15-AGO-2020 Estratto da pag. 15
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12-AGO-2020 Estratto da pag. 42
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14-AGO-2020 Estratto da pag. 41
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14-AGO-2020 Estratto da pag. 30
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14-AGO-2020 Estratto da pag. 30
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 5
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 1
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 7
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3043
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 7
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3043
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 2
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 2
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3043
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 19
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 19
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3043
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 1
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 8
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 35
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3043
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 6
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 1
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3043
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 1
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3043
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 1
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3043
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 1
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3043
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 1
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3043
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 1
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3043
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 6
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3043
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 6
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 6
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
15-AGO-2020 Estratto da pag. 11
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
15-AGO-2020 Estratto da pag. 11
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
15-AGO-2020 Estratto da pag. 3
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
15-AGO-2020 Estratto da pag. 3
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
15-AGO-2020 Estratto da pag. 4
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 4
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3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
15-AGO-2020 Estratto da pag. 9
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 9
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
15-AGO-2020 Estratto da pag. 8
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 8
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 8
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
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ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 6
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 1
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
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14-AGO-2020 Estratto da pag. 20
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
6566
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14-AGO-2020 Estratto da pag. 20
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
6566
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14-AGO-2020 Estratto da pag. 20
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
6566
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14-AGO-2020 Estratto da pag. 20
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
6566
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 6
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 6
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3043
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 8
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3043
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 5
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 5
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 1
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3043
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3043
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 2
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
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3043
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 2
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3043
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12-AGO-2020 Estratto da pag. 3
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
12-AGO-2020 Estratto da pag. 28
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
6566
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12-AGO-2020 Estratto da pag. 28
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
6566
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12-AGO-2020 Estratto da pag. 28
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6566
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ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
6566
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12-AGO-2020 Estratto da pag. 24
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
6566
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12-AGO-2020 Estratto da pag. 24
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6566
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 1
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 1
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3043
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 32
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3043
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 7
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3043
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 2
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3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
15-AGO-2020 Estratto da pag. 2
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 9
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3043
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14-AGO-2020 Estratto da pag. 44
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6566
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6566
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14-AGO-2020 Estratto da pag. 40
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3043
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14-AGO-2020 Estratto da pag. 40
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3043
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14-AGO-2020 Estratto da pag. 40
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3043
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 5
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3043
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 5
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3043
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15-AGO-2020 Estratto da pag. 5
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Sabato 15 Agosto 2020 Corriere del Veneto
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Venezia&Mestre venezia@corriereveneto.it
Verso le elezioni
Fratelli d’Italia impasse della lista per la doppia corsa dell’assessore
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ette giorni esatti al deposito delle liste per le elezioni, ma Fratelli d’Italia è ancora in mezzo al guado. La lista provinciale dei candidati consiglieri regionali non ha ancora avuto il placet degli organismi nazionali del partito e questo nonostante i nove nomi siano stati tutti approvati dal coordinamento provinciale. Nove nomi più uno, quello dell’assessore alla sicurezza di Ca’ Farsetti, Giorgio D’Este, che non è entrato nella lista approvata dagli organismi locali, ma si è proposto ugualmente come candidato regionale. E adesso è Giorgia Meloni a dover decidere. La questione sta agitando le acque interne della campagna elettorale di Fratelli d’Italia, perché ancora non può partire, almeno non per tutti. E’ chiaro che se entra l’assessore D’Este, dall’elenco dei 9 deve uscire un altro candidato e per non smontare l’equilibrio territoriale della lista, uno del comune di Venezia. In lizza ce ne sono già tre, Raffaele Speranzon, l’uomo forte del partito, Maika Canton e Massimo Parravicini. Escluso che si tolga una donna (perché sono solo quattro), il cerino resta in mano a Parravicini. «Non so niente — dice Parravicini — sto aspettando le decisioni del partito». Quello locale scalpita, perché Parravicini sarebbe l’unico esponente del centro storico e perché alle regionali del 2015 aveva preso quasi 800 voti contro i 19 voti (comunali) di D’Este, all’epoca candidato di Coesione popolare. Numeri vecchi, che dopo cinque anni da assessore in prima linea per la sicurezza della città non significano più nulla, tanto che Fratelli d’Italia punta su di lui e su Francesca Zaccariotto altro assessore uscente in lista(che ha rifiutato invece la candidatura regionale) per il consiglio comunale. Una presenza non esclude l’altra (anche Maika Canton è candidata in entrambe le liste, comunale e regionale) ma nei giorni scorsi era girata voce che fosse stato l’assessore stesso a minacciare di togliere la sua disponibilità alla lista comunale senza quella regionale. «Non mi risulta, Giorgio D’Este è in lista per Ca’ Farsetti e su quella lista stiamo raccogliendo le firme da giorni», scandisce le parole Fabio Raschillà coordinatore della Città metropolitana. Non resta che attendere. (c.f.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
Con il premier Il sindaco Luigi Brugnaro ringrazia il presidente Conte e attacca i parlamentari veneziani sulla nuova Autorità per la laguna che ripristina il Magistrato alle Acque e mantiene i poteri a Roma
avere in cambio cariche a Roma, così è stata commissariata la città» Qualcuno dice che lo Stato paga il Mose e quindi ha il diritto di poter avere le competenze. «Non pagano loro, paga lo Stato e quindi i cittadini. Ripeto: sono traditori, vendono la città per avere potere altrove. Fanno sempre a tempo a correggersi, ma visto che sul provvedimento verrà posta la fiducia, non ci spero molto». E’ stato coinvolto? «Non mi hanno nemmeno avvisato che l’avrebbero fatto, tutto è stato gestito nelle stanze romane, per quello dico che c’è un forte legame tra Regione e Comune, tra autonomia del Veneto e autonomia della Città metropolitana, tra il presidente Zaia e me. E’ una battaglia comune, mi creda, libertà e democrazia sono al-
Autorità,Brugnarovuolel’autonomia «HannotraditoVeneziaperiposti» Accusa del sindaco ai parlamentari locali: tutti i poteri rimangono a Roma. Il patto con Zaia «Mi faccia prima ringraziare il presidente Conte che ha rispettato i patti, stanziando tre miliardi per i sindaci e le aree metropolitane, poi sull’Autorità per la Laguna di Venezia ce ne sono cose da dire, a partire dal tradimento fatto alla città». Accomodante con il premier: «E’ stato bravo a farsi dare i soldi dall’Europa. Anch’io sono bravetto a portare a casa i soldi per la città — risponde a chi gli dice che sono scontati —. Nell’ultimo decreto manca però la fase di rilancio del Paese che metta al centro il lavoro e le imprese». Duro con chi «i poteri a Venezia non li vuole proprio dare, perché preferisce tenerli altrove», attacca il sindaco Luigi
VENEZIA
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Nuovo ente Il solito carrozzone, così hanno espropriato la città. Non possiamo decidere su navi, laguna e Mose
Brugnaro. Pressing senza fare fallo ama dire, ma questa volta è un’entrata a gamba tesa: «L’Autorità è un carrozzone romano». Sindaco però concentra tutti i poteri su un unico ente. «E’ l’unica cosa positiva, di fatto è stato ristabilito il Magistrato alle Acque, adesso però devono pagare le aziende che hanno fatto i lavori del Mose, proteggere tutti i lavoratori inserendoli nella nuova realtà, trovare i fondi per le opere di compensazioni ambientale. Tutto il resto non va bene, Venezia non tocca palla». Sta dicendo che rispetto a prima non è cambiato niente? «Certo, la maggioranza dei componenti dell’Autorità è sta-
tale, il presidente viene scelto “sentito il sindaco e il presidente della Regione” e non di concerto. Ma sa cosa vuol dire questo? Che è stato fatto un esproprio alla Città metropolitana nel suo diritto fondamentale. I poteri non stanno qua, e non c’è solo il Mose...». A cosa sta pensando? «Ci sono i trasporti in laguna, le crociere, le navi, i canali ad esempio. E mi auguro che il Comune non perda i poteri e le competenze anche sulle acque interne alla città. E’ una tipica soluzione da campagna elettorale». Di chi è la colpa? «La mia accusa principale va ai parlamentari veneziani che hanno tradito Venezia per
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Porto Musolino ora scavi i canali. Con lui da parte mia nessun problema, battaglia politica o personale
tra cosa. Le dico di più: l’onorevole Martella, oggi sottosegretario alla presidenza del Consiglio, 5 anni va aveva proposto un emendamento poi approvato, per trasferire i poteri del Magistrato alle Acque alla Città metropolitana. Ha smentito sé stesso, queste sono persone ondivaghe senza nessuna credibilità. Vediamo se i cittadini danno un segnale nell’urna elettorale». Senta sindaco, Musolino è stato nominato commissario del Porto dopo un contrasto e la mancata approvazione del bilancio da parte dei rappresentanti di Città metropolitana e Regione. «Bene, i due rappresentanti avevano sollevato un impedi-
Gpl, Bioenergie: «Il decreto cancella lo stato di diritto» E sui lavori vittoria al Tar Chioggia, la società nega trattative aperte al Mise La protesta I cittadini di Chioggia contro il deposito (Archivio) CHIOGGIA «Una norma che can-
cella lo stato di diritto, rende nulle le autorizzazioni ottenute regolarmente e quindi anche la continuità dell’azione amministrativa». Una settimana dopo il blocco da Roma dell’impianto Gpl di Chioggia, fermato con il Decreto agosto che impedisce sui siti Unesco tanto i nuovi impianti a gas quanto l’esercizio di quelli già presenti e autorizzati, arriva la dura presa di posizione di Costa bioenergie la società del gruppo Socogas che sta realizzando l’impianto. Lo stesso giorno della sentenza del Tar che sconfessa una delle decisioni prese dal ministero dello Sviluppo economico sull’impianto. «Ci domandiamo — dice la società — come si possa bloccare un investimento da 40 milioni di euro che è stato considerato dallo
stesso Stato una infrastruttura strategica per l’approvvigionamento energetico del Paese e che ha ricevuto tutte le autorizzazioni necessarie dalle istituzioni coinvolte». Il tribunale amministrativo regionale si è espresso sul primo di una serie di ricorsi presentati dalla società. In questo caso riguardava alcuni lavori di rifinitura del nuovo deposito, e nello specifico il livellamento del piazzale, la sua pavimentazione, la dipintura della sala pompe, gli infissi dell’edificio amministrativo e
Risarcimenti Il ministro D’Incà ha parlato di 29 milioni. L’azienda: «Cifre mai citate»
i vari arredi; il Mise aveva bloccato tutto il 29 maggio, in attesa della proroga delle autorizzazioni, ma il provvedimento è stato ora giudicato illegittimo in quanto questo tipo di interventi «di dettaglio» rientrano nell’ambito dell’edilizia libera, non occupano area demaniale e non hanno quindi bisogno di alcuna autorizzazione. Per Costa Bioenergie si tratta di una vittoria importante, anche perché offre loro l’occasione di ribadire come «il deposito non è “a metà”, ma terminato». Il gruppo ha sottolineato una volta di più come «nei numerosi contenziosi che si sono susseguiti in questi anni, la giustizia amministrativa ha sempre riconosciuto le ragioni di Costa Bioenergia e la validità dell’iter seguito, così come gli organi tecnici compe-
tenti a valutare la sicurezza del deposito, hanno confermato a più riprese con i loro pareri positivi la regolarità e la correttezza dei lavori compiuti». Il ministro 5s Federico D’Incà l’altro giorno a Chioggia ha parlato di 29 milioni accantonati per il risarcimento danni e di un tavolo pronto per essere aperto al Mise. La società nega ipotesi di «ristoro»: «Non esiste alcuna trattativa, le cifre sull’ipotetico indennizzo ventilate in questi giorni non sono basate su alcun criterio reale rispetto all’investimento fatto e alle spese sostenute». Il gruppo non esita a definire incostituzionale il Decreto agosto, che metterebbe a rischio «ogni potenziale investimento: è impensabile continuare a fare impresa in un Paese che cambia regole e
condizioni a seconda di chi governa, seguendo più interessi di parte che il rispetto delle regole fissate». Il ricorso vinto al Tar lascia ben sperare l’azienda in vista degli altri procedimenti che si andranno a discutere nei prossimi mesi, sempre al tribunale amministrativo, ovvero l’utilizzo della banchina marittima demaniale, l’installazione di un sistema di carico, il collaudo e la messa in funzione vera e propria. Proprio il braccio di carico, ricorda Costa Bioenergie, è l’unico elemento davvero mancante all’impianto per dirsi operativo; la banchina, «pur essendo completata da cinque anni non è ancora stata collaudata per inedia, inerzia, ritardi certo non ascrivibili alla società». Giacomo Costa © RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere del Veneto Sabato 15 Agosto 2020
VENEZIA E MESTRE NUMERI UTILI CentroStorico MalmoccoAlberoni Pellestrina
mento legato a un’operazione particolare (il terminal delle autostrade del mare a Fusina, ndr) su cui stanno indagando Procura e Corte dei Conti, nessuna battaglia personale o politica. E se vuole ricandidarsi è legittimo. Il ministro De Micheli, le va dato merito, si è assunta le proprie responsabilità, adesso si scavino i canali, non ci sono solo i problemi delle crociere ma anche delle navi commerciali. I poteri romani, non Musolino, gliel’hanno impedito, bloccando soluzioni e provvedimenti. Forse ci voleva più forza di denuncia, ma chi è nominato non ce l’ha». La soluzione per le crociere ancora non c’è e i No Nav hanno festeggiato il mancato arrivo delle navi. «La soluzione è stata messa nero su bianco nel Comitatone del 2017 ma non si è voluto applicarla (Marghera per le navi più grandi, Marittima attraverso il Vittorio Emanuele per quelle più piccole, ndr). Comunque il lavoro non deve entrare in conflitto con l’ambiente, certa gente urla alle streghe e qualcuno ci crede: oggi ci sono le crociere, domani le portacontainer commerciali, è un atteggiamento pericoloso Trovo scandaloso che radical chic di varia estrazione possano festeggiare la perdita di lavoro di migliaia di persone. E’ giusto protestare contro il passaggio a San Marco, ma poi bisogna trovare soluzioni alternative. Anzi grazie al governo per aver dato la possibilità di poter introdurre motori elettrici e a idrogeno in laguna, vogliamo creare una mobilità green. Un po’ meno bene aver bloccato il Gpl a Chioggia». In che senso? «Ci vuole certezza negli investimenti, e questo vale anche per Porto Marghera. D’accordo a Chioggia l’azienda viene risarcita, ma la sicurezza di impresa non c’è. Le autorizzazioni erano state rilasciate dai ministeri». Francesco Bottazzo
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confronto per studiare uno sviluppo diverso del sistema portuale che estrometta le grandi navi dalla laguna ma tuteli al contempo i posti di lavoro. «C’è chi vuole metterci in contrapposizione ma non è
L’attrice: «Rispetto per la laguna». E il Sì rinuncia Un premio Oscar contro il ritorno delle navi da crociera in laguna. Emma Thompson, la celebre attrice che da febbraio è residente di Venezia, con il marito, ha preso posizione in un video diffuso nei social. «Sto con i cittadini che protestano con il ritorno delle grandi navi che minacciano il fragile equilibrio della laguna – ha detto Thompson – non sarebbe mai dovuto essere permesso (il transito) sin dall’inizio. Venezia può rimanere unica solo se autorità portuali e attività rispettano la laguna e smettono di inquinare la città». Il video è stato diffuso sui social ieri, in concomitanza con la manifestazione organizzata in Punta della Dogana dal Comitato No Grandi Navi, soddisfatto perché le crociere – almeno fino a settembre – non rientreranno in laguna. Le compagnie (MSC e Costa) riprenderanno infatti i loro viaggi ma in questa fase hanVENEZIA
così – ha continuato Cacciari – se i lavoratori oggi sono a terra è colpa dell’autorità portuale e di una politica che ha scelto di puntaManifestazione Il sit-in in Punta della Dogana (foto Vision). Sopra Emma Thompson re sul gigantino scelto Trieste come porto. Sandro Chinellato, hanno sro- smo navale». Ieri, il Comitato «E’ un risultato frutto di anni tolato due grandi striscioni ha quindi teso una mano ai di battaglie – ha detto Tom- ala Dogana: «Grandi Navi né portuali. «Crediamo sia nem a s o C a cc i a r i i e r i – m a ora né mai» e «Rompiamo il cessario un dialogo con loro l’obiettivo è che questi giganti ricatto salute-lavoro». Que- che sosteniamo nella richienon tornino neanche in futu- st’ultimo era il messaggio ai sta di continuità di reddito – ro». Le decine di persone pre- lavoratori portuali – che ieri ha precisato Marco Baravalle senti alla manifestazione, tra i avevano organizzato un’oppo- – bisogna confrontarsi per requali c’erano anche i candida- sta manifestazione, poi salta- alizzare un nuovo sviluppo ti consiglieri comunali della ta, per chiedere il ritorno del- del porto». Intanto, però, i lavoratori lista Martini, Monica Coin e le crociere – per invitarli a un
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L’albergo di lusso di Fiorella Girardo
Veduta aerea Il Belmond Hotel Cipriani di Venezia, sulla riva assolata della Giudecca. Sotto, il direttore Giampaolo Ottazzi che da 13 anni dirige l’albergo VENEZIA «Abbiamo riaperto il 19 giugno scorso pensando che se fosse andata bene saremmo riusciti a occupare il 4% delle stanze. Con nostra grande sorpresa il mese si è chiuso al 32%». Non sono numeri con cui cantare vittoria, ma il direttore generale del Belmond Hotel Cipriani di Venezia si dice ottimista. Giampaolo Ottazzi, tredici anni passati a dirigere l’albergo adagiato sulla riva assolata della Giudecca, snocciola anche gli altri dati: luglio ha visto un’occupazione del 42% (circa la metà degli anni scorsi ma ben superiore al 20% atteso) e agosto sta andando meglio del 2019, oltrepassando il 60%. «Certo, l’anno si chiuderà in perdita, tuttavia meno peggio del previsto», dice sorridendo. L’albergo, che di solito apre il 20 marzo per chiudere il 10 novembre, generalmente occupa 240 collaboratori, di cui
I veneti scoprono l’hotel delle star di Hollywood «Hanno voglia di bellezza» 40 fissi e il resto stagionali. Con le previsioni iniziali fortemente al ribasso, anche la chiamata del personale ha subito una riduzione, con il risultato che «adesso non troviamo lavoratori disposti a venire per contratti brevi». Un problema comune a molti altri alberghi nella città d’arte, come nel litorale. Alcuni stagionali hanno trovato sistemazione in situazioni differenti, altri preferiscono non rinunciare ai sussidi nell’incertezza della durata dei con-
tratti. «Al momento abbiamo 150 lavoratori, ma ne servirebbero di più soprattutto tra quelli più qualificati», dice Ottazzi. È la ragione per cui il ristorante stellato Oro apre ogni sera per un solo tavolo. «Lo chef cucina per un massimo di 6 persone, sistemate al centro della sala. Di più non si può perché manca il personale in cucina». D’altronde l’incertezza regna sovrana e l’assenza alla prossima Mostra del Cinema delle grandi case
di produzione hollywoodiane (con relative star) impone prudenza. Eppure, finora le sorprese non sono mancate. La più inaspettata è arrivata dagli italiani e, in particolare, dai veneti che appena hanno potuto si sono recati in uno dei luoghi più magici della città, con giardini e terrazze che abbracciano lo sguardo dal bacino di San Marco alla Laguna. Tra i primi a regalarsi un soggiorno nel 5 stelle famoso in tutto il mondo c’è stata una coppia
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Giampaolo Ottazzi Abbiamo riaperto il 19 giugno pensando di occupare il 4% delle stanze. Con nostra grande sorpresa il mese si è chiuso al 32 per cento
Morelli AllaDogaressa AlDoge SanMarco
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del porto sono fermi. «Avremmo dovuto fare una manifestazione ma non avevamo le autorizzazioni e la questura ci ha diffidato dal protestare – spiega Marco Gorin, presidente Gruppo Ormeggiatori del Porto di Venezia – non far ripartire la crocieristica a Venezia è una scelta scellerata che rischia di comprometter oltre 5000 posti di lavoro tra diretti e indiretti». La situazione è tesa anche perché, in diversi casi, gli ammortizzatori sociali sono in via d’esaurimento e non c’è chiarezza sul futuro della crocieristica. «Sono 8 anni che si fanno paragoni sulle ipotesi per ovviare il passaggio davanti San Marco ma non si decide – precisa Gorin - nei prossimi giorni chiederemo un incontro con il Prefetto e il Questore per chiarire la situazione non più sostenibile di migliaia di lavoratori e centinaia di imprese». E l’obiettivo è che i diversi lavoratori del porto – rimorchiatori, portabagagli, piloti e lavoratori di Venice Terminal Passeggeri – facciano sentire le loro rimostranze con una voce unica. «Il disagio è enorme – conclude Antonio Velleca, della coop Portabagagli – ma le voci sono tante e c’è chi voleva comunque rimandare la manifestazione per organizzarsi meglio e avere una voce coordinata». Matteo Riberto © RIPRODUZIONE RISERVATA
di ospiti vicentini partiti in gommone da Fusina, «hanno attraccato qui da noi e si sono fermati il fine settimana». Ma non sono mancati gli stessi veneziani, come la contessa che stanca di rimanere chiusa nel suo palazzo in centro, si è regalata 5 giorni a bordo piscina, passeggiando nel verde all’aria aperta. «Le persone avevano bisogno di bellezza e Ve n e z i a p ote va re g a l a re un’esperienza unica. E poi svizzeri, austriaci e tedeschi che giungevano in città con la loro auto». In questi giorni al Cipriani si parla soprattutto francese, si tratta di una clientela diversa dal solito, più europea e di prossimità, mentre mancano gli americani che con gli anglosassoni formavano lo zoccolo duro del resort, arrivando a coprire l’80% delle camere. «Gli inglesi sono tornati – prosegue Ottazzi-, ma naturalmente statunitensi, canadesi e sudamericani non ci sono e non siamo in grado di capire quando potranno venire». Il potere di spesa è diverso perché «gli americani prediligono le suite, mentre l’europeo preferisce la camera doppia, ma arriva in gruppi ed è disposto a spendere di più per il cibo». È cambiata anche la modalità di prenotazione, che arriva il giorno prima o la mattina stessa, così come la disdetta, legata al tempo, «mentre i prezzi sono rimasti gli stessi dell’anno scorso», conclude Ottazzi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere del Veneto Sabato 15 Agosto 2020
questo fine settimana, la questura di Venezia. «Monitoreremo ulteriormente la mobilità e gli aspetti criminali più emergenti e presteremo maggiore attenzione a spiagge, discoteche, chioschi e locali frontemare - dice il questore Marcello Masciopinto - Fondamentale è però la prevenzione, a cui sono preposte altre autorità, altrimenti rischiamo che tutto diventi una questione di polizia. I 110 questori d’Italia prendono ogni giorno decisioni, assumendosi responsabilità e facendosi amici e nemici. I sindaci devono fare altrettanto, devono trovare il coraggio di dare o togliere licenze a chi è preposto ad attività che possono essere a rischio». A Jesolo - oltre a polizia e vigili urbani - la Capitaneria di porto monitorerà battigia e mare, a Caorle gli agenti in strada sono raddoppiati per i fuochi di Ferragosto mentre a Cavallino Treporti, Chioggia ci saranno «controlli di routine», spiegano i sindaci con la polizia locale schierata. Un impegno maggiore - sul fronte di quella prevenzione di cui parla il questore - è chiesto, infine, ai gestori dei locali. Ed è messo nero su bianco nell’allegato all’ordinanza di Zaia. I titolari hanno «l’obbligo» di comunicare le misure anti-Covid non solo in italiano ma anche nelle lingue dei clienti stranieri, organizzare tutti gli spazi in modo che sia rispettato il distanziamento sociale, dotarsi di sorveglianza, disinfettare tutto (anche i bicchieri con cui sono servite le bevande), prediligere prenotazioni online ed è caldeggiata la misurazione della temperatura. «Sicuramente la Regione ha fatto la scelta giusta - commenta Franco Polato, presidente di Silb Venezia (il sindacato delle discoteche) vorremmo capire se è nostra responsabilità se un cliente si leva la mascherina nonostante gli avvisi: non sarebbe corretto». Le misure sono «stringenti e non possiamo che prenderne atto - continua speriamo che lo Stato aiuti un settore, come il nostro, che rischia di morire». Polato si concede un piccolo sfogo: «In Italia non risultano contagi in discoteca, è in corso una caccia alle streghe verso un settore ritenuto effimero, rispettiamo le norme ma ci sono davvero tanti posti di lavoro a rischio». Gloria Bertasi Andrea Rossi Tonon © RIPRODUZIONE RISERVATA
Al Marco Polo
di Antonella Gasparini
VENEZIA «Già sei in uno Stato che non è il tuo, vieni a sapere su internet che hanno cambiato le regole per rientrare a casa e non capisci se chiamare l’Usl dall’estero o se intanto partire e poi contattare». Davide e Giulia, lui di Scorzè e lei di Trebaseleghe, sono appena atterrati all’aeroporto di Venezia, ieri mattina, dopo una settimana di vacanza a Paros volando da Mikonos, in Grecia. Passata la trafila del ritiro bagagli, controllo documenti e misurazione della temperatura fanno capolino all’uscita del-
PRIMO PIANO
I RIENTRI
● Le ordinanze firmate il 12 agosto dal ministro della Salute, Roberto Speranza, e il 13 dal governatore Luca Zaia per contenere l’impennata di contagi «importati», impongono il tampone a chi rientra da Croazia, Grecia Spagna e Malta. Fatto salvo per coloro che dimostrino di averlo fatto, con esito negativo, nelle 72 ore antecedenti l’ingresso in Italia. Ai trasgressori multa di mille euro ● Da oggi tamponi negli aeroporti di Venezia e Verona ai passeggeri in arrivo dai 4 Paesi citati
VENEZIA Da oggi negli aeroporti Marco Polo di Venezia e Catullo di Verona saranno sottoposti a tampone i passeggeri provenienti da Malta, Grecia, Croazia e Spagna. I due scali veneti sono i primi d’Italia a partire con la nuova misura anti-Covid 19 prevista dalle ordinanze firmate il 12 agosto dal ministro della Salute, Roberto Speranza, e il 13 dal governatore Luca Zaia, che per contenere l’impennata di contagi «importati» soprattutto dai vacanzieri al rientro dai quattro Paesi citati impongono appunto il tampone a tutti coloro che vi abbiano soggiornato o transitato nei 14 giorni precedenti. Fatta eccezione per chi possa dimostrare di averlo affrontato, con esito negativo, nelle 72 ore antecedenti l’ingresso in Italia. Ieri il personale Save, insieme ai responsabili della Prevenzione delle Usl Serenissima e Scaligera, hanno lavorato tutto il giorno per predisporre le postazioni organizzate dalla Regione in tempo. Ed è solo il primo effetto dei due provvedimenti. Il secondo riguarda le migliaia di telefonate e di e-mail che da giovedì sera stanno travolgendo centralini e terminali delle Usl venete, alle quali i cittadini provenienti dall’estero devono comunicare l’avvenuta trasferta entro 24 ore dall’arrivo, così da potersi sottoporre al test per la ricerca del coronavirus entro 48 ore. Per chi trasgredisce, è prevista una multa di mille euro. Risultato: l’Usl Euganea ha ricevuto 1800 e-mail in due giorni; l’Usl Marca Trevigiana ieri mattina ha contato mille telefonate e fissato 420 appuntamenti per effettuare altrettanti tamponi entro il 21 agosto; l’Usl Berica ne ha predisposti 133, la Pede-
montana 101, la Polesana 50. L’Usl Serenissima ieri ha ricevuto 700 chiamate, da persone che devono rientrare da Grecia, Malta, Spagna o Croazia ma anche da chi ha deciso di rinunciare al viaggio, mentre le Usl Dolomiti e Veneto Orientale dal 12 agosto sono state subissate da migliaia di richieste di aiuto e chiarimenti. E allora, vista l’impossibilità di gestire un traffico telefonico così imponente, ieri mattina Zaia e l’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin,
hanno concordato con i direttori generali l’attivazione in ogni Usl di almeno un ambulatorio dedicato ad ingresso libero, cioè senza prenotazione (pubblichiamo l’elenco qui sotto). Da oggi, e per sette giorni su sette dalle 7 alle 13, chi rientra dall’estero può andarci direttamente e richiedere il tampone, che è gratuito e non necessita di impegnativa del medico di famiglia, come ricorda il segretario regionale della Fimmg, sigla di categoria, Domenico Crisarà. Il quale rivela: «Ho dovuto scrivere una lettera di diffida alle Usl perché molti pazienti al rientro da Paesi stranieri si sono sentiti chiedere la ricetta per il tampone. Capisco la confusione delle prime ore, ma bisogna chiarire bene la procedura, per evitare ulteriore caos: il cittadino deve fissare il tampone direttamente all’Usl di appartenenza, il cui Servizio di Igiene è l’unico deputato a registrare gli ingressi dall’estero. Noi medici di famiglia possiamo anche richiedere il test per i nostri pazienti, ma senza impegnativa». Nel frattempo i Diparti-
Gli ambulatori per chi arriva dall'estero USL 1 DOLOMITI Ospedale di Feltre: drive-in ad accesso libero Ospedale di Belluno su prenotazione allo 0437-514343 USL 2 MARCA TREVIGIANA Ospedale di Castelfranco Veneto Ospedale di Treviso: 1° piano padiglione Malattie Infettive Ospedale di Oderzo: Piano terra, palazzina portineria (area Guardia Medica) Distretto sociosanitario di Conegliano: via Galvani 4 USL 3 SERENISSIMA Distretto 1 Venezia centro storico: ex ospedale Giustinian, Dorsoduro 1454 Distretto 2 Venezia Terraferma: Favaro Veneto, via Triestina 46/M Distretto 3 Dolo-Mirano: presidio di Noale, piazzale della Bastia 3 Distretto 4 Chioggia: sede distrettuale, via Marco Polo Ospedale di Dolo USL 4 Distretto di Portogruaro, via Zappetti 23 Ospedale San Donà di Piave, via Girardi 23 USL 5 POLESANA Ospedale di Rovigo, piano 0, corpo F Ospedale di Adria, centro prelievi Ospedale di Trecenta, ambulatorio ortopedico
USL 6 EUGANEA Distretto Padova Bacchiglione, via Temanza 1, Padova Distretto Terme Colli, via Spinelli 1, Rubano Distretto Padova Piovese, via San Rocco 8, Piove di Sacco Distretto Alta Padovana, Via Cao del Mondo 1, Camposampiero Distretto Padova Sud, Via Marconi 19, Monselice USL 7 PEDEMONTANA Ospedale San Bassiano, Bassano Ospedale di Santorso Centro "Prospero Alpino", via Panica, 13/17 Marostica Casa della Salute, via De Lellis 1, Schio USL 8 BERICA Ospedale San Bortolo di Vicenza Ospedale di Noventa Vicentina Ospedale di Arzignano USL 9 SCALIGERA Ospedale Borgo Trento, Verona Ospedale Fracastoro, San Bonifacio Ospedale Mater Salutis, Legnago AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA VERONA Ospedale Borgo Trento, Padiglione 10
AEROPORTI MARCO POLO DI VENEZIA E CATULLO DI VERONA
una mail. Abbiamo indicato nome e cognome, provenienza, numero telefonico e data del rientro. Ora attendiamo di fare il tampone - raccontano -. E nel frattempo? Ci auto isoliamo - dice Davide -. La situazione è confusa, troppe cose cambiate velocemente senza informazioni. Io devo tornare al lavoro e ho bisogno di una risposta rapida». Una vacanza la loro che si è rivelata un’odissea. «Comprato il volo a gennaio, è stato cancellato e abbiamo dovuto ricomprarlo. Per fortuna a Paros siamo stati bene - dico-
L’Ego-Hub
menti di Prevenzione si stanno organizzando per affrontare quest’ulteriore carico di lavoro, che potrebbe raddoppiare gli attuali 10-11mila tamponi eseguiti ogni giorno in Veneto (per un totale di 1.342.577 dall’inizio dell’emergenza). «Almeno per i primi giorni nel nostro territorio potrebbero anche triplicare — avverte il dottor Sandro Cinquetti, direttore della Prevenzione dell’Usl Dolomiti —. Stiamo richiamando personale dai riposi o dall’assistenza domiciliare, per potenziare le squadre di risposta telefonica, presa in carico dei positivi, sorveglianza attiva, prenotazione tamponi, esecuzione degli stessi e registrazione degli arrivi dall’estero. Già adesso fatichiamo a gestire le migliaia di telefonate in arrivo». «E’ un delirio — concorda un’operatrice del Servizio d’Igiene veneziano — il telefono squilla di continuo, mai risposto a tante chiamate in poche ore. Ogni utente ha richieste e paure diverse: devo fare il tampone anche se sono tornato dall’estero un giorno prima dell’ordinanza? E se invece di andare subito a casa mi fermo in un’altra città, avverto la mia Usl o l’ospedale locale? I tamponi vanno fatti anche ai bambini? Sono stravolta». «Abbiamo dovuto chiedere l’ennesimo sacrificio ai dipendenti, perché disporre assunzioni da un giorno all’altro è impossibile», spiega Carlo Bramezza, dg dell’Usl Veneto Orientale. L’Usl Berica almeno all’inizio sposterà personale sul nuovo servizio da altri incarichi. «Noi invece dovremo richiamare operatori dalle ferie — annuncia il dottor Roberto Rigoli, direttore della Microbiologia di Treviso e coordinatore dei 14 laboratori veneti — i 30 attualmente al lavoro non basteranno. Inizialmente faremo a tutti il tampone classico, poi passeremo a quello rapido, per accorciare i tempi. Del resto dopo il Friuli noi siamo il secondo avamposto per chi arriva dalla Croazia». Ieri intanto si sono registrati altri 109 contagi(per un totale di 21.048: 44 solo a Treviso, gravato dal cluster della caserma Serena. I soggetti in isolamento salgono a 5963 (+63), i decessi a 2096 (+1). Michela Nicolussi Moro © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’iradeivacanzierialritorno «Regolenuoveenientetest» lo scalo veneziano. La Grecia è fra i paesi finiti nell’occhio del ciclone del governo italiano, insieme a Croazia, Spagna e Malta, per i contagi da coronavirus riscontrati al ritorno dalle vacanze. Il ministero della Salute, Roberto Speranza, ha imposto il tampone obbligatorio per la ricerca del Covid-19 a chi arriva o rientra da quelle destinazioni. «Pensavamo di poter fare il tampone in aeroporto. Ho detto a mio papà di chiamare e sentire cosa dovevamo fare, lui si è messo in contatto con l’Usl e mi ha passato
VE
Negli scali di VeneziaeVeronacontrolli a chiarriva daCroazia,Spagna, GreciaeMalta.Ambulatoridedicati
Da oggi tampone negli aeroporti Usl, centralini in tilt La scheda
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no - lì è tranquillo, mentre a Mikonos la movida è regolata da norme che impongono ai locali la chiusura obbligatoria a mezzanotte». Silvia è una hostess al rientro dalle vacanze in Grecia con tutta la famiglia. «Trovo assurdo imporre il tampone solo a chi rientra dai quattro paesi - dice -. Se l’idea è che il virus arriva da fuori, trovo che tutte le persone che provengono dall’estero dovrebbero essere controllate immediatamente all’interno dell’aeroporto con un tampone veloce, in modo da sapere
in mezz’ora se si è veicolo di contagio». Daniel è un cittadino spagnolo appena arrivato al Marco Polo. «Ho fatto il test in fretta ieri all’ospedale di Madrid e per fortuna sono riuscito - racconta -. Ho preferito farlo subito perché ho pensato che forse qui mi costava di più e avrei dovuto aspettare e sarebbe stato un problema perché martedì riprendo il lavoro e condivido la casa con una ragazza italiana. Penso che in tanti al momento non sappiano cosa fare». «Abbiamo inviato il modulo con i dati chiesti dall’Usl mentre aspettavamo di uscire - dicono Emiliano e Gianna di Mirano, appena rientrati da Salonicco - Non so se dobbiamo fare la quarante-
na, ci informiamo. Io sono un’operatrice sanitaria - spiega Gianna - ricomincio a lavorare lunedì, sicuramente farò il tampone». Dario Giuseppe, veneziano del centro storico, è atterrato con un volo da Atene. «Sarebbe stato più comodo fare i tamponi all’aeroporto come ho visto che facevano ad Atene», dice. «Sono di Roma - racconta Lorenzo giunto dalla Grecia Non ho proprio idea di cosa fare. Mi fermo a Venezia solo un paio di giorni poi vado in montagna, in Trentino. Ora provo a mettermi in un albergo. Si era capito che qualcosa stava succedendo per i rientri dall’estero, ma sinceramente speravo non accadesse proprio adesso. Che sfortuna», ride Lorenzo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Sabato 15 Agosto 2020 Corriere del Veneto
VE
Il virus Le misure
L’ORDINANZA
La stretta di Ferragosto: la Regione irrigidisce le norme. I sindaci: controlli a tappeto sul litorale
Discoteche, si balla con la mascherina Capienza dimezzata e chi sgarra chiude Stretta sulle discoteche e su tutti i locali dove si balla in Veneto. La Regione non chiude i club come molti temevano, ma le nuove regole sono così rigide che sarà da vedere quanti continueranno a tenere aperto dopo Ferragosto: mascherina sempre obbligatoria anche in pista da ballo, capienza ridotta del 50 per cento e, per chi sgarra, obbligo immediato di chiusura per 5 giorni (oltre alla multa). Basterà cioè un video come quello circolato dopo la prima serata d’apertura del Muretto di Jesolo nel Veneziano, con i giovani a volto scoperto scatenati sotto la consolle, e la discoteca non potrà riaprire. L’ordinanza di Palazzo Balbi è di ieri pomeriggio e si alliVENEZIA
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Il questore I sindaci abbiano il coraggio di togliere le licenze alle attività a rischio
nea alle indicazioni del governo contro il rischio di boom di contagi tra i più festaioli (per due giorni Stato e Regioni si sono scontrati sul da farsi per evitare di mettere fine alla movida estiva e imporre la serrata dei locali notturni) ed è stata redatta in sinergia con l’Emilia-Romagna, dopo aver sentito Roma per evitare che le decisioni territoriali venissero contestate a livello centrale. Anche se, ricordano i ministri Francesco Boccia (Affari regionali) e Roberto Speranza (Sanità): «Le autorizzazioni (all’apertura delle discoteche, ndr) sono su base regionale in relazione alla situazione epidemiologica ma bisogna stare attenti perché i contagi stanno aumentando».
E in Veneto i positivi continuano a salire, dando alla nostra regione il triste primato di prima d’Italia per crescita dei casi. Ecco dunque motivata la scelta di mettere freno alla movida a poche ore dall’inizio delle feste. «Vogliamo evitare che il virus torni a fare la voce grossa – dice il presidente Luca Zaia - Mi rivolgo soprattutto ai giovani: pazientate ancora, rispettate le indicazioni che vengono date con comportamenti coerenti alla situazione, è comprensibile che si voglia stare insieme e divertirsi ma basta poco per vanificare l’impegno di tutti e il lavoro dei nostri sanitari». A vegliare, lungo il litorale dove hotel e alloggi turistici sono quasi tutti sold out per
Al Muretto Sabato 25 luglio alla riapertura del locale nessuno ha rispettato le norme anti-Covid
Il viaggio a Sottomarina
Tra euforia di mezza estate e paura della seconda ondata «Divertiamoci finché si può» «Arriva il temporale» SEGUE DALLA PRIMA
A
nzi gira impalpabile sotto gli ombrelloni quella che immagina davvero questo Ferragosto ultimo e tombale perché con i contagi che si impennano e il timore della seconda ondata, il governo chiuderà tutto. Tanto vale godere, sulle spiagge affollate di Sottomarina sembra di vivere gli ultimi giorni della Repubblica di Weimar. Venga dunque la seconda ondata se proprio deve venire, ma dopo, che non tocchi il Ferragosto, che ci lasci il sogno di mezza estate ancora per un po’, come pregava Sant’Agostino «O signore, dammi la castità e la continenza, ma non subito». Anna di Padova si sistema il top del bikini con la disinvoltura che usa nel togliersi la mascherina, «sì, è proprio così, è un’estate strana: io la vivo con un certo malessere, non so come potrei dirlo, ecco è come vivere nella paura e al contempo nella fatica di crederci, il coronavirus ormai ci è entrato sotto la pelle». Stefania di Vicenza scatta sulla mascherina per un riflesso condizionato, «sono all’aria aperta e non la metto, al chiosco la indosso, ma per dovere, in genere non ne sento la necessità». Ci sono delle nuvole dal mare che non annunciano niente di buono. Oggi e domani ancora, per divertirsi e allontanare il pensiero di settembre. Diversamente dai gestori e dai concessionari delle spiagge per i quali la stagione è già finita, «mal cominciata e mai vista in realtà, da dopodomani lunedì 17 agosto è davvero finita, forse vivacchieremo ancora qualche giorno, ma il lavoro se ne è andato definitivamente». Anellino a 72 anni è un patriarca del Ferragosto, seduto sotto il portico del ristorante misura con lo sguardo i 70 mila metri quadri che ha in concessione e rifà i conti, «a un euro e mezzo a metro, moltiplichi lei e tiri la somma, questo è quello che do al Comune di Chioggia. Sta per arrivare il temporale». E, come se avesse chiesto un segno dal cielo,
eccolo che arriva il temporale, una tromba d’aria violenta e grigia quanto la sabbia che solleva. Evacuazione, tende ed ombrelloni spariscono, in un battibaleno spariscono anche i bagnanti e di quella cartolina estiva, come nel peggiore dei presagi, non rimane più niente. Sarà così la seconda ondata? Improvvisa e demolitoria? Arriverà a portarsi via anche le nostre ultime speranze? Fino all’arrivo del temporale in spiaggia si gigioneggiva prendendo in giro il virus e i decreti governativi che lo hanno reso celebre, perfido, sempre insidioso e, naturalmente, latente e pronto ad aggredire. «Io, congiunto, sono esentato dal portare la mascherina con i miei congiunti, è che io di mio ci metto meno di cinque minuti a congiungermi con qualcuno. E allora, come faccio?». Valentina che aveva sentito il cliente si scuote di colpo, lei gestisce la spiaggia di Punta Cana da così poco che l’obbligo del distanziamento se l’era momentaneamente scordato, le è tornato in mente come un brutto sogno al risveglio. «La distanza signori, vi prego, e la mascherina». È una inguaribile ottimista Valentina. «Abbiamo esaurito le prenotazioni per tutto sabato (oggi, ndr) e domenica, faremo il pienone. Anche se ai gestori dei campeggi è andata meno bene, non ci sono gli stranieri a riempirlo, forse la gente ha paura dei bagni sporchi, non saprei: però è vero che quelli di oggi somigliano agli ultimi giorni di Pompei, c’è come l’impressione che giù a Roma
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Valentina Abbiamo esaurito le prenotazioni per oggi e domani, faremo il pieno
In spiaggia Stabilimenti balneari a Sottomarina (Chioggia), la località balneare per questo weekend registra un boom di presenze con il 99% degli posti letto prenotati
vogliano farci passare tranquilli il Ferragosto per poi castigarci tutti quanti il giorno dopo». In spiaggia quest’anno va di moda il «Cupid Shuffle», un ballo di gruppo che somiglia alla Macarena, è che questi ragazzi sono troppo giovani per ricordarsi della Macarena e non ricordano molto nemmeno del lockdown. «Siamo al Camping da giugno, papà ci ha mollato il camper. Non c’è da avere paura, qui si sta sani, tanto è vero che ai nostri amici che arrivavano da Milano hanno fatto il tampone». Il patriarca Anellino solo a vederli si sente meglio: «Sono rimasti loro a spendere due lire, quelle che hanno ma le spendono, gli adulti hanno fatto il braccino corto, scelgono dal menù le cose che costano meno e fanno alla romana. Solo il comune di Chioggia non fa sconti, quello vuole 75 mila euro di affitto alla fine dell’anno. Io non li ho, devo farmeli prestare dalle banche. Che alla fine si comportano n po’ meglio, con la mia mi sono messo d’accordo che fino al 2022 non li vogliono». Tre bangladesi giacciono sconsolati ai piedi di una baracca, così tristi e spaventati che la bagnina li lascia fare. Dentro ci tiene gli attrezzi del mestiere, boe, cordame,
salvagente. «La finanza gli ha sequestrato tutto questa mattina – dice - anche per loro stagione finita». Lei se li ricorda i ferragosti degli anni scorsi, «erano un delirio, ora il delirio lo vedo due volte alla settimana, il sabato e la domenica. Il disastro è solo rinviato, lo vedremo tutto lunedì quando anche i sabati somiglieranno ai lunedì». Le piazzole vuote dei campeggi superano le occupatele, le targhe dei caravan sono italiane, venete per la maggior parte. E il nostro amico Anellino che oltre ai suoi sa fare anche i conti degli altri, così contabilizza: «Gli stranieri costituivano il 50 per cento della clientela, ora stanno al 3 per cento. La stagione è morta». Così si ritorna a quella strana rifrazione dei sentimenti che divide consapevolezze e aspettative tra coloro che stanno in spiaggia, dietro una cassa a fare le somme o sotto l’ombrellone, ognuno perso per i fatti suoi eppure ugualmente avvertiti e in qualche modo consapevoli che questo Ferragosto non è come gli altri, ci somiglia, sarà anche più festoso ma ancor di più somiglia alla vigilia di un fine stagione repentino e definitivo. Emilio Randon © RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere del Veneto Sabato 15 Agosto 2020
questo fine settimana, la questura di Venezia. «Monitoreremo ulteriormente la mobilità e gli aspetti criminali più emergenti e presteremo maggiore attenzione a spiagge, discoteche, chioschi e locali frontemare - dice il questore Marcello Masciopinto - Fondamentale è però la prevenzione, a cui sono preposte altre autorità, altrimenti rischiamo che tutto diventi una questione di polizia. I 110 questori d’Italia prendono ogni giorno decisioni, assumendosi responsabilità e facendosi amici e nemici. I sindaci devono fare altrettanto, devono trovare il coraggio di dare o togliere licenze a chi è preposto ad attività che possono essere a rischio». A Jesolo - oltre a polizia e vigili urbani - la Capitaneria di porto monitorerà battigia e mare, a Caorle gli agenti in strada sono raddoppiati per i fuochi di Ferragosto mentre a Cavallino Treporti, Chioggia ci saranno «controlli di routine», spiegano i sindaci con la polizia locale schierata. Un impegno maggiore - sul fronte di quella prevenzione di cui parla il questore - è chiesto, infine, ai gestori dei locali. Ed è messo nero su bianco nell’allegato all’ordinanza di Zaia. I titolari hanno «l’obbligo» di comunicare le misure anti-Covid non solo in italiano ma anche nelle lingue dei clienti stranieri, organizzare tutti gli spazi in modo che sia rispettato il distanziamento sociale, dotarsi di sorveglianza, disinfettare tutto (anche i bicchieri con cui sono servite le bevande), prediligere prenotazioni online ed è caldeggiata la misurazione della temperatura. «Sicuramente la Regione ha fatto la scelta giusta - commenta Franco Polato, presidente di Silb Venezia (il sindacato delle discoteche) vorremmo capire se è nostra responsabilità se un cliente si leva la mascherina nonostante gli avvisi: non sarebbe corretto». Le misure sono «stringenti e non possiamo che prenderne atto - continua speriamo che lo Stato aiuti un settore, come il nostro, che rischia di morire». Polato si concede un piccolo sfogo: «In Italia non risultano contagi in discoteca, è in corso una caccia alle streghe verso un settore ritenuto effimero, rispettiamo le norme ma ci sono davvero tanti posti di lavoro a rischio». Gloria Bertasi Andrea Rossi Tonon © RIPRODUZIONE RISERVATA
Al Marco Polo
di Antonella Gasparini
VENEZIA «Già sei in uno Stato che non è il tuo, vieni a sapere su internet che hanno cambiato le regole per rientrare a casa e non capisci se chiamare l’Usl dall’estero o se intanto partire e poi contattare». Davide e Giulia, lui di Scorzè e lei di Trebaseleghe, sono appena atterrati all’aeroporto di Venezia, ieri mattina, dopo una settimana di vacanza a Paros volando da Mikonos, in Grecia. Passata la trafila del ritiro bagagli, controllo documenti e misurazione della temperatura fanno capolino all’uscita del-
PRIMO PIANO
I RIENTRI
● Le ordinanze firmate il 12 agosto dal ministro della Salute, Roberto Speranza, e il 13 dal governatore Luca Zaia per contenere l’impennata di contagi «importati», impongono il tampone a chi rientra da Croazia, Grecia Spagna e Malta. Fatto salvo per coloro che dimostrino di averlo fatto, con esito negativo, nelle 72 ore antecedenti l’ingresso in Italia. Ai trasgressori multa di mille euro ● Da oggi tamponi negli aeroporti di Venezia e Verona ai passeggeri in arrivo dai 4 Paesi citati
VENEZIA Da oggi negli aeroporti Marco Polo di Venezia e Catullo di Verona saranno sottoposti a tampone i passeggeri provenienti da Malta, Grecia, Croazia e Spagna. I due scali veneti sono i primi d’Italia a partire con la nuova misura anti-Covid 19 prevista dalle ordinanze firmate il 12 agosto dal ministro della Salute, Roberto Speranza, e il 13 dal governatore Luca Zaia, che per contenere l’impennata di contagi «importati» soprattutto dai vacanzieri al rientro dai quattro Paesi citati impongono appunto il tampone a tutti coloro che vi abbiano soggiornato o transitato nei 14 giorni precedenti. Fatta eccezione per chi possa dimostrare di averlo affrontato, con esito negativo, nelle 72 ore antecedenti l’ingresso in Italia. Ieri il personale Save, insieme ai responsabili della Prevenzione delle Usl Serenissima e Scaligera, hanno lavorato tutto il giorno per predisporre le postazioni organizzate dalla Regione in tempo. Ed è solo il primo effetto dei due provvedimenti. Il secondo riguarda le migliaia di telefonate e di e-mail che da giovedì sera stanno travolgendo centralini e terminali delle Usl venete, alle quali i cittadini provenienti dall’estero devono comunicare l’avvenuta trasferta entro 24 ore dall’arrivo, così da potersi sottoporre al test per la ricerca del coronavirus entro 48 ore. Per chi trasgredisce, è prevista una multa di mille euro. Risultato: l’Usl Euganea ha ricevuto 1800 e-mail in due giorni; l’Usl Marca Trevigiana ieri mattina ha contato mille telefonate e fissato 420 appuntamenti per effettuare altrettanti tamponi entro il 21 agosto; l’Usl Berica ne ha predisposti 133, la Pede-
montana 101, la Polesana 50. L’Usl Serenissima ieri ha ricevuto 700 chiamate, da persone che devono rientrare da Grecia, Malta, Spagna o Croazia ma anche da chi ha deciso di rinunciare al viaggio, mentre le Usl Dolomiti e Veneto Orientale dal 12 agosto sono state subissate da migliaia di richieste di aiuto e chiarimenti. E allora, vista l’impossibilità di gestire un traffico telefonico così imponente, ieri mattina Zaia e l’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin,
hanno concordato con i direttori generali l’attivazione in ogni Usl di almeno un ambulatorio dedicato ad ingresso libero, cioè senza prenotazione (pubblichiamo l’elenco qui sotto). Da oggi, e per sette giorni su sette dalle 7 alle 13, chi rientra dall’estero può andarci direttamente e richiedere il tampone, che è gratuito e non necessita di impegnativa del medico di famiglia, come ricorda il segretario regionale della Fimmg, sigla di categoria, Domenico Crisarà. Il quale rivela: «Ho dovuto scrivere una lettera di diffida alle Usl perché molti pazienti al rientro da Paesi stranieri si sono sentiti chiedere la ricetta per il tampone. Capisco la confusione delle prime ore, ma bisogna chiarire bene la procedura, per evitare ulteriore caos: il cittadino deve fissare il tampone direttamente all’Usl di appartenenza, il cui Servizio di Igiene è l’unico deputato a registrare gli ingressi dall’estero. Noi medici di famiglia possiamo anche richiedere il test per i nostri pazienti, ma senza impegnativa». Nel frattempo i Diparti-
Gli ambulatori per chi arriva dall'estero USL 1 DOLOMITI Ospedale di Feltre: drive-in ad accesso libero Ospedale di Belluno su prenotazione allo 0437-514343 USL 2 MARCA TREVIGIANA Ospedale di Castelfranco Veneto Ospedale di Treviso: 1° piano padiglione Malattie Infettive Ospedale di Oderzo: Piano terra, palazzina portineria (area Guardia Medica) Distretto sociosanitario di Conegliano: via Galvani 4 USL 3 SERENISSIMA Distretto 1 Venezia centro storico: ex ospedale Giustinian, Dorsoduro 1454 Distretto 2 Venezia Terraferma: Favaro Veneto, via Triestina 46/M Distretto 3 Dolo-Mirano: presidio di Noale, piazzale della Bastia 3 Distretto 4 Chioggia: sede distrettuale, via Marco Polo Ospedale di Dolo USL 4 Distretto di Portogruaro, via Zappetti 23 Ospedale San Donà di Piave, via Girardi 23 USL 5 POLESANA Ospedale di Rovigo, piano 0, corpo F Ospedale di Adria, centro prelievi Ospedale di Trecenta, ambulatorio ortopedico
USL 6 EUGANEA Distretto Padova Bacchiglione, via Temanza 1, Padova Distretto Terme Colli, via Spinelli 1, Rubano Distretto Padova Piovese, via San Rocco 8, Piove di Sacco Distretto Alta Padovana, Via Cao del Mondo 1, Camposampiero Distretto Padova Sud, Via Marconi 19, Monselice USL 7 PEDEMONTANA Ospedale San Bassiano, Bassano Ospedale di Santorso Centro "Prospero Alpino", via Panica, 13/17 Marostica Casa della Salute, via De Lellis 1, Schio USL 8 BERICA Ospedale San Bortolo di Vicenza Ospedale di Noventa Vicentina Ospedale di Arzignano USL 9 SCALIGERA Ospedale Borgo Trento, Verona Ospedale Fracastoro, San Bonifacio Ospedale Mater Salutis, Legnago AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA VERONA Ospedale Borgo Trento, Padiglione 10
AEROPORTI MARCO POLO DI VENEZIA E CATULLO DI VERONA
una mail. Abbiamo indicato nome e cognome, provenienza, numero telefonico e data del rientro. Ora attendiamo di fare il tampone - raccontano -. E nel frattempo? Ci auto isoliamo - dice Davide -. La situazione è confusa, troppe cose cambiate velocemente senza informazioni. Io devo tornare al lavoro e ho bisogno di una risposta rapida». Una vacanza la loro che si è rivelata un’odissea. «Comprato il volo a gennaio, è stato cancellato e abbiamo dovuto ricomprarlo. Per fortuna a Paros siamo stati bene - dico-
L’Ego-Hub
menti di Prevenzione si stanno organizzando per affrontare quest’ulteriore carico di lavoro, che potrebbe raddoppiare gli attuali 10-11mila tamponi eseguiti ogni giorno in Veneto (per un totale di 1.342.577 dall’inizio dell’emergenza). «Almeno per i primi giorni nel nostro territorio potrebbero anche triplicare — avverte il dottor Sandro Cinquetti, direttore della Prevenzione dell’Usl Dolomiti —. Stiamo richiamando personale dai riposi o dall’assistenza domiciliare, per potenziare le squadre di risposta telefonica, presa in carico dei positivi, sorveglianza attiva, prenotazione tamponi, esecuzione degli stessi e registrazione degli arrivi dall’estero. Già adesso fatichiamo a gestire le migliaia di telefonate in arrivo». «E’ un delirio — concorda un’operatrice del Servizio d’Igiene veneziano — il telefono squilla di continuo, mai risposto a tante chiamate in poche ore. Ogni utente ha richieste e paure diverse: devo fare il tampone anche se sono tornato dall’estero un giorno prima dell’ordinanza? E se invece di andare subito a casa mi fermo in un’altra città, avverto la mia Usl o l’ospedale locale? I tamponi vanno fatti anche ai bambini? Sono stravolta». «Abbiamo dovuto chiedere l’ennesimo sacrificio ai dipendenti, perché disporre assunzioni da un giorno all’altro è impossibile», spiega Carlo Bramezza, dg dell’Usl Veneto Orientale. L’Usl Berica almeno all’inizio sposterà personale sul nuovo servizio da altri incarichi. «Noi invece dovremo richiamare operatori dalle ferie — annuncia il dottor Roberto Rigoli, direttore della Microbiologia di Treviso e coordinatore dei 14 laboratori veneti — i 30 attualmente al lavoro non basteranno. Inizialmente faremo a tutti il tampone classico, poi passeremo a quello rapido, per accorciare i tempi. Del resto dopo il Friuli noi siamo il secondo avamposto per chi arriva dalla Croazia». Ieri intanto si sono registrati altri 109 contagi(per un totale di 21.048: 44 solo a Treviso, gravato dal cluster della caserma Serena. I soggetti in isolamento salgono a 5963 (+63), i decessi a 2096 (+1). Michela Nicolussi Moro © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’iradeivacanzierialritorno «Regolenuoveenientetest» lo scalo veneziano. La Grecia è fra i paesi finiti nell’occhio del ciclone del governo italiano, insieme a Croazia, Spagna e Malta, per i contagi da coronavirus riscontrati al ritorno dalle vacanze. Il ministero della Salute, Roberto Speranza, ha imposto il tampone obbligatorio per la ricerca del Covid-19 a chi arriva o rientra da quelle destinazioni. «Pensavamo di poter fare il tampone in aeroporto. Ho detto a mio papà di chiamare e sentire cosa dovevamo fare, lui si è messo in contatto con l’Usl e mi ha passato
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Negli scali di VeneziaeVeronacontrolli a chiarriva daCroazia,Spagna, GreciaeMalta.Ambulatoridedicati
Da oggi tampone negli aeroporti Usl, centralini in tilt La scheda
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no - lì è tranquillo, mentre a Mikonos la movida è regolata da norme che impongono ai locali la chiusura obbligatoria a mezzanotte». Silvia è una hostess al rientro dalle vacanze in Grecia con tutta la famiglia. «Trovo assurdo imporre il tampone solo a chi rientra dai quattro paesi - dice -. Se l’idea è che il virus arriva da fuori, trovo che tutte le persone che provengono dall’estero dovrebbero essere controllate immediatamente all’interno dell’aeroporto con un tampone veloce, in modo da sapere
in mezz’ora se si è veicolo di contagio». Daniel è un cittadino spagnolo appena arrivato al Marco Polo. «Ho fatto il test in fretta ieri all’ospedale di Madrid e per fortuna sono riuscito - racconta -. Ho preferito farlo subito perché ho pensato che forse qui mi costava di più e avrei dovuto aspettare e sarebbe stato un problema perché martedì riprendo il lavoro e condivido la casa con una ragazza italiana. Penso che in tanti al momento non sappiano cosa fare». «Abbiamo inviato il modulo con i dati chiesti dall’Usl mentre aspettavamo di uscire - dicono Emiliano e Gianna di Mirano, appena rientrati da Salonicco - Non so se dobbiamo fare la quarante-
na, ci informiamo. Io sono un’operatrice sanitaria - spiega Gianna - ricomincio a lavorare lunedì, sicuramente farò il tampone». Dario Giuseppe, veneziano del centro storico, è atterrato con un volo da Atene. «Sarebbe stato più comodo fare i tamponi all’aeroporto come ho visto che facevano ad Atene», dice. «Sono di Roma - racconta Lorenzo giunto dalla Grecia Non ho proprio idea di cosa fare. Mi fermo a Venezia solo un paio di giorni poi vado in montagna, in Trentino. Ora provo a mettermi in un albergo. Si era capito che qualcosa stava succedendo per i rientri dall’estero, ma sinceramente speravo non accadesse proprio adesso. Che sfortuna», ride Lorenzo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
15-AGO-2020
7279
da pag. 8 foglio 1 / 2 Superficie: 37 %
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI RASSEGNA PREFETTURA
www.datastampa.it
Dir. Resp.: Alessandro Russello Tiratura: 0 - Diffusione: 3050 - Lettori: 29000: da enti certificatori o autocertificati
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REGIONE ATTUALITÀ
Sabato 15 Agosto 2020 Corriere del Veneto
Scivola nelle cascate di Funes e scompare davanti alla moglie
Verona
Va in questura e ringrazia i poliziotti
Disperso un escursionista romano. Morto un lussemburghese sul Monte Dolada CORTINA Un trentottenne romano, in vacanza a Cortina, e un sessantenne straniero in escursione sul Monte Dolada a Ponte nelle Alpi. Due vittime a distanza di un’ora. Sullo sfondo, ancora una volta, le montagne bellunesi. L’intervento più impegnativo, proseguito anche in serata dalle numerose squadre attivate, è stato quello a Cortina d’Ampezzo. Insieme alla moglie Carlotta, Alfonso Maria Lostia aveva raggiunto la sua seconda casa, nelle Dolomiti, per trascorrere le vacanze di Ferragosto. Ieri avevano deciso di passare la giornata nello spettacolare scenario delle cascate di Fanes, percorrendo il sentiero che si inerpica su di esse attraverso tre itinerari attrezzati. Un percorso semplice e alla portata di tutti, perlomeno in condizioni atmosferiche ottimali. Stando al racconto di alcuni amici, l’uomo «andava a Cortina spesso e ogni volta che partiva per un’escursione aveva sempre l’abbigliamento e l’attrezzatura specifici». Insomma, non era uno sprovveduto. Verso l’ora di pranzo, quando la coppia si trovava nel primo tratto, è scoppiata una bomba d’acqua che ha reso alcuni appoggi del sentiero ancora più scivolosi e instabili. Un escursionista che si trovava sul Belvedere, a Cortina, ha visto un uo-
La vicenda ● Alfonso Maria Lostia, trentottenne romano in vacanza a Cortina, e Guy Steichen, sessantenne del Lussemburgo in escursione sul Monte Dolada a Ponte nelle Alpi, sono morti ieri, durate escursioni l’uno con la moglie, ora ricoverata a Cortina, e l’altro con un amico. ● Lostia è precipitato dal ponticello nella cascata bassa di Fanes, Steichen è scivolato in un dirupo
Le operazioni di soccorso Le cascate di Funes, dove è scomparso l’escursionista romano
mo precipitare dal ponticello nella cascata bassa di Fanes e poi sparire nel catino sottostante. Immediata la chiamata al Suem 118, che ha attivato il Soccorso alpino di Cortina e il Gruppo forre. A dare supporto alle ricerche anche i vigili del fuoco con i sommozzatori, i carabinieri e il Soccorso alpino della Guardia di Finanza. Il corpo di Alfonso Lostia è stato trascinato dalla corrente per chissà quanti metri e la portata delle cascate era talmente forte che ha impedito ai sommozzatori, almeno nelle prime ore dell’in-
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Gli amici Lostia conosceva la montagna, non era spericolato
tervento, di immergersi. Nel frattempo la moglie è stata recuperata e trasportata all’ospedale Codivilla di Cortina. Le ricerche sono proseguite fino a tarda serata. Alle 21, la decisione di sospenderle a causa della pericolosità delle operazioni in acqua. I vigili del fuoco hanno mantenuto la sorveglianza visiva del torrente per tutta la notte e, alle prime luci dell’alba, hanno ricominciato a cercare l’uomo. L’altro incidente si è verificato sul Monte Dolada. Guy Steichen, sessantenne del Lussem-
burgo, era partito dal Rifugio Carota insieme a un connazionale. Raggiunta la cima del monte, sono scesi per la via normale ma hanno perso il sentiero. Quando sono arrivati sopra ad alcuni salti di roccia, Steichen è scivolato ed è scomparso nel dirupo. L’amico, che non parlava italiano, ha chiamato la moglie dell’uomo, chiedendole di avvisare i soccorsi. È stato il primo ad essere recuperato. L’elicottero del Suem di Pieve di Cadore l’ha trovato a 1.490 metri di quota, sotto choc, e l’ha trasportato a valle. Tornato indietro ha avvistato il corpo senza vita di Guy Steichen 200 metri più in basso tra le rocce. L’elicottero ha sbarcato il tecnico di elisoccorso con un verricello di venti metri. Recuperata la salma, è tornato a valle per affidarla al carro funebre. Esattamente un mese fa, nel Bellunese, avevano perso la vita altri due escursionisti: l’infermiera Maria Cristina Zanellato, 54 anni di Ravenna, scivolata mentre scendeva sola dal Monte Coppolo, a Lamon, e il 74enne milanese Giancarlo Luigi Riccardi, inciampato e caduto in un dirupo durante un’escursione con alcuni amici e una guida alpina a Rocca Pietore. Davide Piol
VERONA Una 84enne di Verona, operata da poco all’anca, ha accolto l’offerta di una giovane di accompagnarla per un breve tratto di strada dandole il braccio. Dopo averla ringraziata e salutata si è accorta di essere stata derubata di 150 euro e della carta di credito e ha chiamato il 113. Il giorno dopo è andata in questura per sporgere denuncia e ha voluto ringraziare i poliziotti che avevano accolto la sua telefonata e quelli che l’avevano raggiunta, consegnando loro una lettera nella quale ha raccontato di provare «tanta tenerezza, stima e riconoscenza verso le persone in divisa», Fiducia che, ha scritto l’anziana, «oggi ho avuto la prova di essere giustificata». Il ringraziamento, in particolare, è andato a coloro che ogni giorno dimostrano «gentilezza, professionalità, tempestività e attenzione al cittadino, specialmente se appartiene alle fasce più deboli e fragili». Così una brutta avventura si è trasformata per la signora nell’occasione di stringere amicizia con la polizia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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● L’incontro a Una Montagna di Libri
Vespa:Zaianazionale?Perorano.MaSalvinièaunbivio CORTINA «Zaia? Sicuramente la sua
lista avrà più voti della Lega. Ma lui non ha ambizioni nazionali. Per ora. Governerà per anni il Veneto, e poi si vedrà. Intanto, Salvini o si inventa una prospettiva più ampia, più europea, o apre un dialogo con l’Europa che è il nostro unico interlocutore, o non va da nessuna parte». Bruno Vespa parla davanti a un grande pubblico a Cortina d’Ampezzo, a Una Montagna di Libri. Nella grande sala dell’Alexander Hall, il giornalista interviene alla rassegna protagonista dell’estate di Cortina per presentare Bellissime, il racconto delle donne dei sogni degli italiani, edito da Rai Eri. Con lui Alessandro Russello, direttore del
Corriere del Veneto, che gli domanda: nei sondaggi Zaia è oltre il 70 per cento. Teme turbolenze nella Lega, ovvero che Salvini possa temere che gli si rubi la scena? «Ho avuto una lunga chiacchierata con Zaia», risponde Vespa. «Gli ho detto: i giornali stanno facendo con te lo stesso gioco che facevano con Fini e Berlusconi. Il primo passava per il buono, il secondo per cattivo. Il dialogo Bruno Vespa con il direttore del «Corriere del Veneto» Alessandro Russello
Mi ha risposto: con una differenza, che io non ci sto, non ci penso lontanamente, non ho alcuna ambizione nazionale. Gli credo. Ma aggiungo io: adesso». Il presidente del Veneto ha un futuro da premier? «In questo momento secondo me non ci pensa e forse non è ancora pronto. Non è un mestiere che si impara dalla sera alla mattina. Con l’eccezione di Conte, che è un caso clamoroso, essendo stato selezionato una sera in un albergo di Milano da Salvini e Di Maio». Quanto a Salvini, secondo Vespa, «deve capire che non si può parlare solo di immigrazione e di flat tax. Serve un discorso più ampio, più europeo, perché che gli piaccia o no, i nostri interlocutori sono a
Bruxelles. Non ho mai capito come la Meloni, che pure viene dall’Msi, stia nei conservatori europei, e Salvini che viene dalla Lega di Bossi, che era una formazione antifascista, si metta in Europa con un gruppo parlamentare che è di estrema destra». A proposito di Europa: «I 200 miliardi non sono un regalo: ce li danno a rate sulla base di un programma. E hanno fatto bene. Gli odiosissimi frugali hanno ragione: non si parli di troika, ci sono cose che possiamo fare gratis, grazie all’Europa. A partire dalle infrastrutture: vorrei vedere i cantieri aperti giorno e notte. E invece ci trastulliamo con misure che nella grande maggioranza dei casi non funzionano, come lo smart
working». Il governo giallorosso terrà? «I governi possono cadere in qualsiasi momento, e c’è un’ampia coalizione di avversari di questo governo. Intanto i Cinque Stelle hanno abolito di fatto il vincolo del doppio mandato: si sono normalizzati, è la morte politica di Di Battista. Detto questo», osserva il giornalista, «è altrettanto vero che nessuno nel governo intende regalare i 200 milioni del recovery fund a un altro governo. Che su Covid ed emergenza sanitaria ha un bilancio misto, ma dubito che un altro governo avrebbe fatto meglio, specie nei rapporti con l’Europa: diciamocelo, i soldi li abbiamo ottenuti anche grazie a questo governo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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PRIMO PIANO
SABATO 15 AGOSTO 2020 CORRIERE DELLE ALPI
Coronavirus: il rischio sanitario nel Veneto
Caos tamponi dopo il rientro dall’estero Lanzarin: test 7 giorni su 7, ce la faremo In tilt i centralini delle Usl e degli ospedali subissati di telefonate: c’è l’incubo di perdere 4-5 giorni di lavoro per le code di Albino Salmaso / VENEZIA
Centralini di ospedali e Usl in tilt, per la psicosi dei tamponi obbligatori per chi rientra da Croazia, Grecia, Malta e Spagna. Mai vacanza al mare ha riservato sorprese così amare al rientro, con l’incubo di perdere 4-5 giorni di lavoro prima di mettersi in regola con il test antiCovid. L’incubo della multa da mille euro ha fatto scattare un boom di telefonate e tra le 8 e le 9 del mattino le linee telefoniche sono andate in black out. Paralizzati anche i server di posta elettronica, subissati dalle mail dei turisti che hanno prenotato il test anti Covid. L’ordinanza imposta dal ministro Speranza e allargata in Veneto a 8 categorie, ha costretto l’assessore Manuela Lanzarin a convocare una riunione straordinaria dei Dg delle Usl per varare l’offensiva. Tutti al lavoro, anche a Ferragosto, negli ambulatori speciali che verranno attrezzati dalle 7 alle 13 per lo screening dei tamponi. Ca-
L’assessore alla Sanità convoca i Dg per stabilire le linee operative nei distretti lendario non stop. Un passo indietro. Perché nell’éra del web, l’emergenza si governa sui social. Così la pagina Facebook di Luca Zaia è stata subissata di commenti che implorano aiuto. Valga per tutti il post di Giuliana De Marchi di Oderzo che scrive: “Mi trovo in Croazia zona fontana, rientro il 15 /08 e il 16/08 dovrei rientrare al lavoro, come mi devo comportare visto che al numero 800938811 non si prende la linea. Si prega una risposta grazie”. Zaia (o il suo ghostwriter) ribatte: mi mandi una mail e verrà richiamata. Più elegante l’appello di Francesca Loddo, una ferrarese che chiede con garbo: “Con quali tempi fate il tampone rapido per chi rientra dalla Croazia? E in quanto tempo si avrà l’esito?”. La replica è ovvia: “Nel minor tempo possibile, dipende dal numero di tamponi da processare”. Questo è il grande interrogativo: dal Veneto sono partiti migliaia e migliaia di turisti per Kerk, Rovigno, Zara e le isole dalmate. Si sono messi in fila alla frontiera per uscire dal valico di Trieste e al rientro hanno trovato una sorpresa che toglie il sonno: il contagio arriva dall’estero, dove il servizio sanitario non effettua con-
trolli per tenere alta l’immagine Covid-free non solo della Croazia ma anche di Malta e Grecia che vivono di turismo. A conti fatti davvero conviene restare in Italia: con 3 mila chilometri di mare, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Meno diplomatica nei suoi giudizi sul web è Emma Goldin, una bolognese con laurea all’Alma Mater
La pagina Fb di Zaia presa d’assalto da 1945 persone che segnalano problemi Studiorum che scrive a Zaia: “Invece quelli che rientrano dalla riviera romagnola dove è un formicaio, distanziamento praticamente impossibile... Chiaramente in questo caso niente tamponi per loro, non fa una piega!”. Nessuna replica alla bolognese perplessa. Tra i 1945 post c’è di tutto, anche gli insulti. Ma che la sanità del Veneto debba affrontare un nuovo stress test è apparso chiaro questa mattina quando Manuela Lanzarin ha chiamato a rapporto i dg delle Usl. Ferie vietate, si resta in cabina di regia anche a Ferragosto. «Purtroppo è vero, gli operatori al centralino non ce l’hanno fatta a reggere il flusso di chiamate e così abbiamo deciso di organizzare un servizio non stop dalle 7 del mattino alle 13 negli ambulatori degli ospedali e nei distretti di base. Si lavora tutta la settimana, senza ferie per garantire ai cittadini il test antiCovid in tempi rapidissimi. Ci auguriamo che nessuno debba perdere giorni di lavoro, ma le regole le ha imposte il governo a Roma: tampone entro 48 ore per chi rientra da Croazia, Spagna, Malta e Grecia» spiega l’assessore alla Sanità. Due i fronti da controllare: i rientri in auto e quelli in aeroporto. «Sono convinta che tutti i veneti in vacanza in Croazia daranno la loro totale disponibilità al test, nel pieno rispetto delle procedure. Il senso civico dei nostri cittadini è altissimo. Non ho timori a tale proposito. Poi c’è il fronte degli aeroporti: i rientri sono sempre nel fine nel fine settimana e le Usl di Venezia e Verona si stanno organizzando per garantire i tamponi a chi rientra dall’estero negli aeroporti Marco Polo a Tessera e Catullo a Villafranca. Siamo chiamati a un grande impegno organizzativo, ma sono convinta che il Veneto saprà gestire con efficacia anche questa nuova emergenza». — © RIPRODUZIONE RISERVATA
Chi dall’inizio di agosto ha soggiornato o è anche solo transitato attraverso Croazia, Spagna, Grecia e Malta, per ordine del ministro della Salute deve sottoporsi entro 48 ore dal rientro a tampone. Dal momento del rientro e fino alla consegna dell’esito del test deve rimanere in isolamento domiciliare. Allo stesso obbligo, per ordine della Regione Veneto, devono sottostare: Gli operatori a diretto contatto con gli ospiti di strutture per anziani e non autosufficienti Gli operatori sanitari impiegati in strutture ospedaliere ed extraospedaliere Le badanti I lavoratori stagionali del settore agricolo I lavoratori che si sono recati all’estero per trasferte di lavoro sino a 5 giorni (finora esenti)
Gruppi a particolare rischio individuati dall’Usl che negli ultimi 14 giorni per qualsiasi motivo siano stati in qualsiasi paese straniero (esclusi Vaticano e San Marino) Il test non è necessario se si è eseguito un tampone, che abbia avuto esito negativo, nelle 72 ore precedenti l’ingresso in Italia La violazione dell’obbligo di segnalare il rientro all’autorità sanitaria, di eseguire il tampone o di osservare la quarantena punita con una sanzione di mille euro, fatte salve le eventuali conseguenze penali. Stessa sanzione per il datore di lavoro, consapevole dell’obbligo del dipendente, che lo riammetta al lavoro prima di aver verificato l’esito negativo del test.
da oggi a venezia e verona
Postazioni negli aeroporti per eseguire subito l’esame VENEZIA
È tutto pronto al Marco Polo di Venezia e al Catullo di Verona. I due aeroporti veneti saranno tra i primi in Italia a consentire, già da oggi, ai passeggeri in arrivo dai quattro Paesi considerati maggiormente a rischio – Croazia, Grecia, Spagna e Malta – di essere immediatamente sottoposti a tampone. Le aree in cui verranno effettuati gli esami sono stati allesti-
te suddividendo gli spazi tramite pannelli rimovibili, con le rotelle. Il servizio sarà gestito in sinergia con l’Usl, che a partire da oggi invierà del proprio personale. Sottoporsi a tampone direttamente in aeroporto (nella foto le postazioni allestite a Fiumicino) rimane una libera scelta. Non che ci sia la possibilità di rinunciare al controllo – chi disubbidisce rischia una multa di mille euro e, se con que-
sto comportamento diffonde il contagio, una denuncia penale – ma in capo ai viaggiatori resta la facoltà di preferire la seconda “opzione”, vale a dire il tampone eseguito contattando la propria Usl di riferimento. Un canale che in molti, appena rientrati dalle ferie, hanno già sperimentato nelle ultime ore, nonché bocciato senza appello. Numeri di telefono perennemente occupati, linee
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PRIMO PIANO
SABATO 15 AGOSTO 2020 CORRIERE DELLE ALPI
Coronavirus: nuove norme
Discoteche, cresce la rabbia dei gestori «Impossibile lavorare, meglio chiudere» Polato, presidente del Silb Confcommercio: Governo e Regione dovrebbero pensare a un sostegno economico Giovanni Cagnassi / JESOLO
La Regione sceglie la linea dura e puntuale arriva l’ordinanza firmata da Zaia che stabilisce regole ferree per le discoteche. Ormai sembra che i gestori dei locali notturni siano costretti ad alzare bandiera bianca, rinunciando alle aperture concesse in extremis per questa stagione. Cresce infatti la consapevolezza generale che nelle sale non sia possibile conciliare il divertimento dei giovani e la sicurezza sanitaria. L’ordinanza prevede che il numero massimo di persone ammesse non sia superiore al 50% della capienza massima autorizzata. E prevede anche l’obbligo di indossare sempre la mascherina durante il ballo, ammesso, va ricordato, solo all’aperto. È stabilita, poi, la chiusura immediata del lo-
cale se viene accertato dagli organi di vigilanza il mancato rispetto alle norme fissate dall’ordinanza. Il Silb-Confcommercio insorge, con il presidente provinciale veneziano Franco Polato: «Tanto vale che ci facciano chiudere», commenta il titolare del Gasoline di piazza Mazzini a Jesolo, che è anche presidente provinciale del Silb-Confcommercio. Rimane senza parole quando legge l’ennesima ordinanza che rimette tutto in discussione, con il rischio di una chiusura immediata per i trasgressori. «Ora le regole sono davvero troppo restrittive, è impossibile lavorare in queste condizioni», commenta a caldo, «finora abbiamo fatto di tutto per adeguarci. Capienze ridotte, controlli delle distanze interpersonali, mascherine. Più di così davvero non è possibile fare.
Nuove regole ferree per i locali notturni all’aperto: cresce la rabbia dei gestori delle discoteche
Adesso ci pare di capire che la tendenza del Governo e della Regione sia quella di farci chiudere. Ma allora, non dovevano neppure farci aprire e decidere che nel-
le nostre condizioni sarebbe stato impossibile far rispettare le norme. I nostri locali sono frequentati dai giovani ed è difficile, per non dire impossibile, impe-
dire loro di stare vicini o di mantenere determinati comportamenti». «Quanto è accaduto al Muretto di Jesolo – che ha deciso di chiudere i battenti
gli altri locali
Pareschi «Inutile tenere aperto quest’anno» JESOLO
Tutti con Tito e Marco. Grande solidarietà ai gestori del Muretto, ora che è stata comunicata la chiusura definitiva. Luciano Pareschi, patron del Vanilla, discoteca con attiguo parco a tema acquatico Caribe Bay, quest’anno non ha aperto e lo aveva comunicato già a maggio, suscitando particolare clamore tra i gestori jesolani. Sembrava un’esagerazione, la sua, ma con il senno di poi tutto è più chiaro, il suo ragionamento lungimirante. «La mia decisione, giusta o sbagliata», ricorda Pareschi, «allaluce di come stanno andando le cose inizia a essere compresa da tutti. Comunque, sono solidale con il Muretto, comprendo le difficoltà di questo momento». A Lignano, lo jesolano Ruggero Ongaro gestisce la famosa discoteca Mr Charlie. «Conosco il Muretto, storica discoteca di Jesolo», dice Ongaro, «e sono vicino alla proprietà e ai gestori, che comprendo benissimo in questo momento difficile. Siamo tutti delusi per il modo in cui si è stato permesso di aprire le discoteche. Sono stati commessi molti errori e noi ne pagheremo le conseguenze». — G.CA.
Giovani con la mascherina all’interno della discoteca “Il Muretto”. A destra, Marco Piu, uno dei due titolari dello storico locale
Marco Piu, uno dei gestori del Muretto di Jesolo, spiega la decisione di chiudere dopo l’ultimo blitz notturno delle forze dell’ordine
«Accanimento contro di noi Ora si muoveranno gli avvocati» L’INTERVISTA
l Muretto non sarà più protagonista dell’estate. I gestori Marco Piu e Tito Pinton hanno chiuso definitivamente lo storico locale di Jesolo, rinunciando anche al Ferragosto. Lo hanno comunicato sui social, dispiaciuti ma convinti della loro decisione, do-
I
po ripetuti controlli, sanzioni amministrative per oltre 5 mila euro, una chiusura con sospensione della licenza già nelle mani del sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia, che si è preso qualche giorno per decidere, pur solidale son i gestori del Muretto in merito ai controlli e all’impossibilità di garantire il distanziamento e l’uso di mascherine in un locale frequen-
tato da centinaia di giovani. Proprio il sindaco Zoggia propone di chiudere le discoteche, aiutando però la categoria con sussidi mirati. Marco Piu è ancora a Jesolo a riordinare le ultime carte. Da anni assieme a Pinton è l’anima del locale e in queste prima aperture aveva messo tutto l’impegno per cercare di rispettare le norme di sicurezza. Lui
stesso girava per il locale a rimproverare i giovani senza mascherina, aveva raddoppiato la sicurezza controllato tutto in ogni dettaglio. Ma non è stato sufficiente. Allora, per quest’anno è finita. «Abbiamo deciso di interrompere qui la stagione del Muretto dopo due servizi di apertura, gli appuntamenti con Carola e poi Alicante. Una decisione presa dopo aver constatato l’evidente accanimento che c’è stato nei nostri confronti». Visto come sono andare le cose, vi siete pentiti di aver aperto? «No, assolutamente. Noi abbiamo aperto lavorando cento volte meglio degli altri locali, di chiunque in questo periodo. Quello che credo è che ci sia stata una persecuzione nei no-
per il tutto il 2020 – colpisce tutti», continua Polato, dopo che è stato accusato dagli stessi gestori di una difesa dei locali troppo blanda. «Il clima da caccia alle streghe non giova alla nostra categoria. Le regole per l’apertura non sono state sempre chiare e ci hanno molto penalizzato, perché gestire queste situazioni è davvero complesso per tutti. Arrivati a questo punto, io credo che se il proposito sia davvero quello di far chiudere i locali di intrattenimento e le discoteche del Veneto – cosa molto probabile viste le ultime decisioni prese – il Governo e la Regione debbano anche studiare il modo di aiutare seriamente la nostra categoria, che versa in estrema difficoltà economica, dopo questa stagione che ci ha messo in ginocchio». — © RIPRODUZIONE RISERVATA
stri confronti, senza valutare quello che succede altrove. E parlo dei locali di tutto il Veneto che non hanno adottato le nostre precauzioni, non hanno fatto nulla di quello che abbiamo fatto noi e, a differenza nostra, pur in presenza di tanti video che lo confermavano, non hanno mai avuto controlli né tanto meno sanzioni elevate». Cosa pensa del sindacato dopo le polemiche che avete acceso? «Sono molto deluso dal fatto che non ci sia stata una vera presa di posizione di un sindacato che doveva tutelarci, il Silb-Confcommercio appunto. Ritengo sia composto da persone inutili, la maggior parte oltretutto padroni di locali. Sono stati solo bravi a parole, ma non nei risultati. Quando dovevano esserci non ci sono stati. E hanno dato anche a noi informazioni sbagliate sulle aperture e il modo di organizzarci». Vi tutelerete? «Certo, ci siamo rivolti al nostro legale, l’avvocato Gianmaria Daminato. La cosa non è finita qui, andremo avanti per far valere i nostri diritti, per capire cosa sia successo realmente e opporci alle sanzioni, se ne avremo il diritto. Nei quattro controlli ad opera di polizia e carabinieri ho trovato persone ragionevoli e collaborative. Ma mentre nei verbali si parlava di 819 persone in discoteca, il messaggio arrivato alla gente è stato di 1800 persone all’interno della discoteca». Il Muretto tornerà? «Il Muretto tornerà nell'estate 2021, una volta concluso questo periodo così complicato». — G.CA. © RIPRODUZIONE RISERVATA
REGIONE
SABATO 15 AGOSTO 2020 CORRIERE DELLE ALPI
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il nodo delle infrastrutture
Zaia: il Veneto vuole gestire le autostrade Lettera al ministro De Micheli per affidare a Cav non solo il Passante ma anche la A4 Brescia-Padova e la Valdastico PADOVA
La lettera è ferma sul tavolo del ministro Paola De Micheli da dicembre è ieri Luca Zaia gliel’ha rispedita, con gli aggiornamenti. Il tema: la holding delle autostrade del Veneto. «Siamo perfettamente in linea con il programma del governo Conte, che vuole statalizzare le autostrade di Aspi-Benetton. Noi chiediamo solo che Cav possa estendere il proprio raggio d’azione per gestire le rete veneta in house come Autobrennero a Bolzano e Autovie a Udine-Trieste», aggiunge Elisa De Berti, assessore ai Trasporti, che lunedì ha fatto i complimenti alla ministra De Micheli. «Finalmente si cambia passo. Mai come oggi ci sono le condizioni per far nascere la holding delle autostrade del Veneto perché Lega, Pd e M5s concordano sul principio base: la gestione deve passare allo Stato, in Veneto sarà la Regione con Anas socia al 50% di Cav a gestire l’operazione», spiega l’assessore. Nella lettera al ministro dei Trasporti Paola De Micheli, Zaia presenta un documento di tre pagine illustrando il progetto di gestione del “Polo Autostradale del Nord Est” attraverso la società Cav concessionaria del Passante di Mestre. «Il fine è in primis governare, nel medio lungo periodo, l’intera rete veneta, con obiettivo prioritario sulla sicurezza e manutenzione della stessa, ma anche finanziare, realizzare e gestire nuove importanti opere infrastrutturali, alleggerendo il peso relativo sui bilanci pubblici dello Stato e della Regione». Per il presidente del Veneto, «questo ambizioso progetto è perfettamente in linea con gli obiettivi del Governo di ridurre nel tempo le tariffe pur mantenendo i ricavi da investire in infrastrutture per la sicurezza e la manutenzione». Due le proposte operative, per passare dalle parole ai fatti e sbloccare investimenti per un miliardo, con cui migliorare l’accesso a Venezia con l’abbattimento della bar-
riera di Vallabona e la nuova porta d’accesso tra Dolo e Mira sulla A4-A57. Il progetto è del 2008. Il nodo da sciogliere è uno solo. Si tratta, in sintesi, di rinnovare la concessione della Cav per altri 30 anni (dal 2032 al 2062) e di modificare la normativa per permettere alla società di allargare il proprio campo d’azione rispetto all’attuale configurazione di gestore del Passante di Mestre. In questo modo Cav, secondo il progetto, potrebbe ottenere in affidamento a partire dal 2026 (ovvero alla data di scadenza della gestione) la concessione del tratto della A4 «Brescia-Padova» che Zaia prenota con qualche anno d’anticipo. Resta da capire se Abertis-Benetton sarà d’accordo: il tratto Brescia-Padova resta pur sempre una gallina delle uova d’oro, forse l’unica in Italia appena verrà conclusa l’operazione con l’uscita di scena di Atlantia da Aspi e l’ingresso di Cassa depositi e prestiti. Elisa De Berti ricorda che
L’assessore De Berti «Vogliamo essere trattati come Autovie e Autobrennero» l’emendamento per allargare il perimetro di Cav è stato presentato e poi bocciato, ma ora ci sono le condizioni per la svolta. «Cav controlla appena 70 chilometri di rete e l’obiettivo della holding è di allargare il raggio d’azione fino alla A4 e poi alla Valdastico, che è già interconnessa con la Pedemontana in via di completamento» spiega l’assessore. A Verona, durante la presentazione dell’appalto della Tav fino ad Altavilla, non c’è stato il tempo per affrontare il discorso sulla holding Cav, ma quattro giorni dopo il presidente Zaia ha deciso di aprire la campagna elettorale con la vera sfida: le autostrade le vuole gestire lui. Conte sarà d’accordo? — ALBINO SALMASO © RIPRODUZIONE RISERVATA
l’ance e la consulta
Il Piano casa resta valido avanti con l’ecobonus VENEZIA
Il presidente di Ance Veneto, Paolo Ghiotti, spiega perché ha sostenuto la Regione nei ricorsi alla Corte Costituzionale sul Piano casa. Si tratta di una prima vittoria, mentre resta da capire come finirà il verdetto sulla legge 50-2019, che riguarda «Disposizioni per la regolarizzazione delle opere edilizie eseguite in difformità». «Se queste due leggi saranno applicate potremo abbattere
alcuni ostacoli della burocrazia. Con l’ecobonus, inoltre, possono diventare uno stimolo importante per intervenire sugli immobili con la rigenerazione dando così ossigeno alle imprese edili in una fase delicata come quella del Covid-19. Il nostro contributo al ricorso ha prodotto una decisione favorevole e così abbiamo tutelato fino in fondo il Piano Casa e gli effetti positivi in grado di dipanarsi su tutto il sistema dell’edilizia». —
il project financing
Via del Mare tra Musile e Jesolo il Cipe dà l’ok
La ministra Paola De Micheli e l’assessore Elisa De Berti in Prefettura a Verona per il progetto Tav
Nel faccia a faccia tra De Micheli e De Berti si è parlato anche della Via del Mare. Il motivo? C’è il via libera del Cipe «allo «schema di convenzione» relativo al project financing della «Via del Mare» di collegamento tra l'autostrada A4, in comune di Meolo, e Jesolo Lido. Si tratta di un passo importante per sbloccare un dossier che era fermo da anni.
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Nordest
MORTO FONDATORE PROSCIUTTIFICIO PRINCIPE S. DANIELE È morto ieri mattina, all’età di 84 anni, il fondatore del prosciuttificio Principe di San Daniele spa, Mario Dukcevich. Il decesso per le complicazioni di una caduta
Sabato 15 Agosto 2020 www.gazzettino.it
L’intervista Luigi Brugnaro
«Agenzia per la laguna, un esproprio» Il sindaco Brugnaro critica duramente la nascita dell’authority: `«Questo è un commissariamento a tutti gli effetti, qualcuno «Alcuni burocrati decideranno su argomenti di cui nulla sanno» vuole decidere sopra le teste della nostra città e del Veneto»
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ice di essere “deluso”, ma parole ed espressioni lo raccontano invece arrabbiato, e molto. Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, a proposito dell’Agenzia per la laguna istituita dal Governo col Decreto Agosto parla di “blitz ferragostano maturato nelle stanze romane” ed etichetta come “traditori” i parlamentari veneziani che hanno consentito lo “scippo” alla città (copyright del deputato leghista Alex Bazzaro) delle competenze su Mose, acque lagunari, canali interni. Brugnaro pesa le parole ma i concetti sono pesantissimi: l’articolo 95 del decreto che istituisce l’Agenzia («infilato come un panino in un provvedimento di tutt’altra natura») e liquida il Consorzio Venezia Nuova viene bollato come un’operazione dei “furbetti” che hanno accolto sì la richiesta dell’accorpamento delle competenze ma per portare ogni livello decisionale nella Capitale. «Eppure - osserva - i romani nulla capiscono di laguna, lo hanno dimostrato mille volte, basta pensare al caos sui fanghi che blocca lo scavo dei canali portuali». L’Agenzia per Venezia è stata presentata dai parlamentari del centrosinistra come segnale di grande attenzione alla città. «Non so con che faccia... È un commissariamento a tutti gli effetti, una romanizzazione della laguna. Incredibile, ogni scelta in capo a un’Agenzia lontana in ogni senso da Venezia, con decisioni e nomine che saranno prese “sentiti la Regione e il sindaco”. Neanche “d’intesa”...veramente offensivo. Burocrati e tecnici romani chiamati a decidere su aspetti di cui nulla sanno, col risultato che si andrà di rinvio in rinvio, come sulle grandi navi. La verità è che Andrea Martella che aveva presentato un progetto di legge per dare i poteri del Magistrato alle acque alla città metropolitana - e gli altri parla-
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sorse promesse a Venezia. Però sull’impostazione del Decreto Agosto ho enormi perplessità».
CANAL GRANDE Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro (nella foto piccola) bolla come blitz ferragostano l’istituzione dell’Agenzia per la laguna
mentari veneziani del Pd hanno tradito la città: parlano, parlano, poi questi sono i risultati. Porteranno la responsabilità della svendita di Venezia». Tutto da buttare nel progetto di questa agenzia? «Il concetto della centralizzazione delle competenze è sacrosanto, ma se poi mi porti via tutto... Tra l’altro deve essere chiaro che nella fase del Mose post Consor-
«IL CONCETTO DELLA CENTRALIZZAZIONE DELLE COMPETENZE È SACROSANTO, MA NON PUOI PORTARMI VIA TUTTO»
ENTE COOPERATIVO DI CONSUMODI MUTUO SOCCORSO SOC. COOP. AURONZO DI CADORE – BL CONVOCAZIONE ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI Prima convocazione: Venerdì 18/09/2020 alle ore 17:00 presso la sede della Società IN SECONDA CONVOCAZIONE - SABATO 19 SETTEMBRE 2020 alle ore 15:30 presso il Municipio di Auronzo di Cadore per discutere e deliberare sul seguente ORDINE DEL GIORNO 1. Lettura ed approvazione del Bilancio chiuso al 31 Dicembre 2019. 2. Lettura ed approvazione della Relazione del Consiglio di Amministrazione. 3. Lettura ed approvazione della Relazione del Collegio Sindacale. 4. Determinazione dei compensi da attribuire agli amministratori per l’esercizio 2020. 5. Compenso al Collegio Sindacale. 6. Delega al Consiglio di Amministrazione per la determinazione del ristorno ai soci in base alle previsioni di risultato dell’esercizio in corso. 7. Società Cooperativa Agricola Auronzo Val d’Ansiei: Relazione attività. 8. Rinnovo Consiglio di Amministrazione per il triennio 2020/2022 (sette consiglieri); 9. Rinnovo componenti Collegio Sindacale per il triennio 2020/2022 (tre membri effettivi e due supplenti); 10. Varie ed eventuali. Auronzo, 07/08/2020 Il Presidente - Vecellio Del Frate Osvaldo
Rubrica di Gare, Aste, Appalti e Sentenze
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zio sono centrali tre questioni: 1) nessun lavoratore va lasciato indietro; 2) le imprese che hanno fatto i lavori vanno pagate tutte e celermente, prima che falliscano; 3) l’opera va finita tutta col massimo impegno sulla mitigazione ambientale, da Chioggia a Cavallino, da Pellestrina a Marghera. Un aspetto positivo c’è, e voglio sottolinearlo: per il trasporto pubblico locale in laguna - grazie alla modifica di una norma del codice di navigazione - saranno possibili le motorizzazioni elettriche e a idrogeno di navi e motonavi. Su questo abbiamo spinto molto».
della città sono di competenza del Comune, come se un sindaco di terraferma non potesse più gestire le sue strade... Ha ragione Bazzaro, è uno scippo, un esproprio, chiamatelo come volete. Ora si capirà perché ho fatto un asse con Zaia, perché ritengo che l’autonomia del Veneto sia fondamentale per il futuro di questa regione, con all’interno l’autonomia della Città metropolitana di Venezia. Noi ci mettiamo la faccia e i cittadini ci giudicano sulla base delle nostre scelte, invece qualcuno vuole decidere sopra la testa del Veneto e di Venezia senza nemmeno risponderne».
Per il resto, operazione indigeribile? «Totalmente. Pensi che in questo momento si potrebbe interpretare che nemmeno i canali
E sull’impostazione complessiva del Decreto Agosto che valutazione politica fa? «Prima di tutto voglio riconoscere che più in generale il presiden-
te del Consiglio Conte è stato di parola rispetto all’accordo dopo l’incontro-scontro con i sindaci delle Città metropolitane del 29 maggio. In quell’occasione quando chiesi 3 miliardi per i nostri Comuni - mi ero molto scaldato, e chiedo scusa al premier per i toni da parte mia un po’ accesi. Nella sostanza riconosco che sul piano degli aiuti è stato dato seguito agli impegni, anche se mancano ancora parte delle ri-
«CONTE HA DATO SEGUITO AGLI IMPEGNI SUL PIANO DEGLI AIUTI, PERÒ SUL DECRETO AGOSTO HO ENORMI PERPLESSITÀ»
Quali sono secondo lei gli elementi di debolezza del provvedimento? «Manca un’idea di sviluppo. È stato apprezzabile lo sforzo “difensivo” di questi mesi di dare un aiuto alle famiglie che non ce la fanno, ai lavoratori in difficoltà. Grazie anche al nostro contributo con un dossier molto puntale che abbiamo inviato al Governo è stato posto rimedio a degli errori di valutazione e la filiera del turismo ad esempio ha avuto qualche tutela in più di quanto inizialmente previsto. Però non si può continuare a pensare solo alla sussistenza! Il governo ascolti le categorie economiche, giochi anche in attacco e punti davvero sulla ripresa del motore del paese e quindi sulle imprese con misure specifiche come la detassazione degli utili reinvestiti nelle aziende, per dirne una. Il presidente Conte in Europa è stato bravo, ha negoziato bene, ma quei soldi devono servire per far ripartire il Paese. Facciamo debiti che pagheranno le prossime generazioni, avrà un senso solo se le risorse che investiamo diventano anche produttive e se l’economia italiana si rimette in piedi sul serio». Tiziano Graziottin © RIPRODUZIONE RISERVATA
Navi da crociera a Trieste, comitato in festa LA MANIFESTAZIONE VENEZIA Un incontro per celebrare l’assenza delle grandi navi dalla laguna. Ieri il Comitato no grandi navi ha festeggiato la rinuncia da parte di Costa, Royal Caribbean e MSC di fare scalo a Venezia, almeno per tutta l’estate. Nonostante il via libera alle crociere da parte del Governo, dopo il periodo di blocco causato dal Covid, Venezia è stata esclusa dalle tappe previste dalle compagnie. La rinuncia a una delle mete più richieste è stata influenzata dalla preoccupazione relativa a possibili tensioni in città, in particolare per via della minaccia da parte dei movimenti di protesta di una manifestazione volta a bloccare l’arrivo delle prime crociere che era sta-
to previsto per Ferragosto. Le compagnie hanno optato per Trieste, escludendo dalle rotte la Laguna.
OTTO ANNI DI LOTTE Per celebrare il traguardo, i rappresentati del Comitato no grandi navi si sono dati appuntamento ieri a punta della Dogana. Un momento per celebrare gli otto anni di lotte con l’obiettivo di escludere le crociere dalla la-
L’APPUNTAMENTO A PUNTA DELLA DOGANA DOPO LA DECISIONE DELLE COMPAGNIE DI LASCIARE LA LAGUNA PER TUTTA L’ESTATE
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guna. Inoltre l’incontro è stato un momento per riflettere su un nuovo modello per il futuro del Porto di Venezia, all’insegna del motto “Rompiamo il ricatto salute-lavoro”. «Finalmente gli otto anni di proteste e manifestazioni hanno portato alla rinuncia, se pur ovviamente temporanea, di Msc e Costa di venire a Venezia. Adesso c’è l’occasione ha affermato Tommaso Cacciari del Comitato no grandi navi - di far pace tra porto e città. Un’occasione per guardare avanti e unire le vertenze del lavoro, della città, dell’ambiente che non sono scindibili. Unire città e Porto, comitati e lavoratori portuali per costruire un nuovo modello di portualità. Questa sarà la nuova fase di lotta del Comitato». Virginia Grozio © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Comitato No Navi in festa
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Nordest
IL PROGETTO VENEZIA Da quant’è che se ne parla? Da anni, forse più di un decennio. Adesso la proposta è formalizzata. Ufficiale. Luca Zaia, presidente della Regione del Veneto, l’ha messa per iscritto a Paola De Micheli, ministro ai Trasporti e alle Infrastrutture. Ossia: le unifichiamo le autostrade del Veneto? Possiamo mettere assieme la Venezia-Padova, la Brescia-Padova, le Autovie? Che ne dice il Governo di dare vita al “Polo Autostradale del Nordest”? La proposta è di Luca Zaia, presidente della Regione del Veneto, che ieri ha reso noto la lettera inviata al ministro De Micheli ancora lo scorso 6 agosto. Il progetto illustrato dal governatore «consiste nell’assegnare direttamente in house le concessioni autostradali del Veneto alla società pubblica Cav, interamente a partecipazione pubblica, Anas e Regione del Veneto al 50% ciascuna, che gestisce il Passante di Mestre per conto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti». Zaia ha spiegato a De Micheli che «il fine è in primis governare, nel medio lungo periodo, l’intera rete autostradale veneta, con obiettivo primario sulla sicurezza e sulla manutenzione della stessa, ma anche finanziare, realizzare e gestire nuove importanti opere infrastrutturali, alleggerendo il peso relativco sui bilanci dello Stato e della Regione». Per fare questo, spiega Zaia, è però preliminare «intervenire con due iniziative urgenti riguardanti la Cav che consentono da sole di finanziare sin d’ora opere già programmate per circa 1 miliardo di euro». Di quali interventi si tratta? Prima di tutto - dice Zaia - bisogna «rinnovare la concessione della società Cav per ulteriori 30 anni», quindi serve «la modifica normativa che permetta l’ampliamento del campo d’azione della società, rispetto all’attuale configurazione di “gestore del Passante di Mestre”». Tradotto: la Cav deve avere gli stessi requisiti delle altre società autostradali. Sen-
CHIESTO L’AFFIDAMENTO IN HOUSE, SENZA GARA. L’OBIETTIVO: «SICUREZZA E MANUTENZIONE DELLA RETE, REALIZZARE NUOVE OPERE»
Sabato 15 Agosto 2020 www.gazzettino.it
«Autostrade del Nordest si faccia un’unica società»
LE OPPOSIZIONI
Il presidente del Veneto presenta il progetto al ministro dei Trasporti `
Cav, partecipata da Regione e Anas, sarebbe concessionario di tutte le tratte
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Le proprietà delle autostrade a Nordest Autostrada del Brennero Autostrade per l’Italia
Autovie
A22 Modena-Verona-Taranto Autostrada del Brennero Spa Enti pubblici 81,3% (di cui Regione Autonoma primo azionista 32,3%), Soci privati 18,7%
Cav Spa A4 Holding Tarvisio
A4
Bolzano Gemona
GOVERNATORE Luca Zaia, presidente della Regione del Veneto
Trento
Pordenone
Udine
Trieste Venezia
A13 Padova-Bologna Autostrade per l’Italia Atlantia A27 Venezia-Belluno Autostrade per l’Italia Atlantia
Padova Verona
A28 Portogruaro-Conegliano Autovie Friulia 73%, Regione Veneto 4,8%, Infrastrutture Cis 4,2% (più altri)
Rovigo
Ferrara
A57 Passante di Mestre CAV Regione Veneto 50%, Anas 50%
Modena
MINISTRO Paola De Micheli, titolari delle Infrastrutture
Venezia-Trieste Autovie Friulia 73%, Regione Veneto 4,8%, Infrastrutture Cis 4,2% (più altri)
A31 Rovigo-Vicenza-Piovene A4 Holding Abertis 90%, Enti pubblici 10%
Conegliano
Vicenza
A4
Brescia-Padova-Venezia A4 Holding Abertis 90%, Enti pubblici 10%
Bologna
L’Ego-Hub
Progetto pilota nel Bellunese
“Recinti virtuali” per i lupi: con il collare controllati dal satellite I lupi controllati attraverso il Gps in modo tale da realizzare un “recinto virtuale”. Una femmina del peso di 34 chili è stata catturata nel versante bellunese del massiccio del Grappa dal gruppo di lavoro del dipartimento di Medicina veterinaria dell’Università di Sassari, nell’ambito del progetto per la gestione della specie mediante telemetria satellitare, finanziato dalla Regione Veneto. L’esemplare, in ottime condizioni di salute,
una volta completate le operazioni di monitoraggio sanitario e biometrico e i prelievi per la genetica, è stato rilasciato munito di radiocollare satellitare. I dati di localizzazione provenienti dal collare, che si aggiungeranno a quelli già raccolti da un primo lupo femmina catturato un anno fa nella stessa area, consentiranno di approfondire
le dinamiche predatorie del branco, presente nell’area, e di testare - primo progetto europeo di questo tipo sistemi innovativi di prevenzione basati sulla localizzazione Gps, quali i “recinti virtuali” (virtual fences) e i segnalatori di prossimità, potenzialmente molto utili anche per altri grandi carnivori, come gli orsi, presenti nell’arco alpino.
Nei primi sette mesi di quest’anno, oltre un quarto delle predazioni da lupo accertate in Veneto sono avvenute in due aree del bellunese, l’Alpago e Monte Cesen in Valbelluna, dove dallo scorso anno si sono insediati due nuovi branchi. Per contro, in altre aree di presenza del lupo ormai consolidata da più anni, il numero di attacchi e i danni accertati sono sostanzialmente stabili rispetto agli anni scorsi.
IL PROGETTO VENEZIA Facile andare a teatro, comprare un biglietto, godersi un’opera o un concerto. Ma il dietro le quinte chi l’ha mai visto? Superare il palcoscenico, entrare nell’atelier dei costumi, vedere - e vivere - come le visioni dei grandi registi lirici vengono trasformati in abiti di scena: prima i bozzetti, poi i manichini, infine i modelli. E vogliamo parlare dei merletti di Burano? Facile raggiungere l’isola delle case colorate ed entrare in una delle tante botteghe di merletti, ma altra cosa è se in un atelier, come quello storico di Martina e Sergio Vidal, viene spiegato come è possibile tramandare un’arte da madre in figlia, di generazione in generazione. E poi la Tessitura Bevilacqua a Venezia e il Lanificio Paoletti a Follina fino a Bonaudo, azienda di Montebello, a Vicenza, che dal 1923 è leader nella lavorazione delle pelli. Tutto questo, e tanto altro, fa parte di “ApritiModa”, una manifestazione giunta alla quarta edizione e che, per la prima volta, copre l’intera Italia. Non più solo Milano e Firen-
za contare, ha sottolineato Zaia, che un progetto di questo genere potrebbe essere «importante anche per la ripresa economica post emergenza sanitaria».
CURATRICE Cinzia Sasso A sinistra un tessuto di Bevilacqua, a destra un merletto
“ApritiModa” due giorni alla scoperta di atelier laboratori e fabbriche ze com’era successo all’inizio, ma praticamente l’intero Paese con le sue eccellenze, dai cappelli di Borsalino in Piemonte alle manifatture in Veneto e in Friuli Venezia Giulia arrivando fino alla Liguria, alla Toscana, alla Sardegna. C’è chi ha già soprannominato questa iniziativa il Fai della moda, perché
ANCHE VENETO E FRIULI NELLA RASSEGNA IDEATA DA CINZIA SASSO PER SCOPRIRE LE ECCELLENZE DEL MADE IN ITALY
qualche similitudine davvero c’è: ci sono giorni dell’anno in cui palazzi, ville, chiese, luoghi della cultura aprono le porte al pubblico. “ApritiModa” ricalca il concetto: spalancare le porte degli atelier, consentire a chiunque di vedere come nasce un abito dell’haute couture o una pantofola artigianale, ammirando come si intrecciano
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manualità e creatività.
LE DATE Val la pena segnarsi le date: sabato 24 e domenica 25 ottobre. E cominciare già a consultare il sito (www.apritimoda.it) per scegliere quali portoni di palazzi storici oltrepassare, in quali fabbriche reinventate entrare, quali grandi e piccoli la-
«In consiglio regionale non se ne è mai parlato - dice Piero Ruzzante di LeU Articolo Uno - Zaia semmai avrebbe potuto dedicarsi, ed era una sua facoltà, al progetto di unificazione delle società di trasporto pubblico locale, visto che abbiamo quasi una trentina di aziende, ma non l’ha mai fatto». Bruno Pigozzo, Pd, vicepresidente del consiglio regionale del Veneto, dice invece che la questione di un’unica società autostradale era stata posta: «La questione esiste, bene che la si affronti».
LO SCHEMA Nella lettera al ministro De Micheli, Zaia spiega le azioni necessarie per perseguire il progetto: 1) modifica della legge istitutiva di Cav al fine di consentire alla società di occuparsi non solo della gestione della rete attualmente concessa, ma anche di ulteriori tratte; 2) rinnovo a Cav della concessione attualmente assegnata, in scadenza al 2032, per ulteriori 30 anni; 3) affidamento a Cav della concessione delle autostrade in scadenza in Veneto. Zaia ha spiegato al ministro che «la società Cav ha già predisposto un piano economico-finanziario relativo all’eventuale rinnovo della concessione, per un importo complessivo di circa 1 miliardo di euro di investimenti, reinvestendo direttamente le risorse introitate nel territorio in una visione “pay per use”, senza gravare sui bilanci pubblici. Il rinnovo a Cav - si legge nella scheda di progetto - naturalmente prevedibile al 2032, qualora anticipato nella decisione consentirebbe di procedere fin da subito agli investimenti della programmazione relativi agli ulteriori 30 anni di gestione». Il progetto prevede inoltre il mantenimento in capo al ministero dei Trasporti del ruolo di concedente e di vigilanza sulle concessioni; l’individuazione di un soggetto (che sarebbe Cav), a totale partecipazione pubblica, nel ruolo di concessionario; l’affidamento “in house providing” dal ministero; l’unificazione della scadenza di più concessioni. Tutto da vedere che vada in porto. Al.Va. © RIPRODUZIONE RISERVATA
boratori voler scrutare. E siccome, soprattutto in tempi di emergenza sanitaria, sarà obbligatoria la prenotazione, meglio prendersi per tempo, perché le visite saranno a numero chiuso. L’ideatrice del progetto è Cinzia Sasso, giornalista, scrittrice, milanese di adozione, ma veneziana purosangue. Giusto per ricordare: il matrimonio con Giuliano Pisapia, all’epoca candidato sindaco del capoluogo lombardo, si è celebrato in laguna. E in laguna, così come nel resto del “suo” Veneto, Cinzia Sasso ha voluto cercare atelier e laboratori da inserire in questo gran tour della moda e dell’eccellenza italiana. L’elenco delle aziende partecipanti non è ancora completato (tra i vari teatri storici dovrebbe esserci anche La Fenice) e a breve saranno rese note le modalità per le prenotazioni. Tra l’altro, parla veneto anche uno degli sponsor della Rassegna, Il Consorzio Tutela del Prosecco Doc. Aspettative? Nel 2017, alla prima edizione, i più temevano un flop: ci furono 15mila visitatori. Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA
XIII
Padova
Sabato 15 Agosto 2020 www.gazzettino.it
Allarme ozono, valori oltre i limiti per cinquanta giorni `Legambiente: «É
essenziale limitare i flussi di traffico» L’EMERGENZA Cinquanta sfumature d’ozono, sempre fuori-scala. «Il 13 agosto i giorni di superamento del valore per la protezione della salute umana dall’ozono hanno doppiato il limite massimo annuale sancito per legge, che è di 25 giorni», lancia l’allarme Lucio Passi, responsabile delle politiche antismog di Legam-
PADOVA
biente Padova. La stazione di rilevamento Arpav della Mandria, rappresentativa della media cittadina, ha infatti registrato 50 giorni di sforamenti. Il capoluogo risulta anche il più inquinato della provincia, 50 giorni contro i 37 registrati a Monselice, i 32 di Este, i 44 del Parco Colli e 41 dell’Alta padovana (Santa Giustina). «A livello del suolo la molecola dell’ozono si forma quando altri inquinanti, principalmente ossidi di azoto e composti organici volatili prodotti principalmente dai processi di combustione, reagiscono a causa della intensa presenza della luce del sole. Perciò viene definito smog fo-
tochimico e si manifesta nella stagione calda. Le sorgenti di questi inquinanti “precursori” a Padova escono in gran parte dai tubi di scappamento e per questo è essenziale limitare il traffico». L’esposizione all’ozono provoca l’infiammazione del sottile strato di cellule che riveste le vie respiratorie. «La fonte principale dell’ozono, come per il Pm10, è il traffico – argomenta Passi quindi l’ozono si combatte con adeguati provvedimenti per mettere le redini al traffico. Bene il progetto recentemente illustrato dal neo assessore Ragona di rendere più controllato l’accesso al-
la Ztl, ed immotivate le polemiche dei commercianti. Ma servono interventi più incisivi. Mentre aspettiamo il Pums (piano del traffico) e il nuovo Tram, Legambiente propone quelli che si possono realizzare più rapidamente». Lucio Passi elenca le richieste di Legambiente. Innanzitutto incentivare la ciclabilità: introdurre il doppio senso di marcia per biciclette nelle vie della Ztl, vanno poi fatte partire le prime delle venti linee della Bicipolitana (elaborata da varie associazioni tra cui Legambiente e assunta dal Pums) e l’anello delle Riviere. Quest’ultimo è un percorso circolare, per lunghi tratti già esi-
stente, che passa in prossimità delle mura e delle riviere e che completa ed interseca la Bicipolitana. E poi pedonalizzazioni e aree 30. «Va sdoganato il progetto (già pronto) di pedonalizzare via Dante e sbloccare la realizzazione delle zone 30. Infine la politica della sosta. «É fondamentale riorganizzare la politica della sosta, a partire dalla rinuncia dell’ipotesi dell’inutile nuovo mega parcheggio alla Prandina: di park in centro ce ne sono fin troppi - conclude Passi - mentre mancano ancora diversi parcheggi scambiatori». F.Capp. ARPAV Stazione di rilevamento
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«Il centrodestra ha bisogno di noi» `La squadra è capitanata dai sindaci di lungo corso Patron, Il coordinatore regionale di Forza Italia Michele Zuin ha presentato i candidati in corsa per Palazzo Ferro Fini Borghesan e Venturini e annovera l’attrice Katia Noventa `
Garante delle libertà, il Comune apre il bando
ELEZIONI PADOVA L’autonomia nel simbolo, la voglia di essere riconosciuti nella voce. Forza Italia ufficializza i nomi dei candidati padovani alle regionali e, con l’occasione, manda dei messaggi. «In risposta a chi ci accusava di avere qualche incertezza sul tema, abbiamo inserito l’autonomia nel nostro simbolo – esordisce il coordinatore regionale del partito Michele Zuin – è una battaglia anche nostra, iniziata nel 2014 e che intendiamo portare avanti con forza. Come sapete noi siamo tradizionalisti e un cambiamento del genere è considerevole ma devo dire che il presidente Silvio Berlusconi è stato subito d’accordo e ci ha appoggiato, ne ha capito l’importanza». Ciò che in altre regioni il partito neppure considera di proporre nel programma, in Veneto diventa così una priorità. «Ogni regione ha le sue caratteristiche, non ci sono storture all’interno di Forza Italia – rassicura Zuin – alcune ritengono di preferire la centralità dello Stato, altre come il Veneto si sentono pronte ad accettare maggiori responsabilità». Forza Italia appoggerà il governatore uscente Luca Zaia ma vuole correre con una sua lista perché «siamo il collante del centrodestra, senza di noi il panorama politico sarebbe completamente diverso. Non esiste centrodestra senza Forza Italia» sottolinea l’onorevole Marco Marin. Un concetto ripetuto a non finire, quasi a pretendere un posto che sembra scivolare via sotto il peso decisamente ingombrante della Lega e con l’ombra di Fratelli d’Italia che avanza sempre più. Ma veniamo ai candidati. Sono quasi tutti amministratori locali, alcuni con cariche elettive ancora in corso. C’è il sindaco di Campodarsego, Mirko Patron, che termina il mandato proprio a settembre di quest’anno, in tempo, eventualmente, per sedersi sullo scranno del consiglio regionale. E c’è anche il sindaco di Montagnana, Loredana Borghesan, al nono anno come primo cittadino dopo averne passati cinque in qualità di assessore. Non manca di certo il consigliere regionale uscente Maurizio Conte («Dobbiamo rilanciare il centrodestra e noi saremo il perno»)
IL RESPONSABILE PROVINCIALE LUCA CALLEGARO: «ABBIAMO SCELTO AMMINISTRATORI MOLTO ESPERTI»
LA SELEZIONE PADOVA Da giovedì 20 agosto
to tutto molto veloce, è tutto nuovo per noi, ma siamo felici». Alessandra e Matteo partono nel quadro del progetto JPO di Medici con l’Africa Cuamm, che permette ai medici specializzandi in Italia di trascorrere un periodo di almeno sei mesi della propria formazione in un ospedale africano, affiancati da un tutor esperto. Il Princess Christian Maternity Hospital di Freetown, dove lavoreranno, è la più grande maternità della Sierra Leone, punto di riferimento per tutte le gravidanze a rischio e i parti complicati di un’area urbana che comprende un milione di abitanti. All’inizio dell’epidemia di Covid-19 si sono registrati dei casi positivi anche in ospedale: per questo è stato chiuso e sanificato, ma molte donne hanno paura ad andare in ospedale per paura di contrarre il virus e preferiscono correre il rischio del parto in casa, nel paese che ha il più alto tasso di mortalità materna al mondo. F.Capp.
al 15 settembre sarà possibile presentare la propria candidatura al ruolo di “Garante dei diritti delle persone private o limitate nella libertà personale” nel Comune. Il regolamento che disciplina l’attività e la nomina del Garante, previsto dalla normativa nazionale, è stato approvato, all’unanimità, dal Consiglio comunale lo scorso 6 luglio. Il regolamento prevede che chi è in possesso dei necessari requisiti e competenze (ovviamente indicati nel regolamento) possa avanzare la propria candidatura a ricoprire questo ruolo, che ricordiamo, è svolto a titolo gratuito. Sottolinea l’assessora all’Inclusione sociale: «Ogni persona è titolare di diritti fondamentali, qualunque sia il suo stato. Essere privati delle proprie libertà è una ulteriore vulnerabilità rispetto alle fragilità che hanno portato a quella restrizione. Riguarda certamente i detenuti, ma anche tutte le persone che per qualche ragione non possono disporre pienamente della propria libertà. Dotare il Comune della figura del Garante è un elemento di civiltà che non poteva mancare». Commenta l’assessora ai Diritti umani, Cooperazione Internazionale e Pace: «La figura di un Garante comunale che si affianca a quello regionale e nazionale permette un contatto più diretto con il territorio e le sue realtà. Ricordo che il Garante sarà eletto dal Consiglio comunale e al Consiglio dovrà riferire periodicamente della propria attività evidenziando le eventuali criticità riscontrate nelle carceri cittadine o in altre strutture dove si trovino persone anche solo momentaneamente private della propria libertà. Mi auguro che questo bando trovi l’attenzione che merita. Vogliamo affidare un ruolo così importante e delicato a una persona davvero capace e competente».
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IN LIZZA Molti amministratori locali tra i nove candidati di Forza Italia al Consiglio regionale
e Carlo Guglielmo che ha trascorso 29 anni all’interno del Comune di Albignasego passando da un incarico all’altro. Si presentano Chiara Matteazzi, già presidente del Parco dei Colli Euganei e ora al Ministero dei Beni culturali, Mario Fabbris, che ha ricoperto la carica di assessore a Cittadella («Solo Forza Italia sa parlare di economia ed è l’economia a governare il mondo oggi»), Elisa Venturini, vicesindaco di Casalserugo e vicepresidente di Anci Veneto con un passato nel mondo del volontariato, e Vincenzo Gottardo, vicepresidente della Provincia e assessore alla Protezione civile. L’unica che non ha precedenti nel mondo dell’amministrazione è Katia Noventa, un passato da modella, giornalista in Rai e compagna di Paolo Berlusconi per qualche anno. «Abbiamo voluto persone con esperienza perché solo chi ha esperienza può governare bene – dice il coordinatore provinciale Luca Callegaro – sarà una campagna elettorale particolare, potremo fare pochi incontri per via delle norme anti-Covid, in più molti saranno giustamente in vacanza e non sarà facile. Faremo un lavoro porta a porta, più personale. Ma la nostra squadra è eccellente e sono sicuro che faremo un ottimo lavoro». Silvia Moranduzzo © RIPRODUZIONE RISERVATA
Coppia di medici specializzandi in Sierra Leone assieme al Cuamm L’ESPERIENZA PADOVA D’amore e d’Africa. Cop-
pia nella vita e coppia nel portare la salute, fino all’ultimo miglio, nei villaggi tra i più poveri del mondo. Alessandra Gosetto e Matteo Arata sono due giovani medici specializzandi in ginecologia a Padova, che martedì partiranno per la Sierra Leone con Medici con l’Africa Cuamm, per prestare servizio all’interno del Princess Christian Maternity Hospital di Freetown, la più importante maternità del Paese. Ventinove anni, originaria di Farra di Soligo lei; trent’anni e originario di Abano Terme lui, Alessandra e Matteo oltre che colleghi sono una coppia nella vita e hanno scelto insieme di fare questa esperienza, nuova per entrambi. «All’inizio l’idea è venuta a me – spiega Gosetto – e subito Matteo mi ha seguito. Ci tenevamo a trovare un progetto che ci permettesse di partire insieme, per condividere questa espe-
rienza completamente nuova per entrambi. Medici con l’Africa Cuamm, organizzazione che conosciamo dai tempi dell’università, ci ha dato modo di realizzare questo desiderio e ne siamo molto contenti». «A Freetown staremo molto in sala parto – continua Arata – che è un aspetto del nostro lavoro che appassiona entrambi. Siamo abituati a lavorare insieme a Padova e sarebbe stato un peccato essere divisi proprio per questo progetto, che sarà estremamente formativo per entrambi. La scuola di specializzazione ha sostenuto fin da subito il nostro desiderio di partire con il Cuamm: abbiamo seguito il corso di formazione a gennaio e ora siamo pronti a partire. È sta-
PER ALMENO SEI MESI VIVRANNO NEL REPARTO DI MATERNITÁ ALL’OSPEDALE DI FREETOWN
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XVIII
San Donà
NERVI TESI SUI “SOCIAL” Dopo le dimissioni ci sono stati accesi scambi di opinione tra i fedelissimi dell’ex vicepresidente e altri esponenti del Carroccio
di Piave
Sabato 15 Agosto 2020 www.gazzettino.it
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Caso Forcolin, parla Calzavara: «Ha pagato caro una leggerezza»
Corso Trentin, via libera all’area pedonalizzata `La
giunta comunale ha approvato il progetto esecutivo SAN DONÀ
Il collega consigliere leghista: «Potrà avere altri incarichi? Se rispetta il partito» `
L’INTERVISTA È “guerra” sui social dopo le dimissioni di Gianluca Forcolin che giovedì scorso ha lasciato l’incarico in Regione a causa delle polemiche sul bonus da 600 euro che l’ex assessore regionale aveva richiesto. Lo scontro, dai toni accesi, è tra i sostenitori dell’ex vicegovernatore e i leghisti che non si identificano nella sua “corrente”. Ne parliamo con il consigliere regionale Francesco Calzavara, altro esponente di spicco del Carroccio, da sempre considerato un “rivale” interno di Forcolin. Ieri sui social sono state prese di mira, in particolare, le foto di Calzavara, accompagnato dal collega Fabiano Barbisan, all’inaugurazione della nuova sala gessi all’ospedale di San Donà. E lui taglia corto: «I leoni da tastiera li lasciamo a qualcun altro, che li ha cavalcati ed esaltati». Forcolin ha sbagliato? «È stata una leggerezza che costa molto più rispetto a quello che è, ma la politica è così. Quello che stiamo vivendo è un momento particolare, forse tra sei mesi sarebbe passata in sordina. È arrivata nel momento della composizione delle liste, per cui si è ingigantita». Forcolin paga un conto salato... «Quando si è iscritti ad un partito, che negli anni ti ha dato la possibilità di candidarti nelle massime istituzioni, devi accettare le sue decisioni nel bene e nel male, anche se possono sembrare sbagliate o sproporzionate rispetto ai fatti».
La carriera politica di Forcolin è finita o potrà avere altri incarichi? «Si deve dimostrare di essere uomini di partito fino in fondo per poter pensare di tornare a fare politica in un movimento. Lui ha tutte le caratteristiche per tornare ma deve essere rispettoso del partito. Rimane l’aspetto umano, difficile da accettare per tre persone che ho conosciuto in questi cinque anni, in particolare Alessandro Montagnoli di cui ho apprezzato serietà, dedizione e competenza. Purtroppo i provvedimenti economici sbagliati, la pubblicazione di liste ad orologeria e i social hanno creato un clima politico che solo il responsabile e apprezzabile ritiro della candidatura poteva risolvere, lasciando al presidente Zaia l’amarezza di perdere tre probabili futuri consiglieri». Si aprono nuovi scenari nella politica locale? «È inevitabile che la mancata candidatura del politico più votato in provincia di Venezia (4.165 preferenze alle regionali del 2015, ndr) crea un vuoto che andrà riempito. Bisognerà capire come nella composizione delle liste». Lei verrà confermato nella lista che fa capo a Zaia? «Sono confermato in qualche lista, ma non so ancora in quale. Fino a qualche giorno fa ero nella lista di Zaia. Quanto accaduto scombina le composizioni, anche geografiche, delle liste per cui questo aspetto dev’essere risistemato». Davide De Bortoli © RIPRODUZIONE RISERVATA
EX BRACCIO DESTRO Gianluca Forcolin (a sinistra nella foto) con il presidente della Regione Luca Zaia. In alto, Francesco Calzavara
Due arresti per furto JESOLO Arrestati, processati per direttissima e portati a Santa Maria Maggiore. Sono C.Y. e Z.R., rispettivamente di 38 e 44 anni, di origine marocchina, entrambi irregolari in Italia. Il reato di cui devono rendere conto è quello di furto in concorso. La segnalazione era giunta alla sala operativa della Polizia di Stato, la scorsa notte; un testimone riferisce di avere visto due uomini introdursi in un noto bazar di via Bafile, dopo averne infranto la vetrina. La volante è giunta tempestivamente sul posto, riuscendo ad intercettare le due persone che corrispondevano alla descrizione fornita proprio dal cittadino nel mo-
mento in cui ha telefonato il 113. I due sono stati fermati e identificati: sono stati trovati in possesso di vari arnesi da scasso e di trecento euro in contanti, che corrispondevano a quanto sottratto dal registratore di cassa del negozio, risultato forzato. Sono così stati arrestati per furto aggravato in concorso; avvisata la titolare del bazar, questa ha sporto denuncia. Il pubblico ministero ha disposto che i due venissero condotti davanti al giudice per la convalida dell’arresto. Al termine dell’udienza, con rito direttissimo, lo stesso giudice ha disposto la carcerazione dei due, che così sono stati tradotti nella prigione veneziana. F. Cib. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Un altro passo avanti nella sistemazione definitiva della zona pedonale di corso Trentin: la Giunta Cereser mercoledì scorso ha approvato il progetto esecutivo per avviare l’opera. La sistemazione costerà un milione e 200mila euro, già stanziati dal Comune con la sostituzione dell’asfalto con una nuova pavimentazione in porfido, il rifacimento dei sottoservizi e la realizzazione di caditoie laterali in pietra bianca. Il progetto è firmato dall’ingegner Andrea Fochesato di Padova, lo stesso che ha curato la direzione dei lavori di piazza Indipendenza sotto la guida degli architetti Aurelio Galfetti e Luciano Schiavon. Si prevede l’installazione di torrette a scomparsa con l’allacciamento per l’energia elettrica, per favorire la presenza di bancarelle o altre iniziative, e anche le attività commerciali lungo corso Trentin potranno promuovere alcune esposizioni all’esterno. Agli ingressi dell’area pedonale verranno predisposti due dissuasori mobili a scomparsa con rilevazione acustica, ossia sensibili alla sirena dei mezzi di soccorso, permettendo il passaggio in caso di emergenza. Il cantiere sarà aperto per circa otto mesi; le varie fasi sono state studiate in modo da lasciare il più possibile libero lo spazio pedonale fino al momento di rifare i marciapiedi. Dei lavori è previsto l’inizio a metà novembre, per concludersi alla fine della primavera del 2021, sulle tempistiche l’assessora ai Lavori pubblici Lorena Marin di recente si è confrontata con i commercianti del centro. «Siamo pronti per avviare la gara – spiega Marin
- anche grazie all’accelerazione offerta dalle ultime disposizioni ministeriali. Questo ci darà modo di affrontare con una certa serenità eventuali imprevisti tra cui la pioggia, il ritrovamento di ordigni bellici o altri problemi, e restituire ai cittadini la zona pedonale rinnovata prima della prossima estate. La zona pedonale favorirà la passeggiata, sicura, piacevole, senza rumore e inquinamento. Completati i lavori, gli spazi saranno arredati utilizzando strutture gradevoli e funzionali, e dove possibile con arredi mobili come panchine e punti verdi che possano prestarsi a varie esigenze. Siamo aperti al confronto, inoltre, in vista delle festività natalizie, che per molti esercenti sono un momento importante, soprattutto in quest’anno difficile». Il sindaco Andrea Cereser precisa che «si sta anche valutando la possibilità di rendere disponibili ulteriori spazi all’aperto nelle aree vicine per i pubblici esercizi, per limitare il più possibile i disagi. Il Comune ha sempre creduto nella riqualificazione del centro, che deve diventare il vero e proprio salotto all’aperto di San Donà». D.Deb. © RIPRODUZIONE RISERVATA
SAN DONÀ Corso Silvio Trentin
Servizio in spiaggia, prime multe. Boccato non ci sta: «Due pesi e due misure» `Il manager del park
hotel Brasilia: «Regole difficili da applicare» JESOLO «Se non cambiano le regole, il servizio in spiaggia non ha senso». E’ polemica sulla somministrazione di cibi e bevande sotto l’ombrellone. Si tratta di un servizio di eccellenza, più volte richiesto dagli ospiti, negli ultimi anni sollecitato dagli stessi albergatori e da quest’anno finalmente avviato anche per evitare gli assembramenti ai chioschi o negli altri locali della spiaggia. Ma da alcuni giorni questo tipo di prestazione è finita nell’occhio del ciclo-
IN SPIAGGIA È polemica a Jesolo per il servizio di somministrazione di cibi e bevande sotto l’ombrellone
ne. In particolare dopo le prime sanzioni comminate ad alcuni hotel che effettuano il servizio. Tra questi anche il Park hotel Brasilia, del gruppo amministrato dal manager Luca Boccato, tra i primi a sostenere l’importanza di questo servizio. «Nelle ultime settimane – spiega Boccato - abbiamo subito due verifiche dalla Capitaneria di Porto. In quella di giovedì ci hanno contestato le patatine sfuse e non in confezione chiusa». In base al regolamento approvato dal Comune, le patatine dovrebbero infatti essere servite sigillate, per questo una volta riscontrata la violazione è scattata la sanzione. «Come possiamo spiegare – aggiunge Boccato - all’ospite di un hotel a 4 o 5 stelle che, se va a pren-
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dersi lo spritz al chiosco gli possono dare patatine e altro, mentre se ordina da bere nell’hotel in cui è ospite, semplicemente non si può, perché ci sono altre regole? Non contesto l’operato della Capitaneria che fa bene il suo lavoro: se qualcuno segnala, giustamente interviene. Piuttosto bisognerebbe chiedersi perché qualcuno arriva a fare delle segnalazioni e contesto, invece, chi ha scritto le norme, ovvero Comune e Ulss. Parlano sempre di turismo di qualità. Evidentemente non sanno di cosa parlano. Altrove, nel mondo, questo servizio si fa e senza alcuna restrizione». Secondo il manager insomma in città, e in particolare sulla spiaggia, ci sarebbero due pesi e due misure. «Ci sono soggetti – ribadisce
Boccato - che da sempre fanno quello che vogliono, preparando cibo senza seguire le minime norme igieniche e senza averne la licenza. Altri, come noi, non possono servire cibo aperto e, ancor più ridicolo, non possono raccogliere ordini con il proprio personale. Non si capisce per quale motivo, non possiamo raccogliere ordini sulla nostra porzione di spiaggia. Gli ospiti devono alzarsi per ordinare. È servizio di qualità questo?». L’ultima stilettata è per l’Associazione jesolana albergatori. «Mi chiedo se l’associazione esiste – conclude Boccato – oppure se il fatto che altre categorie dettino legge sull’arenile è del tutto ininfluente». Giuseppe Babbo © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Rovigo
Sabato 15 Agosto 2020 www.gazzettino.it
Corsa a candidarsi in Fratelli d’Italia e la base si infuria `Il no posto all’ipotesi
di avere in lista Rossini, Trombini e Folchini VERSO LE ELEZIONI ROVIGO Battaglia interna a Fra-
MEZZI ELETTRICI Una delle colonnine di ricarica dell’Enel che sono state installate in città. La rete ora si amplia con altri siti
In arrivo 7 punti di ricarica Più facile fare il pieno per i veicoli elettrici con altre 14 prese nella rete `
MOBILITÀ ROVIGO Nuovi punti di ricarica
per le auto elettriche. L’amministrazione comunale di Edoardo Gaffeo ha deciso di fare installare in varie zone della città e delle frazioni altre sette colonnine in cui è possibile fare rifornimento per i veicoli a zero impatto ambientale, facendo di Rovigo una delle province venete con il maggior numero di stazioni di ricarica per i veicoli elettrici. I nuovi punti di ricarica saranno 14 prese da 22KW, potendo collegare simultaneamente due veicoli per colonnina. Le nuove colonnine per il rifornimento di mezzi elettrici si aggiungono a quelle già esistenti e molto utilizzate, seppure i veicoli circolanti non siano ancora tanti.
RETE POTENZIATA La nuova operazione porta il servizio soprattutto nelle frazioni: via Migliorini a Sarzano, via Bassa a Concadirame, via Don Aser Porta a Sant’Apollinare e via dei Mille a Mardimago. Riguarda il centro storico, una colonnina sarà in piazza Appiotti, una in piazza Tienanmen e una in via Mascagni in quartiere San Pio X. Nel cuore
del capoluogo sono già tante i punti ricarica e quindi si è voluto dare maggiore spazio alle frazioni. L’iniziativa rientra nel progetto del Consvipo (Consorzio per lo Sviluppo del Polesine) per l’installazione di colonnine per veicoli elettrici, cui il Comune ha già aderito da tem-
Il Comune ha privilegiato le frazioni Rovigo “virtuosa” per le colonnine
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po e che ha visto nei mesi scorsi la realizzazione di una vasta rete di ricarica: è possibile trovarne due sia in via Alferi che in viale Tre Martiri, mentre in via del Commercio, piazzale Di Vittorio, via Viernheim, viale Porta Adige, a Borsea in via Savonarola, a Boara Polesine in via
Grignano
Musica e cucina per il Ferragosto (N. Ast.) Nel fine settimana di Ferragosto, Grignano Polesine ospita tre appuntamenti con la musica live e la buona cucina alla Vecia tratoria da Gaeana in via Romana. Dopo il via di ieri sera con il revival show “Morandiamo” di Gianfranco Lacchi, oggi suonerà il duo formato da Sabrina Scarpati e Graziano Beggio. Il concerto di domenica sarà dedicato alla musica anni 80 con i Pop heart. Gli spettacoli iniziano alle 22, mentre l’apertura della cucina è alle 19.30: è obbligatoria la prenotazione telefonando al 348/1359682. © RIPRODUZIONE RISERVATA
MORANDIAMO Gianfranco Lacchi canta i “classici” di Morandi
Cimitero e a Grignano Polesine in via Dosso Faiti (dove ci sono i campi sportivi) ce n’è una sola. Ognuna di queste colonnine ha due prese di ricarica, proprio come le ormai vecchie e tradizionali pompe di benzina, per cui, con l’installazione di nuovi punti di ricarica, a breve sarà possibile “fare il pieno” contemporaneamente fino a 49 veicoli elettrici in tutta la città, che si tratti di auto o scooter. Il 2019 ha segnato un traguardo importante per la diffusione dell’auto elettrica in Italia, visto che già ad aprile è stata superata per la prima volta la soglia dei 1.000 veicoli immatricolati in un solo mese. La rivoluzione della mobilità ha travolto anche Palazzo Nodari, visto che si è scelto di portare avanti un graduale ricambio del parco macchine del Comune. Negli ultimi due anni sono state acquistate quattro auto ibride Toyota per la Polizia Locale, quattro Fiat Panda a basso impatto ambientale e prossimamente arriveranno due ulteriori pattuglie con il motore elettrico e termico. Inoltre, Gaffeo ha già chiesto alla Provincia che nel bando per l’affidamento del trasporto pubblico i futuri autobus siano elettrici. Alberto Lucchin © riproduzione riservata
telli d’Italia per la stesura della lista dei candidati consiglieri per le elezioni regionali del 20 e 21 settembre. Durante la riunione di giovedì sera del gruppo provinciale polesano, il clima si è surriscaldato a causa di due nomi proposti nella rosa da schierare a sostegno del candidato presidente Luca Zaia. L’ex presidente della Provincia, nonché ex sindaco di Ceneselli Marco Trombini, l’ex presidente di Asm Set Cristina Folchini e il consigliere comunale rodigino Antonio Rossini sono stati estromessi dalla lista, nella quale invece risultano i nomi di Daniele Ceccarello, Valeria Mantova, Giorgia Furlanetto, Ivo Baccaglini, Elena Gagliardo e Tiziano Camisotti. La conferma definitiva giungerà solo nel weekend.
CAMBI DI CASACCA Il partito di Giorgia Meloni, secondo i sondaggi nazionali, è quello che va per la maggiore dopo la Lega. In Polesine, da mesi, FdI pare sia diventata “la terra promessa” di ex componenti di Forza Italia e non solo. Folchini appena 14 mesi fa era candidata con Forza Italia alle Comunali e alle Europee. Rossini nel 2015 è stato “tosiano” con Paolo Avezzù e membro dell’opposizione nell’amministrazione di Massimo Bergamin, nel 2019 si è
candidato da civico con Monica Gambardella. Trombini, ex Alleanza nazionale, invece si è sempre mosso nell’alveo del centrodestra, non è un iscritto a FdI, ma al tempo stesso pare sia fortemente sostenuto dalle alte sfere del partito per via della sua lunga esperienza amministrativa. Chi ha partecipato alla riunione racconta di un clima molto teso sin dall’inizio e che il dialogo è definitivamente esploso con la proposta di candidare tre persone che, secondo “i vecchi del partito”, lo farebbero solo per sfruttare la potenza del simbolo.
ACQUA SUL FUOCO Secondo il referente provinciale Alberto Patergnani, la riunione di giovedì sera «è andata bene. Il direttivo si sta allineando con una proposta di candidature che mi riservo di comunicare tra sabato e domenica. Quello di giovedì è stato un primo vertice, qualcuno deve ancora sciogliere le riserve. Clima rovente? Direi di no, diciamo che ci sono state delle prese di posizione che andremo a sviscerare e le proporremo al Regionale. La parola finale spetta a Giorgia Meloni da statuto interno». La scelta di escludere Trombini, Folchini e Rossini pare sia stata sancita da una votazione interna che ha imposto questo veto. Dovesse essere ribaltata questa scelta locale da parte delle sfere superiori, sarebbe un problema per il partito, ritrovandosi di fatto da uno a tre tre candidati su cinque che la base non vuole promuovere durante la campagna elettorale. A.Luc. © RIPRODUZIONE RISERVATA
NUOVI NOMI Cristina Folchini proviene da Forza Italia mentre Marco Trombini è un ex Alleanza Nazionale
Cineset porta il film al polo natatorio Romeo è diventato la star della Commenda ESTATE ROVIGO Arriva il cinema a bordo
piscina. Per la prima volta a Rovigo ci si potrà gustare un film al polo natatorio di viale Porta Po sabato 22. L’appuntamento di Cineset con la pellicola “Un profilo per due” inizierà alle 18.30 con un aperitivo a bordo piscina e musica, proseguirà con la proiezione alle 21.30 e finirà ancora all’insegna della musica e del divertimento. Dopo il palasport, il pattinodromo delle Rose, il campo di atletica Biscuola, il diamante di via Vittorio Veneto e lo stadio di rugby Battaglini, il polo natatorio arricchisce il tour degli impianti sportivi di eccellenza della rassegna di cinema all’aperto realizzata con il contributo di Asm Set e organizzata da Pro lo-
co Rovigo e Comitato Provinciale Unpli, con il patrocinio del Comune e del comitato provinciale del Coni, con il sostegno della Regione e l’aiuto della Fiab. A presentare il nuovo appuntamento della rassegna cinematografica è stata Manuela Nissotti, presidente di Asm Set, insieme a Enrico Novo, direttore del polo natatorio di Rovigo e Silvano Lindaver, presidente di Rhodigium Nuoto. «Abbiamo preso tutte le precauzioni sul fronte Covid-19 - ha detto Nissotti - mai come in questa data è necessaria la prenotazione». Il film, la cui proiezione era prevista lunedì 3 agosto in piazza San Marco a Buso non si è svolta causa maltempo, è la trasposizione moderna dell’opera di Edmond Rostand “Cyrano de Bergerac”. Protagonista è Pierre,
un anziano vedovo che vive chiuso in casa nel ricordo dell’amata moglie. Un giorno la figlia e il compagno gli regalano un computer e gli insegnano a navigare in rete. On-line Pierre conosce Flora, una donna giovane e bella, che attrae con il suo romanticismo. Quando arriva il momento dell’incontro, comprende che non può essere lui a presentarsi e chiede al compagno della figlia di andarci al suo posto. Lindaver si è detto «felice di mettersi a disposizione della cittadinanza» e il direttore dell’impianto Novo ha tenuto a ringraziare «Asm Set e tutti i coinvolti per l’intenso lavoro svolto per organizzare un evento che ci auguriamo possa diventare un appuntamento fisso di ogni estate». A. Luc. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Adottato da un bar, è il beniamino di tutti ANIMALI ROVIGO Gatti soli e abbandona-
ti, che hanno tanto bisogno di affetto e attendono speranzosi nuovi padroni. Il Barrique di via Alfieri ha accolto Romeo, diventato ben presto il “ras” del quartiere. La popolarità del felino disabile è cresciuta notevolmente negli ultimi giorni. Romeo ormai ha preso “casa” nel quartiere Commenda, grazie al progetto Disabilandia promosso dall’Oipa Rovigo. La madre adottiva di Romeo è diventata Cristina Breda, titolare del Barrique American bar. E i clienti si sono già innamorati di Romeo, sempre pre-
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DOCUMENTO La carta di Romeo
sente all’interno del locale per la colazione o quando scocca l’ora della merenda pomeridiana. Alcune simpatiche vignette, corredate da frasi attribuite al micio, anche in dialetto rodigino, hanno aumentato la visibilità di Romeo. E così il gatto è sbarcato sui social network,
con una pagina vera e propria, come le star. Cristina Breda ha condiviso questa bella novità con gli altri fan: «Ecco a voi la pagina Instagram di Romeo! Qui verranno condivisi i suoi pensieri, le sue avventure e verranno anche presentati altri micetti bisognosi di adozione. È una pagina simpatica, che ha l’intento di farci entrare nel mondo dei gatti, pensando come loro. Cercate Romeo qui: romeo_commenda». A colpi di like e followers, adesso Romeo mira a conquistare il centro della città. Riuscirà a spodestare dal trono il gatto più amato di Rovigo, vale a dire il mitico Rossini? A. Garb. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Nordest
Sabato 15 Agosto 2020 www.gazzettino.it
La nuova stretta
RESSA IN PISTA Una delle foto che hanno innescato la polemica sul Muretto di Jesolo
IL PROVVEDIMENTO VENEZIA È qui che si balla. Lungo la costa veneta. E in quella romagnola. È in riva all’Adriatico che il popolo della notte va in cerca del divertimento, davanti a una consolle con dj famosi, musica, luci, bibite. È qui che si rischiano pericolosi assembramenti, quelle vicinanze che possono favorire la trasmissione del coronavirus. Ecco allora che ieri, vigilia di Ferragosto, i governatori delle due regioni interessate, Luca Zaia per il Veneto e Stefano Bonaccini per l’Emilia Romagna, hanno firmato due ordinanze identiche e così sintetizzabili: ballo sì, ma solo distanziati (almeno 2 metri) e con la mascherina. E con il locale pieno a metà. Se poi qualche esercente sgarra, riceverà i lucchetti: discoteca chiusa per 5 giorni. Il tutto con effetto praticamente immediato: le nuove disposizioni hanno efficacia dalle 13 di oggi. Il Ferragosto in discoteca, da Jesolo a Riccione, non sarà una bolgia.
LE PRESCRIZIONI In Veneto l’ordinanza numero 86 del 14 agosto, subito pubblicata sul Bur, sostituisce le linee guida approvate dalle Regioni il 6 agosto e si fonda sui dati sanitari. Dati, hanno ritenuto a Palazzo Balbi, che non sono tali da imporre la chiusura delle discoteche, ma che comunque consigliano cautela: alla data del 13 agosto c’erano 1385 casi positivi, di cui 30 ricoverati in ospedali per acuti in area non critica e 6 in terapia intensiva, su una disponibilità di 464 posti base in rianimazione e un totale di 825, insomma c’è una “ampia adeguatezza dell’offerta di strutture sanitarie pubbliche per far fronte ad ogni esigenza inerente alla gestione del contagio”. Dunque, per le discoteche restano le regole della precedenza ordinanza: si balla solo se le piste sono all’aperto. Ma adesso, con la nuova ordinanza, il numero massimo di persone che possono entrare non deve essere superiore al 50% della capienza massima normalmente autorizzata. Di più: adesso c’è l’obbligo di indossare sempre la mascherina nel locale, compreso durante il ballo. Ed è prevista la chiusura immediata del locale, senza alcun rimando ad ulteriori pratiche amministrative, se viene accertato dagli organi di vigilanza il mancato rispetto delle norme fissate dall’ordinanza. Per intenderci: si riproponesse
Discoteche, posti dimezzati e si balla con la mascherina Veneto ed Emilia-Romagna varano nuove prescrizioni per ridurre il rischio di contagio `
siamo vanificare i risultati raggiunti grazie all’impegno e lo sforzo di tutti. Ci rivolgiamo soprattutto ai giovani che nei giorni del lockdown e fino ad oggi sono stati un vero modello di responsabilità e consapevolezza della situazione. Invitiamo loro e tutti gli altri appassionati a pazientare ancora, aderendo alle indicazioni che vengono date e continuando ad avere comportamenti coerenti con la situazione».
la situazione del Muretto di Jesolo verificatasi una decina di giorni fa scatterebbero i sigilli.
LE SPIEGAZIONI «È una misura presa contro il rischio che il virus torni a fare la voce grossa - hanno detto il presidente della Regione Veneto Luca Zaia e l’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin -. Non pos-
IL PRESIDENTE ZAIA: «NON POSSIAMO VANIFICARE I RISULTATI RAGGIUNTI GRAZIE AGLI SFORZI DI TUTTI»
D’obbligo il distanziamento. Prevista la chiusura per cinque giorni se non verranno rispettati i divieti `
JESOLO «La responsabilità non può che ricadere sempre sui gestori, soprattutto se le colpe sono di altri». Nuove norme e più restrittive. Giro di vite nelle discoteche per contenere la diffusione del Covid-19. È l’effetto della nuova ordinanza in vigore dalle 13 di oggi, firmata dal presidente Luca Zaia, che prevede l’obbligo di indossare la mascherina all’interno del locale, anche quando si balla. Un’ordinanza gemella a quella firmata dal presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini. L’ordinanza prevede inoltre che il numero massimo di persone non sia superiore al 50% della capienza normalmente autorizzata. Pesanti le conseguenze in caso di violazione perché il provvedimento prevede la chiusura immediata del locale. E proprio su que-
sto punto va registrato il disappunto del Silb-Confcommercio Venezia, il sindacato dei locali da ballo. «Se il cliente non rispetta le regole – spiega Franco Polato, presidente del Silb - non è giusto che il locale venga chiuso. I gestori non sono un’autorità di pubblica sicurezza: il nostro ruolo di controllo si esaurisce al momento dell’ingresso, quando constatiamo che l’avventore indossa la mascherina. Ma se una volta girato l’angolo quella stessa persona se la toglie, cosa dobbiamo fare più di sollecitarne l’uso? È risaputo che spesso le nostre richieste cadono nel vuoto». Sulla stessa linea anche il presidente del Silb Emilia-Romagna, Gianni Indino: «Ancora una volta si colpisce un settore che viene identificato come un luogo in cui tutti i mali della società convivono. Adesso ci è stato affibbiato il ruolo degli untori».
Tamponi anche all’aeroporto
LA POLEMICA
GOVERNATORI Luca Zaia e Stefano Bonaccini
Identica ordinanza è stata emessa in Emilia-Romagna: «Vogliamo evitare comportamenti che permettano al contagio di rialzare la testa - ha detto il governatore Stefano Bonacci-
I gestori dei locali: «Visti come untori finora non si sono riscontrati focolai» IL CASO
Le contromisure
LA CONTESTAZIONE Ad essere contestata è anche la riduzione della capienza. «Prima – dice ancora il presidente del Silb veneziano – la riduzione dipendeva da vari parametri e raggiungeva il 30%, da oggi invece la capienza è stata dimezzata. Sembra che sia stata avviata una sorta di caccia alle streghe, eppure secondo le verifiche fatte con la nostra segreteria nazionale non risultano focolai nei locali. Ora ci aspettiamo dei fondi per sostenere le nostre imprese, lavorare in
DURE CRITICHE DEL SINDACATO SILB ALL’ORDINANZA INTANTO IL MURETTO DI JESOLO CHIUDE: «SIAMO PERSEGUITATI»
questo modo è difficile. Constatiamo che sono state avviate delle norme ancora più restrittive, siamo molto preoccupati per quello che potrà accadere da settembre: molti locali dell’entroterra rischiano di non aprire più». A Jesolo, capitale del divertimento, per ora tutti i locali continueranno la loro attività. Eccetto il Muretto: nella tarda serata di giovedì i gestori, dopo aver ricevuto un verbale di accertamento e contestazione amministrativa e aver appreso l’avvio da parte del Comune della valutazione dei provvedimenti sulla base delle violazioni accertate sabato scorso, hanno deciso di interrompere la stagione e di annullare la festa di questa notte. Il Comune entro 5 giorni comunicherà le proprie decisioni, mentre ieri il sindaco Valerio Zoggia ha scritto a Prefettura e Questura chiedendo di rafforzare il presidio in piazza Mazzini,
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`VENEZIA Da oggi chi rientra da Spagna, Croazia, Grecia e Malta può fare i tamponi con accesso diretto, cioè senza prenotazione. Ogni Ulss ha attivato dei punti per gli esami con varie modalità. Ad esempio a Feltre, in provincia di Belluno, funzionerà il drive-in; altrove, come all’Ulss 6 Euganea, basterà presentarsi ai distretti sanitari. Intanto l’Ulss 3 Serenissima, l’Ulss 9 Scaligera e il Gruppo Save comunicano che è attiva, negli aeroporti Marco Polo di Venezia e Valerio Catullo di Verona, una postazione tamponi organizzata dalla Regione Veneto attraverso le stesse Aziende sanitarie. Gli scali di Venezia e Verona sono i primi in Italia ad aver approntato questo servizio. L’opportunità si affianca a quella di presentare all’atto dell’imbarco il risultato del tampone negativo effettuato nelle 72 ore antecedenti all’ingresso nel territorio nazionale. Si ricorda che le persone in attesa dell’esito del tampone sono sottoposte all’isolamento fiduciario nella propria abitazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ni -. Per questo è necessario rafforzare prevenzione e controlli, un impegno che va di pari passo con lo straordinario lavoro che i servizi sanitari stanno facendo nei territori grazie all’azione di tracciamento dei casi di positività al virus». Sui social il governatore ha poi risposto alle critiche della sindaca di Riccione, Renata Tosi, che chiedeva evidenze scientifiche per la decisione di dimezzare la capienza delle discoteche e obbligare sempre alle mascherine. La prima cittadina di Riccione, scrive Bonaccini, «parla di colpo di sole: quindi io e Luca Zaia saremmo due irresponsabili visto che è stata condivisa dalle due Regioni?». Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA
temendo che molti giovani si riversino ugualmente in città. Irremovibili, nella loro scelta, i gestori del locale di via Roma destra. «Cosa dovevamo fare – si chiede Marco Piu, uno dei soci –, attendere altri controlli? Nei nostri confronti avvertiamo una sorta di accanimento: abbiamo fatto solo due serate ed è successo di tutto, a questo punto è meglio fermarci e capire come tutelarci. Attendiamo gli eventuali provvedimenti, dopodiché agiremo di conseguenza. Il rammarico è grande, il nostro locale garantisce lavoro a 50 persone. Ora però ci attendiamo controlli rigorosi per tutti». Al King’s, altra storica discoteca jesolana la programmazione di Ferragosto è confermata anche con la nuova ordinanza. «Per noi cambia poco – dice il gestore Riccardo Checchin – fin dall’apertura avevamo adottato parametri rigorosi riducendo la capienza di oltre il 50%. Chi non userà la mascherina verrà allontanato». Giuseppe Babbo © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Treviso
Sabato 15 Agosto 2020 www.gazzettino.it
Schiavon candidato al posto di Barbisan Svolta nel Carroccio L’assessore al bilancio della giunta Conte correrà per le prossime regionali. Tra gli Amministratori Presti e Azzolini
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LO SCENARIO TREVISO L’assessore al bilancio Cristian Schiavon al posto di Riccardo Barbisan: questa la decisione a sorpresa presa dai vertici del Carroccio per sostituire il consigliere regionale, e capogruppo a Ca’ Sugana, travolto dallo scandalo bonus. E nel capoluogo scoppia un vero e proprio conflitto. Uscito di scena Barbisan, la Lega cittadina (o almeno una sua parte) ha chiesto di avere la possibilità di indicare un sostituto, precisando che il capoluogo ha sempre avuto due candidati di sua espressione nella lista per le regionali. Attualmente, per il Carroccio, è in corsa l’assessore regionale uscente Federico Caner. Ma non basta. Una parte del partito insiste per un secondo nome, portando nuovamente alla luce quella spaccatura che da anni divide il partito. E ha messo inizialmente sul tavolo di Gianangelo Bof, commissario provinciale che molto probabilmente passerà anche il Ferragosto chiuso al K3 per sciogliere gli ultimi nodi legati alle candidature, due nomi: Schiavon e Marco Tonellato, segretario della sezione Treviso 1 e indicato come “referente” per l’intera città, quella che un tempo era la “circoscrizione” Treviso. E la scelta, dopo un lungo pomeriggio di trattative, è finita sul primo. Sarà quindi Schiavon a prendere il posto di Barbisan per la gioia di tanti militanti trevigiani, un po’ meno per chi invece riteneva più giusto concentrare tutti gli sforzi solo su Caner, anche se un big di lungo corso tenta di smorzare le polemiche: «Ma no, il secondo candidato trevigiano serve per aggiungere e non per sottrarre qualcosa a qualcuno». Inevitabilmente la tensione tra i leghisti del capoluogo torna però a salire.
sindaco uscente di Arcade che per qualche ora è stato sul punto di entrare in lista Lega al posto di Barbisan prima che prevalesse la richiesta del secondo candidato trevigiano; il consigliere regionale uscente Pietro Dalla Libera; l’ex sindaco di Mogliano Giovanni Azzolini; Fiorenzo Fantinel di Santa Lucia di Piave; Valter Specia, espressione dei movimenti indipendentisti ma che hanno sposato la causa dell’autonomia. Le donne in corsa saranno: Tina Ruggeri, gior-
IL REGISTA Gianangelo Bof
A TREVISO I MILITANTI CHIEDONO DI AVERE UN ALTRO CANDIDATO LA PRO LOCO TARVISIUM «NOI L’UNICO GRUPPO UFFICIALE CITTADINO»
nalista e addetta stampa di Ca’ Sugana durante il primo mandato di Giancarlo Gentilini; Eleonora Rosso, assessore in carica di Villorba; Camilla Franco e Maria Pia Stefani, anche lei espressione del mondo indipendentista.
LA POLEMICA Continua a tenere banco il caso Barbisan e la questione dei bonus per le partite Iva messe in ginocchio dall’emergenza Covid. A far discutere è, ancora una volta, il caso del bonus da 600 euro girato alla Pro Loco di Canizzano e la scelta del suo presidente, Adriano Volpato, di scrivere una lettera a sostegno di Barbisan poi inviata a tutti i residenti del quartiere. Scelta fatta a titolo personale ma che ha scatenato polemiche a non finire e spinto il Pd e le liste civiche in consiglio comunale ad annunciare un esposto in Procura ipotizzando un voto di scambio. Intanto Lucia Benedetti, presidente della pro loco ufficiale di Treviso, la Tarvisium, ci tiene a precisare la differenza tra una Pro Loco e l’altra: «Non esprimiamo giudizi verso il consigliere che si è mosso in questo modo, ma solo dire che la Pro Loco Tarvisium, per essere rispettosa delle scelte politiche di ciascuno dei suoi associati, non avrebbe accettato denaro di questa provenienza, tanto meno inviato lettere affinchè qualcuno dovesse votare per l’uno o l’altro candidato». Paolo Calia © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il caso di Riccardo e Silvia, i fratelli silurati dalla Lega LA POLEMICA TREVISO «Chi è senza peccato, scagli la prima pietra». Silvia Barbisan, avvocato, sorella maggiore di Riccardo, consigliere comunale e regionale travolto dallo scandalo dei Bonus a favore delle partite Iva messe in ginocchio dal Covid, sceglie un monito evangelico per alzare un muro protettivo. Poche parole postate su Facebook, sotto una grande foto del fratello. Silvia e Riccardo sono uniti dalla passione per la Lega (almeno per la Lega delle origini per quanto riguarda Siliva) e da un 2020 eccezionalmente disastroso dal punto di vista politico. Entrambi, per un motivo o per l’altro, sono entrati in rotta di collisione col partito.
contagio: «Chi è quel mentecatto che ha deciso che non posso comprarmi un paio di calze???? - scriveva sul suo profilo agli inizi di aprile - L’ebete di Conte con i suoi DPCM del c..., il genio immaginifico di Zaia..». Uscita durissima, subito aspramente criticata dal commissario provinciale della Lega Gianangelo Bof e poi dal sindaco Serena, che in meno di 48 ore la cacciò dalla giunta. Ad agosto il ciclone ha invece investito Riccardo, seppure per motivi diversi. Lui, al contrario della sorella, non verrà allontanato dalla Lega anche se il suo ruolo, oggi, è tutto da ri-
NEL MIRINO
LA TERZA LISTA Ieri pomeriggio è stato comunque risolto anche un altro tassello: la terza lista, quella degli Amministratori. Sono stati decisi i nomi dei nove prescelti. Correranno: Domenico Presti,
FUORI Riccardo Barbisan ha lasciato la candidatura per le Regionali. Sotto, la sorella Silvia
LA SORPRESA Christian Schiavon, assessore al bilancio e candidato
Silvia, assessore di Villorba, è stata silurata dal sindaco Marco Serena perché, in pieno lockdown, fece un post particolarmente critico nei confronti del governatore Zaia e delle misure iper restrittive decise per limitare il
costruire.
IL SOSTEGNO Intanto, dalla provincia, si sono levate varie voci di solidarietà. Da Silea, Trevignano, Monastier, Roncade, Montebelluna, Zero Branco consiglieri comunali della Lega, segretari di sezione e militanti, hanno mandato messaggi più o meno dello stesso tenore: «È una brava persona». E mentre sul profilo Facebook di Barbisan più di qualcuno lo h criticato lanciandosi anche in veri e propri insulti - e infatti all’orizzonte si profila una causa per diffamazione contro gli odiatori da tastiera - Pierluigi Sartor, ex candidato sindaco di Trevignano, ricorda l’aiuto dato a un bambino di sei anni malato «senza chiedere nulla in cambio»; da Treviso invece si sono spesi i colleghi di consiglio comunale Nicola Torresan, Matteo Marin , l’assessore Christian Schiavon, l’assessore ai Lavori Pubblici Sandro Zampese e il presidente del consiglio comunale Giancarlo Iannicelli. P. Cal. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Senza patente dà le generalità del parente: 18enne nei guai IL CASO TREVISO Sperava che la somiglianza col fratello maggiore bastasse per ingannare gli agenti. E così quando i vigili lo hanno fermato al volante nonostante non avesse mai conseguito la patente, il 18enne ha semplicemente detto di essersela dimenticata a casa, fornendo le generalità del fratello, in modo che gli operatori potessero verificare tramite i database l’effettiva esistenza delle licenza di guida. Non la sua ovviamente, ma quella del fratello 26enne, regolarmente conseguita. I poliziotti però hanno mangiato la foglia e si sono fatti subito spedire dall’ufficio anagrafe la scheda di residenza, rendendosi immediatamente conto che il ragazzo in foto somigliava moltissimo al giovane davanti a loro, ancora seduto al posto di guida di una
in via Reggimento Italia Libera, tra l’università e via Fratelli Bandiera. Non ha potuto esimersi dal fermarsi di fronte all’alt dei vigili urbani, ma quando ha accostato e ha spento il motore ha mantenuto la calma e, di fronte alla richiesta di patente e libretto, ha subito pensato di sfruttare la somiglianza col fratello maggiore. Dopo aver rimescolato carte e documenti nel porta oggetti della Fiat Idea, ha spiegato di aver dimenticato la patente a casa, scrivendo però le sue generalità complete su un foglio di carta, indicando data di nascita e residenza, a Treviso. Con questi dati, la polizia locale ha potuto verificare velocemente che, effettivamente, il nominativo era associato a una patente regolarmente conseguita.
Fiat Idea, ma di certo non era chi diceva di essere. Il giovane, accompagnato in comando in via Castello d’Amore per ulteriori accertamenti, rilievo delle impronte digitali comprese, è stato quindi denunciato per false attestazioni a pubblico ufficiale e dovrà pure pagare una salatissima sanzione da oltre 5mila euro per guida senza patente.
IL CONTROLLO Il 18enne trevigiano è incappato giovedì mattina in un posto di blocco della polizia locale
IL GIOVANE, PIZZICATO AL VOLANTE SENZA LICENZA DI GUIDA, VOLEVA SFRUTTARE LA SOMIGLIANZA CON IL FRATELLO
GLI ACCERTAMENTI IL CONTROLLO La polizia locale di Treviso ha fermato l’auto del giovane in centro città, scoprendo che non aveva la patente
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C’era però qualcosa che non convinceva i vigili urbani, e an-
che l’età del ragazzo davanti ai loro occhi, non sembrava proprio quella di un giovane di 26 anni. «Gli agenti hanno però voluto approfondire la questione e si sono fatti trasmettere subito dall’ufficio anagrafe di Treviso la scheda di residenza con la foto - spiega il comandante della Polizia Locale Andrea Gallo - In effetti la fotografia depositata all’ufficio anagrafe era molto molto simile al soggetto fermato ma i dubbi sono rimasti per questo il soggetto è stato accompagnato in comando per ulteriori verifiche». «Sottoposto a foto-segnalamento - precisa Gallo -, le impronte digitali alla fine hanno dato un esisto a sorpresa: i dati dichiarati erano veri ma riferiti a quelli del fratello, effettivamente residente a Treviso ma di 26 anni mentre il fermato ne aveva appena 18». Alberto Beltrame © RIPRODUZIONE RISERVATA
IV
Primo Piano
Sabato 15 Agosto 2020 www.gazzettino.it
Il virus, i fronti aperti
Covid, oltre 3mila casi La malattia ha colpito anche un quindicenne `Ieri i contagiati sono arrivati a 3.011 Il ragazzino, residente a Chioggia, è stato ricoverato a Padova: è guarito La protesta dei lavoratori ai Battuti `
IL BILANCIO VENEZIA Forse il 22 febbraio non si poteva nemmeno immaginare: con i dodici nuovi positivi in un solo giorno registrati ieri comunque meno della metà di quanti ce n’erano stati giovedì i contagiati da coronavirus nel Veneziano hanno sperato quota tremila. Per la precisione, il conteggio si è chiuso ieri alle 17 a 3.011 casi totali dall’inizio della pandemia. Un’enormità, che ben rende la cifra della battaglia che si sta combattendo. Lo sforamento dei tremila casi arriva in una giornata capace di mettere assieme due ricoveri in più, seppur tutti nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale di Dolo, e registrare ancora la crescita degli attualmente positivi, arrivati a quota 233. Nessun decesso (la somma totale fa 312) ma 832 persone in isolamento.
IL QUINDICENNE DIMESSO Intanto continuano a venire a galla le storie dei contagi recenti, dopo che il 16 luglio il consueto report di Azienda Zero aveva segnato un “+30” del tutto fuori parametri per quei giorni di contagio zero. Ma l’aumentare della diffusione del virus è diventata poi una costante. Tra le storie dei contagi di ritorno anche quella di un quindicenne di Chioggia ora guarito ne fuori pericolo. Ma costretto a passare alcuni giorni in ospedale, agli Infettivi. Inizia tutto una
LA PROTESTA Il sit-in ieri mattina all’Antica scuola dei Battuti
decina di giorni fa, con il ragazzo che si presenta al Pronto soccorso dell’ospedale di Chioggia. Ai medici racconta di avere i classici sintomi da coronavirus, è poi il tampone naso-faringeo a confermare i sospetti. Il quindicenne viene così ricoverato all’ospedale di Chioggia, ma subito dopo è trasferito a Padova, nel reparto di Malattie infettive dell’Azienda ospedaliera della città del Santo. Lì è sottoposto al ciclo di tamponi che, dopo tre ritorni negativi, certificano la sua guarigione e danno il via libera alle sue dimissioni.
LA PROTESTA AI BATTUTI La giornata di ieri si è aperta con una protesta di alcuni dipendenti, una quindicina, di fronte alla sede dell’Antica
scuola dei Battuti. Si tratta dei lavoratori dell’Ipav che nei giorni scorsi si sono iscritti alla sigla sindacale Cobas. La protesta - in sostanza un volantinaggio e un sit-in con cartelli e bandiere - aveva come cuore pulsante il chiedere maggiori sicurezze interne al posto di lavoro e un migliore livello stipendiale. A cui aggiungere anche la richiesta di nuove assunzione per evitare quelli che i manifestanti hanno definito come turni massacranti all’interno dell’Ipav
IN 10 VERSO LA GUARIGIONE Questo mentre nella serata di ieri sono arrivati i risultati di alcuni dei tamponi del terzo ciclo effettuati all’interno della residenza per anziani, capace di tenere lontano il virus fino al 29
luglio scorso, quando è esploso il contagio. Tre operatori e un’addetta alle pulizia sono stati trovati positivi al Covid-19, mentre non ci sono stati nuovi casi di contagio tra gli ospiti della casa per anziani. La direzione dell’Antica scuola sta ora attendendo l’esito dei tamponi a dieci ospiti che già erano risultati negativi ad un tampone e quindi, se negativi anche al secondo consecutivo, potranno considerarsi guariti. Il fatto che non ci siano nuovi contagi tra gli ospiti, e che anzi ci siano dieci ospiti sulla via della guarigione, è un dato positivo per l’Antica scuola, trascinata di colpo nella peggiore delle burrasche. Al momento, quindi, si contano ai Battuti 70 casi: 38 ospiti in isolamento in struttura, 6 anziani ricoverati in ospedale a Dolo; 25 operatori e un’addetta alle pulizie, tutti in isolamento. Oltre a 4 decessi nei giorni scorsi e ai quattro anziani che si sono negativizzati nei giorni scorsi. Nicola Munaro © RIPRODUZIONE RISERVATA
ALL’ANTICA SCUOLA QUATTRO NUOVI CASI MA NON TRA GLI OSPITI SONO DIECI GLI ANZIANI SULLA VIA DELLA GUARIGIONE
FRONTE DELL’EMERGENZA Una delle camere nell’area Covid di Dolo
Jesolo in allerta
Il sindaco Zoggia: «Con il Muretto chiuso i giovani si riverseranno in piazza Mazzini» JESOLO Cinque giorni per definire il destino del Muretto. Dopo aver dato avvio alla procedura per la valutazione dei provvedimenti sulla base delle violazioni accertate dai carabinieri sabato scorso, come richiesto dalla Prefettura, il Comune comunicherà entro la prossima settimana che tipo di sanzioni verranno attuate al locale di via Roma destra. A pesare sono sempre le polemiche per gli assembramenti e il presunto mancato rispetto delle norme anti-Covid, con il concreto rischio che venga imposta la sospensione della licenza. Nella realtà, dalla tarda serata di giovedì scorso i gestori hanno deciso di chiudere la stagione e di annullare l’evento di Ferragosto in programma
stanotte con il noto dj Marco Carola. «Non avevamo alternative - dice Marco Piu, uno dei soci - abbiamo aperto per due serate ed è successo di tutto. Non vogliamo fare la guerra a nessuno, ma dobbiamo tutelarci». E la chiusura del locale preoccupa il sindaco Valerio Zoggia. «Stiamo affrontando il weekend più caldo dell’estate spiega - temiamo che molti dei giovani che dovevano andare al Muretto raggiungeranno ugualmente la città, probabilmente riversandosi su piazza Mazzini. Per questo ho chiesto a Prefettura e Questura di potenziare per tutto il fine settimana il presidio in questa zona». Giuseppe Babbo © RIPRODUZIONE RISERVATA
Ulss 4, azione legale dei dipendenti Tamponi gratuiti in aeroporto per le ore non pagate dell’emergenza per chi arriva dai Paesi a rischio `Ma secondo Bramezza to – con la specifica causale F9, sarebbero ancora stati retribui-
`Per i viaggiatori
non ci sono irregolarità
da Grecia, Croazia, Spagna e Malta
CLASS ACTION SAN DONA’ DI PIAVE Sono un centi-
naio i dipendenti dell’Ulss4, tra infermieri, operatori socio sanitari e tecnici, che hanno deciso di rivolgersi allo studio dell’avvocato Luca Pavanetto, per quella che, a tutti gli effetti, è una class action nei confronti dell’azienda sanitaria. Persone che, durante il periodo dell’emergenza sanitaria, ovvero dal 26 febbraio al 31 maggio, hanno prestato servizio nelle tende del pre-triage posizionate all’esterno degli ospedali di San Donà, Portogruaro e Jesolo e per il cui lavoro, è la sintesi della loro azione, non avrebbero ricevuto il compenso pattuito. «L’azienda tutta aveva invitato tutti i partecipanti al progetto ad una timbratura del cartellino – spiega l’avvocato Pavanet-
che doveva servire proprio per riconoscere gli operatori del progetto pre-triage consentendo la contabilizzazione di quanto sarebbe poi loro spettato, quantificando anche l’importo in 31 euro lordi all’ora». In tanto hanno aderito con entusiasmo a questo progetto. «I miei clienti hanno da subito aderito, seppur con molti dubbi e paure non essendoci ancora informazioni su questo nuovo virus ad altissimo rischio di diffusione, con entusiasmo e con lo spirito di dedizione al dovere e sacrificio che da sempre li contraddistingue. Hanno così garantito il servizio richiesto 24 ore su 24, organizzando e lavorando turni aggiuntivi prescritti nonché rinunciando ai riposi, portando il personale a lavorare anche 21 giorni consecutivi per tutelare primariamente la salute dei cittadini. Questo ha portato ad elevare l’azienda ad una delle migliori organizzazioni avendo il secondo tasso di mortalità più basso in tutta la regione Veneto». Ma questi dipendenti non
ti per quel lavoro svolto. «Ad oggi questo loro sforzo e sacrificio non ha ancora trovato il giusto riconoscimento economico promesso dall’Azienda sanitaria e questo non può non far pensare. Ricordo come l’art. 36 della Costituzione – continua Pavanetto – descriva la retribuzione che deve essere sempre proporzionata e sufficiente, quale necessario e doveroso mezzo di sostentamento del lavoratore e della sua famiglia. Tutto il personale sanitario e l’Azienda sono stati e sono in prima linea per affrontare e contenere l’emergenza sanitaria, ma le promesse retributive vanno assolutamente mantenute ed ho ricevuto incarico dai miei clienti di far intraprendere ogni iniziativa possibile». Da qui l’azione legale. Dall’Ulss4 il direttore generale Carlo Bramezza respinge le accuse, sostenendo che l’azienda è tra le prime in Italia ad avere pagato i dipendenti per questo tipo di attività. Fabrizio Cibin © RIPRODUZIONE RISERVATA
AEROPORTO MESTRE Da oggi tamponi gratuiti in aeroporto per tutti i viaggiatori provenienti dai paesi considerati a rischio in base all’ultima ordinanza del governatore Luca Zaia: Grecia, Croazia, Spagna e Malta. Lo hanno deciso ieri i vertici e i tecnici di Regione, Ulss 3, Ulss 9, e Save, società di gestione dello scalo veneziano e che coordina pure il Catullo (altro aeroporto dove da oggi sarà possibile fare i tamponi): sarà un servizio su base volontaria, nel senso che i passeggeri in arrivo potranno anche rifiutare di sottoporsi all’esame. Chiaro che, se non lo faranno (o non approfitteranno degli ambulatori messi a disposizione ad accesso diretto senza prenotazione), avranno comunque l’obbligo di comunicare il proprio ingresso
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in Veneto all’Ulss di competenza e di avviare un isolamento domiciliare in attesa di essere contattati dal Dipartimento di prevenzione per la programmazione del tampone. A conti fatti, dunque, conviene farlo direttamente in aeroporto senza perdite di tempo e senza doversi mettere in isolamento a casa. Per il Marco Polo, come anche per il Catullo, si tratta dei primi aeroporti in Italia che mettono in pratica tale servizio; avviene insomma quel che è già avvenuto in precedenza, dallo scorso marzo, per le altre misure di sicurezza e sanitarie messe in campo contro i contagi da Covid-19. Il Marco Polo, in parti-
E’ IL PRIMO SCALO IN ITALIA, ASSIEME A VERONA, A METTERE A DISPOSIZIONE QUESTO SERVIZIO
colare, ha potenziato ulteriormente il sistema di sicurezza che già era molto avanzato: i passeggeri devono attraversare più punti in cui gli viene misurata la temperatura con i termoscanner, strumenti fissi super precisi, basati su tecnologia militare, che misurano la temperatura corporea non solo ai viaggiatori in arrivo dai voli internazionali ma anche a quelli dei voli nazionali, quindi con un’azione di monitoraggio totale: se il passeggero ha più di 37,5 gradi non può nemmeno entrare in aerostazione; e questo assieme a tutti gli altri accorgimenti (sanificazioni ripetute degli ambienti, distributori di gel per disinfettare le mani, indicazioni per il distanziamento, mascherine di protezione... ). Idem per le compagnie, che da un lato contano sul filtro preventivo fatto in aerostazione, e dall’altro hanno potenziato i filtri dell’aria in cabina per renderli in grado di fermare fino al 99,9% di batteri e virus. (e.t.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
II
Primo Piano
Sabato 15 Agosto 2020 www.gazzettino.it
Emergenza Coronavirus LE RICHIESTE PADOVA La casella di posta elettronica dell’Ulss 6 Euganea è stata letteralmente presa d’assalto. Nell’arco di una giornata, dal pomeriggio di giovedì a ieri, sono arrivate 1800 mail e altre continuano ad arrivare. Ormai si fatica anche a contarle. Non scrivono solo i padovani di rientro dalle ferie ma anche i loro contatti, preoccupati di aver potuto contrarre il virus attraverso una stretta di mano, un abbraccio, un bacio. E chiedono quale sia la procedura da seguire. Vista la mole di test che nei prossimi giorni andranno effettuati, anche alla luce dell’obbligo per chi torna da Croazia, Malta, Grecia e Spagna di sottoporsi al tampone, l’Ulss 6 Euganea ha attivato cinque sedi sparse in tutta la provincia presso le quali si può richiedere il test per il coronavirus.
LE OPZIONI I cittadini possono recarsi al Distretto Padova Bacchiglione in via Temanza a Padova, al Distretto Terme Colli in via Spinelli a Rubano, al Distretto Padova Piovese che si trova in via San Rocco a Piove di Sacco, al Distretto Alta Padovana di via Cao del Mondo a Camposampiero oppure al Distretto Padova Sud in via Marconi a Monselice. Si potrà effettuare il tampone gratuitamente senza dover prenotare e nemmeno portare la ricetta del medico di base o del pediatra. I punti di raccolta sono attivi da oggi e resteranno aperti tutti i giorni, compresa la domenica, dalle 7 alle 13. Basterà presentarsi e firmare un’autodichiarazione nella quale si legge che si è rientrati da uno dei quattro Paesi sopra citati dopo il 13 agosto. Sarà possibile, inoltre, scegliere la modalità di ricezione dell’esito, se tramite mail, sms o anche sul proprio fascicolo sanitario elettronico all’app “Sanità a chilometro zero”. In attesa di conoscere il risultato si dovrà restare in casa. Coloro, invece, che prima di rientrare da Croazia, Spagna, Malta o Grecia hanno effettuato il tampone nelle 72 ore precedenti al rientro e il suo esito è negativo, possono mandare una mail a emergenzacovid19@aulss6.veneto.it, allegando un documento di identità, il numero di telefono e il referto medico del tampone. Si dovrebbe così riuscire a far fronte alla grande richiesta, anche in previsione del grande rientro post Ferragosto che potrebbe rivelare nuovi focolai. C’è attenzione anche per un cambiamento voluto dal gover-
Tamponi, è assalto: l’Ulss attiva 5 sedi In un giorno arrivate 1.800 richieste. Da oggi l’esame potrà essere fatto nei distretti della città e della provincia anche senza prenotazione e ricetta
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tatti e rapporti di rafforzata continuità (frequentatori/commensali abituali)». In poche parole, si potrebbe interpretare, colleghi, parenti, amici stretti e compagni di classe non devono più rispettare la distanza interpersonale di un metro. Questo, secondo l’Appe, potrebbe riportare una certa aria di normalità e, ovviamente, ossigeno agli esercizi pubblici. Restano validi altri obblighi volti al contenimento dei contagi, come quello di fare il tampone per determinate figure professionali di rientro dall’estero o per coloro che sono stati in Romania o Bulgaria, ma anche l’obbligo di fare il test per chi rientra da Spagna, Grecia, Malta o Croazia.
natore Luca Zaia per quanto riguarda il distanziamento e declamato come un passo avanti verso la normalità dalle associazioni di categoria padovane, con l’Appe (associazione provinciale pubblici esercizi) in prima fila. «La deroga al distanziamento sociale solo per i conviventi – si legge al punto 3 della nuova ordinanza – si estende anche ai congiunti e a tutte le persone con le quali si intrattengono relazioni sociali abituali ovvero frequenza di con-
SARÁ NECESSARIA L’AUTOCERTIFICAZIONE CHE ATTESTI DI ESSERE RIENTRATI DA CROAZIA, MALTA, GRECIA O SPAGNA
IL BOLLETTINO I nuovi positivi registrati nella giornata di ieri da Azienda
«L’amica è positiva, ora col fiato sospeso per mio figlio» LA TESTIMONIANZA PADOVA «Quando mi ha detto che doveva fare il tampone perché una sua amica è positiva mi si è gelato il sangue nelle vene». Sabrina (nome di fantasia, ndr) sta vivendo ore di angoscia. Il figlio è in isolamento fiduciario, in attesa di sapere se ha contratto o meno il coronavirus. E anche lei ha ridotto al minimo i contatti, chiudendosi nella sua casa a Padova. «Dovremmo avere la risposta domani (oggi, ndr) – dice –. Spero con tutto il cuore che sia negativo. Sono davvero preoccupata, con questo virus non si scherza e sono in troppi a non averlo ancora capito». Il diciottenne all’inizio di agosto è uscito con un’amica. Un aperitivo, due chiacchiere, come
ogni giovane. Poi, la leggerezza: i due giovani si sono salutati con due baci sulle guance. «Mi ha detto di aver capito subito che ha sbagliato – riferisce la mamma –. Non posso nemmeno condannarlo, sono gesti così innati che ci vengono spontanei. Quando ha saputo che era a rischio è andato a casa del padre, che ora è in vacanza, per non starmi troppo vicino. Soffro di bronchite cronica, per me contrarre il virus potrebbe essere un grosso rischio». Il giovane ha avuto febbre a 37.2 e difficoltà a respirare. Sabrina, invece, ha sofferto di mal di gola ma è difficile dire se si tratti davvero del virus. «Potrebbe anche essere l’effetto dell’aria condizionata. È che ora ogni minima cosa la associo al coronavirus, è automatico. Ti cambia pensare di essere infetto
– confessa –. È come avere una spada di Damocle sulla testa. Ma quello che non capiamo è che siamo tutti possibili vettori». Sabrina non è arrabbiata con il figlio per quella piccola leggerezza, che potrebbe costare caro. E non se la prende nemmeno con i giovani vacanzieri che hanno abbandonato ogni prudenza, dimenticando in un angolo la mascherina e il distanziamento. «Cosa possiamo pretendere se
UN DICIOTTENNE IN ISOLAMENTO, LA MAMMA: «QUANDO ME L’HA DETTO MI SI È GELATO IL SANGUE: ORA ASPETTIAMO IL TEST»
PADOVA Ragazzi nelle piazze del centro storico
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apriamo le discoteche? – si chiede – Siamo seri. Anche gli adulti hanno le loro colpe, non solo i giovani. Durante il mio soggiorno nelle Marche, a inizio mese, nessuno aveva la mascherina. E lì sì che mi sono infuriata. All’albergo hanno impedito a me e altre persone di partecipare a un evento perché c’era un numero massimo da rispettare e però i loro dipendenti lavoravano senza mascherina». E con il ritorno di massa dopo Ferragosto le cose potrebbero peggiorare. «Siamo già nella seconda ondata e non ce ne siamo resi conto. Non abbiamo dovuto aspettare fino a settembre. E se dovremo chiudere di nuovo sarà un disastro – sostiene –. Qui davanti a casa mia hanno chiuso ben due negozi. La gente deve svegliarsi. Anche mio figlio. Di-
re che gli servirà da lezione può sembrare brutto anche perché lui durante il lockdown è stato molto rispettoso. Ma dobbiamo continuare a seguire le regole. Posso solo immaginare come si senta anche la sua amica, mio figlio ha fatto una scelta di responsabilità spostandosi in un’altra casa fino alla fine dell’isolamento». Ticchetta l’orologio e ogni spostamento di lancetta è seguito da Sabrina con apprensione. Il virus non si vede, è difficile percepirlo e quando si abbatte con tutta la sua forza su una persona cara allora sì che ci si accorge della sua presenza. Sabrina incrocia le dita, il suo pensiero sempre con il figlio, anello di una catena che avrebbe potuto non cominciare mai. Si. Mo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
III
Primo Piano
Sabato 15 Agosto 2020 www.gazzettino.it
Vuole vedere l’amante, la moglie si oppone: pestata dal marito L’uomo pretendeva che la coniuge, malata, accettasse che lui si incontrasse con “l’altra” durante il lockdown `
IL CASO
TAMPONI Il distretto di via Temanza è una delle cinque sedi dove si potrà effettuare il test senza la prenotazione e la ricetta del medico. Ma sarà necessaria un’autocertificazione che attesti di essere rientrati da un viaggio in Croazia, Malta, Grecia o Spagna
zero sono 14 tra Padova e provincia e c’è una variazione tra gli abitanti di Vo’: da 88 casi (quelli cumulativi, non si tratta di nuovi positivi ma dei contagiati totali dal 21 febbraio a oggi) sono scesi a 87 perché uno dei cittadini ha cambiato il proprio domicilio. Il dato complessivo delle persone attualmente positive è di 257, lo stesso valore del giorno precedente. Respiro di sollievo per l’Azienda ospedaliera: uno dei quattro pazienti ricoverati in terapia intensiva è uscito ed è passato nel reparto di Malattie infettive, dove ora, quindi, ci sono 11 persone. Silvia Moranduzzo © RIPRODUZIONE RISERVATA
IERI REGISTRATI 14 NUOVI CONTAGI, I PADOVANI ATTUALMENTE POSITIVI AL COVID ORA SONO 257
Superbonus del 110 per cento
La Cna: «Opportunità da sfruttare» «Il superbonus al 110% per le ristrutturazioni e l’efficientamento energetico degli edifici è un’opportunità per rivitalizzare un comparto, quello dell’edilizia e impianti, che in provincia di Padova conta 12mila imprese attive», spiega la Cna. «Il bonus per quanto ci riguarda è promosso» dichiara il presidente Padova Luca Montagnin. «Tutto quello che serve per rilanciare la nostra economia, e il settore dell’edilizia in particolare, non può che essere ben visto. Anche perché negli ultimi anni il comparto è stato falcidiato dal rallentamento dell’economia, che ci ha fatto perdere il 17% delle imprese in 10 anni. Al Governo chiediamo però chiarezza quanto prima - aggiunge
Montagnin - soprattutto su tempi e modi di recupero dei crediti. Il tessuto delle nostre imprese non ha una capacità tale da poter restare esposto per mesi e mesi». La Cna ha condotto una indagine dalla quale è emerso che 3 imprese su 10 non si esprimono né positivamente né negativamente, anche se in generale i favorevoli (45%) sono decisamente superiori ai contrari (25%). Molto più chiare, invece, le opinioni sullo sconto in fattura che il cittadino può richiedere a chi esegue le opere: il 63% boccia la possibilità che “a pagare” gli interventi siano le imprese invece che coloro che hanno richiesto il lavoro, con ben 3 imprese su 10 assolutamente contrarie al provvedimento.
PADOVA La moglie è gravemente malata e immunodepressa perché ha subito da poco un trapianto. Eppure al marito nulla importa di metterla in pericolo contagio da coronavirus: durante il lockdown voleva infatti continuare a frequentare la sua amante. Anzi, l’uomo, sulla cinquantina, pretendeva addirittura che la moglie accettasse «come se fosse una cosa normale» la sua relazione, imponendole, di fatto, il suo status di bigamo e dunque anche la presenza dell’amante. La moglie, ovviamente, umiliata e ferita dal comportamento dell’uomo che aveva sposato, non ha mai acconsentito a questa situazione, ricevendo, per tutta risposta, offese, minacce e botte. Tanto che alla fine il pubblico ministero Roberto D’Angelo l’ha indagato per stalking e lesioni personali aggravate. I due, entrambi sulla cinquantina, si erano sposati agli inizi del Duemila. Lei è sempre stata cagionevole di salute tanto da aver subito un primo trapianto molti anni fa e l’ultimo di recente dopo oltre un decennio di cure giornaliere in ospedale. La vita per lei era già dura così, senza che si aggiungesse la violenza psicologica e fisica del marito. L’uomo poco tempo dopo il matrimonio si era invaghito di un’altra donna ma non aveva nessuna intenzione di lasciare la coniuge. Anzi, pretendeva che la moglie non facesse tante storie quando lui si incontrava con l’altra. La relazione extraconiugale andava avanti da anni, in parallelo con il suo matrimonio e forse le cose sarebbero rimaste così senza conseguenze. A mettersi di mezzo, però, a marzo c’è stato il lockdown. E così il marito ha dovuto rinchiudersi in casa con la moglie, situazione che gli andava stretta. Tanto da infischiarsene delle direttive del premier: ogni giorno usciva anche durante il picco dei contagi Covid per incontrare l’amante. La moglie - non è difficile da capire - soffriva per la situazione, mentre lui, pretendeva che lei accettasse la sua relazione extraconiugale come se «fosse una cosa normale». E come se non bastasse, se
uscire di casa durante il lockdown non fosse stato abbastanza pericoloso, il marito oltretutto se ne infischiava anche di osservare le minime indicazioni per evitare il contagio. Le cose hanno iniziato a peggiorare proprio durante la convivenza h24 forzata con la sua sposa. La donna gli aveva chiesto in lacrime di avere rispetto per lei e di telefonare a “quell’altra” almeno quando non era presente. La reazione è stata di una violenza inaudita. L’uomo ha iniziato a colpirla con dei pugni sulla testa, minacciando di ucciderla senza pietà se non l’avesse finita di fare quelle richieste. Poche settimane dopo la situazione è diventata ancor peggiore, se possibile. La Fase 2 post emergenza Covid era iniziata e lui aveva deciso che in quella ca-
«SE NON TE NE VAI IO TI UCCIDO» POI LE BOTTE IL PM D’ANGELO LO INDAGA PER STALKING E LESIONI
sa sarebbe dovuta venire a vivere l’amante, mentre la moglie doveva sloggiare. Logicamente la coniuge non aveva nessuna intenzione di andarsene e si era vivacemente opposta a quella che lei riteneva un’assurda richiesta. Di tutta risposta il marito ha iniziato a minacciarla: «Ti farò vivere male, non me ne frega niente di quello che hai avuto, non dormirai più alla notte, devi dormire sveglia perchè altrimenti ti farò male. Devi andartene di casa». Ma le parole non bastavano, così ha usato anche le mani. Dopo averle urlato dietro quelle cattiverie ha iniziato a colpirla al volto con una violenza inaudita, tanto da provocarle un trauma facciale. A quel punto la donna ha detto basta: si è rivolta al pronto soccorso, da cui è stata dimessa con 5 giorni di prognosi, e poi alla Procura, presentando denuncia. L’ansia e la paura non le consentivano più di vivere normalmente e inoltre aveva timore sia di rimanere vittima della violenza del marito sia di contrarre il virus, per lei potenzialmente letale, viste le sue precarie condizioni di salute. Marina Lucchin © RIPRODUZIONE RISERVATA
MINACCE E LESIONI L’uomo è stato indagato a piede libero
Casa Priscilla: «Il nostro grazie a chi ci è stato vicino» `Lettera aperta
di suor Miriam: «C’è chi ama suo fratello» SOLIDARIETÁ PADOVA “Chi accoglie e ama suo fratello vive nella luce”. Questa la filosofia che da trent’anni ispira Casa Priscilla, la comunità educativa attiva in zona Santa Rita che accoglie minori in situazioni di disagio o di abbandono, mamme sole, donne maltrattate e nuclei familiari in condizioni di difficoltà. Da poco trasferitasi nella nuova sede di via Vlacovich, più spaziosa e fruibile rispetto alla vecchia collocazione di via
Crescini, Casa Priscilla ha tanti volti: è una comunità mamma bambino, una comunità educativa diurna per minori dai 6 ai 14 anni, uno spazio per l’accoglienza fatta da volontari, che saranno di sostegno agli altri servizi e realizzeranno anche un doposcuola gratuito e continue attività con il territorio, un micronido accreditato che accoglierà 16 bambini dai 12 ai 36 mesi. Cuore e anima di tutto è sempre stata suor Miriam, altrimenti chiamata sorella Maria, rimasta accanto instancabilmente alle “sue” mamme, i “suoi” bambini e le “sue” famiglie, anche nei mesi di lockdown, affrontando insieme l’emergenza pandemia affinché nessuno, ma proprio nessuno, si sentisse solo. E adesso che la grande paura è passata,
ma non ancora del tutto sconfitta, suor Miriam vuole dire pubblicamente il suo ringraziamento.
«Ancora non riusciamo a capire dove siamo arrivati col calendario, o forse - riflette sorella Maria - non vogliamo ren-
LA GUIDA Suor Miriam, anima di Casa Priscilla che offre sostegno a tutte le persone che sono in difficoltà
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derci convinti, ogni giorno ci piombano addosso regole che ci impongono stringenti discipline; ma che cos’è questo Coronavirus? Quante parole, quanti commenti abbiamo sentito in questi mesi! Ma fortunatamente c’è chi non si ferma e non si è fermato ai commenti. Come gazzelle sono arrivati, insieme il musicista Giorgio che faceva vibrare le note del mandolino: ma chi sono? Gli amici di “PadovaNonSiFerma” che con fare giocoso, protesi e sorridenti si chinano verso i bambini consegnando loro le borsette con dentro il cibo preparato da ristoratori, baristi, pasticceri, amici straordinari e simpatici. Così inizia un percorso di amicizia, di generosità e solidarietà... Non solo pensano ai bambini di Casa Priscilla,
ma corrono a portare il cibo a medici e infermieri impegnati in prima linea nei reparti Covid, alle case di riposo, ad altre associazioni con fare svelto e discreto come dice Gesù: “Non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra”. Come dimenticare un bellissimo e sincero richiamo amici come Riccardo Beghin, Antonio Ferrari, Fabio Giacchetto, Alberto Gottardo, Jacopo Morelli, Nicola Nalin, Giorgio Pavan, Simone Pulin, Luca Scandaletti, Stefano Tadiotto,Luca Tomasicchio, Ivan Totaro, Luca Vecchiato, Gianni Zaghetto, Miranda Voltan, Alessandra Salvato? E ai tanti altri amici volenterosi, un riconoscente, immenso, profondo grazie!”. F.Capp. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Primo Piano 9
IL GIORNALE DI VICENZA Sabato 15 Agosto 2020
Motori alminimo
«Andiamoavanticonimotori alminimopermantenere illavorodeidipendenti»
Massima sicurezza
«Vogliamoevitarerestrizioni inutili,magarantireanche lamassimasicurezza»
Losforzo ditutti
GIOVANNIPAVESI DIRETTOREGENERALEULSS8
FABIOFACCHINI DIRETTOREDIVILLABONIN
«Nonpossiamovanificare irisultatiraggiunticon l’impegnoelosforzoditutti» ZAIAELANZARIN GIUNTAREGIONALE
IGESTORI. Fabio Facchini èresponsabile provincialedelle imprese diintrattenimento serale
«Quitocchiamo ilfondo Cosìcifanno chiudere» Preoccupal’obbligo diindossare sempreildispositivodiprotezione «Cerchiamodieducare iclienti, nonpossiamoessere responsabili» Karl Zilliken
«Se ci volevi sotterrati e chiusi, questa sarà la volta buona». Fabio Facchini, responsabile provinciale Silb - Associazione italiana delle imprese di intrattenimento di ballo e spettacolo - oltre che direttore di Villa Bonin, è stato ottimista fino a che non ha avuto sotto mano il testo dell’ordinanza firmata ieri dal governatore Luca Zaia, ma poi non ci ha più visto e ha tuonato dal proprio profilo Facebook: «Questa volta abbiamo toccato il fondo - ha scritto duro rivolgendosi direttamente a Zaia - Mascherine anche fuori dalle piste da ballo. Eravamo da te due settimane fa e prima di questa ordinanza nemmeno ci hai chiesto un parere». Non è tanto la capienza ridotta del 50 per cento («Magari avere serate con 2.400 persone in questo periodo», ha spiegato pensando ai numeri di Villa Bonin) ma è la mascherina obbligatoria sia
negli ambienti chiusi sia all’aperto a far imbestialire i gestori dei locali notturni. Dopo mesi di silenzio, quest’anno la musica dalle casse arriva un po’ attutita; l’obiettivo dei gestori è che non si spenga. Il Muretto di Jesolo ha deciso di chiudere la stagione rinunciando all’evento di Ferragosto dopo una multa. Prima della nuova ordinanza, la situazione vicentina era difficile ma sostenibile: «Il calo del giro d’affari c’è - ha spiegato Facchini -. Siamo tra il 30 e il 40 per cento in meno. Il problema della mascherina è concreto: per quanto il locale sia a norma, con il rispetto di tutte le prescrizioni igienico-sanitarie,
«Capienzaridotta? Subiamogià uncalodipresenze trail30eil40% Noncistiamo arricchendo»
anche con la rilevazione della temperatura all’ingresso, è davvero difficile far indossare la mascherina all’interno del locale. Noi li informiamo e li educhiamo con la cartellonistica ma anche ricordando gli obblighi sui ledwall. L’appello, però, è che i gestori dei locali siano sollevati dalla responsabilità se una persona non porta la mascherina all’interno di una discoteca. Noi stiamo facendo la nostra parte. È una questione che deve essere risolta». Per queste attività continuare a lavorare è necessario: «Abbiamo limato le spese, stiamo lavorando senza ospitare grandissimi artisti e evitando di creare situazioni difficili da gestire. Andiamo avanti con i motori al minimo per mantenere il lavoro dei dipendenti e per aver flusso di cassa che ci consenta di pagare i debiti. Nessuno dei gestori si sta arricchendo». Molte voci vorrebbero la chiusura dei locali notturni. «La lotta ai locali riguarda pochissimi casi di persone positive al Covid che
hanno frequentato i nostri locali. Dopo i tamponi a tappeto, nessuno è risultato positivo e tutto si è rivelato un mezzo fuoco di paglia. I governatori delle Regioni sono dalla nostra parte ma l’ostacolo più grosso è a Roma. Forse hanno bisogno di un capro espiatorio per coprire problemi più grandi, come i rientri dall’estero». Quando alla situazione controlli, «in un locale come il mio è normale che passino almeno 5 o 6 pattuglie a sera. Possono testimoniare il lavoro che stiamo facendo». Da qualche locale arrivano immagini di assembramenti: «Nella maggior parte dei casi - nota Facchini - parliamo di località turistiche come la Riviera romagnola con 15 mila persone in sette discoteche. Creano un indotto importante per l’economia del territorio che si basa su quattro mesi all’anno. Questo potrebbe anche valere per Jesolo. Se chiudi le discoteche, poi dove vanno a finire i ragazzi?». • © RIPRODUZIONERISERVATA
Lediscoteche sonodestinatarie dellanuovaordinanzafirmataieri dalgovernatore Zaia
Progetto“Ripartiamo”
Apreilbandoda500euro perlefamiglieindifficoltà Cisarà tempo damartedì17 agostoamartedìuno settembreperpresentare domandadicontributodi500 euronell’ambitodelprogetto “Ripartiamo”per il sostegno dellefamiglieche, a seguito dell’emergenzaCovid, non hannovisto rinnovatoil contrattodilavoroo hanno subitouna forteriduzione dell’attivitàlavorativa enon sonosupportatida ammortizzatorisociali.Si trattadipersone non conosciuteenonprese in caricodai servizi socialipoiché abituatea far frontealle
situazionidifficilicon propri sacrificiemezzi,ma che,con la perditadellavoro,hanno visto ridursidrasticamentele proprie entrate.Tra questevisono i lavoratoristagionalidelsettore delturismo edellaristorazione,gli operaiagricoli,le badanti, le collaboratricidomestiche i lavoratoridellospettacolo edelle fiere,gli ambulanti, le piccole partitaIva, gli artigiani. Fortediun contributoregionale di190mila euro,il progettoè statoapprovato dal Comitatidei sindacidel distrettoest dell’Ulss8 Berica.Potranno presentarela domandaicittadini residentinei
ComunidiVicenza, Agugliaro, Albettone,Altavilla, Arcugnano, Asigliano,BarbaranoMossano, BolzanoVicentino, Bressanvido, Caldogno,Camisano, Campiglia deiBerici,Castegnero, Costabissara,Creazzo, Dueville, Gambugliano,Grisignano di Zocco,Grumolodelle Abbadesse, IsolaVicentina, Longare, Montegalda,Montegaldella, Monteviale,Monticello Conte Otto,Nanto,Noventa, Orgiano, PojanaMaggiore, Pozzoleone, QuintoVicentino, Sandrigo, Sossano,Sovizzo,Torri di Quartesolo,Villaga eZovencedo. Ladomandadovrà essere presentataattraversoil sitodel Comune,allegandoal modulo i documenti richiestidal bando. Chi fosseindifficoltàpuò chiedere supportoai servizisocialidel propriocomune.Il contributosarà erogatodirettamente nelconto correntedel beneficiario. © RIPRODUZIONERISERVATA
IN OSPEDALE. Obbligo per chi torna da Spagna, Croazia, Grecia e Malta
SetteambulatoriUlss peritamponiimposti a chi rientra dall’estero Pavesi,dgdella Berica:«Sono allestitialS. Bortolo adArzignano ea Noventa.Non servetelefonare» Franco Pepe
Dopo l’ordinanza del governatore Zaia, che impone l’obbligo del tampone a chi rientri da Croazia, Grecia, Malta e Spagna, le Ulss vicentine si attrezzano: sono stati allestiti sette ambulatori, di cui tre nell’Ulss 8 Berica e quattro nell’Ulss 7 Pedemontana (vedi il pezzo qui a fianco) ai quali si può accedere direttamente, senza bisogno della prenotazione. ULSS 8. «Non serve telefona-
re. Basta presentarsi negli ambulatori che abbiamo allestito in tre punti-tampone all’ospedale San Bortolo, all’ospedale Cazzavillan di Arzignano e all’ospedale Milani di Noventa. Lo facciamo per agevolare i cittadini e per evitare che, in caso di casi sospetti, ci siano perdite di tempo». È il dg dell’Ulss Berica Giovanni Pavesi, che anche nei giorni più caldi di agosto continua a seguire da vicino l’evolversi della situazione-Covid, a dare gli ultimi dettagli dell’organizzazione anti-pan-
demia all’interno dell’azienda socio-sanitaria da lui diretta. A partire da oggi, giorno di Ferragosto, tre ambulatori dell’Ulss 8 saranno aperti 7 giorni su 7, dalle 7 alle 13 di ogni mattina, negli ospedali di Vicenza, Arzignano e Noventa, dove i vicentini di ritorno da Croazia, Grecia, Malta e Spagna, paesi oggi ad alto rischio di contagio, potranno effettuare il tampone gratuitamente e senza prenotazione, in conformità con le ultime direttive della Regione nell’ambito delle misure di contenimento del Covid-19. Questa scelta consente di superare una delle maggiori criticità di questi giorni, e cioè l’obbligo di sottoporre a quarantena tutti coloro che si trovano nei paesi con bollino ne-
Sipuòaccedere direttamente alservizio Nonc’èbisogno dellaprescrizione delmedico di base
ro da curva pandemica in salita per le vacanze e che sono partiti dall’Italia senza alcuna prescrizione. Niente, dunque, isolamento preventivo per 14 giorni come accade per chi proviene dall’area extra-Schenghen oltre che da Romania e Bulgaria. Basta il tampone gratis, uno scudo, comunque, necessario per frenare i casi di contagio da importazione che continuano ad aumentare. «È un ulteriore sforzo che la nostra azienda ha voluto fare – spiega Pavesi – per evitare restrizioni inutili ma garantire la massima sicurezza, visto che i focolai delle ultime settimane sono tutti riconducibili a contagi arrivati da fuori Italia». Più nel dettaglio, l’accesso ai tre ambulatori sarà diretto, senza neppure necessità di prescrizione da parte del proprio medico di base. Sarà sufficiente un’auto-dichiarazione nella quale si precisi di essere rientrati da uno dei 4 paesi dopo il 13 agosto; meglio se si può produrre un qualche documento per provare il viaggio stesso. Si potrà pure scegliere la modalità
Aziendasanitaria7Pedemontana
Da Bassano a Santorso conSchioeMarostica Eccodovefareicontrolli EmergenzaCoviderientro dallevacanzeinCroazia, Grecia,Malta eSpagna:anche l’Ulss7attiva i centriper effettuarei tamponi urgenti, necessariadaccertareil possibilecontagio davirus. Anchei centralinidell’azienda sanitariaPedemontanain questigiornisono subissatida telefonatechearrivanosia da residentitutt’ora inferienei paesiconsideratia rischio, sia dachista per partireper le vacanzeinaree sconsigliate, fuoridal territorionazionale. Apartire daoggi saranno attivequattropostazioni per l’effettuazioneditamponi gratuitiadadulti eminori, che sarannofruibiliadaccesso direttoesenza prenotazione dalle7alle13, settegiorni su sette,festiviinclusi. Lepostazioni attive,oltre all’ospedalediBassano ea quellodiSantorso, sitrovano a Marostica,al centrosanitario “ProsperoAlpino” diviaPanica 13/17;ea Schio, alla“Casa dellaSalute,al civico 1diviaDe Lellis. Perpoterusufruire del tampone,ènecessarioesibire unaqualchedocumentazione delviaggioeffettuato all’estero-neiquattroPaesi peri qualièobbligatorioil tamponestesso- inmodo da motivarelarichiesta. «Chiinvecerientra da
L’ospedaledi Bassano
LeUlss hannoattrezzato gli ambulatori peri tamponiobbligatori
Croazia,Grecia, MaltaeSpagna dopoaveregià eseguito un tamponecon esito negativonelle 72oreantecedenti alritorno in Italia,- precisal’azienda sanitaria inunanota -puòcircolare liberamenteenondeve sottoporsiadunnuovo tampone, madevecomunque comunicare tempestivamenteil proprio rientro». L’Ulss7Pedemontana hainoltre attivatoilnumero verde aziendale 800938800 (attivo dal lunedì al venerdìdalle9alle 14) eun indirizzoe-mail, reperibilesul sito webdell’Ulss, per poterchiedere informazioni. F.C.
per ricevere l’esito del tampone: mail, sms o tramite il medico curante. La prenotazione rimane, peraltro, possibile e consigliata per evitare attese ed assembramenti: basterà chiamare il numero verde 800277067 da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 14, o inoltrando una mail al Servizio igiene e sanità pubblica. C’è un’unica regola da osservare per quanti sono di ritorno dai quattro paesi della bolla pandemica: in attesa del tampone e della relativa risposta, si deve rimanere in isolamento fiduciario nella propria abitazione e compila-
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re il modulo online disponibile sul sito dell’Ulss 8 (nella pagina dedicata a chi rientra dall’estero). Coloro, invece, che ritornano nel Vicentino da Croazia, Grecia, Malta e Spagna dopo aver già effettuato un tampone risultato negativo nelle 72 ore antecedenti al rientro, devono mandare una mail (seguendo le indicazioni precisate nel sito web dell’Ulss 8) allegando un documento di identità, indicando un numero di telefono, dichiarando di aver eseguito il test, e unendo possibilmente il referto. • © RIPRODUZIONERISERVATA
IL GIORNALE DI VICENZA
Provincia 31
Sabato 15 Agosto 2020
TRADIZIONI
ASIAGOe ALTOPIANO
Festa delPrunno Salutoai turisti
Largo Corona, 3 - Bassano d/G. | Telefono 0424.528.711 | red.bassano@ilgiornaledivicenza.it
Domenica ad Asiago si svolgerà la “Festa del Prunno”, manifestazionedisalutoaivilleggianti.Dalle14.30nellalocalitàsiorganizzerannogiochipergrandiepiccoliesiterràl’elezionedellaReginetta delBosco.Dalle21.30,incentro,premiazionedellaReginetta,consegnadelPremio Turismoeconcerto deiBlondeBrothers.
DOPO LA DEVASTAZIONE. I sindaci dei territori colpiti dal ciclone a Enego hanno incontrato la Regione per la pianificazione delle attività del 2021
«Vaia,un esboscopienodi ostacoli» Areebloccate perlasalamandrarara, bostrico necessità di creare nuove strade, ceppaie, scadenza dellederogheepascolidanneggiatiitemidiscussi Corsa contro il tempo sull’Altopiano per completare la prima fase del post-emergenza Vaia: le deroghe concesse sono in scadenza e il legname ancora a terra si sta rapidamente degradando. Questi temi, e molti altri, sono stati affrontato a Enego in un incontro tra le Amministrazioni comunali dei 15 comuni vicentini più colpiti da Vaia e i rappresentanti regionali. Oltre ai Comuni altopianesi erano presenti Arsiero, Caltrano, Calvene, Valbrenta, Lastebasse Lugo, Pove e Romano, mentre a ricevere le richieste per la Regione c’erano il consigliere Nicola Finco, Michele Artusato di Vene-
L’impegno aportare inconsiglio regionale leistanze deiComuni
to Strade, Gianmaria Sommavilla della direzione Difesa del Suolo e il direttore dell’Area tutela e sviluppo del territorio Nicola Dell’Acqua, oltre al comandante dei carabinieri forestali Alberto Piccin e il prof. Raffaele Cavalli del Dipartimento Tesaf dell’Università di Padova. SALAMANDRA. Dopo Vaia, al governatore veneto Luca Zaia sono stati concessi dei “poteri speciali” quale commissario all’emergenza per esboscare in deroga alle norme di gestione forestale, velocizzando così sia la realizzazione di strade forestali sia l’apertura dei cantieri forestali in zone di protezione speciale. Comprese le aree dove vive la salamandra atra aurorae, raro anfibio presente solo sull’Altopiano. Proprio questi cantieri, ad Asiago e Lusiana Conco, sono attualmente bloccati da un esposto del Wwf. «Finora abbiamo cercato di operare nei periodi in cui la salamandra è in letargo - ha illustrato Diego Rigoni, consigliere asiaghese per i boschi -. Gli ultimi lotti però non sono accessibili d’inverno se
LUSIANACONCO. Alristorante laBocchetta
non a rischio degli operai. Quei boschi devono essere ripuliti se non vogliamo che quella foresta venga distrutta dal bostrico, e quindi a danno anche della salamandra. Nemmeno l’utilizzo di teleferiche nei lotti di Lusiana Conco sono accettate. Serve maggior autonomia nella gestione forestale, anche per il futuro». VIABILITÀ. L’esbosco sull’Altopiano è al 70%. Molto di ciò che rimane, oltre 100 mila metri cubi di alberi, si trova però in zone prive di strade forestali. Il legname sta perdendo rapidamente valore per decomposizione naturale, creando un ulteriore danno ai bilanci comunali e un pericolo fitosanitario per gli alberi rimasti in piedi, alcuni già intaccati dal parassita bostrico. «Le strade esistenti sono prossime al crollo e i comuni più piccoli non hanno più le risorse per sistemarle a causa del calo delle entrate dal legname – ha spiegato il sindaco di Foza, Bruno Oro – o per realizzarne di nuove per raggiungere le aree impervie».
va con la figlia Paola e all'invito dell'amica Anna, che vive a Conco, ha risposto con l'entusiasmo di una diciottenne. Alla loro età può mancare la forza fisica, diventa difficile camminare, ma in loro è rimasto vigile il pensiero ed essenziale la presenza morale. Durante la festa hanno continuato a chiacchierare tra loro, scambiandosi confidenze e sorrisi. A entrambe è arrivato anche un grazie sincero per quello che hanno dato alla scuola, alla società e alla famiglia e... al prossimo compleanno! •
Il consiglio di amministrazione del Gal Montagna Vicentina ha deliberato la proroga del termine per la presentazione delle domande di aiuto per il bando sulla “Creazione e sviluppo di attività extra-agricole nelle aree rurali”. La nuova scadenza per la presentazione delle domande di aiuto è al primo di ottobre 2020, invece del primo settembre. Modifica che darà modo di elaborare meglio i progetti e la necessaria modulistica. Un mese in più quindi per le micro e piccole imprese, nonché per le persone fisiche, per richiedere un sostegno economico sia per investimenti strutturali sia per l’acquisto di nuove dotazioni o attrezzature. Nello specifico, l’intervento riguarderà attività turistiche e attività di produzione di prodotti di panetteria freschi, alberghi e rifugi di montagna, attività di ristorazione con somministrazione, gelaterie e pasticcerie, attività delle agenzie di viaggio, noleggio biciclette nonché affittacamere per brevi soggiorni e bed&breakfast (esclusi appartamenti per vacanze e residence) e i bar e altri esercizi simili senza cucina. L’importo del bando è di 600 mila euro. • G.R.
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Festadeicent’anni perAnnaed Emma inseparabiliamiche Sisonoconosciuteallemagistrali unaabita in paese, l’altra a Padova Stefania Longhini
Non capita tutti i giorni che due centenarie festeggino insieme il compleanno. Al ristorante La Bocchetta di Conco, si è fatta festa ad Anna Donini ed Emma Tait, nate nel 1920, mamme e nonne eccezionali. Le due amiche, entrambe trentine, una di Fai della Paganella e l’altra di Mezzolombardo, si conoscono da quando frequentavano le magistrali a Verona. Si sono diplomate maestre e, negli anni, non si sono mai perse di vista. Emma vive a Pado-
L’intervento
MiaCanestrini indifesa dellarara “atraaurorae” Anchela studiosaescrittrice MiaCanestrinisischiera in difesadellasalamandra atra aurorae,chevivesoprattutto
MONTAGNA. Bando
Contributo alleattività Lascadenza èrinviata
Emmae Annasedute atavolainsieme
Gliamministratori presentiall’incontro coni referenti regionalichesi occupano delpost-Vaia
Incontri in
GU16748
Gerardo Rigoni
Altopiano
FERRAGOSTO: ASIAGO. Al Forte Interrotto mostra collettivadelClubFotografico7Comuni. ASIAGO. Alle 21 in duomo concertod’organoper l’Assunta. ENEGO. Alle 18 in duomo celebrazione della messa e fiaccolata per laVergine Maria. ENEGO. Alle 21 in piazza San Marco“FerragostoinPiazza”conspettacolo di pakirismo comico, fuochi d’artificioe musica condj. FOZA.Alle9.30messainonoredella patrona S. Maria Assunta e dalle 10 giochi tradizionali, mercatino d’artigianato locale, intrattenimento, premiazione di “Foza in fiore” e lotteria. DOMENICA16AGOSTO: ASIAGO.Neigiardini dipiazzaCarli mercatino dell’antiquariato e del collezionismo. ASIAGO. Alle 15 al museo naturalistico “Racconti al Roccolo” con escursione. GALLIO.PertuttoilgiornoinpiazzettaGiardini“MestieriinPiazza”:mercatinodiartigianatoehobbistica. GALLIO. Alle 20.45 all’auditorium conferenzaconGiampaoloBorsettoeDaniloMorello“LapiccolaguerradiMoreaelaFortezzaVeneziana diSigna”. ENEGO, Alle 16 ritrovo al parcheggiodellescuolemedieper“Panoramix”diOperaestate. ENEGO. Alle 21.30 in piazza San Marcomusica coni “Sismica”. LUSIANA CONCO. Dalle 17 lungo le vie del centro di Lusiana musica itineranteconGnucoAlpenSgnappaBand. FOZA. Dalle 11 ai Lazzaretti Festa di San Rocco con pranzo e cena a base anche di trippa, la “cuccagna”, giochi tradizionali, musica e intrattenimento.
nel“Bosco delDosso”, dalla Valdassaai Larici,sitocon protezionespeciale. «Gli interventistannocausando danni irreparabili-puntualizza la zoologa,conosciuta come“La ragazzadellupo”-.Un gruppodi lavorohatentatoinutilmente una collaborazionecon le autorità localieregionali,offrendo soluzionirealizzabili. Sièdunque arrivatia unesposto inProcura delWwfItaliaeunapetizioneper porrefine alleoperazioni di esbosco,posticipandole al periodoinvernale,quando l’atra auroraeèin letargo».
La viabilità forestale, secondo il sindaco di Gallio Emanuele Munari, dovrebbe essere progettata «con lungimiranza, affinché diventi un valore aggiunto al turismo di mobilità dolce». PASCOLI. Su sollecitazione dei sindaci di Roana e di Enego, Elisabetta Magnabosco e Ivo Boscardin, tra gli interventi da finanziare è stato inserito anche il ripristino dei pascoli danneggiati dal passaggio di mezzi forestali e camion. «Non basta una levigatura dei profondi solchi - han-
no spiegato - ma una bonifica completa con ripristino della cotica erbosa pregiata per evitare il diffondersi di infestanti. Solo in questo modo possiamo recuperare la piena capacità di carico delle malghe». Rimane poi il problema delle ceppaie che devono essere rimosse, ha ricordato Boscardin, e la ricomposizione del territorio una volta terminato l’esbosco. «Tutte le strade di montagna sono distrutte – ha concluso il sindaco eneghese – con ripercussioni sull’aspetto turistico. Inoltre si stanno verificando erosioni importanti, mancando la “trattenuta” degli alberi, nei pendii vicini alle strade d’accesso alle zone sciistiche, con relativo rischio valanghe». Dopo aver ascoltato tutte le criticità emerse, i rappresentanti regionali hanno tranquillizzato i Comuni sia sul prosieguo dei lavori, con la probabile possibilità di deroghe specifiche, sia sul fatto che tutte le istanze saranno portate davanti al Consiglio regionale. «Occorrerà stabilire le priorità tra rischio fitosanitario e conservazione – hanno rassicurato Cavalli e Sommavilla – così come si dovranno rivedere i criteri di gestione nei futuri piani forestali, perché se la tempesta di vento Vaia ci ha insegnato qualcosa, è che abbiamo troppo risparmiato nei tagli, mettendo a rischio proprio ciò che si intendeva preservare». • © RIPRODUZIONERISERVATA
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IL GIORNALE DI VICENZA
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Sabato 15 Agosto 2020
ITALIA&MONDO
IlCovidcome laSpagnola
Telefono 045.9600.111 Fax 045.9600.120 | E-mail: interni.esteri@larena.it
Nel 1918, anno divenuto tristemente famoso per la pandemia di spagnola che ha colpito tutto il mondo facendo milioni di vittime, non c'erano le terapie intensive,
non erano stati inventati farmaci come la penicillina e l'idea di una appperilcontacttracingeraovviamentemoltolontana,eppureglieffetti di quel virus influenzale sulla
mortalità sono stati paragonabili a quelli del covid-19. A fare il confronto, relativo alla città di New York,èunostudiopubblicatosuJamaNetwork Open.
CORONAVIRUS. Sale ancorail numero dellepersoneinfettate in Italia,574 in un giorno. Bellanovaall’attacco: «Locali riapertiagiugno pervolontà delle lobby»
Più contagi, stretta sulle discoteche Governoinpressing: l’Emilia-Romagnane dimezza lacapienzaeimpone le protezionifacciali, inBasilicata nonsi balla Massimo Nesticò ROMA
Nuova impennata dei contagi da Covid nelle ultime 24 ore: sono 574, contro i 523 di giovedì. E bisogna risalire al 24 giugno per trovare un aumento più alto (577). Intanto, dopo il pressing del Governo, alcune Regioni - Veneto ed Emilia Romagna - restringono gli accessi alle discoteche, tra le proteste dei gestori, mentre la Basilicata ne vieta l'attività, seguendo l'esempio della Calabria. Resta in piedi - se la curva della diffusione del virus dovesse continuare a salire - l'ipotesi di un intervento per far valere l'ultimo dpcm del 7 agosto che imponeva ovunque la chiusura dei locali da ballo, anche all'aperto. Continua, dunque, la ripresa del contagio in Italia, in linea con quanto sta accadendo - con numeri più alti - in altri Paesi europei: dalla Spagna (ieri quasi 3mila casi) alla Francia (2.700) alla Germania (1.500). Il picco delle ultime 24 ore, peraltro, avviene quando si è registrato un calo dei tamponi (46.723 tamponi, 4.465 in meno rispetto al giorno precedente) ed il Piemonte ha inviato un dato che potrebbe essere sottostimato a causa di un guasto tecnico. Dimezzate le vittime (3) rispetto a giovedì. In testa per nuovi positivi sono sempre Veneto (+127) e Lombardia (+97). Solo in Valle d'Aosta e Molise non si sono registrati casi. Ed aumentano anche le persone attualmente positive: 14.249, 168 in più in 24 ore. Crescono poi i pazienti in isolamento domiciliare (13.422, +182) ed in terapia intensiva (56, +1), mentre calano i ricoverati con sintomi (771, 15 in meno). I dati preoccupano il Governo ed anche ieri i ministri della Salute, Roberto Speranza e de-
gli Affari regionali, Francesco Boccia, hanno avuto contatti con diversi governatori per sollecitarli a non abbassare la guardia in questo periodo di feste e viaggi. Una «moral suasion» per evitare di ricorrere a misure impositive. Sul fronte discoteche si registrano così l'ordinanza di «sospensione delle attività del ballo» firmata dal governatore lucano Vito Bardi e quelle «gemelle» dei presidenti di Veneto ed Emilia Romagna, Luca Zaia e Stefano Bonaccini: nei locali può entrare un numero massimo di persone pari alla metà della capienza normalmente autorizzata; e all'interno, mascherina obbligatoria, anche durante il ballo. «Una stretta - spiega Bonaccini - utile anche a evitare che divertimento e svago possano lasciare spazio ad atteggiamenti irresponsabili». Stretta che, naturalmente, non piace ai gestori delle discoteche. «Ancora una volta - lamenta il presidente del Silb (Sindacato italiano locali da ballo) Emilia-Romagna, Gianni Indino - si colpisce il settore. Adesso ci è stato affibbiato il ruolo degli untori». E protesta anche Renata Tosi, sindaca di una delle capitali dello svago estivo, Riccione. Opposta l'opinione della ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova: «Non abbiamo nulla - osserva - contro le discoteche, ma se hai chiesto a un Paese di stare chiuso in casa, se hai chiuso le aziende, speso miliardi e miliardi per pagare la cassa integrazione alle persone per non lavorare, poi non puoi per pura propaganda, per rispondere a qualche lobby che ti sta vicina, riaprire le discoteche e infischiartene delle ricadute che avrà questa scelta». Altra ragione di preoccupazione, nella stagione dei viaggi, è l'arrivo di contagiati dall'estero. •
Idati sulle infezioni
L’indice di contagio (Rt) in Italia Nove regioni con Rt, Lombardia Prov. Trento l'indice di trasmissione del coronavirus, 1.13 0.78 superiore a 1, in calo rispetto alle 12 della scorsa settimana, e tre con valore zero Gli Rt per ogni regione:
Marche Emilia Romagna
0.77
Molise
Toscana
Manuela Tulli ROMA
«Si è perso solo tempo, meglio andare tutti in ferie»: i presidi, pur con ironia, contestano le nuove indicazioni per la scuola che prevedono l'ingresso in classe anche senza distanziamenti e banchi monoposto se si usano le mascherine. «Pensavamo di vivere in una tragedia, e invece era una commedia: Tanto rumore per nulla di William Shakespeare!», è il commento di Antonello Giannelli, pre-
Puglia
0.99
0.33
1.14
Campania
Basilicata
0.86
0 Calabria
Sicilia
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1.41 ANSA
Folladi giovaniall’internodi unadiscoteca
Caosallefrontiere
L’Europasirichiude InfugadallaFrancia
Passeggeriin arrivoalla stazioneferroviariadi Londra ANSA
Allarmedistanzein classe Ritornanolemascherine sidente dell'Anp. «A questo punto - aggiunge - invito tutti i colleghi a comunicare immediatamente ai rispettivi uffici scolastici la loro messa in ferie, perché le hanno meritate come non mai e perché ne hanno bisogno dopo una estate di lavoro frenetico che sembrava tragica e invece era solo comica». La ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina difende il lavoro del dicastero e spiega: «La mascherina è fondamentale laddove il distanziamento non c'è. Ma noi stiamo lavorando al distanziamento e continueremo a farlo. Ci sono Paesi europei che dicono: se non hai il distanziamento metti la mascherina e basta. Noi stiamo facendo di più:
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Lazio
L’auladi unliceo ANSA
L’Europatornaa chiuderele suefrontiereinterne per difendersidall'impennata di casidicoronavirusinalcuni Paesie, nonostante l'appellodi qualchegiornofa della CommissioneUe adevitare azioninon coordinate,ègià anarchia.Nel mirinodelle nuovemisureattuatedaalcuni Paesici sono laFrancia ela Spagna,dove nelleultime settimanesono aumentatii contagidaCovid-19ma anche Croazia,GreciaeMalta.Tutti luoghipresid'assalto daquei turistieuropeichehanno decisodisfidare lapandemia e
ditrascorrerele vacanzelontano dacasa.Tra le primemete c'èla Spagnachenelle ultime24 oreha registrato3.000nuovi casidi Covid-19.Epropriosul turismo, settorefondamentale per l'economiaspagnola, il governodi Madridèstato costrettoa imporreun girodivite conla decisionedichiuderedi discotecheeclub neltentativodi mettereunfrenoalle follie notturne.Vietatoancheil fumo perstrada se nonpuò essere rispettatala distanzadi2metri. L'altroosservatospeciale èla Franciacheil governobritannico hainseritonellalistadeiPaesi a
rischioimponendoa chi rientra duesettimaneinquarantena. Un provvedimentochehairritato Parigiescatenato ilcaos nei trasporti.Eurotunnel hafatto saperechei treni dallaFrancia alla GranBretagna conil posto perle autosono prenotatifino a domenicaehaanche avvertitoi passeggeridinon presentarsi in stazionesenza biglietto.Mentreil prezzodeipochiposti rimasti sull'Eurostarsono salitiallestelle. Restaaltala curvadei contagi ancheinRomania, ilPaese dei Balcanipiù colpito, dovenelle ultime24 orei nuovi casisono stati1.415, con iltotalesalito a 68.046.InCroazia, dopoil forte balzodinuovi contagi,tutti ilocali notturniebar dovrannochiuderea mezzanotte.La maggioranzadei casiinfatti èlegataalla vita notturnasulla costa adriatica croata,dovesono invacanzacirca 900mila turisti,quasitutti stranieri.
NOVITÀINCHIESA. IlViminale apresulle celebrazioni eucaristiche
SCUOLA. Si lavoraalle disposizioni anti-virus,tra un meselariapertura
L’ironiadei presidi: «Si è persosolotempo.Meglio andareinferie».Azzolina difendeil lavoro svolto
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Dato medio italiano scende a 0.96 dal valore di 1.01 della scorsa settimana
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Prov. Bolzano
stiamo lavorando per garantire a tutti il distanziamento». E invita tutti alla responsabilità. «Lo sforzo per il bene della scuola deve essere di tutti», afferma replicando alle polemiche di queste ore. «Ora tutte e tutti devono avere un'unica ossessione, far aprire e funzionare la scuola italiana», sottolinea Nicola Zingaretti, segretario del Pd. Dal sindacato arriva la voce contrariata dello Snals-Confsal, secondo il quale la sicurezza non può essere affidata al caso: «Le nuove raccomandazioni del Cts ci sembrano un modo per sostenere la linea della ripresa della scuola a qualsiasi condizione». All'interno della stessa maggioranza è invece Italia Viva a lanciare l'allarme: «Questa novità lascia inalterati i problemi: resta la previsione che almeno 500mila ragazzi - calcola l'ex sottosegretario all'Istruzione Gabriele Toccafondi - non torneranno nelle loro classi». •
Vialiberaaicori durante lemesse ei familiaripotranno sedersi vicini ROMA
Mentre in Italia ci si interroga sulla possibile chiusura delle discoteche, il Viminale dà il via libera alla Cei, pur con le necessarie attenzioni, per il ritorno di cori e cantori nelle celebrazioni liturgiche. E cade anche l'obbligo, durante le messe, del distanziamento interpersonale tra parenti e congiunti. È quanto contenuto nella risposta del Viminale ai quesiti posti dalla Conferenza dei vescovi riguardo all'«urgenza di ritornare all'esercizio della prassi pastorale». La Cei aveva chiesto al Ministero dell'Interno chiarimenti in particolare su tre questioni. La prima riproponeva la «richiesta di superare il limi-
te del numero di 200 partecipanti alle celebrazioni», per gli «edifici religiosi di ampie dimensioni». Un secondo quesito riguardava «la possibilità per i familiari che già vivono quotidianamente tra le stesse pareti di casa» di evitare il distanziamento. Poneva infine «l'urgenza di tornare ad ammettere la figura dei cantori». Il Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ha quindi sottoposto i quesiti al Cts, che, in particolare nella riunione del 10 agosto, ha stabilito che «sulla base degli attuali indici epidemiologici, è possibile la reintroduzione dei cori e dei cantori, i cui componenti dovranno mantenere una distanza interpersonale laterale di almeno 1 metro e almeno 2 metri tra le
Pretee fedeli in mascherina
eventuali file del coro e dagli altri soggetti presenti. Inoltre, «durante lo svolgimento delle funzioni religiose - ha precisato -, non sono tenuti all'obbligo del distanziamento interpersonale i componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi/congiunti, parenti con stabile frequentazione». •
PADOVA
SABATO 15 AGOSTO 2020 IL MATTINO
21
Verso le Regionali la lista della provincia
Forza Italia punta sull’autonomia e mette in prima fila un volto della tivù Katia Noventa guida una squadra di amministratori locali «C’è ancora bisogno dei nostri valori nel centrodestra» È stata presentata ieri, nella sede del partito di via Lisbona, la squadra provinciale dei candidati di Forza Italia per le Regionali. La parola chiave per questa tornata elettorale è una, quasi ovvia: “Autonomia”. «Abbiamo messo l’autonomia nel simbolo, su mia idea, con il benestare dei vertici nazionali del partito, che voglio ringraziare», ha spiegato il coordinatore regionale di Forza Italia e assessore a Venezia Michele Zuin. «Il Veneto è pronto a ottenere una piena autonomia, rispetto ad altre Regioni che vo-
gliono rimanere sotto controllo statale per alcune materie». LO SCHIERAMENTO
L’appoggio va al presidente uscente Luca Zaia, favorito per il terzo mandato. «Siamo in una coalizione forte, ma vogliamo far sentire la nostra voce. Siamo consapevoli che non è un periodo dei più rosei per noi, ma portiamo la nostra storia, i nostri principi e valori, senza i quali non può esistere il centrodestra». Presente anche il deputato padovano Marco Marin, che ha rivendicato i
meriti della gestione veneta dell’emergenza Covid: «La sanità veneta si è dimostrata un’eccellenza». E non risparmia critiche al Governo, su uno dei temi caldi: «Il 14 settembre arriverà un grande fallimento con la riapertura delle scuole». UN NOME IN COPERTINA
Ad ambire a un seggio a Palazzo Ferro Fini ci sono molti volti noti delle amministrazioni locali della provincia, ma anche un nome in vista del mondo dello spettacolo, la giornalista
La candidata del Partito Democratico vittima di offese sui social «La retorica di Zaia genera tensioni e alimenta un clima di odio»
Insulti sessisti contro la Camani Lei denuncia: «Battaglia di tutti» IL CASO
odio in rete è un triste fenomeno che non risparmia nessuno, ma che si manifesta in modo ancor più sgradevole quando c’è di mezzo una donna, specie se si affrontano tematiche politiche particolarmente divisive. L’ultima vittima dei professionisti dell’insulto è la candidata in consiglio regionale del Partito Democratico Vanessa Camani. «Sto portando avanti la mia campagna elettorale con educazione ma anche con determinazione», racconta, «per proporre un’idea di Veneto diversa dalla narrazione della Lega sul tema dei migranti, del dissesto idrogeologico, e su altri temi per i quali si è scatenata una reazione da parte di alcuni cittadini decisamente spropositata, con insulti, offese e attacchi personali». Insulti che, come puntualmente accade nel caso la vittima sia una donna, scivolano facilmente sul sessismo. Per Camani «sono cose che non dovrebbero accadere, ma che invece riguardano principalmente le donne, verso le quali c’è un sentimento di libertà nell’offesa eccessivo. Non voglio generalizzare,
L’
Vanessa Camani, candidata alle Regionali per il Partito Democratico
ma non posso non registrare che nelle parole che sentiamo dai dirigenti nazionali della Lega c’è un atteggiamento di arroganza e una tendenza alla battuta infelice che legittima e incentiva comportamenti simili da parte dei militanti e dei cittadini». Un fenomeno che, al di là della sua bruttezza, è nocivo per le normali dinamiche di una democrazia: «La lotta all’odio dovrebbe essere un obiettivo comune, perché non si può pensare di privarsi della possibilità di discutere di temi politici e sociali anche difficili su piattaforme digitali
indispensabili per comunicare al giorno d’oggi, a causa di chi fa scadere ogni dibattito nell’insulto. Eppure non ho ricevuto nessun tipo di solidarietà al di fuori del mio partito. È una situazione che dimostra che la retorica di Zaia genera problemi e tensioni senza offrire soluzioni, alimentando un clima di odio e preoccupazione collettiva». Molti dei “leoni da tastiera” sono stati segnalati alla Polizia Postale, che accerterà eventuali responsabilità: «Meglio che sappiano fin da subito che non riusciranno a zittirci». — R.R.
La squadra di Forza Italia è stata presentata ieri mattina nella sede del partito in via Lisbona (FOTO BIANCHI)
e conduttrice televisiva Katia Noventa, ex compagna di Paolo Berlusconi. Una scelta di visibilità, ma anche di esperienza: «Spero di dare il mio contributo in una regione con ancora molti elettori che hanno bisogno di essere rappresentanti da noi». Con l’obiettivo di portare un’attenzione in più all’ambiente, spesso appannaggio di altri schieramenti politici: «In questo momento c’è
bisogno di sostenere l’economia, ma c’è bisogno di una grande sensibilità ecologica». Le altre candidate: Chiara Matteazzi, ex presidente del Parco dei Colli Euganei e ora collaboratrice del ministero dei Beni Culturali, Loredana Borghesan, sindaca di Montagnana da nove anni e consigliera provinciale, ed Elisa Venturini, consigliera provinciale, la più giovane del lotto. E i candida-
ti: Mario Fabris, ex assessore di Cittadella, Vincenzo Gottardo, vice della provincia di Padova, Maurizio Conte, consigliere regionale dal 2000 e ricandidato per quello che sarebbe il suo quinto mandato, Mirko Patron, sindaco di Campodarsego dal 2010, e Carlo Guglielmo, ex assessore di Albignasego, nelle amministrazioni pubbliche dal 1990. — ROBERTO RAFASCHIERI
PADOVA
SABATO 15 AGOSTO 2020 IL MATTINO
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Verso le Regionali la lista della provincia
Forza Italia punta sull’autonomia e mette in prima fila un volto della tivù Katia Noventa guida una squadra di amministratori locali «C’è ancora bisogno dei nostri valori nel centrodestra» È stata presentata ieri, nella sede del partito di via Lisbona, la squadra provinciale dei candidati di Forza Italia per le Regionali. La parola chiave per questa tornata elettorale è una, quasi ovvia: “Autonomia”. «Abbiamo messo l’autonomia nel simbolo, su mia idea, con il benestare dei vertici nazionali del partito, che voglio ringraziare», ha spiegato il coordinatore regionale di Forza Italia e assessore a Venezia Michele Zuin. «Il Veneto è pronto a ottenere una piena autonomia, rispetto ad altre Regioni che vo-
gliono rimanere sotto controllo statale per alcune materie». LO SCHIERAMENTO
L’appoggio va al presidente uscente Luca Zaia, favorito per il terzo mandato. «Siamo in una coalizione forte, ma vogliamo far sentire la nostra voce. Siamo consapevoli che non è un periodo dei più rosei per noi, ma portiamo la nostra storia, i nostri principi e valori, senza i quali non può esistere il centrodestra». Presente anche il deputato padovano Marco Marin, che ha rivendicato i
meriti della gestione veneta dell’emergenza Covid: «La sanità veneta si è dimostrata un’eccellenza». E non risparmia critiche al Governo, su uno dei temi caldi: «Il 14 settembre arriverà un grande fallimento con la riapertura delle scuole». UN NOME IN COPERTINA
Ad ambire a un seggio a Palazzo Ferro Fini ci sono molti volti noti delle amministrazioni locali della provincia, ma anche un nome in vista del mondo dello spettacolo, la giornalista
La candidata del Partito Democratico vittima di offese sui social «La retorica di Zaia genera tensioni e alimenta un clima di odio»
Insulti sessisti contro la Camani Lei denuncia: «Battaglia di tutti» IL CASO
odio in rete è un triste fenomeno che non risparmia nessuno, ma che si manifesta in modo ancor più sgradevole quando c’è di mezzo una donna, specie se si affrontano tematiche politiche particolarmente divisive. L’ultima vittima dei professionisti dell’insulto è la candidata in consiglio regionale del Partito Democratico Vanessa Camani. «Sto portando avanti la mia campagna elettorale con educazione ma anche con determinazione», racconta, «per proporre un’idea di Veneto diversa dalla narrazione della Lega sul tema dei migranti, del dissesto idrogeologico, e su altri temi per i quali si è scatenata una reazione da parte di alcuni cittadini decisamente spropositata, con insulti, offese e attacchi personali». Insulti che, come puntualmente accade nel caso la vittima sia una donna, scivolano facilmente sul sessismo. Per Camani «sono cose che non dovrebbero accadere, ma che invece riguardano principalmente le donne, verso le quali c’è un sentimento di libertà nell’offesa eccessivo. Non voglio generalizzare,
L’
Vanessa Camani, candidata alle Regionali per il Partito Democratico
ma non posso non registrare che nelle parole che sentiamo dai dirigenti nazionali della Lega c’è un atteggiamento di arroganza e una tendenza alla battuta infelice che legittima e incentiva comportamenti simili da parte dei militanti e dei cittadini». Un fenomeno che, al di là della sua bruttezza, è nocivo per le normali dinamiche di una democrazia: «La lotta all’odio dovrebbe essere un obiettivo comune, perché non si può pensare di privarsi della possibilità di discutere di temi politici e sociali anche difficili su piattaforme digitali
indispensabili per comunicare al giorno d’oggi, a causa di chi fa scadere ogni dibattito nell’insulto. Eppure non ho ricevuto nessun tipo di solidarietà al di fuori del mio partito. È una situazione che dimostra che la retorica di Zaia genera problemi e tensioni senza offrire soluzioni, alimentando un clima di odio e preoccupazione collettiva». Molti dei “leoni da tastiera” sono stati segnalati alla Polizia Postale, che accerterà eventuali responsabilità: «Meglio che sappiano fin da subito che non riusciranno a zittirci». — R.R.
La squadra di Forza Italia è stata presentata ieri mattina nella sede del partito in via Lisbona (FOTO BIANCHI)
e conduttrice televisiva Katia Noventa, ex compagna di Paolo Berlusconi. Una scelta di visibilità, ma anche di esperienza: «Spero di dare il mio contributo in una regione con ancora molti elettori che hanno bisogno di essere rappresentanti da noi». Con l’obiettivo di portare un’attenzione in più all’ambiente, spesso appannaggio di altri schieramenti politici: «In questo momento c’è
bisogno di sostenere l’economia, ma c’è bisogno di una grande sensibilità ecologica». Le altre candidate: Chiara Matteazzi, ex presidente del Parco dei Colli Euganei e ora collaboratrice del ministero dei Beni Culturali, Loredana Borghesan, sindaca di Montagnana da nove anni e consigliera provinciale, ed Elisa Venturini, consigliera provinciale, la più giovane del lotto. E i candida-
ti: Mario Fabris, ex assessore di Cittadella, Vincenzo Gottardo, vice della provincia di Padova, Maurizio Conte, consigliere regionale dal 2000 e ricandidato per quello che sarebbe il suo quinto mandato, Mirko Patron, sindaco di Campodarsego dal 2010, e Carlo Guglielmo, ex assessore di Albignasego, nelle amministrazioni pubbliche dal 1990. — ROBERTO RAFASCHIERI
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CITTADELLA - CAMPOSAMPIERO
verso le elezioni regionali
Sgomitano i big leghisti I Dem con Campagnaro Nel Carroccio sarà sfida all’ultimo voto tra Pan e Marcato Vallotto lascia il Pd e corre con Renzi, Zurlo (Volt) la novità
Silvia Bergamin / CITTADELLA
Poche ore al deposito ufficiale delle liste, nell’Alta i candidati scaldano i motori per andare a caccia di preferenze. Stanno serrando le fila per una competizione interna che si annuncia a dir poco infuocata nella lista del Carroccio gli assessori uscenti Giuseppe Pan e Roberto Marcato: il primo punterà sul radicamento nel Cittadellese e sul sostegno dei giovani salviniani, oltre che sui risultati portati a casa con una delega pesante come quella dell’agricoltura. Dall’altra parte il “Bulldog” di Piombino Dese cercherà di capitalizzare la grande popolarità che riscuote sui social. Conta di tornare a Palazzo Ferro Fini nella lista Zaia pure Luciano Sandonà di Campo San Martino, che sicuramente è stato avvantaggiato dal gran rifiuto di Bobo Miatello che ha lasciato strada libera. Cercherà di giocare le proprie carte nella lista più forte a detta dei sondaggi
AVVISI ECONOMICI MATRIMONIALI Agenzia Venus l’unico marchio a gestione familiare con dieci sedi di proprietà garantisce la possibilità di conoscere persone libere affettivamente e seriamente intenzionate. Invia un messaggio al 392 9602430 con sesso, età, zona e breve descrizione, ti invieremo alcuni profili più adatti a te della tua zona. Ufficio Venus tel. 049 2050393 ABANO 47enne vedova, un figlio, castana occhi chiari; non mi aspetto cose impossibili, cerco solamente un'occasione in più per conoscere un signore non interessato ad una relazione occasionale. Se hai buone intenzioni e voglia di ricominciare, potremmo incontrarci. Simonetta cell. 3929602430 Ufficio Venus tel. 049 2050393 ALBIGNASEGO 60enne nubile. Mi dedico alla mia attività con molta passione anche perché quando si è soli, il lavoro, alcune volte, è l'unico rimedio per sentirsi meglio. Vorrei conoscere un signore max 70enne, possibilmente con figli indipendenti. Maria cell. 3403664773 Ufficio Venus tel. 049 2050393 BAGNOLI 38enne impiegata amministrativa, bionda occhi castani, magra, mi piacerebbe fare una famiglia. Cerco una persona seria, capace di mantenere una relazione, che non si perda d'animo davanti ai primi problemi che inevitabilmente ci sono in una coppia. Sofia cell. 3926273879 Ufficio Venus tel. 049 2050393 BORGORICCO 67enne libero professionista di bell’aspetto, sportivo, amo stare a contatto con la natura perché mi aiuta a smaltire lo stress. Appassionato di sci, sono amante della pittura. Cerco una seria relazione con signora libera da impegni familiari. Augusto cell. 349 0893495 Ufficio Venus tel. 049 2050393 CADONEGHE 46enne divorziato, cm 183, biondo, occhi azzurro-grigio, sportivo. Sono un uomo coi valori d'una volta. Purtroppo in amore non sono fortunato. Alle volte mi sento come un cavaliere della Tavola Rotonda, fedele e sincero...però moderno e non retrò! Nicola cell. 393 6941340 Ufficio Venus tel. 049 2050393 CAMPOSAMPIERO 66enne vedova bionda occhi chiari minuta. Esprimere in poche righe chi si è e i propri desideri non è facile, posso dire che la mia speranza è di trovare un signore verso cui provare un sentimento d'affetto. Loredana cell. 3938572663 Ufficio Venus tel. 049 2050393 CHIOGGIA 70enne vedovo. Vivo a pochi passi
Giulio Campagnaro
Gabriella Bassi
Serenella Vallotto
Luciano Sandonà
anche l’ex sindaco di San Pietro in Gu, Gabriella Bassi. Ci sono altri due runner nell’Alta con il governatore
uscente: è partito per primo con poster 6x3 uno dei decani del consiglio, Maurizio Conte di San Martino di Lupari, che
dal mare, mi piace fare vita da spiaggia e passeggiare sulla battigia. Non ho avuto grandi rimorsi nella mia vita perché mi sono sempre comportato correttamente. Info www.agenziavenus.it Rif. I1355 Alberto cell. 392 9602430 Ufficio Venus tel. 049 2050393 CITTADELLA 42enne libera professionista. Snella, capelli lunghi lisci; jeans-camicetta sono la mia "divisa" quando non lavoro. Sportiva, ho la moto, faccio moto-turismo, sono anche una brava casalinga. Spererei di relazionarmi con un uomo che sa bene cosa vuole. Lorena cell. 3926273879 Ufficio Venus tel. 0423374186 CITTADELLA 43enne odontotecnico, libero senza figli, persona fidata, disponibile, paziente, “con la testa sulle spalle”. Ho diverse passioni che ora occupano il tempo libero ma che non sarebbero un intralcio nel caso in cui dovessi trovare una compagna. Michele cell. 349 0893495 ufficio Venus tel. 0423374186 CITTADELLA 70enne vedova, bionda occhi castani, snella, ex artigiana; indipendente, femminile raffinata. Vesto classico, non seguo le mode del momento poichè la sobrietà e l'eleganza sono sempre attuali. Desidero un'amicizia ev. relazione con un signore distinto e rispettabile.
ELSA cell. 393 8572663 Ufficio Venus tel. 0423374186 CITTADELLA Giulietta, commerciante 65enne. Longilinea, elegante, viso e soprattutto sguardo dolci perchè così è il mio carattere. Non ho impegni familiari d'alcun genere, so quello che voglio, ho un bel lavoro; desidero conoscere una persona seria ma soprattutto motivata. Cell. 3403664773 ufficio Venus tel. 0423374186 CONSELVE 55enne non fumatore senza figli. Amo la montagna, vado spesso a sciare, inoltre faccio trekking. Per i viaggi, prediligo le città d'arte. Amo i miei colli Euganei. Sono una persona di parola e di fiducia. Cerco un'anima bella Matteo cell. 3936941340 Ufficio Venus tel. 049 2050393 CURTAROLO 40enne vedova con una figlia piccola. Mi piace fare di tutto se la spinta è quella giusta. Mi vedo carina, ma è difficile che ceda ad una semplice lusinga; ad oggi mi conquistano serietà ed onestà. Annamaria cell. 329 3308050 Ufficio Venus tel. 049 2050393 CURTAROLO 44enne operaio divorziato una figlia, cm 185, castano occhi chiari; fedele, generoso, di buon cuore, generoso anche nei sentimenti. Non faccio vita notturna; vorrei conoscere una lei max 45enne pref. con figli, per amicizia ev. relazione. Enrico cell. 392 9602430 Ufficio Venus tel. 049 2050393 PADOVA 31enne laureata mora occhi scuri, longilinea. Sono molto riflessiva: mi piace scendere nella profondità delle cose. Ragazza moderna e indipendente, però quando si parla di sentimenti sono tradizionalista, quindi il mio desiderio è di avere una famiglia tutta mia. Cell. 340 3664773 Ufficio Venus tel. 049 2050393 PADOVA 44enne celibe senza figli, fisico atletico. Appassionato di sport, sono amante degli animali, dei viaggi della lettura e della musica. Buono d'animo, non sono incline alla cattiveria, sono più per il confronto razionale. Cerco semplicemente una stabile relazione. Claudio cell. 3926273879 Ufficio Venus tel. 049 2050393 PIAZZOLA SUL BRENTA Roberta 63 anni ben portati. Vivo sola; non ho molte amiche, poichè, anche da sposata, ho sempre preferito stare con la mia famiglia; ora che sono rimasta sola, vorrei un signore con cui ricominciare intanto come amici. Cell. 392 9602430 Ufficio Venus tel. 0423374186 PIOMBINO DESE 51enne divorziata...sono una donna che vorrebbe ancora vivere la felicità di un bel sentimento come l'amore, molti hanno paura di questa parola, io no. Cerco un uomo amante della famiglia e dei bambini, corretto e
SABATO 15 AGOSTO 2020 IL MATTINO
sarà nella lista di Forza Italia ed ha puntato sulla proposta di portare Cittadella nell’Usl bassanese. Con la squadra berlusconiana anche il cittadellese Mario Fabris, ex consigliere comunale quando il municipio era guidato da Massimo Bitonci. Il fronte dell’alternativa guidato da Arturo Lorenzoni schiera nella lista del Pd una figura radicata come Giulio Campagnaro: agricoltore all’ombra delle mura, ex consigliere comunale, più volte eletto nel Consorzio di Bonifica, sostenuto dall’area Zingaretti, avrà come slogan “solidarietà e lavoro”. I democratici nell’Alta presentano anche Luisa Giuliari, insegnante e coordinatrice didattica di San Pietro in Gu. Nelle liste a sostegno dell’ex vicesindaco di Padova ci saranno altri due cittadellesi, ovvero la neo consigliera comunale Paola Zanarella, con “Il Veneto che vogliamo” e Davide Zurlo, coordinatore regionale di Volt, in pista con “Più Europa”. L’ex capogruppo di opposizione Serenella Vallotto ha lasciato i dem e sarà nella lista renziana di “Italia Viva” che sostiene la candidatura della senatrice Daniela Sbrollini; il consigliere comunale di maggioranza di Tombolo Marco Beghetto sarà invece in corsa con il Partito dei Veneti; infine, l’ex assessore di Camposampiero, Luca Baggio, tecnico dello Spisal, si è schierato con la squadra autonomista dell’ex parlamentare democratica Simonetta Rubinato. — SILVIA BERGAMIN © RIPRODUZIONE RISERVATA
di parola. Silvia cell. 329 3308050 Ufficio Venus tel. 0423374186 PIOVESE imprenditore 56enne amante degli animali, della musica e, soprattutto, dei viaggi. Giovanile, curato, estroverso, affettuoso, ottimista. Credo che non servano tante cose materiali per stare bene, serve guardarsi negli occhi e condividere tutto assieme alla propria compagna. Pierluigi cell. 349 0893495 Ufficio Venus tel. 049 2050393 RIVIERA DEL BRENTA 38enne cm 186 castano occhi scuri. Adoro camminare, leggere, viaggiare e uscire in barca. Cerco lei semplice, trasparente e quindi non una persona che ti dice le cose col contagocce, bensì una persona estroversa e diretta. Luca cell. 393 6941340 Ufficio Venus tel. 049 2050393 RIVIERA DEL BRENTA limitrofi 70enne vedovo, responsabile di produzione in pensione, cm 180 brizzolato occhi cerulei. Cercherei una lei con la quale condividere i rispettivi interessi: uscire insieme, andare a ballare, farsi qualche viaggetto. Info www.agenziavenus.it Rif. I1391 Riccardo cell. 340 3664773 Ufficio Venus tel. 049 2050393 SELVAZZANO 55enne, genuina e molto semplice, per questo cerco una persona alla mano, non costruita, con uno stile di vita tranquillo. Vivo sola, faccio l'operaia, sono castana, occhi scuri, snella. Non cerco una semplice amicizia. Daniela cell. 3926273879 Ufficio Venus tel. 049 2050393 TOMBOLO 37enne cm 185 del Sagittario- Mi ritengo una persona seria, dai sani valori e tradizionalista. Buono (forse troppo), tranquillo, dolce romantico. Cercherei lei max 45enne indifferente nazionalità. Desidero un sentimento profondo e pulito. Info www.agenziavenus.it Rif. l1486 Daniele cell. 393 8572663 Ufficio Venus tel. 0423374186 TREBASELEGHE 47enne artigiano, vivo solo, single senza figli. Ho molti amici coi quali organizzo feste a casa mia, mi piace ballare, sono abbastanza sportivo. Mi piacerebbe conoscere una lei max 50enne, indifferente la zona di residenza. Roberto cell. 3293308050 Ufficio Venus tel. 0423374186
PER LA PUBBLICITA' SU
piazzola sul brenta
Il luogotenente Pietro Ligorio oggi all’ultimo giorno di lavoro
Ligorio saluta l’Arma Ultimo giorno di lavoro per il comandante PIAZZOLA SUL BRENTA
Ultimo giorno al comando dei carabinieri di Piazzola per il luogotenente Pietro Ligorio. La brillante carriera del comandante – alla guida dei militari del Piazzolese da 28 anni – iniziò a Brindisi, nel 1979, dove si arruolò, per poi continuare con i paracadutisti di Livorno; a giugno 1983 l’avvio del servizio in Veneto, nel nucleo radiomobile di Padova, e poi l’esperienza di sottufficiale a Vigodarzere prima dell’arrivo a Piazzola dopo la drammatica morte del brigadiere Ger-
mano Craighero. Ligorio si è laureato in Scienze dell’Amministrazione e Giurisprudenza e ha conseguito un master in Filosofia e Storia del diritto; nel 2012 ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica e a giugno gli è stata conferita la cittadinanza onoraria di Campo San Martino; a giugno del 2009, inoltre, l’allora presidente Giorgio Napolitano lo ha premiato con altri quattro comandanti di stazione per il servizio svolto nel corso del 2008. — S. B.
san martino di lupari
Trovati i fondi per garantire lo scuolabus La giunta ha fissato i criteri per assegnare i posti disponibili, priorità ai residenti Corsi gratuiti a settembre per il potenziamento didattico SAN MARTINO DI LUPARI
Garantire lo scuolabus nonostante il Covid-19 e rafforzare l’offerta didattica a settembre, il comune di San Martino di Lupari vara una serie di iniziative sul fronte scuola in vista della prima campanella di rientro tra un mese. Dal 31 agosto – per tutto settembre – scuola e municipio, con l’assessore Mary Visentin, hanno attivato un servizio di potenziamento didattico per i ragazzi delle medie, il progetto è sviluppato in collaborazione con la cooperativa sociale “I colori del grano”; il servizio è gratuito e sarà organizzato attraverso piccoli gruppi che si incontreranno negli spazi del Polivalente in tutta sicurezza; fino all’inizio delle scuole i laboratori saranno al mattino, dalle 8.30 alle 12.30, e poi al pomeriggio, dalle 14 alle 18; dal 14 settembre, gli incontri saranno solo pomeridiani. I posti sono 42, per info: 346/6637597; info@icoloridelgrano. com. Per quel che riguarda i bus, alla luce dell’e-
mergenza, «il Comune continuerà a sostenere con fondi propri la maggior parte delle spese del servizio», ha assicurato il sindaco Corrado Bortot, «non introducendo fasce di compartecipazione differenziata sulla base Isee: siamo consapevoli delle gravi criticità economiche, che hanno trasversalmente colpito i sanmartinari a causa della pandemia». Le richieste vanno inviate entro fine agosto all’indirizzo pec sanmartinodilupari. pd@cert. ip-veneto. net, che riceve anche posta non certificata. L’amministrazione ha fissato dei criteri per assegnare i posti disponibili e la priorità viene data ai residenti. Per le tariffe: per la scuola dell’infanzia, 220 euro; per l’elementare di Lovari 250 euro; per il ritorno dall’elementare di Borghetto, 175 euro; per la media, i residenti pagano 250 euro all’anno, i non residenti 450 euro; chi opta per la sola andata o per il solo ritorno paga il 70% della tariffa intera. «Quale ulteriore sostegno per le famiglie numerose», conclude Bortot, «è prevista una diminuzione della tariffa del 20% a partire dalla seconda iscrizione effettuata nel medesimo nucleo familiare». — S. B.
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SABATO 15 AGOSTO 2020 LA TRIBUNA
TREVISO
Treviso Corso del Popolo, 42 Centralino0422/417.611 Fax 0422/579.212 Abbonamenti 800.420.330 Pubblicità 0422/575611
“Il Veneto che vogliamo” attacca Regione e Usl 2 Calesso: «Assumete piuttosto medici e infermieri» «Un milione di euro alla sanità privata per ridurre le liste di attesa post-Covid mi sembra un’azione inaccettabile». Luigi Calesso di Coalizione civica, candidato consigliere regionale de «Il Veneto che vogliamo», attacca frontalmente Regione Veneto e Usl 2 disapprovando il metodo con cui si affronta la questione delle prestazioni sanitarie in ritardo, situazione resa drammatica dalla pandemia che ha provocato la forzata sospensione di gran parte della normale attività di analisi cliniche e di diagnostica. «ATTENTI AI PRIVATI»
Il risultato? «Un pesante incremento delle liste di attesa per esami e visite specialistiche, liste che, in realtà, erano già piuttosto corpose», dice Calesso. Ma ecco che per dare una risposta a questa oggettiva emergenza sanitaria la giunta Zaia ha deliberato nelle scorse settimane di destinare 6,1 milioni di euro all’acquisto di prestazioni da strutture private in Veneto. Quasi un milione, precisamente 957 mila euro, sono riservate alla sola provincia di Treviso e forniranno una risposta alle pressanti domande dei cittadini in attesa di esami e visite specialistiche. Le aree di maggior sofferenza restano le radiologie, cardiologia e oculistica, ma anche fisia-
tria, urologia e chirurgia vascolare. LE CLINICHE
La Regione ha individuato alcuni ospedali privati convenzionati, come il San Camillo e la clinica Giovani XXIII di Monastier, convogliando i fondi anche verso poliambulatori e centri medici della provincia. Al Poliambulatorio Marca Trevigiana di Conegliano, ad esempio, andranno 100 mila euro per visite cardiologiche e 250 mila euro per la diagnostica, tutto extra budget 2020. L’ospedale San Camillo avrà 30 mila euro in cardiologia, 5 mila per oculistica e altrettanti per urologia, 80 mila copriranno la diagnostica che alla Giovanni XXIII sale a quota 50 mila, 75 mila cardiologia, 11 mila oculistica, 10 mila gastroenterologia, 5 mila chirurgia generale. Altri centri beneficiati: Studio Radiologico Quercia di Mogliano, Centro di Radiologia Treviso, Blu Medical Center Pianzano, Centro Medico di Fisioterapia e il Centro Diagnostico Castellano a cui è stato chiesto aiuto per la Dermosifilopatia, che studia le malattie della pelle e quelle veneree. Calesso, in lista con “Il Veneto che vogliamo”, contesta il provvedimento perché «utilizzando la funzione di supplenza della sanità privata non si affrontano i nodi delle
la replica del direttore generale
Benazzi: «Assurdità Facciamo il massimo nelle prestazioni» Soldi alla sanità privata: il direttore generale dell’Usl 2 Francesco Benazzi replica a muso duro a Luigi Calesso, sottolineando: «Stiamo facendo il possibile e l’impossibile» per contrarre le liste di attesa, tenendo conto che il coronavirus è stato un autentico tsunami. «Non dimentichiamo che avevo ereditato 19 mila prestazioni in attesa solo a Treviso e 13 mila ad
Francesco Benazzi
CROMASIA
«Un milione alla sanità privata per ridurre le liste d’attesa»
I SOLDI DALLA REGIONE DISTRETTO EROGATORE PRIVATO ACCREDITATO
BRANCHE SPECIALISTICHE ACCREDITATE
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Radiologia diagnostica Radiologia diagnostica Chirurgia vascolare Urologia Cardiologia Radiologia diagnostica Dermosifilopatia Radiologia diagnostica Medicina fisica e riabilitazione Cardiologia Oculistica Urologia Radiologia diagnostica Cardiologia Chirurgia Generale Oculistica Gastroenterologia Radiologia diagnostica TOTALE ULSS
Centro di Radiologia srl Studio radiologico Quercia di Mogliano Veneto Blue Medical Center srl Blue Medical Center srl GVDR srl Poliambulatorio Marca Trevigiana GVDR srl Poliambulatorio Marca Trevigiana Centro diagnostico Castellano srl Centro diagnostico Castellano srl Centro medico di fisioterapia srl Ospedale San Camillo Ospedale San Camillo Ospedale San Camillo Ospedale San Camillo Ospedale Giovanni XXIII Ospedale Giovanni XXIII Ospedale Giovanni XXIII Ospedale Giovanni XXIII Ospedale Giovanni XXIII
carenze di quella pubblica, non si tenta neppure di capire per quali motivi le liste d’attesa erano già lunghe prima dell’emergenza Covid». LE FASCE DEBOLI
Non si tratta di un problema di poco conto visto che «l’insostenibile lunghezza delle liste di attesa costringe un numero crescente di persone ammalate a rivolgersi alla sanità privata, a ritardare l’inizio delle cura o addirittura a rinunciarvi». E in questo panorama critico sono i gruppi sociali più deboli, le persone a reddito più basso a pagare il prezzo più alto. Il secondo motivo di dissenso è legato al fatto che il ricorso alla sanità privata significa che a parità di spesa per la Regione (quindi per i cittadini) viene erogato almeno il 25% in meno di prestazioni sanitarie rispetto al servizio pubblico: la percentuale che, secondo il sindacato medici Anaao, corrisponde al (legittimo) profitto dei soggetti economici che controllano il settore sanitario privato. Il necessario intervento per la riduzione delle liste di attesa non potrebbe dunque essere affrontato seguendo un percorso diverso, «che partisse dalle assunzioni di medici e infermieri indispensabili per riportare a tempi di attesa ragionevoli?». — LAURA SIMEONI
Asolo». Sono le cosiddette prestazioni “galleggianti”, prenotate ma in movimento fluido poiché il personale non è sufficiente a garantirle nei tempi previsti. «Arrivati a quota 35 mila eravamo riusciti ad abbatterne 33 mila arrivando a sole 2 mila», spiega Benazzi, che precisa come tutto ciò sia stato reso possibile dall’aumento delle ore lavorative di medici, infermieri e tecnici, utilizzando anche il sistema delle prestazioni aggiuntive richieste in ospedali e cliniche private. Ma la situazione è precipitata a causa del Covid che ha costretto l’Usl 2 ad affrontare un’emergenza inaspettata e gravissima. Seguendo le indicazioni del DPCM, il Decreto del presidente del Consiglio,
sono state garantite le prestazioni ai malati tumorali, le urgenze e l’assistenza ai bambini in pediatria e neonatologia. Nei tre mesi più critici le liste di attesa sono tornate a salire, gonfiandosi a dismisura fino a raggiungere quota 41 mila. Un’enormità. «Eppure oggi siamo scesi a 7 mila, nonostante i tempi dilatati dovuti alla sanificazione». Sul fronte del personale in realtà la Regione ha autorizzato l’assunzione di 150 medici ma sembra difficilissimo trovarli. «L’università ha aumentato il numero degli ingressi nelle specialistiche» conclude Benazzi, «ma per ottenere qualche risultato dovremmo attendere cinque anni». — LA.SI.
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EXTRA BUDGET 2020
75.000 ¤ 100.000 ¤ 10.000 ¤ 35.000 ¤ 100.000 ¤ 250.000 ¤ 6.000 ¤ 50.000 ¤ 60.000 ¤ 30.000 ¤ 5.000 ¤ 5.000 ¤ 80.000 ¤ 75.000 ¤ 5.000 ¤ 1.000 ¤ 10.000 ¤ 50.000 ¤ 957.000 ¤
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Un’altra Grana per il carroccio
Lega, Treviso si ribella: Schiavon in lista Sostituirà Barbisan. Il capoluogo non voleva veder diminuito il suo peso alle regionali. Conte ha guidato la protesta Christian Schiavon, commercialista, assessore al Bilancio del capoluogo, è il secondo candidato delle città per le regionali, in lista Lega: al posto del ritirato Riccardo Barbisan, travolto dallo scandalo del bonus Covid. Era il primo nome della lista. In alternativa c’erano assessori come Alessandro Manera, della Chiesa Votiva, o il neosegretario di circoscrizione Marco Tonellato. Senza contare Claudia Tronchin, che era rimasta fuori e ci era rimasta malissimo. È il frutto della ribellione della Lega del capoluogo all’iniziale sostituzione di Barbisan con Nico Presti. Quel posto – ha “gridato” la circoscrizione del capoluogo con le sue tre sezioni – spetta a un altro candidato di Treviso. «Non a Presti, sindaco di Arcade uscente, contro cui pure non c’è nulla di personale, figurarsi». La rivolta è esplosa l’altra sera ai piani
Commercialista è assessore al Bilancio ed esponente di punta dei gobbiani ex lealisti alti della Lega. E il fatto che alla testa ci fosse il sindaco Mario Conte dice tutto sul carattere geopolitico della presa di posizione, assolutamente inusitata. Il fatto che Barbisan fosse il referente dei voti dell’anima gobbiana ex lealista di Treviso (Gobbo, Michielon, Canova, Schiavon, Da Tos & Co.) e che dunque si ponesse il problema di una corrente del partito rimasta senza candidato alla viglia della chiusura delle liste, è un fattore che ha pesato, senza dubbio, ma non è stato determinante. «C’erano due candidati, devono restare due. Gli 85 mila abitanti del capoluogo e il partito stesso di Treviso non meritano alcun sottodimensionamento», è il succo di quanto ha detto Conte al commissario provinciale Gianagelo Bof e ai componenti del direttorio provinciale, tra cui peraltro lo stesso Canova. Ma dicono che anche a livello di sezioni la sostituzione di Barbisan con Presti,
e non con un altro big del capoluogo, abbia creato una sollevazione. I militanti sono insorti: «La storia della lega a Treviso è tale che non possiamo essere la colonia di nessuno», era il coro della base del capoluogo l’altra sera, «nemmeno dei Comuni dell’hinterland, pur con tutto il rispetto per gli altri militanti del movimento». Conte e i leghisti della città ne hanno fatto una partita chiave, al di là del nome. Avere due candidati, per quanto rivali, farebbe correre l’intero partito, che allo stato non è “interamente” rappresentato dal solo Caner. Certo una candidatura di Schiavon, rispetto alle altre, rafforza da un lato la giunta del sindaco, specie nel caso di un’elezione di Schiavon, e riequilibra i pesi tra le anime del partito, perché darebbe ai gobbiani ex lealisti un candidato di bandiera. Difficile pensare che Michielon, Canova & Co. si mobilitino per Caner, ma non volevano nemmeno portare il loro consistente pacchetto di voti ad altri candidati “foresti” rispetto alla città. C’era chi pensava potessero prendere la strada del vittoriese Gianpiero Possamai, vicino a Toni Da Re, riferimento storico del gruppo trevigiano; chi invece giurava potessero imboccare la Castellana, magari verso Nazzareno Gerolimetto, con voto interno “disgiunto”. Niente di tutto questo. E sullo sfondo, adesso, la levata di scudi di Treviso fa capire che il caso Barbisan, fra i suoi mille effetti, ha prodotto un inedito ricompattamento del capoluogo, che potrebbe intaccare anche gli equilibri interni al partito. Non c’è dubbio che anche all’interno del partito Conte vuole pesare e affermare una centralità del capoluogo storicamente molto sbiadita. Ieri sera il direttivo provinciale – con Bof c’erano Bepi Paolin, neodeputato, Daniele Rostirolla, sindaco di Morgano e responsabile dei sindaci, e Bepi Canova – ha discusso la “grana” e ha dato un primo disco verde. L’ultima parola passa ora a Zaia.— A.P.
GIANANGELO BOF E MARIO CONTE IL COMMISSARIO PROVINCIALE HA REGISTRATO LA RIBELLIONE DEL CAPOLUOGO GUIDATA PROPRIO DAL SINDACO CONTE
Christian Schiavon , assessore al Bilancio, sostituirà Barbisan
Quasi ultimato lo schieramento a 4 mani con Comencini e Foggiato La visita degli ex leader al K3 innesca malumori: loro gli scissionisti
Presti con Dalla Libera & Co. E Fantinel è l’anti-Szumski IL BALLETTO
alla fine Nico Presti cambiò lista per la quarta volta. Avrebbe dovuto essere il candidato sindaco della Lega per espugnare Spresiano, dopo due mandati ad Arcade. Ma poi l’ex carabiniere, per problemi personali, aveva rinunciato, mettendosi comunque a disposizione per il partito per la corsa alle regionali. Era una delle punte della terza lista, quella “Lista Veneto Autonomia”, con l’uscente Pietro Dalla Libe-
E
polizia locale
Fermato senza patente, si spaccia per il fratello: denuncia e maxi multa Nei guai un 18enne che non aveva ancora mai conseguito il permesso di guidare: ha fornito i dati del congiunto che ha 26 anni Una furbata da oltre 5.000 euro
Trovato senza patente, ha dichiarato le generalità del fratello per non venire multato. Ma è fallito il tentativo di un giovane di aggirare un controllo della polizia locale di Treviso.
Nella mattinata di giovedì, nell’ambito dei controlli stradali per il rispetto delle norme del codice della strada, una pattuglia del nucleo di sicurezza stradale ha intimato l’alt in via Reggimento Italia Libera ad una Fiat Idea, condotta da un ragazzo di 18 anni. Alla classica richiesta di patente e carta di circolazione il giovane ha dichiarato agli agenti di aver scordato la patente a casa, scrivendo su un
Ieri sera la firma del nuovo candidato La levata di scudi ha scosso il partito La base: non siamo colonia di nessuno
foglio le generalità complete da cui risultava la data di nascita e la sua residenza a Treviso. E con questi dati, fatta una verifica tramite la centrale operativa, la patente risultava regolarmente conseguita. «Gli agenti hanno però voluto approfondire la questione e si sono fatti trasmettere subito dall’ufficio anagrafe di Treviso la scheda di residenza con la foto», spiega il comandante della polizia locale
ra, Azzolini & Co., elaborata di concerto con Fabrizio Comencini e Mariangelo Foggiato di Liga Veneto Repubblica. L’altro giorno, quando è stata ufficializzato il ritiro di Barbisan per il caso del bonus Inps, Presti era “salito” in lista Lega, ma il suo approdo è durato 24 ore, il tempo che scoppiasse la rivolta di Treviso che ha portato a candidare Schiavon a fianco di Federico Caner. E dunque altro trasloco: Presti correrà comunque anche alle comunali di Arcade, a sostegno dell’aspirante successore Fa-
bio Gazzabin. Ora la terza lista è quasi finita. Dalla Libera capolista, dietro Giovanni Azzolini e appunto Presti. Un intero podio di ex sindaci o sindaci uscenti. E anche il quarto nome è quello di un ex sindaco: Fiorenzo Fantinel, già sindaco di Santa Lucia, esponente di Forza Italia. Non a caso; Fantinel, presidente della Fondazione di Comunità, è stato inserito come risposta diretta, in campo autonomista, a Riccardo Szumski, suo successore (e predecessore) supervenetista, che corre
nella lista del candidato governatore Antonio Guadagnini. Comencini e Foggiato schierano dal canto loro Valter Specia, insegnante di Paese, e Maria Pia Stefani, impegnata nel volontariato. Con loro, nella lista, anche esponenti leghiste come Eleonora Rossi, assessore a Villorba, e Tina Ruggeri, giornalista, di area Lega, già candidata alle comunali del capoluogo nel 1994 con la lista Gentilini. Come quarta donna si parla di una giovane candidata del Montebellunese. A proposito di Comencini e Foggiato: a qualche big non sono andati giù né il “matrimonio”, né il loro sbarco al K3. «Sono sempre gli scissionisti, non ci fosse stato Gobbo, quella volta, qui in Veneto si spariva», dicono. Ma Luca Zaia, evidentemente, va oltre, lo strappo del 1998. E ha rinnovato le nozze già combinate nel 2015.—
Andrea Gallo. «In effetti la fotografia depositata all’ufficio anagrafe era molto simile all’automobilista fermato ma i dubbi sono rimasti, per questo il soggetto è stato accompagnato in comando per ulteriori verifiche. Sottoposto a foto-segnalamento, le impronte digitali alla fine hanno dato un esisto a sorpresa: i dati dichiarati erano veri, ma riferiti a quelli del fratello, effettivamente residente a Treviso, ma di 26 anni mentre il fermato ne aveva appena 18». La falsa attestazione a pubblico ufficiale è un reato che prevede la reclusione da 1 a 6 anni. A ciò si è aggiunta la sanzione di 5.110 euro con il fermo del veicolo per tre mesi per guida senza patente. — © RIPRODUZIONE RISERVATA
Andrea Gallo, comandante della polizia locale
Sabato 15 Agosto 2020
La Voce
ROVIGO
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Redazione: piazza Garibaldi, 17 - Rovigo Tel. 0425.200.282 Fax 0425.422584 e-mail: cronaca.ro@lavoce-nuova.it
CORONAVIRUS Altre cinque positività al Covid, sono nove negli ultimi due giorni
Impennata di contagi in Polesine Le regole per chi rientra da Grecia, Croazia, Spagna e Malta. Compostella: “Ferragosto in sicurezza” ROVIGO - Nuova impennata di contagi in Polesine. Dopo i quattro di giovedì’ scorso ieri si sono registrati altri 5 casi di contagio al Covid 19. l’Ulss 5 intanto diffonde una serie di informazioni utili a chi rientra dai Paesi europei per cui sono stati previsti i tamponi. Le 5 nuove positività di residenti in Polesine (in totale 496 da inizio epidemia) sono un uomo del 1977 originario del Marocco, residente in Medio Polesine, ha eseguito il tampone privatamente in una struttura fuori provincia per rientrare nel suo paese di origine. Risultato positivo è stato posto in isolamento. Sono stati isolati anche i suoi contatti. Inoltre un uomo del 1975 originario del Marocco, residente a Rovigo Isolati anche i suoi contatti. Positiva pure una donna del 1954, residente a Rovigo, un contatto stretto di una persona risultata positiva. Era già in isolamento ed ha leggera sintomatologia. E poi una donna del 1978, residente a Rovigo, contatto stretto di una persona risultata positiva. Infine un uomo del 1976, residente a Rovigo, contatto stretto di una persona risultata positiva. Era già in isolamento ed è asintomatico. “Tre di questi casi sono legati ad un cluster familiare che ha già dato positività nei giorni scorsi; l’invito è quello
La lotta al coronavirus non si ferma di trascorrere un weekend di Ferragosto felice e in compagnia ma rispettando tutte le norme igieniche, di prevenzione e di distanziamento” commenta il direttore generale dell’Ulss 5, Antonio Compostella. Non vi sono attualmente pazienti ricoverati per Covid-19 in Polesine. L’Ulss fa sapere anche che i tamponi eseguiti da inizio epidemia, in Polesine, sono 66.374. Le persone sottoposte a tampone sono 27.275. Ieri sono stati effettuati oltre
Antonio Compostella
cinquanta tamponi su viaggiatori di rientro dai Paesi inseriti nella nuova ordinanza del presidente, Luca Zaia. Da lunedì 17, in tutti e tre i presidi ospedalieri della provincia, saranno attivi degli ambulatori per l’esecuzione dei tamponi ad accesso diretto, senza prenotazione, per i viaggiatori. Oggi e domani i viaggiatori che hanno contattato il servizio igiene e sanità pubblica in queste ore tramite email, e che sono stati richiamati per fissare la data del tampone, potranno ef-
fettuarlo all’ospedale di Rovigo. In Polesine ci sono 317 persone poste in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva. Per chi rientra L’Ulss comunica anche una serie di comportamenti per chi entra o rientra da Spagna, Croazia, Repubblica di Malta e Grecia. Se ha eseguito un tampone con esito negativo documentabile, nelle 72 ore precedenti all'ingresso in Italia, deve darne comunicazione al servizio di igiene e sanità pub-
b l i c a a l l ’ i n d i r i z z o s isp.ro@aulss5.veneto.it; in tal caso non è prevista nessuna restrizione. Se non ha eseguito un tampone con esito negativo una volta che è rientrato in Veneto deve obbligatoriamente segnalarlo al Servizio igiene e sanità pubblica e deve eseguire un tampone di controllo. Per quanto riguarda l’esecuzione del tampone le modalità previste sono le seguenti: Accesso diretto (da lunedì 17 agosto): il cittadino che rientra in Veneto può accedere di-
rettamente nelle sedi ed orari sotto indicati per l’effettuazione del tampone. All’ospedale di Rovigo dal lunedì al sabato dalle 7.30 alle 18. La domenica dalle 9 alle 12. Ospedale di Adria: dal lunedì al sabato dalle 13 alle 18. Ospedale di Trecenta: Dal lunedì al sabato dalle 13 alle 18. Per le giornate di oggi e domani sarà attivo l’accesso diretto solo all’ospedale di Rovigo, al centro prelievi, oggi dalle 8 alle 11 e domani dalle 9 alle 12. L’Ulss fa anche sapere che “dal momento del rientro e fino alla comunicazione dell’esito del tampone le persone sono tenute a rimanere presso il proprio domicilio in isolamento. L’esito del tampone sarà scaricabile dal portale visione referti online dell’azienda o anche visibile dal fascicolo sanitario elettronico o dal proprio medico di medicina generale, disponibile in 24-48 ore. Non può essere effettuata prenotazione anticipata del tampone prima dell’ingresso in Veneto. Il provvedimento non è retroattivo e non si applica per gli ingressi effettuati prima del 13 agosto”. Per ulteriori informazioni può essere contattato il numero verde aziendale 800.938.880, attivo da lunedì a venerdì dalle 9 alle 14. © RIPRODUZIONE RISERVATA
VENETO Nuova ordinanza del governatore: si balla con mascherine
Stretta sulle disco, 109 nuovi casi Stretta sulle discoteche e sui locali e casi in aumento, anche ieri più di 100 nuove positività al coronavirus. Il Veneto ripiomba nell’angoscia del pericolo pandemia e per arginare l’aumento dei contagi, che si sussegue ormai da giorni, il governatore Zaia ha emesso una nuova ordinanza per contrastare il Coronavirus. Il presidente della giunta ha firmato un provvedimento, in vigore da oggi, che affronta il tema discoteche e locali assimilabili dove si fa musica e intrattenimento. Naturalmente si parla dei locali già al momento attivi in Veneto perché dispongono delle caratteristiche per essere aperti sulla base delle norme anti-contagio decise nelle settimane dopo la ripresa. L’ordinanza prevede che il numero massimo di persone che possono entrare non sia superiore al 50% della capienza massima normalmente autorizzata. Prevede, inoltre, l’obbligo di indossare sempre la mascherina all'interno del locale, compreso durante il ballo, ammesso, va ricordato, solo in presenza di piste all’aperto. E’ prevista, poi, la chiusura immediata del locale, senza alcun rimando ad ulteriori pratiche amministrative, se viene accertato dagli organi di vigilanza il mancato rispet-
Nuova ondata di contagi in Veneto la Regione decide nuove limitazioni e restrizioni per le discoteche
to delle norme fissate dall’ordinanza stessa. “È una misura presa contro il rischio che il virus torni a fare la voce grossa - sottolineano il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia e l’assessore alla sanità Manuela Lanzarin -. Non possiamo vanificare i risultati raggiunti grazie all’impegno e lo sforzo di tutti. Mi rivolgo soprattutto ai giovani che nei giorni del lockdown e fino ad oggi sono stati un vero modello di responsabilità e consapevolezza della situazio-
ne. Invito loro e tutti gli altri appassionati a pazientare ancora, aderendo alle indicazioni che vengono date e continuando ad avere comportamenti coerenti con la situazione”. “Nel periodo e nel clima estivo - concludono governatore e assessore - è comprensibile la voglia di stare insieme e divertirsi, soprattutto dopo le restrizioni degli scorsi mesi. Ma altrettanto lo è comprendere come basti poco creare assembramenti e situazioni che possono rendere inu-
tile l’impegno di tutti ed il lavoro dei nostri professionisti sanitari. Torneranno tempi normali ma ora ci è chiesto di affrontare anche il divertimento con le giuste accortezze”. Intanto ieri in Veneto si è registrata una nuova ondata di contagi, i nuovi casi, in 24 ore, sono stati 109. Per il secondo giorno consecutivo, quindi, le persone trovate positive al Covid, sono state più di 100. Sono 1.494 i casi attualmente positivi. Il bollettino regionale ha registrato, ieri, anche un nuovo decesso (2.096
dall'inizio della crisi). Anche ieri il Veneto è stata la prima regione italiana per aumento di nuovi casi di coronavirus. A Treviso, la provincia più colpita, 44 nuovi casi per un totale di 511, quindi Padova 257 (14 nuovi) e Venezia 233 (12 nuovi). E ancora, sempre secondo il bollettino regionale: in ospedale 126 persone di cui 45 positive: 4 in terapia intensiva e 41 in area non critica. In isolamento domiciliare ci sono 5.963 persone (+63). © RIPRODUZIONE RISERVATA