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Le scalette di Monte Berico

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Paese natale

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La polenta

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Il merluzzo, il baccalà, lo stoccafisso li mangino pure come preferiscono, ma il bacaℓà dalle mie parti si mangia con la polenta, la po·enta, anche perché il bacaℓà è nel suo pocio e nel pocio si pocia la polenta.

Mio nonno, sempre lui e mai mia nonna, la faceva nel caliero di rame, appeso con un gancio alla catena sopra al fogolaro. Nel caliero metteva l’acqua necessaria, salava e quando bolliva vi versava man mano la farina xala (farina di mais) quanta serviva. Ovviamente sotto al caliero bruciavano le ste·e, i ceppi. Il fuoco era vivace, sul caliero poggiava una spessa tavoletta di legno, sulla tavoletta poggiava un ginocchio e con una lunga mescoℓa mescolava la polenta. Quando aveva finito di versare la farina necessaria, usava la mescoℓa a due mani e continuava a mescolare, badando che la polenta non ciapa§e el brusto·in. Continuava così per una quarantina di minuti finché era cotta, eventualmente regolando il sale. Quindi con opportuna manovra toglieva il caliero dal fuoco e versava la polenta sul panaro, bello grande.

Ora non abbiamo né caliero né fogolaro ma sempre voglia col bacaℓà di mangiare la polenta. Mia moglie la fa con tre misure di acqua, sale q.b., una misura di farina di mais bramata. Mette l'acqua nella pentola a pressione, aggiunge il sale e aspetta che bolla. Quando bolle mi chiama, verso tutta la farina nell’acqua bollente e mescolo velocemente e per bene con la frusta in acciaio, badando di mescolare anche in centro. Mia moglie dice che non ha la forza per farlo lei e se non si fa bene la polenta avrà i

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