quel giorno sono stati organizzati molti avvenimenti di idrovolanti, tra i quali una grande manifestazione nel 1922 e centinaia di voli passeggeri durante le celebrazioni voltiane del 1927. Nel 1930, poi, la decisione di creare una struttura permanente, l’Aero
Club Como, con l’avvio della costruzione dell’hangar che, fino ad oggi, ha avuto una pausa soltanto dall’autunno del 1943 alla primavera del 1945 a causa della guerra. Oltre ad un’attività che oggi comprende corsi di volo e attività quotidianamente svolte dai numerosi soci, l’Aero Club è anche il più grande museo al mondo di idrovolanti storici ancora in grado di volare. Oggi sono undici gli idrovolanti che compongono la flotta e sono disponibili per la scuola, per voli privati e per far provare agli ospiti del Club e della città l'emozione di un volo sulle magnificenze del Lario. L’attrattiva del volo idro è testimoniata anche dalle tante produzioni televisive e cinematografiche che negli anni hanno scelto di utilizzare parte della flotta e l’hangar comasco per riprese e come location di set. Un secolo di storia vissuto intensamente che ha coinvolto adulti, bambini, appassionati aviatori e neofiti per un pezzo della tradizione del lago di Como che ha saputo diventare e mantenersi grande.
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Dopo un secolo di attività gli idrovolanti sono un elemento indissolubilmente legato all'immagine del Lago di Como
After a century of activity, seaplanes are inextricably linked with Lake Como
A century of water flying that is worth a Guinness world record Aero Club of Como is officially in the Guinness Book of World Records. At the end of August a message from the London offices of Guinness World Records TM informed that the Aero Club of Como is the oldest floatplane centre and floatplane pilot training school in the world. “It’s an important record and very positive news,” underlined Cesare Baj, the president emeritus, “this recognition also honours many people who, in very hard times and with much personal sacrifice have maintained floatplane flying alive on Lake Como. The story of Aero Club Como dates back to 5 Oct. 1913, the day on which the first floatplanes entered the airspace of Como to participate in an international competition. From that day numerous floatplane competitions have been organized among them the great event in 1922, and the arrival of hundreds of floatplanes in 1927, during the centenary celebrations of Como-born Alessandro Volta’s birth.
In 1930 a permanent hangar was built marking the birth of Aero Club of Como which has never ceased to function to this day save a break during WWII from autumn 1943 to spring 1945. Apart from daily flying classes and practice by numerous members, the Aero Club also boasts the largest museum of historical, still functioning floatplanes. Today our fleet comprises 11 floatplanes used by the school, for private flights and the guests of the club and the city of Como to experience the thrill of flying over magnificent Lake Como. The attraction of floatplane flying has also attracted TV producers and filmmakers who over the years have used our fleet, hangar and aerial lake views as film set. A century of story lived intensely that has involved adults, children, aviation experts and beginners alike; it has become a part of the local traditions around Lake Como and remained alive and well to this day.
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foto Kiyoshi Abe di Tokamachi, Giappone vincitrice 34° Concorso Fotografico Nazionale
FOTO CINE CLUB CERNOBBIO
35° CONCORSO FOTOGRAFICO NAZIONALE 4° EDIZIONE IN FOTOGRAFIA DIGITALE ITALIA E SVIZZERA 2013 TEMI: a) Cernobbio b) Como: la Città - il Lago di Como - i Monti e le Valli del Lario C) Il Canton Ticino con i Monti e le Valli D) Il Palio del Baradello - Ediziione 2013 L) Tema Libero Concorso Fotografico 2013 Foto Cine Club Cernobbio c/o Antonio Vasconi Via Regina 36 22012 Cernobbio - Como fotovasconi@virgilio.it www.fotocinclubcernobbio.it 134
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MERCOLEDI’ 16 OTTOBRE Termine di presentazione delle opere. DOMENICA 10 NOVEMBRE Ore 17.30 Prima proiezione e premiazione nella Sala Regina del Gran Hotel Villa d’Este di Cernobbio
Roberto De Bernardi di Menaggio, Como
Premio speciale Foto Cine Club Cernobbio La Giuria assegnerà il premio all’autore o agli autori giovani (under 18) con foto ammesse, segnalate o premiate al Concorso. Premio speciale Dott. Sante Frantellizzi già Prefetto di Como La Giuria assegnerà il premio all’autore della migliore fotografia di Paesaggio. Premio speciale “Famiglia Comasca” per la Città di Tokamachi - Giappone (Città gemellata con Como) La Giuria assegnerà i premi (prodotti in seta di Como) agli autori giapponesi delle migliori fotografie del Giappone.
Concept & Styling TBM Service & C. - Como
Premio speciale “Liala” del Comune di Carate Urio - Lago di Como Per ricordare una delle più amate scrittrici italiane di romanzi del ‘900, la Giuria assegnerà il premio all’autore di un’immagine romantica e romanzesca di tutto il nostro Concorso. Premio speciale della Foto Elit di Cantù Per ricordare il fotografo Leon Battista Guarisco Premio speciale “Amici di Como” La Giuria assegnerà il premio all’autore dell’immagine più bella della passeggiata a lago “Amici di Como” a Como
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PEOPLE
LUISITA
Tradizione di famiglia di Daniele Brunati foto Carlo Pozzoni, Pasticceria Luisita
Da oltre 90 anni, la gelateria “Luisita” è a Como una vera istituzione. Complici di questo successo e dell’affetto che comaschi, e non solo, dimostrano nei confronti della famiglia Casati, sono l’altissima qualità che da sempre contraddistingue i prodotti e l’atmosfera familiare che si respira varcando la soglia dello storico bar di via Dottesio. La prima curiosità che ci vogliamo togliere è l’origine del suo nome. «La sua storia comincia molto lontano, precisamente in Argentina, luogo in cui è nata nonna Luisita – ci spiega Alberto, il fratello maggiore -. All’età di due anni lei si trasferì insieme a suo papà e alla sorella maggiore qui a Como. Iniziò a lavorare in una sartoria dove conobbe il marito Gilio. Durante gli anni di crisi, decisero di imbarcarsi in una nuova avventura e scelsero di aprire una latteria, diventata poi una gelateria. Nostro papà, dopo otto anni trascorsi in guerra, ha voluto proseguire in questa avventura con una passione sfrenata. Pensate che insieme ad alcuni amici ha anche iniziato a studiare e realizzare nuovi utensili e macchinari che servivano per la pasticceria e gelateria. Papà Antonio ha poi sempre prestato molta attenzione alla scelta delle materie prime, utilizzando prodotti freschi e naturali. Ancora oggi le nostre ricette sono uniche perché rispecchiano quelle tradizionali utilizzate fin all’inizio di questa lunga storia». Pochi sanno che l’antica latteria “Luisita” aveva anche un’altra attività: la pompa di benzina.
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Nella foto, da sinistra, Alberto, Matteo, May, Milo e Maurizio nella sede di Via Dottesio In the photo, from the left, Alberto, Matteo, May, Milo and Maurizio in the seat of Via Dottesio
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In alto, a sinistra, Maurizio con la caratteristica Apecar; a destra Matteo con Tmax military; sotto a sinistra Milo con lo storico carretto dei gelati; a destra, lo staff del Luisita di via Boldoni: Celina, Matteo, Isabella e Simona
«E’ vero. Fino a metà degli anni ’60 davanti alla gelateria c’era una pompa di benzina della Shell -ci spiega Milo-, che valse a nostro papà il soprannome di “Togn Shell”. In quegli anni la Luisita diventò un vero punto di riferimento, oltre che una grande famiglia. Oggi il nostro desiderio è quello di mantenere questo ambiente così caldo ed informale, per fare in modo che chiunque entri nella nostra gelateria si senta a casa». La storia del “Luisita” è legata anche a vostra mamma, Virginia. «Quando è mancato nostro nonno, -interviene Maurizio- il papà ha scelto di proseguire l’attività di famiglia ed in questo è stato seguito da nostra mamma. Lei era una presenza fondamentale, una donna meravigliosa. Quando purtroppo nostro papà è mancato, piano piano anche io e i miei fratelli ci siamo buttati in questa attività. Con il tempo ci siamo ampliati: prima con un nuovo laboratorio, nel 1982, che ha permesso di iniziare a produrre anche per clienti esterni poi, nel 1988, con l’apertura del negozio di via Boldoni». Qual è il prodotto più richiesto? «Il gelato, ovviamente, rappresenta al meglio la nostra tradizione – prosegue Alberto-. Allo stesso tempo, panettone, colomba, resta e
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Above, on the left, Maurizio with the typical Apecar; on the right, Matteo with Tmax military; below on the left Milo with the hoistorical ice-cream cart; on the right, the staff of Luisita of via Boldoni: Celina, Matteo, Isabella and Simona
veneziana sono prodotti molto richiesti, anche perché garantiscono un’artigianalità difficilmente riscontrabile in altre produzioni. La nostra attenzione verso le materie prime ci ha sempre consentito di realizzare prodotti di elevata qualità che negli anni sono diventati un punto di riferimento per i nostri clienti» Oggi siete impegnati anche su nuovi fronti. «È vero. Abbiamo iniziato a realizzare servizi di catering per eventi di diversa portata, coffee break e light lunch. È un impegno notevole che ci sta però dando grandi soddisfazioni» Il futuro del “Luisita” è legato anche alla prossima generazione dei Casati? «Fino ad ora è Matteo, figlio di Maurizio, il rappresentante della quarta generazione che è impegnato con noi. I due figli di Milo -spiega Alberto- stanno studiando e decideranno in futuro quale sarà la loro strada». La passione con la quale Alberto, Milo e Maurizio (conosciuti da molti semplicemente come Cassone, Cassetta e Cassino) hanno raccontato questa loro storia ci fa capire quanto questa componente sia fondamentale per il successo del “Luisita”, un luogo che da 92 anni rappresenta per molti una seconda casa.
In questa pagina, sopra, a sinistra, il laboratorio artigianale: da sinistra, Maurizio, Livio, Franco, Alessandra e Rocco; a destra e sotto, alcuni esempi di cake design firmati Luisita
In this page, above, on the right, the handicraft laboratory: from the left, Maurizio, Livio, Franco, Alessandra and Rocco; on the right and below, some examples of cake design by Luisita
A family tradition For more than 90 years, the ice-cream cafè “Luisita” is a real institution in Como. The success and the affection of the people of Como for the family Casati are linked to the high quality that always characterized the products and the familiar atmosphere you breath when you enter in the historical cafè of via Dottesio. The first curiosity we have is about the origin of the name. «Its history started far away from Como, more precisely in Argentina, the place where grandmother Luisita was born – explains Alberto, the older brother -. When she was 2, she moved to Como with her father and the older sister. She started working in a tailor’s where she met her husband Gilio. During the years of crisis, they decided to start a new adventure and they opened a dairy shop, which then turned into a ice-cream cafè. Our father, after 8 years spent in war, decided to continue this new adventure with a strong passion. Together with some friends he started to study and make new tools and machineries to use for pastries and ice-cream. Father Antonio then had a particular attention to the selection of ingredients, using fresh and natural products. Also today our recipes are unique because respect the traditions of the beginning of this long history».
Few people know that the ancient dairy shop “Luisita” also has another activity: a gas station. «It is true. Until the mid of the ‘60ies in front of the ice-cream cafè there was a Shell gas station –explains Milo-.and my father has “Togn Shell” as a nickname. In those years, Luisita became a real reference point and also a big family. Today our desire is to keep this warm and informal atmosphere, so that everybody can feel like home». The history of “Luisita” is also linked to your mother, Virginia. «When our grandfather passed away -says Maurizio- my father decided to continue the family business and our mother followed him. She had a fundamental role, she was a great woman. Then our father passed away and my brothers and I got involved in this activity. Then we grow: first with a new laboratory, in 1982, when we started to produce also for external customers and then, in 1988, with the opening of the shop in via Boldoni». What is the most requested product? «Of course ice-cream, it represents our tradition in the best way –continues Alberto-. But also the typical panettone, colomba, resta and veneziana are very much reque-
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Sopra, a sinistra, Antonio, Sandra e Luisita fuori dalla vecchia sede di via Dottesio con la pompa di benzina; al centro, Luisita con Antonio; a sinistra, Antonio mentre ricevere un premio al Casinò di Campione d'Italia; al centro, a sinistra, Virginia; a destra, la sede di via Dottesio; sotto, Maurizio nel laboratorio Above, on the left, Antonio, Sandra and Luisita outside the old shop in via Dottesio with the gas station; in the middle Luisita with Antonio; on the left, Antonio while gets a prize at Casinò di Campione d'Italia; in the middle, on the left, Virginia; on the right, the seat in via Dottesio; below, Maurizio in the laboratory sted, because they grant a handicraft ability that cannot easily be found anywhere else. Our attention to the ingredients always let us make high quality products and during the years became a reference point for our customers». Today you are also involved in new fronts. «It is true. We started to supply catering services for different events, coffee break and light lunch. It is an important commitment, but it is also giving us great satisfactions”. Is he future of “Luisita” linked to the next generation of Casati? «Up to now is Matteo, son of Maurizio, the representative of the 4th generation who is involved in the business. The two sons of Milo -explains Alberto- are studying and in the future they will decide what they want to do». The passion with which Alberto, Milo and Maurizio (known by many simply as Cassone, Cassetta, Cassini) told us their story which make us understand how is aspect is fundamental for the success of “Luisita”, a place that for 92 years represents a second home for many.
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dal 1813
via Rodari 6, 22100 Como tel. 031 264042 www.ristorantesociale.it
Luciano Roncoroni
Mostra Antologica
Concept & Styling TBM Service & C. - Como
1913 - 1993 Una vita per l’Arte dal 5 al 27 Ottobre 2013 Palazzo del Broletto Como
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VANINI DENTAL CLINIC foto Studio Vanini
Come nasce la scelta di trasferirsi in Svizzera? «La scelta di trasferire la sede dello studio da San Fedele Intelvi a Chiasso, dopo oltre 32 anni di attività, è nata dalle crescenti richieste dei numerosi pazienti che vengono da tutta Italia e dall’estero, di raggiungerci più comodamente e più rapidamente. La nuova sede è infatti ubicata nel corso principale della città di Chiasso, a pochi passi dalla dogana di Ponte Chiasso, di fronte alla stazione FFS e alla fermata dell’autobus ASF linea 1 (Como-Chiasso), a cinque minuti dal parcheggio pubblico “Comacini” e a 10 minuti dall’autostrada». Com’è strutturato il vostro nuovo studio? «Lo studio dispone di 5 ampie sale operative, dedicate alle diverse necessità d'intervento, un’ampia sala d’attesa, saletta relax post interventi, sala radiologica, sala sterilizzazione e sala per i trattamenti mirati alla cura dei problemi posturali (fisioterapici, chiropratici
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e osteopatici). Lo studio è attrezzato per rispondere alle richieste di tutti i pazienti, di ogni età: bambini, adulti, anziani e disabili». Quali tecnologie offre il suo centro rispetto ad altri? «L’investimento in tecnologia contraddistingue da sempre il nostro studio che è molto attento allo sviluppo e al progresso tecnologico nell’ambito odontoiatrico. Lo studio si avvale di apparecchiature nuove di ultima generazione per ogni sala operativa di due microscopi operatori Zeiss motorizzati ad altissima risoluzione e di un microscopio Zeiss da laboratorio. Disponiamo inoltre di apparecchiature diagnostiche digitali di ultimissima generazione per l’esecuzione di radiografie endorali, panoramiche, teleradiografie e TAC 3D a basso dosaggio di radiazioni ionizzanti. La costante ricerca della qualità riguarda anche la scelta dei materiali e delle tecnologie utilizzate: tutto lo staff medico dello studio è costantemente im-
pegnato nella ricerca scientifica nell’ambito dei materiali dentali e delle nuove tecnologie applicabili in campo odontoiatrico. La nostra politica ci ha sempre tenuti lontani dalla tentazione di seguire le mode e le tendenze che si susseguono rapidamente anche nel nostro settore, riguardo all’utilizzo di materiali e tecniche non supportati da letteratura scientifica e follow-up clinici a distanza. Obiettivo dello studio è quello di garantire ai pazienti che tutti i materiali utilizzati e i prodotti dei laboratori tecnici seguano le normative vigenti e siano di altissimo standard qualitativo. Ogni paziente viene informato con apposita documentazione sui materiali utilizzati nel corso della terapia e a tutti i pazienti che effettuano protesi implantari viene rilasciato il relativo passaporto implantare». Oltre all’innovazione ed alle tecnologie utilizzate, cosa rende il vostro centro unico?
Nella foto, da sinistra, Carlotta Dionigi, Irene Vanini, Lorenzo Vanini, Olga Klimovskaia In the photo, from left, Carlotta Dionigi, Irene Vanini, Lorenzo Vanini, Olga Klimovskaia
«Lo studio Vanini pratica da più di 30 anni un’odontoiatria mirata alla ricostruzione conservativa del dente offrendo prestazioni di altissima qualità con un alto indice di soddisfazione dei pazienti ai quali vengono sempre proposti piani di cura atti a ripristinare il sorriso e la funzione masticatoria nel modo più conservativo possibile e adatto alle peculiari caratteristiche di ogni persona. Tutto questo è possibile grazie a un team odontoiatrico collaudato da anni composto da professionisti di fama internazionale specializzati nelle varie discipline odontoiatriche e da odontotecnici di altissimo livello che sono cresciuti professionalmente insieme a noi e collaborano con lo studio da decenni. Il team è composto inoltre da igienisti dentali laureati, assistenti alla poltrona con grande esperienza che hanno acquisito negli anni lo stile e l’attenzione alla qualità che ci contraddistinguono. Lo studio Vanini è inoltre un punto di riferimento per l’ag-
giornamento post laurea di professionisti esperti e università italiane ed estere molte delle quali hanno adottato nei programmi ministeriali i libri del dr. Vanini come libri di testo nei loro corsi di laurea. Da dieci anni inoltre è stata istituita presso l’Università di Chieti, sotto l’egida dell’Università e del Ministero della Salute una borsa di studio europea dedicata alle tecniche ricostruttive sviluppate dal dr. Vanini. L’amore per il nostro lavoro e l’attenzione per le esigenze dei nostri pazienti si esplicano anche attraverso un servizio continuo di assistenza, lo studio rimane aperto tutto l’anno, con la sola esclusione della settimana centrale di agosto e delle festività nazionali. Nei giorni di chiusura è comunque sempre in funzione una segreteria telefonica dove i pazienti possono lasciare i loro messaggi ed essere ricontattati dal medico reperibile». Quali i progetti futuri? «Mantenere costantemente elevati i nostri
standard qualitativi per soddisfare al meglio le esigenze dei nostri pazienti, continuare a percorrere la strada della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica per essere sempre in grado di offrire servizi di alta qualità, praticare un’odontoiatria sempre più attenta a tutto ciò che sta intorno al singolo dente: tessuti gengivali, occlusione, articolazioni temporo-mandibolari, postura». Quali sono le discipline praticate nel vostro studio? «Tutte le discipline della moderna odontoiatria: igiene e prevenzione, estetica dentale, ortodonzia, gnatologia e posturologia, parodontologia, implantologia, chirurgia orale, chirurgia maxillo-facciale, odontoiatria conservativa, endodonzia, protesi, pedodonzia, diagnostica per immagini, medicina del sonno odontoiatrica che si occupa dei dispositivi orali contro il russamento e l’ apnea notturna, fisioterapia, chiropratica e osteopatia».
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STUDIO VANINI ODONTOIATRIA Corso San Gottardo 25 6830 Chiasso (CH) Tel. +4191 6829527 Fax +4191 6829528 irene.vanini@hotmail.it studiovanini@bluewin.ch www.lorenzovanini.com A destra, gli interni dello studio On the right, the studio
VANINI DENTAL CLINIC Where did the choice of moving to Switzerland come from? «The choice of moving to Chiasso, Switzerland from San Fedele Intelvi, Italy after 32 years came from the appeal by numerous patients who came from all over Italy and overseas, to reach us faster and more conveniently. Our new dental surgey is in fact situated in the main road of the township of Chiasso, a short distance from the Ponte Chiasso Italy-Switzerland border, in front of the Swiss railway station, by the bus stop where the route 1 buses from Como to Chiasso stop, five min. from the 'Comacini' car park, or 10 min drive on the motorway from Como». How is the new surgery structured? «The surgery consists of five operating rooms devoted to various types of surgical intervention, a spacious waiting area, post-op relaxation, radiology, and sterilization rooms and a treatment room to cure postural problems requiring physiotherapy, osteopathy or chiropractic manipulation. The surgery is equipped to deal with all kinds of patients, of all ages: children, adults, the elderly and disabled». What techniques does your surgery offer with respect to other centers? «Investing in technology has always distinguished our clinic which is very sensitive to development and technological progress in the field of dentistry. The surgery has the most advanced equipment to date in every operating room, two Zeiss microscopes with very high definition resolution and a Zeiss lab microscope. We also possess the latest digital diagnostic equipment to do intraoral or panoramic X-rays, teleradiographs and 3D CTs with low-dose radiation.
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The on-going search for quality also concerns the choice of materials and technologies utilized. All the medical staff is involved in scientific research in the field of dental materials and technologies regarding dentistry. Our policy has always kept us away from temptation to follow fads and trends that are quickly introduced in our field too regarding materials and techniques used that are not supported by scientific literature and longterm follow-up. The surgery aims to guarantee the patients that all materials and lab products used follow current norms and are of the highest quality. Every patient is informed via appropriate documentation regarding the materials used and to every patient that receives implant prosthesis is given a corresponding implant passport». Besides innovation and technologies applied, what makes your surgery unique? «Vanini Dental Surgery has been in business for over 30 years aiming at conservative restoration of the teeth offering the highest quality of service with high customer satisfaction rates to whom a treatment plan is offered to give them back their smile and a proper chewing mechanism in the most conservative way possible adapted to the particular characteristics of each patient. All this is possible thanks to a team of experienced dentists working together for years consisting of high profile professionals with international fame specialized in various disciplines of dentistry and quality technicians who have professionally grown together with us and have been collaborating with our surgery for years. The team consists of, besides the oral hygienists, all with degrees, assistants of great experience that over the years have acquired the stile and attention to quality
that distinguishes our surgery. The Vanini Dental Surgery is also a point of reference for post-graduates and professionals as well as universities in Italy and abroad some of whom have adopted textbooks written by Dr. Vanini. For the past 10 years at University of Chieti, under the aegis of Italian Ministry of Health, a European scholarship is awarded dedicated to the reconstructive techniques developed by Dr. Vanini. Love for our work and attention for the needs of our patients are also expressed through on-going assistance, the surgery is open all year round excepting the central week of August and national holidays. When closed an answering machine is available where patients can leave a message and are contacted by the doctor on call». What are your future projects? «Constantly keeping our quality standards high to better satisfy our patients, to continue on the road of scientific research and innovation to enable us to offer quality service, practice dentistry that considers all that happens around a tooth: the gum tissues, occlusion, chewing mechanism and posture». Which disciplines are practiced at your surgery? «All the disciplines regarding modern dentistry: oral hygiene and prevention, dental esthetics, orthodontics, gnathology (the study of masticatory system) and posturology, parodonthology, implantology, oral surgery, maxillofacial surgery, conservative dentistry, endodontics (tooth pulp treatment), prosthesis, diagnosis via images, sleep medicine and dentistry that deal with oral appliances against snoring and apnea during sleep, physiotherapy, chiropractics and osteopathy».
“Un’azienda ultra-centenaria nel mondo del vino”
Rappresentanze - Distribuzione Vini, Specialità Alimentari 22063 Cantù (CO) www.meronivini.it - info@meronivini.it
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ACADEMIA DAY CLINIC foto Academia Day Clinc
Il dottor Eugenio Gandolfi da qualche mese è impegnato in una nuova “avventura” imprenditoriale oltre confine: l’apertura a Chiasso di un avanguardistico centro medico del Benessere, Academia Day Clinic. In queste pagine ci svelerà la genesi e le potenzialità di questa struttura. Come nasce questo progetto? «Il progetto Academia Day Clinic nasce dal desiderio, mio e del collega Dott. Riccardo Forte, di creare un polo di riferimento per tutto ciò che concerne quel particolare ambito della sanità che spesso viene genericamente definito “medicina del benessere”. In questo concetto vengono racchiuse la medicina e la chirurgia estetica, la medicina rigenerativa, preventiva e diagnostica, l’antiaging. Il tutto mirato al mantenimento e al miglioramento
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dello stato di salute; fondamentalmente, una medicina che si rivolge al sano che vuole vivere più a lungo al meglio delle sue possibilità. Al di fuori dell’ambito ospedaliero, il singolo professionista rischia di superspecializzarsi in una disciplina, perdendo la visione d’insieme e la possibilità di effettuare terapie idonee, anche perché spesso lavora immerso in una grande solitudine professionale. Il Dott. Riccardo Forte ed io, consapevoli del fatto che in un mondo oramai globalizzato solo l’unione delle forze poteva garantirci la crescita lavorativa e aumentare l’offerta delle cure, abbiamo deciso di fondere le nostre attività ed esperienze professionali in un luogo unico per bellezza strutturale e funzionalità clinica, situato a Chiasso in territorio elvetico, ma assai comodo anche per i pazienti italiani».
Quale valore aggiunto offre Academia Day Clinic rispetto ad altri centri? «Academia Day Clinic nel suo genere è unica, è una struttura sanitaria di oltre 1100 metri quadrati di superficie che dispone di un blocco operatorio con due sale chirurgiche modernissime. L’accoglienza nelle camere è a livello di un hotel a cinque stelle. Academia Medical spa è la zona esclusiva riservata all’estetica, ove le nostre estetiste esperte offrono trattamenti integrati con le terapie mediche. Presso Academia Day Clinic abbiamo chiamato a collaborare medici specialisti con grande esperienza internazionale che, insieme al Dott. Forte ed a me, costituiscono l’equipe medica di un gruppo di lavoro che oramai conta più di 20 addetti tra medici, infermieri, estetiste e personale amministrativo».
Da sinistra, il dottor Riccardo Forte e il dottor Eugenio Gandolfi From left, the doctor Riccardo Forte and the doctor Eugenio Gandolfi
Tecnologia e innovazione sono elementi caratterizzanti, quali gli interventi ed i trattamenti che meglio li riassumono? «Academia dispone delle tecnologie medicali più sofisticate e innovative: tutti i laser oggi in uso per la correzione degli inestetismi della pelle, la radiofrequenza, la cavitazione, la criolipolisi ed altro ancora. In Academia disponiamo, tra i pochi in Europa, di un sistema di simulazione fotografica dell’intervento chirurgico in 3D, ad esempio possiamo mostrare alla paziente come sarà il suo futuro seno dopo una mastoplastica additiva utilizzando protesi di varie dimensioni e forme. Le tecnologie oggi ci permettono cure che fino a pochi anni fa erano solo fantascienza: la terapia fotodinamica, tecnica non invasiva per il trattamento di lesioni precancerose e cancerose
della pelle, alternativa alla chirurgia, le luci laser di ultima generazione per la rimozione di capillari e tatuaggi, il trattamento delle cicatrici, degli esiti di acne, delle smagliature, delle ustioni e delle macchie della pelle. Medicina e chirurgia estetica possono, in una realtà come Academia Day Clinic, raggiungere livelli di efficacia straordinari: la rigenerazione e l’innesto tissutale hanno ridotto l’uso di prodotti sintetici in molti interventi contro l’invecchiamento facciale e per il modellamento del corpo. Esempi sono l’uso del proprio grasso per l’aumento del seno senza protesi, dei fattori di crescita piastrinici nell’invecchiamento, nelle alopecie o nella rigenerazione della pelle. Presso Academia abbiamo messo a punto tecniche non invasive per la correzione di malformazioni del naso, del viso o delle orec-
chie senza chirurgia». Quali sono i progetti e i possibili sviluppi futuri? «Lo sviluppo e la ricerca sono sicuramente gli obiettivi che ci prefiggiamo per perseguire un costante miglioramento dei servizi offerti ai pazienti. Academia day Clinic sarà presto anche sede di ricerca e formazione. Dal gennaio 2014 inizieranno presso Academia Reserch and Teaching (ART) i corsi in lingua inglese aperti a tutti i medici europei che vorranno apprendere l’uso delle nostre tecniche. ART è stato scelto come centro di formazioni da alcune tra le più importanti aziende di biotecnologie del mondo. Nel 2014 ART, attraverso i medici che lavorano in Academia, presenterà i propri protocolli clinici ed i risultati in 14 simposi internazionali».
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ACADEMIA DAY CLINIC Via Livio, 20 Chiasso, Svizzera Tel dall'Italia +39.031303003 Tel dalla svizzera +41.916826262 www.sgmedicina.com info@sgmedicina.com Sopra, la sala operatoria; sotto, un'esterna di Academia Day Clinic Above, the operating room; below an external photo of Academia Day Clinic
Academia Day Clinic For the last few months Dr. Eugenio Gandolfi has been busy with his new entrepreneurial project across the border in Switzerland: the opening of a state-of-the art wellbeing medical centre in Chiasso called Academia Day Clinic. In these pages the birth and potential of this facility will be revealed. How did the project come about? «The Academia Day Clinic was born out of a desire, mine and my colleague Dr. Riccardo Forte's, to create a centre of reference for all that concerns that particular branch of medicine that is generally known as 'wellbeing medicine.' It comprises aesthetic surgery, regenerative, preventive and diagnostic medicine and anti-ageing procedures all aiming to maintain good health and even improve it further. Fundamentally this is medicine that caters for the healthy who want to live longer at best physical conditions possible. Excepting hospitals, a professional risks specializing in a discipline and losing sight of the team approach and administering appropriate treatment because often he or she works in near-total isolation. Dr. Forte and I, aware of the fact that in a globalised world only joining forces and coalition guarantees professional growth and increases the range of treatment we can offer, decided to merge out practices and professional experience in a facility unique for its elegance and functionality situated in Chiasso just across the border in Switzerland equally convenient for Italian patients». What's special about Academia Day Clinic with
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respect to other similar centres? «Academia Day Clinic is unique, it's a health facility of over 1,100 sqm and a section on two floors with two ultra modern operating rooms. Patients are received in rooms worthy of a five-star-hotel. Then there's Academia Medical spa, an exclusive zone reserved for beauty treatment where our expert beauticians offer treatments integrated with medical cures. At Academia Day Clinic we have specialists with great international experience who, together with myself, Dr. Forte, the nurses, beauticians and office staff, make up a group counting over 20 members now». If technology and innovation are the hallmarks of a facility like the Academia, what are the treatments that best summarize their role? «Academia possesses the most sophisticated and innovative medical technologies available: all laser types in use today to smooth out blemishes on the skin, radiofrequency, cavitation, cryolipolysis (cool sculpting) and many others. At the Academia we have, among very few in Europe, a system of 3D photographic simulation of the aesthetic surgery, for instance we can show the patient how her future breasts will be like after the augmentation surgery using prostheses of various shapes and sizes. Today technology allows us to dispense treatments that only a few years ago seemed science fiction: photodynamic therapy, a non-invasive technique to treat precancerous and cancerous lesions on the
skin; as alternative to surgery, lasers of the latest generation can remove capillaries and tattoos, treat scars, acne, stretch marks, burns and stains on the skin. Medicine and aesthetic surgery can, in a facility like the Academia Day Clinic, obtain extraordinary results. The regeneration and tissue grafting have reduced the use of synthetic materials in many interventions against facial ageing and in remodeling of the body. The examples include: the use of patient's own fat tissue in breast augmentation, growth factors present in platelets for anti-ageing treatment, in alopecia and skin regeneration. At Academia we have fine tuned noninvasive techniques to correct nose, face and ear malformation without surgery». What are your future projects for the Academia? «Development and research are certainly the objectives we aim to follow to constantly improve the services we offer our patients. Academia Day Clinic will soon become a centre of research and training too. Beginning Jan. 2014, at Academia Research and Teaching (ART), courses in English will be held for European doctors interested in learning the techniques we use. ART has been chosen as a training centre by some of the best known biotechnology firms in the world. In 2014 ART, via doctors that work at the Academia, will present its clinical protocols and results at 14 international symposiums».
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SALUTE
RINFORZIAMO IL NOSTRO SISTEMA IMMUNITARIO foto Archivio dottor Guido Corti
Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1976 presso l’Università degli Studi di Milano, il dottor Guido Corti consegue nel 1979 la specializzazione in Allergologia e Immunologia Clinica. E’ medico Ayurvedico, abilitato in seguito alla frequenza della scuola di Ayurvedica Maharishi. Fino al 1990 ha esercitato come allergologo, utilizzando le tecniche ufficiali e dal 1990 ha iniziato gli studi in kinesiologia applicata, che ha approfondito negli anni successivi. Oggi il dottor Corti svolge la sua attività nel suo studio di Cernobbio e collabora con il centro Synlab di Como. Situato nel centro cittadino, il suo centro è altamente specializzato in allergologia e kinesiologia ed offre poliedrici servizi: consulenza alimentare, cure ayurvediche, cure omeopatiche, test kinesologici,
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test allergometrici, intolleranze alimentari e reazioni avverse ai farmaci. Il dottor Guido Corti ha deciso di trattare in queste pagine un argomento sempre più attuale e molto caro ad adulti e bambini: la difesa del sistema immunitario, una delle problematiche affrontate nel suo studio. E' constatazione comune che i bambini quando iniziano a frequentare o la scuola materna o la scuola elementare si ammalano continuamente. Pensa che tutto ciò sia normale? «Sicuramente il nostro organismo quando veniamo immessi in una comunità viene a contatto con una serie di virus e batteri che normalmente non conosce. Soltanto però se il nostro sistema immunitario è mal funzionante noi ci ammaliamo in modo fre-
quente o non riusciamo mai a guarire completamente, in tempi brevi». Esiste secondo lei una prevenzione che aiuti il sistema immunitario a fare in modo che questa situazione non si verifichi? «Penso che la nutrizione sia fondamentale: mangiare correttamente, evitando cibi scadenti dal punto di vista nutrizionale o cibi verso i quali si hanno intolleranze, (che possono essere verificate in studio durante la visita) o cibi che vengono mal digeriti: questo è il primo passo per la buona salute. Spesso vediamo bambini che sono abituati a mangiare una quantità di dolciumi, bibite, pizzette, cibi cotti al microonde, cibi riscaldati o tra di loro incompatibili: tutte queste abitudini, se vengono usate in modo esage-
In questa pagina, il Dott. Guido Corti nel suo studio; nella pagina successiva, un'esterna dello studio di Cernobbio In this page, doctor Guido Corti in his ambulatory; in the next page, the entrance of the ambulatory
rato, secondo me indeboliscono il sistema immunitario. Il primo passo per la buona salute consiste nel mangiare bene, cibi genuini, sani, cotti al momento, compatibili tra di loro e così via». Esistono anche medicine o test che possono essere di aiuto? «Si possono effettuare i test allergologici che sono molto semplici e vengono effettuati nello studio con risultati immediati, per sapere se vi è una componente allergica nelle malattie. Spesso abbiamo allergie ad acari o muffe o ad animali domestici che si possono manifestare anche nei periodi in cui i pollini sono assenti. lo effettuo senza problemi questi test nel mio studio. Quanto ai farmaci, sono contrario all'uso indiscriminato o esagerato di antistaminici, cortisone,
antibiotici. La mia esperienza mi suggerisce che una vita sana unita a farmaci naturali, omeopatici o ayurvedici porta un grosso giovamento alla salute». Si può trovare qualche rimedio più specifico nel caso di riscontro di allergie? «Certamente, il trattamento iposensibilizzante di Mc. Ewen che io pratico da anni può essere usato anche nei primi anni di vita in quanto l'allergene viene diluito migliaia di volte ed è presente solo in piccola traccia. Questo garantisce un'ottima sicurezza al prodotto e quindi la mancanza di importanti effetti collaterali. Quanto all'efficacia è il paziente stesso che la riscontra e io ne ho la testimonianza col fatto che la stragrande maggioranza di chi si sottopone al trattamento lo vuole continuare».
In base a quali criteri stabilisce che un farmaco o un rimedio naturale puo' essere utile per curare una determinata malattia? «Innanzitutto sicuramente l'esperienza ormai pluriennale che mi viene dall'aver trattato numerosissimi casi. Poi è importante la tecnica di kinesiologia applicata, che io uso: essa consiste nella risposta muscolare ad una certa situazione provocata. Per esempio: se un additivo alimentare provoca un indebolimento del muscolo, (interpretato come effetto nocivo) posso trovare quale è la sostanza o il farmaco che rinforza il muscolo e ne annulla la debolezza. Questo rimedio, qualora superasse anche altri test, si rivelerà utile al paziente per superare le sua malattia».
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STUDIO MEDICO DOTT. GUIDO CORTI Via Garibaldi 15 22012 Cernobbio Tel. +39 031/510100 segreteria@dottcorticernobbio.it www.dottcorticernobbio.it SYNLAB (ex San Nicolo') Viale Innocenzo XI, 70 22100 Como Tel. +39 031/2764111
LET’S STRENGTHEN OUR IMMUNE SYSTEM A degree in Medicine and Surgery in 1976 at the Università degli studi di Milano, doctor Guido Corti took the concentration in Allergology and Immunology in 1979. He is an ayurvedic doctor, qualified after he attended the ayurvedic school Maharishi. Until 1990 he worked as an allergist, using official techniques and from 1990 he started studying Applied Kinesiology, he continued studying the following years. Today doctor Corti works in his ambulatory in Cernobbio and collaborates with the center Synlab of Como. Located in the center of the city, his center is highly specialized in allergology and kinesiology and offers many services: food consulting, ayurvedic treatments, kinesiology exams, allergology exams, food intolerances and negative reaction towards drugs. Doctor Guido Corti decided to deal in these pages with a very topic subjects for both adults and children: the defense of the immunity system, a problem tackled in his ambulatory. It is a commonly held belief that when children start kindergarten or primary school they fall ill frequently. In your opinion is this normal? «When our body is introduced into a new community, it comes into contact with a series of bacteria and viruses it wasn’t aware of. Nevertheless we only fall ill frequently, or can’t fully recover in the short-term, if our immune system is malfunctioning».
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Is there a way to help the immune system avoid frequent illness in these situations? «I think nutrition is fundamental. A well-balanced diet, avoidance of bad quality food, foodstuffs we are intolerant to (this can be determined in our surgery) or we have difficulty digesting. This is the first step to take to enjoy good health. We often see children who habitually consume large quantities of high sugar foods, overly sweet soft drinks, pizza, microwave-cooked items, warmed up dishes or struggle with incompatible food combinations. When exaggerated, these eating habits will weaken the immune system in my view.So the first step towards good health is having good quality, unsophisticated food preferably cooked just before eating, and consuming a combination of foodstuffs that are mutually compatible etc». Are there medicines or tests that can be of help? «Yes, there are simple tests we can carry out at our surgery to see if there’s a particular allergy to a particular food or something else and obtain the results immediately. We often have allergies to mites, moulds or pets that appear also when there’s no pollen in the air. We can easily run tests to detect these allergies in our lab. Regarding medicines, I’m against indiscriminate, exaggerated use of medicines such as anti-histamine drugs, cortisone or antibiotics. In my experience
a healthy lifestyle aided by natural medicines, homeopathy or ayurveda lead to much improved, good health». Is there a specific remedy when an allergy is detected? «Certainly, the McEwen’s desensitization treatment I’ve been practicing for years; this can also be used during the early years of life as the allergen is diluted thousands of times and only a trace remains in the bloodstream. This guarantees high safety and absence of any appreciable side effects. Regarding the efficacy of the treatment, the general response of the patients is the judge of that; in my experience most patients who decide to start the desensitization treatment want to carry on». On what basis do you decide that a certain natural medicine or treatment would be effective in a determined medical condition? «Above all the choice of remedy is based on my many years of experience in treating numerous patients. The applied kinesiology technique I use is equally important; this is a muscle response to certain stimuli, for example if a food additive causes a weakening of the muscle (considered a harmful effect), I look for a substance or drug that strengthens the muscle and eliminates this weakness. This remedy, if other tests are also successful, will be an effective, specific treatment to help the patient overcome his or her illness».
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In questa pagina, Solarità di Elvino Motti In this page, Solarità di Elvino Motti
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ELVINO MOTTI LO SCULTORE DEL LAGO di Stefania De Giorgi foto Mauro Ceresa
Elvino Motti è nato a Dosso del Liro (Como) nel 1952. L’Istituto d’Arte e l’Accademia di Brera hanno posto le basi per l’evoluzione della sua attività di scultore. Da oltre 20 anni è socio della Permanente di Milano. Vive e lavora a Gravedona. Nelle tue mani un materiale grezzo prende vita, subisce una trasformazione tale che fa percepire l’“anima” di un pezzo di marmo o di altro materiale. Come è nata la scelta della scultura come
espressione artistica? «Credo che la scultura sia un’arte che si porta dentro, che sia insita nel proprio essere. Ritengo che nelle mie peculiarità ci sia qualcosa a livello genetico, ne ho tracce tra i disegni di mio zio, un pò pittore un pò musicista e negli elaborati lasciati da mio nonno artigiano del legno. Io avevo pochi anni quando cominciavo a divertirmi raccogliendo ciottoli e manipolando creta. Con la frequentazione dell’Istituto
d’Arte e successivamente dell’Accademia di Brera, la voglia e la fortuna mi hanno portato a trasformare la mia passione in qualcosa di concreto. E’ la sensibilità innata che predispone a scegliere un materiale, percependone l’opera intrinseca che può regalare la natura, come un pezzo di marmo eroso dall’acqua del mare. Così, mi capita spesso di raccogliere elementi che incontro durante i miei viaggi o i miei spostamenti, nei quali riesco già a cogliere le poten-
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A lato, Elvino Motti al lavoro ed il suo atelier On the side, Elvino Motti at work and in his atelier
zialità che possono condurre ad un’opera d’arte. Per cui, talvolta, anche i soggetti delle sculture possono derivare dalla struttura morfologica di un ciottolo». Si percepisce una predilezione per le pietre naturali con definiti giochi di abbinamenti cromatici nelle tue opere, anche se i materiali che utilizzi sono i più disparati. In base a quali criteri scegli la materia della quale avvalerti per le tue sculture? «Indubbiamente la pietra è il materiale che preferisco soprattutto perché mi consente di avere un rapporto diretto con l’opera, mi piace vedere l’evoluzione della materia dall’idea alla sua conclusione. Per la lavorazione degli altri materiali, pur seguendo scrupolosamente tutte le fasi dello sviluppo del progetto, ho bisogno del supporto di maestranze mentre con la pietra sono io, io e basta. Lo studio dei materiali, lo studio della natura, la conoscenza approfondita e la padronanza delle tecniche con le quali intervenire sulla pietra mi portano a vagliare in partenza il risultato che voglio ottenere. I diversi
tipi di materiali mi permettono di ottenere molteplici effetti cromatici che reputo decisamente interessanti. Tuttavia si può giungere a raffinatezze estreme trattando differentemente la stessa qualità di roccia. Ad esempio cambiando solo la direzione della vena di un marmo greco ho ottenuto una composizione nella quale l’elemento sfera presente dona una percezione di luce differente dal resto. Fondamentale per me è la sensazione che un’opera può arrivare a dare con il coinvolgimento di tutti i sensi, compreso il tatto, il quale enfatizza l’impressione emozionale di un pezzo. I centri della mia produzione artistica sono l’essenzialità, l’apporto che la luce offre correndo sulle superfici e la compartecipazione allo spazio circostante del pezzo, tale da non consentire un esclusivo punto di vista, talvolta tale proposito mi rende difficoltosa anche l’apposizione della firma. In altre sculture impiego molteplici elementi materici differenti quali ferro, bronzo, legno. Nella mia produzione più recente ho sperimentato il metacrilato, dal quale ho
ottenuto diversi effetti interessanti. Con il supporto di alcuni reagenti sintetici, collocati in un punto definito all’interno del blocco di metacrilato, posso conseguire un'alchimia “pura” che mi concede di creare esplosioni gassose che regalano giochi formali intriganti». Nelle tue opere passi con molta immediatezza dal figurativo a citazioni classiche e moderne e all’estrema spazialità dinamica del materico, che dialoga con le forme primarie. Quale processo evolutivo è insito nelle tue sculture nell’esplosione passionale della materia? «Definisco le opere nella mia mente già sottoforma di materia, ma ritengo che comunque la scultura si interfacci direttamente con il disegno. Spesso mi capita di aver bisogno di definire alcuni particolari delle opere dettagliandoli in una rappresentazione grafica. Generalmente parto da un disegno al quale succede un cartone e poi il modello in scala. Prediligo le forme primarie, o fisionomie riconducibili ad esse, l’inserimento di sfere imperniate su un asse sul quale ruotano: ciò contribuisce, insieme alla complicità della luce che si riflette e le attraversa, a dare alle sculture dinamicità. Intorno al 2000 ho sperimentato determinati tipi di realizzazioni tendenti al figurativo. Ho considerato intrigante sfruttare i cromatismi propri delle varie pietre. La ricerca di armonici abbinamenti cromatici ha fatto sì che nella mia produzione compaiano una serie di figure compiute con olivina, assieme al bolo nero o pietra lavica con marmo greco, tentando una simulazione dell’incarnato, difficoltoso da raggiungere. Altresì in alcuni momenti ho sentito l’esigenza di rendere omaggio a grandi opere. Dopo aver visitato una mostra a Palazzo Grassi a Venezia ho realizzato una Sfinge. Intorno alla fine degli anni Settanta ho avuto il piacere di conoscere Henry Moore in occasione di una mostra a Forte Belvedere a Firenze. Quell’incontro è stato estremamente importante per me, per cui successivamente ho realizzato un'opera che riecheggia l’arte del Maestro. Considero questo intervento dedicato a Moore non come emulazione, ma come necessità di fissare un momento, un’esperienza rilevante della mia vita».
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anno IX n. 3
AUTUMN 2013
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NUOVO FORMATO
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foto©Pierangelo Lanfranchi
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In questa pagina, sopra, "Cosmologie": recente mostra di Elvino Motti al Museo della Permanente di Milano; sotto, da sinistra, "Coppia" e "Occhio di Luce" due opere dell'autore In this page, above, "Cosmologie": recent exhibition of Elvino Motti at the Museum of the Permanente of Milano; below, on the left, "Coppia" and "Occhio di Luce" two works of the artist
ELVINO MOTTI THE SCULPTOR OF THE LAKE Elvino Motti was born in Dosso del Liro (Como) in 1952 and now lives in Gravedona. Art School and Accademia di Brera were the basis on which his activity as a sculptor developed. For more than 20 years he is a member of the Permanente di Milano. In your hands a raw material takes life. How was born your idea of sculpture as an art expression? «I believe that sculpture is an art you bring inside, that is inside yourself and it is difficult to become sculptors from nothing. I was young when I started and had fun collecting cobblestones I found interesting. I attended the Istituto
d’Arte and then the Accademia di Brera and my will and my fortune brought me to transform my passion in something concrete». There is a predilection for natural stones with defined color combinations in your works, even though you use any kind of material. What are the criteria you use to select the material for your sculptures? «I material I prefer is stone, above all because I can have a direct relation with my work. The study of minerals, the study of nature, the deep knowledge and the competence in using techniques with which I have to make interventions on stone, lead me to evaluate form the beginning the result I want to obtain. The different types of minerals let me obtain different color effects which I consider very interesting. The centers of my artistic production are the concision, the contribution of the light on the surfaces and its role in the surrounding space, so that there is not just one single point of view. In other sculptures, I use different materials, such as iron, bronze, wood and methacrylic».
In your works you simply go from the imagery to classical and modern elements and to the extreme dynamic space of the material, which dialogues with primary forms. What is the evolution process inside your sculptures in the passion explosion of the material? «I define the works in my mind already as material, but I believe that anyway sculpture is constantly in relation with the sketch. I prefer primary forms, or aspects that lead to them, the introduction of spheres rotating on an axis. In 2000 I experimented some types of realizations heading in direction of the figurative. I considered intriguing to exploit the colors of the different stones. At the end of the ‘70ies, I had the pleasure to meet Henry Moore on the occasion of an exhibition in Forte Belvedere in Florence and later on I made work which took inspiration from the art of the Maestro. I consider this intervention dedicated to Moore not emulation, but the need to set an important moment of my life».
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A lato, lo staff: Angela Alessia, Alice, Grace e Luisa On the side, the staff: Angela Alessia, Alice, Grace e Luisa
ALICE MUNAFò
Imprenditrice in "rosa" di A.G. foto Archivio Foodjoy Incontriamo Alice Munafò nel suo “paese delle meraviglie”, alle porte di Cantù, in via Como 195 dove le insegne fucsia Foodjoy segnalano i luoghi delle sue attività: il bar, il negozio e la scuola di cucina. Il negozio, vero paradiso per gli amanti della cucina, offre non solo una vastissima gamma di attrezzature, ma anche quegli ingredienti poco usuali che talvolta le ricette richiedono, la cui ricerca disarma anche i più volonterosi esecutori e fa da supporto alla modernissima cucina dove si svolgono i corsi della scuola Foodjoy. Dalla parte opposta il bar-pasticceria è un punto di ritrovo accogliente ed invitante, ideale per fare quattro chiacchiere con gli amici. Alice, come nasce il tuo progetto imprenditoriale? «Nasce per hobby. Cinque anni fa, mentre ero in attesa della mia bambina, mi è venuta l’idea di imparare a realizzare per lei delle torte decorate. Mi sono resa subito conto che non era per niente facile reperire l’attrezzatura specifica. Internet mi era d’aiuto, ma non bastava. Allora ho pensato di aprire
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un negozio specializzato, poi, da idea nasce idea, ed ecco la scuola di cucina. Infine c’era spazio anche per un bar: perché no?». Tu sei una donna imprenditrice, con una squadra di collaboratrici al femminile. Dobbiamo pensare al caso? «Sì, perché all’inizio non era così. Il caso ha voluto che solo successivamente la squadra fosse composta da sole donne, ma non rimpiango la presenza maschile: noi donne abbiamo una marcia in più». Come nasce la collaborazione con Luca Montersino? «Luca Montersino ha tenuto un corso presso la nostra scuola. Ha visto il bar ed ha proposto di introdurre la sua pasticceria. “Golosi di salute” è lo slogan che contraddistingue i suoi prodotti. È una pasticceria salutistica, con un moderato utilizzo di burro e con l’introduzione di farine di farro, di riso, di mais che vanno incontro a chi ha intolleranze alimentari». La tua scuola di cucina ha ospitato chef e personaggi di spicco del mondo culinario. Ce n’è qualcuno che ti ha colpito in
modo particolare? «A parte Montersino, mi sono piaciuti molto Maurizio Santin e i due finalisti di MasterChef: Maurizio Rosazza Prin e Andrea Marconetti. Spero di averli presto ancora nella mia cucina». Quali sono i corsi più richiesti? «I Macarones vanno ancora molto forte, così come i risotti, per il resto dipende dalla stagionalità». Come spieghi il sempre più crescente interesse che i mass media dedicano al mondo della cucina? «Secondo me la cucina piace a tutti e quindi tutti sono potenziali cuochi, non è un caso che i programmi televisivi che hanno più successo sono quelli che riescono a far cucinare tutti». Che cosa “bolle in pentola” per il futuro? «Abbiamo tanti progetti. Ci piacerebbe ampliare l’attività, incrementare la scuola, coinvolgendo sempre più professionisti». Le idee non mancano ad Alice e nemmeno l’entusiasmo di realizzarle, anche in un momento difficile come l’attuale.
In queste pagine, il negozio, il bar e il laboratorio Foodjoy In these pages, the shop, the cafeteria and the laboratory Foodjoy
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Entrepreneur in "pink" We meet Alice Munafò in her "wonderland", in the vicinity of Cantù, at 195 Via Como where fuchsia Foodjoy signs indicate her place of work: a bar, shop and a cookery school. The shop, a paradise for food lovers, offers a vast range of cooking utensils but also unusual ingredients, searching for which may disarm even the most willing enthusiasts, some recipes insist on; the shop also supports the modern kitchen where Foodjoy's cookery classes are held. On the opposite side, the bar-pastry shop is a cozy, welcoming meeting place ideal for a chat among friends. Alice, how did this entrepreneurial project come about? «It was born out of a hobby. Five years ago when I was expecting my daughter, the idea of learning to make cakes and decorate them for her occurred to me. I suddenly realized it wasn't easy at all to get hold of appropriate utensils. Internet helped me out but it wasn't enough. Only then did I think of opening a specialty shop, then one idea breeds another as they say
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and here's the cookery school. Finally, there was space for a bar, why not I thought». You are a woman entrepreneur and you have a team of women employees, is it all a coincidence? «Yes, because at first it wasn't like this. It's only by chance that later the staff consisted entirely of women but I don't regret not having men around, after all us women have that extra oomph don't we?». How did your collaboration with Luca Montersino start? Luca Montersino held courses at our school. He saw the bar and asked to bring in his pastry shop. 'Greedy but healthy' is the slogan that distinguishes his products. It's a pastry shop that takes health seriously, moderate quantities of butter are used incorporating spelt, rice and corn flour in aid of those suffering from various food intolerance and allergies». Your cookery school has been visited by famous chefs and culinary personalities. Is there anyone who made a particular im-
pression on you? «Apart from Montersino, I liked Maurizio Santin and the two finalists of Masterchef: Maurizio Rosazza Prin and Andrea Marconetti. I hope to have them back in our kitchen soon». Which are the most popular courses? «The macarons are still going strong as are risottos, for the rest it all depends on the seasons». How do you explain the increasing interest of the mass media in the world of cookery? «I think it's because everybody likes good food and everyone is a potential chef, it's not a coincidence that the most successful cookery programs on TV are those that teach everyone how to cook». So what's 'cooking' for the future? «We have a lot of projects. We'd like to expand our business, enlarge the school and attract more and more professionals to take part». Alice has plenty of ideas and the enthusiasm to turn them into reality even in difficult times like now.
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EVENTI
IL MERLETTO: PREZIOSA ARTE di Elisabetta Comerio foto ©Archivio Comitato per la Promozione del Merletto
La città di Cantù, dal 6 al 20 ottobre 2013, ospiterà la 11a Biennale Internazionale del Merletto, organizzata dal Comitato per la Promozione del Merletto (www.merletti.it). La manifestazione è organizzata in distinti spazi espositivi siti in Cantù, dove vengono affrontati differenti temi per dare agli utenti una lettura ampia sul merletto, dal progetto all’oggetto. La sezione ospitata in Via Matteotti vuole proseguire il progetto avviato nell’ultima edizione, finalizzato a fare incontrare la creatività dei più significativi designer italiani con l’abilità delle merlettaie di Cantù per realizzare pezzi unici. Per l’attuale edizione il Comitato per la Promozione del Merletto ha invitato a partecipare diversi architetti e designer tra cui Andrea Branzi e Luca Scacchetti. Sarà esposto anche il merletto Autoritratto progettato da Alessandro Mendini per la scorsa edizione della Biennale. La sezione storica, realizzata in collaborazione con l’Associazione Merletti d’Arte, sarà ospitata presso Villa Calvi e approfondirà il tema dei “Fazzoletti: storie, decori e sentimenti”. Oltre cento
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esemplari racconteranno in particolare la fortuna di quest’accessorio. I fazzoletti esposti presenteranno raffinati merletti provenienti dalle principali manifatture del Belgio, Francia, Inghilterra, Malta e dell’Italia. Inediti disegni, documenti e merletti illustreranno il sistema produttivo dei bordi. Le altre sezioni esposte saranno: Design al tombolo: progetto di un intreccio, a cura di E.CH.I.- Design for Cultural Heritage - Dipartimento INDACO del Politecnico di Milano; Disegnare merletti e cartine - elaborati per merletti progettati senza l’ausilio della matita; Associazioni, Corsi amatoriali e Scuole di Merletto a fuselli, dove saranno esposti merletti realizzati dalla scuole amatoriali, oltre trenta realtà attive sul territorio. Durante il fine settimana di Sabato 12 e Domenica 13 Ottobre 2013 presso il Chiostro di Santa Maria sarà organizzata la Rassegna della Creatività con mostra mercato dove troveranno spazio espositori provenienti da diverse realtà internazionali e nazionali il cui filo conduttore è appunto la creatività artigianale.
Sopra, la lavorazione e un particolare del merletto “Autoritratto” progetto architetto Alessandro Mendini, realizzazione a cura delle merlettaie del Comitato per la Promozione del Merletto Cantù, 2011; al centro, la lavorazione e un particolare dei “Cinque merletti urbani” progetto architetto Luca Scacchetti realizzazione a cura delle merlettaie del Comitato per la Promozione del Merletto - Cantù, 2013; sotto, lavorazione e particolare del merletto “Danzatori” progetto architetto Andrea Branzi, realizzazione a cura delle merlettaie del Comitato per la Promozione del Merletto - Cantù, 2013 Above, the working and a detail of the lace “Autoritratto” project architect Alessandro Mendini, made by the lace makers of the Comitato per la Promozione del Merletto - Cantù, 2011; in the middle, the working and a detail of the lace “Cinque merletti urbani” project architect Luca Scacchetti, made by the lace makers of Comitato per la Promozione del Merletto - Cantù, 2013; below, the working and a detail of the lace “Danzatori” project architect Andrea Branzi, made by the lace makers of Comitato per la Promozione del Merletto - Cantù, 2013
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Sopra, allestimenti di precedenti edizioni; sotto, un merletto appartenente ad una collezione privata
The Cantù Lace: a precious art In the city of Cantù, from the 6th to the 20th October 2013, the 11th International Biennial of the Cantù Lace is held by the Committee for the Promotion of Lace (www.merletti.it). The event takes place in precise exhibition areas in Cantù, focused on different subjects to introduce the lace from the project to the final product. The section of Via Matteotti aims at continuing the project started during the last edition to support the creativity of the most important Italian designers with the ability of the lace workers of Cantù. The historical section, instead, is held in Villa Calvi and it is about “Handkerchief: histories, decorations and feelings”. More than 150 types to introduce the fortune of this accessory. The other sections exhibited are: Lace pillow design. “Project of a lace”, by E.CH.I.- Design for Cultural Heritage - INDACO Department of Politecnico di Milano; Lace and card design– by Thessy Schoenholzer for laces studied without the use of a pencil; Associations, Amateurial courses with exhibition of laces made by participants. During the weekend of Saturday 12th and Sunday 13th October 2013 at the Chiostro of Santa Maria, there will be the Creativity Contest with an exhibition market focused on the handicraft creativity.
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Above, settings of a previous editions; below, a lace part of a private collection
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SAPORI GENUINI del Mendrisiotto e Basso Ceresio di Marili Fontana foto Mendrisiotto Turismo
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www.mendrisiottoturismo.ch
Una regione che vive i contrasti e i valori di Svizzera e Italia. La regione da scoprire. Genuina, dinamica, particolarmente attaccata alle tradizioni ed ai prodotti del suo territorio. Questa regione è la prima Svizzera che s’incontra provenendo da sud. Terminata l’estate, con l’arrivo dell’autunno, la regione si presenta piacevolmente colorata, gli ambienti interni si fanno più intimi e gli odori di pietanze particolarmente legate alle nostre tradizioni impregnano l’aria. Le castagne, in tutte le loro forme, con i formaggini della Valle di Muggio, i prosciutti e salami, le farine per polenta gialla e rossa ed i vini, in particolare i Merlot, sono i principali prodotti che la regione propone sulle tavole dei contesti casalinghi e nei ristoranti in questa magnifica stagione. La festa della Vendemmia viene sottolineata
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da manifestazioni quali la Rassegna Gastronomica del Monte San Giorgio e la Sagra dell’uva a Mendrisio, mentre nel mese di ottobre si ripropone annualmente la più importante e più longeva delle rassegne gastronomiche del Cantone Ticino: La Rassegna gastronomica del Mendrisiotto e Basso Ceresio. Questo importante appuntamento festeggia quest’anno la sua cinquantesima edizione e, oltre ad essere la rassegna gastronomica piu’ longeva ed apprezzata, risulta anche essere il festival culinario che annovera il maggior numero di ristoranti. Apprezzata per la qualità e varietà delle proposte culinarie, questa Rassegna Gastronomica è apprezzata per gli omaggi che vengono distribuiti dai ristoratori alla clientela. La 50esima edizione si svolgerà dal 1 ottobre al 4 novembre.
A destra, immagini di eventi gastronomici On the right, images of food events
Genuine tastes of Mendrisiotto e Basso Ceresio A region that lives the contrasts and the values of Switzerland and Italy. A region to discover. Genuine, dynamic, particularly linked to traditions and to the products of its territory. This region is the first one you find after you cross the Italian border. At the end of the summer and at the beginning of the autumn, the region is colorful, the internal environments are more intimate and the tastes of food linked to our traditions are in the air. Chestnuts of any kind, with small cheeses of the Valle di Muggio, cold cuts and salami, flour for the polenta and the red wines, in particular the Merlot, are the main products that the region proposes on the tables of the houses and in the restaurants during this beautiful season. The Festival of
the Grape Harvest is stressed by events such as Rassegna Gastronomica (Food festival) del Monte San Giorgio and Sagra dell’uva (Grape festival) in Mendrisio, while in October there is the most important and the oldest food festival of Canton Ticino: La Rassegna gastronomica del Mendrisiotto e Basso Ceresio. This important appointment reaches this year its 50th edition and, a part from being the oldest and most appreciated festival, it is also the food festival with the highest number of restaurateurs. It is appreciated for the quality and the variety of the food proposals, this food festival is appreciated for the presents that the restaurateurs give to the clients. The 50th edition is held from 1st October to 4th November.
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EVENTI
DA 35 ANNI ESTIVAL JAZZ di Guido Capizzi foto Estival Jazz Lugano
In questa pagina, Piazza Riforma a Lugano
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In this page, Piazza Riforma in Lugano
Da 35 anni i concerti gratuiti che riempiono per tre giorni Piazza della Riforma a Lugano (preceduti dalle due serate in Piazzale alla Valle di Mendrisio) fanno di Estivaljazz un evento unico al mondo. Star internazionali hanno calcato il palco e lasciato ricordi memorabili negli appassionati di buona musica. Eccellenza ed emozione con generi musicali diversi, ma sempre di elevata qualità, la magia di brani indimenticabili. Grazie ad Andreas Wyden e a Jacky Marti si può camminare tra i sogni, accompagnati dalla musica: jazz, rock, classica, latino-americana. Quest'anno resta tra i concerti più coinvolgenti l'esibizione della PFM "in classic da Mozart a Celebration" con l'Orchestra della Svizzera Italiana. A Lugano hanno cantato e suonato Gino Paoli e Franco Ambrosetti, accompagnati da Danilo Rea, Daniel Humair e da un vitalissimo 87nne Franco Cerri alla chitarra. I concerti di Eddie Palmieri, afro-caribbean jazz all stars, dei Temptations, di Arturo Sandoval, fondatore degli Irakere e di Steve Winwood, mito del rock inglese, hanno coinvolto il folto pubblico che ha gremito Piazza della Riforma. La magia delle serate estive ha un seguito nell'"Estival nights". Al Teatro Cittadella dal 5 al 9 novembre si esibiranno David Sanborn, Bob James, Steve Gadd, Larry Carlton, Gino Paoli (al quale Estival ha assegnato il Premio alla carriera).
In questa pagina, la PFM
It’s 35 years that the free concerts in the Piazza della Riforma in Lugano for 3 days (the days before there are events in the Valley of Mendrisio) characterize Estivaljazz, a unique event in the world. International stars were on stage and left unforgettable memories to those who love good music. Excellence and emotion with different types of music, always of high level and the magic of unforgettable songs. Thanks to Andreas Wyden and Jacky Marti you can walk among dreams with music: jazz, rock, classical, Latin-American music. This year the performance of PFM “from Mozart to Celebration” with the Orchestra della Svizzera Italiana. In Lugano Gino Paoli and Franco Ambrosetti sang and played with Danilo Rea, Daniel Humair and a very active 87 years old Franco Cerri, playing guitar. The concerts by Eddie Palmieri, Afro-Caribbean jazz all stars, by the Temptations, by Arturo Sandoval, founder of Irakere and by Steve Winwood, legend of the English rock, involved all the public in Piazza della Riforma. The magic of the summer evenings continues in the "Estival nights". In the Teatro Cittadella from 5th to 9th November are performing David Sanborn, Bob James, Steve Gadd, Larry Carlton, Gino Paoli (to whom Estival already gave the prize to the career).
In this page, the PFM
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EVENTI
FESTIVAL LOCARNO
66° Festival del Film Locarno di Guido Capizzi foto Festival del Film di Locarno, Massimo Pedrazzini Locarno, in questo bastione del cinema d'autore, l'edizione 2013 ha confermato la qualità e la validità della formula. Dai titoli passati in Piazza Grande, con lo schermo più grande d'Europa, ai film in Concorso Internazionale (premiato con il Pardo d'Oro "Historia de la Meva Mort", l'incontro tra Casanova e Dracula dello spagnolo Albert Serra); dal Concorso Cineasti del presente ai Pardi di domani, dagli Open doors alla Settimana della critica, alla Retrospettiva (dedicata quest'anno a George Cukor) si sono visti centinaia di bei film, segno che la selezione degli organizzatori, da quest'anno guidati dal nuovo direttore artistico Carlo Chatrian, è stata severa e mirata. "Abbiamo l'obbligo - ci ha detto Chatrian - di pensare al programma come un insieme di opere di valore e di storie con cui rappresentare la comunità che anima
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il Festival e quella che lo vive di riflesso". Migliaia di appassionati, in arrivo da tutto il mondo, hanno potuto gustare film di finzione, documentari, opere sperimentali. "Guardare al futuro e scoprire nuove strade - ci ha detto Mario Timbal, direttore operativo - sono caratteristiche storiche del Festival di Locarno". Film destinati, la più parte, a rimanere di nicchia, difficilmente li ritroveremo nei grandi circuiti della produzione per le sale cinematografiche o in tv. Un po' pessimista il presidente Marco Solari: "il Festival deve e vuole crescere, ma evidenti insufficienze strutturali penalizzeranno Locarno già in un prossimo futuro - ci ha dichiarato - servono più alberghi e il Palazzo del Cinema: il futuro di tutto il Locarnese passa dal turismo e dalla cultura". Il Festival è cresciuto ed è destinato a crescere ancora di più.
In alto, a sinistra, Albert Serra, vincitore del Pardo d'Oro 2012; al centro, Joaquim Pinto, vincitore del Premio speciale della Giuria; a destra, Lois Patiño, vincitore del Premio come miglior regista emergente; al centro, a sinistra, Sir Chrostopher Lee, Excellence Award Moët & Chandon; al centro, Sergio Castellitto, Pardo alla carriera; a destra, Pacho Velez e Stephanie Spray, Pardo d'Oro cineasti del presente; sotto, a sinistra, Jacqueline Bisset, Lifetime Achievement Award Parmigiani; al centro, Rolando Benedict, Faye Dunaway, Leopard Club Award, Marco Solari, presidente del Festival; a destra, Werner Herzog, Pardo d'Onore e Carlo Chatrian, direttore artistico
Above, on the left, Albert Serra, winner of Pardo d'Oro 2012; in the middle, Joaquim Pinto, winner of the special Prize of the Jury; on the right, Lois Patiño, winner of the Prize as best emerging movie director; in the middle, on the left, Sir Chrostopher Lee, Excellence Award Moët & Chandon; in the middle, Sergio Castellitto, Pardo alla carriera; on the right, Pacho Velez and Stephanie Spray, Pardo d'Oro cineasti del presente; below, on the left, Jacqueline Bisset, Lifetime Achievement Award Parmigiani; in the middle, Rolando Benedict, Faye Dunaway, Leopard Club Award, Marco Solari, president of the Festival; on the right, Werner Herzog, Pardo d'Onore and Carlo Chatrian, artistic director
Locarno, in this bulwark of the essai movies, the edition 2013 was characterized by quality and effectiveness. >From the movies displayed in Piazza Grande, with the biggest screen of Europe, to the movies displayed in the Concorso Internazionale (awarded with the Pardo d’Oro "Historia de la Meva Mort", the meeting between Casanova and Dracula by the Spanish artist Albert Serra); from the Contest “Cinesasti” of the present to the Pardi of tomorrow, from the Open doors of the Settimana della critica, to the Retrospettiva (this year dedicated to George Cukor) there were hundreds of beautiful films, sign that the selection of the organizers was strict and precise, this year was the first time for the new artistic director Carlo Chatrian. “ We are obliged – said Chatrian – to think about the program as a mix of valuable
works of art and of histories, with which we represent the community who gives life to the Festival and the one who lives it as well”. Thousands of fans, coming from all over the world, can enjoy fiction, documentaries, experimental works. “Look at the future and discover new roads – told us Mario Timbal, operative director – are the historical characteristics of the Festival di Locarno”. Films dedicate, for the most part, to few people and not the big distribution. A bit pessimistic the president Marco Solari: “the Festival has and wants to grow, but there is a lack of facilities and it will be a problem in the future – he said – we need more hotels and the Palazzo del Cinema: the future of the area of Locarno is linked to tourism and culture”. The Festival grew and is still growing.
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L’arte della stampa
Anna Ghirardello, Introspezione, olio su tela, cm. 80x80
Anna Ghirardello, architetto libero professionista, pittrice per passione, privilegia temi figurativi e ritratti, realizzati ad olio su tela o tavola, declinati in atmosfere sospese. Ha scritto di lei Maria Proja De Santis su geniodonna.it: “con i pennelli sbalza da fondi quasi monocromi e neutri, enigmatici volti femminili, attraversati da veli di colori che creano dialettica tra pittura e scultura immanente nei suoi dipinti”. La sua ricerca attuale la vede transitare da posizioni ascrivibili al realismo onirico, verso più matura riflessione tecnica e tematica: sta liberando la pennellata privilegiando le masse cromatiche e ponendo in secondo piano la struttura disegnata, progettata, del quadro.
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LOMAZZO - Como - Italy www.tecnografica.ws
mountain
di Gian Enrico Ghilotti foto Roberto Ghioldi, Salvo Bordonaro
La signora del viaggio Il Deposito delle Locomotive storiche di Tirano COMOREVIEW
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Nella foto, il deposito delle Locomotive storiche di Tirano In the photo, the collection of Historical Locomotives of Tirano
Attraversiamo i binari. E’ una cosa da non fare, ma la nostra trasgressione è scusata dal visto della neonata Fondazione Ferrovie dello Stato Italiane. Un lasciapassare concessoci per entrare in un sogno: il Deposito delle locomotive storiche di Tirano, alle porte dell’Alta Valtellina. Proprio qui, dove il treno termina la sua corsa e deve concedere i suoi viaggiatori agli autobus di linea o allo svizzero e più blasonato Trenino Rosso del Bernina, voluto dall’Unesco tra i Patrimoni dell’Umanità. La passione non conosce confini ed ecco che per la caparbietà di alcuni ferrovieri, innamorati di treni e binari e del loro lavoro, è nata qui una sorta di clinica per locomotive e vagoni. L’unico modo per sottrarli all’ingiuria dell’abbandono ai margini delle stazioni, negando loro l’anima: viaggiare. Ed ecco che mi ritrovo qui a saltare da un binario all’altro, come se stessi per entrare in un plastico ferroviario della Rivarossi, invitato da tre amici, Oliviero, Roberto e Salvo, il più “ferroviere” dei tre. Ci aspetta una signora del viaggio. Una locomotiva centenaria, elegante e nera nel suo vestito di spesse lamiere e finiture di acciaio, con la sua livrea di bulloni come bottoni di un frac. Vezzosa con le grandi ruote d’acciaio lucidate e rifinite di rosso, omaggio futurista
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alla velocità. Orgogliosa di quella targa di bronzo con il nome delle Officine Nicola Romeo di Saronno e con quella data 1913 che, senza tradire la sua signorilità, ci svela da quanti anni è indiscussa regina del viaggio e della più stupefacente ingegneria del trasporto. Accompagnatrice trainante dell’ingresso dell’umanità nell’era industriale. In Italia di locomotive come questa ne rimangono altre 12. Tutte rimesse in linea e coccolate come lei e come sua sorella, che riposa in attesa di un nuovo viaggio nella piccola officina, cuore di questo Deposito di Tirano. Accanto a lei ci aspetta Arturo, un “macchinista” o meglio “un maestro del vapore”, ancora in servizio permanente effettivo presso le Ferrovie Italiane. La mano appoggiata alla locomotiva, protettiva e orgogliosa, la camicia d’ordinanza rigorosamente velata di caligine. A lui chiediamo di accompagnarci nel sogno, ma basta guardarlo per capire che il sogno è il suo. Sbuffa come la sua amante centenaria, rammentandoci tutti i lavori e le ansie nel far comprendere a istituzioni e privati il valore e forse anche il business che questo recupero tecnico può portare in viaggio. Felice che tutte le migliaia di ore di lavoro passate accanto ed alla guida di queste signore del viaggio,
Foto delle Locomotive storiche di Tirano Images of Historical Locomotives of Tirano
siano ora state riconosciute dalle Ferrovie, che da marzo di quest’anno hanno affidato ad una Fondazione il compito di divulgare questo patrimonio tecnico di “materiale” rotabile e di maestranze, nell’unico modo che ad un treno può piacere: viaggiare. Poco più in là di Arturo, riservatamente vicino alla locomotiva, ansioso di accudirla, c’è Matteo. Un ragazzo che ha deciso di passare qui le sue vacanze di alunno della quarta classe dell’Istituto Tecnico di Sondrio. Magro e orgoglioso nella sua tuta blu da ferroviere. Il viso coperto di caligine lascia che a parlare siano gli occhi. Li fa viaggiare muovendo lo sguardo tra noi e la locomotiva, come chi sa di essere vicino al proprio sogno e ne è in qualche modo geloso. Guarda Arturo come un discepolo nella bottega di un artista rinascimentale guardava il suo maestro. Desideroso di imitarlo, ansioso di riuscirci. Hanno in comune lo stesso amore, il treno. Due generazioni ed un passaggio di consegne, di impegno, di umiltà e voglia di conoscere ed imparare che non tiene la contabilità delle ore. Unico biglietto di viaggio valido per crescere e l’unica vera ricetta che possa sconfiggere differenziali e spred. Ritrovarmi qui di fronte ad un “macchinista di vaporiera” lascia al mio carnet di doman-
de qualche attrito. Ci pensa Arturo, abituato al lento incedere della locomotiva a farmi iniziare il viaggio di scoperta. “La locomotiva è femmina, il locomotore è maschio”, mi dice senza staccare la mano dal fianco ferroso della sua amata. Un frase che da sola dice tutto, svelandomi un sentimento, prima ancora che un lavoro ed una passione. Non poteva che essere questo il vero carbone che ha reso possibile rimettere in moto bielle e stantuffi di queste vecchie signore del viaggio. Seguiamo Arturo nel deposito delle locomotive. Un’officina che ci appare subito piccola per dimensioni, quasi incapace di ospitare la grandezza storica del suo contenuto. Qui, oltre all’altra locomotiva “Locotender”, cioè con il carro del carbone collegato alla macchina, ci attende un vagone marrone dal tetto grigio, signorilmente rifinito da ottoni e fregi. “E’ una carrozza del treno Presidenziale” - ci dice Arturo – “l’abbiamo restaurata di recente e, con il vagone ristorante ora fermo in stazione a Sondrio, costituisce un convoglio per viaggi turistici unici”. “Per vedere altri vagoni “blasonati” come questo dobbiamo andare a Roma”. Saliamo. Dopo un piccolo vano di accoglienza, il bagno e lo scompartimento presidenziale, divanoso e signorilmente
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Nella foto, Carrozza Presidenziale In the photos, Presidential carriage
imbottito in velluto di raso blu, superiamo ansiosi un paio di metri di corridoio. Ecco che la residenzialità di questa “sala viaggiante” si apre in tutta la sua accoglienza. Un lungo tavolo da riunione in noce intarsiato, attorniato da sedie anch’esse ricoperte in velluto di raso blu. Fatico a tenere a bada la mia memoria visiva che va di prepotenza a quelle immagini storiche di un analogo vagone, fermo sul binario morto della linea francese Compiègne-Soisson, alle 11.00 dell’11 novembre 1918, dove si siglò la fine della Prima Guerra Mondiale. Vedo Oliviero seduto in fondo al vagone. Incredulo come me di essere spettatore di questa meraviglia. Qui in una stazione che ne riunisce due di nazionalità diversa. Quella italiana e quella svizzera delle Ferrovie Retiche e del famoso Bernina Express. Arturo ci dice che non pochi turisti esteri scendono dal treno dei ghiacciai e corrono qui a vedere il deposito con le sue locomotive. Si informano, chiedono, vorrebbero acquistare un biglietto per poter completare il loro viaggio nelle Alpi con un “remake”così unico. Il turismo è viaggio, prima ancora che destinazione e meta. Le locomotive sono pazienti per età e sanno che prima o poi qualcuno capirà. Già oggi, grazie al lavoro dell’Associazione Gruppo ALE 883, anima del Deposito delle Locomotive
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storiche di Tirano, qualche tour turistico con questi meravigliosi treni d’epoca viene organizzato. Ancora troppo pochi per la capacità di far viaggiare il turismo che queste locomotive saprebbero e vorrebbero fare. Usciamo dal deposito. Salvo, vero conoscitore ed esperto del mondo ferroviario, salta da un binario all’altro, a suo agio nel sogno e nella sua passione e ci invita, spiegandoceli, a non perdere vagoni, carri e quant’altro di tecnico rende questo luogo unico. Poi si gira di scatto. “Guardate passa il treno dell’acqua“. Due binari più in là , lascia la stazione di Tirano un convoglio merci, carico di bottiglie di acqua minerale Levissima, destinazione prima Milano e poi Bari. Fantastico esempio di ottimizzazione logistica del trasporto e di comprensione delle necessità viabilistiche del territorio. Un ultimo sguardo alla locomotiva che nel suo viaggiare centenario ha trainato sogni, speranze, lavoro, svago e diletto, riunito amori e sentimenti fermi ad attenderla sulle banchine di chissà quale stazione, sventolando fazzoletti ingrigiti dall’aria caliginosa. Alessandro alza la mano e ci saluta. Lo vedrei bene affacciarsi dalla cabina della grande locomotiva nera. Per lui sarebbe un sogno, per noi una possibile certezza che il viaggio a vapore possa ancora lasciare la stazione. Arturo “dài vapore”, si parte.
Nella foto, Arturo Paruscio, "Maestro del Vapore", con lo studente valtellinese Matteo In the photo, Arturo Paruscio, "Maestro del Vapore" with the student from Valtellina, Matteo
THE COLLECTION OF HISTORICAL LOCOMOTIVES OF TIRANO The collection of historical locomotives is in Tirano (SO) – Valtellina. It is part of the great historical, technical, engineer and industrial heritage of the Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, owned by “Fondazione Ferrovie dello Stato Italiane” that now handles it in collaboration with “Gruppo ALE 883”, the association born in 1994, which joins together the railway world and that is named after the famous locomotives that for about 40 years were used in Valtellina. The aim of the association is the widespread of the railway culture, with the restoration of railway materials and the organization of railway model exhibition and also tours on historical locomotives. The headquarters of the association are in Sondrio in Piazzale Bertacchi, at the Dopolavoro Ferroviario, while the operative seat is located in Tirano, at the garage of the locomotives. Among the most important pieces which still can be used thanks to the voluntary work of the member of the association, there are some excellences of the Italian railway history, for example the locomotive 625.100, 100 years old (quoted in our article) and also traction material of the groups 800, E 626, D 343 and the carriage with the salon of the presidential train. The association “Gruppo ALE 883” in collaboration with the Fondazione Ferrovie dello Stato Italiano, organizes tours on historical trains, exhibitions and guided visits.
Info
Informazioni sul sito dell’associazione www.informatica80.it/ale883 e su quello della Fondazione Ferrovie dello Stato Italiane www.fsitaliane.it Information are available on the web site of the association www.informatica80.it/ale883 and on the one of the Fondazione Ferrovie dello Stato Italiane www.fsitaliane.it
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Focus on è il titolo della sezione che Magic Lake ha deciso di dedicare alle nostre eccellenze imprenditoriali e non, capaci di migliorarsi continuamente e che si impegnano in prima persona, attraverso il proprio lavoro, nella promozione del nostro territorio nel mondo. Focus on is the title of the section that Magic Lake dedicated to the excellences, entrepreneurial and non, which are able to improve continuously and which, thanks to their work, are perso nally committed in the promotion of our territor y in the world.
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Bulgari Bulgari, un'icona senza tempo Bulgari Bulgari, a timeless icon
Shangri-La: amore per la natura 188 Poltrona Shangri-La armchair: love for nature
Twin Shape Composed Beam 190 TSCB TSCB Twin Shape Composed Beam
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Home Couture by Society Home Couture by Society
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BULGARI BULGARI, UN’ICONA SENZA TEMPO
L’orologio Bulgari Bulgari venne lanciato nel 1977 sull’onda dell’enorme successo ottenuto da un orologio digitale in edizione limitata recante incisa l’iscrizione Bulgari Roma sulla lunetta, ricevuto dai 100 migliori clienti del marchio come regalo di Natale. Oggi, la collezione Bulgari Bulgari sfoggia una forza emblematica ed esprime assoluta lealtà ai codici di design puri e contemporanei del più iconico orologio del marchio. Le nuove versioni presentano design, colori, materiali ancora una volta originali per cinturino, quadrante e cassa. La nuova collezione è disponibile in due misure, ognuna comprendente varianti leggermente diverse. Due versioni, del diametro di 39mm sono in oro rosa 18k. una sfoggia un quadrante bianco avorio laccato e lucidato e un cinturino in pelle di alligatore marrone, mentre l’altra sfoggia un quadrante nero corvino abbinato a un cinturino in pelle di alligatore nera. Quest’ultimo modello è un’edizione limitata a 250 pezzi. La versione 41 mm di diametro offre un’ampia gamma di combinazioni che alternano quadranti di due colori, sia nella versione con cassa in acciaio che in quella in oro rosa 18k, con cinturino in pelle di alligatore nera o bracciale in acciaio; per concludere esiste un’elegante versione bicolore che unisce acciaio e oro rosa 18k su cassa e bracciale. La collezione lancia anche il BULGARI BULGARI Chrono, un cronografo ospitato in un involucro d’acciaio con cinturino in alligatore nero o bracciale coordinato in acciaio. Una versione in oro rosa 18k con cinturino in alligatore è ugualmente disponibile. Una versione con Tourbillon e 64 ore di riserva di carica conferisce a questa collezione un ulteriore tocco di eccellenza.
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BULGARI BULGARI, A TIMELESS ICON
The watch Bulgari Bulgari was launched in 1977 after the great success of a digital watch in limited edition with the inscription Bulgari Roma on the bezel, it was sent as a Christmas present to the best 100 clients. Today, the collection Bulgari Bulgari has an emblematic strength and it expresses loyalty to the pure and contemporary codes of the most symbolical watch of the brand. The new versions present very original design, colors, materials for the strap, face and case. The new collection is available in two sizes, each has slightly different characteristics. Two versions, 39 mm of diameter are in pink gold 18k, one has a lacquered and polished white ivory face and a brown alligator leather strap, while the other one has a strong black face with a black alligator leather strap. The last one is a limited edition, 250 pieces. The version 41 mm od diameter offers a wide range of combinations which alternate faces of two colors, both in the version with steel face and in the one with pink gold 18k, with a black alligator leather strap or steel bracelet; then there is also an elegant two-colored version, which joins steel and pink gold 18k on case and bracelet. The collection also launches the BULGARI BULGARI Chrono, a chronograph in a steel case with a black alligator strap or a coordinated steel bracelet. A version in pink gold 18k with an alligator strap is also available. A version with Tourbillon and 64 hours of reserve, which gives a further touch of excellence to this collection.
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POLTRONA SHANGRI-LA: AMORE PER LA NATURA
All’interno della prestigiosa cornice della 55a Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, Creazioni – marchio nato dalla volontà della storica azienda brianzola Silik di travestire con colori vivaci e sperimentazioni fantasiose pezzi di arredamento dal gusto classico - presenta in esclusiva la sua collaborazione con l’artista Simon Ma. In una quotidianità che si tinge sempre più di grigio, come fa la natura a preservare la splendida varietà di colori della sua tavolozza? Per trovare risposta a questo quesito Simon Ma – poliedrico artista cinese conosciuto in tutto il mondo - s’immerge nella natura più incontaminata per osservare dall’interno le regole che governano l’universo naturale. Nella regione cinese del North Yunnan, denominata Shangri-La, l’artista riscopre la purezza e l’energia della natura selvaggia e trova l’ispirazione per convogliare la sua anima artistica in una collezione di 9 esemplari di poltrone per il marchio italiano Creazioni. La poltrona Shangri-La è espressione di un equilibrio estetico di forme e sprigiona un’energia straordinaria: il dinamismo che parte dal centro esplode poi nella rotondità armonica dei braccioli. La dimensione generosa della poltrona disegnata per Creazioni, scaturisce dall’utilizzo che ne faranno gli ideali fruitori, che nel pensiero di Simon Ma sono gli innamorati, i quali, l’uno nelle braccia dell’altro, potranno coccolarsi nel benessere di Shangri-La. 9 esemplari fra loro differenti, per tessuti, colori e tecniche artistiche. Un numero, il 9, che nella cultura tradizionale cinese ha un significato profondo: simboleggia armonia e durevolezza. 9 sono anche i tipi di amore e uno di questi in particolare, l’amore per la natura, ha ispirato l’artista in questa realizzazione.
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SHANGRI-LA ARMCHAIR: LOVE FOR NATURE
In the prestigious setting of the 55th International Art Exhibition of La Biennale di Venezia, Creazioni – a brand born of a desire by historic Brianza-based furniture maker Silik to experiment with new shapes, bright colours and unprecedented combinations – unveils the fruits of its collaboration with artist Simon Ma. In an increasingly drab and grey day-to-day life, how does nature manage to preserve a stunning variety of colours in its palette? To find an answer to this question, Simon Ma – multifaceted Chinese artist known the world over – seeks out the most uncontaminated locations to gain a firsthand understanding of the rules that govern the natural world. In the Chinese region of North Yunnan, called Shangri-La, the artist rediscovers the purity and energy of an untamed nature and finds inspiration to create a collection that embodies his artistic vision, a collection where the star role is played by a single exclusive armchair model proposed in 9 different versions. The Shangri-La armchair – available in two sizes - gives expression to an exquisite balance of forms and releases an extraordinary energy: its intrinsic dynamism starts from the centre and explodes in the harmonic rotundity of the arms. The generous size of the armchair designed for Creazioni was prompted by Simon Ma’s idea of the ideal users it is intended for: lovers, cuddling in the plush comfort afforded by Shangri-La, in one another’s arms. 9 different versions, each of them featuring different fabrics, colours and artistic techniques. 9 is a number that has a profound significance in traditional Chinese culture, as it stands for harmony and eternity. It is also believed that there are 9 kinds of love, and one of them in particular, love for nature, has inspired the artist in designing this collection.
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TSCB TWIN SHAPE COMPOSED BEAM
TSCB è una passerella pedonale modulare interamente realizzata in fibra di carbonio, sinuosa ed elegante, inedita sia nel materiale utilizzato che nella forma. Al fine di dare vita ad un elemento di tale rilevanza statica, si è lavorato sul connubio di strategia costruttiva e progetto estetico. L'utilizzo di un materiale non convenzionale come la fibra di carbonio richiede la comprensione delle specifiche capacità della materia nonché la loro interpretazione a livello statico e produttivo. La sua forma nasce dall'idea di ottimizzare le dimensioni dell'unità di base in relazione alle possibilità di produzione, ai relativi problemi di assemblaggio e all'utilizzo di stampi di dimensioni ridotte. In risposta all'esigenza di una fattibilità economica sostenibile, il progetto TSCB prevede dunque la combinazione di elementi di 3 m di lunghezza, assemblati al fine di produrre l'elemento portante principale. Il risultato è una struttura ultraleggera (6 quintali ogni 18 m di lunghezza) e resistente (oltre 450 kg/m2). I pesi contenuti, in rapporto alla portata, garantiscono facilità di trasporto e installazione; ciò risulta decisivo in situazioni di particolare disagio. Il tessuto di carbonio, inoltre, è incorruttibile anche se esposto alle intemperie. Nata dalla collaborazione tra differenti soggetti (Marco Ambrosini - Base, project manager, Filippo Broggini - Blueoffice Architecture, concept e architettura e SUPSI-ICIMS, studi, test e ricerche) e con il contributo del Canton Ticino (dove verrà posizionato un manufatto di 18 mt), viene presentata per la prima volta ad Euroluce 2013. La sua presentazione in fiera non è stata casuale ma ha voluto mostrare la facilità di movimentazione di una passerella che, se prodotta in acciaio o altri materiali, a parità di prestazioni, risulterebbe molto più pesante e difficilmente applicabile in contesti inusuali o non del tutto agevoli. Nel mese di novembre, a Lomazzo, verrà installato il primo esemplare come collegamento di due nuove ali del complesso dedicato al Parco Scientifico Tecnologico Comonext. Punto strategico della provincia di Como e sede di aziende e professionalità importanti, verrà così valorizzato dalla presenza di questa innovativa passerella (www.basesrl.it).
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TSCB TWIN SHAPE COMPOSED BEAM
TSCB was born from the study, development and realization of a modular walking path in carbon fiber, elegant and innovative, both for the material used and for the shape. Aiming at having an element of such a static value, it was obtained a combination of building strategy and aesthetic project. The use of a nonconventional material, such as the carbon fiber requires the understanding of the specific characteristic of the material and also of its interpretation at static level, of production techniques and at plastic and architectonic level. The shape of the walking path in carbon fiber was born from the idea of the optimization of the dimension of the basic unity in relation to the production potentials, to the relative assembling problems and to the use of plate of reduced dimensions which imply controlled investments. In reply to the need of an sustainable environmental project, TSCB foresees the combination of elements of reduced dimensions (3 m of length) assembled to create a main supporting element, taking into consideration the delicate relation between the dimension and the number of the basic unities. The result is a superlight (600 kilos in 18 meter of length) and resistant (more than 450 kg/square meters) structure. The weights, in relation to the range, grant an easy transportation and installation; this is a decisive point in situation of particular inconvenience. The carbon fabric, moreover, is incorruptible even during weather-beaten. TSBC was born from the collaboration among different people (Marco Ambrosini, Base, project manager, Filippo Broggini, Blueoffice Architecture, concept and architecture and SUPSI-ICIMS, studies, tests and researches) and with the contribution of Canton Ticino it will be presented for the first time at Euroluce 2013. Its presentation during the exhibition is not made by chance, but it aims at showing the easy way to move a walking path, that if produced in steel or other material, obtaining the same result, it would be heavier and difficult to use in unusual context or in difficult context. In November, in Lomazzo, there is the exhibition of the first model as a connection of two new areas of the building dedicated to the Parco Scientifico Tecnologico Comonext. Strategic point of the province of Como and seat of companies and important professionals, will have a new value thanks to the presence of this walking path (www.basesrl.it).
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HOME COUTURE BY SOCIETY
Society (Gruppo Limonta) nasce nel 2000, all’inizio del nuovo secolo. Non è una data casuale per un marchio che è stato creato con il desiderio di sperimentare soluzioni innovative nell’home couture, partendo dalla ricerca sui tessuti per la tavola a quelli per la camera da letto e per il bagno, senza escludere, in questo appassionante viaggio, alcuni selezionati capi da indossare dentro e fuori le mura domestiche. Dopo i pastelli della collezione estiva, per la stagione autunno-inverno 20132014, Society lavora su colori più intensi, ma quasi vespertini, tonalità sombre, pennellate d’ombra che rendono le atmosfere più intime. I pigmenti non sono necessariamente forti, ma forte è la proposta di abbinarli a colori più accesi come, nel caso del senape, una sorta di giallo/oro che viene qui accostato al viola. Sempre più cercata la possibilità di coordinare le stampe agli uniti o le righe fra di loro, una volontà di accostare pezzi molto eterogenei in una collezione che lascia ancora più chance di lavorare sul ‘personale’. Un desiderio preciso di mescolare righe con fantasie, che avvalora la vocazione di Society nel definirsi moda per la casa. Tema ricorrente: il doppio. Così per federe, lenzuola e coperte che diventano double face, ma anche sulla tavola con tovaglie, tovaglioli e runner, letteralmente divisi a metà, con una ‘doppia anima’, un doppio colore.
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HOME COUTURE BY SOCIETY
Society (Gruppo Limonta) was born in 2000, at the beginning of the new century. This is not by chance for a brand that was created aiming at experimenting innovative solutions in the home couture, starting from the research of the fabrics for the dining room and for the bedroom and the bathroom, without avoiding some selected dresses to wear at and outside home. After the pastels of the summer edition, for the collection autumn-winter 2013-2014, Society works on more intense colors, but almost vespertine tones, brush strokes of shade that make the atmosphere more intimate. The pigment are not necessary strong, but the proposal is to combine them with brightest colors, such as mustard, a sort of yellow/gold that here is combined with violet. Always more and more researched the possibility to coordinate the printed pattern with one-color pattern or the stripes among them, a will to combine different pattern in a collection that give the possibility to find customized solutions. A precise desire to mix stripes with elaborated pattern, following the vocation of Society to define itself home fashion. The main subject: the double. So for pillowcases, sheets and blankets which become double face, but also on the table with tablecloths, napkins and runners, literally divided into two parts, with a ‘double soul’, a double color.
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A sinistra, i vincitori del doppio, Rameez Junaid e Igor Zelenay premiati da Giulio Pini, presidente del Tennis Como e Mario Pittorelli sponsor del torneo "Doppio Maschile"; sotto, un momento della finale On the left, the winner of "men double" Rameez Junaid e Igor Zelenay got the awards Giulio Pini, the president of Tennis Como, and by Mario Pittorelli, sponsor of the tournament; below, a moment of final game
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Nella pagina precedente, i festeggiamenti per la promozione; in questa pagina, immagini della passata stagione In the previous page, the celebrations for the promotion; in this page, images of the last season
COMO NUOTO: is "SERIE A"
Como Nuoto is back to the 1st division. After 15 years the club of Como is back to the top, after an important season dominated to the full. Actually the team with coach Piccardo was at the top from the first until the last day, without any weakness. The president of Como Nuoto, Alessandro Dalle Donne, is very happy of this promotion and he says: “The goal of this year is for sure to stay in the 1st division, anyway we would play well also in this championship, which is very demanding. We wanted to reconfirm the whole team, including Hrosik, who was sought after other clubs, but we finally made it: he stayed with us for 2 years and it would have been a shame to go to the 1st division without him. Then we bought Marko Jelaca, a successful marker and he immediately went on well with the team. But the most important player we bought is Federico Pagani, one of the best Italian players in activity; he was born and grown here in Como, so we are really happy to have him back�. The championship starts on 5th October in Como and it is a difficult game with the former Italian champions of Brescia. It will be a tough year, but if the team follows the indications of the great coach Piccardo, we are sure that many satisfactions will come and the team will play a very good championship.
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SPORT
ELISABETTA SANCASSANI: ORO "ROSA" foto Federazione Italiana Canottaggio, Nicola Barindelli
Elisabetta Sancassani: Gold Medal Il primo oro mondiale della storia del canottaggio azzurro femminile è metà comasco. La bellagina Elisabetta Sancassani, in coppia con Laura Milani, è salita sul gradino più alto del podio in Corea del Sud dove si sono svolti i campionati del mondo assoluti e pesi leggeri. Le due atlete delle Fiamme Gialle si sono imposte sulle avversarie con ben tre secondi e mezzo di vantaggio nella finale del doppio pesi leggeri femminile. Un pezzo di storia scritto dalla campionessa comasca che grazie a questa importante vittoria può volgere lo sguardo verso Rio 2016 portando ancora una volta sotto i riflettori del mondo una lunga tradizione del nostro lago, il canottaggio.
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The first world gold medal of the history of the Italian women double sculls is half from Como. Elisabetta Sancassani, from Bellagio with Laura Milani reached the highest level of the podium in South Korea, where the word championship and light weights were held. The two athletes won by 3 seconds and a half the final of the women double light weights. A piece of history written by the champion of Como, thanks to this important victory, she can think of Rio 2016 and represent again an ancient tradition of Lake Como, the rowing.
Sopra, Elisabetta Sancassani e Laura Milani ai Campionati del Mondo in Corea del Sud; sotto, a sinistra, il podio; a destra, Elisabetta e Laura con Luca Leoni, vice Sindaco di Bellagio, durante la festa organizzata a Bellagio per festeggiare la medaglia d'oro
Above, Elisabetta Sancassani and Laura Milani at the World Championship in South Korea; below, on the left, the podium; on the right, Elisabetta and Laura with Luca Leoni, deputy Major of Bellagio, during a party organized in Bellagio to celebrate the gold medal
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SPORT
RODA alla 24 ore di Le Mans foto Archivio Gianluca Roda
Il 22 e 23 giugno 2013 sul Circuit de la Sarthe, in Francia, si è svolta la 24 Ore di Le Mans, 81a maratona automobilistica. Tra i partecipanti dell’illustre competizione l’associato ad Amici di Como Gianluca Roda che insieme ai compagni di equipaggio Paolo Ruberti e Christian Ried ha tagliato il traguardo in ottava posizione, a bordo della Porsche 911 numero 88. Una gara che soltanto a causa di alcuni episodi sfavorevoli che hanno visto protagonisti Roda e Ruberti non ha regalato il podio al pilota comasco e ai suoi compagni, ma che si chiude comunque con un bilancio più che positivo.
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RODA at 24 hours of Le Mans
On 22nd and 23rd 2013 on the Circuit de la Sarthe, in France, the 24 hours of Le Mans, 81st car marathon was held. Among the participants of the famous competition the member of our association Amici di Como Gianluca Roda, who together with his crew Paolo Ruberti and Christian Ried reached the 8th position, with a Porsche 911 number 88. A race that just for some adverse events which had Roda and Ruberti as protagonists, didn't make possible for the driver from Como and his crew to reach the podium, but anyway it ends but positive result.
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SPECIALE
a cura di
Alain Mességué
"MANGIARE MEGLIO PER VIVERE MEGLIO" "HEALTHY FOOD AND STAY IN SHAPE" foto tratte dal libro: "Mangiar meglio per vivere meglio"
INFO: alainmessegue@bluewin.ch
Mangiare bene e buona salute! Oggi si sa che il 60% delle patologie sono dovute a una cattiva alimentazione. Ogni giorno nasce una nuova dieta che va spesso a disturbare ancora di più la buona alimentazione. La fisiologia digestiva ha delle regole, cerchiamo di rispettarle. Per una buona digestione - assimilazione - eliminazione è necessario: - Evitare durante lo stesso pasto di mischiare PROTIDI (carne, pesce, formaggio e prodotti di latteria, uova) con AMIDI (cereali, pasta e riso, legumi, patate, pane e derivati...); - Mangiare frutta e verdura crude all'inizio dei pasti oppure cotte dopo; - Sapere che gli aminoacidi essenziali indispensabili per la nostra digestione si trovano in qualità e in quantità solo nelle proteine animali; - Bere molta acqua tra i pasti. Buon appetito a tutti i lettori e amici di Magic Lake!
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Healthy food and stay in shape! Today 60% of the diseases are connected to a bad diet. Every day a new diet comes out and often it disturbs the assumption of healthy food. The digestive physiology has some rules, we should try and respect them. For a good digestion – assimilation – elimination here follows what is necessary: - Avoid the mix of PROTEINS (meat, fish, cheese and milk product, eggs) with STARCH (cereal, pasta and rice, legumes, potatoes, bread and derivate…); - Eat fruit and vegetables raw as a first course or cooked as a second course; - Know that the essential amino acids necessary for our digestion can be found in quality and in quantity just in the animal proteins; - Drink lot of water between one meal and the other. Enjoy your meal readers and friends of Magic Lake!
LIMONE DELLE ANTILLE ANTILLES LEMON
Ingredienti per 4 persone 4 grossi limoni gialli (circa 200 g ognuno) maturi 100 g di polpa di granchio fresco (o al naturale in scatola) 100 g di gamberetti freschi sgusciati, precotti 100 g di formaggio bianco, 0% di grasso o di yogurt magro Paprica Una punta di coltello di curry o di pepe di Cayenna Pochissimo sale di mare Pepe verde in grani
Ingredients for 4 people 4 large, mature lemons (about 200g each) 100g of fresh crabmeat (or canned in brine) 100g of fresh, shelled, precooked shrimps 100g of white cheese, 0% fat or low-fat yoghurt Paprika A knife tip of curry or cayenne pepper Little sea salt Grains of green pepper
Preparazione Tagliare una calotta dalla sommità dei limoni e anche una fettina alla base per farli stare ritti sul piatto di portata. Estrarre la polpa dei limoni servendosi di un cucchiaio, e tenerla da parte con il succo, scartando i semi. In un recipiente amalgamare bene la polpa di granchio, i gamberetti tagliati a fettine finissime, la polpa e il succo dei limoni. Incorporare il formaggio bianco e la paprica. Mescolare il tutto. A piacere aggiungere un po’ di sale, pepe verde e un po’ di curry. Farcire i limoni con questo composto e disporli in un piatto sopra un letto di lattuga non condita o di valerianella.
Preparation Cut off the crowns of the lemons and a slice from their base to help them stand upright on the plate. Remove the pulp of the lemons using a spoon and put them aside with their juice but get rid of the seeds. In a bowl blend well the crabmeat, the shrimps cut into fine slices, the pulp and juice of the lemons. Add the white cheese and paprika and mix. Add a touch of salt, green pepper and some curry. Stuff the lemons with this mixture and lay them on a plate on a bed of lettuce (no dressing) or corn salad.
Valore calorico di una porzione
A portion contains:
100 calorie - 10,5 di proteine
100 calories - 10.5g of protein
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CARPACCIO DELLA GIUDECCA GIUDECCA CARPACCIO
Ingredienti per 4 persone 400 g di carne di manzo completamente sgrassata, ricavata dalla noce, tagliata a fette sottili di circa 20 g ciascuna 40 g di parmigiano reggiano tagliato a scaglie sottili 100 g di valerianella o misticanza ben lavata e scolata 1 c.d.m di olio d’oliva prima spremitura a freddo, 0,5° di acidità 1 c.d.m di olio di paraffina 15 cl di succo di limone spremuto all’ultimo momento 20 g di tartufo nero al naturale tagliato a scagliette Pepe macinato al momento Poco sale marino non raffinato
Ingredients for 4 people 400g of lean beef, cut from the inside of animal’s leg, cut into thin slices of 20g each 40g of parmesan cheese cut into thin flakes 100g of corn salad or a mixture of washed and well-drained green salad 1 soupspoon of olive oil obtained from first, cold-pressed olives with 0.5% acidity 1 soupspoon of paraffin oil Freshly squeezed, 15 cl of lemon juice 20g of natural black truffles cut into flakes Freshly ground pepper Little unrefined sea salt
Preparazione Su 4 piatti disporre un letto d’insalata. Poi mettere le sottili fette di carne sull’insalata (100 g per piatto) in modo da ricoprirla. A parte mescolare rapidamente con la frusta i due oli, il succo di limone, il tartufo e poco sale. Pepare a piacere. Si ottengono all’incirca 4 cucchiai di salsa. Cospargere 10 g di scaglie di parmigiano su ciascun piatto e bagnare con un cucchiaio di salsa. Servire fresco, ma non freddo. Se non si ha un’affettatrice è meglio fare preparare la carne dal macellaio. Altrimenti per tagliare meglio la carne a fette sottili, consiglio di mettere il pezzo intero nel congelatore per farlo leggermente rassodare. Serve anche da antipasto.
Preparation On four plates lay a bed of lettuce. Place the slices of meat onto the salad (100g per plate) so as to cover it. On the side rapidly blend the two oils, the lemon juice, truffles and salt with a whisk. Add pepper to your liking. Around 4 spoons of sauce will be obtained. Sprinkle 10g of parmesan flakes on each plate and dress with a spoonful. Serve fresh but not cold. If you don’t have a slicer, it’s best to ask the butcher to slice it for you. If not, to obtain thin slices of meat I recommend putting the whole piece in a freezer to compact the meat slightly. This dish can also be starter.
Valore calorico di una porzione
A portion contains:
235 calorie - 24 g di proteine
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235 calories - 24g of protein
GELATO AL CIOCCOLATO AMARO AROMATIZZATO ALLA VANIGLIA DELL’ISOLA BOURBON DARK CHOCOLATE ICE-CREAM WITH BOURBON ISLAND VANILLA AROMA
Ingredienti per 4 persone 50 g di cacao naturale in polvere amaro (senza zucchero) privo di grassi tipo Valhrona 1 stecca di vaniglia naturale fresca dell’isola delle Réunion 1 c.d.m di yogurt magro (0% di grasso) 40 cl di acqua fredda 40 g di latte magro in polvere 0% di grasso 1 c.d.m di acqua 1 c.d.m di caffè solubile Da 7 a 10 compresse di aspartame puro
Ingredients for 4 people 50g of natural, cacao powder (sugarless) containing no fats of the Valhona type A stick of natural, fresh vanilla from Réunion 1 soupspoon of no-fat yoghurt 40 cl of cold water 40g skimmed milk powder (0% fat) 1 soupspoon of water 1 soupspoon of instant coffee From 7 to 10 tablets of pure aspartame
Preparazione Prendere la stecca di vaniglia, aprirla in due e con la punta di un coltello raccogliere i semi all’interno. Con la frusta, diluire bene in acqua il latte scremato e il cacao amaro. Scaldare il tutto in una casseruola a fondo spesso e, poco prima di arrivare a ebollizione, aggiungere 10 compresse di aspartame. Unire la vaniglia, semi e stecca tagliata in piccoli pezzi. Mescolare bene, coprire e, lontano dal fuoco, lasciare raffreddare. Tenere in freddo. A parte, nel cucchiaio d’acqua, diluire il caffè solubile e 1 compressa di aspartame puro. Mescolare bene e mettere su un piattino nel congelatore, rimescolando ogni 15 minuti con una forchetta, fino a che si formano delle pagliuzze di caffè. Quando la miscela cioccolato/latte è ben fredda aggiungere il cucchiaio di yogurt magro, mescolare bene con la frusta e mettere nella gelatiera elettrica per 10–15 minuti (fino ad ottenere un insieme tipo sorbetto). Decorare con le pagliuzze di caffè.
Preparation Take the vanilla stick, open it with the tip of a knife and remove the seeds. With a whisk dissolve the powdered milk and cacao. Heat the mixture in a casserole dish with a thick bottom and just before it comes to boil, add 7-10 aspartame tablets. Mix in the vanilla, the seeds, and the stick broken into small pieces. Mix well, cover, move away from heat, leave the mixture to cool down. On the side, in the spoonful of water dissolve the coffee and one tablet of aspartame. Mix well and place on a saucer in the freezer remembering to stir every 15 min. with a fork, until particles of coffee are formed. When the chocolate-milk mixture is quite cold, add the spoonful of no-fat yoghurt, mix well with a whisk and place in the electric ice-cream maker for 10 - 15 min.(until a sorbet like texture forms). Sprinkle with the coffee particles.
Valore calorico di una porzione
A portion contains:
100 calorie - 6,2 g proteine
100 calories - 6.5g of protein
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ALFREDO RATTI foto Archivio TBM Service
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LA NOSTRA REDAZIONE RICORDA L'AMICO ALFREDO RISTAMPANDO UNA RICETTA CHE SCRISSE PER I NOSTRI LETTORI.
OUR EDITORIAL STAFF REMEMBERS THE FRIEND ALFREDO WITH A RECIPE HE WROTE FOR OUR READERS.
Zabaione per 2 persone
Egg-nog to serve 2
Ingredienti: 3 rossi d’uovo, 50 g di zucchero, 100 cc di vino Marsala o Porto, Biscotti tipo Savoiardi
Ingredients 3 egg yolks, 50 g of sugar, 100 cc of Marsala or Porto wine, Savoiardi biscuits
Preparazione Prima di tutto prendiamo 3 rossi d’uovo, ben privati dell’albume, messi in un “polso netto” (un tempo esclusivo contenitore di rame stagnato per cotture a bagnomaria, ora in acciaio inossidabile) frullati e mescolati con 50 gr di zucchero, precedentemente passato al mortaio per renderlo finissimo. Di seguito procediamo con la scelta del vino, da noi tipicamente Marsala, senza eventualmente escludere a priori vino di Porto, Malaga o un bianco da uve passite; per le dosi dichiarate, 100 cc garantiscono un prodotto finale di media densità. Il Marsala va unito poco per volta a freddo, lavorando l’insieme con una “frusta” in acciaio inox o con il frullatore. Si procede quindi alla cottura, rigorosamente a bagnomaria, immergendo il nostro contenitore in altro riempito a metà d’acqua, per essere messo in seguito sul fuoco. Nel frattempo è necessario continuare l’azione di amalgama del composto con frusta o frullatore. In pochi minuti, comunque, vedrete che l’insieme inizia a gonfiarsi ed è a questo punto che lo verserete in tazze per i vostri commensali, accompagnandolo con biscotti tipo Savoiardi, biscottini di Novara, semifreddo di gianduia allo zabaione, oppure lo userete come farcia di panettoni e pandoro. Un uso che volentieri segnalo è quello straordinario previsto da un’antica ricetta emiliana, dove lo zabaione caldo viene versato sopra delle fumanti fette di zampone oppure in estate, sempre caldo, anche sopra cotolette di pollo o tacchino fredde. Ricordiamo anche che dagli anni ’60 esso ha costituito l’anima del famoso liquore “Vov”.
What to do Take 3 egg yorks,with no egg whites,put them in a “polsetto” (old name of a copperware, now it is usually used a stainless steel container) beat them and add 50 g of sugar, already passed in the mortar, in order to be ver y fine. Choose the wine, in our area the typical wine is Marsala, but can also use Porto, Malaga or a white wine of sun-dried grapes; 100 cc grant a final product with an average density. Marsala has to be and little by little, when cold, with a stainless steel “whisk ” or with the mixer. Cook it in a bain-marie, by immerging the container in another container, half full of water, then put it on the fire. In the meantime continue mixing the ingredients with the whisk or with the mixer. In few minutes it will star to swell, at this point pour it in cups, which can be decorated with Savoiardi biscuits, small biscuits from Novara, frozen dessert of nut chocolate with egg-nog or use it to stuff the traditional cake panettone or pandoro. An use that I would recommend is the one of an ancient recipe of the Emilia region, the warm egg-nog over the slices of stuffed pig's trotter or in the summer, always warm, over cold chicken or turkey. In the '60ies it was the basis of the famous liquor " Vov".
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A. S. D. MENAGGIO & CADENABBIA GOLF CLUB
“Per una scelta di stile”
Le uniche 18 buche sul Lago di Como dove puoi sentirti in vacanza a due passi da casa! Stacca dai soliti contesti cittadini e goditi l’atmosfera rilassante e familiare del nostro Club.
Servizi offerti: Campo 18 buche Par 70 I Driving Range I Pitching - green I Putting green I Caddy - master “Far & Sure” Restaurant aperto anche ai non soci I Pro - shop I Biblioteca I Sala Meeting Organizzazione Golf Clinic ed Eventi Aziendali
Contacts: Tel. +39 0344 32103 I segreteria@golfclubmenaggio.it I www.menaggio.it
FOOD AND DRINK
CUCINA & CANTINA KITCHEN & CELLAR
Davide Lacchini Davide Lacchini è nato a Como nel 1961. Ricopre la carica di Food and Beverage Manager, Chef di cucina e consulente gastronomico presso l’Hotel Regina Olga e il ristorante Cenobio. Ha avuto esperienze lavorative presso il Ristorante “Al musichiere”, Como; Paracucchi Locanda dell’angelo, Sarzana; ristorante club Canottieri Lario, Como; Grand hotel Serbelloni-Bellagio; Hotel Barchetta Excelsior, Como; Albergo AnticoSuisse; Hotel Principe di Savoia, Milano; Villa-mia, Torno; residenza della famiglia reale dell’Arabia Saudita; Casino’ di Campione d’Italia. Consulente e collaboratore del libro edito dalla Provincia di Como “Dal Lario alla Brianza”. Curatore editoriale del libro ”In cucina” prodotto dell’Associazione Provinciale dei Cuochi di Como. Sue le ricette rivisitate del libro "Le ricette del lago di Como".
di Davide Lacchini, Emanuele Riva foto Carlo Pozzoni
Emanuele Riva Emanuele Riva, classe 1984, gestisce dal 2007 il locale di famiglia “La Cava dei Sapori” a Como. Nello stesso anno diventa sommelier e viene selezionato per il concorso “Maschio Bonaventura, la ricerca dell'eccellenza”. In seguito partecipa ad altri concorsi e master (Gran Premio del Sagrantino, Scuola Concorsi, Master del Sangiovese). Nel 2009 è secondo al concorso “Miglior Sommelier di Lombardia”. Nell'ottobre 2010, a Perugia, è semifinalista al concorso Miglior Sommelier d'Italia. Nel 2011 conquista il titolo di miglior sommelier Ais della Lombardia.
Si ringrazia per la disponibilità e la collaborazione il direttore sig. Massimo Abbati, gli chef di cucina Andrea Biolo e Fabiano Marzano dell'hotel Regina Olga di Cernobbio
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PIZZOCCHERI ALLE CASTAGNE CON BRESAOLA
PIZZOCCHERI OF CHESTNUT WITH BRESAOLA
Dose per 6 persone
To serve 6 Fo r the pizzoccheri 200 g. of buckwheat, 100 g of flour , 100 g of boiled chestnuts, 2 egg yolks, water, salt and pepper
Per l’impasto dei pizzoccheri 200 g. di farina di grano saraceno, 100 g di farina 00, 100 g di castagne lessate e passate, 2 tuorli d’uovo, acqua, sale e pepe q.b
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LA FAYA 2010 TERRAZZE RETICHE DI SONDRIO IGT – FAY
Per condire: 12 castagne lessate, 150 g di foglie di coste , 50 g di verza mondata, 1 grossa patata, 250 g di Valtellina Casera Dop, 3 fette di bresaola Valtellina IGP, tagliate a listarelle, 150 g di burro, 100 g di grana padano, 1 spicchio di aglio
To season: 12 boiled chestnuts, 150 g of chards (only the green part), 50 g of cleaned cabbage, 1 big potato, 250 g of Valtellina casera Dop cheese, 3 slices of bresaola of Valtellina IGP cut into small parts, 150 g of butter, 100 g of grana padano, 1 clove of garlic
Preparazione dei pizzoccheri: lavorare energicamente in tempo breve le due farine e le castagne fredde precedentemente setacciate, i tuorli d’uovo, un pizzico di sale e un goccio di acqua tiepida ed ottenere un impasto omogeneo e sodo. Con l’impasto fare un panetto compatto e avvolgerlo con della pellicola, lasciare riposare in luogo fresco per circa ½ ora. Trasferire su una spianatoia infarinata e stendere la pasta con uno spessore di circa 2-3 mm e tagliare a strisce larghe cm 1,5 circa e lunghezza cm 7 per ottenere i pizzoccheri. Lasciare riposare su un piano spolverato di farina.
Preparation of the pizzoccheri: quickly work the buckwheat, the flour and the cold chestnuts previously sifted, the egg yolks, a bit of salt and a drop of warm water to get an homogeneous and compact mixture. With the mixture make a compact block and wrap it in the film, leave it in a cold place for about 30 minutes. Put the mixture on a surface covered in flourand spread it out with a thickness of about 2-3 mm and cut into stripes to get the pizzoccheri. Leave them on a surface covered in flour.
Abbinare un vino della Valtellina a questo piatto tradizionale è quasi d’obbligo! La Faya è un piccolo vigneto situato nel cuore della Valgella, nel quale a ridosso di un bosco secolare di castagni, in zona ombrosa, è stato impiantato del Merlot mentre sulla parte più impervia, in piccole terrazze sassose, sono stati impiantati dei cloni di Syrah provenienti dal Rodano. Nasce un vino che non perde la sua tipicità con il 60% di Nebbiolo Chiavennasca ma si differenzia per morbidezza e profumi grazie ai due vitigni alloctoni. 16°C.
Per la preparazione del condimento: Mondare le foglie di coste e tenere la parte verde . Fare lo stesso per la verza e tagliarla a piccoli pezzi. Procedere allo stesso modo per la patata. Lavare le verdure con acqua corrente. A questo punto lessare le verdure in abbondante acqua bollente salata per circa 5 minuti, versare anche i pizzoccheri e cuocere per altri 10 minuti circa. Scolare i pizzoccheri con una schiumarola, versarli in una pirofila calda e cospargere con il grana grattugiato e il CaseraValtellina a scaglie, proseguendo altenando i pizzoccheri con le verdure al formaggio. Completare il piatto con le castagne lessate lasciate intere e la bresaola della Valtellina IGP tagliata a listarelle. Fare sciogliere il burro insieme all’aglio fino che non sia colorito, eliminare lo spicchio d’aglio e fare colare il burro fuso sui pizzoccheri, aggiungendo una generosa macinata di pepe.
Preparation of the seasoning: clean the leaves of the chards and keep the green part, do the same with the cabbage and the potato and then cut them into small pieces, clean the whole under running water. At this point, stew the vegetables in a large quantity of boiling water for about 5 minutes, then add the pizzoccheri and cook for 10 minutes. Strain the pizzoccheri with a perforated spoon and put them in a warm casserole dish, add the grated grana padano and the Valtellina casera cheese in flakes and continue alternating the pizzoccheri with vegetables and cheese, end with boiled chestnuts and bresaola of Valtellina IGP cut into slices. Melt the butter together with the garlic until it gets brown, remove the clove of garlic and pour the melted butter on the pizzoccheri, adding some pepper.
LA FAYA 2010 TERRAZZE RETICHE DI SONDRIO IGT – FAY Combine a wine of Valtellina with this traditional dish is almost compulsory! La Faya is a small vineyard located in the heart of Valgella, in the Merlot was positioned nearby a secular wood of chestnuts, in the shade while some clones of Syrah coming from Rodano were positioned on the most inaccessible part, on small terraces. The wine obtained doesn't lose its peculiarity with 60% of Nebbiolo Chiavennasca, but is characterized by softeness and flavours thanks to the two vine varieties.16°C.
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TAGLIATA DI PETTO D’OCA IN CRESCIONE
SLICED OF GOOSE BREAST IN WATERCRESS
Dose per 6 persone
To serve 6
30 g di uva sultanina, 40 ml di olio d’oliva, ½ bicchiere di grappa, 2 mezzi petti d’oca da circa 400 g cad, 400 ml di brodo vegatale, misto di verdure (sedano, carote, cipolle) a dadini, 4 mazzi di crescione, 1 cucchiaio di aceto balsamico, chicchi di una melagrana, 20 g di pinoli tostati, sale e pepe q.b.
30 g of sultana grapes, 40 ml of olive oil, ½ glass of grappa, n.2 half goose breast of about 400 g. each, 400 ml of vegetable broth, mixture of vegetables (celery, carrot and onion) in small parts, 4 bunches of watercress, 1 spoon of balsamic vinegar, grapes of a pomegranate, 20 g of toasted pinenuts, salt and pepper
Mettere l’uva sultanina in ammollo nella grappa per circa 2 ore. In una casseruola scaldare un poco di olio e rosolarvi il petto d’oca. Eliminare il grasso in eccesso e rosolarvi anche le verdure tagliate a dadini, versare il brodo vegetale, coprire il tutto, mettere nel forno preriscaldato e proseguire la cottura a 180° per circa 15 minuti. Alla fine controllare con un termometro per carni e quando la temperatura raggiungerà i 63° C il petto sarà cotto al punto giusto e all’interno il colore della carne sarà rosastro. Lavare il crescione e asciugarlo. Preparare un condimento con un poco di olio di oliva, aceto balsamico, un pizzico di sale e pepe. Distribuire il crescione nei piatti e condirlo con la metà della vinaigrette. Affettare il petto dell’oca, ancora caldo e disporlo a ventaglio sul crescione. Cospargere con il misto di verdure, i chicchi di melagrana, i pinoli tostati, l’uva sultanina leggermante strizzata ed il resto del condimento.
Leave the sultana grapes in the grappa for about 2 hours. In a casserole warm up a bit of oil and pan the goose breast. Eliminate the fat part and also pan the vegetable cut into small parts, pour the vegetable broth, cover everything and put it in the preheated oven and continue the cooking at 180° for about 15 minutes. At the end check with the oven thermometer when the temperature reaches 63° C, the breast is cooked in the proper way and the color of the meat inside is pink. Wash the watercress and dry it. Prepare a seasoning with a bit of olive oil, balsamic vinegar, a bit of salt and pepper. Distribute the watercress in the dishes and season it with half of the vinaigrette. Slice the goose breast, when it is still warm and put it fan-shaped on the watercress. Sprinkle the mix of vegetables, the grapes of pomegranate, the toasted pinenuts, the sultana grapes a bit pressed and the remaining seasoning on.
RODEL PIANEZZI PINOT NERO RISERVA 2006 DOLOMITI IGT – POJER E SANDRI Questo Pinot Nero è la punta di diamante della cantina trentina Pojer e Sandri, un'azienda dinamica condotta da Mario Pojer, enologo di fama mondiale. Il vino manifesta la sua complessità sin da giovane, ma dopo qualche anno di bottiglia si rivela morbido, sapido e fragrante; accompagna perfettamente pollame a carne scura quale faraona, piccioni, anatre e oche. 16°C RODEL PIANEZZI PINOT NERO RISERVA 2006 DOLOMITI IGT – POJER E SANDRI This Pinot Nero is the point of diamond of the cellar of the Trentino region, Pojer e Sandri, a dynamic company run by Mario Pojer, enologist famous at international level. The wine shows its complexity from the beginning , but after few years in the bottle, it becomes soft and fragrant; perfect with guineafowl, pigeon, duck and goose. 16°C
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SULÈ 2005 CALUSO PASSITO DOC ORSOLANI
MONTE BIANCO Dose per 6 persone 600 g di marroni, 500 ml di latte, 1 stecca vaniglia , 100 g di zucchero a velo, 50 g di cacao, 2 cl di Rhum, 200 g di panna montata, caramello q.b. Fare un'incisione a croce sul lato dei marroni con un coltello appuntito, disporli su una teglia e cuocerli nel forno preriscaldato per circa 25 minuti a 220° finchè i gusci non si apriranno; tirarli fuori e pelarli finchè sono caldi. Metterli in una pentola con il latte e una stecca di vaniglia incisa per il lungo e farli ammorbidire; cuocere per circa 50 minuti fino a quando il latte si riassorbirà quasi completamente. Togliere la stecca di vaniglia e ridurre i marroni in purea. Unire lo zucchero a velo, il cacao e il rhum e mescolare il tutto fino ad ottenere una massa omogenea. Montare la panna a neve, ben soda, distribuire la purea in coppette da dessert e decorare con un po’ di panna montata, aggiungendo del caramello.
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MONTE BIANCO
To serve 6 600 g of chestnuts, 500 ml of milk, 1 vanilla stick, 100 g of icing sugar, 50 g of cocoa, 2 cl of rum, 200 g of whipped cream, Caramel Make a cross incision on the side of the chestnuts with a sharp knife, put them on a baking tray and then in the preheated oven and cook them for about 25 minutes at 220° C until the shells will open; take them out and peel them til they are warm. Put them in a pot with milk and a vanilla stick cut on the side and let it soften; cook them for about 50 minutes until the milk is completely absorbed. Remove the vanilla stick and make a mash with the chestnuts. Add the icing sugar, the cocoa and the rum and mix everything until you get an homogeneous mass. Beat the cream until stiff, put the chestnut mash in desserts cups and decorate with a bit of whipped cream, add some caramel.
L’azienda Orsolani è leader per la produzione di Erbaluce di Caluso, un vitigno dalle origini antiche legato alle terre piemontesi del Canavese. I grappoli ben maturi vengono posti nelle cosidette “passitaie” dove riposano e concentrano il loro succo. Il vino che ne deriva è ricco con notevole predisposizione all’invecchiamento, al palato si presenta dolce con aromi che ricordano il miele di castagno, la frutta secca e candita. Nel 2010 la Denominazione diventa Garantita e si aggiunge all’elenco dei grandi vini Docg d’ Italia. SULÈ 2005 CALUSO PASSITO DOC ORSOLANI The company Orsolani is a leader in the production of Erbaluce di Caluso, a vineyard with ancient origins linked to the area of Piedmont called Canavese. The ripe bunches are located in the so called "passitaie" where concentrate their juice. The wine produced is rich, good for ageing, sweet with aroma of chestnut honey, dry and candied fruits. In 2010 the Denomination becomes guaranteed and it is part of the list of the great Italian Docg wines.