RASSEGNA STAMPA DELL'8 OTTOBRE 2019

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Treviso Martedì 8, Ottobre 2019

OSPITE D’ONORE AL “BIASUZZI”: VARENNE TORNA A TREVISO DOPO 19 ANNI

Santa Reparata. Commemorazione di santa Reparata, venerata in diversi luoghi come vergine e martire.

12°C 18°C Il Sole Sorge 7.15 Tramonta 18.39 La Luna Sorge 16.46 Cala 1.30

La novità

Doppio trionfo al Cantagiro per il fratelli Da Ros: e ora gli Stati Uniti

Nel vigneto arriva il robot taglia le viti e raccoglie l’uva Oggi la presentazione a Zenson. Confagricoltura: «Permetterà di contenere i costi e di minimizzare l’impatto dei prodotti sanitari».

Brocca a pag. XXII

A pagina XIX

A pagina VII

«Io, vescovo che vuole ascoltare» Il primo giorno di monsignor Tomasi: «Devo imparare ` «La politica? Non giudico, per me contano le persone. tanto. I giovani? Spero di poter essere loro interlocutore» Ho studiato economia convinto da un professore marxista»

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Ieri è stato il il primo giorno in città per il nuovo vescovo di Treviso, monsignor Michele Tomasi che prova a mettere ordine dentro l’ubriacatura di affetto, applausi, empatia. «Con Treviso siamo in luna di miele. Finchè non faccio il primo passo falso» sorride. Ieri Treviso si è scoperta città empatica, capace di un calore stupefacente. «Mi ha profondamente emozionato. Non tanto perchè rivolta a me, che sono ancora un illustre sconosciuto, ma alla chiesa. C’è tanta voglia di amore. C’è tanta voglia di comunità. Viviamo in un mondo di solitudini». Filini a pagina II

Treviso Sospesi i grossi eventi: «Ma li rilanceremo»

La Lega

Autonomia, Zaia riparte dalla Marca Alla cena di circoscrizione organizzata dalla Lega del capoluogo, alla trattoria “Il Sole” di Sant’Angelo, il governatore rilancia il tema dell’Autonomia: «La porteremo a casa, con tutte le competenze necessarie». Grande partecipazione alla serata: oltre 140 presenti, tra cui il commissario provinciale Gianangelo Bof e l’eurodeputato Gianantonio Da Re. P. Calia a pagina IV

IN DIOCESI Il vescovo Tomasi

Lascia il furgone in folle: travolta grave volontaria

La candidatura

Pederobba, la 61enne schiacciata stava distribuendo i pasti agli anziani

«Cultura, Conegliano con Treviso»

Schiacciata dal suo furgoncino lasciato senza la marcia inserita. Il terribile incidente è successo ieri a mezzogiorno a Onigo di Pederobba. Claudia Bottarel, volontaria di 61 anni, aveva parcheggiato il mezzo comunale, un Fiat Doblò. L’esatta dinamica è al vaglio degli agenti della Stradale. La donna si è incamminata dietro al mezzo, proprio quando il Fiat Doblò ha cominciato a retrocedere a causa della pendenza della strada. La donna è stata investita, finendo sotto le ruote del mezzo rimanendo schiacciata. Lipparini a pagina XII

Fabio Chies, sindaco di Conegliano risponde subito all’appello di Mario Conte per istituire la nuova candidatura a capitale italiana della cultura 2021 come “Treviso e i paesaggi delle Colline Unesco”. «Con Mario ci siamo subito sentiti e siamo sulla stessa lunghezza d’onda: Conegliano è certo territorio Unesco, ma è la capitale artistica di questo paesaggio. Senza considerare che il tessuto imprenditoriale è decisamente recettivo». Filini a pagina V

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Godega

Auto fuori strada ferite mamma e figlia di 1 anno Esce di strada con l’auto contro un lampione e si cappotta. All’interno dell’abitacolo una mamma con la sua bimba, di un anno e mezzo, che sono state trasportate in ospedale. a pagina XV

Mostre, si spegne Ca’ dei Carraresi IL PALAZZO Casa dei Carraresi chiude per le mostre e incomincia un periodo non ancora quantificabile di riorganizzazione interna. La stagione invernale dopo molto tempo a secco di grossi eventi: «Ma ripartiremo». P.Calia a pagina V

Appartamento a luci rosse: altro blitz a Castelfranco Quando i carabinieri si sono presentati alla porta, aveva ancora i soldi delle ultime prestazioni in mano. Non una novità, visto che la maitresse cinese titolare della casa di appuntamenti scoperta dai carabinieri di Castelfranco aveva diversi precedenti come prostituta a domicilio. Il passo successivo, gestire altre ragazze per soddisfare anche i clienti che cheidevano ragazze più giovani, l’ha fatta finire però in guai seri perchè se prostituirsi non è reato, lo sfruttamento della prostituzione sì. Il suo appartamento è stato per mesi meta di anziani, pensionati e scapoli di tutta la zona. Zanchin a pagina X

Vittorio Veneto

Capriolo scorrazza nel quartiere catturato dopo due ore in cimitero I vigili, allertati da una passante, sono stati impegnati nel quartiere di Sant’Andrea nell’inseguire e catturare un capriolo, poi liberato nei vicini prati di Piadera. L’animale vagava impaurito tra le vie. Solo dopo un’ora e mezza gli agenti sono riusciti a fermarlo. L’avvistamento alle 15.30 del pomeriggio. NEL MIRINO Un’altra prostituta nella rete dei carabinieri

Borsoi a pagina XVII

RILASCIATO Il capriolo liberato

Redazione Treviso: 31100 - Treviso, via Toniolo 17 - Tel. 0422.410270 - fax 041.665179 treviso@gazzettino.it

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MARTEDÌ 8 OTTOBRE 2019 CORRIERE DELLE ALPI

BELLUNO

Il messaggio del governatore Luca Zaia alla vigilia delle commemorazioni

longarone ricorda la sua tragedia

«La Protezione civile l’omaggio del Veneto alle 1.910 vittime» IL MESSAGGIO

Luca Zaia* l 9 ottobre è una data, divenuta un monumento morale contro il più incauto e incosciente sfruttamento della natura da parte dell’interesse dell’uomo. È una ferita atroce e mai rimarginata nel cuore di molti nostri corregionali. È un monito affinché la politica sia buon governo, capacità di prevenire e intervenire, creando condizioni di sicurezza e sia strumento essenziale per dare sempre garanzie di giustizia. Non possiamo dimenticare quegli uomini e quelle donne che in pochi minuti persero la vita. E, con loro, tutti quelli che dopo la tragedia vissero nel dolore per i lutti, la perdita di affetti e di beni, magari trovando anche incomprensione e difficoltà nella legittima richiesta di giustizia. Una richiesta che non ha mai trovato una risposta definitiva, aggiungendo rabbia e frustrazione in tante persone già così duramente segnate. Penso che una visita al Cimitero di Fortogna, almeno una volta, possa essere per noi amministratori non solo un atto di omaggio, ma anche una forte spinta a riflettere su quale deve essere l’impegno responsabile verso i cittadini e il territorio. Ancora una volta sentiamo di essere in linea con gli Alpini e in particolare con un loro slogan: “Ricordare i morti, aiutando i vivi”. Tragedie come il Vajont sono state per il Veneto una lezione per acquisire una nuova cultura della prevenzione. La stessa tempesta Vaia che drammaticamente ha

I Una cerimonia al cimitero di Fortogna dedicato alle vittime del disastro del Vajont

Ambiente e rinascita «Il Vajont insegna» Domani le cerimonie per il 56° anniversario del disastro Padrin: «Vaia ci ha ricordato la forza della solidarietà»

Enrico De Col LONGARONE. Ambiente e rinascita. Sono i fili conduttori delle cerimonie per il 56° anniversario del disastro del Vajont, che domani vivranno il loro momento clou, con la veglia in chiesa e il rintocco delle campane alle 22.39. «Quest’anno per noi è stato molto speciale», spiega il sindaco Roberto Padrin. «Abbiamo avuto il grande onore di avere la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha riconosciuto le colpe dello Stato nel 1963 e porto le scuse alla comunità incontrando superstiti e i giovani alunni delle scuole, che rappresentano il nostro futuro».

«La rinascita», prosegue Padrin, «è il filo conduttore delle cerimonie commemorative di quest’anno e se ne parlerà in particolar modo con il libro sull’industrializzazione. Altro tema fondamentale è quello del rispetto dell’ambiente, oggi più che mai attuale dopo quel che è successo al nostro territorio con Vaia, che è stata ancora una volta l’occasione per far emergere la forza della solidarietà e del volontariato. Ci saranno molti momenti importanti nei prossimi giorni: ricorderemo con una piazza i sindaci del dopo Vajont Arduini e Protti e poi l’omaggio ai soccorritori con un nuovo spettacolo. La chiusura del ciclo è in programma per il 2 novembre, con la visita del se-

la proposta di addamiano

«Invitiamo gli studenti al consiglio comunale» BELLUNO. «Avviciniamo i no-

stri giovani alla cosa pubblica, invitiamo gli studenti delle scuole superiori bellunesi alle sedute del consiglio comunale». È l’appello lanciato dal consigliere Raffaele Addamiano al presidente Francesco Rasera Berna: «A livello nazionale», prosegue Addamiano, «si parla della concessione del diritto di voto ai sedicenni, mentre negli ultimi tempi si è discusso moltissi-

Raffaele Addamiano

gretario di stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin». LE CERIMONIE

Domani, anniversario del disastro, si susseguiranno come da tradizione numerose cerimonie religiose in diverse zone del Longaronese. Si comincia alle 9 con la messa di suffragio nella cappella di Podenzoi, poi alle 10.30 a Longarone e alle 11 messa a Codissago. Alle 12.15 la deposizione della corona sul sagrato del campanile di Pirago. Alle 15 il momento più importante: al cimiero delle vittime di Fortogna cerimonia civile in cui il sindaco farà il suo discorso su temi e iniziative legati alla memoria; seguiranno la deposizione delle corone da parte delle tre comunità del Va-

mo sulla mobilitazione studentesca per la difesa dell’ambiente. Bene, ho chiesto al presidente Rasera Berna se ci fosse la possibilità di invitare stabilmente, d’intesa con l’Ufficio Scolastico territoriale di Belluno, una o più classi delle scuole superiori a presenziare a una seduta del consiglio comunale». «Ritengo che tale richiesta», si legge nella lettera inviata a Rasera Berna, «possa in qualche modo contribuire alla formazione civica dei nostri giovani. Questi studenti, in vista di una loro partecipazione, potrebbero essere preventivamente informati sulla composizione, sui compiti e sul funzionamento dello stesso consiglio». —

jont e la messa in cimitero celebrata dal vescovo Marangoni. Alle 17 la deposizione del cippo commemorativo di villa Malcolm, presso il ponte per Codissago, poi in serata la veglia in chiesa che inizierà alle 21. 39 e si concluderà un’ora più tardi, con il rintocco delle campane nell’orario della tragedia. Venerdì alle 11 la piazza dietro la palestra delle scuole elementari sarà dedicata a Terenzio Arduini e Gian Pietro Protti. Sabato, alle 10 al centro culturale, presentazione del libro “L’industrializzazione nel comprensorio del Vajont” a cura dell’ex direttore Isbrec Agostin Amantia. Il tema è quello della spinta industriale nata dalle leggi speciali del 1964. Dalle 15, in centro a Longarone, con ritrovo in piazza Umberto trofeo di atletica “Marcia per la memoria” a cura di Fidal e Atletica Longarone. Alle 20.30 andrà in scena, nella chiesa di Longarone, la rappresentazione teatrale “Stelle nel fango. Le gesta eroiche di soldati senza fucile”. Si tratta di un nuovo spettacolo realizzato da Viviana Capraro basato sul suo libro “L’abbraccio e la parola” che raccoglie le testimonianze dei soccorritori del Vajont. —

delegazione comunale in trasferta

A Sabbiuno e Marzabotto per ricordare gli eccidi BELLUNO. Il Comune di Bellu-

no ha ricordato i caduti di Sabbiuno e dell’eccidio di Marzabotto: domenica, una delegazione, guidata dalla vicesindaco Lucia Olivotto e dal presidente del consiglio comunale Francesco Rasera Berna, ha raggiunto i colli bolognesi per le cerimonia di commemorazione; con loro, anche consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione, insieme a rappresentanti di Anpi e Isbrec.

«Abbiamo ritenuto doverosa la presenza di Belluno, città premiata con la Medaglia d’oro alla Resistenza, alle celebrazioni di Marzabotto», commenta Olivotto, «le cerimonie per ricordate i 75 anni dell’eccidio di Monte Sole, con un bilancio di quasi 800 morti, sono state l’occasione per ribadire il ripudio della guerra e degli orrori che porta con sé. Ci siamo tutti ritrovati in questi principi condivisi, sui quali si fonda la nostra

devastato le nostre valli dolomitiche ormai un anno fa, con la sua forza distruttrice senza precedenti, poteva avere esiti ancora più disastrosi, in assenza delle opere di difesa e tutela che abbiamo portato a termine negli ultimi dieci anni e continuiamo a varare sistematicamente. Oggi l’attenzione verso l’emergenza idrogeologica e la sensibilità per l’ambiente, a cominciare dall’evoluzione climatica, sono costante motivo di impegno e confronto. Ma la tragedia del Vajont, oltre a violare irreversibilmente la pacifica esistenza di una comunità, colse una società impreparata. Le operazioni di soccorso furono affidate ai militari e agli altri corpi dello stato

«Una visita al cimitero ci fa riflettere sul ruolo che abbiamo noi amministratori» che, però, col passare dei giorni trovarono al loro fianco centinaia di cittadini accorsi spontaneamente in quel mare di fango e tristezza. Forse in quell’esperienza c’è, se non l’embrione, sicuramente il grande precedente della protezione civile veneta. Oggi, una fantastica realtà solidale di migliaia di volontari in centinaia di gruppi operativi che pochi altri possono vantare. Veneti e Venete che non sanno cos’è l’indifferenza, volontari ma adeguatamente professionali. Gente che sa guardare e operare oltre le condoglianze e le lacrime di circostanza. Forse il miglior omaggio alle vittime di cinquantasei anni fa. *Governatore Regione Veneto

Costituzione, nata proprio dopo i drammi della Seconda Guerra Mondiale e dell’occupazione nazi-fascista». La delegazione ha voluto poi sostare anche a Sabbiuno, teatro meno noto di un’altra strage: «Qui le uccisioni avvenivano in maniera nascosta, con i partigiani portati fuori dalle carceri di Bologna, fucilati in cima al colle e poi buttati e abbandonati nei boschi sottostanti; solo dopo la guerra si è venuti a conoscenza di questa tragedia, costata la vita a oltre 100 persone, molte delle quali ancora sconosciute», ricorda Olivotto. «Abbiamo voluto fermarci anche in questo luogo della memoria, dove ora sorge un monumento ai caduti». —


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Treviso

Martedì 8 Ottobre 2019 www.gazzettino.it

Ca’ dei Carraresi, stop alle mostre Si ferma l’attività della galleria di Fondazione Cassamarca ` Ma Garofalo: «Stiamo lavorando a un progetto tutto nuovo Per i prossimi mesi nessun evento di rilievo in programma allestiremo una libreria e locali per più esposizioni simultanee»

`

IL CASO TREVISO Casa dei Carraresi si fer-

ma. O meglio: stoppa le mostre importanti e intraprende un periodo, non ancora quantificabile, di riorganizzazione interna. Per il primo anno dopo molto tempo la stagione invernale non presenta in calendario grossi eventi. Nei prossimi due mesi, la proposta si limita alla settimana dedicata alla rassegna Treviso Antiquaria, comunque molto attesa dagli appassionati di tutta Italia, in programma dal 21 al 29 ottobre e il mercato vintage nel fine settimana che va dal 15 al 17 novembre. Poi solo qualche convegno, qualche attività della Fondazione Cassamarca come i sempre più apprezzati venerdì della cultura, alcuni convegni o appuntamenti fissati da grandi aziende. Ma niente mostre di richiamo: quella stagione, per il momento, appare conclusa.

PREOCCUPAZIONE Una battuta d’arresto che ha suscitato qualche perplessità anche tra i dipendenti, preoccupati da una stagione in tono ri-

dotto. E in città si è subito diffuso un tam-tam dai toni allarmistici sul futuro di uno dei simboli di Treviso, della casa della cultura per eccellenza, palcoscenico di mostre che hanno fatto epoca e a lungo unico punto di riferimento nel panorama cittadino. A spazzare dubbi e perplessità ci pensa però Luigi Garofalo, presidente di Fondazione Cassamarca, infastidito dalle tante voci che si ricorrono: «Figuriamoci se intendo sottrarre uno spazio culturale alla città, Ca’ dei Carraresi resta centrale nella nostra attività. Ma adesso iniziamo a programmare quel nuovo corso di cui abbiamo già parlato. E questo periodo di calma è necessario. Quanto durerà? Non lo so, il tempo che servirà. Ma dall’apertura del Monte di Pietà a Ca’ Spineda sede museale, mi pare che abbiamo sempre rispettato gli impegni presi. E così sarà anche per Ca’ dei Carraresi». Sul tema dipendenti, Garofalo è ancora più netto: «I dipendenti della Fondazione sono tutti funzionali a raggiungere e migliorare i risultati che ci siamo preposti». Come dire: nessuno resterà indietro.

IL FUTURO La nuova vita di Ca’ dei Carraresi è comunque già stata tratteggiata. Il periodo di pausa sarà sfruttato per approntare alcune novità: organizzare una libreria dove troveranno spazio i cataloghi delle mostre, libri sull’arte oltre a titoli più generici. Ma non solo: l’idea del Consiglio d’Indirizzo e del Cda è anche quella di ricavare uno spazio per la vendita dei prodotti d’eccellenza dell’agricoltura e dell’artigianato locale. E in più la ristorazione: «Il nostro intento - conferma Garofalo - è di allestire un punto di ristorazione di pregio e stiamo già procedendo alla selezione dei ristoratori. Ma l’idea generale è quella di alzare complessivamente l’asticella della qualità di quanto offerto da Ca’ dei Car-

«ALL’INTERNO CI SARÀ UN RISTORANTE E UNA VETRINA PER I PRODOTTI D’ARTE VOGLIAMO ALZARE LA QUALITÀ»

L’iniziativa

raresi, a cominciare dalle mostre, che ritorneranno. E per rendere lo spazio più vivo, potranno anche essere più di una contemporaneamente».

RICHIESTE

A Taibon Agordino il bosco dei pompieri Lì dove si ribellò la natura sorge il Bosco dei Vigili del fuoco. Dodici faggi, donati dai pompieri, sono stati piantati ieri a Taibon Agordino, in località San Lucano, una delle zone del Bellunese più devastate dal maltempo dello scorso ottobre e dall’incendio scoppiato sulle Pale. Assieme a circa 140 bambini delle scuole, c’erano anche i vigili del fuoco di Treviso, che hanno raccolto i fondi necessari destinando proprio a questo progetto le donazioni del Presepe di Natale. I 12 faggi, saranno la difesa della storica chiesetta di San Lorenzo.

A Ca’ Spineda arrivano ogni giorno progetti su come utilizzare gli splendidi spazi del palazzo-galleria d’arte e su nuove mostre da organizzare. Tutto sta passando al vaglio dei funzionari della Fondazione e tutto dovrà passare per il giudizio insindacabile di Consiglio d’Indirizzo e di Cda: «A Ca’ dei Carraresi si farà quello che verrà deciso in sede di Consiglio d’Indirizzo e Cda», ribadisce Garofalo dando l’impressione di lanciare un chiaro avviso ai naviganti. «Vogliamo aumentare la qualità generale della proposta - sottolinea il presidente - e per fare questo occorre un ripensamento complessivo. Il nostro unico obiettivo è scegliere il meglio, ma sia chiaro che non siamo obbligati a fare niente. Il nostro unico scopo è garantire alla città uno spazio per la cultura che possa offrire il meglio per i cittadini». Paolo Calia

«Difendiamo la Loggia con gli eventi culturali» LA RICHIESTA TREVISO «Un calendario fitto di

eventi sotto la Loggia dei Cavalieri e in altri luoghi del centro, come i giardini di Sant’Andrea e piazza Santa Maria dei Battuti». Questa la richiesta fatta attraverso una mozione presentata dai consiglieri di minoranza, primo firmatario Domenico Losappio (Gruppo Misto), e che verrà discussa venerdì durante la commissione Cultura. La vicenda parta da lontano, da quando in estate è esplosa la polemica sulle nuove regole volute per aumentare la tutela di un angolo delicato del centro storico come la Loggia dei Cavalieri. La giunta, su proposta del consigliere Davide Acampora (FI), decise di inasprire alcuni divieti già presenti nel regolamento di Polizia Municipale. Un pugno di ferro poco gradito dalla minoranza che, già in quei giorni, propose invece un maggior utilizzo della Logga considerandolo l’unico rimedio efficace per difendere uno dei monumenti simbolo della città. Adesso quella richiesta si concretizza in una mozione con impegni ben precisi.

IL TESTO

PAUSA Rallenta l’attività a Ca’ dei Carraresi: la Fondazione Cassamarca vuole modificare l’offerta affiacando alle mostre servizi come una libreria e un ristorante

«La Loggia, come tutti i monumenti della città, merita una speciale attenzione che la salvaguardi da attivi vandalici e che ne minino il decoro», precisano i consiglieri che poi sottolineano: «Effettivamente sotto la Loggia dei Cavalieri si verificano attività, soprattutto ad opera di alcuni gruppi di giovani, che talvolta si rivelano essere contrarie al decoro e di disturbo per gli altri cittadini». E il mezzo più efficace, constatato che non sempre il Regolamento viene rispettato, è riempire la Loggia di eventi: «Le attività organizzate sotto la Loggia dei Cavalieri durante le ultime festività natalizie - fanno notare i consiglieri - hanno dimostrato che l’organizzazione di attività ricreative/culturali/sociali si rivela efficace nell’allontanare persone moleste o disturbatrici». Da qui la richiesta di non lasciare vuoti spazi indispensabili per la vita cittadina. P. Cal.

Capitale della Cultura 2021: «Conegliano sta con Treviso» LA DISCUSSIONE TREVISO Un tavolo con rappre-

sentanti di istituzioni culturali ma soprattutto imprenditori. Da convocare entro ottobre. «Perché non ci manca nulla per aspirare al riconoscimento, ma la pianificazione è strategica». Fabio Chies, sindaco di Conegliano risponde subito all’appello di Mario Conte per istituire la nuova candidatura a capitale italiana della cultura 2021 come “Treviso e i paesaggi delle Colline Unesco”. «Con Mario ci siamo subito sentiti e siamo sulla stessa lunghezza d’onda: Conegliano è certo territorio Unesco, ma è la capitale artistica di questo paesaggio. Senza considerare che il tessu-

to imprenditoriale è decisamente recettivo». La facciata affrescata più grande del Veneto, la casa natale di Cima, il Castello, Palazzo Sarcinelli e le mostre, il Convento di San Francesco: la città potrà a ragione diventare il braccio operativo di Treviso sulle colline. «Per poter strutturarsi come sistema integrato di cultura e natura sul modello di Parma, la città di Treviso ha bisogno dei territori come ha subito sottolineato Mario Conte. Noi siamo pronti a fornire la parte artistica ed esperienziale che riguarda le colline, e a trovare anche i partner per gli investimenti». Chies mette in campo esperienze di successo come le mostre a palazzo Sarcinelli. «L’11 ottobre inauguriamo la

IL PIANO

mostra dagli Impressionisti a Picasso proveniente dalla Johannesburg Art Gallery - prosegue - avremo fino al 2 febbraio capolavori per 30 milioni di euro». Tour delle mostre e delle colline, cultura, storytelling e gastronomia, ticket unico e percorsi coordinati:ecco il piano concordato da Conte e Chies.

CHIES RACCOGLIE L’INVITO DI CONTE «IO E MARIO SIAMO SULLA STESSA LUNGHEZZA D’ONDA FAREMO SISTEMA»

ALLEATO Fabio Chies, sindaco di Conegliano, appoggia Conte

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«Il nostro valore aggiunto-ribadiva qualche giorno fa il sindaco del capoluogo- si chiamerà il modello culturale Treviso, basato su programmazione, internazionalità ed esclusività. Abbiamo voluto cucire un abito su misura per la città, dialogando con i maggiori musei europei». La candidatura a Capitale della Cultura punterà quindi sul paesaggio e includerà tutta la Marca. Benché Castelfranco e il montebellunese abbiano in piedi una propria partita: «Noi crediamo che fare rete risulti vincente, ma ognuno sceglierà di regolarsi come crede». Conte ha già chiesto ad altri sindaci di indossare la maglia della candidatura di Treviso: «Sono in

contatto con il sindaco di Conegliano Fabio Chies e con quello di Valdobbiadene. Sono al corrente di questa operazione. Scopro ogni giorno il valore dell’Unesco, e devo ribadire il grazie al Governatore Zaia. È stata un’acquisizione decisiva». Il futuro si giocherà dunque su eventi culturali in città e la valorizzazione del patrimonio naturale e dell’architettura in provincia: «L’aeroporto è il perno di un sistema turistico facile e in grado di collegare Treviso all’Europa. Da qui il turista arriva nel cuore della città, ne scopre l’atmosfera e l’enogastronomia, va a teatro e alle mostre e poi parte per le Colline attraversando un territorio di ville». Elena Filini


VIII

PontenelleAlpiLongaroneValdiZoldo

Martedì 8 Ottobre 2019 www.gazzettino.it

Zaia: «Dal Vajont l’embrione della protezione civile» `Nel 56. anniversario

del disastro il presidente ricorda le vittime LONGARONE «Il 9 ottobre è una data divenuta un monumento morale contro il più incauto e incosciente sfruttamento della natura da parte dell’interesse dell’uomo. È una ferita atroce e mai rimarginata nel cuore di molti nostri corregionali. È un monito affinché la politica sia buon governo, capacità di prevenire e interve-

nire creando condizioni di sicurezza e sia strumento essenziale per dare sempre garanzie di giustizia»: questo il pensiero del Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia in occasione del 56. anniversario della tragedia del Vajont, che con il crollo di una porzione del Monte Toc nell’invaso a monte di Longarone cancellò drammaticamente sotto un’onda di fango gli abitati e causò la morte di quasi duemila persone. «Non possiamo dimenticare quegli uomini e quelle donne che in pochi minuti persero la vita. E, con loro, tutti quelli che dopo la tragedia vissero nel dolore per i lutti, la perdi-

ta di affetti e di beni, magari trovando anche incomprensione e difficoltà nella legittima richiesta di giustizia – prosegue il Governatore -. Una richiesta che non ha mai trovato una risposta definitiva, aggiungendo rabbia e frustrazione in tante persone già così duramente segnate. Una visita al cimitero di Fortogna, almeno una volta, è per gli amministratori non solo un atto di omaggio, ma anche una forte spinta a riflettere su quale deve essere l’impegno responsabile verso i cittadini e il territorio». «Ancora una volta sono in sintonia con gli Alpini – prosegue Zaia – ed in particolare con un loro

slogan: ‘ricordare i morti, aiutando i vivi’. Tragedie come il Vajont sono state per il Veneto una lezione per acquisire una nuova cultura della prevenzione. La stessa tempesta Vaia che drammaticamente ha devastato le valli dolomitiche ormai un anno fa, con la sua forza distruttrice senza precedenti, poteva aver esiti ancora più disastrosi in assenza delle opere di difesa e tutela che abbiamo portato a termine negli ultimi dieci anni e continuiamo a varare sistematicamente». Nella sua nota Zaia si sofferma poi sulla nascita sebbene allora ancora in embrione della Protezione civile veneta.

Mas de Sabe: il Comune rifarà il vecchio accesso

«Troppi incidenti: servono più controlli»

`Fondi Interreg, ma

si punta a recuperare l’intero edificio

PONTE NELLE ALPI Più sicurezza e prevenzione lungo l’Alemagna: è la richiesta di Fratelli d’Italia di Ponte dopo gli ennesimi incidenti accaduti negli ultimi giorni. Nel primo sabato alla “Secca” un’auto centrava un ciclista veneziano procurandogli la frattura del femore. Nel secondo accaduto nella notte tra sabato e domenica, sempre lungo la statale 51 vicino all’albergo Dante, in località “Ponte delle schiette”, una donna residente a Ponte nelle Alpi al volante di una Fiat Punto, ha perso il controllo del veicolo, per cause ancora da verificare, uscendo di strada. «Quel tratto di Alemagna -spiega Alessandro Farina di fdi- non è un circuito automobilistico. Negli anni è stato teatro di gravi incidenti, anche mortali, servono ancora di più, considerata la mole di traffico sulla statale, strumenti che possano mettere in sicurezza la vita dei pedoni, dei ciclisti, dei motociclisti e degli automobilisti con attrezzature di prevenzione e controllo delle velocità, ricordando che lungo la statale, si entra comunque in zone abitate, un tratto quello dell’Alemagna nel comune di Ponte nelle Alpi, in cui ci sono strade secondarie e accessi ad abitazioni private che in alcuni casi, hanno sbocco diretto sulla carreggiata. Prevenzione, per salvaguardare tutti. Sicurezza per gli abitanti che ne hanno diritto. Chiediamo che il comune di Ponte nelle Alpi si attivi al riguardo», l’appello di Farina.

IL PRESIDENTE del Veneto Luca Zaia alle celebrazioni del Vajont

«Oggi l’attenzione verso l’emergenza idrogeologica e la sensibilità per l’ambiente, a cominciare dall’evoluzione climatica, sono costante motivo di impegno e confronto – conclude il Presidente -. Ma la tragedia del Vajont colse una società impreparata. Le operazioni di soccorso furono affidate ai militari e agli altri corpi dello stato che, però, col passare dei giorni trovarono al loro fianco centinaia di cittadini accorsi spontaneamente in quel mare di fango e tristezza. Forse in quell’esperienza c’è, se non l’embrione, sicuramente il grande precedente della protezione civile veneta».

VAL DI ZOLDO

LA BESTIA In località Cornigian sono diverse le pecore e gli arieti che girano liberi, al pascolo (archivio)

Incornato da un ariete: finisce in rianimazione Il 76enne urtato da un animale in località Cornigian

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VAL DI ZOLDO Si trova ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Cà Foncello di Treviso. Al momento i medici non si sbilanciano sulla prognosi che è stata riservata dopo il suo arrivo in ospedale di Treviso. Cosa sia successo in località Cornigian di Val di Zoldo al momento non è chiaro, secondo una prima ricostruzione l’uomo sarebbe stato urtato da un animale che lo ha fatto finire a terra. Ciò che è certo è che pochi minuti dopo le 15.30 di ieri pomeriggio si è reso necessario l’intervento dell’elicottero con il personale medico. R.M., 76 anni, imprenditore edile in

pensione, è stato urtato da un caprone, o più probabilmente da un ariete. L’incidente è avvenuto nel comune di Val di Zoldo in un tratto a cui si accede dalla strada provinciale 347. Nella zona ci sono diversi animali in libertà, tra questi diverse pecore e appunto diversi arieti. Ci sono anche delle capre e quindi dei caproni ma so-

IMMEDIATO IL VOLO IN ELICOTTERO VERSO L’OSPEDALE CA’ FONCELLO DI TREVISO DOVE È SCATTATO IL RICOVERO

no rinchiusi nei recinti. Secondo quanto è stato possibile ricostruire l’uomo che si trovava all’aperto è stato urtato violentemente dall’animale venendo sbalzato a terra. Un colpo tremendo che ha costretto i presenti a richiedere l’intervento del 118. In pochi minuti è volato in zona l’elicottero di Pieve di Cadore che ha imbarcato l’uomo e lo ha portato all’ospedale di Treviso. Al suo arrivo il ferito è stato sottoposto agli accertamenti del caso ed è stato disposto il trasferimento nel reparto di rianimazione. Le prossime ore saranno determinanti per stabilre l’evoluzione del suo quadro clinico. (a.zam.)

Il Mas de Sabe non è stato dimenticato. Il Comune di Val di Zoldo compie un nuovo passo in avanti nel percorso per l’acquisizione e il recupero del vecchio edificio del 1300. La struttura è un simbolo per la Val di Zoldo e, anche se non è ancora interamente comunale, l’amministrazione De Pellegrin non smette di tenervi i fari puntati. Ora un finanziamento da un progetto Interreg Italia Austria, lo Shelter, permetterà di ricostruire l’antico percorso che porta al maso e di progettare la ristrutturazione della casa. Tuttavia i lavori non potranno partire fino a quando il Comune non diventerà proprietario di tutto l’immobile. Il percorso è ancora lungo, ma il sindaco non demorde. «Non è possibile lasciarlo così com’è – dichiara il sindaco, Camillo De Pellegrin -, il Mas de Sabe è il simbolo di Val di Zoldo sia perché antico sia per la posizione in cui si trova che per la caratteristiche architettoniche, tipiche dei caseggiati zoldani di un tempo». La parte più antica risale al 1300, da allora le stratificazioni e le aggiunte sono state tante, anche nel 1500 e nei secoli successivi, così come sono stati tanti i suoi proprietari. Quando il Comune ha iniziato ad interessarsene erano ben 14. Con il nuovo finanziamento si potrà raggiungerlo in tutta comodità. Verrà infatti ripristinata la strada storica che collega il Mas de

Sabe al nucleo abitativo di Iral, un percorso di alto valore storico oggi in stato di degrado; verranno, per esempio, ricostruiti i muretti a secco originali, ma anche collocate tabelle e segnaletica lungo un itinerario di collegamento tra il Mas di Sabe e i nuclei storici di Costa, Brusadaz, Iral e Coi. Non solo, verrà anche prevista la progettazione del recupero dell’edificio, con la definizione delle tecniche costruttive, che saranno orientate sia alla sostenibilità che al rispetto della tradizione, e della destinazione degli spazi. Una cosa è certa: l’obiettivo del Comune è preservare il bene. «I secoli e le nevicate abbondanti degli inverni hanno compromesso la stabilità dell’edificio e ora il rischio è che cada – prosegue De Pellegrin -, un bene simile deve essere tutelato. Il Comune non ha nessun interesse a trarre profitto dall’acquisizione, non intende venderlo, ma solo preservarlo». La possibilità di entrare in possesso del bene e di investire è tuttavia ancora lontana perché, ad oggi, il Comune è proprietario di meno di metà metratura. Un risultato solo parziale, ma ottenuto dopo anni di confronti con i 14 iniziali proprietari dell’edificio. (A.T.)

UN SIMBOLO Il Mas de Sabe

Centrale di Polpet: il prefetto incontra i sindacati, ora la parola a Enel PONTE NELLE ALPI Positivo l’incontro con il prefetto. Ma sul futuro dei lavoratori Enel ancora non ci sono risposte. Non c’erano rappresentanti dei 20 lavoratori coinvolti nella riorganizzazione che Enel Energia sta studiando per un paio di dighe del Bellunese e per il punto di teleconduzione di Polpet, ieri pomeriggio al presidio in piazza Duomo. Deciso giorno e ora della manifestazione e fatti due conti con i turni, infatti, è risultato evidente come nessuno potesse presentarsi accanto ai sindacati a sostenere la propria ragione. Tutti reperibili, se non in turno. Così a sbandierare e srotolare striscioni sono arrivati dirigenti di Cgil – Cisl e Uil, Rsu e lavoratori del settore non coinvolti nella

rezza di un territorio fragile e già profondamente ferito da Vaia. È questo, oggi, a spaventare. A meno di un mese dall’anniversario della tempesta perfetta e a pochi giorni da quello della tragedia del Vajont, i sindacati non possono che mettere in relazione disastri ambientali con necessità di tutela e cura di un territorio delicato. «La presenza di persone sul territorio è fondamentale per monitorare costantemente fiumi, laghi e dighe - dicono -, la competenza maturata da questi professionisti non può essere sostituita da macchinari».

vicenda. Per la ventina di dipendenti finiti nel caos, le notizie uscite dal tavolo con il prefetto sono positive, ma non di certo risolutive.

IL PRESIDIO È ottimista il segretario generale di Cisl Belluno Treviso, Rudy Roffarè, quando al termine del vis a vis con il prefetto espone le sue impressioni. «Incontro positivo – dichiara -, abbiamo definito una linea comune tra sigle sindacali e Prefettura. Ringraziamo il prefetto, ora restiamo in attesa di risposte certe da Enel. Nei prossimi giorni invieremo la documentazione relativa alla trattativa in atto a Roma tra sindacati e Enel». Erano una trentina le persone arrivate ieri sotto Palazzo dei Rettori. In ballo non ci sono posti di lavoro, quanto la sicu-

LA RIORGANIZZAZIONE

IN PIAZZA DUOMO davanti alla prefettura il presidio organizzato dai sindacati durante l’incontro con il prefetto per le centrali Enel

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Dovrebbe essere una sperimentazione, per contenere i costi, ma il timore dei sindacati è quello dei risvolti negativi di una simile gestione davanti a eventi

meteo violenti. Per il servizio di guardiania delle dighe si parla di una esternalizzazione di quelle di Senaiga a Lamon e Bastia in Alpago; ciò significa spostare in altri settori i dipendenti Enel che da anni si occupano dei corsi d’acqua e del loro monitoraggio per appaltare il servizio ad un’altra azienda. «Queste persone hanno maturato competenze e conoscenza dei nostri corsi d’acqua – commenta Mauro De Carli, segretario generale Cgil Belluno -, sanno come reagiscono i nostri torrenti con gli acquazzoni e questo è stato fondamentale per limitare i danni di Vaia, per esempio». Tutto questo esternalizzando la guardiania torna pericolosamente in gioco. Ora non resta che attendere una risposta chiara da parte di Enel. Alessia Trentin


XVII

Camposampiero Campodarsego

Martedì 8 Ottobre 2019 www.gazzettino.it

«Il Cto non decolla, pochi medici» `Dalla Regione in arrivo 715mila euro destinati Le critiche della Cgil: «Non è ancora il centro di riferimento veneto ma un reparto di ortopedia» all’acquisto di apparecchi per la traumatologia `

Ex Consorzio la parrocchia reclama il parcheggio CAMPOSAMPIERO

CAMPOSAMPIERO Una parte dei finanziamenti destinati dalla Regione all’Ulss 6 Euganea, precisamente 715 mila euro sui complessivi 6 milioni e 857 mila euro per tutti gli ospedali della provincia, serviranno all’acquisto di nuove sofisticate apparecchiature che troveranno posto in traumatologia, anestesia, riabilitazione e terapia intensiva dell’ospedale Pietro Cosma. Un’iniezione di fiducia per il centro traumatologico ortopedico(Cto) regionale che, per i sindacati, stenta però a decollare. «Il Cto non è un trauma center ma solo un ottimo reparto di ortopedia - afferma Raffaella Megna, della Funzione Pubblica Cgil - in quanto manca di personale, in particolare nei reparti di Chirurgia vascolare e maxilofacciale. Il Cto attualmente svolge prestazioni con pazienti da tutto il Veneto per quanto concerne traumi al bacino e chirurgia della mano. In caso di operazioni più complesse, con pazienti politraumatizzati, ancora non si è in grado di intervenire e ci sono difficoltà nei protocolli per accettare persone da fuori provincia. Se mancano i medici non si fanno i miracoli. D’altronde, lo sanno tutti che sono i professionisti a fare la sanità».

LA SODDISFAZIONE Questi nuovi investimenti arrivati dalla giunta regionale sono fondamentali per il direttore generale dell’Ulss 6 Euganea. Serviranno a soddisfare le esigenze di modernizzazione e di adeguamento tecnologico delle attrezzature. «Con questa operazione investiamo su un’offerta sanitaria sempre più qualificata e di alta qualità, sulla sicurezza dei nostri assistiti e dei nostri operatori - afferma Scibetta - un grazie di cuore al presidente Zaia e all’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin che ha proposto il finanziamento». Il centro traumatologico ortopedico al Pietro Cosma, l’unico previsto in tutta la Regione, si occupa della cura dei pazienti con gravi trau-

IL DIRETTORE GENERALE ULSS 6 SCIBETTA: «INVESTIMENTI UTILI PER LE NECESSITÁ DI MODERNIZZAZIONE DELLA STRUTTURA»

CENTRO TRAUMATOLOGICO ORTOPEDICO Inaugurato dal presidente della Regione Zaia nel luglio 2017

mi ortopedici dovuti a infortuni o incidenti stradali. A seconda del tipo di trauma riscontrato, il paziente viene trasferito in una delle sale operatorie già predisposte per questo tipo di interventi chirurgici. Fiducioso in un futuro sempre più importante per il Centro regionale di riferimento dei traumi ortopedici e non solo è il segretario locale della Lega Ivan Pontarollo. «Oggi la specializzazione è un punto fondamentale per poter continuare ad esistere e l’ospedale Pietro Cosma, ospitando il Cto, diventerà un importante punto di riferimento per il nostro territorio e per tutto il Veneto - si dice convinto il consigliere comunale del Carroccio la salute dei cittadini viene prima di tutto e ascoltando le critiche da parte dei soliti contestatori della sinistra viene da porsi la domanda se a loro interessa di più la qualità dei servizi del nostro ospedale o prevalga la voglia di screditare la Regione». Luca Marin

L’ex sindaco Zanon attacca Zoggia: «Sbagliato uscire dalla Federazione» TREBASELEGHE (l.ma.) «Uscire dalla Federazione è stata una decisione sbagliata, maturata e pianificata nel tempo. Non si è tenuto conto delle conseguenze della Trebaselexit nei rapporti con gli altri dieci comuni del Camposampierese, sulla possibilità di accedere a bandi e finanziamenti che sempre più premiano le richieste fatte in forma aggregata. Non si sono poi valutate le condizioni di lavoro dei dipendenti comunali, da tempo in difficoltà perché insufficienti e ora caricati di ulteriori incombenze e responsabilità». Dopo quattro mesi di silenzio torna a parlare l’ex sindaco Lorenzo Zanon (nella foto), fortemente critico nei confronti della

decisione assunta dalla prima cittadina Antonella Zoggia. «Chiunque sia informato e corretto deve ammettere che la Federazione in questi anni ha fornito servizi che i Comuni da soli non avrebbero potuto garantire, vuoi per i lacci del patto di stabilità vuoi per la carenza di personale - afferma l’ex primo cittadino - il mondo cambia velocemente e anche la Federazione ha dovuto adeguarsi. Ogni cam-

biamento, si sa, richiede fatica e spirito di adattamento». «Non capisco - prosegue il professore perché si è deliberato di uscire dalla Federazione senza dati certi, definiti, pubblici, consultabili e verificabili? É giuridicamente e amministrativamente corretto che una decisione con aspetti contabili, finanziari, economici sia presa in base a considerazioni meramente politiche? Che dirà la Corte dei Conti? Perché si è deciso di uscire in assenza di un piano chiaro per la gestione dei servizi? Molti, in testa la categorie economiche, si chiedono perché tutta questa fretta. Personalmente credo che uscire sia stato un errore. La Federazione è una squadra che deve necessariamente governare insieme e nessuno è talmente forte da poter dominare sugli altri».

Riconosciuto il ruolo dei 5 funzionari comunali CAMPODARSEGO La giunta comunale ha rinnovato gli incarichi per le posizioni organizzative, previsti dal contratto degli enti locali, ai cinque funzionari di categoria D, con un decreto di nomina trimestrale. Il provvedimento riguarda una categoria di lavoratori spesso soggetta ad incarichi di responsabilità, con richiesta di capacità gestionali alle quali non corrispondono sempre adeguati riconoscimenti di valorizzazione delle professionalità, in termini economici e di carriera. Per questo motivo il Comune ha approvato la riorganizzazione interna degli uffici e dei servizi comunali individuando cinque settori ovvero

quello amministrativo, finanziario, socio-demografico, lavori pubblici, di edilizia privata ed urbanistica, fissando all’interno del piano finanziario 2019, una retribuzione di posizione stabilita nella misura annua di 12 mila euro, suddivisa su tre mensilità da ottobre a dicembre, comprensive del rateo della 13esima mensilità. «Abbiamo provveduto a confermare la struttura organizzativa secondo la delibera di giunta, e stabilire i criteri per la pesatura delle posizioni organizzative dei responsabili di settore – spiega il sindaco Mirko Patron - perché riteniamo che i funzionari si trovano costretti, a causa del carico di lavoro, a prolungare o a rendersi reperibili oltre l’orario di lavoro ordi-

nario, anche in assenza di istituti contrattuali che compensino il disagio o retribuiscano le responsabilità connesse al ruolo». Nel frattempo, dopo un blocco durato nove anni e un’estenuante trattativa tra l’amministrazione comunale e le organizzazioni sindacali di categoria di Cgil, Cisl e Uil sono state accolte le richieste di riconoscimento delle progressioni

SINDACATI E AMMINISTRAZIONE TROVANO L’INTESA SULLA RETRIBUZIONE DI POSIZIONE: 12MILA EURO L’ANNO

CON I SINDACATI Accordo siglato dal sindaco Mirko Patron

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economiche orizzontali, dopo che nell’ultima riunione sindacale di qualche mese fa, era stato evidenziato che gli ultimi avanzamenti di fascia economica, sarebbero avvenuti in maniera eccessivamente discrezionale, con l’agevolazione di alcuni a danno di altri. Il 12 ottobre scadranno infine i termini per la presentazione delle candidature ad una selezione per titoli. Riguarda dodici dipendenti in servizio, quattro di categoria D, sei di categoria C e due di categoria B. Una boccata di ossigeno per alcuni dipendenti comunali, che finalmente si vedranno riconoscere una cifra annuale che oscillerà dai 300 ai 3000 euro a seconda delle categorie di appartenenza. Giancarlo Noviello

Area ex Consorzio agrario ancora nell’occhio del ciclone per una querelle che dura da anni tra Ulss, Comune e parrocchia. Il primo punto del prossimo consiglio pastorale della parrocchia di San Marco in programma mercoledì 23 ottobre riguarda proprio l’area a fianco della chiesa guidata da don Bruno Bevilacqua e di fronte agli ingressi dei poliambulatori e dell’ex ingresso principale dell’ospedale Pietro Cosma. Da decenni la parrocchia chiede la gestione dell’area, pur in assenza di un progetto complessivo, considerato il fatto che i proprietari del terreno non hanno l’intenzione di realizzare il piano approvato dagli uffici tecnici comunali. Attualmente gli spazi dell’amministrazione municipale e dell’Ulss 6 Euganea sono adibiti a parcheggio libero, eccetto la presenza di immigrati nigeriani abusivi che chiedono, con le buone e talvolta con arroganza, una mancia come posteggiatori. L’area dell’ex Consorzio agrario è di grande impatto in città. Complessivamente si tratta di 17.903 metri quadri. Proprietà dell’Ulss 6 sono circa 7000 mq (compresa villa Maran e l’ex Filanda). Una parte dell’area Ulss (4.372 metri quadri sul lato ovest e a nord della villa e dell’ex Filanda), dovrà essere trasferita al Comune dopo che il gruppo Vilnai, proprietario di un’altra area di 5.039 metri quadri, avrà realizzato i lavori di urbanizzazione e il parcheggio a servizio dell’intera area. Il Comune è già proprietario di parte dell’area di 3.872 metri quadri a nord di villa Maran dove si trova anche l’officina. Circa 1000 metri quadri di quest’area sono già stati affidati in comodato d’uso gratuito alla parrocchia. Un appezzamento di terreno sistemato da alcuni volontari e benefattori parrocchiani di San Marco ma poco utilizzato durante l’anno se non nel periodo estivo con il Grest per i ragazzi. Gli altri 2800 metri quadri, più parte dell’area di proprietà Ulss, tutti in ghiaia, sono attualmente utilizzati come parcheggio. La richiesta della parrocchia è quella di avere a disposizione tutta l’area del Comune e parte di quella dell’Ulss 6 per gestire i proventi dei parcheggi ed avviare così una raccolta fondi, in maniera da ristrutturare l’ex officina del Consorzio, ora inaccessibile, in considerazione del fatto che il Comune non ha i finanziamenti per realizzare l’intervento. L.Ma.

EX CONSORZIO AGRARIO Parcheggio in mano agli abusivi


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Nordest

LAVORO “NERO” ALLA FIERA DEL ROSARIO Quattordici persone denunciate; trovati un lavoratore irregolare e 10 “in nero”: è il bilancio dei controlli svolti dai carabinieri alla Fiera del Rosario a San Donà di Piave

Martedì 8 Ottobre 2019 www.gazzettino.it

Olimpiadi, via libera anche da M5s `Fondazione, il rebus sulla scelta dell’amministratore delegato Vertice ieri a Verona tra il ministro Spadafora e gli enti locali «Governo attento al progetto, faremo certamente la nostra parte» Tre in lizza: Tom Mockridge, Alberto Baldan e Vincenzo Novari

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IL SOSTEGNO

I dati dal nostro inviato

VERONA Le Olimpiadi? Fatevele e pagatevele. Questa, fino a ieri, era la posizione del M5s in merito ai Giochi invernali che nel 2026 si disputeranno tra Milano e Cortina. Tant’è che le cosiddette “garanzie” richieste dal Cio avevano dovuto metterle le due Regioni: 212 milioni di euro stanziati a bilancio dal Veneto e altrettanti dalla Lombardia. Ebbene, il governo gialloverde è caduto, i “gialli” sono sempre nelle stanze del potere, ma la novità è che l’atteggiamento nei confronti dei Giochi è radicalmente cambiato. Ed è stato il nuovo ministro allo Sport a confermarlo: «Non può mancare l’attenzione del Governo in tutte le forme necessarie», ha detto il pentastellato Vincenzo Spadafora. Non ha detto esplicitamente che metterà dei soldi, ma non l’ha neanche escluso: «Dovremo fare la nostra parte». Quanto al manager che dovrà guidare la Fondazione chiamata a organizzare i Giochi olimpici, la rosa si è ristretta a tre nomi: Tom Mockridge, l’imprenditore e dirigente d’azienda neozelandese che nel 2002 è stato chiamato in Italia a guidare il processo di fusione tra Stream Tv e Tele+, conclusosi con la nascita della piattaforma satellitare Sky Italia; Alberto Baldan, amministratore delegato di Grandi Stazioni Retail; Vincenzo Novari, ad di 3 Italia fino al 2016.

IL VERTICE Alla riunione di ieri in Fiera a Verona hanno partecipato il governatore del Veneto Luca Zaia, il collega lombardo Attilio Fontana, i sindaci di Milano Beppe Sala

E il turismo cresce: anche in montagna

GIOCHI OLIMPICI L’incontro ieri a Verona con tutti gli enti locali coinvolti nell’operazione 2026

212 Sono i milioni stanziati rispettivamente da Veneto e Lombardia

2026 L’anno nel quale si svolgeranno i Giochi Milano-Cortina

dal nostro inviato

L’UOMO DI SKY Tom Mockridge, 64 anni, inizia la sua carriera nella natia Nuova Zelanda nel 1977 come giornalista. Nel 1980 si trasferisce in Australia, lavorando dapprima al The Sydney Morning Herald come redattore economico, e poi come consulente dell’allora tesoriere del governo australiano Paul Keating. Nel gennaio 1991 entra in News Limited, l’editrice dell’Australian, dove è assistente del Ceo Ken Cowley fino al 1996. Diventa poi lui stesso Ceo di Foxtel, carica che ricopre per tre anni, quando si trasferisce a Hong Kong per seguire altre attività della News Corporation. Nel 2002 viene chiamato in Italia a

LA ROSA Per quanto riguarda il nome

dell’amministratore delegato della Fondazione che dovrà curare i Giochi, siamo passati da una dozzina di nomi a una “short list” di tre. La premessa è che tra i due governatori e i due sindaci, solo Ghedina ha detto di essere stato a

IL RESPONSABILE DELLO SPORT: «LA NOSTRA SCELTA È STATA STRATEGICA E NON PUÒ MANCARE IL NOSTRO IMPEGNO»

VENEZIANO Alberto Baldan ha iniziato al Gruppo Pam. Poi per 10 anni è stato ceo alla Rinascente e dal 2017 è a Grandi Stazioni Retail, società per valorizzare le stazioni

I CANDIDATI VERONA «Sono tutti e tre italiani», ha detto il sindaco di Milano Beppe Sala. Ed è stata l’unica concessione fatta in conferenza stampa al termine del vertice tenutosi in Fiera a Verona per decidere a chi affidare la gestione delle Olimpiadi. In realtà, dei tre italiani uno è neozelandese, anche se qui tiene famiglia. Ecco i tre candidati.

e di Cortina Gianpietro Ghedina, i presidenti delle Province autonome di Bolzano Arno Kompatscher e di Trento Maurizio Fugatti, il numero uno del Coni Giovanni Malagò. E il ministro Spadafora: «Sono felice di aver partecipato a questo primo incontro da ministro, la scelta del governo è stata strategica per investire molto in questo settore e non può mancare l’impegno e il sostegno del governo in tutte le forme necessarie per questo grande evento».

`Turisti che dormono sugli alberi. O nelle grotte. Oppure in tende glamour che con i campeggi sembrano aver poco a che fare. Turisti che non si accontentano di un posto dove mangiare e dormire. Vogliono vivere esperienze. Si chiama “turismo emozionale” ed è questa la nuova frontiera da scoprire e sviluppare. «È il futuro», ha detto il governatore del Veneto Luca Zaia, inaugurando la 18ma edizione di Buy Veneto, il più grande workshop di turismo regionale di tutta Italia. Una nicchia per ora, che si aggiunge a un business in aumento anche quest’anno dell’1-2%, malgrado il tempo inclemente e la riapertura di mercati a rischio terrorismo come Egitto, Tunisia, Turchia: «Bene anche la montagna, nonostante la tempesta Vaia», ha detto l’assessore Federico Caner. Dopodiché uno sviluppo arriverà anche dagli ultimi risultati conseguiti dal Veneto, dal riconoscimento Unesco alle Colline del Prosecco cioè e dalle prossime Olimpiadi Milano-Cortina: «Le Colline sono destinate a rappresentare quello che a lungo è stata Venezia per il resto del Veneto». E cioè un elemento di traino. «Oggi siamo attorno a 300mila visitatori all’anno, nell’arco di dieci anni possiamo arrivare a un milione e mezzo», ha detto il governatore.

Ecco chi sono i manager in gara per la Fondazione IL VENEZIANO, IL GENOVESE E IL NEOZELANDESE ALLA GUIDA DI SKY IN ITALIA: PRONTI A IMPEGNARSI

guidare il processo di fusione tra Stream Tv e Tele+, conclusosi con la nascita della piattaforma satellitare Sky Italia. Al termine, Rupert Murdoch lo sceglie come amministratore delegato di Sky. Fino allo scorso giugno era a Virgin Media.

L’UOMO DI GRANDI STAZIONI Alberto Baldan, 59 anni, vene-

conoscenza di alcune candidature: «Nomi ne ho visti, sono tutti di altissimo livello, ce ne sono un paio che mi hanno contattato e che a Cortina sarebbero molto ben visti». Zaia ha invece invitato gli aspiranti manager a non farsi avanti («Evitino di chiamare in Regione per autocandidarsi») e, come il collega Fontana, ha sostenuto di nulla sapere delle proposte che di lì a poco sarebbero state avanzate dai cacciatori di teste della società Spencer Stuart. Idem Sala: «I nomi? Non li so». I nomi, ovviamente, sono stati al centro della riunione, iniziata ben prima dell’arrivo del ministro, ma non c’è stata una decisione conclusiva. Ufficialmente non sono stati fatti i nomi. Nè è stato ufficializzato il compenso. Stando a quanto riferito da Sala, tutti e tre si sono detti comunque disponibili ad assumere l’incarico, anche se prima vogliono capire quali saranno i margini discrezionali e le possibilità di manovra: «Il Ceo, amministratore delegato o direttore generale che dir si voglia dovrà avere ampia autonomia», ha puntualizzato Sala. Il prossimo passaggio sarà un incontro con i tre papabili, «presumibilmente nella stessa giornata».

LE TAPPE Spadafora si è impegnato a portare la legge olimpica in Consiglio dei ministri entro novembre. Poi ci saranno incontri tecnici per la stesura della governance e l’incontro finale, ha annunciato Malagò, «sarà a casa del ministro». Spadafora ha sorriso: «Facciamo al ministero, non propriamente a casa mia». Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA

re il profitto. Il debutto, però, era stato negli ipermercati, primo tra tutti il Gruppo Pam. Di sé ha detto: «Non mi considero un retailer, ma un entertainer: il mio mestiere è intrattenere le persone».

L’UOMO DI TRE

NEOZELANDESE Tom Mockridge, 64 anni, dopo aver lavorato in Australia, ora è in Italia per guidare Sky

GENOVESE Vincenzo Novari, 60 anni, ha lavorato al gruppo L’Oreal, poi Danone e fino al 2016 a 3 Italia

ziano, laureato a Ca’ Foscari in Economia e Commercio, dal giugno 2017 è l’amministratore delegato di Grandi Stazioni Retail, la società nata nel luglio 2016 per valorizzare l’offerta commerciale delle 14 più importanti stazioni ferroviarie italiane. In precedenza era stato Ceo di La Rinascente per dieci anni, facendone raddoppiare le vendite e triplica-

TUTTI PROVENGONO DA GRANDI GRUPPI INDUSTRIALI E VANTANO ESPERIENZE INTERNAZIONALI

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Vincenzo Novari, genovese, 60 anni, ha iniziato a lavorare nel Gruppo L’Oréal, passando poi al Gruppo Danone. Nel 1999 è diventato ad di Omnitel 2000. L’anno dopo ha fondato Andala spa, poi diventata 3 Italia, dove è rimasto fino al dicembre 2016 quando 3 Italia e Wind si sono fuse. E’ diventato poi special advisor Italia per CK Hutchinson allo scopo di individuare nuovi investimenti possibili nel Belpaese.

LA SELEZIONE Tom Mockridge, Alberto Baldan e Vincenzo Novari hanno dato la disponibilità a lasciare i rispettivi incarichi per lavorare per le Olimpiadi 2026. In un prossimo incontro saranno “interrogati” dai componenti del Comitato organizzatore dei Giochi - e cioè Zaia, Fontana, Sala, Ghedina, Malagò - per arrivare alla scelta finale. Al.Va. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Nordest

LAVORO “NERO” ALLA FIERA DEL ROSARIO Quattordici persone denunciate; trovati un lavoratore irregolare e 10 “in nero”: è il bilancio dei controlli svolti dai carabinieri alla Fiera del Rosario a San Donà di Piave

Martedì 8 Ottobre 2019 www.gazzettino.it

Olimpiadi, via libera anche da M5s `Fondazione, il rebus sulla scelta dell’amministratore delegato Vertice ieri a Verona tra il ministro Spadafora e gli enti locali «Governo attento al progetto, faremo certamente la nostra parte» Tre in lizza: Tom Mockridge, Alberto Baldan e Vincenzo Novari

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IL SOSTEGNO

I dati dal nostro inviato

VERONA Le Olimpiadi? Fatevele e pagatevele. Questa, fino a ieri, era la posizione del M5s in merito ai Giochi invernali che nel 2026 si disputeranno tra Milano e Cortina. Tant’è che le cosiddette “garanzie” richieste dal Cio avevano dovuto metterle le due Regioni: 212 milioni di euro stanziati a bilancio dal Veneto e altrettanti dalla Lombardia. Ebbene, il governo gialloverde è caduto, i “gialli” sono sempre nelle stanze del potere, ma la novità è che l’atteggiamento nei confronti dei Giochi è radicalmente cambiato. Ed è stato il nuovo ministro allo Sport a confermarlo: «Non può mancare l’attenzione del Governo in tutte le forme necessarie», ha detto il pentastellato Vincenzo Spadafora. Non ha detto esplicitamente che metterà dei soldi, ma non l’ha neanche escluso: «Dovremo fare la nostra parte». Quanto al manager che dovrà guidare la Fondazione chiamata a organizzare i Giochi olimpici, la rosa si è ristretta a tre nomi: Tom Mockridge, l’imprenditore e dirigente d’azienda neozelandese che nel 2002 è stato chiamato in Italia a guidare il processo di fusione tra Stream Tv e Tele+, conclusosi con la nascita della piattaforma satellitare Sky Italia; Alberto Baldan, amministratore delegato di Grandi Stazioni Retail; Vincenzo Novari, ad di 3 Italia fino al 2016.

IL VERTICE Alla riunione di ieri in Fiera a Verona hanno partecipato il governatore del Veneto Luca Zaia, il collega lombardo Attilio Fontana, i sindaci di Milano Beppe Sala

E il turismo cresce: anche in montagna

GIOCHI OLIMPICI L’incontro ieri a Verona con tutti gli enti locali coinvolti nell’operazione 2026

212 Sono i milioni stanziati rispettivamente da Veneto e Lombardia

2026 L’anno nel quale si svolgeranno i Giochi Milano-Cortina

dal nostro inviato

L’UOMO DI SKY Tom Mockridge, 64 anni, inizia la sua carriera nella natia Nuova Zelanda nel 1977 come giornalista. Nel 1980 si trasferisce in Australia, lavorando dapprima al The Sydney Morning Herald come redattore economico, e poi come consulente dell’allora tesoriere del governo australiano Paul Keating. Nel gennaio 1991 entra in News Limited, l’editrice dell’Australian, dove è assistente del Ceo Ken Cowley fino al 1996. Diventa poi lui stesso Ceo di Foxtel, carica che ricopre per tre anni, quando si trasferisce a Hong Kong per seguire altre attività della News Corporation. Nel 2002 viene chiamato in Italia a

LA ROSA Per quanto riguarda il nome

dell’amministratore delegato della Fondazione che dovrà curare i Giochi, siamo passati da una dozzina di nomi a una “short list” di tre. La premessa è che tra i due governatori e i due sindaci, solo Ghedina ha detto di essere stato a

IL RESPONSABILE DELLO SPORT: «LA NOSTRA SCELTA È STATA STRATEGICA E NON PUÒ MANCARE IL NOSTRO IMPEGNO»

VENEZIANO Alberto Baldan ha iniziato al Gruppo Pam. Poi per 10 anni è stato ceo alla Rinascente e dal 2017 è a Grandi Stazioni Retail, società per valorizzare le stazioni

I CANDIDATI VERONA «Sono tutti e tre italiani», ha detto il sindaco di Milano Beppe Sala. Ed è stata l’unica concessione fatta in conferenza stampa al termine del vertice tenutosi in Fiera a Verona per decidere a chi affidare la gestione delle Olimpiadi. In realtà, dei tre italiani uno è neozelandese, anche se qui tiene famiglia. Ecco i tre candidati.

e di Cortina Gianpietro Ghedina, i presidenti delle Province autonome di Bolzano Arno Kompatscher e di Trento Maurizio Fugatti, il numero uno del Coni Giovanni Malagò. E il ministro Spadafora: «Sono felice di aver partecipato a questo primo incontro da ministro, la scelta del governo è stata strategica per investire molto in questo settore e non può mancare l’impegno e il sostegno del governo in tutte le forme necessarie per questo grande evento».

`Turisti che dormono sugli alberi. O nelle grotte. Oppure in tende glamour che con i campeggi sembrano aver poco a che fare. Turisti che non si accontentano di un posto dove mangiare e dormire. Vogliono vivere esperienze. Si chiama “turismo emozionale” ed è questa la nuova frontiera da scoprire e sviluppare. «È il futuro», ha detto il governatore del Veneto Luca Zaia, inaugurando la 18ma edizione di Buy Veneto, il più grande workshop di turismo regionale di tutta Italia. Una nicchia per ora, che si aggiunge a un business in aumento anche quest’anno dell’1-2%, malgrado il tempo inclemente e la riapertura di mercati a rischio terrorismo come Egitto, Tunisia, Turchia: «Bene anche la montagna, nonostante la tempesta Vaia», ha detto l’assessore Federico Caner. Dopodiché uno sviluppo arriverà anche dagli ultimi risultati conseguiti dal Veneto, dal riconoscimento Unesco alle Colline del Prosecco cioè e dalle prossime Olimpiadi Milano-Cortina: «Le Colline sono destinate a rappresentare quello che a lungo è stata Venezia per il resto del Veneto». E cioè un elemento di traino. «Oggi siamo attorno a 300mila visitatori all’anno, nell’arco di dieci anni possiamo arrivare a un milione e mezzo», ha detto il governatore.

Ecco chi sono i manager in gara per la Fondazione IL VENEZIANO, IL GENOVESE E IL NEOZELANDESE ALLA GUIDA DI SKY IN ITALIA: PRONTI A IMPEGNARSI

guidare il processo di fusione tra Stream Tv e Tele+, conclusosi con la nascita della piattaforma satellitare Sky Italia. Al termine, Rupert Murdoch lo sceglie come amministratore delegato di Sky. Fino allo scorso giugno era a Virgin Media.

L’UOMO DI GRANDI STAZIONI Alberto Baldan, 59 anni, vene-

conoscenza di alcune candidature: «Nomi ne ho visti, sono tutti di altissimo livello, ce ne sono un paio che mi hanno contattato e che a Cortina sarebbero molto ben visti». Zaia ha invece invitato gli aspiranti manager a non farsi avanti («Evitino di chiamare in Regione per autocandidarsi») e, come il collega Fontana, ha sostenuto di nulla sapere delle proposte che di lì a poco sarebbero state avanzate dai cacciatori di teste della società Spencer Stuart. Idem Sala: «I nomi? Non li so». I nomi, ovviamente, sono stati al centro della riunione, iniziata ben prima dell’arrivo del ministro, ma non c’è stata una decisione conclusiva. Ufficialmente non sono stati fatti i nomi. Nè è stato ufficializzato il compenso. Stando a quanto riferito da Sala, tutti e tre si sono detti comunque disponibili ad assumere l’incarico, anche se prima vogliono capire quali saranno i margini discrezionali e le possibilità di manovra: «Il Ceo, amministratore delegato o direttore generale che dir si voglia dovrà avere ampia autonomia», ha puntualizzato Sala. Il prossimo passaggio sarà un incontro con i tre papabili, «presumibilmente nella stessa giornata».

LE TAPPE Spadafora si è impegnato a portare la legge olimpica in Consiglio dei ministri entro novembre. Poi ci saranno incontri tecnici per la stesura della governance e l’incontro finale, ha annunciato Malagò, «sarà a casa del ministro». Spadafora ha sorriso: «Facciamo al ministero, non propriamente a casa mia». Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA

re il profitto. Il debutto, però, era stato negli ipermercati, primo tra tutti il Gruppo Pam. Di sé ha detto: «Non mi considero un retailer, ma un entertainer: il mio mestiere è intrattenere le persone».

L’UOMO DI TRE

NEOZELANDESE Tom Mockridge, 64 anni, dopo aver lavorato in Australia, ora è in Italia per guidare Sky

GENOVESE Vincenzo Novari, 60 anni, ha lavorato al gruppo L’Oreal, poi Danone e fino al 2016 a 3 Italia

ziano, laureato a Ca’ Foscari in Economia e Commercio, dal giugno 2017 è l’amministratore delegato di Grandi Stazioni Retail, la società nata nel luglio 2016 per valorizzare l’offerta commerciale delle 14 più importanti stazioni ferroviarie italiane. In precedenza era stato Ceo di La Rinascente per dieci anni, facendone raddoppiare le vendite e triplica-

TUTTI PROVENGONO DA GRANDI GRUPPI INDUSTRIALI E VANTANO ESPERIENZE INTERNAZIONALI

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Vincenzo Novari, genovese, 60 anni, ha iniziato a lavorare nel Gruppo L’Oréal, passando poi al Gruppo Danone. Nel 1999 è diventato ad di Omnitel 2000. L’anno dopo ha fondato Andala spa, poi diventata 3 Italia, dove è rimasto fino al dicembre 2016 quando 3 Italia e Wind si sono fuse. E’ diventato poi special advisor Italia per CK Hutchinson allo scopo di individuare nuovi investimenti possibili nel Belpaese.

LA SELEZIONE Tom Mockridge, Alberto Baldan e Vincenzo Novari hanno dato la disponibilità a lasciare i rispettivi incarichi per lavorare per le Olimpiadi 2026. In un prossimo incontro saranno “interrogati” dai componenti del Comitato organizzatore dei Giochi - e cioè Zaia, Fontana, Sala, Ghedina, Malagò - per arrivare alla scelta finale. Al.Va. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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MARTEDÌ 8 OTTOBRE 2019 LA NUOVA

VENEZIA

E mail cronaca.ve@nuovavenezia.it Venezia Castello, 5653 Centralino 041/24.03.111 Fax 041/52.11.07 Abbonamenti 800.420.330 Pubblicità 041/396.981

verso la consultazione del 1° dicembre

«astensione al 37%»

Referendum, ecco i primi sondaggi «Solo uno su quattro andrà a votare»

Due anni fa l’indagine demoscopica dei separatisti

Il sindaco Brugnaro commissiona a proprie spese un’indagine. La battaglia per arrivare al quorum Alberto Vitucci Non è un sondaggio “ufficiale”. Ma un’indagine commissionata a società di fama nazionale per intervistare un un “campione significativo” di veneziani e mestrini. Se si andasse a votare oggi, la percentuale degli astensionisti potrebbe arrivare al 70%. La forbice dei possibili votanti infatti è compresa tra il 25 e il 30%. Un cittadino su quattro. Troppo poco per essere un risultato politico di peso nelle decisioni della Regione sulla futura autonomia amministrativa. Nel merito prevarrebbe il “No”. Ma sono numeri ancora poco indicativi. Qualche settimana fa il sindaco Luigi Brugnaro ha interpellato alcune società demoscopiche - garantendo anche personalmente la copertura delle spese - per avere un segnale dell’argomento politico balzato di colpo all’attualità dopo la sentenza di appello del Consiglio di Stato che lo ha dichiarato “legittimo”. Tra le società interpellate la Ipsos e la Ghisleri. Il campione di mille intervistati rimanda una realtà poco interessata alla competizione elettorale che si terrà il 1° dicembre. «Normale», commenta un dirigente dei comitati separatisti, «la nostra campagna è cominciata da pochi giorni. La gente non sa nemmeno che si vota!». Si capisce adesso perché il sindaco abbia scelto la strada della «non partecipazione», invitando addirittura i cittadini a «non votare». Input condiviso anche dall’ex sindaco Massimo Cacciari. Anche il

presidente della Regione Luca Zaia, pur se la Lega ha un’anima autonomista, ha annunciato che «non parteciperà alla campagna referendaria». I grandi partiti lasceranno i loro elettori liberi di votare. Anime autonomiste nella Lega e Fratelli d’Italia, nei Cinque Stelle. Unioniste con qualche trasversalità nel Pd e in Forza Italia. Poi ci sono i comitati e i movimenti. Qualcuno punta a vincere lo scontro con il sindaco uscente portando a casa il referendum per la separazione. Per l’unione si sono schierate anche le organizzazioni di categoria. Industriali, albergatori, commercianti. Solo gli artigiani, in particolare in laguna, sembra coltivare il sogno autonomista per rincorrere le ultime possibilità di rinascita. Ma il quadro è ancora confuso. «Noi non parteciperemo alla campagna referendaria», ribadiscono da Ca’ Farsetti. La speranza del sindaco è che non si raggiunga il fatidico RVPSVN. La maggioranza assoluta (50% più uno) degli aventi diritto al voto. Gli autonomisti non ce la fecero solo nel 2003, nell’ultimo referendum vinto peraltro dai “No”. È necessario il RVPSVN per la validità del referendum? “Sì”, secondo gli unionisti, perché c’è scritto nella legge regionale e nella delibera che indica la consultazione per il 1° dicembre. “No”, perché è consultivo non abrogativo, secondo i fautori dei comuni separati. Sarà battaglia anche su questo nei 54 giorni che restano di campagna elettorale. —

Per la quinta volta alle urne Nell’ultima votò il 39% Ca’ Farsetti, sede del municipio. A destra, il sindaco Luigi Brugnaro. Il prossimo 1 dicembre i veneziani saranno chiamati ad esprimersi, per la quinta volta, sul punto della separazione Mestre-Venezia.

BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

presentazione domani a san tomà

«Impegno per la città» Un nuovo movimento «No allo sfruttamento intensivo del turismo. Difendiamo i residenti e la nostra città». Una nuova associazione. Movimento civico si affaccia sul panorama politico cittadino. Si chiama «Il nostro impegno per la città», e a promuoverlo sono alcuni esponenti dei movimenti della sinistra e dell’ambientalismo. «Vogliamo costruire un progetto alternativo», spiega Enzo Castelli, già presi-

la consultazione

Enzo Castelli

dente della Municopalità di Venezia, «obiettivo ambizioso, che non può essere affidato solo ai partiti. Deve stare nelle mani dei tanti cittadini e gruppi organizzati che in questi anni, spesso sopperendo ai limiti ed alle assenze della politica, hanno tenuto viva la speranza di un'altra idea per la nostra città». Apertura massimo dunque, al coordinamento con le altre associazioni come Un’Altra città possibile, Quartieri in movimento e altri». E porte aperte anche a ai tanti che si sono negli ultimi anni allontanati dalla politica. «La nostra area di consensi guarda a sinistra», dice Castelli, «ma siamo aperti a tutti. Tra noi ci sono consiglieri eletti nei Consigli di Municipalità,

altri che partecipano alla vita di formazioni politiche come Articolo Uno, Possibile, Sinistra Italiana, Rifondazione Comunista, Verdi». Gruppi e partiti storici, in parte spariti dalla scena politica e adesso di nuovo in pista. Lungo e articolato il programma della nuova associazione, che sarà presentato domani pomeriggio alle 18 nella Scoleta dei Calegheri a San Tomà. Il turismo, la tutela, la difesa della laguna, la bonifica e il rilancio di Marghera e delle zone urbane di Mestre, una nuova rete sociale di solidarietà. E poi il trasporto pubblico e la mobilità. «Che vanno ripensati e riorganizzati», dice Castelli, «pensando ai residenti». — A.V.

Se dovessero stare ai sondaggi, i movimenti autonomisti forse non si sarebbero nemmeno mossi. La loro battaglia è giunta al primo traguardo, la vittoria al Consiglio di Stato e l’indizione da parte della Regione del referendum per l’autonomia. Migliaia di firme raccolte sotto la proposta di legge. E uno schieramento per il «no» o l’astensione che appare ancora piuttosto forte. Nel novembre del 2017, appena depositate le firme in Regione, il Movimento per l’Autonomia di Venezia e della terraferma e il coordinamento dei movimenti separatisti avevano commissionato un sondaggio alla società Demopolis. Risultati che allora non erano certo entusiasmanti. Secondo le interviste dell’epoca e le risposte dei mille cittadini intervistati, solo il 37 per cento degli aventi diritto si sarebbe recato alle urne per il quinto referendum. Tra questi avrebbero comunque vinto i sostenitori del «no» con il 43 per cento, contro il 36 per cento dei «sì». In terraferma la percentuale dei no risultava leggermente più alta (44 per cento contro il 40) rispetto a Venezia. Cifre pubblicate dalla /VPWB che allora avevano sollevato polemiche. «Ma il trend è positivo, la nostra campagna di informazione non è ancora cominciata», avevano commentato a caldo i portavoce del coordinamento degli autonomisti di Mestre e Venezia, Debora Esposti e Cesare Peris. Un fattore tempo che rimane difficile. Al voto mancano infatti meno di due mesi. — A.V.


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