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per l’adeguamento strutturale delle farmacie
I farmacisti dovrebbero essere inseriti in una logica di lavoro di gruppo multidisciplinare in collaborazione con gli altri professionisti sanitari coinvolti nella presa in carico del paziente e nella profilassi della popolazione, al fine di rendere più efficienti ed efficaci le prestazioni erogate dal SSN a tutela della salute pubblica.
Istituzione di un fondo a supporto delle farmacie per l’adeguamento strutturale delle farmacie
Il dato ottenuto dall’indagine ONFS ALTEMS 2021 restituisce uno spunto molto interessante. I 991 farmacisti intervistati riguardo alla possibilità di poter somministrare i vaccini in farmacia: il 60% si dichiara favorevole e di questi il 7% pensa di avvalersi di un altro operatore sanitario per la somministrazione dei vaccini ai cittadini; il 40% è sfavorevole alla vaccinazione in farmacia. Indagando le motivazioni di chi si è dichiarato sfavorevole: • il 20% a causa della remunerazione ritenuta inadeguata; • il 15% considera che non debba essere un onere del farmacista adeguare la farmacia a tale servizio; • il 33% chiarisce che questa attività non sia propria del farmacista; • il 32% non ritiene la farmacia il luogo adatto alle vaccinazioni. Dunque, il 47% degli sfavorevoli si è dichiarato contrario per difficoltà legate alla logistica e all’organizzazione (15% onere non proprio del farmacista per l’adeguamento degli spazi + 32% la farmacia non è un luogo adatto). Questo dato suggerisce che alcune farmacie non siano predisposte strutturalmente all’attività di immunizzazione. Si potrebbe ipotizzare, quindi, l’istituzione di un fondo economico per l’adeguamento della logistica dei locali delle farmacie di comunità, in quanto i dati raccolti suggeriscono che una buona percentuale di chi è sfavorevole alla vaccinazione potrebbe cambiare idea se opportunamente supportato. L’istituzione del “Fondo Infrastrutture per i Servizi in Farmacia” (FISF), per l’adeguamento strutturale delle imprese che non avessero i requisiti necessari per avviare il servizio di prevenzione e profilassi, consentirebbe l’erogazione del servizio a chi incontra delle difficoltà, garantendo nel contempo l’incremento dei punti vaccinali, opportuno e necessario per meglio conseguire gli obiettivi di copertura vaccinale, nonché di ausilio all’attività di contrasto