RASSEGNA STAMPA DEL 14 AGOSTO 2020

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REGIONE ATTUALITÀ

Corriere del Veneto Venerdì 14 Agosto 2020

5 VE

La politica Verso le elezioni

VENEZIA L’epilogo formale si consumerà davvero in seno al «Comitato di disciplina e di garanzia della Lega Salvini Premier», organo federale del partito preposto a comminare sanzioni disciplinari (si parla di sei mesi di sospensione) ma quello politico è andato in onda ieri «a reti unificate», per così dire, durante il punto stampa del governatore Luca Zaia. Da lui l’annuncio definitivo: il vice governatore Gianluca Forcolin e i consiglieri Riccardo Barbisan e Alessandro Montagnoli non saranno candidati. Stop. Non basta: Forcolin, preannuncia Zaia, «mi ha dato la disponibilità a dimettersi da tutto». Pochi minuti dopo arriva il comunicato ufficiale della Regione sulle dimissioni del vicegovernatore. Chi si aspettava una nota asciutta, il più possibile asettica, ha avuto una sorpresa. L’addio di For-

Dimissionario Gianluca Forcolin, veneziano, 51 anni, è stato negli ultimi 5 anni il vice di Zaia in Regione. Ha alle spalle una lunga carriera come sindaco e parlamentare

Ilvicegovernatoresidimette «Sudimelamacchinadelfango» «In campagna elettorale si parli non di me ma di quest’ultima straordinaria legislatura» colin a causa del «pasticciaccio brutto» del bonus Covid agli autonomi è battagliero. Di mezzo la spiegazione: «In campagna elettorale si deve tornare a parlare della straordinaria legislatura che sta terminando e non del sottoscritto». L’ormai ex vice governatore specifica di dimettersi anche da consigliere regionale «per il rispetto che ho nei confronti dei veneti che mi onoro di rappresentare. Ho comunicato la mia decisione al Presidente Zaia, con cui da anni lavoro con lealtà ed onestà». Forcolin spiega di aver preso questa decisione «a testa alta e con la schiena dritta». Del resto, in un’intervista uscita ieri su Repubblica, aveva attaccato: «Mettiamo in chiaro una cosa, io non sono furbetto. E poi, scusate: il governatore della Lombardia è ancora al suo posto e io vengo cacciato dalle liste per una pratica inevasa?» . Una bordata a dir poco irrituale per lo stretto patto di non belligeranza fra Veneto e Lombardia. Patto non scritto ma pur sem-

Governatore Il governatore uscente Luca Zaia

pre vincolante. Questo dà la misura della tempesta che sta scuotendo il Carroccio. Forcolin rincara la dose: «Sono fortemente amareggiato dalla violenza mediatica e dalla macchina del fango che mi ha investito, ma sono allo stesso tempo orgoglioso e consapevole di aver lavorato in tutti questi anni con onestà e trasparenza». C’è spazio per un «grazie» a Zaia «per la stima e la fiducia che ha riposto in me in questi anni, come pure i colleghi di giunta e consiglio e i tantissimi militanti e cittadini comuni che in queste ore mi stanno dimostrando una vicinanza e un affetto che scaldano il cuore». E, in effet-

Zaia La partita è chiusa, non saranno candidati alle Regionali

ti, per Forcolin. soprattutto nel Veneziano, la base si è ribellata alla punizione ormai all’orizzonte. Inutilmente. L’ex vice governatore chiude con una nota molto personale: «Infine, ma non ultimo, un grazie alla mia famiglia perché i ruoli cambiano, le cariche passano, ma i valori e gli affetti quelli per fortuna non passano mai». L’incredulità che lascia il passo alla consapevolezza di essere messi in panchina, come minimo per un giro. Nelle dichiarazioni di Forcolin ma anche dei due consiglieri c’è un perno: «Ci si sacrifica per la squadra». Troppo rischioso insistere con le urne dietro l’angolo. Del resto Matteo Salvini, tornando sulla vicenda, era stato chiaro: «Abbiamo già deciso, Zaia l’ho sentito, non saranno ricandidati. Noi siamo inflessibili e intransigenti, mi dispiace per chi non verrà ricandidato, se ne riparlerà la prossima volta». A Zaia è toccato, ieri, ricostruire passo passo il drammatico crescendo da domenica sera a

Lega, dopo l’addio di Lazzarin

Il nuovo commissario di Padova è Stefani PADOVA Alberto Stefani sarà di fatto il nuovo commissario provinciale della Lega a Padova. La scelta del commissario Lorenzo Fontana è caduta sull’enfant prodige del Carroccio (classe 1992) dopo le dimissioni, lunedì (causa candidatura regionale) di Filippo Lazzarin. Per l’irrequieta provincia patavina agitata dalle due anime della Lega, quella salviniana e quella più autoctona per così dire, la candidatura di Lazzarin ha reso urgente nominare un successore. Accadrà stamattina alle 10.30 nel direttorio convocato a Noventa per limare le liste. Stefani è sindaco di Borgoricco e deputato, dato per uomo di Lorenzo Fontana ma anche unica voce che si levò a Montecitorio in favore di Zaia quando il governatore chiedeva elezioni a luglio. Vicini al passo indietro Vanda Pellizzari che si aspettava la lista Zaia e Bobo Miatello (m.za.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

oggi, con una rivendicazione: «La questione l’ho posta io per primo e unico fra i governatori. Quando ho visto domenica pomeriggio l’agenzia sibillina in cui si parlava dei cinque parlamentari e altri amministratori ho subito scritto a tutti i miei consiglieri in chat, chiedendo di dirmi se avevano mai percepito il bonus sì o no. La risultanza è che, dalle risposte arrivate tra domenica sera e lunedì mattina, tre consiglieri hanno confermato la cosa. Avuta questa notizia ho semplicemente fatto quello che deve fare una persona perbene, sentendoli per capire cosa è accaduto». Zaia ricorda di aver detto «fin da subito “se vengono confermate queste prerogative la partita si chiude qui”». Zaia ha spiegato di aver incontrato i tre colleghi di partito che ha definito «affranti». Se per il governatore «la partita si chiude qui», le opposizioni cannoneggiano. Manuel Brusco, 5s, ribatte «Forcolin parla di violenza e macchina del fango che però sono solo nelle sue parole». Daniela Sbrollini, Iv, dice «si chiuda questa triste vicenda» mentre +Europa chiede apertamente agli elettori di «punire Zaia e la lista che candiderà di amministratori pubblici approfittatori». Martina Zambon © RIPRODUZIONE RISERVATA

La retromarcia di Barbisan e Montagnoli

«Passo indietro per il bene della Lega Tanta solidarietà dai militanti»

Il parlamentino L’aula consigliare di Palazzo Ferro Fini

VENEZIA Lettere aperte, post, persino l’appassionata difesa del commercialista chiamato in causa. Riccardo Barbisan (da non confondere con l’altro Barbisan, Fabio, altro consigliere regionale leghista subissato dagli insulti sui social) e Alessandro Montagnoli, gli altri due consiglieri travolti dallo scandalo sui bonus di 600 euro fanno un passo indietro. «Con grande serenità ho deciso di rinunciare alla candidatura al Consiglio Regionale, - scrive per primo ieri mattina Barbisan - per porre fine alle vergognose strumentalizzazioni e

illazioni che in queste ore imperversano sui medi e coinvolgono ingiustamente la mia famiglia». Anche nelle parole di Barbisan riecheggia quel «camminare a testa alta» usato da Forcolin. «Neppure un euro di quelli che mi sono giunti dall’Inps sono rimasti nelle mie tasche, ma sono stati riversati già nel mese di maggio al Comune di Treviso per l’emergenza Covid-19 ed a una Pro Loco per una colletta alimentare» ribadisce Barbisan. Anche lui parla di «fango nei miei confronti» ma anche delle «centinaia di telefonate di solidarietà di militanti e semplici

cittadini». Ultima in ordine di tempo arriva anche la dichiarazione di Montagnoli: «Ho parlato stamattina con il presidente Zaia e la scelta di fare un passo indietro è stata condivisa per il bene del movimento». Il leit motiv è sempre lo stesso: ci sacrifichiamo, innocenti, per il bene del partito. Ma l’assalto non si ferma. Il candidato governatore 5s Enrico Cappelletti attacca: «la fantomatica ‘pro loco’ di Canizzano non è altro che un’associazione vicina alla Lega, Barbisan ha usato soldi pubblici per finanziarsi la campagna elettorale». (m.za.) © RIPRODUZIONE RISERVATA


Venerdì 14 Agosto 2020 Corriere del Veneto

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I contagi aumentano ancora Un terzo vengono dai viaggi ni, tutti ex allievi del liceo Berto di Mogliano: sette di loro sono risultati positivi al virus. Tutte queste persone, sia i sintomatici che gli asintomatici, verranno trattate a domicilio con quarantena obbligatoria di due settimane. Ieri però non ci sono stati nuovi ricoveri, che rimangono 5 al Ca’ Foncello e 6 a Vittorio Veneto, segno che forse la carica virale - come sostengono alcuni virologi - è più bassa rispetto al virus arrivato in Italia alla fine dell’anno scorso. E oggi arriveranno gli esiti del terzo round di tamponi alla caserma Serena, trecento persone sottoposte al test per scoprire se i 257 positivi fra migranti e operatori si saranno ridotti oppure no. Sono tutti a bassa carica virale e

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1.283

I trevigiani risultati positivi al tampone. Il numero comprende anche 257 tra migranti e operatori ospitati alla caserma Serena

I trevigiani posti in isolamento per motivi precauzionali. Si tratta di persone tornate dai paesi a rischio o vicine a soggetti positivi

Ma torna anche l’allarme nelle case di riposo: nell’ambito del consueto screening previsto nelle strutture, a cui vengono sottoposti gli ospiti e gli operatori, sono risultate 4 positività fra gli anziani residenti nella casa di riposo di Cordignano. Era una delle strutture sotto osservazione nel mese di aprile, non ai livelli di allarme di Conegliano e Vittorio Veneto ma con diversi contagi da coronavirus. E adesso l’infezione è ritornata destando preoccupazione. Anche sul fronte del lavoro i numeri iniziano a essere notevoli. Ieri sono stati effettuati settanta tamponi nell’azienda di logistica della zona a sud di Treviso in cui erano emerse 24 positività fra i lavoratori e due di ambito familiare: un altro dipendente della ditta è risultato positivo, ma mancano i referti della gran parte dei lavoratori di magazzini e spedizioni, in to-

asintomatici, l’Usl 2 è ottimista sul risultato finale, il primario della microbiologia Roberto Rigoli sta già studiando l’andamento del focolaio per trarre informazioni utili sull’epidemia e sulla mutazione del virus, ma la caserma riaprirà i cancelli solo dopo che l’ultimo dei positivi sarà guarito. Ogni settimana saranno rifatti i test e, poco alla volta, i negativizzati potranno essere trasferiti in altre strutture. Ma l’idea evidentemente non piace a tutti. «Abbiamo deciso di fare controlli fino alla negativizzazione di tutti gli ospiti e degli operatori nel rispetto della salute dei cittadini – ha detto ieri il presidente della Regione Luca Zaia -. Dalla caserma non si deve uscire. Per risolvere ogni problema abbiamo predisposto un’assistenza sanitaria ad hoc». Silvia Madiotto

tale una settantina di persone esaminate negli ultimi giorni. Fra gli altri casi spiccano un trevigiano asintomatico tornato nei giorni scorsi dalla Romania e un asintomatico dalla Costa Azzurra, tre contatti di soggetti già in osservazione perché positivi e rientrati dall’area balcanica e un familiare di un sudamericano, due familiari di un pa-

ziente positivo. E poi ci sono due congiunti della Macedonia che non sospettavano minimamente di essere entrati in contatto con il virus: sono asintomatici ma sono stati scoperti perché si erano recati in ospedale per una visita e hanno dovuto effettuare il test. A fine luglio erano tornati dalla Croazia, da Pag, alcuni amici trevigia-

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Estate torrida

Malori improvvisi Tre vittime in sole 24 ore

InattesadeitestdellaSerenacresceilnumerodipositiviinprovincia TREVISO Altri 23 contagi nella Marca, mentre il numero degli isolamenti domiciliari schizza a quota 1.283: è vero che il numero dei sintomatici è basso, e che molte sono quarantene precauzionali per rientri da viaggi di lavoro, vacanze all’estero o vicinanza con casi positivi, ma la cifra è complessivamente così elevata che ricorda i picchi di questa primavera, quando l’Italia era in emergenza. Proprio i Paesi extra confine sono sorvegliati speciali (tanto che la Regione ha deciso di estendere l’obbligo di tampone stringendo le maglie della normativa nazionale) perché il Covid oggi si manifesta per lo più in trevigiani tornati dalle vacanze in Croazia, da una visita di famiglia in Romania, dalle ferie in Costa Azzurra.

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La vicenda

● Sono 3.182 i trevigiani risultati positivi al Covid dal 25 febbraio a oggi ● Da domenica i nuovi casi sono stati ottanta, negli ultimi giorni sono cresciuti di venti al giorno e ieri nel bollettino regionale ne sono stati riportati 23 per l’Usl 2 ● Per buona parte si tratta di persone rientrate dall’estero per una visita ai familiari o per una vacanza, contraendo l’infezione. Attualmente i positivi sono 473. In isolamento domiciliare in provincia ci sono 1.283 persone. ● Ben 257 soggetti sono riferiti al focolaio della caserma Serena che ospita i migranti: l’esito dei tamponi eseguiti mercoledì su 300 persone è atteso per oggi pomeriggio

TREVISO Un ciclista stramazzato al suolo, un automobilista uscito di strada e una donna stroncata al mare. In meno di 24 ore, nella Marca si sono registrate tre vittime per malore. E non è escluso che il caldo torrido di questi giorni, abbia avuto un ruolo nei decessi. Nico De Marco, pensionato 68enne di Orsago è stato stroncato probabilmente da infarto, ieri mattina, mentre pedalava in sella alla sua bici da corsa. Appassionato ciclista, De Marco è uscito di casa intorno alle 9 diretto verso la Pedemontana friulana, che da Caneva porta alle sorgenti del Gorgazzo. Una sgambata che tante altre volte il 68enne aveva fatto. Ieri mattina però, De Marco ha percorso solo pochi chilometri, da Orsago a Cordignano. Poco dopo svoltato lungo via Brandolini davanti al cimitero, è caduto a terra. Nonostante il tempestivo intervento del Suem 118, il cuore di De Marco non è mai ripartito. Poche ore dopo, a perdere la vita è stato Pietro Cavallin, 71enne di Romano d’Ezzelino (Vicenza), vittima di un incidente stradale a Onè di Fonte che, sulla base dei primi accertamenti, potrebbe essere stato provocato da un malore. Cavallin era al volante della sua Seat Altea e stava percorrendo via Roma, nei pressi del supermercato Alì, quando, riferiscono i testimoni, ha improvvisamente perso il controllo, uscendo di strada e andando a sbattere contro le sbarre di protezione di un canale. L’auto è stata letteralmente sbalzata oltre le transenne e si è capottata, cadendo nel canale. All’interno, intrappolato, il corpo ormai esanime del 71enne. I sanitari del Suem di Crespano del Grappa e i vigili del fuoco hanno solo potuto constatare le morte dell’uomo. Impossibile stabilire, senza un’autopsia, se la morte è dovuta a un malore o alle lesioni dell’impatto, ma l’assenza di segni di frenata porta a non escludere la prima ipotesi. E sarà un’autopsia a fare luce sul decesso di Alessandra Gabbana, 44enne originaria di Fontanelle, stroncata da malore mentre si trovava in vacanza a Jesolo. La donna stava trascorrendo col compagno e alcuni amici la settimana di Ferragosto in un residence, dove, ieri mattina, alle 7.30 si è sentita male. La 44enne è stata trasferita in elicottero al Ca’ Foncello dove, nonostante gli sforzi dei medici, è deceduta. I responsabili sanitari avrebbero disposto l’autopsia a scopo diagnostico, tuttavia l’ipotesi più accreditata pare essere proprio quella del malore. Il corpo infatti non presenterebbe alcun trauma. Originaria di Lutrano, Alessandra si era trasferita da alcuni anni in Friuli Venezia Giulia. Viveva a Brugnera, in provincia di Pordenone, ed era cotitolare della cartolibreria «ManuAle di idee» nella frazione di Tamai. M.Cit. - A.R.T. © RIPRODUZIONE RISERVATA


6 VR

Venerdì 14 Agosto 2020 Corriere di Verona

CRONACA VERONA

Liste Lega, Montagnoli fuori Ora è rebus candidature

San Zeno Dopo due anni

Caso Bonus, il commissario Zavarise ora valuta i nomi di Lorenzetti e Negro Alessandro Montagnoli è stato ufficialmente escluso dalle liste della Lega, e adesso Nicolò Zavarise, commissario provinciale del Carroccio, ha solo pochi giorni di tempo per «rinforzare» le candidature di partito, in vista delle elezioni regionali del 20ne 21 settembre. Ad ufficializzare le esclusioni dei tre leghisti che avevano chiesto il bonus governativo da 600 euro è stato il presidente della Regione, Luca Zaia, nel corso della sua conferenza stampa sulla situazione sanitaria.Zaia ha confermato di avere incontrato i tre leghisti. «Sono affranti – ha detto Zaia. – Tutti e tre hanno ammesso che avevano fatto domanda, solo Forcolin mi ha detto che poi quei soldi non gli erano arrivati». Montagnoli si è limitato ad aggiungere, rivolgendosi al Governatore: «Mi rimetto alle tue decisioni». E Zaia ha confermato che «anche per lui non ci sarà ricandidatura», come peraltro avevano anticipato sia Matteo Salvini che Lorenzo Fontana e lo stesso Nicolò Zavarise. Adesso la Lega cerca di assorbire il colpo e di rimediare all’assenza di Montagnoli dalla lista di partito. Al di là delle ripercussioni di questa vicenda sul risultato elettorale (e sarà interessante confrontare il prossimo sondaggio con quelli circolati finora) l’assenza di Montagnoli avrà comunque un peso, viste le 5.535 preferenze da lui ottenute nel 2015 a Verona. Fermo restando che Elisa De Berti ed Enrico Corsi parti-

VERONA

Fondi da Roma

VERONA Verona è tra le 29 città italiane ad alta vocazione turistica che potranno accedere al fondo da oltre mezzo miliardo di euro (a fondo perduto) deciso dal ministro Dario Franceschini. Il governo punta così ad aiutare le attività commerciali dei centri storici colpite dal calo dei turisti per la crisi da Coronavirus. Secondo quanto anticipato dal quotidiano Il Sole 24 Ore, il contributo sarà erogato alle impresa di vendita di beni o servizi dei centri storici dei comuni capoluogo di provincia che abbiano registrato, prima del Covid, presenze di turisti stranieri in numero almeno tre volte superiore a quello dei residenti. A Verona per ogni cittadino residente arrivavano, prima del Covid, 6,4 turisti: il rapporto più alto appartiene a Rimini (15,3 turisti per ogni residente) seguita da Siena (11,6), Pisa (9,9), Roma (7,6), Como (7,2) e Verona. Per accedere al «fondo perduto« gli esercenti e i titolari devono aver subito un calo del fatturato di almeno un

600 3 Euro

Per l’emergenza Covid, con i decreti Cura Italia e Rilancio, il governo ha disposto il pagamento da parte dell’Inps di un bonus di 600 euro per partite Iva, co.co.co e stagionali rimasti senza lavoro

I leghisti

Sono tre i leghisti veneti che hanno chiesto il Bonus: il vicepresidente della Regione Gianluca Forcolin, il consigliere regionale Riccardo Barbisan di Treviso e il collega veronese Alessandro Montagnoli

Escluso Il consigliere regionale Alessandro Montagnoli

ranno dalla prima fila (l’una come assessore della giunta Zaia, l’altro come consigliere uscente) tra le ipotesi che si fanno c’è quella di candidare il sindaco di Legnago, Graziano Lorenzetti, mentre anche la consigliera uscente Giovanna Negro (eletta 5 anni fa con 1.710 preferenze, al fianco di Flavio Tosi ma ora nella Lega) potrebbe essere «spostata» dalla Lista degli Amministratori a quella del partito. Da Palazzo Barbieri potrebbero candidarsi il vicesindaco Luca Zanotto e l’assessore allo Sport, Filippo Rando, mentre non sembra intenzionata a farlo Francesca Toffali. Probabile anche la candidatura del presidente di Agsm Lighting, Filippo Rigo, mentre da fuori partito si continua a parlare di una candidatura di Andrea Croce, fratello dell’ex presidente di Agsm, Michele.Meno facile sarebbe invece far «traslocare» Stefano Valdegamberi (4.790 preferenze, alle elezioni di 5 anni fa) dalla Lista Zaia a quella della Lega, tenendo conto che proprio la lista Zaia viene data come probabile «superstar» delle consultazioni di settembre, e Valdegamberi, restando all’interno di essa, avrebbe già una rielezione praticamente in tasca. Le liste dei candidati veronesi devono essere presentate alla cancelleria del tribunale entro la fine della prossima settimana. Calcolando riunioni, discussioni, documentazioni e questioni burocratiche, non c’è davvero molto tempo da perdere. Lillo Aldegheri

Oggi riapre il parcheggio in piazza Corrubbio VERONA Riapre da oggi i

battenti il parcheggio San Zeno, in piazza Corrubbio. Il parcheggio metterà a disposizione centodieci posti-auto al primo piano interrato e sarà gestito, in via provvisoria e nelle giornate di venerdì, sabato e domenica, da Amt. Le tariffe saranno decisamente popolari: tre euro per le prime due ore di sosta, cinque euro per l’intera giornata.Il parcheggio era chiuso da due anni, dopo il fallimento della ditta Rettondini che l’aveva costruito. La gestione provvisoria è stata concessa al Comune dal curatore fallimentare e resterà in vigore fino a quando l’iter burocratico-legale non sarà concluso. A quel punto sarà aperta una gara d’appalto per individuare i nuovi gestori. La struttura è ovviamente a norma, con la certificazione antincendio in regola. La riapertura del parcheggio in piazza Corrubio punta a garantire un migliore servizio a tutte le attività presenti a San Zeno, ed in particolar modo vicino a piazza Corrubio.

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Il Pd

AncheVeronaavràicontributi perlecittàavocazioneturistica Iristoratori:primopasso,siamoko 29 Le città ammesse al contributo per i centri storici: oltre 500 milioni a fondo perduto alle attività commerciali

terzo rispetto a quello del 2019. Il contributo sarà deciso applicando una percentuale calcolata sulla differenza tra il fatturato di giugno 2020 e quelli del giugno 2019. Le percentuali varieranno in base al volume di ricavi e saranno del 15% per quelle al di sotto i quattrocentomila euro, 10% per chi ha ricavi superiori a quattrocentomila euro ma inferiori a un milione, e 5 per cento per chi è oltre il milione

Foto ricordo Turisti in piazza Bra Dal governo arriva un aiuto concreto alle città turistiche

di euro. L’importo massimo del contributo erogabile è di 150mila euro e quello minimo di mille euro per le persone fisiche e di duemila per le società. Per evitare altri «furbetti» è prevista la denuncia in base al codice penale per chi riceverà i soldi senza averne diritto. «Aspettando la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale (prevista nelle prossime ore, ndr) è un passo avanti positivo . commenta

«Palazzi Agec ancora con le impalcature»

Leopoldo Ramponi, presidente dei ristoratori di Confcommercio Verona - perché le città d’arte come la nostra sono davvero…a terra. Certo, non è la soluzione dei nostri problemi, ma speriamo sia solo un primo passo, perché a Verona le cose non stanno andando affatto bene. La provincia ha migliorato, ma qui, in centro, si stenta a ripartire. Comunque noi vogliamo essere positivi: diciamo allora che è un buon primo passo». Soddisfazione, sia pure…indiretta, anche a Palazzo Barbieri. L’iniziativa non riguarda le casse municipali, ma l’assessore al Bilancio, Francesca Toffali, accoglie l’annuncio con un sorridente «ben venga», spiegando che «ogni aiuto alle categorie economiche è importante, anche perché serve a diminuire la necessità di interventi diretti di assistenza da parte del nostro settore dei Servizi Sociali, già impegnato al massimo delle sue possibilità». L.A. © RIPRODUZIONE RISERVATA

VERONA «Quei palazzi dell’Agec sono stati inaugurati 2 anni fa, ma ci sono le impalcature ancora montate, i cancelli del cantiere spalancati e nessun è al lavoro: cosa si aspetta per sistemare le case di via Maddalena e via Dandolo?». A chiederlo è il capogruppo comunale del Pd, Federico Benini, che ricorda come «già nel giugno 2019» Palazzo Barbieri avesse assicurato che ad ottobre di quell’anno i lavori sarebbero stati terminati. Come al solito – aggiunge Benini - Sboarina tirerà fuori ancora la scusa del Covid, ma se fa bene i conti si accorgerà che l’emergenza sanitaria è scoppiata nel marzo 2020, 5 mesi dopo la data promessa di fine lavori». E secondo l’eponente dem «quelli che parlano di sicurezza e attenzione alle periferie fanno le passerelle politiche e poi lasciano impalcature montate, esponendo interi palazzi e centinaia di famiglie alla mercé dei malintenzionati». © RIPRODUZIONE RISERVATA


Corriere del Veneto Venerdì 14 Agosto 2020

TREVISO

9 TV

Regionali, presentate tutte le liste Manca la Lega orfana di Barbisan E la sinistra è pronta a denunciare il consigliere del Carroccio per l’uso del bonus Il brevetto

Da Orsago il bracciale antiCovid ORSAGO In tempo di Covid

anche la vendemmia può diventare occasione di contagio. Tanto che, gli imprenditori agricoli, devono tenere un dettagliato registro presenze, garantire il distanziamento e intervenire in caso di positività. Ecco allora che tra le vigne, fa la sua comparsa Mio. Un braccialetto nato per garantire la sicurezza ai tempi della pandemia,

Mancano pochi giorni alla consegna delle liste con i candidati alle regionali. I primi a scendere in campo sono stati i grillini, che hanno rotto ogni indugio quasi un mese fa. Poi sono arrivati tutti gli altri, uno alla volta, con i trevigiani schierati davanti ai simboli di partito o della civica di riferimento. Mancano per ovvie ragioni solo i leghisti, quelli dati per favoriti e quelli oggi più nel mirino. Lunedì la lista dovrebbe essere pronta ma l’esclusione del consigliere regionale Riccardo Barbisan per l’affaire-bonus ha costretto la segreteria a mescolare qualche pedina. Forza Italia per la corsa veneta ha scelto una squadra giovane e la parola autonomia. «Il governatore Zaia è il punto di riferimento in questa alleanza di centrodestra e l’autonomia per il nostro partito è una battaglia da combattere insieme» spiega il segretario provinciale Fabio Chies. In lista ci sono il consigliere provinciale e consigliere comunale Cessalto Emanuele Crosato (era già stato candidato alle europee), Giuseppe Maso ex assessore di Vittorio Veneto, il civico Matthew Sommadossi, Alessia Rigatti consiglieTREVISO

ra a Volpago del Montello, il castellano Claudio Bergamin anche consigliere provinciale, Gaia Maschio (che a Conegliano è assessore della giunta Chies), Elisa De Zan di Gaiarine, Valentina Pillon di San Biagio di Callalta e Carlo Baliviera, responsabile dei giovani di Forza Italia. «Abbiamo costruito una squadra giovane di amministratori – continua Chies -. Sono persone impegnate sul territorio e questa scelta significa soprattutto una progettualità a lungo periodo: la lista, allargata anche alle forze civiche, non è finalizzata alle sole elezioni ma a creare una classe dirigente sul territorio». Ieri è stata presentata anche la lista di Europa Verde a sostegno della candidatura di Arturo Lorenzoni: «Siamo ambientalisti fin dal 1986 nell’alveo dei Verdi europei, per mettere al centro dell’agenda politica la sostenibilità ecologica, sociale ed economica per il Veneto». I trevigiani sono la capolista la coportavoce provinciale Elisa Casonato di Preganziol, Adelino Andreuzza di Carbonera, Lucia Ammendolia, Carlo Casagrande di Vit-

Il Pd La candidatura di Barbisan è stata sostenuta dai beneficiari della donazione

torio Veneto, Eugenia Fortuni che fu candidata alle europee dell’anno scorso, il docente universitario Giovanni Colombo di Castelfranco Veneto, da Treviso Isabella Scortegagna, il già candidato alle europee Luca Saccone e la montebellunese Ilaria Torresan. Per questi 18 la campagna elettorale è appena iniziata, mentre per Barbisan è già finita. E arrivano le grane: dopo la richiesta di dimissioni dal consiglio comunale (è capogruppo della Lega) ora potrebbe arrivare anche un esposto da parte dell’opposizione. Il nodo è il secondo bonus da 600 euro incassato e devoluto alla Pro Loco di Canizzano. Il presidente dell’associazione infatti, poco dopo aver ricevuto la somma donata, aveva personalmente sostenuto la candidatura di Barbisan alle regionali con una lettera inviata a tutto il quartiere. Pd, Treviso Civica e Lista Manildo adesso sono pronti ad andare in procura: «Siamo di fronte a un atto di inaudita gravità, pretendiamo trasparenza assoluta nel rispetto dei cittadini contribuenti». S.Ma. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Pavimentazione

Finita Piazza Vittoria Adesso cominciano i lavori in San Pio X nelle sale dei musei, nei padiglioni fieristici e nei cantieri edili e ora anche durante la vendemmia. A produrlo è la Teamax, una giovane startup innovativa di Orsago che, non appena è stato prorogato lo stato di emergenza ed è stato chiaro che le norme antiCovid avrebbero interessato anche il lavoro di raccolta dell’uva, ha adeguato il braccialetto per renderlo idoneo alla manodopera agricola. Il braccialetto funziona come un allarme, vibrando o suonando quando si supera il metro e mezzo di distanza previsto dalle norme, informando con un alert anche il datore di lavoro. E registrando anche tutti i contatti che intervengono tra gli operatori presenti nella vigna, durante l’orario di lavoro. «Il braccialetto è già usato in vari settori da quello edile all’intrattenimento e può essere un valido aiuto anche per gli imprenditori vitivinicoli che, come tutti i datori di lavoro, con l’emergenza sanitaria sono investiti di responsabilità dirette, per dolo o per colpa, in caso di positività e contagi – spiega il titolare dell’azienda, Max Ferracin -. Perché Mio funziona come un registro elettronico, non solo delle presenze ma anche dei contatti che i lavoratori hanno con i colleghi. Ed è quindi in grado di identificare subito, in caso di positività, le persone che devono essere isolate». Prodotto in Cina, in gomma sanificabile, il braccialetto è dotato di contenuti digitali che vengono creati a Orsago. Come l’applicazione Check-In Check-Out che può funzionare come un cartellino sia all’interno dell’aziende che all’esterno con un gps. (m.cit.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

TREVISO Finita piazza Vittoria si passa a piazza San Pio X: subito dopo ferragosto apre il cantiere per il rifacimento della pavimentazione in porfido per renderla omogenea e senza avvallamenti, ma con gli inevitabili disagi alla circolazione che comporterà: dovrebbe finire per il 26 settembre, fra divieti di sosta, sospensione delle fermate degli autobus e deviazioni del traffico. Per questo mese abbondante non si potrà più parcheggiare né in piazza Pio X né in via D’Annunzio: il tentativo dei lavori pubblici è di renderlo un divieto parziale per limitare i disagi ad attività commerciali e residenti, ma in ogni caso 48 ore prima degli scavi saranno esposti dei cartelli che indicano l’area di intervento. «Sarà adottato ogni provvedimento utile per ridurre i tempi, limitare i rumori, limitare la produzione di polveri e detriti - spiega l’assessore ai lavori pubblici Sandro Zampese -. Inoltre, sarà sempre garantito l’accesso pedonale alle residenze ed agli esercizi presenti. Compatibilmente con l’andamento dei lavori anche per i veicoli e i fornitori». E si è liberata delle transenne piazza Vittoria. «Abbiamo rispettato il cronoprogramma – dice il sindaco Mario Conte -. Era un intervento necessario, già dopo l’adunata degli alpini il porfido era stato massacrato e aveva bisogno di manutenzione. Ora la piazza è tornata in perfetto ordine». (s.ma.)

Piazza Vittoria Il Comune ha riaperto la piazza e tolto le deviazioni. Dal 17 agosto inizieranno i lavori in piazza San Pio X (foto Balanza)

La storia

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La VenTo pedalando con il Parkinson Da Torino a Venezia (con sosta a Roncade) per dire sì alle ciclabili

TREVISO Una

lunga pedalata di dieci giorni attraversando per 680 chilometri, da ovest a est, la valle del Po per richiamare le amministrazioni pubbliche sull’importanza di creare le reti che consentano ai viaggiatori lenti di muoversi in assoluta sicurezza. E’ l’iniziativa assunta da un’associazione di Pianezza (Torino), «Vento Lento» giunta ieri a Roncade, paese d’origine di una componente di una famiglia di cinque persone fra le prime animatrici del gruppo stesso. Paola Porcellato, residente in Piemonte da alcuni decenni, con il marito, Antonio Garzena, ed i tre figli, ha avuto così modo di andare a trovare la

In bicicletta I ciclisti di «Vento Lento« con il vicesindaco di Roncade Sergio Leonardi

nonna roncadese e rilanciare indirettamente una discussione in atto da almeno due anni fra il Comune e rappresentanti di diverse categorie sulla trasformazione della viabilità del centro storico, con

ipotesi più o meno contrastate di aperture alla mobilità sostenibile. Più in generale, comunque, il supporto che la carovana scesa dal tratto iniziale del Po a quello terminale del Sile intende portare è per

la realizzazione di una ciclovia chiamata «VenTo», fra Venezia e Torino che dovrebbe inserirsi in uno dei segmenti di Eurovelo, il grande sistema europeo di itinerari ciclistici in fase di progressiva espansione. La pista VenTo, nel dettaglio, dovrebbe entrare a far parte di Eurovelo 8, direttrice ovest-est progettata dal Dipartimento di architettura e pianificazione del Politecnico di Milano, fra la città spagnola di Tarifa e Atene. I cicloamatori di «Vento Lento», prima di raggiungere Roncade, hanno toccato Chivasso (Torino), Casale Monferrato (Alessandria) , Pavia, Piacenza, Cremona, Mantova, Rovigo, Chiog-

gia (Venezia) e Venezia, aggregando alla comitiva anche un compagno affetto da morbo di Parkinson. Gli onori di casa sono stati portati alla concittadina migrante e ai familiari dal vicesindaco, Sergio Leonardi. «Siete un esempio positivo di condivisone e resilienza – ha detto - per quanti hanno avuto modo di incontrarvi e conoscervi. Avete inoltre dimostrato alle amministrazioni che le persone con disabilità possono avere maggior autonomia con una mobilità sostenibile se le piste ciclopedonali vengono messe in rete per lunghi percorsi» Gianni Favero © RIPRODUZIONE RISERVATA


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VENERDÌ 14 AGOSTO 2020 CORRIERE DELLE ALPI

REGIONE

Verso le elezioni

La Lega caccia i tre “furbetti” del bonus La rabbia di Forcolin che si è dimesso: «Io non ho preso un euro e Fontana indagato è ancora al suo posto in Lombardia» VENEZIA

«Abbiamo già deciso, Zaia l’ho sentito: non saranno ricandidati, ma in Veneto vinceremo con il 70%». È il sigillo di Matteo Salvini, all’ora di pranzo, sullo scandalo dei Covid-bonus che ha travolto il vicegovernatore Gianluca Forcolin e i consiglieri uscenti i Riccardo Barbisan e Alessandro Montagnoli, facendo finire la giunta Zaia in un ciclone senza precedenti. Ma la sentenza era arrivata ieri mattina. Forcolin con le dimissioni da giunta e consiglio; Barbisan con il ritiro della candidatura. “Uscite onorevoli” concesse dopo i colloqui col governatore. Eliminazione dalle liste annunciata, e senza distinzioni, pur nella diversità dei casi, per evitare di infiammare una Lega già agitata dai militanti in subbuglio. Per i tre, copione comune e trino anche nell’epilogo. Fanno sensazione le dimissioni di Forcolin, il caso più ingombrante politicamente per Zaia. Anche perché, in un’intervista a 3FQVCCMJDB, si è concesso qualche colpo di coda: «Non accetto di essere chiamato furbetto», ha detto Forcolin, «E poi, scusate: il governatore della Lombardia Fontana è anco-

ra al suo posto, e io vengo cacciato dalle liste per una pratica inevasa?». Parole non casuali, dopo che il governatore aveva già differenziato la posizione del suo vice rispetto a quella degli altri due. E ancora: «Non ho preso un soldo, non sono nemmeno presente negli elenchi Inps, resto con la schiena dritta e a testa alta: tutti i politici che hanno comprato monopattini con gli incentivi, o che richiedono il bonus auto, o il bonus facciata, tutti questi si devono dimettere. Se me ne vado io se ne devono andare an-

dido perché credo sia giusto che in campagna elettorale si torni a parlare della straordinaria legislatura al termine e non del sottoscritto», aggiungendo la «forte amarezza per la violenza mediatica e la macchina del fango», ma anche l’«orgoglio» e la «consapevolezza di aver lavorato con onestà e trasparenza, sempre per il mio territorio e per i Veneti». Barbisan ha rinunciato a correre «per porre fine alle vergognose strumentalizzazioni e illazioni, che coinvolgono ingiustamente la mia famiglia e vor-

Sentenza già scritta per i consiglieri regionali del Carroccio Fine della corsa

Montagnoli e Barbisan si ritirano per non infangare il movimento

che tutti loro». Forcolin aveva visto la domanda di bonus inoltrata dalla socia di studio, ma era poi intervenuto per bloccarla al momento in cui l’Inps aveva chiesto ulteriori dati. Più diplomatiche le dimissioni, «nel rispetto nei confronti dei veneti che mi onoro di rappresentare». E ancora: «Con Zaia lavoro da anni con lealtà ed onestà, non mi rican-

rebbero infangare la mia reputazione e quella del movimento cui mi onoro di appartenere da 23 anni». Il consigliere trevigiano aveva detto di aver ricevuto sua insaputa la prima rata (richiesta dal suo commercialista di default) e di averla subito girata al fondo comunale di Treviso per la famiglie in difficoltà. La seconda era stata devoluta a una Pro loco per

Riccardo Barbisan mostra il bonifico con cui ha restituito i soldi

Luca Zaia spiega com’è maturata la scelta e se la prende con gli altri partiti che stanno zitti «Spero che il presidente dell’Inps Tridico faccia i nomi senza scatenare la caccia all’untore»

Treviso, ieri mi sono incontrato con Forcolin. Non sono un giudice ma è evidente che le posizioni sono diverse. Forcolin non ha nemmeno completato la domanda e non ha ricevuto il bonus Inps. Sia chiaro, sono stato io a porre per primo la questione in Italia. Domenica ho letto un’agenzia in cui si parlava di 5 parlamentari e altri amministratori regionali che avevano ottenuto il bonus Inps». E quindi cos’ha fatto? «Ho scritto nella chat inter-

la caccia all’untore. Ci sono delle categorie che ne hanno diritto: chi è davvero in difficoltà ha avuto pieno titolo a ricevere quei soldi. Ci sono più di mille consiglieri regionali in Italia e credo che abbiano l’obbligo di dire la verità. Sono stupito dal loro silenzio. Ho lanciato un Mee-too ma nessuno ha risposto. Ieri ho sentito Forcolin che mi ha annunciato le sue dimissioni e oggi le ha presentate: lascia tutte le cariche. Un grande gesto. Sono tre persone affrante: c’è una giustizia divina e una umana, a me spetta di dire che non saranno ricandidati per il voto di settembre». Verranno anche sospesi dal partito? «Sono provvedimenti adottati dalla Lega, penso a una sospensione formale dalla militanza. Ho letto che due nostri parlamentari sono già stati puniti». Non le pare che la punizione nei confronti di Forcolin sia eccessiva? Lui i 600

«Li ho incontrati e le loro posizioni sono nettamente diverse Ne prendo atto»

«Ciò che per noi conta non è l’avvenuto incasso, ma l’aver presentato la domanda»

«È stata una decisione sofferta Non era possibile ricandidarli» L’INTERVISTA

«È

stata una decisione molto sofferta, ma non ci sono i presupposti per ricandidare i tre consiglieri regionali nelle liste della Lega dopo la vicenda del bonus Inps. Il vicepresidente Forcolin si è appena dimesso da tutte le cariche, un gesto di grande responsabilità». Luca Zaia misura le parole. Ha il volto scavato dalla tensione e dal caldo, si è appena sentito con Matteo Salvini per comunicargli la decisione presa in Veneto. Conclusa la conferenza stampa sull’emergenza Covid, il presidente risponde alle domande per spiegare perché il “direttorio” della Liga-Lega veneta ha deciso di punire Gianluca Forcolin, Riccardo Barbisan e Alessandro Montagnoli. Che decisione avete maturato in queste ore? «Ho ascoltato i tre consiglieri regionali. Barbisan e Montagnoli li ho visti lunedì a

Da sinistra Pan, Forcolin, Zaia, De Berti, Caner, Lanzarin e Marcato

na della Lega ai miei consiglieri e li ho invitati a dirmi la verità. Tre di loro hanno confermato: sono Forcolin, Barbisan e Montagnoli. Sulla base di questa informazione è stato giusto approfondire e ho spiegato che in caso

di conferma la partita si chiude qui: mancano i presupposti della candidatura. Zaia non ha fatto nessun distinguo. Non spetta a me fare l’istruttoria sulle carte, ma ci tendo a ribadire che sono stato il primo a livello naziona-

le a fare luce su questo caso. Non ho visto né governatori né leader di partito avanzare la stessa richiesta ai loro esponenti. Spero che oggi il presidente dell’Inps Tridico si decida a dare le liste di tutti i beneficiari senza avviare

o 1200 euro non li ha mai presi. «I cittadini hanno guardato con attenzione a tutta questa vicenda e per loro conta aver presentato la domanda. È pur vero che Forcolin non ha mai percepito il bo-

una colletta alimentare. «La mia serenità, che mi porterà a camminare sempre a testa alta tra la gente è data dal fatto che neppure un euro dell’Inps è rimasto nelle mie tasche, come attestano bonifici e ricevute». Più laconica la spiegazione di Montagnoli: «Ho parlato con il presidente Zaia e la scelta di fare un passo indietro è stata condivisa per il bene del movimento» dice «Viene sempre prima la squadra, che non deve pagare le conseguenze del mio personale errore». La Lega confida di aver chiuso il caso, e conta di non pagare dazio alle urne. Per la giunta, si parla di Roberto Marcato nuovo vicepresidente, e dell’ingresso del veneziano Calzavara al bilancio per l’ultimo scampolo di legislatura. E chi ha fatto i conti, assicura che al dimissionario Forcolin il (mancato) bonus da 600 euro costerà 17 mila euro di stipendi. Sospesa, infine in attesa di pronunciamenti del partito, la posizione dei tre big nella Lega. Il rischio è la sospensione già comminata ai due deputati Elena Murelli e Andrea Dara. Ma forse qui potrebbero sopravvenire distinzioni. — A. P. © RIPRODUZIONE RISERVATA

nus e non ha nemmeno perfezionato la pratica. Ma il presupposto di partenza è un altro: aver presentato la richiesta. E tutti e tre l’hanno fatta. Ho chiamato il mio commercialista e mi ha spiegato che i clienti possono presentare una delega e quindi non firmare, ma è una discussione assurda. La partita è chiusa». Presidente, lei sulla questione bonus ha anticipato anche Salvini, ma i leader degli altri partiti stanno zitti. Che ne pensa? «Io rispondo della mia amministrazione e ho dato una risposta ai veneti. Siamo all’inizio di un lungo viaggio e non voglio che in campagna elettorale invece di parlare di infrastrutture, Pfas, autonomia e rilancio dell’economia si parli solo di bonus Inps. Non è stato facile prendere questa decisione ma l’ho dovuto fare perché io guido la squadra». Lei intende nominare un vicepresidente per questi due mesi in attesa del voto del 20 settembre? «Non farò alcuna nomina, la trovo poco rispettosa nei confronti dei veneti. Ho già un assessore di meno in giunta, le deleghe della sanità di Coletto sono state affidate a Manuela Lanzarin. Siamo a 40 giorni dal voto. Le deleghe di Forcolin le assumerò io. Se sarà obbligatorio nominare un vice troverò una soluzione ma ora è l’ultimo dei miei pensieri». — ALBINO SALMASO © RIPRODUZIONE RISERVATA


VENERDÌ 14 AGOSTO 2020 CORRIERE DELLE ALPI

REGIONE

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Verso le elezioni

Un recente inaugurazione in Veneto Orientale: da sinistra, Carlo Bramezza, direttore generale dell’Usl 4; Manuela Lanzarin, assessore regionale alla Sanità; Silvia Susanna, sindaca di Musile; Gianluca Forcolin

Da sindaco di Musile a uomo da 4 mila voti Presenzialista poco amato da Zaia L’escalation di Forcolin, prima ragazzo seguace di Bossi poi leader nel basso Piave. Con un passaggio alla Camera Giovanni Cagnassi / VENEZIA

Il ragazzo del Piave divenuto onorevole e, dopo, uomo forte in Regione. Gianluca Forcolin, 51 anni, da ieri è un semplice iscritto alla Lega. Ragioniere diplomato alle scuole serali di San Donà, lavora per mantenersi gli studi nell’impresa edile dello zio. Studio, lavoro e... politica. Forcolin diventa leghista quando ancora porta i “calzoni corti”, giovane del basso Piave affascinato da Bossi.

Nel 1993, 25enne, è in lista con la Lega per le comunali e subito diventa vice sindaco di Musile, a fianco dell’architetto Marcassa. Sono gli anni di Bossi e della prima Lega. Caduta la giunta monocolore leghista, scatta il curioso e innaturale accordo con il Pd, in una delle prime giunte rossoverdi del territorio. Forcolin è ancora vice sindaco a fianco di Patrizio Pavan, ex Pci. Ma questa giunta non ha futuro e cade dopo i diktat dall’alto della Lega e dei de-

mocratici. Lui, così, si candida a sindaco con il centrodestra nel ’97. Ma la vittoria va al centrosinistra di Valter Menazza e l’ambizioso giovane del basso Piave esce momentaneamente di scena. Forcolin torna nel 2007, candidato sindaco del centrodestra a Musile assieme a Forza Italia di Ivan Saccilotto. Viene eletto e, proprio con Saccilotto vicesindaco factotum, è libero di fare politica nel senso più ampio. Forcolin si candida alle Politiche

le reazioni

Michielli, la difesa del turismo «È vicino al nostro mondo» Il presidente di Federalberghi: Forcolin non ha commesso reati a differenza di altri che hanno fatto scempio delle leggi In silenzio la base leghista VENEZIA

Il primo a rammaricarsi per l'epilogo del vice governatore Forcolin è un imprenditore conosciuto, Marco Michielli, albergatore, presidente di

Federalberghi Veneto: «Mi dispiace sinceramente per quello che gli è accaduto, in questi anni è cresciuto molto e ha saputo ascoltare le istanze del mondo del turismo. Non ha certo commesso un reato. Del resto siedono in Parlamento persone che hanno fatto scempio delle leggi. Dico solo che questa politica allontana la gente e non la avvicina di certo, perché fa paura, e sembra condizionata da chi

si sfoga sui social». Nel Veneto Orientale, Forcolin si è fatto molti amici, ma anche nemici. Il suo temperamento, l’esuberanza, il presenzialismo hanno creato attorno alla sua figura tante invidie, mentre il modo in cui ha condotto la campagna elettorale a San Donà era stato l’ultimo atto di un metodo non apprezzato da tutti, spaccando il centrodestra a causa dei dissidi con un’altra big di-

del 2008 ed ecco il colpo di scena. Bossi punta sui sindaci e lui viene eletto come sesto deputato, grazie alle dimissioni strategiche del capolista Bossi. Saccilotto lo sostituisce alla guida del Comune di Musile. L’impegno a Roma dura solo cinque anni. A fine legislatura, nel 2013, Forcolin non si scompone quando non viene riconfermato. Attende senza polemizzare, fedele alle decisioni del partito. È rieletto sindaco per la Lega con i centristi. Con lui Silvia Susanna, assessore al Bilancio, che poi diventerà sindaco quando lui andrà in Regione. Nel 2015, infatti, Forcolin si candida per le regionali e viene eletto con 4 mila voti, che gli permettono di diventare vice governatore del Veneto. Intanto, a Jesolo, soccombe l’ex sindaco Calzavara, pur preferito da Zaia, che lo avrebbe voluto in giunta. Si dice che sia stato l’onorevole Dozzo a indicare Forcolin come vice governatore, con deleghe pesanti come Bilancio, Patrimonio, Partecipazioni societarie. Un assessore un po’ ingombrante, inviso ai colleghi di giunta che lamentano la sua presenza soverchiante sulla stampa, a ogni inaugurazione o taglio del nastro.

scussa nel basso Piave, Francesca Zaccariotto. E lei adesso, fresca di tesseramento con Fratelli d’Italia e prossima alla candidatura alle amministrative di Venezia, esce allo scoperto togliendosi qualche sassolino. Forcolin l’aveva esclusa, allontanata, e lei si è seduta lungo il fiume ad aspettare assieme a chi la vorrebbe ancora nella Lega. «Quando fai politica», dice la Zaccariotto mordendosi la lingua per non andare oltre, «i riflettori sono sempre puntati su di te. Ormai la Lega è parte della mia storia passata. Dopo quello che è accaduto a Forcolin, direi che questo fa parte delle regole del gioco. Molte volte la politica si muove sulla sottile linea della opportunità di

le Tappe

1993 Gianluca Forcolin, venticinquenne, si affaccia alla politica e alla prima Lega di Bossi, candidandosi a Musile. Subito diventa vicesindaco del Comune del basso Piave.

2007 Diventa sindaco di centrodestra a Musile, assieme a Forza Italia.

2008 Forcolin si candida alla Camera, Bossi punta sui sindaci e lui viene eletto. Resta parlamentare per una legislatura.

2015 L’elezione in Regione con 4 mila preferenze. Lascia così il Comune di Musile, dov’era tornato a fare il sindaco, per diventare vice governatore.

fare o non fare una determinata cosa, oltre che della legalità». Nessun commento dai vertici della Lega, onorevoli e consiglieri che si dice abbiano stappato bottiglie quando hanno saputo che Forcolin era tra quelli che avevano presentato la fatidica domanda

Zaccariotto, l’eterna avversaria: «Quello che è accaduto fa parte delle regole del gioco» di bonus. Solo il roccioso consigliere regionale Fabiano Barbisan da Portogruaro si espone con diplomazia: «Solidarietà a Forcolin, non credo

I rapporti più difficili e complicati, comunque, sono proprio con Zaia in Regione e con Francesca Zaccariotto in Veneto Orientale. Con il governatore, Forcolin non è sempre in sintonia e per questo Zaia avrebbe puntato volentieri sul moderato Calzavara, ma la valanga di voti ottenuti di Forcolin lo costringono in qualche modo a sceglierlo al suo fianco. Da allora il presidente ha dovuto accettare manie di protagonismo e frequenti invasioni di campo, con altri assessori regionali stizziti. Fino all’ultima vicenda del bonus Inps. Quanto a Francesca Zaccariotto, la dottoressa sindaca e “lady di ferro” di San Donà, ora assessore alla corte di Brugnaro a Venezia, male accettava ordini dal ragioner Forcolin. Lo ha sempre trattato con una certa sufficienza, in una sfida tra populisti in cui lei deve cedere le armi quando Forcolin da sindaco di Musile arriva a Roma e poi a Palazzo Balbi. Numerosi gli scontri a distanza, fino a quando lei passa armi e bagagli a Forza Italia (e ora a Fratelli d’Italia). E quando la Zaccariotto è coinvolta nella palude del processo Maritan, lui prende le distanze con freddezza, salvo poi vederla assolta. — © RIPRODUZIONE RISERVATA

abbia commesso qualcosa di così grave, resta il suo impegno amministrativo che non si discute». Ma gli altri tacciono, preferendo non commentare. Solo i fedelissimi si sfogano sui social e sono pronti a gettare la tessera in Veneto Orientale dopo l’uscita di scena del loro uomo forte. Hanno scritto una lettera accorata al presidente Zaia perché ci ripensi e dia la parola al popolo leghista, che vuole Forcolin ancora in Regione. Ormai, però, nella Lega è già iniziata la resa dei conti per le regionali e, a cascata, le amministrative, i cui equilibri sono completamente sovvertiti dalle dimissioni, clamorose, del vice governatore. — © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Primo Piano

Venerdì 14 Agosto 2020 www.gazzettino.it

Lo scandalo in Veneto IL VERDETTO VENEZIA In Veneto si chiude il caso dei bonus dell’Inps: i tre leghisti che hanno chiesto il contributo statale da 600 euro - il vicepresidente della Regione Gianluca Forcolin e i consiglieri regionali Riccardo Barbisan e Alessandro Montagnoli - non saranno ricandidati alle elezioni del prossimo settembre. L’ha comunicato ieri il governatore Luca Zaia, interpellato dai giornalisti al termine della conferenza stampa all’Unità di crisi della Protezione civile a Marghera. Zaia ha riferito di averli sentiti personalmente tutti tra mercoledì sera e ieri mattina e di essere arrivato alla stessa, identica conclusione, anche se le posizioni dei tre sono differenti. Forcolin infatti il bonus l’ha chiesto ma poi non ha perfezionato la pratica, mentre Barbisan e Montagnoli hanno avuto i soldi anche se hanno detto di averli dati in beneficenza. «Sono persone affrante. Non avranno la ricandidatura. La sospensione dalla Lega? Questo non lo, sono provvedimenti che riguardano il partito», ha detto Zaia. Ad anticipare il verdetto era stato, qualche istante prima, il segretario federale Matteo Salvini in una conferenza stampa a Forte dei Marmi: «Abbiamo già deciso, Zaia l’ho sentito, non saranno ricandidati»

LE DIMISSIONI A spiazzare tutti è stato però Forcolin che si è dimesso da tutte e tre le cariche: vicepresidente, assessore, consigliere. In soldoni, ha rinunciato a quasi due mensilità, in tutto circa 16mila euro. Il trevigiano Riccardo Barbisan ha mandato invece una lettera a Zaia in cui ha comunicato di rinunciare alla ricandidatura. Montagnoli ha preso atto della decisione di Zaia di non essere rimesso in lista. Sia Barbisan che Montagnoli, al contrario di Forcolin, resteranno dunque in consiglio regionale fino al termine della legislatura, il primo come vicecapogruppo della Lega (sempre che non venga sospeso dal partito), il secondo presidente della commissione Affari istituzionali. A meno che la legge non glielo imponga, Zaia ha detto che non intende sostituire Forcolin nominando un nuovo vicepresidente della giunta: «Non farò nessuna nomina. Le deleghe? Non so, le terrò io».

PARTITA CHIUSA Ai cronisti che gli facevano notare che lui per primo aveva notato le differenti posizioni tra Forcolin, che i soldi manco li ha avuti, e gli altri due esponenti della Lega, il governatore ha annuito, ma ha confermato la decisione: «I cittadini hanno guardato con attenzione questa vicenda. Il presupposto è aver presentato la do-

I COMMENTI VENEZIA Gianluca Forcolin, Riccardo Barbisan, Alessandro Montagnoli hanno affidato a una nota il loro commento dopo l’annuncio del governatore Luca Zaia che non saranno ricandidati. Erano tutti al primo mandato. E adesso, per rimpiazzarli, la Lega sta rivedendo le liste: «Le presenteremo a tempo debito, l’ultimo giorno utile è il 21 agosto», ha detto Zaia.

IL VENEZIANO Ecco cosa ha scritto Forcolin: «Ho deciso di dare le mie dimissioni da vicepresidente, assessore e consigliere regionale per il rispetto che ho nei confronti dei veneti che mi onoro di rappresentare. Ho comunicato la mia decisione al presidente Zaia, con cui da anni lavoro con lealtà ed onestà.

ESCLUSI Da sinistra, il vice presidente della giunta regionale Gianluca Forcolin accanto al governatore veneto Luca Zaia; il trevigiano Riccardo Barbisan e il veronese Alessandro Montagnoli

Zaia: «Tutti fuori dalle liste» E Forcolin dà le dimissioni `Il governatore: «Sono affranti, niente candidatura Puniti i tre leghisti che hanno chiesto il bonus Covid Il vicepresidente via dalla Regione prima della scadenza Sospensione dalla Lega? Non lo so, decide il partito» `

manda. È pur vero che il vicepresidente non ha incassato un centesimo né perfezionato la pratica, ma tutti e tre hanno presentato la richiesta. Per me la partita è chiusa». Il governatore ha ricostruito tutta la vicenda: «Sono stato io per primo, in tutta Italia, a porre la questione. Qualcuno ha poi insinuato che stavo facendo retromarcia? Ho fatto quello che

avrebbe fatto una persona perbene: prendermi il tempo necessario per parlare con tutti e tre gli interessanti. C’è una giustizia divina e ce n’è una umana. A me spetta solo di dire che oggi che i nostri due consiglieri e il vicepresidente con i quali abbiamo lavorato bene in questi cinque anni non avranno la ricandidatura». Il governatore del Veneto ha rinno-

vato l’invito al presidente dell’Inps Tridico «a dare le liste di tutti non perché ci sia una caccia all’untore ma perché penso che ci siano delle categorie di persone che hanno diritto a chiedere il bonus, chi ad esempio è in difficoltà o non ha soldi, ma che è pur vero che di consiglieri regionali ce ne sono un migliaio a livello nazionale e hanno l’obbligo, sia quelli

di maggioranza che di opposizione, di chiarire la loro posizione».

GLI AVVERSARI La decisione di Zaia ha spiazzato anche i suoi avversari, intervenuti in mattinata con note che invocavano la non ricandidatura. Daniela Sbrollini, candidata presidente di Italia Viva, Psi, Pri e Civica per il Veneto: «Ora per salva-

«SONO STATO IL PRIMO A PORRE LA QUESTIONE NESSUNA RETROMARCIA MI SONO PRESO SOLO IL TEMPO NECESSARIO PER SENTIRE I TRE»

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LE LETTERE I comunicati con cui Gianluca Forcolin e Riccardo Barbisan hanno dato l’addio alla Regione

«Lascio perché non si parli più di me ma di questa straordinaria legislatura» Ho deciso inoltre di non ricandidarmi alla carica di consigliere, perché credo sia giusto che in campagna elettorale si torni a parlare della straordinaria legislatura che sta terminando e non del sottoscritto. A testa alta e con la schiena dritta ho preso questa decisione, nonostante non abbia percepito nessun bonus e la ri-

re il suo braccio destro Forcolin, Zaia sta cercando di giustificarlo perché avrebbe a suo dire chiesto il contributo non per sé ma per i clienti, senza percepirlo di fatto». Graziano Azzalin (Pd): «Chi ha fatto domanda deve dimettersi e non ricandidarsi». Anna Lisa Nalin (+Europa Veneto): «Chiediamo ai veneti di punire Zaia e la lista che candiderà gli amministratori pubblici approfittatori». Manuel Brusco (Ms5): «Se il parametro per venire esclusi dalle liste fosse l’ipocrisia, Zaia si troverebbe senza candidati». Ma la decisione in casa leghista era già stata presa. Alda Vanzan

E IL TREVIGIANO RIBATTE AI COLLEGHI CHE L’HANNO «AZZANNATO»: «IO NON HO GODUTO DEI LORO ERRORI»

chiesta mai perfezionata sia partita di default dallo studio. Sono fortemente amareggiato dalla violenza mediatica e dalla macchina del fango che mi ha investito in questi giorni, ma sono allo stesso tempo orgoglioso e consapevole di aver lavorato in tutti questi anni con onestà e trasparenza, sempre per il mio territorio, sempre per i veneti».

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IL TREVIGIANO Riccardo Barbisan: «Con grande serenità ho deciso di rinunciare alla candidatura per porre fine alle vergognose strumentalizzazioni e illazioni che in queste ore imperversano su media e stampa e coinvolgono ingiustamente la mia famiglia e vorrebbero infangare la mia reputazione e quella

del movimento cui mi onoro di appartenere da 23 anni». Non un centesimo del bonus Inps, ha ribadito, gli è rimasto in tasca, ha dato tutto in beneficenza. E ai colleghi di partito che l’hanno criticato ha risposto: «A costoro chiedo se nella loro vita politica non abbiano mai sbagliato. Una cosa è certa: il sottoscritto non ha goduto dei loro errori né li ha azzannati in un momento di debolezza».

IL VERONESE Alessandro Montagnoli: «Ho parlato stamattina (ieri, ndr) con il presidente e la scelta di fare un passo indietro è stata condivisa per il bene del movimento. Viene sempre prima la squadra, che non deve pagare le conseguenze del mio personale errore». (al.va.) © RIPRODUZIONE RISERVATA


XII

Marghera Marcon

Venerdì 14 Agosto 2020 www.gazzettino.it

«Rifiuti a Fusina Nessun avallo dal ministero» `Nota ufficiale

del Governo rilanciata da M5S AMBIENTE MARGHERA «Nessun via libera

SOTTO SEQUESTRO La nave turca ormeggiata a Porto Marghera: a bordo sono rimasti i 13 membri dell’equipaggio

Nave sequestrata, gara solidale A bordo mancano viveri e carburante `I marittimi da due mesi attendono L’Autorità portuale apre un conto il pagamento degli stipendi arretrati

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L’EMERGENZA MARGHERA Dopo aver messo in sicurezza la nave sequestrata, in modo che altre navi non corrano il rischio di andarle a sbattere contro, adesso è il momento della solidarietà. Perché i 13 marittimi a bordo della Zeynalabdin Tagiyev hanno scorte alimentari per pochissimi giorni, non hanno acqua corrente, e pure il gasolio sta scarseggiando così rischiano di dover spegnere i generatori e restare sena aria condizionata, costretti a vivere dentro un forno di metallo.

LA MOBILITAZIONE Così ieri l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico settentrionale (Adspmas) ha inviato una lettera all’intera comunità portuale veneziana per avviare una raccolta fondi a favore dell’equipaggio della nave M/N Zeinabaldyn Tagiyev, che si trova in stato di sequestro conservativo chiesto da alcuni creditori e che, dopo due mesi in rada davanti a Malamocco, è stata fatta ormeggiare a una banchina inutilizzata del Porto, l’ex Italiana Coke, nel canale industriale Nord dove c’è anche lo stabilimento Fincantieri. Nei giorni scorsi Paolo Siliga-

to, del sindacato mondiale Itf, e Andrea Pesce di Stella Maris’ Friends erano saliti a bordo per capire come aiutare quelle persone che parlano quasi solo turco essendo azere e che da gennaio non prendono lo stipendio, avendo accumulato circa 140mila dollari di crediti nei confronti della compagnia Palmali Deniz Cilik il cui armatore è in bancarotta (con un buco di 900 milioni di dollari e varie navi bloccate in giro per il mondo, comprese due nel porto di Oristano, due a Ravenna e questa a Venezia) ed è pure in prigione perché accusato di aver in qualche modo partecipato al tentato golpe contro il premier turco Erdogan del 2016. Le 13 persone dell’equipaggio evidenziano disagi di natura fisica e psicologica per la lunga permanenza in mare e per la mancanza di comunicazioni verso l’esterno ma la situazione, appunto, potrebbe peggiorare per

DISAGI FISICI E PSICOLOGICI PER L’EQUIPAGGIO DOPO LA LUNGA PERMANENZA IN MARE E L’ISOLAMENTO

la carenza di viveri e di carburante. Il Comitato per il Welfare della Gente di Mare di Venezia, istituito per affrontare questo tipo di emergenze, sta verificando se serve assistenza medica e amministrativa, e si sta attivando per rifornire l’equipaggio di viveri e cercando di favorire il rimpatrio dei suoi membri i quali, però, non vogliono abbandonare la nave senza la garanzia che vengano pagati gli stipendi arretrati. «Tutto ciò però non è abbastanza, serve l’aiuto delle nostre imprese, nello spirito di solidarietà che da

sempre contraddistingue il Porto di Venezia e la sua gente - dichiara Gianandrea Todesco, direttore Programmazione e finanza e coordinamento operativo e portuale dell’Adspmas - A questo proposito è stato istituito un conto corrente cui destinare le donazioni che serviranno a scongiurare un black-out della nave». Le coordinate del conto corrente dedicato alla raccolta fondi per i marittimi sono: Iban: IT30 O 05034 02071 000000000545.. Elisio Trevisan © RIPRODUZIONE RISERVATA

Le previsioni meteo

Terzo giorno di ondata di calore MESTRE L’ondata di caldo di questi giorni non dà tregua, nonostante i dati ufficiali dichiarino una massima di 30 gradi in città e una minima notturna di 23. La Protezione civile del Comune, sulla base dei dati rilevati dal Centro meteorologico di Teolo dell’Arpav, informa che anche oggi, venerdì 14 agosto, il disagio fisico sarà prevalentemente intenso sulle zone costiere. Sarà il terzo giorno di ondata di calore. Il

passaggio di una fase di instabilità porterà invece una diminuzione delle temperature e il ricambio della massa d’aria sulle zone montane, pedemontane e pianeggianti. La qualità dell’aria sarà buona/discreta. Domani le temperature minime saranno in ulteriore leggero calo sulle zone pianeggianti e costiere. La qualità dell’aria sarà buona/discreta. © RIPRODUZIONE RISERVATA

in tal senso è stato espresso né dal ministero né tantomeno dal ministro Costa». È lo stesso ministero dell’Ambiente a negare di aver avallato il progetto del nuovo inceneritore di Fusina che in settimana ha ottenuto il via libera dalla Conferenza dei servizi cui hanno partecipato i rappresentanti di Regione, Comune e Città Metropolitana. «Leggiamo ancora oggi ricostruzioni fantasiose su alcuni quotidiani secondo le quali la regione Veneto avrebbe dato il via libera a due linee dell’inceneritore di Fusina “seguendo la linea del ministero dell’Ambiente”». In realtà stando alla versione ufficiale, nell’incontro dello scorso mese si è parlato «si è parlato della terza linea, dell’inopportunità di perseguirla in quanto molto problematica sotto il profilo ambientale», mentre per le prime due linee dell’impianto erano state chieste «ulteriori informazioni tecniche» sulla potenza termica di ciascuna linea, come ha chiarito in mattinata il ministro Federico D’Incà in visita a Chioggia.

GLI SCHIERAMENTI «È la dimostrazione che non abbiamo mai mollato la battaglia», dichiara la candidata M5S Elena La Rocca con Enrico Cappelletti, in risposta alle critiche veementi dei comitati - e di Opzione zero in particolare - che all’indomani della Conferenza dei servizi aveva puntato il dito contro tutti i partiti che non avrebbero contrastato il progetto di Fusina presentato dalla società del Gruppo Veritas intenzionata smaltire i rifiuti non riciclabile sotto forma di Combustibile solido secondario. Secondo i comitati e parte del mondo ambientalista infatti nell’incontro del mese scorso a Roma i tecnici del ministero avrebbero dovuto contrastare con più forza il progetto del nuovo impianto di trattamento dei rifiuti previsto a Fusina.

Bonus Covid, anche il sindaco Romanello ha chiesto i 600 euro MARCON Al sindaco di Marcon va dato atto di aver agito alla luce del sole e di non aver mai fatto mistero sulla sua richiesta del bonus dei 600 euro. Tant’è che in occasione della manifestazione organizzata in piazza Mercato a Marcon un paio di mesi fa dagli esercenti della zona, Matteo Romanello lo aveva pubblicamente annunciato. «Sono una partita Iva come molti di voi che sono presenti qui questa sera – aveva affermato durante il suo intervento - e vi dico che anch’io, come hanno fatto tante altre persone, ho inoltrato domanda per ottenere il bonus dei 600 euro». Romanello, diplomato geometra, è un libero professioni-

sta ed è titolare di uno studio di progettazione che da quando è diventato sindaco segue solo nei momenti in cui il ruolo di amministratore gli concede tempo. È chiaro, quindi, che l’ammontare delle sue parcelle, a causa dell’impegno istituzionale, è sensibilmente diminuito da quando ricopre la carica di primo cittadino. Sulla polemica in atto dice di non voler alimenta-

IL PRIMO CITTADINO, CHE FA IL GEOMETRA, LO AVEVA ANNUNCIATO ALLA RECENTE MANIFESTAZIONE DELLE PARTITE IVA

re la contesa e che non ha alcuna dichiarazione da fare. Si limita solo a dire che quando non faceva il sindaco e poteva dedicarsi interamente al lavoro di geometra, il suo reddito era sicuramente superiore a quello di adesso «e se non ci credete, andate pure a controllare le dichiarazioni dei redditi di quegli anni». Come pubblico amministratore con la funzione di sindaco l’indennità annua lorda che percepisce Romanello, secondo la determina comunale, è di 34.470 euro, dalla quale vanno dedotte le ritenute di rito. «Se consideriamo che alle ritenute va aggiunto anche il costo dell’assicurazione personale per la copertura dei rischi derivanti dall’attività di sindaco – spiega – la mia indennità si riduce a poco più di duemila euro al

BONUS Il sindaco di Marcon Matteo Romanello

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mese per 12 mensilità». Sono tanti, sono pochi o è un congruo compenso? Ognuno valuterà secondo i parametri che meglio crede. I gruppi di opposizione di Marcon non sembrano, comunque, avercela con lui «giacché – dicono - bisogna fare distinzione dallo stipendio che percepisce un sindaco di un Comune come Marcon, da quello che invece intasca un consigliere regionale o un parlamentare nel corso del suo mandato». «Se Romanello ha deciso di chiedere il bonus sono affari suoi - dicono - evidentemente ha ritenuto giusto comportarsi così». Altra cosa, invece, è se ad aver chiesto il contributo sono persone che già godono di una super retribuzione. «Infatti il tema vero – sottolinea la consigliera del gruppo Misto, Margherita La-

IL NUOVO FRONTE Intanto però sulla vicenda si apre un nuovo fronte. Il presidente della Municipalità di Marghera Gianfranco Bettin torna a chiedere, con un’interrogazione urgente al sindaco Luigi Brugnaro, di sospendere l’iter del progetto se fosse confermata la notizia che l’iter autorizzativo sarebbe stato integrato a maggio con la possibilità di utilizzare nelle due linee previste (la terza verrebbe eventualmente realizzata solo nel 2023, ndr) «anche i fanghi, tra i quali , anche quelli contenenti Pfas. Nel caso tale modifica fosse confermata - si legge nell’interrogazione - si tratterebbe di un’ulteriore forzatura contro la trasparenza e di un nuovo colpo alla salute e all’ambiente in un’area già storicamente molto gravata da emissioni inquinanti». Quanto basta per sollecitare la sospensione dell’iter da parte del presidente della Regione Luca Zaia, da cui dipende l’ultimo atto per dare corso al progetto. Ma anche il Movimento 5 stelle non demorde: «Adesso la nostra battaglia contro l’inceneritore proseguirà in tribunale - annuncia la senatrice Orietta Vanin Abbiamo già depositato il ricorso al Tar». Alberto Francesconi © RIPRODUZIONE RISERVATA

INTANTO BETTIN LANCIA L’ALLARME: «È STATO CHIESTO DI TRATTARE NELL’IMPIANTO FANGHI E PFAS»

ECOPROGETTO L’impianto già esistente a Fusina

chin – non riguarda la legittimità o meno della richiesta del bonus, ma se fosse eticamente corretto ed opportuno che un consigliere regionale o un deputato si avvalessero di quello specifico contributo, destinato, come prevedeva lo spirito di quella norma, a tutte quelle persone che facevano fatica a mettere insieme il pranzo con la cena». Sulla stessa linea l’ex sindaco Andrea Follini. «Credo che chi in una situazione di difficoltà generale del Paese dovuta alla pandemia ha approfittato con ingordigia, da una condizione di sicurezza economica privilegiata come quella di un parlamentare o di un assessore regionale, di una legge nata per risolvere velocemente il problema di tante famiglia in difficoltà, abbia infangato sia il proprio ruolo che l’istituzione che rappresenta». Mauro De Lazzari © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Nordest

D’INCÀ: «STOP A IMPIANTO GPL CHIOGGIA UNA VITTORIA» «Lo stop all’impianto di stoccaggio di gpl a Chioggia è una grande vittoria della città». Lo ha detto il ministro D’Incà ieri in laguna: l’impianto è stato bloccato con il decreto agosto

Venerdì 14 Agosto 2020 www.gazzettino.it

«Un commissario per l’alta velocità» Il presidente vicario di Assindustria Venetocentro Massimo Finco `L’istanza al ministro De Micheli perché sia inserita tra i progetti chiede di accelerare i lavori per completare la linea Verona-Venezia da finanziare con il Recovery Fund e con procedure eccezionali `

esportazioni». Ma ci sono delle condizioni da rispettare. «Deve essere fatto con un’azione determinata e continuativa, con investimenti e tempi certi, coinvolgendo i territori, a cominciare da quelli trainanti il resto del Paese, semplificando e velocizzando procedure e finanziamenti, anche con procedure eccezionali, laddove necessario, come avvenuto a Genova».

GLI INDUSTRIALI PADOVA «La tratta dell’Alta velocità a est di Verona e fino a Venezia sia finanziata con le risorse europee per il suo alto valore strategico e venga inserita dal ministero delle Infrastrutture tra i progetti da commissariare». Secco e preciso il presidente vicario di Assindustria Venetocentro, Massimo Finco dopo che lunedì scorso il ministro Paola De Micheli, i vertici di Ferrovie, il presidente Zaia e il sindaco di Padova, Giordani, hanno firmato l’accordo per avviare la progettazione del nuovo scalo padovano compreso nell’asse ferroviario con Vicenza, valore 3 miliardi. Finco sollecita l’inserimento fra l’elenco di opere da affidare a un commissario, sul modello Genova, che è in preparazione da parte del Ministero. Ipotesi che il ministro Paola De Mihceli aveva annunciato a Padova. Una richiesta che si affianca a quella di mettere l’Alta velocità veneta nel piano “Italia veloce” a cura del Mit. Era stato proprio Finco nel settembre del 2019 a sollecitare la politica ad uscire dal torpore visto che il sistema Padova e tutto il Veneto centrale rappresentano il 40% del valore aggiunto del manifatturiero regionale. Ma sull’Alta velocità era stallo totale. La settimana scorsa invece, lo

TEMPI RAPIDI

TRENI Massimi Finco (a destra) chiede il completamento della tratta dell’alta velocità fino a Venezia per il rilancio del Veneto

stesso giorno è stato firmato anche il contratto per la tratta Verona-Vicenza, 1 miliardo la prima tranche. «La firma dell’addendum al protocollo di intesa per il nodo ferroviario di Padova ha il merito di fissare con definitiva chiarezza i rispettivi impegni progettuali e realizzativi rimasti a lungo ambigui, e perciò eludibili,

sull’Alta Velocità da Vicenza a Padova, sulla riqualificazione dell’attuale stazione di Padova centrale, sul raddoppio del binario di Interporto o su ogni soluzione che possa incrementare la capacità di carico e movimentazione indispensabile per supportare la crescita dei traffici e valorizzare l’investimento nelle nuove gru a portale» dice Finco.

I NODI «Nodi decisivi per la competitività e l’attrattività di tutto il Veneto centrale e rilancia, mi auguro definitivamente, il completamento di un’opera di cui oggi avvertiamo tutta l’urgenza come il Sistema ferroviario metropolitano regionale (Sfmr)». «È un esito istituzionale e un punto di chiarezza lungamente atteso, forte-

«IL RAFFORZAMENTO DELLA DOTAZIONE INFRASTRUTTURALE È IMPRESCINDIBILE PER LA RIPARTENZA DI QUEST’AREA»

mente voluto e sostenuto in ogni modo e in ogni sede da Assindustria Venetocentro. Il rafforzamento della dotazione infrastrutturale e logistica è condizione imprescindibile per la ripartenza di un’area a forte vocazione manifatturiera, al crocevia dei flussi merci e passeggeri verso gli altri Paesi europei, verso i quali è rivolto il 63% delle nostre FERRAGOSTO L’anguria è il simbolo della festa d’estate ma la vendita a 0,01 euro ha scatenato la polemica anche sui social

LA POLEMICA VENEZIA Cosa c’è di più iconico a Ferragosto che una fetta di anguria? Ma attorno al simbolo dell’estate scoppia la guerra del prezzo. Per la giornata di oggi la catena di discount Eurospin, con base nel Veronese, propone infatti i cocomeri a 1 centesimo al chilo. «L’ennesimo schiaffo della grande distribuzione a chi produce e vede deprezzato il proprio lavoro», tuona Confagricoltura Veneto.

L’OPERAZIONE Il gruppo di San Martino Buon Albergo, di proprietà italiana, conta 1.200 punti vendita, oltre 15.000 dipendenti e un fatturato pari a 7 miliardi di euro. Sua è l’operazione commerciale pubblicizzata in queste ore proprio per la vigilia della festa: «Anguria coltivata in Italia a soli 0,01 € al kg». Ma quanto dovrebbe costare? L’ultimo aggiornamento dell’indice dei prezzi all’origine dell’Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) indica per questo frutto valori che oscillano fra gli 11 centesimi al chilo di Salerno, i 30 di Bologna e Mantova, i 35 di

Anguria venduta a 1 centesimo al chilo «Schiaffo agli agricoltori che lavorano» Teramo. «Vendere le angurie a 1 centesimo al chilo svilisce il valore di un’intera filiera – attacca così Andrea Foroni, presidente del settore frutticolo di Confagricoltura Veneto –, facendo passa-

LA CATENA DISCOUNT VERONESE EUROSPIN: «ALLA FILIERA E STATO CORRISPOSTO IL GIUSTO PREZZO, LA DIFFERENZA È COPERTA DA NOI»

re il messaggio che le angurie costino poco o addirittura nulla. Il consumatore deve invece sapere che, all’origine, ci sono il lavoro degli agricoltori, oltre a una filiera etica e controllata. Veniamo già da una stagione difficile per l’ortofrutta, tra l’emergenza Covid che con la chiusura del canale Horeca ha causato una forte riduzione dei consumi e il maltempo primaverile che ha falcidiato parecchie produzioni. Vedere, ora, che le angurie in piena estate vengono vendute a 1 centesimo al chilo ci fa male. È come se alla vigilia di Natale si

vendessero i panettoni a 1 centesimo».

IL DIBATTITO La promozione ha acceso il dibattito anche sui canali social del gruppo imprenditoriale. Chiede ad esempio un cliente, commentando la proposta dell’anguria: «E ai contadini che la producono cosa gli rimane?». Eurospin si difende: «Si tratta di un’offerta valida solo il 14 agosto fino a esaurimento scorte. Alla filiera agroalimentare è stato corrisposto il giusto prezzo, la differenza di valore rispetto al

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prezzo di acquisto la mette Eurospin per i suoi clienti». Foroni però non ci sta: «Non ci dicano che le angurie vengono retribuite comunque al giusto prezzo,

CONFAGRICOLTURA VENETO: «STORTURA DEL MERCATO» ISMEA SEGNALA VALORI ALL’ORIGINE FRA 11 E 35 CENT

«Se le infrastrutture rappresentano davvero il volàno della nostra ripresa, i tempi lunghi dei nostri cantieri sono una palla al piede. Otto-dieci anni per l’Alta Velocità a est di Verona fino a Padova sono drammaticamente incompatibili con i tempi dell’economia e della competizione internazionale. Per questo chiediamo alla signora ministro De Micheli e al governo e per le sue competenze alla Regione, che l’Alta velocità da Verona a Venezia possa rientrare tra i progetti da finanziare attraverso il Recovery Fund e sia inserita tra quelli da commissariare per abbattere i tempi, in quanto progetto strategico, non solo per il Veneto e l’intero Paese, ma anche per l’Europa, considerato che va a completare il corridoio Mediterraneo dalla Spagna all’Ucraina». Mauro Giacon © RIPRODUZIONE RISERVATA

«CREDIAMO CHE SIA UNA DELLE CHIAVI DI VOLTA PER IL RILANCIO DELL’ECONOMIA VENETA E NAZIONALE»

perché le promozioni della grande distribuzione vengono sempre scaricate sulla pelle degli agricoltori. Sono anni che siamo in balìa della grande distribuzione, che compra la frutta a prezzi stracciati che spesso non coprono neppure i prezzi di produzione. Noi continueremo a batterci contro queste storture del mercato con l’obiettivo di salvaguardare il lavoro dei produttori e dei prodotti che finiscono sulle tavole dei consumatori».

LA PRODUZIONE Secondo i dati di Confagricoltura, in Veneto la superficie coltivata a cocomeri supera i 600 ettari, situati per oltre l’80% nelle province di Rovigo e Padova, mentre la restante quota è distribuita tra Vicenza, Verona e Venezia. L’Italia è quinta in Europa per produzione, dopo Spagna, Ucraina, Grecia e Romania. E in questi giorni di calura, le angurie stanno patendo anche gli effetti delle alte temperature, come segnala Coldiretti Veneto anche rispetto a insalate, peperoni, melanzane e meloni: «Nostrano già evidenti segni di scottature con sfregi evidenti». A.Pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA


XIV

Chioggia

ELIO DALL’ACQUA «Per Clodiense e Consorzio un disagio enorme che colpisce tutti i pescatori che non possono andare al lavoro»

Riviera del Brenta

Venerdì 14 Agosto 2020 www.gazzettino.it

mestrecronaca@gazzettino.it

«La Ztl per automobili e moto penalizza le barche da pesca» `Permesso solo per due mezzi per unità Il regolamento entrerà in vigore tra un anno ma gli operatori sono in allarme ma gli equipaggi sono molto più numerosi

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Beniamino tenta il salto, Boscolo con FI in Regione `In Fratelli d’Italia

invece corsa a due tra le avvocatesse

CHIOGGIA «Una macchina e un ciclomotore non bastano». Protestano i pescatori chioggiotti dopo aver preso visione del nuovo regolamento per la Ztl approvato dalla giunta comunale lo scorso 4 agosto. Il Regolamento entrerà in vigore, definitivamente, tra circa un anno ma, intanto, la categoria segnala una criticità che la riguarda. «Abbiamo scoperto – dice Elio Dall’acqua, rappresentante della Cooperativa Clodiense e del Consorzio Armatori e Pescatori – che l’area a traffico limitato interesserà non solo tutto Corso del Popolo, dal Duomo a Vigo ma, a sorpresa, anche le rive del canal Lombardo e di canale San Domenico dove, attualmente, ormeggiano circa il 90% delle imbarcazioni da pesca». Quindi, armatori e marinai dovranno raggiungere il peschereccio, ovvero il proprio posto di lavoro, non solo dal centro di Chioggia, ma anche da Borgo San Giovanni e Sottomarina, attraversando la Ztl con la specifica deroga prevista. Peccato, però, che il nuovo Regolamento, preveda, per ogni imbarcazione, un solo permesso per auto e un solo permesso per ciclomotore per poter accedere ai varchi controllati con telecamere e targhe registrate.

LE CRITICITA’ «Un disagio enorme per i pescatori – sostiene Dall’Acqua – visto che un’imbarcazione di medie dimensioni ha un equipaggio di almeno 4 persone, numero che sale in quelle più grandi. Queste persone come arriveranno al lavoro? A piedi? Magari fradici di pioggia? Di certo non è l’ideale per chi poi passerà la giornata o addirittura parte della settimana in mare». Senza contare, aggiunge Dall’Acqua, «che la vita del pescatore non si esaurisce una volta scesi dalla barca. Le attività a terra prevedono spostamenti al Mercato Itti-

CHIOGGIA

CANAL LOMBARDO La riva, parte integrante della Ztl, con i pescherecci ormeggiati

modifiche alla viabilità, tutto il traffico in arrivo da Mestre e da Mira e diretto a Fiesso d’Artico, Stra e Padova, sarà deviato al termine di via Matteotti verso via Cairoli, e proseguirà lungo via Arino e via Pasteur per reimmettersi poi lungo la regionale 11. La deviazione della circolazione riguarderà anche il servizio di trasporto pubblico di linea degli autobus dell’Atcv, e quindi la fermata di Dolo centro sarà spostata in via Arino, proprio davanti all’ex Tribunale. (l.per.)

co, per la vendita del pesce o per reperire i fogli d’asta e, con questo regolamento, i pescatori privi di permesso si vedranno costretti a fare il giro esterno per Sottomarina. Inoltre, ogni giorno di pausa dalle uscite in mare, è prezioso per aggiustare le reti, fare la spesa per l’uscita successiva o, nei periodi di fermo pesca, andare a controllare le imbarcazioni, che hanno costantemente bisogno di manutenzione». I pescatori hanno, quindi, bisogno di avere un accesso semplice alle loro imbarcazioni e «chi ha deciso queste regole, evidentemente, non ha molta dimestichezza con il mondo della pesca. Contiamo vivamente – conclude Dall’Acqua - in un ravvedimento che tenga veramente in considerazione i pescatori e tutta la marineria chioggiotta». Diego Degan

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Viabilità Anche oggi, con le giostre in piazza Mercato, il mercato settimanale verrà spostato DOLO Anche oggi, in considerazione che il cuore del paese, e cioè Piazza Mercato, è ancora occupata dalle giostre, il tradizionale mercato settimanale del venerdì si sposterà lungo via Mazzini e nel foro Boario con la conseguente chiusura al traffico, a cominciare dalle 6.30 e fino alle 15, della strada regionale 11, a partire dall’incrocio di via Mazzini con via Cairoli, davanti al Duomo, sino all’incrocio di via XXIX Aprile con via Pasteur, vicino al confine con il comune di Fiesso d’Artico. In conseguenza di queste

Riaperto il ponte di Baggiolina CAVARZERE Riaperto ieri al traffico il ponte di Baggiolina che sarà percorribile da veicoli con larghezza non superiore a 2.4 metri, a senso unico alternato, alla velocità massima di 30 km l’ora e avrà una portata di 10 tonnellate. Finisce, così, un brutto periodo per gli abitanti di località Baggiolina che, dal 19 aprile 2019, quasi un anno e mezzo fa, erano costretti, per andare e venire dalle loro abitazioni, a utilizzare l’unica altra strada possibile, l’arginale della Botta, pericolosa perché sterrata, stretta e piena di buche, al punto da aver causato il deterioramento delle sospensioni di molti dei loro vei-

coli. Sui prolungati tempi dei lavori (si dovevano concludere il 10 gennaio ma sono iniziati, di fatto, il 12, perché il precedente avvio, in ottobre, era stato subito bloccato dal maltempo) ha influito anche la chiusura causata dal Covid 19 ma, secondo i residenti, pure una certa sottovalutazione dell’opera da parte dell’Amministrazione, motivo per cui non sono mancate le proteste in consiglio comunale e sulla stampa. In ogni caso i lavori di risanamento della struttura portante sono costati complessivamente 90mila euro, ottenuti dal ministero della Sviluppo economico e stanziati con il Decreto Crescita del maggio 2019. L’opera è stata pro-

gettata dall’architetto Gabriella Guerrini, dell’Ufficio Lavori pubblici comunale, per la parte architettonica, e dall’ingegner Massimo Zanella, di Rovigo, per la parte strutturale. I lavori sono stati eseguiti dalla Ghiotti snc di Trecenta. (d.deg.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

CANTIERE FINITO Conclusi i lavori a Baggiolina

Quasi 250 persone hanno assistito, lunedì sera, alla presentazione ufficiale di Beniamino Boscolo, attuale consigliere comunale, quale candidato chioggiotto di Forza Italia alle regionali del 20-21 settembre. Una piccola kermesse avvenuta nel rigoroso rispetto della normativa anti Covid (controllo delle temperatura e registrazione dei partecipanti, mascherine, sedie distanziate, ecc.) allo stabilimento Indiga, che è stata anche una “chiamata alla armi” per l’elettorato forzista. «Ci sono le basi minime, numeriche e politiche, per la mia elezione – ha detto il candidato – ma perché la cosa si concretizzi ho bisogno del vostro aiuto». Attraverso le testimonianze di alcuni amici, sono state rievocate le tappe della carriera politica (quattro volte consigliere comunale, consigliere provinciale, candidato sindaco, ecc.) e professionale (per 14 anni titolare di partita Iva, oggi si occupa di servizi alla persona e alle aziende in ambito turistico commerciale) nonché le sue caratteristiche personali (passione per la musica, lo sport, gli animali, la politica e, ovviamente, l’attaccamento alla famiglia). «Mi sono candidato – ha detto – perché orgoglioso del fatto che me l’abbiano chiesto i vertici di Fi, e per fare un servizio alla mia città e al territorio». Lo slogan elettorale («il tuo beniamino in Regione») è un gioco di parole con il nome di battesimo ma il suo impegno, assicura, sarà totale per migliorare la situazione di una Regione che già vanta molte eccellenze e per Zaia presidente. Beniamino Boscolo ha anche augurato buona fortuna agli altri candidati cittadini. In Fratelli d’Italia si assiste a

una corsa a due, con la candidatura, annunciata mesi fa dal coordinatore regionale Sergio Berlato, di Patrizia Trapella, avvocatessa, criminologa, presidente del Consorzio Pescheria di Chioggia ma, soprattutto, ex assessore, fino a giugno 2018, della giunta Pentastellata cittadina e, forse per questo, poco gradita all’ala “storica” (che si rifà ad Alleanza nazionale) del partito che sostiene, invece, un’altra avvocatessa, Elena Zennaro. Dalla Lega non arrivano ancora indicazioni ufficiali, anche se il recente scandalo dei 600 euro, che ha colpito esponenti illustri della nomenclatura regionale, potrebbe aprire qualche spiraglio. Per gli altri candidati consiglieri, a sinistra la lista Solidarietà ambiente e lavoro, propone il giovane Francesco Zennaro, mentre il Pd ha lanciato Jonatan Montanariello e il M5s ripresenta la consigliera uscente Erika Baldin. (d.deg.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

TRA I LEGHISTI C’E’ CHI SPERA NEI BUCHI APERTI DALLO SCANDALO DEL BONUS “600 EURO”

CONSIGLIERE Beniamino Boscolo

Emilio Zen col “Veneto che vogliamo” DOLO L’ex assessore alla Cultura del comune di Dolo ed attuale portavoce del Comitato dei cittadini per l’ospedale di Dolo, Emilio Zen, ha annunciato di aver deciso di partecipare alla tornata elettorale regionale del 20 e 21 settembre prossimo con il gruppo “Il Veneto che vogliamo”.«“Fino ad alcuni giorni fa non pensavo certo di trovarmi tra la rosa dei candidati alle regionali 2020 - ammette Zen -. Mi è stato chiesto da alcuni amici fidati e sinceri. Con essi condivido da vari anni un percorso politico nella lista civica ‘Il Ponte del Dolo’ e nel ‘Circolo Sinistra Italiana Gino Manesso’ di Dolo - Riviera del Brenta. Per questo ho accettato. Ho 67 anni, un’età che è sicuro antido-

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to a velleità di carriera politica o ad ambizioni varie estranee a quanto richiesto da un eventuale mandato regionale; un’età che legittima soltanto la volontà di essere utile. Condivido il programma elettorale de ‘Il Veneto che vogliamo’ (alla cui stesura Sinistra Italiana ha fornito valido contribuito), stimo Arturo Lorenzoni e apprezzo il suo operato. Confido che il periodo che trascorsi in amministrazione comu-

L’EX ASSESSORE ALLA CULTURA DEL COMUNE E ATTIVISTA DELLA CIVICA “IL PONTE DEL DOLO” SI CANDIDA ALLE REGIONALI

nale, il lavoro politico sul territorio, l’impegno nel gruppo ‘Cittadini per l’ospedale di Dolo’ possano risultare esperienze utili». Tutte esperienze che, per Zen, suggeriscono il programma: tutela ambientale, qualità della vita, diritto alla salute, formazione e lavoro, tutela e rilancio delle economie locali per dirne alcuni. Emilio Zen nel 2015 si era presentato alle elezioni comunali nella lista de Il Ponte del Dolo ottenendo 39 preferenze, Soddisfazione per il gruppo politico dolese: «Emilio è stato sin dall’inizio protagonista dell’avventura della nostra lista. Si è molto speso in difesa dell’ospedale di Dolo. Ci auguriamo che i cittadini di Dolo e dell’intera Riviera del Brenta comprendano l’opportunità» (l.per.) © RIPRODUZIONE RISERVATA


XV

SOCIETÀ DICHIARATA FALLITA NEL 2017 IL VICESINDACO: «POTREBBE ESSERE LA VOLTA BUONA PER UNA RIQUALIFICAZIONE»

Conegliano

Venerdì 14 Agosto 2020 www.gazzettino.it

treviso@gazzettino.it

Va all’asta la vecchia distilleria del centro

«Corse folli» Comuni a caccia di un telelaser `Bando per ottenere

il contributo: ai vigili uno strumento in più CONEGLIANO

L’area Barnabò nel degrado da anni Si partirà da una base di 780mila euro `

CONEGLIANO L’ex Barnabò è una delle tante aree produttive dismesse all’interno del tessuto urbano ancora purtroppo da riqualificare. Con alcuni fabbricati circostanti era stata acquisita diversi anni fa da una società immobiliare, che era esposta con un istituto di credito, il quale a un certo punto, per spiegarlo senza tanti giri di parole, le aveva chiesto di rientrare e le ha revocato i fidi concessi. Era stata dichiarata fallita dal tribunale di Treviso nel 2017. Andrà all’asta il 23 settembre prossimo, presso l’istituto vendite giudiziarie, tramite procedura competitiva semplificata, partendo da una base di 780 mila euro e con offerte in aumento, l’area dell’ex distilleria, che produceva anche vini spumanti, nel centro cittadino, in via Manin, subito dopo il sottopasso ferroviario.

IL COMPLESSO Il compendio è costituito da un immobile ad uso commerciale articolato su tre livelli che comprende un negozio sul fronte strada, alcuni vani interrati destinati a magazzino e tre uffici al primo piano con una superficie di circa 467 metri quadrati. Oltre che nel retro un fabbricato adibito a magazzino su due livelli per un totale di 1.299 metri quadrati, con tre adiacenti autorimesse e una tettoia. Tutte queste costruzioni sono quasi del tutto occupate in forza di contratti di affitto che scadranno il 4 maggio del prossimo anno. Il compendio comprende anche un’abitazione inagibile e disabi-

tata più a nord verso il sottopasso e un’area edificabile di circa 1.890 metri quadrati, nel retro dove sorgeva la distilleria che è stata in gran parte abbattuta, compresa tra gli altri fabbricati, la linea ferroviaria e via Manin, che qualche anno fa era stata trasformata in un orrendo deposito di rifiuti e materiali di risulta, anche se non visibili dalla strada. Materiale rimosso, in seguito a un sopralluogo della polizia locale. È del tutto priva di illuminazione notturna e vi si può accedere liberamente da un passo carraio, nonostante ci siano alcuni cartelli di divieto, che indicano “proprietà privata”, ed è diventata uno dei luoghi del degrado nel centro cittadino, nella quale si può fare di tutto, compresi incontri per scambi di droga e altro, come più volte hanno segnalato i residenti nella zona.

EDIFICABILE In tale area edificabile, sulla base delle stime dei periti del tribunale e quello che prevedono le indicazioni del Pat del Comune, è ipotizzabile recuperare, anche attraverso la demolizione di fabbricati non più funzionali, anche se ci sono delle difformità edilizie, una volumetria di 10.990 metri cubi, con destinazione commerciale e residenziale. Il vicesindaco e assessore all’urbanistica Claudio Toppan ha detto di augurarsi che la vendita all’asta vada in porto. «Si creerebbero i presupposti - ha detto - per riqualificare e valorizzare un’area centrale che da troppo tempo si trova in condizioni di degrado e abbandono». Giampiero Maset © RIPRODUZIONE RISERVATA

DISMESSA L’ex area produttiva Barnabò, in via Manin, in centro andrà all’asta il 23 settembre con una serie di vecchi fabbricati

Attraversamenti pedonali senza barriere: ecco i lavori CONEGLIANO Prosegue a passo spedito l’iter per eliminare le barriere architettoniche da 31 attraversamenti pedonali dislocati nei vari quartieri della città, in prevalenza in centro e nei pressi delle strutture ospedaliere. All’inizio di questa settimana gli uffici comunali hanno affidato l’esecuzione dei lavori all’impresa Oribelli di Casale, che ha presentato il migliore preventivo fra le tre ditte che hanno risposto all’invito del Comune a farsi avanti per dare attuazione a un intervento molto atteso da chi si muove con difficoltà. A rendere possibile l’”accelerata” è stato anche il contributo governativo di 130mila euro per Comuni tra i 20mila e i 50mila abitanti da investire in “sviluppo territoriale sostenibile”, compresi gli interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Tra i municipi che a gennaio hanno

beneficiato del contributo, erogato a patto che i lavori inizino entro il 15 settembre, c’è anche Conegliano, che ha diviso la somma in due parti: 50mila euro per dotare lo stadio del rugby di un ascensore, gli altri 80mila per abbassare marciapiedi o realizzare rampe in corrispondenza di passaggi pedonali. Il 1° luglio i tecnici comunali hanno sfornato il progetto esecutivo per l’adeguamento degli attraversamenti, approvati dalla giunta. Questo l’elenco delle strade interessate dai lavori: via Cettolini, via Cerletti, via Zamboni, via Bisagno, via Gera, via Cappuccini, via Gorizia, piazza Duca d’Aosta, via Colombo, incrocio Colombo – Pittoni, via Cadore, viale Veneto, via Kennedy, via XXIV Maggio, via Lourdes, via Cavallotti, via Manin, via Vital, viale Italia, via Filzi e via Matteotti per un totale di 31 barriere pronte per essere eliminate. (l. a.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Cinque Comuni vanno a caccia dei finanziamenti regionali per comprare e condividere un nuovo Telelaser. E intanto dalla Regione arrivano 25mila euro per ammodernare il parco moto. Si continua a correre troppo sulle strade di Conegliano e degli altri quattro Comuni che hanno aderito al servizio di Polizia locale del coneglianese: San Pietro di Feletto, Susegana, Santa Lucia e Marenoe.

NUOVO BANDO Un aiuto per disincentivare le corse folli potrebbe arrivare dal nuovo bando regionale per l’accesso a contributi per azioni e progetti di investimento in materia di sicurezza urbana e Polizia locale. La giunta Chies ha deciso di partecipare al bando con l’obiettivo di dotare i vigili urbani di strumenti più adeguati soprattutto in due campi: telecomunicazioni e sicurezza stradale. «L’odierno sistema analogico di comunicazione radio della nostra Polizia locale ha bisogno di essere sostituito con strumenti digitali compatibili con la rete regionale, per consentire l’interoperabilità con le centrali delle forze di polizia statali, i vigili del fuoco, il Suem e i volontari di protezione civile, al fine di un’efficiente gestione delle emergenze» spiega il sindaco Fabio Chies. Il secondo punto è presto detto: «La richiesta di maggiore sicurezza da parte dei cittadini di tutti i Comuni convenzionati è rivolta anche alla circolazione stradale, nel cui àmbito è particolarmente percepita la pericolosità dei veicoli che transitano a velocità elevate. Ai vigili serve una moderna strumentazione per la rileva-

zione istantanea della velocità, perciò abbiamo approvato uno schema di progetto per ottenere contributi finalizzati anche all’acquisto di un telelaser da piazzare sulle strade in cui si corre troppo, nel nostro Comune e in quelli associati». Per quanto riguarda la città del Cima, Chies ha ben chiara la mappa delle strade in cui più frequenti sono le proteste per i veicoli che non rispettano i limiti di velocità.

LA MAPPA «Le corse sfrenate lungo la strada dei colli, tra Ogliano e il Colnù, sono ben note, così come quelle lungo alcuni tratti di circonvallazione. Ci sono state proteste anche in via Vecchia trevigiana e via Lourdes, per fare degli esempi». Nel 2019 le sanzioni staccate dalla Polizia locale del coneglianese per superamento dei limiti di velocità nei Comuni associati furono 306. La richiesta di contributo presentata alla Regione è pari al 70% del valore del progetto, che ammonta a 62.400 euro. E intanto, entro fine anno entreranno in servizio due nuove moto per gli spostamenti dei vigili coneglianesi: l’acquisto sarà possibile grazie a 25mila euro che arriveranno da un bando regionale a copertura dell’80% dell’investimento. Luca Anzanello © RIPRODUZIONE RISERVATA

SICUREZZA La polizia locale impegnata in un controllo

Bet: «Trasporti e accoglienza, un piano strategico per le colline del Prosecco» CODOGNÈ Ha preso carta e penna e ha scritto a 29 sindaci del territorio invitandoli a predisporre un piano strategico di infrastrutture per le Colline di Conegliano e Valdobbiadene. Di fronte alla possibilità concreta di accedere a dei fondi europei tramite la Regione, il consigliere comunale Roberto Bet, che da sempre ha dimostrato la sua attenzione verso il territorio (come nella vicenda dei casoin l’anno scorso), ha scritto un’accorata lettera che avverte i sindaci della possibilità anche di intercettare fondi strutturali da parte della UE. Bet ritiene fondamentale che si pianifichi in modo sostenibile il trasporto aereo, su rotaia e su gomma assieme a tutti coloro che so-

no interessati a far sì che questo territorio sia fruibile da tutti senza stravolgerne l’identità, la tranquillità e l’aspetto naturale, elementi che l’hanno promosso a Patrimonio dell’Unesco.

zione per il patrimonio delle colline del prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sta lavorando, e il comitato scientifico è stato costituito. Sono certo che ognuno farà la propria parte. Con questa breve riflessione voglio solo suggerire l’importanza di fare squadra ed elaborare insieme un piano di gestione che comprenda mobilità sostenibile e tutela dei siti accessibili ai visitatori e che permetta di progetta-

TAVOLO DI LAVORO «Dopo le elezioni regionali ha dichiarato l’avvocato Bet penso sia necessario e auspicabile mettere attorno a un tavolo di lavoro tutti i diretti interessati per mettere a punto un Piano Strategico delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. Di recente ho avuto l’occasione di accompagnare dei turisti americani, sono rimasti entusiasti. Tuttavia devo ammettere che risulta evidente la mancanza di un importante lavoro di gestione dell’accoglienza da realizzare in tempi stretti. L’associa-

L’APPELLO L’avvocato Roberto Bet, consigliere di Codognè

LETTERA DEL CONSIGLIERE COMUNALE AI 29 SINDACI «LAVORIAMO TUTTI INSIEME, LA REGIONE PUÒ INTERCETTARE I FONDI EUROPEI»

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re un servizio di pubblico trasporto che colleghi il trasporto su rotaie e quello aereo al nostro territorio. La Regione può essere, insieme ai Comuni interessati e alla Provincia l’organismo che potrebbe permette di intercettare quei finanziamenti necessari per realizzare infrastrutture utili a garantire una viabilità accessibile, dei percorsi pedonali dedicati, che possano portare i turisti nei luoghi più panoramici e contemporaneamente garantire ai residenti la possibilità di continuare a vivere nel loro territorio senza subire limitazioni o disagi».

IL DOPO ELEZIONI «Una volta formato il nuovo governo del Veneto credo sia fondamentale avviare un tavolo di lavoro dedicato con la Regio-

ne per definire le linee guida dello sviluppo infrastrutturale dei nostri Comuni e così elaborare il piano strategico delle Colline del prosecco» - conclude Bet che non è nuovo a simili iniziative. Lo scorso anno lanciò dal Gazzettino un’iniziativa per rivalorizzare i “casoin” come punti di riferimento del territorio in vista di un afflusso di turisti previsto per il 2020. La sua proposta allora fu di farli diventare degli infopoint della Regione, in modo da salvaguardarli dall’estinzione. Una proposta che fu ben accolta da tutti. Roberto Bet ha dato la sua disponibilità in questi giorni al governatore Luca Zaia ad un eventuale inserimento nella sua squadra per le prossime elezioni regionali. Pio Dal Cin © RIPRODUZIONE RISERVATA


XVII

San Donà

CASO-BONUS, MOLTE BOCCHE CUCITE NELLA LEGA DOPO LA SCELTA DI RINUNCIARE A INCARICO E CANDIDATURA

di Piave

A MUSILE L’assessore Maschietto: «Quando entrò in Parlamento rinunciò subito all’indennità di sindaco»

Venerdì 14 Agosto 2020 www.gazzettino.it

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È partita la giostra del dopo-Forcolin Le dimissioni dalla Regione aprono la strada alla successione `L’ex sindaco di Fossalta: «Addolorato per Gianluca, ma se ma tra i leghisti si esprimono soltanto Sensini e Maschietto il partito mi chiama io ci sono». Gli avversari: «Atto dovuto»

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Il Comune destina 36mila euro ai centri estivi

SAN DONÀ Le dimissioni di Gianluca Forcolin, che ha lasciato il seggio in Regione in seguito alle polemiche sul bonus da 600 euro, hanno suscitato un inevitabile clamore, e non soltanto tra gli addetti ai lavori che si occupano di politica in Veneto orientale. Alta tensione all’interno della Lega, il partito del vicegovernatore, dove per lo più le bocche restano cucite, anche in vista dell’eventuale “successione” nella candidatura alle imminenti elezioni regionali. A esprimere solidarietà a Forcolin è Massimo Sensini, ex sindaco di Fossalta di Piave e vicesindaco della Città metropolitana: «Conosco bene Forcolin e non avrebbe mai chiesto il bonus – commenta Sensini - : ci metto la mano sul fuoco. Il suo ufficio avrà presentato una domanda generica per il bonus, e ci è finito dentro anche lui. In questi giorni per lui è stato impossibile difendersi, in questi casi si viene condannati a prescindere, dalla collettività e dalla pressione mediatica. Abbiamo lavorato bene insieme, per cui sono solidale con lui, gli sono vicino». Tra i nomi che circolano per la successione c’è proprio quello di Sensini. Leghista da 27 anni («La mia tessera risale al ’93»), 66 anni, pensionato, in passato impiegato in banca. «Se la Lega e Zaia me lo chiederanno sono disponibile a correre per le regionali – conferma Sensini – ma si tratta di decisioni che prenderanno loro e su cui non voglio aggiungere altro, perché mi sembrerebbe uno sciacallaggio verso Gianluca». Sensini precisa di temere «che nei prossimi giorni si scatenino gli animi, all’esterno e all’interno della Lega, mentre in questo momento serve pensare e ponderare qualsiasi aspetto. Zaia e i referenti del partito sono in grado di prendere la decisione corretta, senza essere tirati per la giacca». Sensini, inoltre, può vantare una certa esperienza politica e cono-

SAN DONÀ

ISTITUZIONI Gianluca Forcolin (primo da destra) assieme al sindaco Cereser e all’assessore metropolitano Centenaro. In alto, Susanna

scenza del territorio: consigliere a Jesolo con la Giunta di Renato Martin, sindaco di Fossalta per una decina di anni dal 2009 al 2019, ora consigliere comunale di minoranza. Tra gli incarichi che ricopre, oltre che vice metropolitano di Luigi Brugnaro, è presidente di Federsanità, emanazione dell’Anci, l’Associazione nazionale Comuni Italiani, ed è stato consigliere del Consiglio di bacino della Provincia di Venezia.

DARIO DEDI, CANDIDATO DEI CINQUE STELLE IN REGIONE: «ADESSO SPERIAMO DI NON VEDERLO RIENTRARE... DALLA FINESTRA»

Un altro nome che circola è quello di Giuliano Fogliani, 42 anni, artigiano, attuale capogruppo della Lega in consiglio comunale a San Donà, dove è stato seduto (in mandati diversi) sui banchi di maggioranza e opposizione dal 2003, con una parentesi come consigliere provinciale dal 2009 al 2014. Fogliani precisa, però, di non voler commentare quanto accaduto a Forcolin, né le voci circolate sulla sua possibile candidatura. E no comment pure da Alberto Schibuola, segretario del Carroccio di San Donà.

L’OPZIONE DONNA Non è escluso che il Carroccio possa decidere di schierare una donna e che come referente del territorio possa pensare a Silvia Susanna, 48 anni, commercialista, dal 2016 sindaca di Musile e

presidente della Conferenza dei sindaci, dal 2012 al 2016 assessora al Bilancio della Giunta Forcolin. Anche Susanna, però, ieri non era reperibile, a causa di un piccolo infortunio che nei giorni scorsi l’ha tenuta distante anche dal municipio. Ad esprimere solidarietà all’ex vice di Zaia è invece il vicesindaco di Musile Vittorino Maschietto: «Ho lavorato con lui tanti anni, è sempre stato un amministratore onesto, valido e corretto. Quando venne eletto in Parlamento rinunciò all’indennità di sindaco. Inutile si tenti di farlo passare per uno che approfitta del bonus. Gianluca è una persona limpida, trasparente e generosa, lo ha sempre dimostrato. Per la successione è prematuro, deciderà il partito. Non mi esprimo sull’eventuale candidatura di Susanna, in ogni caso dovrebbe rinunciare

all’incarico di prima cittadina di Musile. Anche se spero che le cose possano cambiare per Gianluca nei prossimi giorni».

GLI ALTRI PARTITI Gli avversari politici restano alla finestra, a cominciare dal sindaco di San Donà Andrea Cereser, che non vuole commentare. «Le dimissioni di Forcolin sono un atto dovuto – dice invece, secco, Enrico Franchin, segretario del Pd del Veneto orientale – attendiamo l’evolversi della situazione nei prossimi giorni». Sulla stessa linea Dario Dedi, candidato al consiglio regionale per il Movimento 5 Stelle, sostenitore dell’esclusione dalle liste elettorali: «Ci auguriamo solo che Forcolin non esca dalla porta per rientrare dalla finestra...». Davide De Bortoli © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il giovane Cereser in aula al posto di Zaccariotto SAN DONÀ Un altro Cereser siederà in consiglio comunale, ma sui banchi dell’opposizione. Si tratta di Simone Cereser, 33 anni a settembre, tecnico di laboratorio dell’Ulss 4, che precisa subito di non essere parente del sindaco. «Nessun familiare in comune», anche se al ballottaggio nel 2018 aveva palesato la sua preferenza per Andrea Cereser. «Non lo nego ma si è trattato solo di una scelta personale – chiarisce - dovuta agli attriti nel nostro gruppo che aveva sostenuto al primo turno Oliviero Leo. Sarò all’opposizione, in continuità con l’azione incisiva di Francesca Zaccariotto, che è stata un punto di riferimento all’interno della

minoranza». Simone, infatti, prende il posto dell’ex sindaca, che si è dimessa in quanto impegnata nelle comunali a Venezia. Forte di 94 voti della lista “Insieme con Zaccariotto”, quello di Simone è un volto nuovo nella politica locale. «La passione è nata nel 2013 con l’adesione al Pdl per le elezioni comunali, ero nella lista a sostegno di Giansilvio Contarin – spiega – poi nel 2015 l’ultima tessera era stata quella di Fi». «La mia azione a San Donà sarà volta ad una critica costruttiva – continua - con uno spirito di collaborazione con il resto dell’assemblea, in particolare dopo l’emergenza sanitaria serve essere uniti, pur rispettando i ruoli. Tra i temi a cui dedicherò particolare attenzione ci sono la sicurezza, il futuro della sanità e

i problemi delle frazioni della destra Piave: Chiesanuova, Santa Maria e soprattutto Passarella, dove ho vissuto fino a quattro anni fa». E il sindaco dà «il benvenuto a Simone, gli auguro di vivere un’esperienza positiva, confidando che possa offrire un contributo significativo». In merito alle critiche sulla città espresse da Zaccariotto, il primo cittadino replica che «per buon

33 ANNI, SOLO OMONIMO DEL SINDACO, IL NUOVO CONSIGLIERE LAVORA NELL’ULSS 4 E PRENDE IL POSTO DELL’EX PRIMA CITTADINA DIMISSIONARIA

NEO CONSIGLIERE Simone Cereser

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gusto Zaccariotto avrebbe fatto meglio ad evitare commenti. Nel 2009 era diventata presidente della Provincia mantenendo l’incarico di sindaco al secondo mandato: già allora i suoi interessi principali si erano spostati dal Piave alla laguna, per consolidarsi nel 2015 come candidata sindaca (perdente) a Venezia, poi assessora nella giunta Brugnaro. Aveva quindi preferito tirare i remi in barca dedicando a San Donà una parte marginale di tempo ed energie. Anche la scelta di candidarsi di nuovo al consiglio comunale di San Donà aveva lasciato perplessi, visto che in questi anni non ha certo brillato per presenza e impegno. Le sue dimissioni, quindi, sono un atto di chiarezza». (D.Deb.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

«Il Comune stanzia 36mila euro per sostenere i costi dei centri estivi di San Donà». Ad annunciare il nuovo aiuto alle famiglie è il sindaco Andrea Cereser. «Si tratta di una parte degli 85mila euro versati dal Governo come contributo per le attività estive – precisa Cereser – somma che si è aggiunta ad altri 150mila euro, già stanziati dal Comune con la stessa destinazione». Per i gestori dei centri estivi si tradurranno in un contributo di 15 euro per ciascun bambino iscritto per le mattine, 25 euro per ciascun iscritto nell’intera giornata. Il contributo, infatti, è rivolto a quanti svolgeranno attività nel periodo tra il 24 agosto e l’11 settembre, per almeno cinque giorni ogni settimana e per la durata di almeno due settimane, con orario giornaliero di almeno quattro ore continuative. «Pubblicheremo un avviso per tutti coloro che sono interessati – continua il sindaco - in modo che continui il sostegno alle famiglie per tutta l’estate, fino all’inizio delle scuole che sarà il 14 settembre. Siamo stati tra i primi Comuni a partire e stanziare quanto serve per garantire i centri estivi, e il risultato è positivo. Molte famiglie non hanno comunque usufruito di queste forme di sostegno perché disponevano già del bonus-baby sitter, quindi è possibile che ci sia un significativo avanzo in funzione dei contributi comunali. A fine settembre faremo un rendiconto sulla copertura economica delle attività estive, per capire se è stato possibile risparmiare qualcosa, quanto rimasto potrebbe essere destinato ad altre forme di sostegno, sempre di carattere sociale. Tra i punti emersi in consiglio comunale si era ipotizzato di destinare quanto avanzato a sostegno dello sport», una richiesta quest’ultima che era stata presentata dalla consigliera Francesca Pilla. (d.deb) © RIPRODUZIONE RISERVATA

CENTRI ESTIVI Contributi dal Comune


VII

Treviso

Venerdì 14 Agosto 2020 www.gazzettino.it

La bufera politica

«Barbisan, indaghi la magistratura» Le opposizioni pronte a presentare un esposto in Procura `«Chiediamo una spiegazione più circostanziata anche «Chiarezza sul legame fra donazione e propaganda politica» da parte del presidente della Pro Loco di Canizzano»

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L’INIZIATIVA TREVISO Il caso Riccardo Barbisan potrebbe approdare fino in Tribunale. I partiti e i gruppi di opposizione in Consiglio comunale sono pronti a presentare un esposto alla Procura della Repubblica sulla vicenda del consigliere regionale trevigiano e capogruppo della Lega a Palazzo dei Trecento, nell’occhio del ciclone per aver richiesto il bonus destinato alle partite Iva in ginocchio per l’emergenza Covid. A finire sotto la sferza del centrosinistra locale è, in particolare, la tranche da 600 euro relativa al mese di aprile, la seconda ricevuta dopo la prima rata di marzo. Quella che Barbisan ha devoluto alla Pro loco di Canizzano e San Vitale per i suoi progetti benefici, come dimostrato da bonifici e ricevute.

LE DOMANDE Gli esponenti di Pd, Lista Manildo e Treviso civica nell’assemblea cittadina e la segreteria comunale Dem vogliono chiedere alla magistratura di verificare la natura di quel versamento e per cosa effettivamente siano stati usati quei soldi. Soprattutto dopo gli ulteriori dettagli emersi: ovvero la lettera recapitata tra la fine di luglio e i primi di agosto ai residenti del quartiere, con cui il presidente della Pro loco Adriano Volpato invitava a votare il giovane leghista alle prossime elezioni. «Un’iniziativa del tutto personale», ha ribadito Volpato. La giustificazione, tuttavia, non ha fugato i dubbi degli esponenti di minoranza, che an-

GRIGOLETTO: «NELLA SUA POSIZIONE PREFERIREI EVITARE IMBARAZZI AI MIEI ELETTORI»

zi vorrebbero venisse fatta chiarezza su un’eventuale consequenzialità tra donazione e propaganda politica. «Allibisce che il presidente della Pro loco possa dichiarare di aver scritto a titolo personale dopo che la sua associazione ha ricevuto un contributo. Contributo che il donatore avrebbe ammesso non provenire dalle proprie tasche, stando alle dichiarazioni rilasciate alla stampa. Siamo di fronte a un atto di inaudita gravità, sul quale, vista la nostra funzione di controllo come consiglieri di opposizione, pretendiamo trasparenza assoluta, nel rispetto dei cittadini contribuenti» scrivono i rappresentanti di opposizione. E in attesa di rivolgersi alla Procura, sollecitano pure «una spiegazione più circostanziata e precisa da parte del presidente della Pro Loco di Canizzano: la Pro Loco non può essere impiegata per fare campagna elettorale».

L’ADDIO Barbisan ha rinunciato alla candidatura a consigliere regionale. Dovrebbe lasciare anche lo scranno nel “parlamentino” civico? «Se ricoprisse un ruolo istituzionale come nella precedente consigliatura (vicepresidente, ndr) probabilmente avremmo richiesto le dimissioni – sottolinea Roberto Grigoletto, consigliere dei Democratici -. L’incarico di capogruppo, però, riguarda il partito, peraltro mi pare che ci stiano già pensando i suoi, e il mandato di consigliere non ha vincolo: quindi è una questione che attiene alla sua coscienza. Certo sarebbe coerente alla decisione di non proseguire in Regione. Io, nella sua posizione, preferirei evitare imbarazzi ai miei eletto-

IL PROTAGONISTA Le opposizioni vogliono rivolgersi alla Procura sul caso Riccardo Barbisan. Sotto Roberto Grigoletto

ri e al mio partito».

La lettera

LA RIFLESSIONE

Il ritiro dalla candidatura in Regione «Sono sereno ma troppe illazioni»

CAPPELLETTO; «ATTENZIONE PERO’ A NON SCATENARE UNA CACCIA ALLE STREGHE»

«Con grande serenità ho deciso di rinunciare alla candidatura per porre fine alle vergognose strumentalizzazioni e illazioni che in queste ore imperversano su media e stampa e coinvolgono ingiustamente la mia famiglia e vorrebbero infangare la mia reputazione e quella del movimento cui mi onoro di appartenere da 23 anni». Non un centesimo del bonus Inps, ha ribadito, gli è rimasto in tasca, ha dato tutto in beneficenza. La lettera con cui Riccardo Barbisan annuncia il ritiro dalla candidatura trasuda amarezza ma dà anche un’idea precisa del ciclone

nel quale il consigliere trevigiano è finito dopo lo scandalo per il bonus destinato alle partite Iva in ginocchio per il Covid. Una vicenda nata pochi giorni fa, che potrebbe avere anche uno strascico giudiziario, oltre a quello politico. Di mezzo ci sono situazioni non ben definite. La password, la chiavetta, il commercialista che agisce in autonomia. E i soldi, entrati sul suo conto corrente e quasi simultaneamente girati prima sul conto anticovid del Comune di Treviso e poi alla Pro loco di Canizzano. Tutto troppo inopportuno per non avere conseguenze. Anche di fronte alla buona fede.

Un altro esponente del centrosinistra trevigiano, Alberto Cappelletto, sindaco di San Biagio di Callalta, allarga la riflessione a tutti i politici e gli amministratori che hanno percepito il contributo. Cappelletto ammonisce a non scatenare una caccia alle streghe, tra l’altro in linea con quanto sostenuto da Gianangelo Bof, commissario proninciale della Lega ed ex primo cittadino di Tarzo. Il sindaco di San Biagio pone però una “questione morale”: «Sinceramente riesce difficile accettare che un eletto che percepisce un’indennità mensile superiore ai 6-7 mila euro abbia la necessità di chiedere un sussidio ulteriore allo Stato. Diverso deve essere, a mio parere, il giudizio su chi, e sto parlando degli amministratori locali, svolge un incarico percependo un gettone di presenza». Mattia Zanardo © RIPRODUZIONE RISERVATA

Forza Italia punta sui giovani: «Senza di noi non c’è centrodestra» LA PRESENTAZIONE CONEGLIANO «Sarà una sfida difficile, ma dobbiamo giocarla da squadra. E mantenere la dignità di partito all’interno del centrodestra». Così il coordinatore provinciale di Forza Italia, Fabio Chies, ieri al relais Le Betulle di Conegliano ha presentato i nove candidati –quasi tutti giovani ma già con esperienze nelle amministrazioni pubbliche– della lista provinciale azzurra che sosterrà il governatore Luca Zaia alle regionali del 20 e 21 settembre. Gli alfieri sono Carlo Baliviera, Claudio Bergamin, Emanuele Crosato, Elisa De Zan, Gaia Maschio, Giuseppe Maso, Valentina Pillon, Alessia Rigatti e Matthew Sommadossi.

RUOLO CENTRALE I sondaggi, a cui Forza Italia è molto attenta, prospettano un ampio vantaggio di Zaia in particolare per la lista del governatore, della Lega e dei suoi ammi-

nistratori. Ciononostante, Forza Italia non intende essere la Cenerentola del centrodestra: anzi, «Non c’è centrodestra senza Forza Italia». Lo ha detto il coordinatore regionale Michele Zuin che confida in una presenza azzurra nella nuova giunta Zaia: «Ci avviciniamo a una tornata elettorale strana, con la campagna elettorale in piena estate e vogliamo farci trovare preparati». Zuin ha evidenziato la presenza nel simbolo delle regionali dello slogan “Autonomia per il Veneto”, pungendo la Lega: «Il progetto di legge che diede il via all’indizione del referendum regionale sull’autonomia fu di Forza Italia. La Lega a

A CONEGLIANO LA PRESENTAZIONE DEI NOVE CANDIDATI DELLA LISTA AZZURRA CHE SOSTERRÀ ZAIA ALLE REGIONALI

quel tempo ne chiedeva l’indipendenza, noi l’autonomia». Il leader veneto non ha nascosto che non sia stato facile inserire uno slogan “locale” in un simbolo “tradizionalista” come quello di FI: «Non è stato facile soprattutto farlo comprendere agli ambienti romani, ma grazie a parlamentari come Raffaele Baratto (che ieri gli sedeva accanto ndr) è stata capita la bontà dell’iniziativa». Il centrodestra sente profumo di vittoria e Zuin annuncia: «Lavoreremo in consiglio e in giunta regionale su temi legati al Covid: siamo vicini alle piccole e medie imprese, alle partite Iva, alle associazioni. Mai come in questo momento dobbiamo continuare in questa direzione, ci aspetta una crisi che ancora non si è pienamente sviluppata».

PROGETTI A LUNGO TERMINE Pure Chies ha spronato i giovani candidati azzurri, ma non ha nascosto che almeno nei pronostici gli spazi di una rappresentanza di FI nel nuovo consi-

glio regionale sono ristretti: “Il nostro progetto è a lungo termine –ha detto il sindaco di Conegliano– per cui adesso per il partito c’è l’opportunità di ricostruire e dare uno sguardo al futuro. Queste elezioni saranno molto difficili, il risultato sarà relativo ed estemporaneo rispetto al nostro progetto. Dobbiamo avere dignità nel centrodestra». Largo dunque alle nuove leve, la cui età media si aggira sui trent’anni: il villorbese Carlo Baliviera, coordinatore provinciale dei giovani azzurri, Claudio Bergamin consigliere di Castelfranco, Emanuele Crosato consigliere di Cessalto, Elisa De Zan vicesindaca di Gaiarine, l’assessore coneglianese Gaia Maschio, il consigliere di Fregona ed ex vicesindaco di Vittorio Veneto Giuseppe Maso, i consiglieri Valentina Pillon di San Biagio di Callalta, Alessia Rigatti di Volpago del Montello e Matthew Sommadossi di Fonte. Luca Anzanello © RIPRODUZIONE RISERVATA

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I CANDIDATI I nove alfieri del partito presentati ieri a Conegliano


XI

Padova

Venerdì 14 Agosto 2020 www.gazzettino.it

Ferragosto per i poveri con la comunità di Sant’Egidio `Domani il pranzo

solidale per gli ultimi con 200 cestini SOLIDARIETÁ PADOVA Si rinnova anche quest’anno il “Ferragosto solidale” organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio. Un appuntamento, tra i più attesi, divenuto oramai tradizionale che la Comunità organizza ogni anno per gli ultimi della città, poveri, stranieri, persone sole al quale non ha voluto mancare anche in questa estate

2020 segnata dall’emergenza sanitaria Covid 19. Non solo come segnale di solidarietà ma anche di speranza nel futuro per uscire dalla crisi tutti insieme. Nel rispetto delle misure di contenimento del virus, Sant’Egidio rimane quindi “aperta per ferie”. Domani giornata nella quale si festeggia ferragosto, i volontari saranno al lavoro per preparare 200 cestini con un ricco pranzo di festa, il menù prevede pasta, roastbeef e insalata di verdure, panini e un dolce. All’aperto e con il dovuto distanziamento fisico previsto dalle norme sanitarie in vigore, i cestini saranno quindi consegnati a partire dalle

ore 12 al parco Ognissanti, in via Orus al civico 4, nello storico quartiere del Portello. La comunità ha lanciato l’hastag #santegidiosummer anche in questa estate anomala per ribadire che siamo nel tempo dell’inclusione e dell’impegno gratuito per gli altri. Sono tanti i volontari coinvolti che, in modi diversi, contribuiscono alla preparazione del pranzo. Una generosità che ha contraddistinto la città anche in questi mesi così complicati. Il ferragosto solidale è soprattutto un gesto di amicizia per non lasciare soli in questo giorno di festa gli amici di tutto l’anno e con chi è in difficoltà, colpito mag-

giormente dalle conseguenze della pandemia. Ogni estate i volontari organizzano diversi eventi, lo scorso anno distribuiti nei quartieri, come serate nelle quali stare in compagnia consumando gelato e angurie e far sentire meno sole le persone, soprattutto gli anziani, che nei mesi caldi spesso affrontano periodi di solitudine considerando che la solitudine è una nuova povertà che colpisce soprattutto la popolazione anziana. In città infatti gli over 65 sono il 25% della popolazione, ma contando anche quelli che vivono in coppia, sposi, genitore-figlio, anziano-badante, ma ven-

gono considerati soli in quanto mancano relazioni sociali, salgono al 66%. Serate che conducono all’evento clou di ferragosto che, questa volta vede la distribuzione dei cestini in modo da non violare le norme di distanziamento ma studiato per stare insieme. Solitamente non solo per il 15 agosto ma anche per gli altri appuntamenti come Natale i pranzi vengono organizzati nella vicina chiesa dell’Immacolata che, ogni anno, ospita anche l messa dedicata alla memoria dei poveri senza fissa dimora morti in città. Luisa Morbiato SANT’EGIDIO Cucina per i poveri

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Luxardo, morta la scrittrice Anna Lo scorso dicembre si era spento il marito, Nicolò. I figli: `Aveva 89 anni ed era originaria di Trieste. La sua ultima «Il suo cuore non ha retto dopo la scomparsa del papà» raccolta di poesie risaliva al 2008: venne accostata a Rebora

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IL LUTTO Anna Maria qui con il marito Nicolò Luxardo è stata una poetessa accostata allo stile di Clemente Rebora e apprezzata dai maggiori crtici come Ramat e da altri poeti come Betocchi ed Edda Serra. la sua ultima raccolta risale al 2008 Una passione condivisa con il marito

IL LUTTO PADOVA Da tempo la sua voce di poesia taceva. E adesso sarà silenzio sulla e della pagina, perché Anna Maria Angelini Luxardo, donna di grande cuore, di forte volontà, di rara finezza (e schiettezza), di profonda fede religiosa, è mancata, fra il compianto dei figli Piero, Guido e delle loro famiglie. Ma il compianto è di tanta parte di Padova: la Padova della cultura e quella dell’imprenditoria.

LA LETTERATURA L’ultima silloge poetica reca la data 2007-2008 (“Rursus”), ma in precedenza c’era stata anche una antologia (1979-1999), dove lo stile asciutto, essenziale, l’osservazione e l’introspezione, la memoria e la nostalgia, con un forte sentimento umano e religioso a un tempo, costituivano tratti distintivi tali da suscitare la stima di personalità quali Carlo Betocchi, Silvio Ramat, Edda Serra, mentre una originale opinione sulla sua poetica era stata espressa fin dalle prime pubbli-

IL CONIUGE AVEVA RIAVVIATO L’ATTIVITÁ TRASFERENDOLA A TORREGLIA: LA COPPIA SI ERA SPOSATA NEL 1951

COMMERCIO

cazioni, da Giuseppe Prezzolini, che l’aveva “accostata” al grande vociano, poi convertito, e diventato rosminiano, Clemente Rebora. Due altre connotazioni vanno sottolineate in Anna Maria Angelini Luxardo: la semplicità, la generosità, da un lato, e la passione per la sua città natale, nella quale tornava spesso col marito, e alla quale dedicò nel 2005 la silloge lirica “Per Trieste”... Il suo cuore non ha retto e ha cessato di battere dopo un periodo di grande affaticamento hanno detto i figli Piero e Guido - specialmente dopo la scomparsa di Nicolò, avvenuta nel dicembre scorso. La sintesi di una vita, e di una “letteratura come vita”, la diede già a suo tempo, Edda Serra, sottolineando: “Il mondo di Annamaria Luxardo è dunque un mondo compatto di affetti e di valori che congiunge vivi e morti. Ma la folla dei vivi cui l’autrice dona la parola della consolazione e del conforto e dell’esortazione, o semplicemente il cuore e l’affetto, è particolarmente ricco”. E per chi non c’è più, ecco un suo fermo convincimento: “… Ma l’ombra che ci opprime,/ l’assenza che ci strema/spariranno il Terzo giorno…”. Ovvero: la luce della fede, della resurrezione. Giovanni Lugaresi

Lonardi sull’accordo con Ferrovie: «Solo promesse per gli anni futuri» no un anno i giornali pubblicano un rendering, di cui non si conosce la provenienza, e che anticipa addirittura gli accordi che solo ora sono in fase di sottoscrizione - sottolinea com’è possibile che nella pubblica amministrazione si spendano risorse, peggio se si tratta di “regali” per ipotizzare ciò che ancora non si sa come dovrà essere strutturato? La costruzione di un corpo così sovra dimensionato sopra i binari mi pare che non unisca per nulla le due parti della città, anzi ne sancisca la definitiva divisione, meglio a questo punto un interramento dei binari già visto in altre città. Forse un dibattito su questo progetto, sganciato dalle appartenenze politiche e teso a costruire i presupposti per un futuro sarebbe utile. Nel frattempo invito il sindaco a realizzare due rampe di scale mobili per raggiungere la galleria della Stazione ora servita da un solo insufficiente ascensore». L.M.

PADOVA Il portale www.ascomservizipadova.com è tutto nuovo ma la qualità di ciò che propone, che non si improvvisa, è ben nota alle migliaia di imprese che ad Ascom Servizi si rivolgono ogni giorno. Di più: nonostante l’home page del nuovo portale metta subito i puntini sulle “i” ricordando che sono più di 40mila le ore di consulenza, più di 3mila le aziende e più di 7mila le persone che accedono ai servizi, l’offerta andava meglio strutturata e, soprattutto, meglio proposta nel suo complesso. «Il nuovo sito – spiega Franco Pasqualetti, presidente di Ascom Servizi Spa – ha l’ambizione di poter presentare tutti i servizi pensati e “tagliati” su misura di ogni singola impresa in un quadro di innovazione spinta senza perdere però di vista i valori e la professionalità che ci hanno consentito di fidelizzare, nel Soprattutto dopo l’uscita dal lockdown serviva ridisegnare la mappa di ciò che, realmente, serve alle imprese». Ecco allora che la formazione diventa elemento strategico e poter contare su un’esperienza che porta ogni anno circa 2.500 imprese a frequentare un complessivo di 12mila ore di lezione è un bel biglietto da visita. Come un bel biglietto da visita è l’adesione alla strettissima attualità come testimoniano i quattro corsi rivolti all’utilizzo dei canali social, avviati giusto in questi giorni e del tutto gratuiti per gli aderenti agli enti bilaterali, su comunicazione empatica nel post-covid, marketing e promozione del territorio, visual social marketing, delivery food e come rendere social la propria attività. Insomma un servizio totalmente in linea con i tempi.

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LA SUA VITA Anna Maria, nata 89 anni fa a Trieste, di famiglia di imprenditori, aveva sposato infatti Nicolò dei Luxardo di Zara (e poi di Torreglia) del maraschino. Una lunga vita, una comunione di cuori, di sensibilità, di intelligenze, anche perché Nicolò, uomo di azienda, nutriva interessi culturali che spaziavano dalla storia alla narrativa, alla poesia, appunto. E ad Anna Maria, donna di spiritualità vissuta nel profondo, non era peraltro estraneo un certo senso pratico. La sua infanzia e la sua prima giovinezza si erano dipanate fra Trieste e il Carso; gli studi universitari di lingue (grande competenza in quella inglese) si erano interrotti per il matrimonio (1951), ma erano proseguiti a livello privato a lungo. Anna Maria aveva saputo armonizzare la dedizione alla famiglia (marito, figli e poi nipoti) con la poesia. Tanto da essere diventato un appuntamento biennale quasi fisso, quello della pubblicazione di una plaquette, per i i tipi del Centro stampa di Palazzo Maldura e della Cleup.

Servizi alle imprese, si rinnova il sito Ascom

TRASPORTI PADOVA Molteplici le osserva-

zioni del vicepresidente del consiglio comunale Ubaldo Lonardi sull’accordo siglato lunedì scorso dal Ministro dei Trasporti, l’ad di Rfi, il governatore Zaia ed il sindaco Giordani per l’alta velocità. «Innanzitutto, se questa unanime volontà si fosse espressa quindici anni fa e non fosse stata osteggiata da chi oggi governa Padova, la notizia più importante avrebbe riguardato anche noi. Infatti il vero accordo è stato quello firmato a Verona, non a Padova: la costruzione della linea per l’alta velocità parte, ma a Verona, e si fermerà per ora a Vicenza - esordisce Lonardi tra i punti certi par di capire che ci sarà il contributo di Rfi al Comune per la provvisoria messa in sicurezza del cavalcavia Borgomagno con 1 milione e 800 milaeuro, oltre all’impegno di Rfi nella redazione di un masterplan necessario per il finanziamento e la reale pro-

gettazione dell’opera: la speranza è che sia davvero nominato un commissario per la realizzazione dell’opera, altrimenti la previsione di 6/8 anni per il completamento sino a Venezia è assolutamente irrealistica». L’idea poi che la stazione diventi come hanno affermato ministro e sindaco un luogo di vita non solo di passaggio per il vicepresidente è semplicemente una «prospettiva idilliaca ma totalmente disancorata dalla realtà». Lonardi si scaglia infine contro quello che definisce un mostro ossia “Il boulevard sopraelevato che unisca l’Arcella al centro della città del quale il sindaco parla da 3 anni e del quale da alme-

«INTANTO CI TENIAMO UN ORRIBILE BOULEVARD CHE DIVIDERÁ ANCORA PIÚ ALL’ARCELLA»

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Primo Piano

Venerdì 14 Agosto 2020 www.gazzettino.it

L’emergenza Covid

ALL’ARRIVO Saranno organizzati i controlli sanitari anche negli aeroporti (foto ANSA)

LE MISURE VENEZIA Per chi rientra in Veneto da oltre confine, e fa parte di categorie ritenute a rischio, il controllo sanitario diventa obbligatorio. Lo prevede l’ordinanza firmata ieri dal presidente Luca Zaia, in vigore da oggi al 6 settembre (salvo proroghe), che oltre a disciplinare gli eventi sportivi e i servizi educativi, rende prescrittive le indicazioni deliberate dalla Regione e anticipate dal Gazzettino nei giorni scorsi. «La situazione è sotto controllo e sostenibile, ma abbiamo un virus che arriva dall’estero», ha ribadito il governatore, annunciando le misure che interessano numerose figure professionali e pure i turisti di ritorno dai Paesi citati nell’ultimo provvedimento del ministro Roberto Speranza.

LE ORE In linea generale viene imposto di effettuare il tampone, o il test diagnostico rapido, o l’esame sierologico, entro 48 ore dalla comunicazione dell’arrivo in Veneto. Quest’ultima a sua volta deve avvenire nell’arco di 24 ore dall’approdo. Fino all’esito del controllo, il soggetto rimane in isolamento a casa. La prestazione viene erogata gratuitamente.

LE VACANZE Particolare attenzione viene prestata a chi rientra dalle vacanze in Croazia, in Spagna, in Grecia o a Malta. Il viaggiatore deve comunicare il proprio ritorno all’Ulss di competenza, chiedendo di essere sottoposto all’esame o presentando il documento che attesti l’avvenuto controllo nelle 72 ore precedenti l’ingresso in Italia. L’esame può avvenire (a pagamento) pure nei laboratori accreditati e autorizzati, i quali sono tenuti a trasmetterne l’esito al dipartimento di Prevenzione. La prescrizione può essere svolta anche dal medico di base o dal pediatra di libera scelta, ma per le informazioni le aziende sanitarie hanno attivato linee telefoniche e indirizzi email dedicati, in aggiunta al numero verde regionale 800462340.

LE CATEGORIE Il servizio informazioni vale anche per le altre categorie di soggetti considerati a rischio, in quanto hanno soggiornato o circolato all’estero nei 14 giorni

Veneto, rientri dall’estero: ecco chi deve fare i test Ordinanza di Zaia: da oggi al 6 settembre tampone `Comunicazione entro 24 ore, ed esame in 48, anche per chi ritorna da Croazia, Spagna, Grecia e Malta per badanti, stagionali e sanitari. Multe di mille euro `

precedenti. Il controllo scatta così all’arrivo e a distanza di 5-7 giorni per gli operatori delle case di riposo, i sanitari di ospedali e hospice, le badanti, i lavoratori che tornano da trasferte fino a 5 giorni. Basta invece un test all’ingresso per i lavoratori stagionali agricoli e i passeggeri di pullman da Romania e Bulgaria, anche se per questi ultimi è prevista pure la quarantena, in quanto rientrano nella lista dei trenta

Paesi “pericolosi” individuati dal ministero della Salute, per i quali c’è l’obbligo di comunicazione. Ulteriori test vengono inoltre disposti dalle Ulss nei centri per migranti e in altri gruppi interessanti dal punto di vista epidemiologico.

GLI AEROPORTI Allo scopo di intercettare con maggiore efficacia le persone al rientro, la Regione si sta attrez-

VIA LIBERA AL PUBBLICO DEGLI EVENTI SPORTIVI FUORI DAI CAMPIONATI: IN STADI E PALAZZETTI UN POSTO SÌ E UNO NO CON MASCHERINA

I SERVIZI EDUCATIVI VENEZIA Dopo i lunghi mesi del lockdown e la graduale attivazione dei centri estivi, dal 1° settembre in Veneto ripartiranno i servizi educativi per la fascia 0-6. La riapertura degli asili nido e delle scuole dell’infanzia è prevista dall’ordinanza firmata ieri dal governatore Luca Zaia, «nel rispetto delle linee guida» fissate a livello nazionale e recepite in ambito regionale, al tavolo composto da Anci, Fism, Assonidi, Cooperazione Sociale e Aninsei. «Un importante obbiettivo finalizzato non solo a conciliare il tempo vita-lavoro, ma anche e soprattutto a tutelare il benessere dei minori», ha osservato l’assessore Manuela Lanzarin (Sanità e Sociale).

zando per lo screening di massa nei varchi di ingresso: «Ci arriveremo con gradualità – ha precisato Zaia – perché servono sanitari e volontari». Il gruppo Save, che gestisce gli aeroporti di Venezia, Treviso, Verona e Brescia, «ha offerto la massima disponibilità a collaborare con le autorità competenti ed ha garantito il proprio sostegno individuando spazi dedicati, che saranno messi a disposizione dell’Ulss».

LE SANZIONI Sono previste sanzioni di 1.000 euro in caso di mancata effettuazione della quarantena, comunicazione di ingresso entro 24 ore o sottoposizione al test. Lo stesso importo viene addebitato al datore di lavoro per ogni addetto non in regola. Ma chi farà i controlli? «La sanità – ha risposto il governatore – si basa sul senso civico. Non possiamo trasformare i camici bianchi in

PRESENTAZIONE A sinistra l’assessore Manuela Lanzarin, l’interprete Lis Genny Conte, il governatore Luca Zaia e l’assessore Gianpaolo Bottacin ieri a Marghera. A destra bimbi all’asilo

Mentre il ministero dell’Istruzione si arrovella ancora attorno alle condizioni della ripartenza dalle elementari in su, d’intesa con il Governo la Regione ha già sciolto il nodo dei numeri, che non saranno più quelli ridotti dei Grest. Nidi e materne avranno «lo stesso rapporto educatore-bambini antecedente all’epidemia sani-

DAL 1° SETTEMBRE MISURAZIONE DELLA TEMPERATURA, ATTIVITÀ ALL’APERTO, UNA MAESTRA OGNI 8 O 29 PICCINI

taria»: una maestra ogni 8 piccini sopra i 12 mesi, una ogni 29 dai 3 anni in avanti. «Questo – ha specificato l’assessore Lanzarin – per garantire la sostenibilità del servizio da parte dei gestori e assicurare l’iscrizione a tutti i bambini».

LE REGOLE L’uso della mascherina sarà obbligatorio per gli educatori, ma

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LE PARTITE Via libera al pubblico negli eventi sportivi, «all’interno di impianti sia all’aperto che al chiuso, che garantiscano il contingentamento, il controllo degli ingressi e la permanenza presso la postazione seduta assegnata». Traduzione dell’assessore Gianpaolo Bottacin: «Gli spettatori non potranno assistere alla corsa in strada, ma alla partita allo stadio o al palazzetto, purché non rientri nei campionati nazionali o internazionali. Dunque si potrà guardare l’amichevole della Lazio ad Auronzo, seduti un posto sì e un posto no, usando la mascherina finché si raggiunge la seggiolina». Angela Pederiva © RIPRODUZIONE RISERVATA

Riaprono nidi e materne bimbi senza mascherina e numeri pre-epidemia IL RAPPORTO

divise militari».

non per i bimbi. Di rigore sarà invece la misurazione quotidiana della temperatura per tutti. In caso di bel tempo, saranno favorite le attività all’aperto. Saloni, atrii e laboratori potranno essere riconvertiti in luoghi dedicati per accogliere gruppi di relazione e di gioco stabili e distinti, così da evitare la promiscuità fra comunità diverse e accelerare il tracciamento

dei contatti in caso di positività. Zaia e Lanzarin hanno sfatato le dicerie sul presunto isolamento dei piccoli contagiati: «La gestione dei casi sospetti o confermati sarà disciplinata da un documento in corso di elaborazione da parte dell’Istituto superiore di sanità. Ad ogni modo riteniamo che verrà seguito il buon senso: chiameremo i genitori e ci metteremo a disposizione per i tamponi». Saranno mantenuti la fascia oraria della pre-accoglienza e il prolungamento del servizio per supportare i genitori lavoratori, «con una attenzione maggiore verso l’igienizzazione degli ambienti, delle superfici e dei materiali». Gestori e famiglie sottoscriveranno il “Patto di corresponsabilità” già sperimentato in estate. A.Pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Primo Piano

Venerdì 14 Agosto 2020 www.gazzettino.it

L’emergenza Covid

ALL’ARRIVO Saranno organizzati i controlli sanitari anche negli aeroporti (foto ANSA)

LE MISURE VENEZIA Per chi rientra in Veneto da oltre confine, e fa parte di categorie ritenute a rischio, il controllo sanitario diventa obbligatorio. Lo prevede l’ordinanza firmata ieri dal presidente Luca Zaia, in vigore da oggi al 6 settembre (salvo proroghe), che oltre a disciplinare gli eventi sportivi e i servizi educativi, rende prescrittive le indicazioni deliberate dalla Regione e anticipate dal Gazzettino nei giorni scorsi. «La situazione è sotto controllo e sostenibile, ma abbiamo un virus che arriva dall’estero», ha ribadito il governatore, annunciando le misure che interessano numerose figure professionali e pure i turisti di ritorno dai Paesi citati nell’ultimo provvedimento del ministro Roberto Speranza.

LE ORE In linea generale viene imposto di effettuare il tampone, o il test diagnostico rapido, o l’esame sierologico, entro 48 ore dalla comunicazione dell’arrivo in Veneto. Quest’ultima a sua volta deve avvenire nell’arco di 24 ore dall’approdo. Fino all’esito del controllo, il soggetto rimane in isolamento a casa. La prestazione viene erogata gratuitamente.

LE VACANZE Particolare attenzione viene prestata a chi rientra dalle vacanze in Croazia, in Spagna, in Grecia o a Malta. Il viaggiatore deve comunicare il proprio ritorno all’Ulss di competenza, chiedendo di essere sottoposto all’esame o presentando il documento che attesti l’avvenuto controllo nelle 72 ore precedenti l’ingresso in Italia. L’esame può avvenire (a pagamento) pure nei laboratori accreditati e autorizzati, i quali sono tenuti a trasmetterne l’esito al dipartimento di Prevenzione. La prescrizione può essere svolta anche dal medico di base o dal pediatra di libera scelta, ma per le informazioni le aziende sanitarie hanno attivato linee telefoniche e indirizzi email dedicati, in aggiunta al numero verde regionale 800462340.

LE CATEGORIE Il servizio informazioni vale anche per le altre categorie di soggetti considerati a rischio, in quanto hanno soggiornato o circolato all’estero nei 14 giorni

Veneto, rientri dall’estero: ecco chi deve fare i test Ordinanza di Zaia: da oggi al 6 settembre tampone `Comunicazione entro 24 ore, ed esame in 48, anche per chi ritorna da Croazia, Spagna, Grecia e Malta per badanti, stagionali e sanitari. Multe di mille euro `

precedenti. Il controllo scatta così all’arrivo e a distanza di 5-7 giorni per gli operatori delle case di riposo, i sanitari di ospedali e hospice, le badanti, i lavoratori che tornano da trasferte fino a 5 giorni. Basta invece un test all’ingresso per i lavoratori stagionali agricoli e i passeggeri di pullman da Romania e Bulgaria, anche se per questi ultimi è prevista pure la quarantena, in quanto rientrano nella lista dei trenta

Paesi “pericolosi” individuati dal ministero della Salute, per i quali c’è l’obbligo di comunicazione. Ulteriori test vengono inoltre disposti dalle Ulss nei centri per migranti e in altri gruppi interessanti dal punto di vista epidemiologico.

GLI AEROPORTI Allo scopo di intercettare con maggiore efficacia le persone al rientro, la Regione si sta attrez-

VIA LIBERA AL PUBBLICO DEGLI EVENTI SPORTIVI FUORI DAI CAMPIONATI: IN STADI E PALAZZETTI UN POSTO SÌ E UNO NO CON MASCHERINA

I SERVIZI EDUCATIVI VENEZIA Dopo i lunghi mesi del lockdown e la graduale attivazione dei centri estivi, dal 1° settembre in Veneto ripartiranno i servizi educativi per la fascia 0-6. La riapertura degli asili nido e delle scuole dell’infanzia è prevista dall’ordinanza firmata ieri dal governatore Luca Zaia, «nel rispetto delle linee guida» fissate a livello nazionale e recepite in ambito regionale, al tavolo composto da Anci, Fism, Assonidi, Cooperazione Sociale e Aninsei. «Un importante obbiettivo finalizzato non solo a conciliare il tempo vita-lavoro, ma anche e soprattutto a tutelare il benessere dei minori», ha osservato l’assessore Manuela Lanzarin (Sanità e Sociale).

zando per lo screening di massa nei varchi di ingresso: «Ci arriveremo con gradualità – ha precisato Zaia – perché servono sanitari e volontari». Il gruppo Save, che gestisce gli aeroporti di Venezia, Treviso, Verona e Brescia, «ha offerto la massima disponibilità a collaborare con le autorità competenti ed ha garantito il proprio sostegno individuando spazi dedicati, che saranno messi a disposizione dell’Ulss».

LE SANZIONI Sono previste sanzioni di 1.000 euro in caso di mancata effettuazione della quarantena, comunicazione di ingresso entro 24 ore o sottoposizione al test. Lo stesso importo viene addebitato al datore di lavoro per ogni addetto non in regola. Ma chi farà i controlli? «La sanità – ha risposto il governatore – si basa sul senso civico. Non possiamo trasformare i camici bianchi in

PRESENTAZIONE A sinistra l’assessore Manuela Lanzarin, l’interprete Lis Genny Conte, il governatore Luca Zaia e l’assessore Gianpaolo Bottacin ieri a Marghera. A destra bimbi all’asilo

Mentre il ministero dell’Istruzione si arrovella ancora attorno alle condizioni della ripartenza dalle elementari in su, d’intesa con il Governo la Regione ha già sciolto il nodo dei numeri, che non saranno più quelli ridotti dei Grest. Nidi e materne avranno «lo stesso rapporto educatore-bambini antecedente all’epidemia sani-

DAL 1° SETTEMBRE MISURAZIONE DELLA TEMPERATURA, ATTIVITÀ ALL’APERTO, UNA MAESTRA OGNI 8 O 29 PICCINI

taria»: una maestra ogni 8 piccini sopra i 12 mesi, una ogni 29 dai 3 anni in avanti. «Questo – ha specificato l’assessore Lanzarin – per garantire la sostenibilità del servizio da parte dei gestori e assicurare l’iscrizione a tutti i bambini».

LE REGOLE L’uso della mascherina sarà obbligatorio per gli educatori, ma

862263d8-f166-4ac8-8354-f9f9cfc60437

LE PARTITE Via libera al pubblico negli eventi sportivi, «all’interno di impianti sia all’aperto che al chiuso, che garantiscano il contingentamento, il controllo degli ingressi e la permanenza presso la postazione seduta assegnata». Traduzione dell’assessore Gianpaolo Bottacin: «Gli spettatori non potranno assistere alla corsa in strada, ma alla partita allo stadio o al palazzetto, purché non rientri nei campionati nazionali o internazionali. Dunque si potrà guardare l’amichevole della Lazio ad Auronzo, seduti un posto sì e un posto no, usando la mascherina finché si raggiunge la seggiolina». Angela Pederiva © RIPRODUZIONE RISERVATA

Riaprono nidi e materne bimbi senza mascherina e numeri pre-epidemia IL RAPPORTO

divise militari».

non per i bimbi. Di rigore sarà invece la misurazione quotidiana della temperatura per tutti. In caso di bel tempo, saranno favorite le attività all’aperto. Saloni, atrii e laboratori potranno essere riconvertiti in luoghi dedicati per accogliere gruppi di relazione e di gioco stabili e distinti, così da evitare la promiscuità fra comunità diverse e accelerare il tracciamento

dei contatti in caso di positività. Zaia e Lanzarin hanno sfatato le dicerie sul presunto isolamento dei piccoli contagiati: «La gestione dei casi sospetti o confermati sarà disciplinata da un documento in corso di elaborazione da parte dell’Istituto superiore di sanità. Ad ogni modo riteniamo che verrà seguito il buon senso: chiameremo i genitori e ci metteremo a disposizione per i tamponi». Saranno mantenuti la fascia oraria della pre-accoglienza e il prolungamento del servizio per supportare i genitori lavoratori, «con una attenzione maggiore verso l’igienizzazione degli ambienti, delle superfici e dei materiali». Gestori e famiglie sottoscriveranno il “Patto di corresponsabilità” già sperimentato in estate. A.Pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA


IL GIORNALE DI VICENZA

32 Provincia

Venerdì 14 Agosto 2020

ASIAGOe ALTOPIANO

ENEGO

Inpiazza le sculture coni tronchidiVaia

Largo Corona, 3 - Bassano d/G. | Telefono 0424.528.711 | red.bassano@ilgiornaledivicenza.it

A Enego, oggi dalle 10 alle 15 in piazza San Marco, esibizione alcuni artisti locali che creeranno sculture sui tronchi devastati dallatempestaVaia.L’eventoprecede“EnegoMedievale”,dedicata al passato di Enego, che si terrà sempre in piazza dalle 10 alle 14 disabato, sempre a curadella ProlocoEnego Altopiano.

SANITÀ. Le“Pance dell’Altopiano”, un gruppodi50 tra partorientie mamme,protestanoper riotteneredeiservizi di qualitàall’ospedale

ASIAGO. Neiferiali

«Rivogliamoginecologi e pediatri»

Ilparcheggio “Martiri dellaLibertà” apagamento

«Stiamosubendotantidisagie questasituazione èinsostenibile.Non ci interessanoi colori politici magarantirelasalute anoie ainostri bambini» «I primi cordoni che devono essere tagliati ad Asiago sono quelli ombelicali, non quelli inaugurali». Con questo slogan si sono mobilitate le mamme altopianesi riunitesi nel gruppo “Pance dell’Altopiano”, che raccoglie quasi 50 donne partorienti oppure che hanno già partorito. Tutte vogliono riavere al più presto i reparti di ostetricia, ginecologia e pediatria all’ospedale di Asiago. Si tratta infatti di mamme che stanno affrontando la gravidanza senza quella serenità e quella tranquillità che dovrebbe contraddistinguere questo momento, e donne preoccupate per il loro futuro e soprattutto per quello dei propri figli. Sono mamme che pregano affinché i loro bimbi siano sempre in salute, ma se ci sarà bisogno di cure specialistiche, che questo succeda dal lunedì al venerdì e solo dalle 8 alle 20, quando sono presenti appunto gli specialisti. «A noi mamme non interes-

sano i risvolti politici, se tra politici ci sono simpatie o antipatie - commenta Ivana Baù, di Gallio, a nome del gruppo -. Noi chiediamo il ritorno di tutti i servizi che c'erano prima della chiusura. Vogliamo pediatria aperta giorno e notte, feriali e festivi, il ripristino del punto nascite, nel quale siamo considerate donne e mamme e non numeri. Non ci interessa essere trattate con garbo ma di essere prese in considerazione. La salute è un diritto costituzionale che va riconosciuto a tutti i cittadini, altopianesi compresi, e sulla quale non si fa politica. Vogliamo esprimere i sentimenti di chi conosce le storie dei cittadini che vivono il disagio della disattivazione dei servizi. I consiglieri regionali non li possono conoscere, nemmeno il presidente Luca Zaia, perché, nonostante siano stati contattati più volte, non hanno mai risposto». Sono agguerrite anche con il pancione, queste mamme, soprattutto dopo il trattamento a loro riservato in più occasioni, sia con il silenzio

seguito alle loro rimostranze ai vertici di palazzo Ferro Fini, sia quando negli altri ospedali venivano criticate perchè volevano partorire nel “loro” ospedale. Ma sono soprattutto infuriate per la costante scusa della mancanza del personale all’ospedale del capoluogo, quando i due ginecologi presenti ad Asiago fino a marzo ora operano a Bassano a supporto dei sei specialisti già in carico al San Bassiano; e che per l’attività chirurgica ginecologica sia necessario scendere a Bassano: la pediatra è reperibile dal lunedì al venerdì e solo la sua buona volontà permette un supporto per le urgenze pediatriche. Un ospedale a servizio part time in pratica. «Ci sono state donne trasportate con urgenza all'ospedale di Bassano da personale senza senza particolare esperienza in ostetricia e che si sono viste poi anche recapitare a casa il bollettino con il conto - proseguono le mamme altopianesi -. Tutto questo è inaccettabile. Chiediamo che vengano assegnati i posti ai vincitori dei bandi scaduti a

ENEGO. Doppiointervento delSuemin paese

Sifamalementregioca Anziano colto da malore Doppio intervento del 118 a Enego mercoledì sera. Attorno alle 18.30, quasi contemporaneamente, il Suem è stato allertato per due persone bisognose di aiuto. Il primo intervento, che ha visto operare i volontari dell’associazione Monte Lisser, riguardava un ragazzino del paese di 8 anni che si è procurato una distorsione a una gamba mentre giocava con gli amici nel campo di calcio comunale. Stabilizzato l’arto del bambino, i soccorritori lo hanno caricato sull’am-

L’elisoccorsoal campodacalcio

GRATUITO TERRAZZE ESTIVE

Restadifficile lasituazione all’ospedaledi Asiago

© RIPRODUZIONERISERVATA

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ENEGO. LagenerositàdopoVaia hapermessodi recuperarel’area bulanza dell’associazione per trasportarlo all’ospedale di Asiago, dove è stato medicato e poi dimesso. Più grave le condizioni di un pensionato eneghese di 81 anni, E.C., trovato dai familiari accasciato a terra nella sua abitazione di via Valdifabbro. Sul posto è intervenuto il 118 di Asiago che, con l’ausilio del medico di Enego, ha stabilizzato le condizioni dell’uomo per permettere il suo trasferimento immediato al San Bassiano con l’elicottero giunto da Treviso e atterrato al campo sportivo di Enego. L’uomo è stato ricoverato in rianimazione. Sul posto anche i carabinieri della stazione di Enego. • G.R. © RIPRODUZIONERISERVATA

Le nuove terrazze estive e panoramiche ti aspettano con aria fresca naturale

Piatti tipici vicentini e dell’Altopiano di Asiago

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giugno e a luglio e che il nuovo ospedale non rimanga la scatola vuota che oggi si prospetta. Chiediamo rispetto, al di là di ogni schieramento politico, per la salute nostra e dei nostri figli che sono venuti alla luce e che arriveranno. Non vorremmo che debba succedere l’irreparabile prima che venga fatto qualcosa. Noi non molliamo - concludono - e siamo a disposizione di chiunque voglia conoscere lo stato di disagio che viviamo». •

Le“Pance dell’Altopiano”protestano controil tagliodeiservizi ospedalieri

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Riqualificatoilparco diValledel Capitano Èun’areapic-niccon barbecue, panchee tavoli Rossella Mocellin

Dopo la riqualificazione del parco comunale del centro, apprezzatissima da villeggianti e non, nei giorni scorsi a Enego si sono conclusi anche gli interventi di sistemazione dell’area verde di Valle del Capitano, una zona piuttosto comoda al paese ma, nello stesso tempo, in un contesto piuttosto isolato e tranquillo. Sarebbe stato riduttivo destinare perciò anche questa area a parco giochi, un’area che andava comunque valorizzata dopo essere stata piuttosto trascurata negli anni e oramai pressochè in disuso. Quando, dopo i danni provocati dalla furia di Vaia nell’ottobre di due anni fa, Enego è stato oggetto di un’autentica gara di solidarietà da parte di enti, associazioni e privati che si sono prontamente attivati, l’Amministrazione comunale ha così subito incluso anche il parco di Valle del Capitano nelle aree da riqualificare e si è deciso di trasformarlo in una zona ideale per il pic-nic. Sono stati dapprima abbattuti dei grandi abeti che erano diventati pericolosi non solo per il parco ma anche

Ilparco diValle delCapitanodopola sistemazione

per le stesse abitazioni vicine e questo ha rappresentato un grosso vantaggio per la zona, un tempo troppo ombreggiata e umida: il sole illumina ora tutta l’ area nel pomeriggio e d’estate, fino a sera. Delimitata tutta la zona da una staccionata in larice, sono stati installati tavoli e panche in stile montano, è stata posizionata una fontana con acqua potabile e sono stati realizzati due caratteristici caminetti doppi in pietra locale. Il tavolo più comodo al parcheggio è adatto anche ai disabili e panche e tavole pog-

giano su delle piazzole, in cemento e porfido, in grado di assicurare anche il necessario distanziamento sociale richiesto dalle norme anti covid, e che consentono di mangiare all’asciutto anche dopo una pioggia. Anche nell’area verde di Valle del Capitano, come in altri punti “strategici” del paese, è stato infine posizionato un dispenser di sacchettini per la raccolta delle deiezioni dei cani, dopo aver trasferito i bidoni per la raccolta del secco in una posizione più appartata. • © RIPRODUZIONERISERVATA

Incontri in

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Gerardo Rigoni

Il parcheggio “Piazzale Martiri della Libertà”, lungo viale Matteotti ad Asiago, sarà a pagamento tutti i giorni fino al 29 agosto. Lo ha deciso la Giunta comunale quale misura compensativa alla società Sct srl, la concessionaria del servizio della sosta a pagamento, che a seguito dell’emergenza Covid si è vista sottrarre una serie di stalli, con conseguente calo delle entrate. Il Comune, per dare un contributo alla ripresa economica, aveva sospeso il pagamento dei parcheggi in alcune zone e ampliato i termini temporali delle vie comprese nella Ztl. Dopo una precisa richiesta di Sct, l’Amministrazione comunale ha determinato che la trasformazione in parcheggi a pagamento tutti i giorni dei 185 posti auto fino al 29 agosto, invece di essere a pagamento solo nei festivi, sia un giusto ricompenso degli introiti mancati. «Considerato anche l’investimento di Sct nel parcheggio interrato - spiega il sindaco Roberto Rigoni Stern -, è corretto definire una compensazione tra la redditività degli stalli sottratti e la redditività dei posteggi di Piazzale Martiri della Libertà». • G.R.

Altopiano

ASIAGO.Alle15almuseonaturalistico “Patrizio Rigoni” partenza dell’escursione con annessa visita guidata alla fattoria didattica alla scopertadierbe,api efiori. IscrizionialloIat. ASIAGO. Alle 17.30 in piazza Duomo, nell’ambito dell’appuntamento con l’“Aperitivo con l’Autore”, il giornalistaMarioGiordanointerverrà per la presentazione del libro “Sciacalli-virus,salute e soldi”. L’eventoèorganizzatoincollaborazione con la Libreria Giunti al Punto. Prenotazione dei posti a sedere all’ufficioIat. ASIAGO. Alle 18 dal piazzale degli Eroi partenza con Asiago Guide per l’escursione "Aperitivo tra le malghe al tramonto". Prenotazioni al346 2379118. ASIAGO.Alle20dallaVecchiaStazione escursione con Guide Altopiano“Trekking&Astronomia”uscita con un astronomo dell'osservatorio Inaf di Asiago. Adesioni al 340 7347864. ROTZO.“Suonitralemalghe”alrifugio Campolongo di Rotzo con il concerto dei Quartetto Obliquo, concertoinprogrammaalle18eseguitoalle19dacenatipicainrifugio (prenotazioni allo 0424 66487) e alle21dall’osservazioneguidatadellecostellazioniacuradiMassimilianoGnesotto. LUSIANA CONCO. Alle 17.30 al ParcodellaMarela,nell’ambitodellarassegna culturale “OperaEstate Festival Veneto”, andrà in scena lo spettacolo teatrale di Diego Dalla Via “Come fossili nel presente”. Ingresso 10 euro con prenotazione obbligatoria all’Ufficio OperaEstate. ENEGO. Alle 21 è in programma al Forte Lisser musica con “Andrea e Noel”.


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IL GIORNALE DI VICENZA Venerdì 14 Agosto 2020

VERONA.Cadedaltetto,operaiomuore

VENETO

Incidentemortalesullavoronelveronese.Unuomohapersolavitadopoessere precipitatodaltettodelcapannonediunacartieraaZevio(Verona).Inutiliisoccorsi deisanitaridel118,intervenuticonl’elicotteroedun’ambulanza.

Telefono 0444.396.311 | E-mail: veneto@ilgiornaledivicenza.it

SCANDALOINLEGA. Ilgovernatore,unico in Italiaad aver chiestosubito una verifica aisuoi, haincontrato MontagnolieBarbisan cherinunciano alruolo dicandidati

Zaia: «Fuori dalle liste i tre del bonus Inps» «Hovolutoprimaparlareconchi halavoratoconmeper5anni» Ilsuovice,Forcolin,sidimette: «Macchinadelfangocontrodime» Cristina Giacomuzzo

Dimissioni per il vicepresidente della Regione, Gianluca Forcolin. Anche per il consigliere trevigiano, Riccardo Barbisan. E per tutti, quindi compreso anche il terzo leghista coinvolto nel caso del bonus Inps, il veronese Alessandro Montagnoli, esclusione dalle liste elettorali. «Non si ricandidano». Parola di Luca Zaia, governatore del Veneto, che così intende mettere la parola fine a un capitolo triste della politica veneta e in particolare della storia della Lega. La vicenda lascia frastornato lo stesso governatore che

comunque non smette di essere pratico: «Non intendo per poco tempo sostituire Forcolin. Le deleghe saranno riassegnate o le gestirò io. Mi prendo del tempo per decidere». Dal punto di vista elettorale ora sarà corsa a recuperare nuovi nomi da mettere nelle liste Lega Salvini premier e Lista Zaia delle province di Verona, Treviso e Venezia. Sicuramente questi tre big in meno lasceranno maggiore sicurezza di ri-elezione ai consiglieri o assessori uscenti come Elisa De Berti, per il territorio scaligero, Federico Caner per la Marca trevigiane e Andrea Calzavara per il veneziano.

Nessuna sostituzione ingiuntaapoche settimane dalleelezioni LUCAZAIA PRESIDENTEDELVENETO

GianlucaForcolin

AlessandroMontagnoli

RiccardoBarbisan

QUELLA DOMANDA IN CHAT.

“C’è qualcuno che ha chiesto o ottenuto il bonus Inps da 600 euro per le partite Iva? Sono arrivate le risposte. In tre hanno confermato. Non sono stati scovati. Lo hanno dichiarato».

sto che la domanda all’Inps era sì, stata presentata, ma non perfezionata. Gli altri due, invece, hanno ricevuto i soldi e poi devoluti a diversi enti per affrontare l’emergenza virus. «Prima di decidere ho voluto incontrarli – ha detto ancora Zaia – perché rispetto le persone e la parola data. Questo è il mio stile. Da galantuomo mi sono preso il tempo, anche se per questo sono stato non compreso e attaccato, di parlare con loro. Con chi aveva lavorato con me, gomito a gomito, prima di fare qualsiasi cosa. Tra ieri sera (mercoledì) e oggi (ieri, ndr) li ho incontrato tutti. Li ho trovati affranti. Si rendono conto dell’accaduto. C’è una giustizia umana e una divina. A me spetta solo dire che oggi i nostri due consiglie-

Tutto è iniziato domenica pomeriggio con l’indiscrezione di alcuni deputati leghisti ai quali è stato liquidato il bonus da 600 euro in aiuto delle partite Iva durante il lockdown. L’attenzione si è presto spostata sui consiglieri regionali, in particolare i veneti. «E di tutti quelli italiani, saranno un migliaio a spanne? - si chiedeva ieri Zaia dall’unità di crisi di Marghera - Ora spero che il capo dell’Inps, Tridico, si decida a dare l’elenco dei nomi. Perché c’è l’obbligo morale di chiarire la posizione di tutti, che siano di maggioranza o di minoranza. Io sono stato l’unico governatore a chiedere direttamente conto alla mia squadra, già domenica sera. Ho scritto nella chat:

CHI CONDANNA E CHI ASCOLTA. Da lì,però, la condanna

ferma e senza appello del leader Matteo Salvini in primis, che l’altra sera ha sospeso due deputati, seguito a ruota dal coordinatore regionale, il veronese Lorenzo Fontana. Zaia però ha voluto prendere le distanze, annunciando di voler parlare con i tre prima di decidere. Anche lasciando intendere di voler valutare le singole posizioni. Quella del suo vice Forcolin, per esempio, era diversa dagli altri due consiglieri vi-

ri e il vicepresidente con i quali abbiamo lavorato bene in questi 5 anni non avranno la ricandidatura. Se saranno sospesi? Questo è un provvedimento che verrà preso dalla Lega, di questo non mi occupo. Un provvedimento eccessivo per Forcolin? So che i cittadini hanno guardato con molta attenzione a questa vicenda. E il presupposto era solo uno: se cioè avessero o meno inoltrato la domanda. Poi c’è chi ha chiamato in causa il commercialista, chi la moglie. Non entro nel merito e mi fermo prima. E penso sia corretto così». LE DIMISSIONI DEL VICE FORCOLIN. Insomma, Zaia ha in-

contrato i tre ed ha lasciato a loro il modo di chiudere con onore. Forcolin in mattinata ha depositato le formali dimissioni. «Lascio – si legge in una nota a sua firma - per il rispetto che ho nei confronti dei veneti che mi onoro di rappresentare. Ho deciso inoltre di non ricandidarmi perché credo sia giusto che in campagna elettorale si torni a parlare della straordinaria legislatura che sta terminando e non del sottoscritto. A testa alta e con la schiena dritta ho preso questa decisione, nonostante non abbia percepito nessun bonus e la richiesta mai perfezionata sia partita

di default dallo studio. Sono fortemente amareggiato dalla violenza mediatica e dalla macchina del fango che mi ha investito, ma sono allo stesso tempo orgoglioso e consapevole di aver lavorato in tutti questi anni con onestà e trasparenza, sempre per il mio territorio, sempre per i veneti». IDUECONSIGLIERI. Anche Bar-

bisan ha scelto la strada delle dimissioni e in una lettera motiva: «Rinuncio alla candidatura in consiglio regionale per porre fine alle vergognose strumentalizzazioni e illazioni che in queste ore imperversano su media e stampa e coinvolgono ingiustamente la mia famiglia e vorrebbero infangare la mia reputazione e quella del movimento cui mi onoro di appartenere da 23 anni. La mia serenità, che mi porterà a camminare sempre a testa alta tra la gente, è data dal fatto che neppure un euro di quelli che mi sono giunti dall’Inps sono rimasti nelle mie tasche». Interviene anche Montagnoli: «Ho parlato con Zaia e la scelta di fare un passo indietro è stata condivisa per il bene del movimento. Viene sempre prima la squadra, che non deve pagare le conseguenze del mio personale errore». • © RIPRODUZIONERISERVATA

LA SVOLTA. In Regione è stato istituito il gruppo di lavoro con Coldiretti che plaude all’iniziativa LEGGIE CATEGORIE. Ilpresidente deicostruttoria fianco dellaRegione

Agricolturaesociale,nasce iltavoloperaprire nuovevie

Ancedifende ilPiano Casa Restailnodosui recuperi

Ghiotti:«Conil nostro contributoal ricorso tutelatigli effetti positivi segnala presenze in crescita diquestostrumento»

Lanzarin:«Cosìsi favorisceil reinserimentodichi èsvantaggiato» Il Veneto la svolti “agri-welfare“ inizia da un tavolo che la giunta ha istituito nei giorni scorsi. Si tratta di un gruppo di lavoro che provvederà a definire i criteri e le modalità di integrazione delle attività di agricoltura sociale nella programmazione del sistema integrato di interventi e servizi e sociali. Spiega l’assessore al sociale e alla sanità, Manuela Lanzarin: «L’agricoltura sociale è un vero e proprio strumento di welfare. Prevede una serie di iniziative in ambito agricolo che consentono di favorire il reinserimento non solo terapeutico, ma anche sociale e relazionale di soggetti più svantaggiati. È quindi il volano per l’affermazione anche lavorativa di persone in vario modo diversamente abili. Ma è anche l’occasione per fornire risposte ancora più ampie, a cominciare dallo sviluppo e dalla ripresa di aree e comunità rurali. Alcuni anni fa la Regione ha provveduto già ad istituire l’elenco delle fattorie sociali nel quale sono inserite quelle aziende che, nel rispetto delle specifiche normative, operano nel settore. La costituzione del tavolo e un passaggio fondamentale per poter proseguire nell’affermazione dell’agricoltura

LaRegione puntasemprepiù sullefattorie sociali. ARCHIVIO

sociale in Veneto». Al tavolo siederanno i direttori delle Direzioni dei Servizi Sociali, Agroalimentare, Lavoro e Formazione e Istruzione, i direttori dei servizi sociali delle Ulss, un rappresentante dell’Anci Veneto, da due esponenti di organizzazioni professionali del settore agricolo, un esponente per ogni associazione di fattorie sociali e della cooperazione sociale e uno dei familiari di persone disabili designato da Anfass. Coldiretti conferma l’importanza di questo passaggio: «Con l’istituzione del tavolo

tecnico dell'agricoltura sociale si entra in piena operatività per discutere le modalità e i criteri atti ad evidenziare le caratteristiche uniche del settore primario. Coldiretti ha visto da subito le potenzialità messe in campo dalle aziende agricole che esprimono la vocazione ai servizi verso le fasce deboli della società. Sono quelle imprese agricole che hanno sperimentato una nuova frontiera multifunzionale garantendo accoglienza, inclusione, inserimento di persone in difficoltà in campagna». A fronte di un contesto che

di nuove povertà, disagio minorile con frequenti casi di bullismo ed emergenze familiari, la Regione Veneto - dice Coldiretti - ha risposto inserendo le aziende solidali nella programmazione sanitaria riconoscendone l’importanza strategica nel terzo settore assistenziale. Coldiretti vede positivamente il dialogo tra le varie materie coinvolte come lavoro, sociale, salute, agricoltura ritenendole tutte insieme una delle espressioni di una politica d’avanguardia. Bene, poi il coinvolgimento dell’Anci in rappresentanza delle amministrazioni comunali che per prime intercettano le esigenze delle famiglie e dei cittadini. L'interesse degli imprenditori agricoli verso le fattorie sociali è in crescita: una trentina di realtà sono iscritte all'albo ma centinaia sono le richieste di iscrizioni ai corsi di formazione propedeutici. Sono 26 le aziende agricole in Veneto iscritte al registro regionale delle fattorie sociali (1 a Belluno, 2 a Venezia, 5 a Vicenza, 7 a Verona, 2 a Rovigo, 5 a Treviso e 4 a Padova) che è stato istituito a inizio dell’anno. • © RIPRODUZIONERISERVATA

Il via libera della Corte costituzionale al Piano casa Veneto rappresenta un passaggio fondamentale per il presidente dell’Ance veneto, Paolo Ghiotti. L’associazione è stata a fianco della Regione nei ricorsi alla Corte Costituzionale che è stato accolto e quello ancora sospeso che riguarda la legge su “Disposizioni per la regolarizzazione delle opere edilizie eseguite in parziale difformità prima dell'entrata in vigore della legge del 1977. «È fondamentale - spiega il presidente - che queste due leggi possano essere applicate perché consentono di abbattere alcuni ostacoli della burocrazia. Con l’ecobonus, inoltre, possono diventare uno stimolo importante per intervenire sugli immobili attraverso la rigenerazione e la riqualificazione dando così ossigeno alle imprese edili». La sentenza favorevole della Corte Costituzionale sulla questione delle distanze tra edifici contenute nel Piano casa è per Ghiotti «una vittoria importante che riconosce anche le istanze ed i rilievi posti da Ance che ha ricorso insieme alla Regione ed all’Anci. Ci auguriamo che la sen-

PaoloGhiotti,Ance Veneto

tenza metta la parola fine alle controversie e permetta al Piano casa di liberare gli effetti positivi sull’edilizia senza scontrarsi con i freni della burocrazia». Nello specifico, la Corte ha dichiarato infondate tutte le questioni sollevate, che riguardavano la presunta illegittimità della norma di interpretazione che considerava inderogabili le sole distanze previste da disposizioni statali, e non anche quelle stabilite da strumenti urbanistici e regolamenti comunali. «Con il nostro contributo al ricorso che ha prodotto una decisione favorevole abbiamo voluto tutelare fino in fondo il Piano casa e gli effetti positivi in grado di dipanare su tutto il sistema dell’edilizia. La sentenza rappresenta un segnale importante perché ribadisce la competenza della Regione su una materia

delicata come quella dell’urbanistica. È questo il percorso giusto per consentire una filiera delle decisioni rapida e attenta ai bisogni dei dei cittadini e delle imprese». Ghiotti, poi, esprime la sua preoccupazione per la possibile bocciatura da parte della Corte Costituzionale della legge regionale sulle disposizioni per la regolarizzazione delle opere edilizie eseguite in parziale difformità impugnata dal Governo: «L’impossibilità di applicare questa legge rischia di far desistere tutti i soggetti che vogliono recuperare un immobile. Dal punto di vista pratico da una parte c’è chi vorrebbe cedere gli immobili o dall’altra parte chi vorrebbe recuperare o ristrutturare gli stessi si troverebbe di fronte un ostacolo insuperabile che preclude tanto l’alienazione, la trasformazione o il recupero. La Regione ha costruito una legge che ricalca l’impianto di quella dell’Emilia Romagna, ma il Governo ha impugnato solo quella del Veneto. È complesso e lo è ancor di più per le imprese di Ance comprenderne le ragioni di questa scelta perché in questo modo si bloccano gli investimenti di rigenerazione ed l’applicazione dell’ecobonus sugli interventi realizzati che andrebbero a svecchiare il patrimonio immobiliare del territorio». • © RIPRODUZIONERISERVATA


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TREVISO

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Elezioni regionali

tri politici locali», cui tocca magari pagarsi pure le spese del servizio pubblico che fanno (a tutte le ore e per tutti i giorni della settimana). Non si può, insomma,

fare di ogni erba un fascio. In un’ora di conferenza stampa nessuna battuta polemica nei confronti di nessuno. Nemmeno del governo e delle forze di centrosinistra. Competizione collaborativa, con la Lega; l’onorevole Baratto ha ammesso, però, che non è stato facile far passare lo slogan autonomista a Roma. Nessunissimo riferimento a Fratelli d’Italia. «La coalizione di centrodestra non è un vero centrodestra senza il nostro partito», ha detto Zuin, che stava accanto a Baratto e a Simone Scaramuzza, coordinatore dei giovani della Regione, e a Pierluigi Damian, mallevatore di numerosi candidati. Convinti, Damian, Chies, e la nuova Forza Italia, che la moderazione vince. Già nell’uso del linguaggio. «Siamo leali con gli alleati, ma rivendichiamo la nostra dignità» ha aggiunto Chies. Quindi? Quanti assessori in giunta? «Uno, due, tre ….», è stata la risposta di Zuin , «lo vedremo al momento opportuno». In sala, alle Betulle, anche il prossimo assessore, Enzo Perin. Ma chi sono i candidati? Eccoli. Carlo Bariviera, già coordinatore dei giovani di Forza Italia, Carlo Bergamin, consigliere provinciale e consigliere comunale a Castelfranco, Emanuele

Crosato, consigliere provinciale e consigliere comunale a Cessalto, Elisa De Zan, vicesindaco a Gaiarine, Gaia Maschio, assessore alla Cultura a Conegliano, Giuseppe Maso, con un passato da vicesindaco a Vittorio Veneto e di consigliere a Fregona, Valentina Pillon, consigliere comunale a San Biagio di Callalta, Alessia Rigatti, assessore a Volpago del Montello e Matthew Sommadossi, candidatosi in passato alle elezioni comunali di Fonte. «Abbiamo voluto puntare», hanno spiegato Zuin e Chies, «su una rosa di candidati giovani, evitando la proposta dei soliti nomi. «Abbiamo fatto pulizia nel partito, dove c’erano state delle ambiguità anche solo per il fatto dell’appartenenza», ha concluso il sindaco Fabio Chies, confermando la ferma volontà di far crescere una classe dirigente del tutto nuova, a partire appunto dai giovanissimi, che, proveniente dalle prime esperienze di amministrazione o di impegno sociale - ha ammonito - il nostro partito non può non valorizzare Per la campagna elettorale è atteso in Veneto, fra gli altri, Silvio Berlusconi, oltre ai massimi dirigenti del partito.—

ta, amo il confronto e la conoscenza di altre culture. Possiedo casa al mare, in inverno scio. Cerco lei simpatica, indifferente nazionalità, se esistono gli stessi solidi principi . Giovanni cell. 3938572663 Ufficio Venus tel. 0422 1741361

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LORIA vedovo 51enne imprenditore distinto ed elegante; purtroppo mia moglie è venuta a mancare; ora mi sento pronto a rimettermi in gioco, con una signora tradizionalista, indifferente la nazionalità. A scopo convivenza ed eventuale matrimonio. Rif. T4 Cell. 3938572663 Ufficio Venus Tel. 0423 374186

slanciato; cerco un compagno responsabile, maturo, tenace nell'affrontare i problemi. Rosalba cell. 3926273879 Ufficio Venus tel. 0422 1741361 SEGUSINO 51enne celibe senza figli impiegato pubblico. Ho un carattere accomodante, tranquillo, sono sensibile, semplice, disponibile, a volte troppo buono con chi non se lo merita. Vorrei conoscere una signora max 55enne indifferente nazionalità, scopo stabile relazione, eventuale convivenza. Mario cell. 3938572663 Ufficio Venus Tel. 0423 374186 SPRESIANO 36enne mora occhi scuri, snella. Amante musica, cucina. Molto socievole, ottimista. Mi piacerebbe conoscere una persona seria, perbene, rispettosa, amante dei bambini. Info www.agenziavenus.it Rif. R0784 Vanessa cell. 3293308050 Ufficio Venus tel. 0422 1741361 TREVISO 44enne nubile, cm 170. Mi piace leggere, ascoltare musica, uscire in bici, ho la passione per l'equitazione. Vivo sola nel mio appartamento e sono totalmente indipendente. Vorrei trovare un compagno di buona cultura. Info www.agenziavenus.it Rif. I0059 Melissa cell. 3929602430 Ufficio Venus tel. 0422 1741361 TREVISO 50enne castana occhi celesti cm 175, snella. Sono una persona con abitudini semplici, che rispecchiano la quotidianità di molti. Sono buona, con un cuore grande che cerca di voler il bene di tutti. Cerco un uomo dolce tranquillo, che possa amare anche i miei figli. Info www.agenziavenus.it Rif. L1470 Giulia cell. 3403664773 Ufficio Venus tel. 0422 1741361 TREVISO 58enne bionda occhi cerulei, snella. Per scelta sono andata a vivere in campagna. Mi piace la vita di coppia e la riservatezza. Riservata, un po' solitaria, ma molto disponibile, gentile, ironica. Abito sola, non ho impegni famigliari. Milena cell. 3926273879 Ufficio Venus tel. 0422 1741361 VEDELAGO limitrofi 42enne castano chiaro occhi azzurri. Amante cinema, animali, antiquariato e viaggi. Generoso, perbene, sono single dopo una lunga relazione che mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca. Ciò che cerco è un po' di serenità e serietà. Cell. 3936941340 Ufficio Venus Tel. 0423 374186 VITTORIO VENETO 29enne imprenditore cm 180 atletico, sono il classico bravo ragazzo di buona famiglia. Ligio nel lavoro, tradizionalista, fedele. Amante montagna, vado a sciare, gioco a tennis, mi interesso d'arte, amo gli animali. Cerco compagna di pari requisiti Edoardo cell. 3938572663 Ufficio Venus tel. 0438 1962113

centrodestra

«Al Veneto piena autonomia» Ecco Forza Italia in stile zaiano Presentati a Conegliano i candidati azzurri a sostegno del governatore uscente Chies: «Siamo leali con gli alleati». Zuin: «Meritiamo anche tre assessori» Forza Italia sfida la Lega sul terreno che le è più congeniale, quello dell’autonomia. «Ammettiamo la geometria variabile, ma per noi veneti vogliamo tutte, proprio tutte le 23 materie indicate dal presidente Luca Zaia», hanno detto il coordinatore regionale Michele Zuin e quello provinciale Fabio Chies, sindaco di Conegliano, presentando ieri a Conegliano i nove candidati trevigiani alle Regionali. Tutti giovani. Ma tutti, guarda caso, convinti che l’«Autonomia per il veneto», come recita il simbolo della lista, accanto ai nomi del partito e di Berlusconi, è la priorità indiscutibile. Subito dopo, il tema della sanità, da consolidare in vista della temuta emergenza d’autunno. E poi quello

del lavoro e, di conseguenza, del sostegno soprattutto alla piccola impresa. I forzisti dicono, infatti, di temere il peggio allo sdoganamento dei licenziamenti. Nessuno di loro ha voluto polemizzare sui 600 euro del bonus Inps, però – ha alzato la voce Chies – «giù le mani dai sindaci e dagli al-

In sala Enzo Perin E “rispunta” Damian In lista molti giovani Si attende Berlusconi

Alcuni dei candidati azzurri trevigiani alle elezioni regionali

AVVISI ECONOMICI MATRIMONIALI

i verdi

Gli ambientalisti trevigiani con Lorenzoni I Verdi del Veneto in corsa per le regionali: dall’architetto all’insegnante, passando per ingegnere e musicista. È stata ufficializzata ieri la lista di Europa Verde - Verdi del Veneto per la Circoscrizione Elettorale di Treviso alle elezioni regionali del Veneto del 20 e 21 settembre, a sostegno di Arturo Lorenzoni. Nove in totale i posti disponibili in lista, che ha come capo la co-portavoce provinciale Elisa Casonato, di Preganziol, architetto con specifiche competenze in tutela del paesaggio, madre di 2 figlie, ecologista, animalista, ambientalista, impegnata per la parità di genere. Ad affiancarla, l’ex consigliere comunale di Carbonera Adelino Andreuzza, Lucia Ammendolia, operatrice turistica con competenze nelle attività culturali, Carlo Casagrande di Vittorio Veneto, ingegnere, candidato indipendente esponente dei movimenti civici ed ancora Eugenia Fortuni, Eugenia Fortuni, consulente socio educativo e presidente dell’associazione Mater Femina, già candidata alle Europee dell’anno scorso. A questi nomi si aggiunge quello di Giovanni Colombo, di Castelfranco, docente di psichiatria all’Università di Padova, già consigliere provin-

Agenzia Venus l’unico marchio a gestione

ciale a Padova dei Verdi e coordinatore dei Verdi della Castellana, con Isabella Scortegagna, di Treviso, insegnante, laureata in filosofia e in scienze delle religioni e studiosa di ebraistica, ambientalista, femminista e pacifista attiva nel mondo della cultura, poi Luca Saccone, anche lui di Treviso, impiegato commerciale estero, laureato in Scienze Forestali e Ambientali, ambientalista, impegnato per la sostenibilità in ambito urbano e i per i diritti della comunità LGBT, già candidato alle scorse Europee. A chiudere la lista Ilaria Torresan, musicista di Montebelluna, attiva con varie associazioni di volontariato sia nell'ambito dei diversamente abili, degli animali e dell'ambiente. «Vogliamo dare un'indicazione politica precisa e seria con al centro la sostenibilità ecologica, sociale ed economica per il Veneto» è il messaggio della lista, «Alla domanda di attenzione all’ambiente che arriva dalle giovani generazioni noi vogliamo essere la risposta di una politica che non accetta compromessi per i quali la sostenibilità diventa un accessorio di marketing o qualcosa da sacrificare a logiche di un modello di sviluppo insostenibile». — A.B.V.

familiare con dieci sedi di proprieta’ garantisce la possibilità di conoscere persone libere affettivamente e seriamente intenzionate. Invia un messaggio al 392 9602430 con sesso, età, zona e breve descrizione, ti invieremo alcuni profili più adatti a te della tua zona. Ufficio Venus tel. 0422 1741361 oppure 0423 374186 ASOLO 52enne impiegata commerciale. Sono una donna tipica tradizionalista, di quelle che non fanno vita mondana, preferisco stare a casa a guardare la televisione, leggere, fare le faccende domestiche; cerco signore affine e che come desidera una seria frequentazione Daniela cell. 392 9602430 Ufficio Venus Tel. 0423 374186 CASTELFRANCO 32enne commessa in profumeria; persona di compagnia e soprattutto limpida; matura e responsabile. Vorrei trovare una persona concreta con cui costruire qualcosa di bello e nostro e con cui cominciare un percorso insieme e poi chissà... Luisella cell. 3403664773 Ufficio Venus Tel. 0423 374186

CONEGLIANO 60enne imprenditore alto brizzolato occhi verdi. Mi appassiona tutto, non sono molto amante della casa, preferisco trascorrere il tempo libero all'aria aperta. La sera mi piace uscire, andare a teatro o in qualche locale. Desidererei una seconda chance. Nicola cell. 392 9602430 Ufficio Venus tel. 0438 1962113 ISTRANA Margherita 66enne ex statale, giovanile, ho la mia indipendenza, non devo chiedere niente a nessuno. Mi piace uscire, alcune volte vado a ballare il liscio. Vorrei conoscere un signore dinamico, con voglia di godersi la vita, per iniziale amicizia. Cell. 3403664773 Ufficio Venus Tel. 0423 374186 LORIA 57enne, carina e naturale nell'aspetto

CASTELFRANCO 37enne, alta, normolinea; sono una professionista; aperta mentalmente, alla mano, amante dei viaggi. Pur avendo una vita piena e non monotona, inizio a sentire il peso dell'essere single. Cerco una storia seria partendo comunque da una graduale conoscenza. Emma cell. 3926273879 Ufficio Venus Tel. 0423 374186

CESSALTO limitrofi 47enne, broker finanziario. Curato, modi raffinati. Di mentalità aper-

MONTEBELLUNA Giordano 47enne senza figli, colori mediterranei; alcuni week end vado a ballare; amante motociclismo, preferisco il mare alla montagna. Vivo solo. Mi piacerebbe conoscere una lei anche più matura di me per amicizia ed ev. relazione. Cell. 3936941340. Ufficio Venus Tel. 0423 374186 MONTELLO 70enne artigiano in pensione, cm 180 castano occhi verdi, atletico. Sono una persona seria e di fiducia. Penso positivo, curo ancora molto il mio aspetto fisico. Vorrei conoscere, intanto in amicizia, una signora semplice, tradizionalista, possibilmente zona limitrofi. Vittorio cell. 329 3308050 Ufficio Venus Tel. 0423 374186 MONTELLO 72enne vedova auto-munita, indipendente, bionda, occhi chiari, fisico minuto. Molto tradizionalista, per nulla esigente o pretenziosa, cerco però un signore possibilmente vedovo, amante vita di campagna e residente nella mia zona o limitrofi. Agata cell. 392 9602430 Ufficio Venus Tel. 0423 374186

CASTELFRANCO 67enne imprenditore pensionato, non fumatore. Sono una persona semplice dai sani principi, amante degli animali, ho dei cani ai quali sono molto legato. Vorrei condividere le reciproche passioni insieme alla mia compagna: se stai bene assieme fai tutto. Giacomo cell. 349 0893495 Ufficio Venus Tel. 0423 374186 CASTELFRANCO limitrofi 43enne odontotecnico, celibe, persona fidata, disponibile, paziente, “con la testa sulle spalle”. Ho diverse passioni che ora occupano il tempo libero ma che non sarebbero un intralcio nel caso in cui dovessi trovare una compagna. Michele cell. 393 6941340 Ufficio Venus Tel. 0423 374186

MONTEBELLUNA 40enne, sono un commerciante che per scelta ha deciso di vivere in campagna, poichè amo la tranquillità e non sono avvezzo al caos della città. Cerco lei semplice, vicina ai veri valori, desiderosa di formare una famiglia. Marco cell. 349 0893495 Ufficio Venus Tel. 0423 374186

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MONTELLO divorziato 54enne, senza figli ingegnere libero professionista, cm 182 castano occhi scuri. Ho una casa di proprietà circondata da tanto verde. Di compagnia, intraprendente, in amore sono stato sfortunato, spero che le cose possano cambiare anche per me Silvano cell. 3403664773 Ufficio Venus Tel. 0423 374186 RIESE PIO X 42enne nubile senza figli, dipendente D'azienda. Adoro i bambini; creativa, amo il bricolage inoltre mi piace tanto la fotografia. Non sono altissima ma ho un fisico

FRANCESCO DAL MAS © RIPRODUZIONE RISERVATA


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VENERDÌ 14 AGOSTO 2020 LA TRIBUNA

REGIONE

Verso le elezioni nella Marca

Barbisan ritira la candidatura «Fango anche dal mio partito» Il giovane leghista prende atto dello stop dei vertici «Un errore in buonafede di cui pago le conseguenze» TREVISO

Lo aveva già deciso, la nota era pronta da mercoledì mattina. Il colloquio con il governatore Luca Zaia non ha spostato nulla (ma nemmeno poteva, nel contesto che era nel frattempo maturato). E così, ieri mattina molto presto, Riccardo Barbisan ha annunciato il ritiro della sua candidatura nella lista Lega. Un passo a lato che aveva già deciso quando aveva capito il sentimento del partito e la voglia di colpire i coinvolti che montava anche dalla base, dai social dopo l’esplosione dello scandalo del Covid bonus. Barbisan si è consultato a lungo con i suoi riferimenti politici, ha capito che doveva tenere il profilo più basso possibile e rimettere nella mani di Lega e governatore Zaia il suo posto in lista, la sua posizione di capogruppo, anche se non la militanza nel partito, cominciata peraltro da giovanissimo (l’iscrizione da simpatizzante a soli 14 anni). Ha ricevuto chiamate, molto ap-

prezzate, da leghisti non vicinissimi. E ha sfogato ripetutamente l’emotività in lacrime. Ma nel momento del ritiro, confermato in toto dopo l’incontro con Zaia, non ha esitato a togliersi qualche soddisfazione. Così, il consigliere uscente da palazzo Ferro Fini – una delle anime della corrente gobbiana, ex lealista molto potente in città e non solo, giovane ma già veterano e uomo capace di forti relazioni nell’apparato del territorio, soprattutto nell’hinterland – non ha esitato a parlare di «vergognose strumentalizzazioni e illazioni che imperversano su media e stampa», di «ingiusti coinvolgimenti della mia famiglia». Denunciando apertamente il «fango sulla mia reputazione e quella del movimento cui mi onoro di appartenere da 23 anni». E non tutti devono essere stati avversari politici. Non a caso, Barbisan prende atto, nella fine della sua nota, di «alcune dichiarazioni pubbliche apparse nei quotidiani locali, fatte da persone iscritte al mio stesso par-

tito, che si sono accanite nei miei confronti per un errore che ho fatto in buona fede e di cui pago le conseguenze». Con replica immediata di Barbisan nella sua nota ufficiale: «A costoro chiedo se nella loro vita politica non abbiano mai sbagliato. Una cosa è certa: il sottoscritto non ha goduto dei loro errori, né tanto meno li ha azzannati in un momento di

Ringraziamenti a Zaia e a chi gli ha espresso solidarietà, ma si toglie anche qualche sassolino debolezza». Potrebbero fischiare le orecchie a Giancarlo Gentilini e a Fulvio Pettenà, che non avevano esitato ad attaccare Barbisan per l’accesso ma anche sulla gestione stessa dei due bonus. Ma forse Barbisan, dicono in Lega, non ha gradito altri commenti in rete. «Ricordo a questi signori» conclude sul punto «che, oltre al contributo volonta-

rio e liberale regolarmente versato ogni mese alla Segreteria nazionale dal 2015 ad oggi, per 95. 000 euro, si aggiungono 22. 688 euro che negli anni 2015-2019 ho versato per iniziative e campagne elettorali a sostegno della Lega in provincia di Treviso, di cui 8. 000 euro solo per la campagna elettorale a Treviso nel 2018». È chiaro che il caso Barbisan é destinato a innescare un regolamento di conti, come del resto hanno registrato gli stessi vertici provinciali, a cominciare da l commissario Bof. Barbisan si dice «sereno», assicura di «poter camminare sempre a testa alta tra la gente», perché «neppure un euro di quelli giunti dall’Inps sono rimasti nelle mie tasche», ma «sono stati riversati già a maggio al Comune di Treviso sul conto corrente per emergenza Covid 19 e a una Pro loco (quella di Canizzano e San Vitale, OES) per una colletta alimentare, come provato da bonifici e ricevuta» Ma c’è una replica anche per chi lo ha accusato di utilizzare soldi dell’Inps: «Ho anche versato ulteriori 500 euro in favore della Regione Veneto il 6 aprile, per il conto legato all’emergenza Covid, e ancora 500 € all’ospedale di Treviso il 10 aprile, senza contare altre donazioni in denaro». Più canonici i ringraziamenti al presidente Luca Zaia e alla Lega («mi hanno dato l’opportunità di svolgere un’esperienza irripetibile in Regione, che mi ha permesso di mettermi al servizio di tutti i Veneti»), e a chi «con centinaia di telefonate di solidarietà di militanti e semplici cittadini, hanno riconosciuto non solo la mia buona fede, ma anche il lavoro profuso con entusiasmo in questi anni a favore del territorio, in nome e per conto della Lega». – ANDREA PASSERINI © RIPRODUZIONE RISERVATA

Parla il presidente della Pro loco che ha ricevuto i 600 euro in beneficenza

Volpato: «Il sostegno a Riccardo l’ho dato solo a titolo personale» L’INTERVISTA

A

driano Volpato, lei è il presidente della Pro Loco di Canizzano e S. Vitale. Barbisan ha girato il contributo e la sua associazione sostiene Barbisan. «Voglio subito premettere che la lettera è esclusivamente personale, non ho impegnato l’associazione che infatti non è mai citata nella missiva. Tanti componenti dell’associazione non lo sapevano nemmeno». Veramente sembra il più perfetto dei “do ut des...”: la sua lettera era al-

legata alla brochure elettorale di Barbisan. «L’ho scritta da uomo libero, quale sono sempre stato, non ho usato la carta dell’associazione, ho ritenuto di esprimere la stima che provo per Barbisan, che si impegna davvero, e non solo a parole, sulle istanze del territorio. I soldi avuti da Barbisan sono stati usati per una colletta di generi alimentari da destinare alle famiglie in difficoltà. Non sono certamente leghista, anzi ho un’altra storia politica». Salde radici Dc. «Di cui vado orgoglioso, ero nel gruppo di giovani che faceva riferimento su

Adriano Volpato, presidente della Pro Loco di Canizzano e San Vitale

Gianfranco Lucchi (area fanfaniana, scomparso prematuramente, OES). Sono stato consigliere di quartiere per due mandati, a cavallo del 1990. Alle precedenti comunali avevo sostenuto Manildo, sono un moderato dell’area centrista, ho sostenuto la lista di Camolei per Treviso, certo non gradivo l’alleanza con la sinistra radicale. Da quando ho visto in azione Barbisan, è nata una stima per come agisce concretamente. E per il nostro quartiere ha fatto tante cose buone». Come l’hanno presa alla Pro Loco di Canizzano? «Sto ricevendo molte chiamate, non posso negare che qualcuno se l’è presa per il sostegno a Barbisan. Ma la lettera è appunto assolutamente personale, e non dell’associazione, che pure ho fondato e di cui sono sempre stato alla guida, tranne un breve periodo per ragioni di salute. Se ho sbagliato, mi spiace per i volontari, tutta gente che ci rimette del proprio, oltre a non ricever

un soldo per tutto quello che fa». A proposito, la Tarvisium Pro Loco dice che l’unica Pro Loco “doc” sarebbe la loro. «Lo sappiamo, non vogliamo certo sostituirci, siamo un’associazione di volontariato che ha la denominazione pro loco per caratterizzare il nostro impegno locale, per il quartiere. Siamo consapevoli di non poter aderire all’Unpli. Ma mi è spiaciuto leggere la nota della Tarvisium Pro Loco, anni fa ci avevano chiesto pannelli per un evento, allora non eravamo un problema...E comunque non c’è nemmeno paragone, loro hanno una storia secolare e coprono tutto il territorio comunale». Come si sente, ora che è esploso il caso? «Mi spiace che l’associazione e i ragazzi siano tirati in ballo. Ma chiarirò, mi sono comportato da uomo li bero come ho sempre voluto fare». — A.P.


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Verso le elezioni nella Marca dietro le quinte

Lega, vendette e resa dei conti lotta per il posto libero e i voti Il commissario Bof: «Antipatiche le telefonate e le richieste di chi ha sgomitato» La città vuole il secondo candidato, lo stesso Conte in pressing: Schiavon in pole TREVISO

Nico Presti rimpiazza Riccardo Barbisan ( «sempre disponibile, anche sapendo di correre nella lista meno appetita, sarà rompiscatole, ma da bravo carabiniere è sempre fedele e obbedisce», dice il commissario Bof). Cinzia Uliana rileva Laura Piovesan. Ma se i tasselli della lista Lega vanno, la coda del caso Barbisan lascia un partito molto agitato. E basta sentire il commissario provinciale Gianangelo Bof: «La sua è stata una leggerezza, un’ingenuità, ma Riccardo non ha commesso reati e non ha violato alcuna norma», dice Bof, «Non ho trova-

La defezione scatena la guerra sotterranea tra “gentiliniani” e “gobbiani” nel partito

Sopra, Riccardo Barbisan con la bandiera della Lega, e la “vela” di una sua precedente campagna elettorale finita fuori strada

to simpatiche le parole di amici e colleghi del movimento verso Riccardo (Gentilini? Pettenà? OES). Penso alla tante cose realizzare da Riccardo per la Lega a favore dei trevigiani, in città e in tanti altri Comuni. Sono rimasto male, da commissario della Lega, nel leggere parole ingiuste, mai me lo sarei aspettato». Nè Bof si ferma qui: «Non ho neanche apprezzato messaggi di chi, vedendo liberarsi un posto, ha subito sgomitato. Nossignori: Barbisan ha

Il commissario Gianangelo Bof L’ex sindaco Giancarlo Gentilini Fulvio Pettenà, militante storico

sbagliato e paga caro, la sua riconferma non era improbabile, confido resti a darci una mano con tutte le sue qualità. Detto questo, Zaia e Fontana hanno dato una risposta chiara e univoca a una questione inattesa da tutti, gestendo il caso in poco tempo». Parole che fanno prevedere code e tossine, prima e dopo le urne. In subbuglio c’è anche il capoluogo. Il bacino di voti che Barbisan lascia ora senza un riferimento attira gli altri candidati. La Lega di Treviso è stata subito “assaltata” da candidati dell’hinterland (non Dal Zilio, giura Radiolega) e dal resto della provincia. Non è un mistero che i gobbiani che sostenevano Barbisan non siano proprio i primi fan di Federico Caner, anche per la storica rivalità che in città ha visto fronteggiarsi per lustri gentiliniani (Caner, Basso, Zampese) e i gobbiani (Michielon,

le opposizioni

Esposto in Procura «È voto di scambio oltre che immorale» Lista Manildo, Treviso Civica e Pd redigono una richiesta affinché si accertino eventuali responsabilità penali sulla donazione alla Pro loco TREVISO

Chissà se la questione del bonus 600 € (per 2) “girato” in beneficenza a Barbisan alla Pro Loco di Canizzano-San Vitale e la missiva di “sponsorizzazione elettorale” inviata dal presidente al quartier saranno oggetto, nella primavera 2021, del “Processo aea Vecia” promosso annualmente dalla Pro loco a due passi dalla chiesa vecchia del quartiere.

Intanto sta per approdare in Tribunale. Dai Trecento è in partenza un esposto alla Procura della repubblica. L’accusa? Voto di scambio. Ad annunciarlo, uniti, Pd, Lista Manildo e Treviso civica, con l’unione comunale del Pd. «Stiamo valutando di segnalare il fatto per accertare la natura del versamento effettuato e ricevuto. Il tutto in attesa di una spiegazione più circostanziata e precisa da parte del presidente della Pro loco di Canizzano, il cui comportamento si è rivelato quantomeno inopportuno: la Pro loco non può essere impiegata per fare campagna elettorale» sostengono i consiglieri comunali, «di fron-

Roberto Grigoletto del Pd

Vitale Sossio, Treviso civica

te a questa situazione siamo basiti e sconcertati dalle non ammissioni di Barbisan». Ad esprimere disappunto, in casa Pd, Roberto Grigoletto Giovanni Tonella e Stefano Pelloni. «Comportamenti di questo tipo gettano una luce non edificante sulla categoria politica» sostiene Tonella, a cui Pelloni fa eco, definendo «inaccettabile il fatto che chi prende indennità da 12 mila euro al mese faccia domanda di un sussidio universale rivolto a categorie professionali in

difficoltà». Ma Pelloni ricorda un altro fatto. «Nell’emergenza tutta l’opposizione aveva chiesto alla maggioranza di devolvere il gettone del Consiglio per le persone in difficoltà, ma la maggioranza non accettò, dicendo che quei 70 € per alcuni consiglieri erano importanti in quel momento. Noi, senza polemica e in silenzio, abbiamo comunque versato alla Caritas il nostro gettone. Ora si parla di beneficenza a un’associazione che recapita anche un volantino elettorale

Canova, Barbisan, Schiavon & co). E il pacchetto di voti di questi ultimi, non solo in città, fa gola. Fra i più golosi, i rumors indicano la Castellana. E addirittura Gerolimetto, che sarebbe in lista Zaia. Voto disgiunto a gogo? Ma anche il sindaco Mario Conte non ha gradito le pressioni delle ultime ore, dopo aver assunto da sempre una posizione ecumenica fra Caner e Barbisan, duellanti del capoluogo. Ma ora che ne è rimasto solo uno? «Si fa squadra», dicono tutti, «sul candidato del capoluogo»». Ma molti, big e militanti, si chiedono: perché Presti al posto di Barbisan, e non un altro uomo del capoluogo? Magari un assessore di Conte (Schiavon e Manera i primi nomi), o un emergente, o anche un segretario di sezione (Tonellato, Savi, lo stesso Schiavon). Quest’ultimo, peraltro, è della stessa corrente di Barbisan.

al quartiere. Io non la chiamerei beneficenza». Dello stesso avviso Domenico Losappio, del gruppo misto. «Qui si ha a che fare con tutt’altro» dice Losappio, che si rivolge al sindaco Conte: «Anche in questo caso, come ha già fatto con l’assessore Nizzetto, non prenderà alcun provvedimento? ». A schierarsi anche l’avvocato Sossio Vitale, già candidato di Treviso Civica e ora in corsa alle regionali per il Veneto che vogliamo di Lorenzoni. «Il bonus aveva un limite di spesa di 203, 4 milioni: chi ha presentato domanda ha sottratto risorse a concittadini più bisognosi. Il fatto che fosse legale presentare domanda non c’entra nulla e non può giustificare la mancanza di etica di chi, sebbene non ne abbia bisogno, richiede lo stesso l’emolumento» argomenta Vitale, «È il momento della solidarietà, non dell’accaparramento. Eppure in consiglio siedono, ad esempio, Barbisan e Caner che hanno doppi incarichi. Una forma di bulimia di potere». – ALESSANDRO BOZZI VALENTI

Tutto questo per riequilibrare i pesi geopolitici. E lo stesso Conte non vuol vedere “depotenziato” il capoluogo, Ed è intervenuto ai piani alti.

Al suo posto entra in lista Nico Presti Scontro anche per il ruolo di capogruppo Ma il sindaco, leader in ascesa anche nel partito, elargisce un no comment. Infine, e non ultimo, il nodo capogruppo. Dopo Ferragosto la successione di Barbisan verrà discussa con il neosegretario di circoscrizione, Tonellato, e Bof. Fra i papabili, Giancarlo Da Tos. Ma Roberto Borsato avrebbe offerto disponibilità, così come l’emergente Matteo Marin: outsider Maurizio Franco. – A. P.

m5s

Cappelletti: «Devolviamo mezzo stipendio questi si buttano su 600€» «Oltre al danno pure la beffa». Il candidato governatore dell’M55, Enrico Cappelletti attacca Barbisan: «Ha usato soldi pubblici per finanziarsi la campagna elettorale, devo solo vergognarsi di aver usato 600 € di soldi pubblici per fare finta beneficenza». E il candidato pentastellato aggiunge: «Altro che colletta alimentare per le famiglie in difficoltà, la fantomatica ‘pro loco’ di Canizzano non è altro che un'associazione vicina alla Lega». Barbisan, per Cappelletti, non può dire di aver ricevuto il bonus «a sua insaputa», avendo «ricevuto anche la seconda tranche». E chiede: è a questa gente che vogliamo affidare il futuro del Veneto? Sta bene ai cittadini che i loro soldi pubblici vengano usati così? La Lega pensa ad incassare i 600 euro per fare campagna elettorale, noi dei 5 Stelle, destiniamo ai cittadini quasi mezzo stipendio. Da senatore ho devoluto 200.000 € al microcredito: i cittadini valutino le differenze». —


VENERDĂŒ 14 AGOSTO 2020 LA TRIBUNA

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TREVISO

Treviso Corso del Popolo, 42 Centralino0422/417.611 Fax 0422/579.212 Abbonamenti 800.420.330 PubblicitĂ 0422/75.611

La rivolta

Via Pisa, la torre si ribella ai migranti La cooperativa decide di portarli via Ieri sit-in dei residenti dopo i traslochi dall’ex Serena. Tensioni e nel pomeriggio nuovo trasferimento: ÂŤQui non ci voglionoÂť Cinque anni fa, quando vennero aperte le porte della ex caserma Serena ai migranti, c’erano le barricate dei residenti di alcuni condomĂŹni semivuoti di Quinto, esponenti della destra in piazza, Zaia a dare ragione ai cittadini. Ieri, in via Pisa, la storia è parsa ripetersi con alcune variazioni sul tema. LA PROTESTA DI VIA PISA

MartedĂŹ in un appartamento nel grattacielo di via Pisa hanno trovato alloggio cinque dei migranti fino a prima ospitati all’interno della Serena e spostati perchĂŠ guariti dal Covid. Ieri i residenti e l’amministratore del palazzo sono scesi in strada per una assemblea improvvisata il cui argomento principe, a maggioranza, era: ÂŤQui non li vogliamoÂť. ÂŤNulla contro di loroÂť hanno messo le mani avanti in molti. Mezze veritĂ , perchĂŠ in realtĂ proprio “loroâ€? sono il problema. ÂŤChi ci assicura che non portino qui il virus che circolava in casermaÂť, ha domandato Elisa Polesel, una residente, ÂŤcon che valutazioni sono stati indirizzati qui? Ci sono 100 appartamenti, tanti anziani, un contesto stretto ben piĂš di una caserma. E se il focolaio scoppia qui?Âť. ÂŤNon è accettabileÂť ha urlato un abitante della torre di origini nigeriane, ÂŤqui non possono stare persone che prima erano malate, che assicurazioni abbiamo?Âť. GiĂ , perchĂŠ a lamentarsi non sono solamente i residenti italiani del palazzo salito spesso agli onori della cronaca per problemi di sicurezza, degrado, e conti

in rosso (per lo scorno di molti storici residenti paganti), le barricate sono anche degli stranieri che nel tempo hanno preso casa lĂŹ: ÂŤIo ho un bimbo piccolo ed ho paura. Qui non devono stareÂť ha detto Kaze, mamma di un piccolo di tre anni. ÂŤTUTTO SOPRA LE NOSTRE TESTEÂť

ÂŤUfficialmente nessuno ci ha detto nulla. Ufficiosamente neppure. La prefettura non si è fatta sentire, e il colloquio che ho avuto con la coop che gestisce i migranti (l’Hilal di Abdallah Kezraji) è stato breve e a cose ormai fatteÂť si è sfogato ieri Zuin. In mano le carte dei contratti di accoglienza tra privati e prefettura che un tempo dedicavano all’accoglienza anche altri appartamenti oltre quello oggi occupato. ÂŤGli altri sono stati chiusi, ma ora che devo aspettarmi, li riapriranno? Ne arriveranno altri? Se è cosĂŹ tanto vale che buttino giĂš il cancello in ferroÂť ha detto indicando la cancellata anti-degrado posta mesi fa. IL TRASLOCO

Nel primo pomeriggio, vista la situazione, i cinque migranti che erano stati portati lÏ dalla cooperativa Hilal secondo un piano di svuotamento della serena di prefettura e Usl sono stati traslocati altro. Qui non ci vogliono hanno detto uscendo dalla torre con sacchi, valige e parecchio malumore. Destinazione, un altro luogo nella Marca, ma piÚ isolato. Purtroppo ancora ai margini.— FEDERICO DE WOLANSKI

Ieri mattina il sit in di protesta in via Pisa, A destra in alto un momento delle tensioni sotto il palazzo, sotto l’uscita dei migranti dalla torre

la sinistra

ÂŤNo alla propaganda elettorale sulla pelle degli immigratiÂť Il candidato civico Calesso ÂŤIl sindaco doveva mediare non fomentare. Pensa che i profughi spariscano?Âť Django: ÂŤPasserella di destraÂť

Il sit-in di una trentina di persone sotto il grattacielo di via Pisa e la polemica sulla gestione dei migranti infiamma anche il dibattito politico. Il primo a intervenire sul tema è il candidato della civica “Il Vene-

to che vogliamo� di Lorenzoni, Luigi Calesso: Capisco che per i residenti nel condominio possano essere preoccupati anche se, visto che le persone trasferite lÏ sono sane, ho il massimo rispetto per i cittadini che vivono questa situazione come un problema, vista anche la pervasività della propaganda politica che lo dipinge come tale. Posso anche comprendere che il sindaco volesse essere informato dalla pre-

fettura di quel che succedeÂť dice Calesso, ÂŤma di fronte a una situazione di questo tipo, dovrebbe contribuire a “calmare gli animiâ€?Âť spiega Calesso che incalza: ÂŤma è inevitabile una domanda: punta alla chiusura dell’ex Serena, che condivido, ma non vuole che i rifugiati vengano “distribuitiâ€? sul territorio comunale. Quindi chiedo: dovrebbero semplicemente scomparire secondo lui?Âť. Ad attaccare anche i giovani

del centro sociale Django, da tempo in prima linea nella battaglia contro il centro di accoglienza di massa alla ex Serena. ÂŤAl presidio indetto dal consigliere Acampora c’erano solo una ventina di persone tra cui alcune facce note della destra cittadina quali il sindaco Conte e il consigliere Visentin. Insomma, i veri residenti presenti erano probabilmente meno di giornalisti, vigili e passanti. Evidentemente la maggior parte degli abitanti (lĂŹ sono centinaia, OES) non è interessata a far da massa di manovra per l’ennesima demagogia elettorale sulla pelle dei richiedenti asilo, colpiti dal Covid per essere costretti a vivere ammassati in una struttura indegnaÂť.— F.D.W


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Venerdì 14 ....Agosto 2020

La Voce

ROVIGO

Redazione: piazza Garibaldi, 17 - Rovigo Tel. 0425.200.282 Fax 0425.422584 e-mail: cronaca.ro@lavoce-nuova.it

I DATI In Veneto ieri 105 casi. Il coronavirus torna ad essere pesante

Quattro nuovi positivi, tre sono bimbi Tre bambini positivi al Covid e un uomo di 46 anni. E in Veneto 105 positività nelle ultime 24 ore. Il coronavirus torna a farsi pesante con i contagi che risalgono in tutta in Italia e in Veneto. E pure in Polesine dove oieri so no state registrate 4 nuove positività. Si tratta di un bambino bambino di 7 anni, residente a Rovigo, è un contatto stretto di una persona risultata positiva. Era già in isolamento ed ha leggera sintomatologia. Positiva anche una bimba di 9 anni, sempre di Rovigo, contatto stretto di una persona risultata positiva. Era già in isolamento ed è asintomatica. Inoltre un ragazzo di 14 anni,

Ieri 105 nuove positività in Veneto

residente a Rovigo, contatto stretto di una persona risultata positiva. Era già in isolamento ed è asintomatico. Infine caso di positività per un uomo del 1974, residente a Rovigo, è un contatto stretto di una persona risultata positiva. E’ sintomatico ma non necessita di ricovero. E’ in isolamento domiciliare. Restando al Polesine i tamponi eseguiti da inizio epidemia, sono 66.036. Le persone sottoposte a tampone sono 27.196. Rimane stabile a 424 il totale dei guariti in Polesine da inizio epidemia. Sono 31 le persone attualmente positive in provincia. Ad oggi sono 356 le persone poste in

isolamento domiciliare con sorveglianza attiva. In Veneto ieri è stato un giorno ad alto tasso di contagi, ben 105. Secondo il bollettino emesso dalla Regione del Veneto, nelle ultime 24 ore si riscontrano 105 nuovi positivi al coronavirus nel territorio regionale. Ai 51 del bollettino di ieri mattina, infatti, se ne aggiungono altri 54. Sale così a 20.939 il numero dei positivi al virus dall'inizio dalla pandemia nella nostra regione. Sono 1.422 gli attualmente positivi al virus. Ieri anche un decesso che porta il totale in veneto a 2.095. © RIPRODUZIONE RISERVATA

CORONAVIRUS La nuova ordinanza regionale per chi rientra da zone estere ad alto contagio

Tampone o multa di mille euro Obbligo di comunicare il rientro all’Ulss per chi torna da Spagna, Grecia, Croazia o Malta MARGHERA - “Ormai la maggioranza dei contagi in veneto viene dal virus importato. Ecco perché l’ordinanza, che dura fino al 6 settembre, intanto, che si rivolge al periodo vacanziero”, così il presidente della Regione, Luca Zaia ha introdotto la nuova ordinanza, che prevede il tampone per chi rientra dai paesi dove l’indice di contagio è altissimo. “L’ordinanza - ha spigato il presidente Zaia - inquadra le categorie a rischio e prevede il controllo obbligatorio di persone a rischio provenienti da Paesi esteri. Sono tutti soggetti al tampone spiega il presidente - Sono soggetti ad obbligo di tampone gli operatori a diretto contatto con ospiti delle strutture residenziali extraospedaliere. E’ l’esempio dell'oss che va in vacanza all'estero quando torna fa il tampone. Altra categoria, operatori sanitari che lavorano in strutture ospedaliere o extraospedaliere che hanno transitato all’estero nei 14 giorni precedenti. Terza categoria: le badanti. Anche loro se nei 14 giorni precedenti sono stati all'estero fanno il tampone al ritorno. Anche i lavoratori stagionali del settore agricolo. Quinta categoria, tutti i lavoratori che si sono recati all'estero nei paesi della quarantena. Sesta categoria, persone che hanno soggiornato in Bulgaria o Romania. Sono persone che già devono stare

in quarantena. Altra categoria, i gruppi target: comunità a rischio epidemiologico”. E ancora, “soggetti con obbligo di test tutti quelli di rientro da Spagna, Croazia, Grecia e Malta. Per questi paesi non era obbligatoria la quarantena, noi introduciamo l’obbligo del tampone continua Zaia - Ovviamente i vacanzieri che rientrano devono contattare l’Ulss e fare subito il tampone perché non hanno obbligo di isolamento. I tamponi, per tutte queste categorie, sono chiaramente gratuiti. Tutte queste categorie devono dare notizia del rientro entro 24 ore dal ritorno. Abbiamo in predisposizione di organizzare lo screening all’aeroporto”. L’ordinanza prevede che “la mancata effettuazione della quarantena, la mancata comunicazione di ingresso nel termine di 24 ore dall’ingresso o rientro in Veneto per l’esecuzione del test di screening per i soggetti obbligati o la mancata sottoposizione al test messo a disposizione dall’Azienda determina, fatte salve le eventuali sanzioni penali, l’applicazione della sanzione di 1000 euro per il soggetto che fa ingresso o rientro dai Paesi suddetti. Il datore di lavoro che ammette al lavoro uno o più lavoratori obbligati al controllo come da disposizione di cui sopra senza accertare l’avvenuta sottoposizione al controllo e

Il presidente della Regione Luca Zaia l’esito negativo è sottoposto alla sanzione di euro 1000 per ciascun lavoratore dipendente. L’effettuazione del test deve avvenire entro 48 ore dalla comunicazione”. Ecco l'indirizzo email e il numero dedicato, per informazioni sul coronavirus al rientro dall’estero attivato

dalla Regione per l’Ulss 5 Polesana: il numero è 800 938 880, indirizzo email sisp.ro@aulss5.veneto.it. Sono sottoposti all’obbligo di quarantena tutti coloro che arrivano da Bulgaria, Romania, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Nuova Zelanda, Ruanda, Repubblica di

Corea, Tailandia,Tunisia, Uruguay, Armenia, Bahrein, Bangladesh, Bosnia Erzegovina, Brasile, Cile, Kuwait, Macedonia del nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica dominicana, Kosovo, Montenegro e Serbia,Colombia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

SCANDALO BONUS COVID Non sarà ricandidato alle regionali 2020

Gianluca Forcolin si dimette VENEZIA - “Ho deciso di dare le mie dimissioni da Vicepresidente, assessore e consigliere regionale per il rispetto che ho nei confronti dei veneti che mi onoro di rappresentare. Ho comunicato la mia decisione al Presidente Zaia, con cui da anni lavoro con lealtà ed onestà. Ho deciso inoltre di non ricandidarmi alla carica di consigliere, perché credo sia giusto che in campagna elettorale si torni a parlare della straordinaria legislatura che sta terminando e non del sottoscritto”, sono le parole dell’ormai ex vicepresidente della Regione del Veneto Gianluca Forcolin con le quali annuncia le sue di-

missioni dopo lo scandalo del bonus covid, che lo ha visto coinvolto. Lui, insieme ad altri due consiglieri leghisti, aveva chiesto il bonus di 600 euro dedicato alle Partite Iva come aiuto dopo il lockdown. “A testa alta e con la schiena dritta ho preso questa decisione, nonostante non abbia percepito nessun bonus e la richiesta mai perfezionata sia partita di default dallo studio - spiega Forcolin - Sono fortemente amareggiato dalla violenza mediatica e dalla macchina del fango che mi ha investito in questi giorni, ma sono allo stesso tempo orgoglioso e consapevole di aver la-

vorato in tutti questi anni con onestà e trasparenza, sempre per il mio territorio, sempre per i Veneti. Ringrazio il Presidente Zaia per la stima e la fiducia che ha riposto in me in questi anni, come pure i colleghi di giunta e consiglio e i tantissimi militanti e cittadini comuni che in queste ore mi stanno dimostrando una vicinanza e un affetto che scaldano il cuore. Infine, ma non ultimo, un grazie alla mia famiglia perché i ruoli cambiano, le cariche passano, ma i valori e gli affetti quelli per fortuna non passano mai”. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’ormai ex vicepresidente della Regione, Gianluca Forcolin


4 Italia-Mondo

L'ARENA

Venerdì 14 Agosto 2020

LALEGA. Tagliato ilfilo congli «imputati» del Carroccio:dopolasospensione deidue deputati,bloccata laricandidatura in Venetodeiconsiglieri regionalicoinvolti

Scovatoil terzo«furbetto»,è un 5S Ilpresidentedell’Inps TridicoallaCameracome testimone, maun po’ancheimputato ESalvinipassa alcontrattacco:«Speroche gli altri partitisianoegualmente rigorosi» Giampaolo Grassi ROMA

Alla vigilia del «processo» alla Camera sui politici che hanno chiesto il bonus Covid, spunta anche l'ultimo nome che mancava all'appello dei «furbetti» sospettati. Si tratta del pentastellato Marco Rizzone deputato e membro della Commissione Attività produttive e di quella di inchiesta sul sistema bancario e finanziario. E se la Lega ha tagliato il filo coi suoi «imputati», sospendendo due deputati, bloccando la ricandidatura in Veneto dei consi-

glieri regionali e del vicepresidente della giunta finiti nella bufera e chiedendo, con Matteo Salvini, che «anche gli altri facciano altrettanto», la risposta dei 5 stelle non si è fatta aspettare. «In relazione alla vicenda del bonus da 600 euro, destinato a partite Iva, lavoratori autonomi e professionisti - scrive in serata Vito Crimi - ho deferito il deputato Marco Rizzone al collegio dei probiviri chiedendone la sospensione immediata e massima severità nella sanzione». Completato il quadro di chi ha preso, tra i parlamentari, il bonus (mancano

solo i due che lo hanno richiesto ma se lo sono visti rifiutare), ora la palla passa all' «udienza» di oggi in commissione Lavoro, a Montecitorio. Qui ascoltato il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, chiamato a fare i nomi dei politici coinvolti nella vicenda bonus covid. Tridico si presenterà da testimone, ma un po’ anche da imputato. Da giorni, dal centrodestra e da Italia Viva arrivano richieste per le sue dimissioni, sia per il modo con cui è uscita la notizia dei «furbetti», sia per la gestione dell'istituto. «Mi domando cosa aspetti a lascia-

AndreaDaraed ElenaMurelli, i due deputatidellaLega sospesiper aver usufruitodelBonus Covid ANSA

Larivoluzione

VototramiteRousseau periltettoaimandati

MarcoRizzone,deputato M5S,in unafoto dalsuoprofilo Facebook

Unvotosullapiattaformaonline Rousseau ANSA

re. Ha pagato i bonus ai parlamentari e non le cig», ha detto Salvini. Tridico sarà collegato in videoconferenza con l'ufficio di presidenza della commissione lavoro della Camera e con i capogruppo dei vari partiti. Ironia del caso, per la Lega, la «designata» sarebbe stata Elena Murelli che, però, insieme ad Andrea Dara è stata sospesa dal partito proprio per la vicenda bonus. Sarà quindi sostituita da Andrea Giaccone. Sulle modalità della seduta c'è stata un po’ di polemica. Nel primo pomeriggio il deputato di Fdi Walter Rizzetto ha attaccato: «Si chiede trasparenza, ma poi la si nega. L'audizione non sarà trasmessa in streaming per non meglio precisati problemi tecnici». Con la capogruppo a Montecitorio Mariastella Gelmini, Forza Italia si è associata, chiedendo l'intervento del presidente della Camera Roberto Fico. Il caso è stato chiuso qual-

«Rivoluzione»d'agostoper il Movimento5Stelleche ha chiamatola sua basea votare perla modificadidue verie propritotemper ilMovimento: lacancellazione dellaregoladei duemandati el'alleanzacon i partititradizionali. Sitrattadi uncambiamentoche, allostato, valesoloper il voto alle amministrativema inmolti, nel Movimento,sannochequesta primaderogapotrebbe aprire laportaanche aduna cancellazionedeldivieto a livellonazionale.Il futurodel M5Sèdunqueinmano agli iscrittieallaloroconsultazione suRousseau,sucui arrivaad urneaperteil pressing diLuigi DiMaio: «voteròdue Sìperchè mifido deiterritori», perchè VirginiaRaggi hadimostratodi averelacapacitàsostenere «unapressione senza precedenti»eperchènon bisognatemerele alleanze,le stessechehanno consentitoa GiuseppeConte didiventare premier.Sul voto,che si

che ora più tardi dalla presidente della commissione, la dem Debora Serracchiani: «La trasmissione via web tv avrà luogo e la trasparenza sarà assicurata», ha spiegato, e «non perché lo chiede un singolo parlamentare o gruppo», ma perché, come da regolamento, si sono detti d'accordo i tre quarti dei gruppi. La vigilia dell'audizione, intanto, ha visto cadere le prime teste, tutte di esponenti della Lega: «Non siamo a fare la teoria del complotto, due dei nostri hanno sbagliato e pagano», ha detto Salvini parlando dei deputati. Sul «caso Veneto», il governatore Luca Zaia è stato più solenne: «C'è una giustizia divina e ce n'è una umana», ha detto, annunciando che non si ricandideranno con la Lega il vicepresidente della giunta Gianluca Forcolin e i consiglieri regionali Riccardo Barbisan e Alessandro Montagnoli. •

chiuderàoggi alle 12,sono arrivati alcuniprimi commentidi parlamentariedanche della sindacadiRomaVirginia Raggi,la direttainteressatadelrisultato dellaconsultazione,cheha lanciatoinreteil suo appelloagli iscrittiadesprimereil loroparere. Propriosull'abolizione delprimo mandatodaconsigliere,apripista peruna eventuale cancellazione deltettodeidue mandatianche peri parlamentari,si concentra infattil'attenzione delmondo pentastellato.L'opzione èmolto temutadalla schieradieletti entratiin Parlamentoin questa legislaturache sonoindiretta concorrenza,ancheinprevisione dellariduzionedelnumero dei parlamentari,coni «big» del Movimento.Una pattugliaper nullaesigua.Il presidentedella Camera,Roberto Fico, passando peri ministri LuigiDiMaio, AlfonsoBonafede, Riccardo Fraccaro,FabianaDadone, FedericoD'Incà,Nunzia Catalfo, coni lorovice esottosegretari comeCastelli, diStefano eSibilia.

MEDIOORIENTE. Con un annuncioa sorpresail presidenteamericano siintesta lasvolta inpiena campagna elettorale

IntesafraIsraele egliEmirati Arabi MediazionediTrump per lapace L’accordo,comeprimo effetto,fermail progetto diNetanyahu diannettersi partedella Cisgiordania Massimo Lomonaco TEL AVIV

«Storico». Donald Trump definisce così «l'accordo di pace» tra Israele e Emirati Arabi che annuncia su twitter cogliendo tutti di sorpresa, compreso lo stesso premier Benyamin Netanyahu che lascia a metà una riunione di gabinetto sul coronavirus. Un accordo che passa per l'avvio delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi che come prima conseguenza ferma i controversi progetti di annessione di parti della Cisgiordania, perseguiti dallo stato ebraico. Togliendo dal tavolo, almeno per ora, un macigno su ogni possibile ripresa

dei colloqui di pace con i palestinesi. Ma Hamas e la Jihad islamica da Gaza gridano al «tradimento», mentre il presidente Abu Mazen convoca una riunione d'emergenza della leadership palestinese. «Enorme svolta oggi! Storico accordo di pace - ha scritto il capo della Casa Bianca - tra due nostri grandi amici, Israele e Emirati Arabi». E «momento storico per un accordo di pace pieno e formale» è la frase con cui Netanyahu esulta raccontando in tv agli israeliani l'intesa. Accordo che potrebbe essere firmato nelle prossime settimane proprio alla Casa Bianca che in passato fu scelta da Jimmy Carter e da Bill Clinton per la firma dei trattati di pace tra Israele, Egitto e Giordania. Richiamo che Netanyahu ha subito rivendicato affermando il suo «privilegio di firmaSocietà Athesis S.p.a.

IL GIORNALE DI VE RONA

Direttore Responsabile MAURIZIO CATTANEO

Presidente GIAN LUCA RANA Amministratore Delegato MATTEO MONTAN

re il terzo accordo di pace con un paese arabo». Ora è la volta degli Emirati ed anche se per ora si tratta di «una road map» diplomatica, come sostenuto dal principe ereditario Mohammed Bin Zayad, avrebbe in ogni caso un alto valore simbolico. Non sono pochi a sottolineare come avvio della svolta l'intervista che l'ambasciatore di Abu Dhabi negli Usa Yousef Al-Otaiba dette lo scorso giugno al giornale israeliano Yediot Ahronot in cui invitava Israele a sospendere l'annessione pena la rottura dei contatti sempre più frequenti tra i due paesi. Nel documento dell'intesa si sostiene esplicitamente che «la storica svolta diplomatica farà avanzare la pace in Medio Oriente» e annuncia che le delegazioni dei due Paesi «si incontreranno nelle prossime settimane per fir-

Redazioni: Corso Porta Nuova, 67 -Verona Tel. 045.960.0111 Amministrazione, diffusione, tipografia: Tel. 045.960.0111 (10 linee) Fax 045.960.0120

mare accordi bilaterali». Grazie all'intesa si «sospenderà la dichiarazione di sovranità sulle aree indicate nel piano di pace del presidente Trump», anche se Netanyahu ha tenuto a precisare che il presidente Usa ha chiesto di «attendere», che il dossier cioè non è archiviato ma rimandato. L'obiettivo dichiarato è quello di «allargare i legami con altri Paesi nel mondo arabo e musulmano». «Usa, Israele ed Emirati sono fiduciosi - continua il documento - che altre svolte diplomatiche con altre nazioni siano possibili e lavoreranno insieme per raggiungere questo risultato». Infine, Israele ed Emirati «si uniranno agli Usa nel lancio di un'Agenda strategica per il Medio Oriente per allargare la cooperazione diplomatica, commerciale e di sicurezza».

Abbonamenti: Numero Verde 800.013.764 Tel. 045.960.0111 Fax 045.960.0936 C.C. PT N. 17481375 intestato a L’Arena Bonifico Bancario a favore di Soc. Athesis S.p.A. IBAN: IT 06 Q 05034 11702 000000009518

L’obiettivo èl’estensione deilegamitra Israeleedaltri Paesinelmondo musulmano Nelleprossime settimane sarannofirmati accordibilaterali suturismo,voli diretti,sicurezza Un obiettivo che sembra aggirare il controverso piano di pace di Trump che dava invece il via libera alle annessioni di territorio palestinese da parte di Israele. • Concessionaria pubblicità PubliAdige S.r.l. Verona, Corso Porta Nuova, 67 Tel. 045.9600.200 Sportello feriale: 9-13/15-19.00; festivo: 15.00-19.30 solo necrologie Tel. 045.9600.200 - Fax 045.9600.211 Pubblicitànazionale: A. Manzoni & C. S.p.A. Via Nervesa, 21 - 20139Milano - Tel. 02.57494802 www.manzoniadvertising.it

Ilpresidente DonaldTrump annuncia l’accordotraEmirati e Israele Responsabile del trattamento dei dati (D. Lgs 196/03)è il Direttore Responsabile ISSN digitale/smartphone: 2499-0892 ISSN sito web: 2499-6033 Certificato n. 8623 del 18/12/2018 Reg. Tribunale C.P. di Verona n. 7 del 10.08.48

Stampato presso il Centro Stampa di Società Editrice Arena - Via Torricelli, 14 Caselle di Sommacampagna (Verona) La tiratura di giovedì 13 agosto è stata di 33.002 copie


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