novembre - dicembre 2018
No 11
Il nuovo magazine per gli italiani in Germania
>>> LIBRI
Regali sotto l'albero pag. 3
>>> SOCIETÀ
Kann man Müllfrei leben? pag. 4
>>> LUOGHI
Il fascino del Mittelrhein pag. 5
>>> CINEMA Suspiria, ieri e oggi pag. 7
>>> QUI BERLINO La rubrica a cura di Berlino Magazine pag. 8
EDITORIALE BUON NATALE Si avvicina il Natale ed ecco arrivare sotto l'albero un nuovo numero di Magma, l'ultimo di questo 2018 che si avvia al termine. Un anno difficile, in Italia, in Europa e nel mondo. Con la crisi economica che non accenna a dare tregua, mentre il cosiddetto Governo del cambiamento si è mostrato incapace di affrontare con soluzioni adeguate i tanti problemi che attanagliano il Belpaese. L'esecutivo a guida Lega-M5S sta cavalcando le paure della gente, creando una situazione sociale esplosiva con proclami e leggi dal profondo contenuto xenofobo come il famigerato Decreto sicurezza. C'è però un'Italia che resiste all'avanzare della barbarie e lo fa, in assenza di uno spazio politico condiviso, attraverso gli strumenti di sempre: la cultura, la solidarietà, l'accoglienza, l'impegno in prima persona. Noi di Magma saremo sempre pronti a raccontare quello che accade nella società italiana e in quella tedesca, attenti a segnalare ogni possibile deriva verso un passato che non vogliamo che ritorni. Ai nostri lettori auguriamo buon Natale e un felice 2019.
ITALIA: SOS RAZZISMO Omicidi e aggressioni a sfondo razziale. La fine dell'esperienza Riace. Il decreto sicurezza che crea cittadini di serie B. L'Italia è diventata un paese razzista? di ROBERTO CALABRÒ
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ttanta anni dopo le famigerate leggi razziali promulgate dal fascismo (1938-2018) l'Italia torna a sperimentare un'ondata di xenofobia senza precedenti dal secondo Dopoguerra. Di fronte a un fenomeno epocale come le migrazioni dal continente africano stremato da fame, regimi dittatoriali, interessi famelici delle multinazionali di mezzo mondo (Cina inclusa), la politica non ha saputo dare risposte decisive: sotto i precedenti governi l'accoglienza è stata spesso al centro
di una gestione clientelare, quando non malavitosa, mentre adesso l'approccio muscolare del ministro Salvini gli consente di fare propaganda a presa rapida ma non di gestire un problema complesso. Le sue dichiarazioni al vetriolo sono servite però ad alimentare il clima di odio verso lo straniero. Così il 2018 che sta per andare in archivio resta un annus horribilis per il nostro paese che si è improvvisamente scoperto razzista. O almeno con un'anima nera che non pensava di avere. →
Stretta tra una crisi che non conosce fine e un welfare che non riesce a dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini, specie ai meno abbienti, l'Italia si è incattivita e pare che le piccole/grandi frustrazioni che accompagnano la vita di molti abbiano trovato uno sfogo rabbioso sugli ultimi: i migranti che dopo aver superato viaggi in condizioni durissime, arrivano in Italia in cerca di una vita migliore. Sono tanti gli episodi che hanno caratterizzato questa deriva. A febbraio si è registrato il gravissimo attentato di Macerata dove Luca Traini, un 28enne di estrema destra (già candidato con la Lega), ha seminato il terrore in città ferendo sei persone a colpi di pistola: tutti immigrati africani. A giugno è stata la volta di Soumalia Sacko, sindacalista maliano freddato a San Calogero (VV) da un abitante del posto mentre raccoglieva in un'area abbandonata materiale per aiutare alcuni connazionali a costruire un riparo di fortuna. In questo brutto clima di caccia allo straniero e di avversione per ogni forma di solidarietà è finito anche il cosiddetto "modello Riace", ovvero l'esperienza di inclusione avviata una ventina d'anni fa nel piccolo comune calabrese dal sindaco Mimmo Lucano. Messo sotto inchiesta dalla magistratura per degli illeciti amministrativi (dei quali si dichiara innocente), Lucano è stato sospeso e il progetto SPRAR che
finanziava l'accoglienza cancellato con un colpo di spugna. Sempre in Calabria, a fine novembre, 26 richiedenti asilo sono stati allontanati dal CARA di Crotone perchè non avevano i requisiti per starci. Tra di loro anche una giovane coppia africana con una bimba di sei mesi, gettati in strada nottetempo. Una misura disumana, effetto del Decreto Salvini che nega la prima accoglienza a chi non abbia già ottenuto l'asilo. "Un decreto che segna l'inizio di un processo
L'Italia si è incattivita. I migranti sono i nuovi nemici, vittime di una guerra tra poveri alimentata da chi sta al potere
>>> Dalla parte degli ultimi Il sindaco (sospeso) di Riace, Mimmo Lucano, e il sindacalista Aboubakar Soumahoro
istituzionale di deriva razzista", dice il sindacalista USB Aboubakar Soumahoro. Un quadro sconfortante mentre i problemi veri restano irrisolti. Come la vergognosa situazione della tendopoli di San Ferdinando (RC) dove vivono in condizioni disumane i nuovi schiavi africani impiegati dai caporali nella raccolta delle arance. Di questo però il governo non si occupa: alimentare le paure degli italiani e poi proporre misure securitarie è assai più semplice e conveniente. ●
IL DECRETO SICUREZZA Fortemente voluto dal ministro degli Interni Matteo Salvini, il Decreto sicurezza, convertito poi in legge, contiene misure che regolano in maniera più stringente che in passato gli aspetti legati al tema dell'immigrazione. Viene cancellato il permesso di soggiorno per motivi umanitari che aveva la durata di due anni e consentiva l'accesso al lavoro, al servizio sanitario nazionale, all'assistenza sociale e agli alloggi popolari. Al suo posto vengono introdotti permessi per
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"protezione speciale" (un anno), "per calamità naturale nel Paese di origine" (sei mesi), "per condizioni di salute gravi" (un anno), "per atti di particolare valore civile" e "per casi speciali" (vittime di violenza grave o sfruttamento lavorativo). Viene allungata la permanenza degli stranieri nei Centri di permanenza da 90 a 180 giorni e ridisegnato il sistema SPRAR a cui potranno accedere solo i titolari di protezione (e non i richiedenti asilo) e i minori non accompagnati.
>>> Migranti Sarà più difficile ottenere il permesso di soggiorno
Libri
In vista del Natale
UN REGALO SOTTO L'ALBERO Romanzi, saggi, libri fotografici: due libraie italiane a Monaco e Vienna ci consigliano cosa regalare a parenti e amici
di Elisa Occhipinti Il Natale si avvicina e, come ogni anno, il periodo dell’Avvento è dedicato anche alla caccia al regalo perfetto. Un libro è sempre la scelta giusta, per grandi e piccini: è relativamente economico, personale ma non troppo e fa sempre una bella figura. Magma ha pensato di chiedere qualche consiglio a coloro che i libri li consigliano per lavoro. Perché regalare un libro è bello, ma acquistarlo in libreria lo è ancora di più. Elisabetta Cavani da oltre venticinque anni gestisce ItalLibri a Monaco di Baviera. Oltre a organizzare eventi letterari in città, la libraia ha uno shop online attraverso il quale spedisce sull’intero territorio nazionale e offre anche un “servizio regali”. Il primo volume che ci consiglia è stato da lei eletto “Libro del mese di novembre”: si tratta de Le fedeltà invisibili di Delphine de Vigan (Einaudi) che Elisabetta descrive come “un libro breve ma denso, che con grande capacità e sottigliezza di analisi indaga a capitoli alterni le relazioni psicologiche tra quattro personaggi. Helene, insegnante, è colpita dal comportamento di Theo, suo tredicenne alunno, dietro al quale riconosce un malessere, che teme possa portare a conseguenze distruttive. Mathis è l'amico di Theo, disposto a seguirlo, tra solitudine e fascinazione. Cecile, la madre di Mathis, vive un momento in cui si frantumano le sicurezze su cui ha costruito la sua vita coniugale. Ognuno di loro è legato da rapporti di lealtà, di fedeltà che rimangono invisibili a chi è all'esterno, chi al proprio passato di bambina, di figlia, chi al proprio presente di amico, figlio e genitore. Fili che rischiano
di tenerci prigionieri, se non si riesce a liberarsene crescendo”. Di tutt’altro genere La cultura ci rende umani. Movimenti, diversità e scambi (UTET), un saggio sulla società contemporanea: “Otto autori di varie discipline al Festival di Pistoia "Dialoghi sull’uomo" si misurano con le sfumature, le contraddizioni, la rilevanza della cultura - ciò che dà forma alle nostre esperienze individuali, la rete di significati in cui siamo immersi – ovvero delle culture. Otto sguardi su ciò che l’uomo ha plasmato”. Infine, un salto nel mondo verde. Plant revolution (Giunti) di Stefano Mancuso è “appassionante per tutti coloro che amano le piante e i giardini, ma anche per chi si pone domande sull’evoluzione e il nostro futuro. Le piante sono organismi sociali sofisticati ed evoluti, costruiti su un modello totalmente diverso dal nostro che offre la soluzione a molti problemi tecnologici.
Molto più resistenti degli animali, hanno straordinarie capacità di adattamento, possono vivere in ambienti estremi, si mimetizzano per sfuggire ai predatori, si muovono senza consumare energia, producono molecole chimiche con cui manipolare il comportamento degli animali (e degli umani)”. Da Monaco a Vienna, dove Silvia Chiarini dal 2013 si occupa del reparto di libri in lingua italiana della libreria Hartliebs. Al suo interno si tengono regolarmente un circolo letterario e presentazioni con importanti autori italiani. Silvia ci consiglia “solo due libri, ma che danno una grandissima ispirazione. Non raccontano una sola storia ma tante storie, e soprattutto sono soltanto l'inizio…”. “La bellezza di Con in bocca il sapore del mondo (Minimum Fax) inizia già dalla dedica e dalla prefazione dell'autore. Con un pensiero allo zio Pino, lo Zapatero che lo introdusse alla poesia, Fabio Stassi spiega, con poche righe e tanta gentilezza, le intenzioni dei dieci racconti di altrettanti poeti italiani del Novecento che si svelano in prima persona. Il risultato e la vicinanza che sentiamo mentre leggiamo sono sorprendenti”. Una stanza tutta per loro (Avagliano Editore), a cura di Alessio Romano e Ale di Blasio, mostra invece cinquantuno scrittrici italiane fotografate nel luogo in cui sono solite scrivere. “Ciò che succede è che noi vediamo il loro mondo. Non una stanza, un mondo. Perché come Virginia Woolf nel suo saggio Una stanza tutta per sé rivendicava uno spazio di ascolto della letteratura femminile, questo spazio non si limita alla stanza in cui le donne scrivono, ma comprende le loro letture, i loro pensieri e il loro modo di scriverli”.
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Società
Zero-Waste-Bewegung
KANN MAN MÜLLFREI LEBEN? Wie kann man den eigenen Lebensstil verändern, um die Umwelt zu schonen von Veronica Cesarco
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er Umweltschutz ist heutzutage ein wichtiges Thema, mit dem sich alle Staaten, Firmen, Organisationen sowie Einzelnen beschäftigen sollen. Der Klimawandel beschleunigt sich dramatisch und nach Angaben von Wissenschaftler kann die globale Durchschnittstemperatur im Jahr 2100 bis zu sechs Grad steigen, wenn man keine Maßnahmen ergreift. Die Konsequenzen werden katastrophal sein. Nach der UN-Klimakonferenz in Paris 2015 sind alle teilnehmenden Länder aufgefordert, die globale Erwärmung auf unter zwei Grad zu begrenzen. Das ist eine große Herausforderung. Die Regierungen und die Industrie müssen jedoch viel mehr tun, um das Ziel zu erreichen. Auch die Einzelnen können einen positiven Einfluss auf die Umwelt ausüben, indem sie nachhaltig leben. Das ist, was die sogenannte Zero-Waste-Bewegung macht: Müllfrei leben. Es ist allgemein bekannt, dass die meisten europäischen Länder viel Haushaltsmüll pro Jahr produzieren. Ein großer Teil davon kann aber nicht recycelt werden. Außerdem wird dieser oft nicht ordnungsgemäß entsorgt. Das Recycling ist wichtig, aber nicht mehr ausreichend. Eine optimale Lösung wäre daher keinen Müll entstehen zu lassen. Das kann sich für viele unmöglich anhören, aber das ist leichter als gedacht. Die Zero-Waste-Bewegung ist ein Lebensstil mit dem Streben danach, so wenig Müll wie möglich zu
hinterlassen. Deshalb wäre es notwendig, die Verschwendung zu reduzieren oder Einwegprodukte zu vermeiden. Zwar kann das nicht immer möglich in unserer Gesellschaft sein, jedoch bieten sich viele Möglichkeiten. Die bessere ist der Einkauf bei Märkten oder bei verpackungsfreien Läden, die letzten haben sich inzwischen in ganzes Deutschland sowie in Italien verbreitet. Statt die Plastiktüten werden hier Papiertüten oder besser die eigenen Gefäße verwendet. Diese können z. B. mit Reis, Nudeln, Kaffee, Müsli, Gewürze und sogar mit Reinigungsmittel abgefüllt werden. Die Zahlung erfolgt nach Gewicht. Mit wenigen Schritten kann man vieles für die Umwelt erreichen. Eine solche Gewohnheit kann nicht nur zum Umweltschutz beitragen, sondern auch einen höheren Einfluss auf die Entscheidungen der ökonomischen und politischen Akteure nehmen. Insgesamt wird also deutlich, dass alle Menschen eine entscheidende Rolle im Umweltschutz spielen, wenn sie ihre Lebensweise neu denken und der Umweltschutz als gemeinsames Ziel betrachten.
Auch die Einzelnen können einen positiven Einfluss auf die Umwelt ausüben, indem sie nachhaltig leben
>>> Zero Waste
Il movimento che aspira ad azzerare i rifiuti
VIVERE SENZA RIFIUTI: È POSSIBILE? Il riciclaggio non basta più, bisognerebbe non produrre più rifiuti. Non si tratta di un’idea assurda o impossibile da realizzare, ma di uno stile di vita che mira a produrre meno rifiuti possibili, ridurre gli sprechi ed evitare i prodotti usa e getta. È questo ciò che sta alla base del Movimento Zero Waste. Se da una parte è vero che nella società attuale vivere senza produrre rifiuti può risultare molto difficile, dall’altra vi sono numerose possibilità per farlo. Come? Fare la spesa nei mercati o nei negozi di prodotti sfusi che sono sempre più diffusi sia in Italia che in Germania. In questi negozi non c’è traccia di buste o
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confezioni in plastica, i prodotti vengono imballati in buste di carta o, il più delle volte, in contenitori che il cliente porta direttamente da casa. Qui si può acquistare di tutto, dalla pasta ai cereali fino ai detergenti. Si tratta solo di pochi gesti, con cui è possibile influire notevolmente sulle decisioni economiche e politiche. Ogni singola persona ha un ruolo decisivo e potrebbe fare la differenza se ripensasse al proprio modo di vivere, alle necessità, se si liberasse di tutto ciò che non serve e, non da ultimo, se facesse in modo che la tutela ambientale diventi un obiettivo comune.
Luoghi
Alla scoperta della Germania
IL FASCINO DEL MITTELRHEIN Rovine di castelli medievali e borghi silenziosi: l'ideale del paesaggio romantico lungo il Reno di Francesca Polistina
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Sankt Goarshausen, mezz'ora di auto da Coblenza, il Reno si stringe e compie deciso una curva a destra. Sulla sponda interna si innalza una roccia di 130 metri: secondo la leggenda abitava qui Loreley, la bella ondina che con il suo canto attirava i marinai di passaggio, spingendoli verso gli scogli e provocando naufragi e sventure. Poco importa se a causare le sciagure fossero i vortici e le forti correnti: la leggenda, una delle tante che hanno come sfondo il Medio Reno, venne tramandata di generazione in generazione, fino a essere immortalata dai versi di Brentano e Heine. Il mito della Loreley è uno dei più noti della letteratura tedesca e la valle del Mittelrhein, in particolare quel tratto che va da Coblenza a Bingen, uno dei luoghi che più riproducono l'ideale di paesaggio romantico: rovine di castelli medievali e borghi silenziosi, conventi e monasteri abbandonati da tempo (da visitare l'abbazia cistercense di Eberbach, che ha ospitato le riprese del film "Il nome della rosa"), querceti secolari che ricoprono i pendii (bellissimi quelli lungo il sentiero Rheinsteig). Un paesaggio suggestivo che letterati e pittori europei tra cui Lord Byron, Victor Hugo e William Turner seppero apprezzare e diffondere, segnando l‘inizio di una moda travolgente: la moda del Reno romantico, un viaggio da compiere almeno un volta nella vita. Dal romanticismo al nazionalismo il passo è talvolta breve. Nell'Ottocento il Reno passa da mito romantico a simbolo per eccellenza della madre patria e dell'identità nazionale. La canzone Die
Wacht am Rhein, in italiano La guardia al Reno, uno dei più celebri inni patriottici tedeschi, ben esprime il risentimento verso i vicini francesi e il timore che questi ultimi rivendichino la riva sinistra. I monumenti costruiti sulle sue sponde (il Deutsches Eck a Coblenza e il monumento del Niederwald a Rüdesheim sono solo due esempi) impressionano tuttora per la loro imponenza, un'imponenza che parla di gesta eroiche e vittoriose e che alcuni decenni più tardi si presterà alla propaganda nazionalsocialista. Oggi il Mittelrhein, patrimonio dell'Unesco dal 2002, continua ad attirare migliaia di visitatori nonostante l'intenso traffico fluviale. Il clima mite e il terreno ricco di ardesia ne fanno un importate centro vitivinicolo: vigneti coltivati a Riesling scendono ordinati fino alle rive, incuranti delle pendenze proibitive. In autunno i filari si tingono di giallo e di rosso, regalando ai visitatori scorci incantevoli: è questa, forse, la stagione più adatta per una visita al Reno, il più tedesco tra i fiumi tedeschi, punto di incontro tra la storia e il mito.
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Patrimonio dell'Unesco dal 2002, il Mittelrhein continua ad attirare ogni anno migliaia di visitatori
>>> Magma
La copertina del numero 10
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Società / Teatro
LAUREARSI: NE VALE LA PENA Italia e Germania a confronto: i numeri dicono che il paese più ricco è quello con il maggior numero di laureati di Sandra Ciarcianelli
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e recenti polemiche italiane sul valore culturale dello studio hanno riportato all’attualità la discussione sull’istruzione in Italia e sui suoi eventuali vantaggi al fine di trovare un lavoro di buon livello economico. L’Italia è il Paese con più musei di tutti, circa 5.000, che vengono scarsamente frequentati; ha il maggior numero di siti Unesco del mondo e un patrimonio culturale e artistico senza eguali, eppure la cultura e la conoscenza in generale, non vengono riconosciute come elementi di prestigio dalla società italiana. L’Italia risulta essere un Paese poco istruito e che legge poco, nel quale l’accesso ai livelli superiori dell’istruzione sono spesso riservati ad alcune classi sociali. Queste considerazioni sono il risultato di uno studio dell’Istat (“Rapporto sulla Conoscenza”, 2018) da cui si evince che meno di una persona su sei, tra coloro che sono in età produttiva, possiede una laurea: il secondo dato peggiore in Europa dopo la Romania. L’istruzione di alto livello (laurea universitaria, master o dottorato) è stata conseguita da appena il 17,7% della popolazione adulta contro una media europea del 33,4% e una media OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) del 36,7%. Diversa la situazione per la Germania con una percentuale pari al 33,2% di laureati. Le ragioni di questo forte divario del livello di istruzione tra Italia e Germania possono essere ricercate nella diffusa convinzione che frequentare l’università non abbia grandi van-
taggi e nell’alto tasso di abbandono scolastico e universitario. Un’altra barriera di ingresso è determinata dalle tasse: gli universitari italiani pagano rette più alte della media di paesi come Francia e Germania, senza ricevere le stesse sovvenzioni dei coetanei iscritti in Europa. I dati OCSE sottolineano che l’Italia riserva meno risorse economiche in assoluto alle proprie università, con un andamento ulteriore sempre in calo. Pur essendo l’Italia tra i paesi dove le tasse di iscrizione sono relativamente poco costose (tra i 200 e i 2.000 euro l’anno), il paragone con Francia e Germania è impietoso: oltralpe si paga 184 euro, in Germania l’università è totalmente gratuita per tutti i cittadini Ue. Inoltre le borse di studio assegnate sono poche e dalle cifre modeste: la media è di 3.347 euro (12% di uno stipendio medio lordo annuo) contro le scholarship tedesche che hanno un valore medio di 5.736 euro. Nell’anno in corso la Germania ha aumentato i finanziamenti per la cultura del 23%, l’Italia solo del 9%. Indubbiamente le finanze tedesche godono di miglior salute rispetto a quelle italiane, ma è altrettanto incontrovertibile che i beni culturali tedeschi non sono paragonabili a quelli italiani per numero e bellezza. La differenza, allora, sta tutta nel valore che si assegna alla cultura, alla conoscenza e alla conseguente percezione sociale che il sapere offre. In questo la Germania batte l’Italia a mani basse.
A TEATRO: LE RANE ll duo Ficarra e Picone riconferma la sua bravura portando sul palco il complesso testo di Aristofane "Le Rane” e dando prova che una commedia politica del 405 a.C. può fare ancora ridere. L’opera con la regia corale e colorata di Giorgio Barberio Corsetti è attualmente in scena in numerosi teatri italiani e sta facendo il tutto esaurito. La storia nasce per la mancanza di poeti degni tra i viventi che possano dare buoni consigli per salvare la situazione disastrosa in cui versa Atene, motivo per cui Aristofane manda nell’oltretomba il dio del teatro Dionisio e il suo fedele servitore Xantia per riportare
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in vita Euripide, occupato in un litigio furioso con Eschilo per stabilire chi sia il più grande poeta tragico. Dionisio dovrà sciogliere la querelle facendosi giudice e dando la palma della vittoria a Eschilo che si farà carico di salvare il teatro dalla decadenza. Perfetto l’affiatamento fra i due comici nella gestione dei tempi scenici e riuscitissime le scene del coro dell’ensamble canoro dei SeiOttavi. Emozionante il filmato conclusivo in cui Pier Paolo Pasolini legge un frammento dei versi sulla vanità del poeta Ezra Pound davanti all’autore. Manuela Carzo
>>> Le Rane I protagonisti Ficarra e Picone
Cinema / Musica
SUSPIRIA, IERI E OGGI Tra mistico e simbolico: la nuova visione di Luca Guadagnino di uno dei capolavori di Dario Argento di Paolo Cocuzza
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l regista Luca Guadagnino, già noto al pubblico per i film "Melissa P." e "Chiamami col tuo nome", dirige con grande maestria il remake di un noto film - ma forse non troppo - di Dario Argento, "Suspiria", che proprio lo scorso anno in occasione del 40° anniversario è stato restaurato e reso compatibile al 4K. Il film di Guadagnino, che già dalle prime inquadrature si presenta molto nevrotico e frenetico, ripercorre sulla falsariga la storia che già conoscevamo bene, ovvero di una ragazza americana trasferitasi in Germania, a Friburgo nella versione originale, a Berlino nella nuova pellicola, per iscriversi a una rinomata e misteriosa scuola di danza, gestita da grandi danzatrici di successo. A capo della scuola vi è la nota direttrice Madame Blanc, che insieme al resto delle insegnanti - tutte donne - pratica una rigida forma di matriarcato che ricorda tanto quello delle devadasi (giovani danzatrici indù promesse a un culto). Entrambi i film sono molto mistici e ricchi di simbologia. Più volte viene affrontato il tema del doppio, ad esempio attraverso il teatro delle ombre e la lanterna magica, anche se il film di Guadagnino è molto più esplicito e in tante scene il terrore viene reso visibile al pubblico e non più percepito o sussurrato come aveva fatto il maestro Argento. Infatti quest’ultimo durante il montaggio inserì musiche originali scritte in collaborazione con i Goblin; le tracce, che accompagno lo spettatore per tutta la durata del film,
creano una sorta di ansia e curiosità generando paura. Anche per Guadagnino la musica non è da meno e la colonna sonora viene affidata a Thom Yorke, che per l’occasione realizza alcuni brani quasi anacronistici ma efficaci per un film che si esprime magnificamente attraverso l’immagine. Grazie anche alla tecnica del “rallenty”, la musica offre il suo contributo in un’opera che ci lascia folgorati nel finale dinamico e tarantiniano. È evidente che per la realizzazione del nuovo "Suspiria" i mezzi e il budget a disposizione sono stati molto più ampi. Basti pensare alla durata del film di circa un’ora in più rispetto all’originale, a uno splendido e autentico make-up ispirato alla vecchia scuola dell'horror degli anni ’70 e ‘80 e a una calda e accesa fotografia d’eccezione che riscalda l’animo del pubblico. La differenza più accattivante tra i due film è senz’altro l’inserimento di spettacoli danzanti. Laddove il maestro dell’horror si ferma, lasciandoci intendere tuttavia la padronanza delle novizie per l’arte della danza, Guadagnino apre la strada a coreografie mistiche ed erotiche. Il pubblico non può far altro che lasciarsi trascinare e sedurre da affascinanti balli che rimandano al concetto del rito tribale, del totem e del tabù. Quest’ultimo viene infranto, affrontato e superato in entrambi i film ma con soluzioni decisamente diverse. Il nuovo "Suspiria" non è un remake shot-for-shot, bensì un nuovo sogno o incubo che lo spettatore incollato alla poltrona deve vivere o rivivere.
DA ASCOLTARE: PLUTONIUM BABY Ci sono gruppi che se non sapessi fossero italiani potresti tranquillamente scambiare per statunitensi. I romani Plutonium Baby sono tra questi. Nati qualche anno fa dalle ceneri di due celebri band underground come Motorama e Cactus, il terzetto - divenuto nel frattempo un quartetto con l'ingresso di un bassista durante le esibizioni dal vivo - si compone di Black Guitarra (voce, chitarra, synth), Fil Sharp (voce, chitarra, synth) e Feith Da Grave (batteria). Con il secondo album, Blast! Sci-fi Music for Contemporary Freaks (Area Pirata), la band presenta
dodici brani nuovi di zecca per mezz'ora di rock'n'roll deviato che continua a fare adepti non solo in Italia ma anche all'estero. Non a caso la scorsa estate i Plutonium Baby hanno affrontato un breve tour tedesco e sperano di ritornare in Germania anche nel 2019. La loro musica è un frullatore di rock'n'roll, punk, garage e new wave in cui sono declinati gli "strani amori" della formazione per le serie televisive, i film di serie b, la fantascienza, specie quella degli anni 50. Un mix energizzante da ascoltare a ripetizione. Roberto Calabrò
>>> Blast! La copertina del disco
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Qui Berlino
QUI BERLINO L'avventura imprenditoriale di due italiani nella capitale di Alessandro Campa RAUM Italic/SPAZIO Corsivo è una libreria, casa editrice e studio grafico che si trova nel quartiere berlinese di Prenzlauer Berg, tra i più famosi della città. È la storia di Barbara Gizzi e Marco Ghidelli, giovane coppia italiana trasferitasi a Berlino nel 2012 che ha voluto far conoscere al resto d’Europa la bellezza italiana attraverso progetti dedicati all’editoria e alle illustrazioni. Barbara e Marco non sono scappati dall’Italia. A Mantova lavoravano per la casa editrice e galleria d’arte Corraini Edizioni. Avevano un lavoro stabile che svolgevano con grande passione. La voglia di evadere dalla piccola provincia mantovana, però, era sempre presente. Barbara e Marco volevano conoscere nuove realtà con le quali confrontarsi, ma soprattutto dedicarsi a un progetto tutto loro. Aprire un’attività che continuasse a rispecchiare il loro lavoro. Conoscevano bene il mercato editoriale italiano e desideravano lavorare allo stesso modo in una città europea, ponendo l’attenzione sui libri indirizzati ai bambini. In più desideravano creare un punto di distribuzione e vendita all’estero per Corraini Edizioni. Nel 2011, grazie anche al supporto di questa casa editrice, la giovane coppia ha iniziato a pianificare il suo trasferimento. Berlino è stata una scelta dettata principalmente dai loro gusti personali: ci venivano spesso in vacanza e da sin dalla prima volta era nato un grande amore per la città. Berlino era lo specchio di un’Europa che a Barbara e Marco piaceva molto:
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aperta, multiculturale, socialmente attiva. Pensavano fosse il posto ideale dove trasferirsi. Sono arrivati un po’ all’avventura, con un pizzico di ingenuità, ma alla fine si sono adattati. Nonostante qualche momento di scoraggiamento, non hanno mollato. L’idea iniziale era quella di far conoscere al pubblico tedesco le cose belle dell’Italia legate al mondo dei libri e delle illustrazioni. Progetti italiani basati sull’arte e il design editoriale. Pur non volendo rivolgersi a un pubblico italiano sono riusciti ad averlo e a consolidarlo. Nel corso degli anni Barbara e Marco sono diventati sempre più grandi, hanno partecipato a fiere, organizzato mostre, presentazioni di libri, workshop e laboratori di filosofia per bambini. Inoltre hanno iniziato a essere una piccola casa editrice, si sono allineati al mercato tedesco, anche se sono interessati a raggiungere un pubblico più ampio. Il loro desiderio è di confrontarsi con il resto d’Europa tanto che alcuni loro progetti sono già in inglese. Durante il percorso non sono mancate le soddisfazioni e, dal punto di vista umano, le collaborazioni intraprese sono state molto positive. Hanno pubblicato due libri: Berlin Notebook con illustrazioni di Alberto Madrigal e Handbook For The (Mis)education Of Grown-Ups di Giuseppe Sofo. Per il prossimo anno sono in cantiere tanti nuovi libri, tra cui un volume su Napoli con illustrazioni di Daniela Riccio. E una collana dedicata a tematiche sociali che ci coinvolgono tutti.
Nel corso degli anni Barbara e Marco hanno organizzato mostre, workshop, presentazioni e hanno fondato una piccola casa editrice
IMPRESSUM MAGMA
Il nuovo magazine per gli italiani in Germania Direttore: Roberto Calabrò Redazione: Manuela Carzo Veronica Cesarco Elisa Occhipinti Hanno collaborato: Alessandro Campa Sandra Ciarcianelli Paolo Cocuzza Francesca Polistina Stampa Poster Print Cologne V.i.S.d.P. Roberto Calabrò Balthasarstr. 57 50670 Köln e-mail: redazionemagma@gmail.com Facebook facebook.com/magma2016 Web issuu.com/magmamagazine1