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El ciucio

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Paese natale

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medio la seconda, il quarto non ricordo, il pollice il quinto. Il terzo non si succhiava alcun dito ma è stato allattato al seno fino a tre anni, dicevano. Solitamente quando avevano un paio di anni smettevano, ma non l’ultimo nato. Mia madre le provava tutte per fargli perdere il vizio: gli metteva sul dito sale, pepe, olio di fegato di merluzzo e non so cos’altro. Ma lui puliva il dito e continuava a succhiarlo, magari nascondendosi quando era grandicello. E così i denti sono cresciuti con nel mezzo lo spazio per il pollice: allora non costumava l’apparecchio per i denti.

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Vitamine

El gavea tante vitamine, el faxea tanto ben, el gera tanto cativo, tanto disgustoso, tanto odià dai toxeti. El gera l’oio de fegato de merlu§o. Penso che chi lo ga tólto non se ·o gà dismentegà. Un cuciaro de oio e na fetina de mandarin: da aℓora i mandarini i me xe antipatici.

Aveva tante vitamine, faceva tanto bene, era tanto cattivo, tanto disgustoso, tanto odiato da me e dai bambini. Era l’olio di fegato di merluzzo. Penso che chi l’ha preso non se lo dimentica. Un cucchiaio di olio e una fettina di mandarino: da allora i mandarini mi sono antipatici

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Bellissimo

Il bambino era bellissimo, non solo per mamma sua.

Belli occhioni chiari, bellissimi folti capelli biondi e ricci.

Ma ormai era grandicello e decisero che era ora di tagliare i capelli, come per tutti i maschi della famiglia, di portarlo dal barbiere. Si diceva barbiere anche se in realtà tagliava rarissime barbe e quasi solo capelli.

Poi il bambino tornò a casa con i capelli tagliati, da maschietto. Era sempre lui ma diverso, senza più la testa coperta di riccioli biondi.

Lo vidi, lo guardai ed esclamai: "Che rece spanà!" (“che orecchie a sventola!”)

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