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SICUREZZA

Sicurezza

Sicurezza per la paziente

La terapia sottocute, potendo essere erogata nel setting extraospedaliero (domiciliare), ha avviato un dibattito sui possibili rischi che tale scelta potrebbe comportare. Eventi avversi che potrebbero essere attribuiti direttamente alla somministrazione del trattamento extraospedaliero (domiciliare) sono stati segnalati da quattro autori, tra cui: le difficoltà di perfusione per le quali il ricovero in ospedale è stato necessario [Virally et al., 2003], un'infezione correlata al dispositivo [Lal et al., 2015], dosi saltate a causa dei giorni festivi [Meenaghan et al., 2010] e indisponibilità dei farmaci antitumorali [Corrie et al., 2013].

Denys et al [2020] ha comparato il profilo di sicurezza di trastuzumab SC e IV somministrato in ospedale rispetto a trastuzumab SC in setting extraospedaliero (domiciliare), concludendo che, a fronte di un maggior numero di eventi avversi riferiti (soprattutto ascrivibili al sito di somministrazione e quindi alla modalità SC del farmaco piuttosto che all’ambiente domestico), la quasi totalità delle pazienti ha preferito la modalità home-based. Il profilo di sicurezza osservato di trastuzumab SC a casa e in ospedale è risultato in linea rispetto ai risultati di sicurezza di due studi randomizzati e lo studio a braccio singolo Safe Her [Pivot X et al, 2017; Jung KH et al, 2018; Gligorov J et al, 2017].

Valutazioni in epoca Covid-19

Sulla base della letteratura disponibile, il ricovero extraospedaliero (domiciliare) per il trattamento oncologico può essere considerato un'alternativa sicura, soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria da COVID-19 in cui la terapia extraospedaliera (domiciliare) avrebbe il vantaggio di minimizzare il rischio di contagio. In effetti, i malati di cancro sono considerati una delle categorie di pazienti più vulnerabili alle infezioni, come quella da COVID-19, poiché spesso hanno un'età avanzata, molteplici comorbidità e si trovano in uno stato di immuno-compromissione sia dovuta al cancro stesso che alla terapia antitumorale in atto [Liu X et al, 2020].

In risposta alla pandemia da COVID-19, gli esperti della National Comprehensive Cancer Network (NCCN) e della European Society for Medical Oncology (ESMO) (Curigliano G et al., 2020) hanno pubblicato le loro opinioni e consigli su come continuare a fornire la migliore assistenza al cancro durante l’attuale situazione di emergenza sanitaria. Tra le raccomandazioni by Saudi Oncology Pharmacy Assembly (SOPA), c’è quella di ridurre la frequenza delle visite nei centri ospedalieri da parte dei pazienti oncologici al fine di ridurre al minimo il rischio di esposizione al virus [Alshamrani M et al., 2020]. A tal fine, lo switching dall’erogazione endovenosa alla via di somministrazione per via orale o sottocutanea della terapia oncologica in setting extraospedaliero (domiciliare) accompagnata da visite a domicilio di supporto risulta imperativo.

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