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Cronaca 13
L'ARENA Domenica 29 Settembre 2019
URBANISTICA. L’area ferroviariadiSantaLucia destinataalCentralPark èstataconcessa a una societàditrasporti
Scalomerci,altricamion Escoppia lapolemica Valdegamberi:«Saràcaostraffico. IlComune blocchitutto». Segala: «Durata limitata quandosi farà ilparco lalogisticaandrà aLegnago». Ereplicasullaquotadiverde Enrico Giardini
Arriveranno nuovi camion nello scalo merci ferroviario di Santa Lucia, vicino a Porta Nuova. Dove l’Amministrazione Sboarina, d’intesa con le Ferrovie che lo dismetteranno tra sette anni, punta creare il Central park sull’intera area di mezzo milione di metri quadrati. E il consigliere regionale della Lista Zaia Stefano Valdegamberi lancia l’allarme. «Sarà caos». Il consigliere cita il fatto che Mercitalia Logistics, società delle Ferrovie, ha aperto un avviso di locazione temporanea - «per sole 24 ore e già chiuso», dice - che prevede un afflusso di mezzi «persino aumentato del 25 per cento rispetto al passato, arrivando a 800mila tonnellate all’anno di ferro movimentato. Ciò corrisponde a circa 120-130 camion per trasporti eccezionali che ogni giorno entreranno nel cuore della città». E aggiunge: «Mi auguro che l’Amministrazione comunale intervenga prontamente presso le Ferrovie per bloccare tutto questo». Va ricordato che allo scalo merci era attivo
L’areadelloscalo merci ferroviariolungo stradoneSanta Lucia
negli anni scorsi un operatore della logistica e dei trasporti, che però ha interrotto il suo lavoro. L’Amministrazione comunale, interpellata, risponde con l’assessore all’urbanistica Ilaria Segala. «Mercitalia Logistics ci ha informato delle sue attività, rispetto alle quali nulla cambia né per il quartiere né per il progetto
del Central park», dice. «L’accordo è che nel momento in cui s’inizierà la valorizzazione dell’area per il parco, con il dovuto preavviso, le attività logistiche verranno spostate sullo scalo di Legnago», spiega la Segala, dando per la prima volta questa informazione. «Per quanto riguarda il quartiere verranno quindi ripristinati temporaneamente
i traffici merci di prima, quelli effettuati dalla ditta fallita ad aprile», sottolinea. Il caso, però, accende i riflettori anche sul futuro dell’area e sul progetto di Central park. Sul tema è intervenuto con una nota il consigliere comunale Flavio Tosi, sostenendo che l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Maurizio Gentile, nei gior-
ni scorsi a Verona, «ha confermato che l’area dello scalo non sarà tutta a verde, come dice da due anni e mezzo Sboarina, ma per metà verde e per metà edificabile, come programmato dall’Amministrazione Zanotto e come pragmaticamente portato avanti dalle mie due». Il senatore del Pd Vincenzo D’Arienzo rincara la dose, in una nota: «La variante 2 al Paqe ha già definito la valorizzazione dell’ex scalo merci, destinando il 50 per cento dell'area a residenza, terziario, centro logistico-direzionale e il restante 50 per cento a parco urbano». Nuova replica della Segala. «Nessuno delle Fs ha mai detto di fare solo 250 mila metri quadrati di parco. I numeri sono ben diversi perché i volumi saranno quelli necessari alla sicurezza e alla visibilità dell’area. Il Central park sarà come abbiamo sempre detto, interamente verde al netto di alcuni servizi. Nessuna ipotesi di solo 50% verde. Ricordo a D’Arienzo che gli unici numeri ufficiali li ha detti l’ad di Ferrovie, Battisti, che ha annunciato un investimento di 50 milioni». •
Ladenunciadi Bertucco
«ExTiberghien,attenti C’è unassepersfondare laquotadicommerciale» L’exTiberghien tornaal centro delladiscussionepolitica, oltre chequellatra i cittadinidiSan MicheleeBorgo Venezia.A parlareadesso èMichele Bertucco,consigliere comunale diVeronaeSinistra inComune. «Esisteuna assebipartisan che vadaVerona Domani, gruppo dimaggioranzatitolarediun emendamentoallaVariante 23, passaper il Pdearrivafino a ForzaItalia, per ripristinareuna superficiecommerciale sostanzialmenteillimitata all’exTiberghien», attacca Bertucco.«La questione del commercialeal Tiberghienè oggettodiunascheda norma inseritainVariante23 che dopoannididiscussioni andrà alvoto insecondalettura nelle prossimesettimanein Consigliocomunale.In origine laproprietà aveva chiesto 8milametri quadridi commerciale. L’amministrazioneTosi,larga di manica,neaveva concessioltre 15mila.L’amministrazione Sboarinali aveva ridotti a seimila,cifra cheadesso andrebbestretta adalcuni gruppiconsiliari chepremono perportarla a10mila metri quadri». Bertuccoavvertesui possibili pericolidiquestasituazione.«Il commercialeèsolouna parte diunprogettocheprevede ancheunacospicua quota di alberghiero,ilcui procedimentoautorizzativo è
L’exTiberghien giàavviato pressola Regione Veneto,più altri 13mila metri quadridiunnonmeglio definito terziario.Una bomba ecologica chescaricheràtraffico sullegià pericoloseemairiqualificate via Unitàd’Italia eCorso Venezia dovesono previsti altri invasivi interventidicarattere commerciale,adesempio all’ex Albi,allo Sport Village,senza contareAldi. Tuttala questione dellamobilitàedellaviabilità vieneaffidata a due rotatoriee ad unfantomaticapista ciclabile sospesaper aria». L’assessoreall’urbanisticae all’ediliziaprivata, IlariaSegala, replicaal consiglieredi opposizione,Bertucco, spiegando che«la mediazionepoliticaha portatoa unmassimo diottomila metriquadrati, perl’ex lanificio Tiberghien,masappiamo chec’è chine vorrebbediecimila». E.G. © RIPRODUZIONERISERVATA
POLITICA. Quattrocentopersone alK2peril lancio delcantiere diidee
Innovazioneesociale Traguardi apre la sfida
Per un futuro sereno.
Versoleelezioni diVerona2022. «Civici,liberali eprogressisti,alternativi all’attuale maggioranza» Un cantiere per la città. Partendo da inclusione, attrattività e ambiente. «Sarà aperto a tutte le forze politiche che si riconoscono nei nostri contenuti, quelle liberali, democratiche, progressiste, alternative all’attuale maggioranza che amministra Verona. Vogliamo creare un fronte ampio per governare la città». Tommaso Ferrari, consigliere comunale di Verona civica-Traguardi, sintetizza così la sfida del movimento Traguardi verso le elezioni amministrative di Verona 2022, fra meno di tre anni. Al cinema K2 circa quattrocento persone al lancio del cantiere. Dove il presidente di Traguardi Pietro Trincanato, prima di aprire dei focus sui tre temi scelti, con nove esponenti di professioni e di vari ambiti sociali, detta la linea. «Da protagonisti, ma senza protagonismi», spiega. «Vogliamo una città inclusiva, capace di attrarre a livello turistico come economico e innovativo. E sostenibile». Caterina Bortolaso e Giacomo Cona, rispettivamente vicepresidente e segretario di Traguardi, hanno condotto le conversazioni con gli ospiti, con Chiara Tommasini,
Igiovani diTraguardi davantial cinemaKappadue, aSanBernardino
presidente del Centro Servizi per il volontariato, don Carlo Vinco, parroco di San Luca, e l’ex calciatore Damiano Tommasi, ora presidente di Assocalciatori. «Nel sociale ci sono state tante risposte ai bisogni», dice don Vinco, «derivanti però soprattutto da associazioni e forse è mancata un po’ una risposta di tipo istituzionale, anche da parte della Chiesa. Ci sono però ancora tante potenzialità e bisogna guardare alle migliori esperienze del passato». Tommasi sostiene che «nello sport ci siano le chiavi per il futuro. La vita, come lo sport, è movimento e trasformazione, migrazione». Il tema delle infrastrutture è quello sui
cui punta l’imprenditore trentenne Giordano Riello. «Verona è in una posizione privilegiata, sull’asse dell’A4 come su quello del Brennero. La logistica è fondamentale per attrarre capitali stranieri, per le imprese ma anche per agevolare e valorizzare i flussi turistici», dice, insieme a Stefano Baia Curioni, professore dell’Università Bocconi, a Luca Quattrone. Chiamati a dialogare Marco Giusti di Agsm, Laura Cremonesi, Dennis Pini di Vito a Chievo. In sala tra gli altri Orietta Salemi ed Enzo Righetti, del Pd, l’ex sindaco Paolo Zanotto, Federico Vantini di Verona Unica. • E.G. © RIPRODUZIONERISERVATA
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CORTINA - CADORE
DOMENICA 29 SETTEMBRE 2019 CORRIERE DELLE ALPI
i timori
il partito democratico
Sanità, D’Incà alla Regione «Subito un tavolo di confronto»
L’allarme di De Menech «Il settore spostato nelle mani dei privati»
Il ministro legge segnali di disimpegno in montagna da parte di Venezia «I cittadini sono allarmati. Se c’è un piano di riorganizzazione va concertato»
Il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà
Irene Aliprandi CADORE. «Sono disponibile
a sedermi a un tavolo con la Regione Veneto per discutere insieme del futuro della sanità bellunese». Il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, esprime la sua preoccupazione per alcuni provvedimenti che, oltre a tagliare servizi, segnalano un cam-
biamento di rotta e chiede alla Regione di discuterne insieme. «Esprimo preoccupazione per quanto sta accadendo», sottolinea il ministro D’Incà. «I media locali riferiscono notizie che leggo con forte allarme, soprattutto perché non si capisce se siamo di fronte a un piano di riorganizzazione. Credo che sia necessario verificare cosa vuole fare la Regio-
ne Veneto in ambito socio sanitario nella montagna bellunese. Privatizzare alcuni punti di primo soccorso, annullare convenzioni, tagliare servizi ospedalieri senza integrarli con servizi territoriali, come promesso, sembrano indicare un disimpegno da parte della Regione in montagna, nelle aree interne e più in generale dove ci sono pochi numeri. Ma chi sta male non è un
numero. Io penso che l’offerta socio sanitaria debba essere uguale sia per chi vive a Padova, che per chi abita in Comelico», sottolinea D’Incà. Il ministro si rende dunque disponibile a un confronto con la Regione: «Il mio auspicio è che nelle prossime settimane si voglia comprendere meglio la problematica e mi metto a disposizione per discuterne. Credo che un tavolo di concertazione con tutti gli attori sia un passaggio molto utile per chiarire come stanno le cose, dove si voglia arrivare e per capire se si possono mettere in campo azioni diverse. In questi giorni», aggiunge D’Incà, «sto raccogliendo le segnalazioni di molti cittadini bellunesi che mi chiamano preoccupati per i segnali che arrivano in materia di sanità. È giusto dare loro delle risposte». D’Incà non mette in discussione il valore della sanità veneta e dei suoi medici, ma teme il depauperamento di servizi di base, cioè quelli di cui la maggior parte dei cittadini ha bisogno. Infine, a chi sottolinea che il problema è la mancanza di risorse statali, D’Incà ricorda: «I fondi assegnati alle Regioni sono quelli dati dal precedente governo. Inoltre qui stiamo parlando di una riorganizzazione del sistema sanitario, che è una questione molto diversa e che dovrebbe passare per la concertazione con il territorio». —
Il deputato del Pd Roger De Menech lancia l’allarme sulla sanità CADORE. «Aumenta il timore
di un progressivo passaggio in mani private di altre strutture del settore sanitario». A lanciare l’allarme è il deputato del Pd, Roger De Menech, che sulla base degli ultimi avvenimenti osserva un piano di disimpegno della Regione Veneto e chiede: «Se c’è una strategia, la Regione la renda pubblica». I segnali rilevati da De Menech sono numerosi: «Entro giugno 2020 il pronto soccorso di Auronzo sarà gestito da privati. La Regione del Veneto ha autorizzato l’Usl 1 Dolomiti a mandare a gara l'intero servizio che andrà in appalto per 5 anni; inoltre non è stata rinnovata la convenzione tra il servizio sanitario regionale e Luxottica per le visite dei dipendenti; e in Comelico la carenza di Vigili del Fuoco priva il territorio del servizio di ambulanza. La scelta della Regione su Auronzo fa crescere la preoccupazione tra gli operatori e tra gli utenti per i livelli occupazionali, le condizioni di lavoro e la qualità del servizio offerto ai cittadini». La preoccupazione, dice il deputato: «È dovuta alle contraddizioni tra le dichiarazioni di intenti del presidente Zaia e l’effettivo operato di giunta e apparati am-
le reazioni politiche
Bond (Fi): «Le risorse per il Bellunese calano e i piani non si realizzano» De Carlo (FdI): «Ogni scusa è buona per privatizzare ma non siamo solo dei numeri» La Lega rasserena: «Restiamo l’eccellenza del Paese» CADORE. Com’è naturale, la
politica si divide tra chi legge i provvedimenti regionali con preoccupazione e chi chiede ai cittadini fiducia perché il modello sanitario veneto rimane una delle eccellenze italiane. Illuminante, su tutte, è la definizione del deputato di Forza Italia Dario Bond, membro della Commissione sanità: «Il Veneto ha un sistema sanitario del
“vorrei ma non posso”. Sia l’ultimo che il penultimo Piano socio sanitario regionale non sono più sostenibili economicamente, ma soprattutto non sono stati realizzati al 100% e a Belluno non si è applicata né la legge 25 né quella parte di Piano che riconoscono la necessità di attribuire risorse aggiuntive alla nostra provincia. Il differenziale tra le risorse regionali assegnate a Belluno e quelle date alla pianura è sempre più ridotto. Ma sulla salute non si scherza. Il piano socio sanitario prevedeva la sussidiarietà, cioè che venissero creati dei servizi di urgenza-emer-
genza nei territori periferici, invece non è successo. Stiamo prendendo il modello della Lombardia, ma privatizzare può far risparmiare solo nell’immediato». Un altro deputato, Luca De Carlo, di Fratelli d’Italia, aggiunge: «La Regione ma anche lo Stato stanno facendo arretrare i servizi sanitari muovendosi verso la privatizzazione. Oggi tutto è un pretesto per appaltare e tagliare, mentre enti locali, Regione e Stato dovrebbero essere al centro della vita dei cittadini. I segnali che arrivano alle aree che soffrono di spopolamento sono negativi, annun-
I vigili del fuoco non possono più garantire l’ambulanza in Comelico
ciano dismissione e disinteresse. Qui non c’è un piano per riorganizzare l’emergenza, ma un piano di disimpegno. Capisco i numeri ridotti, ma allora mi devono spiegare perché la mia vita vale meno di quella di un veronese. Ad Auronzo non si trova-
no medici? Vorrei sapere quanti concorsi sono stati fatti per Auronzo». Lapidaria la reazione del consigliere regionale della Lega Franco Gidoni: «Oggi il ministro della sanità è del Pd. De Menech vada a chiedere più risorse a lui».
ministrativi». A Feltre, due settimane fa, il presidente aveva affermato la volontà di mantenere pubblico il servizio sanitario regionale. La decisione di mandare a gara il pronto soccorso di Auronzo va in direzione opposta. «O manca una visione complessiva e condivisa sulle modalità di organizzazione e gestione della sanità in regione», dice il deputato, «oppure la Regione sta deliberatamente nascondendo un disegno di privatizzazione che, per quanto possa essere legittimo, deve essere condiviso e concordato con tutte le parti in causa. Se si tratta di decisioni non pianificate, sono dettate dall’urgenza? Se, al contrario siamo di fronte a un progetto di più ampio respiro, perché non renderlo pubblico e valutarne pro e contro con i medici, il personale sanitario, i sindacati, i rappresentanti dei cittadini?Auspico che su questi punti la Regione sia in grado di fare chiarezza e di esprimere pubblicamente la strategia sul futuro della sanità veneta. I servizi calano, le liste di attesa si allungano e interi reparti vengono privatizzati. È doveroso rispondere alle crescenti paure dei cittadini di vedere indebolito un servizio fondamentale». —
«De Menech è frustrato dai risultati negativi che ottengono lui e il suo partito», rincara la dose il senatore leghista Paolo Saviane, «e non sapendo che fare tira in ballo la sanità. Non sono io a dirlo: la sanità veneta è un’eccellenza, demolirla significa non avere argomenti. La mia personale esperienza con l’ospedale di Padova è stata positiva e ho visto arrivare gente da molto lontano per curarsi in Veneto. Io guarderei a cosa succede nel Lazio di Zingaretti (Pd), dove la privatizzazione è molto più intensa». Non bisogna temere la privatizzazione sanitaria nemmeno per il deputato della Lega, Mirco Badole: «Si sta spostando parzialmente il servizio sul privato come logica conseguenza dei tagli statali. Io rimango orgogliosissimo della sanità veneta, ma sono uno che guarda anche fuori dal proprio orticello. A me sembra che le cose vadano per il verso giusto e che un po’ di privatizzazione farà bene. Ricordo anche che in Veneto non c’è il ticket». —
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AGORDINO
DOMENICA 29 SETTEMBRE 2019 CORRIERE DELLE ALPI
Il saluto dell’arciacono
Don Lise, addio con tante luci e un’ombra «Per i giovani avrei potuto fare di più» Destinato dal vescovo al seminario di Belluno, si congeda con parole di apprezzamento soprattutto per il volontariato Gianni Santomaso AGORDO. «Agordo è una comunità dal grande cuore, con un volontariato eccezionale. Mi dispiace davvero non aver fatto di più per i giovani». Oggi alle 10 monsignor Giorgio Lise celebrerà l’ultima messa da arcidiacono. Poi partirà per la nuova esperienza al seminario di Belluno. Al suo posto, il 13 ottobre, arriverà da Sedico don Cesare Larese. Con che animo va via da Agordo? «Lo stesso animo con cui sono andato via dalle precedenti esperienze che ho fatto: col senso dell’attesa per il nuovo e forte dell’esperienza che concludo. C’è un velo di tristezza per il distacco, ma ho la consapevolezza di aver dato quello che potevo dare. Tutta la gente che mi incontra e mi saluta mi chiede: “È contento?” . Io rispondo di sì, perché il vescovo mi ha affidato un incarico che mi attira e non perché qui ad Agordo non sia stato bene. Ci sono stati momenti difficili, certo, soprattutto quando sono rimasto solo senza cappellano; ma in questi dieci anni ho trovato una bella comunità. Forse con un unico difetto: l’incapacità di coordinarsi delle diverse forze presenti. Sono tante, importanti, ma a volte ognuno rischia di pensare solo al proprio orto. Occorrerebbe porsi più obiettivi comuni; poi è giusto che ognuno segua le sue strade per raggiungerli». Dieci anni: più tempo di semina che di raccolto? «Per me è stata un’esperienza arricchente dal punto di vista umano. Ho fatto tanti incontri e scopro che tante persone sono state aiutate dalla mia presenza senza che io abbia fatto niente di straordinario. Io penso che in dieci anni uno dia quello che può, poi si rischia di sedersi, di essere trascinato e non trascinante. È un tempo in
Don Giorgio Lise lascia oggi Agordo; e se ne va con la certezza di lasciare una comunità nella quale il volontariato è una forza
cui si semina, poi qualcosa si raccoglie e magari qualcosa verrà raccolto in futuro». Quali i semi a cui è rimasto più legato? «Direi che sono tre: uno in ambito liturgico, dove credo di averci messo del mio spronando alla partecipazione ai riti e a viverli in modo personale. Non so quanto vi sia riuscito, ma sono soddisfatto di come la gente partecipa all’Eucarestia. Il secondo riguarda la catechesi: abbiamo cercato di migliorare e di trovare modi nuovi per avvicinarci ai ragazzi. Alla fine il nostro modello, che prevede la catechesi dei ragazzi assieme ai genitori, è stato portato all’attenzione delle chiese del Trivenento. Trovo sia stato molto positivo che siano stati i laici a portare la loro esperienza. A differenza dei sacerdoti che lo fanno “per pro-
cencenighe
Sono iniziati i lavori per il nuovo acquedotto della valle del Biois CENCENIGHE. Sono partiti il
16 settembre i lavori per la realizzazione del nuovo acquedotto della valle del Biois a servizio dell’abitato di Cencenighe. L’opera (2, 4 milioni di euro), rientra nel fitto piano di interventi finanziati dal commissario delegato all’emergenza Vaia, Luca Zaia, coadiuvato in toto da Bim Gsp, che ha curato la progettazione, con personale inter-
no. «L’intervento», spiega il sindaco di Cencenighe, Mauro Soppelsa, «prevede la posa di una nuova condotta di adduzione che da Canale andrà ad alimentare i serbatoi di Calchere e Coi, a Cencenighe. La nuova condotta, in ghisa e con giunti antisfilamento, si snoderà per una lunghezza complessiva di 4,8 chilometri e interessando principalmente la Provin-
fessione” , loro quando parlano di fede e di Dio entrano maggiormente nel cuore e nella testa delle persone. Come terzo aggiungo le opere materiali che, con l’aiuto di tutti (privati ed enti, OES) abbiamo portato a termine: il Centro
«Dopo dieci anni in uno stesso posto rischi di trascinarti e non più di trascinare» parrocchiale (aiuto decisivo di Luxottica, OES), il restauro della Madonna del Besarèl e della statua della Madonna di Lourdes e il restauro di 20 paraste, finte colonne dipinte con finto marmo, nella navata e nel presbiterio dell’arcidiaconale». Cosa porta via di Agordo?
ciale 346 e la Provinciale 8 per San Tomaso». Il prelievo d’acqua dai due comuni concedenti confluirà in un manufatto disconnettore. «L’intero sistema acquedottistico», continua Soppelsa, «sarà monitorato da remoto tramite il telecontrollo: questo permetterà di verificare in tempo reale la disponibilità idrica complessiva garantendo priorità ai comuni concedenti (Canale e Vallada, OES). Contestualmente ai lavori, verrà sostituito il valvolame nella camera di manovra al serbatoio di Coi ed installato un debatterizzatore a raggi UV per la disinfezione dell’acqua». Con il nuovo acquedotto verrà dismessa la storica sorgente Chioit, da sempre principale fonte di
«Ho visto gente di grande cuore. Il volontariato è una cosa che mi ha colpito. C’è un mettere a disposizione la propria vita e i propri spazi per chi ha bisogno che è qualcosa di grandissimo. Non solo a livello di associazioni, perché ci sono tante persone singole che vanno alla casa di riposo e al polifunzionale. È un cristianesimo praticato, evangelico, magari a volte inconsapevole, ma noto al Signore». Un rammarico? «Avrei voluto aggregare attorno alla parrocchia i giovani. Non sono riuscito per tanti motivi. Da un lato mi è mancato non aver fatto esperienza coi giovani quando ero giovane io, dall’altro è mancato il cappellano. La presenza dei giovani in parrocchia non c’è e questo mi è pesato. Arrivando dissi che il centro parrocchiale do-
approvvigionamento idrico per Cencenighe, resa inutilizzabile da Vaia. Due le imprese che lavoreranno in simultanea: la De Pra di Ponte nelle Alpi e la Sevis di Moena. Il termine dei lavori è fissato per la primavera 2020, ma si spera nel meteo per finire prima. «Ringrazio tutti coloro che si sono dati da fare per rendere effettivo questo intervento», dice Soppela, «da Zaia a Bottacin, dalla Regione a tutti gli enti preposti al rilascio delle autorizzazioni, in particolare Genio Civile e Veneto Strade, ai comuni di Canale e Vallada. Un grazie particolare, infine, va a Bim Gsp per la disponibilità e le capacità dimostrate». — G.San. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
veva tener viva la loro presenza, ma lo dicevo sicuro che ci sarebbe stato il cappellano». La cronaca ci riporta, a volte, dei giovani fragili. «Ad Agordo c’è un certo benessere e con esso c’è il pericolo di sentirci sazi; e, se si è sazi,
«In parrocchia ho visto molti meno ragazzi di quello che speravo e questo mi è pesato» non si va in cerca del cibo, ma di altro: vandalismi, droga, alcol. Sono frutto di un disagio che non viene da povertà materiale, ma dalla sazietà e dalla noia di cui parlava già tanti anni fa anche il cardinale Biffi. Poi le fragilità non riguardano solo i ragazzi, anche le fami-
glie soffrono. Sono tante quelle che si disgregano facilmente, anche quelle che sembravano con fondamenta solide». Una sua battaglia laica è stata quella per l’ospedale: come è andata? «Se guardo all’ospedale di dieci anni fa e a quello di oggi non mi pare che abbiamo ottenuto grandi risultati. Poi, certo, io non sono un tecnico. Mi sono sentito di combattere la battaglia anche assieme al Comitato e coinvolgendo gli altri parroci. Il mio contributo è stato quello di ricordare che l’economia non deve mai venire prima dell’attenzione alla persona e alla sua salute. Occorre trovare il sistema affinché chi sta male possa essere curato subito (Golden Hour). Ho anche cercato di richiamare i sindaci all’unità». — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Falcade
Ingiurie social ai vigili: trentenne denunciato FALCADE. Su facebook non si può scrivere esattamente quello che si vuole: ingiurie e insulti vengono puniti, esattamente come capita quando le parole pesanti vengono pronunciate di persona. La legge (oltre che l’educazione) vale anche quando i propri pensieri vengono espressi attraverso un social network, anche considerando la diffusione che un post può avere in rete. Un trentenne agordino
non deve averci pensato quando ha scritto epiteti ingiuriosi nei confronti della Polizia locale di Falcade per l’utilizzo dell’autovelox sulle strade del comune. Si chiama diffamazione, reato punito dal codice penale. Visti i post fatti su facebook, si sono mossi i carabinieri di Falcade, che hanno denunciato in stato di libertà il giovane per il reato di diffamazione, effettuata attraverso i social network. —
III
Primo Piano
Domenica 29 Settembre 2019 www.gazzettino.it
La montagna penalizzata terminato di unità di personale, tra gli altri, anche del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco.
NUOVE ASSUNZIONI Da ottobre saranno consentite assunzioni straordinarie nel comparto sicurezza-difesa e nei pompieri per complessivi 1.657 posti, più oltre 10.000 nuove chiamate per compensare il turnover fisiologico. Ed è questa una delle domande più frequenti in queste ore: è possibile che non si possa rimpinguare l’organico del distaccamento comeliano? E non si può attendere il nuovo distretto, dato non nascerà in tempi brevissimi. Oltretutto al suo interno non è prevista alcuna ambulanza, che, su indicazione imposta dalla Regione e dall’azienda sanitaria, sarà collocata ad Auronzo. Di allarmismi, di tempistica inopportuna e di fiducia parla invece l’amministrazione comunale di Santo Stefano.
NESSUN SERVIZIO D’URGENZA SOCCORSI Il mezzo in dotazione al distaccamento dei Vigili del Fuoco di Santo Stefano grazie ai quali il servizio è stato sempre garantito. Ora è destinato a sparire
Comelico verso la rivolta: l’ambulanza non si tocca La carenza di vigili del fuoco “costringe” al taglio: `Il Comune: «Il mezzo acquistato con i nostri soldi al grido di «vergogna» i cittadini pronti alla piazza La politica ricordi che anche qui si pagano le tasse»
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SANTO STEFANO Ieri, in Comelico, di fronte alla decisione di sopprimere il servizio dell’ambulanza dei vigili del fuoco, la parola più usata è stata: «Vergogna». La notizia comincia a girare in rete, sui social, nel primo fine settimana autunnale, quando il territorio si sta svegliando. E quando i più mattinieri iniziano a postare i primi commenti, la reazione è una valanga intrisa di rabbia, che presto si trasforma nell’invocazione alla mobilitazione generale, alla «sveglia» e al «tutti in piazza», turisti inclusi. Perché se, all’inizio di giugno, buona parte del Comelico è scesa nelle vie per il collega-
mento sciistico interregionale, stavolta nessuno deve essere e sentirsi escluso. La questione coinvolge ogni cittadino, dal centenario al neonato: sulla salute non si scherza.
MAZZATA GABBATA La garanzia di un pronto intervento, in un’area morfologicamente difficile, è il presupposto
IL VICESINDACO «I NUMERI DELLE USCITE FORNITI DAL SUEM PARLANO DA SOLI CONFIDIAMO IN UNA SOLUZIONE»
MUNICIPIO L’amministrazione comunale è in attesa di un confronto con il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco
per continuare a viverci. A meno che non si voglia dar la mazzata finale ad un territorio, alla faccia delle sbandierate parole, espresse nelle consuete passerelle pre e post elettorali, reali e virtuali, ieri quasi completamente svanite. È certo comunque che il Comelico, sempre disponibile ad accogliere le decisioni assunte dall’alto e a scendere a patti, stavolta, sull’urgenza sanitaria, non resterà silente a guardare. La decisione, motivata con carenza di pompieri (le attuali unità non garantiscono l’uscita dell’ambulanza in contemporanea ad una squadra per un’ulteriore emergenza), inoltre, si diffonde proprio a pochi giorni dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che autorizza l’assunzione a tempo inde-
«Prima che si creassero o, peggio, prima di creare allarmismi – afferma la vicesindaco, Francesca Dellamore – avremmo preferito confrontarci con il Comando provinciale, oltre che con l’Ulss, per trovare una soluzione condivisa, che, nonostante tutte le problematiche, è indispensabile: i numeri delle uscite dell’ambulanza parlano da soli e ne abbiamo richiesto proprio l’altro ieri al Suem l’elenco dettagliato per codice. Inoltre, avremmo preferito dare delle dichiarazioni a seguito di un incontro formale, anche per rispetto del lavoro prezioso dei vigili del fuoco e del comandante provinciale. Siamo fiduciosi sulla possibilità di una soluzione. Approfittiamo comunque per ricordare ai nostri politici che, pur pagando le tasse come in pianura, non solo non abbiamo un pronto soccorso, ma addirittura abbiamo un’ambulanza acquistata con le offerte della popolazione, che dunque dovrebbe come minimo avere garantito il personale adeguato al servizio di primo soccorso e trasporto».
DECISIONE NELL’ARIA Per l’opposizione consiliare, che annuncia pressing nei consigli comunali, si tratta delle conseguenze della mancata visione e strategia politica da parte dei sindaci, sui singoli problemi territoriali. «La decisione era già nell’aria, tanto che se ne è parlato anche a livello sindacale – afferma Roger De Bernardin –. Se non si partecipa alle conferenze dei sindaci e ai tavoli a tutti i livelli, si è poi costretti a rincorrere le emergenze». Yvonne Toscani
«Tre campanelli d’allarme sulla sanità che rafforzano l’idea di privatizzazione» SANTO STEFANO Cresce la preoccupazione per la sanità bellunese. La carenza di vigili del fuoco di Santo Stefano, che priva il Comelico del preziosissimo servizio di ambulanza, è l’ultimo tassello della recente serie di decisioni, sulle quali, per il deputato Roger De Menech, aleggiano la responsabilità e la regia della Regione. «Se c’è una strategia, la Regione la renda pubblica – esordisce il parlamentare del Partito democratico –. Tre notizie creano allarme sulla sanità. Entro giugno 2020 il pronto soccorso di Auronzo sarà gestito da privati; la Regione del Veneto ha autorizzato l’Ulss 1 Dolomiti a mandare a gara l’intero servizio che andrà in appalto per cinque anni. Non è stata rinnovata la con-
venzione tra il servizio sanitario regionale e Luxottica per le visite dei dipendenti. In Comelico la carenza di vigili del fuoco priva il territorio del servizio di ambulanza». Per il coordinatore dei parlamentari veneti del Pd, la scelta della Regione su Auronzo fa crescere la preoccupazione tra gli operatori e tra gli utenti per i livelli occupazionali, le condizioni di lavoro e la qualità del servizio offerto ai cittadini. «Un altro
ROGER DE MENECH «CON I CASI DI AURONZO E LUXOTTICA LA STRADA APPARE CHIARA»
pezzo della sanità veneta viene privatizzato – afferma – ed aumenta il timore di un progressivo passaggio in mani private di altre strutture del settore». De Menech sostiene che la preoccupazione «è dovuta alle contraddizioni tra le dichiarazioni di intenti del presidente Zaia e l’effettivo operato della giunta e degli apparati amministrativi». Ma questa non è l’unica situazione sotto i riflettori. Perché oltre alla privatizzazione del pronto soccorso di Auronzo, c’è il mancato rinnovo della convenzione con Luxottica per l’assistenza alle maestranze nell’ambito del welfare aziendale. «Significa che le migliaia di dipendenti del colosso dell’occhiale invece di rivolgersi agli ospedali della rete regionale, saranno indirizzati verso cliniche private per le visite e gli esami – nota De
Menech –. Ciò può essere visto come un alleggerimento della pressione sulle strutture pubbliche, ma anche come un depauperamento delle stesse». La Regione ha cominciato ad esternalizzare i servizi non sanitari degli ospedali diversi anni fa, con un piano che ha coinvolto mense, pulizie, parcheggi. Adesso, dopo Motta di Livenza e il Codivilla a Cortina d’Ampezzo, ci sono questi due episodi che destano l’attenzione. «O manca una visione complessiva e condivisa sulle modalità di organizzazione e gestione della sanità in regione – commenta il deputato – oppure la Regione sta deliberatamente nascondendo un disegno di privatizzazione che, per quanto possa essere legittimo, deve essere condiviso e concordato con tutte le parti in causa. Auspico che
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VIGILI DEL FUOCO La sede del distaccamento di Santo Stefano
«LA REGIONE DICA SE HA UNA STRATEGIA È DOVEROSO RISPONDERE ALLA CRESCENTI PAURE DELLA GENTE»
la Regione sia in grado di fare chiarezza e di esprimere pubblicamente la strategia sul futuro della sanità veneta. I servizi calano, le liste di attesa si allungano ed interi reparti vengono privatizzati. È doveroso rispondere alle crescenti paure dei cittadini di vedere indebolito un servizio fondamentale». Y.T.
XI
Taglio di Po Loreo Ariano Porto Tolle
Domenica 29 Settembre 2019 www.gazzettino.it
Centro anziani Pedrelli, una festa aperta al territorio `La struttura è stata
ammodernata e resa più accogliente ARIANO NEL POLESINE È stata un successo la 12esima edizione della Festa dell’anziano al Centro servizi “Ingegner Pedrelli”. Un evento realizzato dal Ciass e dalla parrocchia Santa Maria della Neve in collaborazione con l’amministrazione comunale. Per l’edizione 2019 la casa di riposo è tornata ad aprire le sue
porte alla cittadinanza, come ha spiegato all’inizio l’assistente sociale Barbara Zanellato: «L’anno scorso l’abbiamo festeggiata in tono minore. Quest’anno visto che i lavori alla struttura sono conclusi, abbiamo deciso di aprirla alla comunità. Ci fa sempre piacere condividere questo momento di gioia perché vuole essere la festa di tutti gli anziani». La messa è stata celebrata dal parroco don Gabriele Fantinati che durante l’omelia ha detto: «La vita è una missione che dobbiamo compiere e anche se non lo sappiamo, insegniamo qualcosa sia a chi ci sta ac-
canto, sia alle vostre operatrici che imparano molto dalla vostra vita anche se non dite loro nulla». Al termine della celebrazione liturgica l’educatrice Morena Paloschi ha preso la parola: «Questa è una struttura davvero importante per il nostro Consorzio che fa passare dal semplice curare al prendersi cura. Ringrazio gli operatori e i volontari che quotidianamente trasmettono gentilezza e amore ai vostri cari». Sono seguiti gli interventi delle autorità aperti dalla sindaca Luisa Beltrame: «È bello che abbiate aperto la festa
dell’anziano a tutta la comunità. Ho potuto visitare la struttura insieme al dottor Panella (il direttore del Ciass, ndr), è uno stabile ristrutturato, messo a nuovo e molto funzionale che permetterà di essere anche in regola con gli standard regionali con i 43 posti per non autosufficienti. Siamo consapevoli che le necessità dei nostri cittadini vanno oltre, perché ci sono tante famiglie con persone pur autosufficienti che necessitano un accudimento e per i quali stiamo cercando una soluzione idonea e altrettanto efficiente. I prossimi mesi ci vedranno im-
CENTRO ANZIANI Festa condivisa
pegnati con il Ciass e gli operatori per cercare soluzioni anche per autosufficienti». In rappresentanza del Consorzio ha parlato, infine, il presidente Gilberto Moretti: «Ormai è la sesta festa cui partecipo. Sono lieto che sia stata riaperta a tutta la cittadinanza soprattutto perché coincide con la chiusura dei lavori eseguiti al centro Pedrelli attraverso i 500mila euro finanziati dalla Regione. Abbiamo in programma dieci posti per autosufficienti in un edificio che è stato donato da un privato al Comune». A.Nan.
Parco, eletti Tugnolo e Veronese La Comunità del territorio formata da nove comuni ha scelto i due rappresentanti per il consiglio direttivo `
L’iter è stato diretto dal sindaco Siviero fino alla nomina della collega di Porto Viro e del presidente della Bonifica
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Flag, il seminario nazionale avrà per teatro anche il Delta
TAGLIO DI PO Saranno Adriano Tugnolo, presidente del Consorzio di Bonifica Delta del Po, e Maura Veronese, sindaco di Porto Viro, i rappresentanti della Comunità del Parco che la regione inserirà nel consiglio direttivo dell’ente di tutela paesaggistica ed ambientale, Riserva Mab Unesco. In apertura il sindaco Francesco Siviero che ha presieduto i lavori, ha dato lettura della composizione della Comunità. Due gli assenti: Renato Pagnan, rappresentante delle associazioni di promozione turistica e Ivan Dall’Ara presidente della Provincia. Siviero ha spiegato cosa dovevano rappresentare le due figure che la Comunità è stata chiamata a individuare. «In questi anni abbiamo vissuto delle traversie che hanno allontanato la politica dalla gestione di un ente strumentale della Regione di grande importanza, che deve essere la voce del nostro territorio - ha ribadito Siviero -. Oggi, deve essere l’inizio di una nuova stagione per il nostro Parco che deve ritornare a essere un punto di forza per il futuro del Delta del Po».
ITER COMPLESSO Il commissario Mauro Giovanni Viti ha ricordato le scadenze per il completamento dell’iter per avere operativi tutti gli organi e la durata in carica che sarà limitata a pochi mesi, fino al rinnovo del Consiglio Regionale a primavera. Tugnolo ha già avuto l’approvazione del settore primario e ora toccherà ai sindaci individuare il loro rappresentante. Infine Viti ha ricordato che l’individuazione si fa per alzata di mano se vi è l’unanimità o altrimenti con candidature libere e votazione segreta a maggioranza assoluta dei presenti, sottolineando che nei due parchi dei Colli Euganei e del Fiume Sile, la votazione è stata palese. A questo punto il presidente Siviero ha presentato un documento sottoscritto dai nove sindaci che indicava in Moreno Gasparini (sindaco di Loreo), Maura Veronese (sindaco di Porto Viro), Franco Vitale (sindaco di Rosolina) e Sandro Vidali come esperto, i prescelti per far parte del consioglio direttivo. Di seguito Gasparini, nel caso che il presidente Zaia non accolga la proposta formulata dal documento unitario, ha indicato Veronese quale loro rappresentante in seno al Consiglio Direttivo dell’Ente. Hanno fatto seguito tre votazioni distinte: la candidatura di Adriano Tugnolo approvata con l’astensione di Tugnolo, la candidatura di Maura Verone-
PORTO TOLLE
TAGLIO DI PO Il commissario Mauro Giovanni Viti (da destra) con Adriano Tugnolo, Maura Veronese e il sindaco Francesco Siviero
se, approvata all’unanimità, l’approvazione del documento unitario sottoscritto dai nove sindaci con la proposta di inserire nel Consiglio Direttivo, tre sindaci: Gasparini, Veronese, Vitale e l’esperto Vidali già nominato, autonomamente dalla Regione insieme a Giovanni Chillemi e Matteo Zambon. Da sottolineare che Chillemi ha votato contro.
RAPPRESENTANZE LOCALI Si è conclusa così questa difficile tappa istituzionale. Il commissario Viti ha fatto presente che i passi successivi saranno quelli della presentazione dei verbali delle designazioni alla Regione che dovrà fare due decreti di nomina relativi ad Adriano Tugnolo e Maura Veronese e in tempi abbastanza brevi completare l’iter previsto dalla legge vigente con la nomina del Consiglio direttivo il quale dovrà nominarsi un presidente. Quest’ultimo nominerà un vice presidente. A quel punto il Parco potrà finalmente essere operativo con al vertice persone del territorio. Il commissario Viti ha ricordato infine che la Regione dovrà modificare la legge 23 del 2018 perché, con la sua attuazione sono emerse lacune evidenti come per esempio il mancato coinvolgimento del mondo del volontariato. Giannino Dian
Street Art, inaugurato il murales “Enjoy the planet” di Cento Canesio LOREO Un’altra colorata opera di “street art” va ad arricchire il centro di Loreo, a due passi dagli istituti scolastici. Dopo i murales di Melinda Šefcic al centro della rotonda della strada provinciale e dell’artista Tellas lungo una cinquantina di metri delle mura perimetrali esterne della cartiera e, ancora, le opere diffuse di Luigi Zeni su alcuni edifici pubblici e privati nel centro, quest’anno la collaborazione con DeltArte aggiunge un tassello alle testimonianze artistiche nella cittadina. È in quest’ambito che per la settima edizione del festival itinerante, quest’anno dal nome “Save the Planet”, è stato invitato Cento Canesio, uno dei più famosi writer di tutta Italia per la realizzazione dell’opera “Enjoy the planet” sul muro del nuovo parcheggio realizzato proprio davanti alle scuole medie. La frase dipinta non vuole
LOREO Cerimonia inaugurale davanti al murales di Canesio
essere solo qualcosa di bello da vedere, ma anche un invito quotidiano a chi la osserva, in particolare proprio le nuove generazioni, a impegnarsi e a essere responsabili nei confronti dell’ambiente. Alla presentazione hanno partecipato con l’artista anche il sindaco Moreno Gasparini, gli assessori Stefania Erdmann e Letizia Tosin, la consigliera
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Sara Forzato, il presidente della Pro Loco Diego Siviero, il dirigente scolastico Romano Veronese, Martina Manfrinati per DeltArte e Voci per la Libertà, oltre ovviamente agli studenti della secondaria che hanno avuto anche occasione di prendere parte al progetto Luci (laboratorio urbani per comunità inclusive). Elisa Cacciatori
Saranno i Comuni di Chioggia, Porto Tolle, Porto Viro e Rosolina a ospitare il settimo Seminario nazionale dei Flag che si svolgerà dal 1. al 3 ottobre nel Delta. «Riconosciuta l’importanza di questi momenti di confronto delle esperienze e in generale di crescita per le specifiche Strategia di Sviluppo Locale messe in campo dai diversi FLAG del Paese - afferma il presidente del Flag Gac Chioggia Delta del Po Roberto Pizzoli -. Con la Regione abbiamo pensato di portare la discussione nazionale nel Compartimento marittimo di Chioggia e fra le eccellenze di marinerie, prodotti e sistemi di produzione della pesca e dell’acquacoltura che ci caratterizzano. Il tema guida per l’edizione veneta del seminario riguarda gli obiettivi da raggiungere e le nuove prospettive per i Flag italiani. In particolare l’attività laboratoriale che si svolgerà durante la seconda giornata, consentirà di maturare gli argomenti di indirizzo strategico per i Flag italiani riferiti alla prossima programmazione del Fondo Europeo degli affari marittimi e della pesca (Feamp). A Chioggia infatti, dove si terranno le conclusioni del VII Seminario Nazionale, condivideremo il “Manifesto di Intenti dei FLAG italiani per il 2021-2027”». Nelle tre giornate si svolgeranno attività distinte rispetto alle diverse tipologia di acque, zone e sistemi di pesca e di produzione che caratterizzano il Compartimento marittimo di Chioggia. Durante la prima giornata ci saranno quindi attività nelle valli da pesca e alle foci dei fiumi Adige e Po nei comuni di Porto Viro e Rosolina. La seconda giornata sarà invece dedicata alle lagune e sacche del Delta con attività al museo regionale della Bonifica a Ca’ Vendramin e a Porto Tolle. Durante la mattinata saranno anche presenti gli studenti del corso “Pesca commerciale e produzioni ittiche” dell’Ipsia deltizio con un laboratorio specifico. L’ultima giornata avrà come elemento la laguna ed il mare di Chioggia. A.Nan.
XIII
Mestre Marghera
Domenica 29 Settembre 2019 www.gazzettino.it
Padre Roberto lascia S. Antonio: «Siamo cresciuti insieme» `Si congeda il parroco
arrivato 25 anni fa. Se ne va anche frate Pacifico MARGHERA Doppio congedo per la chiesa di S. Antonio di Marghera. Oggi, alle 11, verrà celebrata la messa di saluto a Fra Roberto Benvenuto, parroco da 15 anni della comunità e a frate Pacifico Sella, vicario parrocchiale. Il pri-
mo lascerà la guida della chiesa più antica della “città giardino” per raggiungere Monfalcone e il santuario della Madonna della Marcelliana. Frate Pacifico, invece, si sposterà in laguna, nella chiesa di S. Francesco della Vigna, pur continuando a sovrintendere all’Archivio della Provincia veneta dei Frati Minori ospitato nel convento di S. Antonio a Marghera e a collaborare come esponente del Centro francescano di Cultura. Originario di S. Vito al Tagliamento, fra Roberto, ora sessan-
tenne, era giunto a S. Antonio nel ’94, come cappellano dell’allora parroco fra Leone Rosato – la scorsa primavera, infatti, aveva festeggiato i 25 anni di sacerdozio e di permanenza a Marghera - ed era diventato parroco dieci anni dopo. «In questi anni siamo cresciuti insieme proprio come avviene in una grande famiglia. Per molti di voi sono stato padre, per altri fratello, molte volte mi sono sentito vostro figlio. Sono nate e cresciute anche molte belle amicizie». Così ha scritto il parroco uscente
ne “La campana”, il giornale parrocchiale uscito per l’occasione con le testimonianze delle associazioni che operano nella comunità, dai giovani del dopocresima, ai rappresenti dell’Azione Cattolica, degli scout e della Gioventù francescana, e un saluto dalla Terra Santa e, in particolare, da Andre Haddad che ha ringraziato il sacerdote da parte delle numerose persone conosciute nove anni fa, durante il pellegrinaggio in Palestina. Nelle parole raccolte ne “La campana”
ANDRÁ A MONFALCONE Fra Roberto Benvenuto
«Due anni per un neo» Ma l’Ulss 3 querela L’Adico attacca l’Angelo per i tempi di attesa. Serenissima pronta a tutelarsi
IL PATRONO MESSA DI MORAGLIA ALLA CELEBRAZIONE DI SAN MICHELE Anche quest’anno il Comune di Venezia celebrerà la ricorrenza di San Michele, patrono di Mestre e della Polizia di Stato, con una serie di eventi. Questa mattina, alle 10.15 in piazza Ferretto, è in programma il tradizionale alzabandiera, a cui presenzieranno le autorità civili e militari della città. Subito dopo, alle 11, il Patriarca Francesco Moraglia officerà una messa solenne nel Duomo di San Lorenzo.
L’INIZIATIVA CORSO GRATUITO DI BRIDGE PER PRINCIPIANTI
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SANITÀ & POLEMICHE MESTRE L’Adico accusa: «Due
anni e mezzo d’attesa per farsi togliere un paio di nei sospetti all’ospedale dell’Angelo, insegnante veneziana costretta ad andare ad operarsi in Sicilia». L’Ulss risponde: «I nostri ospedali forniscono agli utenti le prestazioni necessarie, anche per l’asportazione dei nei, nei tempi consoni. Siamo pronti a chiamare a rispondere presso gli organi giudiziari competenti l’associazione dei consumatori».
L’ACCUSA Secondo l’Adico, che ieri ha diffuso un duro comunicato mettendo in dubbio l’eccellen-
L’ASSOCIAZIONE DENUNCIA: «INSEGNANTE COSTRETTA AD OPERARSI IN SICILIA» L’AZIENDA RIBATTE: «NESSUNA PRENOTAZIONE E HA RIFIUTATO LA VISITA»
za della sanità veneta, G.V., 44enne insegnante siciliana che vive a Mestre, non avrebbe trovato posto per l’intervento ospedaliero all’Angelo, a meno di non restare per due anni e mezzo in lista d’attesa. «La donna a luglio ha effettuato una mappatura dei nei da uno specialista in Sicilia che ha notato presenza di due “macchie” sospette da togliere il prima possibile - spiegano all’Adico, alla quale si è rivolta l’insegnante -. G.V. si è rivolta prima al medico di base, che le ha predisposto l’impegnativa, poi al Cup e poi alla segreteria del reparto di Dermatologia dell’Angelo dove è stata informata che per farsi togliere i nei avrebbe dovuto attendere due anni e mezzo. Non solo. All’ospedale mestrino le hanno riferito la necessità di effettuare un’altra visita specialistica, non essendo sufficiente quella “siciliana”. La donna, preoccupata, ha dunque deciso di prenotare l’incisione in Sicilia e ha già trovato disponibilità per il mese di ottobre». Carlo Garofolini, presidente dell’Adico, rincara la dose: «Chiediamo al presidente
molte attestazioni di stima per il lavoro svolto a Marghera, che è stato caratterizzato da un percorso parallelo, da una parte, tenere vivi i ricordi e la riconoscenza per quanti, sia francescani che laici, hanno animato la parrocchia in passato, sin dagli anni Venti, quando i frati furono inviati nel nuovo quartiere, dall’altra tentare di educare i giovani alla fede. Padre Roberto verrà sostituito da frate Floriano Broch, parroco uscente a Carpi. Giacinta Gimma
OSPEDALE Gli ambulatori dell’Angelo dove la donna avrebbe dovuto sottoporsi alla visita
della Regione Zaia se, di fronte a queste vicende, possiamo ancora definire quella veneta una sanità d’eccellenza. Perché una visita specialistica effettuata in Sicilia non viene riconosciuta in Veneto?».
LA REPLICA Secca la replica della direzione dell’Ulss 3 Serenissima: «Il caso, raccontato e presentato
in forma anonima, impedisce all’Azienda sanitaria ogni puntuale verifica, né la signora o Adico presentano una prenotazione presso un Cup che certifichi qualsivoglia attesa». Il primario di Dermatologia dell’Ulss 3, Massimo Donnini, garantisce che gli ospedali dell’Ulss 3 forniscono agli utenti le prestazioni necessarie, anche per l’asportazione dei nei,
Giornata del cuore
Controlli gratis nella galleria di Auchan MESTRE Si celebra oggi la Giornata mondiale del cuore, sull’importanza di un’efficace prevenzione delle malattie cardiovascolari. In occasione della Giornata, l’associazione “Amici del cuore” terraferma veneziana metterà a disposizione dei cittadini, nel centro commerciale “Porte di Mestre” (Auchan), dalle 9 alle 13.30, stand e professionisti per sensibilizzare la popolazione sui rischi delle
malattie cardiovascolari. Le persone under 65 potranno effettuare sul posto un elettrocardiogramma di controllo ed avere un colloquio con un cardiologo sottoponendosi, se ci si presenta a digiuno, ad accertamenti riguardanti colesterolo, glicemia, trigliceridi, pressione. I risultati dei controlli saranno scaricabili direttamente in una chiavetta Usb portata da casa.
nei tempi consoni. È proprio per garantire la miglior appropriatezza che per accedere all’intervento è obbligatoria una nuova visita, indispensabile in preparazione all’intervento e necessaria per valutare l’urgenza dell’intervento. «Solo dopo la visita effettuata dal proprio specialista, la nostra Dermatologia indica un percorso clinico e un’attesa, intervenendo quando necessario anche in pochi giorni in collaborazione con le Chirurgie - riprendono all’Ulss -. La signora, rifiutando la visita preparatoria, non ha inteso nemmeno cominciare il percorso suddetto, ma è ovviamente libera di rivolgersi al sistema sanitario della sua regione d’origine. Rispetto alle accuse di Adico, lasciano sconcertati i toni e le modalità che non ha effettuato né consentito alcuna verifica preventiva presso l’azienda sanitaria. Se non verranno forniti gli estremi per supportare tali affermazioni e consentire ogni verifica, siamo pronti ad agire presso gli organi giudiziari». Fulvio Fenzo © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Circolo Bridge Mestre organizza un corso gratuito di bridge per principianti che si articolerà in due sessioni alternative: una sessione inizierà lunedì 14 ottobre, con orario 9.30-11, l’altra sempre lunedì 14 ottobre ma con orario 20.30-22. Ambedue le sessioni si svolgeranno presso la sede del circolo del Bridge a Mestre in via Spalti 32/E. Per confermare le iscrizioni si prega di telefonare al numero al numero 339.8162173 o indirizzare una email a bridgemestre@yahoo.it
TOPONOMASTICA INAUGURATE LE ROTONDE “MARIE CURIE” E “COSSETTO” LUNGO VIA TINA ANSELMI Inaugurate le rotonde intitolate a Marie Curie e a Norma Cossetto lungo via Tina Anselmi (la Vallenari bis). Presenti alla doppia cerimonia, tra gli altri, la vicesindaco Luciana Colle, gli assessori Paola Mar e Renato Boraso, l’assessore regionale all’Istruzione Elena Donazzan, i rappresentanti di “Marinai d’Italia”, “Bersaglieri” e “Carristi”, l’associazione “Venezia Giulia e Dalmazia”, la vicepresidente dell’Ordine dei chimici e dei fisici di Venezia, Doriana Visentin, i ragazzi delle quinte classi del vicino liceo Stefanini con i loro docenti.
In campo per la Banca degli occhi La solidarietà ha fatto “goal” LA PARTITA MIRA Alla partita “Un goal per la vista” nello stadio “Gazzetta” a Valmarana di Mira la squadra degli ingegneri batte i giornalisti per 1-0, ma a vincere è stata la solidarietà per la Fondazione Banca degli Occhi del Veneto onlus. Uno splendido pomeriggio di fine estate ha accolto i giocatori e gli spettatori all’evento sportivo “Un goal per la vista”, apertasi con un minuto di silenzio in ricordo del giornalista Pierluigi Tamburrini, già capo ufficio stampa della Provincia di Venezia e collaboratore del Gazzettino. La partita benefica tra le for-
mazioni degli Ingegneri di Venezia e dei Giornalisti Tv Pressing, capitanata dal capo dell’edizione di Mestre e Venezia del Gazzettino Tiziano Graziottin, è stata organizzata con il patrocinio del Comune di Mira e la collaborazione di Usd Città di Mira Galaxy nello stadio “Gazzetta” è stata preceduta da un torneo di Pulcini. L’iniziativa si inserisce tra le attività a sostegno del Centro Diagnosi di Fondazione Banca degli
IL MATCH A MIRA PER RACCOGLIERE FONDI VINTO DAGLI INGEGNERI CONTRO I GIORNALISTI
Occhi del Veneto onlus, per la ricerca e l’acquisto di nuove strumentazioni, soprattutto dopo il clamoroso furto dello scorso marzo che ha privato il Centro di tutte le apparecchiature. Il match si è svolto nel pieno fair play, anche se non sono mancati alcuni momenti di confronto poichè entrambe le formazioni non hanno voluto sfigurare di fronte ad un impegno sportivo ma soprattutto solidale. A battere il calcio d’inizio sono intervenuti due campioni dello sport: Michele Serena, allenatore e già calciatore di Serie A e il giovane Giovanni Toniolo, mirese, atleta del Canoa club Oriago e medaglia d’oro agli ultimi Campionati mondiali di canoa. Tra i giocatori
TUTTI INSIEME Le squadre degli ingegneri e dei giornalisti allo stadio di Mira
del Pressing Tv, per i primi minuti, anche il sindaco di Mira Marco Dori. «Una bellissima iniziativa di solidarietà – ha commentato – che ci vede impegnati sportivamente per un obiettivo di grande
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valore, sostenere la Banca degli occhi». Il ricavato delle donazioni nelle cassette a bordo campo durante la partita, animata con simpatia dallo speaker Paolo Levorato, sarà devoluto al ripristi-
(Nuove Tecniche/Tommaso Biondo)
no degli ambulatori della Banca degli Occhi. È possibile contribuire anche con una donazione sul conto corrente IBAN IT20 K030 6909 6061 0000 0003 126. Luisa Giantin
XVIII
San Donà
L’ASSESSORE MARIN «Si tratta di un progetto strategico voluto dalla Conferenza dei sindaci che prevede azioni condivise e coordinate»
di Piave
Domenica 29 Settembre 2019 www.gazzettino.it
mestrecronaca@gazzettino.it
Un masterplan per collegare le piste ciclabili di 20 Comuni Parte l’importante piano per raccordare `Per l’80 per cento verrà finanziato l’intero territorio del Veneto Orientale dalla Regione: già affidata l’ideazione
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SAN DONÀ Un masterplan per collegare tra loro le piste ciclabili del Veneto orientale. Il progetto che vede San Donà come capofila è stato annunciato dall’assessora alla Mobilità Lorena Marin durante il consiglio comunale di giovedì scorso. L’obiettivo del masterplan è importante per tutto il territorio: prevede di aggiornare, in un quadro unitario, tutti i tracciati esistenti, studiarne la percorribilità e i punti neri, prevedere interventi per completare o mettere in sicurezza gli itinerari e i servizi da erogare, destinati a sviluppare una vocazione turistica della zona. Un piano, quindi, che possa raccordare il territorio alle ciclovie europee, nazionali e regionali, mettendo in connessione centri storici e frazioni, località della costa e dell’entroterra. «Si tratta di un progetto strategico voluto dalla Conferenza dei sindaci che prevede azioni condivise e coordinate – spiega Marin – si prevede di realizzare una visione organica del Veneto orientale intesa come servizi e infrastrutture che consenta di pensare ad interventi e forme condivise di gestione. Il masterplan servirà, infatti, per migliorare la rete delle ciclovie, creare i presupposti per connetterle e poter accedere a bandi che riguardano temi ambientali e la mobilità sostenibile». Il costo complessivo del piano è di 70mila euro, con un contributo dell’80% della Regione, a cui si aggiungono altri 686 euro da parte ciascun Comune. La rete, infatti, comprende San Donà, Musile, Noventa, Fossalta di Piave, Meolo, Ceggia, Jesolo, Eraclea, Caorle, Portogruaro, Pramaggiore, Annone Veneto, Gruaro, Cinto Caomaggiore, Concordia, Fossalta di Portogruaro, San Michele al Tagliamento, San Stino, Teglio Veneto, Torre di Mosto, ma al pro-
«Il pontile in golena verrà ripristinato già quest’inverno» `Lo ha annunciato
il vicepresidente della Regione SAN DONÀ
VENETO ORIENTALE Un masterplan per collegare tra loro le piste ciclabili
getto hanno aderito anche Quarto d’Altino e Cavallino. La progettazione è stata affidata allo studio Net-mobility di Verona, con Vegal che istituirà un comitato scientifico che supporterà le azioni dei progettisti. «Il progetto prevede di mettere a punto un nuovo sistema organizzativo dei Comuni per favorire pianificazione, realizzazione, monitoraggio e comunicazione dei percorsi – precisa Silvia Susanna, sindaca di Musile e presidente della Conferenza – è positivo che tutti i Comuni creino insieme questo piano con una visione d’insieme. I tavoli di lavoro sono aperti e la Conferenza serve proprio per coordinare le iniziative dei singoli Comuni per favorire la mobilità sostenibile nel territorio in maniera efficace». Davide De Bortoli © RIPRODUZIONE RISERVATA
Doveva scontare un anno per droga: tunisino arrestato JESOLO Si presenta dai carabinieri per l’obbligo di firma, si scopre che doveva scontare un anno di carcere. E’ successo nel pomeriggio di venerdì alla stazione jesolana: è qui che si è presentato H.H., tunisino di 29 anni, coniugato, privo di occupazione e sottoposto alla misura dell’obbligo di presentazione. Ma controllando la banca dati, i militari hanno scoperto che l’uomo aveva un provvedimento di cattura a suo carico: dove-
va, infatti, scontare un residuo pena di un anno e tre giorni, oltre al recupero di 2mila euro di pena pecuniaria, in quanto ritenuto colpevole del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti; fatti risalenti al gennaio 2016 e commessi proprio a Jesolo. Il decreto di cattura era stato emanato dall’ufficio esecuzioni penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Venezia. E’ stato, quindi, tratto in arresto e portato nella casa circondariale di Venezia. Fabrizio Cibin
«Il pontile in golena sarà ripristinato già quest’inverno». A prometterlo è il vicepresidente della Regione Gianluca Forcolin dopo il sopralluogo nell’area golenale compiuto ieri mattina con il commissario per l’emergenza Nicola Dall’Acqua e l’assessora all’Ambiente di San Donà Lorena Marin, accompagnati da tecnici regionali e comunali. L’esondazione del Piave dell’autunno scorso ha causato dei problemi in tutto il parco fluviale tra cui il pontile di circa 100 metri non ancora ripristinato. «La Regione stanzia 600mila euro per la sistemazione – spiega Forcolin – nell’incontro di ieri è stato fatto il punto della situazione, per prendere visione delle esigenze effettive del territorio». Quanto alla realizzazione «sarà affidata al consorzio Bim, Bacino imbrifero e montano del Basso Piave – continua il vice di Zaia – si potrà partire a breve con i lavori e con tutta probabilità già nel periodo invernale potrebbe essere ultimato. Un’accelerazione dei tempi rispetto a quanto previsto in origine, ossia il completamento in primavera, anche per esigenze di rendicontazione richieste dal Ministero. Il manufatto risulta strategico per la fruizione turistica e sportiva del fiume, ed è un bel biglietto da visita per tutto il territorio». Il pontile in passato era stato costruito per stralci, completato una decina di anni fa e utilizzato per l’ormeggio di barche, circa 400 in particolare le house-boat noleggiate nel periodo estivo un paio di anni fa. Ma veniva usato sovente dai pescatori e come banchina per gare sportive promosse del Canoa club San Donà. L’area è diventata un punto di riferimento anche per gli eventi promossi del
chiosco Chiringuito. L’assessora Marin ha sottolineato la «positiva a collaborazione tra Regione e Comune nel lavorare insieme per lo stesso obiettivo, per cui possiamo partire a breve accelerando i tempi. L’attuazione sarà a cura del Bim che si sta occupando di realizzare anche degli altri sei pontili lungo il Piave. Da parte del Comune l’apprezzamento per la Regione che ha riconosciuto l’importanza dell’opera per il territorio». Il progetto esecutivo del nuovo pontile è stato redatto dallo studio di ingegneria Bruno Bisiol di San Donà. Il piano di sistemazione dell’area comprende il rifacimento della sponda, un’opera di sostegno della riva per consentire l’attacco delle barche. Il lavoro di ripristino include anche la terrazza-belvedere vicino al parcheggio, anch’essa danneggiata dalla piena. Il nuovo pontile sarà illuminato a led e presenterà dei punti di alimentazione di energia elettrica e rifornimento di acqua per le barche. (d.d.b.)
FORCOLIN: «I LAVORI PARTIRANNO A BREVE E QUINDI IN ANTICIPO SUI TEMPI PREVISTI»
Apre il punto prelievi e nasce il problema dei parcheggi MUSILE Problemi di parcheggio e di viabilità in via Bellini dopo l’apertura, una decina di giorni fa, del Centro di medicina integrata e del punto prelievi. “Già con l’inaugurazione, lo scorso anno, del centro dei medici di base e l’incremento dell’orario di apertura degli ambulatori abbiamo posto il problema dei parcheggi- ha detto Roberto Montagner del gruppo di minoranza Insieme per Musile in consiglio comunale - Oggi, in particolare con l’avvio del punto prelievi per due giorni alla settimana, dalle 7,30 alle 9,30, in orario di massima mobilità dei residenti, per lavoro e scuola, si rende necessario garantire
l’accessibilità a chi abita nella zona e a chi si reca negli ambulatori”. Prima di intervenire, è tuttavia necessario verificare le effettive esigenze, stabilendo dei limiti di sosta per consentire la rotazione ed evitare l’uso irregolare dei parcheggi pubblici, ha precisato il sindaco Silvia Susanna, informando di aver già
IL SINDACO SUSANNA: «INTERVERREMO PER GRADI VALUTANDO TUTTE LE ESIGENZE»
dato mandato all’ufficio tecnico di predisporre le possibili soluzioni ed una valutazione dei costi di sistemazione e potenziamento delle aree a parcheggio in via Bellini.
OPERAZIONI “Si interverrà per gradi, in base alle necessità effettive” ha aggiunto Susanna, auspicando che i residenti non utilizzino i parcheggi pubblici come loro posto auto esclusivo perché usano il garage come ripostiglio o stanza aggiuntiva. “I parcheggi che verranno realizzati dovranno essere a servizio del centro sanitario, con regolamentazione degli orari, e saranno controllati dalla polizia locale” ha sottolineato il sindaco. I cittadi-
ni hanno anche proposto di eliminare lo stop che incontrano gli automobilisti provenienti dal centro e diretti in via Bellini, spostando l’obbligo di fermata all’incrocio di via Pascoli e via Carducci. “Così si riuscirebbe a percorrere via Bellini senza problemi di viabilità” ha detto Montagner. Il sindaco ha tuttavia sottolineato che gli interventi prioritari nella zona riguardano l’asfaltatura delle banchine, in parte non asfaltate, e la delimitazione delle aree a parcheggio. “Valuteremo con l’ufficio tecnico la proposta di modifica della segnaletica” ha concluso Susanna. Emanuela Furlan © RIPRODUZIONE RISERVATA
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MUSILE L’inaugurazione del punto prelievi avvenuto recentemente
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Nordest
«STATI GENERALI DELL’OCCHIALERIA» L’assessore veneto Elena Donazzan ha annunciato gli “stati generali dell’occhialeria” entro ottobre a Longarone e un “borsino del lavoro” per il settore
Domenica 29 Settembre 2019 www.gazzettino.it
Caccia ai lupi, sfida animalista nella Lega `Ma nel Carroccio, diviso, prevale la linea del governatore Zaia Dopo il via libera della Consulta alla legge di Trento e Bolzano il capogruppo FdI Berlato vuole applicare la direttiva Ue in Veneto Polemiche interne sulla legge a favore dei cuccioli da compagnia `
IL CASO VENEZIA Il quesito è: vincerà l’ala più animalista della Lega, quella che, per dirla con il governatore Luca Zaia, “non si spara a Bambi” e, di riflesso, neanche ai lupacchiotti? O la spunterà l’ala più vicina ai malgari e agli agricoltori della Lessinia e dell’Altopiano di Asiago, dove le predazioni dei lupi hanno raggiunto livelli impressionanti, tanto che la stessa Regione ha raddoppiato i fondi per prevenire i danni a greggi e mandrie? A «stanare» - parola sua - la Lega dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha dato il via libera all’abbattimento di lupi in Trentino Alto Adige con la motivazione che si tratta di Province autonome, sarà il capogruppo di Fratelli d’Italia, e componente della maggioranza che sostiene Zaia, Sergio Berlato. Il quale dice: «Alla luce della sentenza della Consulta, porterò in approvazione in Terza commissione del consiglio regionale del Veneto la mia proposta di legge per gli abbattimenti dei lupi. Voglio vedere cosa farà la Lega». La provocazione di Berlato non è peregrina perché effettivamente nella Lega si contrappongono due “fazioni”. Quella più sensibile agli animali (e che peraltro non intende abdicare al-
la sinistra in questo settore) e quella più sensibile ad agricoltori e allevatori che dei grandi predatori non ne possono più. Al momento risulta vincente la prima, non fosse altro perché tra i suoi componenti conta nientemeno che il governatore. E sarebbe stato proprio Zaia a far ritirare la proposta di legge sul “contenimento” dei lupi - leggasi: uccisione - di cui era primo firmatario il capogruppo leghista Nicola Finco: il testo era arrivato in aula, ma è stato rispedito in commissione. Dove sarebbe “morto” se la Consulta, come riportato ieri dal Gazzettino, non avesse dato il via libera alla legge del Trentino Alto Adige.
all’abbattimento del 20% dei lupi censiti (530 contro i 3000 in Italia). «In Terza commissione la Lega ha detto che era meglio aspettare il pronunciamento della Consulta sulla legge del Trentino Alto Adige. Ora che la sentenza c’è, porterò la mia proposta di legge in approvazione in commissione. Voglio vedere cosa farà la Lega. Voglio stanare tutti quei leghisti che sul territorio dicono di essere al fianco di agricoltori e allevatori, ma poi non fanno niente».
Le norme contese
GLI ANIMALISTI
I TESTI La proposta di legge di Finco ricalcava quella di Trento e Bolzano: se i lupi non si possono gestire, si ammazzano. «Io l’ho sottoscritta - dice ora Berlato - ma secondo me era tecnicamente sbagliata. In ogni caso come provocazione al Governo di Roma poteva servire, perché è il ministero che deve dotarsi di un piano di gestione dei lupi». Berlato ha fatto di più: ha presentato una proposta di legge per applicare l’articolo 16 della direttiva comunitaria Habitat 43/1992, quella ad esempio applicata in Francia che ha portato
«Li voglio stanare Pronto soccorso Poi tocca al governo» per i “fedeli amici”
Sergio Berlato (FdI) porterà al voto della Terza commissione, da lui presieduta, la legge sul contenimento dei lupi. «Dopo la sentenza della Consulta sulla legge di Trento e Bolzano, è chiaro che le Regioni a statuto ordinario possono solo dipendere da Roma. Ma possiamo lanciare una provocazione. La Lega cosa farà?».
Alessandro Montagnoli, leghista, presidente della Prima commissione in consiglio regionale del Veneto, ha presentato una proposta di legge a favore degli animali d’affezione. Sono previsti pronto soccorso per cani e gatti negli ospedali e rifugi nei Comuni. Ma c’è il problema dei soldi: quanto costa il tutto e chi paga?
Sarà interessante vedere cosa faranno i leghisti pro agricoltori e allevatori - e dunque Finco, Gerolimetto, Barbisan senior, lo stesso Ciambetti e pure Valdegamberi quando, in Quinta commissione, si dovrà votare la proposta di legge del leghista Alessandro Montagnoli sugli animali d’affezione, quella che prevede che le Ulss istituiscano un pronto soccorso per cani gatti eccetera negli ospedali e che i Comuni provvedano a costruire rifugi. Se da quella proposta di legge Finco ha ritirato la firma (pare con motivazioni del tipo: prima di spendere soldi per gli animali pensiamo alle famiglie e incentiviamo la natalità), si sono fatti sentire anche i Comuni: chi paga i rifugi? Montagnoli ha chiesto alla giunta la scheda tecnica per la parte finanziaria ancora prima della pausa estiva, il suo obiettivo è portare la legge in approvazione entro l’anno. Andrea Zanoni (Pd), primo firmatario di un’altra proposta di legge sugli animali di affezione parzialmente confluita sul testo della Lega, non nasconde lo scetticismo: «Mi sa che è destinata a decadere». Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL CAPOGRUPPO FINCO HA RITIRATO LA FIRMA DAL TESTO DEI COLLEGHI SUI RIFUGI PER CANI E GATTI IN TUTTI I COMUNI
Il “piano dei piani”
Ptrc, chiesto un parere all’Avvocatura sulla validità della Vas VENEZIA Ce la farà il Ptrc del Veneto a vedere la luce entro i dieci anni dalla nascita? Dopo le audizioni di questa settimana a Palazzo Ferro Fini, è stato deciso di concedere un mese di tempo per gli approfondimenti relativi al Piano territoriale regionale di coordinamento, in pratica il “Piano dei piani” della Regione. Preparato dall’allora assessore Renzo Marangon e adottato nel 2009 dall’ultima giunta Galan, il Ptrc ha avuto 14.696 osservazioni. E altre 8.955 ne sono giunte nel 2013 con la variante portata avanti dall’allora assessore Marino Zorzato. A tutte quelle osservazioni ora ci sono le controdeduzioni della giunta. L’idea del presidente della Seconda commissione Francesco Calzavara è di approvare l’intero malloppo prima che finisca la legislatura, ma il dubbio espresso durante le audizioni è se ha ancora un senso un piano adottato dieci anni fa ma preparato ancora prima. Tant’è che il dem Andrea Zanoni (foto), oltre a chiedere una copia cartacea («Almeno per vedere le planimetrie, questo è uno dei pochi casi in cui il cartaceo serve»), ha sollecitato un parere dell’Avvocatura sulla validità della Vas (Valutazione ambientale strategica) e uno studio sull’impatto dei cambiamenti climatici. (al.va.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
Meno nozze e più veneti “mammoni” IL RAPPORTO VENEZIA In Veneto ci si sposa di meno, si fanno meno figli e le famiglie si fanno più esili e frammentate. A “fare” famiglia i giovani ci pensano sempre meno: quasi due su tre dei giovani tra i 18 e i 34 anni vivono ancora in casa con i genitori, anche se hanno già un lavoro. Sono questi alcuni dei tratti salienti del report statistico sulla famiglia in Veneto, pubblicato dall’Ufficio Statistica della Regione nell’ultimo numero di Statistiche Flash, online da domani nel sito http://statistica.regione.veneto.it/
I DATI Nel 2018 le famiglie in Veneto
risultavano essere 2.087.166, il 5,1% in più rispetto a 10 anni prima e quasi il doppio rispetto al 1971, ma di dimensioni decisamente più piccole: in quasi 50 anni si è passati da 3,6 componenti a poco più di 2. Aumentano le famiglie unipersonali, che nel 1971 erano solo il 10% del totale mentre oggi sono quasi il 31%, e si riducono quelle con cinque o più componenti (dal
DUE GIOVANI SU TRE TRA I 18 E I 34 ANNI VIVONO ANCORA CON I GENITORI. AUMENTANO GLI ANZIANI SOLI
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26% al 6%). Nel 2017 le persone che vivevano da sole erano 624mila (il 31% in più rispetto al 2007), in buona parte anziani, soprattutto over74, pari al 30% di tutte le famiglie unipersonali. Gli ultrasettantaquattrenni che vivono da soli sono circa 187mila (+39% in dieci anni), per lo più donne (82%). Le coppie con figli nel 2017 erano 717 mila, il 6 per cento in meno rispetto a dieci anni prima. Aumentano, invece le coppie senza figli (+11%), le famiglie monogenitoriali, cioè costituite da un solo genitore, separato o divorziato, con figli (+15%) e le famiglie allargate o ricostituite (+30% rispetto al 2007). Diminuiscono i matrimoni religiosi, tengono i matrimoni civili (sono quasi il 60 per cento di tutte
le unioni coniugali) e aumentano le convivenze (122 mila coppie): rappresentano il 10 per cento delle coppie, con un incremento del 60 per cento rispetto a dieci anni fa. Se nel 2007 solo una minoranza delle coppie non coniugate aveva dei figli (27%), nel giro di dieci anni la situazione si è capovolta e ben il 56% delle coppie non coniugate risulta avere figli. Il matrimonio, tuttavia, non sembra essere passato di moda, né le unioni informali lo hanno definitivamente sostituito, ma, sempre più spesso, il arriva dopo la nascita del primo figlio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Economia
Domenica 29 Settembre 2019 www.gazzettino.it
Per la colazione gli italiani spendono 10,4 miliardi Prodotti da forno in crescita a 6 miliardi Lo zucchero nelle merendine giù del 29%
La spesa per la colazione 10,440 miliardi di euro Cereali e muesli
442 mln
Succhi e spremute
Marmellate
660 mln 339 mln
Fisco: i piccoli imprenditori dichiarano di più Cgia Mestre: «Artigiani e mini aziende hanno redditi maggiori dei loro addetti»
` Creme spalmabili
389 mln
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I DATI ROMA Per fare cassa lo Stato dovrebbe tassare non le merendine (come qualcuno ipotizza), ma la colazione. Battuta a parte, il primo pasto della giornata vale la colossale cifra di 10 miliardi e 440 milioni di euro, senza calcolare latte e yogurt. Infatti, nove italiani su dieci – secondo l’Osservatorio Doxa-UnionFood - non rinunciano ogni giorno a fette biscottate, marmellate, caffè e cereali e la tendenza fa bene non solo all’organismo umano ma anche ai bilanci delle aziende del settore.
L’INNOVAZIONE «Ad essere premiata – spiega Marco Lavazza, vicepresidente dell’omonimo gruppo del caffè e presidente di Unione Italiana Food – è nel complesso la capacità di innovazione delle aziende alimentari italiane. Un esempio su tutti è la crescente richiesta di prodotti salutistici che hanno spinto a produrre dolci con più fibre e meno zuccheri, grassi saturi e sale». L’Unione Italiana Food (la maggiore associazione del settore alimentare italiano con 450 aziende e 65 mila dipendenti) ha tracciato la radiogra-
fia della prima colazione degli italiani. Tra le bevande non manca mai il caffè: nel 2018 ha incrementato la propria presenza sul mercato interno arrivando a 9,9 milioni di sacchi di caffè verde trasformati (+7%), con una crescita del fatturato interno che arriva a 3,9 miliardi di euro. I consumi pro-capite annui (non solo per la colazione) sono passati da 5,6 a 5,9 chili. Succhi, nettari di frutta e spremute di ortaggi hanno toccato nel 2018 oltre 660 milioni di euro di fatturato (il 90% del totale è consumato a casa). Andamento a due facce invece per tè, infusi, tisane e camomilla, dove a volumi di produzione sostanzialmente stabili (2.620 milioni di filtri immessi sul mercato pari a un -0,4%) fa da contraltare una buona crescita a valore (+1,8%). Una vera passione sono i prodotti da forno e in particolare la biscotteria (fette biscottate, wafer non ricoperti, biscotti di pasticceria, amaretti, biscotti secchi, frolle, biscotti all’uovo) che nel 2018 hanno registrato un’ottima tenuta, con una crescita (+1%) di tonnellate prodotte e a valore del +2,6%.
IL GIRO D’AFFARI La produzione nazionale complessiva da forno oggi ammon-
Miele
LO STUDIO
165 mln
Caffè (intera giornata)
3,9 mld
Biscotti e prodotti da forno (intera giornata)
6 mld
L’88% fa colazione a casa Spesa media al bar ta a circa 6 miliardi di euro. Più contenuto il giro d’affari di creme spalmabili (389 milioni), marmellate (339 milioni) e miele (165 milioni). In crescita nel 2018 i dati di produzione di cereali e muesli, dove alla sostanziale tenuta dei volumi commercializzati si accompagna un buon incremento del fatturato che si attesta su 442,8 milioni di euro (+2,5%). «Nel complesso – afferma Lavazza l’industria si è velocemente adeguata ai nuovi stili di consumo degli italiani sempre più attenti ai prodotti salutistici». Negli ultimi 10 anni lo zucchero presente in biscotti, merendine e cereali da prima colazione è diminuito del 29% e nei biscotti è stata dimezzata la presenza di grassi saturi, mentre i cereali da prima colazione hanno oggi più fibre (+145%) e meno sodio (-61%).
Formaggi veneti, affare da 6 miliardi Zaia: «Sempre più qualità e identità»
2,4 €
Secondo l’Osservatorio Doxa-UnionFood sempre più persone – l’85% contro il 70% di 15 anni fa – preferiscono fare colazione a casa e non al bar. Dato coerente con una recente rilevazione della Fipe, la federazione dei pubblici esercizi, che indicava in 5,4 milioni gli italiani al bar di primo mattino con una spesa media di 2,40 euro. Il rapporto non considera latte e yogurt che sono una voce essenziale della colazione, rimandando ai dati di Assolatte che mostrano un andamento ondulatorio del consumo di latte alimentare. Il fresco ha perso in valore in 6,6% nell’ultimo anno, mentre il latte microfiltrato ad alta pastorizzazione cresce del 6,5%. Yogurt e latti fermentati in leggera ripresa (+0,7%). Carlo Ottaviano © RIPRODUZIONE RISERVATA
manifestazione che esiste perché c’è chi crede nell’identità di questo territorio e nella tradizione. La strada da fare è ancora molta e tutti dobbiamo collaborare», ha detto il presidente di Aprolav Terenzio Borga.
LA PROTESTA ANNUNCIATA
PIAZZOLA SUL BRENTA La premiazione del concorso Caseus Veneti con il governatore Luca Zaia
ALIMENTARE PIAZZOLA SUL BRENTA «L’85% del latte veneto è trasformato in formaggio ed il 65% di questo ha una denominazione, 8 le Dop. Abbiamo 350 prodotti tipici che fruttano 6 miliardi di fatturato, la nostra agricoltura è la prima con 18 miliardi in prodotti venduti. La strada del Veneto va nella direzione della qualità, dell’identità e della storia». Parole del presidente della Regione Luca Zaia che ieri nella palladiana Villa Contarini a Piazzola sul Brenta, ha tagliato
il nastro della 15. edizione di Caseus Veneti, mostra-mercato gratuita che presenta l’eccellenza della produzione casearia regionale. Presenti 115 tra produttori e casari, con 503 formaggi iscritti (erano 416 nel 2018). Novità il primo concorso nazionale dei formaggi di fattoria e dei prodotti di montagna sui quali l’assessore regionale all’Agricoltura Giuseppe Pan ha evidenziato: «Il 29% del nostro territorio è montano e impiega metà dei neo imprenditori agricoli». «Buon cibo e buon vino sono un motivo in più per attirare visitatori», ha sottoli-
neato l’assessore regionale al Turismo Federico Caner. «Dobbiamo essere vicini a tutti i produttori perché ogni cosa che accade vede l’agricoltura rimetterci», ha indicato l’europarlamentare Mara Bizzotto. «Una
AL VIA CASEUS VENETI LA MOSTRA MERCATO CON 115 PRODUTTORI E CASARI. L’ASSESSORE CANER: «BUON CIBO E VINO PORTANO VISITATORI»
Stefano Berni, direttore generale del Consorzio Tutela Grana Padano, ha rilanciato con forza l’allarme e la protesta per la decisione dell’Organizzazione mondiale del commercio: «Se davvero il presidente americano Trump portasse i dazi sul Grana Padano Dop dai 2 euro di oggi a 20 euro al chilogrammo, si scatenerebbe la rivolta, con 40mila persone che ogni giorno con passione lo producono pronte a manifestare davanti alle basi militari statunitensi in Lombardia e in Veneto. Il prezzo subirebbe un tracollo del 20%». Berni ha toccato anche il problema dei formaggi “similari”, più a buon mercato, ma senza le garanzie di qualità e salubrità di un prodotto Dop. Relativamente ai 49 premi ai formaggi, a farla da padrona la provincia di Treviso con 24 titoli acquisiti, poi pari merito con 10 Vicenza e Verona, 4 a Belluno e un premio a Venezia. Caseus Veneti ha il clou oggi con le caseificazioni in diretta, le “degustazioni al buio”, gli abbinamenti vino-formaggio, le pizze con i Dop e i cooking show. E poi cioccolati, vini, birre, liquori, salumi, insaccati e molto altro. Michelangelo Cecchetto © RIPRODUZIONE RISERVATA
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VENEZIA Gli artigiani di Mestre della Cgia: «È del tutto infondata» la tesi secondo cui gli imprenditori dichiarino redditi inferiori ai dipendenti, allo scopo di eludere il Fisco. Una difesa della categoria che arriva dopo l’analisi dei dati presentati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per il 2018. Il segretario Renato Mason: «Le cose stanno diversamente e i dati delle dichiarazioni dei redditi delle piccole imprese e dei lavoratori autonomi dimostrano, almeno al Nord, che le generalizzazioni sono sempre ingiuste e sbagliate». Secondo le analisi Cgia, le persone fisiche (artigiani, commercianti, liberi professionisti) hanno dichiarato (e quindi pagato tasse) in media 25.290 euro, mentre le società di persone 34.260 euro. Coloro che sono occupati nelle prime attività percepiscono mediamente 9.910 euro, mentre i lavoratori alle dipendenze dei secondi ne guadagnano 13.850. Insomma, molto di meno dei loro datori di lavoro. Dall’analisi delle dichiarazioni dei redditi 2018 emerge in particolare come i piccoli imprenditori e i lavoratori autonomi dichiarino mediamente 37.470 euro in Trentino Alto Adige, 36.070 in Lombardia, 31.700 in Friuli Venezia Giulia, 31.070 euro in Veneto, 31.020 in Emilia
Romagna. Di segno opposto la situazione al Sud, dove il reddito medio dichiarato al Fisco dagli autonomi e dai piccoli imprenditori è molto basso. Se in Campania è pari a 13.340 euro, in Puglia ammonta a 12.810 euro, in Sicilia a 12.640 euro e in Calabria solo a 6.120 euro.
CHIAREZZA «Finalmente - afferma il coordinatore dell’Ufficio studi, Paolo Zabeo - facciamo chiarezza su un punto. Alcuni commentatori in passato hanno comparato in modo scorretto i redditi medi dei datori di lavoro, includendo anche quelli delle ditte individuali che non hanno personale, con quelli dei dipendenti, comprendendo in questi ultimi anche le retribuzioni di soggetti con redditi elevati, come gli alti dirigenti pubblici e privati. Obiettivo di questa operazione? Dimostrare che i piccoli imprenditori sono un popolo di evasori. In realtà, confrontando correttamente i redditi dei titolari di microimprese con quelli dei propri dipendenti, emerge un risultato di segno opposto». «Nessuno esclude che anche tra i piccoli commercianti e gli artigiani ci siano sacche di infedeltà fiscale assolutamente da debellare - afferma il segretario Cgia Renato Mason - altra cosa, invece, è sostenere capziosamente che ci troviamo di fronte a due categorie costituite da evasori incalliti». © RIPRODUZIONE RISERVATA
XII
Mestre
Domenica 29 Settembre 2019 www.gazzettino.it
Tumore al seno La Lilt e il Venezia giocano d’anticipo `Nuova campagna
con le atlete arancioneroverdi SPORT & SOLIDARIETÀ MESTRE Giocare d’anticipo per
STRADA “SBARRATA” Impossibile attraversare la Triestina per chi arriva in autobus da Mestre: mancano le strisce e c’è il guardrail. Nel tondo, l’assessore alla Mobilità Renato Boraso
Triestina, summit in Prefettura «Servono rotonde e autovelox» Costituita una “cabina di regia” mensile `Boraso: «Si controlli la velocità delle auto per vigilare sulla pericolosità della strada e l’Anas metta una passerella per attraversare»
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VIABILITÁ MESTRE Se non fosse dell’Anas, le rotatorie le avrebbero già fatte da un pezzo. E il Comune avrebbe installato pure degli autovelox necessari a “convincere” gli automobilisti a premere meno sull’acceleratore. Ma la Triestina è dell’Anas che, solo negli ultimi mesi, ha consentito la realizzazione della rotonda di Tessera all’innesto con via Orlanda. Insomma, pochino rispetto alla lista di quanto servirebbe e che, l’altro giorno, è arrivata sul tavolo della Prefettura che ha acceso un faro sulle strade più a “rischio incidentalità” della provincia. All’incontro - che ha riguardato anche altri assi come quello della Romea e che è stato coordinato dal Capo di gabinetto della Prefettura, Laura Maria Motolese - c’erano l’Anas, la Regione, Città
metropolitana, forze di polizia e, appunto, il Comune con l’assessore alla Mobilità Renato Boraso. Che incalza: «È necessario operare in tempi rapidi e con interventi strutturali e di controllo della viabilità - spiega l’assessore -. La Triestina deve essere messa in sicurezza al più presto per tutelare gli automobilisti ma anche i residenti degli abitati di Tessera e Ca’ Noghera, e l’Anas deve farsene carico. Come? Il problema del Montiron lo conoscono tutti, e lì bisognerebbe realizzare una rotatoria, come serve una rotonda all’altezza del Casinò di Ca’ Noghera perché qui, oltre agli abitanti della frazione, con i cantieri della Save si è sommato un movimento quotidiano di 600 lavoratori ed operai». Di suo, il Comune realizzerà delle piste ciclabili («farò avere tutti i progetti al Prefetto, ma è un intervento dimezzato se non si fa-
L’emergenza Oltre trenta morti negli ultimi trent’anni Si contano più di 30 morti negli ultimi trent’anni. Una cifra spaventosa che riguarda l’asse tra Montiron, Portegrandi, Caposile: ogni anno è un bagno di sangue lungo la famigerata Triestina e lungo la “sorella” Jesolana che si dividono questo triste primato. Pochi chilometri di strada che invogliano a correre perché rettilinei, privi apparentemente di insidie e che si rivelano invece una trappola, a volte mortale. Su questa emergenza (come per quella della Romea) la Prefettura ha deciso di studiare tutte le possibili contromisure.
rà tutto il resto» sottolinea l’assessore, mentre restano tutti da risolvere i disagi di chi abita nella zona compresa tra via Ca’ Zorzi e via Rugger, con i guardrail insormontabili che dividono la carreggiata sulla statale, rendendo impossibile l’attraversamento per chi scende dall’autobus. «Anas deve realizzare una passerella sopraelevata» taglia corto Boraso, che plaude all’iniziativa della Prefettura di istituire una “cabina di regia” che si ritroverà ogni mese per fare il punto sull’andamento dei cantieri in zona, le criticità ed i progetti di messa in sicurezza delle strade più a rischio. «Sulla Triestina ci vorranno gli autovelox, che io metterei fissi» conclude l’assessore, anche se non si esclude - e a breve - qualche controllo con pattuglie della Polstrada dotate di misuratori della velocità. Fulvio Fenzo
Cav, il Centro servizi tutto a Villabona `La società riorganizza
l’assistenza all’utenza, presto sportelli anche ai caselli AUTOSTRADA MESTRE Tutto a Mestre e, nei
prossimi mesi, anche dei micro-sportelli nelle sette stazioni autostradali lungo la Venezia-Padova ed il Passante. Cav riorganizza così l’assistenza ai clienti accentrando su Mestre, in questa prima fase, il proprio Centro servizi finora “diviso” con Padova Est, che fornirà anche assistenza telefonica agli utenti. E, a seguire, saranno aperti altri sportelli per gli automobilisti in tutte le stazioni, aperti sulle 24 ore. «I clienti potranno svolgere operazioni e ricevere aiuto anche da casa o dal casello più vicino» sottolineano da Concessioni Autostradali Venete che, dalla fine di ottobre, chiuderà il Centro servizi di Padova Est, concentrando gli addetti in quello di Villabona e garantendo nuove funzioni, come ad
ASSISTENZA Il Centro servizi della barriera di Villabona
esempio l’assistenza telefonica, oltre a incentivare l’utilizzo di Internet per svolgere da casa operazioni come quelle per i contratti Telepass (stipula, cambi targa ed altro). «Sempre allo scopo di migliorare l’assistenza alla clientela - prosegue Cav - il personale di esazione di tutte le stazioni autostradali verrà dotato di terminali Pos Mobile che consentiranno la riscossione e la registrazione de-
gli introiti da pedaggio riconducibili ai mancati pagamenti. È infatti prevista in ogni stazione la realizzazione di una zona di sosta a lato del piazzale di uscita e di un percorso di accesso al fabbricato di stazione. Qui verrà installato uno sportello per l’utenza, attraverso il quale il cliente potrà pagare 24 ore su 24 il proprio “Rapporto di mancato pagamento pedaggio”, oltre a continuare a ricevere assi-
stenza. Il sistema, simile a quello utilizzato per le farmacie di turno, permetterà anche una maggior tutela per l’operatore, garantendo l’operatività dell’esattore in massima sicurezza, a tutte le ore del giorno e della notte». Questa attività “periferica” consentirà di agevolare l’utente e di sgravare di parte del lavoro proprio il Centro servizi di Mestre, che potrà in questo modo dedicarsi, con tutti gli operatori, a servizi di sportello e assistenza telefonica continuativa. In pratica entro qualche mese l’utente potrà rivolgersi al personale di esazione di ogni stazione per assistenza e per regolarizzare il pagamento del pedaggio, mentre per la clientela Telepass, Concessioni Autostradali Venete continuerà a mettere a disposizione gli operatori del Centro Servizi di Mestre in aggiunta alla possibilità di utilizzo di Internet. «Tutte queste novità verranno progressivamente introdotte nei prossimi mesi - concludono da Cav - e il Centro Servizi di Padova rimarrà operativo fino al 25 ottobre prossimo».
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sconfiggere il tumore al seno con la diagnosi precoce. È il messaggio del video di lancio della nuova campagna di sensibilizzazione, tra le attrici insieme ad una sessantina di atlete di Veneto ma anche dell’Emilia Romagna provenienti da diverse categorie, anche le giocatrici del Calcio Venezia Fc Femminile. Tra le iniziative previste nel Veneziano nell’ambito dell’Ottobre Rosa, mese dedicato appunto alla prevenzione, anche un convegno al centro Candiani di Mestre giovedì 3 ottobre alle 18 con il patrocinio dell’Ordine dei Medici di Venezia, mentre la sfida Venezia-Spal del prossimo 3 novembre allo stadio comunale di Marcon, si tingerà di rosa per raccogliere fondi da destinare alle attività delle delegazioni provinciali della Lilt, Lega italiana per la lotta contro i tumori. Un’operazione dunque che si gioca su più fronti e che vede scendere in campo, oltre alla Lilt, anche il Gruppo centro di medicina e casa di cura villa Maria, promotore del video “Gioca d’anticipo! Scendi in campo con la prevenzione” (si trova su YouTube) che sarà proiettato al Candiani proprio il 3 ottobre durante la prima tappa di Ottobre in rosa e azzurro 2019, incontri su “Donna e uomo, così uguali così diversi anche di fronte al tumore”. All’incontro, in qualità di testimonial ci saranno anche le atlete dell’Umana Reyer Basket Venezia, mentre ad aprire i lavori sarà l’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin. Saranno inoltre presenti la presidente del Consiglio comunale di Venezia, Ermelinda Damiano, l’assessore alla Coesione sociale Simone Venturini e la presidente pro-
vinciale della Lilt Maria Grazia Cevolani. Tra gli specialisti: Luciano Griggio, chirurgo senologo, Alessandro Coran, radiologo senologo, Carlo Pianon, urologo, Alessandro Morelli Coghi, chirurgo plastico, ricostruttivo ed estetico. L’invito, per le donne in età a rischio, è di sottoporsi senza paura all’esame strumentale della mammella (mammografia, ecografia e visita): se il cancro al seno viene scoperto per tempo la sopravvivenza a 10 anni dalla diagnosi si attesta infatti intorno all’80%. Eppure, secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio nazionale, solo il 56% delle donne invitate ha aderito allo screening e la percentuale più bassa è proprio nella fascia d’età tra i 50 e 54 anni. Per aderire alla campagna di sensibilizzazione attraverso i Social basta basterà scattarsi un selfie portando la mano sinistra sul petto destro intrecciando indice e medio della mano, da un lato a significare l’in bocca al lupo sportivo e, dall’altro, la forma del fiocco rosa della Lilt (hashtag: #giocadanticipo e #scendincampoconlaprevenzione). Elena Callegaro © RIPRODUZIONE RISERVATA
GIOVEDÍ AL CANDIANI UN CONVEGNO PER “L’OTTOBRE ROSA” E IL 3 NOVEMBRE SFIDA BENEFICA CON LA SPAL ALLO STADIO DI MARCON
«Altre multe in attesa del bando» Parcheggi, delibera quasi pronta RESIDENTI MESTRE Ogni giorno potrebbero
rischiare di prendere una multa. Sono molti i mestrini, residenti in centro, che attendono con ansia il bando per l’assegnazione di un posto auto nelle strisce blu. Da quando il centro di Mestre è stato praticamente tutto ricoperto dalle aree a pagamento, molti residenti si sono fatti il regolare abbonamento. Ma in questo gruppo ci sono anche quelli che hanno due auto e qui nasce il problema: perché la seconda autovettura, non avendo ancora l’autorizzazione, ogni giorno è praticamente a rischio multa (28 euro). Da mesi decine e decine di mestrini attendono il famigerato bando del Comune che fissi, una volta per tutte, anche i nuovi abbonamenti per chi vive in centro e è proprietario di due autovetture. Di questo bando se ne parla da mesi e l’ultima data fissata qualche tempo fa dall’assessore Renato Boraso, era proprio quella di settembre. Nulla di
fatto e nel frattempo a molti mestrini vengono inflitte le multe. «Non so proprio cosa fare - dice sconsolata una donna che vive in una laterale di via Piave -. Mio figlio parcheggia l’auto vicino a casa e spesso viene multato. Ho chiesto di poter pagare l’abbonamento anche per questa auto, ma gli uffici mi hanno sempre risposto che bisogna attendere il nuovo bando. In questa situazione siamo costretti a pagare multe su multe. Non mi sembra giusto, anche perché noi chiediamo semplicemente di essere messi in regola e di pagare per il secondo abbonamento». L’attesa non dovrebbe però essere ancora lunga. «La delibera per il bando è pronta e sarà sottoposta al sindaco la settimana prossima, per portarla in Giunta entro metà ottobre spiega l’assessore alla Mobilità Boraso -. Semplificheremo le aree con soli tre colori e non ci saranno modifiche alle tariffe, e ci saranno più posti auto a disposizione di chi viene a Mestre per lavorare». © RIPRODUZIONE RISERVATA
XXIV
Sport
Domenica 29 Settembre 2019 www.gazzettino.it
Tutti i colori del mondo in campo: derby Astoria ai migranti `Vittoria dei profughi
delle caserme Serena e Zanusso CALCIO AMATORI REFRONTOLO C’è il Leone della Serenissima, la bandiera italiana, quella Europea; e poi Nigeria, Ghana, Camerun, eccetera. Bastano i colori riportati sulla bottiglia celebrativa per capire lo spirito del trofeo Astoria che si è tenuto ieri mat-
tina al campo sportivo di Refrontolo. In rappresentanza del Comune anche la consigliera con delega al turismo Federica Meneghel. Da un lato gli Amatori Mogliano, una squadra storica del territorio che raccoglie anche ex giocatori professionisti. Dall’altro la Nova Facility, squadra composta dai richiedenti asilo della Caserma Serena di Treviso e della Caserma Zanusso di Oderzo. Un progetto sociale che Nova Facility ha intrapreso già tre anni fa, ma che rischiava di essere interrotto per mancanza LESQUADRE Nova Facility e Amatori Mogliano ieri a Refrontolo
di fondi. L’intervento della famiglia Polegato di Astoria Wines come sponsor ha consentito di iscrivere la squadra al Campionato Amatori 2019-20. «È un progetto sociale prima ancora che sportivo - spiega Gian Lorenzo Marinese presidente della società - un modo per aiutare questi ragazzi nel percorso verso l’autonomia, che per noi è il primo passo verso l’integrazione». Filippo Polegato di Astoria: «abbiamo voluto dare inizio alla stagione calcistica con un incontro per noi di grande valore simboli-
ECLISSE BEFFATA DAL RIGORE DELL’EX
Il derby fa bene primi punti in casa Came
Finale incandescente nell’anticipo. I padroni di casa in inferiorità numerica si riportano avanti all’87’ ma allo scadere Zanardo regala il pari al Montello `
ECLISSE MONTELLO
CALCIO ECCELLENZA PIEVE DI SOLIGO Sabato di anticipo alla ricerca dei 3 punti, invece ne arriva uno per parte, e la situazione in fondo alla classifica per entrambe non cambia di molto. L’Eclisse passa dopo una serie di azioni da ambo le parti, il gol lo trova il solito Dell’Andrea che conclude uno scambio interessante tra Janko e Cibin trafiggendo Cavarzan. Sembra una Eclisse decisa a farsi valere e a conquistare bottino pieno, ma il possesso palla non è segno di partita facile da vincere e comandare. Il Montello di Marchetti ci prova più decisamente a portarsi dalle parti di Della Colletta e in un batti e ribatti in area protesta anche per un penalty non concesso. Intorno alla mezz’ora Scarabel si fa vedere dalla sua “mattonella”, ma la sfera esce di poco. E’ la volta degli ospiti con Gansane e Zanardo, quest’ultimo va al tiro, ma Della Colletta è attento e mette in angolo. Allo scadere, il Montello, potrebbe raggiungere il pari, ma il palo dice di no. Al via della ripresa, Segat commette fallo su Vettoretto, che sulla fascia si stava involando verso la porta, immediato e senza sconti il secondo giallo e l’espulsione. Si fa vedere Zanardo con un tiro cross in area che costringe Della Colletta a volare e deviare in angolo. Al 71’ arriva il pari ospite: Selvestrel conclude una bella triangolazione al limite e Della Colletta non ci arriva. Replica al 73’ l’undici di casa con Scarabel su punizione: sfera che sbatte sulla bar-
AL D’AGOSTIN La gioa del Montello dopo il pareggio (foto Nuove Tecniche/COVRE)
Serie D
Montebelluna in casa per ripartire Reduce da due stop di fila, i primi stagionali tra campionato e Coppa Italia, il Montebelluna deve tornare a fare punti. Oggi al San Vigilio (ore 15, arbitra Recchia di Brindisi), la squadra allenata da Loris Bodo affronta il Chions in una partita che i biancocelesti dovranno sfruttare per salire in una posizione più favorevole di classifica. Ancora a corto di vittorie in campionato, Zecchinato e compagni
avranno di fronte un avversario battuto dall’Union Feltre, lo stesso giustiziere del Monte mercoledì in Coppa Italia, estromesso dalla manifestazione ai calci di rigore. Probabile il ritorno in campo dal primo minuto di Fasan e Simone Tronchin. Probabile formazione (4-3-3): Gava; Spagnol, Caso, Fabbian (Zucchini), Biondo; Franceschini, Zago, Nchama; Tronchin S., Zecchinato, Fasan. Giulio Mondin
co, tra una squadra che sosteniamo da quasi trent’anni e una con cui abbiamo cominciato un nuovo e, si spera, lungo percorso. Una che parla veneto e l’altra che parla tante lingue diverse: eppure si sono affrontati in campo con impegno, agonismo e rispetto. E anche qualche risata quando non si capivano. È il bello dello sport». Per la cronaca, dopo l’1-1 dei tempi regolamentari la partita si è conclusa ai rigori 4-3 a favpre della Nova Facility.
2 2
GOL: pt 13’ Dell’Andrea; st 26’ Selvestrel, 42’ De Zotti, 44’ Zanardo (rig.). ECLISSE: Della Colletta 6, Segat 6, Moretti 6.5, Guerra 6.5, Allegretti 6 (34’ st Fedato sv), Brustolon 6, Cibin 6.5 (40’ st S.De Zotti 7), De Faveri 6.5 (34’ st R.De Zotti 6), Janko 6.5 (3’ st Francescon 6), Scarabel 6.5, Dell’Andrea 7. All. Della Bella. MONTELLO: Cavarzan 6, Radu 6, Mazzaro 6.5 (23’ st Selvestrel 7), Casarotto 6.5, Bressan 6.5, Bedin 6, Biondo 6.5, Sottovia 6 (6’ st Velardi 6), Zanardo 7, Vettoretto 6.5 (34’ st Monteiro sv), Gansane 7 (13’ st Vianello 6). All. Marchetti. ARBITRO: Zanini di Vicenza 6. NOTE - Espulsi: Segat. Ammoniti: Segat, Moretti, Velardi, Vettoretto. Angoli: 5-4. Recupero: st 4’.
riera. Girandola di sostituzioni che cambia volto della gara. L’Eclisse trova il raddoppio al 42’, Dell’Andrea ruba la sfera, appoggio centrale per De Zotti che insacca. L’Eclisse assapora la vittoria, ma deve fare i conti con Zanardo (ex di turno) che cade in area. L’arbitro non ha dubbi e indica il dischetto. Zanardo calcia magnificamente e gonfia la rete, portando il Montello al pareggio finale. Il finale è concitato, la compagine di della Bella cerca con ostinazione il gol-vittoria, ma l’occasionissima di dell’Andrea al 93’ fa capire che bisogna accontentarsi di un punticino a testa e muovere la classifica. Mirco Villanova
FUTSAL CASIER Obiettivo tre punti centrato per la Came Dosson che si aggiudica con pieno merito il derby veneto contro Arzignano e muove così i primi passi in classifica. A conti fatti è stato un successo agevole e soprattutto mai in discussione tanto che lo score finale è addirittura clemente verso gli ospiti. Il quasi monologo biancoceleste si apre al 4’ con il palo colto da Schiochet. Il punteggio si sblocca al 7’: proiettile da fuori di Belsito che si infila sotto l’incrocio dei pali. Morillo pareggia il conto dei legni ma è un fuoco di paglia perché la Came trova poco dopo il raddoppio: pressione vincente a centrocampo di Bertoni che innesca il contropiede locale 2 contro 0 finalizzato da Juan Fran. Il tris è uno schema da calcio d’angolo: Schiochet appoggia all’indietro per il tiro-cross di Grippi raccolto sul secondo palo da Azzoni. Passano 2’ ed ecco il poker: stavolta è Igor che fa partire il contropiede verticalizzando per il taglio centrale di Bertoni che di tacco punisce Pozzi. Al 18’ accorcia l’Arzignano con un tiro da fuori di Molaro mentre la frazione si chiude col quinto squillo trevigiano: rasoterra velenosissimo dalla lunga distanza di Igor che sorprende Bastini. Nella ripresa Bertoni firma la sua doppietta realizzando di potenza da fuori a fil di palo. Un contropiede condotto da Morillo e concretizzato da Amoroso accorcia le distanze mentre Nel finale c’è spazio per la doppietta di Juan Fran. Non c’è tempo per gioire più del dovuto poiché martedì
CAME DOSSON REAL ARZIGNANO
7 2
GOL: pt 6’17” Belsito, 9’54” Juan Fran, 14’42” Azzoni, 16’52” Bertoni, 1707” Molaro, 19’45” Igor; st 11’31” Bertoni, 14’55” Amoroso, 18’01” Juan Fran. CAME DOSSON: Pietrangelo, Belsito, Ugherani, Giuliato, Juan Fran, Vieira, Bertoni, Igor, Azzoni, Grippi, Schiochet, Tondi, Trovato, Azzalin. All. Rocha. REAL ARZIGNANO: Bastini, Pozzi, Fongaro, Marcio, Lazri, Tumiatti, Kastrati, Amoroso, Morillo, Molaro, Claro, Ghouati. All. Lopez. ARBITRI: Beneduce di Nola e Mazzone di Imola; crono: Fior di Castelfranco. NOTE - Ammoniti Igor e Molaro. Spettatori 300 circa.
è già tempo di tornare in campo. Nella terza giornata la Came Dosson farà visita (ore 20.30) al Petrarca Padova per un altro derby assolutamente da provare a vincere. Gli altri risultati: Acqua&Sapone-Petrarca Padova, Pesaro-Mantova, Latina-Aniene 5-0, Real Rieti-Pescara 5-4, Sandro Abate Avellino-Feldi Eboli 3-4, Signor Prestito Matera -Genova 9-1, Ostia-Meta Catania.
SERIE A2 Successo casalingo per il Villorba nella prima giornata di serie A2. La formazione di mister Alessandro De Martin supera al PalaTeatro di Fontane la temuta Asti. 7-4 lo score finale con doppiette di Hasaj e bomber Del Gaudio. Sabato prossimo, nella seconda giornata, capitan Del Piero & compagni saranno impegnati nella trasferta di Aosta. Massimiliano Marenco
Portomansuè-Vittorio e sfida delle Union. Riapre il Tenni `In Promozione
la capolista Opitergina sul campo del Villorba CALCIO DILETTANTI TREVISO (mic.mir.) Quarta giornata dei campionati dilettanti, alle 15.30, dall’Eccellenza alla Seconda, con 9 trevigiane che cercano di difendere il comando a punteggio pieno e 8 di cancellare lo zero in classifica. Secondo turno in Terza, mentre scatta il femminile. In Eccellenza il “treno” Portomansuè ospita il Vittorio Falmec, derby per misurare il valore di entrambe, mentre al “Panisi” di Mogliano va in scena quello delle Union: Pro e QdP. Cerca i 3 punti il Liapiave che ospita il Sedico. So-
no in trasferta Istrana e Liventina e a caccia della prima vittoria è, nel girone A, la Godigese ospitando i veronesi del Santa Lucia. In Promozione il Treviso ritorna allo storico stadio Tenni tirato a lucido, derby Vazzola-Fontanelle e quello tra Vedelago e Conegliano, mentre la capolista Opitergina forte dei 9 punti si reca sul campo (che oggi è quello di Visnadello) del Villorba. In Prima spiccano nel girone F due derby: AltiMaser-Bessuca e Caerano-Union Rsv con quest’ultima ancora a 0. Nel H i derby della Sinistra Piave Cisonese-Cordignano, Barbisano-S.Martino e Cappella-Refrontolo, la leader S.Lucia Susegana va sul campo del Valbelluna, la matricola S.Michele punta alla prima vittoria. Nell’H Gorghense pre restare a punteggio pieno impegnata con il Cavallino. In Se-
conda impegno casalingo per la leader Monastier (girone O) con la Sangiorgese, in trasferta le altre: il Fontane a S.Fior, il Porcellengo a Silea (P), il S.Floriano a Loreggia (Q). Casier Dosson (nel derby del Sile a Casale), l’Asolo con l’Olimpia e il Fanzolo (col Castion) cercano i primi punti.
PROGRAMMA E ARBITRI ECCELLENZA – Gir. A. Godigese-S.Lucia Golosine: Jusufoscki (Me), Valgatara-Giorgione: Tiso(Vi). Gir. B. Portomansuè-Vittorio Falmec: Simeoni (Co), Union Pro-Union QdP: Kovacevic (Arco Riva), Liapiave-S.Giorgio Sedico: Aldi (Finale Emilia), Portogruaro-Istrana: Pezzini (Vr), Sandonà-Liventina: Liviero (Vi). PROMOZIONE – Gir. C. S.Giorgio Bosco-Campigo: Bissolo (Le). Girone D. Treviso-Marcon: Tioz-
zo (Ch), Vazzola-Fontanelle: Picelli (Me), Vedelago-Conegliano: Cestaro Sedona (Tv), Villorba-Opitergina (a Visnadello) Grazy Sc), Lovispresiano-Cavarzano: Mallouk (Es), Ambrosiana Trebaseleghe-Ponzano: Zanconato (Po), Fossalta Piave-Godega: Missagia (Vi). PRIMA CATEGORIA – Gir.F. Altivolese Maser-Bessica: Raccagna (Tv), Caerano-Union Rsv: Golis (Co), Carmenta-Salvatronda: Lena (Tv), Cassola-Badoere: Jabradui (Cf). Gir. G. Barbisano-S.Martino Colle: Stocco (Tv), Cappella Maggiore-Refrontolo: Covolan (Co), Cisonese-Cordignano: Balliana (Co), S.Michele Salsa-Fiori Barp: Zanon (Vr), Valbelluna-S.Lucia Susegana: Costantin (Cf), Plavis-Fulgor Trevignano: De Martino (Bs), Cadoere-Cornuda Crocetta: Bagagnolo (Cf). Gir. H. Paese-Pramaggiore: Souare (Po), Gorghense-Cavallino:
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Adam (Sd), Team Biancorossi-Scorzè Peseggia: Falcomer (Po), Libertas Ceggia-Zero Branco: Celegato (Sc), Pontecrepaldo-Condor: Vianello (Ve), Pro Venezia-S.Elena: Cella (Sd). SECONDA – Gir. G. Eagles-Ca Ba Marchesane: Baratto (Cf), Arsenal Cusinati-Ezzelina: Daminato (Bs). Gir. O. Monastier-Sangiorgese: Tomaselli (Tv), Zensonese-Teglio Vto: Sutto (Sd), Cessalto-Fossaltese: Favretto (Po), Evolution Team-Eraclea: Vincoletto (Sd). Gir. P. S.Fior-Fontane: Borsato (Tv), Silea-Porcellengo: Brancaccio (Tv), Casale-Casier Dosson: Vendramini (Sd), Cimapiave-Codognè: Rrokja (Tv), Arcade-Orsago: Savian (Tv), Ardita Breda-Basalghelle: Panzarin (Sd), Campolongo-Uniongaia: Jyate (Co). Girone Q. Fanzolo-Castion: Cogo (Tv), S.Gaetano-Padernello: Clari-
zia (Tv), Valdosport-Real Tavo: Tasca (Tv), Fossalunga-Bronzola: Frattin (Cf), Asolo-Olimpia: Camporeale (Tv), Fratte-Vidor: Marino (Tv), Loreggia-S.Floriano; Milani (Cf). Gir. R. Vitt Sangiaco-Auronzo: Bez (Bl), Castion-Feletto Vallata; Morbiolo (Co). Anticipi: Tarzoi Revine Lago-Sarmede 0-1, Alpina-Itlas 2-0. TERZA - Giavera-Carbonera: Grando (Co), Marocco-Parè (a Padernello): Pascale (Tv), Quinto Treviso-Piavon: Ferraro (Cf), Ramon-Treville Sant’Andrea: Bizzotto (Cf), Resana-Follinese: Forlani (Cf), Salvarosa-Pederobba: Zoia (Tv). Anticipo: Fregona-Loria 5-0. FEMMINILE – Eccellenza. Mittici Sernaglia-Villorba: Dikollari (Bl), Altivolese Maser-Belluno: Oliveri (Me), Barcon-Triestina: Bortoletto (Tv).
MESTRE
DOMENICA 29 SETTEMBRE 2019 LA NUOVA
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l’inchiesta su poste italiane
Licenziata per le lettere test. Il Tribunale: «Illegittimo» Rivincita per una dirigente delle Poste che lavorava in via Torino «Sapeva del meccanismo ma non aveva un ruolo attivo» Il giudice: c’era regia centrale
Francesco Furlan Era stata licenziata nel febbraio del 2012 da Poste Italiane perché ritenuta complice, e con un ruolo attivo, nello scandalo delle lettere test. Ora Maria Abbondanza Cotardo, dal 1995 e per 20 anni dirigente negli uffici di via Torino come responsabile della pianificazione commerciale e del territorio del Nordest, si è presa la sua rivincita. Il tribunale del Lavoro di Venezia, con il giudice Margherita Bortolaso, ha ritenuto illegittimo il licenziamento condannando Poste Italiane a corrispondere alla Co-
tardo 18 mensilità più 90 mila euro come indennità sostitutiva del preavviso. LETTERE TEST
Vicenda complessa, quella dello scandalo delle lettere test, sollevata da un’inchiesta giornalistica del 'BUUP avviata nel 2014. La società Izi spa, per conto del ministero dello Sviluppo economico, doveva testare la qualità del servizio di poste italiane, soprattutto per la tempistica, attraverso un gruppo di mittenti che si spedivano lettere tra loro, note come lettere civetta. Quel che è emerso è che, in Poste, c’era chi conosceva i nomi dei mittenti e, per anni, avrebbe aggiustato i risultati del monitoraggio, dai quali dipendeva anche il finanziamento del ministero. La società, scoppiata lo scandalo, si era difesa sostenendo che la responsabilità
Via Torino, sede delle Poste
fosse di un gruppo di dipendenti, e dopo un audit interno, aveva mosso azioni disciplinari nei confronti di 1147 dipendenti, 15 dei quali licenziati. IL LICENZIAMENTO
Tra i dirigenti territoriali licenziati anche la Cotardo che, assi-
l’eMerGenza casa
stita dagli avvocati Nicola Mesiti, Andrea Sandrucci e Riccardo Vianello, si è rivolta al giudice del lavoro. La donna, che ha dedicato la sua vita professionale alle Poste, era accusata quindi dall’azienda di aver partecipato a un sistema «di intercettazione e creazione di un canale privilegiato di lavorazione delle lettere utilizzate dalle società esterne addette al controllo per monitorare la qualità del servizio di recapito». Il ruolo della donna, all’interno di Poste Italiane, viene però ridimensionato dal giudice. Perché se da un lato è vero che «aveva piena consapevolezza e conoscenza del meccanismo», dall’altro non vi è «alcuna prova che «abbia dato disposizioni su come intercettarle e come creare una via preferenziale, né che abbia dato indicazioni di quali erano le lettere-test». Insomma, pur cono-
scendo il sistema, non avrebbe avuto un ruolo attivo. «REGIA CENTRALE»
E se la Cotardo ha omesso di contrastare la condotta illecita, secondo il giudice è solo perché riteneva «che i vertici aziendale ne fossero già a conoscenza» e «la avvallassero». Del resto, scrive sempre il giudice, ci sono evidenze che Poste italiane fosse a conoscenza del tracciamento delle lettere test già dal 2007, con conferma poi nel 2011. «Il fatto che non sia stata all’epoca attivata alcuna attività di audit o di inchiesta interna su tale problema può avere evidentemente ingenerato nel personale (...) la convinzione, circa l’ assenso della Società all’interferenza». «È d’altro canto plausibile che a fronte di una vicenda con una portata così ampia, perdurata per almeno 12 anni ed
estesa a tutto il territorio nazionale, nel personale delle strutture territoriali sia maturata la convinzione dell’esistenza di una regia centrale, o quantomeno di una piena conoscenza a livello centrale del fenomeno». «CAPRI ESPIATORI»
Arianna Spessotto, deputata M5S nel 2015, portò per prima la questione all’attenzione di Parlamento e governo: «Di fronte al quadro che con molta fatica sta emergendo e ai fatti che più volte in questi anni ho portato nelle sedi istituzionali, chiedo, in particolare all’attuale Amministratore Delegato, Matteo Del Fante, che sia fatta chiarezza una volta per tutte e che venga restituita la dignità ai lavoratori individuati come capri espiatori ed ingiustamente licenziati». — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
edilizia residenziale
Un fiume di inquilini Seduta straordinaria contro la nuova legge chiesta da 12 consiglieri Corteo di Rifondazione, Cobas e Asc accusa la Regione «Zaia vuole solo fare cassa sulla pelle delle famiglie»
La contestata nuova legge regionale sui canoni Erp per gli inquilini di alloggi Ater e dei Comuni scatena polemiche e preoccupazioni. Assemblee e sit-in di protesta si susseguono sotto le finestre della Regione. Ora dodici consiglieri comunali di Venezia della minoranza (Monica Sambo, Sara Visman, Renzo Scarpa, Giovanni Pelizzato , Emanuele Rosteghin, Davide Scano, Ottavio Serena, Francesca Faccini, Nicola Pellicani, Elena La Rocca, Rocco Fiano e Bruno Lazzaro in rappresentanza di Partito Democratico, Lista Casson, Movimento 5 Stelle e Gruppo misto) hanno richiesto la convocazione di un consiglio comunale straordinario. «Da un lato sono aumentati in modo considerevo-
Eugenio Pendolini Chiedono l’abrogazione totale della legge regionale sull’edilizia residenziale pubblica e non intendono fermarsi finché non saranno raggiunti dei risultati concreti. Per questo ieri mattina mille persone, cinquecento secondo la Questura, hanno sfilato da piazzale Roma fino a campo San Geremia per la manifestazione organizzata da Asc (assemblea sociale per la casa), Rifondazione Comunista e Adl Cobas. «Ater e Lega, i furbetti siete voi, No legge 39/2017», questo il cartello che ha aperto il corteo, una presa di posizione netta contro i nuovi criteri di assegnazione degli appartamenti pubblici che negli ultimi mesi hanno sollevato un coro di proteste per il rincaro dei canoni e per le lettere di sfratto agli inquilini con un Isee superiore alla nuova soglia dei 20 mila euro. All’arrivo, in campo San Geremia, spazio agli interventi degli inquilini arrivati da Belluno, Treviso, Rovigo e Padova, oltre a Venezia. E proprio da Padova arriva una delle testimonianze più significative, secondo i manifestanti, dell’iniquità del nuovo sistema di calcolo dei requisiti per l’assegnazione delle case popolari. È il caso di Sabrina: «Mia figlia – ha raccontato dal palco – vive a casa con me, ha ricevuto un risarcimento danni di 20 mila euro e questo ha fatto schizzare l’Isee sopra i 20 mila euro. Ma la nostra situazione economica è rimasta quella di prima, ora però rischiamo di perdere la casa». Per Chiara Bu-
Consiglio entro venti giorni sui canoni Erp rivisti dalla legge della Regione. «Va discussa la specificità di Venezia»
Monica Sambo
le gli affitti, dall’altro la soglia di Isee-Erp stabilita a 20 mila euro escluderebbe tantissimi anziani e famiglie in difficoltà che non riuscirebbero a trovare un alloggio nel mercato privato», scrivono i consiglieri motivando la richiesta di discuterne in consiglio «consi-
l’inauGurazione Il corteo di inquilini che ha manifestato ieri a Venezia
ratti, di Asc Venezia, la manifestazione di ieri è la prima tappa di un percorso di protesta a livello regionale che non accenna a placarsi. «Le mobilitazioni nei quartieri continuano quotidianamente» ha detto. Comitati di cittadini stanno sorgendo anche in centro storico, tra Murano Cannaregio e Castello. «I cittadini – ha aggiunto Buratti – si sentono abbandonati dalle sigle sindacali che nei giorni scorsi hanno incontrato l’assessore Lanzarin a palazzo Ferro-Fini. Durante la manifestazione non abbiamo visto una loro partecipazione, un segnale preciso. Noi siamo per l’abrogazio-
ne totale della legge regionale”. Per Asc, la battaglia contro la legge regionale è di natura politica: “In ballo c’è un disegno preciso che punta a smantellare il welfare abitativo». È dello stesso avviso anche Paolo Benvegnù, segretario regionale di Rifondazione Comunista e ieri in campo San Geremia in mezzo ai manifestanti. La nuova legge regionale, ha detto, non può essere emendata e basta: «Va riscritta da capo. La sua ratio è di fare cassa, non è possibile che un piccolo risparmio diventi una misura del reddito delle persone». — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Nuove rotonde intitolate a Marie Curie e Cossetto La toponomastica tutta al femminile di via Anselmi a Mestre si arricchisce di due nuovi nomi: sono state infatti inaugurate le rotonde intitolate a Marie Curie e a Norma Cossetto. Presenti alla doppia cerimonia, tra gli altri, la vicesindaco, Luciana Colle, gli assessori comunali alla Toponomastica, Paola Mar, e alla Mobilità, Renato Boraso, l'associazione “Venezia Giulia e Dalmazia", col suo presi-
dente Alessandro Cuk, la vicepresidente dell'Ordine dei chimici e dei fisici di Venezia, Doriana Visentin, i ragazzi delle quinte classi del Liceo “Stefanini”, con i loro docenti. «Abbiamo pensato di dedicare la rotonda che si trova proprio davanti all'istituto 'Stefanini' - ha spiegato l'assessore Mar - ad una grande scienziata, anch'essa arrivata, nel suo campo, 'prima', e per ben due volte. La Curie è
derando la specialità di Venezia e l’elevata presenza turistica in tutto il territorio comunale». Le norme del consiglio comunale prevedono che in caso di richiesta di un quinto dei consiglieri si debba convocare una seduta straordinaria entro 20 giorni dalla richiesta ufficiale, depositata ieri. Anche l’assessore Boraso contesta la nuova legge regionale. Martedì scorso al presidio dei sindacati c’era anche lui e aveva chiesto di essere sentito dall’assessore Lanzarin. «Sono molto rammaricato perché non mi ha fatto entrare», ha raccontato poi. «Speriamo che la giunta regionale possa apportare le necessarie modifiche all’ Isee Erp e all'algoritmo», aveva detto. — M.Ch.
stata infatti la prima donna ad essere insignita del premio Nobel (nel 1903 per la fisica) e, ancora oggi, l'unica ad averne aggiunto anche un altro (nel 1911 per la chimica). E' bello vedere presenti qui, questa mattina, anche così tanti studenti». «Sono felice – ha sottolineato invece la vicesindaco Colle – che l'altra rotonda ricordi Norma Cossetto, una ragazza istriana di appena 23 anni, laureanda all'Università di Padova, che nei giorni successivi all'Armistizio dell'8 settembre 1943, in piena Seconda guerra mondiale, è stata imprigionata dai partigiani 'Titini' e gettata in una foiba, dopo essere stata violentata, con la sola colpa di essere italiana». —
Domenica 29 Settembre 2019
La Voce
DELTA
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Ariano, Corbola, Loreo, Papozze, Porto Tolle, Rosolina, Taglio di Po
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PARCO I sindaci esultano per l’accordo sulle nomine: “Per troppo tempo siamo rimasti ai margini”
“E adesso, usciamo dall’impasse” Appello a Zaia per ratificare i nomi indicati dalla Comunità: “Si dia voce al territorio” E’ il momento di cambiare marcia. E’ questo il proposito dei sindaci del Delta dopo che, l’altra sera, la Comunità del Parco ha votato all’unanimità (con la sola astensione di Giovanni Chillemi) i nomi da inviare a Luca Zaia e da inserire nel nascente direttivo dell’ente, indicando di fatto Maura Veronese come candidato presidente. I sindaci, in un comunicato diffuso ieri pomeriggio, infatti, rivendicano di aver “dimostrato, con decisione e con non poco impegno, di saper lavorare assieme mettendo da parte i personalismi e nell’interesse di tutto il territorio”. Del resto, quella di venerdì pomeriggio era l’ultima chiamata per eleggere la futura governance dell’ente: altrimenti, Zaia non avrebbe potuto fare altro che commissariare (ancora una volta) il Parco regionale. Una prospettiva davvero nera, visto che - sottolineano gli stessi sindaci - la gestione del Parco è rimasta ingessata per troppo tempo, e adesso deve decollare. Il nostro territorio - si legge infatti nel documento dei primi cittadini dell’area - “seppur fragile per conformazione, rac-
chiude in sé un enorme potenziale di sviluppo ancora inespresso, soprattutto per l’assenza di una governance adeguata. Per troppi anni - dicono dunque i primi cittadini - il Delta del Po e il suo ente di gestione, il Parco appunto, sono stati ai margini dell’agenda politica di quest’area e, dopo questo lungo periodo di commissariamenti, riteniamo sia giunto il momento propizio per uscire dall’impasse attuale”. Dunque i sindaci rivelano un retroscena: l’accordo - scrivono - è nato “grazie ad un metodo di lavoro che i sette sindaci aderenti alla Strategia nazionale aree interne hanno già posto in essere su altri tavoli e che in questo frangente hanno condiviso con i colleghi di Adria e Papozze”. Tutt’altro che una precisazione da poco: ad Adria, la città più grande e “porta del Delta” e rimasta esclusa dalle nomine, si sono già alzate le polemiche politiche (vedi servizio a pagina 24, ndr) sull’accordo raggiunto. Un accordo che comunque gli stessi sindaci definiscono “condiviso e costruttivo per il futuro del Delta del Po”. E che si è esplicitato, appunto, nella “volontà di proporre al presi-
Intesa ritrovata La sede dell’ente Parco dente Zaia una rosa di nomi con cui andare a completare il futuro direttivo del Parco che, ad oggi, si compone di Adriano Tugnolo per il settore primario e Maura Veronese per i sindaci”. Le indicazioni inviate a Zaia si completano con il sinda-
co di Rosolina Franco Vitale e quello di Loreo Moreno Gasparini. La nota dei primi cittadini si conclude con una speranza. Ovvero quella “che il messaggio di coesione e di buona volontà espresso dai nove sindaci
del Delta venga compreso e fatto proprio anche dal governatore del Veneto e che con questo nuovo corso della governance si inizi la buona prassi di dare voce ai territori e alle loro istanze”. © RIPRODUZIONE RISERVATA