Piano di branding per l’internazionalizzazione di Asymétrie

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ASYMÉTRIE Piano di branding per Asymétrie con focus sull’internazionalizzazione del Brand.

Viola Carboni Mariantonietta Garibaldi Giulia Tempesti



ASYMÉTRIE Piano di branding per Asymétrie con focus sull’internazionalizzazione del Brand.

Viola Carboni Mariantonietta Garibaldi Giulia Tempesti


Indice Brief

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Analisi del Brand e Brand Promise Background Obiettivi Parole Chiave Brand Value, Vantaggio Competitivo, Valori Aggiunti Naming e Marchio

Brand Interest Group

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Introduzione & Quadro sinottico Analisi Target Diretto Analisi Target Indiretto Analisi Target Complementare Analisi Target Alternativo

19 20 31 35 37

Analisi Scenario

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Ecommerce nel settore moda Made in Italy e settore moda Slow fashion Fashion trends Trend eventi

43 49 54 58 66

Competitor

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Introduzione Competitor Diretti Filotimo Nivule & Pesci Rossi Atelier sul Brenta Fame & Partners Arthur Apparel

75 77 77 82 89 95 100

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Competitor Indiretti Lola Hats Pijama Markhor Competitor Aspirazionali Cos Arket Arcea Emily Jeffords

107 107 112 117 122 122 129 135 139

Brand Experience Attesa

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Brand Manifestation e Soluzioni Strategiche

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Storytelling Revisione storytelling brand e designer Creazione storytelling sui prodotti

148 149 151

Offerta Creazione Linee Guida Prodotti Creazione nuove stampe per tessuti (Gio Ponti, Made in 50’s, Wiener Werkstätte) Riorganizzazione Offerta Ampliamento Offerta Sviluppo responsabilità sociale d’impresa

153 156 161

Distribuzione Riorganizzazione distribuzione brand online Definizione strategia distribuzione brand offline (boutique, concept store, temporary store)

180 181 183

Coordinato e Packaging (incluso Business Card, Stampelle, Buste, Adesivi) Creazione etichetta composizione prodotto Restyling coordinato – Slow Touch Restyling coordinato – Pattern Everywhere Restyling coordinato – Pieces of Asymétrie

187 189 192 196 199

Cataloghi Linee Guida Fotografiche Riorganizzazione catalogo e materiale di pitching

202 204 209

Sito Web e Ecommerce Restyling website

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P i ano d i Br a n d i n g

170 172 176

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Revisione linea editoriale blog Creazione Newsletter

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Social networking Ridefinizione Piano Editoriale Facebook Ridefinizione Piano Editoriale Instagram Attivazione del profilo Google My Business Sviluppo strategia Google Ads

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Direct Marketing e PR Costruzione Media Kit Campagna di direct marketing Ricerca fornitori – Giulia Ricerca ambassador (influencer e blogger) Strategia Influencer Marketing Ricerca partner (brand, artigiani e fornitori)

241 243 245 247 249 252 253

Fiere e Market Partecipazione a market e fiere di settore

258 260

Crowdfunding Pianificazione strategia di crowdfounding Ricerca incubatori e business angels

263 264 267

Lancio collezione AI 2019-20 PE 2020 Creazione Evento Naming Evento Marchio Evento Coordinato Evento Abbinamenti e Storytelling Postcard Programma Allestimento Partnership Lancio Evento Evento

269 270 273 274 278 283 292 298 298 303 303 305

Appendice Sitografia

312 317

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BRIEF per l’internazionalizzazione di Asymétrie Presenti: Roberta Leone founder e designer di Asymétrie, Alessandra Colucci coordinatrice e docente Master IED in Brand Management, Arianna Pirandola docente Master, Viola Carboni, Mariantonietta Garibaldi, Giulia Tempesti Data: 19/06/19 Luogo: IED - Via Giovanni Branca 122, Roma Background Asymétrie è una start up di abbigliamento sartoriale femminile, specializzata in bluse. Nasce a metà del 2017 da un’idea di Roberta Leone, romana, laureata in ingegneria civile (specializzazione geotecnica), che all’età di 33 anni, si mette in discussione, abbandona il lavoro in cantiere e si iscrive all’accademia di moda Koefia, scoprendo che il mondo razionale e geometrico dell’ingegneria in realtà non era così distante dalla moda. Roberta nasce in una famiglia creativa da padre pittore e mamma sarta per brand di alta moda (Capucci, Sarli, Fabiani e le sartorie di una volta), crescendo tra gli strumenti di lavoro della madre. Le è sempre piaciuto disegnare, fotografare e tutto ciò che è creativo. Asymétrie nasce dal desiderio di esprimere la razionalità attraverso lo sviluppo della modellistica e la creatività attraverso il design dei capi. La designer sceglie di focalizzarsi sulle bluse in quanto, non avendo finanziamenti né grandi budget a disposizione, la creazione di una linea abbigliamento completa non sarebbe stata da subito sostenibile. La blusa è considerata un capo di abbigliamento versatile, che attira sempre l’attenzione rispetto ad altri capi. Le bluse sono fatte a mano, in pochi esemplari, senza l’uso di macchinari industriali e all’interno di un piccolo laboratorio allestito nella sua abitazione. Dal disegno alla realizzazione finale, la designer impiega dieci giorni mentre, per il solo confezionamento di un singolo capo, la tempistica è di tre giorni di preparazione. Le bluse sono realizzate attraverso la tecnica del moulage, con tessuti rigidi monocromatici e/o pattern creati dalla designer, che enfatizzano la struttura geometrica dei capi. Questo sistema produttivo le consente di ottimizzare i costi. Oltre alle bluse, la designer ha realizzato alcuni modelli di abiti e con gli scarti dei capi produce accessori. I capi hanno un range di prezzo dai 130,00 € ai 280,00 €, non ci sono le taglie, sono capi comodi che si adattano a più corporature, dalla 42 alla 44 (S,M o L).

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La prima blusa è il capo che dà il nome al brand Asymétrie perché asimmetrica e geometrica. Inizialmente il colore rappresentativo del brand era il viola, ritenuto poi limitante, la cliente ha deciso di optare per il bianco. Per la realizzazione dei capi, la designer si ispira a sé stessa e allo stile Anni ‘50, pensa ad una donna che non segue i canoni tipici, dinamica, mamma, lavoratrice, che vive in 360° o anche in dolce attesa, che non indossa trasparenze, abiti succinti, ma trova la sua femminilità attraverso l’eleganza e la ricercatezza del capo. La donna ha una fisicità mediterranea, curvilinea e sente la necessità di indossare un capo flessibile ma al tempo stesso, esteticamente piacevole. Per questioni economiche, la cliente segue in autonomia ogni aspetto della collezione, dall’idea al design, alla realizzazione finale, passando per la scelta dei tessuti. Tuttavia, si avvale di una serie di aiuti esterni: colleghe la supportano in dati step di produzione e il sostegno di Vincenzo Bernabei, in qualità di consulente marketing. Attualmente le vendite avvengono tramite il passaparola e attraverso la piattaforma online Etsy. Da circa due settimane è attivo l’e commerce presente sul sito Asymétrie. Il brand è inoltre presente sui social media attraverso le piattaforme Facebook e Instagram. Asymétrie ha partecipato a due market su Roma: Officine Creative nel quartiere Parioli e al Natalino, presso il Lanificio, nel quartiere Pietralata, tuttavia senza ottenere un riscontro positivo. Ha iniziato a collezionare la sua rassegna stampa. Target Target diretto La cliente parla di: Donne 35- 45. Capacità di spesa medio-alta/alta e cultura medio/alta. Donne 35- 45 in dolce attesa. Capacità di spesa medio-alta/alta e cultura medio/alta. Target indiretto Buyer Ai quali si può sicuramente aggiungere: Uomini 35-55. Capacità di spesa medio-alta/alta e cultura medio/alta. Assistenti alle vendite Partner potenziali provenienti da settori complementari Target complementare Fiere di settore Inoltre, è possibile aggiungere: Fashion blogger Riviste di settore online/offline Stylist/costumisti Target alternativo La cliente non ne fa menzione diretta ma probabilmente questo potrà includere: Uomini e donne 25-35 e 45-65

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Incubatori/finanziatori/business angels Piccole catene indipendenti per le divise degli assistenti alle vendite Appassionati di Vintage anni ‘50

Obiettivi • Internazionalizzazione • Aumento di visibilità a livello nazione e internazionale • Organizzazione Evento di Lancio per la collezione invernale 2019 con anticipazione della collezione estiva 2020 • Lancio dell’ecommerce Percezione dei competitor La cliente indica come competitor per tipologia di prodotto e stile dei modelli proposti: Cos ·Filotimo · Nivule & Pesci Rossi · Atelier sul Brenta Inoltre, è possibile aggiungere: Arket ·Markhor ·Lola Hats Sintesi del Progetto Branding Plan per il lancio internazionale di Asymétrie Stile del progetto Asymétrie punta sul modello di blusa destrutturata per abbattere i costi e i tempi di realizzazione. Utilizza tessuti rigidi e pesanti per avere una massima resa del modello (quali per l’estate lino, garza e denim). Ha scelto di partire con tessuti in tinta unita per capire i gusti delle potenziali clienti e ha proposto qualche pattern geometrico. La designer realizza i suoi capi a mano. Crea il modello sul manichino con la carta, poi lo smonta dal manichino e lo “pulisce” sul tavolo (aggiusta le proporzioni, il giro collo, le maniche, la curva dell’orlo ecc.…), poi posiziona il cartamodello sulla tela replicando il disegno della carta. In seguito, monta la prova in tela sul manichino e verifica che sia come se lo immaginava. Taglia il tessuto e infine, una volta confezionato il capo, lo fa indossare e lo “sdifetta” definitivamente. Ogni capo ha un’etichetta esterna con il marchio bianco su sfondo blu con la specifica “Fatto a Mano | Handmade”. Un’altra lavorazione utilizzata nelle collezioni precedenti, ispirata agli Anni ‘50, è quella del double face e l’utilizzo del doppio crepe. La lavorazione in double-face si realizza aprendo due tessuti e cucendoli uno dentro l’altro dall’interno. In seguito, si rigirano i tessuti: in questo modo non c’è né un dritto né un rovescio. La scelta di stile intrapresa dalla designer in merito alla realizzazione delle grafiche e pattern, prendendo ispirazione online, è quella di disegnarle a mano e poi, farle stampare online dal sito The Color Soup. Inoltre, la designer reperisce tessuti in giro per il mondo, prende quello che le piace per poterlo usare nelle sue creazioni. Ad esempio, per una delle bluse della collezione estiva, è stato utilizzato un tessuto con stampa batik acquistato durante un viaggio a Vienna. Ama la sperimentazione. Si è inoltre resa disponibile a fornire i disegni originali che hanno ispirato i suoi pattern. Pia ano no d dii Br Braand n diing ng

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La designer è molto affezionata al suo primo modello di blusa, caratterizzato da un orlo a curva asimmetrico, più lungo nella parte dietro e più corto sul davanti. Questo modello è stato realizzato prima della nascita della start up e viene proposto in collezione come capo continuativo, anche con varianti di colore e tessuti. Nella versione nera, rimane il modello più venduto in assoluto. La prima blusa è stata proposta nella collezione invernale in una stampa pattern con base rosa antico, che pare essere un colore molto apprezzato dalle clienti. Nelle collezioni, appaiono dei capi continuativi: la blusa in denim smanicata per l’estate, che è stata proposta in ecopelle per l’inverno, la blusa con le maniche a tronco di cono, modello che non viene mai modificato. Entrambi modelli sono molto gettonati. Oltre alle bluse, Asymétrie si propone di ampliare l’offerta, mantenendo lo stile e i valori del brand, valutando anche la realizzazione di accessori, nonostante al momento sia considerato oneroso. Ha già realizzato un vestito, che ha definito “figlio” della prima blusa, e anche delle spille con gli scarti dei tessuti, le quali hanno ricevuto un riscontro positivo. Anche i bottoni con cui vengono decorate le bluse, vengono realizzati dalla designer usando una punzonatrice ereditata dalla madre. Asymétrie punta sulla personalizzazione, ogni blusa è personalizzabile nella scollatura, nel colore, secondo i gusti. Vengono realizzati pezzi unici con l’obiettivo di produrre in quantità maggiori ma pur sempre limitate. La designer ha raccontato due episodi. Nel primo episodio, una cliente che ha chiesto di stringere il modello della blusa in denim. Nel secondo caso, una cliente ha chiesto di aumentare la lunghezza dell’orlo davanti della blusa e di accorciare le maniche. La vendita avviene attraverso passaparola e online sulla piattaforma Etsy (profilo che la cliente vorrebbe eliminare per il costo elevato delle sponsorizzazioni) e l’ecommerce del sito Asymétrie, aperto da circa due settimane. Attualmente Asymétrie sta lavorando alla realizzazione di una legenda taglie e composizione tessuti al fine di agevolare l’acquisto online. È presente sulle maggiori piattaforme social (Instagram e Facebook) specificando che hanno avuto molto appeal le foto relative alla produzione dei capi. Ogni capo viene incartato in una velina e inserito all’interno di una scatola di cartone grezzo che viene brandizzata con un adesivo. Nel servizio fotografico realizzato per le due collezioni create, è stata utilizzata una modella molto giovane di 25 anni. La scelta è stata dettata da questioni di budget e dalla volontà della designer di capire in quale immagine si rispecchiavano le sue clienti. La modella, nonostante la giovane età, indossava bene i suoi capi. La designer ritiene che una modella 40enne non avrebbe incontrato i gusti della sua clientela. La cliente è interessata al mondo della Slow Fashion, infatti si sta adoperando per trovare tessuti ecosostenibili quali cotone, bamboo anche se per l’inverno la ricerca è risultata più complicata. L’obiettivo di Asymétrie è di espandersi in Italia (centro-nord) e all’estero (con un’attenzione particolare al Medio Oriente) affidando il posizionamento del prodotto a showroom e buyer per il retail. Asymétrie è stato presentato ad Officine Creative, un mercatino natalizio in quartiere Parioli a Roma. Per tre giorni di fiera, per l’affitto dello stand sono state spese 270,00 €, investimento senza

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ritorno. Inoltre, il brand ha presenziato al Natalino del Lanificio, presso il quartiere Pietralata, dove l’esperienza è stata giudicata migliore. In conseguenza a queste due esperienze, Asymétrie punta a partecipare ad altre tipologie di eventi fieristici, più in linea con il posizionamento, quali PureLondon, White a Milano o il Tranoi a Parigi, pur temendo che la partecipazione ad eventi di questo calibro, potrebbe snaturare i valori del brand e le caratteristiche dei prodotti. Di Asymétrie hanno parlato Bassetti Tessuti, The Color Soup e Alessandra Colucci nei loro rispettivi blog. Se Asymétrie fosse un colore sarebbe Beige. Se Asymétrie fosse una forma sarebbe un Triangolo. Se Asymétrie fosse un animale sarebbe un Leone (probabilmente perché il cognome della founder è Leone). Se Asymétrie fosse uno stato d’animo sarebbe la Gioia. Se Asymétrie fosse un’entità nascerebbe, inizialmente, con un’entità femminile, anche se con il tempo sta diventando un’entità di genere più fluida. Parole chiave Sartorialità - Unicità - Personalizzazione Eleganza - Femminilità - Qualità - Geometria - Morbidezza - Curvy - Celare - Ricercatezza - Couture - Ripetizione - Flessibile Slow Fashion Ecommerce - Made in Italy Punti essenziali Ampliamento di capi e di varianti entro una certa quantità pur mantenendo lo standard di qualità Partecipazione a fiere di settore Definizione di una strategia di vendita e branding per acquisti in assenza La cliente non apprezza molto gli influencer, pur ritenendoli uno strumento valido.

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Analisi del Brand e Brand Promise

Background Asymétrie, start up di abbigliamento handmade nata nel 2017, basa la sua attuale produzione su un unico capo: la blusa, declinato in diversi tessuti, colori e pattern. La fondatrice della start up, nonché designer, è Roberta Leone. Roberta nasce e cresce in una famiglia dove il talento creativo non manca: il padre è un pittore, mentre sua madre lavora nel campo della moda come sarta, maturando esperienza presso marchi dell’alta moda quali Capucci, Sarli, Fabiani e le “sartorie di una volta”. L’atmosfera che si respira in famiglia porta Roberta ad appassionarsi alla moda, nonché ad amare e apprezzare tutto ciò che riguarda l’ambito creativo, dalla fotografia al disegno. Tuttavia, spinta dalla volontà della sua famiglia di riservarle un futuro migliore dal punto di vista lavorativo, si iscrive all’università per intraprendere gli studi Ingegneria Civile. Nonostante ciò, a 33 anni, Roberta decide di dedicarsi interamente ai suoi sogni, di seguire la sua vera indole e la passione per la sartoria che portava dentro sin da bambina iscrivendosi all’Accademia di Moda Koefia. Dopo l’Accademia, nel 2017 nasce il progetto imprenditoriale sartoriale Asymétrie. La designer inizia la sua produzione concentrandosi sulla blusa, capo d’abbigliamento scelto per la sua versatilità e per la sua importanza all’interno dell’outfit femminile. La blusa infatti, facilmente si abbina a gonne e pantaloni, sa attrarre maggiormente l’attenzione rispetto ad altri capi, diventando la protagonista indiscussa dell’outfit. La scelta di partire con un solo capo è stata dettata anche da ragioni di tipo economico, considerando che una linea completa di abbigliamento avrebbe comportato dei costi troppo esosi rispetto alle reali possibilità economiche della start up. Le radici del naming Asymétrie vanno ricercate nelle geometrie che caratterizzano il primo modello di blusa realizzato dalla designer: un modello dalla vestibilità comoda ma dalle linee pulite e strutturate, una casacca più corta sul davanti e più lunga sul retro, caratterizzata da un orlo a curva e dalle maniche corte appena accennate. I capi di Asymétrie si ispirano all’eleganza e alla femminilità tipica degli Anni ‘50, sono pensati per una donna elegante che rifugge dalle trasparenze e dall’abbigliamento troppo succinto, che desidera sentirsi sempre a proprio agio. La donna Asymétrie è la donna sempre in movimento,

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impegnata a destreggiarsi tra la vita familiare e il lavoro, che passa tutta la giornata fuori casa e che necessita di un capo estremamente flessibile, che l’accompagni dalla mattina in ufficio fino all’aperitivo con le amiche la sera. Si tratta di una donna che ama la comodità ma che non per questo rinuncia alla sua femminilità - anche se in dolce attesa - esprimendo sé stessa attraverso un capo ricercato e non banale. Le bluse vengono realizzate rigorosamente a mano all’interno di un piccolo laboratorio casalingo, con l’ausilio di una macchina da cucire, senza nessun tipo di macchinario industriale, conferendo ad ogni singolo capo una propria unicità. Asymétrie permette inoltre ad ogni cliente di richiedere modifiche al capo – nei colori, nei tessuti, nel modello – offrendo un capo d’abbigliamento personalizzato. Questo permette ad Asymétrie di ritagliarsi un proprio spazio all’interno del mercato della moda – sia a livello nazionale che internazionale – in cui i consumatori sentono sempre di più l’esigenza di esprimere la propria individualità tramite capi d’abbigliamento personalizzati e ricercati, che rappresentino una valida alternativa all’offerta della moda di produzione di massa, che al contrario, tende all’omologazione. A livello internazionale, l’aspetto della personalizzazione dei singoli capi acquista ancora più importanza se coniugato con il know-how sartoriale e al Made in Italy, aspetti e peculiarità che da sempre contraddistinguono le aziende italiane artigianali nel mercato estero. Oltre alle bluse, la designer ha avviato i primi passi verso l’ampliamento della linea di abbigliamento realizzando un modello di abito con orlo ricurvo più corto sul davanti e più lungo sul retro che trae ispirazione dal primo modello di blusa confezionato. Oltre al vestito, la designer ha condotto interessanti sperimentazioni lanciandosi nella produzione di spille - realizzate con gli scarti di produzione dei capi - e di shopping bag in tela, che potrebbero essere degli interessanti prodotti civetta da inserire in collezione. Il modello produttivo di Asymétrie, la scelta di riutilizzare gli scarti di produzione e l’interesse constatato verso i tessuti ecosostenibili dimostrano la volontà del brand di muovere i primi passi verso lo slow-fashion - una moda più sostenibile e responsabile, che punta sulla qualità e non sulla quantità. Asymétrie pertanto ha saputo interpretare e intercettare la crescente attenzione del consumatore verso le problematiche ambientali che sicuramente rappresentano un aspetto da non sottovalutare nel mercato della moda. I canali di vendita di Asymétrie sono essenzialmente l’ecommerce nato da poche settimane presente sul sito Asymétrie, tuttavia attualmente la maggior parte delle vendita avviene tramite il passaparola delle clienti. Il brand è attivo sui social media Facebook e Instagram. Inoltre, Asymétrie ha preso parte a due eventi dedicati all’artigianato sul territorio romano - Officine Creative, nel quartiere Parioli e al Natalino, presso il Lanificio, nel quartiere Pietralata. La partecipazione a queste iniziative di quartiere - volte soprattutto alla promozione di piccoli artigiani locali, afferenti alle più svariate tipologie di settori - non ha apportato nessun tipo di beneficio al brand, pertanto è ipotizzabile la partecipazione ad eventi di settore più specifici di rilevanza nazionale o internazionale. Pia ano no d dii Br Braand n diing ng

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A causa delle risorse economiche ridotte, attualmente Roberta Leone lavora in completa autonomia, partendo dall’ideazione, passando per la scelta dei tessuti fino ad arrivare alla realizzazione dei capi. Nonostante questo, Asymétrie si avvale della consulenza marketing di Vincenzo Bernabei, mentre nella fase produttiva, la designer occasionalmente si avvale del supporto di amiche e colleghe dell’Accademia di Moda. Obiettivi • Internazionalizzazione • Aumento di visibilità a livello nazione e internazionale • Organizzazione Evento di Lancio per la collezione invernale 2019 con anticipazione della collezione estiva 2020 • Lancio dell’ecommerce Parole Chiave Sartorialità - Unicità - Personalizzazione - Eleganza - Femminilità - Qualità - Geometria - Morbidezza - Curvy - Celare - Ricercatezza - Couture - Ripetizione - Flessibile - Slow Fashion - Ecommerce - Made in Italy - Portabilità - Comfort Brand Value, Vantaggio Competitivo, Valori Aggiunti I valori a cui Asymétrie fa riferimento sono quelli della artigianalità e del design realizzato a mano, prendendo ispirazione dalla tradizione sartoriale italiana e dalla cura che questa disciplina richiede nella progettazione di capi studiati nel minimo dettaglio e per soddisfare le richieste di una consumatrice che non cerca un prodotto qualunque. Valore fondamentale per Asymétrie è la progettazione di capi completamente Made in Italy e con tessuti di alta qualità, espresso attraverso una attenta ricerca nel soddisfare il gusto, le esigenze e le aspirazioni delle donne che lo indossano, garantendo alle clienti una progettazione su misura di capi fatti a mano. Le forme geometriche e la semplicità nel design, caratteristiche distintive del brand, vengono rielaborati nelle collezioni con capi semplici ma fortemente strutturati, rendendoli l’espressione di un design che, anche se costruito seguendo i rigidi dettami della matematica, si può adattare ad ogni corpo, femminile e non. È infatti l’indossabilità l’elemento chiave che caratterizza i capi firmati Asymétrie, con una costante ricerca del comfort, attraverso l’utilizzo di tessuti specifici e di un design minimale, e senza rinunciare all’eleganza, espressa attraverso forme lineari, dando vita a capi multiuso ed adatti a diversi momenti della giornata. Nonostante un animo puramente sartoriale e made in Italy, il brand ha sempre uno sguardo alle tendenze internazionali ed ha nel suo DNA creativo una componente tecnologica e votata al futuro, avvalendosi di procedure all’avanguardia per la produzione di alcune componenti dei capi ed usufruendo di tecniche come la progettazione e la stampa digitale per i tessuti utilizzati nelle collezioni. Tutto questo fa del brand un possibile punto di riferimento per una clientela in cerca di un prodotto unico, fatto su misura e completamente personalizzabile, garantendo a chi lo sceglie una modalità di ordinazione, confezionamento e consegna dei capi rapido ed agile. Altra caratteristica che dimostra la volontà del brand di guardare al futuro è la sostenibilità dimostrata dal modello di business proposto, che prevede la produzione di pochi capi, con design e materiali definitivi dalla linea creativa ma personalizzabili sotto ogni punto di vista, anche nei piccoli dettagli come i

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bottoni, secondo le richieste del cliente, evitando la sovrapproduzione; inoltre i materiali di scarto prodotti dalla messa in opera delle collezioni vengono utilizzati nuovamente per la produzione di spille e manufatti di altro tipo, garantendone un ulteriore utilizzo. Il Vantaggio competitivo di Asymétrie risiede nel carattere nell’identità artigianale del brand, espresso attraverso un design raffinati che coniuga linee geometriche e gentili, in un contesto di indossabilità flessibile ed adattabile ad ogni tipo di fisicità. Nome e Marchio Il naming “Asymétrie” dal francese “asimmetria”, racchiude in sé quasi tutti i valori più importanti del Brand. Asymétrie è asimmetrico perché è fuori dagli schemi, fuori dagli stereotipi. È eccentrico e prende ispirazione dalla geometria irregolare. È personale, fuori dalle tendenze, ma costruito su misura. La scelta della lingua francese è un rimando all’immaginario della capitale della moda Europea: Parigi. Il marchio ha due versioni. La prima è rappresentata da un logotipo con il nome del brand stesso, mentre la seconda da un pittogramma abbinato ad un testo. Nella prima versione il font calligrafico della parola Asymétrie è un riferimento all’handmade dei capi. Le curve del carattere ricordano i volumi, le sinuosità dei capi indossati e l’eleganza e la ricercatezza delle donne per cui sono pensati. Il tratto spesso del font dona poi un’aria vivace e giocosa che racconta della duplice anima dei capi di Asymétrie, quella di essere adatti per impegni professionali ma anche per il tempo libero e il disimpegno. Il secondo marchio è invece un pittogramma di un bottone tondo con 4 fori al centro, circondato dal nome del Brand in un font san serif, ripetuto due volte. Il bottone è un chiaro riferimento alla sartorialità del brand e alla cura di Asymétrie per ogni piccolo dettaglio del prodotto. Inoltre, rimanda alla produzione di bottoni personalizzati a mano realizzati per le bluse. Il pittogramma è caratterizzato da un minimalismo iconografico che bene si abbina al logotipo invece più personale. Entrambi i marchi sono stati concepiti in due versioni, bianco su sfondo viola e nero su sfondo bianco.

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Brand Interest Group L’individuazione del target di riferimento è uno dei punti cardine per delineare una strategia efficace per il brand. Partendo dagli spunti offerti dal cliente in fase di incontro, è stata delineata una stratificazione del target volta all’interazione sia sul piano B2B che B2C. Quadro sinottico Target diretto Donne 35- 45. Capacità di spesa medio-alta/alta e cultura medio/alta. Donne 35- 45 in dolce attesa. Capacità di spesa medio-alta/alta e cultura medio/alta. Target indiretto Buyer Uomini 35-55. Capacità di spesa medio-alta/alta e cultura medio/alta. Assistenti alle vendite Partner potenziali provenienti da settori complementari Target complementare Fiere di settore Fashion Blogger / Influencer / Editor Riviste di settore online/offline Sylist/costumisti Target alternativo Uomini e donne 25-35 e 45-65 Incubatori/finanziatori/business angels Piccole catene indipendenti per le divise degli assistenti alle vendite Appassionati di Vintage anni ‘50

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Analisi Target Diretto Per target diretto si intende quel segmento di mercato che si dimostra direttamente interessato al brand e ai suoi prodotti, adattandosi questi direttamente al loro stile di vita e di consumi. Italia In relazione al brand Asymétrie, per l’individuazione del target diretto vengono tenute in considerazione, come suggerito dalla cliente, le donne dai 35 ai 45 anni, lavoratrici, madri o in dolce attesa, con una capacità di spesa ed una cultura medio/alta - alta. Facendo riferimento ai profili Eurisko per il mercato italiano e la necessità del brand di consolidare la sua brand awareness sul territorio, i profili femminili da porre in risalto per definire questo segmento di target sono sicuramente: Élite Femminile Per le sue caratteristiche di intraprendenza e spiccato senso della progettualità, che le porta ad occupare posti di prestigio nel proprio contesto sociale e lavorativo e avere una disponibilità economica rilevante per il mercato. In assoluto il tipo di target con più propensione all’acquisto, che solitamente è d’impulso, e che ama provare tutto ciò che è nuovo e alternativo cambiando spesso brand, acquistano nei negozi migliori onsite ed online ma con un approccio sperimentale. Sposate, vivono in un nucleo familiare di due o tre componenti, con un solo figlio, seguono comunque con interesse eventi culturali di vario genere, tendendo all’assunzione di un doppio ruolo. Questo segmento potrebbe trovare interesse per il brand Asymétrie grazie alla sua spiccata propensione all’acquisto e alla tendenza allo sperimentare nuovi prodotti, marchi emergenti o non appartenenti al mainstream. Essendo una donna lavoratrice potrà sicuramente apprezzare la versatilità dei capi, e in particolare delle bluse prodotte da Asymétrie e pensate proprio per una tipologia di donna che debba districarsi tra diverse situazioni sociali nell’arco di una giornata. I prodotti Asymétrie, caratterizzati da linee costruite ma semplici e la possibilità di una totale personalizzazione dei capi possono facilmente rispecchiare l’indole intraprendente e progettuale di queste donne, accompagnandole nei vari contesti sociali e lavorativi di cui fa parte. Le Solide Tipologia di consumatore di sesso femminile che rappresenta a pieno una forte e solida medietà sociale. Hanno un range di età abbastanza ampio, che va dai 25 ai 54 anni, ma che trova la sua

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massima rappresentanza nella fascia che va dai 35 ai 44 anni, sono madri e lavoratrici ma dedicano la maggior parte delle loro attenzioni alla famiglia. Vengono definite l’evoluzione delle casalinghe perché la maggior parte di loro è in cerca di lavoro, ha una occupazione come impiegata o praticano professioni autonome e l’80% vive o convive in nuclei familiari con figli e a doppio reddito. Sono una categoria sociale molto pragmatica nel raggiungimento delle loro mete, principalmente legate alla realizzazione ed al benessere della famiglia, sono consapevoli della qualità medio/alta della loro vita, che fa perno sulla loro condizione sociale di madri, spose e fidanzate. L’impegno lavorativo c’è ma è strumentale all’obiettivo familiare e molto meno alla realizzazione personale e al raggiungimento di un’autonomia, auspicano all’efficienza dell’assistenza sociale e al sostegno della comunità, iniziative di volontariato, ma non ritengono di doverne usufruire. Sono ottimiste per il futuro e il tempo libero lo dedicano alla famiglia e allo shopping, che solitamente è emozionale e impulsivo, con un occhio vigile alle novità, alla forma e alla distintività, è comunque presente una componente di razionalità nel ragionamento che precede l’acquisto. Questo segmento di target è interessante per il brand in base alla sua caratteristica di madri e lavoratrici, essendo questo doppio ruolo a portarle a dover affrontare molteplici situazioni sociali possono trovare interesse nei prodotti Asymétrie per il loro facile abbinamento con diversi accessori e capi, favorendo la creazione di outfit intercambiabili in base al contesto sociale in cui vengono indossati. Un ulteriore elemento d’interesse per il brand nei confronti di questo segmento di target è sicuramente il forte legame che esse hanno con il contesto familiare, caratteristica che le porta a vivere situazioni spesso legate a questo ambiente e che permette ad Asymétrie di attirare il loro interesse nell’utilizzo dei propri capi in occasioni come matrimoni, anniversari, feste di compleanno o feste di Natale in famiglia. Inoltre la totale personalizzazione dei prodotti Asymétrie può accontentare le diverse necessità di taglia, forma, materiali o colori, dettate dall’ampia fascia d’età che compone questo segmento e dalle diverse tipologie di situazioni sociali che queste donne vivono nelle loro vite. Le Frizzanti Spesso lavorano in proprio; pongono molta attenzione alla cura di sé stesse e manifestano una sensibilità spiccata nei confronti di cause sociali e legate alla tutela dell’ambiente. Sono ottimiste e dichiarano di avere molto tempo libero che dedicano soprattutto alle relazioni e al divertimento oltre che allo shopping e ad altri consumi di carattere culturale; negli acquisti, generalmente di natura impulsiva, sono emotivamente coinvolte, ricercando il meglio e dimostrandosi open-minded nei confronti delle novità del mercato. Hanno una spiccata tendenza all’esibitività e alla distintività e pongono spesso molta attenzione all’immagine, dando priorità più alla forma che alla sostanza. Questo segmento è d’interesse per il brand soprattutto per la spiccata volontà di intraprendere una tipologia di consumo culturale, che le potrebbe portare a riconoscere e apprezzare nel brand la forte caratteristica sartoriale espressa attraverso i capi e le tecniche utilizzate nella produzione, oltre ad essere incuriosite dal fattore novità introdotto dall’utilizzo di un nuovo brand. La grande disponibilità di tempo le rende consumatrici ideali di un prodotto completamente personalizzabile come quelli proposti da Asymétrie, permettendo loro di esprimere una personalità esibitiva e accontentando il loro desiderio di distinguersi dal resto della loro cerchia sociale attraverso l’abbigliamento. P i ano d i Br a n d i n g

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Donne a doppio ruolo Segmento da tenere in considerazione non tanto per la fascia d’età che esse rappresentano, dai 18 ai 34 con uno strascico su quelle dai 34 ai 44 anni, tanto per la loro spiccata tendenza a dare uguale importanza alla famiglia e al lavoro. Hanno un forte coinvolgimento nei confronti di eventi culturali e sono molto attive sotto questo punto di vista, anche questo segmento ha un approccio emotivo all’acquisto, con una tendenza a desiderare prodotti innovativi e che lo distingua socialmente. L’attenzione nell’atto dell’acquisto è più rivolta all’estetica del prodotto che alla sua reale funzionalità e qualità, sono spesso spinte da voler provare tutto ciò che è nuovo, fattore che le porta spesso a cambiare brand. Anche questo segmento di target ha la caratteristica di ricoprire il doppio ruolo di lavoratrice e di madre, questo elemento è sicuramente interessante nell’ottica della versatilità di occasioni sociali in cui potrebbero indossare i capi del brand, che acquisterebbe valore ai loro occhi sfruttando inoltre la spiccata sensibilità di questo target nel volersi distinguere nel proprio gruppo sociale attraverso il consumo di capi non provenienti dai brand mainstream ma bensì unici. Caratteristica fondamentale di questo segmento in relazione con il brand è sicuramente la grande attenzione che le donne che lo compongono impiegano nel momento dell’acquisto, che avviene maggiormente per motivi legati all’estetica. La ricerca di ciò che le soddisfa a livello estetico potrebbe portarle appagamento nella completa personalizzazione dei capi che viene compiuta da Asymétrie, portando alla soddisfazione dell’estetica personale e delle necessità quotidiane della cliente. Rilevante nell’identificazione dei segmenti che possono comporre il target diretto per Asymétrie è anche lo studio effettuato da “The Nielsen Company”, azienda multinazionale di analisi dati, che a febbraio 2018 ha rilasciato il suo report “5 sfide per 5 stili - le evoluzioni delle abitudini di consumo degli italiani” dove vengono identificati cinque nuovi stili di consumi associabili ad altrettante categorie familiari di consumo. Tra le cinque categorie rilevate da Nielsen, quelle che si possono ritenere di maggiore interesse per il brand sono sicuramente: Le Silver Le donne appartenenti a questo segmento hanno famiglie mature con reddito sopra alla media e sono dislocate al Nord, comprano soprattutto prodotti freschissimi o prodotti legati al benessere, hanno una propensione a fare shopping in negozi vicino casa e con metrature inferiori. Le caratteristiche che maggiormente identificano le donne di questo segmento come possibili consumatrici del brand sono sicuramente la spiccata predilezione per prodotti di consumo provenienti da piccole realtà. Questa caratteristica le porta a prestare attenzione a marchi non appartenenti al mainstream e alla ricerca del nuovo. Le Gold Le donne appartenenti a questo segmento hanno come componenti del nucleo familiare individui età centrale, senza figli o al 40% single, con un reddito ed una capacità di spesa sopra la media. Acquistano principalmente prodotti per il benessere, prodotti etnici e ad alto contenuto di servizio come quelli vegani o certificati e compongono la maggior parte del largo consumo. A rendere interessante questo target è senza dubbio la propensione alla spesa e le elevate possibi-

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lità economiche che le rendono indipendenti e predisposte all’acquisto di brand nuovi per provarne i prodotti, caratteristica che potrebbe fare di Asymétrie uno dei brand di interesse per questo gruppo. Inoltre la spiccata sensibilità di questo target per brand che abbiano tra le proprie caratteristiche un’attenzione alle cause sociali e alla certificazione dei prodotti lo potrebbe rendere interessato all’aspetto sartoriale Made in Italy di Asymétrie, oltre che condividerne il modello di produzione personalizzabile o su richiesta, in quanto poco impattante sull’ambiente. Europa Dal punto di vista internazionale ed europeo, in rispetto dell’obiettivo di internazionalizzazione del brand, tenendo in considerazione i profili emersi dall’indagine effettuata dall’agenzia Mosaic, i segmenti di target diretto che possiamo ritenere rilevanti per il brand sono quelli delle donne : Career and Family Segmento tra i 25 e 45 anni, presente per maggiore densità in paesi come Hong Kong, Norvegia, USA, Nuova Zelanda ed Olanda, con un ottimo posizionamento lavorativo e nel momento di “nidificazione” della loro vita, sposate o con figli piccoli. Tendono a vivere in nuove zone residenziali situate poco fuori i grandi centri urbani economicamente rilevanti, praticano il pendolarismo attraverso l’utilizzo di auto private per raggiungere il posto di lavoro, solitamente in aziende che si occupano di alta tecnologia, finanza o in uffici prestigiosi. Queste donne si godono il benessere materiale molto di più della generazione precedente e spesso hanno posizioni lavorative che richiedano competenze tecniche o specifiche attraverso le quali possano viaggiare ma anche sviluppare una famiglia. Appartengono a nuclei familiari di tre o più componenti, con due redditi e vivono in case in stile moderno e di recente fattura, amano intraprendere attività familiari e con i bambini e hanno l’abitudine di acquistare prodotti di ultima generazione e tecnologici. Le caratteristiche che rendono questo segmento interessante per il brand sono la propensione delle donne che ne fanno parte a incarnare un doppio ruolo di madre e lavoratrice, che le porta a dover utilizzare prodotti e capi che possano essere adattabili a vari avvenimenti sociali a cui queste donne partecipano e la possibile personalizzazione e modifica dei capi del brand li rende inoltre adatti per le donne in fase di “nidificazione”, che potrebbero riscontrare nei capi una praticità che le accompagna durante i cambiamenti che avvengono in stato di gravidanza e nei mesi successivi, rendendoli dei capi senza tempo. In un contesto internazionale, un ulteriore aspetto del brand che potrebbe coinvolgere questo segmento è l’aspetto sartoriale Made in italy di Asymétrie, avendo queste donne uno spiccata sensibilità per il benessere materiale ed essendo cosmopolite potrebbero riconoscere in un’attenzione al dettaglio e alle tecniche di produzione un valore aggiunto del brand. Da tenere in considerazione è anche l’abitudine di questo segmento all’acquisto di prodotti di ultima generazione e tecnologici, caratteristica che lo rende utenti attivo sul web e raggiungibile anche se non collocato nel paese d’origine del brand. Sophisticated Single Queste donne hanno un’età compresa tra i 35 ed i 45 anni, presenti in numeri rilevanti in paesi come Finlandia, Francia, Danimarca, Grecia, Olanda e Spagna per quanto riguarda l’Europa e in Australia. Sono single o non sposate, con un’educazione medio/alta e traggono tutti i vantaggi del P i ano d i Br a n d i n g

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vivere in grandi città, hanno prospettive internazionali e una fitta rete di contatti che rispecchia uno stile di vita moderno, si adattano rapidamente all’utilizzo di nuove tecnologie e social media e sono fonte di innovazione sia dal punto di vista del lifestyle, sia in termini di adozione di nuovi stili di consumo. Sono nella fase della loro vita dove stanno investendo nella creazione di “capitale umano”, sviluppando competenze, contatti e conoscenze e anteponendo questo all’accumulo di capitali monetari, che invece preferiscono investire in “esperienze”, come viaggi, ristoranti, libri o attrezzature sportive. Frequentano le zone più culturalmente rilevanti delle città in cui vivono, dove abitualmente risiedono per il minor tempo possibile in piccoli appartamenti in affitto. Questo segmento è interessante in relazione ad Asymétrie per il tipo di lifestyle intrapreso, l’internazionalità e lo stile di vita moderno che caratterizza questa tipologia di donne le rende più consapevoli e predisposte all’acquisto di brand provenienti da altri paesi, essendo interessate a creare a loro volta stili di vita e di consumo, potrebbero riscontrare interesse per le caratteristiche di personalizzazione sartoriale e made in Italy del brand. Rilevante è anche la predisposizione di questo segmento all’utilizzo della tecnologia, fattore che le rende più raggiungibili da parte del brand essendo già predisposte all’acquisto online. Cina e Giappone Un’altra prospettiva degna di nota sui mercati asiatici, e sulla Cina in particolare, ci viene fornita invece da l’agenzia McKinsey nel report “Meet the 2020 Chinese Consumer”, studio realizzato per fornire un’analisi chiara del mercato cinese, identifica quattro categorie principali di nuovi stili di consumo. Tra i profili individuati nel report quelli che possono aiutarci a delineare le caratteristiche del target diretto del cliente sul territorio cinese sono: The Individual Consumer Donne che come nuove consumatrici cercano i benefici della funzionalità di base, valori come durabilità, comfort e gusto sono caratteristiche fondamentali che influenzano i loro stili di acquisto. Stanno diventando più esigenti, parole come salute e benessere influenzano le loro scelte in merito ai prodotti alimentari, per l’igiene personale e della casa. Il report suggerisce inoltre che, nel 2020, per questo segmento la scelta dei prodotti sarà coadiuvata da considerazioni emotive, specialmente se il prodotto rispecchia il senso di individualità dell’utente, tendenza inoltre che in futuro influenzerà fortemente le scelte di acquisto della maggior parte dei consumatori cinesi, esprimendo un forte desiderio di autoespressione e assertività. Queste caratteristiche le rendono degni di nota per il brand, in quanto questo segmento è alla ricerca di brand di nicchia, avendo acquisito maggiore esperienza e conoscenza dei prodotti si sente più sicuro nel provare brand meno conosciuti e vedono questa scelta come un modo di distinguersi dal coro. Questo desiderio di distinzione potrebbe rendere questo segmento interessante per il brand anche in funzione della totale personalizzazione che Asymétrie offre ai suoi clienti. Modern Shopper Sono donne appartenenti a una nuova tipologia di consumatrici,concepiscono lo shopping come esperienza, come una forma di intrattenimento da condividere con la propria cerchia sociale e con la famiglia. Vivono in grandi città ma sono originarie di piccole realtà provinciali o proprio P i ano d i Br a n d i n g

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residenti in centri abitati di medio/piccola entità, si dedicano alla vita culturale e agli intrattenimenti che il governo cinese finanzia, dando meno rilevanza allo shopping come forma di divertimento che invece ritrovano in quello online. Fanno uso di dispositivi come app per lo shopping e fanno acquisti al dettaglio sul web, sono tra le più sofisticate acquirenti online, pragmatiche ed esigenti non sono soddisfatte puramente dalla comodità ma pongono molta attenzione al confronto dei prezzi, ad assortimenti unici di prodotti, alle novità del momento, al servizio clienti. Utilizzano i social media per esprimere le loro molte e varie preferenze, cercando un servizio ricercato. La caratteristica che rende questo segmento interessante per Asymétrie è l’utilizzo elevato di dispositivi tecnologici per realizzare i propri acquisti, elemento che le rende più esposte alle tendenze occidentali e una nuova concezione dello shopping legata al divertimento e all’espressione di se stessi. Rimanendo sui mercati asiatici, un altro studio compiuto da “Business Finland”, associazione governativa finlandese di promozione e finanziamento dell’innovazione e del commercio, ed “Euromonitor Consulting”, azienda Europea di consulenza, chiamato “Future Watch: Consumer trends and lifestyles in Japan” ci offre una panoramica sulle nuove tendenze del mercato Giapponese ed individua tre profili principali tra gli stili di consumo. Tra i profili emersi dall’analisi della situazione socio-economica del paese desta particolarmente interesse per la delineazione del target diretto del brand nel mercato giapponese quello delle donne: Middle Class Retreat Segmento di nuovi consumatrici, con una fascia d’età dai 20 ai 50 anni, che stanno acquisendo coscienza di quali siano le caratteristiche di “un buon prodotto” e acquista ciò che identifica di più il loro stile di vita e le loro preferenze. Pongono molta attenzione al valore dei soldi e di conseguenza, non sono costantemente fedeli agli stessi brand, sono consumatrici volubili e sono attratte sia dal prodotto in sé, sia dallo storytelling che lo caratterizza. Comprano sia online che nei punti vendita, comparando i prezzi e leggendo le recensioni dei prodotti. Una delle motivazioni più forti che le spinge all’acquisto è la soddisfazione di una ricerca di qualità-prezzo e sono più interessate a costruire uno stile personale piuttosto che a seguire le tendenze della moda. Hanno una preferenza per i materiali naturali ed un design semplice, sono molto influenzate dalle tendenze che vengono proposte attraverso i social media e soprattutto da Instagram. Elemento interessante in questo segmento per Asymétrie è senza dubbio la propensione di queste donne all’acquisto online attraverso un analisi accurata delle caratteristiche di prodotto. Questo potrebbe rendere queste donne interessate all’aspetto sartoriale del brand, inoltre la personalizzazione da parte di Asymétrie per i capi prodotti potrebbe soddisfare il desiderio di questo segmento di compiere acquisti che abbiano un buon rapporto qualità prezzo. Da tenere in considerazione per questo segmento è anche la grande importanza che viene data allo storytelling, elemento interessante per Asymétrie in considerazione della struttura sartoriale e Made in italy del modello di business. Loner Lifestyle Si tratta di un segmento composto da consumatori che, con il cambiamento sociale che si sta compiendo in Giappone, non sentono il bisogno di sposarsi o vivere in coppia, fanno parte di una nuova gamma di consumatori che comprendono donne tra i 30 e i 40 anni, single, indipendenti e con

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una fortissima attenzione al proprio tempo libero. Preferiscono trascorrere il loro tempo da sole a casa quando non lavorano per riprendersi dallo stress che i loro impieghi procurano e hanno come priorità quella di trovare del tempo per loro stesse, che passano per la maggior parte navigando su internet, sui social media o guardando film on demand. Nel tempo libero spendono la maggior parte dei loro guadagni, trascorrendo questi momenti, oltre che su internet, anche coltivando hobbies, leggendo, facendo fitness o acquisendo nuove conoscenze per il lavoro. Vivono in appartamenti che ritengono posti speciali per rimanere con sé stesse e ridurre lo stress, arredati con oggetti che amano molto e di cui si divertono a modificare lo stile stagionalmente, sono molto abili a spendere le loro finanze in prodotti che vogliono realmente. In Giappone molti sono i brand che stanno sviluppando prodotti e servizi su misura per questo target. Spendono molto per il cibo e per mangiare fuori casa in buoni ristoranti, amano passare il tempo con le amiche, fare shopping e frequentare i saloni di bellezza, considerandolo un premio per il duro lavoro che svolgono. Questo segmento è particolarmente interessante per il brand, oltre che per l’indipendenza economica e sociale raggiunta, perché considera il consumo come un atto per prendersi cura di sé stesse. Questa nuova consapevolezza di sé stesse e dei propri bisogni le porta a ricercare prodotti che abbiano qualità caratteristica che potrebbero ritrovare nella sartorialità e nel Made in Italy del brand. Un’ulteriore caratteristica che rende interessante questo segmento è la chiara tendenza ad acquistare oggetti di design per loro stesse e per la casa, divertendosi a cambiare spesso stile. Per questo potrebbero ritenere interessante l’elemento di personalizzazione dei capi del brand, che permetterebbe loro di avere un prodotto che rispecchi esattamente i loro guasti, ma che sia anche modificabile se lo desiderano. Middle East e Nazioni del Golfo Persico Nel contesto di un processo di internazionalizzazione del brand è giusto tenere in considerazione gli stili di vita e di acquisto dei consumatori residenti nei paesi del Golfo Persico (Emirati Arabi, Kuwait, Qatar, Bahrain, Arabia Saudita) e del Middle East (Libano, Egitto, Giordania). Il report pubblicato da “Chalhoub Group”, azienda degli Emirati Arabi leader nel marketing, retail e distribuzione, “Gulf luxury consumer: A world apart?” ha reso possibile l’identificazione di diversi stili di vita e di acquisto che influenzano il mercato in queste zone del mondo. Tra i profili emersi è sicuramente rilevante quello delle donne appartenenti al segmento delle: Gazzelle Animale che nella cultura araba rappresenta i valori della grazie e della bellezza, sono donne con un carattere delicato ma con una grande capacità di adattamento. Amanti della moda e sempre alla ricerca di prodotti unici e delle ultime novità, sono grandi conoscitrici dei brand in auge, molto esigenti e curiose, cercano di esprimere sé stesse attraverso l’utilizzo di prodotti di lusso. Sono costantemente alla ricerca di ciò che è unico tra i brand che utilizzano e conoscono ma tendono a essere più coraggiose delle altre donne, cercando e indossando prodotti di brand meno conosciuti. Sono molto attive sui social media, che utilizzano per rimanere informate ma anche per condividere i loro contenuti personali e condividere consigli in vari ambiti, tengono molto in considerazione l’opinione di influencer, fashionistas e blogger, con una particolare attenzione anche per le celebrità e le trendsetters occidentali.

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Interessante per il brand nell’analisi di questo segmento è sicuramente la ricerca da parte di queste donne di prodotti sofisticati e alla moda ma unici. Soprattutto quest’ultima caratteristica le potrebbe rendere interessate ad Asymétrie, che grazie alla totale personalizzazione degli elementi che compongono i capi delle collezioni, potrebbe accontentare il loro desiderio di unicità. Inoltre, l’utilizzo e la frequentazione da parte di questo segmento dei social media e il forte ascendente che gli influencer occidentali hanno su di loro potrebbe renderle interessate, oltre all’unicità dei capi, all’aspetto sartoriale e Made in Italy del brand. Russia Un ulteriore mercato da tenere in considerazione nel contesto di internazionalizzazione del brand è quello russo,caratterizzato da forti cambiamenti negli stili di vita e dei consumi negli ultimi anni. Il report redatto da Awara Group, holding internazionale di consulenza con sede nel paese, “Russian Consumer Behaviour”, mette in risalto sette differenti profili di consumatori presenti nel territorio russo. Di questi sette, quelli da tenere in considerazione per il brand sono: Innovators Donne, in una fascia d’età compresa tra i 35 e i 45 anni, con un alto potenziale di spesa e che amano godersi i divertimenti offerti dalle grandi città in cui vivono, come andare a teatro, fare shopping e praticare fitness. Sono focalizzate su tutto quello che è novità ma apprezzano anche l’affidabilità, la qualità del prodotto, prendersi cura del loro benessere e aver del tempo libero, amano viaggiare, sono in cerca di nuove sensazioni ed avventure. Lo status social ha un peso fondamentale nel loro modo di vivere e quindi preferiscono prodotti di qualità piuttosto che appartenenti a brand mainstream ma hanno comunque dei brand che preferiscono e che seguono con fedeltà; sono ottimiste, credono molto in loro stesse e sul fatto di poter sempre provvedere a loro e alla loro famiglia. Questo segmento è interessante per la definizione del target diretto in base alla spiccata indipendenza dimostrata, elemento che le porta a scegliere prodotti di qualità e che potrebbe condurle alla ricerca di capi sartoriali e Made in Italy come quelli prodotti da Asymétrie. Inoltre la tendenza ad assumere un doppio ruolo di madre e lavoratrice le porta a vivere svariate situazioni sociali nel corso di una sola giornata. La necessità di avere sempre un outfit adatto ad ogni ora potrebbe far loro apprezzare le caratteristiche di adattabilità dei capi di Asymétrie. Spontaneous Sono donne che hanno un potenziale di spesa nella media e non hanno nessuna caratteristica di consumo particolarmente pronunciata, il comportamento d’acquisto è spontaneo, emotivo e impulsivo. Il fattore più importante che tengono in considerazione nella vita è il tempo e stanno iniziando a dare più importanza a quello libero, che però amano passare in modo attivo; pongono molta attenzione al momento dell’acquisto alle scontistiche e alla pubblicità, rinunciano raramente ai prodotti che amano per risparmiare. Per quanto riguarda questo segmento di target, l’interesse per il brand potrebbe manifestarsi in merito alla personalizzazione dei capi prodotti, essendo donne che non hanno caratteristiche di acquisto ben definite e pronunciate, potrebbero trovare interessante la facile adattabilità dei prodotti di Asymétrie a diversi gusti e situazioni sociali.

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Analisi Target Indiretto Per target indiretto si intendono tutte quelle figure che svolgono la funzione di intermediari tra il brand e il cliente finale del prodotto. In questo segmento target sono incluse tutte le figure che si sostituiscono all’utilizzatore finale nell’acquisto del prodotto - come nel caso di un regalo - ma include anche quelle figure che fanno da intermediari tra il cliente finale e il brand in fase di acquisto o vendita. Per Asymétrie è possibile delineare figure appartenenti al target indiretto sia in ambito B2C (business to consumer), sia nel contesto B2B (business to business). In particolare, per il settore B2C si può definire come target indiretto gli uomini di età compresa tra i 35 e i 55 anni, con capacità di spesa medio/alta o alta, di livello culturale medio/alto-alto, in cerca di prodotti originali. In Italia Élite Maschile Consultando i dati messi a disposizione dalla profilazione Eurisko della popolazione italiana, uno dei segmenti target più interessanti è quello definito come Elite Maschile, un insieme di individui di sesso maschile con reddito e titolo di studio medio-alti o alti, attivi nella realizzazione professionale e nella vita sociale, nonché nella propria crescita culturale. In veste di acquirenti, non si soffermano sul prezzo, né badano all’apparenza. Questo segmento potrebbe scegliere i capi della linea di Asymétrie come regalo per stupire le proprie compagne, figlie, amiche, offrendo loro un capo d’abbigliamento ricercato e raffinato, creato interamente a mano. I Protagonisti Un altro segmento rilevante è la componente maschile dell’élite de I Protagonisti – che comprende un gruppo di individui perlopiù residenti nella parte nord-ovest della nazione, caratterizzati da un livello di istruzione e di reddito medio alto, che svolgono la professione di imprenditori, impiegati o dirigenti. Questo segmento potrebbe essere interessato ad acquistare i capi di Asymétrie spinti dalla loro forte propensione alla distinzione e dall’attenzione al prodotto nuovo, supportati anche dalla loro disponibilità economica, sapranno apprezzare l’artigianalità e l’unicità dei capi Asymétrie. Essendo un segmento target molto acculturato, che segue la politica e l’informazione, sapranno oltretutto apprezzare la sensibilizzazione del brand verso l’ecosostenibilità.

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Pre-élite Progettuale Infine, altro segmento target da prendere in considerazione è la Pre-élite Progettuale – segmento composto prevalentemente da soggetti di sesso maschile, di età compresa tra i 18 e i 54 anni, che risiedono nel centro-nord, con un profilo economico di tipo medio o medio alto. Questo segmento è caratterizzato da individui giovani o giovanili, dalla forte ambizione e progettualità, che puntano a far parte dell’élite maschile, dove entreranno in futuro, pur restandone sempre ai margini. Come nel caso de I Protagonisti, anche questo segmento è molto istruito, è costantemente informato, partecipa alle manifestazioni e ai concerti. Le loro abitudini di consumo si caratterizzano per la ricerca dell’innovazione e della novità, cercano prodotti in grado di distinguerli dagli altri. Per queste caratteristiche, la scelta del brand Asymétrie da parte di questo gruppo di consumatori potrebbe essere particolarmente calzante. Nel Mondo In un’ottica di internazionalizzazione del brand Asymétrie è altrettanto importante comprendere i segmenti del target indiretto che possono essere individuati a livello globale. Secondo la profilazione stilata da Mosaic, già presa in considerazione nel caso del target diretto, è possibile individuare due profili che rientrano nel target indiretto di Asymétrie. Bourgeois Prosperity Il primo segmento sono gli uomini appartenenti al gruppo Bourgeois Prosperity – un segmento caratterizzato da un reddito di livello alto, che comprende uomini di media età, sposati e con bambini, che vivono in ampie abitazioni di proprietà, con una capacità di spesa da media a media alta. Questo segmento si caratterizza per un buon livello di istruzione, occupa spesso posizioni di responsabilità presso grandi aziende oppure è imprenditore. Career and Family Il secondo profilo di interesse è quello rappresentato dal già citato Career and Family, che oltre alle donne incluse nel target diretto, comprende uomini di età compresa tra i 30 e i 40 anni, in fase progettuale, che si apprestano a formare la propria famiglia, oppure individui sposati con figli. Questo segmento, particolarmente attento alle novità, include uomini con posizioni lavorative che richiedono particolari competenze tecniche e professionali, vivono in case di recente costruzioni appena fuori il centro città e sono perlopiù pendolari. Sia gli uomini appartenenti al segmento Bourgeois Prosperity che quelli appartenenti al segmento Career and Family potrebbero scegliere Asymétrie per le loro compagne, amiche o sorelle perché attratti dalla ricercatezza e dalla qualità dei capi proposti, nonché dall’artigianalità e dal Made in Italy offerto dal brand. Oltre ai profili tracciati dall’Istituto Mosaic, ulteriori interessanti spunti vengono forniti dalla profilazione dei consumatori a livello globale che Euromonitor International ha condotto nel 2018. Undaunted Strivers Tra gli otto profili delineati dal noto istituto di ricerca, nel target indiretto di Asymétrie rientra il segmento degli Undaunted Strivers, che rappresenta il 10% della popolazione globale, di cui il 56%

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uomini, età media di 30 anni. Questo gruppo di consumatori segue le tendenze del momento, ha molta considerazione della propria immagine e del giudizio altrui. Spesso acquistano d’impulso e amano spendere piuttosto che risparmiare, acquistano prodotti nuovi e non sembrano fare del prezzo un fattore determinante per l’acquisto. Il 42% ricerca brand di nicchia, per salvaguardare il proprio status e affermare la propria individualità e prediligono prodotti di qualità. Conducono la maggior parte delle loro ricerche per gli acquisti online via computer ma soprattutto via mobile, tuttavia, continuano a frequentare i punti vendita fisici. Questo segmento di consumatori è particolarmente presente negli Stati Uniti e in Russia – rappresentando in entrambi i casi il 21% dei consumatori - in Francia (14%) e in Giappone (12%). Asymétrie risulta essere pienamente in linea con la componente maschile di questo profilo, che nel dover acquistare pensando a una donna a loro cara, potranno trovare nell’offerta del brand il capo handmade, artigianale e unico che permette a chi lo riceve – ma anche a chi lo regala - di distinguersi ed esprimere la propria personalità. Empowered Activists Un altro segmento da considerare è quello degli Empowered Activists – circa il 9% della popolazione, di cui il 56% di sesso maschile. Questo profilo è attratto da nuovi prodotti, si caratterizza per la ricerca della qualità come valore primario – il 50% preferisce avere meno prodotti ma di maggior qualità – e include individui estremamente attenti all’ambiente, perciò acquistano prodotti ecologici, anche se questo comporta una spesa più alta, non necessariamente si affidano ai brand più noti. Amano acquistare sia online che nei punti vendita fisici, prediligono etichette e descrizioni prodotti chiare e trasparenti. Il maggior numero di consumatori appartenenti a questo segmento target si trova in Germania (25%), Turchia (37%), Francia (23%). Alla luce di queste considerazioni, Asymétrie, con la sua volontà di utilizzare tessuti naturali ed ecosostenibili, grazie alla produzione su scala limitata, alla volontà di riciclare gli scarti produttivi, interpreta al meglio i valori di questo specifico segmento. Target Indiretto nel B2B Buyer Per quanto riguarda il settore B2B, è possibile includere nel target indiretto i buyer. La figura del buyer svolge la mansione di responsabile acquisti, ovvero di colui che acquista i prodotti per conto di un’azienda - in questo caso, per conto di negozi di abbigliamento, catene di franchising e concept store. Sono da includere nel target indiretto di Asymétrie i buyer che cercano per i loro punti vendita capi d’abbigliamento dal design raffinato, che puntano a offrire alla propria clientela prodotti artigianali esclusivi, che prediligono il Made in Italy. Assistenti alle vendite Altre figure intermediarie nell’ambito B2B sono gli assistenti alle vendite dei punti vendita in cui potranno essere distribuiti i capi di Asymétrie. Sono loro infatti ad avere il contatto diretto con l’acquirente che si reca nel negozio, che può consigliare questo o quell’altro capo, influenzando le P i ano d i Br a n d i n g

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scelte di acquisto, spesso con la propria percezione del brand e con la propria capacità di esporre i punti di forza e i valori aggiunti del prodotto. L’assistente di vendita attento, che segue il cliente nella scelta del proprio outfit e che ama esplicitare le caratteristiche tecniche e qualitative di ogni capo, nonché raccontare la storia del marchio che propone, sarà la figura che meglio saprà rappresentare l’universo valoriale di Asymétrie e sostituirsi al brand nella relazione con il cliente in negozio. Potenziali partner Giocano un ruolo importante anche i potenziali partner di Asymétrie provenienti da settori complementari all’abbigliamento, quali brand di accessori - occhiali, borse, gioielli e orologi - ma anche brand di scarpe, brand di abbigliamento maschile – meglio se affini ai valori del brand e se condividono con esso l’artigianalità del prodotto - che potrebbero essere interessanti per una collaborazione volta alla realizzazione di eventi e partnership con l’intento di promuovere il brand Asymétrie e incrementare la brand awareness.

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Analisi Target Complementare Il target complementare è composto da individui che non sono personalmente coinvolti nell’acquisto del prodotto/servizio ma che possono influenzare positivamente o negativamente l’acquisto da parte del target diretto. All’interno di questo target possiamo individuare: fiere di settore, fashion blogger, influencer, editori di magazine, riviste di settore online e offline e infine stylist e costumisti. Fiere di settore Per un brand essere presente alle fiere di settore è importante per diversi motivi. La fiera è un momento di incontro tra professionisti ed è quindi un ottimo mezzo per fare networking, iniziare nuove partnership e affacciarsi al mercato, estero e non, attraverso un contatto face to face nel proprio stand. Inoltre, è un’occasione per rafforzare la propria identità di brand, mostrando e raccontando in prima persona il proprio progetto creando community con altre aziende con cui si condividono dei valori, punti di vista o idee di business. Inoltre, questi tipi di eventi sono un ottimo modo per fare ricerca e lasciarsi ispirare per nuove idee attraverso la scoperta di progetti diversi, tessuti, nuovi tipi di silhouette, pattern, texture, colori ecc. Fashion Blogger/Influencer/Editor Un fashion blogger è noto principalmente per il suo blog/website dove scrive e presenta visivamente il suo punto di vista sulla moda. Il blog di moda nasceva più o meno dieci anni fa con l’esigenza di proporre un contenuto editoriale stilisticamente diverso da quello delle grandi riviste di moda. I blogger più conosciuti hanno avviato un modello di business basato su pubblicità, campagne e collaborazioni con brand. Vista la loro notorietà, oggi alcuni di questi sono anche definiti influencer. Gli influencer generalmente promuovono il loro stile di vita e il modo in cui i prodotti che sponsorizzano si adattano ad esso attraverso i social media. I marchi li pagano per indossare i loro vestiti, per averli come ospiti ai propri eventi e per mostrare tutto questo alla community. Attualmente, il valore di un influencer è radicato nel numero di follower e dal suo engagement anche se, recenti studi hanno dimostrato che, all’aumentare delle dimensioni del pubblico si verifica un calo del tasso di coinvolgimento. Il nuovo trend del 2019 sono infatti i microinfluencer, account che hanno P i ano d i Br a n d i n g

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meno di 100.000 follower, che non solo richiedono un cachet più basso, ma sono anche più efficaci rispetto all’algoritmo. In prima fila alle sfilate, oltre a blogger e influencer, troviamo anche editori di magazine di moda il cui compito è fornire una visione del settore secondo il tono e il punto di vista della rivista per cui lavorano. Riviste di settore online/offline La rivista di settore è un ottimo strumento di marketing per vari motivi perchè radunano una grande community di appassionati e offrono ai brand la possibilità di avere un posto fisico sotto gli occhi del proprio target per un lungo periodo di tempo. Contenuti regolari in abbonamento consentono di generare awareness e di sviluppare una relazione continua con il pubblico. Avere un luogo fisico ben progettato e di qualità è anche utile per dare più valore alle campagne fotografiche realizzate per le collezioni. Per un brand di moda che investe sull’immagine e quindi su fotografi, modelle, stylist ecc. il supporto della carta stampata può rendere onore a colori, tonalità e qualità fotografica. Da quando fare marketing sui magazine cartacei è diventato molto costoso, comprare uno spazio è sinonimo di appartenere a una nicchia di brand che possono permettersi quel lusso. Oggi la moda corre veloce, e sempre di più lavora con il tempo reale. In un clima così frenetico anche le riviste di settore non potevano non adeguarsi. Oggi le riviste sono diventate app dove investire in pubblicità interattive. Sylist/costumisti Con il termine Stylist si intende la figura professionale che opera nel campo della moda come consulente ed esperto di stile e immagine. Lo stylist si occupa di coordinare, scegliere e abbinare capi e accessori per servizi fotografici, sfilate e personaggi famosi. Questa particolare figura deve essere in grado di mettere in luce i capi ed eventualmente chi li indossa. Quando uno stylist sceglie un abito (e quindi un brand) per un servizio fotografico o per una celebrity lo espone a un pubblico molto vasto. Per questo le aziende di moda hanno tutto l’interesse a creare delle collaborazioni. Mansioni simili sono quelle del costumista, il cui compito è immaginare lo stile di un personaggio di un film, di una serie o di uno spettacolo teatrale. Il costumista, insieme alla produzione, si occupa di contattare aziende di abbigliamento e accessori che vendono o concedono in comodato d’uso parte dei campionari o repertori. Spesso le aziende diventano sponsor ufficiali del prodotto cinematografico.

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Analisi Target Alternativo Il target alternativo è costituito da individui che usufruiscono del prodotto/servizio, ma in una maniera diversa e alternativa a quella per cui il prodotto o servizio è stato pensato. All’interno di questo target possiamo individuare: uomini e donne tra i 25 e i 35 e tra i 45 e i 65, incubatori, finanziatori, business angels, piccole catene indipendenti per le divise degli assistenti alle vendite, appassionati di Vintage anni ‘50. Uomini e donne 25-35 e 45-65 La profilazione di questo target è stata sviluppata attraverso i profili Eurisko, per quanto riguarda il territorio nazionale, e attraverso la profilazione Mosaic per quello internazionale, tenendo conto delle caratteristiche demografiche, del livello di reddito e di istruzione, dell’età, degli interessi culturali, del tempo libero e delle abitudini d’acquisto. Si possono definire come target alternativo le donne e gli uomini di età compresa tra i 25 e i 35 e tra i 45 e i 65 anni. Le prime perché fuori dallo stile per cui sono pensate le collezioni (o troppo giovani, o troppo tradizionaliste), i secondo perchè la marca si definisce start up di abbigliamento femminile e non maschile. In Italia Donne Doppio Ruolo Per quanto riguarda le donne tra i 25 e i 35 è stato preso in considerazione il profilo delle “Donne Doppio Ruolo”. Donne con un buon profilo sociale, un reddito proprio e una buona istruzione. Donne indipendenti, estroverse, impegnate. Le donne doppio ruolo analizzate nel target alternativo sono coloro che si interessano alla moda ma più per una pura questione d‘immagine legata al brand e non al prodotto di qualità handmade. Potrebbero diventare interessate ad Asymétrie qualora il brand diventasse di tendenza. Frizzanti Per la fascia d’età 45-65 sono state analizzate invece le “Frizzanti”. Donne con un buon livello economico e culturale. Donne che pensano fuori dagli schemi, non convenzionali dallo spirito giovanile, emotive e intraprendenti. Le Frizzanti che non fanno parte del target diretto del brand sono spesso disoccupate e non hanno bisogno di un outfit adatto ad ogni occasione ma acquistano dando attenzione all’immagine e all’esibitività. Potrebbero diventare target diretto di Asymétrie se ci fossero delle bluse legate anche a eventi specifici. P i ano d i Br a n d i n g

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Protagonisti Per quanto riguarda la fascia di età tra i 25 e i 35 sono stati presi in analisi i “Protagonisti” per il loro livello di studio e di reddito medio-alto e per la loro attività nella cultura. La categoria in questione è composta da persone medio-giovani che vivono per lo più nel Nord Italia e che si occupano di attività manageriale o imprenditoriale. I protagonisti potrebbero apprezzare lo stile del brand ricercato e unico e sceglierlo per distinguersi con eleganza e personalità. Signore Equilibrato Infine, per gli uomini tra i 45 e i 65 i “Signore Equilibrato” potrebbero essere un’ottima categoria di target per Asymétrie. Moderni, vivaci, aperti alle novità potrebbero apprezzare lo stile moderno e fuori dagli schemi del brand. Li conferma dei possibili acquirenti anche il loro approccio all’acquisto razionale. I “Signore Equilibrato” hanno un vita attiva fatta di impegni di diverso tipo, spesso sono in pensione e praticando attività domestiche ma anche outdoor. Nel Mondo Sophisticated Singles Per la categorie donne e uomini 25-35 è sicuramente da tenere in considerazione il segmento Sophisticated Singles. Questo profilo è caratterizzato da giovani lavoratori single che vivono nelle grandi metropoli. Persone che stanno formando se stesse e i propri investimenti. I Sophisticated Singles preferiscono spendere il proprio reddito in esperienze più che in qualcosa di materiale. Cambiando idea velocemente, si muovono veloci come la società, cambiano spesso città di residenza, social con cui comunicano, idee politiche. Si trovano nella fase in cui si arricchiscono di contatti, competenze e si interessano all’innovazione sia per il proprio stile di vita che per i prodotti/servizi che acquistano. Questo target potrebbe essere attratto da Asymétrie per la sua vocazione di brand Slow-Fashion e innovativo. Comfortable Retirement Per la categoria donne e uomini 45-65 una categoria da tenere sicuramente in considerazione è quella dei Comfortable Retirement. In questa sezione, si parla di persone in pensione con importanti risorse finanziarie. Spesso residenti fuori dal centro città in quartieri tranquilli, i Comfortable Retirement sono molto legati al passato e spesso preferiscono acquistare servizi piuttosto che ulteriori beni materiali. Potrebbero diventare potenziali acquirenti dei prodotti Asymétrie per il loro entusiasmo verso l’arte e quindi verso l’artigianato. Incubatori/finanziatori/business angels Un incubatore d’impresa è un’organizzazione che velocizza e rende conforme il processo di creazione di nuove imprese fornendo svariati servizi: spazi fisici, consulenze professionali, opportunità di integrazione e networking. Solitamente gli incubatori accolgono start up che non hanno ancora avviato ufficialmente la propria impresa o che sono in una fase di avviamento. Nella maggior parte dei casi, la startup cede una percentuale delle quote societarie e ottiene un finanziamento.

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In Italia la “start up city” per eccellenza, è Milano. Nella capitale economica d’Italia, solo nel 2017, risultavano ben 41 incubatori. Il business angel invece è una persona fisica che, appassionandosi ad una startup, decide di finanziarla e di aiutarla con programmi di «tutoraggio». Spesso si tratta di manager, consulenti o imprenditori disposti a investire tempo e denaro in un progetto in cui credono. Il business angel spesso decide di finanziare progetti già costruiti con un buon business plan e con a capo imprenditori determinati. Esistono anche dei network che permettono ai business angels di finanziare più progetti con quote che si possono differenziare in base al grado di interesse e di possibilità economica dell’investitore. Un altro sistema per trovare finanziatori è quello del crowdfunding (termine inglese, da crowd, “folla”, e funding, “finanziamento”) in italiano finanziamento collettivo. Un processo per cui un gruppo di privati decide di investire in un progetto per aiutare gli organizzatori. Piccole catene indipendenti per le divise degli assistenti alle vendite Nel target alternativo possiamo inserire anche piccole imprese a cui occorre un abbigliamento su misura per il personale. Ristoranti, negozi tipici, bar/bistrot e residenze private potrebbero essere solo alcune delle aziende interessate a questo tipo di servizio. Imprese che attraverso capi personalizzati e Made in Italy, vogliono trasmettere attenzione, prestigio e qualità del brand. Oppure piccole catene che si prendono cura dei propri dipendenti, mettendoli a proprio agio durante l’orario di lavoro con delle divise studiate ad hoc. Appassionati di Vintage anni ‘50 Un altro target alternativo potrebbe essere rappresentato dagli appassionati degli anni ‘50. Molti sono i brand che si ispirano a questo stile dal fascino eterno. Abiti a fiori, tubini, gonne e pantaloni che accentuano la vita stretta, i pois, ecc. per le donne. T-shirt bianche, Levis, All Stars, chiodo di pelle, ecc. per gli uomini. Per quanto riguarda nello specifico l’abbigliamento femminile in voga in quegli anni due sono gli stili che si sono contraddistinti: lo stile bon ton e quello delle pin-up. Il primo legato ad una figura

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Analisi Scenario Nell’ottica di perseguire gli obiettivi di Asymétrie, analizziamo di seguito lo scenario del business system in cui si trova a competere il brand. Pertanto, uno degli aspetti da prendere in considerazione è sicuramente il mondo dell’ecommerce – sia a livello internazionale che a livello nazionale – al fine di comprendere quali sono le peculiarità e gli sviluppi futuri del commercio online – con particolare attenzione ai trend nel settore moda - al fine di delineare strategie ad hoc che potranno essere in linea con le abitudini degli online shoppers. Inoltre, altro aspetto importante oggetto di analisi è lo sviluppo del settore del Made in Italy, in quanto valore aggiunto di Asymétrie, nella cura dei dettagli, nel design e nella qualità delle materie prime utilizzate, che appare particolarmente significativo soprattutto in un’ottica di internazionalizzazione del brand. Infine, sarà importante valutare uno dei trend più rilevanti del settore moda che sta decisamente cambiando l’intero settore, vale a dire lo Slow Fashion – un approccio alla moda più consapevole, un modo di fare moda rispettoso del lavoro, delle persone e dell’ambiente – che sta spingendo numerose case di moda a riconsiderare il proprio modello di business per avvicinarsi maggiormente

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Ecommerce nel settore moda Negli ultimi 10 anni il commercio in Italia e nel Mondo ha subito un profondo cambiamento portato da una massiccia digitalizzazione. Con la diffusione dell’accessibilità delle nuove tecnologie su ampia scala – soprattutto nei paesi avanzati – il fenomeno dell’ecommerce ha subito una crescita esponenziale. Secondo quanto riportato dall’ICE nell’ultimo rapporto sull’ecommerce del 2018, il commercio online vale tra i 2 e i 3 mila miliardi di dollari, rappresentando il 3-4% del PIL mondiale. Il mercato è principalmente costituito dai paesi sviluppati, ma i tassi maggiori di crescita sono stati registrati nei paesi in via di sviluppo. Su scala mondiale, il tasso di crescita medio negli ultimi anni è stato calcolato intorno al 20-25%, con picchi di oltre il 30% nei paesi in via di sviluppo. L’ascesa dell’ecommerce viaggia di pari passo con la diffusione e lo sviluppo dell’ICT, essendo requisito necessario per l’accesso agli acquisti online. Sempre secondo l’ICE, nel 2016, quasi il 100% degli individui usa internet nei paesi nordeuropei, oltre il 90% in UK, in Corea, Giappone e Emirati Arabi, l’80% complessivamente nell’EU, il 76,2% negli USA, mentre in Italia si raggiunge appena il 61,3%, dato molto al di sotto della media europea. La media mondiale si attesta pertanto al 45,9%. Oltre al potenziamento dell’ICT, altro fattore determinante per lo sviluppo dell’ecommerce è il possesso di strumenti di pagamento idonei agli scambi online, che agevola notevolmente la procedura di acquisto. Il mezzo più utilizzato è la carta di credito, diffusa maggiormente nei paesi sviluppati – il 38% degli individui sopra i 15 anni possiede una carta di credito – seguiti dai paesi dell’Asia Occidentale. L’ecommerce nel Mondo Secondo i dati ufficiali UNCTAD, il mercato dell’ecommerce a livello mondiale già nel 2015 superava i 25 mila miliardi di dollari, in cui la Cina rappresentava già da allora il maggior mercato mondiale, con un valore di 617 miliardi di dollari, seguita dagli Stati Uniti, con 612 miliardi di dollari, seguiti a loro volta dall’Europa, mentre in Italia, l’ecommerce vale solo 17 miliardi di dollari. Oggi, secondo l’Osservatorio del Politecnico di Milano, il mercato mondiale dell’ecommerce è costituito da 1,5 miliardi di consumatori per un valore di oltre 2 mila miliardi di euro, di cui 750 afferenti alla sola Cina, 550 agli USA e 500 all’intera Europa, di cui 23,6 miliardi in Italia. P i ano d i Br a n d i n g

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Per quanto riguarda l’Europa, i dati riportano che nel 2018, gli acquisti online ammontano a 313 miliardi di euro, con un incremento del 9% rispetto all’anno precedente. Per l’anno 2020, si prevede che Germania, Italia, UK, Francia e Spagna supereranno i 400 miliardi di dollari di vendite online. Secondo i dati messi a disposizione da Eurostat, in Europa il paese in cui si acquista di più online è il Regno Unito, che, con i suoi 76,3 miliardi di euro di fatturato, si attesta come il terzo ecommece dietro Cina e Stati Uniti. Anche la Germania ha mostrato un incremento con i suoi 65,10 miliardi di euro, seguita dalla Francia con 90 milioni di euro. Il paese europeo che attesta il miglior tasso di crescita per l’ecommerce è la Romania (aumento pari al 37%). Secondo Statistica, i settori che maggiormente incidono sulle vendite online sono il settore moda con 92 miliardi di euro, l’elettronica e i media con 73 milioni di euro, il tempo libero con 60 milioni, mentre l’arredamento, il settore alimentare e il settore beauty si attestano ciascuno sui 43 miliardi di euro. Per quanto riguarda il cross-border ecommerce e quindi gli scambi internazionali, le recenti stime UNCTAD parlano di un valore di circa 189 miliardi di dollari nel 2015, ben il 7% del valore complessivo dell’ecommerce, che coinvolge circa 380 milioni di consumatori. Anche in questo caso, i maggiori mercati sono rappresentati dagli Stati Uniti e dalla Cina – rispettivamente 40 e 39 miliardi di dollari. Anche in Europa si acquista sempre di più fuori dai confini nazionali. Solo il 44% acquista esclusivamente all’interno del proprio Paese, mentre il 47% acquista anche prodotti su ecommerce esteri – prevalentemente da Cina, UK, USA e Germania – mentre il 4% acquista solo prodotti dall’estero. Tali dati variano molto in base a diversi fattori, quali lo sviluppo dell’economia locale. Si è visto infatti che, paesi come il Lussemburgo o l’Austria, tendono ad acquistare maggiormente in cross-border ecommerce in quanto la propria economia locale non è in grado di offrire determinati prodotti. L’ecommerce in Italia In Italia, nel 2018, il mercato dell’ecommerce B2C ha generato un fatturato di 41,5 milioni di euro, crescendo del 18% rispetto all’anno precedente. Nonostante la crescita esponenziale, il numero di utenti che acquista online, resta sotto la media europea. Tuttavia, in Italia il tasso di chi usa lo smartphone per fare acquisti è tra i più alti in Europa – ben l’85% degli utenti utilizza il mobile per fare shopping online. Nel 2018, i settori che hanno registrato il maggior fatturato online sono il tempo libero che rappresenta il 41,3 %, seguito dal turismo (28%) e dai centri commerciali (14,5%). Seguono con ampio stacco il settore alimentare e il settore moda, rispettivamente con il 2,8% e il 2,2%. Ecommerce nella moda La scelta di Asymétrie di vendere i propri capi sulla piattaforma ecommerce si rivela particolarmente vincente alla luce dei dati confortanti riguardo all’evoluzione dello shopping online nel settore abbigliamento. Infatti, nei prossimi 10 anni, si stima che il mercato online nel mondo della

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moda crescerà a doppia cifra, inoltre vedrà l’aumento del potere di acquisto della classe media e un cambiamento radicale nelle modalità di acquisto portato dalle nuove tecnologie. I dati riportati da Statistica dipingono un quadro positivo, con entrate a livello globale che aumenteranno dai $ 481,2 miliardi del 2018 ai $ 712,9 miliardi entro il 2022. La crescita arriva maggiormente dalla Cina, seguita dagli Stati Uniti e da UK, dal Giappone e dalla Germania. La spesa pro capite media di abbigliamento e accessori è destinata a crescere fino a raggiungere oltre i 279 dollari nel 2020. A livello europeo invece, l’abbigliamento rappresenta il 43% dell’interno mercato dell’ecommerce. Il numero di chi acquista abbigliamento online è destinato a crescere, arrivando a 1,2 miliardi di utenti nel 2020. Tuttavia, mentre i numeri dell’abbigliamento sono in costante aumento, la crescita dei ricavi a livello mondiale - come rappresentato dal tasso di crescita annuale composto (CAGR) - sta rallentando: dal 15,3% nel 2018 al 7,6% entro il 2022. La saturazione del mercato occidentale è la causa più probabile di questa tendenza. Quando si confrontano i tassi di crescita tra Stati Uniti, Europa e Cina, questa ipotesi diventa ancora più plausibile. Entro il 2022, il CAGR dovrebbe stabilirsi al 8,8% negli Stati Uniti, al 8,7% in Europa e al 14,1% in Cina. Anche per quanto riguarda la segmentazione dell’età media degli acquirenti online, si è assistito ad un cambiamento. Nel 2016, la pancia dell’ecommerce era rappresentata da utenti di sesso maschile e femminile di età compresa tra i 25-34 anni (circa 150 milioni nel mondo). Oggi, si assiste all’aumento di acquirenti di età compresa tra i 16-24 anni (circa 150 milioni nel mondo), mentre si fortifica il segmento di età 25-34 (oltre 200 milioni di utenti), seguiti dal segmento 35-44 anni (poco sopra i 100 milioni), mentre il segmento degli utenti di età maggiore ai 55 anni conta poco più di 50 milioni di utenti. Secondo i dati messi a disposizione da Statistica, il settore moda – escludendo accessori e calzature – ha registrato un fatturato online pari a 3,690 milioni di euro nel 2019 e si stima che arriverà a 5,604 milioni di euro nel 2023. Gli utenti italiani che hanno acquistato moda online sono 17,3 milioni – cioè il 29,2% della popolazione. Si stima che nel 2023 gli online shopper del settore moda arriveranno a 24,17 milioni (circa il 41% della popolazione). Il ricavo medio annuo per unità (ARPU) per l’anno corrente si aggira sui 213,00 euro ed è destinato a crescere fino a 231,83 euro nel 2023. Nel 2017, gli italiani che acquistano moda online sono rappresentati per il 26,2% da utenti di età compresa tra i 35-44 anni, seguiti dagli utenti dai 45-54 anni (24,8%). Ad acquistare di più sono le donne (54%). Le piattaforme dove gli italiani acquistano moda sono Zalando.it, che nel 2018 ha registrato 238,3 milioni di euro di fatturato, seguita da Yoox con i suoi 121,7 milioni di euro. Al terzo posto troviamo H&M (94,6 milioni), seguita da Bonprix (69,8 milioni) e Zara (60,2 milioni). Nei paesi della regione MENA (Middle East and North Africa) il settore moda rappresenta l’ambito più redditizio dopo quello dell’elettronica e nel 2018 ha registrato 1,6 miliardi di fatturato, crescendo di oltre il 28% negli ultimi 4 anni, 3,5 volte di più rispetto all’intero settore moda dell’intera area. P i ano d i Br a n d i n g

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In particolare, il più mercato più grande è rappresentato dall’Arabia Saudita (715 milioni di dollari), che si prevede arrivi a 3 miliardi di dollari nel 2022. Negli Emirati Arabi, il mercato vale 650 milioni di dollari, con stime di crescita fino al 1,9 miliardi di dollari nel 2022, mentre l’Egitto e i Paesi dell’area del Golfo passeranno rispettivamente nello stesso anno da 125 milioni e 124 milioni a 300 e 500 milioni di dollari. I trend nell’ecommerce nel settore moda I trend dominanti nel mercato della moda online vertono maggiormente sulla personalizzazione dell’esperienza di acquisto da parte dell’utente, volti sia ad aumentare il tasso di conversione che a semplificare il processo di acquisto. Spesso però la necessità di creare un’esperienza d’acquisto ad hoc per ogni singolo utente si scontra con la quantità e la qualità di dati che i consumatori sono disposti a rilasciare al brand. Tuttavia, le recenti ricerche dimostrano che gli utenti sono maggiormente disposti a divulgare i propri dati qualora tali informazioni servano per personalizzare le loro esperienze di acquisto e semplificare il processo. Secondo una ricerca condotta dall’agenzia AgilOne negli USA e in UK su 3000 consumatori adulti, più del 70% degli intervistati si aspetta di avere un’esperienza d’acquisto personalizzata con il brand con cui interagiscono. Soprattutto i consumatori si aspettano che il brand ricordi da quanto tempo sono clienti e che le loro piattaforme ecommerce ricordino i loro acquisti precedenti. Per gli utenti americani la forma di personalizzazione più apprezzata sono le e-mail che offrono sconti sui prodotti che hanno precedentemente visualizzato online (66%), seguite dalle email con gli alert promozionali sui prodotti da loro preferiti (57%), email con sconti premio per i clienti VIP (51%). I Millenials - gli acquirenti di età compresa tra i 18-34 anni - sembrano apprezzare qualsiasi tipo di personalizzazione dell’acquisto: il 24% si aspetta che il brand ricordi i compleanni rispetto al 20% degli utenti con età superiore a 65 anni. La personalizzazione dell’email è la forma di personalizzazione più popolare e ben accetta rispetto alla visualizzazione di banner pubblicitari personalizzati – 66% degli utenti americani e 53% degli utenti UK. Altro trend in crescita all’interno del settore e-commerce per la moda è la ricerca di tecnologie volte a limitare l’alto tasso di prodotti resi da parte degli utenti – un fenomeno che rappresenta indubbiamente una piaga del settore. Si stima infatti che il tasso degli articoli acquistati online che vengono restituiti è pari al 50%. Per quanto riguarda il settore moda una delle ragioni più frequenti del reso è l’errore di taglia. Pertanto, si cerca di sviluppare nuove tecnologie che possano aiutare il cliente a scegliere la taglia corretta, riducendo così i margini di errore. A questo proposito numerosi brand stanno investendo su strumenti di tecnologici che attraverso la valutazione di dati qualitativi e quantitativi guidino l’acquirente nella scelta della taglia giusta (Virtual Sizing). Tecnologie quali Virtusize offrono soluzioni studiate appositamente per aiutare i consumatori a selezionare online la taglia perfetta e permette agli acquirenti di comparare il capo di abbigliamento che stanno per acquistare con un capo già conosciuto e già presente nel loro armadio.

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MM.LaFleur, fashion retailer online aiuta le clienti a costruire il proprio guardaroba ed invia loro quella che chiamano Bento Box contenente 4-6 capi di abbigliamento selezionati. Per fare questo, l’azienda ha strutturato dei sondaggi per volti a conoscere la taglia dalle proprie clienti e la vestibilità desiderata, che non sempre coincide con la taglia selezionata. La prima domanda chiede alle clienti di descrivere il proprio stile scegliendo una delle quattro alternative proposte. A questa domanda ne segue una seconda molto simile alla prima, dove al posto delle definizioni vengono proposte le foto di quattro outfit. Con questo sistema è possibile individuare le inconsistenze tra ciò che una donna dice del proprio stile e come effettivamente lo immagina. Altro espediente molto popolare su diversi ecommerce di moda – presente sui siti ecommerce di LiuJo e Zara, per citarne alcuni – è calcolare la taglia corretta per l’utente valutando sia dati quantitativi – quali taglia, altezza, peso – che dati qualitativi circa la vestibilità preferita – ampia, stretta, comoda. Un altro trend del questo settore è la gamification del processo di acquisto – applicare tecniche del game design al contesto ecommerce. EBags, ecommerce di borse trasforma in un’attività interattiva aspetti che difficilmente potrebbero essere descritti a parole, come per esempio, le caratteristiche che una donna cerca da una borsa. L’azienda, prendendo ispirazione da una popolare app di appuntamenti, chiedeva agli utenti di esprimere il proprio giudizio su alcune immagini di borse cliccando il simbolo del cuore o quello della croce. Con questa iniziativa, eBags ha ottenuto una conversione delle vendite pari al 10%. In questo modo i clienti non erano costretti a scegliere tra centinaia di borse ma solo tra una determinata serie di modelli che rispecchiavano i giudizi dati precedentemente. In conclusione, per sfruttare la crescita massiccia dell’ecommerce nel segmento moda, sarà necessario che le aziende si adeguino alle nuove tecnologie per restare al passo con il mutare dei comportamenti d’acquisto dei consumatori. Si prevede che i trend dell’acquisto via mobile, social media e personalizzazione dell’esperienza di acquisto giocheranno un ruolo sempre maggiore all’interno del mercato.

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Made in Italy & settore moda Se si parla di “Made in” sicuramente il trend degli ultimi vent’anni è quello del Made in China. Simbolo della globalizzazione, della produzione a basso costo e del prezzo a discapito della qualità, il Made in China si è imposto sul mercato internazionale ingurgitando tutto il resto. Ma oltre ad essere un gigantesco polo di produzione, secondo il documento “The State of fashion 2019” redatto dalla rivista Business of Fashion e McKinsey & Company, la Cina (insieme ad altri paesi in via di sviluppo come l’India) è diventata da poco anche un centro di consumo importante. Questo rapido sviluppo della società ha creato una media borghesia con un forte potere d’acquisto, pronta a spendere per prodotti di qualità. La Cina non è più quindi solamente la fabbrica del mondo, ma è un mercato di consumo internazionale in rapidissima crescita. Con poco il processo si ribalta. I cinesi iniziano ad acquistare in Italia, le aziende mutano, le corporate italiane tornano in patria e la produzione di qualità torna ad essere trend per eccellenza in tutto il mondo. È iniziata l’epoca del post fast-fashion. In questo scenario l’aggettivo Made in Italy diventa una delle affermazioni più potenti che un marchio possa utilizzare. Da sempre, chi acquista il marchio Made in Italy non acquista solo un prodotto, ma acquista anche eccellenza, cultura del lavoro, idea creativa, impegno, competenza, autenticità, artigianalità, attenzione al cliente finale, all’ambiente, all’ambito sociale e soprattutto qualità. In molti mercati (food, design, automotive) ma soprattutto in quello del fashion, il prodotto di lusso italiano incarna in sé tutto il bagaglio culturale del Bel Paese rimasto quasi immutato durante tutto il processo di globalizzazione. Secondo uno studio di mercato realizzato da Statista in Made-In-Country-Index (MICI) 2017 (l’indice per la reputazione dei prodotti provenienti da 49 Paesi di tutto il mondo e dall’Unione europea) e pubblicato da Forbes il 27/03/2017, il Made in Italy oggi è censito al 7º posto in termini di considerazione positiva tra i consumatori di tutto il mondo. Il risultato si è evinto dall’analisi di Statista e Dalia Research dalle risposte di 43.034 persone provenienti da 52 Paesi sulla percezione dei prodotti. I prodotti italiani, in particolare, ricevono P i ano d i Br a n d i n g

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punteggi molto alti per l’autenticità e il design eccellente. Dal rapporto I.T.A.L.I.A. 2019 - Geografie del nuovo made in Italy, realizzato da Symbola, Unioncamere e Fondazione Edison, tramite un’indagine su Google Trends, emerge che il numero di ricerche su Google legate al made in Italy e alle parole chiave ad esso riconducibili – un fondamentale indicatore della notorietà e del desiderio dei prodotti italiani nel mondo – è cresciuto del 56% tra il 2015 e il 2018. Analizzando infatti i dati relativi a dieci Paesi (Brasile, Emirati Arabi Uniti, Francia, Germania, Portogallo, Giappone, India, Russia, UK, USA) sulle parole chiave esemplificative nelle categorie Alimentare, Arredamento, Auto, Moda e Turismo del Made in Italy il primo Paese per incremento delle ricerche è l’India, per il quale tra il 2015 ed il 2018 si è registrato un +152% del traffico; seguono il Brasile con il +110%, gli Stati Uniti con il +98% e il Portogallo con un +86%. L’indice delle eccellenze competitive nel commercio internazionale sviluppato dalla Fondazione Edison – che rileva il numero di prodotti, su un totale di 5.206, in cui ciascun Paese è primo, secondo o terzo al mondo per surplus commerciale con l’estero – ci dice che nel 2017 (ultimo anno per cui sono disponibili statistiche complete) sono 922 i prodotti in cui l’Italia si trova ai vertici mondiali per surplus commerciale (prima in 240 prodotti, seconda in 380, terza in 302). Quanto alla tipologia di prodotti, sui 922 complessivi in cui l’Italia primeggia, ben 770 fanno riferimento ai settori tipici del Made in Italy, che la Fondazione Edison ha riassunto nel paradigma delle “4A”: Alimentari-vini, Automazione-meccanica- gomma-plastica, Arredo-casa, Abbigliamento-moda. In particolare, 277 appartengono all’Abbigliamento-moda e danno origine a un surplus di 31,6 miliardi di dollari. Per quanto riguarda l’export di questi prodotti, secondo l’ultimo rapporto realizzato dal polo SACE SIMEST ‘Export Karma: il futuro delle imprese italiane passa ancora per i mercati esteri’ del 30/05/2019, dopo aver chiuso con un aumento del 3,1 % si prevede una crescita del 3,4 % che si prevede salirà al 4,3% medio annuo nel triennio successivo 2020-2022. Secondo le stime di SACE SIMEST, Brasile, India ed Emirati Arabi, da soli nel 2022 domanderanno dall’Italia 2,5 miliardi di euro di export aggiuntivo rispetto al 2018. L’Asia e il Nord America 4,9%, Cina, Corea del Sud, India e Vietnam traineranno le nostre vendite verso Oriente, l’Africa Subsahariana segnerà +6% di crescita, mentre nell’Europa emergente e nei Paesi della Comunità degli Stati Indipendenti si segnerà +4,1%. L’Europa avanzata, che da sola rappresenta ancora il 52,9 % del nostro export totale di beni, continuerà a garantire il suo supporto fondamentale (+3,2%), con la performance della Francia sopra la media. Infine, l’America Latina, dopo un 2018 sostanzialmente invariato, condizionato dalla contrazione delle vendite in Argentina e Venezuela, riprenderà ad avanzare (+2,9% nel 2019) grazie a mercati come Brasile, Cile e Messico. Parlando di Export, un nuovo canale ancora non battuto dalle imprese, ma che è in rapida crescita, è quello degli e-commerce dedicati al Made in Italy. Per molti marchi, negli ultimi cinque anni, questa si è dimostrata l’unica via per esplorare confini inarrivabili e vendere in tutto il mondo. Oltre a ecommerce dedicati, anche il grande marketplace internazionale Amazon ha aperto una vetrina Made in Italy sulla propria piattaforma. La finestra è presente oltre che su Amazon Italia

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anche sul marketplace spagnolo, inglese, tedesco e francese oltre che su quello generale (Amazon. com) che fornisce un canale preferenziale ai prodotti italiani. Gli ultimi dati del colosso fondato da Jeff Bezos mostrano una crescita esponenziale delle Pmi italiane che nel 2018 hanno raggiunto quota 12mila (contro i 10mila l’anno precedente). Le 12 mila Pmi italiane presenti nella piattaforma dell’ecommerce si distribuiscono in modo abbastanza omogeneo con una prevalenza del Nord dove ci sono il 42% delle imprese che vendono su Amazon, seguite dal Sud e dalla Isole (35%) e dal Centro (23%). Con le destinazioni dei beni che nella stragrande maggioranza dei casi sono Europa e Stati Uniti. Per quanto riguarda l’impegno del governo italiano nella valorizzazione del Made in Italy nel mondo, l’Agenzia governativa ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) ha presentato a giugno il “Piano ordinario di attività promozionale 2019” con le varie iniziative divise per aree geografiche/Paese. La programmazione è stata definita sulla base degli obiettivi strategici condivisi a settembre 2018 in sede di Cabina di Regia, co-presieduta dai Ministri degli Affari Esteri e dello Sviluppo Economico. Sulla base di tali obiettivi, la legge di bilancio 2019 ha previsto: fondi destinati al tradizionale Piano promozionale annuale ordinario, pari a un contributo a carico del Ministero sviluppo economico di 17,3 milioni di euro; un’assegnazione straordinaria per il 2019, pari a 140 milioni di euro (90 milioni di stanziamenti previsti nell’ultima legge di bilancio e 50 milioni di fondi MiSE). Per il 2019 il primo mercato per l’attività promozionale dell’Agenzia per il commercio estero italiana, è la Francia. Sempre sul fronte europeo, cresce il peso della spesa per attività rivolte a Spagna e Olanda, mentre il Regno Unito, causa Brexit, non risulta più essere tra le priorità delle missioni ICE. Al di fuori del contesto europeo, gli Stati Uniti e i mercati asiatici- in particolare Cina, Giappone e Vietnam- si confermano prioritari nell’ambito della promozione del Made in Italy. Circa il 68,7% dei fondi disponibili è destinato alla partecipazione a manifestazioni espositive, che si conferma come lo strumento di promozione maggiormente privilegiato, a cui seguono attività di comunicazione, corsi di formazione e missioni imprenditoriali. Alcune di queste attività sono state programmate per il settore moda nei seguenti paesi: Giappone, Asia centrale (Uzbekistan, Tagikistan, Kirghizistan, Turkmenistan), Francia, Russia e Canada. Per quanto riguarda gli Stati Uniti invece proprio qualche mese fa (Luglio 2019) il Made In Italy si è mosso alla conquista di saloni espositivi americani. Ente Moda Italia (Emi) si alleato infatti con il player fieristico Liberty Fashion Fairs Group (LFFG) per la promozione delle aziende italiane ai saloni moda di New York. Oltre a ricerca dei materiali e della qualità del lavoro negli ultimi anni si è anche investito molto in ricerca e sviluppo dei prodotti, tecnologie, internazionalizzazione, connessione in rete con fornitori e clienti. Secondo Fondazione Edison, in un fascicolo preparato in occasione del suo ventennale (19992019), viene evidenziato come le industrie italiane si siano trasformate nel corso del tempo e di come sono stati stanziati investimenti in macchinari e attrezzature. L’Italia detiene un importante P i ano d i Br a n d i n g

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sesto posto a livello mondiale per stock complessivo di robot installati (64.356 unità nel 2017). Siamo preceduti soltanto da Cina, Giappone, Corea del Sud, Stati Uniti e Germania, che hanno numeri più grandi di noi. La Moda, tra i vari settori, risulta uno dei settori più importanti per la bilancia commerciale italiana e uno dei fiori all’occhiello della capacità di coniugare industria e artigianalità nel mondo. Secondo i dati raccolti da Confindustria Moda, la Federazione confindustriale che raggruppa le aziende del settore Tessile, Moda e Accessori, il fatturato delle aziende rappresentate ha raggiunto nell’anno appena concluso i 95,7 miliardi di euro, in progresso del +0,9% rispetto ai 94,8 miliardi di euro del consuntivo 2017. Parlando nello specifico di aziende invece, secondo la classifica annuale BrandZ TOP30 Most Valuable Italian Brand 2019, la classifica stilata da WPP e Kantar, il marchio italiano di maggior valore è Gucci, casa di moda italiana attiva nei settori di alta moda e articoli di lusso che fa parte della Gucci Group, divisione della società francese Kering con sede anche a Pechino, che raggiunge i 24,4 miliardi di dollari di brand value in crescita del 50%. Tra i primi cinque posti Tim (9,41 miliardi di dollari), Enel (7,94 miliardi di dollari), Kinder (6,79 miliardi di dollari) e Ferrari (4,75 miliardi di dollari). Altri quattro brand presenti nella Top 30 hanno visto crescere il valore del loro brand di oltre il 20%. Si tratta di Ferrari (+36%, 4,75 miliardi di dollari), Fiat (+23% con 1,39 miliardi di dollari), Campari (+23% con 591 milioni di dollari) e Fendi (+22% con 1,88 miliardi di dollari). Novità della Top 30 italiana del 2019 è Fastweb (27esima in classifica con un valore di 891 milioni di dollari). Al 29esimo posto Lavazza (763 milioni di dollari, +6,7%). Parlando di Made in Italy e di fashion non si può non parlare del grande heritage che è dato dai marchi di lusso italiani che da sempre dettano legge sulle passerelle delle fashion week e suoi red carpet di tutto il mondo. Da qualche anno però il compro/vendo delle aziende fashion è diventato un fatto frequente. I marchi che possono vantare quindi una gestione tutta italiana o addirittura della stessa famiglie fondatrici sono pochi. Qualche esempio tra i più noti: Versace: fondato nel 1978 da Gianni Versace, venduto nel 2018 e acquistato da Michael Kors (USA) per 2,1 miliardi di dollari; Gucci: fondato nel 1921 da Guccio Gucci nel 1999 acquistato dalla kering (Francia) per 3 miliardi di dollari; e poi Fendi, Valentino, Bottega Veneta, Bulgari e Fila. Tra i brand più noti attualmente Made in Italy troviamo: Prada: fondato nel 1913 da Mario Prada ora è gestito da Miuccia Prada e suo marito Patrizio Bertelli (Milano); Giorgio Armani: fondato nel 1975 da Sergio Galeotti & Giorgio Armani è ancora gestito da quest’ultimo (Milano); e poi Dolce & Gabbana, Stone Island, Moschino, Max Mara, Salvatore Ferragamo, Etro e Missoni. Tra i trend delle più grandi aziende di moda Italiane, c’è poi quello del reshoring. Il reshoring è un fenomeno economico che consiste nel rientro a casa delle aziende che in precedenza avevano delocalizzato in Paesi asiatici come Cina o Vietnam o in Paesi dell’Est Europa come Romania o Serbia. In contrasto con i trend degli ultimi anni, secondo l’annual Report 2017 dello European Monitor

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of Reshoring, sono molte le aziende italiane che decidono di riportare le proprie aziende all’interno dei confini nazionali. Secondo il rapporto Economia e Finanza dei distretti industriali del centro studi e ricerche di Intesa San Paolo fra i casi più significativi degli scorsi abbiamo molte aziende di moda come Louis Vuitton, Prada, Ferragamo, Ermenegildo Zegna, Bottega Veneta, Geox, Benetton, Piquadro, Nannini. Una produzione locale garantisce maggiori benefici ambientali e maggiore tracciabilità. Le tradizionali imprese familiari italiane che decidono di rimanere nel “Bel Paese” collaborano con produttori tessili italiani che garantiscono eccellenza nella qualità. La sartoria locale abbinata a tecnologie innovative crea il modello perfetto per i nuovi business in ampliamento e per mantenere il controllo sulla qualità dei tessuti. Eccellenza manifatturiera, marchi prestigiosi, tecnologia, nuovi strumenti uniti a tecniche tradizionali.In questo scenario si aprono le ottime prospettive per i brand Made in Italy. In un’epoca che boicotta il “fast” per tornare allo “Slow”, grazie a un mondo iperconnesso e nuove sicurezze, l’etichetta italiana ha di fronte la conquista di un mercato quasi senza limiti.

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Slow fashion

Il movimento chiamato “Slow Fashion”, in contrapposizione al “Fast Fashion”, è parte di quello che è stato chiamato lo “Slow Movement”, e fa appello a principi simili a quelli dello “Slow Food”, come la buona qualità, l’attenzione all’ambiente ed equità, sia per i produttori che per i consumatori. Dal 2011 Greenpeace, con la campagna ”Detox my Fashion”, ha ufficialmente chiesto ai grandi marchi del settore moda di eliminare le sostanze chimiche inquinanti dalla loro filiera produttiva, esaminando e rendendo pubblica la situazione del settore moda. Come soluzione “definitiva” i governi e i grandi brand hanno iniziato a promuovere il concetto di “circolarità”, soluzione che però, secondo il documento redatto proprio da Greenpeace nel 2017 - “ Fashion at the Crossroad ”, non basterebbe per migliorare la situazione, ma che sta rischiando di trasformare questo “sogno” circolare in un incubo di riciclo. Attualmente l’applicazione di questi principi viene adottata solo sulla gestione di rifiuti a breve termine, senza però adottare un approccio olistico, che parta dalla produzione dei beni di consumo, quindi molto prima che diventino rifiuti tessili. Per applicare correttamente i principi di economia circolare, secondo Greenpeace, bisognerebbe adottare soluzioni che allungano il ciclo di vita dei materiali e che, a lungo termine, permettano di prevenire la produzioni di rifiuti tessili. Tuttavia, anche queste pratiche potrebbero rivelarsi non sufficienti se il grandi brand non riconosceranno che la più grande problematica ambientale risiede nell’eccessivo consumo di questi materiali. Inoltre la divulgazione della filosofia di circolarità, secondo la quale i vestiti possono essere riciclati all’infinito, starebbe invece incentivando un consumo privo di “sensi di colpa ”. Il “Pulse Report on the State of the Fashion Industry” , presentato al Copenhagen Fashion Summit nel 2017 da “Global Fashion Agenda”, “Boston Consulting Group” e “Sustainable Apparel Coalition” e citato nel documento redatto da Greenpeace, descrive una crescita esponenziale delle quote di mercato dei grandi brand e di conseguenza, un raddoppiamento dell’utilizzo di poliestere entro il 2030, in quanto ritenuto riciclabile e sostenibile. L’indagine sottolinea che, anche se fosse possibile riciclare tutti i capi in poliestere e chiudere il ciclo di vita dei prodotti tessili che ne sono costituiti, questo non garantirebbe la tutela del pianeta; mettendo invece in risalto la possibilità di utilizzo e riciclo di fibre naturali. L’aggiornamento del Pulse Report per il 2019 ha inoltre evidenziato che il ritmo dei progressi della sostenibilità nel settore è rallentato di un terzo nell’ultimo anno e non si sta muovendo abbastanza velocemente per controbilanciare l’impatto dannoso della rapida crescita del settore della moda. Secondo Greenpeace, se l’attuale tendenza non migliora, la

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moda continuerà a contribuire nettamente ai cambiamenti climatici, aumentando il rischio che l’obiettivo del Contratto di Parigi, mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 gradi Celsius durante il resto di questo secolo, non verrà raggiunto. Nell’aggiornamento viene sottolineato che la consapevolezza delle pratiche ambientali e sociali tuttavia sta crescendo tra i consumatori. Più di un terzo degli intervistati ha riferito di essere passato dal proprio marchio preferito a un altro,anche emergente, per motivi legati alle pratiche responsabili. Tuttavia, i dati hanno rivelato che la sostenibilità è ancora lontana dall’essere una considerazione chiave nelle decisioni di acquisto. Nel Puls Report si evidenzia che i grandi brand sostengono che la responsabilità dell’attuale situazione sia da imputare ai consumatori, poiché colpevoli di un utilizzo “usa e getta” dei materiali tessili e di un rifiuto a spendere per indumenti più sostenibili. Per rispondere realmente alle richieste sempre più pressanti circa una presa di coscienza del settore moda da parte dell’opinione pubblica, ad aprile 2019, 32 dei brand più affermati del settore moda e retail sono stati chiamati alla responsabilizzazione sull’argomento sostenibilità dal presidente francese Emmanuel Macron e da François-Henri Pinault, Presidente e CEO di Kering, con l’intento di coinvolgere gli attori più importanti nel campo della moda, del tessile e del retail per raggiungere obiettivi sulla riduzione dell’impatto ecologico causato dal settore moda. Alla vigilia del G7 tenutosi a Biarritz nell’agosto 2019, grandi brand come Armani, Hermes, Nike e Adidas per la moda e Galeries Lafayette e Selfridges Group nell’ambito retail, hanno stipulato e sottoscritto un accordo, chiamato “Fashion Pact”, votato a garantire una maggiore collaborazione tra società private e stati nazionali per affrontare le sfide ambientali contemporanee che il settore deve affrontare. La promessa da parte di tutti i brand coinvolti nel “Fashion Pact” è in merito all’arresto del surriscaldamento globale, creando e implementando un piano per azzerare le emissioni di gas serra entro il 2050 al fine di mantenere al di sotto di 1,5 gradi Celsius durante il resto di questo secolo. Ripristinare la Biodiversità è il secondo tra gli obiettivi posti dal Fashion Pact, attraverso la guida e seguendo i parametri di manovra stabiliti dall’iniziativa “Science- Based Target” un percorso definito per una crescita a prova di futuro sostenibile, e promossa da Carbon Disclosure Project (CDP), UN Global Compact (UNGC), World Resource Institute (WRI) e dal WWF. Ultima delle priorità esposte è sicuramente la cura e la protezione degli oceani, riducendo l’impatto negativo del settore moda, attraverso iniziative concrete come la riduzione graduale della plastica monouso. Tenendo in considerazione che il “Fashion Pact” e tutte le soluzioni presentate in precedenza richiedono determinate tempistiche di attuazione, è fondamentale per un brand emergente, che volesse incorporare nel suo modello di business la sostenibilità, seguire le pratiche che Greenpeace ha identificato e valutato tra quelle già messe in atto da parte di aziende di abbigliamento e delle calzature, come volte sia a rallentare il flusso di materiali utilizzati nella produzione di capi di abbigliamento sia a chiudere il ciclo dei prodotti a fine vita. Uno dei fattori fondamentali per un brand emergente da tenere in considerazione per ritenersi sostenibile è il miglioramento del design dei prodotti per allungarne il ciclo di vita. In accordo con quanto già indicato da designer e analisti del settore, migliorare il design per allungare il ciclo di vita e promuovere un uso prolungato nel tempo degli abiti sono gli interventi più importanti per rallentare il flusso di materiali e ridurre così il ricorso all’acquisto di nuovi prodotti. I marchi di moda più piccoli sono all’avanguardia da questo punto di vista e già adottano soluzioP i ano d i Br a n d i n g

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ni che prolungano la durata fisica degli indumenti, ma anche quella emotiva, entrambe importanti per favorire un uso prolungato nel tempo. Le recenti strategie di marketing e le differenti modalità di possesso dei vestiti, come la condivisione o l’affitto, vengono esplorate in forme diverse da marchi poco noti al grande pubblico. Un altro dei vantaggi che un brand emergente può avere,nell’ottica di sostenibilità, migliorando il tipo di design è quelle di ridurre l’impatto ambientale. Esistono misure che garantiscono una riduzione dell’impatto ambientale dell’industria tessile e della moda in tutte le fasi del ciclo di vita di un prodotto, come l’impiego di materiali qualitativamente migliori nella produzione, il miglioramento dell’efficienza energetica nei processi produttivi e l’adozione di soluzioni tecniche che garantiscano la biodegradabilità dei prodotti a fine vita, garantendo il miglioramento del rendimento nel tempo dei materiali riciclati e la riduzione della dipendenza da materie prime derivanti da fonti fossili. Ulteriore punto da tenere in considerazione per un nuovo brand nel valutare un miglioramento del design in base alla sostenibilità del prodotto è quello di riutilizzare e riciclare i prodotti tessili. Importante è che i nuovi brand considerino l’attuale e crescente attenzione dei marchi leader della moda sul “modello circolare” - è sorprendente che ci siano poche iniziative per migliorare il design dei prodotti e favore il loro riutilizzo e riciclo a fine vita. Ciò conferma che un approccio olistico, diretta conseguenza dell’adozione di provvedimenti adeguati sull’EPR, non è stato ancora adottato. Ad esempio, affidarsi ad iniziative basate sull’abbondanza di bottiglie in PET e ad altri rifiuti non tessili va a discapito di modelli realmente circolari che partono e finiscono con prodotti tessili. Un approccio olistico è necessario anche per assicurare che i potenziali conflitti tra garantire la longevità degli indumenti e la necessità di riciclarli vengano affrontati. Un brand emergente, come Asymétrie, per ritenersi sostenibile dovrebbe contemplare un modello di business alternativo, considerando il vantaggio spesso fornito dallo sconvolgimento di modelli di business tradizionali. Perché questi pur concentrandosi sul limitare e ridurre i problemi ambientali, concorrono solo nel proporre soluzioni innovative riguardo le modalità in cui i capi vengono prodotti, venduti, riparati, riutilizzati o condivisi. I modelli alternativi facilitano il recupero e la tracciabilità di materiali e la raccolta dei rifiuti tessili, sfidano il concetto di proprietà, ridefiniscono le politiche di marketing e coinvolgono i clienti in una nuova storia in cui c’è anche spazio per la diversità creativa e culturale. Sebbene questi esempi di modelli alternativi di business siano adottati da aziende medio-piccole, vi sono alcuni grandi marchi che ne stanno seriamente valutando l’adozione nel lungo periodo. Una maggiore sperimentazione è pertanto richiesta da parte dei leader del settore per trarre anche benefici delle opportunità che si prospettano. Un ulteriore passo verso un modello di business sostenibile che un brand emergente dovrebbe intraprendere potrebbe essere quello dello sviluppo di programmi di ritiro degli abiti usati nei negozi e di tecnologie di riciclo. Greenpeace ritiene che i programmi di ritiro degli abiti usati nei negozi (take-back) siano importanti, ma necessitino di essere sviluppati e coordinati strategicamente, anziché essere impostati come iniziative una tantum e tenendo in considerazione le misure già esistenti e le attività organizzate da anni nel settore no profit. Il reperimento di risorse e finanziamenti necessari per permettere di recuperare e riciclare gli abiti a fine vita non dovrebbero basarsi solo sulle disponibilità economiche delle singole aziende ma essere obbligatori per legge. Sebbene l’attenzione dell’industria della moda sia focalizzata sui maP i ano d i Br a n d i n g

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teriali sintetici e le tecnologie di riciclo degli indumenti post-consumo, realizzati con fibre naturali e/o sintetiche, sono oggi in una fase di sviluppo iniziale. Secondo quanto emerso dal report ”Fashion at the Crossroad” redatto da Greenpeace, tutti i brand emergenti come Asymétrie dovrebbero incamminarsi in un percorso composto da “12 Passi Per Portare Il Settore Della Moda Sulla Strada Giusta” e tre sono i fattori fondamentali da tenere in considerazione. In primis, rallentare tutti: le aziende hanno bisogno di stabilire delle strategie prioritarie per rallentare il flusso di nuovi materiali nelle fasi produttive. Bloccare l’attuale trend che riduce il ciclo di vita dei prodotti migliorando il design per garantire una maggiore durata nel tempo. Per renderlo possibile bisogna porre fine all’accumulo di vestiti negli armadi delle persone sviluppando servizi per i consumatori, con una priorità per le riparazioni, ma anche promuovendo sistemi di ritiro degli abiti usati, la condivisione e il leasing, la rivendita e la personalizzazione. Inoltre, un altro fattore di distinzione e successo emerso nel report in questo nuovo modello di business è quello smettere di incentivare col marketing e la pubblicità l’attuale modello di consumo basato sull’usa-e-getta tipico del fast fashion. I brand devono fare in modo che i loro prodotti abbiano un reale valore, incoraggiando un cambiamento nell’atteggiamento dei clienti. Secondo fattore fondamentale per rendere un brand emergente sostenibile e quindi proporre un modello di business allo stesso tempo vincente è ridurre l’impatto dei prodotti immessi nel mercato. Secondo Greenpeace, i grandi marchi dovrebbero prendersi la responsabilità di ridurre la domanda di risorse naturali, affrontando le principali minacce per l’ambiente, come il cambiamento climatico, l’immissione nell’ambiente di sostanze chimiche pericolose. Per rendere i nuovi brand vincenti in questo modello di business, si consiglia l’adozione di misure olistiche volte a rallentare il flusso di nuovi materiali nei cicli produttivi e la dipendenza da materie prime derivate fa combustibili provenienti da fonti fossili, così come ridurre l’impiego di utilizzo di cotone coltivato in modo tradizionale. Per i piccoli brand come Asymétrie non si può fare a meno di pensare all’utilizzo di tessuti sostenibili per la composizione dei capi, impiegando più cotone biologico e certificato fairtrade o altri materiali coltivati in maniera sostenibile. Ciò produrrebbe nell’immediato ricadute positive sull’ambiente. Ridurre l’uso di fibre sintetiche economiche come il poliestere e in generale di fibre derivanti dal petrolio, per affrontare adeguatamente il cambiamento climatico e la protezione degli oceani. Affrontare il problema della contaminazione da microfibre in plastica derivanti dall’impiego di materiali sintetici, sia vergini che riciclati. Il design dei prodotti deve prendere in esame la reale necessità di non ricorrere all’impiego di fibre sintetiche molto impattanti sull’ambiente e di scarsa qualità. Il terzo dei fattori che secondo Greenpeace garantisce un modello di business sostenibile e che dovrebbe essere adottato dai piccoli brand sin dall’inizio è la progettazione di tutti i prodotti sotto un’ottica di Circolarità. Greenpeace ritiene che sia necessario lo sviluppo di progetti realmente circolari e costruire un percorso che, sin dalle fasi di progettazione, faccia ricorso a metodi pratici per la raccolta e la selezione di prodotti a fine vita e, allo stesso tempo, assicuri una maggiore o uguale competitività per l’utilizzo di fibre riciclate rispetto alle fibre vergini. Elemento fondamentale, secondo il report, è il ruolo dei designer, che non dovrebbero più pro-

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gettare abiti di tendenza con durata limitata, facendo leva su altre caratteristiche dei prodotti per rallentare il flusso dei materiali e chiudere il ciclo di vita degli abiti. Per fare ciò, secondo Greenpeace, è necessario avere informazioni riguardo le caratteristiche che gli abiti devono avere per essere realmente riutilizzati, riparati e riciclati. Seguendo le indicazioni presenti nel report, i brand appartenenti al mainstream ma soprattutto quelli emergenti dovranno fare di concetti come trasparenza e tracciabilità della filiera l’elemento chiave di riuscita nello sviluppo di un modello di business sostenibile. Ciò, secondo Greenpeace, richiede lo sviluppo di rigorosi sistemi per misurare il flusso di materiali, in modo che i brand possano comunicare in un modo trasparente gli sforzi fatti per ridurre il turnover di materie prime e quindi poter pianificare concretamente i correttivi necessari. Un ulteriore elemento che renderebbe il processo di circolarità completo è la Responsabilità Estesa del Produttore (EPR), cioè la creazione di progressi nel design che permettono un allungamento del ciclo di vita dei capi di abbigliamento e stabilendo norme precise come le garanzie estese o la progressiva eliminazione dell’uso di sostanze chimiche pericolose nelle filiere produttive. Fondamentale per Greenpeace sono gli incentivi e gli strumenti che incoraggiano la nascita di esercizi commerciali dedicati alle riparazioni di capi ed accessori, così come modelli peer to peer. Inoltre gli sgravi fiscali ed un accesso facilitato ai centri delle grandi città per piccole attività del commercio equosolidale e sostenibili, al fine di incoraggiarli a stabilirsi in luoghi dove è più probabile che abbiano successo. Ultimo elemento ritenuto fondamentale da Greenpeace per garantire la circolarità delle materie tessili,i grandi brand e quelli emergenti dovrebbero dedicarsi alla creazione di piattaforme per facilitare lo scambio di conoscenze e cooperazione tra tutte le aziende, indipendentemente dalle dimensioni, e che prevedano il coinvolgimento di altre organizzazioni e il mondo accademico per favorire un approccio olistico come quello descritto nel loro report. L’indagine dimostra che esistono già molte possibilità per rallentare il ciclo di vita dei prodotti e permettere di fare progressi tangibili verso un modello realmente circolare, rendendo necessario un cambio del DNA della moda che integri le migliori prassi esistenti per essere realmente sostenibile e che usi la creatività per ridisegnare percorsi futuri sostenibili. Invece di continuare col “business as usual”, secondo Greenpeace tutte le aziende hanno l’opportunità di creare prodotti che abbiano un valore reale e che rappresentino un’esperienza autentica per i clienti e per tutta la società. “Per i player della moda il 2019 sarà un anno di risveglio. Quelli che ci riusciranno dovranno fare

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Fashion Trends

i conti con il fatto che nel nuovo paradigma che sta prendendo forma attorno a loro, alcune delle vecchie regole semplicemente non funzionano.” Queste le parole con cui Business of Fashion e McKinsey & Company descrivono la situazione del settore moda nel documento “The State of Fashion 2019 - A year of awakening ”. Redatto in collaborazione tra le due realtà, il sondaggio è stato sottoposto a 300 dirigenti del settore moda ed un team di esperti globali che ha condotto nuove ricerche e analisi di mercato, osservando con chiarezza e precisione un panorama frammentato di paesi, aziende, categorie e segmenti. Il report ha evidenziato dei cambiamenti importanti ed imminenti nel settore, mettendo in risalto nuove dinamiche d’acquisto e di mercato, facendo emergere dieci tendenze che avranno maggiore impatto sull’industria della moda nel 2019 e negli anni a venire. Indipendentemente dalle dimensioni e dal segmento di mercato, le tendenze suggeriscono che i player della moda dovranno essere agili, avere una filosofia “digital-first” e raggiungere con una velocità sempre maggiore il mercato. I consumatori in futuro chiederanno ai brand di prendere una posizione attiva su questioni sociali, di soddisfare le richieste in merito a “ultra-trasparenza” e sostenibilità e, soprattutto, avere il coraggio di trasformare la propria identità fisica in una digitale, non rimanendo ancorati alle fonti del successo ottenuto in passato per realizzare questi cambiamenti e per conquistare nuove generazioni di clienti. Tutte queste situazioni secondo McKinsey compongono lo scenario in cui si muove l’industria della moda, settore che ha intrapreso una svolta nel 2018, ma che nonostante questa crescita positiva vede i grandi brand riconoscere pienamente solo ora i cambiamenti che stanno avvenendo nella natura del settore e parole come “cambiare”, “digitale” e “veloce” stanno diventando di uso comune. Secondo i dati, i player, sia emergenti che mainstream del settore hanno iniziato a guardare in modo proattivo alle opportunità anziché concentrarsi solo sulle sfide future, atteggiamento che riflette l’evoluzione dei comportamenti dei consumatori, che stanno forzando i piccoli e i grandi player del settore ad una “self-destrup ” (la tendenza n. 1 identificata dai dirigenti per il 2019). L’interazione dei consumatori nell’ambiente fisico con i brand continua a diminuire e ciò sta portando i brand emergenti, così come i grandi marchi e i rivenditori, ad accettare la necessità di sviluppare strategie omnichannel. I social media hanno una voce sempre più importante nel dettare la domanda dei consumatori e stanno aiutando i piccoli marchi in una crescita esplosiva; in tutto il settore, lo speed-to-market e la reattività alle esigenze del consumatore stanno diventando fattori critici

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di successo. Nel sondaggio indetto da Bof-McKinsey è stato chiesto ai dirigenti dei grandi brand di riflettere sull’importanza delle tendenze previste nei rapporti pubblicati negli anni precedenti, i problemi legati alla tecnologia sono risultati tra i quattro punti principali da tenere in considerazione, di conseguenza dal 2018, i player della moda hanno iniziato a pensare molto più attivamente alla loro agenda strategica. I cambiamenti nei comportamenti dei consumatori consentiti dalla tecnologia sono considerati dal settore trend particolarmente salienti, prevedendo un mercato “mobile obsessed “ come principale tendenza, seguita al secondo e terzo posto da strategie di “Platform First” e “Start - up Thinking”. Ciò porterà in evidenza brand emergenti o mainstream che stanno lavorando in modo proattivo sulla “digital disruption”, cioè ad un cambiamento digitale nel settore moda. Il 54% delle aziende intervistate da McKinsey e B.o.f. per “The State of Fashion 2019” hanno dichiarato che un aumento esponenziale nell’utilizzo di strategie di comunicazione omnichannel, degli investimenti per ecommerce e marketing digitale si conferma anche nel 2019, e per gli anni a seguire come priorità numero uno per i brand. Il 29 % degli intervistati ritiene che, dal punto di vista operativo, la tendenza predominante sarà invece quella di cercare di ammortizzare i costi strutturali a livello organizzativo, includendo sforzi per migliorare la produttività, revisionando le strutture organizzative e concentrandosi sull’aumento della produttività del personale. Quanto emerso dal sondaggio sottolinea la necessità di adattare i modelli operativi e creare un’organizzazione più agile, che possa prosperare nel mondo digitale come indicano le 10 tendenze individuate nel report; i nuovi mercati, le nuove tecnologie e lo spostamento delle esigenze dei consumatori rappresentano le opportunità attuali ma anche rischi da correre per i brand. Secondo McKinsey il 2019 e gli anni a seguire saranno modellati dai cambiamenti dei consumatori, collegati a tecnologia, cause sociali e problemi di fiducia, uniti al potenziale intercorrere di eventi geopolitici e macroeconomici. La prima delle dieci tendenze identificata nel report redatto dal BoF e McKinsey è una forte “prudenza per il futuro”. Dopo un periodo prolungato di crescita e di costi crescenti è probabile che le priorità strategiche, sia i brand emergenti che quelli appartenenti al mainstream, si concentrino maggiormente su agilità e aumento della produttività. Il sondaggio indica una crescita globale media superiore al 2,5% negli anni successivi alla crisi finanziaria, pur essendoci segni di un arresto. I dirigenti intervistati nel sondaggio vedono le condizioni economiche come una potenziale sfida, citandola come il terzo fattore di incisione sul fatturato per il 2019, il 42% si aspetta che la condizione del settore peggiori nel 2019, esclusi gli intervistati del Nord America ed il segmento del lusso, che sono le principali tasche di ottimismo. Inoltre, secondo McKinsey, negli ultimi anni c’è stato un aumento degli investimenti da parte dei player del settore moda. Il 68% afferma che i costi aziendali di base hanno subito un aumento negli ultimi cinque anni, mentre solo il 22% ha visto un calo. La media generale delle vendite e delle spese amministrative (SG&A) sono state del 36% delle vendite nel 2017, rispetto al 34% nel 2013 e, secondo l’analisi, con il mutare del panorama macroeconomico le aziende cercheranno di proteggersi da una crescita più lenta, implementando misure di “shock proofing” e cercando soluzioni a prova di fallimento. Secondo BoF e McKinsey i player emergenti o non della moda dovrebbero cercare di accoppiare i miglioramenti della produttività con gli sforzi di innovazione necessari, come l’automazione della P i ano d i Br a n d i n g

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produzione, il processo decisionale basato sull’analisi, una revisione dell’impronta omnicanale e la riorganizzazione per una maggiore agilità . La seconda tendenza individuata dal sondaggio è “l’ascesa del mercato indiano”, sempre più un punto focale per l’industria della moda grazie a una classe media in rapida crescita e un settore manifatturiero sempre più potente. Queste caratteristiche, insieme a solidi fondamentali economici e alla crescente competenza tecnologica, rendono l’India troppo importante per essere ignorata dai marchi internazionali. Nel report si prevede che l‘economia indiana crescerà dell’8% all’anno tra il 2018 e il 2022 e la classe media indiana si espanderà all’1, 4% all’anno nello stesso periodo, superando Brasile, Cina e Messico. Di conseguenza, l’India è destinata a passare da un centro di approvvigionamento sempre più importante a uno dei mercati di consumo più interessanti al di fuori del mondo occidentale. Tuttavia, i player emergenti o appartenenti al mainstream che vogliono entrare nel mercato indiano dovrebbero, secondo McKinsey e BoF, riconoscere diverse sfide insite nel territorio e nel tessuto sociale, come le diversità climatiche presenti o la tendenza delle donne indiane di mantenere vive le tradizioni unendole alle influenze occidentali. L’abbigliamento tradizionale è ancora importante, rimanendo la scelta predefinita per le donne e costituiscono il 70% delle vendite di abbigliamento femminile nel 2017, è probabile che l’appetito per gli stili occidentali aumenti, ma si prevede che l’uso di abiti tradizionali continuerà a rappresentare una quota di mercato del 65% entro il 2023. La terza tendenza emersa dallo studio effettuato da McKinsey è quella del “trade 2.0”, ovvero lo svilupparsi di nuove dinamiche di commercio globale, legate soprattutto al commercio transfrontaliero e agli ultimi accordi commerciali stretti tra gli Stati Uniti e alcuni dei loro principali partner commerciali. Secondo quanto scritto nel report, gli assi commerciali mondiali si stanno spostando ed è presente un’impennata tra le economie emergenti del sud del mondo per quanto riguarda il commercio. Secondo il report, questo scenario potrebbe portare i brand emergenti e quelli già affermati a un ripensamento delle strategie sulla determinazione dei prezzi e dell’approvvigionamento per l’avvenire, scatenando di conseguenza due dinamiche chiave. Da quanto emerso dal sondaggio le crescenti tensioni commerciali vedranno i marchi internazionali guardare da vicino l’approvvigionamento, forse a beneficio dei paesi coinvolti negli accordi commerciali appena negoziati. È probabile un ulteriore aumento del commercio sud-sud, in particolare tra i paesi emergenti dell’Asia e del Pacifico. La moda veloce, che dipende da brevi tempi di consegna, secondo McKinsey e BoF, dovrà trovare nuove strategie per mantenere la velocità di consegna e la qualità della produzione, attraverso il nearshoring o persino il mantenimento. Quarta delle dieci tendenze emerse dal sondaggio è quella legata al concetto di “fine della proprietà del prodotto”, tendenza guidata principalmente dal crescente desiderio dei consumatori di varietà, sostenibilità del prodotto e convenienza. Le fonti prodotte suggeriscono che il mercato della rivendita potrebbe divenire entro dieci anni più grande di quello del fast fashion e lo spostamento di questi consumatori verso i marchi di moda emergenti che abbracceranno nuovi modelli di proprietà, accrescendo la loro rilevanza per i consumatori. Secondo McKinsey e BoF, nel 2019 si prevede che ci saranno tre sviluppi in particolare. Innanzitutto, il numero di marchi che entrano nel settore del noleggio, della rivendita e del rinnovamento aumenterà notevolmente; i player affermati considereranno progressivamente la

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proprietà alternativa come una forza di cui hanno bisogno per abbracciare o almeno testare, attraverso nuovi modelli di collaborazione con rivenditori o start-up nel settore. Ciò, come riportato nel report, richiede attente considerazioni sul modello di business e una chiara scelta tra partnership, sviluppo interno o fusioni e acquisizioni. In secondo luogo, prevedono un notevole aumento del numero di marchi nati esclusivamente per avere modelli di noleggio o abbonamento. Infine, un numero sempre maggiore di consumatori vedrà una parte crescente dei loro armadi costituiti da prodotti usati o noleggiati, in particolare per articoli e accessori di alto valore. La quinta tendenza rilevata da McKinsey e BoF è quella legata ad una “presa di coscienza” che tutti i brand, emergenti e non, del settore dovranno avere nei confronti dei consumatori più giovani, seriamente preoccupati per le cause sociali e ambientali, considerate da molti le questioni distintive del nostro tempo. Questo segmento di target sostiene sempre di più le proprie convinzioni attraverso le proprie abitudini di acquisto, privilegiando marchi allineati ai loro valori ed evitando quelli che non lo sono. I marchi stanno rispondendo integrando temi sociali e ambientali nei loro prodotti e servizi. Per McKinsey i vantaggi di queste politiche sono evidenti, ma poiché le cause che alcuni marchi sostengono si avventurano in un territorio controverso, ci sono rischi e conseguenze per coloro che non riescono a farlo bene. Nove consumatori su dieci appartenenti alla Generation Z (nati tra il 1995 ed i 2010) ritiene che le aziende abbiano la responsabilità di porre attenzione a questioni ambientali e sociali. Questo cambiamento si riflette nelle varie sfere sociali con campagne come #metoo, #blacklivesmatter e #timesup, termini che sono entrati nel lessico tradizionale gli ultimi due anni. Ci sono segni di evoluzione non solo da parte dei consumatori su questi temi ma anche nell’agenda del settore moda, che sta dando segno di essersi risvegliato ( “Woke” termine utilizzato per esprimere una presa di coscienza in merito a temi sociali e ambientali, nato attraverso i social media). Tenere sotto controllo i maggiori Key Performance Indicator è fondamentale a livello organizzativo e strategico sia per i brand emergenti che per i grandi brand, ed essere coscienti che i consumatori esamineranno il livello di continuità delle campagne intraprese, la natura di decisioni strategiche e operative e il modo in cui verranno intraprese. La sesta tendenza individuata nel report e quella dell’“ora o mai più”. I leader tecnologici come Amazon, Deliveroo, Netflix e Uber hanno aumentato le aspettative dei clienti in termini di velocità e convenienza; I clienti ora si aspettano di prendere un taxi, guardare un film o ricevere un pasto quasi istantaneamente e fare una scelta basata su un’interfaccia o un’app di facile valutazione. Secondo McKinsey e BoF, il punto debole del processo di vendita online diventa chiaro quando il consumatore ha l’idea di voler acquistare prima di aver identificato in modo chiaro dove effettuare l’azione, di conseguenza l’impulso di soddisfazione immediata non viene assecondato e il consumatore passa istintivamente al prossimo prodotto, facendo sfumare l’acquisto. Una delle caratteristiche di questo punto debole dei grandi brand o di quelli emergenti, è la difficoltà da parte dei consumatori nell’identificare e trovare i prodotti. Queste problematiche, secondo quanto emerso dal report , sono più rilevanti nell’esperienza “mobile” e ciò è dimostrato dal fatto che questo settore stia ancora acquisendo una quota del traffico online ed i tassi di conversione sono in ritardo rispetto agli altri canali digitali. Secondo quanto emerso dal sondaggio il settore moda dovrà tenere in considerazione il costante aumento della migrazione degli utenti nell’utilizzo di internet da desktop

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alla fruizione mobile. Diventerà fondamentale per la maggior parte dei brand emergenti cercare una soluzione a questa problematica palese per il settore moda. Nel 2019, nel report è previsto che la maggior parte dei player di moda integrerà le funzionalità commerciali nei social media, consentendo l’abilitazione di percorsi diretti verso i prodotti. Probabilmente continueranno anche a investire per migliorare i tassi di conversione da dispositivo mobile, semplificando il processo di pagamento, migliorando la ricerca e ottimizzando l’esperienza dell’utente. Settima ma probabilmente una delle più importanti tendenze rilevata nel report è quella legata alla “trasparenza”, da quello che è emerso l’industria della moda soffre di un crescente deficit di fiducia, le recenti violazioni dei dati di alto profilo in diverse società di moda online e in altri settori hanno lasciato i consumatori a chiedersi se sia opportuno condividere informazioni con marchi e rivenditori. In conseguenza di ciò i clienti stanno chiedendo di saperne di più su una serie di problemi, da dove e come vengono realizzati gli articoli alla provenienza del design e alla qualità dell’articolo. Dal punto di vista creativo i brand sono chiamati dai consumatori a proporre sempre qualcosa di nuovo e nel rispetto della proprietà intellettuale. Sempre più frequenti le segnalazioni di pluralismo da parte degli utenti dei social media e la creazione di profili dedicati all’identificazione di atti di “appropriazione culturale” da parte dei brand del settore moda. Date le richieste dei consumatori di una maggiore trasparenza attraverso la catena del valore, secondo quanto rilevato da McKinsey e BoF, i brand dovranno adottare delle dinamiche chiave per rispondere a questa domanda. Secondo il report tutti i player, soprattutto quelli emergenti del settore, dovranno controllare rigorosamente le loro pratiche commerciali per identificare potenziali problematiche che possano erodere la fiducia dei consumatori, investendo per migliorare le eventuali aree problematiche, mettendo in evidenza le proprie pratiche migliori per creare un vantaggio competitivo. Il concetto introdotto da McKinsey e BoF per l’ottava tendenza rilevata nel sondaggio è quello del “self-destrupt”, secondo i dati rilevati dalle interviste il brand heritage, il vantaggio chiave di grandi brand della moda e del lusso non è più sufficiente. Quella che nel report viene definita la Self-destrupt è la pratica di utilizzare la “digital transformation” per creare business innovativi è stata definita dal 7% dei dirigenti del settore moda intervistati tra le prime cinque tendenze che interessano il settore nel 2019. Guardando al futuro, sono previsti da McKinsey tre importanti sviluppi dirompenti: per competere con i marchi emergenti e “sfidanti”, i marchi affermati continueranno a innovare, sfruttando la portata delle produzioni per accelerare lo sviluppo delle loro capacità attraverso fusioni e acquisizioni, acceleratori e laboratori di innovazione. Quest’ultimi aiuteranno le aziende a rimanere all’avanguardia dell’innovazione nei modelli di business e a rispondere più rapidamente alle nuove tendenze della moda. Per i brand emergenti sarà sempre più importante adottare modalità di lavoro agili e discostarsi dal modello operativo tradizionale, lavorando anche per semplificare le catene di approvvigionamento, consentendo un time to market più rapido. Le tecnologie digitali hanno facilitato la costruzione di piccoli marchi, agevolando il loro lavoro nel farsi scoprire dai clienti, nella vendita ed aiutandoli in una crescita spropositata, permettendo loro in futuro di diventare player molto più influenti o continuare a prosperare soddisfacendo una nicchia di mercato senza mai diventare un brand di massa. Non solo P i ano d i Br a n d i n g

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i consumatori amano i piccoli brand ma anche i retail di massa stanno sparendo, minacciati dagli e-marketplace e dai discount che esercitano una forte pressione sui prezzi. I piccoli marchi offrono la differenziazione che crea traffico (nel punto vendita e non solo online) aumentando il margine perché raramente vendono in promozione ma tendono più ad una vendita premium. Nona tendenza rilevata nel report è quella dell’”avanzamento digitale”, chiara conseguenza della self-distruption messa in atto dal tutto il settore moda. Secondo le ricerche effettuate da BoF e McKinsey, l’importanza delle piattaforme come porta d’ingresso per i consumatori durante il loro “percorso d’acquisto” è ormai un dato di fatto sia per i player di moda puri che per i multimarca, spesso diventando il trampolino di lancio di molti brand emergenti. Secondo il report, il crescente dominio digitale dettato da una convenienza superiore,la copertura di un segmento in crescita e il lancio di marchi privati da parte di queste realtà sono i trend da tenere in considerazione dal 2019 e negli anni a venire. La decima tendenza rilevata da BoFe McKinsey è la chiara svolta del settore verso la progettazione e la produzione “On Demand”, dovendo qualsiasi tipo di brand passare per la fase di produzione, che richiede solitamente processi lunghi e complessi e quasi un anno di pianificazione per poi lanciare i prodotti sul mercato. Tecnologia, analisi e nearshoring fanno parte della soluzione a questo problema, consentendo alle aziende emergenti e ai brand affermati di rispondere rapidamente allo sviluppo di prodotti, alla compressione dei tempi di produzione e alla semplificazione della distribuzione. Nel 2019 sono previsti investimenti continui in termini di velocità (sia attraverso lo sviluppo di capacità che di fusioni e acquisizioni) attraverso più approvvigionamento onshore e nearshore, campionamento virtuale, microfattorie (per la prototipazione rapida) e automazione. I tempi di consegna ridotti saranno i fattori chiave del vantaggio competitivo, i player su piccola scala probabilmente apriranno la strada, mentre i marchi più grandi guideranno in mercati selezionati. Se nel 2018 la parola d’ordine per l’organizzazione di eventi era “esperienziale”, il tema del 2019

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Trend Eventi

è senza dubbio la “trasformazione”, in uno scenario in cui il diffondersi dei social media e nuove tecnologie è predominante, far vivere all’utente un’esperienza memorabile è diventato fondamentale per l’immagine del brand. Come risultato, il settore degli eventi si sta evolvendo rapidamente, grazie ad una maggiore attenzione al budget dedicato al marketing e all’abbandono di vecchie dinamiche per un approccio più face-to-face. La caratteristica che delinea il successo per un evento è uno storytelling coerente in ogni fase della progettazione, dal sito web alla location ogni dettaglio dovrà essere scelto in funzione della migliore riuscita dello scopo dell’evento. Gli eventi che non hanno una progettazione basata su di uno scopo preciso saranno difficilmente vissuti dall’utente come “esperienze trasformative”. Al giorno d’oggi gli utenti e gli sponsor non vogliono partecipare a qualcosa di nuovo ma vogliono sentirsi “cambiati” dove avervi partecipato. Esperienze potenti e ad alto coinvolgimento sono le caratteristiche che permettono all’utente di sentirsi trasformato dopo averne preso parte, in un contesto sociale dove il tempo ed il budget da dedicare agli eventi è sempre più limitato non c’è tempo per eventi che non trasmettono una sensazione di cambiamento. EventMb e Joe Pine, co-autore del Experience Economy per oltre 20 anni, in un report che ha previsto la revisione di 350 eventi, il coinvolgimento per P i ano d i Br a n d i n g

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un anno di una community che tenesse sott’occhio le tendenze del settore e recensito più di 300 tecnologie per eventi, hanno definito le 10 tendenze che rappresentano le azioni da compiere da parte dei brand affermati ed emergenti, per implementare l’organizzazione di eventi che possano creare “esperienze trasformative”, racchiudendo considerazioni in merito a strategie legate a dinamiche di marketing, al meeting design, alla selezione di location e destinazione, di tecnologia e sponsorship. La prima tendenza individuata nel report è quella del “Engagement Passivo”, cioè la mancanza di partecipazione attiva in un evento da parte degli attendenti, per coinvolgerli sotto un punto di vista diverso. In particolar modo si tratta di un coinvolgimento che richieda l’uso di tecnologia, portando l’utente ad avere a che fare con app specifiche o procedure particolari da eseguire online, ed è qui che l’esperienza potrebbe diventare spiacevole per l’utente. Le tecnologie di “engagement passivo” sono tutte quelle tecniche e strumenti volti a coinvolgere senza alcuna azione richiesta da parte dal partecipante e che richiedono l’utilizzo di intercettazione di frequenze radio (RDIF), comunicazioni senza filo a corto raggio (NFC) e l’utilizzo di dispositivi di tecnologia Beacon (dispositivi con tecnologia bluetooth a bassa frequenza che ha la capacità di connettersi con gli smartphone e inviare dei contenuti). I consumatori moderni sono abituati a tempi d’attesa sempre più brevi, Google dichiara che le richieste da parte degli utenti in merito ad azioni di ricerca come “aperto ora” sono aumentate del 300% nell’ultimo anno e richieste come “quali sono i tempi di attesa” sono cresciute del 120% in due anni. È prevedibile, secondo quanto emerso nel report di EventMb, che questo fenomeno si rifletta sul settore degli eventi, già caratterizzato da tempi limitati e molteplici scopi da raggiungere attraverso un’informazione travolgente e che se un partecipante che non fosse in grado di interagire o informarsi sull’evento attraverso la sua tecnologia non sarà piacevolmente colpito dall’esperienza. I partecipanti invece dovranno essere messi in grado di interagire con un la situazione che stanno vivendo, senza essere obbligati all’utilizzo di schermate o strumenti di navigazione complessi, ponendoli invece in un ambiente in cui la condivisione è inevitabile ma non forzata. Seconda tendenza fondamentale rilevata dal report è quella del “Content Design”, l’insieme di tecniche che vengono utilizzate per organizzare i contenuti. In questo caso di un evento, in modo di aumentare l’impatto estetico e funzionale. Secondo EventMb, un evento che abbia un effetto di esperienza trasformativa deve essere ben pianificato, ragionando sulla base dei partecipanti potranno incontrare o con chi gli sponsor potrebbero stringere accordi non basta per una pianificazione vincente. L’indagine mette in evidenza che gli eventi che hanno successo sono quelli in cui si investe maggiormente nella progettazione dei contenuti, un’esperienza trasformativa segue una trama che comprende una storia con un inizio, uno svolgimento e una fine, rendendo i partecipanti in grado di immaginare le fase di cambiamento che vivranno durante l’evento. Questo aspetto, secondo il report, influenza inevitabilmente diverse fasi dell’evento, come il programma sociale, le attività, la location e la riuscita. Il 72% dei 350 eventi presi in considerazione per il report è stato progettato con una progressione di contenuti in mente e ha fornito un esperienza ai partecipanti effettivi e potenziali, che sono stati in grado di percepire il cambiamento che accadrà o sta accadendo all’evento attraverso una storia attentamente pianificata. Se l’utente non riesce a portarsi via quella sensazione di trasformazione e non sente di aver cambiato qualcosa dentro di sé dopo aver partecipato a un determinato evento, non parteciperà più o non lo sponsorizzerà alla sua cerchia sociale. Questo deve avvenire attraverso la pianificazione specifica del percorso che verrà P i ano d i Br a n d i n g

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sottoposto all’utente, facendogli pienamente percepire che, investendo il suo tempo, una volta terminata questa esperienza sarà più istruito, intrattenuto, connesso o informato di prima. La terza tendenza è quella del “Sitting-Matters”, nasce da un articolo chiamato “Dear Conference Organizers: You’re Doing Chairs Wrong” di Rose Eveleth e pubblicato da Vice, e che ha fatto molto parlare il settore di quanto l’ambiente che viene offerto ai partecipanti durante un evento sia fondamentale. Nell’articolo viene sottolineato come spesso chi organizza eventi tenga molto più in considerazione l’estetica che la praticità e pone in primo piano la questione che un’esperienza, per essere trasformativa, deve tenere in considerazione le esigenze di tutti i partecipanti, anche se provenienti da background differenti. Durante il sondaggio è emerso che l’utilizzo di particolari pavimentazioni o mobilio può porre a disagio ospiti e partecipanti, ponendo l’attenzione di tutti maggiormente sulle difficoltà che possono creare queste situazioni e potendo potenzialmente creare imbarazzo per persone con particolari condizioni fisiche. I dati mettono in evidenza che sono le nuove generazioni a supportare questa tendenza, partecipando a sempre più eventi hanno una concezione molto più profonda della diversità e dell’inclusione. Questo interesse per l’inclusività però deve essere dimostrato e non solo ostentato durante gli eventi, attraverso la leadership e l’attenzione al dettaglio, perché un pubblico sempre più connesso attraverso i social media può esprimere più velocemente il suo dissenso se contrariato da pratiche scorrette. La quarta tendenza individuata da EventMb è in netta contrapposizione con uno dei trend più diffusi in questa epoca dominata dai social media, cioè il FOMO (Fear Of Missing Out) - con questo termine si intende la paura di essere tagliati fuori e una forma di ansia sociale caratterizzata dal desiderio di rimanere sempre in contatto con le attività che compiono le altre persone, con la paura di venire esclusi da qualsiasi evento o dalla propria cerchia sociale. Ribaltando e applicando questo concetto al mondo degli eventi, e in particolare a quelli dedicati alle realtà aziendali dove le attività a cui i partecipanti si trovano a dover rispondere sono molteplici, la tendenza che emerge dal report è quella di dare l’opportunità ai partecipanti di disconnettersi dal contesto dell’evento, è un fenomeno chiamato JOMO (Joy of missing out). Questo ha portato alla nascita, durante vari eventi, di vere e proprie aree dove i partecipanti possono disconnettersi dal resto della situazione ed elaborare le informazioni che hanno acquisito durante l’esperienza. La “felicità di non esserci” durante un evento è fondamentale, soprattutto in eventi pubblici, dove i partecipanti e gli ospiti possano estraniarsi dal contesto, senza sensi di colpa, riconnettendosi con il mondo esterno, per poi porre nuovamente attenzione all’esperienza trasformativa con rinnovato interesse. La quinta tendenza individuata attraverso il sondaggio tocca il tema sicurezza, che secondo Event Mb è stata la tendenza principale del settore eventi negli ultimi cinque anni, e in questo caso si parla di quella legata alla tecnologia che viene utilizzata in queste occasioni. Attualmente, per quanto il settore si sia dimostrato restio all’utilizzo di applicativi tecnologici, è impossibile programmare la crescita di un evento o gestirlo efficientemente senza secondo i sondaggi e gli studi effettuati. La diffidenza del settore è stata aumentata dai recenti hackeraggi avvenuti ai danni di siti di ticketing ed app per eventi facilmente corruttibili, con conseguenti furti di dati. E per questo che la “sicurezza tecnologica” è il tema principale da tenere in considerazione per il settore nel 2019 e gli anni a venire, tra gli eventi tenuti in considerazione dal report sono emerse otto violazioni alla sicurezza nell’ultimo anno, avvenute attraverso le tecnologie per eventi e quelle alberghiere, spesso

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utilizzate dai gruppi di eventi. Centinaia di migliaia di dati sono stati sottratti durante queste intrusioni, Deloitte Touche Tohmatsu, azienda di consulenza e revisione, sostiene che c’è una probabilità del 80% che un’azienda che abbia subito un furto di dati potrebbe perdere almeno il 20% del suo valore a causa di una crisi di reputazione. La maggior parte delle violazioni avvengono sui server che forniscono assistenza agli organizzatori, questo è un rischio che i brand devono valutare ed evitare attraverso un’accurata selezione delle tecnologie utilizzate e cercare una copertura totale per i rischi, che porterebbero più danni al brand e a chi organizza che ai fornitori. Come sesta tendenza rilevante per il settore, il report mette in risalto un forte disagio di quest’ultimo nei confronti delle sponsorizzazioni, elaborando nuove soluzioni per differenti tipologie di eventi che per EventMb si possono riassumere in tre punti principali. La prima parola d’ordine è creatività - il report sostiene che gli organizzatori hanno bisogno di trovare modi più attraenti per mostrare le loro sponsorship durante gli eventi, questo è quello che i brand cercano in un momento di sponsorizzazione, con partecipanti contenti che condivideranno questa esperienza di felicità, coinvolgimento o impegno sui social media. La seconda è allineamento - è importante che l’evento rispecchi gli obiettivi del brand e che abbia programmi di sponsorizzazione votati al raggiungimento di questi risultati. Il terzo punto fondamentale è il supporto della ricerca e dei dati - la ricerca di EventMB afferma che il 53% dei professionisti nel settore degli eventi fatica a trovare una sponsorizzazione e il 43% di loro non è in grado di dimostrare un ritorno reale dell’investimento da intraprendere da parte degli sponsor. Queste due statistiche mettono in risalto la necessità del settore di tenere sotto controllo le spese destinate agli eventi. Le attività intraprese dagli utenti online sono tangibili, fornendo ai brand e agli organizzatori un enorme quantità di dati, attività di marketing da elaborare dai quali il settore dovrebbe ricavare maggiore tangibilità a sua volta. La sponsorizzazione è un fattore fondamentale per la riuscita di un evento e il faccia a faccia è un fattore fondamentale del marketing, tuttavia i planer, secondo il report, hanno il compito molto difficile di dover rendere tangibili gli ingenti investimenti degli sponsor. La settima tendenza rilevata nel report da EventMb è legata al ticketing, solitamente considerato il fattore di successo o meno di un evento. La tendenza dello slow ticketing, secondo quanto emerso dal report, sta ribaltando la situazione nel settore. Esempio di questa pratica sono le modalità di vendita dei biglietti del nuovo tour di Taylor Swift, per il quale gli organizzatori hanno creato una piattaforma sicura per la rivendita dei ticket, senza previsione di sold out che sta fruttando un guadagno di 450 milioni di dollari, prevenendo atti di frode e bagarinaggio. Il calo dei prezzi dei biglietti non si è rivelata una strategia sostenibile, le tattiche di scontistiche come quella degli “early bird” non sono sostenibili a lungo termine, lo slow ticketing, invece, riguarda una gestione intelligente della domanda e la creazione di occasioni di upselling e non di discount. L’ottava tendenza emersa dal report indica che i tempi siano maturi per l’arrivo e la crescita della Blockchain (struttura dati condivisa e immutabile) nel settore degli eventi, soprattutto per quanto riguarda le pratiche di ticketing e registrazione. Anche se due problematiche principali frenano la crescita di questa pratica: la sicurezza e la gestione della domanda. L’utilizzo del modello blockchain è molto apprezzato nell’organizzazione di eventi distruptive, essendo di tendenza tra i giovani consumatori e rendendo i pagamenti più sicuri. Il 69% delle banche in America stanno elaborando la propria tecnologia blockchain e il 30% degli istituti finanziari sta lavorando all’am-

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pliamento delle proprie. Questa procedura rende le transazioni più sicure, riducendo il rischio di violazioni per la complessità del modello, anche se i rischi non sono ridotti a zero, e riuscendo a gestire grandi richieste di biglietti, evitando lo “scalping” (pratica di rivendere i biglietti per eventi a prezzi maggiorati). La nona tendenza individuata nel report da Event Mb è che nel 2019 il settore degli eventi non è più esclusivo degli addetti ai lavori ma si aprirà ai professionisti del marketing, che stanno portando moltissime novità ma anche alcune preoccupazioni. La grande attenzione degli anni passati all’esperienza ha aperto le porte del mondo degli eventi ai molti dipartimenti marketing delle aziende nel mondo, con il decadere dei social network e le minori possibilità organiche dei social media, gli esperti di marketing vedono nel “face to face” durante gli eventi il canale più efficace per ricevere maggior engagement per il brand. Rispetto a 10 anni fa, è molto più facile e conveniente gestire una serie di eventi, anche in termini di riuscita, attraverso l’analisi dei dati. Eventi che trasmettono un’esperienza trasformativa sono necessari ai brand che investono ingenti somme nella pubblicità ma anche per i brand emergenti, essendo un modo di mostrare al consumatore la loro reale presenza. Gli esperti di marketing stanno comprendendo il potenziale degli eventi nel far vivere agli utenti una grande esperienza e che i professionisti del settore sono il mezzo migliore per capitalizzare questo investimento su nuove opportunità, fornendo a loro volta una visione strategica di ciò che è più rilevante e contribuendo alla crescita dei budget dedicati. La decima e ultima tendenza è l’inclusività,,senza dubbio la tendenza più significativa per gli addetti ai lavori del settore eventi, professionisti abituati a fornire esperienze trasformative dal vivo, in grado di sopportare stress elevatissimi e a dedicare attenzione ad ogni singolo dettaglio, in un segmento che già aveva portato il risalto tematiche sociali importanti prima della nascita di movimenti come il Metoo ed il Black Live Matters. Una generazione di giovani professionisti del settore sta ponendo sempre più attenzione su tematiche come la scarsa presenza di donne nell’organizzazione di eventi in un settore dominato dalle donne, problemi come le molestie sessuali, abuso di alcol e corruzione ai fini di ottenere i lavori. Movimenti ed agenzie indipendenti stanno fiorendo dove le vecchie istituzioni non sono arrivate a fornire una piattaforma di confronto e discussione, iniziative come “The MeetingsToo Initiative” ~ “The Association of Women in Events” ~ “The National Coalition of Black Meeting Planners” ~ “LGBT Meeting Professionals Association”, stanno cambiando il panorama, offrendo sempre più opportunità di inclusione a tutte le minoranze del settore e nella divulgazione di un messaggio sociale attraverso gli eventi.

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Competitor Di seguito viene riportata un’analisi dei competitor sia a livello nazionale che internazionale. Come competitor diretti - che includono brand che dividono con Asymétrie la stessa fetta di mercato sono stati considerati, oltre ai brand Filotimo, Nivule e Pesci Rossi, Atelier sul Brenta/Cristina Into W. citati direttamente dalla cliente in fase di incontro, sono stati selezionati Fame and Patterns e Arthur Apparel, due brand di abbigliamento internazionali che mirano alla personalizzazione il primo, e allo slow fashion il secondo, che rispondono all’obiettivo dell’internazionalizzazione del brand. Sia i competitor diretti italiani che quelli esteri sono stati selezionati perché, come Asymétrie, sono brand di moda che fanno dell’handmade e della personalizzazione dei capi i loro punti di forza. Tra i competitor indiretti sono stati analizzati Lola Hats, Pijama – brand di accessori - e Markhor – start up di calzature - appartenenti a settori affini all’abbigliamento e quindi non in diretta competizione con Asymétrie ma che rappresentano oggetto di interesse per le modalità con cui sviluppano e comunicano l’artigianalità dei prodotti offerti e per le strategie implementate. Infine, sono stati analizzati quattro competitor aspirazionali operanti sia nel settore moda – COS e Arket - che in altri settori non affini all’abbigliamento – Arcea e Emily Jeffords - che per stile e tecniche di comunicazione utilizzate, offrono interessanti spunti strategici per il brand.

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Competitor Diretti

Filotimo Azienda, Brand, Heritage Filotimo, brand sartoriale di Verona, nasce nel 2015 dall’idea di Gloria Barana, 30 anni, originaria di Poiano, con l’intento di offrire capi di abbigliamento che coniughino il benessere delle persone con il rispetto dell’ambiente. Laureata in Design della Moda al Politecnico di Milano nel 2012, la founder sviluppa sin dai tempi dell’università una forte passione per la moda sostenibile, occupandosi dell’impatto ambientale della lavorazione dei tessuti nella sua tesi universitaria. Filotimo ha la fortuna di intercettare prima del tempo un’esigenza che diventerà un vero e proprio trend negli anni a seguire, l’ecosostenibilità nel mondo della moda. Gloria, da sempre molto sensibile a questa tematica, comprende presto che il mercato non offriva capi ecosostenibili, e comincia a acquistare dei tessuti naturali per confezionare da sola i suoi abiti. Questo è il primo passo che porterà alla genesi del suo brand. Grazie al passaparola, la founder comincia a vendere i suoi modelli e nel 2014 dà vita al brand Filotimo, dapprima creando il profilo Etsy – oggi dismesso – e partecipando ai mercatini locali e in seguito attraverso una piattaforma ecommerce propria. Dopo il grande successo dei suoi capi, Filotimo decide si sperimentare la vendita offline aprendo un temporary shop nel dicembre del 2015 nel centro di Verona. Nel marzo 2016 Filotimo è già maturo per aprire il concept store sull’artigianato Fil Good a Verona in collaborazione con FiluFilu, brand artigianale di borse, che condivide con Filotimo i valori e la mission. Filotimo si rivolge essenzialmente a chi cerca capi confortevoli e dalle linee semplici, a chi ama il contatto diretto nell’acquisto, ma trova riscontro anche tra coloro che hanno problemi di sudorazione o dermatiti e che sono costretti ad indossare solo tessuti totalmente naturali. Filotimo si propone come una vera e propria filosofia di vita, oltre a capi ed accessori, si propone si operare piccoli cambiamenti nello stile di vita delle persone di chi acquista e usa i suoi capi. Nome e Marchio Il nome Filotimo (φιλῸτιμο) è una parola greca traducibile come “amore per l’onore” ma che condensa al suo interno un intricato e complesso insieme di virtù, rappresentando un vero e proprio modus vivendi, quello che caratterizzava l’ellenicità del mondo greco antico. Il brand traduce il P i ano d i Br a n d i n g

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complesso universo valoriale della parola Filotimo con “fare qualcosa di utile per gli altri che fa bene anche a sé stessi”. Pertanto, è già insito nel naming la mission del brand, cioè offrire dei capi di abbigliamento con tessuti naturali al fine di coniugare il benessere delle persone che li indossano con il rispetto dell’ambiente. Il marchio scelto per rappresentare l’universo valoriale di Filotimo è estremamente pulito, un rettangolo nero a cui è stato tolto l’angolo in basso a destra – quasi a richiamare un’etichetta - con il lettering Filotimo in font graziato, che ricorda il carattere stampato delle macchine da scrivere in colore nero, rimando all’artigianalità e all’handmade. Production e distribuzione (offerta incluso pricing) Filotimo più che un brand di abbigliamento, si propone come una vera filosofia di vita votata all’ecosostenibilità e al benessere di chi indossa e di chi produce i capi. Offre una linea di abbigliamento femminile completa, dalle t-shirt, alle bluse, fino ai vestiti e ai completi. I capi vengono rigorosamente prodotti artigianalmente a Verona, presumibilmente usando una taglia e cuci, presso il laboratorio del concept store che il brand divide con FiluFilu. I prezzi dei capi partono da 90 euro per i modelli di t-shirt in canapa, fino ad arrivare a 195 euro per la tuta stile samurai con gamba a palazzo. Oltre alla collezione donna già presente sull’ecommerce, nello store la collezione di Filotimo si amplia con t-shirt da uomo in lana e fasce per capelli. Per far fronte alla crescente richiesta di capi, Filotimo, che desidera mantenere la propria dimensione artigianale e laboratoriale, collabora con le sarte della Cooperativa Nuova Primavera Onlus, che sostengono il brand nella produzione. La linea dei capi Filotimo è pulita, essenziale, minimal. Grazie alla loro versatilità, senza una connotazione di stile specifica, sono adatti per l’ufficio, ma anche per ambienti più informali. Tutte le materie prime utilizzate – dalle stoffe, tinte e tessute in Italia, ai bottoni, alle zip - sono interamente prodotte nei distretti di eccellenza presenti sul territorio italiano. I tessuti utilizzati sono perlopiù composti da 3 filati diversi: ortica, canapa e soia, in quantità variabili, oppure in lana, lino e seta. Questi tessuti, oltre che per il loro impatto ambientale pari a zero, vengono scelti anche per i benefici che apportano a chi li indossa: sono antibatterici, proteggono dai raggi UV e schermano dai campi elettromagnetici. Filotimo garantisce la tracciabilità dell’intero ciclo del capo al fine di minimizzarne l’impatto ambientale sia a livello produttivo che a livello di utilizzo e dismissione. Non solo i capi, anche tutto ciò che il brand comprende segue la medesima filosofia, nella volontà di promuovere un cambiamento di stile di vita nell’utente finale, rendendolo consapevole di ciò che sta indossando, riscoprendo le origini dei capi, nella convinzione che il cambiamento parta dalle singole scelte quotidiane di ognuno. Valori aggiunti e servizi Filotimo ha saputo interpretare prima del tempo una necessità che negli anni a seguire sarebbe diventata un vero e proprio trend – l’ecosostenibilità nel mondo della moda. Segue le pratiche dello slow fashion, utilizzando esclusivamente tessuti naturali, realizzati e tinti in Italia. La produzione completamente artigianale di Filotimo e la tracciabilità di ogni singolo prodotto permette a chi sceglie i capi Filotimo di avere piena consapevolezza di chi l’ha prodotto e dei tessuti

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utilizzati, assicurando trasparenza sia nella fase di acquisto che di valutazione del capo. I capi proposti sono caratterizzati da linee pulite ed essenziali, che non seguono le mode del momento e sono pensati per essere indossati da donne di diverse età, capi il cui valore rimane immutato nel tempo, permettendo a chi li sceglie di indossarli in diverse occasioni. La scelta dei colori neutri, dettata in primis dai limiti legati alla scelta di tessuti e tinture naturali, contribuisce alla versatilità dei capi. Coordinato e packaging Per il suo coordinato, Filotimo sceglie i colori neutri e naturali, che richiamano la purezza delle materie prime utilizzate e l’assenza di artifici. Sulle etichette di color avorio abbastanza vistose presenti all’interno di ciascun capo è riportato il logo del brand in colore nero e la dicitura “Fatto interamente in Italia”, che suona alquanto provocatoria verso la svalutazione che, secondo il brand, ha avuto il marchio Made in Italy. Infatti, la stessa normativa europea permette di apporre il marchio Made in Italy sul prodotto anche se solo l’ultima parte produttiva è stata compiuta in Italia. La price tag è realizzata in cartoncino color naturale con la scritta Filotimo in colore bianco disposta su due righe. I capi acquistati presso il punto vendita vengono confezionati in una shopper che ricorda un sacchetto del pane dal sapore shabby brandizzata Fil Good, richiamo alle cose buone e genuine, fatte mano. I capi acquistati presso lo store invece, vengono confezionati in una velina in vivace color arancio – che richiama gli interni del negozio - chiusa con l’adesivo dello store Fil Good, corredati da una cartolina che spiega la natura dei tessuti utilizzati per la realizzazione del capo e una cartolina del brand, volti a informare il cliente sull’origine del capo acquistato per esplicitarne ulteriormente il valore. Punti vendita / sedi di lavoro Il brand vende sull’ecommerce proprietario e condivide insieme al brand di borse in pelle FiluFilu il concept store/laboratorio Fil Good sito a Verona, insignito del certificato di eccellenza di TripAdvisor nel maggio 2019. All’interno del punto vendita, caratterizzato dai toni dell’arancio e del legno naturale, i due brand espongono i prodotti in due aree distinte – Filotimo espone i capi appesi su appositi stand tra piante verdi e decorazioni vintage, dove accanto al tavolo da lavoro con bottoni e altri materiali, spiccano un divanetto anni 50 di colore giallo e vecchie poltrone del cinema e un tappeto, che conferiscono al luogo un’aria rilassante e confortevole, testimonianza di un luogo dove nascono i capi, accessori e idee, un luogo da vivere e condividere con i clienti. Sito e ecommerce Il sito è facilmente navigabile, molto fruibile e intuitivo ed è disponibile solo in lingua italiana. Nella homepage, l’azienda esprime la sua mission e i valori su cui si fonda l’azienda, ma molti altri sono i contenuti che esprimono i valori fondanti del marchio. Nella sezione “Journal” infatti, viene dato ampio spazio alla descrizione dei tessuti utilizzati, all’attività di riciclo e alle iniziative sociali dell’azienda, nonché alla corretta manutenzione dei capi. Nella sezione ecommerce, ogni capo è indossato da più modelle, ognuna contraddistinta da una corporatura diversa e da un’età diversa, per raccontare al meglio la vestibilità delle tre taglie disponibili P i ano d i Br a n d i n g

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(S, M o L) – questo espediente, insieme con la tabella delle taglie accurata completa di misure, permette alla clientela di comprendere al meglio la versatilità di ogni singolo capo e rende più rassicurante il processo di acquisto. Strumenti di social networking Il brand è presente su Facebook dal 2014 e conta 2105 follower (dati luglio 2019). I contenuti, dallo stampo istituzionale e divulgativo, vengono aggiornati con scadenza settimanale si focalizzano perlopiù sui capi nonché sull’allestimento presente nel punto vendita. Occasionalmente vengono postati anche gli articoli di rassegna stampa o gli eventi organizzati dal brand, nonché interessanti sondaggi per testare il gradimento dei capi da parte degli utenti, che stimolano l’interazione con il brand. L’account Instagram, aperto nell’ottobre 2015, conta 3.070 follower (dati luglio 2019) e l’engagement è sicuramente maggiore, merito soprattutto dei contenuti che mescolano la vita privata e professionale di Gloria Barana, che spesso si presta come modella per i propri capi. Tra le storie in evidenza troviamo l’interessante iniziativa Pezzi Unici, nonché la raccolta di foto delle collezioni passate che funge da catalogo online. Il brand è inoltre presente su Etsy dal 2015, ma il profilo non presenta nessun tipo di contenuti, inoltre riporta una vecchia versione del marchio, che non corrisponde a quello attualmente utilizzato e non presenta nessun capo acquistabile. Si potrebbe ipotizzare che il brand abbia preferito spostarsi su altri canali di vendita. Promozioni Filotimo attraverso Instagram lancia concorsi e promozioni volte ad aumentare l’engagement e la brand awareness. Nel novembre 2018, lancia una competition per trovare la frase più bella da scrivere sull’etichetta interna del capo – il vincitore è stato premiato con uno sconto del 10% per acquisti in negozio o online. Altra interessante iniziativa, volta alla personalizzazione dell’offerta, è la campagna Pezzi unici. Nella sezione storie in evidenza di Instagram Filotimo pubblica post riguardanti capi definitivi “pezzi unici”, frutto di ispirazione della designer. Le clienti interessate possono recarsi presso il punto vendita per provare il capo o possono acquistarlo direttamente online. Una volta venduto il singolo capo, il modello non sarà più disponibile né replicabile. Eventi e fiere Filotimo sin dagli albori, intreccia la sua attività con il territorio e la popolazione veronese attraverso la partecipazione a mercatini e fiere di settore. Prende parte alla Fiera del settore creativo Abilmente nell’ottobre 2016 a Verona e organizza workshop di cucito, prende parte al progetto Botteghe aperte di Confartigianato Verona Artigiani di Natale 2018, volto alla promozione dell’artigianato locale. Inoltre, periodicamente, il brand organizza eventi presso il concept store quali conferenze sull’ecosostenibiltà e la moda, laboratori per bambini di creazione gioielli con carta di tessuto, al fine di

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avvicinare la clientela alla mission aziendale. Non mancano eventi in occasione dei “compleanni” dello store, durante i quali spesso vengono presentate le nuove collezioni di Filotimo e FiluFilu, che mirano alla costruzione di una community di clienti forte e coesa, che partecipa attivamente alla vita dei due brand. Iniziative e partnership Filotimo collabora con diversi partner che condividono con il brand lo stesso universo valoriale – quali l’ecosostenibilità ma anche l’amore e il rispetto per gli altri. In quest’ottica degna di nota è la collaborazione con Muriel Carta Artigianale di Sonia Padovanello e con il brand di gioielli Creazioni Zuri per il riciclo degli scarti dei tessuti utilizzati e anche la collaborazione con le sarte della Cooperativa Nuova Primavera Onlus, che si occupa del reinserimento nel mondo del lavoro di persone socialmente svantaggiate. Particolarmente fruttuosa si è rivelata la collaborazione nel concept store Fil Good con il brand artigianale di borse FiluFilu, sia per la gestione dei costi di un punto vendita fisico, sia in termini di immagine e di brand awareness. Best practise La scelta di utilizzare tessuti completamente naturali e ecosostenibili, proveniente da una filiera produttiva tracciabile, etica e totalmente Made in Italy si rivela per Filotimo una tattica vincente che permette al brand di interpretare al meglio la nuova consapevolezza che sta crescendo tra i consumatori. La filosofia e i valori del brand vengono espressi anche attraverso le collaborazioni con Onlus e con altri brand votati all’ecosostenibilità, quali la cartiera Muriel Carta Artigianale e Creazioni Zuri. La scelta di aprire un concept store sull’artigianato – e non un punto vendita - con un brand facente parte di un settore affine – brand ecosostenibile di borse FiluFilu – è una strategia per abbattere i costi di gestione, ma anche per rafforzare la comunicazione dei valori fondanti del marchio, per allargare il bacino di utenza e per la creazione di una vera e propria community che condivida con il brand la passione per l’artigianalità, la trasparenza e l’amore per l’ambiente.

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Nivule & Pesci Rossi Azienda, Brand, Heritage Nivule & Pesci Rossi è un brand d’abbigliamento femminile che nasce nel 2015 dall’unione di due designer di moda, Novella e Tania. Dopo la laurea allo IED di Milano e alcuni stage in aziende di settore, nel 2009 Novella inizia a realizzare artigianalmente una linea di abiti, vendendola online e nei market del Nord Italia. Tania studia come modellista e sarta presso l’Istituto professionale Bauer ed è sarta costumista al Teatro Gioco Vita di Piacenza. Nel 2015 le due uniscono i loro brand e aprono un piccolo laboratorio. Tania si occupa della modellistica mentre Novella della gestione della parte online. Il nome del laboratorio prende il nome dei due brand già esistenti e diventa quindi Nivule + Pesci Rossi. L’azienda è una sartoria indipendente: “sartoria” perché le due designer producono a mano e in Italia, “indipendente” perchè ragionano al di fuori delle logiche di mercato. Nome e marchio Il marchio si presenta come un logotipo della scritta Nivule + Pesci Rossi in font condensed, san serif, di colore nero su sfondo bianco. Il testo è incorniciato sopra e sotto da due linee della stessa lunghezza del nome e dello stesso spessore del font. Il testo è totalmente in maiuscolo ed ha un’ampia spaziatura tra le lettere, che ne permette una lettura chiara e veloce. L’aspetto del marchio è quindi molto semplice, quasi anonimo se non fosse per una caratteristica particolare: cambia a seconda della collezione. Infatti, in corrispondenza della linea sotto il nome a seconda della stagione, appare un testo che indica la collezione insieme all’anno in cui sono stati lanciati i capi. Il marchio è infine collocato su un pattern floreale, anch’esso diverso a seconda della collezione. Il logo racconta poco del brand. Con la linea pulita del font, ci racconta forse delle linee definite dei capi, ma i segmenti sopra e sotto il nome comunicano una chiusura e una rigidità che non si riscontrano nel prodotto. Il lato creativo è forse espresso dal pattern di sfondo, che però cambiando ogni mese non può essere del tutto definito come segmento del marchio. Produzione e distribuzione I capi sono pensati, disegnati e confezionati artigianalmente. La loro caratteristica principale è quella di essere freschi e di avere una linea pulita con una contaminazione di stile vintage. I materiali sono naturali di alta qualità, come lino e cotone, ma anche più ricercati come lo chiffon di

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seta e il pizzo e provengono da un’attenta ricerca e in parte dal riciclo di tessuti fuori produzione o scartati dall’industria tessile italiana, mentre le stampe spiritose e colorate sono contributi illustrati frutto di collaborazioni con illustratori italiani e vengono stampate in serigrafia sul sito online The Color Soup, ditta torinese che utilizza una stampa digitale a basso impatto ambientale. Si tratta di una stampa certificata ISO che ha un risparmio del 90% di acqua, del 25% sulle emissioni e del 37% sull’energia. I capi vengono prodotti su ordinazione e i tempi di preparazione richiedono 12/15 giorni lavorativi circa. Le taglie disponibili sono quasi sempre Small/Medium e Medium/Large. Insieme alla taglia, sul sito viene anche indicata la lunghezza totale del capo, la circonferenza del seno e la circonferenza dei fianchi. Le categorie dei prodotti si dividono in abiti, camicie, maglie, canotte, pantaloni, leggings, cardigan, maglieria, giacche, cappotti, sciarpe, scaldacollo, cinture, fasce e turbanti. Il range di prezzo va dai 15 € per una cintura fino a 170 € per un cappotto. Valori aggiunti e servizi Valore aggiunto di Nivule + Pesci Rossi è sicuramente il suo approccio al prodotto sartoriale su misura. L’azienda è attenta nel guidare l’acquirente in modo dettagliato prima dell’acquisto al prodotto attraverso la descrizione di taglie e misure ma anche nel post-vendita, attraverso servizi di resi e cambi. Inoltre si propone come vero e proprio laboratorio di sartoria nella produzione e lavorazione di ordini su misura. L’artigianalità e le collaborazioni con illustratori aggiungono inoltre particolarità ai capi e ne fanno un prodotto originale. Coordinato e packaging Su ogni capo è applicata un’etichetta interna e un cartellino esterno. In entrambi è stampato il logo ma per l’etichetta interna si tratta di una versione ridotta dove appare solo il logotipo del testo. Nel cartellino esterno appaiono tutte le parti del marchio di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente e quindi il logo con la stagione e il pattern associato. Per la vendita online i capi vengono confezionati con delle buste compostabili, in 100 % plastica di mais. Vengono poi inserite in un packaging di carta a cura dell’ecommerce Etsy, che compensa il 100% delle emissioni di carbonio generate dalla spedizione degli oggetti venduti grazie all’acquisto di carbon credits tramite il partner certificato 3Degres. Questo tipo di operazioni dimostrano come il brand sia molto attento al tema green e alle sue varie declinazioni. Punti vendita o sedi di lavoro I capi vengono venduti online e in alcuni punti vendita sparsi per l’Italia. Con più precisione nelle città di Piacenza, Catania, Torbole, Genova, Perugia e Gallarate. Tutti gli store vendono esclusivamente artigianato Made in Italy. La selezione di store con specifiche caratteristiche attribuisce la caratteristica di essere un brand ricercato e di valore. Attribuire il marchio Made in Italy al proprio prodotto diventa inoltre garanzia di eccellenza e qualità. Sito e e-commerce Il brand non ha un sito web personale ma vende su Etsy, una piattaforma dedicata all’ecommerce. P i ano d i Br a n d i n g

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Il nome della pagina è Nivule con il sottotitolo “NIVULE + PESCI ROSSI Due teste, molti mondi. Sartoria indipendente” forse perchè la pagina era stata creata in precedenza solo per il brand Nivule. Ad un primo approccio alla pagina questo crea confusione. All’interno della pagina troviamo tutti i capi in vendita divisi nelle seguenti categorie: abiti / camicie, maglie e canotte / pantaloni e leggings / cardigan e maglieria / giacche e cappotti / sciarpe e scaldacollo / fasce e turbanti. Ogni prodotto ha uno slideshow che comprende dalle 3 alle 10 foto e una descrizione. In ogni descrizione si spiega come è stato creato il capo, si parla dei materiali, si citano i collaboratori, in caso ce ne siano stati, come illustratori per il pattern, e si parla delle taglie disponibili e delle relative misure, del tempo di produzione (visto che i capi sono su ordinazione) e infine delle istruzioni di lavaggio. Un’ottima idea del brand è quella di riportare le misure della modella nella foto per orientare meglio l’acquirente alla taglia. Le foto che raccontano i capi sono servizi fotografici di qualità con set studiati a seconda della collezione. Non appare nessun logo, ma l’immagine profilo e banner sono riempiti da foto dello shooting dell’ultima collezione. Dal 2009 ad agosto 2019 sono state registrate sul sito 1359 vendite e 9618 ammiratori. Strumenti di social networking Il brand risulta essere presente e attivo su 2 social network: Instagram e Facebook. La pagina Instagram è stata aperta nel 2013 con il nome di Nivule e solo nel 2015 è diventata Nivule + Pesci Rossi . Ad oggi (agosto 2019) il brand conta 1037 post pubblicati e 7190 follower con una media di circa 200 like per post. L’immagine del profilo risulta la stessa foto del sito di e-commerce Etsy e non vi è traccia del marchio. Instagram viene aggiornato regolarmente ma nei mesi invernali si arriva alla pubblicazione di 4 post a settimana fino a un post a settimana nei mesi estivi. Il feed del brand appare molto curato con una buona alternanza di contenuti. Nel feed si intervallano principalmente foto di shooting fotografici delle collezioni e still life dei capi, immortalati entrambi con una luce molto naturale e delicata. La palette è quella dei capi e quindi colori pastello, pochi contrasti, toni morbidi e spesso caldi. Random appaiono foto di backstage della produzione (foto del laboratorio o delle fondatrici) e locandine dei market a cui il brand partecipa regolarmente. I contenuti sono quindi di varia entità, un ottimo sistema per stimolare la curiosità del visitatore. La pagina Facebook invece è attiva dal 18 agosto 2009 con il nome di Nivule Clothing mentre dal 14 luglio 2016 con il nome di Nivule + Pesci Rossi. L’account ha 4875 like e 5039 follower con un range di like che va da 10 a 200 like per post. Tutti i contenuti, compresa immagine di profilo, sono gli stessi di Instagram. L’immagine di copertina risulta essere la stessa di Etsy. Il fatto che il Brand riporti sempre la stessa immagine su ogni pagina rende riconoscibile l’azienda all’utente che si muove da un social all’altro. Promozioni Stagionalmente sulla pagina Facebook il brand pubblica codici sconto che vanno dal 10% al 30% da utilizzare per gli acquisti su Etsy o nei market. Il Brand punta evidentemente di più su eventi e partnership che su promozioni.

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Eventi e fiere Il brand partecipa periodicamente a numerosi market dedicati all’artigianato in Italia: Factory Market a Bergamo, Pino, il Supermercatino di Natale a Bologna, Matrioska a Rimini, Uovo Market Design Edition a Bologna, Ex Reggiani Open-air Market a Bergamo, Capsula Design Market a Bologna, Frida Market a Milano, Mare Market a Milano, Festival dell’Handmade - I Nuovi Creativi a Verona, San Salvario Emporium a Torino, A/mano Market a Piacenza. Il Brand ha organizzato degli eventi per il lancio delle proprie capsule collection. Per il lancio della Capsule Collection “Samba nella Giungla” il 26 giugno 2019 è stata organizzata una presentazione in uno studio di Milano (AI MINISTUDIO) a tema Samba, dove sono stati presentati i capi e sono stati serviti cocktail cubani accompagnati da musica sudamericana e un performance di danza. Per il lancio invece della Capsule Collection “Ho la Testa tra le Nivule e i Pesci Rossi” il 18 maggio 2017 è stata sempre organizzata una presentazione ma accompagnata da taralli, musica messicana e un concerto a sorpresa. Iniziative e partnership Ogni stagione, il brand collabora con un’illustratrice diversa per un pattern da stampare su alcuni capi.Alcuni degli illustratori con cui ha collaborato Nivule+Pesci Rossi sono Eleonora Fiori, Greta Bellini Anna Resmini. Saltuariamente collabora anche con uno studio di Serigrafia per stampare alcuni capi. Nel 2017 e nel 2018, ha inoltre collaborato con un temporary shop di Milano dal nome Ernesto. Il brand ha esposto insieme ad altri marchi artigianali, d’eccellenza Made in italy all’interno di uno spazio eclettico nel quartiere Isola di Milano. Le numerose collaborazioni del brand danno notorietà tramite il passa parola e il valore aggiunto ai prodotti. Best practice Gli shooting delle collezioni con foto studiate e di alta qualità, insieme con i pattern degli illustratori con cui il brand collabora e la luce naturale degli still life degli abiti permettono a Nivule + Pesci Rossi di distinguersi all’interno del settore moda. P i ano d i Br a n d i n g

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L’Atelier sul brenta - Cristina into W Azienda, Brand, Heritage Atelier sul Brenta era un brand di abbigliamento sartoriale femminile, fondato dalla designer Cristina Pedrocco nel dicembre del 2014 tra i boschi del Montello, produceva capi di fattura sartoriale, principalmente bluse e vestiti, sostenibili ed ecologici e con una fortissima attenzione al lato etico della moda handmade, cercando di discostarsi da una tipologia di commercio e di consumismo usa e getta, tipica della fast fashion, caratteristiche però che rendono i capi non economicamente accessibili ai più. Per rendere possibile questo approccio più etico al mondo della moda, il brand ricercava un design che coprisse un range di taglie dalla 40 alla 50, con richiami vintage e che guarda a epoche passate. Cercando di riportare in auge il rapporto cliente-sarta e con l’intento di sviluppare un rapporto familiare con la propria clientela, il brand offriva un accoglienza conviviale a chi visitava l’atelier. Il laboratorio era un atelier nel bosco, situato a Volpago nel Montello, luogo in cui Cristina lavora e risiede, dove è possibile, tramite appuntamento, recarsi per visionare le collezioni esistenti o progettare con lei capi personalizzati. Dal 2014 ad oggi, il brand ha seguito un’evoluzione e quest’anno la designer e fondatrice de L’Atelier sul Brenta ha deciso di modificarne il nome in Cristina into the W., virando su una visione più personale del design e dei materiali, cercando di creare uno stile più essenziale attraverso una sartoria più artistica e meno artigianale. I capi del brand Atelier sul Brenta non verranno più prodotti e fino alla fine del mese di agosto sui profili social del brand e della designer era possibile ordinare solo il modello di abito chiamato Emma, capo definito dalla designer, come iconico del brand. A metà settembre 2019 la designer lancia la sua prima collezione con il brand Cristina into W. che propone capi radicalmente diversi dai precedenti, con un mood molto più legato alla geometria e con chiari riferimenti al giappone e al mondo arabo. Inizialmente il nuovo brand viene presentato con pochi pezzi ed attraverso i social media, anche se il profilo FB ha ancora il nome del vecchio brand. Successivamente viene creato un sito contenente un ecommerce attraverso il quale è possibile comprare solo pochi capi. Il cambiamento intrapreso dal brand è sostanziale, non vengono più utilizzati solamente tessuti prettamente naturali e non trattati, ma la designer ha inserito nella collezione capi che prevedano l’utilizzo di materiali come poliestere, seta o spandex, perdendo un pò P i ano d i Br a n d i n g

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di quel allure naturista che invece caratterizzava i prodotti precedenti, ma cercando di mantenere basso lo spreco e realizzando i capi con scampoli di tessuti prettamente Made in Italy e di qualità. Per quanto l’immagine del brand sia volutamente ancora legata ad un lifestyle naturista anche nelle texture e nelle stampe, ancora realizzate a mano dalla stilista, questo elemento è stato accantonato e sostituito da uno stile più figurativamente più artistico che naturista, introducendo nelle collezioni colori che non rispecchiano quelli di una palette naturale. Nome e marchio Il nome del brand in principio era L’Atelier sul Brenta, prendendo il nome dai luoghi d’origine della designer, la Riviera del Brenta, per l’appunto, e dai paesaggi di questi luoghi situati tra Venezia e Padova, caratteristica che traspare nelle collezioni che celebrano l’anima rurale ma anche quella di un territorio di grande interesse artistico, culturale e storico. Il brand viene successivamente modificato nel nome e nel concept, diventando Cristina Into W., cambiamento che dovrebbe rappresentare per la designer un’evoluzione naturale del marchio e di se stessa. Il logotipo è di colore rosa antico su sfondo bordeaux chiaro composto dalle parole Cristina into W. formando un quadrato, la prima parola Cristina scritta in orizzontale sopra alla parola Into, che invece è in verticale e affiancata alla lettera W puntata. Il brand presenta un secondo logotipo, uguale al precedente per la tipologia di font usata e la personalizzazione della lettera W, sempre di dimensioni maggiori rispetto al resto delle parole, ma che differisce dal precedente nella disposizione delle parole. In questa versione i colori di parole e sfondo sono invertiti rispetto al precedente, con sfondo rosa antico - lilla e scritta in bordeaux chiaro. Esiste inoltre uno short logo che raffigura la lettera W puntata e la personalizzazione dei rami che escono dal corpo della lettera, la W affiancata da un punto, tutto di colore rosa antico - lilla su sfondo bordeaux chiaro che viene utilizzato come foto profilo sui social media. La designer ha spiegato attraverso un post sul suo profilo FB che i significati della W puntata contenuta nel logo sono molteplici, potendo rappresentare sia la parola Wild “selvaggio”, come la designer ama definire se stessa, la parola Wood, che abbinato alla parola Into assume il significato in italiano di “dentro la foresta”, luogo dove si trova la casa e l’atelier della designer, e per ultimo può rappresentare la parola Wonderland, cioè paese delle meraviglie, con un chiaro riferimento ad Alice Nel Paese Delle Meraviglie ma anche a rappresentare le “meraviglie” che il brand produce. Produzione e distribuzione (offerta incluso pricing) I capi del brand Cristina into W. sono prodotti a mano pezzo per pezzo a comporre collezioni di capi unici, cuciti dalla designer Cristina Pedrocco nel suo atelier personale con l’utilizzo di una singola macchina da cucire e di un telaio tradizionale, condizione che però influisce molto sulle tempistiche di produzione e consegna dei capi, che può richiedere dalle due alle quattro settimane, e nella realizzazione di modelli più complessi. I design proposti vengono scelti dalla stilista, che ne elabora il cartamodello e con il quale ritaglia le stoffe, rigorosamente acquistate da aziende residenti nel territorio europeo, utilizzando scampoli di fine serie, e che sdifetta sul manichino, per poi cucire i capi. Quando i tessuti scelti per le collezioni non prevedano texture preesistenti le stampe che decorano i capi della collezione sono disegnate e realizzate a mano dalla designer nell’atelier, con tecniche

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naturali attraverso l’utilizzo di stampi in legno e inchiostri naturali, caratteristica che rende unici i capi in quanto tutti leggermente diversi l’uno dall‘altro ma che richiede una tempistica di lavorazione molto lunga. I tessuti usati abitualmente per la realizzazione dei capi sono sia di origine naturale che sintetica, cambiamento inserito dalla designer rispetto a quanto fatto con il brand l’Atelier sul Brenta e che probabilmente è votato a ottenere un maggiore margine di guadagno e una maggior libertà stilistica, essendo i tessuti naturali molto più costosi e di difficile reperimento. Oltre alla produzioni di capi destinati alle collezioni, la designer si occupa della creazione e dello sviluppo di capi unici e fatti su misura per le clienti che richiedono questo tipo di servizio, accettando gli ordini in atelier o sui suoi profili social. La rivendita dei capi avviene attraverso il passaparola delle clienti che già conoscono il brand, tramite i profili social media e il sito internet, che dispone di un sezione ecommerce dedicata alla vendita dei capi, anche se attualmente il raggiungimento del sito e dei social è reso complicato dalla confusione creata dal cambiamento di nome da parte del brand. Attualmente il pricing dei capi va dai 210,00 € per un modello di cappotto realizzato a mano su richiesta ai 65,00 € di alcuni modelli di maglie, anche queste realizzate a mano e su richiesta, caratteristiche esaltate dal brand probabilmente per non rendere evidente la svolta meno ecofriendly nell’utilizzo di tessuti come poliestere e spandex. Valori Aggiunti e Servizi Il prodotti offerti dal brand Cristina into W. sono capi di abbigliamento femminile cuciti a mano. L’unica collezione presentata per il momento è composta principalmente da bluse, abiti, maglie e pantaloni, la vera novità a livello di modellistica rispetto al brand precedente. I materiali e i design utilizzati vengono scelti seguendo le stagioni in cui vengono vissuti, caratteristica che fa sì che il brand abbia sempre la collezione che corrisponde alla stagione in cui esce, permettendo alla designer di lavorare da sola ma con tempi brevi. Le collezioni vengono concepite in piccoli numeri tramite una produzione di capi unici o quasi e on demand, seguendo il gusto personale della clientela. La maggior parte dei capi ha un design e decorazioni artistico geometriche tendenti al dadaismo un po’ naif. Le taglie vanno dalla 40 alla 50 o taglie uniche a seconda dei modelli, con design indossabili da diverse fisicità, offrendo inoltre un servizio di personalizzazione dei capi in tutte le sue componenti, dalla taglia alle decorazioni o alle stoffe utilizzate, richiamando lo stile delle sartorie di una volta. I tessuti, le tecniche di confezionamento e stampa utilizzate per la produzione delle collezioni sono totalmente naturali e sartoriali, studiate per una produzione che sia sostenibile sia economicamente. Quando ancora il brand si chiamava Atelier sul Brenta, la designer ha collaborato con diverse “Crafters” come le ceramiste dei brand Lo Crea Cri e Clan delle Volpi per la realizzazione di bottoni e spille in ceramica ma anche con altri designer per finiture o tessuti personalizzati, per quanto riguarda il nuovo brand Cristina into W. Coordinato e Packaging Essendo il brand Cristina into W. nato solo nel settembre 2019, non è stato possibile a oggi definire il packaging e il coordinato dei capi del brand attraverso i canali da esso utilizzati, ma visto il valore del materiale prodotto dalla designer per il brand Atelier sul Brenta è sicuramente da tenere in considerazione il packaging, composto da una scatola di cartone riciclato e riciclabile, con coperchio richiudibile in stile cartone della pizza, con i logo e il payoff stampati con inchiostro marrone scuro in contrasto sulla parte superiore della scatola, che poi viene chiusa a sua volta con un fiocco fatto con un filo di spago marrone al quale viene applicato un fiore secco. P i ano d i Br a n d i n g

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I capi vengono avvolti in una carta velina beige riciclabile, chiusa con un patch adesivo a sfondo celeste testurizzato con delle foglie e con il logo del brand stampato in nero sopra o con un nastro in cotone bianco con lo stampiglio del logo su tutta la lunghezza. I capi hanno un’etichetta interna, solitamente applicata piatta o ripiegata e cucita nei colli dei capi, ai quali viene applicata con un cordoncino di spago un price tag di cartone marrone. Il price tag presenta scritte a mano in nero le informazioni sulla composizione del capo e la taglia e dall’altro lato riporta il nome del capo, il nome della cliente che lo riceverà o qualche citazione di film o libri, scritta con marker nero a mano. Solitamente i capi vengono confezionati nel packaging insieme a un timbro personalizzato creato dalla designer e posizionato in un sacchetto di lino con chiusura a coulisse, con logo impresso con inchiostro nero, un biglietto da visita di formato rettangolare e layout orizzontale, raffigurante su sfondo celeste tiffany e un cerchio di vernice bianco, il logo del brand con il payoff abbinato. Oltre a questo, nel corredo è presente un ulteriore flyer di forma quadrata valido come certificato di garanzia dei capi e contenente le informazioni sul nome del modello e il codice seriale di garanzia. Come materiale prodotto per la promozione delle collezioni vale la pena tenere in considerazione il materiale realizzato dal brand prima che divenisse Cristina into W. Il brand Atelier sul Brenta ha prodotto negli anni varie cartoline illustrate in formato flyer, collaborando con le illustratrici come Nadia Corfini per la creazione di una cartolina raffigurante i capi cardine del marchio: l’illustrazione rappresenta i due abiti Emma, due abiti Accadora Selvatica e una giacca di colore bianco chiamata Festuca dei prati e alla sinistra una blusa di colore grigio chiamato Rosa Canina. Un ulteriore cartolina è stata realizzata dal brand in collaborazione con l’artista Lucy in the Papersky per la presentazione della collezione autunno inverno 2017. Il flyer ha formato rettangolare con layout verticale, rappresenta una ragazza dai capelli rosso castani, probabilmente la designer, in stile illustrazione delle favole, di profilo, mentre indossa uno dei vesti Emma, in una cornice circolare dove sono rappresentati alcuni degli oggetti preferiti della designer come libri, piante e alcuni capi appartenenti alle collezioni passate, nella parte inferiore del flyer è riportato il nome del brand con scrittura corsiva e calligrafica. Punti Vendita e Sedi di Lavoro - Sito e Ecommerce Non sono presenti punti vendita del brand sul territorio italiano ed europeo, i prodotti vengono venduti attraverso il sito e il relativo ecommerce, dal quale è possibile acquistare i pochi capi presentati attualmente sotto il nuovo brand Cristina into W. Il sito e l’ecommerce si presentano in forma molto basica, ma con una descrizione dettagliata dei capi, dei materiali e delle realizzazioni che li compongono, fornendo al cliente informazioni sull’unicità o meno dei capi prodotti dal brand. Purtroppo la totale mancanza di una pagina dedicata alla storia del brand rende difficile la comprensione dello storytelling che la designer vorrebbe raccontare al cliente, elemento che caratterizza invece il modo di comunicazione scelto per i canali social. Strumenti di Social Networking Facebook Il brand L’Atelier sul Brenta ha una pagina Facebook attiva dal dicembre 2014 con quasi 2000 follower, gestita dalla designer e sulla quale vengono pubblicati tutti i capi che vengono prodotti per le colle-

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zioni, esposti con ornamenti floreali e oggetti cari alla stilista e che esprimono il mood naturalista del brand o indossati dalla stilista in diverse situazioni come una passeggiata nel bosco o con il cane. La designer dichiara di avere una sorta di avversione per i social media, fattore dimostrato dalla scarsa frequenza con cui pubblica i post su una base mensile, nonostante ciò ha un rapporto molto confidenziale e stretto con i suoi follower, con i quali dialoga e dai quali riceve moltissimi feedback positivi. In tutti i post, sono presenti gli hashtag che definiscono il brand e che si ripetono sistematicamente a seconda del prodotto e del messaggio trasmesso, sono presenti tutti i tag e i link dei brand con cui collabora per le rifiniture delle collezioni, cercando di promuovere sempre collaborazioni con brand artigianali e che abbiano un’etica di sensibilità ambientale. Instagram Il profilo Instagram del brand non si chiama più L’Atelier sul Brenta ma Cristina into W. e ha più di 9.000 follower, i contenuti pubblicati sono a specchio con quelli utilizzati per il profilo Facebook che però ha mantenuto il nome di L’atelier sul Brenta. Sul profilo non è attiva la modalità shopping per la vendita dei capi e non è solita usare le Stories per comunicare con i propri follower, è attiva sul profilo dal 2012. Newsletter Non sono state rilevate campagne pubblicitarie di nessun tipo, né attraverso i canali convenzionali né con quelli digitali. Tuttavia è stato possibile capire attraverso i post pubblicati dal profilo Instagram Cristina into W. dell’esistenza di una newsletter del brand L’Atelier sul Brenta che veniva pubblicata con una cadenza di quattro volte l’anno, autunno, inverno, primavera e estate, che però aveva una tipologia di contenuti più legati al lifestyle sostenibile che ai prodotti venduti dal brand. Il formato e la tipologia dell’eventuale campagna svolta non sono comprensibili data l’assenza di un sito internet del marchio.

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Promozioni Attraverso quello che si può interpretare sui profili social del brand, non è stato svolto nessun tipo di promozione durante la vendita dei suoi prodotti in questi anni. L’unica scontistica rilevata è stata quella effettuata per il Black Friday del 2018, un 10% di sconto applicabile solo per quel venerdì. Lo scarso utilizzo di questa pratica è una caratteristica probabilmente dovuta alle piccole dimensioni delle collezioni e dal modello di business on demand proposto dalla designer. Eventi e Fiere Il brand L’Atelier sul Brenta, durante questi cinque anni di attività non ha mai partecipato a eventi o fiere dedicate al settore abbigliamento. Come attività rilevanti del brand si possono però segnalare l’evento organizzato per il Natale 2108 “Sartoria Boschiva”, svoltosi nell’atelier del brand in collaborazione con altri piccoli brand artigianali come Petite Fraise Jewelry, brand di gioielleria artigianale e Cera una bolla, marchio produttore di candele di cera d’api. Altre iniziative organizzate dal brand negli anni sono stati il Crafter meet up a Treviso nel novembre 2017, incontro tra artigiani, artisti, makers, crafters, designer e addetti al settore per confrontarsi, conoscersi, creare sinergie, nuovi progetti e collaborazioni ed il workshop di cucito “Cuci la tua gonna su misura”. Come Cristina into W. la designer ha partecipato nell’ottobre 2019 all’evento “Abilmente - Idee Creative”,considerato nel settore uno dei più rilevanti per i mestieri artigianali. Interessante durante l’evento la collaborazione con il brand The Color Soup come fornitore di tessuti stampati utilizzati duranti i 4 giorni di workshop sartoriale tenuto dalla designer. Iniziative e partnership Il brand L’Atelier sul Brenta è solito collaborare con diversi marchi, provenienti da diversi settori e sotto vari punti di vista, da segnalare sono sicuramente la collaborazione con Petite Fraise Jewelry, brand di gioielleria artigianale con il quale a maggio 2018 è stata presentata una collezione di gioielli sviluppati appositamente per L’Atelier sul Brenta. Un altra partnership del brand da tenere in considerazione è quella con varie le illustratrici come Nadia Corfini per la creazione di una cartolina atta alla presentazione della collezione primavera/estate 2018 e Lucy in the Papersky per la presentazione della collezione autunno inverno 2017. Significativa anche la collaborazione con la ceramista del brand Lo Crea Cri per la realizzazione di bottoni in ceramica appositamente creati per il brand e la collaborazione nel 2017 con il brand Clan delle Volpi per la realizzazione di spille in ceramica. Come ultima collaborazione va citata quella con la rete televisiva La 7d e per la trasmissione “Selfiefood” condotta da Giorgia di Sabatino, per la quale il brand ha realizzato un abito indossato durante una delle puntate. Best Practice Tra le best practice condotte dal brand è da tenere in considerazione il modello di business on demand scelto dalla designer per lo sviluppo delle collezioni, unito all’utilizzo di tessuti e accessori composti da materiali ecosostenibili e un sistema di approvvigionamento basato sull’utilizzo di brand nazionali, attenti alla sostenibilità e di stampo artigianale, favorendo lo sviluppo di piccoli business.

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Fame & Partners Azienda, Brand, Heritage Fame and Partners è un ecommerce di abiti personalizzabili, su ordinazione, concepito per celebrare la diversità delle donne moderne. La sua è una produzione limitata e zero waste. Questo evita gli sprechi sia di realizzazione, sia di smaltimento degli abiti invenduti. Realizza capi di design che esaltano il corpo e che si adeguano ad ogni tipo di silhouette. La donna pensata dal brand è curiosa, dalla mente aperta e connessa al mondo. Ha una vita piena e impegnata, ha bisogno di abiti versatili, confortevoli e durevoli nel tempo. Fame and Partners è stata fondata in Australia nel 2013 da Nyree Corby e con il tempo, dopo una serie di investimenti di successo, è diventata un’impresa globale. Nome e marchio Il nome dell’azienda è Fame & Partners che in italiano si traduce in “fama e collaboratori”. Il marchio è un logotipo formato dal nome del brand. Nel marchio appaiono 2 diversi tipi di font: la prima parola Fame è rappresentata da un font san serif, bold, maiuscolo; la seconda And è scritta usando lo stesso font ma in dimensioni inferiori e posizionata in verticale e diagonale verso destra, tra la parola fame e partners; la terza parola Partners appare più elegante e leggera grazie alla scelta di un font san serif, in maiuscolo, dallo spessore sottile. Il marchio racconta probabilmente in questo modo della duplice offerta del brand. Da un lato, abbigliamento sartoriale per la vita di tutti i giorni, dall’altro abiti eleganti per occasioni importanti. Il colore scelto per il marchio è il nero su sfondo bianco. Nonostante il concept e la struttura del marchio descrivono in maniera efficace l’offerta dei prodotti, da un altro punto di vista il logotipo si presenta poco studiato per essere applicato in modo semplice sulle etichette, una parte importante del coordinato. Produzione e distribuzione Il brand assicura di produrre tutti gli ordini secondo la politica della sostenibilità e dello zero waste. I tessuti selezionati sono realizzati con fibre naturali. Il brand è un ecommerce, quindi la vendita avviene solo online. I prodotti si dividono in abbigliamento femminile e abiti da cerimonia. Il range di prezzo va da $ 50,00 a $ 399,00 per capo. I capi vengono spediti nei seguenti paesi: Stati Uniti d’America, Australia, Gran Bretagna, Nuova Zelanda e Canada. Attraverso il web site ogni capo può essere modificato a piacimento del cliente: si può variare il tessuto, il colore, la lunghezza, la taglia e alcuni dettagli come spalline, spacchi, scollature. P i ano d i Br a n d i n g

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Valori aggiunti e servizi Uno dei valori aggiunti di cui vanta l’azienda è l’ottimo servizio di customer care che funziona tramite email e chat in tempo reale. Inoltre, nel caso in cui un cliente non dovesse essere soddisfatto della vestibilità del capo, l’azienda si fa carico di alcune modifiche fino a 50$ di spesa. Fame & Partners è anche molto chiara quando parla del reso dei prodotti. Trattandosi infatti di capi su misura, e quindi non rivendibili, se un prodotto viene restituito l’azienda trattiene 35$ dollari dal rimborso per lo smaltimento. Questa attenzione al cliente dimostra, ancora una volta, come un’azienda può dimostrare la propria attenzione al tema green dall’inizio fino alla fine della vita del prodotto. Coordinato e packaging Su ogni capo viene applicato un cartellino del prezzo, un’etichetta interna con il marchio, una seconda etichetta interna con le informazioni del capo (paese di produzione, materiali, informazioni riguardo il trattamento del tessuto) e una terza etichetta interna come garanzia per un eventuale reso. L’idea di predisporre un’etichetta per il reso comunica l’attenzione di Fame & Partners nel supportare il cliente in tutte le fasi dell’acquisto. Tutti questi elementi sono di colore bianco e riportano stampato il marchio del brand. Nel caso degli abiti da cerimonia e abiti luxury, i capi vengono spediti all’interno di una scatola di cartone nero con il marchio stampato in oro. La scelta dei colori è probabilmente una strategia volta a fortificare il concetto di aver acquistato un capo di qualità e alto valore. Punti vendita o sedi di lavoro La sede si trova a Los Angeles e conta almeno 141 dipendenti. L’azienda ha sede nel Fine Arts Building nel centro di L.A. ma possiede anche uffici collocati a Shanghai e Sydney. Fame and Partners offre un ambiente di lavoro collaborativo ed educativo, in cui i dipendenti possono lavorare, apprendere e crescere insieme. Attraverso uscite di team building, infatti, i dipendenti entrano a far parte di un team affiatato che “lavora duro e gioca duro”. Sito e e-commerce Il website dedicato al brand appare intuitivo e semplice da usare, la palette di colori usata per il layout è il bianco per lo sfondo, il nero per il font, e il grigio e il viola come colori decorativi. Nella homepage vengono presentati gli abiti divisi per i trend in corso e le macro aree più rilevanti: vestiti, vestiti per invitati ai matrimoni, vestiti per i balli di fine anno e abiti per eventi pomeridiani tutto su misura. Il menù in alto ha solo 3 voci : shop, weddings e about. Essendo un’azienda fuori dal comune, il menù è probabilmente troppo scarno per educare l’utente al nuovo meccanismo di acquisto presentato dal brand. Nel menu del footer troviamo anche una sezione dedicata alle taglie dove il cliente viene guidato a prendere le proprie misure correttamente. Nonostante la pagina sia chiara ed efficace per lo scopo per cui è pensata, la sua posizione sul sito non è corretta. Essendo il su misura, il core dell’azienda, la sezione dovrebbe avere una rilevanza maggiore rispetto al resto dei contenuti. Nella scheda prodotto ogni capo appare indossato da una modella. Al di sotto di quest’ immagine vengono riportate una serie di informazioni. In primis, una sezione dedicata alla personalizzazione divisa in: materiali e colori, altezza, detP i ano d i Br a n d i n g

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tagli e taglia. In seguito, sono riportati dettagli sui materiali, sulla produzione e sul trattamento del tessuto una volta acquistato. La sezione wedding è divisa in 3 macro categorie: curiosare (abiti per le damigelle, abiti per ospiti al matrimonio,abiti per la damigella d’onore), creare (abiti degli invitati, abiti per le damigelle, abiti per la luna di miele tutto su misura e una sezione per partire da un design di base) e collaborazioni. La divisione in tante micro categorie agevola l’utente nella fruizione del sito. Strumenti di social networking Il brand è presente su cinque social network: Instagram, Facebook, Linkedin, Twitter, Tumblr e Pinterest ma è attivo solo sui primi tre. Su instagram il brand vanta 3678 post e 123000 follower (ad agosto 2019). I post hanno un range di like che va da 100 a 2000 like con una media di 200. I contenuti si dividono in repost di influencer e fashion blogger, foto di lifestyle e font di look book. All’interno delle storie in evidenza possiamo trovare contenuti riguardanti le collezioni, le linee dedicate e le collaborazioni. Nelle foto pubblicate appare ogni genere di donna dimostrando l’interesse del brand verso la diversità e l’esaltazione di qualsiasi tipologia di corpo. La pagina Facebook conta 154.920 like e 155.118 follower (agosto 2019) ed è stata aperta il 29

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aprile 2013. I contenuti portati in evidenza dal brand sono i video, che hanno una sezione importante sulla home. L’attenzione per il video dimostra un’attenta analisi dello strumento. L’engagement del contenuto video, su Facebook, è molto più alto rispetto a quello ottenuto attraverso contenuti statici. La pagina è collegata poi allo shop del website attraverso lo strumento vetrina di Facebook. I post hanno una bassissima interazione da parte degli utenti, nonostante i contenuti siano ben curati. Lo stesso non si può dire del copy che spesso è copiato e incollato da Instagram. Gli unici post che sembrano avere un buon engagement sono quelli sponsorizzati, dove si arriva anche a 700 like. Ad agosto 2019, la pagina Linkedin ha 5.139 follower, 31 dipendenti segnati sulla piattaforma di 150 totali e 5 offerte di lavoro in corso. Il brand utilizza la piattaforma principalmente per aumentare l’awareness come azienda, ignorando le potenzialità di Linkedin come valido strumento di marketing. Promozioni Per chi si iscrive al sito e inizia a fare parte della community di Fame and Partners ci sono in regalo 20$. L’idea di fare un regalo ai nuovi iscritti è un strategia efficace per creare un primo touch point. Il brand realizza saltuariamente promozioni e scontistiche sul sito e su Facebook, in occasione di festività e cambi di stagione con sconti fino all’80%. Eventi e fiere Nonostante Fame and Patterns sia presente solamente online, dimostra un reale impegno nel creare eventi fisici. Durante questi eventi, in store temporanei, vengono presentate in preview le collezioni e vengono invitate modelle, fashion blogger e influencer con lo scopo di creare contenuti per la comunicazione online. Iniziative e partnership Fame & Partners collabora con modelle e designer per creare capsule collection uniche. Nel 2019 il brand ha iniziato una collaborazione con Atlanta de Cadenet Taylor per creare una collezione di abiti estivi su misura. Ispirata al massimalismo e all’abbigliamento da safari degli anni ‘80, ogni capo è ovviamente personalizzabile e indossabile per tutti i tipi di corporatura.

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Arthur Apparel Azienda, Brand ,Heritage Il brand Arthur Apparel è un marchio di abbigliamento femminile ed è stato fondato dalla designer Olivia Gow, nel 2016 sulla costa meridionale del Nuovo Galles del Sud in Australia. Il marchio propone un lifestyle minimalista e un design che, come dichiarato dalla designer, non viene influenzato dal cambiare delle tendenze. Arthur Apparel propone capi che prendono ispirazione dalla cultura giapponese e dalle molteplici religioni presenti in Indonesia, dove attualmente vive la designer. I modelli proposti sono progettati per essere indossabili tutti giorni e in diverse occasioni, componendo collezioni dallo stile minimal e versatile ma il mood ricreato da brand è sicuramente molto legato alle tendenze, a un target giovane e legato al territorio australiano. La designer dichiara che tutte le collezioni siano il frutto di una progettazione meticolosa, promuovendo l’utilizzo di materiali ecosostenibili e di tessuti riciclati o riciclabili. I capi, progettati in Australia, vengono realizzati a mano da artigiani indonesiani, con lo scopo di aiutare lo sviluppo della manifattura e dell’economia tessile nel territorio. L’etica del brand è quella del rispetto dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori, caratteristiche evidenziate solamente attraverso una breve citazione sul sito del brand e che non vengono in alcun modo evidenziate attraverso la comunicazione del brand. Il materiale simbolo del brand è il lino per l’estate ed il velluto a coste in cotone in inverno, molto presente nelle ultime collezioni. Altro segno distintivo del brand è l’utilizzo di una palette di colori neutri e naturali, non vengono utilizzati tessuti con texture o stampe ma solo stoffe tinta unita e con pochissimi accessori, come bottoni e nastri di fattura minimalista. Tra gli oggetti prodotti, oltre ai capi di abbigliamento, Arthur Apparel ha iniziato a commercializzare una serie di accessori femminili, tra cui una mini collezione di cappelli prodotti, si suppone, con i materiali di scarto delle collezioni. Nome e Marchio Il nome Arthur Apparel deriva dal nome del defunto padre della designer e fondatrice del brand Olivia Gow, uomo da lei definito fonte d’ispirazione per la sua semplice visione della vita, datagli dalla pratica del buddismo. Il brand trae ispirazione appunto da una filosofia di vita dove la felicità è la chiave e il materialismo non è minimamente considerato tra i valori; queste caratteristiche si dovrebbero riflettere nei capi, progettati con uno stile minimal, alta qualità e fatti a mano per durare nel tempo ed essere intercambiabili. Il marchio è composto semplicemente da uno sfondo quadrato

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bianco con sovrapposta al centro la scritta Arthur in nero, con un font personalizzato e rielaborato tra il Vergan Sans, l’ITC Luna Co Bold e Hoodie Light. La semplicità del marchio è voluta probabilmente per esprimere i valori chiave del brand, che sono appunto il minimalismo, la semplicità e la ricerca della felicità attraverso l’essenziale, anche in questo caso però non sono espressi i valori della sostenibilità e dell’impegno sociale dichiarati dalla designer. Produzione e distribuzione (offerta incluso pricing) Tutti i capi delle collezioni del brand Arthur Apparel vengono progettati dalla designer, che si definisce una one woman show, e sono realizzati a mano da artigiani indonesiani, paese dove attualmente risiede la stilista. Il brand ha un piccolo inventario, che comprende collezioni con capi femminili di varia tipologia, ma sempre con forme minimali, come bluse e maglie, tute monopezzo, pantaloni e una discreta serie di modelli di capispalla. I tessuti utilizzati sono pregiati, come il lino, il cotone organico e velluto a coste di cotone. I capi non prevedono l’utilizzo di tessuti stampati o con texture, ne hanno decorazioni di nessun genere, presentando accessori in stile minimale, come i bottoni di piccole dimensioni e tono su tono. Purtroppo, anche attraverso un’analisi approfondita dei materiali utilizzati dal brand non è né percepibile né comunicato il lato sostenibile e artigianale dei capi. Il brand è posizionato su diversi ecommerce appartenenti al mercato australiano dove vengono riveduti molti marchi indipendenti australiani. La maggior parte di essi ha una filosofia di vita vegana, crudista o sostiene piccoli business e designer indipendenti, soddisfacendo clienti alla ricerca di prodotti unici. Il brand ha inoltre un ecommerce presente sul sito di proprietà, attraverso il quale vende i capi appartenenti alla collezioni dell’anno 2019 e che ha una rete di distribuzione in trentanove punti vendita multibrand sparsi per l’Australia, altri due punti vendita multimarca a Londra e in Nuova Zelanda e quattro a Bali, in Indonesia. I prezzi proposti al pubblico per i capi spalla varia dai 230 $ ai 190$, per tute di varia fattura i prezzi vanno dai 130$ ai 190$, per gli abiti di varie lunghezze e modelli, il costo va dai 95$ ai 165$. Per i capi come le bluse e le maglie il range di prezzi va dai 95$ ai 185$. Valori aggiunti e servizi Il brand Arthur Apparel offre alle sue clienti una varia scelta di capi, dedicati a un target di giovani donne che vogliono esprimere uno stile di vita semplice, ma cosmopolita e al passo con i tempi. La scelta del brand di non seguire le tendenze dettate dalla moda nello scegliere i materiali utilizzati nelle collezioni, lo rende un marchio senza stagioni e adatto a molteplici situazioni lavorative o di interesse socio culturale. La produzione delle collezioni in piccola scala e con scadenza semestrale, permette al brand di non andare in sovrapproduzione. Tuttavia neanche questo aspetto è chiaramente espresso attraverso la comunicazione o la descrizione dettagliata delle pratiche intraprese dal brand. Coordinato e Packaging I capi del Brand Arthur Apparel presentano al loro interno - cucita all’altezza del collo o all’altezza della vita interna nei pantaloni - un’etichetta nera rettangolare, con al centro riportato in bianco il logo Arthur. Cucita sul lato inferiore di quest’ultima si trova un ulteriore etichetta, di dimensione più ridotte, che riporta sempre nero su bianco le taglie dei capi - purtroppo anche in questo caso non viene esaltato l’aspetto ecosostenibile e sartoriale dei capi. Per il momento il brand ha ritenuto P i ano d i Br a n d i n g

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più opportuno risaltare l’aspetto legato al design, come dimostrato dall’etichetta usata per l’ultima collezione del 2019, contenente il logo Arthur in nero e scritta Est.2016 - a creative collective for modern minimalist. Dettaglio interessante è che per ogni capo in fondo all’etichetta viene riportato il nome del modello, caratteristica che denota una volontà del brand di creare un legame affettivo tra il cliente e il capo. All’etichetta viene attaccato con una spilla da balia e un cordino di cotone nero un cartellino bianco di forma rettangolare contenente le indicazioni sul capo, il codice seriale e il nome. Non sono presenti sui canali del brand indicazioni per definire il packaging utilizzato per la consegna dei capi al cliente, visto il gran numero di punti vendita onsite e online è possibile intuire che ognuno di essi abbia un packaging brandizzato con cui confeziona i capi. Punti Vendita e Sedi di lavoro Attualmente il brand Arthur Apparel non possiede punti vendita propri ma viene distribuito in trentanove shop onsite e con rispettivi ecommerce in Australia, con Babes 2 o the Black Wall, situati in vari centri urbani medio/piccoli del paese, in due negozi multimarca a Londra, PamPam e da Nen Gypsy in Nuova Zelanda e quattro a Bali, in Indonesia. Le sedi di lavoro del brand si trovano sull’isola di Bali, dove la designer e fondatrice Olivia Gow vive e collabora per la creazione delle collezioni del brand con gli artigiani indonesiani del luogo, disegnando le collezioni nella sua casa laboratorio e sviluppando i modelli nelle botteghe degli artigiani balinesi. Strumenti di Social Networking Facebook Il brand Arthur Apparel ha un profilo Facebook attivo dal Marzo 2016 e gestito dalla designer Olivia Gow, ha più di 3.500 follower ma con coinvolgimento sui post piuttosto basso in paragone al numero totale. Il profilo viene usato per promuovere le collezioni del brand, le varie proposte di scontistica per i saldi e le collaborazioni con altri brand o punti vendita, anche attraverso questo canale viene fortemente esaltato il lato fashion del brand a discapito di quello ecosostenibile e artigianale. È presente sul profilo anche l’opzione vetrina, dove è possibile visionare i prezzi e acquistare i capi, è attiva anche la sezione Community, dove gli utenti possono caricare e taggare le proprie foto mentre indossano i capi del brand, ma che la designer sfrutta fondamentalmente per archiviare le collaborazioni con influencer e blogger. I contenuti proposti dai post sono per lo più gli shooting fotografici utilizzati per promuovere la collezione e le immagini della designer che indossa e sue creazioni. I tempi di pubblicazione dei post sono di tre o quattro al mese. Instagram Il profilo Instagram del brand Arthur Apparel è stato fondato nel 2016, profilo molto attivo sotto il punto di vista della pubblicazione di contenuti, che solitamente raffigurano i capi del brand indossati da modelle clienti o dalla designer, intervallati a immagini di mood minimalisti e naturalistici e qualche sponsorizzazione per prodotti di bellezza. La frequenza di pubblicazione è elevatissima, con un post o due al giorno, ha un elevato numero di follower che sono più di 41.900 (24/10/2109), anche se il brand, ha un basso tasso di conversione attraverso like e commenti per post, dettaglio che, attraverso i dati ancora visibili con la versione desktop di Instagram, fanno intuire un acquisto mirato di follower. P i ano d i Br a n d i n g

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Pinterest Attraverso il sito web del brand Arthur Apparel è possibile identificare l’esistenza di un profilo Pinterest, purtroppo il link non conduce al profilo del brand sulla piattaforma. Sono comunque presenti su Pinterest una ventina di foto pubblicate o salvate dalle clienti o follower del brand, contenenti link attivi per raggiungere il sito. Twitter È presente anche un profilo Twitter del brand Arthur Apparel, collegato con il profilo Facebook, ma al quale non è possibile attualmente accedere. Sito e ecommerce Il sito internet del brand Arthur Apparel è strutturato con una home page di presentazione dei capi di punta della collezione Autunno Inverno 2019, dove scorrendo verso il basso è possibile, attraverso un click sulle foto, collegarsi direttamente con la pagina dove viene mostrata l’intera collezione e dove è presente un ecommerce per l’acquisto dei capi desiderati. Tutti i prodotti presentati per le nuove e vecchie collezioni archiviate sono presentati con una prima foto che esprime il mood della collezione, sulla quale è possibile cliccare ed entrare nella sezione dedicata alla vendita del prodotto, dove è possibile visionarne le caratteristiche e vedere ulteriori immagini dei capi indossati. Purtroppo nella sezione profile è presente un brevissima descrizione del brand e solo un indirizzo email per avere maggiori informazioni sui metodi di produzione del brand, fattore che non permette all’utente di approfondire direttamente i valori aggiunti dichiarati dal brand. Interessante è però la sezione Stocklist, dove è possibile trovare la lista completa dei punti vendita del brand in Australia e nel resto del mondo, con i relativi link. Promozioni Il brand Arthur Apparel, essendo distribuito in numerosi punti vendita sul territorio australiano e internazionale, è probabilmente soggetto a promozioni e scontistiche diverse, decise dai negozi multimarca a seconda della stagionalità o di avvenimenti, come la presentazione di nuove collezioni. Per quanto riguarda le promozioni messe in atto dal brand, vengono messe a disposizione delle clienti scontistiche tramite l’utilizzo di codici promozionali da inserire in fase di acquisto sull’ecommerce del sito e che prevedono ribassi dal 10 al 30% o di veri e propri sconti che arrivano fino a 30$ per capo. Per l’organizzazione dei tempi in cui effettuare le scontistiche, il brand fa affidamento su eventi come Pasqua, Natale, Black Friday e avvenimenti come l’anniversario della nascita del marchio. È stato inoltre possibile rilevare la presenza di una campagna di newsletter, con scadenza semestrale per la divulgazione di sconti e anticipazioni di saldi. Anche in questo caso il brand non comunica e non fa leva sulle caratteristiche ecosostenibili e sartoriali dichiarate. Eventi e Fiere Non è stato possibile rilevare la partecipazione da parte del brand Arthur Apparel a nessun evento o fiera di settore attraverso i canali on line del marchio. Si può però ipotizzare la partecipazione del brand ai vari eventi organizzati dai punti vendita in cui il brand è distribuito, in occasione di eventi come le presentazioni di nuove collezioni o l’anniversario del punto vendita. Iniziative e Partnership Iniziativa degna di nota del brand Arthur è la collaborazione con la Elevation Agency, azienda

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australiana di scouting per designer, e grazie alla quale il marchio inizia nel 2017 il suo processo di distribuzione in trentanove negozi situati sul territorio australiano ed internazionale ed innumerevole ecommerce. Degna di nota è sicuramente la scelta da parte del brand di instaurare queste partnership di vendita con ecommerce che abbiano a cuore valori come la sostenibilità, il lavoro equo e solidale e che mirano a sostenere i piccoli business locali. Best Practice Il brand Arthur Apparel effettua una produzione di pochi capi a collezione, utilizzando tessuti e materiali naturali, e avvalendosi di una distribuzione mirata e capillare attraverso punti vendita onsite e online che rispettino uno stile di commercio etico e di aziende sostenibili, contribuendo a creare nelle abitudini di consumo dei loro clienti la possibilità di scegliere prodotti ecosostenibili. L’utilizzo di materie prime provenienti dal luogo di produzione dei capi, la collaborazione con artigiani indigeni e una produzione solidale garantisce al brand una sostenibilità economica e ambientale, nel rispetto del mood che la designer vorrebbe trasmettere alle sue clienti. Come evidenziato in precedenza però questo aspetto non viene valorizzato e quindi reso credibile agli occhi del cliente se non attraverso la collaborazione con i diversi ecommerce australiano votati a queste cause.

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Competitor Indiretti Lola Hats Azienda, Brand, Heritage Il brand Lola Hats è stato fondato da Lola Ehrlich nel 1989 a New York, città dove la designer vive dagli anni ‘70, essendo nata in Olanda e avendo passato l’infanzia a Parigi con i genitori artisti. Fin dalla sua istituzione nel 1989, il brand Lola Hats è stato sinonimo di design e artigianato superiori. La designer, un mastro modista che ha visto il suo debutto in un piccolo negozio nell’East Village di New York, è diventata uno dei designer di cappelli più importanti del settore. Ha quindi aperto un negozio in Saint Marks Place specializzato in cappelli unici per East Villagers e alcuni avventurosi New Yorkers dei quartieri alti. Successivamente, la designer decide di trasferire il suo laboratorio in uno studio situato a Bushwick a Brooklyn, dove riuscirà ad ampliare il personale che collabora con lei e avventurandosi nel commercio all’ingrosso. Il suo elegante stile europeo e la sua attenzione ai dettagli hanno portato i suoi modelli sulle passerelle di alcuni stilisti di moda più influenti d’America. Con il passare degli anni il brand è diventato un’istituzione grazie ai suoi cappelli realizzati a mano, con materiali vintage o artigianalmente costruiti, da un artigiano italiano con base a Parigi e che produce per il brand stampi di legno per ricreare design unici, iniziando a vendere i propri prodotti solo nei migliori negozi di Stati Uniti, Europa e Asia, come Barneys New York, Bergdorf Goodman, Neiman Marcus, Saks Fifth Avenue, Liberty of London, L’Eclaireur a Parigi e Tomorrowland e Isetan a Tokyo. La produzione in piccoli numeri, con pezzi quasi esclusivi e spesso personalizzabili e con la collaborazione di artigiani che lavorano per il settore da anni, il brand è riuscito a farsi conoscere per i suoi design accurati e innovativi anche da una clientela on line molto vasta e può vantare il posizionamento dei suoi prodotti sui migliori ecommerce del settore, specialmente sul mercato statunitense. Nome e Marchio Il nome del brand Lola Hats è l’unione delle due parole Lola, designer e fondatrice del marchio, e la parola Hats, cappelli in inglese. Il nome rappresenta i due valori chiave del brand, la fondatrice, modista e deus ex machina del marchio Lola Ehrlich, e la parola che meglio descrive il lavoro svolto dal brand, cioè la creazione di cappelli. Il logo del brand è rappresentato dalla parola Lola, scritta in vettoriale di font personalizzato e in stile calligrafico, è la parola hats tra due parentesi graffe con il font Time New Roman, in una dimensione decisamente più ridotta rispetto al resto, quasi come se P i ano d i Br a n d i n g

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fosse un payoff. Tutto il logo è in nero su sfondo bianco rettangolare e con layout orizzontale. Il logo rappresenta senza dubbio nella scritta Lola e nello stile scelto per scriverla, la personalità creativa e predominante della designer, e con la scritta hat, posta tra parentesi, in un formato inferiore e con un font più classico, sottolineare l’impegno, la tecnica e la precisione che il lavoro di modisteria richiede, oltre che il lato razionale della creatrice. Produzione e distribuzione (offerta incluso pricing) Tutte le creazione appartenenti alle collezioni prodotte dal brand Lola Hats sono progettate e disegnate dalla modista Lola Ehrlich. Una volta stabilito il design, il tipo di tessuti e materiali che andranno utilizzati per la realizzazione del modello, queste informazioni vengono fornite a un modellista, di origini italiane ma residente a Parigi, che procede nella costruzione del primo sample di produzione, per poi sdifettarlo e mandare il campione definitivo alla designer a New York. Una volta arrivata in studio, il modello viene studiato e replicato dall’esperto nepalese Temba, che ne riproduce le forme in diversi modelli, replicando i sample, tutto rigorosamente fatto a mano. I decori che vengo applicati a mano e uno a uno sui cappelli, sono progettati e disegnati dalla designer, che invece per la produzione si avvale dell’aiuto di una decina di persone durante il percorso di assemblaggio, artigiani che lavorano per lei da anni e che si occupano della messa in opera delle lavorazioni. I prodotti possono essere acquistati attraverso un appuntamento in studio con la designer, occasione nella quale è possibile personalizzare i cappelli secondo il proprio gusto in base alle collezioni, sull’ecommerce presente sul sito e in molti dei migliori negozi di New York e online in alcuni dei siti di ecommerce più conosciuti del settore. Il range di prezzi varia dai 300$ ai 85$ a seconda del modello e delle eventuali modifiche richieste da clienti o buyer. Valori aggiunti e servizi Il brand Lola Hats, con un gusto e una ricercatezza tutte europee offrono alle clienti un prodotto di classe, ben progettato e al passo con le tendenze del momento. Il design e le idee innovative della designer fanno del brand una novità assoluta nel settore della modisteria americana, settore legato oggi più a modelli di produzione idonei al fast fashion e molto meno all’artigianato, caratteristica predominante del brand Lola Hats. La piccola produzione a livello di numeri, la creazione e l’assemblaggio dei capelli e degli accessori che compongono le loro decorazioni direttamente in casa, rendono i prodotti del brand altamente personalizzabili a seconda delle richieste delle clienti e soprattutto dei buyer delle grandi catene di retail, che hanno una clientela molto esigente per quanto riguarda l’unicità dei prodotti che acquista. Coordinato e Packaging I cappelli che vengono prodotti dal brand Lola Hats, che siano pezzi unici o in serie, vengono corredati all’interno con un’etichetta di forma triangolare, di colore rosa antico, lilla chiaro e sono in stoffa ricamata a filo nero con il logo del brand, racchiuso in un contorno rettangolare e affiancato con una texture di fiori. Il cartellino viene attaccato all’etichetta con una spilla da balia nera, che regge un cordino nero collegato con un cartoncino di formato circolare, su di un lato la stessa composizione di logo e perimetro contornato da una linea circolare, e dall’altro, completamente vuoto per permettere l’applicazione di un adesivo con i dettagli di taglia e codice prodotto. I cappelli vengono consegnati in una scatola di cartone bianco, di diversi formati a seconda del prodotto da inserirvi, con stampato sul coperchio il logo del brand. I cappelli vengono riempiti con dell’apposita carta P i ano d i Br a n d i n g

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per evitare di comprometterne la forma e vengono avvolti nella carta velina bianca che poi viene chiusa con un adesivo di colore rosa antico e lilla raffigurante lo stesso tema presente sull’etichetta. La scatola viene a sua volta chiusa con un nastro bianco. Punti Vendita e Sedi di lavoro La sede di lavoro del brand Lola Hts si trova a Brooklyn nella zona di Bushwick, situato in un ex magazzin, un ampio spazio che accoglie contemporaneamente il reparto design e quello di produzione, dove sono presenti diverse macchine da cucire e alcuni strumenti specifici per la realizzazione dei cappelli. Lo spazio comprende inoltre lo studio della designer e uno spazio atelier dove sono esposti i cappelli e dove vengono accolte su di un divano le clienti e i buyer che vengono in visita allo showroom. Nello showroom ci sono anche il reparto impacchettamento e spedizione e un magazzino, dove vengono tenuti i materiali utilizzati nelle precedenti collezioni e i pezzi iconici non esposti. Il laboratorio atelier è l’unico spazio di proprietà del brand dove vengono venduti fisicamente i cappelli, che invece sono distribuiti in punti vendita ben selezionati dai buyer nei negozi di New York come Barneys New York, Bergdorf Goodman, Neiman Marcus, Saks Fifth Avenue, Liberty of London, L’Eclaireur a Parigi e Tomorrowland e Isetan a Tokyo e sulle migliori piattaforme ecommerce internazionali come Mytheresa, Farfetch e Matches Fashion. Strumenti di Social Networking Facebook Il brand Lola Hats ha un profilo Facebook aperto nel 2014 con più di 3.300 follower, dove il brand condivide con estrema frequenza immagini di collezioni nuove e passate, shooting fotografici, i momenti vissuti in atelier dal team, le ispirazioni e le passioni della designer. Il profilo ha il link diretto per la vendita dei cappelli attraverso il sito, sono attive le recensioni, attraverso le quali le clienti possono lasciare le loro opinioni sui prodotti e caricare foto. La pagina è collegata con i profilo Pinterest del brand, dove si possono visionare, oltre alle foto dei cappelli delle collezioni, immagini da cui traggono ispirazione il brand e la designer. Anche l’opzione shop è attiva ma attualmente sono presenti solo due prodotti sulla vetrina. Interessante l’altissima cura per la tipologia di immagini scelte e delle foto prodotto pubblicate. Instagram Il profilo Instagram del brand Lola Hats ha quasi 30.000 follower, è un profilo aziendale e viene utilizzato per la divulgazione di contenuti riguardanti tutto il microcosmo del brand per pubblicizzare le nuove collezioni. Caratteristica interessante è l’utilizzo delle stories per aiutare le clienti nella conservazione dei cappelli oltre che per la presentazione di nuovi prodotti. Hanno una community di follower molto attiva, che ama condividere i momenti della propria giornata e delle proprie avventure con il brand, taggandosi mentre ne indossano i prodotti. La frequenza con cui vengono pubblicati i post è una volta al giorno o massimo ogni due, ponendo molta attenzione ai commenti e alla richieste fatte dalle clienti, che hanno con il brand e la designer un rapporto molto personale. Pinterest Il brand ha un profilo Pinterest seguito da 206 follower e che utilizza abitualmente per mostrare alle proprie clienti i vari modelli di cappelli indossati con outfit scelti appositamente dalla designer Lola Elrich, oltre a una bacheca contenente raccolte di immagini divise per tema e fonte di ispirazione nella creazione delle collezioni, oltre che la raccolta completa di tutti gli shooting effettuati per le collezioni in questi anni.

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Sito e ecommerce Il sito del brand Lola Hats ha una home page in cui vengono immediatamente visualizzate le foto della collezione del momento, cliccando si raggiunge direttamente la sezione ecommerce dello shop. Dalla home page è possibile scegliere le pagine da visitare. Nella sezione About vengono raccontate la storia della designer, del brand e delle tecniche utilizzate per la progettazione e realizzazione dei capi, molto interessanti nel contesto di coinvolgimento attraverso lo storytelling del brand.. Lo Shop, dove si possono visualizzare tutti i modelli disponibili e i relativi prezzi, cliccando sulle foto si apre la sezione di vendita dove si trovano le specifiche e il prezzo del prodotto. Questa sezione è poco curata e aggiornata, probabilmente per la forte presenza del brand sul moltissimi ecommerce noti del settore. Nella sezione Bargain Basement vengono pubblicati i prodotti che vengono messi in sconto periodicamente, sono visibili sotto le foto i prezzi originali e quelli con le scontistiche applicate, metodologia interessante per lo smaltimento dei modelli delle collezioni precedenti. Nella sezione Archives sono posizionate le foto dei modelli iconici del brand appartenenti alle collezioni passate, interessante sotto il punto di vista dell’archiviazione delle vecchie collezioni. Promozioni Il brand Lola Hats è solito praticare la vendita di sample delle collezioni precedenti, una volta deciso di lanciare sul mercato i nuovi prodotti, invitando ogni sei mesi le clienti a visitare lo showroom o location prestabilite per visionare le rimanenze, applicando scontistiche rilevanti sul listino prezzi abituale. Essendo la produzione distribuita in diverse catene di retail e punti vendita monomarca in America e nel mondo, è ragionevole pensare che i prodotti siano soggetti a scontistiche concordate con i brand ma imposte dal rivenditore. Ulteriori promozioni a carattere mensile sono presenti sul sito nella sezione Bargain Basement, dove il brand mette in saldo determinati modelli prescelti e appartenenti alle collezioni precedenti. Eventi e Fiere Il brand Lola Hats è solito partecipare alla manifestazione di settore “Woman”, che si tiene semestralmente a Parigi, in cui la designer presenta alla stampa e ai buyer i nuovi prodotti e la collezione dell’anno. Iniziative e Partnership Il brand Lola Hats è solito collaborare con riviste di settore come Vogue, Elle, Vanity Fair o W Magazine, con il quale nel 2010 è stato fatto un editoriale con protagonista Rihanna mentre indossava uno dei modelli Wig Hat, proveniente dall’archivio del marchio. Best Practice Il modello di Business proposto dal Brand Lola Hats, basato sul proporre design d’autore, prodotti finemente e artigianalmente costruiti, ha permesso alla designer di affermarsi il un mercato molto controverso e poco conosciuto al mainstream. La produzione di piccoli e personalizzabili lotti di prodotti, la collaborazione con artigiani specializzati e localizzati in sede, rende il brand Lola Hats un modello di business interessante per la sua sostenibilità economica e per il risalto che questa tipologia di progettazione e produzione hanno per le clienti e i buyer, i quali lo acquistano proprio per queste caratteristiche.

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Pijama Azienda, Brand, Heritage Pijama nasce nel 2006 da un’idea di Monica Battistella, stilista e Sergio Gobbi, architetto. Tutto è iniziato dalla creazione di custodie morbide antigraffio per laptop e iPod; poi la famiglia è cresciuta fino a includere iPad e iPhone. Oggi il brand realizza anche zaini, borse, pantofole, scarpe, pochette per tutti gli usi, slippers, sottobicchieri, portaocchiali, portafogli, vasi e articoli per la casa. L’idea è nata un giorno da Sergio che aveva l’esigenza di avere una custodia per il suo MacBook prima di un viaggio. Monica, che ha una passione per il cucito, ha realizzato quella sera per lui il primo Pijamas, con uno scampolo e un pezzo di neoprene. Il prodotto quindi nasce per il mondo Apple per due ragioni: la prima per le misure standard e la seconda per il design flat, che si sposa particolarmente bene con i prodotti realizzati dal brand, che non hanno spessori. Nome e marchio Il Naming nasce dall’idea di realizzare un pigiama su misura per un Mac Book Pro quando è in modalità stand-by (cioè quando “dorme”). Il marchio è un logotipo in un font san serif dagli angoli arrotondati della parola Pijama. Spesso viene usato con un payoff posizionato sotto al logotipo che cita “colourful soft cases”. Soft è sicuramente l’aggettivo che emerge di più dallo stile del marchio. Le linee morbide e il tratto spesso rendono il marchio soffice come i suoi prodotti. Il font è nero probabilmente perchè in questo modo può essere associato a qualsiasi dei numerosi pattern usati per rivestire i prodotti. Il font è costruito tutto sull’intersezione di circonferenze e gli spigoli arrotondati delle lettere che ricordano gli angoli dei prodotti Pijama. Il marchio Pijama è un ottimo esempio di logotipo studiato nel dettaglio. Naming e font si legano insieme e lanciano un messaggio intuitivo e chiaro: Pijama realizza prodotti dalle linee morbide, dai tessuti confortevoli e dal design minimal. Produzione e distribuzione Le custodie e le borse morbide Pijama sono realizzate in Italia, prodotte in un laboratorio a conduzione familiare non lontano da Milano - per la precisione a Lecco - e la maggior parte dei suoi fornitori di tessuti si trova nel Nord Italia. Pijama è 100% Made in Italy. Ogni custodia morbida Pijama è composta da tre strati di materiali diversi: nylon, neoprene e un tessuto esterno che conferisce

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l’aspetto finale. Il classico dandy e le collezioni dandy sono le linee essenziali di Pijama; la prima rimane sempre lo stessa, la seconda cambia nei colori e nei pattern secondo le tendenze stagionali. Pijamas è distribuito in tutta Europa e in Asia, soprattutto Giappone e Hong Kong. Il range di prezzo dei prodotti va dai 12€ ai 110 €.È possibile restituire qualsiasi ordine effettuato entro 14 giorni dalla ricezione. I prodotti devono essere restituiti inutilizzati e con l’imballaggio originale. Il brand rimborsa l’intero valore della merce ma non paga alcuna tassa di restituzione. Valori aggiunti e servizi Valore aggiunto di Pijama è sicuramente quello di aver collaborato nel corso degli anni con numerose aziende e di aver incuriosito gli utenti attraverso capsule collection sempre diverse. Oltre ad attirare l’attenzione, collaborazioni di questo tipo, aggiungono notorietà all’azienda e alimentano una curiosità continua verso il prodotto. Una delle caratteristiche che fanno di Pijama un brand unico è il suo design ricercato. La ricerca dei materiali, dei tessuti e la continua direzione verso l’innovazione fanno dell’azienda un unicum nel settore degli accessori. Inoltre la qualità e l’attenzione ai dettagli del confezionamento vengono percepiti dall’utente che è disposto a pagare anche cifre consistenti per possedere un prodotto Pijama. Coordinato e packaging I prodotti sono presentati con un packaging delicato e minimal, in linea con il resto della comunicazione. Gli accessori di piccole dimensione vengono confezionati con un tessuto bianco che li avvolge lungo il lato corto. Su questo tessuto sono stampate una serie di informazioni sul prodotto in un font san serif nero, il marchio e un’icona della categoria di prodotto acquistato (es. nel caso di uno zaino l’icona in nero dello stesso font). Per quanto riguarda prodotti di dimensioni più grandi, viene legato un cartellino sempre in tessuto bianco. Anch’esso con la stampa delle informazioni in nero, il marchio e l’icona. Per quanto riguarda l’etichetta interna, Pijama adotta anche qui una soluzione poco invasiva e pulita. L’etichetta è in bianco con il marchio in nero e viene applicata all’esterno. Non risultano etichette interne. Punti vendita o sedi di lavoro Dal 2010, la sede di Pijama è un negozio e uno studio nel quartiere Isola, la zona alla moda e in crescita di Milano. Lo studio/store è completamente bianco, ordinato e curato nei dettagli. La caratteristica principale è il minimalismo spezzato da qualche cassetta da fruttivendolo con all’interno i coloratissimi prodotti Pijama. Sito e e-commerce Il sito di Pijama è minimal e parla all’utente in maniera semplice e diretta. I colori usati per il layout sono il nero dei testi, il bianco dello sfondo e il rosso per alcuni dettagli. La lingua usata è l’inglese. Il menu è costituito da 5 voci. All’interno di un cerchio rosso, messo in evidente risalto rispetto alle altre sezioni, troviamo lo shop, per poi continuare con la sezione outlet, quella dedicata alle collezioni, la sezione about e le collaborazioni.

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Nella homepage si può avere una panoramica di tutte le tipologie di prodotti acquistabili che sono: custodie per device, borse, zaini, accessori, articoli per la casa, viaggio, bambini, calzature. Entrando nello shop si può scremare la ricerca per prezzo ma anche per texture, questo dimostra lo spiccato interesse di Pijama per i propri pattern.Tutti i prodotti sono presentati con uno still life su sfondo bianco che conferma lo stile minimal e pulito del Brand. Selezionato un prodotto, oltre che alle foto si riceve una serie di informazioni: tipo di texture, collezione, dimensioni, materiale, luogo di produzione e una descrizione della vestibilità e del processo di realizzazione. Nella sezione collaborazioni, sono elencate tutte le partnership del brand degli ultimi dieci anni, presentate con una breve descrizione del processo creativo per la realizzazione, con delle foto professionali dei progetti. Nella sezione about appare una foto del team principale, con i due fondatori e alcuni scatti dello studio accompagnate da una breve descrizione della missione e della storia del brand. Uno storytelling semplice, breve ma efficace. Strumenti di social networking Il brand è presente su quattro social network: Instagram, Facebook, Pinterest e Depop. Ad oggi (agosto 2019) Instagram vanta 1921 post e 12100 mila follower con un range di like che va da 30 a 200 con una media di 40/50 per post. I prodotti sono protagonisti indiscussi dei contenuti della pagina. L’elemento umano appare solo di rado e non è mai fotografato con il viso scoperto. Scorrendo il feed sia ha una buona percezione dei prodotti e i colori rendono tutto molto dinamico e attraente per lo sguardo. Nonostante i like siano pochi, le interazioni non mancano e spesso ci sono commenti sotto le foto. Per quanto riguarda i contenuti in evidenza, non c’è una vera e propria coerenza. Le stories parlano delle collezioni o di alcuni eventi a cui il brand ha partecipato. Per quanto riguarda invece Facebook Pijama conta 4847 like e 5005 follower (dati agosto 2019). La pagina è collegata al sito web tramite la sezione “vetrina” di facebook. I contenuti sono aggiornati periodicamente e le foto sono di alta qualità (le stesse di Instagram). I copy sono brevi ma giocosi e leggeri come i prodotti e sempre in lingua inglese (a volte sia in italiano che in inglese). Le interazioni sono molto poche (10/20 like) ma la pagina è comunque assidua nell’aggiornamento. Su Pinterest il brand conta 527 follower. Il profilo risulta essere molto curato e aggiornato costantemente. Le bacheche sono moodboard delle collezioni, oppure cartelle con immagini delle collaborazioni o moodboard di trend in arrivo. Su Depop il brand vanta 1029628 follower. Il profilo risulta essere aggiornato spesso, lo testimonia anche il fatto che molti degli articoli presenti sono stati venduti. Promozioni Il brand organizza dei periodi di forti sconti in concomitanza con festività importanti come il Black Friday, il Natale, l’estate, il Back to school. Con sconti fino al 40% sia online che nello store/studio a Milano. Non c’è una strategia particolare per le promozioni che si limitano a esserci quando “devono” esserci.

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Eventi e fiere Il brand organizza spesso piccoli eventi di presentazione per le capsule collection, le collaborazioni o lanci di nuovi prodotti e materiali all’interno del proprio studio. Alcune di queste presentazioni vengono organizzate durante il Fuorisalone di Milano. Nonostante il brand abbia un’impronta internazionale e mirata alla vendita all’estero, rimane comunque attivo in dinamiche local. In questo modo Pijama dimostra di avere un duplice animo e una corretta attenzione al Made in Italy e all’innovazione nazionale nel campo del design. A marzo 2018 Pijama ha organizzato un evento dal nome “Welcome, new Metron sizes and textiles!” per introdurre un nuovo materiale per gli zaini. Un’ulteriore conferma dell’attenzione alla scelta dei materiali. Come altri brand artigianali, anche Pijama ha presentato i propri prodotti, per un breve periodo, all’interno di pop up shop. Luoghi dove per un tempo limitato, i brand possono noleggiare spazi espositivi per la vendita. Il brand partecipa anche a fiere di settore come per esempio il Pitti a Firenze, dove c’è un’ottima e ampia selezione di brand e start up di accessori e il Maison & Objet a Parigi, per esplorare l’intero universo Moda & Casa. In questo tipo di eventi, il brand dimostra di avere anche una cura particolare nell’allestimento dello stand e nella presentazione dei prodotti, i quali sono sempre accuratamente selezionati ed esposti su tavoli di legno dal design unico. Iniziative e partnership Le collaborazioni giocano un ruolo importantissimo per il brand perché gli permettono di sperimentare nuove tecniche e di vedere i propri prodotti da un altro punto di vista grazie anche alla semplicità e alla versatilità del prodotto Pijama. Ad oggi il brand ha collaborato con tantissime realtà tra le più disparate, come Offfi, Papier Tigre, Redbull Music Academy, R&S records, Iride, Brionvega, Stussy, Max Mara, Mac Donald’s, Woolrich, Mini, Huawei e tantissime altre. Fra le più interessanti c’è quella tra Pijama e IRD Modena 2013 e quella tra Pijama e Huawei 2017. IRD Modena costruisce biciclette a scatto fisso, single speed e biciclette CX dal 2009. In occasione della Milano Design Week 2013, Pijama ha fatto la sua prima apparizione nel mondo delle biciclette progettando uno zaino, un roll up, una tasca per il sedile e una borsa da bici. Per quanto riguarda invece Huawei, in occasione dell’apertura del primo store a Milano, Pijama ha realizzato una capsule collection disponibile esclusivamente nel nuovo negozio, con un motivo disegnato attraverso uno studio grafico specifico sul logo della nota azienda di telefonia. Best practice Pijama si caratterizza per un sito web molto accurato, attraverso il quale il brand parla delle collaborazioni intraprese. Inoltre, si differenzia per la tipologia di pattern usati per i prodotti, che trasformano ogni oggetto in un accessorio di estrema contemporaneità.

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Markhor

Azienda, Brand, Heritage Markhor, start up di scarpe e accessori da uomo artigianali in pelle, fondata da Sidra Qasim e Waqas, nasce nel 2014, in un piccolo villaggio del distretto di Okara, in Pakistan, dove da più di 1800 anni si tramanda un’antica tradizione artigianale. I due fondatori dopo aver fatto la conoscenza di Hussain, artigiano che realizza a mano scarpe in pelle, cominciano a interessarsi all’artigianato locale, scoprendo una lunga tradizione che da più di 1800 anni si tramanda nel tempo, ma che rischia di estinguersi a causa della mancanza di risorse economiche e dell’ascesa della produzione di massa. I due fondatori pertanto decidono di recuperare questa lunga tradizione per trasformarlo in un brand di scarpe handmade di fama mondiale, dando valore al know-how locale, connettendo gli artigiani pakistani con i designer e combattere lo sfruttamento dell’artigianato locale da parte dei brand di lusso, rendendo il lavoro etico e cambiando l’idea generale con cui viene connotato il Pakistan nel mondo della moda. Per trovare i fondi necessari per avviare nel concreto il progetto, è stata realizzata una fruttuosa campagna di crowdfunding su Kickstarter, grazie alla quale vengono raccolti più di 100 mila dollari con il contributo di 508 sostenitori.

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Nome e Marchio Il nome del brand fa riferimento a Markhor - o capra Falconeri - una capra selvaggia originaria delle montagne del Pakistan e dell’Asia Centrale simbolo del paese. Il marchio di Markhor, che compare sul sito e sui canali di social networking, pur essendo costituito solo dal lettering del brand in font bastoni, basta da solo a comunicare il legale al territorio, ma al contempo esprime lo stile contemporaneo delle calzature. Nel marchio scelto da apporre sotto le scarpe invece, il logotipo è accompagnato dall’immagine stilizzata della testa della capra Falconeri simbolo del brand. L’animale – in via di estinzione – si erge come simbolo degli artigiani pakistani, che combattono ogni giorno per far sopravvivere il loro know-how. Production e distribuzione (offerta incluso pricing) Markhor produce scarpe da uomo dallo stile minimal e senza tempo, che anche invecchiando col tempo, potranno essere indossate sempre. Ogni calzatura viene disegnata, progettata e prodotta localmente, anche i pellami utilizzati – provenienti solo da animali destinati al macello - sono locali e vengono selezionati tra i fornitori utilizzati anche da famosi brand di moda europei. Modello cardine della produzione, che sintetizza al meglio la maestria dell’artigianato locale, è il mocassino Mark, costituito da un unico pezzo di pellame – tagliato in modo meticoloso - che presenta una sola cucitura sul retro, che ne congiunge le estremità. Il modello Mark viene impreziosito dalla speciale punzonatura brogue – caratteristica lavorazione fatta con piccole punzonature sulla superficie della calzatura – pur non essendo una lavorazione propria del modello mocassino, che arricchiscono la calzatura. Le calzature sono realizzate completamente in pelle, compreso il tacco, realizzato mediante sovrapposizione di pellami. Ogni calzatura presenta il dettaglio di un nastro stilizzato in colore a contrasto – generalmente verde – presente sulla parte superiore della calzatura – nel caso dei mocassini – oppure sotto il tacco - negli altri modelli. Inoltre, a sottolineare l’unicità di ogni calzatura, Markhor offre la possibilità di far incidere sotto la suola una frase o un nome di massimo 18 caratteri. La parte anteriore della suola di ogni calzatura è incisa con un motivo geometrico composto dalla ripetizione in forma romboidale delle corna della Capra Falconeri simbolo del brand, che oltre ad avere una funzione estetica, funge da antiscivolo. Le calzature sono foderate in pelle anche internamente, per conferire al prodotto maggior durata e tenuta della forma nel tempo. In collezione sono presenti essenzialmente 3 modelli, disponibili in diverse varianti colore: calzature modello derby, il mocassino e il chappal – tradizionale sandalo indiano rivisitato in chiave moderna. Il range di prezzo dei modelli maschili varia dai 95,00 ai 200,00 dollari. Dal 31 luglio 2019 sono disponibili in pre-ordine anche due modelli di sandali da donna. Il primo prende spunto dal modello chappal maschile, ma le fasce in pelle vengono sostituite da fasce in materiale plastico olografico, disponibili in 4 colorazioni pastello. Il secondo modello, è un chappal di colore nero dalle forme più arrotondate e ingentilite. I costi dei due modelli sono rispettivamente 77 e 80 dollari. Sempre nel luglio 2019, la collezione maschile si arricchisce di 3 accessori in pelle: una custodia per laptop Macbook (costo 85 dollari) un portafoglio (65 dollari) e un tappetino per laptop Macbook (99 dollari).

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Valori aggiunti e servizi (incluso customer care) La lavorazione artigianale che caratterizza la produzione Markhor conferisce alle calzature aspetti difficilmente replicabili. L’antica tradizione artigiana pakistana si fonde perfettamente con il design sofisticato dei modelli proposti, offrendo calzature di impareggiabile qualità a prezzi davvero competitivi rispetto alla media di mercato. Coordinato e packaging Il packaging utilizzato da Markhor è estremamente curato, i vari dettagli impreziosiscono il prodotto. Le scarpe vengono confezionate in scatole di cartone color naturale, mentre i sandali da donna sono confezionati in una dust bag. Ogni paio di scarpe viene fornito con un paio di lacci aggiuntivo di altro colore e con un panno per la pulizia, che senz’altro rendono le calzature ancora più preziose. Punti vendita / sedi di lavoro Markhor sceglie di non aprire punti vendita fisici, ma la vendita avviene esclusivamente online sull’ecommerce proprietario, scelta probabilmente dettata dalle attuali possibilità economiche della start-up. Le sedi di lavoro sono San Francisco – dove ha sede la parte amministrativa – mentre la produzione è interamente realizzata nelle cittadine di Okara e Lahore in Pakistan direttamente per mano degli artigiani locali, il cui know-how costituisce parte integrante del brand. Strumenti di social networking Markhor è presente su Twitter, dove, nonostante il basso engagement da parte dei follower, vengono postati con cadenza giornaliera aggiornamenti sulle collezioni, giveaway e concorsi premio. Ampio spazio viene dato al racconto delle peculiarità dei singoli prodotti. Gli stessi sconti vengono offerti tramite la newsletter. Il canale preferito per comunicare con i clienti è l’account Facebook, che conta oltre 12.000 follower (dati luglio 2019) – grazie forse anche alla campagna condotta su Kickstarter - nonostante i contenuti siamo i medesimi che troviamo su Twitter. Nella sezione vetrina sono presenti i modelli di scarpe che è possibile acquistare. Periodicamente vengono pubblicati codici sconto per l’acquisto dei prodotti a prezzi ridotti. I contenuti riguardano l’uscita di nuovi modelli, consigli su come abbinare le calzature, risposte alle domande più frequenti poste dai clienti, nonché novità e news riguardanti il brand. L’account di Instagram, aperto nel marzo 2017, conta 5.249 follower (dati luglio 2019). Il profilo è utilizzato come una vera e propria vetrina – con caratteristiche che lo potrebbero accomunare alla home page di un sito web – vengono pubblicate le foto dei prodotti, spesso ritratti in più post, di modo che guardando al profilo, si possa ottenere un’immagine molto più grande del prodotto stesso. Ampio spazio viene dato allo storytelling nelle storie in evidenza, dedicate agli artigiani e allo svolgimento del loro lavoro. Sito internet e Ecommerce Il sito internet ha uno stile molto pulito e minimal che ricalca il design delle calzature e strizza l’occhio ai brand di alta moda. Ampio spazio viene dato alla storia del brand e all’artigianalità del prodotto con sezioni dedicate

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in cui, attraverso uno storytelling arricchito con contenuti media, l’utente viene trasportato nell’universo del brand e nel mondo dell’artigianato pakistano al fine di comprendere il valore e la storia che si cela dietro il prodotto. Campagne pubblicitarie Estremamente fruttuosa si è rivelata la campagna di crowdfounding avviata su Kickstarter, che ha permesso al brand di farsi conoscere e di sensibilizzare un’ampia fascia di utenti all’artigianato pakistano, valicando i confini nazionali e aprendosi sin da subito al mercato internazionale. Promozioni Periodicamente sulla pagina Facebook il brand pubblica codici sconto del 15% da utilizzare per gli acquisti sull’ecommerce. Altre promozioni vengono inviate periodicamente tramite newsletter al fine di incentivare i clienti all’acquisto. Iniziative e partnership Per sottolineare la volontà di un rapporto diretto con i propri clienti, Sidra Qasim ha consegnato personalmente un paio di scarpe ad alcuni dei sostenitori che su Kickstarter avevano contribuito con una donazione al progetto, bussando direttamente alla loro porta. Durante queste visite, è stato girato un videoclip di grande impatto comunicativo, che è stato inserito nella sezione “About us” del sito web del brand. Il brand ha avviato interessanti collaborazioni con artisti e designer, al fine di aumentare la propria brand awareness. Nell’inverno 2018 il brand ha collaborato con il designer di moda Imtayaz Qassim per la realizzazione del lookbook maschile della sua linea di abbigliamento. Invece, nel settembre 2019 collabora con l’artista pakistano Saks Afridi nella creazione del sandalo unisex Sawa – edizione limitata dei famosi chappals del brand - che coniuga l’originalità dell’opera di Afridi con l’artigianato locale. Best practise Il recupero dell’artigianalità della lavorazione della pelle declinata attraverso la produzione di calzature e accessori dalle linee pulite e sofisticate, permettono al brand di rispondere alle esigenze di una clientela alla ricerca di prodotti attraverso i quali distinguersi e esprimere la propria personalità, senza rinunciare alla qualità caratteristica della tradizione artigianale. L’attività di crowdfounding avviata su Kickstarter da Markhor ha dato maggiore notorietà al brand e ha permesso di raccogliere i fondi necessari per avviare il progetto in concreto, considerando le esigue risorse economiche a disposizione dei due founder. Questa strategia inoltre ha permesso al brand di farsi conoscere in fretta, soprattutto tra utenti generalmente interessati alle novità, anche e soprattutto al di fuori dei confini nazionali. La collaborazione con artisti pakistani provenienti dal mondo dell’arte contemporanea o del design permette a Markhor di farsi conoscere in fretta, dimostrando di essere un’azienda aperta al cambiamento, in continua evoluzione, aperta alla contaminazione, pur restando sempre fedele ai valori dell’artigianalità che la contraddistinguono. P i ano d i Br a n d i n g

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Competitor Aspirazionali Cos Azienda, Brand, Heritage COS, acronimo di Collection of Style, è un brand del gruppo HM lanciato nel 2007 con sede a Londra incentrato su capi dallo stile senza tempo dal design minimalista, venduti in un ambiente moderno, pensati per una cliente di livello culturale medio/alto alto. COS sposa la filosofia della Contemporary Collection, ovvero proporre un abbigliamento contemporaneo con capi di qualità che risultano attuali senza essere trendy con prezzi accessibili a ogni fascia di acquirente, pensati per durante oltre la stagione, con collezioni create da un ufficio stile interno. Nasce dalla volontà del gruppo di raggiungere una clientela dai gusti più sofisticati, staccandosi dalla filosofia “cheap and chic” del marchio HM, che al contrario, offre capi che seguono le tendenze della moda a prezzi molto contenuti. COS guarda ad una donna cittadina, anche se non abita necessariamente nei centri urbani, che ama passeggiare per le vie della città, che apprezza l’arte e della vita mondana, un’intellettuale curiosa continuamente aggiornata su politica, economia e design che il brand conquista con capi di qualità dallo stile definito con prezzi ragionevoli. Nel marzo 2007 COS apre il suo primo flagship store a Londra. Attualmente conta oltre 255 punti vendita presenti in oltre 40 paesi nel mondo e 19 ecommerce in altrettanti paesi. Il primo punto vendita italiano è stato aperto nel 2012 a Milano in corso Venezia 5 e nel corso degli anni si sono aggiunti gli altri 7 flagship stores di Milano Via Brera e Via Vercelli, Verona, Monza, Torino, Firenze, Bologna, Roma e Bari. Mossa dalla sempre più forte sensibilità dei clienti verso l’ambiente, negli ultimi anni COS sta muovendo passi da gigante verso la sostenibilità, riducendo le emissioni di C02 all’interno dell’intero ciclo produttivo. Circa il 10% dei materiali utilizzati, provengono da fonti sostenibili e rinnovabili. Inoltre, COS si impegna a sostenere il lavoro etico, pertanto attraverso audit approfonditi costanti, si assicura che i fornitori rispettino la ILO e la Convenzione sui diritti del bambino, che operino nel rispetto delle leggi e delle normative ambientali locali, non sfruttino il lavoro minorile e che garantiscano la sicurezza e l’incolumità dei propri dipendenti sul luogo di lavoro.

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Nome e Marchio Il marchio COS è costituito da un logotipo con l’acronimo del marchio. Il lettering di colore bianco, ombreggiato di grigio antracite su fondo grigio perla richiama lo stile minimal e l’allure sofisticata dei capi proposti e riflette l’interesse del brand per l’architettura e il design. I colori, nonché la pulizia delle linee, la scelta di non introdurre nessun elemento grafico certamente comunica al meglio la raffinatezza che caratterizza il brand. Production e distribuzione (offerta incluso pricing) COS offre una collezione nuova ogni 18 mesi, proponendo una collezione donna completa di scarpe e accessori, una collezione maschile e una collezione bambino. COS tuttavia, è principalmente focalizzato sulle proposte donna. I capi, acquistati da circa 60 fornitori presenti in Europa e Asia, si caratterizzano per l’essenzialità delle forme, per uno stile classico, sono capi pensati per essere funzionali e resistere a tutte le mode, offerti generalmente in varianti di due o tre colori dai toni neutri, grigio nero o in alcune tinte pastello, dove trovano spazio pochissime stampe e fantasie. Nonostante l’immagine del brand appaia in linea con i luxury brand della moda, i prezzi risultano essere invece molto più contenuti. I capi basic – come le t-shirt - partono da 16,00 euro e si arriva a 150,00 euro per un capo in cashmere mentre i prezzi degli accessori di bigiotteria non superano i 30 euro. Le taglie vanno dalla 34 alla 44 per la donna, dalla 46 alla 54 per l’uomo e dalla 46 alla 54 per i completi classici. Le taglie dei capi casual vanno dalla S alla XL. Valori aggiunti e servizi (incluso customer care) La forza di COS consiste nell’offrire capi di design a prezzi accessibili, coniugando capi senza tempo, dall’allure sofisticato, ispirati dalla pulizia delle linee architettoniche contemporanee con costi

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molto competitivi, per esaudire le esigenze di una fascia di donne che rifuggono dai capi cheap della fast fashion, ma che, pur non volendo rivolgersi ai grandi brand di alta moda, cercano un look funzionale, elegante, ricercato, adatto in vari momenti della giornata. Coordinato e packaging Altri elementi che caratterizzano COS come marchio, sono le etichette presenti sui capi, nonché le shopping bag. A seconda della stagione e della collezione, le etichette, dalla forma minimalista e squadrata, sono disponibili in diversi colori dai toni neutri, dove le informazioni sono ben visibili, pur non alterando il look del capo stesso. Anche l’etichetta presente all’interno dei capi risulta minimal ed elegante, riflettendo a pieno lo stile del brand. Punti vendita / sedi di lavoro COS ha all’attivo 255 negozi in tutto il mondo, molti dei quali all’interno di edifici di indiscusso interesse architettonico. In Italia è presente nei punti vendita di Milano Via Vercelli, Milano Via Brera, Verona, Monza, Torino, Firenze, Bologna, Roma e Bari. Spesso COS apre pop up store in altre città, in Italia l’ultimo pop up store è stato aperto dal 28-30 giugno 2019 a Milano in Corso Venezia. L’attenzione al dettaglio è fondamentale per COS e anche i punti vendita, luminosi e caratterizzati dal colore bianco, non fanno eccezione. Pur rispettando lo stile dell’edificio in cui è ubicato, ogni punto vendita del brand si caratterizza per allestimenti da vera e propria galleria d’arte contemporanea. Gli interni si contraddistinguono per il minimalismo degli arredi, i capi vengono disposti per colore, insieme con gli accessori corrispondenti, facilitando l’acquisto da parte del cliente di outfit completi. La sistemazione dei capi appare pensata in modo ricercato, rendendo più sofisticato l’aspetto del punto vendita. L’essenzialità dei capi si riflette nella pulizia delle vetrine, le quali si concentrano solo su uno o due prodotti, rendendole semplici da recepire. All’interno del punto vendita sono presenti spazi con poltroncine e tavolini dove il cliente può sedersi per sfogliare il catalogo prodotti. Non ci sono aree del punto vendita dedicate ad articoli scontati o in promozione, tipici dei negozi di abbigliamento cheap, scelta che punta a esaltare il valore di ogni singolo capo, nonché del punto vendita stesso. Sito e ecommerce Il sito web comunica la centralità del cliente, sottolineando in più sezioni i valori del marchio e il suo impegno nell’offrire un’esperienza completa che va al di là dell’acquisto. Si presenta molto essenziale, in linea con i valori del brand, ma ricco di contenuti aggiuntivi, che esulano dalle collezioni. All’interno del sito troviamo infatti la sezione dinamica dedicata al Magazine, una vera a propria rivista online che mostra abilmente le fonti di ispirazione del marchio. Contenuti su architettura, arte e design si affiancano a ricchi contenuti editoriali con contributi dei migliori influencer di moda. All’interno dell’ecommerce, rigorosamente in lingua inglese, ogni capo viene fotografato perfettamente contestualizzato all’interno di un look completo, mostrando ai clienti come abbinarlo in modo da agevolare così l’acquisto di più capi o accessori. Ogni modella viene fotografata in posa frontale, con le mani lungo il busto, con lo sguardo puntato verso l’osservatore, quasi a richiamare le pose delle statue dell’antichità classica, forte richiamo all’arte e all’architettura, fonti d’ispirazione del brand. P i ano d i Br a n d i n g

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Tra i vari capi proposti troviamo anche dei pezzi in vendita esclusivamente online. Le spedizioni sono gratis per ordini superiori ai 100 euro. L’esperienza d’acquisto è resa ancora più fruibile e a misura di cliente grazie all’utilizzo della piattaforma Klarna, un servizio che permette maggior flessibilità nei pagamenti – con possibilità di rate o di pagamento posticipato. Strumenti di social networking COS, attraverso la stretta connessione con l’arte, la musica e l’architettura, si propone di creare una vera e propria community di utenti, che viene tenuta insieme anche attraverso i numerosi strumenti di social networking, anche se apparentemente il brand pare concentrarsi maggiormente sull’apertura dei punti vendita che su una strategia digital vera e propria che integri tutti i canali di social networking che utilizza. Il profilo Instagram è unico per tutti i paesi in cui è presente il brand, pertanto i contenuti sono tutti in lingua inglese e conta ben 1,6 milioni (dati luglio 2019), forse incrementati a seguito del lancio dell’iniziativa di user generated content COS by You. Sul profilo vengono pubblicati sia le foto dei capi così come presenti sul sito, sia immagini che rimandano ai contenuti editoriali del magazine COS online riguardanti arte e architettura. La sezione Storie in Evidenza mostra le novità della collezione maschile e femminile, nonché contenuti riguardanti gli eventi e le partnership. L’account Facebook, anch’esso unico per tutti i paesi del mondo, presenta ovviamente contenuti in lingua inglese e conta oltre 537.868 follower (dati luglio 2019). Il brand, pur essendo molto reattivo ai commenti dei clienti, sembra non porre particolare attenzione sui contenuti, i quali risultano essere pressoché simili a quelli di Instagram, con foto dei capi e relativo link all’ecommerce proprietario. Il legame di COS con la propria clientela si instaura anche attraverso l’account Pinterest - con 57 pin e oltre 3.2 milioni di visualizzazioni mensili, conta 108 mila follower (dati luglio 201) e include bacheche ispirazionali – con l’account Spotify, dove vengono pubblicate le playlist di brani ispirate dalle collezioni stagionali del brand – e il canale YouTube - aperto dal 2009 che conta in totale quasi 3 milioni di visualizzazioni e 6.223 iscritti (dati luglio 2019) e propone video relativi alle collaborazioni che COS instaura con designer, architetti e artisti insieme ai video degli eventi realizzati. Altro elemento di connessione con la clientela è la newsletter, che tiene costantemente e regolarmente aggiornata la clientela sulle novità e sulle nuove collezioni disponibili online e nei negozi. Promozioni Diverse sono le iniziative di cui COS si serve per aumentare l’engagement. L’iniziativa COS by You, mira alla raccolta delle foto dei capi indossati direttamente dai clienti sotto l’hashtag #OKCOS, salvate in una specifica bacheca di Pinterest e su Instagram. Presenti anche sul sito, su ogni foto è possibile trovare il link al capo indossato dal cliente per procedere con l’acquisto. Questa iniziativa rappresenta un’ottima opportunità per incrementare la brand awareness, per raggiungere nuovi potenziali clienti a costi contenuti, ma anche per coltivare la propria community di clienti già consolidati. Nella stessa direzione punta il concorso a premi organizzato da COS dal 30 luglio al 12 agosto 2019, che metteva in palio 250 euro da spendere nei negozi COS. Per partecipare, gli utenti

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venivano invitati a seguire COS su Pinterest e a creare una bacheca dal titolo “COS WISHLIST”, in cui salvare le foto degli accessori preferiti presenti sul sito COS. Eventi e fiere COS dimostra la sua partecipazione al mondo dell’arte sostenendo l’opera dinamica Tape Paris – un’installazione degli artisti Numen/For use completamente realizzata in nastro adesivo, dimostrando alla propria clientela il suo impegno nei confronti degli artisti emergenti e verso l’arte contemporanea. Iniziative e partnership COS ha collezionato nel tempo svariate partnership con artisti e designer, volte a coinvolgere la clientela in eventi di interesse culturale. Degna di nota è la collaborazione continuativa con la Serpentine Gallery di Londra con cui partecipa da oltre sette anni consecutivi alla realizzazione delle Park Nights – eventi culturali live dedicati all’arte contemporanea, al teatro e alla poesia. Per l’edizione 2019, per il primo anno in assoluto, è stata realizzata una Park Night off-site all’interno del punto vendita COS di Londra con l’esibizione dell’artista Klein. Nel 2015, per celebrare le Park Nights, COS realizza uno zaino unisex in edizione limitata, in tela morbida con inserti in pelle. I proventi delle vendite sono stati devoluti alla Serpentine Gallery. Da due anni COS collabora all’evento Family Weekends che offre la possibilità alle famiglie di esplorare la Serpentine Gallery in modo ludico. Interessante è la collaborazione con lo studio di Interior Design Bonsoir Paris per il Salone del Mobile di Milano del 2013, in cui i capi di COS entrano a far parte dell’installazione dello studio, dove il brand ha la possibilità di farsi conoscere da una clientela selezionata, che si interessa di design e di arredamento. Best practise COS rafforza la sua brand awareness attraverso collaborazioni con artisti e designer proveniente da settori affini, che trasferiscono i capi in contesti alternativi in cui acquistano significato in quanto oggetti di design, per trovare la connessione con la propria clientela al di fuori del punto vendita fisico. Interessante è la presenza sul sito internet di una parte dedicata a contenuti di interesse culturale dedicati all’architettura, alla fotografia, al design, all’arte, che contribuiscono a costruire una community di utenti intorno al brand e a rafforzare i valori che intende comunicare.

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Arket Azienda, Brand, Heritage Arket nasce nel 2015 da un’idea di Michael Evidon, Axel von Friesen, con Ulrika Berhardtz alla direzione creativa. Il brand viene lanciato sul mercato nell’agosto 2017 da H&M Group, come un marchio di fascia alta di abbigliamento uomo, donna, bambino, con l’aggiunta di prodotti per la casa e un bar in ogni store, per offrire una customer experience completa. Ad oggi Arket conta 19 store in 7 nazioni diverse del nord Europa e un e-shop che spedisce anche fuori dall’Europa. La missione principale di Arket non è quella di fornire solo prodotti di qualità, con un’attenzione particolare ai materiali, ma anche quella di creare pezzi unici, accessibili, funzionali e duraturi nel tempo. L’obiettivo è inoltre quello di espandere il concetto di prodotti a lunga vita a più utenti possibili, cambiando l’esperienza dello shopping alla base. Per di più il brand è focalizzato sul supportare produttori e designer locali. Nome e Marchio Collegandosi al suo heritage nordico, il nome Arket è una parola svedese che significa “foglio di carta”. L’azienda afferma che questo nome unisce i tre concetti che sono stati presi in considerazione durante lo sviluppo del marchio e cioè: archivio, archetipo e mercato. Il foglio bianco rimanda probabilmente anche alle molteplici e illimitate potenzialità del brand che si occupa principalmente di abbigliamento ma che poi spazia in diversi settori. Inoltre il foglio poi è un oggetto funzionale di design e a lunga durata, in perfetto stile svedese. Il marchio è costituito da logotipo dalla parola Arket in font classico e san seris che trasmette ordine, minimalismo e raffinatezza senza tempo. Il carattere si chiama Arket Sans e è stato creato appositamente per il brand dal duo di designer islandese e danese “Or Type”. Nella prima immagine ufficiale, il marchio è rappresentato come pressato e quindi leggermente in rilievo su uno sfondo beige. Un colore neutro e delicato che rimanda probabilmente al significato del naming “foglio di carta”. Successivamente è stata inserita online anche una versione più classica con il font in nero su sfondo bianco. Dall’aspetto minimal e sofisticato, il marchio è quindi una perfetta sintesi dei valori del brand. Si tratta inoltre un marchio applicabile con semplicità su ogni elemento del coordinato. Produzione e Distribuzione Per creare prodotti con una lunga vita, Arket si vanta di investire molto tempo nello sviluppo e nella ricerca. L’idea del brand è quella di realizzare capi da “archivio” e cioè capi che non passano mai di P i ano d i Br a n d i n g

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moda, slegati dalla stagione e che quindi possono essere perfezionati nel tempo, invece che buttati. L’azienda seleziona produttori da tutto il mondo sostenendo l’artigianato locale e collaborando con molte eccellenze del mondo tessile in Giappone e in Italia. Dalla progettazione di un capo a lunga durata quindi, fino alla scelta dei produttori e dei fornitori, Arket si impegna per essere il più sostenibile possibile. Una volta acquistato il prodotto inoltre, l’azienda si assume anche l’impegno di informare i propri clienti su come prendersene cura per prolungarne la durata in ottime condizioni. Arket ha quattro business principali: abbigliamento femminile, maschile, bambini e arredamento per la casa. Donna/Uomo cappotti/giacche: range da i59€ ai 290€ (fino a 350 € per l’uomo). Donna/Uomo tops: dai 19 € ai 99 € a seconda dei materiali e della lavorazione. Donna/Uomo pantaloni: dai 59 € ai 99 € Valori aggiunti e servizi I valori aggiunti di Arket si presentano in modo chiaro ed evidente. Arket vanta di una produzione etica sostenendo l’artigianato locale, investendo sulla ricerca di materiali di riciclo e sulla comunicazione chiara dei processi di produzione. Dalla nascita fino alla morte del capo, Arket comunica le sue scelte e lo fa attraverso diversi tipi di campagne (social, storytelling sul sito o in store). Arket si propone come un’azienda trasparente e pronta a spiegare ogni scelta intrapresa nel campo della produzione del capo. Meno chiara è la politica adottata riguardo distribuzione e smaltimento dei capi. È infatti decisamente confuso (rispetto al resto) come si comporta l’azienda una volta arrivata la fine della vita del capo. Coordinato & Packaging Per parlare di coordinato e packaging di Arket bisogna analizzare una a una tutte le categorie di prodotto di cui si occupa l’azienda. Per quanto riguarda gli abiti il confezionamento cambia a seconda del tipo di acquisto. Se è avvenuto in store, il prodotto viene consegnato all’interno di una busta di carta bianca, con la stampa del marchio in nero, all’incirca ad un terzo dell’altezza della busta partendo dal basso. Mentre per gli acquisti on line, il prodotto è avvolto in una carta grezza con il logo stampato al centro in bianco su uno dei due lati della busta. Ogni capo possiede un’etichetta interna in cui viene inserito un codice di 9 cifre dal nome Arcket ID, la categoria (uomo, donna, bambino), il codice prodotto, il tipo materiale, il luogo di provenienza, la data di prima produzione, i dati dell’azienda (nome, nazione, sito) e le specifiche su come trattare il capo una volta acquistato. Nei capi per i bambini appare anche una sezione compilabile di diverse righe dove inserire nome e l’anno in cui il bimbo riceve il capo. La sezione è affiancata da uno slogan che incita a tramandare il capo quando si supera l’età per indossarlo. L’Arket ID è un’invenzione dell’azienda ed è assegnato a tutti i prodotti in vendita. Il suo scopo è probabilmente quello di facilitare i clienti nella ricerca dei prodotti in store e sul sito ed è anche quello di conservare meglio l’elenco di tutti gli oggetti all’interno di un unico archivio. Per quanto riguarda invece i prodotti per la casa, il confezionamento cambia a seconda delle varie categorie ma generalmente l’oggetto viene consegnato all’interno di una scatola di cartone

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grezzo con l’applicazione di un adesivo in bianco. Sull’adesivo sono inserite tutte le specifiche del prodotto in questione con un carattere san serif dal colore nero. Le informazioni sono ordinatamente inserite in grafiche minimal, create da griglie di linee fini di colore nero. Tutte le categorie di coordinato sono comunque legate da un tema comune, che è quello del prodotto d’artigianato, plastic free e minimal. La strategia si rivela per l’ennesima volta efficace nel confermare l’idea che il brand vuole trasmettere di sé stesso. Punti vendita o sedi di lavoro I punti vendita di Arket si caratterizzano per la loro sede in location storiche, per la predominanza di una palette di grigi e per l’arredamento ispirato ad archivi antichi. Gli interni sono stati progettati dalla direttrice creativa dell’azienda Ulrika Bernhardtz, che ha realizzato il concept dei punti vendita intorno al concetto di “breathing space”. Il sistema di archiviazione del negozio vede pareti fiancheggiate da scaffali, angoli e cassettoni. Tavoli alti, modellati su scrivanie che offrono ai clienti un posto dove guardare gli oggetti che stanno acquistando, con posti a sedere che danno loro un posto per riposare. Larice, betulla, frassino, acciaio inossidabile, alluminio, gomma e tessuto sono abbinati alla pietra su misura che il marchio ha sviluppato con il produttore italiano Marmi Scala. Sito e ecommerce Il sito di Arket si presenta all’utente in maniera chiara e fruibile, rispecchiando a pieno lo stile minimal e pulito del Brand. Nella home page troviamo le quattro categorie di prodotti in vendita sullo shop online: abbigliamento uomo, donna, bambino e articoli per la casa. Cliccando su ogni categoria appariranno nel dettaglio le tipologie di prodotto e una sezione dedicata ai trend. Cliccando sulla sezione trend, appaiono una serie di prodotti catalogati per tema. In più, con la stessa importanza in cui troviamo i prodotti, abbiamo una sezione dedicata al riciclo con l’azienda, una dedicata agli store che hanno anche il bar all’interno, una alle promozioni e un indice dei brand che il sito rivende sul proprio shop oltre i prodotti di propria produzione. Nel menu del footer troviamo poi: una guida alle taglie, una sezione dedicata agli store, una dedicata al servizio clienti, una sulla storia del brand, una sui fornitori, una sulla rassegna stampa,una sulle posizioni aperte, una dedicata allo sconto studenti e un link diretto per il profilo Instagram del brand. Le foto dei prodotti all’interno dello shop sono tutte su sfondo bianco. Ogni prodotto ha foto dei capi indossati e in still life. Accanto ad ogni prodotto sono elencate le seguenti informazioni: Arke ID, materiale, colore, dettagli sul luogo di produzione, una guida alle taglie. A secondo del luogo di produzione a volte sotto al prodotto appare anche una sezione dedicata all’azienda dove è avvenuta la produzione con uno storytelling fotografico e un piccolo background. Strumenti di social networking Ad oggi (agosto 2019) il brand possiede i seguenti social network: Instagram, Facebook, Linkedin e Twitter ma solo Instagram è sponsorizzato all’interno del website. Ad oggi (agosto 2019) Arket vanta 306000 follower e 778 post e un range dagli 800 ai 10000 like per post con una media di 2000 like. La pagina viene aggiornata ogni giorno. Essendo i business di Arket svariati (quindi non solo abbigliamento) la pagina Instagram risulta P i ano d i Br a n d i n g

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essere una vera e propria moodboard di lifestyle. I contenuti spaziano dai capi di abbigliamento collegati direttamente allo shop con la nuova funzione di instagram per i prodotti, al food, alla cosmesi, alle campagne delle nuove collezioni. Le foto sono di alta qualità, scattate quasi sempre in luoghi luminosi e principalmente di giorno. Il target rappresentato è quello giovanile, con un’attenzione particolare verso la famiglia e i bambini. Nelle storie in evidenza il brand ci racconta delle collezioni, dei trend, degli store e dei prodotti. Nella IGTV invece sono presenti dei brevi video/spot di alcune delle campagne messe in atto da brand. Facebook conta 60.703 like, con una media di 100 like per post. La pagina è costantemente aggiornata (viene creato un post al giorno) e vanta dei contenuti di ottima qualità. Anche Facebook è collegato allo shop del sito tramite la funzione vetrina. I copy seguono tutti lo stessa struttura. Il brand infatti, ad ogni pubblicazione, invita l’utente a una azione che sia esplorare, scoprire, godere, apprezzare un prodotto o un’iniziativa di Arket. Arket è molto attivo anche su Linkedin, dove al momento ha aperte ben 16 offerte di lavoro con 16000 follower. Per quanto riguarda Twitter l’azienda comunica quasi ogni giorno, ma l’interazione con i post è molto bassa. I contenuti sembrano essere gli stessi di Facebook. Campagne pubblicitarie Degna di nota è la mini campagna su instagram dal nome Arket Travel Series, “packing for vacation with…” L’idea è stata quella di sponsorizzare la linea di zaini e borse da viaggio facendo uno storytelling di cosa mettono in valigia alcuni influencer e fare un piccolo viaggio con loro di 24/48 e 72 ore mostrando come usavano la borsa durante il viaggio. Altra campagna promozionale è la 2019 Every Day Denim, campagna per il lancio dei jeans 100% organici. Promozioni Il brand applica il 20% per cento di sconto e spedizione gratis al primo ordine suull’ecommerce proprietario. Arket saltuariamente lancia campagne di sconti sui prodotti con sconti fino al 50 %. Nei cafè pensati all’interno degli store Arket ha offerto il 10% di sconto sugli acquisti in store a tutti coloro che prendevano un caffè nel bar in negozio utilizzando una tazza portata da casa. Eventi e fiere Ogni volta che viene aperto un nuovo store, Arket crea un grande evento inaugurale, dove i primi 100 invitati ricevono un regalo speciale e riservando un buono sconto del valore del 20% a tutti coloro che si iscrivono in store alla newsletter. Il brand organizza anche attività culturali all’interno degli store come letture e firma copie di autori di libri, workshop di design e laboratori per bambini. Best practice Una delle best practise di Arket è la modalità con cui sviluppa sul sito lo storytelling delle aziende con cui collabora per la produzione e le forniture, sempre molto accurato e approfondito, che punta a coinvolgere l’utente all’interno della mission aziendale. Altra pratica interessante è l’inserimento di consigli su come prolungare la vita ai capi acquistati presente nella scheda prodotti del sito web, volto a veicolare i valori dell’ecosostenibilità.

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Ar.ce.a S.r.l Azienda, Brand, Heritage Il brand di ceramica artigianale Ar.ce.a S.r.l. è stato fondato nel 1978, è un’azienda di produzione di ceramica artistica nei comuni di Vietri e Cava de’ Tirreni, che affonda le sue radici nel Medioevo. Nel corso dei secoli, la particolare tecnica di lavorazione si affina, si modella, forme e decori acquisiscono pregio, eleganza e una bellezza inconfondibile, diventando uno stile di riferimento distintivo nel vasto panorama della creazione ceramica italiana. AR.CE.A interpreta questa grande tradizione dal 1978, rinnovando l’espressività dell’arte ceramica vietrese con assoluto rispetto per le tecniche produttive e un’assoluta libertà creativa che l’abilità e l’esperienza dei suoi maestri ceramisti traduce su piastrelle o oggettistica riproducendo a mano, fedelmente, l’idea artistica in tutti i suoi dettagli e varianti. Il cuore dell’azienda è un laboratorio di ricerca, sperimentazione e contaminazione che intreccia passato e presente, cultura e tradizione, per creare il futuro, a mani nude. AR.CE.A ha una sartoria nella quale architetti, designer, creativi e artigiani imbastiscono e confezionano collezioni dalla notevole forza espressiva frutto di ispirazioni creative e di una passione esclusiva . Il repertorio tradizionale vive e convive con e nei linguaggi moderni; armonie parallele o incrociate, motivi geometrici, righe e linee con spessori variabili, ripetizioni di segni astratti o figurativi, rinvenuti attraverso una rigorosa ricerca di fonti autentiche per realizzare un prodotto sempre originale, sempre impeccabilmente autentico. Nel 2018 in brand ha compiuto 40 anni di attività con all’attivo 65 collezioni in totale e la regione Campania ha assegnato al brand il premio per le imprese storiche salernitane, ricevendo l’attestato di merito per i suoi oltre 35 anni d’impresa, lanciando la linea inconica MeltingPop. Nome e Marchio Il nome del brand Ar.ce.a. S.r.l è un acronimo del quale però il brand non da spiegazione attraverso i suoi canali. Il logo del brand è composto dalla scritta Ar.ce.a in marrone, dove la lettera A è di dimensioni maggiori e in grassetto rispetto al resto della parola, che è scritta con il font ITC Eras Light. Posizionato sotto la scritta Ar.ce.a., ma decentrato verso destra, c’è la sagoma vettoriale di un barracuda di colore verde acqua simbolo della collezione iconica del brand dedicata ai pesci. Al di sotto della scritta e del barracuda, si trova la scritta Handmade, con i font Typewriter e sempre di colore marrone, a sottolineare il lavoro svolto a mano dagli artisti che collaborano con il brand. P i ano d i Br a n d i n g

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Production e distribuzione (offerta incluso pricing) Il brand Ar.ce.a si occupa del design di piastrelle e componenti per l’arredamento in ceramica, utilizzando per la produzione, che avviene nei loro stabilimenti, i metodi tradizionali dell’arte ceramista italiana. Le piastrelle vengono ricavate dall’impasto dell’argilla, che viene lavorata attraverso l’uso della pettola e poi cotta negli appositi forni per una notte. Una volta pronte, vengono saltate e poi decorate a mano dagli artisti che collaborano con il brand e seguendo linee di design suddivise per temi. La vendita dei prodotti avviene nello showroom presente in azienda, attraverso l’ecommerce sul sito e grazie a una rete di moltissimi rivenditori in Italia, in Europa, Russia, Stati Uniti ed Emirati Arabi per un totale di 365 punti vendita in 21 paesi. Il costo dei prodotti varia a seconda della tipologia e della lavorazione richiesta, per quanto riguarda le piastrelle delle varie collezioni disponibili l’acquisto di una singola piastrella decorata a mano e di dimensioni comprese tra i 20 x 20 cm ai 40 x 40 nei formati quadrati e di 20 x 40 cm in quello rettangolare può variare dai 14 € ai 370 €. Valori aggiunti e servizi Le ceramiche del brand Ar.ce.a sono prodotte ancora con le tecniche tradizionali dell’arte ceramista italiana, offrendo al cliente un prodotto unico e con un design esclusivo, progettato da mastri artigiani del settore. Pur essendo il marchio ampiamente distribuito sul territorio italiano e internazionale, la produzione delle collezioni rimane lenta e segue le tempistiche necessarie per garantire al cliente più esigente di aver un prodotto unico, perché decorato a mano in ogni suo dettaglio, fattore che fa sì che nessun lavoro risulti uguale al precedente. È possibile ,attraverso il sito, ricevere assistenza e informazioni su tutto quello che può riguardare la produzione, l’acquisto, la conservazione e la restituzione dei prodotti. Coordinato e packaging Purtroppo, dai canali a disposizione del brand non è stato possibile capire che tipo di coordinato e packaging vengano utilizzati per il confezionamento e la promozione dei prodotti. L’unico materiale di comunicazione disponibile è composto dall’invito prodotto per la partecipazione al Salone del Mobile di Milano del 2016. Si tratta di un flyer in formato digitale, con sfondo a texture geometrica che riproduce i design sviluppati del brand per la collezione Nordico Verace, che presenta sul fondo la scritta che descrive la collaborazione con il brand Covo, il nome della collezione e i dati relativi al nome dell’evento, il luogo e la data. È presente un ulteriore flyer digitale del brand, utilizzato per presentare la partecipazione all’evento Napoli Moda e Design nel 2018. Il file ha uno sfondo verde petrolio ed un layout verticale di dimensioni di un banner digitale Punti Vendita e sedi di lavoro I prodotti del brand Ar.ce.a vengono rivenduti presso lo showroom presente in azienda, luogo dove avviene anche tutta la produzione e la decorazione dei prodotti completamente realizzati in loco. La vendita si svolge anche attraverso l’ecommerce sul sito e grazie ad una rete di moltissimi rivenditori in Italia, in Europa, Russia, Stati Uniti ed Emirati Arabi. Sito e ecommerce Il brand Ar.ce.a ha un sito e un ecommerce ben distinti, cosa che crea confusione in fase di acquisto dei prodotti, su uno dei siti, è possibile per i clienti conoscere la storia dell’azienda e l’evoluzione del

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brand in quello che è oggi, visionare le collezioni esistenti e accedere alla presentazione dei profili dei designer che contribuiscono alla creazione delle collezioni. Di maggiore interesse è sicuramente il secondo sito, dedicato all’ecommerce, che si sviluppa come un vero e proprio sito. Attraverso la home si possono visionare le collezioni del brand e acquistarle scegliendone il design tra le varie linee proposte dal brand, la misura ed il numero esatto dei pezzi richiesti dal cliente. Per il resto il sito propone esattamente gli stessi contenuti dell’altra pagina esistente e i collegamenti ai profili social, che non sono facilmente individuabili autonomamente. Strumenti di social networking Facebook Il brand possiede un profilo Facebook creato nel marzo del 2017, con più di 2.500 follower. Attraverso il profilo vengono condivise le creazioni del brand, l’adattamento di queste ad ambienti e stanze commissionate da clienti o appartenenti agli store che distribuiscono il brand. Vengono inoltre condivisi momenti di creazione e realizzazione dei prodotti, foto della messa in opera delle collezioni negli ambienti aziendali. La condivisione dei contenuti avviene in modo discontinuo. Si alternano periodi in cui i post vengono pubblicati per quattro volte al mese a momenti in cui sono assenti pubblicazioni per periodi di tempo prolungati, anche di un paio di mesi. Sul profilo Facebook sono attive la funzione Recensioni, molto utilizzate dagli utenti come mezzo d’espressione di un alto gradimento del brand, e la funzionalità Community che permette agli utenti di taggare i propri profili in foto contenenti i prodotti del marchio. Il brand fa inoltre un buon utilizzo dei video, ideati per mostrare ai clienti i processi di lavorazione e decorazione dei prodotti. Instagram Il brand possiede tre profili Instagram, uno che corrisponde al nome Arcea ceramica, un P i ano d i Br a n d i n g

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secondo profilo aziendale chiamato Arcea S.r.l., contenente un indirizzo email appartenente al settore commerciale dell’azienda, e un ulteriore profilo dell’azienda è rintracciabile con il nome Arcea ceramiche objects, aperto nell’aprile del 2018, e contenente un indirizzo email del reparto vendite dell’azienda.Quest’ultimo presenta il link al sito e undici post contenenti fotografie dedicate solo agli oggetti d’arredamento prodotti dal brand, di cui l’ultimo pubblicato nel maggio 2018, nonostante la poca attenzione posta al profilo ha 176 follower con un coinvolgimento relativamente alto in paragone al numero di utenti che lo seguono. Chiaramente questa sovrapposizione tra i tre profili crea confusione nell’individuazione del brand e del corretto profilo attivo, che comunque non produce molta attività. Promozioni Non è stato possibile rilevare promozioni e scontistiche attraverso i canali del brand Ar.ce.a, è comunque presumibile che ciò accada perché essendo i design fatti su ordinazione, non vi è eccessivo stoccaggio di prodotti, che probabilmente, se esistenti, vengono messi in offerta presso lo showroom esistente nella sede aziendale e presso i rivenditori. Eventi e fiere ll brand Ar.ce.a ha partecipato al Salone del Mobile di Milano nell’anno 2016 con la collezione Nordico Verace, in collaborazione con Marcello Panza, e ospite di Covo, brand di arredamento e living, in occasione del Salone Internazionale del Mobile dal 12 al 17 aprile 2016 alla Fiera Milano Rho. Nel settembre 2016 il brand partecipa all’evento In -habits a Londra, durante la Design Week e presenta sette ceramiche esclusive, disegnate dall’artista Marcello Panza e fotografate da Gaetano De Mauro. Nel 2018 sono presenti al Salone del Mobile, ospiti dello Showroom Insula delle Rose in Via Tortona, e nello stesso anno, partecipano all’evento Napoli Moda e Design al Palazzo Dei Congressi in occasione di Moda e Design con la collezione Meltin Pop. Nel Giugno 2018 viene organizzato l’evento aziendale per festeggiare i 40 anni di attività del brand. Tutte queste attività sono ben raccontate attraverso uno dei due siti del brand ma non attraverso i profili social. Iniziative e partnership Iniziative d’interesse compiute dal brand Ar.ce.a. sono sicuramente la partecipazione alle fiere di settore negli anni passati, rilevanti sono anche le modalità di partecipazione, avvenute sempre in collaborazione con brand di arredamento e living come Covo, per il Salone Internazionale del Mobile del 2018 e nel 2016 come ospiti dello showroom Insula delle Rose. Best practice Il brand ha l’abitudine di collaborare con artigiani ceramisti per lo sviluppo e la realizzazione delle illustrazioni riprodotte sulle piastrelle e sui componenti d’arredamento che costituiscono le collezioni. Questi artisti sono sette e provengono tutti da diversi settori e sono appassionati di diverse discipline, attraverso le quali sono approdati al mondo della ceramica e alla collaborazione con il brand. Interessante come pratica interna all’azienda, l’organizzazione di lezioni di Yoga di gruppo per i dipendenti e l’inaugurazione nel dicembre 2017 della sala relax dedicata, con vere e proprie lezioni professionali tenute dal maestro Alfredo Pignotti.

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Emily Jeffords

Azienda, Brand, Heritage Emily Jeffords è una pittrice impressionista, scrittrice e educatrice creativa che vive a Greenville, nel Sud Carolina. Attraverso le sue tele, l’artista si propone di comunicare allo spettatore un senso di pace, di calma e di comunione con l’universo, con la volontà di portare l’arte nelle case delle persone, lontano dalle fredde gallerie espositive. Sin dall’infanzia – trascorsa in vari paesi del mondo, soprattutto in Medio Oriente - coltiva la sua anima creativa, realizzando biglietti dipinti a mano, sviluppando il suo amore verso varie culture e verso la natura e paesaggi di vario tipo. Dopo una laurea in Belle Arti all’università e una breve carriera da insegnante, Emily intraprende la sua carriera artistica nel 2010, con il progetto Painting 365 – un sito web dedicato alle sue tele, dove si impegna a completare un quadro per ogni giorno P i ano d i Br a n d i n g

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dell’anno. In queste prime fasi embrionali del suo progetto, la vendita si svolge attraverso la mediazione della piattaforma Etsy, in quanto il suo primo sito web non aveva un ecommerce proprietario. Dopo un periodo di inattività, nel 2012 riprende la pittura in modo continuativo, allestendo un piccolo studio in casa propria e partecipando alle prime fiere d’arte a livello nazionale, ma la svolta decisiva per la sua carriera arriva nel 2013, in concomitanza con il suo trasferimento a Greenville, con l’apertura del suo attuale studio The White Whale, dove si dedica ad un progetto similare a Painting 365, cominciando ad ottenere i primi successi come pittrice. Nel 2014 la sua carriera artistica è matura, lancia l’hashtag #doitfortheprocess – per sensibilizzare gli artisti a pensare più al processo creativo e al percorso che porta all’opera d’arte, piuttosto che al risultato finale dell’opera stessa. L’hashtag riscuote molto successo – ad oggi ha raggiunto più di un milione di sottoscrizioni. Le opere dell’artista acquistano popolarità sia attraverso le gallerie d’arte tradizionali - quali Art & Light Gallery (Greenville), Peyton Williams Gallery (Charleston), Gallery Twelve 21 (Orlando), NOD Studio, (Chicago), e Eliott Fouts Gallery (Sacramento), ma anche grazie e soprattutto ad una rassegna stampa molto vasta, che comprende diverse riviste di arredamento e lifestyle quali Elle Decor, HGTV Magazine, Sunset, Martha Steward Living, Gourmet Magazines, che hanno veicolato la sua produzione artistica nella quotidianità delle persone. Nome e Marchio Emily Jeffords si può definire come un personal brand. Il marchio è pertanto rappresentato dalla sua firma in corsivo che ritroviamo in veste grafica sul sito ma soprattutto realizzata a mano su qualsiasi suo artefatto artistico, che racchiude in sé per eccellenza la personalità e lo stile inconfondibile dell’artista, rappresentando un tratto inconfondibile e unico. Production e distribuzione (offerta incluso pricing) L’artista dipinge tele a olio o con la tecnica dell’acquerello in stile impressionista, rappresentando soprattutto paesaggi – ispirati dai suoi continui viaggi in UK, Spagna e Francia - ma anche fiori e piante che osserva crescere dalla sua abitazione immersa nel verde scegliendo pertanto uno stile e dei soggetti generalmente molto amati e apprezzati dal pubblico, ma soprattutto di facile fruizione. L’artista vende sul suo ecommerce sia le tele originali che le stampe delle sue opere, alla stregua di qualsiasi altro tipo di prodotto, pur non snaturando il valore intrinseco dell’artefatto artistico. I quadri originali hanno varie dimensioni – da 6x6 pollici fino a 37x37 pollici e vengono realizzati presso il suo studio privato. Le stampe – riproduzioni accurati delle sue opere originali o stampe delle sue tavolozze colori, con cornici o senza, realizzate da una tipografia locale - vengono eseguite su tela di cotone 100% da una tipografia locale con la tecnica glicé, appositamente studiata per riprodurre opere d’arte, sono disponibili in vari formati da 8x11 pollici fino a 36x48 pollici e costano dai 35 dollari fino ad arrivare 385 dollari per la misura più grande. Un’altra serie di stampe riguarda dei dipinti in bianco e nero, creati espressamente come attività ludica per neonati per stimolare la vista del bambino. Sullo stesso tema vertono anche le Birthing Affirmations – collezione di 12 frasi motivazionali per le mamme in dolce attesa.

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L’artista, inoltre, offre la possibilità di acquistare un quadro su commissione, completamente personalizzato – dalla misura al soggetto. Prenotare un’opera d’arte su misura costa 500,00 dollari, a cui vanno aggiunti i costi dell’opera stessa che partono da un minimo di 1.400 dollari per una tela da 36x36 pollici, fino ad arrivare a 3.400 dollari per quadri da 46x72 pollici. Tuttavia, è possibile richiedere un preventivo per quadri di dimensioni maggiori. Proprio come per gli ecommerce di beni e servizi, è possibile acquistare servizi aggiuntivi per le stampe quali creazione di un margine bianco e vernice di finitura trasparente al costo di 25 dollari, nonché delle gift card del valore di 35-200 dollari. L’artista, oltre a vende le proprie opere - in originale o in stampe - tiene corsi per artisti e creativi. L’artista offre la sottoscrizione annuale o mensile ad un percorso formativo per pittori e artisti che vogliono trasformare la propria arte in una carriera lavorativa di successo. Il percorso chiamato The Collective include corsi e consulenze personalizzate. Il servizio è in abbonamento, è continuativo e può essere annullato in qualsiasi momento. I costi sono: 1 mese 27 dollari, 12 mesi 285 dollari. Valori aggiunti e servizi (incluso customer care) Emily Jeffords ha saputo trasformare l’arte in un prodotto/artefatto alla portata di tutti, senza banalizzarla né trasformarla in merce. La pittrice sceglie di ritrarre soggetti facilmente fruibili da tutti – paesaggi, fiori e piante – e rende le sue opere acquistabili con un semplice clic, affinché chiunque possa avere un’opera d’arte in casa propria di valore e farne un vero e proprio oggetto di home decor. Inoltre, la pittrice, che rifugge dalle fredde gallerie d’arte, pone l’opera al servizio del cliente, dipingendo anche su commissione, offrendo tele completamente personalizzate, dalle dimensioni al soggetto da trattare, permettendo a chiunque di avere in casa propria una tela unica. L’artista si propone di aiutare artisti e creativi che vogliono emergere per trasformare il proprio talento in un lavoro, attraverso newsletter dedicate, mini corsi, podcast, ebook, che mirano alla costruzione di una solida community di utenti. Coordinato e packaging Per Emily Jeffords, l’opera d’arte diventa prodotto e in quanto tale, è corredato da un proprio packaging. I quadri e le stampe vengono incartate in carta velina e carta color naturale con nastro nero e rametto di pino, un piccolo dettaglio che ricorda l’origine rupestre della sua arte e che mira a connettere il cliente con l’ambiente in cui è stata prodotta l’opera. Punti vendita / sedi di lavoro La vendita avviene tramite l’ecommerce proprietario. L’artista vende anche attraverso il profilo Etsy dove si trovano essenzialmente le stampe, disponibili in varie misure. Alcune sue produzioni si trovano sull’ecommerce Anthologie – ecommerce di abbigliamento, accessori, home decor che ha selezionato alcune delle sue opere da inserire in catalogo. La produzione avviene esclusivamente all’interno del suo studio situato un mulino storico del 1890 chiamato The White Whale, che grazie al suo indiscusso interesse architettonico, contribuisce a dare valore alle opere d’arte dell’artista. P i ano d i Br a n d i n g

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Sito e ecommerce Il sito internet estremamente curato, dove ogni foto e ogni sezione ha una continuità e coerenza di colori, nello stile e nel mood. Il sito è in piena armonia anche con le opere dell’artista, sia nei colori che nella tipologia di contenuti media utilizzati. Ampio spazio viene dato allo storytelling sulla vita dell’artista. Attraverso immagini, video e contenuti testuali, viene delineata la figura dell’artista a tutto tondo, sia nella vita privata che in quella professionale. Il sito si presenta molto navigabile e fluido, dove l’ecommerce – un vero e proprio atelier online - si armonizza perfettamente al resto dei contenuti. Ogni opera d’arte viene fotografata nel dettaglio ma anche ambientata. Il coinvolgimento dell’utente viene stimolato attraverso descrizioni approfondite delle opere, dalla genesi, alle fonti di ispirazioni, fino alle tecniche usate, oltre a suggerimenti per incorniciare l’opera. La descrizione ha un tono molto personale ed intimo, quasi amichevole e ha l’intento di coinvolgere l’utente a livello emotivo. Strumenti di social networking L’artista intreccia la sua relazione con i clienti attraverso diversi strumenti di social networking, volti alla condivisioni di conoscenze, esperienza personali. Attraverso i suoi Apple Podcasts, l’artista divulga podcast incentrati sulla pittura e sulla creatività, sulle tecniche pittoriche, su come trasformare la propria ispirazione artistica in un vero e proprio lavoro, offrendo consigli a chiunque voglia vivere della propria arte. Nel suo profilo Pinterest, dal carattere molto personale, le foto delle opere d’arte, le foto che ritraggono l’artista intenta a dipingere, vengono affiancati a contenuti non esplicitamente destinati al target audience, ma che contribuiscono a delineare la personalità dell’artista – come bacheche con foto di altre opere d’arte trovate online, immagini che fungono da ispirazione per gli shooting e per l’allestimento delle opere d’arte – alimentando la suggestione intorno alle opere dell’artista. I contenuti dell’account di Instagram, che conta più di 76 mila follower (dati luglio 2019), sono in linea con lo stile artistico della pittrice, nonché con il sito web. Ritraggono le opere, l’artista mentre dipinge, i suoi bambini. Ai contenuti visivi vengono associati contenuti motivanti per artisti in erba, grazie ai quali ha creato una forte community di artisti e creativi di vario genere. Attraverso la Newsletter settimanale, l’artista comunica eventi, iniziative e sconti esclusivi, consigli e contenuti per artisti e creativi, anche in modo spesso eccessivamente incalzante. Promozioni Pur non essendo un artefatto artistico non completamente paragonabile ad un prodotto, nella sezione dedicata ai quadri originali, è possibile trovare delle opere in saldo. Al fine di raccogliere le mail degli utenti che visitano il suo sito, l’artista invia un ebook motivazionale che insegna a raggiungere i propri obiettivi previo rilascio dei propri dati. Altro contenuto messo a disposizione degli utenti del sito è la mini guida in formato PDF su come incorniciare le sue tele e le sue stampe.

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Eventi e fiere Degna di nota è la collaborazione con la florist Julie Dodds, titolare di un’agenzia di creazioni floreali creando l’evento Willow Gathering. L’evento itinerante – partito nel 2017 in Francia - è dedicato a tutti gli artisti e i creativi che vogliono mettere a frutto la loro arte, attraverso workshop e corsi. Si svolge nell’arco di una settimana, ogni volta in una località diversa in giro per il mondo – il prossimo si svolgerà in Spagna. Iniziative e partnership Emily Jeffords esterna la sua sensibilità verso i problemi delle mamme sostenendo con i ricavati delle sue Birth Affirmations l’associazione Every Mother Counts che opera in USA, Guatemala, India, Tanzania, Bangladesh a sostegno delle mamme in difficoltà economiche, garantendo loro assistenza e cure mediche. Best practise Il sito internet, estremamente curato e coeso, è lo strumento che maggiormente contraddistingue l’artista e mostra un’attenta ricerca e selezione degli elementi e dei colori al fine di comunicare al meglio lo stile e la personalità dell’artista. L’estrema coesione e coerenza di qualsiasi brand manifestation dell’artista, dall’account Instagram, al sito internet, contribuisce alla definizione chiara della personalità e dello stile della pittrice, dando maggior efficacia agli strumenti stessi. Emily Jeffords attraverso il sito web attua una strategia di storytelling molto accurata, in cui la vita privata e le curiosità dell’artista si mescolano alla descrizione delle fonti d’ispirazione e del processo di produzione artistica, generando empatia nell’utente finale. Nel videoclip di presentazione presente sul sito, l’artista viene ripresa mentre dipinge nella sua casa, insieme con i figli, al fine di comunicare il senso di innocenza e di meraviglia insito nelle sue tele. Il potere seduttivo della sua storia personale e della sua arte è infine amplificato dal racconto del suo studio/laboratorio sviluppato attraverso descrizioni e foto.

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Brand Experience Attesa

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Dietro il brand Asymétrie si cela la passione per il cucito e la sartorialità, una storia che ha le proprie origini nell’esperienza di vita della founder e che Asymétrie intende comunicare alla clientela attraverso i suoi capi di abbigliamento dalla squisita artigianalità e ricercatezza. Asymétrie si propone come un brand di abbigliamento sartoriale che offre capi dal design raffinato, caratterizzati da un sapiente equilibrio tra forme geometriche e linee gentili, ma al tempo stesso confortevoli, comodi, per permettere a ogni donna di sentirsi sempre a proprio agio, senza rinunciare all’eleganza. Il brand mira a farsi spazio nel mondo della moda proponendo i suoi capi versatili e dalle forme pulite, ma al contempo mai banali, caratterizzati da tessuti rigidi, che giocano con forme geometriche e ampi volumi, che si propongono come capi d’abbigliamento trasversali, adatti a qualsiasi momento della giornata. Asymétrie punta ad essere riconosciuto, inoltre, per la versatilità della propria linea di abbigliamento, composta da capi che grazie alla peculiarità delle forme morbide e ampie, vestono bene diverse fisicità – dalla donna filiforme a quella curvy, passando per la donna in dolce attesa – nella convinzione che ogni persona debba sentirsi bene con il proprio corpo, senza mai rinunciare all’eleganza. Asymétrie vorrebbe comunicare tutta l’artigianalità che risiede nella realizzazione della propria linea di abbigliamento e degli accessori, che affonda le sue radici nell’antica tradizione sartoriale italiana e nel know-how della famiglia della founder e designer Roberta Leone, dove la sua passione per il cucito è nata e cresciuta. Il brand punta a offrire capi interamente realizzati a mano, dove è il dettaglio – la manica kimono piuttosto che la manica raglan o il bottone realizzato a mano – che fa la differenza, trasformando ogni capo in un prodotto di qualità, dove il Made in Italy non è soltanto un’etichetta, ma è un attributo che racchiude in sé passione, design e competenza tecnica. In una società sempre più votata verso la standardizzazione dei gusti e dei prodotti, soprattutto nel campo dell’abbigliamento, Asymétrie punta a conquistare chiunque voglia staccarsi dai canoni della moda, fatta di trend estemporanei destinati a durare qualche stagione, per vestirsi con gusto e eleganza con capi dallo stile senza tempo e di alta qualità, che come delle tele bianche, possono essere accessoriati all’occorrenza e fatti propri da chi li indossa. Il brand punta inoltre sulla personalizzazione dei modelli proposti in collezione, che essendo realizzati interamente a mano, possono essere modellati in base alle misure e alle peculiarità fisiche del cliente, oppure personalizzati nei dettagli, offrendo dei veri e propri pezzi unici, spesso resi ancora più prestigiosi dall’attenta ricerca dei tessuti di alta qualità utilizzati - quali crèpe di lana, lino o cotone – ma soprattutto dai tessuti esclusivi Asymétrie, che presentano interessanti pattern geometrici disegnati direttamente dalla designer.


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Brand manifestation e soluzioni strategiche

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Storytelling

Asymétrie affonda le proprie radici nella sartoria degli anni 50, momento di massimo splendore della moda italiana. Con Asymétrie, la founder Roberta Leone riporta in vita un’antica tradizione sartoriale che da sempre l’ha accompagnata nel corso della sua infanzia, grazie alla sapiente maestria della madre, sarta professionista presso le più rinomate sartorie di un tempo – Sarli e Capucci in primis. È in questo ambiente, fatto di artigianalità, tradizione e know-how, tra tessuti oggi inutilizzati, bottoni e capi dal design raffinato che si fonda la nascita del brand stesso, caratterizzandone la produzione e plasmandone l’universo valoriale. La sua infanzia, l’ambiente in cui è vissuta, immerso nella storia della sartoria romana ormai andata perduta, da sempre albergano nell’animo di Roberta Leone e nella sua coraggiosa scelta di abbandonare la sua carriera di ingegnere per abbracciare il suo vero sogno custodito sin da bambina, sono già insiti all’interno delle collezioni proposte, nella lavorazione sartoriale dei capi e nella scelta dei pregiati tessuti come l’ottoman o il crèpe di lana, oggi in disuso e pressoché assenti nei brand di moda fast fashion. La volontà di condividere il proprio background si evince dalla scelta di dedicare sul sito web un’apposita sezione denominata Storia, all’interno della quale, attraverso un breve contenuto testuale, la designer in prima persona racconta la genesi del marchio e della sua passione per la sartoria. Nonostante l’affascinante potere della storia in sé, tale testo risulta tuttavia riduttivo e non esprime al meglio le potenzialità della storia Altri tentativi nel coinvolgere il pubblico all’interno del proprio processo creativo e lavoro artigianale sono i diversi post pubblicati su Facebook e Instagram – apparentemente privi di una pianificazione di base - che mostrano la designer intenta a disegnare e colorare stampe o a tagliare stoffe per la confezione di nuovi capi.

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Revisione storytelling brand e designer Seppur interessanti, i contenuti presenti sul sito e sui canali social del brand necessitano di essere maggiormente valorizzati attraverso una strategia complessiva di storytelling, che metta in risalto da un lato, la storia personale della designer e dall’altro la storia che porta alla creazione di ogni prodotto. Pur essendo un brand molto giovane, infatti, si ritiene che Asymétrie abbia il potenziale giusto per coinvolgere il proprio target con contenuti basati sulla propria storia e sulla mission che si cela dietro la nascita del brand. Infatti, la storia che avvolge il passato della founder e di conseguenza la genesi del brand Asymétrie potrebbe risultare particolarmente interessante per far conoscere al pubblico il brand e per veicolare i valori su cui si fonda il marchio, nei quali il target potrà riconoscersi, rappresentando il nucleo edificante di una strategia comunicativa basata sulla narrazione. Lo storytelling dovrà rappresentare il fil rouge di tutta la comunicazione del brand, i cui contenuti potranno essere divulgati sui diversi canali del brand, declinati sia sul sito web, sia attraverso gli strumenti di social networking, sia attraverso eventuali campagne pubblicitarie o iniziative di altro genere volte a coinvolgere il pubblico. Il tono di voce della comunicazione sarà in ogni caso intimo, raffinato ma al contempo familiare, amichevole e evocativo. In particolare, si propone di valorizzare la sezione Storia del sito web attraverso la creazione di un video che in modo suggestivo trasporti l’utente all’interno dell’infanzia della founder, permeata dal mestiere della madre che la inizia all’antica sartorialità italiana e che lascia nelle sue mani strumenti del mestiere oggi dimenticati - quali vecchi puntaspilli, punzonatrici per bottoni – per poi raccontare la lavorazione artigianale dei capi e il processo creativo, che parte dall’idea, passando per il bozzetto, i cartamodelli e il confezionamento finale (cfr. Sito web e Ecommerce). Sicuramente il target – donne sofisticate, che cercano capi di alta qualità, versatili e senza tempo - potrà essere coinvolto emotivamente dalla genesi del marchio e da tutto quanto di più autentico si cela dietro i singoli capi, che raccontano di un’epoca lontana in cui nasce e si sviluppa la vera moda italiana, dove le mani sapienti di esperti sarte confezionavano gli abiti di alta moda il cui valore inestimabile si ritrova nell’unicità, nei metodi di lavorazione artigianale, ma anche nei tessuti utilizzati. Un’epoca in cui le donne vestivano con capi rigorosamente fatti a mano, in base alle proprie misure, dove i vestiti accompagnavano chi li indossava per più di una stagione. Terzo elemento da valorizzare attraverso la tecnica dello storytelling è l’interesse che Asymétrie dimostra verso le questioni legate alla sostenibilità della moda e dei prodotti, elemento estremamente rilevante per il target, sempre più attento alle tematiche ambientali e sociali. Pertanto, sarà opportuno raccontare all’interno del sito web attraverso una pagina ad hoc – voce Responsabilità Sociale – le scelte che guideranno Asymétrie verso la sostenibilità del brand, esplicitando l’assenza di centri produttivi di grandi dimensioni e la scelta di produrre all’interno di un P i ano d i Br a n d i n g

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piccolo laboratorio casalingo o con l’aiuto di laboratori esterni sarà un punto di forza da evidenziare per permettere al pubblico di apprezzare della sostenibilità della produzione ma anche l’unicità del capo. Inoltre, andranno elencati i fornitori selezionati, allo scopo di mantenere trasparente la tracciabilità del capo. Altro aspetto da affrontare sarà la descrizione del riuso di scarti di produzione per la realizzazione di accessori (cfr. Riorganizzazione e Ampliamento dell’offerta) - sottolineando le dinamiche di riuso del brand.

Creazione storytelling sui prodotti I contenuti narrativi non si limiteranno al racconto della storia della founder, del suo background, della genesi del marchio e delle scelte ecosostenibili, ma dovranno coinvolgere anche i singoli capi o collezioni, al fine di valorizzare la “storia” di ogni singolo prodotto. La ricerca, il design e il processo che porta all’elaborazione del capo, le fonti di ispirazione che ne plasmano la creazione, rappresentano di per sé potenziali elementi di comunicazione narrativa che vanno assolutamente esplicitati, per valorizzare le caratteristiche del prodotto e rivestirlo della carica emotiva necessaria per coinvolgere il proprio target e decretarne l’unicità e il vantaggio competitivo. Alla luce di queste considerazioni, si propone di inserire all’interno della scheda prodotto di ogni capo presente nell’ecommerce dei testi descrittivi che ne narrano la genesi, nonché i materiali utilizzati. In particolare, si potrà coinvolgere il target all’interno del proprio universo valoriale, descrivendo all’interno dei testi le fonti di ispirazione della collezione o del capo stesso - correnti artistiche, epoche storiche, personaggi, colori e stimoli provenienti dall’esterno – colpendo il pubblico attraverso elementi già esistenti nell’immaginario collettivo che potranno consolidare la forza comunicativa del brand e investire i capi di ulteriori significati. Sarà al tempo stesso necessario descrivere le caratteristiche tecniche e di costruzione – tipologia di manica utilizzata, cuciture, piuttosto che aperture, orli, tessuti – e i tessuti usati - provenienza, composizione, eventuali pattern - che rendono unico ogni singolo capo. Secondo aspetto interessante è la possibilità di raccontare il capo nell’uso e arricchire la scheda prodotto con un brevissimo video a completamento delle foto prodotto, che mostri la blusa o l’accessorio indossato da una modella, come elemento all’interno di un look finito, in modo da coinvolgere il target nel mood della creazione.

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In questo modo, rivestendosi della propria storia e calandosi nella vita reale in un contesto d’uso, ogni capo rivelerà la sua versatilità e flessibilità, dando vita ad un racconto in cui ogni donna possa riconoscersi e ritrovarsi per sentirsi parte del brand. Terzo aspetto importante da valorizzare all’interno della strategia di storytelling è l’artigianalità e la cura che Asymétrie mette in ogni capo. L’assenza di produzione di massa, la ricerca meticolosa che sottende ogni tessuto e ogni modello proposto permette al pubblico di apprezzare l’unicità e il valore aggiunto di ogni creazione. A questo proposito, si propone di includere dei post ad hoc all’interno del piano editoriale Facebook e Instagram, che attraverso l’utilizzo di un carosello di immagini - accompagnato da una breve caption - che come diapositive, ripercorrano le fasi di ideazione e produzione del capo – dal bozzetto, al cartamodello, al confezionamento, fino al prodotto finito – attraverso i quali sarà possibile coinvolgere il target nel processo di realizzazione e esplicitare la storia del prodotto. (cfr. Piano Editoriale Facebook, Piano Editoriale Instagram).

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Offerta

L’attuale core business del brand Asymétrie consiste nella commercializzazione di diverse tipologie di modelli di blusa che si ripetono o variano a seconda delle stagioni e dallo stile scelto dalla designer per la collezione del momento. La designer è molto affezionata al suo primo modello di blusa, caratterizzato da un orlo a curva asimmetrico, più lungo nella parte dietro e più corto sul davanti. Questo modello è stato realizzato prima della nascita della start up e viene proposto in collezione come capo continuativo, anche con varianti di colore e tessuti. Il modello di blusa in versione nera è uno dei modelli più apprezzati ed è stata riproposta nella collezione invernale A/W 2019 in una stampa pattern con base rosa antico, che pare essere un colore gradito dalle clienti. Nelle collezioni, appaiono altri capi continuativi: la blusa in denim smanicata per l’estate, che è stata proposta in ecopelle per l’inverno, la blusa con le maniche a tronco di cono, modello che non viene mai modificato ed entrambi sono tra i più richiesti. Per l’ultima collezione invernale presentata dal brand, la designer ha deciso di introdurre nell’offerta anche un modello di cappotto con taglio a kimono, realizzato con un tessuti a quadri bianco e nero in lana e cotone, che purtroppo è stato realizzato in due varianti diverse, avendo il fornitore terminato il tessuto scelto dalla designer. I capi sono realizzati in taglia unica, con una vestibilità che si adatta bene dalla 42 alla 44, caratteristica però esplicitata poco chiaramente, soprattutto per l’attuale non corretta etichettatura dei capi, che possiedono solamente l’etichetta di marca e non quella di composizione obbligatoria per legge. Ogni capo ha un costo compreso tra 130,00 e 280,00 euro, costo che può variare a seconda del capo e delle modifiche scelte dal cliente che ne richiede il confezionamento, ad oggi l’offerta non prevede però la realizzazione di capi che possano offrire ai consumatori un abbinamento che possa completare un outfit firmato Asymétrie. I capi vengono confezionati attraverso il moulage - antica tecnica sartoriale che consente di creare il modello direttamente sul manichino - con l’utilizzo di tessuti monocromatici o con pattern geometrici. L’utilizzo di tessuti tendenzialmente rigidi, crepe di lana, denim o gabardina, utilizzati dalla designer per la realizzazione dei capi conferiscono al modello la sua caratteristica forma trapezoidale ben strutturata, pur non essendo foderati all’interno, ma comporta una poca variazione dei materiali utilizzati da stagione in stagione. La scelta di questa determinata tipologia di tessuti permette però alla designer di contenere i costi di produzione, riducendo inoltre i tempi per il confezionamento, considerando che l’intero processo produttivo, dall’ideazione del modello fino al confezionamento, richiede alla designer 10 giorni, mentre, qualora il capo necessiti solo di essere P i ano d i Br a n d i n g

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confezionato, le tempistiche si riducono a 3 giorni. I capi sono creati attraverso la selezione di tessuti esclusivi o decorati con pattern originali sviluppati appositamente, elemento caratterizzante delle bluse che compongono le collezioni, ma caratteristica attualmente poco esaltata attraverso i canali comunicativi del brand. La designer inizialmente ha scelto di partire con tessuti in tinta unita per capire i gusti delle potenziali clienti, per poi iniziare a proporre alcuni pattern, reperendo tessuti in giro per il mondo - ad esempio per una delle bluse è stato utilizzato un tessuto con stampa batik acquistato durante un viaggio a Vienna. Successivamente, amando sperimentare, la designer ha fatto una scelta di stile realizzando grafiche e pattern totalmente personalizzati. Prendendo ispirazione online o da libri, la designer individua quello che le piace per poterlo usare nelle sue creazioni, disegnando pattern geometrici a mano per poi avvalersi dell’aiuto di un grafico per digitalizzarle e farle stampare dal sito The Color Soup, un ecommerce di tessuti che permette di personalizzare le stoffe con disegni e pattern di qualsiasi tipo. Il resto dei tessuti utilizzati provengono da fornitori specializzati presenti sul territorio romano come Bassetti Tessuti. Con The Color Soup, la creatività della designer si è espressa al meglio, grazie alla possibilità di stampare vari tessuti con pattern geometrici e personalizzati ,da lei stessa ideati. Un elemento di artigianalità che contraddistingue il brand Asymétrie è la progettazione di pattern esclusivi e appositamente disegnati per la stampa digitale su tessuto. Ad oggi tessuti personalizzati attraverso la stampa digitale sono stati utilizzati dal brand per la produzione di alcuni capi delle passate collezioni e alcuni accessori ricavati dagli scarti di tessuto dei modelli, come spille, borsette o foulard. Purtroppo il valore aggiunto che risiede nella progettazione di questi pattern personalizzati non è attualmente esplicitato attraverso il canali comunicativi del brand, non permettendo di cogliere il reale legame tra il brand e i design da esso creati e utilizzati per la realizzazione dei capi. La designer utilizza inoltre, come accessori per decorare i capi delle collezioni, bottoni personalizzati a mano. Il processo di personalizzazione avviene attraverso il riutilizzo di scampoli di stoffe provenienti dai capi della collezione, che vengono applicati su di un bottone vergine grazie all’utilizzo di un torchietto manuale. Fanno inoltre parte dell’offerta di Asymétrie alcuni accessori, come spille, borse e foulard, presentati nelle collezioni a oggi create e ricavati dagli scarti di alcuni materiali utilizzati per la creazione dei capi. La creazione di questi accessori avviene attraverso l’arricciamento di strisce di tessuto su uno dei lati lunghi dello scampolo, che precedentemente viene tagliato in una forma rettangolare, che una volta arrotolate su loro stesse, prendono la forma di un fiore somigliante ad una rosa. Le spille vengono realizzate con tessuti diversi e solitamente non tinta unita, alcune delle spille vengono decorate con il posizionamento di un bottone in contrasto al centro del fiore, le spille da balia per l’applicazione vengono cucite nella parte inferiore e nascosta dell’oggetto. Questa pratica di riciclo messa in atto dal brand, oltre ad avere un impatto positivo sul budget destinato alla produzione di accessori, permettere alla design di non sprecare scampoli di stoffa e allungarne il ciclo di vita. Anche in questo caso però, questo non viene comunicato correttamente al consumatore, che non è in grado di apprezzare questa pratica, non percependo lo sviluppo di una responsabilità sociale d’impresa da parte del brand e una comunicazione della stessa attraverso i propri canali. P i ano d i Br a n d i n g

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Creazione Linee Guida Prodotto Il carattere artigianale del brand Asymétrie e le tecniche sartoriali e handmade utilizzate per la realizzazione delle collezioni richiedono un’altissima attenzione ai dettagli e alle procedure di controllo dei capi una volta finita la produzione. Si è quindi pensato di sviluppare per il brand una serie di linee guida che definiscano la lavorazione dei capi, degli accessori e lo standard qualitativo che essi devono avere una volta pronti per essere presentati a eventuali buyer o clienti. Fondamentale nello stabilire le linee guida di produzione e confezionamento è il posizionamento delle etichette su ogni capo o accessorio e le indicazioni che esse devono riportare obbligatoriamente. Uno dei particolari che devono essere sempre presenti nella definizione della qualità e della vendibilità del capo è l’etichetta raffigurante il marchio Asymétrie. L’etichetta del marchio attualmente è di colore blu elettrico e viene cucita sul fianco sinistro esterno dei capi, dettaglio che sarebbe più corretto posizionare invece all’interno del capo, per esempio sullo scollo, per una maggiore omogeneizzazione dell’immagine finale dei modelli, potendo essi presentare colori non abbinabili con quello dell’etichetta. Un ulteriore elemento nella definizione della qualità e vendibilità di un prodotto moda è la presenza, obbligatoria per legge, di un’etichetta che riporti la composizione dei tessuti che compongono il capo e le indicazioni di lavaggio necessarie per il mantenimento del prodotto. Gli elementi principali che l’etichetta composizione deve necessariamente riportare in tutte le fasi della lavorazione e della distribuzione dei prodotti sono: la composizione fibrosa completa dei prodotti tessili e la presenza di parti non tessili di origine animale. È inoltre consigliato di specificare sull’etichetta la provenienza del capo e l’indicazione Made in Italy che contraddistingue l’artigianato italiano, così come le indicazioni di cura e lavaggio. L’etichetta composizione deve essere sempre presente su tutti i prodotti che vengono immessi sul mercato dal brand e deve essere posizionata nel caso delle bluse o di capi indossabili nel fianco sinistro all’interno e nel caso degli accessori al di sotto dell’etichetta del brand, è perciò consigliabile scegliere un formato e un materiale che possano essere facilmente rimossi. È però fondamentale per un brand stabilire delle linee guida che riguardino, oltre alla composizione del capo, la sua provenienza e il modo in cui prendersene cura, anche lo standard qualitativo dei prodotti distribuiti sul mercato. Tenendo in considerazione che tutti i capi e gli accessori prodotti dal brand hanno una forte componente artigianale e che l’intera realizzazione dei capi avviene a mano, si è trovato necessario stabilire un iter di controllo della produzione che parta dalla selezione dei tessuti fino ad arrivare al capo o all’accessorio finito. È quindi indispensabile per il brand, nell’ottica di evitare e prevenire problemi di qualità, stabilisca questo standard già nella prima fase di progettazione dei cartamodelli e nella selezione delle materie prime che comporranno la collezione. Si ritiene quindi necessario in fase di progettazione prestare particolare attenzione a cartamodelli, ai materiali e agli accessori sin nelle prime fasi di sviluppo. È fondamentale quindi per il brand selezionare i propri fornitori di materiali e accessori prima dello sviluppo delle collezioni, questo assicura una produzione più lineare, che permetterà al brand di non incorrere in problematiche come la non reperibilità di un tessuto scelto, filato tinto di un colore sbagliato o accessori utilizzati

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per capi che non coincidono tra loro. Questo potrebbe influenzare il costo predisposto dal brand per le forniture ma garantire la risoluzione di innumerevoli problemi di qualità durante la produzione. È dunque essenziale che si effettui un controllo della conformità dei cartamodelli sviluppati per ogni capo di collezione per evitare differenziazioni tra un capo e un altro nello sviluppo taglie durante la produzione. Questo passaggio si ritiene indispensabile per una riproduzione seriale esatta dei capi, sarà quindi necessario effettuare sempre un controllo per la corrispondenza delle tacche di riferimento sulle parti del modello che devono essere assemblate ed effettuare una verifica delle presenza di tutte le parti che compongono il modello, che siano numerate e che vi siano riportate sopra le quantità necessarie. Ulteriore passaggio fondamentale per garantire una riproduzione esatta dei modelli del brand nel tempo è l’archiviazione di ogni cartamodello utilizzato per la realizzazione dei capi dopo l’approvazione del capo pre-produzione, con relativi commenti sulle tecniche utilizzate nella realizzazione e lo sviluppo di esso. In conformità con il cartamodello, il brand dovrebbe sviluppare una tabella taglie per ogni capo della collezione e archiviare anche questa con il relativo cartamodello. Successivamente al controllo e allo sviluppo dei cartamodelli, il check di qualità deve essere effettuato su tutti i tessuti e gli accessori utilizzati per la realizzazione dei capi. È quindi necessario che il taglio della stoffa e il posizionamento delle stampe sia effettuato con grande attenzione, tenendo sempre in considerazione la “tolleranza del cucito” per non rischiare di tagliare il tessuto in dimensioni ridotte, rischiando di ottenere capi finiti che siano più piccoli delle dimensioni desiderate. Una volta stabiliti i materiali e i tessuti che comporranno i capi di collezione, dovranno essere catalogati. Di ogni tessuto scelto si dovrà conservare un campione, che dovrà essere accompagnato dalla descrizione dettagliata. La stessa procedura dovrebbe essere applicata per la catalogazione degli accessori, conservando per ognuno tutto quello che compone l’accessoristica. Questa procedura permetterà di poter risalire facilmente ai fornitori di ogni componente di ogni capo prodotto e di stabilire la riproducibilità o meno per altre collezioni future, aiutando inoltre a stabilire il prezzo finale del capo. Dovrà sempre essere realizzato un campione di pre-produzione per ogni capo che comporrà la collezione, sia che il prodotto venga creato internamente in azienda, sia se dato in produzione a un fornitore esterno. Questo garantirà la possibilità di fare delle prove di adattabilità del modello, controllare l’effettiva fruibilità del capo, dei materiali scelti e delle varianti di tintura. Ogni campione di pre-produzione, una volta sdifettato e confermato come capo di collezione, dovrà essere fotografato in tutte le sue componenti e inserito nell’archivio aziendale del brand con relativa scheda prodotto, contenente la descrizione delle lavorazioni effettuate, foto del capo indossato e informazioni su fornitori e materiali utilizzati. È essenziale inoltre per il brand, per mantenere un controllo costante della qualità, sapere quale sia la suddivisione delle fasi di lavorazione di ogni singolo capo, il numero delle persone che andranno a produrre il capo in oggetto e le macchine a loro disposizione. Sarà necessario stabilire i tempi, le fasi di lavoro e di preparazione di ogni singolo elemento, e una volta a disposizione le varie componenti, suddividere le varie operazioni di assemblaggio e costruzione delle fasi rimaste. Nella fase successiva, assemblati i componenti del capo e creato il prototipo di pre-produzione, sarà indispensabile, nell’ottica del controllo qualità, verificare che il capo sia perfetto prima che il

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modello vada in produzione. Sarà quindi opportuno riscontrare che la vestibilità del capo corrisponda alla taglia prodotta e che il capo sia in appiombo. Sarà indispensabile quindi che durante il controllo non siano presenti difetti e se dovessero essere rilevate delle imperfezioni che esse vengano riportate sulla scheda tecnica o su un opportuno documento. Il modello sviluppato dovrà essere sempre controllato prima di sottoporlo a nuove lavorazioni, verificare innanzitutto che le coordinate di sviluppo date in precedenza corrispondano ai dati e che gli scatti di taglia abbiano le giuste proporzioni. Ogni volta che deve essere eseguito un controllo, sia questo intermedio o finale, colui che lo esegue deve produrre una scheda che certifichi quali tipi di controlli sono stati fatti, quando sono stati fatti e il loro esito. Verranno per questo create due format di scheda da compilare, la prima è la “Scheda Controllo Capo Campione”. Questa è la scheda dove viene applicata una foto del primo capo pre-produzione e al disotto della quale vengono annotati tutti i commenti riguardo alle modifiche da eseguire e l’esito del controllo. Questa procedura di controllo aiuterà il brand in fase di sviluppo dei modelli, siano essi prodotti in casa o da fornitori esterni. Alla fine di ogni controllo, ce ne sono solitamente un paio in fase di progettazione, queste schede verranno archiviate insieme a tutto il materiale riguardante il capo in questione ed il capo stesso. Dopo l’esecuzione del modello piazzato di pre-produzione è necessario, nell’ottica di mantenere uno standard qualitativo costante, sviluppare il report dei consumi presunti dei tessuti, adesivi, ecc. di cui è previsto l’utilizzo. Per ogni capo verrà quindi sviluppata una “Scheda Prodotto”, diventandone ufficialmente il documento che lo accompagna in fase di produzione, riportandone tutte le informazioni e le informazioni base per la realizzazione del modello. Sulla scheda prodotto verranno elencati anche gli accessori che sono di corredo al capo. La scheda tecnica è necessaria affinché la produzione avvenga in modo scorrevole, essendo qui riportate tutte le informazioni che potrebbero rendersi necessarie per la riproduzione dei capi. In fase di produzione è invece indispensabile elaborare una scheda chiamata “Scheda dimensionale del capo finito”, dove verrà inserita la foto del capo pre-produzione approvato e il nome del prodotto, il numero dell’articolo, il nome del fornitore (se prodotto fuori azienda), la descrizione del capo, la composizione e le misure. Al di sotto di queste informazioni, che vengono considerate lo standard qualitativo da raggiungere, verranno elencate le voci da esaminare come la descrizione dei punti di misurazione con relativo codice e tolleranza prevista, che verranno poi confrontate con quelle dei capi di produzione. Nella fase successiva di controllo qualità sarà indispensabile effettuare un check sui capi finiti, una volta deciso il modello definitivo di produzione sarà infatti necessario controllare che tutti i capi prodotti e destinati alla distribuzione rispettino le stesse conformità nella qualità del lavoro e rispecchino le caratteristiche approvate nel capo pre-produzione. Per garantire a ogni cliente una conformità nella riproduzione dei modelli è necessario assicurarsi che tutti i capi prodotti non presentino differenziazioni di alcun genere tra di loro, sia nell’aspetto, sia negli accessori che lo compongo. È quindi indispensabile verificare che tutte le cuciture presenti nei capi siano attentamente esaminate e testate per stabilire la resistenza e la resilienza in caso di usura, onde evitare cedimenti da parte di quest’ultime durante l’utilizzo da parte del cliente. In merito a ciò, quindi, si consiglia P i ano d i Br a n d i n g

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sempre di fare una prova di fitting del capo pre-produzione non solo per lo sdifettamento, ma anche volto a capire la vestibilità del capo durante l’utilizzo e la sua durata in termini di resistenza all’utilizzo. Un ulteriore controllo da programmare è quello della resistenza all’usura dei tessuti e materiali utilizzati nella creazione del capo, è quindi opportuno verificare che il capo sia trattabile con determinati lavaggi, stirature o asciugature attraverso test idonei. Essenziale per avere un controllo costante dell’uniformità dei modelli, anche quando non si lavora con taglie prestabilite e personalizzabili, decidere un range di misure alle quali la strutturazione dei capi deve sottostare. Questa tabella misure deve essere stabilita dal brand per poter intervenire rapidamente sulla correzione di eventuali difetti legati alle misure, permettendo di controllare più semplicemente che ogni ripetizione di capo prodotto sia conforme al modello approvato in pre-produzione. Lo sviluppo di una tabella misure inoltre garantisce che, nel momento in cui il brand dovesse scegliere di far produrre alcuni dei capi da fornitori esterni, ci sia una conformità e un facile controllo degli standard qualitativi. Nel controllo qualità di capi per collezioni destinate alla distribuzione e alla vendita è inoltre indispensabile effettuare un check costante delle rifiniture. Caratteristiche fondamentali di valutazione sotto questo punto e per la definizione di un capo difettato sono dettagli come fili tagliati alla lunghezza di un centimetro o più, chiazze/macchie dal diametro di 0,5 cm o più, buchi nel tessuto o filato del tessuto tirato. Inoltre è fondamentale assicurarsi che la tipologia di tessuti e accessori acquistati dai fornitori non differiscono tra un capo e l’altro. I capi dovranno quindi avere sempre un bell’aspetto quando vengono presentati al cliente, ai buyer, disimballati o esposti in negozio. Bisogna assicurarsi che il capo presenti la stessa colorazione in tutta la sua interezza e che essa corrisponda al capo di pre-produzione approvato. Il capo deve essere stirato e non presentare pieghe o arricciature di nessun tipo. Non devono essere presenti fili pendenti da nessuna delle cuciture del capo e tutti gli accessori, bottoni, etichette ecc., devono essere posizionati esattamente come nel capo pre-produzione approvato in egual modo su tutte le ripetizioni effettuate.

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Creazione nuove stampe per tessuti (Gio Ponti, Made in 50’s, Wiener Werkstätte) Un elemento di artigianalità che contraddistingue il brand Asymétrie è la progettazione di pattern esclusivi e appositamente disegnati per la stampa digitale su tessuto. Ad oggi tessuti personalizzati attraverso la stampa digitale sono stati utilizzati dal brand per la produzione di alcuni capi delle passate collezioni e alcuni accessori ricavati dagli scarti di tessuto dei modelli, come spille, borsette o foulard. Purtroppo, il valore aggiunto che risiede nella progettazione di questi pattern personalizzati non è attualmente esplicitato attraverso il canali comunicativi del brand, non permettendo di cogliere il reale legame tra il brand e i design creati e utilizzati. Per valorizzare questo elemento stilistico del brand e creare un legame tra i pattern scelti per le collezioni e gli elementi di stile che caratterizzano Asymétrie, abbiamo elaborato tre proposte di design del tessuto che risalterebbero maggiormente il forte legame che il brand ha con l’artigianato, la storia della moda italiana e valorizzerebbero ancora di più l’anima creativa ma razionale che contraddistingue il brand. Si è quindi pensato di ricercare tre diverse ispirazioni che potessere raccontare meglio la storia del brand ed esaltarne le caratteristiche di linearità ed eleganza, rimanendo coerenti al lavoro fatto fino ad ora dalla designer. Attualmente l’ispirazione utilizzata per i pattern creati non è chiara e non mostra uno stretto legame concettuale con il brand e i suoi valori, si è quindi pensato di elaborare queste tre proposte di pattern che potessero accentuare il lavoro di ricerca svolto e dare maggiore significato all’utilizzo di stampe personalizzate.

Made in 50’s “L’eleganza è seduzione, fascino, mistero. Non apparenza” La prima proposta di pattern è strettamente legata alla storia del brand e a quella personale della designer, essendo gli anni ‘50 e lo stile dell’epoca uno degli elementi principali che caratterizzano il design e i capi proposti da Asymétrie. Per esaltare il legame di Asymétrie con la moda anni ‘50 e raccontare da dove nasce la scelta del brand di ricreare, attraverso un design lineare ed elegante ma in chiave moderna, uno stile d’altri tempi, abbiamo scelto di rielaborare alcuni pattern geometrici appartenenti a design originali di grandi couturier italiani dell’epoca come Capucci, Sarli e Fabiani. Infatti è negli anni ‘50 del secolo scorso che, grazie a Giovanni Battista Giorgini e alla sfilata da lui organizzata nella Sala Bianca di Palazzo Pitti a Firenze, che nasce la moda italiana e finalmente il concetto di Made In Italy si divulga nel mondo, contribuendo insieme al New Look di Dior e alla “donna che liberò le donne” Coco Chanel, alla creazione dell’immaginario collettivo legato a un’idea di una donna matura, ricca ed elegante. Protagonisti italiani di quel periodo sono stati per l’appunto grandi stilisti come Capucci, Sarli e Fabiani, che hanno contribuito con le loro creazioni a consolidare il valore artistico e stilistico della manifattura italiana. Analizzando il lavoro di questi stilisti si è cercato e trovato un legame per lo sviluppo di un concept che raccontasse questa storia ma, in contemporanea, parlasse anche del brand e delle sue origini. Conoscendo la storia personale della designer e potendo datare l’origine della sua passione per la moda alla sua infanzia, dove cresceva tra gli strumenti del mestiere della madre sarta per i grandi stilisti della Dolce Vita, si è scelto di esaltare questo elemento di storytelling, pur volendo man-

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tenere l’immagine contemporanea del brand. Per lo sviluppo di questo mood sono stati presi in considerazione gli elementi stilistici cardine dei tre designer già citati e si è cercato il punto d’incontro con lo stile e i valori espressi da Asymétrie. Si è infatti trovato un forte legame del brand alle tecniche sartoriali utilizzate dai tre designer e in particolare con le geometrie rigorose ma creative di Roberto Capucci e Fausto Sarli e l’eleganza semplice ma sofosticata nel taglio di Alberto Fabiani. Attraverso la progettazione di un pattern geometrico contenente gli elementi grafici dell’epoca e l’abbinamento di colori moderni e in linea con i trend del momento si vuole evidenziare sia la provenienza stilistica dei capi, ma allo stesso tempo, enfatizzare l’elemento di modernità espresso dal brand con l’impiego di linee pulite ed eleganti. Le geometrie e le strutture create da Capucci e Sarli nei loro abiti vengono riprodotte attraverso un pattern studiato per esaltare il taglio e i dettagli sartoriali del brand Asymétrie e le tipiche esplosioni di colore dei blot-design degli anni 50, che prendono ispirazione dalla pittura contemporanea dell’epoca, che rivivono nell’interpretazione di tendenze. Si è voluto scegliere un motivo geometrico, oltre che per rendere omaggio alle complesse strutture create dai designer, anche per fare un chiaro riferimento a un’ulteriore tendenza stilistica dell’epoca, quella della corrente dell’Atomic Age, corrente già citata dalla designer nella stampa creata per la blusa Blue Atoms contenuta nella collezione A/W 2019, che proponeva pattern con motivi geometrici atomici, sono emblematici del design dell’Età Atomica. Lontano da un immaginario collettivo fatto di Pin Up e American Dream, questo concept vuole riportare alla luce lo stile della moda italiana anni ‘50, fatta di tradizione sartoriale, creatività, portando lo sguardo verso il futuro. Attraverso l’unione di questi stili si è voluto rappresentare le due anime del brand, cercando di raccontare un universo di valori razionalmente creativo. Così come gli stilisti in quegli anni venivano influenzati dall’arte per la creazione di stoffe, in questo concept si è voluto rendere i couturière e la corrente artistica dell’Atomic Age l’ispirazione stilistica per la creazione di un pattern geometrico esclusivo, che rappresentasse lo stile artigianalmente tecnologico ricercato da Asymétrie.

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Wiener Werkstatte «A ogni epoca la sua arte, all’arte la sua libertà» Come tema della seconda proposta per la creazione di un pattern esclusivo da introdurre nella prossima collezione del brand Asymétrie si è cercato di tenere in considerazione e di esaltare l’aspetto artigianale, semplice ed essenziale dei prodotti proposti. Come secondo concept di ispirazione per la creazione di un pattern di stampa si è pensato di proporre la corrente artistica della Secessione Viennese e in particolare il lavoro svolto dalla Wiener Werkstätte nella capitale austriaca a inizio Novecento. La Wiener Werkstatte, fondata nel 1903 dall’architetto Josef Hoffmann e dal pittore Koloman Moser, è una corrente artistica che raccoglie le rappresentazioni artistiche dei movimenti precedenti, rielaborando un nuovo classicismo. Questo movimento associa l’artigianato all’economia, ispirandosi alle Arts and Crafts inglese. Hoffmann e Moser nel 1905 ne fondano il programma, enfatizzando concetti come lo stretto rapporto con il pubblico, il XX progettista e l’artigiano. Obiettivo di questa corrente artistica era quello di produrre oggetti di uso domestico, semplici e di qualità, in cui la condizione primaria fosse la funzionalità. Facendo ricorso a consulenze provenienti da artigiani, l’eccellente qualità della lavorazione e alla valutazione costante sull’aggiornamento del design dei prodotti, la produzione della Werkstatte era volta verso tessuti, ceramiche, gioielli, mobili o cartoline postali, tenendo sempre in considerazione che non ci fosse bisogno di puntare alla produzione a basso prezzo poiché questa va a scapito dei lavoratori e dell’esistenza degna dell’uomo. La Wiener Werkstatte era formata da 100 operai, pochissimi di loro erano artigiani di mestiere ed entrarono a far parte di questa nuova visione produttiva. Tra i maggiori artisti di Vienna troviamo Gustav Klimt, che fu a capo deI laboratorio tessile, dove progettò forme di abbigliamento innovative come i kaftani. Il laboratorio tessile e di moda della Wiener Werkstätte fu molto incentrato sullo studio e la progettazione di nuove texture e già nel 1912, studiarono il packaging e il logo della scuola perché i prodotti realizzati dagli allievi venivano venduti. Vennero inoltre realizzate delle cartoline pubblicitarie da Mela Koehler che raffiguravano elementi della collezione. L’obiettivo della Wiener Werkstätte era di avere al proprio interno più artisti e oggetti possibili legati a un unico stile. Hoffmann con le sue opere riusciva a produrre con le stesse forme due oggetti completamente diversi. La Wiener Werkstätte era perfettamente attrezzata di tutto ciò che serviva all’impresa, la macchina non domina ma aiuta l’uomo: non è lei a dominare la fisionomia dei prodotti ma lo spirito creativo spetta alle mani dell’artista. Il successo della Wiener Werkstätte fu essenzialmente dovuto alla borghesia, che gradì molto i prodotti di lusso che la ditta produceva e il design della ditta era famoso e apprezzato poiché essenziale e semplice, nonostante fosse di gran pregio. Tutti i grandi artisti viennesi di inizio ‘900 si espressero con disegni per tessuti d’arredamento, di stoffe per sedie e poltrone, per tende, tappeti, tappezzerie e per abiti. La dimensione di questa forma di creatività dei grandi architetti/artisti dell’epoca è impressionante, persino il famosissimo sarto Paul Poiret, riconosciuto come il primo designer di moda, dopo aver visitato Vienna nel 1911, scrive di non avere mai visto prima un tale apporto di idee, neppure in Francia. Secondo gli esponenti della Wiener Werkstätte, nella creazione di un tessuto, era fondamentale il disegno, perché può modificare l’aspetto della stoffa, facendola apparire ancora più bella di quello che è. In un impianto geometrico dove il disegno deve ripetersi, il componimento del tema è fondamentale. Ne sono esempio l’uso del positivo e del negativo, di figure geometriche, ma anche natu-

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ralistiche, che riprendono temi cari alla cultura giapponese, fonte di grande ispirazione del periodo liberty. Parlando di design, non si può non riconoscere nel lavoro della Wiener Werkstätte una delle prime forme di disegno del tessuto della storia della moda. Il forte riferimento riscontrato con il brand Asymétrie e questa corrente artistica d’inizio Novecento è senza dubbio la costante ricerca di entrambe le realtà dell’artigianalità di alto livello, attraverso il design essenziale e fatto di linee semplici, ma di gran pregio. Si è scelto perciò di sviluppare un pattern come riferimento stilistico alla Wiener Werkstätte, che esaltasse con i suoi motivi geometrici le linee eleganti e la modellistica semplice e lineare dei capi di Asymétrie. Si è scelto inoltre di rielaborare gli elementi artistici che componevano l’universo grafico della Wiener Werkstätte per la creazione di questo pattern in quanto facilmente riproducibili su diversi formati e tipologie di stoffe, prestandosi quindi al lavoro già svolto dalla designer di riutilizzo di stoffe avanzate dai capi per la realizzazione di accessori come spille, foulard e borse.

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Gio Ponti «Gli italiani sono nati per costruire. Costruire è carattere della loro razza, forma della loro mente, vocazione ed impegno del loro destino, espressione della loro esistenza, segno supremo ed immortale della loro storia.» Nella la terza proposta stilistica per la creazione di un pattern esclusivo per Asymétrie si è voluto scegliere di cercare un’ispirazione che esaltasse ed esprimesse appieno le due anime che compongono l’universo valoriale da cui attinge il brand - razionalità e creatività. Si è cercato quindi di porre in questa ricerca un accento sulla razionalità ma anche sulla creatività che alimentano il lavoro della designer, volendo enfatizzare come due caratteristiche così opposte possano convivere in un’estetica moderna, lineare ed elegante. Si è quindi scelto di analizzare il lavoro artistico dell’architetto e designer Gio Ponti, ed elaborare un pattern che avesse un chiaro riferimento alle sue geometrie leggere, fatte di curve e linee rette. Architetto e artista, Gio Ponti nasce nel 1891 a Milano e si laurea al Politecnico di Milano in Architettura nel 1921. Parallelamente all’avvio di una fiorente carriera professionale in campo architettonico, Ponti si dedica ad approfondire il proprio interesse per l’arte - in particolare la pittura - e l’artigianato, per poi esordire in qualità di designer grazie a un fortunato incontro con i dirigenti della Manifattura Ceramica Richard Ginori. La produzione per la Richard Ginori è al contempo innovativa e tradizionale. Piatti, vasi, piccole sculture da tavolo, sono realizzati con le più avanzate tecniche ma ispirati, da un lato, alla tradizione artigianale e dall’altro, alle forme di antiche medaglie, urne e statue classiche, nonché popolati da sinuose figure ambientate in scenari dal vago retrogusto architettonico, accennati attraverso il disegno di colonnati, pergole o di intere basiliche. Di lì a poco, Ponti dà vita nel 1928, a una delle sue più longeve e riuscite creature: la rivista Domus, che nel giro di brevissimo lasso temporale si impone come una tra le più importanti pubblicazioni dedicate al tema dell’abitare contemporaneo. Qui trovano spazio le più disparate opere, che non devono necessariamente rispondere al criterio dell’aderenza al linguaggio internazionale per essere belle e, dunque, meritevoli di pubblicazione. Dall’architettura all’arredamento, dalle ceramiche all’industrial design, le sue creazioni hanno segnato il Novecento e sono tanto conosciute (a tratti venerate) da oscurare un aspetto importantissimo del suo lavoro: quello di teorico e divulgatore della cultura del bello. Ponti, dopo aver diretto per 13 anni Domus, nel gennaio del 1941 firma il primo numero della rivista che accende una luce modernissima nel panorama non certo brillante della cultura italiana di quel ventennio. “Stile” era una rivista pubblicata da Garzanti che volava in cieli alti e poco frequentati, opera raffinatissima che durò fino al 1947. Ponti lavorava alla rivista anche come un artigiano a tutto tondo, essendone l’ideatore e il direttore, ma anche il redattore e l’impaginatore. Disegnò molte copertine e firmò circa 400 fra articoli, editoriali, note e corsivi con il suo nome o con uno dei suoi numerosi pseudonimi (Archias, Artifex, Mitus); fece scrivere architetti, pittori, scultori e poeti cioè quegli “uomini illuminati e capaci, attraverso i problemi dell’arte, che son quasi problemi profetici, di parlare a tante menti”. Agli inizi degli anni Cinquanta nacque un’intensa collaborazione e amicizia fra Gio Ponti e Luigi Grampa che, con la sua Manifattura Jsa di Busto Arsizio, fu uno dei principali artefici del connubio fra il design e l’industria. La sinergia tra Ponti e Grampa diede vita alla produzione di raffinati ed esclusivi tessuti, con tipiche cromie mediterranee, stampati a mano

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su velluti, lini e cotoni. Tra i più noti, Estate (utilizzato per il rivestimento della poltrona Mariposa prodotta da Cassina), La Legge Mediterranea, Poesia del Mare, Recinto, Olimpia, Rilievo, Cristalli, Diamanti, Il Circo, Meridiana, Rombi. È stato scelto quindi di proporre come concet per la terza proposta di pattern creativo la rielaborazione degli elementi stilistici e architettonici che compongono l’universo creativo dell’architetto e designer Gio Ponti. Come evidente dal lavoro di Ponti, che conciliava geometrie perfette con forme leggere, si è scelto di creare un pattern che rievochi questo accostamento creato dall’architetto per celebrare lo stretto legame tra creatività e razionalità presente nei valori e nel design di Asymétrie. Si è scelto quindi di creare un pattern che riproduce un componente d’arredamento creato da Gio Ponti, nello specifico un modello di sgabello ideato dal designer negli anni ‘50, e renderlo l’elemento geometrico centrale del pattern. La scelta di questo elemento d’arredamento come segno grafico caratterizzante dell’artwork è stato scelto per simboleggiare ed esaltare l’interdisciplinarità creativa di Ponti e del brand Asymétrie.

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Riorganizzazione offerta Tenendo in considerazione tutte le caratteristiche precedentemente elencate e che definiscono l’attuale offerta proposta dal brand, nell’ottica di stabilire un processo produttivo e di commercializzazione più consono alle dinamiche gestionali attuali e future di Asymétrie, si è pensato di strutturare una proposta per la futura offerta del brand, che elimini la produzione semestrale, che è solitamente imposta dal calendario della moda, e la conseguente stagionalità dei capi proposti. Analizzando infatti le attuali tendenze riguardo le offerte proposte, sia dai brand mainstream che da quelli emergenti del settore, si è verificato il consolidarsi di un trend legato all’eliminazione di periodi di commercializzazione delle collezioni definiti e legati alla stagionalità. Si è riscontrato, esaminando questo trend, che la propensione dei brand che assumono questo stile di produzione è quello di creare capsule collection o capi singoli da commercializzare al momento opportuno, senza seguire le uscite programmate del settore moda o preoccupandosi dell’utilizzo di materiali che corrispondano a quelli abitualmente usati per un determinato clima o periodo dell’anno. Perciò i brand coinvolti in questa pratica, invece di proporre collezioni nuove ogni sei mesi, stanno lavorando sullo sviluppo di una moda che abbia una rilevanza nel momento in cui viene creata e che non rincorra il susseguirsi delle tendenze. Dalle ricerche effettuate sulle tendenze principali del mercato moda, si è constatato che l’assunzione di un processo creativo e di produzione “seasonless”, cioè non legato alla stagionalità, per i brand emergenti come Asymétrie comporta una maggiore libertà nello stabilire tempi di produzione e di commercializzazione dei propri prodotti, influendo positivamente anche sul budget da dedicare non solo allo sviluppo delle collezioni, ma anche allo sviluppo degli strumenti di comunicazione per il lancio del brand e dei prodotti. Un ulteriore vantaggio che un brand emergente come Asymétrie può avere nell’adozione di un concept seasonless è la maggiore sostenibilità a livello ambientale di una produzione più fluida e meno forzata da tendenze e stagioni. Come già evidenziato nello scenario e nell’identificazione dei target di interesse, le pratiche di Rsi intraprese dai brand influenzano sempre di più le scelte d’acquisto dei consumatori, che sono oggi più consapevoli dell’impatto ambientale della moda. Oggi è indispensabile quindi per un brand tenere in considerazione la strutturazione, non solo di collezioni senza tempo, ma di capi che abbiano molteplici usi. Fa parte del trend seasonless infatti un’ulteriore tendenza che viene sempre più adottata dai consumatori, chiamata LayerUp, che prevede l’uso di capi che abbiano caratteristiche adattabili a diversi climi e che cambino funzione a seconda dell’abbinamento. Sempre più brand emergenti stanno strutturando la loro offerta con capi che durino più di una stagione e che possano essere indossati giorno e notte, andando a sviluppare prodotti che possano essere sovrapposti, destinati a un consumatore che non ha più tempo di cambiarsi diverse volte in una giornata e che fa del capo e dell’accessorio il suo segno distintivo. Considerando le caratteristiche principali del brand, legate a un concetto molto forte di artigianalità e a una produzione prevalentemente sartoriale, si è pensato di proporre alla designer la riorganizzazione di un processo creativo, di produzione e commercializzazione dell’offerta meno legati al calendario della moda e maggiormente legati ai tempi di gestione dei processi del brand. Si è pensato, essendo tutti gli elementi evidenziati in precedenza in linea in primis con i valori, e poi con l’attuale struttura produttiva del brand, di proporre una strategia di produzione e commercializzazione dei prodotti Asymétrie che permetta alla designer di sviluppare un’offerta meno legata alla stagionalità e soprattutto al calendario produttivo del settore moda. Tenendo in considerazione

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già l’attuale utilizzo da parte della designer di materiali e tessuti che non siano strettamente legati alla stagione in cui i capi vengono commercializzati, ma bensì alla tipologia di modello che si vuole realizzare, si è deciso di proporre una strategia che enfatizzi la progettazione di capi neutrali e che possano essere indossati tutto l’anno. Si propone quindi, per la riorganizzazione futura dell’offerta del brand, l’adozione di un politica “seasonless”, che preveda una produzione scandita dalla commercializzazione di capi singoli e di capsule collection che abbiano un tema in comune, in modo da permettere alla designer di sviluppare i modelli in tempi più consoni al budget del brand, in linea con un concept forte e con la gestione dei tempi di produzione. Si propone pertanto la strutturazione di una collezione permanente che comprenda tutti i capi creati fino ad ora dalla designer, chiamata appunto “The Permanent Collection”, e che preveda un aggiornamento costante con i nuovi capi ideati in futuro. Quindi gli attuali 28 capi presentati dal brand fino ad oggi e i relativi accessori, non dovranno più essere distinti per stagionalità, ma faranno parte di un’unica collezione alla quale verranno gradualmente aggiunti i nuovi modelli progettati dalla designer. L’idea è quella di creare una collezione in cui l’elemento di distinzione non sia la fruibilità stagionale ma l’utilizzabilità perenne del capo, sia per il clima in cui vive il consumatore, sia per situazione sociale in cui lo indosserà. In questo scenario la designer può produrre seguendo la sua creatività e non secondo la stagionalità o il calendario imposto dal settore. Tenendo in considerazione le tempistiche richieste alla designer dallo sviluppo del modello alla realizzazione del capo finito, si suggerisce una strategia che preveda la commercializzazione di un capo al mese per un totale di dodici capi all’anno, che andranno ad ampliare costantemente una collezione che rimarrà sempre a disposizione per essere ordinata dai consumatori o dai buyer. Una volta l’anno quindi si farà una presentazione, tramite evento e i profili social del brand, dove verrà fatto un riepilogo del lavoro svolto e dei capi che si sono aggiunti alla collezione permanente.

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Ampliamento Offerta Attraverso l’analisi dell’attuale offerta del brand, che prevede per lo più bluse e capispalla, si è pensato, oltre a una riorganizzazione dell’offerta, di proporre un ampliamento della gamma di prodotti. L’ampliamento dell’offerta del brand o la diversificazione, è l’allargamento dell’assortimento dei prodotti dell’azienda, che oltre al core business originario, spesso abbigliamento o pelletteria, comprende nuovi prodotti: dai profumi alla cosmetica, dagli orologi ai gioielli, ai ristoranti e agli hotel, dai fiori ai dolci, facendo del lifestyle il proprio credo. Si propone pertanto la creazione di un nuovo modello di capo e di alcuni accessori. In linea con lo stile anni ‘50 e con l’artigianalità sartoriale del brand, si è pensato di proporre per l’ampliamento dell’offerta lo studio di un modello di pantalone da abbinare alle bluse, capi cardine del brand. Pantaloni a Sigaretta con vita alta: Tenendo in considerazione le linee curve degli orli e la forma trapezoidale delle bluse proposte, si è pensato che il giusto abbinamento, sia per lo stile dei cap, sia per il concept anni ‘50 del brand, sia un modello di un pantalone a sigaretta con vita alta. Modello dal gusto retrò anni ‘50, si tratta di un capo elegante, raffinato e chic dal taglio dritto, in grado di donare sinuosità alla figura senza segnare il polpaccio, è un capo adatto sia per un look da giorno che per uno da sera. Questo modello inoltre, si presta ad essere realizzato facilmente con i tessuti utilizzati abitualmente dalla designer nella realizzazione delle bluse del brand, caratteristica che potrà permettere la creazione di completi comprendenti blusa e pantalone in abbinamento o in contrasto, tipici del look anni ‘50. Inoltre, considerando l’aspetto green e votato al ricilico del brand, si è scelto di proporre alcune nuove tipologie di accessori, che potrebbero ampliare l’offerta del brand senza andare a impattare sul budget economico stabilito per le collezioni, essendo ricavati, come quelli già esistenti, da scarti di stoffe e materiali utilizzati nelle collezioni. Tenendo in considerazione l’utilizzo da parte di Asymétrie di tessuti stampati ad hoc con pattern personalizzati e l’attuale impiego degli stessi nella creazione di accessori di facile realizzazione, abbiamo scelto come possibili candidati per un diversificazione dell’offerta i seguenti prodotti: Fascia per capelli in tessuto: Utilizzando gli scarti di stoffa prodotti da qualsiasi capo si potranno creare delle fasce per capelli di stoffa da abbinare in match o in contrasto con le bluse della collezione. La fascia per capelli in stoffa ha un forte richiamo alla moda anni ‘50 ed è l’accessorio ideale per completare un look che si ispiri a quell’epoca. Non essendo i tessuti usati dal brand sempre elasticizzati, una delle tecnica di confezionamento consigliata è quella del taglio della stoffa nella circonferenza della teste in modo sagomato, di modo che risulti più larga sopra la testa è più sottile alle estremità, che verranno unite con un elastico, che rimarrà nascosto sul retro della nuca o coperto a sua volta con un ulteriore pezzo di stoffa tono su tono o in contrasto. Fascia per capelli incrociata: Per realizzare questa tipologia di fascia serve invece un tessuto che sia elasticizzato. Dopo aver realizzato con la stoffa due tubolari, questi vengono incrociati e cuciti insieme alle estremità. Un modo molto semplice e veloce per riutilizzare anche piccole quantità di stoffa. La fascia, così come

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il cerchietto, sono stati un elemento fondamentale tra gli accessori utilizzati abitualmente dalle donne negli anni ‘50, solitamente realizzata con stoffe in contrasto o in abbinamento con quelle dei vestiti e dei capi indossati. Bracciali Bangle Rigido: Bracciale in stili anni 50, creato con l’utilizzo di un lungo tubolare di stoffa che avvolge la base del bracciale fatta con un rotolo di nastro adesivo terminato. Il tubolare viene applicato per una delle due estremità al cartone con la colla a caldo e poi successivamente arrotolato sul cartoncino e fissato con la colla a caldo in ogni passaggio, in sovrapposizione fino al termine della stoffa che verrà fissata all’interno del bracciale. Cintura a scorrimento con O Ring: La cintura in stoffa con fibbia a scorrimento è un accessorio di semplice realizzazione che consente di usare scampoli di tessuto avanzati per la creazione di cinture regolabili e senza taglia. Questo tipo di creatura ha una realizzazione rapida e di semplice svolgimento, grazie alle pieghe effettuate con il ferro da stiro e alle poche cuciture richieste. Gli o-ring come fibbie garantiscono la possibilità di avere un prodotto adattabile a qualunque taglia e facilmente personalizzabile, garantendo un riciclo semplice delle stoffe utilizzate per i capi della collezione. Questo accessorio, abbinato con le bluse e a un paio di pantaloni a vita alta, saranno l’ideale per ricreare un look anni 50 molto moderno. Pochette Milleusi: Modello di Pochette facilmente realizzabile con scarti di tessuto provenienti dai capi della collezione, questo accessorio può essere utilizzato in molteplici modi e per diversi scopi, come porta trucco, come porta occhiali o come piccola borsa da sera da abbinare con le bluse. Il modello ideale presenta una sacco tasca con chiusura a bottone con elastico, così come fatto per i gadget presentati per l’evento Milleocchiali. Papillon / Fazzoletti da taschino e fiori all’occhiello : Con l’intento di dare ad Asymétrie un tocco genderless, si è pensato di proporre nell’ampliamento dell’offerta del brand alcuni accessori tipicamente maschile come il papillon, il fazzoletto da taschino e il fiore all’occhiello. I riferimenti stilistici di questi accessori hanno un rimando molto forte al gentleman degli anni ‘50 e garantirebbe attraverso una facile lavorazione, un eccellente utilizzo di stoffe e materiali impiegati per i capi di collezione e l’ampliamento della vendita dei prodotti del brand anche a un nuovo target.

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Sviluppo responsabilità sociale d’impresa Attraverso l’analisi delle best practice del brand si è notato che la Responsabilità Sociale d’Impresa non è stata chiaramente esplicitata e ben definita da parte di Asymétrie. Nell’attuale offerta del brand si è però riconosciuto, tra le best practice messe in atto, l’attuale riciclo di parti di tessuti utilizzati per le bluse nella creazione di accessori, piccolo passo iniziale intrapreso per lo sviluppo di una Rsi che vada a impattare su tutti gli aspetti produttivi e comunicativi del brand. La Responsabilità Sociale d’Impresa, Rsi (o Corporate Social Responsibility – Csr), è l’integrazione delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate. La Rsi riguarda cioè gli interventi che, al di là degli obblighi giuridici, le imprese mettono in atto in maniera volontaria e in linea con i propri valori aziendali, che tengono conto dell’impatto della attività produttiva sul mercato, sul luogo di lavoro, sull’ambiente e sulla società nel complesso, includendo nel processo decisionale relativo alle pratiche responsabili che l’azienda decide di adottare con tutti gli stakeholder a vario titolo coinvolti. L’integrazione di strategie produttive e di comunicazione legate allo sviluppo della Rsi è ancor più necessaria se viene tenuto in considerazione che oggi il consumatore non sceglie più soltanto sulla base di una valutazione del rapporto costi-benefici del prodotto o del servizio, ma sulla decisione incidono sempre più spesso altri aspetti che esulano da una valutazione meramente economica, sconfinando spesso in una dimensione politica o morale. Si sta diffondendo, infatti, una forma di consumo “intelligente”, più consapevole dei rischi ambientali e sociali e più attenta a un uso efficiente delle risorse, che spinge a premiare le aziende più responsabili anche a costo di un prezzo finale più alto. L’importanza di una condotta da seguire per la condivisione dei valori etici stabiliti da un comportamento responsabile d’impresa sono stati messi a punto anche dalla Camera della Moda che, con il “ Manifesto della sostenibilità per la Moda Italiana”, stabilisce già nel 2012 delle linee guida da seguire da parte delle aziende del settore moda. Il decalogo si focalizza su 10 fattori fondamentali per un brand di moda per stabilire la Rsi e per favorire l’adozione di modelli di gestione responsabile lungo tutta la catena del valore della moda a vantaggio del sistema Paese. Il primo fattore preso in esame nel decalogo è quello del design, dove l’obiettivo di sostenibilità messo in risalto dalla CNMI è quello di progettare prodotti di qualità che possano durare a lungo e minimizzino gli impatti sugli ecosistemi, dovendo essere i brand consapevoli della responsabilità che il processo creativo può avere nel coniugare stile, innovazione, funzionalità, performance, affidabilità e compatibilità ambientale, commercializzando prodotti di qualità che durino nel tempo. Fondamentale inoltre nello sviluppo di una Responsabilità Sociale d’Impresa è l’identificazione di materie prime, materiali e finiture per i prodotti che rispettino a loro volta l’impatto ambientale e sociale, includendo nel processo creativo l’attenzione alla riduzione di rifiuti e scarti di lavorazione e valutando la possibilità di utilizzare materiali riciclati e rigenerati, sperimentando modi per reinterpretare prodotti (o parti di essi) e materiali arrivati a fine vita. Un ulteriore elemento da tenere in considerazione secondo la CNMI, nella progettazione di prodotti che prevedano l’utilizzo di materiali di minimo impatto sociale e ambientale, è il design e la realizzazione di packaging che minimizzi gli impatti sull’ambiente e la produzione di rifiuti. Indispensabile per il brand per aumentare la sostenibilità dei propri prodotti è inoltre lo sviluppo di servizi di manutenzione e riparazione che permettano di allungare ulteriormente la vita dei prodotti. (Tags: LCA, RRRR, ecological footprint, social impact, ISO 14006, ISO 14040 )

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Il secondo fattore fondamentale da prendere in considerazione secondo il decalogo della Camera Nazionale della Moda è la giusta “scelta delle materie prime”. Quindi è indispensabile per un brand che voglia massimizzare la sua sostenibilità, utilizzare materie prime, materiali e tessuti ad alto valore ambientale e sociale, scegliendo le materie prime e i materiali più ecocompatibili, provenienti da coltivazioni tracciabili e a minor impatto ambientale (per le fibre di origine vegetale) e che rispettino il benessere animale (per le fibre di origine animale, per i pellami e i materiali pregiati). Nella costituzione di una Rsi solida, laddove possibile, il brand dovrà optare per l’utilizzo di fibre e materiali certificati secondo standard internazionali riconosciuti, tenendo in considerazione l’utilizzo di fornitori che abbiano a cuore la protezione della biodiversità, evitando di utilizzare materiali che provengono da specie in via di estinzione e materiali lavorati con sostanze naturali. Per realizzare ciò sarà indispensabile per il brand verificare che i fornitori di materie prime e tessuti non mettano in atto o permettano violazioni dei diritti umani (con particolare riferimento ai Paesi in ritardo di sviluppo) nelle fasi di lavorazione, e che tutti i lavoratori coinvolti nella filiera produttiva siano remunerati in maniera equa. (Tags: Ecolabel, GOTS, OEKO TEX, UNCTAD (Biotrade Initiative), CITES, SA 8000, OHSAS 18001, ILO Labour Standards, Fair Labor Association, Business Social Compliance Initiative 3 3.) Terza fase nello sviluppo della Rsi per il brand deve essere quello di prestare la massima attenzione alla “lavorazione delle materie prime e alla produzione”, riducendo gli impatti ambientali e sociali delle attività e riconoscendo il contributo di ognuno al valore del prodotto, riconoscendo e remunerando correttamente il lavoro e riconoscendo il contributo di ciascuno al valore del prodotto e dell’azienda. Fondamentale sarà controllare e minimizzare, sia nella propria produzione ma soprattutto in quella dei fornitori utilizzati dal brand, i consumi di risorse energetiche e naturali, con particolare riferimento a energia elettrica e acqua. Basilare sarà per il brand ridurre la produzione di rifiuti e avviare al recupero gli scarti di lavorazione, gli imballaggi e tutto ciò che può essere riciclato, così come l’accurata selezione di fornitori che controllino e minimizzino nella loro filiera produttiva le emissioni di inquinanti in atmosfera e nei corpi idrici, favorendo, laddove possibile, il riutilizzo e il riciclo delle acque di processo. Fondamentale sarà per il brand quindi privilegiare l’acquisto di materie prime da fornitori che abbiano a cuore l’utilizzo di energia prodotta da fonti rinnovabili o che abbiano installato impianti di produzione di energia da fonti alternative presso le loro sedi e che minimizzano o eliminano l’utilizzo di sostanze chimiche nocive, così come il rischio per l’ambiente e per i lavoratori connesso al loro utilizzo. Sarà quindi indispensabile selezionare i fornitori di manodopera per le lavorazioni, in particolare se localizzati in Paesi in ritardo di sviluppo, in base alla capacità di applicare e mantenere adeguati standard in termini di orari e remunerazione del lavoro, condizioni di salute e sicurezza per i lavoratori, rispetto dell’ambiente, oltre che di qualità e che rispettino i diritti fondamentali dei lavoratori e non esponendo le persone che lavorano per la loro azienda a situazioni che possano comportare rischi per la salute e la sicurezza. (Tags: RECS, conto energia, certificati bianchi, certificati verdi, CONAI, ILO, Carta dei diritti dell’uomo, LEED, ISO 26000, OHSAS 18001 4.) Il quarto passo da compiere per un brand nello sviluppo di una corretta Rsi è controllare la propria sostenibilità anche negli ambiti della “distribuzione, del marketing e della vendita”, includendo criteri di sostenibilità lungo tutto il percorso del prodotto verso il consumatore finale, incoraggiando modalità razionali ed efficienti di trasporto delle merci e prediligendo vettori attenti P i ano d i Br a n d i n g

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alla riduzione degli impatti ambientali. Sarà indispensabile per il brand quindi ridurre e favorire il riutilizzo degli imballaggi secondari e terziari, trasmettendo al consumatore i valori della sostenibilità e dell’etica insita nel Made in Italy nelle campagne di marketing. Anche nella scelta del posizionamento del prodotto sarà fondamentale la scelta dei punti vendita, valutandone l’impatto ambientale, specialmente nei sistemi di illuminazione, nel condizionamento, nei materiali e nella valorizzazione del capitale umano anche nell’attività commerciale. (Tags: ISO 14001, OHSAS 18001, energy star, FSC, LEED, Ecolabel, EPD) Quinto step individuato nel decalogo dalla CNMI è lo sviluppo di “sistemi di gestione” puntati verso il miglioramento continuo delle prestazioni aziendali, controllando e minimizzando gli impatti negativi sull’ambiente e garantendo equità sociale lungo tutta la catena del valore, sviluppando sistemi di gestione aziendali secondo l’approccio “Plan, Do, Check, Act”. Fondamentale a questo punto sarà identificare gli obiettivi, le attività di pianificazione, le responsabilità, i processi e le risorse utili al miglioramento continuo delle sue prestazioni di sostenibilità. Misurare e verificare periodicamente lo stato di avanzamento degli obiettivi, l’efficacia e l’efficienza delle attività intraprense in materia ambientale e sociale sarà un obbligo. (Tags: ISO 9001, ISO 14001, EMAS, ISO 50001, SA 8000, OHSAS 18001, ISO 26000, CSR Manager, MBO 6.) Come sesto principio del decalogo per la costruzione di una Rsi sostenibile e valida c’è l’incorporazione aziendale del concetto “Moda e Sistema Paese”, concept che si fonda nel sostegno da parte dei brand del settore moda del territorio del Made in Italy. Il brand dovrà d’ora in poi agire pensando sempre alla propria impresa come un attore fondamentale per lo sviluppo locale e provare a declinare questo potenziale in progetti concreti. Fondamentale sarà quindi sostenere le lavorazioni tipiche artigianali e quelle più innovative che possano caratterizzare il Made in Italy in futuro. Sarà indispensabile inoltre collaborare con altre imprese e altri soggetti per la ricerca e l’innovazione sostenibile, contribuendo all’istruzione e alla formazione professionale attraverso collaborazioni stabili e stage con scuole e università. (Tags: Shared value, corporate social innovation, venture philantrophy, Open Innovation5 ) Settimo passaggio del decalogo per lo sviluppo concreto della Responsabilità Sociale d’Impresa di un brand di moda è l’identificazione di un’“etica d’impresa” che integri i valori universali nel brand, cercando di applicare in tutti i Paesi in cui esso opera le migliori pratiche di responsabilità sociale, qualora queste siano migliorative rispetto alle normative locali. Basilare quindi per il brand sarà definire e applicare un codice etico che funga anche da politica di sostenibilità dell’azienda, comunicando i contenuti del codice etico a tutti i dipendenti e ai collaboratori e diffondendone i principi presso i fornitori, prevenendo la corruzione, nei rapporti con altre imprese e con amministrazioni pubbliche e promuovendo una cultura di legalità e di correttezza fiscale. Sarà indispensabile per il brand non permettere che comportamenti non adeguati di chi lavora per conto dell’azienda, compresi i fornitori, possano creare situazioni di rischio per la reputazione del marchio. Fondamentale in futuro sarà quindi creare le condizioni per lo sviluppo del talento e del merito presso tutti coloro che operano per conto dell’azienda, valorizzando le pari opportunità e promuovendo la conciliazione del lavoro con la vita privata. (Tags: CSR, UN Global Compact, Linee Guida OCSE per una condotta responsabile d’impresa.)

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Ottavo principio indispensabile per costituire una Rsi credibile è la pratica della “trasparenza”, che consiste nel comunicare agli stakeholder, in modo “trasparente”, per l’appunto, l’impegno del brand in merito alla sostenibilità, descrivendo l’impegno ambientale e sociale agli interlocutori del brand. Mediante forme periodiche di rendicontazione e promuovendo la qualità ambientale e sociale dei prodotti, anche mediante web, il brand dovrà adottare un approccio di apertura e trasparenza verso le istanze che provengono da consumatori ed eventuali investitori o buyer. (Tags: Global Reporting Initiative, AA 1000, Reporting Integrato, Reporting tematico.) Come nono principio fondamentale per la costituzione di una responsabilità sociale d’impresa la CNMI chiede ai player operanti nel settore moda di collaborare “all’educazione” dei propri consumatori, promuovendo l’etica e la sostenibilità presso i consumatori e tutti gli altri interlocutori del brand. Indispensabile sarà inoltre condividere, diffondere e valorizzare, presso i clienti, dipendenti, collaboratori, fornitori e tutte le persone che operano per conto dell’azienda, i valori della sostenibilità, sia nel momento della scelta d’acquisto che in fase di utilizzo del prodotto. Partecipare alla diffusione di stili di consumo responsabili attraverso un impegno tra e con partner istituzionali e collaborare con le università e gli istituti di formazione per diffondere presso i giovani una cultura di sostenibilità dovrà divenire una priorità per il brand. Inoltre in futuro tutte le attività di partnership dovranno essere stabilite in base al concetto di moltiplicazione di comportamenti sostenibili in realtà esterne al settore. (Tags: Cause-related marketing, labelling ) Nel decalogo rilasciato dalla Camera Nazionale della Moda, nel descrivere il decimo e ultimo principio fondamentale per la costituzione della Rsi di un brand operante nel settore moda, non è stato tralasciato l’aspetto fondamentale che la comunicazione riveste in questo contesto. È necessario per il brand comunicare costantemente la propria adesione al decalogo, presso i clienti, i collaboratori, i fornitori, le comunità locali. La sottoscrizione del decalogo attiva un percorso virtuoso finalizzato alla graduale conformità a tutte le azioni proposte, attivando laboratori di scambio di buone pratiche con altre imprese del settore che hanno sottoscritto il decalogo e pubblicando periodicamente un report in cui spieghi come l’azienda lo applica e come si evolve il percorso verso l’adozione delle proposte in esso contenute e dunque verso la sostenibilità. L’adesione al decalogo della CNMI, che si impegna a sviluppare un programma di attività volto a diffondere il decalogo e ad ampliarne la base di aderenti, attraverso sfilate, fiere, eventi di settore, convegni, piattaforme web, aiuterà il brand a identificare meccanismi di riconoscimento delle buone pratiche di sostenibilità.

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Distribuzione

L’attuale distribuzione dell’offerta prodotta da Asymétrie avviene principalmente attraverso l’ecommerce presente sul sito di proprietà del marchio, dove è possibile acquistare i capi e visionare i ventotto modelli presentati dal brand con relativa descrizione del modello. L’acquisto dei capi può essere effettuato direttamente dal sito, attraverso l’utilizzo di codice sconto e con i metodi di pagamento online. In fase di selezione del prodotto non sono presenti né le composizioni dei capi né le tempistiche di lavorazione richieste dalla designer per la produzione delle bluse o dei vestiti. Un ulteriore canale di distribuzione del brand era il profilo Etsy creato dalla designer prima di avere a disposizione l’attuale sito con ecommerce. Attraverso questa vetrina, il brand rivendeva alcuni dei suoi capi e le spille create con gli scarti dei tessuti utilizzati per le collezioni, accessori che invece non sono in vendita sul sito. Le vendite dei capi del brand Asymétrie attraverso canali offline sono iniziate e vengono tutt’ora effettuate attraverso il passaparola generato dalle clienti che hanno usufruito, in modo soddisfacente, dei servizi e dei prodotti del brand. Sono una cerchia di persone che hanno scoperto il brand e lo hanno consigliato a persone appartenenti alla loro stessa cerchia sociale o persone che sono venute a conoscenza del brand perchè consigliate a loro volta da persone ritenute affidabili e che abbiano dimostrato un interesse per i prodotti.

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Riorganizzazione distribuzione brand online Nell’ottica di un implemento della presenza del brand sul territorio nazionale e internazionale si è pensato di proporre un piano per la riorganizzazione della distribuzione online. Tenendo in considerazione le caratteristiche di artigianalità e sartorialità del brand Asymétrie, è stata fatta una ricerca di possibili ecommerce su cui posizionare i prodotti che ne compongono e comporranno l’offerta. L’eventuale posizionamento del brand su ecommerce di moda nazonali e internazionali garantirebbe una maggiore visibilità dei prodotti, che sarebbero positivamente influenzati dal contesto moda in cui verrebbero inseriti, favorendo il raggiungimento di un target di interesse più ampio per il brand, rispetto al solo ecommerce di proprietà presente sul sito. Inoltre, il posizionamento del brand su questi canali esterni favorirebbe la brand awareness e lo sviluppo dei profili social del brand, una maggiore efficienza e un maggior ritorno dell’investimento sulle future campagne sponsorizzate di advertising online, aiutando ad aumentare il traffico sul sito grazie a una strategia di backlink tra i vari siti ecommerce e quello del brand. Considerando inoltre l’attuale produzione ridotta del brand, si è scelto di proporre sia in contesto nazionale che in quello internazionale piattaforme ecommerce che non propongono solo ed esclusivamente brand mainstream, effettuando una selezione di piattaforme in grado di fornire visibilità anche a brand emergenti. Per quanto riguarda il territorio italiano ed europeo gli ecommerce presi in esame sono: Yoox.com : Il sito si presenta semplice e intuitivo, ma soprattutto colorato. Vitalità, freschezza e colore dominano nella ricerca del capo perfetto. La particolarità risiede nel catalogo, adatto a uomini e donne e bambini, pieno di vestiti originali realizzati grazie alla collaborazione di designer. Grazie a questo, è possibile trovare anche capi più vintage e di alta moda a poco prezzo. Grazie a consolidate relazioni dirette con designer, produttori e dealer autorizzati, YOOX offre una selezione infinita di prodotti: un’ampia scelta di capi d’abbigliamento e accessori per uomo e donna difficili da trovare dei più importanti designer al mondo, un assortimento unico di oggetti di design, collaborazioni esclusive con rinomati artisti internazionali, brand responsabili e moda bimbo. Net-a-Porter : Nato nel 2000 da vent’anni vende abiti, accessori e prodotti di bellezza dei più grandi marchi e propone costantemente nuovi designer. Pioniere dell’innovazione, Net-a-Porter offre la massima cura di prodotti e contenuti attraverso i suoi siti web, le app per lo shopping e il mondo di “PORTER”, parlando a un pubblico mensile di oltre 6 milioni tramite un ecosistema globale multicanale e fornendo una perfetta esperienza di acquisto su dispositivi mobili, tablet e desktop. Net-a-Porter fa parte dal 2015 del gruppo Yoox Net-a-Porter. Luisaviaroma.com : Il marchio nasce nel 1929 a Firenze, dove viene fondata la boutique Luisa in Via Roma. Negli Anni ‘60 la boutique fiorentina è la prima a portare in Italia designer giapponesi come Kenzo e nel 1999 viene inaugurato il sito internet con ecommerce, che è ad oggi disponibile in nove lingue. Il brand è totalmente a conduzione famigliare e la filosofia di LUISAVIAROMA.COM è che i clienti vivano P i ano d i Br a n d i n g

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esperienze e non solo prodotti, per questo motivo l’azienda continua a essere un leader nel mondo della moda e del lusso. Oggi il sito propone abbigliamento, borse, scarpe e accessori per uomo, donna e bambino di brand come Dolce & Gabbana, Gucci, Dsquared2, Off-White, oltre a una sezione dedicata alla casa e una al beauty. A livello internazionale, le piattaforme ecommerce più innovative e interessati per un brand esordiente come Asymétrie sono: Moda Operandi.com : Fondato nel 2011 da Lauren Santo Domingo, ex editor di Vogue, che ha cercato di portare la moda espressiva e piena di significato delle passerelle nei negozi, ma senza dover per forza ricorrere alla vendita di brand mainstream. Ad oggi il sito vende per la maggior parte capi e accessori di brand non conosciuti al grande pubblico e che seguono una filosofia di artigianalità e innovazione. Farfetch : Piattaforma ecommerce nata dall’amore per la moda e dal desiderio dei fondatori di preservare l’individualità di ogni cliente. La loro missione è di essere una piattaforma mondiale per la moda di lusso, capace di connettere designer, curatori e clienti. Al 31 marzo 2018, erano disponibili sul sito più di 2.900 marchi, che andavano dalle etichette più rinomate ai designer emergenti. Sul sito si possono fare acquisti scegliendo tra un’ampia gamma di categorie che includono l’abbigliamento donna, uomo, bambino e vintage fino all’alta orologeria e gioielleria. Effettuano consegne in 190 Paesi in tutto il mondo, offrendo una varietà di servizi mirati a migliorare lo shopping online, come un sito localizzato in 12 lingue, un servizio clienti multilingue e diverse modalità di spedizione tra cui la consegna in giornata, disponibile in 18 città in tutto il mondo e il servizio F90, dal negozio a casa in 90 minuti. Mytheresa : Tra i principali rivenditori online specializzati in articoli di abbigliamento femminile di lusso. In oltre 30 anni ha consolidato la sua storia di successo iniziata nel 2006 come piccola boutique online affiliata al negozio multi-brand Mytheresa che da sempre si distingue per la qualità, lo stile e il know-how nel campo della moda a Monaco di Baviera. Oggi Mytheresa conta più di 500 dipendenti che lavorano ogni giorno per garantire un’esperienza di shopping online perfetta. Cosa rende Mytheresa unica? Una prestigiosa selezione di oltre 200 fra i più rinomati stilisti internazionali, collaborazioni esclusive con i designer. Matchesfashion : È una boutique londinese con un ecommerce che offre i prodotti di oltre 450 designer affermati e innovativi, da Prada, Gucci e Balenciaga a Saint Laurent, Halpern e Wales Bonner. La loro missione è quella di essere l’esperienza di shopping di lusso più personale al mondo, online, in negozio, tramite l’app o nella pionieristica location in 5 Carlos Place. La sede è un negozio di cinque piani a Mayfair, con due piani di vendita al dettaglio, due piani di suite private per lo shopping e lo spazio mansardato, l’hub di trasmissione in cui il ricco programma culturale viene comunicato digitalmente ai clienti globali. Effettuano consegne in oltre 176 paesi e offrono consulenza 24 ore su 24, 7 giorni su 7, attraverso un team di fashion concierge My Stylist e nei nostri negozi di Londra.

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Ssence.com : Piattaforma fondata in Canada nel 2003 e disponibile in tre lingue, inglese,francese e giapponese. È una piattaforma ecommerce che tratta principalmente brand emergenti e che lavora in modo molto approfondito sul tipo di comunicazione stile blog del sito. Rimanendo nel contesto giapponese e prendendo in esame il target esaminato in precedenza le altre piattaforme ecommerce da segnalare sono sicuramente: Zozotown.jp : Ecommerce dove la maggior parte dei brand europei vende e ottima piattaforma per entrare nel mercato giapponese, così come Restir e The Four-Eyed.

Definizione strategia distribuzione brand offline (boutique, concept store, temporary store) Nella definizione di una strategia per la distribuzione dei capi e degli accessori prodotti dal brand Asymétrie i fattori di analisi che sono stati tenuti in considerazione, oltre all’’internazionalizzazione e la consolidazione della presenza del brand sul territorio italiano, sono innanzitutto le tipologie di target individuati per la selezione delle location ideali per il posizionamento offline del brand. Riguardo il mercato italiano e i target individuati attraverso i profili Eurisko esaminati, le consumatrici ideali del brand sono donne tra i 35 ei 45 anni, con una buona capacità di spesa e una cultura medio/alta, hanno famiglia e lavorano. Analizzando le caratteristiche descrittive delle donne appartenenti ai profili Eurisko dell’ “Elite Femminile”, delle “Frizzanti”, le “Solide” e delle “Donne doppio ruolo” e le loro abitudini di consumo, è stato possibile individuare e stabilire in quali luoghi e in che modalità posizionare i prodotti del brand offline. Tenendo in considerazione quanto descritto da Eurisko, i quattro profili le tipologie di target che interessano il brand tendono a vivere in grandi città, che amano passare il loro tempo libero con la famiglia le amiche e facendo shopping. Pertanto si è ritenuto opportuno individuare per il posizionamento offline del brand presso boutique, concept store e temporary shop situati nelle maggiori città Italiane che abbiano un forte legame con il mondo della moda come Roma, Milano e Firenze. Basilare per il posizionamento offline dei prodotti è entrare in contatto con i buyer di grandi e medi retailer o di showroom privati che effettuano il servizio di vendita dei brand che fanno parte del loro portfolio. Solitamente gli showroom e i buyer vengono contattati dai brand prima delle settimane della moda in programma nelle città di Roma e Milano, periodo in cui queste figure sono appunto impegnate nella selezione di nuovi brand da inserire in showroom per la stagione successiva. Il rapporto tra i brand e gli showroom viene di solito stabilito attraverso un contratto semestrale, tempo in cui viene valutata la vendibilità della collezione, che prevede solitamente o una fee d’ingresso o un compenso fisso al mese per il lavoro svolto dai buyer e una percentuale che può andare dal 12% al 15% sul venduto. Riguardo al territorio di Roma, gli store di chiaro interesse per il posizionamento offline del brand Asymétrie sono sicuramente store interessati alla natura artigianale e sartoriale di Asymétrie P i ano d i Br a n d i n g

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e che apprezzino la produzione di capi e accessori per il momento limitata. Si sono quindi scelte location che accolgono nei loro spazi tipologie di brand più centralizzate sul concept che sul nome in sè. Tra gli store di sicuro interesse per il posizionamento offline dei capi e degli accessori firmati Asymétrie si possono elencare: LoL Moda Arte e Design: È un concept store dall’eleganza minimal di ispirazione nordeuropea. Qui convivono armoniosamente collezioni di brand ricercati ed esposizioni di artisti italiani e stranieri. La selezione dei brand italiani e internazionali segue una cifra stilistica precisa all’insegna della qualità dei materiali e di linee pure e contemporanee. Bec Roma : Con le sue quattro location in città e altre due location a Berlino, è uno store multimarca che propone inoltre una linea propria interamente prodotta in Italia dal nome She(e)re/share votata alla condivisione della curiosità, della ricerca, della qualità e dell’esclusività. 104Pandemonium: Boutique nel cuore di Roma che vende sia brand emergenti che grandi nomi. Officine Red : Dove la ricercatezza è una passione nonché uno stile di vita: traspare uno stile unico dalle collezioni che selezionano personalmente. Lo store vuole essere un punto d’incontro, dove il cliente può ritrovare la propria personalità e il proprio mood senza uniformarsi e confondersi. All’interno troviamo abbigliamento casual, di tendenza e moda elegante, e i marchi tra i più prestigiosi sul mercato. Toko : La parola Toko, significa proprio negozio in lingua indonesiana. L’ampio spazio variopinto accoglie oggetti molto ricercati e di produzione artigianale. Il tutto inserito in un contesto vivace e colorato, dove ogni oggetto contribuisce a creare un movimento continuo dello sguardo. L’attenzione viene ripetutamente catturata, persino dai quadri giganti sulle pareti e la carta da parati. Toko nasce infatti grazie alla potente creatività dei tre soci e dalle ispirazioni nate dai numerosi viaggi. È possibile trovare qui abbigliamento femminile e maschile, dagli abiti agli accessori, inclusi oggetti per la casa. MYZAR Concept Store : Definito dai fondatori un esperimento creativo, dove hanno immaginato uno spazio multifunzionale che comprende moda, arte e design. Un piccolo universo dove le persone possono immergersi per trovare l’essenza e l’unità attraverso gli oggetti. Nel contesto dell’implementazione del posizionamento offline di Asymétrie sul territorio italiano si è scelto di fare una selezione di boutique, concept store e temporary store a Milano. Anche in questo caso si è scelto di elencare realtà che si occupino della divulgazione e del commercio di brand emergenti oltre che mainstream e che collaborino con gli showrooms. Nel contesto meneghino si è scelto di selezionare alcune realtà come:

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10 Corso Como : Showroom che si trova nel nuovo quartiere di Isola a Milano è stato fondato da Franca Sozzani, ex editor di Vogue Italia, e diretto dopo la sua prematura morte della sorella Carla. Concept shop a tutto tondo, 10 Corso Como offre ai sui clienti e visitatori un’esperienza immersiva nel mondo della moda, della cultura, del design e dell’arte. Il concept store è presente a Milano con due sedi, in Korea con altre due a Seoul, uno showroom a New York e a Shanghai. Biffi Boutique: Situata in Corso Como, la sede principale del gruppo è stata rinnovata nel 2002 dall’archistar Gae Aulenti. Business di famiglia da due generazioni, oggi il Gruppo Biffi Boutiques conta cinque negozi: tre a Milano e due a Bergamo. Grazie alle numerose collaborazioni con nuovi talenti, luxury brand, architetti e giovani creativi provenienti dal mondo del design, il nome Biffi nel tempo si è legato indissolubilmente a un concetto di estetica all’avanguardia, sottolineando l’importanza della commistione tra diverse espressioni artistiche e affermando così il proprio concetto di eleganza. Antonia: Situato invece nel vivace centro del quartiere di Brera, all’interno del Palazzo Cagnola del XIX secolo magistralmente rinnovato, la boutique offre un’esperienza di shopping coinvolgente, personalizzata e curata, che deriva dalla visione lungimirante e sperimentale di Antonia Giacinti. Progettata dall’architetto italiano di fama Vincenzo de Cotiis, la destinazione per lo shopping di 600 metri quadrati è un’espressione contemporanea di arte, forma e funzione che unisce perfettamente tradizione e innovazione. Tre distinte aree di vendita ospitano le collezioni uomo, donna e accessori, incorniciate da morbidi velluti, pareti esposte al tempo, infissi in plexiglas, arredi in marmo e bronzo. 33 Milano Concept Store: Un’altra location indicata per il posizionamento del brand in città è 33 Milano Concept Store, in una location di 500 mq, lo store propone ricercati brand di abbigliamento, complementi d’arredo unici e accessori di tendenza. Il negozio ha inoltre un store online dove rivende i brand presenti in negozio. Nell’ottica di internazionalizzazione del brand e attraverso l’analisi dei target emersi dai profili Mosaic, si è inoltre ritenuto opportuno aggiungere a questo elenco concept store, boutique e store presenti nelle capitali europee di Parigi e Londra. Riguardo al territorio francese, si è pensato di concentrare l’attenzione sulla capitale Parigi e di selezionare qui possibili location per il posizionamento offline dei prodotti di Asymétrie. Anche nel caso di Parigi sono stati scelti concept store che fossero propensi nel’ esporre brand emergenti, quelli più conosciuti a in città sono: Merci: Concept Store nato nel 2003, Merci è sviluppatore e piattaforma di lancio per i giovani creatori che, grazie a questa cassa di risonanza, possono farsi conoscere da molti clienti e personalità internazionali che visitano lo store. I fondatori hanno deciso fin dall’inizio che parte dei profitti sarebbero stati destinati ad un fondo di dotazione per finanziare progetti di istruzione e sviluppo nel sud-ovest del Madagascar. P i ano d i Br a n d i n g

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L’ Exception: Un’altra concept boutique della capitale parigina che si è voluto inserire in questo elenco di location è “ L’Exception”, store che vende più di 500 marchi tra internazionali e francesi, che scelgono indipendentemente dai diktat della moda mainstream. Sempre attraverso l’analisi dei target emersi dai profili Mosaic si è scelto di selezionare anche alcuni concept store di Londra : AIDA: Situato nel quartiere di Shoreditch e aperto nel 2012, è oggi uno di concept store dedicati a brand indipendenti più conosciuti del Regno Unito. Nato dalla volontà di creare un punto d’incontro tra arte, design e moda, AIDA offre una vasta gamma di abbigliamento uomo, donna, articoli per la casa, scarpe e accessori, oltre che una caffetteria, fulcro dei numerosi eventi e workshop organizzati dallo store. The Shop at The Blue Bird: Situato in una bella rimessa per carrozze su Floral Street, con le sue pulegge e travi originali in contrasto con le installazioni di arte moderna, questo store collabora con la Fashion Illustration Gallery e la Avery Perfume Gallery per la una ricerca appassionata dei migliori pezzi di moda, bellezza e oggetti per la casa da tutto il mondo. Dover Street Market: Come ultima location nella città di Londra si è voluto indicare un luogo che favorirebbe non solo il posizionamento offline dei prodotti del brand in Inghilterra ma, grazie alle molteplici location di Tokyo, New York e Singapore e Pechino, anche al di fuori dell’Europa, cioè il concept store “Dover Street Market”, fondato dal designer di moda Rei Kawakubo creatore della casa di moda giapponese Comme des Garçons e suo marito Adrian Joffe. Il negozio vende tutti i marchi Comme des Garçons e marchi di alta moda complementari, creazioni giovani, streetwear come Balenciaga, Brain Dead, Céline, Daniela Gregis, Dreamland Syndicate.

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Coordinato e Packaging Attualmente sia i capi che gli accessori prodotti per tutte le collezioni commercializzate del brand presentano un’etichettatura errata. Infatti su tutti prodotti creati dalla designer è presente solamente l’etichetta relativa al marchio, dove però non è presente nessun riferimento alla taglie o alla tipologia di tessuti utilizzati per la realizzazione dei prodotti, e non vi è l’etichetta composizione obbligatoria per legge. Ad oggi l’unico strumento assimilabile a quelli convenzionalmente utilizzati per l’etichettatura professionale dei prodotti sono stati i price tag utilizzati durante l’evento organizzato per la presentazione della collezione AW 19 e e la pre-collection SS 20, con la trascrizione a mano della composizione dei tessuti utilizzati per la realizzazione dei capi e degli accessori. Il biglietto da visita del brand attuale è di 5 cm x 7 cm con layout orizzontale. Sulla facciata frontale troviamo il logo Asymétrie in bianco su di parallelogramma in sfondo viola scuro posizionato a sua volta su di un rettangolo di colore lilla cenere. Sul retro, su sfondo bianco, è presente nella parte superiore centrale lo short logo del brand, raffigurante un bottone a quattro buchi, con il perimetro interno contenente la scritta Asymétrie in dritto e specchiato. Al di sotto del bottone sono riportati i dati personali della designer, l’indirizzo del sito internet e dei profili social del brand. Il biglietto da visita di Asymétrie per quanto semplice, delicato e lineare come il brand, trasmette solo alcuni dei valori di Asymétrie. L’idea del restyling nasce dal voler aggiungere oltre all’eleganza e alla femminilità anche i concetti di slow fashion, innovazione, artigianalità, personalizzazione, ripetizione, geometria e unicità. La price tag apposta sui capi Asymétrie è realizzata in cartoncino grezzo color avana legato al capo mediante un cordino di spago in juta e brandizzata con un adesivo tondo che riporta lo short logo di Asymétrie. I materiali e i colori scelti ricalcano l’artigianalità insita nel brand, lo spago e il cartoncino al naturale, insieme con il color viola richiamano la Provenza e dunque la scelta del naming in francese. Tuttavia l’effetto finale, una volta apposta sui capi, non è esteticamente piacevole e potrebbe scoraggiare alcuni tipi di acquirenti.

Per quanto riguarda poi la stampella utilizzata per i capi, ad oggi è in legno tinteggiato bianco P i ano d i Br a n d i n g

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brandizzata con lo sticker tondo di Asymétrie. Anch’essa, per quanto in linea con logo e con i colori, la stampella strutturata in questo modo non da risalto al brand e alla qualità dei suoi prodotti. Asymétrie possiede poi due tipologie di adesivi: il primo è un adesivo tondo di 3 cm di diametro rappresentante un bottone stilizzato di color ametista che riporta dettagli in bianco e il logotipo Asymétrie, ripetuto due volte lungo la circonferenza. Il bottone è il simbolo del cucito e rimanda alla mente la cassetta del cucito della sarta e quindi è un chiaro riferimento alla lavorazione sartoriale dei singoli capi, ma anche ai bottoni che decorano le bluse, anch’essi realizzati a mano dalla designer. Il secondo adesivo è rettangolare, misura 10,5 x 7,3 cm, riporta il logo Asymétrie in colore bianco su sfondo ametista. Questi adesivi risultano coerenti con il coordinato esistente, ma potrebbero essere maggiormente rappresentativi dei valori del brand. Tutti gli elementi del coordinato che riguardano la presentazione dei capi o degli accessori – dalla price tag, alla stampella, passando per gli adesivi – pur essendo coerenti con la brand identity di Asymétrie nei colori utilizzati – toni del viola che vanno dal malva all’ametista - e nei materiali – prevalentemente il cartoncino naturale – hanno un design approssimativo, che poco si abbina all’eleganza e alla raffinatezza espresse dai capi prodotti, nonché alla ricerca e alla sapiente artigianalità che sta dietro a ogni prodotto. Questi elementi, di cui non va sottovalutata l’importanza, possono tramutarsi in potenti strumenti di comunicazione per il brand, principalmente nell’esposizione dei capi in punti vendita fisici, dove la stampella, la price tag andranno a esaltare i capi e gli accessori attraverso il loro design accattivante che permetta al consumatore di identificare immediatamente il brand. Si è quindi pensato al restyling dell’etichetta, a uno sviluppo del price tag e al restyling della stampella e degli adesivi. Il restyling dell’etichetta e del price tag ha visto come fil rouge quello di dare risalto a una cura al dettaglio del brand in ogni sua rappresentazione. Per questo, come ogni altro elemento del coordinato, anche l’etichetta e il price tag, la stampella e gli adesivi sono costruiti per dare l’idea di qualità e della personalità spiccata di Asymétrie. Il packaging di Asymétrie, costituito da una scatola in cartone naturale brandizzata con un adesivo Asymétrie, seppur accurato, non esprime in pieno le potenzialità che un buon packaging può avere all’interno del business system. Oltre al primario compito di proteggere il prodotto, il packaging assume altresì una funzione informativa e estetica. Sono infatti le forme, i materiali e i colori utilizzati nella confezione a impreziosire il prodotto e a renderlo riconoscibile agli occhi del cliente. Risulta quindi importante che il packaging di Asymétrie rifletta lo stile e l’eleganza dei capi proposti, comunicando il valore e l’unicità di ciascun prodotto, esprimendo la cura per i dettagli insita nel brand.

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Creazione etichetta composizione prodotto Una caratteristica indispensabile che i prodotti che compongono l’offerta del brand Asymétrie devono possedere per essere correttamente commercializzati attraverso canali online e offline, sia del brand sia esterni, è la creazione e il corretto posizionamento delle “etichette di composizione” per tutti i prodotti creati. Attualmente nessuno dei capi prodotti e gli accessori commercializzati dal brand possedevano le etichette composizione, caratteristica che ne avrebbe appunto impedito la vendita attraverso i canali formali. L’unico utilizzo di materiale comparabile a una sorta di etichetta composizione da parte della designer è stato per il lancio della nuova collezione AW 2019 e della pre-collection SS 20, dove sono stati applicati ai capi cartellini, o price tag, contenenti il prezzo e la composizione dei capi riportati a mano. Questa pratica non può però diventare per il brand la normalità, non soddisfacendo le norme di compilazione ed etichettatura dei capi di abbigliamento e degli accessori in territorio nazionale e internazionale. Diversi decreti e normative nazionali e internazionali infatti prevedono e regolamentano la corretta compilazione e il corretto posizionamento delle etichette. Tra i più significativi e utili documenti per stabilire una corretta procedura di compilazione e posizionamento delle etichette troviamo il Regolamento UE N.1007/2011, entrato in vigore dall’8 Maggio 2012, che disciplina l’uso della denominazione delle fibre tessili, l’etichettatura e il contrassegno della composizione fibrosa dei prodotti tessili, applicabile tutti i prodotti tessili commercializzati sul mercato europeo. L’etichettatura dei prodotti tessili del brand dovrà quindi essere effettuata con materiali durevoli, essere facilmente leggibile, visibile, accessibile ed essere saldamente fissata ai capi o agli accessori. Le etichette dovranno essere redatte nella lingua o nelle lingue ufficiali dello Stato membro nel quale territorio i prodotti tessili vengono messi a disposizione del consumatore. Nella compilazione non dovranno essere utilizzate abbreviazioni, a meno che non siano previste e definite da normative internazionali. Le etichette dovranno contenere come informazione fondamentale la descrizione della composizione fibrosa, ovvero la o le fibre tessili impiegate nella produzione. Inoltre le etichette devono contenere il marchio di fabbrica o la ragione sociale del brand, che dovranno essere collocate immediatamente prima o immediatamente dopo le descrizioni della composizione fibrosa. Queste informazioni devono essere visibili prima dell’acquisto, anche se effettuato online, facilmente leggibili, chiare e con caratteri uniformi per quanto riguarda le dimensioni e lo stile. L’etichetta di composizione è quindi una carta d’identità del capo di abbigliamento o di un accessorio, elencando chi l’ha prodotto, importato o distribuito e di cosa è fatto. Ciò che dovrà quindi contenere obbligatoriamente sono la ragione sociale del marchio registrato del prodotto, il riferimento del prodotto cioè il n. dell’articolo e/o lotto e/o codice a barre. Inoltre, dovrà essere obbligatoriamente presente la denominazione delle fibre, in ordine decrescente di percentuale di composizione, descritta con l’uso delle denominazioni previste dalla normativa. L’etichetta potrà invece riportare solo facoltativamente il paese di produzione del capo o dell’accessorio, Made in, le istruzioni per la manutenzione del capo o dell’accessorio e le certificazioni di qualità del venditore o del prodotto messo in vendita. Se nella Comunità Europea non è ancora obbligatorio mostrare la denominazione Made In, questo dettaglio dovrà essere presente sulle etichette composizione nel caso di esportazione in paesi come Canada, Stati Uniti e Giappone. Vale la pena inoltre sottolineare che, per quanto non ritenuto obbligatorio dalla normativa, è fortemente consigliato indicare P i ano d i Br a n d i n g

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sempre le condizioni di mantenimento del capo o dell’accessorio sulle etichette di composizione, caratteristica che oltre ad aiutare il consumatore a conservare e trattare il capo in modo opportuno, servirà ad aumentarne la durata del ciclo di vita. Un ulteriore fattore fondamentale e regolamentato che riguarda le normative sulle etichette e i contrassegni dei capi e/o degli accessori tessili è il loro corretto posizionamento. Nel 2001 la Euratex, l’associazione europea delle associazioni industriali del tessile-abbigliamento, con sede a Bruxelles, ha pubblicato una direttiva per unificare i punti di applicazione delle etichette di marchio e di composizione. Tenendo conto della produzione, del materiale e dei dettami della moda, vengono proposte diverse applicazioni a seconda del capo o dell’accessorio per il quale servono. Per evitare che l’etichetta venga tolta dal consumatore, si consiglia di impiegare soltanto materiali e cucirini che non alterino il comfort del capo. Le etichette non soltanto devono essere saldamente fissate, ma risultare anche resistenti ai lavaggi o alle puliture a secco. Ovviamente, devono restare leggibili per tutta la durata del capo. Non devono sfrangiarsi né tagliarsi o alterare l’aspetto dell’indumento. I punti dove applicare l’etichetta su capi di abbigliamento e accessori indicati dallo standard europei sono differenti per le diverse tipologie di capi, tenendo quindi in considerazione l’attuale offerta del brand si è cercato di evidenziare le normative per i capi di interesse. Per cappotti, giacche e giacche da abiti, il posizionamento delle etichette dovrà avvenire sul davanti sinistro all’altezza del petto, come alternativa sulla finitura del davanti sinistro o sulla cucitura fianco sinistro. Per le bluse, le casacche e gli abiti da donna le etichette dovranno essere posizionate, per rispecchiare gli standard indicati, nella cucitura del fianco sinistro sopra all’orlo o in alternativa in in alto, al centro del collo. Tenendo conto della produzione da parte del brand di accessori, e in particolare di foulard, è bene considerare che per questo tipo di prodotti tessili la normativa prevede l’applicazione di entrambi le etichette in un angolo. Inoltre, visto l’ampliamento suggerito dell’offerta attraverso l’inserimento di un modello di pantalone, è giusto indicare che su questo tipo di capo l’etichettatura deve avvenire in alto al centro della vita.

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Restyling coordinato Slow Touch Alla luce delle discontinuità riscontrate tra il coordinato preesistente e i valori che il brand vuole trasmettere, si propone il restyling dell’intero coordinato (biglietto da visita, etichetta, price tag, stampella, adesivi e packaging). In particolare, sono stati sviluppati tre concept diversi per il restyling grafico del brand: Slow Touch, Pattern Everywhere e Pieces of Asymétrie, dove per ognuno è stato declinato ogni elemento del coordinato. Il primo concept che presentiamo, Slow Touch, dallo stile grafico ordinato e minimale, prende il nome dal supporto su cui è concepito. La carta infatti su cui tutto il coordinato è realizzato si chiama Cotton ed è composta da ritagli di t-shirt riciclati al 100%. Il cotone viene usato da secoli per fabbricare carta ma con l’avvento delle pasta di legno la produzione si è drasticamente ridotta. L’azienda Moo ha deciso di ridare a questa antica tecnica una nuova vita realizzando questo cartoncino durevole e resistente, di un bianco naturale e luminoso. L’idea di usare un materiale riciclato unito all’uso di una antica tecnica combinata con una tecnologia rispecchia fortemente i valori di Asymétrie. Il processo di realizzazione è lungo e complesso e legato a un’antica tradizione, come quello impiegato per la realizzazione di una blusa. I ritagli vengono infatti macerati, ridotti in polpa, filtrati e stesi e ad asciugare. Il nome Slow Touch prende il nome da due delle caratteristiche della proposta legate al cartoncino. Slow si rifà allo Slow Fashion e alla tendenza del brand verso l’ecosostenibilità e il Touch al fatto che la carta toccandola rimanda a una sensazione di morbidezza. Slow Touch vuole anche essere un rimando all’aggettivo Soft Touch che potrebbe essere associato ai tessuti delle bluse. Business Card Il biglietto da visita è stato sviluppato tenendo conto della forma circolare dello short logo di Asymétrie. Questo tipo di soluzione, che incornicia il bottone, è elegante, originale ma lineare e minimal allo stesso tempo. Nonostante questo tipo di formato sia conosciuto, è ancora poco utilizzato dalle aziende. Questo permetterà ad Asymétrie, in contesto come le fiere o i market dove vengono raccolte grandi quantità di biglietti da vista da tutti gli stand, di distinguersi per originalità e anticonvenzionalità. La dimensione ridotta (65mm x 65mm) dona un tocco di finezza al prodotto e i colori beige e viola mantengono il tocco di eleganza e femminilità già esplicitati dal logo del brand. Nella proposta grafica, possiamo notare come la carta aggiungerebbe a questo layout pulito un tocco di genuinità e sofisticatezza. Sul retro del biglietto da visita troviamo il logo e i contatti della designer. Etichetta, Price Tag, stampella e adesivi Per l’etichetta e il price tag è stata sviluppata una strategia sempre in linea con l’ecosostenibilità. L’idea è infatti quella di allegare il biglietto da visita al capo e trasformarlo in etichetta da abbinare al Price Tag.

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Questa proposta nasce dalla consuetudine per cui una volta tagliata l’etichetta dal capo spesso viene gettata nella spazzatura e diventa in pochissimo tempo rifiuto. Inserendo il biglietto da visita al posto della classica etichetta chi riceve la blusa non è costretto a gettare ulteriore carta ma è invitato a ri-utilizzare il cartoncino. L’etichetta/biglietto da visita verrebbe allegata al capo attraverso l’utilizzo di uno spago bianco che rimandi alla sartorialità e ai colori della visual identity. Per quanto riguarda la prima stampella si è pensato di sostituire l’adesivo Asymétrie con una stampa in serigrafia. La serigrafia è una tecnica molto antica e legata al mondo dell’artigianalità e della manualità. Nonostante la serigrafia sia usata anche nelle grande industrie, esistono ancora piccoli laboratori serigrafici che si occupano di lavori in maniera manuale e artigianale che potrebbero creare questo prodotto per Asymétrie. La realizzazione di una serigrafia renderebbe la stampella più delicata e minimale. La proposta di adesivi prevede invece la realizzazione di un adesivo circolare dello short logo su sfondo bianco. Questo perché, nonostante il viola sia il colore del logo e rispecchi i valori del brand, spesso potrebbe creare un contrasto troppo forte sul materiale dove viene applicato. Creando una versione in un colore neutro, le applicazioni diventerebbero molteplici e senza limitazioni. Packaging Per quanto riguarda il primo concept, si è pensato di modificare la scatola di cartone già esistente con una piccola accortezza. Si è pensato di eliminare gli adesivi e di serigrafare l’esterno con una grafica realizzata ad hoc. All’interno della scatola verrebbe sempre inserita della carta velina, ma in questo caso totalmente brandizzata con un pattern dello short logo di Asymétrie. All’interno della scatola oltre alla blusa il cliente troverà anche una busta da lettera. Questa busta da lettera conterrà una cartolina di ringraziamenti per l’acquisto del prodotto e un certificato di autenticità del Made in Italy e la realizzazione a mano con il numero di serie della blusa consegnata. Oltre alla busta da lettera verrà anche inserita una cartolina che racconta all’acquirente la blusa che è stata acquistata. Un piccolo storytelling che dall’online arriva offline nelle mani del cliente. La cartolina verrà estrapolata dal catalogo modulabile (cfr. Cataloghi).

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Restyling coordinato Pattern Everywhere Il secondo concept che presentiamo prende il nome dalla realizzazione di un coordinato totalmente concepito intorno ai pattern realizzati dal brand per i capi. La personalizzazione, l’unicità e la geometria sono tre dei valori fondamentali di Asymétrie. La proposta gioca infatti su questi tre elementi e lo fa attraverso un valore aggiunto del brand: i pattern disegnati dalla designer. In una società totalmente globalizzata è difficile sentirsi unici e Asymétrie, grazie alla cura e all’attenzione per il cliente, riesce a realizzare un prodotto su misura, dal taglio del tessuto a mano fino all’etichetta personalizzata. L’idea è quella di personalizzare il più possibile il prodotto che arriva al cliente per farlo sentire unico come la sua blusa. La proposta Pattern EveryWhere gioca quindi sul concetto di personalizzazione e racconta uno dei processi più creativi dietro la creazione di una blusa. Business Card Il biglietto da visita della seconda proposta ha la caratteristica fondamentale di avere più varianti dallo stesso layout. L’idea è quella di riutilizzare i sketch e le illustrazioni grafiche della designer e riadattarle sul fronte del biglietto da visita. L’utilizzo del formato quadrato lancia un messaggio di unicità, di pensiero fuori dagli schemi e ricorda i quadratini di stoffa dei campionari dove si possono scegliere i tessuti. La grafica dei pattern lancia un messaggio di originalità e sottolinea la particolarità della collezione in corso. Nonostante le possibilità colore siano moltissime, l’idea è quella di creare dodici versioni come le bluse in collezione, usando a volte lo stesso pattern ma in versione colori diversa. Nell’esempio grafico sono stati realizzati due versioni dall’ultima collezione FW 20.

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Etichetta, Price Tag, stampella e adesivi Come per il biglietto da visita, anche l’etichetta nel concept Pattern Everywhere è personalizzata attraverso i pattern. L’idea è di creare un contrasto tra l’etichetta pregnante di forme e colori e il pricetag di un colore neutro. Ogni blusa della collezione ha la propria etichetta personalizzata a rimarcare la particolarità di ogni modello. Per quanto riguarda la stampella, si è pensato di optare per una stampella d’acciaio e di allestire sopra di essa un cartellino di carta con il logo del brand. Anch’essa riprenderà il design dell’etichetta e quindi un pattern unico e dedicato a una blusa specifica. Per quanto riguarda gli adesivi, anch’essi saranno decorati dai disegni dei pattern. Giocando sempre sul formato circolare, si è pensato di realizzare una serie da 6 adesivi a tema pattern e creare un piccolo pack da poter mettere in vendita sullo shop o da poter usare per le campagna social come regalo per un contest su Facebook/Instagram o come un regalo per un cliente/ fan affezionato. Packaging Per quanto riguarda la scatola di cartone si è pensato di sostituirla con una scatola rigida con fondo e coperchio. Seguendo il tema la grafica esterna anch’essa sarà totalmente illustrata con il pattern con cui è stata realizzata l’etichetta della blusa e il cartoncino per la stampella. L’idea di questa proposta è quella di avere un’immagine coerente dal momento in cui l’utente riceve il pacco, a quando lo apre a quando indossa il capo. Curando ogni dettaglio del coordinato il cliente attribuirà maggior valore al prodotto e al brand.

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Restyling coordinato Pieces of Asymétrie Il terzo concept nasce dall’idea di riutilizzare gli scarti dei tessuti usati per la realizzazione delle bluse come supporto per alcuni elementi del coordinato. La proposta si ispira a una teoria di Andrea Romani, un consulente ambientale italiano, uno dei pionieri nell’introdurre questa nuova tecnica di promozione aziendale ecologica. Quasi in cima alla piramide della “Waste Hierarchy” (gerarchia dei rifiuti) c’è il concetto di riutilizzo. Una delle maggiori preoccupazioni quando si utilizza un prodotto o un oggetto dovrebbe essere quella di cercare di massimizzare il suo periodo di utilizzo e generare il minimo spreco possibile. Da qui nasce l’idea di Pieces of Asymétrie. Ridurre il consumo di carta e stampare su materiale di riciclo. Business Card L’idea per il biglietto da visita di Pieces of Asymétrie è quella di riutilizzare gli scarti dei tessuti usati per la realizzazione delle bluse come supporto per il biglietto da visita e per altri elementi del coordinato. I dati verrebbero stampati sul supporto attraverso un timbro. Creando infatti un timbro con le informazioni necessarie, le tecniche di stampa vengono lasciate da parte e non è più necessario un enorme consumo carta. Il progetto richiede molto più tempo rispetto a una realizzazione standard di biglietti da visita su carta ma il messaggio è sicuramente di più d’impatto. Attraverso questa strategia Asymétrie farebbe dei passi concreti verso la sostenibilità e dimostrerebbe di essere veramente originale, sempre diverso e artigianale proprio come il tessuto utilizzato per il biglietto da visita. Visto il supporto fuori dal comune, il layout della grafica rimane semplice e pulito. L’idea è comunque quella di usare tessuti senza pattern e dai colori a tinta unita per non avere problemi di lettura. Una volta realizzato il timbro, si può anche decidere di cambiare tipo di supporto. Per esempio, nel caso di partecipazione a eventi, si potrebbe creare una relazione con l’utente attraverso la creazione di un bigliettino da visita live, sul supporto che l’utente preferisce. Etichetta, Price Tag, stampella e adesivi Come per il biglietto da visita, anche l’etichetta nel concept Pieces of Asymétrie è timbrato su un ritaglio di stoffa. Per quanto riguarda la stampella invece si è pensato di usare una stampella di cartone. Ideata da un giovane studio di design belga, la Recycle Hanger è una gruccia in cartone riciclato e riciclabile 100 % che sostituisce il metallo. Composta da un pezzo unico di cartone, si può piegare in due a formare una vera e propria gruccia tridimensionale. Esistono comunque svariati brand che si occupano di questo prodotto. P i ano d i Br a n d i n g

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Per quanto riguarda gli adesivi si propone un ulteriore adesivo rettangolare, come quello preesistente, ma con all’interno delle frasi motivazionali. L’idea è quella di creare dei slogan sulla femminilità o sull’unicità e sullo Slow fashion e diffonderli attraverso il formato adesivo. Lanciare dei messaggi forti e decisi potrebbe creare una community che condivide i valori del brand. Questi design potrebbero essere pubblicati su Facebook e, come per gli adesivi dei pattern, potrebbero poi essere messi in vendita all’interno dello shop. Packaging Per quanto riguarda l’ultimo concept si è pensato a una proposta molto green e in linea con il resto del coordinato. Usare un packaging fuori dagli schemi e che salva la natura: la borsa di tela. L’idea è quindi quella di inserire la blusa all’interno di una borsa di tela, brandizzata con il logo Asymétrie attraverso una serigrafia sul fronte. Il packaging pensato in questo modo, avrebbe una seconda vita e una funzione di sponsorizzazione. Una volta infatti estratta la blusa, la borsa di tela diventa oggetto di uso quotidiano: per andare a fare la spesa, per andare al mare ma soprattutto diventa strumento di pubblicità gratuita per il brand. La borsa di tela è un oggetto pratico, ecologico, riutilizzabile all’infinito e lavabile.

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Cataloghi

Asymétrie ha realizzato per le tre collezioni esistenti tre diversi shooting. Due in esterna, con la stessa modella, e uno in studio. Per i primi due, per la collezione AW 19 e SS19, si è avvalsa della collaborazione con una modella della carnagione e dai capelli chiari, mentre per il terzo shooting, FW 20, il brand ha collaborato con una ragazza dalla carnagione e dai capelli di un tono più scuro. Le foto per ogni collezione sono di una sola tipologia - o solo in studio o solo in esterna - e non esistono foto dei capi non indossati. Non in tutte le foto è presente il retro del capo ma per tutti i capi sono stati realizzati scatti di alcuni dettagli. Non vengono mai mostrati zoom delle texture dei tessuti. Un macro dei tessuti potrebbe aiutare l’utente a capire meglio il capo e rassicurarlo sui dettagli su cui non può avere controllo acquistando online. Oltre ad un racconto tecnico del capo, manca poi una narrazione più poetica ed emozionale del prodotto che si limita, attraverso questi cataloghi, solo ad essere descritto. Per quanto riguarda i cataloghi realizzati fino ad oggi dal brand Asymétrie, il catalogo della collezione A/W 2019 ha un formato di 15 cm x 18 cm con un layout verticale. Sulla copertina troviamo una foto a trequarti di una modella che indossa la blusa Yellow-Black della collezione A/W ‘19, con in sovrapposizione la stampa del logo del brand in bianco, tutto su di uno sfondo di triangoli in varie tonalità di beige. Nella parte interna della copertina è stampato lo short logo del brand in lilla cenere, su di uno sfondo di color beige e sulla prima pagina al centro, è stampato nuovamente il logo in beige con al di sotto la scritta winter 19 e nelle pagine successive vengono mostrate le foto, sei per capo, degli otto modelli presentati per la collezione. Le foto sono in diversi formati e la modella viene ripresa in varie posizioni per mostrare i dettagli dei capi. Sull’ultima pagina sono scritti i contatti del brand e sulla parte interna della quarta di copertina, sempre in sfondo beige, il logo del brand in bianco. Sulla quarta di copertina viene ripetuto il logo del brand, su uno sfondo a triangoli orizzontali e in tre tonalità di beige. Per quanto il catalogo sia ben costruito a livello grafico, e la rilegatura e la stampa siano ben realizzate, la collezione risulta comunque piatta e poco coinvolgente. Questo è dovuto soprattutto all’unica tipologia di shooting presente nella raccolta. La foto in studio da sole non descrivono in

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maniera esaustiva il prodotto, non raccontano la storia della collezione e non hanno appeal sul lettore che lo sfoglia. La stessa cosa vale per la sua conversione online - le foto in studio da sole raccontano poco dell’ispirazione per la collezione, e della vestibilità e contestualizzazione dei capi. Il catalogo serve per raccontare all’utente una storia che ha come protagonista il prodotto, ma che si circonda di tanti altri dettagli per creare un forte impatto emotivo. Nel caso dei cataloghi di Asymétrie, il catalogo si limita a descrivere il capo e non a narrarlo. Lo stesso accade anche nel catalogo della collezione S/S 2019. Anch’esso è realizzato su un formato di 15 cm x 18 cm con un layout verticale. Sulla copertina troviamo una foto a mezzobusto di una modella che indossa una fascia tra i capelli e la blusa Denim Cut della collezione S/S 19, mentre tiene in mano una foglia. Dalla posizione, sembra che si affacci da una porta. Nella parte interna della copertina è stampato lo short logo del brand in lilla cenere, su di uno sfondo di color beige e sulla prima pagina al centro, è stampato nuovamente il logo in beige, con al di sotto la scritta spring summer 19. Nelle pagine successive, vengono mostrate le foto, sei per capo, degli otto modelli presentati per la collezione dove le foto sono in diversi formati e la modella viene ripresa in varie posizioni per mostrare i dettagli dei capi, hanno uno sfondo differente e outdoor, abbinato ad ogni blusa o abito. Sull’ultima pagina sono scritti i contatti del brand e sulla parte interna della quarta di copertina, sempre in sfondo beige, il logo del brand in bianco. Sulla quarta di copertina viene ripetuto il logo del brand in bianco su sfondo beige. La modella utilizzata per lo shooting è la stessa del catalogo precedente. Per il catalogo AW 2019 è stato utilizzato lo stesso formato dei due precedenti, mantenendo anche il taglio stilistico nelle foto e nelle pose della modella che però in questo catalogo è un’altra rispetto alle precedenti. Anche in questo caso vengono presentati gli otto capi contenuti nella nuova collezione, a ciascuno dei quali vengono dedicate sei foto, con l’intento di esaltare non solo il capo indossato, ma anche i dettagli che lo compongono. Se per il primo catalogo abbiamo analizzato la poca varietà di fotografie utilizzate per presentare il prodotto, in questa versione ci concentriamo sulla modella. Tenendo in considerazione il target del brand, il viso della modella risulta troppo giovanile. Nonostante sia poco probabile scegliere, per il futuro, una modella veramente in target (tra i 35 e i 45), si consiglia di prendere in considerazione dei volti più maturi. I cataloghi presentati dal brand si limitano ad essere materiale di pitching utilizzabile solo per il proprio target diretto e non sono realizzati tenendo presente dei vari contesti in cui potrebbe essere presentati o consegnati.

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Linee Guida Fotografiche Raccontare un marchio di abbigliamento non significa mostrare semplicemente il prodotto, ma significa creare interesse dietro un look e raccontare una storia che parte dall’ispirazione del designer, fino al capo indossato dal target per cui è stato pensato. Non esistono regole ferree tanto meno foto errate, esistono delle storie che possono essere raccontate in milioni di modi diversi. Nessun modo è sbagliato ma solo uno è quello giusto. Per questo abbiamo pensato di stilare delle linee guida per guidare Asymétrie nella creazione di contenuti fotografici che possano diventare immagini emozionali e di forte presa sul proprio target. Di seguito sono riportare le tipologia di scatti e la loro applicazione.

Still Life/In Studio Lo Still Life, detta anche fotografia di prodotto, è lo shooting che serve per mostrare in maniera più limpida e lineare possibile il capo. Mentre se si parla di foto in studio, si parla di shooting realizzati attraverso luci artificiali e con una scenografia costruita, in cui la modella indossa il capo. Per i capi di Asymétrie, si consigliano almeno quattro foto in still life per capo e quattro foto del capo indossato in studio per ogni collezione. Per quanto riguarda lo still life, il primo è il prodotto nel suo insieme. Il secondo è un primo piano o un macro che mostri la texture, la qualità del tessuto e un dettaglio della cucitura o dei bottoni. Una terza tipologia è la foto del retro del prodotto. L’obiettivo di queste immagini è quello di mostrare il prodotto come se fosse osservato a 360°. Infine, si realizza una foto del prodotto all’interno del proprio packaging e accostato alla gamma di colori possibili in cui si può acquistare. Lo stesso schema vale per il capo indossato in studio che dovrà essere ripreso: per intero da davanti, per intero da dietro, in macro attraverso un dettaglio e in macro sulla texture. Si consiglia di realizzare le foto su sfondi con colori neutri, monocolore, per mettere in risalto le forme e i colori del capo di abbigliamento. Si consiglia l’utilizzo di una luce opaca e poco contrastata, che non lascia nessun elemento del capo in ombra e non bruci nessuna zona chiara della foto. Es 1 Es 2 Ambientate Quando si parla di foto ambientate si parla di foto nelle quali il prodotto è contestualizzato. In questo tipo di foto, l’utente può osservare la vestibilità del capo ma soprattutto per quale tipo di situazione è stato pensato. Si propone ad Asymétrie di realizzare almeno tre foto di prodotto ambientate, per aiutare l’utente a immergersi nell’idea che il designer ha della collezione. Le tre foto possono essere a gusto personale del fotografo e servono per mostrare il capo indossato nel modo più naturale possibile. Nell’esempio sottostante, vediamo come la saponetta, prima ritratta su uno sfondo a tinta unita senza contrasti particolari e senza elementi decorativi, diventa ora elemento principale della foto ma in maniera più naturale. Oltre a esplicare l’uso del prodotto, la foto crea anche un immaginario intorno all’utilizzo e ci immerge nella storia del servizio fotografico. Es 3 Es 4 Es 5

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Lifestyle Le foto di lifestyle, insieme alle foto di presentazione prodotto, ci raccontano dove il designer ha tratto ispirazione per la collezione. Spesso si tratta di immagini di alcuni dettagli del capo o della location in cui avviene il servizio fotografico. Per Asymétrie si consiglia di realizzare almeno due foto di lifestyle per ogni capo. Due foto contestualizzate hanno anche un’ottima seconda vita sui social media, dove ricevono molta interazione, soprattutto su Instagram, dove il lifestyle sta avendo il suo periodo d’oro. Si consiglia di utilizzare immagini di questo tipo anche per il blog, per raccontare dell’ispirazione della collezione senza mostrare il prodotto e avere un contenuto per aggiornare il website. Es 6 Es 7 Es 8 Scelta delle modelle I canoni di bellezza cambiano di secolo in secolo, quindi, quello che è certo è che per un brand come Asymétrie non esiste una regola rigida per la scelta della modella. Il fattore però da tenere sempre in considerazione è il target. Come spiegheremo nel paragrafo successivo, il brand necessita di una figura matura, che possa esprimere l’eleganza, la ricercatezza e la femminilità del brand, senza però particolare attenzione al genere, alla taglia, alla corporatura o al viso della modella, che per i valori del brand potrebbero essere per ogni capo diversi. Foto di prodotto amatoriali Per una startup di abbigliamento sartoriale potrebbe risultare complicato affidare la creazione di tutte le immagini per i social media a un fotografo professionista. Per questo motivo, di seguito riportiamo qualche consiglio per realizzare foto di qualità anche con lo smartphone: • Mai fotografare in controluce • Usare la luce naturale il più possibile • Scattare vicino a finestre e porte • Usare sfondi neutri • Non usare il flash • Le giornate uggiose sono perfette per still life in esterna, perchè la luce del sole è filtrata.

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Riorganizzazione catalogo e materiale di pitching Tenuta in considerazione l’analisi e le varie problematiche riscontrate, si propone una strategia di riorganizzazione dei cataloghi dove si interverrà sul layout, sul formato e in parte sui contenuti. Viste le varie funzioni e i vari target di riferimento del catalogo che sono il target diretto, come i clienti, indiretto come i buyer, o complementare, come le fiere di settore e le riviste, si è pensato di creare un catalogo polifunzionale e modulabile a seconda del contesto e dell’impiego. L’idea è quella di creare un prodotto che abbia un layout utilizzabile sia online che offline e che possa essere aggiornato e modificato a seconda dell’occorrenza e a seconda della collezione in corso. Attraverso un racconto narrativo, ma allo stesso schematico, si possono mettere in evidenza tutti i dettagli stilistici del brand e dei capi e si può ricavare un catalogo per i buyer, per i clienti, per la stampa, una brochure di presentazione per ogni capo e delle postcard di sponsorizzazione dei capi. Se infatti la realizzazione online del catalogo sarà un PDF di presentazione, che a seconda dei contenuti verrà spedito per email a target diversi, condiviso come file scaricabile tramite Dropbox o Google Drive oppure caricato su piattaforme digitali come Issuu, la realizzazione cartacea è stata invece pensata nel formato della postcard. La postcard sarà realizzata su carta di qualità, spessa almeno 300 gr, e a differenza del flyer, ha un valore aggiunto. Viene infatti conservata e difficilmente viene gettata dall’utente. All’interno del contesto fiera/market/evento ha poi lo funzione di raccontare il brand anche ad esperienza conclusa. Il catalogo ha lo scopo di mostrare come i capi d’abbigliamento possono essere abbinati per creare “look” e “storie” completi e per mostrare, come in un portfolio, ogni aspetto legato al tema della collezione. È un’opportunità per presentare al cliente la personalità del marchio ed elevare il valore percepito del brand presentando contenuti di alta qualità. Per questo si consiglia di creare una ricca esperienza visiva che guidi i clienti tra le collezioni attraverso l’uso di un mix di scatti di prodotto in studio, ambientazioni naturali, e immagini di lifestyle e d’ispirazione (che però rimangono di contorno rispetto a quelli di prodotto). Le immagini di lifestyle sono un ottimo modo per aggiungere un po’ di profondità al marchio. Includendo immagini che mostrano l’ispirazione del designer per ogni tema o pezzo i clienti si fanno un’idea delle idee e delle motivazioni dello stilista nel creazione dell’abbigliamento che ha disegnato. Questa tipologia di foto ha anche la funzione di far fare una pausa al lettore all’interno dell’impaginato. L’idea è quindi quella di creare un template di slide che a seconda della loro esclusione o della loro aggiunta nel file finale creino tutto il materiale di pitching necessario al brand. Si consiglia quindi di lavorare su un layout minimal, lineare e geometrico come le caratteristiche che accomunano tutti i capi di Asymétrie (anche se si parla di collezioni diverse).

Lavorando su template di slide dello stesso formato si possono creare sia slide per presentazioni online, che vengono visualizzate una dopo l’altra all’interno di un PDF, o all’interno del formato postcard attraverso un fronte e un retro. P i ano d i Br a n d i n g

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Tecnicamente sono state sviluppate 16 slide da cui estrarre 6 tipi di file diversi. Per quanto riguarda le slide si è pensato di realizzare: Slide 1 Cover Slide 2 Immagine presentazione del Brand Slide 3/4 Storytelling del brand e della designer Slide 7 Immagine presentazione capo Slide 8 Caratteristiche tecniche / Descrizione capo Slide 9 Moodboard capo Slide 10/11 Poster Presentazione capo Slide 12/13 Immagini legate al capo Slide 14a Contatti Slide 14b Varianti e Prezzi Slide 14c Immagine legata al capo Da cui vengono estratti 6 file: Catalogo buyer (Slide 1/14b) Catalogo clienti (Slide 1/14c) Catalogo short per stampa (Slide dalla 1 / 9 + 14c) Brochure capo (Slide 7/14a) Postcard capo (Slide7/8) Postcard varianti e prezzi (Slide 13/14b) I 6 file realizzati saranno il materiale di pitching del brand e serviranno da veicolo promozionale a seconda del proprio spazio di utilizzo. Per quanto riguarda il catalogo per i buyer, questo sarà inserito all’interno del Media Kit descritto nel capitolo dedicato di questo report, e avrà come scopo quello di raccontare il brand e il capo, ma anche di fornire dettagli tecnici rilevanti per l’acquisto. Il catalogo short per la stampa funge da elemento del Press Kit, insieme a foto selezionate. In caso di interviste, o di articoli sponsorizzati, il brand potrà condividere questo file che conterrà tutte le informazioni necessarie per lo sviluppo di un racconto esaustivo su sé stesso. Il file, infatti, conterrà il racconto del background e della filosofia di Asymétrie. Il materiale dedicato ai capi verrà invece utilizzato per presentare i nuovi modelli in fiere, market o eventi specifici e sarà fondamentale anche per il coordinato del capo. Infatti, una volta realizzate le postcard per ogni capo, potranno essere inserite all’interno del packaging della blusa, fornendo, a chi acquista, ulteriori informazioni sul prodotto appena ricevuto. Saranno un elemento aggiuntivo di storytelling nelle mani del cliente. Adottando questo tipo di strategia, Asymétrie potrebbe semplificare tempistiche e costi di realizzazione per il catalogo, che ogni anno dovrà solo essere aggiornato con i nuovi modelli e le nuove immagini, ma che potrà mantenere perfettamente lo stesso layout e lo stesso sistema di creazione. P i ano d i Br a n d i n g

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Per il trasporto di questo materiale, soprattutto durante eventi e fiere, si propone la realizzazione di un elemento di un elastico decorato con un bottone Asymétrie, come quello realizzato per i gadget durante l’evento di lancio della collezione AW 19/20 e SS 20. Questo darà un aspetto homemade al coordinato trasmettendo il messaggio di artigianalità e manualità capisaldi del brand. L’esempio grafico che si propone è di un’eventuale brochure dedicata a un capo Asymétrie (Brochure capo - slide 7/14a). Nell’esempio oltre alla presentazione del capo, le slide raccontano anche l’ispirazione che ha portato alla sua creazione e anche il mood e/o il contesto nel quale, secondo il brand, dovrebbe essere indossato. Le slide proposte, per esempio, parlano della città. Quest’ultima e i due modelli che indossano le bluse diventano una cosa sola. Le linee della metropoli si intrecciano con le geometrie dei capi e l’eleganza e la femminilità fanno da padrone alle immagini. Nell’esempio possiamo osservare come lo stesso file possa essere quindi declinato nei vari supporti online e offline.

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Sito Web & Ecommerce Il sito web di Asymétrie – disponibile in italiano e in inglese – nonostante rispecchi la pulizia delle forme dei capi proposti, risultando leggero, schematico e facilmente navigabile, presenta delle lacune da sanare affinché diventi uno strumento di comunicazione più efficace, dove l’utente possa entrare in contatto con l’universo valoriale del brand e apprezzare le peculiarità dei capi in collezione e sfruttare così l’enorme potenzialità di questo strumento di comunicazione. La homepage presenta uno slideshow con una selezione delle immagini utilizzate in parte per la realizzazione dei cataloghi cartacei, mentre, scorrendo fino a fondo pagina, mostra una preview con i capi più rappresentativi delle collezioni di Asymétrie, accompagnati da una breve descrizione del capo stesso. Questa pagina, dove primeggia il bianco dello sfondo, che dovrebbe puntare a creare un’empatia con l’user che approda sul sito, comunicando lo stile e i valori del brand, appare a tratti fredda e statica, sicuramente non totalmente in linea con il calore dell’artigianalità del prodotto interamente realizzato a mano di Asymétrie, nonché con la raffinatezza del brand. La sezione denominata Collezioni presenta le tre collezioni che Asymétrie ha lanciato finora attraverso la pubblicazione delle foto dei capi indossati che ritroviamo all’interno dei cataloghi cartacei, ma cliccando su ogni foto è possibile ingrandire l’immagine, ma non possibile acquistare né avere altre informazioni sul capo presentato, rendendo il processo d’acquisto farraginoso e poco intuitivo da parte di chi accede ai capi direttamente dall’area Collezioni. Nella sezione Storia, attualmente è presente un contenuto testuale, che tratta brevemente la storia e la vita di Roberta Leone ma non particolarmente accattivante e esaustivo. Seppur interessante dal punto di vista dei contenuti, il testo da solo non riesce a esprimere al meglio l’alto potenziale della storia della founder, di per sé affascinante dal punto di vista emotivo, e non crea la connessione empatica che si intende instaurare con il cliente. Il processo d’acquisto all’interno dell’ecommerce di Asymétrie appare poco fluido in quando vi si accede esclusivamente tramite la categoria Shop, pertanto appare isolato rispetto alla sezione Collezioni, all’interno della quale vengono presentati i capi. Inoltre, si è notato che l’area Shop offre la possibilità di acquistare 24 capi – in taglia unica P i ano d i Br a n d i n g

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appartenenti alla collezione AW 19, AW 20 e alla collezione SS 19 – ma non è possibile invece acquistare gli accessori quali spille, shopping bag e foulard, prodotti che fanno parte dell’offerta Asymétrie ma che non vengono mai presentati sul sito, rendendolo incompleto. L’ecommerce Asymétrie presenta la funzione Il mio account che offre la possibilità ai clienti di aprire un account personale al fine di gestire gli ordini. Tuttavia, l’account cliente non è totalmente attivo, infatti molte delle voci riportate non sono funzionanti – l’unico funzionante è la sezione Bacheca, sezione dalla quale si può accedere agli ordini, agli indirizzi registrati e alla modifica dei dati del cliente - e presenta numerose lacune e l’uso, nonché la gestione degli ordini appare poco chiara, rendendo il processo di acquisto e post vendita poco fluido e non in linea con le aspettative del cliente.

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Restyling website Nell’ottica di valorizzare e organizzare al meglio i contenuti all’interno del sito Asymétrie, affinchè siano in linea con la complessità dell’universo valoriale e al fine di migliorare l’esperienza utente, si propone di riorganizzare la barra principale con le seguenti voci: Homepage In quest’ottica si propone di valorizzare la homepage con una header grande, che avrà un’immagine che mostra di volta in volta la blusa di punta della nuova collezione. A seguire, andrà riportata una preview con il lookbook appena presentato e il collegamento alle news recentemente pubblicate sul blog. Per mantenere la fruibilità del sito, sarà opportuno eliminare i tasti laterali nell’area sinistra della pagina riportanti le valute di pagamento accettate dall’ecommerce – euro e dollaro – che, oltre a ostacolare l’unità e la fluidità della home page, disturbano la navigazione dell’utente, comparendo in ogni sezione del sito web. Per analoghe motivazioni, i tasti di collegamento ai canali di social networking di Asymétrie presenti nella barra laterale a destra della homepage saranno da posizionare in fondo alla pagina, sotto il modulo di iscrizione alla newsletter, posizione dove l’utente è solitamente abituato a trovare tali informazioni. In questo modo, saranno maggiormente visibili e non interferiranno con l’unità della homepage, inficiando la fruibilità e l’omogeneità dei contenuti. Nel footer, sarebbe opportuno inserire anche i dati della ragione società di Asymétrie, completi di indirizzo, oltre che di partita IVA e numero di telefono, che oltre a rispondere ad esigenze legali, danno maggior sicurezza e garanzie di serietà della società per gli utenti. Collezioni All’interno della sezione Collezioni, sarà necessario aggiornare le sotto voci del menu a cascata, inserendo i nomi delle collezioni secondo la strategia evidenziata in precedenza e anche la voce Accessori, all’interno della quale inserire inserire i prodotti facenti parte dell’ampliamento dell’offerta, nonché spille, foulard e shopper bag, già facenti parte della produzione (cfr. Riorganizzazione e Ampliamento Offerta). Alla fine di garantire la fluidità della navigazione e rendere la sezione user friendly, è opportuno collegare le foto dei prodotti presenti all’interno delle collezioni, le schede prodotto presenti sull’ecommerce, di modo che gli utenti possano avere maggiori informazioni sul modello di interesse, scoprirne caratteristiche e costi, nonché procedere direttamente con l’acquisto, senza dover abbandonare la pagina per cercare nuovamente il capo nell’area Shop. Responsabilità Sociale Nell’ottica di sviluppo della responsabilità sociale del brand – strategia di cui si è parlato nei capitoli P i ano d i Br a n d i n g

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precedenti - si consiglia di arricchire il sito web inserendo un’ulteriore voce al menu principale denominata Responsabilità Sociale al fine di raccontare l’impegno del marchio nel campo della sostenibilità del mondo della moda, per coinvolgere il target all’interno della propria mission e riscuotere consensi presso un sempre più vasto numero di consumatori attenti alle tematiche ambientali. Sarà opportuno illustrare in questa sezione tutti gli aspetti che rendono o renderanno Asymétrie un brand ecosostenibile, partendo dall’illustrazione del modello di business, basato sulla produzione di capi in scala ridotta, la versatilità del design di ogni singolo capo, che rende ogni prodotto immune alle mode passeggere del fast fashion, la scelta e la tracciabilità dei tessuti naturali e ecocompatibili che verranno utilizzati, il riciclo degli scarti di produzione per creare nuovi accessori e prodotti al fine di diminuire l’impatto ambientale dei capi d’abbigliamento. Questa sezione sarà di particolare interesse soprattutto per il target diretto particolarmente attento alla salvaguardia dell’ambiente, che potrà trovare in questi contenuti un ulteriore valore aggiunto che contraddistingue il brand da altre aziende operanti nel settore moda Storia Per sfruttare gli elementi di storytelling insiti nella storia della founder, si rende necessario il restyling della sezione Storia con l’aggiunta di un video che racconti la nascita del brand. Tale video, dal tono intimo e cordiale, sarà incentrato sulla storia personale della founder e sulla nascita del brand, trasportando il target all’interno di un’atmosfera calda e intima, dove ai ricordi d’infanzia di Roberta Leone si affiancheranno le immagini delle sue mani al lavoro, muovendosi tra fili, bottoni e antichi accessori da sarta all’interno del laboratorio casalingo della founder (cfr. Revisione storytelling del brand e designer). A questo video, potrà essere affiancato del contenuto testuale, realizzato in prosa o anche in versi, che dia maggior risalto al contenuto video, attraverso una breve timeline che trasporti il target all’interno della storia dell’origine del brand. Infine, si consiglia l’inserimento di una galleria di immagini in stile backstage che mostrano la founder al lavoro mentre progetta e cuce i suoi capi, che in linea con il mood del video e del contenuto testuale, completino il racconto del brand. Contatti Da mantenere in evidenza la sezione contatti – comprensiva di numero di telefono, contatti social, indirizzo e email - attraverso la quale l’utente potrà trovare contattare il brand per richiedere informazioni e per richieste di assistenza. Shop Al fine di migliorare l’esperienza d’acquisto del cliente, all’interno della pagina dedicata all’ecommerce si consiglia di aggiungere tre pulsanti attraverso i quali l’utente potrà accedere a maggiori informazioni riguardo i tempi e le modalità di consegna, nonché la politica sui resi o sui cambi. In questo modo, l’utente potrà accedere rapidamente a tutte le informazioni necessarie riguardanti le condizioni di acquisto e scegliere il proprio capo con maggior serenità. P i ano d i Br a n d i n g

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Per rendere la pagina più fruibile, si consiglia di disporre i capi su massimo per tre colonne per pagina, in modo da ingrandire le foto dei prodotti e permettere all’utente di navigare con maggior fluidità, valutando accuratamente i capi presentati. Allo stesso modo, si consiglia di aggiungere alla pagina anche gli accessori creati dal brand – quali spille, foulard e shopper oltre agli altri accessori suggeriti (cfr. Riorganizzazione e Ampliamento Offerta) – che avranno la funzione di prodotti civetta per il target, creando una sezione apposita denominata Accessori, distinta dai capi di abbigliamento, dove sarà possibile acquistarli, nonché visionarne ulteriori foto. Inoltre, al fine di personalizzare l’esperienza d’acquisto e offrire un servizio post vendita migliore, si consiglia di creare un template per le comunicazioni email indirizzate al cliente che ha effettuato l’acquisto, che rappresenti al meglio il brand, utilizzando i colori di Asymétrie e delle immagini, volte a catturare l’attenzione e a permetterne l’immediata riconoscibilità del mittente. Allo stesso modo, il contenuto dovrà essere maggiormente curato, affinché il tono di voce con cui vengono espressi i contenuti di tipo informativo siano in linea con tutta la comunicazione Asymétrie e quindi amichevole e cordiale. All’interno dell’ecommerce sarà necessario oltretutto intervenire in particolare nelle seguenti pagine: Scheda prodotto Considerando le lacune di informazioni riscontrate, sarebbe interessante sottolineare la versatilità e la flessibilità intrinseca di ogni modello Asymétrie, ampliando la gamma di foto con immagini del capo indossato da due o tre modelle – o modelli - con diverse fisicità, ma anche abbinato a più di un look, permettendo a chi accede all’ecommerce di Asymétrie di valutare la vestibilità del capo sulle diverse corporature ma anche di lasciarsi ispirare da più outfit, per valutare a pieno la versatilità del design delle collezioni proposte. Alla luce di tali considerazioni, si suggerisce inoltre di ampliare il numero di foto presenti all’interno della scheda prodotto, aggiungendo anche degli scatti dei capi in still life – o foto commerciali - che possano essere ingrandite con un click, in modo da consentire agli utenti di apprezzare il capo della sua interezza, per poterne valutare i dettagli e la forma. Inoltre, si propone di completare le immagini con un brevissimo video della durata massima di 10 secondi che mostra una modella che indossa il capo, abbinandolo a altri capi o accessori Asymétrie (cfr. Riorganizzazione e Ampliamento Offerta) che con gesti, sguardi e movimenti, interpreta lo stile del look proposto. A questo proposito si consiglia di variare la tipologia di modella scelta – o di modello – in modo da esplicitare l’inclusività del brand, che si rivolge a tutte le fisicità, alle donne incinta, a quelle giovani e meno giovani, ma che lascia le porte aperte anche all’universo maschile. (cfr. Storytelling) Come si evince dalle informazioni raccolte nello scenario, una delle problematiche che affligge l’ecommerce nel settore fashion è l’alto tasso di resi, dovuti soprattutto all’acquisto di una taglia errata, dato destinato a salire nel caso di regali.

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Pertanto, per quanto riguarda il contenuto informativo da affiancare ad ogni prodotto, sarebbe auspicabile l’inserimento di una tabella che riporti le misure del capo, corredato un disegno tecnico riportante le misure della lunghezza delle maniche, del girovita, del girocollo, del petto e dei fianchi. Infatti, sebbene la vestibilità dei capi offerti è ampia e appositamente modulata per vestire più fisicità, l’indicazione delle misure permetterebbe agli utenti di scegliere con maggior tranquillità il capo da acquistare e valutare se si adatta o meno alla propria taglia o alla vestibilità desiderata. Tale integrazione appare di fondamentale importanza soprattutto se in futuro il brand decidesse di ampliare la gamma di taglie a disposizione. A completamento della tabella, sarà utile affiancare una descrizione tecnica del capo, comprensiva dei materiali utilizzati, dei colori e delle caratteristiche di realizzazione e delle peculiarità del capo – dettaglio della manica, dettaglio dello scollo, dettaglio dei bottoni. In particolare, nella descrizione dei materiali utilizzati, sarà necessario esprimere la composizione nonché la provenienza e il fornitore, al fine di mantenere la trasparenza nella tracciabilità del capo. In un’ottica di ristrutturazione del concept e delle fonti di ispirazioni – correnti artistiche, selezione di artisti per future collezioni (cfr. Creazione nuove stampe per tessuti) - si consiglia inoltre di arricchire la descrizione del prodotto con ulteriori dettagli che raccontino l’idea che si cela dietro la creazione di ogni capo. Basteranno poche righe per comunicare all’utente la genesi del capo, al fine di coinvolgerlo emotivamente nella scelta del prodotto Asymétrie e di arricchire ogni prodotto di un valore emotivo, oltre che materiale (cfr. Creazione storytelling prodotti). All’interno della scheda prodotto, al fine di incuriosire ulteriormente l’utente, sarà interessante inserire una sezione sotto la quale verranno presentati almeno altri tre prodotti proposti come suggerimento d’acquisto per l’utente. I capi o accessori suggeriti che per colori, stile o categoria possono essere assimilabili al capo protagonista della scheda prodotto, potranno essere d’interesse per chi sta visitando la pagina e invitare l’utente alla scoperta dell’intera collezione Asymétrie, coadiuvando il processo di acquisto. Account Cliente Allo scopo di semplificare l’esperienza d’acquisto e renderla fluida, generando una significativa fidelizzazione dei clienti, si consiglia di ristrutturare l’account cliente in modo più funzionale, offrendo in primis la possibilità di creare un account anche senza dover necessariamente effettuare un acquisto. Questo consentirebbe di raccogliere informazioni importanti sui clienti interessati al prodotto Asymétrie, che, dietro esplicito consenso del cliente, potrebbero essere utilizzati per l’invio di email promozionali personalizzate – in occasione di compleanni, festività, saldi e sconti sui capi precedentemente visti dal cliente. L’account cliente inoltre offre ai clienti un’esperienza interattiva, personalizzando l’esperienza d’acquisto e promuovendo la relazione con il brand, consentono inoltre di lasciare recensioni e di essere maggiormente coinvolti nella community del marchio. Questa relazione rappresenta un’importante opportunità di marketing per Asymétrie che potrà gestire i dati forniti dal cliente per l’invio di offerte personalizzate.

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Pertanto, si consiglia di strutturare l’account cliente inserendo le seguenti sezioni: Il mio profilo – in questa sezione il cliente potrà compilare tutti i propri dati personali – nome, cognome, indirizzi di spedizione e fatturazione, telefono e email. Al fine di semplificare le transazioni, sarà possibile salvare le informazioni di fatturazione e di pagamento in modo che non debbano essere immesse per ogni singolo acquisto. Altro dato - maggiormente sensibile - da poter raccogliere potrebbe essere la data di nascita che, insieme agli altri dati forniti, potrà essere utilizzata per profilare il target e inviare email promozionali ad hoc. Sarà possibile inoltre aggiungere una foto profilo, per rendere l’area ancora più personale e individuale. I miei ordini - in questa pagina, l’utente potrà verificare e monitorare gli ordini effettuati, controllare lo stato della spedizione o eventualmente, entro i tempi stabiliti, annullare l’acquisto, offrendo l’opportunità di gestire i propri ordini in autonomia. Questa sezione registrerà tutti gli acquisti effettuati precedentemente, che l’utente potrà consultare anche a distanza di tempo, avendo la possibilità di lasciare una recensione per ciascun capo o accessorio acquistato. La mia wishlist – la wishlist permetterà all’utente di salvare i capi o gli accessori che ha particolarmente apprezzato, ma che per svariate ragioni, non è pronto a acquistare. Attraverso questa sezione, l’utente potrà facilmente ritrovare in un secondo momento i prodotti a cui era interessato per sé o per amici e familiari. Inoltre, la wishlist rappresenta uno strumento che permetterà al brand di creare offerte personalizzate per il target, segnalando all’utente promozioni o saldi riguardanti i capi in lista. In questa sezione l’utente dovrà avere la possibilità di condividere sui canali social i capi salvati, contribuendo alla visibilità del brand. La mia newsletter – in questa pagina, l’utente potrà scegliere quali e quanti aggiornamenti ricevere via email dal brand. Oltre al consenso all’invio di comunicazioni riguardo l’ordine, sarà necessario offrire la possibilità di ricevere email relative alle iniziative Asymétrie, sconti e promozioni dedicate. Aiuto e contatti – in quest’area verranno inserite le cosiddette FAQ – Frequently Asked Questions – attraverso le quali l’utente potrà trovare le informazioni primarie alle domande che hanno maggior probabilità di essere poste, con informazioni su come controllare lo stato dell’ordine, come annullare o modificare un ordine, come tracciare le spedizioni. Inoltre, si consiglia la creazione di un form per l’assistenza che l’utente potrà compilare per richiedere aiuto e supporto direttamente al brand. Contatti Da mantenere in evidenza la sezione contatti – comprensiva di numero di telefono, contatti social, indirizzo e email - attraverso la quale l’utente potrà trovare contattare il brand per richiedere informazioni e per richieste di assistenza. News/Blog Si consiglia di sfruttare le potenzialità di questa sezione gestendola come un vero e proprio blog, che consentirebbe al sito di essere più dinamico e di presentare contenuti diretti a coinvolgere il proprio target con tematiche di vario genere, legate alla moda e ai valori del brand.

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In quest’ottica, considerando che Asymétrie ha già raccolto qualche articolo di rassegna stampa – in particolare gli articoli pubblicati da Bassetti Tessuti, The Color Soup e Alessandra Colucci, nonché i comunicati riguardanti l’evento Jingle Trends – sarebbe opportuno aggiornare la sezione News con la rassegna stampa raccolta.

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Revisione Linea editoriale Blog In più, all’interno del blog potranno trovare spazio tematiche di interesse per il target, il quale potrà rimanere aggiornato sulle novità, sulle iniziative e sulle proposte del brand, entrando costantemente in contatto con l’universo Asymétrie e sentirsi parte di una community. La pubblicazione dovrà avvenire almeno una volta a settimana, possibilmente sempre lo stesso giorno, in modo da creare un appuntamento fisso con i propri lettori. I contenuti, che verranno utilizzati anche per la newsletter (cfr. Creazione Newsletter, a seguire), saranno incentrati principalmente su tre categorie: Collezioni: presentazione delle nuove collezioni e/o accessori, rendendo partecipe il target di tutte le novità in anteprima Look: presentazione di outfit che daranno indicazioni agli utenti su come abbinare i capi Asymétrie per creare look destinati a particolare attività o festività – ad esempio il look per l’ufficio, per le vacanze estive, per il Natale. DIY: presentazione di piccoli DIY in cui viene mostrato come prendersi cura dei capi Asymétrie, come lavarli e piegarli per preservarne la qualità e la durata nel tempo. Eventi: contenuti attraverso i quali verranno lanciati gli eventi organizzati dal brand o la partecipazione a manifestazioni del settore – fiere, market – a cui Asymétrie parteciperà sia in veste di visitatore che in veste di espositore e/o organizzatore. Collaborazioni: presentazione di partnership e co-branding, contenuti volti a presentare future collaborazioni del brand con artigiani, artisti o fornitori afferenti al settore della moda, del design e del Made in Italy o operanti nel settore del riuso e del riciclo (cfr. Ricerca Partner). Promozioni: presentazione di momenti riservati alla scontistica e offerte che il brand vorrà riservare alla propria clientela in particolari momenti dell’anno

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Creazione Newsletter Considerando che, pur offrendo la possibilità all’utente di iscriversi attraverso l’apposito form presente sulla homepage, l’invio della newsletter non è attivo, si ritiene opportuno pensare alla strutturazione di un piano di content management per attivare questa risorsa non utilizzata al fine di coinvolgere il target e tenerlo costantemente aggiornato sulle attività del brand. Tendo in considerazione l’attuale attività di produzione e comunicazione del brand e i tipi di target a cui si rivolge si è ritenuto per il momento sia opportuno limitare l’invio della Newsletter ad una sola volta su base mensile. In particolare, i contenuti della newsletter riprenderanno gli stessi articoli pubblicati sul blog nei giorni precedenti, mettendo in evidenza al suo interno i contenuti più salienti. Si potrà prevedere un invio extra e creare un contenuto ad hoc in caso di promozioni e scontistiche – in corrispondenza dei saldi o altre offerte promozionali – al fine di informare costantemente la clientela.

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Social networking Il profilo Facebook di Asymétrie è stato creato il 24 Novembre 2017. La pagina ad oggi (agosto 2019) piace a 391 persone e conta 394 follower. Il nome della pagina è “Asymétrie”. I post hanno un range di like che va da un minimo di 4 a ad un massimo di 30. E sono presenti 4 recensioni che hanno valutato il brand 5 su 5. Le informazioni nella sezione dedicata sono abbastanza complete. La storia del brand appare però solo in italiano e mancano delle indicazioni riguardo il servizio di ordine su misura dei capi. La foto profilo è un’immagine del marchio del brand in nero su sfondo bianco. Mentre come immagine copertina, è stata scelta una foto tratta dal servizio fotografico per il catalogo della collezione estiva. Nell’immagine in questione la modella indossa una delle bluse più apprezzate dai clienti, la smanicata in jeans. La pubblicazione dei post appare discontinua e poco organizzata. I contenuti sono pubblicati senza una cadenza precisa si differenziano tra foto professionali realizzate per il catalogo stagionale, foto di backstage della produzione, link ad articoli della rassegna stampa e foto delle texture/ pattern dei tessuti. Il messaggio che trapela, dopo un’analisi generale della pagina, è quello di un brand che punta molto sull’aspetto sartoriale dei prodotti. Quelle che mancano però sono informazioni legate alla produzione e a tutti i suoi numerosi passaggi e sui clienti che hanno già acquistato un capo. Sono anche assenti campagne pubblicitarie e promozioni di eventi. Le interazioni sui post sono minime, pochissimi commenti e altrettante rare condivisioni. I contenuti presentano tutti un copy associato a degli hashtag caratterizzati da un tono di voce personale, amichevole e caldo. In alcune occasioni, sembra essere la stessa fondatrice a rivolgersi agli utenti. Gli hashtag allegati al copy sono probabilmente il frutto di un copia e incolla della pubblicazione su Instagram degli stessi contenuti. Il profilo Instagram esiste dal 2018 e ad oggi (agosto 2019) conta 106 post e 154 follower. Il nome

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del profilo è “Asymétrie.clothing”. I post hanno un range di like che va da un minimo di 10 ad un massimo di 50 like con una media di 20 like per foto. Nella sezione dedicata alle informazioni è presenta un pay off “BLOUSES&CLOTHES - HANDMADE” , i contatti di Roberta Leone, la fondatrice, e il link al website. Come immagine del profilo, troviamo il marchio in bianco su sfondo viola. I contenuti dei post sembrano essere gli stessi del profilo Facebook, ma con una percentuale di engagement più alta. Sono presenti poi due album di contenuti in evidenza, entrambi dedicati alle due collezioni di Asymétrie lanciate fino ad oggi. Nel post in cui è stato taggato il brand non appare nessuna foto da parte di clienti ma una foto pubblicata da “TheColorSoup” lo shop online di tessuti dove Asymétrie realizza i suoi capi stampati. Questo dimostra la poca interazione brand/utente. Scorrendo velocemente il feed, non appare né una coerenza cromatica né una coerenza dei contenuti, tranne che nei periodi in cui vengono pubblicate le foto delle collezioni. Per esempio, la linea di accessori è stata sponsorizzata solamente per un breve periodo durante i primi mesi di attività della pagina.

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Ridefinizione Piano Editoriale Facebook In relazione all’analisi della pagina Facebook di Asymétrie si è pensato ad una ridefinizione del piano editoriale della pagina. Tone of voice I copy di Asymétrie dovranno essere sia in inglese che in italiano. Giocosi e leggeri, comunicheranno all’utente in modo informale e sempre cordiale. Il consiglio è di eliminare i testi in prima persona e di lasciare un approccio più personale nelle stories (sia Instagram che Facebook) e nel gruppo Facebook. Per aggiungere leggerezza e informalità alle didascalie, si consiglia l’uso di emoji a tema. Il tono di voce deve essere lo stesso sia nelle didascalie, che nelle risposte, che nei commenti o nei messaggi privati. Contenuti: Quando si pubblica su Facebook è consigliato frazionare il più possibile i contenuti in modo da dover fare singoli post per ogni comunicazione per tenere aggiornato l’utente Frazionare il più possibile è un ottimo modo per allungare la vita ai propri contenuti. Questo permette di non essere mai ripetitivi e mostrare dettagli sempre diversi dello stesso prodotto. Si consiglia per Asymétrie di creare un post per ogni comunicazione e si quindi e non accorpare varie informazioni insieme, in questo modo si generano più contenuti da pubblicare e si aggiunge valore a ogni singola comunicazione. Presentazione Collezioni Una volta scattate le immagini per il lookbook, il brand dovrebbe possedere un ampio archivio fotografico da poter condividere su Facebook. Il consiglio è di raccontare il prodotto sempre in maniera diversa e quindi alternare foto di still life, a foto di capi indossati a immagini di lifestyle. Storytelling Una volta creati i contenuti di storytelling (cfr. Storytelling) il materiale andrà del tutto declinato su Facebook. Si tratterà quindi di contenuti video e immagini legate alla storia della designer. Lo storytelling aiuterà gli utenti a entrare in empatia con il brand. Blog Ricondividere i post del blog significa generare conversioni sul sitoweb e dare una seconda vita al contenuto. Oltre che nella newsletter, condividere i contenuti del blog anche su Facebook, da un’immagine dell’azienda attiva e propone all’utente un contenuto nuovo non strettamente legato al prodotto. Repost utenti I post dei clienti con il capo acquistato, oltre ad essere un contenuto totalmente gratuito, sono anche di forte impatto sul resto dei follower. Un viso felice è l’equivalente di ottima recensione. Si consiglia quindi di ripostare i contenuti migliori prodotti dalle persone che hanno già acquistato e di incitare a questa operazione anche il resto dell’utenza. P i ano d i Br a n d i n g

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Quando i clienti taggano il prodotti in foto e video, si consiglia di chiedere sempre l’autorizzazione per condividerli sull’account aziendale. Partecipazione Eventi/Fiere Essendo Asymétrie un brand che vende online, le fiere e gli eventi sono un ottimo sistema per avere un contatto diretto con la propria clientela. Si consiglia di sponsorizzare e comunicare in maniera constate ogni evento a cui si partecipa. Creando interesse attraverso la comunicazione di locandine, eventi Facebook e pubblicando contenuti in diretta e post event. Questo sistema coinvolge lo spettatore nel viaggio del brand e lo stimola e incuriosisce all’azienda. News sul mondo del fashion, artigianato / Repost altri brand Per non annoiare l’utente e per non dover generare costantemente contenuti ad hoc, si consiglia di pubblicare notizie interessanti, immagini e prodotti affini alla propria azienda. Raccontare il mondo dell’artigianato, o del design, o dell’illustrazione significa per Asymétrie raccontare dei valori del brand e continuare a fare storytelling. Promozioni e Sconti Facebook è usato dagli utenti per avere informazioni rapide e chiare. Condividere promozioni e sconti sulla propria pagina è un ottimo modo per far gola alla clientela e per avere più visite e acquisti sul proprio ecommerce. Si consiglia quindi di aggiornare sempre gli utenti in caso di scontistiche e promozioni. Nel caso di saldi e periodi di festività (come il Black Friday, il Natale o i saldi estivi e invernali) si consiglia di creare delle grafiche e/o dei copy ad hoc che spieghino il tipo di scontistica e il periodo in cui viene applicata. Per l’utente è abbastanza scontato cercare queste informazioni su Facebook prima di visitare il sito web. Timeline (per un pubblico nazionale) Per Asymétrie, il consiglio è di pubblicare almeno 4 volte a settimana, sia per i post che per le stories. Il consiglio è di condividere contenuti durante la giornata e mai di notte. Per i post, le fasce orarie migliori sono la mattina tra le 08:00 e le 09:00. Fascia pranzo 12:00 alle 14:00. Sera dalle 18:00 alle 19:30, oppure dopo cena tra le 21:30 e le 22:30. Gli orari che consigliamo sono: Lun/Ven 08:30 - 13:30 - 18:00 e Sab/Dom 11:00 - 18:00. L’ importante è avere continuità e una cadenza fissa. Ripetere l’orario e il giorno di pubblicazione aiuta l’utente ad avere un “appuntamento” con l’azienda (soprattutto se si creano delle rubriche). Per le stories non c’è un orario specifico. Strumenti di Facebook consigliati Immagini Per i contenuti da pubblicare su Facebook si consiglia in primis di usare sempre le proporzioni corrette per ogni tipo di posizionamento. Per la sezione notizie sia consigliano le proporzioni 1:1, 4:5 e 5:4 mentre per Messenger solo 1:1.

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Il nostro consiglio è di usare immagini con la più alta risoluzione possibile e di evitare l’aggiunta di ulteriore testo. Le inserzioni con un quantità elevata di testo infatti, potrebbero non essere mostrate. Carosello Per descrivere un prodotto è importante selezionare con cura le immagini da utilizzare e nel caso di più foto, si può optare per il formato carosello. Questo tipo di formato consente di mostrare due o più immagini e/o video, titoli e link alla call to action in un’unica inserzione. Si consiglia ad Asymétrie di creare post con questa funzione per presentare più prodotti che rimandano a diverse pagine di destinazione e/o offrire ai clienti più opzioni di colore o di tessuto di uno stesso capo. Si consiglia l’utilizzo anche per mettere in evidenza diverse caratteristiche di un solo prodotto, mostrando diversi dettagli o angolazioni per fornire ai clienti una visione quasi 3D del capo. Un ulteriore utilizzo potrebbe essere quello di strumento di racconto di come nasce un capo della collezione. Dal bozzetto, al taglio del tessuto fino al capo indossato. La stessa cosa può essere fatta per un pattern: dall’ispirazione, allo sketch, fino al disegno definitivo e alla realizzazione del pattern sul capo. Infine potrebbe mostrare le varie opzioni colore di un accessorio. In questo modo i clienti avrebbero di fronte tutte le varie opzioni e a ogni immagine la corrispettiva pagina prodotto sul sito. Video Il formato video è interessante, non solo perché Facebook tende a priorizzarlo (i video appaiono più in alto nel newsfeed rispetto ai post di solo testo o alle immagini), ma anche perché, tra i vari tipi di contenuti, è quello più amato dagli utenti e che riceve più interazioni. Facebook dà priorità ai video caricati sulla sua piattaforma per questo si consiglia di evitare link esterni, come quelli di YouTube, perchè potrebbero perdere in visibilità. Per ogni tipo di formato, si consiglia di lavorare in Mobile First quindi il formato ideale per Facebook è 9:16, MP4 o MOV. Si consiglia di lavorare con video dalla durata massima di 15 secondi, perché ottengono prestazioni migliori nel feed, con un contenuto attraente e di alta qualità. Bisogna essere rapidi, coinvolgenti per non far passare l’utente immediatamente al post successivo. Si consiglia di lavorare sempre con l’audio e sottotitolare i video per chi li visualizzerà ad audio disattivato. Si consiglia di aggiungere sempre un titolo e una piccola descrizione. Si consiglia di produrre video legati al momento della produzione come il momento della creazione del modello sul manichino, o mentre si replica sul cartamodello il disegno della carta. Si può mostrare il taglio del tessuto oppure mentre si confeziona la blusa per essere spedita. Catalogo Un catalogo Facebook contiene le informazioni dell’inventario, ad esempio immagini, prezzi, descrizioni ecc.. Con un catalogo Asymétrie può creare inserzioni dinamiche. Le inserzioni dinamiche estraggono gli articoli dal catalogo per mostrarli alle persone che li hanno già visualizzati o cercati online. Se il catalogo viene connesso all’account Instagram Business del brand, si possono taggare i prodotti nei post e nelle storie di Instagram con Shopping su Instagram. Le persone possono toccare quindi i prodotti taggati per vedere prezzi e descrizioni, o acquistarli direttamente dal feed. Per P i ano d i Br a n d i n g

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Facebook invece, basta collegare il catalogo alla vetrina della pagina per taggare i prodotti nei post e permettere agli utenti di acquistarli. Vetrina La vetrina consente di suddividere gli articoli in categorie. Asymétrie potrebbe quindi dividere le varie collezioni e le bluse dagli accessori. I clienti possono scrivere direttamente all’interno di questa sezione per chiedere informazioni specifiche all’acquisto. Facebook Stories Le persone amano le storie perché rappresentano uno sguardo divertente e autentico dietro le quinte dell’azienda. Gli utenti cercano stories veloci, il cui contenuto sia sui nuovi prodotti o con suggerimenti e consigli di utilizzo. Consigliamo quindi di creare sempre contenuti veloci, dinamici, che arrivino subito al punto. Si consiglia dove si può di aggiungere movimento alle immagini statiche, magari attraverso applicazioni esterne o l’aggiunta di gif (le stories che usano il movimento ottengono prestazioni migliori). Si consiglia di lavorare sempre con contenuti ottimizzati per il formato verticale (9:16) e di inserire sempre l’audio. La maggior parte delle stories con voci fuoricampo o musica ottengono risultati migliori. Per Asymétrie, sarebbe utile iniziare a comunicare con i propri utenti e una call to action sulle stories è un ottimo sistema. “Ask Me Anything” potrebbe essere un’ottima rubrica mensile da iniziare su Facebook. L’idea è quella di dare uno spazio mensile agli utenti per chiedere alla designer tutto quello che vogliono sapere sul mondo della sartoria, sui capi del brand, o semplicemente per stabilire un contatto, togliersi una curiosità, approfondire, rispondere a domande inaspettate e interessanti. Gruppo Facebook Il gruppo Facebook è un ottimo modo per creare community intorno all’azienda. Attraverso un gruppo Facebook, Asymétrie può sviluppare un rapporto tra persone e il brand, comunicando in modo privato e personale. Lo scopo è parlare di interessi comuni e farlo all’interno di un contesto protetto. Asymétrie può creare un gruppo legato al mondo della sartoria e dell’artigianato, interessi in comune con il proprio target. In questo modo, la designer avrebbe un luogo dove parlare a tu per tu con i clienti e lasciare la pagina Facebook come luogo più istituzionale. Il vantaggio di avere un gruppo è quello che i partecipanti ricevono notifiche dei nuovi post pubblicati. In questo modo si possono aggiornare gli utenti di novità importanti ed essere sicuri che le informazioni vengano ricevute. Messenger L’integrazione di Messenger in una strategia di assistenza clienti consente a questi ultimi di parlare delle loro condizioni con l’azienda. A differenza delle conversazioni sui siti web o al telefono, Messenger è un luogo facilmente accessibile dagli utenti che possono interagire in modo diretto con il customer service.

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Attraverso Messenger, Asymétrie può informare i propri fan o la propria audience più fedele della nascita di un nuovo evento o dell’uscita di nuove promozioni. E in caso di risposta, recapitare loro tempestivamente ogni tipo di aggiornamento.

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Ridefinizione Piano Editoriale Instagram In relazione all’analisi della pagina Instagram di Asymétrie, si è pensato a una ridefinizione del piano editoriale della pagina. Tone of voice I copy di Asymétrie dovranno essere sia in inglese che in italiano. Giocosi e leggeri comunicheranno all’utente in modo informale e sempre cordiale. Il consiglio è di eliminare i testi in prima persona e di lasciare un approccio più personale nelle stories. Le didascalie su Instagram hanno molta importanza, soprattutto perchè spesso sono più esplicative delle foto. Asymétrie potrebbe pubblicare foto di lifestyle e attraverso le didascalie, raccontare una storia coinvolgente. L’idea è quindi quella di creare un arco narrativo con un inizio, uno svolgimento e una conclusione. Un’ottima strategia per coinvolgere gli utenti è anche quella di sottoporre quesiti o domande ai propri follower. In questo modo, si può lasciar rispondere nei commenti o riceve messaggi privati e aumentare l’engagement dei post e migliorare il rapporto con i propri utenti. In generale però, si consiglia di rimanere su didascalie brevi, posizionando le comunicazioni e i messaggi importanti all’inizio della didascalia. Se è più lunga di 125 caratteri, le persone dovranno toccare “altro” per leggere tutto il post. Per aggiungere leggerezza e informalità alle didascalie, si consiglia l’uso di emoji a tema. Infine, si consiglia di incoraggiare i follower ad agire, usando uno stile diretto, ad esempio usare “Acquista ora” se si sta mettendo in evidenza un prodotto che si desidera venga acquistato dai clienti. Le call to action invitano l’utente a compiere un’azione nella direzione che sceglie il brand. Il tono di voce deve essere lo stesso sia nelle didascalie, che nelle risposte, che nei commenti e nei direct (in caso di invio di messaggi a membri specifici della tua community). Contenuti: Si consiglia di variare tra i contenuti, dando importanza a immagini d’effetto e di qualità. Si consiglia di lasciare immagini meno accattivanti a livello estetico per le stories e gli highlights. In questo modo, si racconta il prodotto in tono più personale e si crea un moodboard fotografico esteticamente gradevole a livello cromatico per il feed. In questo modo, si può arrivare a creare un profilo ispirazionale sul mondo del fashion e della sartoria artigianale e allargare il target a più utenti possibili (anche non interessati all’acquisto sul momento ma che, appassionandosi al profilo, potrebbero diventarlo in seguito). Presentazione Collezioni Instagram è la piattaforma di lifestyle per eccellenza, per questo si consiglia di arricchire il profilo il più possibile con immagini emozionanti e suggestive. Una volta scattate le immagini per il lookbook, il brand dovrebbe possedere un ampio archivio fotografico da poter condividere. Il consiglio è di raccontare il prodotto sempre in maniera diversa e quindi alternare foto di still life, a foto di capi indossati, a immagini di lifestyle.

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Si consiglia di coinvolgere la community attraverso contenuti che raccontano il dietro le quinte. Si consiglia di pubblicare questi contenuti, sia statici che dinamici, all’interno delle stories. In caso di immagini di qualità, si consiglia anche la condivisione come post. Si consiglia di mostrare tutte le varianti dei prodotti, in modo che i clienti possano scegliere tra diversi colori, dimensioni e tipi di materiale. Storytelling Si consiglia di postare i video realizzati all’interno delle IGTV e di declinare invece sui i post i contenuti statici. Raccontare il brand e umanizzarlo è un’ottima strategia per creare empatia da parte dell’utente. La persona potrebbe infatti riconoscersi nella storia della designer e affezionarsi a lei e poi ai prodotti. Blog Si consiglia di ricondividere e creare un appuntamento settimanale per gli articoli del blog all’interno delle Stories. Condividere i post del blog significa generare conversioni sul sito web e dare una seconda vita al contenuto. Inoltre, quest’azione crea un’immagine dell’azienda attiva e propone all’utente un contenuto nuovo non strettamente legato al prodotto. Repost utenti Si consiglia di condividere nelle stories e poi di creare un sezione all’interno degli highlights i post o le storie dove è stato taggato Asymétrie. I repost, oltre a essere un contenuto totalmente gratuito, sono anche di forte impatto sul resto dei follower. Un viso felice è l’equivalente di ottima recensione. Si consiglia quindi di ripostare i contenuti migliori prodotti dalle persone che hanno già acquistato e di incitare a questa operazione anche il resto dell’utenza. Quando i clienti taggano il prodotti in foto e video, si consiglia di chiedere sempre l’autorizzazione per condividerli sull’account aziendale. Partecipazione Eventi/Fiere Essendo Asymétrie un brand che vende online, le fiere e gli eventi sono un ottimo sistema per avere un contatto diretto con la propria clientela. Si consiglia di sponsorizzare e comunicare in maniera constate ogni evento a cui si partecipa. Si consiglia di creare delle stories, raccontando dall’inizio alla fine la partecipazione a fiere ed eventi. Dalla locandina, fino alla condivisione in live della partecipazione all’evento, fino ai contenuti generati nel post. Questo sistema coinvolge lo spettatore nel viaggio del brand e lo stimola e lo incuriosisce verso l’azienda. News sul mondo del fashion, artigianato/Repost altri brand Per non annoiare l’utente e per non dover generare costantemente contenuti ad hoc, si consiglia di pubblicare notizie interessanti, immagini e prodotti affini alla propria azienda all’interno delle Stories. Raccontare il mondo dell’artigianato, o del design, o dell’illustrazione significa per Asymétrie raccontare dei valori del brand e continuare a fare storytelling. Promozioni e Sconti Si consiglia di condividere promozioni e sconti sia attraverso le stories che attraverso i post. Usare le stories per annunciare sconti e promozioni, creerà un senso di urgenza e le persone sentiranno il P i ano d i Br a n d i n g

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bisogno di agire immediatamente. Per i post si consiglia di lavorare attraverso contenuti fotografici e di inserire all’interno delle didascalie informazioni legate al tipo di scontistica. Questo aiuterà a mantenere un feed pulito. Timeline (per un pubblico Nazionale) Per Asymétrie, il consiglio è di pubblicare almeno 4 volte a settimana per quanto riguarda i post e di condividere stories 6 volte a settimana. Il consiglio è di condividere contenuti durante la giornata e mai di notte. Per i post le fasce orarie migliori sono la mattina tra le 08:00 e le 09:00. Fascia pranzo 12:00 alle 14:00. Sera dalle 18:00 alle 19:30, oppure dopo cena tra le 21:30 e le 22:30. Gli orari che consigliamo sono: Lun/Ven 08:30 - 13:30 - 18:00 e Sab/Dom 11:00 - 18:00. L’ importante è avere continuità e una cadenza fissa. Ripetere l’orario e il giorno di pubblicazione aiuta l’utente ad avere un “appuntamento” con l’azienda (soprattutto se si creano delle rubriche). Per le stories non c’è un orario specifico. Strumenti di Instagram consigliati Immagini Per le immagini da pubblicare su Instagram, si consiglia di usare sempre le proporzioni corrette per ogni tipo di posizionamento. Per il feed sono utilizzabili i formati 1:1, 4:5 e 5:4 mentre perle stories 9:16. Essendo Instagram una piattaforma dedicata principalmente alle immagini, il nostro consiglio è di usare contenuti con la più alta risoluzione possibile. Le persono devono scoprire contenuti nuovi e farsi ispirare dalle immagini che vedono per apprezzare il brand, per questo i contenuti visivi devono essere curati nel dettaglio e devono essere il focus della presenza del brand sulla piattaforma. Le immagini postate devono trasmettere lo spirito di Asymétrie e devono avere una coerenza tra di loro per riuscire a mantenere un feed (una sorta di Home del profilo) pulito e coeso. L’ideale sarebbe usare sempre le stesse tonalità colore per avere più omogeneità possibile. Più lo stile di Asymétrie sarà unico, più l’utente scorrendo il feed di Instagram riuscirà a identificare immediatamente i post del brand. Carosello Come per Facebook, anche su Instagram per descrivere un prodotto, è importante selezionare con cura le immagini da utilizzare e nel caso di più foto, usare la funzione di Instagram Carosello. Questo tipo di formato all’interno di Instagram consente di visualizzare nello stesso post più immagini (da 2 fino a un massimo di 10). Come per Facebook, lo strumento è utile per presentare un’offerta di prodotti diversa per colore o tessuto, oppure per mostrare un prodotto attraverso diverse immagini che possono essere una del prodotto per intero e altre di dettaglio (come texture, cuciture, bottoni ecc…). Per Asymétrie, si consiglia anche di mostrare un prima e dopo l’inizio di una lavorazione di un capo o di un accessorio. Inoltre si può pensare di associare un video a una foto nello stesso post per mostrare un pattern mentre viene disegnato e il risultato finale.

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Come per Facebook, si consiglia di usare lo strumento per raccontare delle storie. Che sia la storia di un prodotto, o la storia del brand (cfr. Storytelling) l’associazione di più immagini aiuta ed è utile all’utente per capire meglio il messaggio dell’azienda. Un esempio potrebbe essere quello di raccontare una blusa dall’idea di partenza fino al capo indossato. Video e IGTV I video su instagram, caricati come post, non devono superare i 60 secondi. Funzionano con ogni tipo di formato ma sarebbe più funzionale caricarli in formato quadrato 1:1 (il formato a cui Instagram da priorità). Si consiglia di utilizzare la funzione video per raccontare il backstage dei capi e quindi dettagli più tecnici che incuriosiscono l’utente e danno valore al capo, mostrando il lavoro manuale che c’è dietro ogni cucitura. Quando i video superano i 60 secondi diventano IGTV. Questa funziona nata da poco, si adatta perfettamente, come le storie, al formato dello smartphone. I video sulle IGTV vengono visualizzati a schermo pieno e in formato 9:16. L’applicazione è semplice e intuitiva. La riproduzione ha inizio non appena si entra nell’app. Si consiglia di inserire, all’interno di IGTV, una guida dettagliata alle taglie, condividere delle piccole storie che raccontano i suoi prodotti e pubblicare mini video girati durante lo shooting della collezione (backstage e modella con i capi in movimento). Shopping su Instagram Shopping su Instagram offre alle aziende una vetrina immersiva in cui le persone possono esplorare i prodotti. Attraverso questa funzione, quando una persona tocca un tag di un prodotto nel post o un adesivo del prodotto in una storia, verrà indirizzata a una pagina contenente la descrizione del prodotto dove potrà vedere: un’immagine del prodotto dal post; una descrizione del prodotto, il costo del prodotto, un link che indirizza direttamente al tuo sito web in cui è possibile acquistare il prodotto. Per Asymétrie, attivare questa funzione vorrebbe dire promuovere i propri capi e venderli nello stesso momento. Inoltre il brand avrebbe accesso a tutti i dati statistici dei prodotti su cui è attivata l’opzione: quante volte il prodotto è stato visualizzato, quante volte si è cliccato sul sito, ecc... Una volta attivata la funzione, Asymétrie dovrà comunicarlo attraverso Facebook, newsletter e blog. Stories Gli utenti cercano stories veloci, il cui contenuto parli di nuovi prodotti o riporti dei suggerimenti e consigli di utilizzo. Consigliamo quindi di creare sempre contenuti veloci, dinamici, che arrivino subito al punto. Si consiglia, dove si può, di aggiungere movimento alle immagini statiche, magari attraverso applicazioni esterne o l’aggiunta di gif (le stories che usano il movimento ottengono prestazioni migliori). Si consiglia di lavorare sempre con contenuti ottimizzati per il formato verticale (9:16) e di inserire sempre l’audio. La maggior parte delle stories con voci fuoricampo o musica ottengono risultati migliori. Per Asymétrie, sarebbe utile iniziare a comunicare con i propri utenti e una call to action sulle stories è un ottimo sistema. “Ask Me Anything” potrebbe essere un ottima rubrica mensile da iniziare su sia su Facebook che su Instagram. L’idea è quella di dare uno spazio mensile agli utenti P i ano d i Br a n d i n g

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per chiedere alla designer tutto quello che vogliono sapere sul mondo della sartoria, sui capi del brand, o semplicemente per stabilire un contatto, togliersi una curiosità, approfondire, rispondere a domande inaspettate e interessanti. Le stories devono essere usate per fornire maggiori informazioni sui capi aggiungendo testi con tutorial dettagliati su come indossarli e prendersene cura. Si consiglia di dare la possibilità al pubblico di fare domande sui prodotti o di rispondere a dei sondaggi. In questo modo, le persone possono scoprire di più sui capi e sentirsi sicuri al momento dell’acquisto. Highlights Asymétrie possiede già delle storie in evidenza, ma si consiglia di aggiungere vari sezioni. Una volta proposte nelle stories dei sondaggi o della domande dagli utenti, queste storie si possono inserire all’interno di una categoria precisa negli highlights. In questo modo, chi arriva sul profilo può esplorare questa sezione e trovare alcune risposte a quesiti che hanno già avuto altri utenti. Un’altra categoria da inserire potrebbe essere quella degli accessori. In questo modo l’utente che arriva sul profilo Asymétrie ha immediatamente una panoramica di tutti i prodotti in vendita (visto che già sono presenti highlights sulle collezioni). Altre due categorie che si consiglia di inserire sono una dedicata agli eventi e una dedicata alle stories degli utenti, dove è stato taggato il prodotto. La prima servirà da rassegna stampa del brand, la seconda funzionerà da “recensione prodotto”.

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Attivazione del profilo Google My Business Al fine di gestire la propria presenza online nelle ricerche Google, sia da desktop che da mobile, ma anche su Google Maps, si consiglia di creare un profilo Google My Business. Questo account è uno strumento gratuito che serve in primis per monitorare e modificare i dati del brand pubblicati su Google e permetterebbe inoltre Asymétrie di entrare in contatto con i numerosi potenziali clienti che ogni giorno effettuato milioni di ricerche sul motore di ricerca più utilizzato. All’interno sarà possibile inserire ulteriori dati riguardanti i capi nonché le offerte o promozioni in corso, gli utenti potranno inoltre recensire il brand e i prodotti. L’apertura di un profilo Google My Business permette a chi già è a conoscenza del brand di accedere in maniera immediata ai contatti quali email e numero di telefono, ma al tempo stesso offre la possibilità di essere presenti nelle ricerca Google Local qualora l’utente immettesse nel motore di ricerca una query generica relativa alla propria attività. Questo account è inoltre di fondamentale importante per il posizionamento SEO e dunque, per dare maggiore visibilità al proprio sito internet. Inoltre, grazie ai dati forniti dagli utenti, sarà possibile visualizzare statistiche e dati sul tipo di target che cerca i servizi di Asymétrie, dati non trascurabili da sfruttare per l’implementazione di ulteriori attività strategiche.

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Sviluppo strategia Google Ads Per dare maggiore visibilità al proprio ecommerce, sarà di fondamentale importanza avere maggiore visibilità su Google, al fine di intercettare il maggior numero di utenti interessati alla tipologia di capi e accessori proposti dal brand, quindi intercettando gli utenti che, effettuando una ricerca di determinate parole chiave relative all’offerta Asymétrie, dimostra di essere predisposto all’acquisto di una blusa o di un capospalla. A questo proposito, sarà necessario sviluppare una campagna di annunci Google Shopping, che a differenza degli annunci Google Adwords, contenenti esclusivamente elementi testuali, si caratterizzano per la presenza di un’immagine del prodotto, del prezzo e dell’anteprima del sito ecommerce attraverso il quale è possibile effettuare l’acquisto, nonché l’ammontare di eventuali spese di spedizione da sostenere. Pertanto, sarà necessario avviare un account Google Adwords, il quale permetterà l’accesso alla piattaforma Google Merchant Center, attraverso cui sarà possibile gestire le campagne Shopping. Attraverso la creazione delle schede prodotti in formato xml – note come feed prodotti – si permetterà a Google di processare correttamente tutte le informazioni relative ai prodotti già presenti sull’ecommerce Asymétrie. Gli annunci di Google Shopping, presentando un’immagine, nonché il prezzo, evidenziano chiaramente che si tratta di un prodotto in vendita su una piattaforma ecommerce e solitamente i tassi di conversione – cioè la percentuale di acquisti effettuati rispetto al numero di visite – è molto più elevato rispetto ad altri tipi di annunci. Tali annunci nel settore moda risultano particolarmente efficaci in quanto l’immagine permette all’acquirente di avere un’anteprima del capo e di cliccare sull’annuncio solo se realmente interessato. Inoltre, grazie all’attivazione delle campagne Google Shopping sarà possibile ottenere delle informazioni statistiche relative anche ai propri competitor, nonché al proprio target e agli utenti interessati al nostro prodotto, che saranno particolarmente importanti per future decisioni su campagne promozionali, offerte e campagne pubblicitarie.

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Direct Marketing & PR Asymétrie, essendo una realtà emergente, che sta muovendo i suoi primi passi all’interno del business system, non ha avuto modo di acquisire una complessa rete di relazioni che possa favorire la conoscenza e lo sviluppo del brand all’interno del mondo della moda. Di importanza fondamentale è stata la collaborazione con Vincenzo Bernabei, che ha permesso al brand di muovere i primi passi, ma anche di entrare in connessione con gli studenti del Master IED in Brand Management, che ha aperto le porte per l’elaborazione di un piano di branding volto a guidare il brand nell’implementazione di nuove soluzioni strategiche. Il rapporto con i fornitori TheColorSoup e Bassetti Tessuti hanno portato l’esperienza di Asymétrie all’esterno del proprio laboratorio casalingo e ha permesso al brand di collezionare un breve rassegna stampa. Complice l’assenza di punti vendita fisici, la mancata partecipazione a eventi cardine del settore di rilevanza sia in veste di espositore che in veste di visitatore, Asymétrie si trova a avere la necessità impellente di costruire un network efficace e più ampio di soggetti volti a coadiuvare il brand nel raggiungimento dei propri obiettivi. Asymétrie ad oggi conta una sola collaborazione che può essere associata a un partnership con un influencer. Il 24 settembre 2019 sono state pubblicate su Facebook e su Instagram 3 foto che avevano come protagonista una donna incinta con indosso tre bluse Asymétrie. La donna ritratta è la Dott.ssa Giulia Vincenzo, biologa e nutrizionista che a settembre 2019 contava più di 5000 follower. Nonostante l’ottima strategia di partnership realizzata dal brand, il caso è rimasto isolato e non ce ne sono stati altri nei mesi avvenire. Per questo si suggerisce di attivare una strategia di comunicazione per quanto riguarda blogger ed influencer.

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Costruzione Media Kit Attualmente non è presente materiale comunicativo del brand Asymétrie che si possa associare o utilizzare come Media Kit da presentare alla stampa ed eventuali investitori. Il Media Kit è però spesso la prima esperienza approfondita che il target business ha con il brand e quindi è essenziale che esprima l’identità del marchio fornendo tutte le informazioni essenziali. Questo strumento ha molteplici utilizzi e vantaggi, permettendo al brand di presentarsi a eventuali investitori, business angels, collaboratori, per la stampa o per i rivenditori in modo professionale. Quindi è importante che esso fornisca, tutti i componenti chiave di un kit multimediale, ma che rappresenti chiaramente il brand in modo autentico. Inoltre il Media Kit deve necessariamente rispettare le linee guida grafiche stabilite per il resto del catalogo del brand e quindi rispettare i formati, le combinazioni di colori e le tipologie di font scelti per il resto del materiale comunicativo prodotto da Asymétrie. Tenendo conto della tipologia di proposta che si è scelta per il catalogo, il Media Kit potrà essere da esso estrapolato o meno a seconda delle necessità, essendo contenuto nello stesso file che verrà creato per il catalogo e posizionato all’interno dello stesso successivamente all’ultima sezione del catalogo dedicata ai contatti, rendendo possibile, oltre alla presentazione dell’offerta dettagliatamente descritta del brand, un approfondimento su tutti i valori a cui la marca fa riferimento e che la rendono tale. Essendo il primo biglietto da visita del brand, il Media Kit deve necessariamente essere composto da più di una pagina, in cui la prima sezione sarà completamente dedicata alla storia del brand, con descrizione di come è iniziato il progetto, attributi unici sulle collezioni e cosa ispira i disegni, cercando di specificare il più possibile i come, il dove, il quando e il perché di quello che viene fatto dal brand. Sarà fondamentale in questa parte del Media Kit quindi rendere immediatamente individuabili gli elementi che lo contraddistinguono nell’offerta dai vari competitor presenti nel mercato in cui opera e potrebbe operare il brand. Oltre alla storia del brand e di tutto quello che possa trasmettere emozionalmente, il perchè della sua esistenza, la sezione del catalogo dedicata al Media Kit dovrà contenere lo sviluppo dello storytelling, racconto del background e della filosofia dello stile della designer. Successivamente, dovranno essere inseriti tutti i link agli articoli sulle collezioni, le interviste alla designer o che parlano della marca. Un ruolo importante avranno successivamente le citazioni della designer, che possono essere facilmente includere argomenti come ciò che ha ispirato i disegni e per chi è stata creata la collezione. La parte conclusiva del catalogo destinata al Media Kit dovrà contenere inoltre una sezione dedicata alle Faq che riguardano domande frequenti sul fondatore, il brand, l’offerta di prodotti, il mercato di riferimento, dove è possibile acquistare la linea. Inoltre, nella parte conclusiva del documento, è necessario allegare tutti i link ai canali social del brand e i contatti delle figure aziendali di riferimento in base alla necessità. Inoltre è importante tenere in considerazione la tipologia di fotografia scelta per la riproduzione delle immagini dei prodotti. Se in questa sezione del catalogo dedicata al media kit si includono immagini, queste devono essere fotografie pertinenti all’identità del brand, come stabilita nelle linee fotografiche. Un ulteriore vantaggio del Media Kit è la possibilità di creare questo strumento in formato digitale - è infatti ad oggi necessario considerare che la maggior parte del target business interessati nel ricevere questo tipo di materiale da parte dei brand lo visualizza via email con desktop o smartphone.

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È quindi fondamentale che il file sia salvato in formato PDF e che abbia le funzioni di modifica bloccate, in modo da favorire la facile lettura e non permetterne la manomissione. Considerando la necessità di lettura del file in formato digitale, è necessario ricordare che tutte le immagini contenute nel documento non devono avere un peso eccessivo, impedendone la ricezione da parte del target. Sarà utile pertanto fornire un collegamento per un’eventuale download a una risorsa di condivisione file come Dropbox o caricarlo su una piattaforma digitale come Issuu. La definizione di un Media Kit in formato digitale che racconti dettagliatamente la storia del brand e della designer favorirà la lettura della mail e l’interesse del target business nei confronti del brand. Il Media Kit dovrà essere costantemente aggiornato con nuovi articoli, pietre miliari, premi e altri riconoscimenti. Il file PDF contenente la sezione dedicata al Media Kit del catalogo verrà quindi allegata a tutte le mail che verranno inviate dal brand al target business, che dovrà essere contattato tramite l’utilizzo della mail personalizzata, come descritta nel paragrafo successivo (cfr. Campagna di Direct Marketing).

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Campagna di direct marketing Dalla fondazione del brand Asymétrie ad oggi non sono state programmate né eseguite campagne di direct marketing dedicate al target business. In considerazione della proposta presentata per la creazione di un nuovo catalogo modulabile per il brand, e in modo specifico, per la sezione dedicata al media kit contenuto all’interno, si è pensato di proporre alcune linee guida che permetteranno al brand di sviluppare una campagna di direct marketing per cominciare a intraprendere un primo approccio diretto con il target business e in special modo, con buyer o investitori. Come evidenziato già nel paragrafo precedente dedicata al media kit, il primo contatto che solitamente avviene con il target business è principalmente attraverso l’utilizzo di email visualizzata su desktop e/o smartphone. È quindi indispensabile per il brand lo sviluppo di diversi strumenti che potranno favorire l’inizio di una campagna di direct marketing rivolta a questo tipo di target, strutturata attraverso l’utilizzo di email personalizzate per il brand e in base alla tipologia di target business specifico. Il primo strumento che dovrà quindi essere strutturato dal brand per iniziare questo percorso di contatti diretti con buyer, investitori o stampa, è una mail personalizzata, in grado di evidenziare immediatamente gli aspetti di principali interesse della tipologia di target business che si sta contattando. Sarà quindi indispensabile ricorrere all’utilizzo di vari strumenti ad oggi disponibili e di facile utilizzo, per la creazione di email personalizzate per il brand, prevedendo l’utilizzo di piattaforme come MailChimp o MailUp, in grado inoltre di inviare mail a migliaia di contatti contemporaneamente e di contribuire alla creazione di modelli di email utilizzabili per diversi tipologie di campagne di direct marketing. L’email in questione permetterà a chi la riceve di avere un colpo d’occhio preciso e dettagliato sulle caratteristiche principali del brand e della sua offerta, permettendo con un semplice clic sulle diverse sezioni che la comporranno, l’accesso alla parte dedicata di riferimento contenuta nel sito del brand per approfondire. La mail dovrà quindi essere strutturata con una grafica che segua le linee guida stabilite sia per l’utilizzo dei loghi del brand, sia per le fotografie, e inoltre dovrà avere una struttura sempre composta da una headline, da considerare il cuore della mail, che deve essere breve, chiara, memorabile, attirando l’attenzione, facendosi ricordare e stimolando la curiosità per convincere che vale la pena continuare a leggere e approfondire la conoscenza del brand. Fondamentale inoltre che questa contenga chiaramente lo Unique Selling Point del brand, cioè che descriva in poche parole efficaci quello che sono la mission e qual è il motivo che contraddistingue il brand e i suoi prodotti dai competitor, oltre a immagini accattivanti che introducano a loro volta il brand. In questa sezione, verrà posizionato il primo pulsante di call to action della mail, che permetterà di collegarsi direttamente al sito nella sezione dedicata appunto alla storia e alle origini del brand. La seconda sezione della mail dovrà inoltre contenere un sottotitolo e un corpo del testo - il primo avrà il compito di approfondire quanto detto nella headline, il corpo del testo invece dovrà avere una lunghezza che varia a seconda della quantità di informazioni circa il brand è sono in possesso del ricevente. In questa sezione, verrà quindi approfondito maggiormente quello che riguarda i capi di punta del brand in base a quelli presentati nel periodo in cui verranno inviate le mail, perP i ano d i Br a n d i n g

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mettendo attraverso un ulteriore pulsante di call to action di approfondire tutto ciò che riguarda i capi con collegamento diretto nella sezione dedicata del sito. Nell’ultima sezione della mail invece, verranno elencati gli eventi di settore in cui si parteciperà e i punti vendita in cui è visionabile eventualmente il brand, chiudendo la mail con i contatti del sito e dei vari canali social di Asymétrie. L’utilizzo di email come principale strumento di direct marketing dedicato al target business del brand richiede da parte del brand la creazione di un database esclusivo, che contenga il maggior numero di contatti possibili da raggiungere al momento in cui si decidesse di presentare nuovi capi o capsule collection. Fondamentale inoltre per la creazione di una campagna di direct mail efficace è la realizzazione di email che tengano in considerazione la visualizzazione di contenuti e link per multi dispositivi e che quindi prevedano sia la corretta lettura attraverso desktop che su smartphone. Sarà quindi indispensabile considerare nella creazione dell’email l’utilizzo di immagini e di grafiche che permettano l’apertura rapida della mail e il corretto funzionamento dei collegamenti contenuti all’interno. A ogni email creata dal brand per la realizzazione di una campagna di direct marketing dedicata a buyer, investitori o alla stampa dovrà sempre essere allegata almeno la parte del catalogo modulabile del brand che comprende il media kit - questo permetterà a chi riceve la mail di avere ulteriori informazioni riguardanti il brand in modo immediato e senza doverle cercare nel sito o sui profili social.

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Ricerca fornitori I tessuti utilizzati dal brand Asymétrie fino ad oggi per la realizzazione dei capi delle collezioni realizzate e commercializzate provengono da fornitori specializzati presenti sul territorio romano come Bassetti Tessuti, oppure vengono acquistati su The Color Soup, un ecommerce di tessuti che permette di personalizzare le stoffe con disegni e pattern di qualsiasi tipo. La designer, inoltre, è solita acquistare i tessuti che utilizza durante i suoi viaggi, lasciandosi ispirare dalla sua creatività. I tessuti solitamente utilizzati per la realizzazione dei capi hanno una mano rigida e pesante, elementi fondamentali per la realizzazione dei modelli. Tenendo in considerazione le caratteristiche stilistiche dei tessuti utilizzati abitualmente dalla designer per la realizzazione dei prodotti a marchio Asymétrie e la necessità di sviluppare una responsabilità sociale d’impresa, oltre all’impegno del brand nel monitorare e contenere il suo impatto sull’ambiente, si è pensato di sviluppare una lista di fornitori che rispecchiano gli standard richiesti per permettere ad Asymétrie di intraprendere un percorso di evoluzione che lo porteranno a diventare un brand di moda ecosostenibile. Come già discusso nel capitolo riguardante la costituzione della Rsi e, in particolare nel paragrafo dove si approfondiscono le certificazioni necessarie alle aziende per essere ritenute socialmente ed ecologicamente sostenibili, la valutazione dei fornitori deve essere fatta in base alla tipologia di tessuti prodotti, dalle certificazioni possedute, dalle metodologie di produzione e dal rispetto verso l’ambiente e per i lavoratori impiegati nel processo di lavorazione. GreenSoul: È la prima linea di tessuti elastici indemagliabili prodotta con materiali riciclati al 100%. L’innovativa tecnologia è stata sviluppata dall’azienda italiana M.I.T.I., che vanta una lunga esperienza nella produzione di tessuti tecnici indemagliabili e che è da sempre attenta ai temi dell’ecosostenibilità. Non a caso M.I.T.I. è stata la prima azienda italiana a ottenere, nel 2009, la prestigiosa certificazione Bluesign® per la sostenibilità ambientale del processo industriale. Questi prodotti sono principalmente di due tipologie, elastomero poliammide e elastomero poliestere. In entrambi i casi, si tratta di prodotti di altissima qualità, fatti con fibre totalmente riciclate, dal recupero di scarti industriali nel primo caso e dal PET di poliestere nel secondo. Basti considerare che, nella produzione di questi tessuti, il processo di riciclo degli scarti di nylon riduce del 53% le emissioni di CO2; in altri termini, ogni 1000 kg di nylon riciclato vengono risparmiate emissioni di CO2 per un quantitativo pari a quanto emesso da un’automobile in 8544 km, o a quanto assorbito in un anno da 160 pini di Aleppo. Analogamente, l’utilizzo di elastomero riciclato consente un risparmio di energia, acqua e gestione dei rifiuti in percentuali che variano dal 50 al 90%. La vera rivoluzione di questa tecnologia è l’utilizzo di elastomero riciclato, ottenuto utilizzando oltre il 50% di scarti industriali pre consumi, attraverso un processo innovativo e interamente certificato Global Recycle Standard (GRS). Carvico e Jersey Lomellina: Un’altra azienda che produce tessuti completamente Made in Italy ed ecosostenibili - quello di questa azienda è un un impegno serio, trasparente e tangibile. Da anni offrono ai clienti tessuti realizzati con filo ECONYL®, un filo di Nylon 100% rigenerato da materiali di scarto pre e post consumer come le reti da pesca, il fluff dei tappeti (la parte superiore dei tappeti di nylon giunti a fine vita), il tulle rigido ecc.: materiali ormai giunti alla fine del loro ciclo vitale, che invece di essere smaltiti in discarica, vengono recuperati e rigenerati attraverso un complesso processo di scomposizione fisico-chimico. Questo processo vede coinvolti, oltre a Carvico e Jersey P i ano d i Br a n d i n g

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Carvico e Jersey Lomellina: Un’altra azienda che produce tessuti completamente Made in Italy ed ecosostenibili - quello di questa azienda è un un impegno serio, trasparente e tangibile. Da anni offrono ai clienti tessuti realizzati con filo ECONYL®, un filo di Nylon 100% rigenerato da materiali di scarto pre e post consumer come le reti da pesca, il fluff dei tappeti (la parte superiore dei tappeti di nylon giunti a fine vita), il tulle rigido ecc.: materiali ormai giunti alla fine del loro ciclo vitale, che invece di essere smaltiti in discarica, vengono recuperati e rigenerati attraverso un complesso processo di scomposizione fisico-chimico. Questo processo vede coinvolti, oltre a Carvico e Jersey Lomellina, altri due partner molto importanti: Healthy Seas e Aquafil SpA. Mario Cucchetti Tessuti: Il brand, oltre a produrre tessuti riciclabili e riciclati, ha istituito una cultura aziendale interamente centrata sulla valorizzazione del proprio capitale umano, ritenendo che questo sia il miglior modo di mantenere e incrementare quel vantaggio competitivo tipicamente italiano, rappresentato dall’esperienza culturale. L’azienda promuove un ambiente di lavoro inclusivo, contrasta ogni forma di discriminazione e sostiene progetti di lifelong learning per migliorare lo sviluppo e l’aggiornamento delle competenze del personale aziendale. Favorisce programmi di alternanza scuola-lavoro per creare un canale privilegiato con i giovani, che sono il motore trainante della creatività, punto di forza del Made in Italy. Tra le fibre acquistabili da brand si possono elencare tessuti naturali come la lana riciclata e biodegradabile, il cotone organico, cioè coltivato con sistemi di produzione biologica, che non prevedono l’utilizzo di pesticidi, insetticidi, fertilizzanti chimici e semi OGM. L’azienda ha inoltre una produzione esclusiva di tessuti vegan, che prevedono l’uso di fibre naturali ricavate da piante come il bamboo, la canapa, Viscosa Eco e Vegan Leather, prodotta attraverso lo sviluppo di spalmature con processi e prodotti a basso impatto ambientale in grado di ottenere ecopelli molto raffinate e performanti. Tessilidea: Un’altra azienda italiana produttrice di linee di tessuti ecosostenibili, che vengono prodotte dal brand guardando al futuro dell’ambiente grazie all’utilizzo di fibre naturali, fibre organiche, cotoni organici, fibre eco-friendly come ad esempio, canapa, cupro, Tencel®, filati eco-innovativi, riciclati e rinnovabili. L’azienda si impegna nella ricerca e nell’utilizzo di fibre e compostabili e nell’adozione di cicli produttivi ecosostenibili e responsabili che possano sia garantire la tutela della salute e dell’ambiente ma anche tessuti in grado rispettare le normative nazional e internazionali.

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Ricerca ambassador (influencer e blogger) Il nuovo trend del 2020 sono i micro-influencer, account che hanno meno di 100.000 follower, che non solo sono più economici ma anche più efficaci rispetto all’algoritmo e ai Big Influencer. Nelle campagne di marketing, i micro-influencer generalmente alzano il tasso di coinvolgimento del 60%. Questo accade perché il minor numero di fan ha effettivamente permesso loro di creare relazioni significative con il proprio pubblico. Per questo l’idea per Asymétrie è di collaborare con micro e nano influencer. Qui un elenco di alcune nomi selezionati per probabili collaborazioni in relazione al target, ai valori del brand, e al tipo di prodotto. Molti di questi nomi sono legati al mondo dell’artigianato, dell’handmade e del design. Questo sarebbe la possibilità al brand di ampliare il target e di espandersi all’interno di uno spazio più ampio che comprende, oltre ad appassionati di moda, anche fan dell’handmade e dell’artigianalità in generale. Gaia Segattini - Blog: http://www.vendettauncinetta.com/ Nata a Genova, vive nelle Marche. Fashion designer con 18 anni esperienza sui marchi di target giovane spesso internazionali, occupandosi di trend e design. Ha scritto su Glamour.it, Style.it, Vantify Fair.it e ha collaborarto con vari blog che si occupano di creatività in Italia. Nel suo blog tratta di nuovo artigianato, creatività indipendente, DIY, consumo e moda sostenibile, autoimprenditoria, del rapporto tra artigianato e digitale. Tiene workshops di riciclo e manualità, è fondatrice del festival WeekenDoIt incentrato sulla condivisione delle tecniche manuali e lo sviluppo della microimprenditorialità, è consulente di prodotto (Design abbigliamento e accessori, maglieria) e collabora con PMI ed aziende artigiane per la creazione della loro immagine su Instagram. Appassionata al movimento craft americano, per i suoi contenuti di semplicità, creatività e di rivoluzione sociale. Potrebbe essere un’ottima partnership per il brand per iniziare conversazioni online sul mondo dell’artigianato e del digitale ripubblicando gli articoli di Gaia sul blog e sulla Newsletter. Paola Tartaglino - Blog: https://www.wemakeapair.com/ Storica d’arte e blogger, Paola scrive di design, handmade, illustrazione ed editoria indipendente. È anche blogger di viaggi e blogger per la rivista CasaFacile. Fondatrice di alcuni tra i brand più interessanti nel mondo indipendente, come Hoppipolla- cultura indipendente per corrispondenza e Creativi in rete, dedicato a tutti i creativi che desiderano migliorare la propria presenza online e fare network. Paola per Asymétrie potrebbe essere un ottimo trampolino di lancio per inserire il brand all’interno di una community già ben strutturata, che è quella dei creativi emergenti. Asymétrie potrebbe anche ripubblicare articoli di CasaFacile e potrebbe collaborare con Paola per interviste da utilizzare come rassegna stampa.

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Cristina Dal Ben e Elisabetta Viganò - Blog: https://www.wunderlab.it/ Cristina Dal Ben e Elisabetta Viganò sono due interior, food e fashion stylist, con la passione per l’handmade d’autore. Si definiscono “quality craft lovers” e sono alla costante ricerca di makers e artigiani di talento. Il loro spazio preferito sono Le Wunderkammer, immaginarie ed esistenti, dove collezionare oggetti, forme, istantanee e ricordi. Amano molto Parigi. Asymétrie potrebbe realizzare una collaborazione singola per un’intervista sul loro blog Wunderlab. Cristina Dal Ben e Elisabetta Viganò hanno una sezione del blog che si chiama per l’appunto “Crafters & Designer” Caccavella - Blog: https://lacaccavella.com/ Maria è napoletana. Ex architetto appassionato di food. Nel suo blog parla di cucina, artigianato, design, cinema e letteratura. Caccavella è un blog attento all’alimentazione sostenibile e a impatto zero, per una cucina nel rispetto della natura e delle biodiversità. Un possibile modalità di partnership con Caccavella potrebbe essere quella di unire il mondo del food a impatto zero con la moda impatto zero. Caccavella potrebbe parlare del mondo Asymétrie all’interno del proprio blog per poi ricevere lo stesso servizio in cambio. Luisa Bertoldo - Blog: https://www.instagram.com/luisabertoldo/ Luisa Bertoldo è nata a Lisiera, in provincia di Vicenza, ha 37 anni. Si occupa di pubbliche relazioni, vive a Milano. Nel capoluogo lombardo è la fondatrice di un agenzia di comunicazione che porta il suo nome che spazia in vari ambiti: food, moda, design e altro. Nel suo instagram condivide scatti di vita quotidiana legati alla sua bimba Giovanna e alla sua carriera da designer. È stata selezionata perchè potrebbe essere per Asymétrie un’ottima occasione di visibilità. Luisa infatti potrebbe indossare la blusa e fotografarsi in vari momenti della giornata. Luisa è lavoratrice, creativa e mamma. Il target perfetto per lanciare un prodotto Asymétrie. Belle di faccia - Blog: https://www.instagram.com/belledifaccia/ Associazione per la Body Positivity e la Fat Acceptance. Belle di faccia è un progetto nato su Instagram, diventato poi un’associazione, e si occupa di sensibilizzare sui temi del body shaming e della grassofobia, cercando di riportare i corpi non conformi al centro del discorso body positive. Come per Luisa, fare uno scambio di prodotti con Belle di faccia sarebbe un’ottima strategie di marketing. Essendo la pagina strettamente collegata al mondo del body conscious, sarebbe un trampolino di lancio per Asymétrie, che si proietta verso tutto il mondo femminile senza distinzioni. Laura Brioschi - Blog: https://www.instagram.com/lovecurvy__laurabrioschi/ Tra workshop e catwalk in costume per ridisegnare il concetto di bellezza direttamente nelle piazze d’Italia e d’Europa, Laura Brioschi è una modella e attivista molto amata dal popolo di Instagram. Il suo hashtag #curvyisnotacrime è molto usato dalla sua community per raccontare che qualsiasi forma abbia il corpo di una donna non c’è etichetta che tenga, è bello così com’è. Con i suoi flashmob a tema hanno spinto a spogliarsi, sia metaforicamente che letteralmente, centinaia di donne. Anche per Laura Brioschi la strategia migliore di collaborazione è quella di inviarle una blusa e di farsi fotografare indossandola.

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la_versione_migliore - Blog: https://www.instagram.com/la_versione_migliore/ Il profilo di Caterina è giovanissimo e racconta i retroscena di quello che vedi quando vieni bombardata da spot di prodotti dimagranti e di bellezza che ti spingono a essere la “versione migliore di te stessa”. Condividere un articolo della giovane Caterina significherebbe, ancora una volta, far vedere quanto ogni donna o uomo di qualsiasi età e qualsiasi ragione sociale può indossare Asymétrie.

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Strategia Influencer Marketing Per aumentare la sua visibilità non solo sul suo target diretto, ma anche su altri target che possono conferire importanza al brand sul mercato, si propone una strategia che prevede il contatto con alcuni stylist e influencer del mondo fashion. L’idea di partnership è quella di creare una rubrica sul blog, da rilanciare poi sui social e sulla newsletter, all’interno della quale vengono proposti degli abbinamenti tra le bluse Asymétrie e altri capi. La strategia prevede la selezione di diverse tipologie di donne, diverse per stile di vita, fisicità e personalità, per sottolineare come i capi di Asymétrie si abbinano a tanti tipi diversi di donna non standardizzata e a tanti tipi diversi di capi, in maniera sempre diversa e originale. L’idea è quella di recapitare alle stylist selezionate una blusa Asymétrie e in seguito, condividere e pubblicare i contenuti generati che siano foto, video o articoli. Le influencer selezionate si distinguono per età, stile, gusto e sono state selezionate in base ad il target diretto di riferimento. Donne fuori dal comune, attive ed eleganti. The Fashion Mob - Instagram https://www.instagram.com/thefashionmobitalia/ Quattro influencer italiane tra i 32 e i 53 anni che incarnano globalmente il profilo della donna moderna: mamme, trendsetter, trendexplorer, imprenditrici, globetrotter. Appassionate di moda e social addicted. Personificano il target di Asymétrie in pieno, essendo donne dalla vita attiva, moderne, appassionate del mondo del fashion e pronte ai cambiamenti. Magnifiche Perennial -https://www.instagram.com/magnificheperennial/ Tre fashion blogger, Marilli, Paola e Isabella, over 50 che hanno creato una community inclusiva dal nome Magnifiche Perennial che da spazio a donne di tutte le età che hanno voglia di condividere esperienze, informazioni, attività e punti di vista. Una collaborazione con queste blogger amplierebbe di molto il target del brand, che si sposterebbe su fascia d’età più alta. Lucia Del Pasqua - Instagram https://www.instagram.com/luciadelpasqua/ Lucia Del Pasqua, originaria di Arezzo ma residente a Milano, è una giornalista appassionata di moda che ha aperto il blog “The Fashion Politan.” Nel suo blog parla di argomenti che spaziano dalla moda vintage al cinema, passando per il fitness, l’alimentazione e i viaggi. Essendo anche fotografa, Lucia potrebbe creare dei contenuti interessanti per Asymétrie che potrebbero essere utilizzati oltre che sul blog e la newsletter, anche per sponsorizzare il brand in occasioni esterne alla rubrica. Michela Andreozzi - https://www.instagram.com/la_andreozzi_official/ Michela Andreozzi (Roma, 4 luglio 1969) è un’attrice, regista, sceneggiatrice, umorista e conduttrice radiofonica italiana. Su Instagram collabora con vari brand romani di abbigliamento e di gioielli. Una collaborazione da parte di Asymétrie agevolerebbe l’ampliamento del target e aumenterebbe la notorietà del brand. L’attrice, oltre ad essere conosciuta, è anche molto attiva nel territorio e potrebbe coinvolgere amicizie e conoscenze decisamente in target.

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Ricerca partner Nelle relazioni pubbliche rientra anche la ricerca di partner, quali brand affini al settore in cui opera Asymétrie – ovvero afferenti al mondo della moda e del design, quali brand di accessori, gioielleria e bigiotteria, calzature – altri artigiani fautori del riciclo e del riuso o artisti del territorio italiano o romano, ma anche con i fornitori che riforniscono Asymétrie di materiale tessile che condividano con Asymétrie valori o parte del target, al fine di instaurare collaborazioni e co-branding che diano valore all’esperienza d’acquisto e maggiore visibilità alla marca. Caratteristica fondamentale che i brand partner da selezionare dovranno avere è la condivisione di parte dell’universo valoriale di Asymétrie, al fine di permettere al brand di rimanere coerente a sé stesso e al tempo stesso di coinvolgere un target che sia in linea con il proprio, con cui poter instaurare un’intesa profonda, da cui nasceranno benefici per entrambi i brand coinvolti. A questo proposito, si cita la partnership con Milleocchiali - brand del settore occhialeria - instaurata in occasione del lancio della collezione AI 2019, che dato vita all’evento natalizio Jingle Trends, dove i due brand, entrambi romani, accomunati dall’artigianalità del prodotto, dall’innovazione del design e dalle forme ricercate, hanno dato vita ad una fruttuosa collaborazione che ha portato al successo dell’iniziativa. In particolare, la partnership ha consentito ad Asymétrie di esporre e presentare i propri capi nella prestigiosa location Milleocchiali di Corso Vittorio Emanuele in Roma per un mese circa, di confrontarsi con il pubblico e instaurare nuove relazioni, nuovi contatti e occasioni di scambio, portando il brand all’esterno dal proprio laboratorio. Considerati i numerosi punti in comune tra i due brand, si consiglia di perpetuare la partnership attraverso nuove iniziative che possano consolidare il legame già instaurato. In particolare, sfruttando la volontà comune dei due brand di muoversi verso l’ecosostenibilità della produzione e una nuova coscienza d’impresa, Asymétrie e Milleocchiali potranno instaurare un co-branding per il riciclo degli scarti di produzione degli occhiali personalizzabili Milleocchiali 4.0, dalla cui lavorazione permangono numerosi elementi di acetato colorato, dalle più svariate forme e dimensioni, che potranno essere riutilizzate e reinventate da Asymétrie per la creazione di applicazioni originali per le proprie bluse, foulard o spille – nel caso degli elementi più piccoli, scarti della produzione delle aste per occhiali – creando una collezione di capi e accessori in co-branding. Allo stesso modo, si propone una collaborazione con TheColorSoup, che attualmente rifornisce Asymétrie, realizzando i tessuti con i pattern originali del brand. TheColorSoup, già particolarmente attivo per quanto riguarda la realizzazione di partnership e legami con numerosi designer di moda e artigiani e che ha già dedicato a Asymétrie un articolo sul proprio blog, sarà sicuramente interessato ad avviare una collaborazione con il brand, in particolare, per la realizzazione di workshop dedicati al cucito volti a aumentare la brand awareness e a introdurre i propri prodotti ai consumatori del brand partner, accrescendo il fascino del proprio prodotto.

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Nelle relazioni pubbliche rientra anche la ricerca di partner, quali brand affini al settore in cui opera Asymétrie – ovvero afferenti al mondo della moda e del design, quali brand di accessori, gioielleria e bigiotteria, calzature – altri artigiani fautori del riciclo e del riuso o artisti del territorio italiano o romano, ma anche con i fornitori che riforniscono Asymétrie di materiale tessile che condividano con Asymétrie valori o parte del target, al fine di instaurare collaborazioni e co-branding che diano valore all’esperienza d’acquisto e maggiore visibilità alla marca. Caratteristica fondamentale che i brand partner da selezionare dovranno avere è la condivisione di parte dell’universo valoriale di Asymétrie, al fine di permettere al brand di rimanere coerente a sé stesso e al tempo stesso di coinvolgere un target che sia in linea con il proprio, con cui poter instaurare un’intesa profonda, da cui nasceranno benefici per entrambi i brand coinvolti. A questo proposito, si cita la partnership con Milleocchiali - brand del settore occhialeria - instaurata in occasione del lancio della collezione AI 2019, che dato vita all’evento natalizio Jingle Trends, dove i due brand, entrambi romani, accomunati dall’artigianalità del prodotto, dall’innovazione del design e dalle forme ricercate, hanno dato vita ad una fruttuosa collaborazione che ha portato al successo dell’iniziativa. In particolare, la partnership ha consentito ad Asymétrie di esporre e presentare i propri capi nella prestigiosa location Milleocchiali di Corso Vittorio Emanuele in Roma per un mese circa, di confrontarsi con il pubblico e instaurare nuove relazioni, nuovi contatti e occasioni di scambio, portando il brand all’esterno dal proprio laboratorio. Considerati i numerosi punti in comune tra i due brand, si consiglia di perpetuare la partnership attraverso nuove iniziative che possano consolidare il legame già instaurato. In particolare, sfruttando la volontà comune dei due brand di muoversi verso l’ecosostenibilità della produzione e una nuova coscienza d’impresa, Asymétrie e Milleocchiali potranno instaurare un co-branding per il riciclo degli scarti di produzione degli occhiali personalizzabili Milleocchiali 4.0, dalla cui lavorazione permangono numerosi elementi di acetato colorato, dalle più svariate forme e dimensioni, che potranno essere riutilizzate e reinventate da Asymétrie per la creazione di applicazioni originali per le proprie bluse, foulard o spille – nel caso degli elementi più piccoli, scarti della produzione delle aste per occhiali – creando una collezione di capi e accessori in co-branding. Allo stesso modo, si propone una collaborazione con TheColorSoup, che attualmente rifornisce Asymétrie, realizzando i tessuti con i pattern originali del brand. TheColorSoup, già particolarmente attivo per quanto riguarda la realizzazione di partnership e legami con numerosi designer di moda e artigiani e che ha già dedicato a Asymétrie un articolo sul proprio blog, sarà sicuramente interessato ad avviare una collaborazione con il brand, in particolare, per la realizzazione di workshop dedicati al cucito volti a aumentare la brand awareness e a introdurre i propri prodotti ai consumatori del brand partner, accrescendo il fascino del proprio prodotto. Durante questi appuntamenti, Asymétrie e TheColorSoup potranno presentare i propri prodotti e farsi conoscere attraverso una customer experience che potrà raccogliere l’adesione di tanti appassionati e appassionate di cucito, di moda e di design, i quali, attraverso una breve lezione di cucito impartita dalla designer di Asymétrie per la confezione di un accessorio di facile e veloce realizzazione – quali un foulard, una shopper, una spilla – potranno scoprire il brand e avvicinarsi

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ai valori di artigianalità dell’universo Asymétrie e apprezzare il know-how e la qualità che si cela dietro ogni capo. Tenendo in considerazione l’interesse che muove Asymétrie verso una moda più sostenibile, un’altra possibile collaborazione da poter instaurare è quella con artigiani del riciclo. Un esempio è il laboratorio artigianale Muriel, piccolo laboratorio del veronese che produce carta da scarti di tessuti, con il quale Asymétrie potrebbe instaurare una partnership per il recupero degli scarti del confezionamento dei capi, volta a aumentare la sostenibilità dell’impresa ma anche a comunicare con il target il proprio impegno verso una moda più ecologica. Considerando che il target diretto a cui Asymétrie si rivolge è costituito prevalentemente da donne di cultura medio-alta, interessate alla cultura e all’arte, potrebbe essere particolarmente fruttuosa la collaborazione con illustratori e artisti di richiamo del panorama romano e non solo, che possono vantare un discreto successo e notorietà acquistati tramite i canali di social media e che condividano con la marca lo stile e le fonti di ispirazione. Gli artisti partner da selezionare potrebbero collaborare con il brand impreziosendo i capi Asymétrie con illustrazioni e opere eseguite a mano, in edizione limitata, che potrebbero portare maggiore prestigio alla collezione, dando vita a capi davvero unici. Tra gli artisti da proporre per un’eventuale collaborazione si segnala Maria Laura Fedi, raffinata illustratrice romana, che vanta 13.400 follower su Instagram e che ha già collaborato in passato con brand di moda emergenti. Le sue illustrazioni dagli eleganti toni pastello, che strizzano l’occhio al primitivismo, ritraggono con linee sinuose e morbide donne senza lineamenti in volto, che si muovono tra piante e elementi floreali, esprimendo calma e tranquillità che risultano particolarmente affini alla sensibilità e alla pulizia delle linee dei capi Asymétrie e che potrebbero dar vita a un connubio volto a sorprendere il target con nuovi prodotti di raffinata eleganza.

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Fiere e Market

Asymétrie ad oggi ha partecipato a due market di artigianato su Roma. Nel 2018 ha presenziato a Officine Creative, un mercatino natalizio in quartiere Parioli a Roma. Per tre giorni di fiera, per l’affitto dello stand sono state spese 270,00 €. Un investimento senza ritorno. Officine Creative è un market che si svolge a Villa Mercadante, dimora storica dei primi del ‘900 con 50 espositori che si occupano di: vintage, handmade, design, abbigliamento, artigianato e accessori. Il market è a ingresso gratuito. L’evento possiede un website poco curato, e due profili social (Facebook e Instagram) con una discreta quantità di follower ma con pochissimo engagement. Entrambi i profili non riescono a trasmettere una vera e propria identità del market. I visual e il logo infatti, danno l’idea di una comunicazione poco pensata. Le immagini presenti su entrambi i social network sono inserite senza un’evidente cura nella scelta dei contenuti e sono spesso realizzate in maniera amatoriale. Il market non sembra avere l’attenzione giusta verso gli espositori e sembra non farne risaltare il valore. Probabilmente proprio per questi motivi, l’esperienza di Asymétrie non ha portato i risultati aspettati. Inoltre, il brand ha presenziato all’evento “Natalino” del Lanificio, presso il quartiere Pietralata, dove l’esperienza è stata giudicata migliore. Natalino è il market natalizio del Lanificio, spazio creativo di 3500 mq nato a Roma nel 2007, dove si susseguono mostre, serate, concerti ed eventi. Lo spazio è noto ai romani per l’ampia proposta culturale e la location suggestiva. Il market non possiede website o profili social. L’evento è una delle attività della struttura e quindi ogni anno viene comunicato attraverso rassegna stampa e un evento Facebook dedicato. Oltre al market, Natalino propone anche musica live, karaoke, workshop per adulti, laboratori per bambini e un’ampia proposta food. La popolarità del Lanificio e i contenuti adatti a tutta la famiglia fanno sì che il numero di visitatori sia ogni alto più elevato. Probabilmente sono quest’ultime le ragioni per cui l’esperienza del brand Asymétrie è stata positiva.

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Partecipazione a market e fiere di settore Per Asymétrie, si consiglia la partecipazione a eventi dedicati all’artigianato strutturati per dare visibilità agli espositori, insieme ad altri artigiani di qualità. Inoltre i market dedicati sono anche una spinta per confrontarsi con altri brand e prendere spunto per migliorarsi. Le tre parole chiave che riassumono i pregi di partecipare ai market sono: relazione, ricerca e collaborazione. Eventi di questo tipo danno la possibilità di entrare in contatto con artigiani e illustratori di alto livello, con i quali confrontarsi, scambiare delle idee e delle suggestioni. L’incontro con queste aiutata a perfezionare aspetti del proprio lavoro e ad ampliare la propria ricerca creativa, sconfinando al di là di ciò che si conosce. Tra gli eventi per cui consigliamo la partecipazione ad Asymétrie come espositore ma anche come visitatore ci sono: Fiere dedicate all’artigianato Weekendoit - http://www.weekendoit.it/ Weekendoit è il primo festival in Italia dedicato alla condivisione e all’apprendimento delle tecniche artigianali, sia tradizionali che innovative. La partecipazione a questo market permetterebbe ad Asymétrie di fare rete all’interno della community di artigiani e creare delle collaborazioni svolte a creare progetti in comune. Fiere come queste offrono inoltre un’opportunità unica per osservare come gli utenti interagiscono con il prodotto e per ascoltare i loro quesiti. In questo modo, si può ottenere un’analisi più accurata di vari target attraverso testimonianze e feedback preziosi. Wave Market Fair - https://www.wave-market.com/ Wave Market Fair è la prima fiera dell’artigianato e del design di Roma. Ogni edizione promuove e valorizza aziende, brand e giovani progettisti, innescando una rete di collaborazioni tra differenti realtà legate al mondo dell’innovazione e della creatività. Partecipare a fiere locali come Wave Market significherebbe per Asymétrie avere un contatto diretto con la clientela locale, il primo modo per aumentare la propria notorietà. Inoltre, metterebbe a confronto il brand con eventuali competitor. Factory Market - https://www.facebook.com/thefactorymarket/ Factory Market è il luogo dove giovani makers e creativi provenienti da tutta Italia possono approcciarsi al mondo del lavoro, con l’opportunità di crescere all’interno di una rete di collaborazione e sinergia. Partecipare a una fiera ben strutturata nel Nord Italia vorrebbe dire per Asymétrie confrontarsi con un mercato nuovo e ampliare e conoscere meglio il proprio target. San Salvario Emporium - https://www.sansalvarioemporium.com/ Il mercato dedicato all’artigianato tradizionale e digitale, al design, all’illustrazione e all’editoria indipendente. Ogni mese in piazza Madama Cristina, 100 maker espongono prodotti realizzati in pezzi unici e tiratura limitata.

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Come per il Factory Market, esporre a Torino vorrebbe dire affacciarsi verso un mercato e un target poco conosciuto. Ampliare le proprie conoscenze all’interno del contesto handmade e creare nuove collaborazioni. Fiere settore Moda WHITE https://www.whiteshow.com/ WHITE è una fiera internazionale di moda contemporanea a Milano. Per un brand come Asymétrie che punta all’internazionalizzazione una fiera come WHITE è un ottimo modo per entrare in contatto con i mercati esteri e con il mercato BtoB. Le sale fieristiche sono invase da amministratori delegati, dirigenti e investitori. LineaPelle - https://www.lineapelle-fair.it/it Nel 1981 con Lineapelle, che ha assorbito la preesistente preselezione Italiana Moda, nasce la più qualificata rassegna internazionale di pelli, accessori, componenti, sintetici, tessuti e modelli per calzatura, pelletteria, abbigliamento e arredamento in pelle. Ha luogo due volte l’anno nel quartiere fieristico Fiera Milano a Rho, a febbraio per le collezioni estive e a ottobre per quelle invernali. Nelle fiere di settore come LineaPelle si può mostrare il proprio prodotto nel miglior modo possibile, rafforzare la propria identità di brand attraverso un allestimento su misura e attraverso un’accoglienza studiata e cordiale si può venire a contatto con possibili partnership o attirare nuovi clienti e far crescere l’azienda. Avere un contatto face to face rimane sempre il modo migliore per organizzare un appuntamento. MICAM - https://www.themicam.com/micammain/doc.html?id=21308 MICAM è la manifestazione internazionale della calzatura più importante del mondo promossa da Assocalzaturifici. Le fiere hanno sempre rappresentato un’opportunità unica per mostrare il proprio prodotto, farsi conoscere, ricevere feedback, rimanere aggiornati ma soprattutto fare contatti. Per Asymétrie partecipare al MICAM come visitatore vorrebbe dire entrare in contatto con altri imprenditori, condividere opinioni, scambiare nuove strategie di marketing, conoscere i trend del momento e farsi ispirare per le nuove collezioni, attraverso la scoperta di progetti diversi, tessuti, nuovi tipi di silhouette, pattern, texture, colori ecc... Pitti Uomo - https://www.pittimmagine.com/ La piattaforma più importante del mondo per le collezioni di abbigliamento e accessori maschili e per il lancio di nuovi progetti nella moda maschile. In mondo di nomadi digitali e community online per Asymétrie partecipare come visitatore a un evento come Pitti Uomo significherebbe fare networking alla “vecchia maniera”. Conoscendo di persona nuove realtà, lasciandosi ispirare da progetti innovativi.

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Crowdfunding

Come evidenziato dal cliente in fase di incontro, il brand Asymétrie non ha a disposizione congrui mezzi economici da poter investire sull’attività, aspetto che ha condizionato le sue scelte passate, come ad esempio, la scelta di focalizzarsi, nella fase iniziale del progetto, su un unico modello di capo, vale a dire la blusa - diventato tuttavia capo emblematico del brand - non potendo permettersi lo sviluppo di una linea di abbigliamento completa, la cui realizzazione sarebbe diventata più onerosa. Pertanto una delle problematiche che Asymétrie si trova a affrontare è la mancanza di risorse economiche da investire per l’ampliamento del proprio progetto, un limite con cui il brand si è già confrontato in merito all’approvvigionamento delle materie tessili, in risposta all’aumento della domanda, nell’impossibilità di implementare campagne pubblicitarie e ampliare il proprio organico.

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Pianificazione strategia di crowdfounding Al fine di trovare le risorse finanziarie necessarie, si propone di implementare una strategia di reward based crowdfunding. Tale strategia non è soltanto un mezzo per raccogliere finanziamenti, ma rappresenta un potente strumento di marketing che può sostenere il brand aumentando la brand awareness, rafforzando e ampliando la community Asymétrie – i sostenitori potranno iscriversi alla newsletter, interagire con il brand e lasciare commenti, restituendo dati che il brand potrà tracciare e misurare. Inoltre, potrà permette di stabilire il gradimenti dei capi Asymétrie, capendo quanto il target è disposto a spendere per avere il prodotto e potrà rappresentare un track record per i futuri investitori, attratti dal successo della campagna e dal coinvolgimento suscitato dal brand. Le maggiori piattaforme online che offrono la possibilità di lanciare la propria campagna per raccogliere donazioni sono Kickstarter e Indiegogo, ma esistono anche piattaforme come la già citata Ulele, molto conosciuta in Europa, ma anche DeRev o Produzioni dal Basso. Pre-lancio Campagna Al fine di implementare una strategia per la campagna di crowdfunding sarà necessario in fase preliminare realizzare una campagna pre-lancio, che durerà dai 60 ai 90 giorni, attraverso la creazione di una landing page, che andrà divulgata sui canali di social networking e sul sito web di Asymétrie, che preannuncia la pubblicazione della futura campagna e che inviterà gli utenti e i propri follower ad iscriversi alla mailing list, affinché possano condividere e sostenere la campagna una volta online. Al fine di garantire maggior risonanza alla campagna pre-lancio, sarà opportuno rafforzare la propria community social nei mesi precedenti pianificando dei contenuti Facebook e Instagram ad hoc, che aiutino a costruire un gruppo di follower coeso e fidelizzato intorno al brand, che sarà poi maggiormente disposto a finanziare il progetto. Sarà inoltre necessario aggiornare e implementare tutte le strategie pianificate per il sito web. Definizione obiettivo economico Asymétrie dovrà definire primariamente le azioni che verranno messe in atto con le donazioni che riceverà – come il lancio della prossima collezione, la partecipazione ad una fiera di settore - in quanto da queste dipenderà la definizione dell’obiettivo economico da raggiungere, vale a dire la cifra minima che si intende raccogliere. Nella definizione dell’obiettivo economico, sarà importante valutare anche le spese che il brand dovrà sostenere per implementare la campagna e in particolare i costi di video, grafica e contenuti online, il costo per la produzione e la spedizione delle ricomprese per i sostenitori, i costi per un’eventuale consulenza legale e fiscale, la commissione trattenuta della piattaforma scelta per il lancio della campagna e i costi per la transazione bancaria, compresi i costi dell’acquisto di pubblicità online e offline. Realizzazione presentazione e video Per il lancio della campagna di crowdfunding sarà di fondamentale importanza costruire una descrizione del brand e del proprio progetto che possa coinvolgere emotivamente gli utenti, ma al tempo stesso sarà necessario esporre in maniera chiara e trasparente gli obiettivi che verranno

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raggiunti grazie all’accesso alle donazioni nonché quali saranno le ricompense – simboliche o non – pensate per i sostenitori, che potranno convincerli a sostenere il brand Asymétrie. In particolare, sarà necessario implementare gli elementi di storytelling presenti all’interno del brand Asymétrie, raccontando la storia della founder e della sua passione per la sartoria e per l’artigianalità, che si esprime attraverso il racconto del suo background e dei modelli proposti, accuratamente realizzati a mano e rigorosamente Made in Italy. Il racconto testuale sarà corredato da immagini che sappiano raccontare visivamente i valori del brand in cui gli utenti potranno ritrovarsi. Elemento imprescindibile per una campagna di crowdfunding è la realizzazione di un video, che sarà in primo piano nella pagina di sponsorizzazione della campagna. Il concept del video proposto si basa sullo storytelling, attraverso un racconto esaustivo e dinamico del brand, verrà messa in luce la storia di Asymétrie in modo coinvolgente e intimo. Il video mostrerà in stile backstage le fasi della produzione e dell’ideazione dei capi – dall’ideazione del cartamodello, al taglio dei tessuti, fino alla confezione e ai capi realizzati, al fine di esaltare i valori di artigianalità e sartorialità insiti nel brand e la versatilità, la raffinatezza e la flessibilità caratteristica delle collezioni Asymétrie, che potranno coinvolgere ed emozionare i donatori. Gestione e definizione reward Nonostante l’importanza degli elementi di storytelling e del videoclip nel raccontare e agganciare nuovi sostenitori, sarà necessario stabilire una serie di reward – ovvero ricompense – così come previsto dalle maggiori piattaforme di crowdfunding. Tali ricompense serviranno per promuovere maggiormente la campagna e catturare i sostenitori affinché aumentino l’importo della donazione. Si consiglia di pianificare 8 ricompense, da distribuire sia per chi contribuisce con cifre minori – dai 5,00 ai 250,00 euro - sia per grandi donatori quali aziende o associazioni – dai 500,00 ai 5.000,00 euro, da dividere secondo quattro fasce: Ricompense simboliche, destinate ai sostenitori che partecipano per mostrare il proprio interesse per il progetto. In questo caso si potranno proporre ringraziamenti pubblici o in video, durante le interviste o gli interventi pubblici. Oppure si potranno confezionare una serie di gadget da inviare al termine della campagna, quali piccole spille realizzate riciclando gli scarti della produzione dei capi. Ricompense di prodotto, saranno rivolte a chi partecipa per acquistare i capi Asymétrie. In questo caso si potrà pensare alla produzione di una blusa esclusiva fuori collezione realizzata ad hoc per i sostenitori in oggetto. Ricompense extra, che saranno rivolte ai sostenitori che puntano ad ottenere qualche vantaggio in più rispetto al singolo prodotto. Oltre al prodotto, questi sostenitori potranno ricevere l’invito ad un evento particolare o incontri con la designer. Ricompense per grandi sostenitori, pensate per le aziende che attraverso il loro supporto, desiderano legare il proprio nome a quello di Asymétrie. In questo caso sarà necessario aggiungere loghi e menzioni di tali aziende nei comunicati e in tutte le comunicazioni che riguardano la campagna di crowdfunding.

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Sarà altresì necessario specificare la data di consegna stimata per ogni reward, nonché le modalità di spedizione – invio digitale, tramite corriere, ritiro a mano – specificando il numero di ricompense disponibili per ciascuna tipologia. Lancio campagna e pianificazione campagna Media, PR e stampa Una volta lanciata la campagna, che avrà una durata compresa tra i 60 e i 180 giorni al massimo, al fine di raggiungere il numero di sostenitori più ampio possibile, bisognerà assicurarsi di ricevere il sostegno della cerchia di utenti fidelizzati Asymétrie – follower, partner – per raccogliere nel minor tempo possibile il 30% dell’obiettivo economico stabilito, traguardo che consentirà di attirare altri sostenitori esterni. Per sponsorizzare e diffondere la campagna di crowdfunding sarà necessario ottenere l’attenzione di giornalisti, influencer e blogger autorevoli nel settore della moda (cfr. Ricerca ambassador) che possano essere interessati al progetto Asymétrie a cui inviare il comunicato stampa del lancio della campagna. Tali figure, tramite i loro canali, potranno contribuire alla diffusione della campagna e al raggiungimento dell’obiettivo economico prefissato. Termine Campagna Al termine della raccolta fondi, sarà necessario continuare a tenere aggiornati i propri sostenitori sull’andamento della realizzazione del progetto e sull’utilizzo delle risorse raccolte mantenendo un filo diretto con chi ha contribuito a sostenere il brand Asymétrie, ma andranno anche rispettate le date di consegna previste per le ricompense promesse ai sostenitori. Pertanto, la pagina della campagna, nonché i canali social del brand andranno aggiornati in un primo momento con un video di ringraziamento per i sostenitori da diffondere sui canali social del brand. I sostenitori potranno essere aggiornati anche tramite l’invio di una newsletter periodica con informazioni sui traguardi e i risultati raggiunti grazie al loro prezioso sostegno, di modo che possano sentirsi gratificati della loro donazione e entrare a far parte stabilmente della community Asymétrie.

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Ricerca incubatori e business angels Per trovare le risorse e la forza economica necessaria al fine di sviluppare gli obiettivi di marca, attualmente in stato ancora embrionale, nonché aumentare la risonanza della propria campagna di crowdfunding, Asymétrie potrebbe attuare la ricerca di incubatori e investitori che possano contribuire alla crescita del brand. Se è vero che solitamente gli incubatori si interessano a progetti e idee innovative, soprattutto in campo tecnologico, si sta sviluppando un sempre maggiore interesse nei confronti di start up nel settore moda che possano offrire soluzioni all’impatto ambientale del fashion business – attraverso la scelta di tessuti ecosostenibili, riciclo e riuso di materiali - che si contraddistinguono per la trasparenza della catena produttiva e delle tecniche di produzione. Considerando l’attuale modello di business del brand, che prevede una produzione su scala ridotta, a impatto pressoché zero, la lavorazione artigianale dei capi, la volontà del brand di avvicinarsi al mondo dello slow fashion anche rivalutando le materie prime da utilizzare, Asymétrie risulta appetibile agli occhi degli incubatori che desiderano investire in un progetto nel settore fashion. Uno degli incubatori di start up che nel territorio romano che si occupa anche di progetti di moda è Startalia, che attraverso la proprio form di application online consente l’invio di nuovi progetti d’impresa affinchè possano essere valutati dal team interno. Altro incubatore che si interessa di moda è StartupBootCamp, con sede a Milano, che già in passato ha lanciato interessanti iniziative dedicate esclusivamente a realtà emergenti nel campo della moda. Allo stesso modo il brand potrebbe inoltre trarre beneficio dalla ricerca di business angels, vale a dire figure che, esprimendo un sincero interesse verso il progetto e gli obiettivi di Asymétrie, la possa sostenere economicamente ma anche in termini manageriali, attraverso la propria rete di contatti, conoscenze e risorse. Grazie all’iscrizione all’Associazione Italiana di Business Angels, ovvero l’IBAN, il brand potrà sottoporre il proprio business plan agli investitori iscritti, che potranno consultare e valutare il materiale inviato al fine di considerare l’investimento. Allo stesso modo, sarà possibile sottoporre il proprio progetto all’attenzione dei 190 investitori presenti attualmente sulla piattaforma online Italian Angels. Al fine di presentare efficacemente il proprio business plan, sarà necessario preparare un media kit (cfr. Direct marketing e PR) mettendo in evidenza le peculiarità che caratterizzano Asymétrie, soprattutto per quando riguarda l’obiettivo di avvicinare il brand alla sostenibilità e allo slow fashion, che negli ultimi anni interessano un numero sempre crescente di consumatori e che non possono essere ignorate per il futuro del business system in campo fashion.

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Lancio collezione AI 2019-20 PE 2020 In passato Asymétrie non ha pianificato nessuna azione volta al lancio delle collezioni, perdendo l’opportunità di farsi conoscere e di presentare alla clientela i propri prodotti, la cui realizzazione è passata inosservata. In occasione dell’uscita della collezione AI 2019 /20, composta da 8 capi, e i primi 4 capi della collezione PE 2020 ancora in fase di definizione, si propone di instaurare una strategia di lancio delle nuove creazioni, attraverso una partnership con un brand affine, sfruttando l’imminente periodo delle compere natalizie. Pertanto, si promuove la partnership con Milleocchiali 4.0, house brand dell’affermata azienda operante nel settore dell’occhialeria romana Milleocchiali, che offre occhiali personalizzabili, prodotti direttamente all’interno del suo punto vendita con l’ausilio di un macchinario brevettato altamente tecnologico. Asymétrie condivide con Milleocchiali 4.0 i valori dell’artigianalità, del Made in Italy, nonché la passione per l’eccellenza e la tecnologia, l’originalità delle forme e dei modelli proposti, l’attenzione

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Creazione Evento Partendo da tali premesse, dopo un’attenta valutazione delle diverse possibilità di collaborazione, si propone l’organizzazione di un evento di presentazione in co-branding tra Milleocchiali e Asymétrie, presso il flagship store Milleocchiali, per via della posizione strategica nel cuore di Roma, in Corso Vittorio Emanuele II, e per la flessibilità e adattabilità della tipologia di iniziativa scelta. Il format dell’evento, infatti, permette di mantenere il focus sulla visibilità e di valorizzare il momento di presentazione di entrambe le linee, aumentando l’awareness di entrambi i marchi tra i partecipanti e dando la possibilità di vedere e toccare con mano i prodotti. Considerando il budget messo a disposizione, si propone di creare 12 abbinamenti tra i capi Asymétrie e gli occhiali della linea Milleocchiali 4.0, volti a sottolineare gli elementi di continuità e similitudine tra le collezioni protagoniste dell’evento. Tali abbinamenti, non verranno presentati attraverso la classica sfilata – che risulta onerosa a livello economico e soprattutto un’idea scontata e ampiamente sfruttata – ma piuttosto si propone il concept dell’esposizione in stile galleria d’arte moderna, che offre la possibilità ai visitatori di osservare i dettagli dei capi e degli occhiali, mantenendo inalterata la fruibilità dello spazio. La mostra, che risulta più affascinante rispetto alla semplice visita in negozio e pienamente in linea con il target – individuato in uomini e donne tra i 30-55 anni di livello culturale medio/ medio alto – permette di avvicinare il pubblico alle collezioni in modo non convenzionale, dando la possibilità ai designer di spiegare le peculiarità dei capi e di esplicitarne l’ampia possibilità di personalizzazione. A supporto dell’esposizione, si propone di presentare le collezioni attraverso la stesura di 12 racconti originali, uno per ogni abbinamento blusa-occhiale, che prendendo ispirazione dai romanzi moderni e dalla figura del narratore onnisciente, trasformi l’artigianalità dei prodotti in experience, mettendone in evidenza le caratteristiche, che raccontano in modo evocativo e suggestivo le scene di vita di 12 personaggi, volti a sottolineare la centralità di chi indossa un capo firmato Asymétrie e gli occhiali Milleocchiali.

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Naming Evento A partire dal concept dell’evento si suggerisce l’ideazione di un titolo per l’evento, utile alla comunicazione online e offline dello stesso in quanto rappresentativo degli obiettivi e tematiche della manifestazione, diventando accattivante e attraente agli occhi del pubblico. Il processo creativo adottato coinvolge l’intera classe del Master IED in Brand Management, divisa in gruppi di lavoro con l’obiettivo di proporre tre naming ognuno seguendo parole chiave definite. Dalle proposte emerse, si propongono infine tre naming, incentrati rispettivamente sulla comunicazione dei concept narrativi di “prospettive”, “scoperta” e “natale”. Le soluzioni sono le seguenti: “Prospettive”: 12 Punti di Vista - Storie di Linee, Forme e Colori. Il primo naming deriva dall’esigenza di collegare i dodici abbinamenti di occhiali e bluse al numero evocativo del mese di dicembre, legandolo ai dodici racconti narranti diverse prospettive e rappresentazioni delle linee, forme e colori unici che accomunano i prodotti di entrambi i brand. “Scoperta”: Meet the Unexpected - Storie di Linee, Forme e Colori. La seconda proposta fa leva sulla curiosità e sul piacere della scoperta dell’innovazione dietro la pregevole fattura artigianale degli occhiali Milleocchiali e delle bluse Asymétrie, esplicitati dal medesimo payoff. “Natale”: Jingle Trends - 12 Racconti tra Artigianato e Tecnologia. L’ultima proposta, adottata per l’evento, valorizza la giocosità “pop” dell’evento, organizzato in periodo natalizio, elevando il contenuto narrativo dell’evento grazie al payoff, come anticipazione dei valori di punta di entrambe le collezioni, che prenderanno forma grazie ai racconti “tra artigianato e tecnologia” redatti per la presentazione.

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Marchio Evento Per l’ideazione e lo sviluppo di un marchio per l’evento si sono considerate le caratteristiche comuni a entrambi ai brand: l’amore per la ricerca e l’innovazione dal punto di vista tecnologico, la fattura artigianale dei propri prodotti, l’originalità di forme e modelli, l’attenzione al dettaglio e alle necessità della clientela e l’alto livello di potenziale di personalizzazione del prodotto e la sua flessibilità di utilizzo. Per rappresentare l’identità dell’evento si è resa necessaria la realizzazione di un marchio e di un coordinato grafico che potesse essere utilizzato sia in formato cartaceo sia in versione digitale e da poter declinare in diversi formati e modalità su tutto il materiale di comunicazione online e offline. Sono state avanzate tre proposte di marchio, di cui una ideata da Federico Pizzi, una da Giulia Tempesti e nata dalla collaborazione dei due designer, al fine di riassumere graficamente i valori dell’evento e la partnership tra i due brand. Proposta “Pop & Chic” La prima proposta dal concept “Pop & Chic” presentata da Federico Pizzi vede un marchio che si sviluppa su due righe, riporta il pay off nella parte sottostante e ha uno stile pop e contemporaneo che ricorda le riviste di moda, concentrando in sé la tecnologia e l’innovazione di Asymétrie e Milleocchiali. Il font utilizzato è Helvetica regular in maiuscolo, font bastoni lineare e pulito, dove la I della parola Jingle è stata sostituita dal grafismo di un pino stilizzato formato da un nastro che funge da richiamo natalizio. I colori scelti sono il blu e il grigio argento, due nuance che richiamano l’eleganza e la raffinatezza dei due brand, ma che al tempo stesso ricordano in modo non banale l’atmosfera natalizia, senza sovrastare i valori principali che il marchio vuole esprimere. Proposta “ Enchanted Noel” Nella seconda proposta del concept “Enchanted Noel” presentata da Giulia Tempesti la designer ha voluto giocare con i 3 concept base dell’evento, cercando di valorizzare i due brand partner mantenendo però attraverso uno stile minimal. Le due mani raffigurate nel logo rappresentano l’artigianalità e la creatività, mentre gli oggetti in sospensione tra le mani raccontano i due brand, raffigurando oggetti appartenenti al loro universo creativo, e valorizzando l’aspetto magico del Natale. L’aspetto tecnologico è messo in risalto attraverso lo stile minimale e contemporaneo scelto per tutti gli elementi. Proposta “Raffinatezza handmade” La terza proposta è nata dalla collaborazione tra i due designer e presenta un marchio caratterizzato dallo stile minimal e dal colore blu che richiama all’eleganza e alla raffinatezza insita sia nelle collezioni Asymétrie che nelle collezioni e nello showroom di Milleocchiali. Il font utilizzato in stile “handwriting” è al tempo stesso femminile, elegante e un forte richiamo all’artigianalità e all’handmade caratteristici dei due brand. Il marchio si snoda come un filo da ricamo – o come il laccetto di un occhiale – all’interno di un cerchio, forma geometrica che ricorda sia la forma della lente che del bottone, oggetti simbolo dei due brand. Nella parte superiore, infine, ad impreziosire il marchio, sono stati aggiunti tre fiocchi di neve, un vezzo che ricorda l’atmosfera natalizia ma che al tempo stesso simboleggia i brand protagonisti dell’evento e IED, che si è fatto promotore dell’iniziativa. Per il pay off, posto nella parte inferiore a completamento del marchio, è stato utilizzato il font Century Gothic, dalla linea rotonda e pulita. Questa è stata la proposta scelta.

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12 RACCONTI TRA AR TIGIANATO E TECNOLOGI A

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Coordinato Evento Per una comunicazione online e offline efficace dell’evento, è necessario progettare e realizzare un coordinato grafico che in particolare comprenda una locandina, una cover Facebook per il lancio dell’evento online, un invito digitale e una card descrittiva dei prodotti, da utilizzare a completamento dell’allestimento in stile mostra. La locandina presenta i colori del logo scelto e quindi il blu e il grigio argento. Nella parte alta, presenta il nome dell’evento e le informazioni primarie (luogo, data, ora) su sfondo grigio argento, incorniciato da alcune decorazioni appositamente realizzate per l’occasione, che richiamano l’atmosfera del Natale in modo raffinato e elegante, senza risultare eccessivamente natalizie, ma conservando la grazia e l’eleganza del marchio. Nella parte inferiore, su sfondo blu, un testo dal tono elegante e cordiale, invita alla scoperta dell’evento, svelandone i dettagli più caratterizzanti. La locandina viene realizzata in 15 stampe, di cui 3 in formato A3, da affiggere nel punto vendita Milleocchiali di Corso Vittorio Emanuele, location dell’evento, e le restanti 12 in formato A4, da distribuire nelle diverse sedi IED di Roma, nel quartiere Trieste e nel quartiere Monti di Roma, zone considerate strategiche per il target individuato per l’evento. La cover per la pagina Facebook dell’evento prende vita dalla locandina, ma presenta le caratteristiche grafiche e tecniche per risultare fruibile e non perdere di qualità una volta caricata sulla pagina dell’evento. L’invito digitale è in formato B5, idoneo sia per la stampa cartacea, e quindi per la consegna a mano o per l’invio postale, sia per l’invio via email. All’invito in formato postcard, è stato inoltre affiancato il testo da poter utilizzare nel corpo della mail di invito, per dare possibilità ai brand di inviare ai propri contatti, un’email professionale, che comunichi sin da subito il mood dell’evento. Infine, le card descrittive da apporre accanto a ogni abbinamento, riportano i dettagli tecnici dei singoli modelli di bluse e occhiali, esplicitando il nome di ciascun prodotto, nonché i materiali e le lavorazioni utilizzate. In questo modo, gli ospiti presenti all’evento potranno conoscere e apprezzare i dettagli tecnici dei singoli prodotti presentati, proprio come avviene all’interno di un museo di arte contemporanea.

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12 RACCONTI TRA ARTIGIANATO E TECNOLOGIA

In occasione dell’apertura delle festività natalizie il Master IED in Brand Management si fa promotore dell’evento in cui Milleocchiali, azienda storica romana del settore ottico, e Asymétrie, realtà innovativa del panorama dell’abbigliamento sartoriale, presentano al pubblico le loro nuove collezioni. Partecipa per scoprire, provare e indossare occhiali personalizzati e capi handmade. Nel corso della serata potrai ascoltare dalla voce di due attori della compagnia Barnum i racconti inediti ispirati alle creatività presentate. Degustazione dei vini Casale del Giglio offerta durante l’evento.

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Abbinamenti e Storytelling In sede di sopralluogo, Asymétrie, nella figura di Roberta Leone, ha presentato gli otto capi della collezione AW 2019/2020 e i primi quattro capi della collezione SS 2020. In questa occasione, gli studenti e i docenti del Master hanno abbinato a ciascun capo uno dei 12 modelli di occhiale della collezione Milleocchiali 4.0 al fine di creare 12 accostamenti originali, giocando con similitudini e contrasti di forme e texture e mettesse in risalto la poliedricità dell’offerta. Per la blusa smanicata modello Between The Lines AW 2019/20, caratterizzata dal neoprene e dalle righe bianche e nere, si è optato per l’occhiale modello Brooklyn, con una montatura black and white, dalla forma tonda e dallo stile retrò. Per la casacca modello Blue Atoms AW 2019/20, tenendo in considerazione la stampa atomica del tessuto, è stato scelto l’occhiale Pigalle, dallo stile anni ’50, da impreziosire con una delicata montatura color perla. Il modello Cold Stripes AW 2019/20, blusa invernale dallo stile marinaretto in lana, è stato abbinato l’occhiale modello Greenwich, con lente squadrata e piccola, realizzato in acetato a righe rosso, nero e blu. La blusa Double Brown AW 2019/20 double face, è stata abbinata al modello di occhiale Parigi, un occhiale dalla lente grande, con forma allungata, realizzato con montatura tartarugata sui toni classici del marrone. Per la blusa dallo stile sporty chic True Blue AW 2019/20, dal vivace blu elettrico, è stato scelto l’occhiale modello Notting Hill, dalla forma tonda, realizzato in acetato in color giallo, per un abbinamento dell’effetto color block. L’occhiale modello Lisbona, con montatura gialla, invece, è stato selezionato per la blusa Two Colors AW 2019/20, di colore blu, caratterizzata da maniche a contrasto gialle. Il capospalla con manica a kimono Urban Wild, capo di punta dell’intera collezione invernale, è stato abbinato al modello Park Ave, un occhiale tondo, con lente ampia, realizzato in rosso e nero, cavalcando lo stile giapponese del capo. Infine, per il modello Winter Rose AW 2019/20, declinazione in colore rosa dell’iconica blusa stondata di Asymétrie, è stato scelto l’occhiale modello Buda, caratterizzato da una montatura sottile multicolor con un pattern geometrico sui toni del malva, del cremisi e del nero. Per la blusa giallo ocra Tangerine Sunset, con maniche raglan color platino a contrasto, si è optato per un occhiale modello Coppedé, con lente tonda e piuttosto piccola, con montatura da realizzare in acetato, con un pattern screziato sui toni del marrone e dell’ambra. Il modello Nine Elms, occhiale dalla montatura sottile e dalla forma allungata colore vinaccia scuro è stato scelto, invece, per la blusa smanicata con piega sul davanti Ottoman Pearl, realizzata in tessuto cangiante grigio polvere. P i ano d i Br a n d i n g

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La riproposta del modello iconico in tessuto grigio antracite Iconic Wing è stato abbinato all’occhiale modello San Babila a forma di gatto, realizzato a contrasto con montatura sui toni del fucsia e del giallo, per ravvivare il colore più serioso del tessuto. Infine, per il modello di blusa in rosa antico con tasche frontali Candy Pockets, è stato scelto il modello Camden, di forma tonda, con montatura bicolore rosa scuro e effetto tartaruga. Per ogni abbinamento sono state realizzate le descrizioni tecniche dei materiali utilizzati, che saranno stampate su una postcard a supporto dell’esposizione. Pensando al target di riferimento, si propone presentare i capi e gli occhiali attraverso 12 stralci di racconti originali - di circa 1200-1500 battute ognuno - ispirati al genere romanzesco noir e sentimentale. In questi testi, scritti ad hoc per l’occasione, la descrizione delle bluse, dei tessuti utilizzati e delle peculiarità di ciascun capo e di ciascun occhiale si intreccia alla vita di 12 personaggi, che con le loro diverse personalità e caratterizzazioni e diverse età, sottolineano i valori di versatilità e flessibilità dei prodotti. I capi e gli occhiali da prodotto si trasformano in memorabilia, condensando al proprio interno le emozioni e le aspirazioni vissute dai personaggi. Durante l’evento, l’alto valore suggestivo e evocativo, i racconti saranno letti da due voci narranti, dando vita alla performance culmine della serata. Pigalle, Blue Atoms Anche oggi sta arrivando il temporale. Per Lisa si prospetta un altro pomeriggio grigio a Pigalle. Una goccia di pioggia atterra sulla lente dei suoi grandi occhiali quadrati. È ora di andare, pensa. Con un gesto lento della mano, toglie gli occhiali e pulisce la lente con un lembo della sua blusa blu notte. È ora di andare. Inforca nuovamente gli occhiali. Il terrazzino del Café Les Vedettes comincia a svuotarsi lentamente. La mano si accosta al manico della tazza. È finito anche il terzo caffè. È ora di andare. Lo sguardo si posa come ipnotizzato sulla miriadi di piccoli sistemi solari disegnati sulla manica a tronco di cono e che costellano tutta la sua casacca. No…ma non sono pianeti. Sono piuttosto tanti piccoli orologi che le ricordano che deve andare. Lisa viene ipnotizzata da tutte quelle mille linee che uniscono quei pallini, e ora sembrano girare, sempre più veloci, come tante piccole lancette, per scandire i secondi, i minuti e le ore che scorrono inesorabili e che consumano un’altra giornata. È ora di andare. O forse no, non sono orologi, sono tante ruote di biciclette, che scorrono leggere nel vento sul lungomare di Vasto, tra l’eco delle risate spensierate di gente sconosciuta e voci squillanti di bambini scaldate dal sole d’agosto. Si, sono proprio come le ruote della sua bicicletta rosa. Una lacrima scende dietro la lente dei suoi grandi occhiali quadrati, scorre lenta e calda sul suo viso. È ora di andare. Lisbona, Two Colors Paolo ha le mani strette sul volante della sua auto ormai ferma. Accanto a lui, Daniela raccoglie alcuni fogli sparsi sul cruscotto che infila frettolosamente nella borsa, lo saluta con un bacio sulla guancia così forte che quasi sente la mascella sgretolarsi. Paolo la osserva aprire la portiera e scendere dall’auto con passo deciso. Sul volto, l’espressione raggiante tipica di una ragazza della sua età, di chi ha il desiderio di dominare il mondo. Gli occhi azzurri pieni di luce incorniciati dai suoi nuovi occhiali dalla forma allungata, scelti appositamente per l’occasione di colore giallo. La sua

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blusa in maglina blu si accende sotto il tiepido sole autunnale di Lisbona, mentre cammina a passo deciso lungo quel viale che la porterà a realizzare i suoi sogni. È tutta sua madre, pensò Paolo. Lei sposta l’aria con la mano sospesa, l’ampia manica gialla della sua casacca, come una bandiera, segna il confine tra la bambina che era e la donna che è ormai diventata. Lui rivede in quel gesto la stessa Daniela del primo giorno di scuola, quando sorridente e fiduciosa, correva per confondersi tra le teste di decine di bambini con il grembiule, che si accalcavano all’ingresso della scuola elementare. Paolo osserva Daniela sparire nell’ombra del cortile che si cela dietro quel portone blu alla fine del viale. Resterà per sempre la sua bambina, pensò. Park Ave, Urban Wild Bastò una carezza per riportare alla mente di Sofia il volto plasmato dagli anni di mamma Angela. Si sedette, concedendosi la dolcezza di quel ricordo inatteso, mentre con i polpastrelli tracciava l’orlo del tessuto dall’apparenza rigida e inflessibile, ma morbido e avvolgente al tatto, proprio come la donna che l’aveva cresciuta. Le linee geometriche e pulite del capo le ricordavano la disciplina e l’eleganza giapponese, quella di Angela, “la dura”, “l’irriducibile”, “la dittatrice”, soprattutto negli anni dell’adolescenza di Sofia, ma anche “la protettiva”, “la premurosa”, “la mamma”. Per un attimo le sembrò di averla accanto, con il suo occhiale di sempre ad addolcire il viso dalle linee dure, con le sue forme morbide e la montatura tonda, rigorosamente rossa fuoco, per una donna che non ha paura di rivolgerti il suo sguardo di rimprovero. Si lasciò incurvare il volto da un sorriso, ricordando il gesto con cui gli occhiali calavano fieri sul naso, mentre lei inarcava le sopracciglia in segno di sfida nei piccoli battibecchi di tutti i giorni. Con un agile movimento delle mani, frutto dei pomeriggi dedicati alla pratica dei regali natalizi sin da bambina, Sofia finì di avvolgere un nastro scintillante attorno al pacco contenente quel prezioso spolverino, e con l’ultimo tocco ritornò al presente. “Le piacerà, ne sono certa”. Greenwich, Cold Stripes L’aveva inseguita per tanti anni, lei che amava viaggiare per mare e farsi trascinare dalla corrente, libera, talvolta in tumulto, sempre sfuggente al richiamo di casa. Si erano incontrati proprio in acque salmastre, Giovanni e Annalisa, quando entrambi muovevano le prime, incerte bracciate da bimbi coraggiosi in preda alle onde, in una torrida estate italiana sul litorale ligure. Annalisa, impavida e inarrestabile, aveva insegnato a Giovanni a rimanere a galla e lui se ne innamorò, prima sulla battigia, poi sui banchi di scuola, poi su quelli dell’università. Ma ogni volta in cui lui cercava i suoi occhi blu come l’oceano, attraverso gli occhiali squadrati neri da studentessa modello, così essenziali eppure perfetti per incastonare la profondità imperscrutabile del suo sguardo, sapeva che l’avrebbe persa, che il suo cuore pulsava per il mare aperto, e così fu. Per anni l’attese, seguendo il suo vagare, e poi eccola tornare, e restare, con la sua blusa a righine blu e bianche a restituirle il mare a cui aveva rinunciato per Giovanni. Ora Annalisa guarda il mare dalla finestra di casa, osservandolo in lontananza, cullata dal suo rumore, mentre apparecchia la tavola per due, indossando con fierezza ed eleganza quel capo tanto caro perché cucito su di lei, con il collo a barchetta e le maniche a 3/4, come quelle dei marinai. E si sente a casa. Parigi, Double Brown “Chi sei?”, Ludovica domanda allo specchio ogni mattina, sperando che il riflesso non le restituisca il volto anonimo di sempre, incorniciato da un taglio di capelli anonimo, di un colore anonimo, con P i ano d i Br a n d i n g

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una riga anonima nel mezzo. Oggi Ludovica si è trascinata fuori dal letto con un’inattesa aspettativa, quella di una donna che ha ancora voglia di regalarsi la libertà di giocare con la sua immagine, di sentirsi leggera, disinvolta. Oggi Ludovica ha deciso di liberarsi dalla sua divisa quotidiana, di scegliere una nuova identità per sé stessa, mentre lascia scivolare sulle sue forme mediterranee una blusa a forma di T dallo stile orientale. Dopo aver inforcato i suoi nuovi occhiali dalla forma irregolare e audace, scelti per abbracciare la nuova Ludovica, finalmente si guarda, con il suo kimono giapponese in doppio crepe di lana, marroncino da un lato e striato dall’altro, di un tessuto libero e versatile, come lei stessa decide di sentirsi, e si scopre bella. Brooklyn, Between the lines La freschezza ruvida e tagliente dell’erba pungeva la schiena di Margherita in una tiepida giornata invernale. Distesa sul prato, si sentiva di nuovo bambina, mentre ripensava alla sua passione per l’osservazione della natura e le sue forme straordinarie, ai frattali intricati e delicati che la lasciavano a bocca aperta ogni inverno, agli alveari delle api operose che spiava da lontano, alle spirali perfette delle lumachine che era solita inseguire con lo sguardo. Proprio quell’amore per l’equilibrio sinuoso della natura l’aveva spinta a intraprendere lo studio della geometria prima, dell’architettura poi. Con la sua blusa smanicata in neoprene a righe bianche e nere, con la scollatura a giro e le sue linee geometriche e regolari schiacciate contro il suolo freddo, Margherita non si sentiva l’Architetto Ramacci, figura rigida e regolare, completata dai suoi inconfondibili occhiali in spesso acetato nero, anch’essi perfettamente geometrici nella loro rotondità, ma la piccola Marghe dai boccoli rossi, amante curiosa della natura e delle sue manifestazioni di armonia perfetta, beata in ogni attimo goduto all’aria aperta. Nine Elms, Ottoman Pearl Dall’ingegnosa mente di Gino Coppedè, architetto fiorentino avvolto dal mistero, vissuto e morto in circostanze ambigue, nacque nei primi del Novecento l’omonimo quartiere, il cuore magico ed esoterico della Città Eterna. Cavalieri, dame, fate e streghe decorano l’architettura evocativa le numerose torri degli edifici della zona, dal massonico Tempio di Salomone, alla Torre di Babele e le cattedrali dei Templari, protetti da minacciosi gargoyle. Per tanti anni Amy, nata nella mondanità frenetica e moderna di Nine Elms da genitori italiani, aveva sognato di ripercorrere le zone protagoniste di tante narrazioni fantastiche ascoltate da bambina. Non appena varcò la soglia del quartiere, si sedette sul bordo della Fontana delle Rane e si sentì anche lei parte di una storia dimenticata per anni. Come per magia, si trasformò in una dama futuristica, dalla blusa smanicata in ottomano grigio raffinato e volumetrico, di un tessuto lucido splendente ai raggi del sole e con pieghe architettoniche degne dello stile liberty del quartiere. Con un gesto fiero si tolse gli occhiali da sole rossi e brillanti come una preziosa decorazione in vetro, dalla montatura allungata e sinuosa, e si incamminò alla scoperta del suo regno ritrovato. Camden, Candy Pockets Per molti mesi, freddi e contrassegnati dall’incertezza del domani, Serena aveva custodito gelosamente quella mise, regalata da nonna Rossella per Natale, ora piegata diligentemente sul suo letto. Il suo cuore dominato dall’ansia si accompagnava al suo respiro, così affannato da appannare gli occhiali, che tolse e ripose sul comodino. Si fece forza e sollevò la blusa di lino ramato, leggera e delicata, perfetta per la sua pelle già tinta dai primi raggi di sole estivi. Si lasciò scivolare addosso

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le forme asimmetriche e fluide e si guardò allo specchio, ammirando la cura nelle cuciture lineari dell’orlo e il dettaglio giocoso delle finte taschine, a dare volume al suo busto rettangolare. Completò il look estraendo dal pacco un paio di occhiali dalla montatura bicolore fatti su misura per lei e per la sua personalità e si avviò verso l’aeroporto. Mentre saliva le scalette dell’aereo che l’avrebbe portata lontana dagli affetti e dall’Italia per molto tempo, Serena si strinse gli abiti addosso, come per proteggersi dall’ignoto e si sentì rassicurata, al pensiero di portare nel suo abbigliamento il ricordo delle sue radici e della bellezza unica di casa. Notting Hill, True Blue Correva veloce lungo Notting Hill. Correva, come mai aveva corso prima, incrociando accanto a sé decine di macchine che sfrecciavano come falene impazzite sotto una lampada al neon. Le luci bianche dei fari sembravano piombarle addosso come una tempesta di meteoriti. Correva, sentiva il vento freddo e pungente, una spada dalla lama affilata che le tagliava il volto e le dita. Tentò di nascondere le mani nella tasca frontale della sua blusa blu in crepe di lana, mentre correva ancora più forte, che quasi le sembrò di perdere l’equilibrio, tra le siepi potate con meticolosa precisione e le panchine affollate da vecchi stanchi. Le maniche e il collo morbido della sua casacca sciorinavano nel vento, come bandiere blu sul molo con il mare in burrasca. Correva sempre più forte, i piedi non toccavano più terra ormai. Il fiato si faceva sempre più corto, l’aria gelida le pietrificava i polmoni. Ma alla fine, lo vide. Lì fermo, davanti all’entrata del Blue Bells Hotel, con lo sguardo perso nel telefono, con la sua valigia accanto. Si fermò davanti a lui, tirò fuori dalla borsa i suoi occhiali, li infilò. L’acetato freddo della montatura contro il suo naso. Lui la vide, la sua blusa blu elettrico metteva in risalto i suoi capelli corvini annodati dal vento, gli occhiali retrò con la montatura color cadmio le incorniciavano dolcemente il viso e le illuminavano gli occhi pieni di paure. Sentiva il suo respiro affannato tra il sibilo del vento fra i palazzi che suonavano come giganti armoniche a bocca di cemento e le grida stridule dei freni delle auto senza meta. Riusciva a sentire il battito del suo cuore, tra l’orchestra di clacson impazziti, tra i passi silenziosi della gente piena di indifferenza. Buda, Winter Rose Non era mai entrato in quella stanza. Non era un luogo fatto per lui. Afferrò la maniglia con fare insicuro, aprì la porta lentamente, titubante, come se qualcuno lo potesse scoprire. Per un momento, ebbe lo sciocco timore di sorprendere qualcuno dietro la porta. La stanza era buia. Solo un timido fascio di luce filtrava dalle persiane socchiuse, rischiarando una fetta di pavimento. Riconobbe subito il profumo di lei. Un profumo di rose misto all’odore di terra bagnata dopo un temporale. Entrò a passo lento e silenzioso, come si entra in una chiesa, attento a non inquinare quel profumo con la sua presenza. Accese la luce e in quel momento la vide. Poggiata sul letto, quella sua blusa rosa cipria in crèpe di lana, quella che lei aveva indossato il giorno della conferenza. Era davvero molto bella quel giorno, pensò. I capelli raccolti che mettevano in evidenza il collo e ogni volta che dava le spalle al pubblico, lasciavano scoperta la fila di bottoni posta sul retro della sua blusa. Quelle maniche appena accennate le lasciavano scoperte le braccia lunghe, esili, fragili, che si muovevano come rami di pesco in autunno in quei gesti sinuosi fatti per accompagnare le sue parole che riecheggiavano in quella sala gremita, rapita dal suo fascino magnetico, più che dalle sue rivelazioni scientifiche. Sul comodino, i suoi inseparabili occhiali tondi, dalla montatura elegante e dal sapore retrò, che avevano comprato insieme qualche tempo prima, senza i quali si sentiva persa. Di colpo, il trillo del suo cellulare spezzò i suoi pensieri silenziosi. Nuovo messaggio ricevuto. Era lei. Si stava P i ano d i Br a n d i n g

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facendo tardi. Aveva trovato gli occhiali? Si…li aveva trovati. Coppedé, Tangerine Sunset Passare il tempo seduto su una panchina, non era la massima aspirazione di Peter. D’altra parte, sapeva che questo è il futuro che la società riserva a chi è ormai troppo vecchio. In un misto tra noia e rassegnazione, osservava la vita muoversi intorno a lui, come quando, un tempo, andava al Court Theatre a assistere alle pièce di Caryl Churchill. Che lo spettacolo abbia inizio. Si alzi il sipario. Tra il vociare indistinto della gente, tra lo scalpitio dei bambini che correvano gli uni dietro gli altri, a pochi metri da lui, non poté non notare la figura di una giovane donna intenta a leggere. Sembrava l’apparizione di Nostra Signora di Caravaggio, con indosso quella blusa leggera e fina color ocra, che si illuminava sotto la luce abbagliante del mattino. Le maniche corte color platino mettevano in risalto la sua pelle bianchissima, luminosa, eterea. Il suo volto pareva di porcellana, perfetto, come modellato nella creta, gli occhi coperti da un paio di occhiali dalla montatura color ambra, affusolata e aggraziata. Peter indugiò per un attimo sulla piccola apertura a mezzaluna sulla blusa, che lasciava intravedere il petto. La donna voltò la pagina del suo libro. Un nuovo capitolo. Con un gesto timido e indifeso, si accarezzò il ventre rotondo. Era incinta. Forse, sarebbe stato meglio avere un figlio. Il dubbio si insinuò nella mente di Peter. E magari sposarsi quel suo grande amore, che non aveva tenuto stretto, solo perché aveva qualche capello in più e una dose di coraggio da investire. Siamo fatti per sbagliare, pensò. San Babila, Iconic Wing Donne, è arrivato l’arrotino. Arrota coltelli, forbici, forbicine, forbici da seta, coltelli da prosciutto. La voce fuoriusciva gracchiante dal megafono e dalla strada piombò nella stanza con la finestra spalancata, spezzando il torpore pigro di quella mattina d’estate. Laura si svegliò di colpo. Fissò per un attimo il soffitto bianco della sua camera. Allungò la mano verso il comodino, prese il cellulare. Le 8:17. Donne è arrivato l’arrotino. Il treno per Milano l’aspettava, come ogni venerdì. Si alzò e cominciò muovere i primi passi, facendo spola tra il cassettone e la poltrona. Di colpo, la porta della sua stanza si spalancò. “Beh, come sto?” le chiese Chiara, mostrandole con orgoglio i vestiti che indossava. Pareva che danzasse in quella blusa asimmetrica, dalle forme stondate, sinuosa, in morbido cotone color ardesia, che con grazia e eleganza accompagnava le sue forme generose. Le maniche, come due piccole ali, le incorniciavano le spalle dorate. Sul volto, grandi occhiali dalla forma allungata, che sottolineavano il suo sguardo felino. Rimase colpita dalla montatura screziata come un antico pavimento alla veneziana, una fusione di pagliuzze dai colori sgargianti: magenta, cremisi, ambra, arancio. Ne rimase quasi accecata, come quando si osserva il riverbero del sole danzare sulla superficie del fiume. Donne, è arrivato l’arrotino…

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Postcard Per rafforzare il concept dell’evento e per elaborare una strategie coesa di creazione di contenuti fotografici da utilizzare nella comunicazione e nel materiale promozionale dell’evento, si avanzano 2 proposte di shooting che interpretano in forma fotografica il concept dell’evento basato sullo storytelling. Proposta 1 Geometrie Gemelle La proposta di shooting Geometrie Gemelle prevede una serie di scatti in cui vengono messe in risalto le forme originali delle bluse e degli occhiali, evidenziando strutture, volumi e sagome che accomunano le collezioni dei due brand. Geometrie Gemelle si propone di creare dei giochi geometrici attraverso la giustapposizione di linee delle montature degli occhiali e dei capi. Ogni abbinamento viene raccontato attraverso un’immagine che accosta in un collage di ispirazione anni 70 i dettagli delle bluse e dell’occhiale. I colori e le linee si fondono insieme per rappresentare graficamente l’unione di Asymétrie con Milleocchiali. Nelle foto l’oggetto non viene ripreso per intero, ma appare un dettaglio i cui contorni seguono le linee dell’immagine posta accanto. La palette delle immagini riprende i toni della blusa e dell’occhiale. L’immagine viene resa meno piatta attraverso un gioco di contrasti creato dall’unione di una foto con sfondo chiaro con una foto con sfondo a tinta unita. Proposta 2 - Indizi di sé La proposta Indizi del sé prevede una serie di scatti in cui gli occhiali e le bluse, insieme ad altri oggetti, creano una serie indizi volti a svelare l’identità del personaggio che si cela dietro ai racconti protagonisti dell’evento. Il concept rimanda al romanzo giallo in cui, attraverso la narrazione degli oggetti - in questo caso svolta attraverso elementi grafici - viene alla luce il criminale – qui inteso come il personaggio che viene delineato in ognuna delle 12 narrazioni. Nonostante si faccia riferimento al genere giallo, il tono delle foto è lontano dal dramma. Le foto servono per incuriosire e raccontare una storia, lasciando degli indizi allo spettatore, che senza rivelare troppi dettagli, stimolano la sua immaginazione. Per ottenere l’effetto desiderato, gli occhiali e le bluse non vengono mai mostrati per intero, ma rappresentano tuttavia gli oggetti principali dello scatto. I toni sono legati alla palette data delle bluse e degli occhiali. S i è optato per la realizzazione del primo concept Geometrie Gemelle reputandolo di più semplice lettura rispetto al target dell’evento e in generale alla potenziale clientela dei due brand. In particolare gli scatti vengono utilizzati per la realizzazione di 12 postcard cartacee. Le postcard, in formato 105 x 148 mm, presentano sulla parte frontale, le foto degli abbinamenti blusa-occhiale mentre sul retro il testo del relativo racconto.

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Nella creazione dei collage si tiene conto di alcune caratteristiche stilistiche dei prodotti. Nello specifico nell’abbinamento Brooklyn e Between the lines si gioca sul contrasto creato dall’uso del bianco e del nero. Con questo gioco di chiaro-scuro si da risalto all’eccentricità dei due modelli. Nel collage con Pigalle e Blue Atoms si gioca sulla particolarità della manica della blusa a tronco di cono e l’occhiale dal calibro particolarmente ampio. Nell’abbinamento Greenwich con la blusa Cold Stripes si gioca con la texture a righe del capo e dell’acetato dell’occhiale e con le linee dure e austere di entrambi i prodotti. Quello che lega l’occhiale Parigi e la blusa Double Brown, oltre ad il colore è la forma affusolata della montatura che riprende e lo spacco sul retro del collo dove è inserito il bottone di chiusura. Il blu acceso e la linee diagonali accomunano i due modelli Notting Hill e True Blue. Il collage mette in risalto il particolare del collo della blusa a felpa. Le geometrie della cucitura si uniscono a quelle del ponte del frontale. Eccentrico e luminoso è l’abbinamento tra la blusa Two Colors e l’occhiale Lisbona. Il contrasto tra il giallo e l’azzurro e gli angoli fusiformi creano una forma giocosa e vivace. Il collage con il modello Park Ave e Urban Wild è caratterizzato da angoli duri e contrasti forti. Il nero di entrambi i modelli spicca sullo sfondo neutro e lascia spazio all’osservatore per immaginare una forma nuova. La blusa Winter Rose è caratterizzata da un bordo stondato che si fonde nel lato destro dell’immagine con il ponte dell’occhiale Buda. L’ambivalenza della blusa che può essere indossata da entrambi i lati si palesa anche nella figura creata con l’occhiale,dove l’immagine di destra sembra quasi speculare a quella sinistra. Nel collage dell’occhiale Coppedé con la blusa Tangerine Sunset si vuole dare risalto alle linee curve dei due prodotti e attraverrso l’utilizzo di toni caldi sottolineare il fatto che entrrambi i prodotti sono pensati per l’estate. Nell’abbinamento che vede protagonista il modello Nine Elms e Ottoman Pearl la piega semicircolare sul davanti riprende la montatura a gatto della montatura in acetato Le linee severe e austere del modello San Babila creano un contrasto interessante nell’abbinamento con la blusa stondata Iconic Wing. Il contrasto è dato anche dalle due tonalità di colore molto distanti tra di loro. Il rosso degli occhiali spicca sul grigio scuro del capo. La forma tondeggiante di Camden si unisce alla rotondità del giromanica della Candy Pockets. La forma prodotta da questo abbinamento prende una vita propria all’interno del collage, dando l’idea di due oggetti creati apposta per essere osservati insieme.

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Programma Evento Per motivi pratici, si ritiene opportuno dedicare la fascia oraria mattutina a un allestimento live in stile “behind the scenes” dell’esposizione degli abbinamenti di occhiali e bluse che saranno protagonisti dell’evento. Durante tutta la giornata, infatti, alla clientela sarà possibile visitare il punto vendita e ricevere informazioni sull’evento e la collaborazione dei due brand. Il momento cruciale della manifestazione sarà la recitazione a cura di due attori della compagnia Barnum dei 12 racconti tra artigianato e tecnologia, programmata per la fascia serale, momento in cui si suppone la massima affluenza di pubblico. Dopo due fasi di narrazione alternate dalla presentazione di entrambi i marchi e della classe del Master IED in Brand Management, a cura dei coordinatori Alessandra Colucci e Vincenzo Bernabei, si inserisce un momento aperitivo e di saluto, le cui tempistiche permettano di concludere l’evento entro le 21-21:30. Per il momento aperitivo, sarà coinvolto il partner Casale del Giglio per la mescita dei vini, accompagnati da taralli, per la massima praticità e rapidità della somministrazione.

Allestimento Il giorno 29 settembre, gli studenti del Master in Brand Management presso IED, accompagnati dai coordinatori del Master Alessandra Colucci e Vincenzo Bernabei, si sono recati presso il punto vendita di Milleocchiali sito a Roma, in Via Vittorio Emanuele II 9/11 per effettuare il sopralluogo della location. Presenziano al sopralluogo anche Roberta, founder e designer di Asymétrie e Chiara Folletto, store manager del punto vendita Milleocchiali Luxury. La finalità della visita è stata la valutazione le linee guida per l’allestimento delle vetrine nonché dell’interno del punto vendita. Una volta esplicitata da parte di Milleocchiali la necessità di tenere in esposizione i modelli di occhiali in vetrina di altri brand, si ritiene efficace esporre due bluse Asymétrie appese alle grandi cornici laccate d’oro in vetrina, in modo da valorizzare entrambi i prodotti. Per l’esposizione delle bluse di Asymétrie all’interno del punto vendita, sono a disposizione 3 manichini sartoriali della stessa tipologia e un quarto manichino sartoriale di stile diverso rispetto ai primi tre, che tuttavia, vista la presenza dei mobili e delle cornici fisse, non avrebbero potuto occupare lo spazio in vetrina. Lo spazio espositivo dedicato interamente all’esperienza della mostra e degli abbinamenti è la sala al fondo dello store, in modo da creare un percorso di scoperta dell’esposizione dall’entrata attraverso tutto lo spazio a disposizione. Ad accompagnare le bluse posizionate sullo specchio principale, i lampadari e i manichini ai lati della sala, gli occhiali della linea Milleocchiali 4.0., abbinati alla blusa di riferimento e riposizionati sui ripiani più visibili della stanza. Per spezzare il momento di intrattenimento a quello di aperitivo, si utilizzerà per il buffet e la mescita del vino la sala centrale e il bancone nero posizionato di fronte agli espositori di occhiali.

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Partnership Per la realizzazione dell’evento, considerate le esigue risorse economiche messe a disposizione, si rende necessaria la ricerca di partner tecnici strategicamente utili ai fini dello svolgimento della serata. Le partnership confermate prevedono la corresponsione di servizi o prodotti in cambio di visibilità mediante la pubblicazione del proprio logo su tutti i materiali promo-pubblicitari legati all’evento e diffusi sia online che offline - la pagina Facebook dell’evento, la locandina, gli inviti - nei tre comunicati stampa per il lancio e la promozione dell’iniziativa. Dopo aver valutato il coinvolgimento di realtà romane affini ai brand per la vicinanza geografica delle rispettive attività e Milleocchiali, si è ritenuto di attingere alle reti di contatti degli organizzatori e degli studenti.

Lancio Evento Il lancio dell’evento è stato supportato sui principali canali social grazie alla creazione di un evento Facebook dalla pagina di Asymétrie in collaborazione con Milleocchiali, per i quali sono stati prodotti tre piani editoriali personalizzati e corredati di contenuti editoriali, fotografici e copy da condividere nelle settimane antecedenti all’evento. La linea editoriale scelta ha previsto un percorso di storytelling con l’obiettivo di accompagnare il lettore verso l’evento facendo conoscere gradualmente prima le peculiarità e i punti di forza delle due realtà, come artigianalità, tecnologia e passione per il Made in Italy, e poi l’unione tra i due, introducendo gli abbinamenti delle due collezioni e la principale fonte di intrattenimento dell’evento. Per la comunicazione offline, si è scelto di affiggere le locandine presso il punto vendita Luxury di Milleocchiali, presso gli altri 16 punti vendita sparsi sul territorio romano e presso le sedi IED di Roma in qualità di promotore dell’iniziativa. Considerando il target di riferimento, sono state distribuite le locandine anche in due quartieri strategici di Roma, che per caratteristiche demografiche e culturali potessero essere affini all’evento, pertanto, sono state affisse nel quartiere Libia e nel quartiere Monti, che si contraddistinguono per un tenore di vita medio alto. A supporto della comunicazione online e offline dell’evento sono stati prodotti due comunicati stampa, da pubblicare sui canali online di Milleocchiali, Asymétrie e IED. Il primo, pubblicato in data 18 Novembre, di annuncio e presentazione dell’evento in stile “save the date”, in cui si è comunicato il titolo, la location e data e l’elemento principale di intrattenimento della serata, in modo da incuriosire il pubblico. Il secondo, pubblicato il 2 dicembre, pochi giorni prima dell’evento, di reminder e breve introduzione dei due brand protagonisti della partnership.

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Evento Il giorno 6 dicembre, dalle ore 9.00, gli studenti del Master coadiuvati dei coordinatori del Master Alessandra Colucci e Vincenzo Bernabei hanno provveduto a realizzare l’allestimento delle bluse e degli occhiali protagonisti dell’evento all’interno del punto vendita. In particolare, la tunica con manica a tronco di cono modello Blue Atoms (con aggiunta di carta nelle maniche), la blusa estiva colore ocra Tangerine Sunset, la blusa Two Colors e il capospalla con manica a kimono modello Urban Wild sono stati esposti sui 4 manichini messi a disposizione nella sala interna. Declinando il concept espositivo in stile mostra d’arte, si è scelto di posizionare la blusa a righe Cold Stripes, la blusa Winter Rose e la blusa True Blue sugli specchi mediante l’uso di fili di lana di colore grigio, in modo da comporre delle vere e proprie installazioni artistiche. La blusa invernale Between the lines, le blusa estive Candy Pockets e la blusa estiva Grey Wing sono state installate ai tre lampadari della sala con fili di nylon. Altre due esemplari della blusa True Blue e Winter Rose sono state scelte per l’allestimento in vetrina, posizionate all’interno delle cornici dorate che sovrastano lo spazio, insieme con i foulard Asymétrie, confezionati per l’occasione. Su ogni blusa, sono stati collocati gli occhiali della collezione Milleocchiali 4.0 a essa abbinati, posizionandoli sul collo di ogni capo. Infine, con un filo di lana sono state appese alle bluse le card con le caratteristiche tecniche dei prodotti esposti. Accanto ad ogni abbinamento, sfruttando le numerose mensole presenti nella sala principale, sono state disposte le postcard con i racconti, messe a disposizione degli ospiti anche sul bancone della cassa in corrispondenza dell’entrata, completando l’installazione in stile mostra. Il lungo bancone in vetro nero lucido presente all’entrata del punto vendita è stato sfruttato per l’allestimento dei taralli e delle bevande da offrire agli ospiti nel corso dell’aperitivo. Come piccolo omaggio da offrire agli ospiti dell’evento, è stato ideato un gadget che potesse unire i tratti distintivi di Asymétrie e di Milleocchiali, creando un oggetto di semplice realizzazione, con un impatto economico molto basso, ma che fosse al tempo stesso utile, che gli ospiti potessero conservare. Pertanto, è stato scelto di utilizzare una pezzetta per occhiali brandizzata Milleocchiali da piegare a formare un papillon, tenuta insieme da un elastico tubolare decorato con un bottone realizzato da Asymétrie, il quale fungeva sia come elemento di chiusura che da fermaglio per capelli. Come da programma, intorno alle ore 18.30 si è svolto il momento di live storytelling, con la lettura dei 12 racconti da parte dei due attori della compagnia Barnum Seminteatro, intervallato dalla presentazione dei due brand protagonisti e degli sponsor tecnici. A documentare l’intera serata con foto e video, sono intervenuti il fotografo ufficiale di Milleocchiali e Viola Carboni, studentessa del Master e il video maker Andrea Centrella, partner dell’iniziativa. P i ano d i Br a n d i n g

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L’evento ha visto la partecipazione di circa 60 ospiti, i cui nominativi e indirizzi email sono stati raccolti e catalogati in un database in formato Excel, consegnato successivamente ai due brand, che potranno inserire i dati all’interno della propria anagrafica clienti. Gli ospiti intervenuti hanno dimostrato interesse per i prodotti Asymétrie e Milleocchiali e hanno avuto modo di apprezzare l’artigianalità delle collezioni presentate e valutarne i tratti distintivi. L’eco dell’evento si è perpetuato nei giorni successivi, attraverso la pubblicazione su Facebook delle foto e del comunicato stampa di resoconto prevista per il giorno 16 dicembre e della realizzazione del videoclip di Andrea Centrella. Il video, dallo stile raffinato e elegante, condensa in 30 secondi l’atmosfera calda e intima dell’evento attraverso sequenze rapide e d’impatto che catturano i momenti salienti della serata, con una colonna sonora dal ritmo viva e incalzante. Il prodotto realizzato rappresenta un contenuto di valore che, oltre a svolgere la funzione di archivio, permesso ai due brand di generare engagement sui canali social anche nelle settimane successive. Il 19 dicembre, infine, sulla piattaforma Spreaker e sulla pagina Facebook dell’evento, sono stati pubblicati i 12 podcast, realizzati grazie alla registrazione in studio delle voci degli attori della compagnia Barnum, che oltre a permettere agli ospiti dell’evento di rivivere il live storytelling della serata, rappresentano materiale promozionale aggiuntivo messo a disposizione di Milleocchiali e Asymétrie.

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Appendice Profilo Eurisko L’Elite Femminile 4,6% (ca. 2.287.000 individui) È un gruppo femminile, centrale, di eccellente profilo, che tende all’assunzione di un doppio ruolo (fuori casa/casa) con, però, una propensione significativamente maggiore a privilegiare la realizzazione personale. Caratteri socio-demografici: di età giovane e adulta, abitano al Nord e al Centro, in centri medio-grandi, grandi. Titolo di studio e reddito sono elevati, così come lo status. La coppia è giovane, senza figli o con figli piccoli. Sono dirigenti o impiegate. Valori individuali e sociali: è un target che ha un’attitudine all’intraprendenza e alla gestione delle risorse molto accentuata. Inoltre, spiccato è il senso di progettualità e di realizzazione personale, sia professionale che culturale. L’interesse per la politica è alto, sia a livello informativo che di partecipazione. Orientamenti e comportamenti: è in assoluto il target che ha il maggior coinvolgimento nell’acquisto e lettura di libri, che possono essere di svariato genere: dalla fantascienza, all’arte, al saggio di cultura, alla narrativa. Seguono inoltre con interesse eventi culturali anche eterogenei, come spettacoli a teatro, conferenze, concerti, ecc. L’acquisto è d’impulso. Amano cambiare marca spesso, provare il prodotto nuovo, alternativo (anche in cucina) e in genere acquistano nei negozi migliori, dove il personale è disponibile. L’alimentazione è attenta e controllata, ricca di vitamine e povera di grassi. È il target che ha l’approccio più conviviale e sperimentale. Le Solide 4,5% (ca. 2.270.000 individui) Gruppo femminile che rappresenta appieno una sana e forte media età sociale. È un gruppo molto attivo e indaffarato; tiene in particolar modo alla famiglia, che è la principale ragione di vita e di cui si cura da tutti i punti di vista. Ciò anche se spesso le Solide lavorano; in questo rappresentano, in un certo senso, anche l’evoluzione moderna delle casalinghe: l’impegno lavorativo c’è ma è strumentale all’obiettivo famiglia e meno a quello dell’elaborazione di una via personale ed autonoma di identità e di vita. Caratteri socio-demografici: sono donne distribuite trasversalmente dal punto di vista territoriale, soprattutto nei centri medi, di range di età ampio: dai 25 ai 54 anni (core fra 35-44). Il titolo di studio è medio alto, il reddito e lo status sono medi. Quasi l’80% vive in famiglie con figli conviventi, molte a doppio reddito. Sono casalinghe al 37%, le altre lavorano (o cercano lavoro): sono impiegate, praticano le professioni autonome e in alcuni casi sono operaie. Valori individuali e sociali: sono tendenzialmente aperte e curiose ma anche ordinate e regolari. Guardano al futuro con una certa serenità e con forza. Le caratterizza un forte pragmatismo nelle loro mete: la famiglia è sicuramente al primo posto, insieme alle sicurezze di base. Anche la salute trova un suo spazio,

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ma non in modo evoluto e progettuale: piuttosto come strumento per fare tutto il resto. Anche nelle issues sociali traspare pragmatismo ed emerge una propensione a non contare sull’aiuto della collettività, ma su sé stesse: auspicano l’efficienza dei servizi sociali, sono sensibili alle questioni morali e apprezzano il volon- tariato come forma di compensazione delle carenze della collettività. Orientamenti e comportamenti: il grado percepito di qualità della propria vita èmedio-alto, soprattutto fa perno sulla famiglia, il matri- monio e le relazioni sentimentali. Non manca una certa soddisfazione per il proprio stile di vita in generale. Sulla condizione delle finanze familiari sono abbastanza ottimiste per il futuro. Nel tempo libero, che è poco, preferiscono stare con la loro famiglia piuttosto che con amici o fuori casa. Hanno in progetto di migliorare la propria cultura e vanno spesso in libreria. Negli acquisti i criteri di scelta sono prevalentemente emozionali: impulsività, attenzione al nuovo, alla forma, alla distintività. Presente anche la razionalità, sebbene in tono minore. Le Frizzanti 2,8% (ca. 1.389.000 individui) Èun gruppo femminile moderno, giovanile, esplorativo e dall’orientamento decisamente outdoor. Tende ad un livello di vita evoluto, in cui il piacere ed il divertimento si fonde spesso con un buon livello di consumi culturali. Il livello socio-economico e di istruzione è buono. L’Elite Maschile 6,9% (ca. 3.444.000 individui) È un gruppo prevalentemente maschile, giovane adulto, di alto profilo. È attivo e fortemente impegnato: molto nella realizzazione professionale, ma anche (pur se meno) nella crescita culturale e della propria partecipazione sociale. Caratteri socio-demografici: abitano il Nord Ovest, in centri medio-grandi e hanno un’età compresa fra i 25 e i 54 anni, con anche una punta più giovane. Titolo di studio, reddito e status sono medio-alti, alti. Le professioni più rappresentate sono gli imprenditori/professionisti, i dirigenti, gli impiegati. Valori individuali e sociali: il loro orientamento è attivo; cavalcano l’onda del successo, sia nella vita che nel lavoro; quest’ultimo è inteso come fonte di investimento e gratificazione. Molto forte, dunque, la progettualità professionale. Attivi anche dal punto di vista politico, si informano, collaborano con organi politici locali, talvolta sono iscritti ad un partito. Orientamenti e comportamenti: acquistano libri che trattano molteplici generi, dalla fantascienza al saggio di cultura; sono individui ricettivi, curiosi e attratti da numerose manifestazioni culturali. Badano poco al prezzo, al prodotto fidato e all’apparenza. L’alimentazione è sregolata e l’approccio è conviviale. I Protagonisti 2,3% (ca. 1.156.000 individui) È un’élite ristretta, medio giovane e adulta. È un segmento misto per genere, massimamente protagonista socialmente, sia dal punto di vista professionale che da quello culturale. Cultura, professione, ma anche divertimento e piacere, sono gli asset che tengono in equilibrio; e tale equilibrio, realizzato o come forte aspirazione, è proprio il loro tratto distintivo Caratteri socio-demografici: sono uomini per una piccola maggioranza, abitano nei grandi centri del Nord Ovest, han- no un’età compresa in maggioranza fra i 25 e i 54 anni. Il titolo di studio, il reddito e lo status sono medio-alti, alti. Sono per lo più imprenditori, dirigenti e impiegati. Valori individuali e sociali: hanno una forte predisposizione alla leadership e spiccata capacità organizzativa. Come mete di vita principali vi sono la libertà dai doveri, il piacere, il divertimento, tutto in parallelo P i ano d i Br a n d i n g

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ad una spiccatissima progettualità professionale e culturale. Inoltre, hanno un forte senso dell’iniziativa economica e seguono con interesse l’attività politica del Paese. Orientamenti e comportamenti: leggono molto i libri, soprattutto d’arte, tecnico-scientifici e saggi di cultura. Assistono spesso a conferenze, visitano musei e mostre, vanno a teatro. I criteri di consumo sono emozionali: l’orientamento è alla distinzione, l’acquisto è d’impulso e c’è attenzione al prodotto nuovo. L’orientamento comportamentale in fatto di alimentazione è misurato e attento, ma anche innovatore. La Pre-Elite Progettuale 3,1% (ca. 1.531.000 individui) Si può considerare una “pre-èlite” o la zona periferica dell’èlite. Il target è prevalentemente maschile, piuttosto giovane, o giovanile, di buon profilo. Le ambizioni, le risorse, le aspirazioni, gli stili e le scelte sono “tarate” sull’élite, pur non appartenendovi appieno (alcuni vi accederanno, di fatto, altri resteranno una “periferia”). Caratteri socio-demografici: sono per la maggior parte uomini, abitano il Centro-Nord, in città medio-grandi, grandi. Hanno un’età compresa in un range piuttosto ampio, in prevalenza fra i 18 e i 54 anni, e la loro dotazione di risorse socio- economiche è medio-alta, alta. Valori individuali e sociali: è uno dei target dove è maggiormente presente la componente dell’innovazione e del rischio. Inoltre, è progettuale, sia professionalmente che culturalmente. Appoggia l’iniziativa economica e l’interesse per la politica è deciso: ne discutono, si informano, assistono a manifestazioni. Orientamenti e comportamenti: leggono molto i libri, soprattutto gialli, fantascienza, storia, arte o tecnicoscientifici. Vanno molto a teatro e seguono manifestazioni culturali di vario genere. Amano la musica, in particolare quella straniera, e vanno spesso a concerti pop/rock. Le culture del consumo seguono criteri emozionali: l’acquisto è d’impulso, c’è attenzione verso la forma e l’apparenza come criteri distintivi e in grado di distinguere; sono attratti dal prodotto nuovo. L’orientamento all’alimentazione è conviviale: spesso invitano amici a cena, mangiano fuori e amano sperimentare cibi stranieri. Le Donne Doppio Ruolo 7,1% (ca. 3.553.000 individui) È un gruppo femminile, medio-giovane, di buon profilo; presenta chiaramente due logiche/aspirazioni di investimento, idealmente paritetiche come importanza: famiglia e lavoro. Caratteri socio-demografici: è meno presente al Sud, il baricentro dell’età è intorno ai 18-34 anni, ma con una coda anche dai 35 ai 44 anni. La dotazione di risorse socio-culturali è medio-alta. Sono principalmente professioniste, impiegate o praticano le professioni autonome. In minor percentuale sono ancora studenti. Valori individuali e sociali: è un gruppo attivo ed estroverso. La famiglia gioca un ruolo importante, intesa come meta per le più giovani, al centro delle attenzioni e dell’investimento per le donne più adulte. Anche l’impegno professionale e il coinvolgimento a livello culturale rivestono un’importanza notevole. Orientamenti e comportamenti: l’acquisto dei libri è piuttosto elevato. In particolare, i romanzi rosa, la narrativa, i libri pratici sono i generi più letti. A livello culturale sono donne attive, vanno a teatro, seguono conferenze, visitano musei, chiese, monumenti. Hanno un interesse piuttosto diversificato e generalizzato. I criteri d’acquisto sono emozionali, amano acquistare il prodotto innovativo, che le distingue socialmente. È un gruppo attento alla moda e ai fenomeni di costume e vuole sempre essere/apparire moderno. L’attenzione, nell’acquisto, è rivolta più all’immagine del prodotto che alla sua qualità. Spinte a provare tutto ciò che è nuovo, tendono spesso a cambiare marca.

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Il Signore Equilibrato 4,5% (ca. 2.249.000 individui) È un gruppo maschile, tardo adulto o anziano, di medio/buon profilo. È, a suo modo, moderno, mentalmente vivace, aperto alle novità e generalmente soddi- sfatto della vita che conduce. Il tutto con grande dignità ed equilibrio, dosando curiosità, relax e un sano godere della casa e del tempo libero. Caratteri socio-demografici: sono uomini più presenti al Nord, in centri medio-grandi. Il 91% ha più di 54 anni (66% oltre 64 anni). Il loro livello di istruzione è basso mentre la loro dotazione reddituale è buona; sono in grande maggio- ranza pensionati. Valori individuali e sociali: l’approccio è (o vuole essere) sostanzialmente razionale: hanno fiducia in sé stessi, sentono di “farcela” e di poter avere ancora successo nelle cose che fanno. Fra le mete nella vita c’è una cura di sé, e della propria immagine, evoluta, che coinvolge la salute e il corpo, la stima sociale, la spiritualità. Troviamo anche un buon investimento culturale, se paragonato ad altre componenti maschili anziane. A ciò si uniscono il piacere della famiglia e, qualche volta, perché no, il divertimento. Orientamenti e comportamenti: sono svariate le aree della vita con elevata soddisfazione: la famiglia e il matrimonio, i risparmi di una vita, il loro reddito e la città in cui vivono. La scala della qualità della vita è, quindi, generalmente piuttosto elevata. Dichiarano molto tempo libero, che dedicano alla famiglia, agli hobbies, agli amici. Ben penetrata anche la lettura (libri ma anche stampa) e la TV: di fatto, tutto ciò rappresenta la loro più importante attività di consumo culturale, essendo, per il resto, poco orientati all’outdoor in questo campo. Negli acquisti i criteri di scelta sono razionali, con un forte accento sulla qualità ed il confronto fra le alternative. Profili Mosaic Global Career and Family Career and Family contains people in good careers who are very much at the nest making stage of lives. Typically in their late twenties to their early forties, married and with young children, they tend to live in new private estates in outer suburbs of economically successful cities from which they commute by car to work in high technology jobs in large, progressive companies, often in modern office parks. Many of this group will be enjoying greater material prosperity than their parents’ generation. Typically in jobs requiring specialist technical or professional skills, they can often find it a challenge to meet the combined responsibilities of career and family. Many households have two full time workers and people often commute long distances to work. Newly built homes are decorated in modern styles, people undertake leisure activities as a family and children as well as parents are often early adopters of latest consumer products especially those incorporating new technologies. Sophisticated Singles Sophisticated Singles contains young people, mostly single and well educated, who positively enjoy the variety and stimulation afforded by life in large cities. Typically international in their outlook and with a rich network of personal contacts, they are quick to explore and adopt new social and political attitudes and are important agents of innovation, both in terms of lifestyles and the adoption of consumer products. Most are at the stage of their lives when the development of ‘human’ capital, i.e. skills, contacts, knowledge, continue to take precedence over the maximization of their incomes or indeed the accumulation of financial assets and much of their income is spent on ‘experiences’, such as entertainment, eating out, travel, books and magazines, rather than on equipment. They exhibit a variety of household arrangements and typically marry and have children late in their lives. Such people gravitate towards the smarter downtown areas of major cities where they spend short periods of time living in small, rented apartments. P i ano d i Br a n d i n g

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Bourgeois Prosperity Bourgeois Prosperity contains people who have achieved a high level of material comfort. Typically middle to late middle aged, married and with older children, they live in spacious accommodation in traditional, quiet suburban locations. Most of this group will have been born into middle or upper middle income families, have enjoyed the benefit of a good standard of education and will have worked their way up to achieve positions of responsibility in large organizations. A significant minority will own and run their own businesses. People of this sort typically own their own homes and will by this stage in their life have accumulated significant equity in the homes, pensions and investments. Comfortable Retirement Comfortable Retirement are typically people who are retired or close to retirement, who have accumulated significant financial assets, and who now want to enjoy an active retirement in a pleasant physical environment and in the company of people of similar life stage and social attitudes. Typically living in suburban locations, in tourist regions or near the ocean, sometimes in apartments but very often in single storey accommodation, these people will often have re-located to their current home on retirement and now tend to live some distance away from their grown up children. Often enthusiastic gardeners, supporters of the arts and charities, they are confident in engaging with other members of their local community and often lead active social lives. Their homes are often full of furniture, pictures and household equipment from earlier stages of their lives and relatively more of their expenditure goes on the purchase of services than on consumer durables. Management of their financial assets is a major source of consumer interest. They often purchase by mail order but appreciate personal contact when they visit shops.

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Sitografia Scenario Ecommerce nel mondo della moda https://www.statista.com/outlook/244/141/fashion/italy?currency=eur https://www.slideshare.net/cocktailmkt/ecommerce-fashion-industry-report-2018 https://www.shopify.com/enterprise/ecommerce-fashion-industry https://www.casaleggio.it/focus/rapporto-e-commerce-in-italia-2019/ Made in Italy e settore moda ITALIA-2019_Rapporto-Symbola.pdf https://www.pambianconews.com/ https://ww.fashionnetwork.com/ https://www.ilsole24ore.com/ https://ww.fashionnetwork.com/ Slow Fashion https://www.greenpeace.org/international/publication/6969/fashion-at-the-crossroads/ Tendenze https://www.mckinsey.com/industries/retail/our-insights/the-state-of-fashion-2019-a-year-ofawakening Target http://europaproperty.com/news/2019/10/cbre-how-do-central-europeans-shop-6263 https://www.bigcommerce.com/blog/omni-channel-retail/ https://www.salecycle.com/2018-stats-report/ https://www.lightcastlebd.com/cases/customer-segmentation-fashion-industry https://blog.euromonitor.com/top-10-global-consumer-trends-in-2020-revealed-by-euromonitor/ Italia/ Nielsen : https://www.nielsen.com/it/it/insights/report/2018/the-5-styles-of-shopping-ofitalians/ Cina: https://www.canback.com/files/2012_McKinseyInsightsChina%20MeetThe2020ChineseConsumer.pdf Giappone : https://www.marketopportunities.fi/home/2019/consumer-trends-and-lifestyles-in-japan/ Middle East e paesi del Golfo Persico : http://www.chalhoubgroup.com/uploads/downloads/ Chalhoub_Group_White_Paper_2014_English.pdf Russia : https://www.slideshare.net/AwaraDirectSearch/russian-consumer-behavior

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Competitor https://filotimo.it/ https://www.instagram.com/filotimo.abiti/ https://www.facebook.com/filotimo.abiti/ https://markhor.com/ https://www.instagram.com/themarkhor/ https://www.facebook.com/themarkhor https://www.cosstores.com https://www.instagram.com/cosstores/ https://www.facebook.com/cos/ https://www.emilyjeffords.com/ https://www.instagram.com/emily_jeffords/ http://pinterest.com/Emily_Jeffords https://www.facebook.com/EmilyJeffordsStudio/ https://www.arket.com/en_eur/index.html https://www.instagram.com/arketofficial/ https://www.facebook.com/arketofficial/ https://www.etsy.com/it/shop/Nivule https://www.instagram.com/nivule_pescirossi/ https://www.facebook.com/nivulepescirossi/ https://www.facebook.com/ateliersulbrenta/ https://www.fameandpartners.com/ https://www.instagram.com/fameandpartners/?hl=it https://www.facebook.com/FameandPartners/ https://www.arthurapparel.com/ https://www.instagram.com/arthurapparel/ https://www.facebook.com/arthurapparel/ http://www.lolahats.com/ https://www.facebook.com/LolaHats1 https://www.instagram.com/lolahats/ https://www.pijama.it/ https://www.facebook.com/pijama.softcases/ https://www.instagram.com/pijamagram/ http://www.ceramichearcea.it/ https://www.facebook.com/www.ceramichearcea.it/ https://www.instagram.com/arceaceramics/

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Master IED in Brand Management Febbraio 2020



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