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I vaccini in Italia

La gestione territoriale della sanità può contare sulla farmacia come presidio sanitario di prossimità e la farmacia dei servizi è il mezzo attraverso il quale si può attuare la territorializzazione dei servizi sanitari.

I vaccini in Italia

Il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-2019 (Pnpv), ha anche l’obiettivo di contrastare il progressivo calo delle vaccinazioni, sia obbligatorie che raccomandate, in atto dal 2013 a causa della diminuzione dell’aderenza al di sotto del 95%. Questa percentuale rappresenta la soglia raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per raggiungere la cosiddetta immunità di gregge e proteggere indirettamente anche chi non ha accesso al vaccino. Il Calendario vaccinale, incluso nel PNPV 2017-2019, è stato inserito nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Il Decreto vaccini, DL 73/2017, convertito con modificazioni dalla legge 119/2017, ha successivamente reso obbligatorie e gratuite per i minori di 16 anni e per tutti i minori stranieri non accompagnati dieci vaccinazioni e ha fortemente raccomandato altre 4 vaccinazioni che le regioni devono assicurare ad offerta attiva e gratuita. Nel PNPV 2017-2019 sono altresì indicate in offerta attiva e gratuita anche le vaccinazioni anti-papilloma virus (HPV) negli undicenni e antimeningococcica tetravalente ACWY nell’adolescenza. Tuttavia, la vaccinazione non si ferma all’adolescenza ma è raccomandata anche per la popolazione adulta per la prevenzione di diverse malattie. Nel PNPV 2017-2019 si raccomanda la vaccinazione antinfluenzale, anti-pneumococcica e anti-herpes zoster per tutte le persone dai sessantacinque anni in su, indipendentemente dalla presenza di particolari situazioni di rischio, con l’obiettivo di estendere la raccomandazione della vaccinazione a tutte le persone sopra i cinquanta anni. Quest’aspetto non è trascurabile in considerazione dell’invecchiamento progressivo della popolazione e della cronicizzazione delle malattie. Il PNPV 2020-2025 (pag. 92) pone attenzione alle malattie prevenibili da vaccino, e fa particolare riferimento all’incremento del numero di casi da Streptococcus Pneumoniae verificatisi tra il 2013 ed il 2016. Assicurare l’accesso equo ai vaccini, promuovere le vaccinazioni in tutte le

Modello Farmacia dei Servizi verso nuovi scenari, dalla vaccinazione per gli adulti all’ottimizzazione dei percorsi

fasi della vita, e utilizzare soluzioni locali su misura per aumentare l’adesione alle vaccinazioni nella popolazione. Sono i tre pilastri sui quali poggia la nuova Agenda europea per le vaccinazioni 2030 (European Immunization Agenda 2030), adottata dal Comitato Regionale Europeo dell’OMS e presente come approfondimento in appendice al documento. Una strategia per il prossimo decennio, condivisa dai paesi per rafforzare i sistemi, e in questo modo ridurre la mortalità e morbilità causate da malattie prevenibili da vaccino, garantire una protezione equa in tutte le fasce d’età e in qualunque contesto geografico, e rafforzare l’assistenza sanitaria di base (European Immunization Agenda 2030). L’ISTAT nel Rapporto SDGs 2020 Informazioni statistiche per l’Agenda 2030 in Italia (presente in appendice al documento), riporta i dati di copertura vaccinale per fascia di età distribuita per regione aggiornati al 2019 e mette in luce che l’andamento della vaccinazione negli over 65 è tornato a aumentare, arrivando al 53,1% nella stagione invernale 2018-2019, dopo aver toccato il livello più basso nella stagione 2014-2015 (48,6%). Se da un lato l’emergenza Covid ha rallentato l’avvio della sperimentazione sulla farmacia dei servizi, finanziata dalla legge di bilancio del 2018, dall’altro ha portato a estendere lo stesso modello sul fronte della prevenzione e della profilassi (test sierologici, tamponi rapidi, vaccinazioni), come espresso dalla Sentenza del Consiglio di Stato n. 111 del 4 gennaio 2021, secondo cui è avvenuta una trasformazione della farmacia da mera distribuzione di prodotti farmaceutici, verso un ruolo di erogazione di prestazioni e servizi, “tanto da potersi sostenere che la farmacia stessa è ormai un centro sociosanitario polifunzionale a servizio della comunità e punto di raccordo tra ospedale e territorio e front-office del Servizio sanitario nazionale”. Un’evoluzione che ha avvicinato la farmacia italiana a quella degli altri paesi UE. È importante sottolineare che in Italia i farmacisti di comunità, prima del-

la pandemia da SARS-CoV-2, non erano direttamente coinvolti nella somministrazione di vaccini, ma contribuivano alla tutela della salute pubbli-

ca attraverso campagne di sensibilizzazione, informazione e prevenzione, adesione a programmi di farmacovigilanza/vaccinovigilanza. La corretta informazione all’utenza rappresenta un fattore chiave nella eliminazione dei pregiudizi per favorire l’adesione alle campagne vaccinali e diminuire di conseguenza l’esitazione alla vaccinazione.

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