Piano di branding per Gambero Rosso Academy

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Piano di branding per

Gambero Rosso Food and Wine Academy

Giula Drazza | Francesca Florio | Francesca Santori | Benedetta Stazzoni


INDICE BRIEF

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TARGET Quadro sinottico Introduzione Target diretto Corsi amatoriali Corsi professionali Target indiretto Target complementare Target alternativo

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ANALISI DELLO SCENARIO Introduzione User Experience Elementi della UX Gamification Metafore di interfaccia Metafore di Food & Wine

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ANALISI DEI COMPETITOR Introduzione Competitor diretti Università dei Sapori Congusto Italian Chef Academy Boscolo Etoile Academy Coquis APICIUS

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Competitor indiretti IED Istituto Marangoni LUISS AIS ICC NYC

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INPUT E STRATEGIE

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Marchio Restyling marchio Sito ed e-commerce Restyling sito ed e-commerce Brochure corsi professionali e mediakit Restyling brochure corsi professionali Restyling mediakit Biglietto da visita Biglietto da visita Experience Biglietto da visita Ecocard Biglietto da visita Spicy Offerta formativa Visite aziendali “Lezioni fuori Città” Biblioteca Orientamento e Open Day Lezione orientamento istituti “TEaSTe IT!” Open day “TEaSTe IT!” Evento inizio anno “Alice” Servizi a valore aggiunto Merchandising Corsi/Workshop “Cooking Therapy” Corso/Cena a domicilio “Personal Chef”

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Fidelizzazione e agevolazioni Borsa di studio “TEaSTe IT!” Gift Card “Regala un’esperienza” Welcome kit Città del gusto Partnership con Roma Lazio film commission Virtual Tour “Entra in Città” Evento “Appetizing Experience” Lancio corsi Campagna About.Me Postcard corsi “L’amore al tempo dei piatti” Ambient Marketing “Food Watching” Facebook Campagna “SOS Gambero” Campagna Meme “Cinefood” Creazione pagina Facebook Gambero Rosso Academy Gamification Campagna “Spiattella il piatto” Brand entertainment “Love Stove, L’amore al tempo dei piatti” Instagram e Pinterest Contest “Alice, dishes in wonderland” Web Tv, Youtube, canale tv Video interviste “Un pizzico di…/ Un goccio di…” Branded content “Italia. Una storia da gustare” Magazine Gambero Rosso Rubrica “Un pizzico di… /Un goccio di…” Campagna “Affina la lingua” Eventi e corsi in partnership Evento “Un due tre… Teglia!” Cena/Evento “Buono da morire” Mini corsi “Treno del Gusto” Corsi “Nave del Gusto” Ambient Marketing “Lounge del Gusto” Box degustazione “Espressioni”

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Networking Evento “Taste the (art, music, literature)” Contest “Call of Foodie” Responsabilità sociale d’impresa Corsi “L’amore al tempo dei piatti” Postcard/Infografica “L’amore al tempo dei piatti” Workshop “MasterTrash” Partnership Banco Alimentare “For a Food Cause” Evento con CBC “Senso Unico”

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BIBLIOGRAFIA

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Brief GAMBERO ROSSO-FOOD and WINE ACADEMY Roma, 25/06/16 Sede IED, via Branca 122 Presenti: Camilla Carrega Bertolini, academic programs coordinator Consulenti MBM ‘16 Prof.ssa Alessandra Colucci

BACKGROUND Gambero Rosso nasce nel 1986 in una “stanzetta” in Via di Ripetta, a Roma, dall’idea di Stefano Bonilli, Daniele Cernilli, Laura Mantovano e Francesco D’Amico, sotto forma di inserto mensile de Il Manifesto. Per la prima volta in Italia usciva una sorta di guida che dispensava consigli sui migliori ristoranti. Ci si rese presto conto che Il Manifesto, quotidiano di spiccato schieramento politico, registrava picchi di vendita notevoli ogni volta che l’inserto era in allegato: Gambero Rosso attirava un pubblico eterogeneo, indifferentemente dal partito di appartenenza. I quattro fondatori decisero di rendersi editori indipendenti. Il primo prodotto vero e proprio fu, nel 1989, la Guida dei Vini che inizialmente contava 500 etichette; oggi sono 22.400. Successivamente fu la volta della guida dei ristoranti, che aprì la strada ad altre ancora, fino ad arrivare alle 10 proposte attuali. La cliente tiene a sottolineare l’obiettività dell’azienda nella valutazione dei ristoranti o dei produttori di vini, rimarcando come non sia assolutamente previsto un contributo in denaro. 9

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Nelle proprie guide, Gambero Rosso non valuta solo chef e menu (caratteristica delle pubblicazioni Michelin), ma la complessiva esperienza del consumatore, così ripartita: 60% menu, 20% carta dei vini, 20% servizio. Ai finalisti (3 bicchieri, 3 forchette...) è offerta la possibilità di entrare a far parte di un roadshow di eventi internazionali su invito, un importantissimo network B2B dedicato agli addetti ai lavori. Gli altri eventi organizzati dal GR sono quelli ormai storici in occasione delle pubblicazioni delle guide, e quelli più innovativi che seguono un format definito “Experience”, che raccoglie vari tipi di eventi, mirati a comunicare il valore esperienziale del prodotto, sia per i professionisti del settore (B2B e B2B2C) che per i consumatori, di tipo pop-up. Nel 1999 il Gambero Rosso approda in TV con il primo canale tematico italiano dedicato al food, in onda 24/7, inizialmente trasmesso da Tele+ e poi da Sky, che ha ottenuto un riconoscimento durante Expo Milano 2015. Il canale possiede oggi un archivio che raccoglie più di vent’anni di storia dell’enogastronomia italiana. Oggi al canale si affianca la Web TV, caratterizzata da un lavoro redazionale veloce ed in costante aggiornamento, definito “ANSA dell’enogastronomia”. Sin dagli albori, attraverso le proprie pubblicazioni, Gambero Rosso ha fornito, anche indirettamente, una continua educazione alla qualità, la cui naturale evoluzione è Città del Gusto, fondata nel 2002. Presente in molte città italiane, essa rappresenta la concretizzazione dei contenuti dell’azienda. Il nucleo di Città del Gusto è costituito da Food and Wine Academy, il centro propulsore della formazione, un asset fondamentale per l’azienda, che equivale al 30% sul totale delle attività. La cliente definisce l’aspetto formativo come “dovere sociale” e ”codifica delle competenze del settore”. È attualmente in fase di valutazione la possibilità di rendere Città del Gusto una formula franchising. I corsi che offre si dividono tra amatoriali, professionali e master (il primo brief

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in Italia dedicato al giornalismo enogastronomico), e non è raro che gli ex allievi rimangano a lavorare in contatto con l’azienda. Gambero Rosso costituisce oggi la più grande piattaforma multimediale del settore in Italia. Nel 2015 l’azienda si è quotata in borsa, diventando il primo editore a raggiungere un traguardo simile, mentre il 2016 ha visto festeggiare il traguardo dei trent’anni. Tra le numerose partnership è doveroso ricordare quella con Startupbootcamp, acceleratore globale di start-up, dove l’azienda si occupa della sezione Foodtech, unica con base in Italia, a Roma. Di recente è stata presentata una guida-catalogo in inglese, Top Italian Foods, che suggerisce i migliori prodotti alimentari italiani divisi per settori merceologici, ad eccezione del vino, trattato a sé. Per il futuro Gambero Rosso punta sul tema dell’esperienza, ed ha attualmente in lavorazione le guide Top Italian Restaurants, sui migliori ristoranti italiani nel mondo, valutati per offerta e prodotti utilizzati, e quella sui percorsi enogastronomici, che accompagna il consumatore tra locali, alberghi e botteghe caratteristiche. Gambero Rosso si fa portavoce della sostenibilità, caratteristica che l’azienda ricerca nei suoi affiliati, sia a livello etico e ambientale che economico (a differenza di quanto perpetrato da SlowFood). In collaborazione con Federvini e Ministero delle Politiche Agricole, l’azienda ha stilato una proposta di decreto legge sulla regolamentazione della sostenibilità enologica. La visione del mercato da parte di Gambero Rosso è cambiata nel tempo, inizialmente l’approccio era più aggressivo e risoluto (“c’era bisogno di gridare la qualità al mondo”), oggi invece si cerca di interpretare i bisogni e desideri dei consumatori, prediligendo l’ascolto. L’azienda è oggi formata da circa 100 persone, alle quali si aggiungono diversi consulenti su tutta la Penisola, ed è in espansione.

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TARGET La Food and Wine Academy offre corsi amatoriali e corsi professionali/ master. Il target è così stato individuato e suddiviso: Target diretto corsi professionali: Diplomati istituti alberghieri; Studenti dei corsi amatoriali; Aspiranti imprenditori e manager del settore. Target diretto corsi amatoriali: Ambosessi interessati al mondo della cucina; Turisti. Non sono emersi, in sede di brief con il cliente, altri segmenti di target che sono stati però ipotizzati: Target indiretto: Genitori dei ragazzi interessati ai corsi; Docenti; Sponsor e business partner; Università e scuole. Target complementare: Altri canali utilizzati della piattaforma Gambero Rosso; network legati alle guide; mezzi di comunicazione di settore sia online che offline; produttori del settore dell’enogastronomia. Target alternativo: Agenzie di comunicazione specializzate in eventi incentive; aziende interessate a team building e incentive; ristoratori; wedding planner; consulenti matrimoniali; siti di appuntamenti. OBIETTIVI Restyling della parte comunicativa della Food & Wine Academy; Focus sulla presenza online; Sviluppo dell’user experience; Creazione di una comunicazione esperienziale per presentare i corsi; Valorizzare la continuità della formazione; Comunicarel’esperienza italiana.

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PERCEZIONE DEI COMPETITOR Camilla Carrega Bertolini dimostra difficoltà nell’individuare competitor della Food & Wine Academy, anche se durante l’incontro vengono nominate le seguenti scuole di formazione come possibili competitor per i corsi professionali dell’Accademia: Coquis; Italian Chef Academy; Chef Blanc; Eataly (per i corsi amatoriali) La cliente menziona anche l’AIS come competitor che, seppure settoriale (si occupa solo di vino), è da prendere in esame poiché offre ai corsisti un programma di affiliazione all’azienda particolarmente allettante. SINTESI DEL PROGETTO Piano di comunicazione per la Food & Wine Academy del Gambero Rosso, con focus sull’online e l’user experience. TONO DELLA COMUNICAZIONE L’azienda ha dato molto rilievo alla comunicazione online dotandosi di un sito web ben strutturato nel quale sono esplicitati in forma chiara ed efficace tutti gli asset; il medesimo sviluppo non è riscontrabile per quanto riguarda l’ambito Academy; sono comunque reperibili online le brochure dei corsi di formazione. Possiede un dominio e-commerce, non ritenendolo però una delle migliori modalità di vendita dei corsi di formazione, soprattutto professionali, con remore per quanto riguarda l’user experience. Svolge una comunicazione a 360° tramite varie piattaforme, quali il cartaceo, il web, la TV e il social networking; si è difatti dotata di una pagina Facebook gestita con consapevolezza, su cui non si investe molto in pubblicità poiché ritiene che non garantisca un buon ROI. Il marchio è ormai simbolo di un ampio sistema di valori legati al brand Gambero Rosso; si costituisce di due elementi: l’icona del gambero racchiusa all’interno del logotipo che riporta il naming con font Sans Serif; immagine e lettering sono bianche su sfondo rosso o viceversa. Il Gambero Rosso ha instaurato da lungo tempo varie partnership con università non solo nazionali ma anche estere al fine di preservare e


diffondere la cultura enogastronomica italiana; si mostra inoltre favorevole alla possibilità di franchising che comporti l’espansione del format Città del Gusto. Al momento dell’incontro la cliente ha mostrato l’apertura dell’azienda verso strategie che possano mettere in connessione food e arte; a sostegno di ciò è stato sottolineato il ruolo rivestito dal caporedattore di Artribune, Massimiliano Tonelli, il quale è anche responsabile dei contenuti digitali del Gambero Rosso. Il core business del Gambero Rosso si fonda sulla critica (guide), ma anche sull’autocritica. Colore: (“inevitabilmente”) Rosso Forma: Cerchio Animale: Tigre bianca (“Unica, molto sensibile e delicata ma con la forza e la struttura per aggredire il mercato”) Stato d’animo: Riflessione Entità: Femminile PAROLE CHIAVE Esperienza; Qualità; Storia; Unicità; Italia; Enogastronomia; Piattaforma: 360°; Formazione; Sostenibilità; Network; Economia; Forza Commerciale; Futuro; Consumer Experience; Condivisione; Percorsi; Portavoce; Ascolto. PUNTI ESSENZIALI Rendere più visibile la sezione Corsi del sito web; Revisionare i processi di engagement del cliente; Fare uno schema grafico dell’offerta formativa; Valutare l’eliminazione dell’indicazione del prezzo, con valutazione di un format per i contenuti, che faccia lasciare un recapito al cliente; Sviluppare una proposta di restyling grafico.

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BACKGROUND

Gambero Rosso nasce nel 1986 in via di Ripetta (Roma) da un’idea di Stefano Bonilli, Daniele Cernilli, Laura Mantovano e Francesco D’Amico. Ha origine come supplemento, otto pagine all’interno del quotidiano Il Manifesto, una brillante intuizione che ha generato una vera e propria rivoluzione nel settore. Chi si occupava di cultura gastronomica, allora, lo faceva con un approccio borghese e elitario, mentre il Gambero Rosso voleva parlare a tutti. Vivere e mangiar bene non è più (solo) una questione di soldi, ma di cultura, d’intelligenza, di conoscenza. L’azienda è oggi l’esponente di punta del settore enogastronomico in Italia ed è molto rinomata anche all’estero; è ritenuta l’impresa più autorevole nel giudizio di qualità, tanto che i simboli dell’eccellenza delle guide (i Tre Bicchieri per il vino, le Tre Forchette per i ristoranti, i Tre Chicchi e le Tre Tazzine per i bar e le Tre Foglie per l’olio extravergine) sono diventati, oltre che un traguardo bramato, un marchio di garanzia per tutti i ristoratori e gli imprenditori del settore. Gambero Rosso è una piattaforma editoriale multimediale con le guide, il mensile, il settimanale Tre Bicchieri e Gambero Rosso Channel, ma è anche promotore della formazione e della promozione del Made in Italy all’estero; propone una grande varietà di corsi sul cibo e sul vino per ogni livello di competenza; organizza, inoltre, eventi internazionali. L’azienda ha, quindi, tre principali asset: l’editoria, la comunicazione (sia online che offline) e la formazione. L’azienda è una società per azioni presieduta da Paolo Cuccia e con Luigi Salerno come direttore generale, che si avvale di un centinaio di collaboratori e di una rete di esperti e degustatori in tutte le regioni della nazione. 17

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Offerta Formativa Gambero Rosso fornisce da sempre una continua educazione alla qualità che si concretizza nel 2002, a Roma, con la fondazione di Città del Gusto, una realtà in cui convergono passione, innovazione, networking dedicati interamente al Food & Wine. A oggi si estende in tutto il territorio nazionale con sedi anche a Torino, Napoli, Salerno, Lecce, Catania e Palermo. Nucleo di Città del Gusto è la Food & Wine Academy, centro propulsore della formazione, uno degli asset fondamentali dell’azienda, equivalente difatti al 30% sul totale delle attività. I corsi, attivi dal 2003, propongono un’istruzione a 360° nel mondo dell’enogastronomia. L’offerta formativa presentata sul sito web prevede una suddivisione dei corsi in Amatoriali, Professionali, Accademia del vino, Master. I corsi per appassionati riscuotono da anni un grande successo risultando sempre al passo con i tempi. I professionali garantiscono una preparazione completa mediante l’unione di moduli teorici e pratici in linea con le tecnologie più all’avanguardia. I master sono sviluppati con un approccio multimediale: alle lezioni teoriche di giornalismo e comunicazione si affiancano quelle in laboratorio. Amatoriali: corsi di breve durata (da uno a sette incontri) con price range compreso tra 20 e 500 euro, rivolti a tutti gli appassionati del settore; si strutturano in varie macro aree, tra le più popolari si ricordano “I nostri classici”, “Di stagione in stagione” e “Novità in pentola”; comprendono inoltre corsi per i più piccoli e l’occasione di partecipare a lezioni con i protagonisti del Gambero Rosso Channel; è possibile acquistarli come buoni regalo dall’e-store. Professionali: corsi dedicati all’avviamento professionale e/o all’approfondimento per chi è già inserito nel settore, con durata da uno a sei mesi e price range dai 400 ai 9000 euro; alcuni sono strutturati in diversi livelli di formazione e moduli, acquistabili anche singolarmente; degni di nota i corsi del format “Professione”, distinti in “Chef”, “Pizzaiolo”, “Pasticcere”. background

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Accademia del vino: questa risulta essere una divisione interna rispetto alla Food & Wine Academy, che in realtà appare poco chiara per l’utente che naviga il sito. È comunque quella branca dell’ Academy che si concentra solo sul vino, offrendo corsi interamente a tema, professionali e non, tra cui “Lavorare con il vino” e “ABC del vino”, i quali corsi sono comunque rintracciabili anche seguendo le divisioni “Amatoriali“ e “Professionali“. Esiste una partnership instaurata da parte di Gambero Rosso con WSET, uno dei più prestigiosi organi di formazione sul vino al mondo che eroga una qualifica internazionale. Master: Gambero Rosso presenta nella Città del Gusto il primo master in Italia in Giornalismo e Comunicazione di Impresa dell’Enogastronomia, giunto a oggi alla 15esima edizione; nel mediakit sono riportate informazioni relative ai master editi in collaborazione con IULM di Milano, LUISS, Istituto Suor Orsola Benincasa di Napoli, Istituto Olivetti di Ancona. Non tutte le informazioni relative ai corsi di formazione sono reperibili sul sito web il che comporta la perdita di attenzione da parte dell’utente. Accedere alle informazioni è possibile, ma non è immediato, la user experience è poco fluida e non è a misura di utenti poco esperti e abituati al web; richiede concentrazione ed è facile distrarsi. Sulla homepage del sito la sessione dei corsi è in alto a destra, scritta in lettere minuscole. Risulta meno immediata ed evidente rispetto ai menu a tendina più in basso, ma è comunque reperibile. Aprendo la sessione, appare un menu sulla sinistra con i corsi raggruppati nel modo seguente: Corsi per appassionati, Corsi professionali, Accademia del vino, Master. Ogni sessione è composta da più corsi, svariati sono quelli amatoriali, ma non sembrano essere ordinati in maniera lineare, che sia prezzo, data, durata o argomento. Le informazioni sul prezzo, luogo e data sono immediatamente reperibili, mentre lo svolgimento e le attività del corso sono liquidate in modo sintetico. Esiste una sezione dove il corso è spiegato nel dettaglio, scorrendo la pagina, ma non è immediato arrivarci, data la presenza di link ad altri corsi che lasciano intendere che la pagina finisca. Maggiori informazioni sono reperibili contattando 19

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direttamente il sito. Nella sezione Corsi si possono scorrere le proposte e acquistarle, ma per scaricare il modulo di iscrizione bisogna andare nella sezione Città del Gusto, presente sulla stessa barra. La sezione Corsi è reperibile, identica, anche tramite il percorso Altro (sul menu principale)Store-Corsi. È stato tuttavia riscontrato, durante la stesura del lavoro, come Gambero Rosso stia apportando numerose modifiche alla sezione Academy del sito web.

OBIETTIVI Restyling della parte comunicativa della Food & Wine Academy Focus sulla presenza online Sviluppo della User Experience Creazione di una comunicazione esperienziale per i corsi Valorizzazione della formazione Comunicazione dell’esperienza italiana PAROLE CHIAVE Esperienza- Qualità- Storia- Unicità- Italia- EnogastronomiaPiattaforma- 360°- Formazione- Sostenibilità- Network- Economia- Forza commerciale- Futuro- Consumer experience- Condivisione- PercorsiPortavoce- Ascolto- Passato- Cibo- Vino- Ricetta- Responsabilità- SocietàConvivialità- Passione- Arte- Maestria- Saper fare- Comunità- CucinaScuola- Educazione- Insegnamento- Diffusione- Stagionalità- ImpresaImpegno- Comunicazione- Salvaguardia- Rispetto- Materie prime.

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TARGET Quadro sinottico Target diretto Introduzione Corsi amatoriali: Appassionati del mondo culinario Turisti Corsi professionali: Studenti dei corsi amatoriali Diplomati di Istituti Alberghieri Aspiranti imprenditori e manager del settore enogastronomico Target indiretto: Genitori Docenti Food & Wine Academy Sponsor e business partner UniversitĂ e scuole Target complementare: Riviste di settore Food blogger Network legato alle guide Eventi di settore Produttori del settore enogastronomico Target alternativo: Agenzie di comunicazione specializzate in eventi incentive Ristoratori Consulenti matrimoniali Siti di appuntamento Wedding Planner

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Introduzione L’offerta formativa della Food & Wine Academy appare completa e assolutamente d’appeal sul mercato italiano. Si è subito dimostrato chiaro come il target apparisse ampio e decisamente diversificato. Il momento storico risulta essere anche particolarmente propizio, con un sempre crescente interesse verso la qualità e l’origine degli alimenti, e dalla fascinazione quasi mitica che la figura dello chef, oggi, incarna. È senza dubbio imprescindibile il prestigio e la forza trainante che il marchio ombrello esercita sul pubblico di riferimento dell’accademia. Sebbene questo lavoro abbia studiato come conferire identità di brand all’Academy stessa, sarebbe controproducente non celebrare e esaltare il legame con tutte le altre attività Gambero Rosso. Il target dei corsi, infatti, attinge da varie fonti, e includere chiunque ruoti attorno alle iniziative editoriali, televisive, comunicative di Gambero Rosso è non solo doveroso, ma necessario al fine di una continuità e una maggiore fidelizzazione del cliente. Naturalmente sono state fatte delle distinzioni nell’approccio allo studio del pubblico di riferimento: si è seguita la divisione già operata da Gambero Rosso, in corsi amatoriali e professionali, prendendola come punto di partenza per setacciare e vagliare i migliori profili da esaminare. Per conferire autorevolezza e attendibilità all’indagine, si sono utilizzati i profili Eurisko per definire quelle figure che, troppo spesso, vengono minimizzate e studiate soltanto in base all’età e al sesso. Altre caratteristiche prese in considerazione sono state, tra le altre, l’interesse verso la cultura, le abitudini alimentari e la disponibilità economica.

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Target diretto Nell’analizzare il target diretto dei corsi di formazione della Food & Wine Academy del Gambero Rosso, si sono presi in considerazione tutti coloro cui l’offerta è rivolta in modo diretto. Pertanto si è ritenuto opportuno operare una distinzione del target diretto suddividendolo in due segmenti principali cui riferirsi: da un lato il pubblico interessato ai corsi amatoriali e il pubblico interessato ai corsi professionali dall’altro. Appartengono al primo insieme gli appassionati al mondo dell’enogastronomia di ambo i sessi e i turisti; nel secondo insieme si collocano i diplomati di Istituti Alberghieri, gli studenti dei corsi amatoriali e gli aspiranti imprenditori e manager del settore. Ogni segmento è stato considerato e descritto mediante i profili reperibili nel modello Eurisko e un’accurata ricerca, individuando così il target diretto a seconda degli stili di vita e di consumo.

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Corsi amatoriali Appassionati al mondo culinario Nel segmento si considerano i profili di tutti gli individui che amano dedicarsi e dedicare del tempo al mondo della cucina. Sono uomini e donne di età giovane e adulta, compresa tra i 18 e 65 anni, che coltivano la propria passione per il mondo culinario nel tempo libero e come hobby. Hanno un buon profilo sia da un punto di vista culturale che di status e pertanto il loro orientamento comportamentale per quanto riguarda l’alimentazione costituisce un fattore di scelta nell’intraprendere uno dei corsi amatoriali proposti dal Gambero Rosso al fine di acquisire le tecniche di base o affinare e migliorare le proprie. Rientrano in tale insieme i seguenti profili: I protagonisti (2,3% ca. 1.156.000 individui) Un insieme misto per genere massimamente protagonista sia dal punto di vista professionale che culturale. Sono imprenditori, dirigenti e impiegati di età compresa tra i 25 e i 54 anni, abitanti dei grandi centri urbani, con status medio-alto. Mostrano una spiccata progettualità professionale e culturale, un forte senso dell’iniziativa economica e seguono con interesse eventi artistico-culturali. Nella scelta di consumo pongono attenzione alla distinzione e al prodotto nuovo e la loro indole particolarmente innovatrice, soprattutto dal punto di vista alimentare, permette loro di avvicinarsi ai corsi amatoriali del Gambero Rosso quale occasione di confronto con realtà culinarie nuove, quale forma di sperimentazione e di crescita culturale. L’élite femminile (4,6% ca. 2.287.000 individui) Un gruppo femminile di eccellente profilo con una significativa propensione alla realizzazione personale. Donne di età giovane e matura con titolo di studio e reddito elevati. Dirigenti e impiegate intraprendenti, si caratterizzano per un spiccato senso di progettualità e particolare interesse per eventi culturali anche eterogenei. Sono scelte quale target diretto per i corsi amatoriali offerti dalla Food & Wine Academy in partarget

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ticolar modo per il loro approccio conviviale e sperimentale; questi due aspetti, unitamente all’interesse per le attività culturali, al desiderio di provare il prodotto nuovo, alternativo, anche in cucina, e alla cura posta nell’alimentazione possono essere determinanti nella scelta dell’offerta formativa del Gambero Rosso. L’élite maschile (6,9% ca. 3.444.000 individui) Uomini giovani e adulti, di alto profilo, attivi e fortemente impegnati nella realizzazione professionale e nella crescita culturale. Hanno un’età compresa tra i 25 e i 54 anni, reddito e status medio-alti, alti. Imprenditori, professionisti, dirigenti e impiegati che cavalcano l’onda del successo, caratterizzati da una forte progettualità professionale e interesse culturale. Mostrano un’indole particolarmente curiosa e ricettiva, tanto da essere attratti da numerose e varie attività culturali. Pertanto i corsi amatoriali proposti dal Gambero Rosso possono costituire delle valide opportunità di investimento e arricchimento personale. Considerato inoltre l’approccio fortemente conviviale del target, le attività di formazione culinaria possono essere ritenute ottime occasioni di confronto e condivisione. La pre-élite progettuale (3,1% ca. 1.531.000 individui) Un target prevalentemente maschile, giovane e giovanile, di buon profilo. Pur non rappresentando una vera e propria élite, le ambizioni, le risorse, gli stili e le scelte ne sono comunque condizionate. Per la maggior parte abitanti dei centri urbani medio-grandi, hanno un’età compresa tra i 18 e i 54 anni con un potenziale economico mediamente elevato. Sono individui in cui è particolarmente rilevante la componente dell’innovazione e del rischio tanto da indurli ad appoggiare l’iniziativa economica. L’attrazione al prodotto nuovo, l’orientamento all’alimentazione conviviale e la curiosità nel sperimentare nuovi cibi possono determinare un maggior interessamento e avvicinamento di tale target al mondo culinario rappresentato dal Gambero Rosso. In tal senso, i corsi amatoriali della Food & Wine Academy costituiscono una perfetta occasione per intraprendere attività conviviali, culturali e di formazione, che abbiamo come protagonista la sperimentazione culinaria. 27

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I ragazzi evolutivi (4,4% ca. 2.184.000 individui) Un profilo prevalentemente giovane o giovanile, misto per genere, e in evoluzione. Si compone in prevalenza di studenti, compresi tra i 14 e i 24 anni, con un livello di istruzione non particolarmente elevato ma un reddito superiore alla media. Sono molto attivi e ricettivi dal punto di vista culturale, amano dare rilievo al piacere e al divertimento ma non manca una spiccata progettualità professionale se pur ancora vivono la piena fase di definizione personale. Tali elementi rappresentano dei fattori di scelta dei corsi di formazione enogastronomica del Gambero Rosso da parte di tale target poiché possono considerarli quale opzione di realizzazione futura. I ragazzi evolutivi si pongono nel mondo dell’acquisto con un approccio emozionale con particolare attenzione al prodotto nuovo, anche in ambito culinario in cui mostrano forte curiosità. Pertanto l’offerta formativa della Food & Wine Academy può costituire una valida opzione nella definizione del loro percorso professionale. Le donne doppio ruolo (7,1% ca. 3.553.000 individui) Un profilo esclusivamente femminile, donne medio-giovani con aspirazioni di investimento nell’ambito familiare come nel professionale. Attive ed estroverse, di età compresa tra i 18 e 34 anni con una coda anche tra i 35 e 44 anni, posseggono risorse socio-culturali medio-alte. I loro valori individuali e sociali sono bivalenti, fondati sull’importanza data sia all’impegno familiare che professionale. Hanno interessi culturali diversificati e generalizzati, seguono l’innovazione e ciò che le distingua socialmente. Tali caratteri permettono di ritenerle particolarmente conformi alle aspettative del target diretto dei corsi di formazione Food & Wine del Gambero Rosso. Spinte dalla curiosità per il nuovo, dal significativo coinvolgimento socio-professionale e dall’attenzione data alla famiglia, possono scegliere i corsi amatoriali quale attività d’interesse culturale che possa essere sia un’occasione di perfezionamento personale da inserirsi nell’ambito conviviale familiare, sia un punto di inizio per intraprendere un percorso di formazione professionale nell’ambito culinario.

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Le frizzanti (2,8% ca. 1.389.000 individui) Un target femminile moderno, giovanile, tendente a uno stile di vita in cui divertimento e piacere si fondono con un buon livello di consumi culturali. Donne dal forte orientamento outdoor e dall’età non precisamente definibile; sono giovani di 24 anni e adulte sino ai 64 anni con titolo di studio, status e reddito medio-alti, alti. Se pur il 73% sia disoccupato, il restante 37% studia o aspira l’occupazione. Si distinguono per una certa progettualità culturale e professionale tanto da considerare la possibilità di intraprendere un’attività in proprio. Il desiderio di trarre un elevato grado di soddisfazione da diversi ambiti, il tempo libero di cui dispongono e la volontà di costante miglioramento del proprio livello le rende un target d’interesse per la scelta dei corsi di formazione della Food & Wine Academy del Gambero Rosso. In particolare, sono donne estroverse, amano la novità e soprattutto hanno un forte interesse alle attività culturali. Ciò permette loro di considerare i corsi amatoriali Gambero rosso quale occasione di approfondimento culturale e trampolino di lancio per la formazione professionale. Le signore aperte (6,3% ca. 3.148.000 individui) Un gruppo femminile di età matura, con buona dotazione reddituale e culturale. La condizione pressoché solitaria e senza figli conviventi offre loro modo di manifestare o recuperare i loro tratti di curiosità, apertura alle opportunità o di progetto. Sono donne con una forte componente urbana, reddito e status medio-alti, alti. Per lo più casalinghe e pensionate estroverse e auto-regolate. Hanno obiettivi piuttosto evoluti e una certa progettualità culturale che, unitamente al tempo libero a disposizione, permettono loro di avvicinarsi ai corsi di formazione enogastronomica proposti dal Gambero Rosso quale hobby e occasione di arricchimento personale e culturale. Anche per l’adozione di criteri razionali e valutativi nella scelta di consumo e l’attenzione alla sostanza e alla qualità, le signore aperte costituiscono un ottimo segmento del target diretto della Food & Wine Academy in riferimento ai corsi amatoriali.

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Turisti L’enogastronomia ha realizzato nuove forme di turismo: sono 800mila gli stranieri che nel 2013 hanno frequentato 18mila corsi di cucina (La Repubblica). Prevalentemente stranieri, tra americani, tedeschi, inglesi, russi e scandinavi, che scelgono corsi di cucina amatoriali come attività turistica non solo per apprendere tecniche culinarie più specifiche ma anche per conoscere e accostarsi al mondo della tradizione enogastronomica italiana. Sono viaggiatori di ottimo profilo e status che amano assaporare le ricette del posto, sperimentare cibi e usanze sempre nuove, accostare ad una vacanza un momento ludico e, al contempo, di accrescimento culturale. Tale panoramica è da tener presente qualora si voglia considerare la realizzazione dei corsi Gambero Rosso in altre lingue per poter includere e coinvolgere anche il turismo straniero quale target diretto dei corsi amatoriali. Al momento, pertanto, è opportuno specificare come il target diretto sia riferibile al turismo nazionale. Numerosi vacanzieri italiani si muovono alla ricerca del corso di cucina da poter inserire nell’itinerario dei loro viaggi. Uomini e donne di età prevalentemente adulta, con status e reddito medio-alti, scelgono la meta delle proprie vacanze valutando l’opportunità di seguire delle giornate di formazione culinaria per apprendere e approfondire le proprie conoscenze riguardo la tradizione enogastronomica italiana, conoscere e degustare le tipicità locali e al contempo arricchire il proprio soggiorno con un attività ludica e culturale.

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Corsi professionali Diplomati di Istituti Alberghieri Sono neo diplomati ambosessi con età compresa tra i 18 e 23 anni e un profilo sia sul piano culturale che del reddito medio-alto, alto. Giovani appassionati di arte culinaria che scelgono di intraprendere un percorso formativo di miglioramento e perfezionamento post diploma. Il mondo enogastronomico sta coinvolgendo sempre più professionisti e studenti che vi vedono un potenziale impiego futuro. A confermarlo i dati censiti dal MIUR per l’anno scolastico 2015/2016: su un totale di 537 mila inscrizioni, 48 mila figurano nella scuola alberghiera, collocando gli Ipsar, Istituti professionali servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera, al secondo posto tra le scuole protagoniste del maggior numero di iscrizioni. La “buona stampa” che gli impieghi legati all’ospitalità e soprattutto alla cucina e all’enogastronomia ricevono negli ultimi tempi, unitamente alla diffusione di programmi TV e di figure di chef che sembrano divi di successo e vincenti evocano un’immagine che ha facile presa sui giovani e sulle loro aspirazioni. Nell’era della massima espressione della comunicazione diverse sono le possibilità mediante cui tale porzione di target possa entrare in contatto con la Gambero Rosso Academy. Sono difatti studenti estremamente curiosi e dall’indole fortemente progettuale, individui che manifestano il desiderio di una propria realizzazione professionale e di crescita culturale. La loro attenzione e passione per l’arte culinaria comporterebbe un loro avvicinamento alle iniziative e gli eventi proposti dal Gambero Rosso come occasione di promozione dei propri corsi di formazione e alla stessa Food & Wine Academy, riconoscendovi la straordinaria opportunità di intraprendere un percorso di apprendimento e perfezionamento nelle discipline enogastronomiche all’insegna della professionalità.

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Studenti dei corsi amatoriali Giovani misti per genere ed età, con reddito e status elevanti, che hanno conseguito il diploma presso i corsi amatoriali della Food & Wine Academy del Gambero Rosso e desiderano proseguire il loro percorso di formazione. Sono individui intraprendenti, animati dalla passione per il mondo dell’enogastronomia e che scelgono i corsi professionali quale occasione di approfondimento dell’arte culinaria valutandone inoltre la realizzazione professionale futura nel settore. Aspiranti imprenditori e manager del settore enogastronomico Costituiscono tale segmento anche alcuni dei profili analizzati come target diretto dei corsi amatoriali aventi elementi e peculiarità determinanti nella scelta dei corsi professionali Gambero Rosso. Sono uomini e donne di età compresa tra i 18 e 50 anni, la cui indole spiccatamente progettuale e il desiderio di realizzazione professionale comportano il loro inserimento nell’insieme di manager, imprenditori e uomini dediti alla carriera che nella scelta di consumo considerano l’opportunità di crescita e affermazione sia lavorativa che culturale. I protagonisti (2,3% ca. 1.156.000 individui) Imprenditori, dirigenti e impiegati di età compresa tra i 25 e 54 anni con status medio-alto e misti per genere. Sono stati considerati quale target diretto dei corsi professionali in quanto l’accentuata progettualità professionale e culturale e il forte senso dell’iniziativa economica sono fattori determinanti la scelta di intraprendere un percorso di formazione enogastronomica nella Food & Wine Academy del Gambero Rosso. Particolarmente innovatori da un punto di vista alimentare, si ritiene anche per tale motivo possano interessarsi maggiormente al mondo culinario. L’élite femminile (4,6% ca. 2.287.000 individui) Un target eminentemente femminile di età giovane e matura, con titolo di studio e reddito elevati e una significativa propensione alla realizzazione personale. Mostrano un accentuato senso di progettualità e interessi per eventi culturali di vario genere. Sono scelte quale target direttarget

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to per i corsi di formazione offerti dalla Food & Wine Academy poiché si ritiene che il loro impegno professionale e culturale possa avvicinarle nell’intraprendere un percorso di approfondimento nell’enogastronomia. Amano seguire il prodotto nuovo e alternativo e il loro approccio sperimentale può ancor più indirizzarle verso una tale scelta formativa. L’élite maschile (6,9% ca. 3.444.000 individui) Imprenditori, professionisti, dirigenti e impiegati, giovani e adulti di età compresa tra i 25 e 54 anni, attivi e fortemente impegnati nella realizzazione professionale e nella crescita culturale. Costituiscono per la forte progettualità professionale e l’interesse culturale un esempio perfetto di target diretto. L’indole curiosa e ricettiva può condurli a valutare l’offerta formativa del Gambero Rosso quale opportunità di investimento e gratificazione professionale e culturale. La pre-élite progettuale (3,1% ca. 1.531.000 individui) Un profilo prevalentemente maschile, giovane e giovanile, costituito individui di età compresa tra i 18 e 54 anni. Si caratterizzano per una particolare propensione per l’innovazione e il rischio, appoggiano l’iniziativa economica e hanno un potenziale economico mediamente elevato. Tali peculiarità, unitamente all’indole progettuale mostrata, divengono fattori di selezione di tale target per i corsi professionali della Food & Wine Academy, poiché si ritiene possano essere determinanti nel considerare l’offerta formativa del Gambero Rosso quale ’opportunità di crescita e realizzazione sia professionale che culturale. L’attrazione al prodotto nuovo, l’orientamento all’alimentazione conviviale e la curiosità nel sperimentare nuovi cibi possono determinare un ulteriore interessamento e avvicinamento di tale target al mondo culinario rappresentato dal Gambero Rosso. Le donne doppio ruolo (7,1% ca. 3.553.000 individui) Donne giovani e giovanili, di età compresa tra i 18 e 34 anni con una coda anche tra i 35 e 44 anni, si mostrano particolarmente attive ed estroverse, con aspirazioni di investimento sia nell’ambito familiare che professionale. Sono scelte quali target diretto dei corsi professionali del 33

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Gambero Rosso poiché l’interesse culturale, la curiosità per l’innovazione e il significativo coinvolgimento socio-professionale divengono fattori determinanti nella scelta di un’offerta e un percorso di formazione che possano comportare una realizzazione sia lavorativa che personale. Le frizzanti (2,8% ca. 1.389.000 individui) Sono giovani di 24 anni e adulte sino ai 64 anni, con titolo di studio, status e reddito medio-alti, alti, un forte orientamento outdoor e caratterizzate da un connubio particolarismo tra divertimento, piacere e un buon livello di consumi culturali. Mostrano il desiderio di perseguire e raggiungere un elevato grado di soddisfazione da ambiti diversi, una certa progettualità professionale e culturale tanto da considerarle quali target diretto dei corsi professionali del Gambero Rosso poiché si ritiene possano valutarne l’opportunità di intraprendere un percorso di formazione che comporti la loro crescita, affermazione e gratificazione non solo culturale ma anche professionale. Il lavoratore d’assalto (3,8% ca. 1908.000 individui) Individui piuttosto giovani o giovanili di buon profilo sia sul piano del reddito, dello status che su quello culturale, il cui successo è misurato tendenzialmente in termini monetari. Compresi principalmente tra i 25 e 44 anni, sono imprenditori e dirigenti attenti all’innovazione, il rischio e la progettualità professionale. Se pur tale segmento non si distingua particolarmente nelle scelta di consumo, è considerato target d’interesse per la possibilità di avvicinarsi ai corsi di formazione della Food & Wine Academy del Gambero Rosso valutandone l’opportunità di crescita e investimento professionale.

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Target indiretto Costituiscono target indiretto una selezione di profili appartenenti sia a privati che a istituzioni,i quali sono in grado di intercedere per il target diretto o assumere il ruolo di comunicatori per conto del brand stesso; in ogni caso è previsto uno scambio economico. Nel caso del Gambero Rosso, si sono individuati quei profili che costituissero intermediario economico tra il target diretto e i corsi professionali e master, per via del loro posizionamento. Sono stati altresì selezionati dei profili rappresentanti coloro che diffondono la conoscenza e aumentano l’awareness verso la Food & Wine Academy. Genitori Si tratta dell’esempio più classico di target indiretto in un ambito di corsi di formazione. In questo caso, ci si riferisce a coloro che provvedono al pagamento dei corsi -quelli della sezione professionali e master- dei figli, facenti parte della fascia demografica post-diploma e/o post-laurea (18-25). Secondo la divisione degli “stili di vita“ Eurisko, possiamo ritrovare tale profilo in: I protagonisti Si seleziona in questo caso la fascia più adulta (45-54 anni) del profilo, che comprende una ristretta cerchia di individui benestanti, estremamente concentrati sulla carriera ma ben attenti alla famiglia e ai piaceri della vita. La loro presenza è situata per lo più al Nord-Ovest. Sono attratti da iniziative 35

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culturali, e sul fronte dell’alimentazione si predilige la tradizione ma c’è spazio anche per le novità. Hanno molto a cuore l’andamento del Paese, economicamente e politicamente, e un’azienda fortemente radicata sul territorio come Gambero Rosso non può che essere ben considerata e accolta. L’élite maschile/ L’élite femminile Anche in questo profilo la fascia considerata è quella adulta, 45-54 anni. Il reddito e il titolo di studio sono alti, e la carriera, sinonimo di guadagno, realizzazione personale e ricerca del successo, è al primo posto, senza dimenticare l’importanza data alla famiglia. La cultura è importante, ma di molteplice tipologia. La pre-élite progettuale In questo stile i componenti hanno età molto differenti, tuttavia è la fascia più adulta che è presa in esame. Lo status e la disponibilità economica è medio alta/alta, e si concentrano maggiormente in grandi centri urbani, specialmente al Nord. L’inventiva e l’iniziativa sono caratteristiche fondanti. La cultura e lo svago sono rilevanti, mentre nell’alimentazione è importante l’aspetto conviviale del cibo, ma anche quello sperimentale e aperto. Le donne doppio ruolo Di questo profilo sarà tenuta in considerazione una minima parte, quella 40-44. Si tratta di lavoratrici professioniste dallo status e dalle risorse medio alte/alte. L’avanzamento professionale e la cultura rivestono un ruolo centrale, senza trascurare l’importanza della famiglia. Docenti Food & Wine Academy Avvalersi di un educatore importante, d’esperienza o che, comunque, si sia affermato nel proprio settore costituisce un valore aggiunto di grande spessore per un’azienda che intenda fare formazione. Allo stesso tempo, il docente diventa rappresentante della stessa, avallandone i valori, il messaggio e i principi fondanti. Si ritiene che il corpo docenti possa costituire una segmento del target indiretto in quanto in grado di ricoprire il ruolo di portavoce, di advocate, contribuendo al prestigio dell’istituzione. Si possono ritrovare in questa porzione di target professionisti con backtarget

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ground e formazioni diversificate, ma accomunati dal know-how e dall’attenzione verso la qualità e il dettaglio. Si tratta di cuochi, pasticceri, giornalisti, sommelier, esperti di comunicazione, imprenditori, maître. Il livello di educazione è medio-alto, è invece decisamente elevato l’interesse verso la cultura enogastronomica, specialmente italiana. La conoscenza e l’amore per la cucina, il rispetto per le tradizioni, il territorio e le materie prime rappresentano i valori fondanti di questo gruppo. Si reputano perfetti intermediario, in quanto potrebbero motivare il target diretto ad approcciarsi alla Food & Wine Academy, stimolare l’acquisto di un secondo livello di un corso o far sì che si passi da un approccio amatoriale a uno professionale, concorrendo e incentivando la fidelizzazione del cliente. Sponsor e business partner Le aziende prese in considerazione sono quelle già coinvolte nella Food & Wine Academy, aziende direttamente connesse con l’enogastronomia o operanti nel settore HO.RE.CA., nazionali e straniere. Le aziende considerate occupano posti di rilievo nel panorama di settore. Tra queste, si ricordano produttori di attrezzature specifiche, fornitori e grossisti, industrie agroalimentari, produttori di materiali vari utilizzati per il settore della ristorazione. Si tratta di realtà affermate, i cui clienti conoscono e stimano il marchio Gambero Rosso quale vessillo del Made In Italy e simbolo di autorevolezza nel settore. Viceversa, i clienti Food & Wine Academy riconoscono in quei marchi aziende con le quali condividono valori e principi. Si ritiene che tali aziende potrebbero essere coinvolte e interessate in strategie riguardanti la Food & Wine Academy in quanto lo scambio sarebbe di mutua convenienza, l’una darebbe lustro all’altra. Si è inoltre valutato come, soprattutto nel caso degli sponsor, una comunicazione dinamica e l’organizzazione di eventi dedicati potrebbero costituire motivo di ampliamento di mercato e aumento dell’awareness per entrambe le realtà, considerando la posizione di rilievo dell’Academy.

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Università e Scuole Le partnership già operative che la Food & Wine Academy ha stipulato sono con Istituti prestigiosi e di alto livello, i cui nomi sono garanzia di qualità. Collaborano con l’accademia nell’organizzazione e nella coordinazione di alcuni corsi della categoria master. I master sono caratterizzati infatti da una didattica a doppio binario: pratica, coi laboratori di cucina, scrittura e audiovisivi di Città del Gusto, e teorica, con lezioni in aula. Si ritiene che tali realtà potrebbero rappresentare un valido segmento di target per più ragioni: si potrebbero considerare le scuole (superiori, in questo caso) come vivai di futuri professionisti, che potrebbero essere spinti verso l’accademia dalla scuola stessa, tramite una comunicazione strategica mirata. Le università già legate alla realtà Gambero Rosso potrebbero invece avere un maggior riscontro di pubblico, mirando a aumentare la diffusione del proprio brand e della propria brand awareness. Si stima che anche altre università potrebbero essere spinte a interessarsi all’azienda e alla sua natura multidisciplinare, costituendo nuove possibilità di business.

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Target complementare Il target complementare è costituito da una serie di soggetti che svolgono una funzione di supporto, influenzando grazie alla loro opinione le scelte di acquisto del target diretto. Non è previsto un ritorno economico, ma l’intercessione deriva da un sincero apprezzamento o da un accordo di diversa natura. È dunque necessario definire “chi sono” questi soggetti, per poter sfruttare al meglio la loro l’influenza. Nel caso specifico dell’Academy del Gambero Rosso, sono stati individuati i seguenti profili: Food Blogger In Italia il fenomeno dei food blogger è molto diffuso, oggi si contano più di 3000 blog a tema enogastronomico, in costante espansione. È stato scelto questo segmento poiché si tratta di individui che presentano un un pubblico interattivo e fidelizzato con numeri importanti, e il blogging stesso costituisce una forma di comunicazione abbastanza recente, innovativa e dinamica, che ha riscritto le regole del web marketing e, talvolta, dell’advertising. 39

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L’80% dei bloggers italiani di cucina è costituito da donne, più o meno di età compresa tra i 25 ed i 50 anni, di diversa estrazione sociale, provenienti da tutta Italia, dal livello di istruzione medio-alto. Non si tratta soli di casalinghe, anzi, una gran parte possiede una laurea in discipline decisamente diverse dall’arte dei fornelli. Sono prevalentemente autodidatte, appassionate e cultrici. Oltre alla passione per il cibo, le food blogger amano in genere sperimentare con decorazioni, visual food, mise en place e fotografia, per rendere al meglio i propri piatti. C’è chi si approccia alla cucina a tutto tondo e chi invece sceglie di specializzarsi, tendendo verso un tipo di cucina (regionale, salutista, vegetariana...) o una preparazione in particolare (lievitati, pesce, dolci). Molte pubblicano libri di ricette e le più famose vengono invitate in programmi tv di settore e a collaborare con numerose aziende. Usano prevalentemente Facebook, Instagram e Twitter, e vantano numerosi like e interazioni. I blogger di sesso maschile risultano essere un numero minore, ma non per questo meno seguiti. Si tratta di uomini giovani, 25-45 anni, dal livello di istruzione medio alto, che vivono al di fuori del nucleo familiare. Oltre a proporre ricette, danno molta importanza alla qualità ed alla stagionalità dei prodotti, sono innovativi ed intraprendenti, sempre alla ricerca di nuove tendenze per piatti originali e sfiziosi, per poter mangiare a casa come al ristorante. Il target è stato preso in considerazione poiché costituito da individui definibili influencers, capaci quindi di giocare un ruolo fondamentale nella formazione delle scelte del proprio pubblico, a cui la Food & Wine Academy aspira ad arrivare. Riviste di settore Le riviste che trattano del settore enogastronomico possono essere divise generalmente in due grandi categorie: quelle che parlano di ricette e possono essere acquistate in edicola, e quelle che sono destinate a proprietari o gestori di attività commerciali riguardanti la ristorazione. Per quanto riguarda la prima categoria, viene acquistata per svariati target

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motivi nonostante si possano trovare le ricette online, e da un pubblico che non è costituito solo dalle casalinghe, ma anche da uomini e donne in carriera, persone poco pratiche con i supporti digitali, e spesso vengono acquistate in occasione di festività o eventi. Potrebbero essere un veicolo molto utile per la promozione dei corsi dell’Academy perché chi le acquista ha necessità di imparare cose nuove in cucina, o di avere nuove idee per i suoi piatti. Le riviste dirette a proprietari e gestori di locali nel settore enogastronomico sono destinate agli addetti ai lavori, presentano perciò contenuti tecnici, notizie e trend di settore. Possono fungere da strumento per la promozione dei corsi professionali, in quanto proprietari e dipendenti potrebbero scegliere di aumentare la propria preparazione o quella del proprio staff grazie alla Food & Wine Academy. Network legato alle guide Le guide del Gambero Rosso sono conosciute e influenti nel settore, contengono informazioni su ristoranti, vini, produttori di olio, e ogni genere di attività del settore enogastronomico. I contenuti riguardano le eccellenze del settore di tutta Italia, e grazie alla loro imparzialità e affidabilità hanno fidelizzato molti utenti. Il target delle guide non è uguale al target definito per l’Academy, ma è un pubblico fidelizzato che avrà un’ottima opinione sull’azienda. Le guide sono parte di un grande network, che include eventi di presentazione, che potrebbero essere sfruttati per la promozione dell’Academy. Produttori del settore enogastronomico Le aziende citate nelle guide sono numerose, si spazia dalle grandi aziende alle piccole realtà artigianali. Si ricordano: produttori di vino, olio, prodotti tipici locali, prodotti caseari, carni e salumi, che possono essere molto influenti sul pubblico, per la loro fama e serietà. Questo tipo di aziende è particolarmente legato alla qualità dei prodotti, sulla quale si basa il loro business. Generalmente l’obiettivo è quello di mantenere alti gli standard qualitativi dei prodotti, puntando sull’eccellenza di ogni risorsa, che sia di materie prime, strumentale o umana. Ogni 41

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produttore o imprenditore che dia importanza alla qualità dei suoi prodotti, sa quanto sia importante avere dei dipendenti preparati e capaci, per questo potrebbe essere influente sulla scelta dei corsi dell’Academy. Eventi di settore Gli eventi sono un ottimo modo per interfacciarsi con un pubblico già interessato all’argomento. Inoltre tra gli accompagnatori e le persone che partecipano anche solo per curiosità, è possibile che ci siano altre persone interessate a frequentare un corso dell’Academy. Comunicare all’interno di un evento, può essere più funzionale e a costo ridotto, oltre al fatto che sono coinvolti soggetti già appassionati del settore enogastronomico. Durante un evento si comunica qualcosa in modo interattivo, attraverso un’esperienza, l’utente è partecipe e non osservatore passivo. La rosa di eventi organizzati da Gambero Rosso è varia e diversificata: si ricordano eventi-aperitivo, degustazioni o cene nelle sedi di Città del Gusto ai roadshow internazionali. Si ritiene che concedere uno spazio all’Academy all’interno di tali manifestazioni sia non solo necessario e possibile, ma vantaggioso per auspicare un ritorno di pubblico.

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Target Alternativo Il target alternativo è costituito da coloro i quali usufruiscono del servizio, ma in una maniera diversa ed alternativa a quella per cui servizio è stato pensato. Composto da segmenti di pubblico cui rivolgere i corsi di formazione della Food & Wine Academy in maniera alternativa rispetto a quella rivolta al target diretto. In questo caso specifico sono state prese in analisi realtà che lavorano con e per terzi; si ipotizza che tale tipologia di target attualmente sia disinformata sulle offerte che Food & Wine Academy del Gambero Rosso propone e che, queste, potrebbero essere molto utili e strettamente legate al tipo di attività che determinate realtà mettono a disposizione. Per analizzare più approfonditamente questi segmenti di target ed evidenziare le caratteristiche che li contraddistinguono si è deciso di fare un’attenta analisi su queste realtà. Agenzie di comunicazione specializzate in eventi incentive È stato individuato questo segmento di target perché determinate realtà potrebbero essere interessate all’offerta della Food & Wine Academy del Gambero Rosso. Grazie a quello che l’accademia mette a disposizione le agenzie di comunicazione potrebbero collaborare e creare un prodotto unico e innovativo, creato e realizzato in funzione di specifiche esigenze aziendali. Le agenzie di comunicazione specializzate in eventi incentive sono diverse sul territorio italiano, presenti soprattutto nelle città di Roma e Milano; sono unit specializzate in eventi incentive, quali convention, viaggi, team building, plenarie, e tutti gli altri tipi di eventi incentive funzionali alla miglior coesione possibile del proprio gruppo di lavoro. Gli incentive sono una risorsa molto utile per un brand che desidera che i propri dipendenti e collaboratori interiorizzino e condividano i valori fondanti della marca stessa. Per far si che questi eventi raggiungano lo scopo, è importante affidarne l’organizzazione a professionisti della comunica43

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zione, capaci di veicolare alla perfezione il messaggio desiderato. Inoltre, questa tipologia di attività migliora l’affiatamento tra la direzione, il management e la forza vendita nei contatti professionali di tutti i giorni. Ristoratori È stato scelto e individuato questo segmento di target perché i ristoratori potrebbero essere un gruppo di persone interessate ai corsi della Food & Wine Academy in quanto potrebbero iscriversi ai corsi che l’accademia offre con lo scopo di aggiornarsi su nuove tecniche o approfondire diversi argomenti. I ristoratori sono quelle figure che si assumono le responsabilità dell’attività, che sono chiamati a prendere le diverse decisioni necessarie per mandare avanti l’impresa che può essere di grandi, medie o piccole dimensioni. Questo segmento comprende figure di età mediamente compresa tra i 30 e i 60 anni, di ambo i sessi, che hanno un’attività propria; titolo di studio e reddito sono medio-alti. Individui curiosi e attivi con una forte propensione all’intraprendenza; persone sempre aperte alle novità, al passo con i tempi e che vogliono rinnovarsi per migliorarsi nel loro settore e per offrire il meglio ai loro clienti. Consulenti matrimoniali Il consulente matrimoniale è quella figura che, non inserendosi, bensì affiancandosi alla coppia, aiuta quest’ultima a risolvere i propri problemi finalizzando il suo intervento al ripristino di una situazione iniziale di serenità; il consulente matrimoniale organizza delle attività per far sì che la coppia riacquisti l’affiatamento ed è proprio questo il motivo per cui è stato individuato come possibile segmento di target alternativo della Food & Wine Academy; in accordo con questa si potrebbero organizzare dei corsi di cucina di coppia come attività da far fare alle persone che si rivolgono ai consulenti. Il consulente è un professionista dell’area socio-assistenziale-educativa e delle relazioni umane. Ha la possibilità e il compito di intervenire nelle situazioni familiari difficili attraverso tecniche di ascolto e autoascolto. Sono persone con grande capacità di ascolto, promuove le capacità target

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comunicative e relazionali, dai 30 ai 65 anni di età, di ambo i sessi, con un livello di istruzione alta sempre chiamati all’aggiornamento. Abitano soprattutto le grandi città; possono lavorare in studi associati o avere una loro attività. Siti di appuntamenti I siti di appuntamento o di incontri sono portali web che si occupano di facilitare l’incontro tra persone interessate a fare nuove amicizie o a imbattersi in un nuovo amore. Anche qui, tramite previa organizzazione con l’accademia, si potrebbero creare delle situazioni dove la Food & Wine Academy potrebbe essere teatro del nuovo incontro: diverse coppie si potrebbero vedere lì e fare una lezione di cucina insieme per conoscersi meglio. Organizzando questi incontri (con cadenza periodica) le persone iscritte ai siti si sentirebbero più tutelati e sicuri. Questi portali sono molto usati nei paesi anglosassoni, in America soprattutto, ma si stanno affermando anche in Italia; a oggi sono circa 9 milioni di italiani a utilizzare questi mezzi per conoscere nuove persone. Wedding Planner Questa figura professionale è stata individuata come possibile segmento di target alternativo perché potrebbe essere interessata nell’organizzare presso la Food & Wine Academy delle lezioni di cucina per le coppie a con cui sta lavorando, al fine di distrarli e di alleggerirli da tutto lo stress che l’organizzazione di un matrimonio comporta. I wedding planner sono persone di ambo i sessi, compresi circa tra i 35 e i 55 anni di età; hanno un livello di istruzione medio - alta e abitano soprattutto le grandi città. Sono individui principalmente dediti all’organizzazione di matrimoni ma che possono seguire la produzione di altri eventi; curiosi e interessati alla moda e alle nuove tendenze. Informati sulle ultime novità anche nell’ambito della comunicazione, sono persone molto presenti sui social (mezzo utilizzato come vetrina da queste figure professionali) e sul web più in generale. 45

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ANALISI DELLO SCENARIO Introduzione Nell’epoca in cui la tecnologia e la comunicazione cavalcano l’onda della loro massima espressione, l’interazione uomo-macchina è ormai protagonista indiscussa della scena socioculturale odierna. Da sempre l’uomo è attratto e incuriosito dallo spazio in cui vive e le scoperte ingegneristiche e l’invenzione di strumenti ne hanno consentito di volta in volta un’esplorazione più approfondita. Sino ai tempi moderni. Oggi le tecnologie scrutano nuovi orizzonti. Abbandonano la propria fisicità per realizzare uno spazio artificiale e dalla straordinaria forza immersiva, ricco di dati e possibilità da scrutare e ricercare. Le basi del rapporto uomo-macchina sono così state ridefinite. Una ridefinizione temprata attraverso il ruolo fondamentale svolto dall’interattività tra l’essere umano e l’oggetto artificiale che va a definire una nuova antropologia il cui centro gravitazionale è costituito dalla comunicazione in particolar modo virtuale. I device mobili hanno aperto la strada a un modo innovativo di essere connessi e comunicare, il touch screen ha avvicinato il movimento al testo, invenzioni e trasformazioni che hanno abbattuto di volta in volta i muri che definivano e scindevano l’azione stessa del comunicare e il mezzo di comunicazione rappresentato dalla macchina. Si è così realizzata una rete di informazioni virtuali che tende a ibridarsi sempre più con il mondo reale e che comporta l’identificazione di una nuova tecnologia che vuol essere una sorta di estensione stessa dell’uomo, il prolungamento del suo braccio, del suo intelletto. Il web in tal senso si pone come un’interfaccia nel rapporto tra uomo-utente e macchina-software, tra oggetti reali e informazioni virtuali. I principi e linguaggi propri di questa dimensione sono tesi a realizzare uno scambio e avvicinamento che siano percepiti in modo sempre 49

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più friendly, sempre più naturale. Debbono essere in grado di conferire una nota esperienziale all’interazione tra i due mondi, diversi per loro natura ma congiunti per evoluzione storico-culturale. Entra qui in gioco il ruolo fondamentale svolto da alcuni elementi nel rendere naturali, desiderabili e funzionali tali tipologia di interazione. Pertanto sono state esplorate dimensioni legate alla User Experience, alla Gamification e all’adozione di principi e linguaggi che consentissero di migliorare e rendere maggiormente efficace il coinvolgimento degli utenti nell’avvicinarsi a un’interfaccia virtuale. Il focus sulla User Experience comporta lo sviluppo di un’attenzione particolare conferita alla realizzazione di una pagina online che risulti funzionale, esaustiva e accattivante. In tal senso si è ritiene necessario sondare e vagliare le possibilità non ancora esplorate del mondo legato alla gamification, una dimensione in cui riconoscere processi e principi in grado di stimolare e indurre un coinvolgimento attivo nell’utente che si relaziona con l’interfaccia multimediale del Gambero Rosso. Il trait d’union dell’intero percorso è da identificarsi nell’obiettivo di realizzare una navigazione esperienziale della pagina web. Di qui il desiderio di confrontarsi con nuove realtà, tra cui l’utilizzo di metafore legate al mondo del food e wine quale mezzo espressivo che conferisca una percezione familiare mediante la proposta di un simbolo, un’idea, un oggetto riconoscibile e rassicurante. In particolar modo il linguaggio cinematografico ben si presta nel richiamare nella mente dell’utente-consumatore le immagini del mondo enogastronomico attingendo allo straordinario universo di rimandi costituito dall’immaginario collettivo.

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User experience Il Gambero Rosso ha saputo definirsi nel corso del tempo come un’ampia piattaforma multicanale e multidisciplinare. Una realtà in grado di offrire una formazione a 360° nell’arte e tradizione culinaria, in particolar modo del Made in Italy. Data la vastità e complessità dell’universo enogastronomico costituito e rappresentato dal brand, spesso appare difficoltoso renderne una comunicazione non solo conforme ed esaustiva ma che si dimostri al contempo vantaggiosa e avvincente. Controversie maggiori possono incontrarsi soprattutto per quanto riguarda la presenza online del Gambero Rosso. Il sito web sembra ostacolare l’espressione e la divulgazione di quanto effettivamente il brand rappresenti e offra. In particolar modo, lo straordinario universo di formazione enogastronomica non gode di una comunicazione in grado di porvi il rilievo dovuto. Ne risulta pertanto una navigazione e un reperimento delle informazioni poco fluidi ed esaurienti comportando una maggior resistenza nell’avvicinamento e coinvolgimento degli utenti. Si è pertanto ritenuto opportuno esaminare e approfondire alcuni elementi legati all’interazione tra user e la piattaforma online con l’obiettivo di realizzare un sito web che sia percepito all’altezza di un brand dinamico, innovativo e ampiamente riconosciuto nel proprio settore di riferimento. In primo luogo si suggerisce di porre l’attenzione sulla User experience, una dimensione della web experience con il focus proiettato sulla capacità d’interazione, di coinvolgimento e soddisfacimento dei desideri e delle esigente degli utenti-consumatori. Al fine di realizzare un sito online funzionale, esaustivo e accattivante, è necessario includere una disamina sugli aspetti fondamentali riguardanti la gamification, un processo che consente l’inserimento di elementi e principi legati al game all’interno di contesti differenti al fine di stimolare una reazione e un coinvolgimento attivo da parte del pubblico di utenti.

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Stessi intenti di attrazione e persuasione possono riconoscersi nell’utilizzo di metafore legate al mondo del food e wine, uno straordinario mezzo espressivo preso in prestito dall’ambito linguistico per esser riproposto in contesti in cui funge da espediente comunicativo dalle enormi potenzialità. Con User experience, esperienza dell’utente, si individua l’insieme delle emozioni, delle percezioni e delle reazioni che una persona può provare quando si interfaccia con un prodotto o servizio. Equivale al grado di aderenza soggettiva tra aspettative e soddisfazione nell’interazione con il sistema, sia esso fisico o digitale. È dunque una dimensione appartenente alla progettazione che pone l’attenzione sulle caratteristiche e i bisogni degli utenti, focalizzandosi sul loro contesto d’uso. Il concetto è stato introdotto da Donald Norman e spesso viene equivocato con “usabilità” nonostante la definizione Nielsen Norman Group sia molto chiara in merito: “User experience include tutti gli aspetti dell’interazione dell’utente finale con un’impresa, i suoi servizi e i suoi prodotti. Il primo requisito per una user experience esemplare consiste nel soddisfare esattamente i bisogni del cliente, in modo chiaro ed esaustivo. Seguono semplicità ed eleganza che permettono di realizzare prodotti piacevoli da possedere e utilizzare. La vera user experience va molto oltre la semplice soddisfazione dei desideri dei clienti, o la proposta di una lista di specificità. Con l’obiettivo di raggiungere una user experience di elevata qualità per quanto riguarda l’offerta di un’impresa deve esserci una fusione costante di servizi multidisciplinari, includendo ingegneria, marketing, design grafico, industriale e dell’interfaccia.” Il termine UX è oggi utilizzato soprattutto in relazione al web design poiché tale nozione assume un peso notevole nella fase di sviluppo di un sito internet. Si tratta difatti di un metodo di progetto, un approccio, ossia un processo; la UX è inoltre un concetto fluido: si modifica a seconda del soggetto coinvolto, del contesto culturale in cui il sito è fruito e anche del momento, storico e culturale, in cui avviene la fruizione del sito web stesso.

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Dal punto di vista progettuale, costituisce uno degli aspetti più umanistici del processo di web design e allo stesso tempo la UX deve relazionarsi con competenze quali la scrittura del codice e il design dell’interfaccia utente al momento dell’applicazione pratica. Nel tentativo di darne una definizione, è opportuno distinguere la User Experience dal punto di vista dell’utente fruitore del sito web e la User Experience dal punto di vista del designer. La prima, come anticipato, può essere definita quale somma delle sensazioni e dei processi cognitivi in atto al momento dell’utilizzo di un sito; nel secondo caso, si tratta di una ricerca continua di vari processi, per comprenderli e veicolarli nel mondo migliore, tra cui l’ideazione dell’interfaccia utente. Realizzare una buona User Experience è oggi estremamente importante. Un progetto che soddisfi pienamente le esigenze degli utenti, in modo unico ed esemplare, è anche un progetto che possiede i migliori presupposti per essere vincente secondo gli obiettivi di business dell’azienda. Un’esperienza migliore costituisce uno dei motivi principali per cui una persona scelga un servizio piuttosto di un altro. A parità di tipi di bene erogato, difatti, ciò che determina il successo di un prodotto sono le sensazioni e le emozioni ricavate e assimilate. Una solida fase di progettazione con focus sull’utente e il suo soddisfacimento e una particolare attenzione sulla UX comportano: l’ideazione di un design efficiente ed efficace poiché basato su risultati ed elementi tratti dal confronto con utenti reali l’elaborazione di una strategia per la produzione di contenuti incentrati sui bisogni e desideri dell’utente, tenendone conto caratteristiche e modalità di fruizione l’identificazione dei momenti in cui un utente si rlazioni con il sito, con lo scopo di progettare l’approccio iniziale, l’interazione e i risultati di tale fruizione in modo coerente con un’esperienza complessiva positiva Per quanto riguarda le competenze proprie dell’UX designer e necessarie per la realizzazione di una user experience esemplare, queste includono la ricerca comportamentale, le interviste dirette e gli user 53

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test, la progettazione incentrata sull’utente. È possibile individuare tre macro momenti che caratterizzano il processo di progettazione seguito da un UX designer: osservazione: capire i desideri e i bisogni degli utenti finali mediante la raccolta di dati tramite interviste, test di usabilità, analisi di statistiche e del traffico sul sito progettazione: definire una strategia analizzando le rappresentazioni degli utenti e le loro modalità d’ingaggio circa la loro relazione con il prodotto o con il servizio disegno: tradurre graficamente, mediante schizzi e prototipi, il percorso di navigazione progettato sui desideri e necessità degli utenti Un UX designer si occupa, difatti, di osservare, comprendere e tradurre le necessità delle persone che instaureranno una relazione con il sito o il prodotto.

Daniel Newman ha rappresentato con un immagine suggestiva e dall’incredibile forza il processo di design, permettendo di comprendere sinteticamente ed esaustivamente il ruolo di un UX designer. Comunemente, lo UX designer è ridotto solo all’ultima attività di disegno e ideazione dell’interfaccia, o UI design, ossia User Interface design.A tal proposito, Erik Flowers ha ottimamente sintetizzato con il poster UX is not UI in cosa la UX differisca dalla UI e come tale differenza generalmente non sia percepita o sia mal interpretata. analisi dello scenario

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Lo User Interface si occupa di realizzare l’interfaccia attraverso cui l’utente può fruire dei contenuti o dei servizi, alcuni esempi sono sia i siti web che le app. In altre parole, lo UI design è il disegno del ponte di collegamento che permette alla persona di relazionarsi con il prodotto e, dunque, lo UI designer traduce la strategia in layout e pagine web adatte a essere consultate dagli utenti aggiungendo aspetti di comunicazione visiva e/o multisensoriale. Non di rado può occuparsi anche della compilazione della pagine in HTML/CSS, realizzando così la sezione dell’interfaccia che verrà effettivamente fruita dagli utenti mediante i propri dispositivi. In conclusione, è opportuno sottolineare come User Experience designer e User Interface designer collaborino e intervengano simultaneamente nel definire la relazione che l’utente avrà con il sito, il prodotto o il servizio.

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Elementi della user experience Due sono i principali modelli esplicativi di quali siano gli elementi compositivi della user experience: The elements of user experience di Jesse James Garret e The user experience honeycomb di Peter Morville. Jesse James Garrett ha rappresentato la struttura della User Experience in un diagramma in cui il processo di progettazione è posto all’interno di un unico flusso organizzato su cinque piani diversi tra loro strettamente collegati: requisiti utente e obiettivi del sito specifiche funzionali e requisiti di contenuto progettazione delle interazioni e architettura dell’informazione progettazione dell’interfaccia, progettazione della navigazione e progettazione dell’informazione progettazione visuale

Due assi attraversano verticalmente i cinque piani: il primo si estende dalla dimensione astratta, dove ha inizio la progettazione con la definizione degli obiettivi del sito sia in termini di business e creatività, sia in termini di aspettative degli utenti, sino alla dimensione concreta che analisi dello scenario

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culmina con la progettazione visuale, ossia degli elementi grafici della pagina e dei componenti di navigazione; il secondo asse è temporale e va dalla concezione al completamento. I livelli intermedi del processo di progettazione riguardano la definizione dei contenuti e delle funzionalità per soddisfare le necessità degli utenti; la definizione della struttura delle informazioni e l’ideazione delle interazioni, con lo scopo di facilitare l’accesso ai contenuti, rendendolo il più possibile intuitivo; la progettazione dell’informazione ponendo l’attenzione a come è possibile presentare le informazioni, da un lato attraverso la progettazione delle interfacce utente e dall’altro attraverso la navigazione. Lo schema così articolato mostra la doppia natura del Web, sia come interfaccia software, cioè orientato ai processi, sia come hyperlink, ovvero orientato alle informazioni. Il modello di Peter Morville realizza una struttura a nido d’ape, in cui si riassumono tutti gli aspetti, ossia le proprietà, che ruotano attorno a un software nel momento in cui il servizio si interfaccia con un cliente.

Ogni elemento è così spiegato: Useful/Utile: come praticanti, dobbiamo avere il coraggio e la creatività di chiedere se i nostri prodotti e i nostri sistemi sono utili, e di applicare le nostre conoscenze del mestiere per definire soluzioni 57

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innovative che possano essere maggiormente utili Usable/Utilizzabile: la facilità d’uso è essenziale, e tuttavia i metodi e le prospettive di interazione tra utente e computer non affrontano tutte le dimensioni del web design. In sintesi, l’usabilità è necessaria ma non sufficiente Desiderable/Desiderabile: la nostra ricerca di efficienza deve essere temprata sulla potenza e valore dell’immagine, dell’identità, del brand e altri elementi dell’emotional design Findable/Trovabile: dobbiamo sforzarci di progettare siti web navigabili e oggetti ben localizzabili, così gli utenti possono facilmente trovare ciò di cui hanno bisogno Accessible/Accessibile: come gli edifici dispongono di ascensori e rampe, i nostri siti web dovrebbero essere accessibili alle persone con disabilità (oltre il 10% della popolazione). Oggi, rappresenta un dovere etico, un giorno diverrà legge Credible/Credibile: grazie al Web Credibility Project, stiamo iniziando a capire gli elementi di design che incidono sulla nostra credibilità o meno nella mente degli utenti Valuable/Prezioso: i nostri siti devono conferire valore ai nostri sponsor. Nei progetti non-profit, la user experience deve far avanzare la propria mission. Nei progetti per-profit, deve contribuire al risultato e migliorare la soddisfazione del cliente. Tali proprietà dovrebbero essere possedute simultaneamente dalla user experience di un sito web e la predominanza dell’una sulle altre dipenderà dalla tipologia del web site, dei contenuti, degli utenti, del contesto. I principi esaminati evidenziano punti nodali che è opportuno considerare nella realizzazione si un sito web che risulti efficace e dalla navigazione fluida e allettante. Una buona user experience consente difatti di migliorare l’interazione dell’utente con l’interfaccia online del Gambero Rosso al fine di indurlo a un coinvolgimento attivo e interessato. Obbiettivo primario riguarda la necessità di conferire al sito web un profilo esaustivo e vincente da un punto di vista della facilità d’uso, della desiderabilitò, della navigabilità e della valorizzazione dei contenuti. analisi dello scenario

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La Gamification nel sito web per una migliore user experience

Uno degli ostacoli principali che si sono riscontrati nella navigazione del sito istituzionale è la mancanza di fluidità e la macchinosità nel reperire informazioni. Si è ritenuto anche non del tutto all’altezza di un’azienda leader di settore in termini di engagement dell’utente e impiego di linguaggi e strategie al passo con i tempi. Il focus sulla user experience fa da apripista nello studio approfondito delle dinamiche che rendono un sito web ben costruito e funzionale sotto tutti i punti di vista, ovvero uno degli obiettivi principali di questo lavoro. Si ritiene che possa essere utile esplorare la realtà della gamification e applicarne i principi ad alcune delle strategie concepite per il web. Il termine Gamification, traducibile con “ludicizzazione”, è entrato prepotentemente a far parte del vocabolario di chi si occupa di marketing, web design o comunicazione, e la previsione è che, entro breve, diventi d’uso comune. La gamification si basa sull’utilizzo di elementi e dinamiche tipici del gioco adattate a contesti differenti, al fine di migliorare l’interesse e la partecipazione dell’utente, coinvolgendolo sempre di più. Seppure la definizione sia relativamente recente, l’idea di gamification è insita nell’uomo: si è sempre cercato di combinare dovere e divertimento. Premiare i bambini con un dolcetto al termine di un compito svolto, insegnare loro i mesi o l’alfabeto con una filastrocca, raccogliere i punti per avere un regalo dal supermercato di fiducia: sono tutte declinazioni di un unico concetto. Le tecniche di gioco o simulazioni sono da sempre usate nell’ambito militare, e l’esercito statunitense è stato il pioniere nell’inserire veri e propri video games all’interno delle proprie strategie formative. Nell’ambito scolastico o, più in generale, educativo, la gamification è 59

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indiscutibilmente efficace, sia essa nella sua forma più basica che sviluppata in veri e propri software di edutainment. I bambini imparano dai giochi? È stato dimostrato dalla ricerca del Dr. Arne May, dell’Università di Ratisbona (Germania), che imparare un nuovo compito induce l’espansione della materia grigia nell’arco di settimane. Allo stesso tempo, il circolo sfida-vittoria-ricompensa produce il rilascio di dopamina all’interno del cervello, alimentando il desiderio di giocare ancora. Anche nel job training la tecnica è stata impiegata con notevoli risultati. Le prime strategie di gamification applicate al marketing sono i programmi di fidelizzazione, le cui prime forme embrionali esistono già dal XIX secolo, e sono ancora diffusissime, più o meno con le stesse modalità. Generalmente, ogni volta che si raggiunge un certo numero di acquisti o punti, si ottiene un regalo o uno sconto. Il modello delle ricompense nella gamification è chiamato SAPS (Status, Access, Power, Stuff). Se i premi, gli oggetti, i regali sono i trascinatori delle stategie più tradizionali, i riconoscimenti “virtuali” sono ciò che caratterizza i sistemi gamificati più recenti, app e web in primis. Una ricompensa non tangibile non è, però, meno valida o meno ambita! Negli anni 80, le compagnie aeree statunitensi iniziarono a promuovere programmi-fedeltà che invitavano i clienti a collezionare miglia. Il processo è lo stesso di una raccolta punti, ma il “premio” per i passeggeri ha poco a che fare con viaggi gratuiti o scontati, poiché oggetto di innumerevoli restrizioni e cavilli, bensì con lo status. Sono sufficienti file più brevi o servizi -anche irrisori- dedicati, perché il passeggero decida di votarsi a una o all’altra compagnia. Lo status è un trascinatore della fidelizzazione, e costa alle aziende pochissimo, in termini monetari. Il gioco, la sfida, il percorso in sé ha sempre più valore del premio finale. In alcuni videogames, i giocatori più esperti e assidui possono essere chiamati a ricoprire il ruolo di moderatori nei forum ufficiali: in questo caso lavorano gratis per la compagnia, eppure, il potere acquisito analisi dello scenario

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ha un valore non quantificabile in denaro o tempo. Allo stesso modo, quando, completata la tessera si ottiene un caffè gratuito dopo averne acquistati dieci, il valore monetario del premio ottenuto è irrisorio, ma è l’aver terminato un percorso, collezionato i timbri sulla card, che fa sì che al premio finale venga attribuito un valore molto più grande. Questo esempio (card con i timbri) è attualmente in uso presso la Food & Wine Academy, e lo si ritiene uno strumento che denota attenzione e cura per l’utente. L’indagine si basa tuttavia sulla gamificabilità della comunicazione web del cliente, operante in un settore merceologico che vive un momento storico assolutamente favorevole, e che possiede le caratteristiche per poter essere reso più interattivo, contemporaneo e vicino agli utenti, soprattutto i più giovani.

Creare un progetto valido di gamification non è semplice: il primo criterio da tenere in considerazione è l’utente ed il suo interesse instabile, volubile, sempre alla ricerca di nuovi stimoli. Per essere efficace, il progetto deve includere una sorta di “manutenzione” perenne, che lo adatti e modifichi in base alle esigenze e ai cambiamenti. Riuscire a tenere attento l’utente significa farlo restare all’interno del flow, del flusso, la zona che intercorre tra l’ansia (utente stufo del gioco, lo abbandona) e la noia (utente non coinvolto, non si interessa al gioco). 61

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Non tutti giocano, o si intrattengono, per lo stesso motivo. Il saggio “Why we play games” di Nicole Lazzaro (2004), mette in evidenza come i tipi di divertimento siano suddivisibili in categorie: Hard fun: il giocatore è competitivo, deve vincere qualcosa o su qualcuno Easy fun: il giocatore si gode il gioco, prendendosi i suoi tempi e modalità Altered state fun: il giocatore è influenzato dal gioco nello status e nelle emozioni Social fun: il giocatore si diverte in un gioco che comporta a partecipazione di altri Nemmeno tutti i giocatori sono uguali: la competizione stimola alcuni, la gratificazione personale o l’approvazione altri, collezionare numeri o oggetti, anche virtuali, altri ancora. Richard Bartle, in seguito a uno studio effettuato sui MMOGs (massively multiplayers online games), ha tracciato un profilo delle tipologie di players più ricorrenti, che non si discostano molto dalle categorie di divertimento citate.

Explorer: il giocatore che esplora ama perlustrare e scoprire, avventurarsi in missioni e svelare tutte le possibilità che il gioco ha da offrire. L’esperienza corrisponde allo scopo o al premio stesso. Achiever: questo tipo di player gioca per vincere, per ottenere qualcosa e, con tutta probabilità, perdere significherebbe abbandonare il gioco. Nell’ambito del game design è piuttosto analisi dello scenario

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difficile progettare con questo tipo di utente in mente, poiché coloro che ottengono oggetti o vincono missioni sono necessariamente un numero limitato. Tuttavia, la maggior parte dei giocatori sono socializer. Socializer: chi gioca per interagire. I giochi più longevi della storia, come il poker o il bridge, si fondano su questa condotta. Il gioco e l’eventuale vincita sono importanti per il socializer, ma rimangono in secondo piano rispetto alle relazioni e alle interazioni che si creano prima, dopo e durante la partita. Killer: è la tipologia più rara di giocatore, e quella più difficilmente individuabile, poiché molto simile all’achiever. Il killer gioca per vincere, ma, perchè sia soddisfatto, deve necessariamente qualcun altro che perde o che sia testimone della sua superiorità. È doveroso evidenziare come i giocatori non appartengano esclusivamente all’una o all’altra categoria, ma contengano in sé percentuali afferenti a più di una, finanche a contenerle tutte. Se si dovessero però immaginare i giocatori come di un tipo solo, la maggioranza della popolazione finirebbe nella categoria socializer (80%), percentuali minori sarebbero explorers e achievers (10 % circa) e una minima parte, killers (< 1%). I socializer costituiscono il pubblico di riferimento ideale per un progetto di gamification di un sito/app: il sistema raramente prevede un solo vincitore o sfide e complicate e insidiose. Al contrario, il terreno è particolarmente fertile per i socializer che trovano nel game in questione un modo per condividere all’interno della community. Cosa comporta, quindi, un buon gamification design per un sito web? L’utente sarà più coinvolto e fidelizzato, tornerà più spesso sulla piattaforma, aumentando di conseguenza anche il suo tempo di permanenza. Potrà in seguito diventare portavoce, pubblicizzando e parlando del prodotto/servizio all’interno della sua cerchia di conoscenti, on e offline, diffondendo e aumentando l’awareness tra social e blog.

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Se l’utente è particolarmente attivo e competitivo, diventare uno degli ambassador più orgogliosi sarà il suo scopo. Commercialmente, è un modo per rendere attraenti argomenti difficilmente di interesse universale (campagne di sicurezza, prevenzione, beneficenza), aumentare condivisioni e visite, cambiare o migliorare la propria reputation, ottenere feedback, generare maggior profitto. Lo sviluppo esponenziale della gamification è figlio della diffusione del web e, soprattutto, dei device portatili come tablet e smartphone, che hanno permesso a un numero sempre maggiore di persone di avere accesso a siti ed app in ogni momento. I giochi e l’user experience design si incrociano per via della loro caratteristica comune: l’interattività. Più di un gioco, di norma, è installato su un computer o uno smartphone, e quasi ogni console o piattaforma videoludica ha accesso ad Internet. È naturale, quindi, che il gioco influenzi l’UX design. Gamificare un sito web o un’app può creare un’esperienza personalizzata ed efficace, nonché divertente. Inizialmente si è verificato un vero e proprio boom, in cui la tecnica era vista come una soluzione, una panacea, ma ben presto (già nel 2011) si è capito che i punti deboli erano molti, facendo presagire il trend come morto prima ancora di svilupparsi davvero. Il problema principale è stato l’utilizzo avventato e poco ponderato della gamification da parte di siti ed app, che ne hanno travisato e mal interpretato la capacità e il potenziale.Erroneamente, si è ritenuto lo stile del videogioco quello più adatto da applicare indistintamente a qualsiasi business, con la conseguenza della propagazione di mini-games simili tra loro, dalla qualità non sempre all’altezza e tendenti all’infantile. I fondamenti del videogame (punti, livelli, premi, raccolta di oggetti/monete) possono risultare appropriati e vincenti se utilizzati con metodo. Infatti, nonostante il termine possa essere fuorviante, la gamification non necessariamente impone la creazione di un vero e proprio gioco. Alla parola “gioco” sono associati automaticamente pensieri di divertimento, ma anche frivolezza e facilità. Più in generale, l’obiettivo è quello di interessare, connettere, ricompensare, motivare. La gamification analisi dello scenario

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trova spazio in ambiti educativi, nel teamwork, nel retail, nello sport, persino per incrementare la sicurezza alla guida (tramite un app sul computer di bordo, il modello Leaf di Nissan permette di confrontarsi in “correttezza” con gli altri guidatori); se ben eseguita, può costituire un vantaggio competitivo notevole. L’industria ha imparato dai suoi errori, sviluppando dei punti cardine sui quali pianificare i progetti di gamification. In primis è necessario far sì che l’utente “si senta” intelligente: una procedura che può apparire superflua, eppure molti dei feedback negativi lamentano una esagerata facilità nei sistemi gamificati, aspetto irritante e avvilente per l’user. Un altro aspetto da considerare sono i differenti livelli di familiarità dell’utente: bisogna far in modo che il veterano abbia sempre nuovi elementi con cui intrattenersi, e che il novello non si senta sopraffatto o tema di non capire. L’utente deve essere anche in grado di vedere e, volendo, far vedere, i propri progressi, ed è cruciale mantenere il flow. Un occhio di riguardo all’interfaccia è sempre doveroso: la funzionalità, l’immediatezza e la semplicità d’uso, unite a una grafica piacevole e coerente col prodotto/servizio costituiscono la base di un buon sito web. La gamification non è sinonimo di gioco tout court : le dinamiche e gli aspetti del gioco sono innumerevoli, trovare quelli più adatti e utilizzarli per il proprio prodotto/servizio sarà determinante al successo del progetto. Tra i migliori esempi di gamification, ormai diventati case-studies, è doveroso citare i seguenti: Duolingo: si tratta di un’app che permette di imparare le lingue straniere in modo gratuito, leggero e divertente. La chiave del successo di Duolingo sta nel fornire l’utente di un programma di apprendimento lontano anni luce dal tradizionale libro di scuola. L’approccio è giocoso -appunto- e si aiuta con immagini e una grafica colorata e rilassante. Il sistema è diviso in livelli e punti, e l’utente è costantemente messo davanti ai propri progressi. 65

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Nike+: Nike, popolare brand sportivo, ha lanciato l’app Nike+ nel 2006. Si tratta di un modo per incentivare l’utente a rimanere attivo, condividendo i propri risultati e progressi con gli amici sui social (Facebook, Twitter, Instagram) e con la community Nike+. Obiettivi e classifiche stimolano a perseverare, mentre l’attività è accompagnata da playlist direttamente da Spotify o integrata dal programma Training, che offre centinaia di esercizi ad hoc. Per i più appassionati, Nike mette a disposizione accessori dedicati (come il braccialetto Fuelband) che garantiscono una più ricca e più accurata registrazione dei dati (distanza, calorie, battito cardiaco) integrandosi perfettamente con l’app. Nel 2013 gli iscritti hanno raggiunto la cifra di 11 milioni. Zombies, Run!: questa app può essere integrata agli accessori Nike+, particolarità che ne ha sicuramente aiutato la diffusione. L’idea è quella di motivare l’utente attraverso una audiostoria a tema zombie, trasmessa attraverso gli auricolari e intervallata da musica ritmata. Per fuggire dai nemici si è obbligati a correre, più o meno velocemente a seconda degli ordini della voce-guida. In più, bisogna raccogliere elementi (virtuali) che permetteranno la ricostruzione della città, distrutta dai mostri. Le storie sono sempre diverse, e i risultati e progressi sono condivisibili sui social. Il gioco è utilizzato da più di un milione di persone. Spent: È un’iniziativa lanciata da un’organizzazione no profit americana per sensibilizzare sul tema dell’impoverimento della classe media. Lo scopo è coinvolgere e far capire che bastano pochi imprevisti per ritrovarsi tra le fila die bisognosi. Per raccogliere fondi è stato creato un portale web in cui l’utente impersona uno di milioni di americani senza occupazione che lotta per far quadrare i conti, e ha a disposizione un budget virtuale per sopravvivere un mese. Il gioco poi fa capitare degli imprevisti. Per esempio: c’è bisogno urgente di un’otturazione, ma l’assicurazione medica non comprende le cure dentarie, e sul conto ci sono solo 400 dollari. Che fare? Gli intoppi sono tanti (ma tutti plausibili), e alla fine è quasi impossibile sbarcare il lunario. Il tasso di donazione è altissimo, molto più elevato rispetto a quello di normali siti web o di campagne. analisi dello scenario

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Metafore di interfaccia Presi in considerazione l’user experience e la fruibilità del sito web come obiettivi principali del lavoro svolto, si è ritenuto necessario lavorare sul discorso dell’usabilità e sugli espedienti che rendessero la navigazione piacevole e user-friendly. É stata quindi fatta una breve indagine che approfondisse come si sia cercato, dalle origini della comunicazione digitale a ora, di rendere l’utente in grado di relazionarsi con sistemi nuovi o sconosciuti. La chiave è la metafora: rendere familiare qualcosa di avulso dal proprio mondo attraverso un’idea, un oggetto, un icona riconoscibile e rassicurante. Si valuta che ciò sia utile per permettere di creare strategie per l’Academy che contengano questo tipo di espedienti, in modo da creare e aumentare l’engagement. Per migliorare ulteriormente la navigabilità di un sito e, quindi, la user experience di un utente, è necessario ricreare un qualcosa di famigliare e legato all’immaginario collettivo di ogni persona; in questo modo il fruitore sarà più coinvolto, tornerà più volte sul sito e aumenterà volta per volta il suo tempo di permanenza. Tutti gli individui sono soliti usare le metafore come strumento per far capire e spiegare a terzi un determinato concetto utilizzando similitudini ad essi familiari. Nel 1981 nacque il sistema informatico della Xerox Corporation (una delle principali aziende americane produttrice di stampanti e fotocopiatrici) c.d. “Xerox “Star”, che cambiò il modo in cui le interfacce per i pc venivano progettate. Anche se non ebbe successo commerciale, diverse selle idee di design su cui si basava furono adattate da altri prodotto, come Apple e Microsoft. Star, progettato come un sistema per ufficio, aveva come obiettivo quello di rendere il computer il più “invisibile” possibile per gli utenti e di progettare applicazioni che fossero per loro adeguate; si voleva che i lavoratori immaginassero il computer come un ambiente d’ufficio. 67

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L’interfaccia è un modello concettuale che vuol essere simile agli aspetti di un’entità fisica, ma che ha peculiarità proprie; infatti, sebbene siano stati categorizzati come modelli concetti basati su oggetti, la scrivania e il foglio di calcolo sono esempi di metafore di interfaccia. Le metafore di interfaccia si basano su modelli concettuali che combinano conoscenze famigliari e nuovi concetti. Fogli di carta, cartelle, schedari e cassette per la posta sono rappresentati come icone sullo schermo e furono progettati per possedere alcune delle proprietà delle relative controparti fisiche. Trascinare l’icona di un documento per la scrivania, era vista come un’azione equivalente a prendere un foglio di carta e spostarlo; allo stesso modo, trascinare un documento elettronico su un cartella era isto come analogo ad archiviarlo. Le metafore di interfaccia si sono dimostrate efficaci, poiché forniscono agli utenti un espediente familiare che li orienta e li aiuta a capire come usare il sistema. Gli individui trovano più facile imparare e discutere di quello che stanno facendo al pc con termini a loro familiari; ed è proprio attraverso l’utilizzo di questa figura retorica che si può migliorare la navigabilità dell’utente. Altri esempi di metafore interessanti sono: Java: il linguaggio di programmazione inizialmente veniva chiamato Oak ma, essendo questo un termine già utilizzato, venne adottato il termine JAVA. Questo è il nome di una pregiata qualità di caffè, infatti il simbolo è una tazza di caffè fumante. Bluetooth: usato in ambiente informatico per descrivere la tecnologia radio capace di collegare dispositivi. Il nome è preso da Re Harald “dente blu”, un leggendario re vichingo artefice dell’unificazione della Scandinavia, che mise di nuovo in comunicazione gli abitanti della penisola.

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Metafore di food and wine nei film Si è ritenuto utile andare a scavare in un linguaggio diffuso e popolare come quello cinematografico per ricavare dei riferimenti alla cultura enogastronomica. Film di ogni genere riportano infatti rimandi – in certi casi, il cibo risulta un personaggio vero e proprio- al food e al wine. Si è valutato come questa ricerca potesse risultare propedeutica a una migliore comprensione del ruolo del cibo in diverse culture ma anche, anzi, soprattutto, al modo di comunicare lo stesso. Il binomio cibo-cinema è inoltre un topic largamente utilizzato in ambito comunicativo e pubblicitario, per le sue infinite possibilità di rielaborazioni e trovate creative. Si è parlato della metafora come un mezzo per rendere più comprensibile ed utilizzabile la tecnologia, attraverso oggetti di uso comune che servono ad identificare alcune funzioni dei vari dispositivi. Le metafore vengono anche utilizzate per dare un nome a qualcosa, in particolare oggetti astratti. Ogni individuo, anche involontariamente, utilizza questa figura retorica per esprimersi, assimilando a sua volta le metafore che esistono nei film, nei libri o nella vita quotidiana. In questo caso si ricercano le metafore del cibo, per capire quanto sia importante per la nostra cultura, e quante informazioni si riescono ad estrapolare solo da come mangia una persona. Si è scelto di ricercare queste metafore nel mondo del cinema, perché il linguaggio cinematografico quello che più di tutti raccoglie ogni aspetto della comunicazione, coinvolgendo il maggior numero di sensi. Trattandosi di un intrattenimento fruibile dalla maggior parte degli individui, che non fa differenze di generi o età, è possibile a ogni individuo riscontrare queste metafore, semplicemente prestando più attenzione. Questi esempi sono la dimostrazione di quanto si possa comunicare attraverso il cibo, e dei diversi significati che può assumere. Le metafore riportate di seguito potrebbero anche essere prese in considerazione come uno spunto di ragionamento per la comunicazione strategica, una base da cui far partire una riflessione e far nascere un’idea. 69

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Sicuramente la metafora è un ottimo modo per richiamare un’emozione o un ricordo, sia che si rifaccia direttamente al film sia che venga traslata in un contesto differente. Il cibo è a tutti gli effetti un modo di comunicare, attraverso la sua presenza o la sua mancanza, da come una persona mangia è possibile dedurre la sua provenienza sociale, o quantomeno la sua educazione. Ricerchiamo le metafore del cibo per capire quanto questo sia importante nella nostra cultura, in quanto è presente negli scritti dei più grandi autori antichi fino ai giorni nostri nel cinema. Esistono numerosissime metafore sul cibo, le più comuni riguardano l’associazione del cibo e della tavola in genere, all’unione, alla famiglia, ad una forma di aggregazione. Esistono però molti altri modi in cui il cibo è presente sui nostri mass media, con diversi significati e funzioni. Attraverso il cibo si rilevano inoltre identità etnica, culturale e sociale, si intuisce ricchezza o povertà, luogo di provenienza, religiosità e tradizioni. Rafforza l’identità dei gruppi sociali, sottolineandone le differenze. Si distingue una famiglia “normale” con i suoi rituali, ed una “anormale”. Il cibo come metafora della vita di tutti i giorni: Nel conosciutissimo film Forrest Gump (1994- regia Robert Zemeckis): “la vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita”. Il cibo è associato alla sorpresa, alle varie possibilità, al dubbio sul futuro. Il cibo come metro di classificazione sociale: Nel film “Fame e Inedia” (2006- regia Sofia Coppola) il cibo è metafora del piacere di vivere, della ricerca o del rifiuto della gratificazione. È la storia di un’adolescente abbandonata e ben vestita, molto influenzata dalle convenzioni, che trova la sua libertà o la sua prigione nel cibo. Il cibo può essere associato anche al potere, come in “A cena con il diavolo”, dove una raffinatissima cena si conclude con una frase sul fatto che in Francia i regimi passano, ma la cucina resta. O come nel film “Lunga vita alla signora” dove il potere della misteriosa signora è quello di far mangiare gli invitati ed osservarli senza toccare cibo.

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Nel film “Chocolat”(2000- regia Lasse Hallstrom), una donna apre una cioccolateria in un piccolo paese della Francia, durante il periodo di Quaresima. I cioccolatini sono visti come il male, la perdizione, il peccato, e chi li assaggiava veniva allontanato. In questo caso il cioccolato rappresenta il distacco dalle tradizioni e dalla religione del luogo. La protagonista non vuole andare contro la gente del posto, ma è la gente che non accetta una cosa al di fuori delle proprie abitudini, o quantomeno vuole apparire davanti agli altri “senza peccato”. Il cibo che definisce la maturità: In “Arancia Meccanica ” (1971- regia Stanley Kubrick), il titolo è metafora dell’applicare le leggi meccaniche ad un organismo che, come un frutto, è capace di esprimere colore e dolcezza. Oltre al titolo, abbiamo anche il “latte più” che viene fatto bere ai drughi (la gang protagonista del film) per sottolinearne l’immaturità, di conseguenza il latte richiama l’infanzia, e chi beve latte da adulto è infantile e commette gesti efferati. Nella saga de “Il Padrino” (1972-1974-1990 regia Francis Ford Coppola) il cibo compare spesso come contorno alla violenza dei mafiosi, come veicolo della morte (i cannoli avvelenati) o come memoria dell’età dell’innocenza. Altre metafore sul cibo sono quelle sulla nevrosi e sulla dietologia, come “Sette chili in sette giorni” (1986- regia Carlo Verdone), o sulla malattia mentale, come i film basati sul cannibalismo, ad esempio Hannibal Lecter (2007- regia Peter Webber). È evidente che attraverso il cibo è possibile comunicare svariati concetti, definire l’epoca storica, il tenore di vita, le condizioni mentali e di salute, il carattere di una persona, l’età. È un bisogno costante dell’uomo, una necessità che ognuno soddisfa come può, e a cui ognuno da un’importanza diversa. In conclusione oltre ad essere la metafora del nutrimento umano, è anche una metafora dell’uomo e della sua capacità di socializzare. Come dice il poeta contemporaneo Alberto Bertoni, il cibo ha una faccia buona ed una cattiva, perché porta sia alla socializzazione che alla guerra. 71

analisi dello scenario



analisi dei competitor



ANALISI DEI COMPETITOR

Si sono analizzate aziende con caratteristiche affini a quelle della Food & Wine Academy quali competitor. L’Academy è un istituto di formazione incluso in un’azienda poliedrica: si è concentrato il focus, quindi, sull’offerta formativa e sul modo di comunicare, specialmente attraverso il web. I competitor sono stati divisi in due sezioni: diretti e indiretti. I primi condividono con l’accademia il settore e il posizionamento, e dispongono di una -mediamente- buona comunicazione. Gli altri sono invece istituti di formazione di settori differenti, ma la cui comunicazione e UX nel sito web è risultata funzionale e fonte di ispirazione nel creare delle strategie ad hoc. È doveroso far presente che i dati riportati in seguito sono aggiornati ad agosto 2016, di conseguenza potrebbero essere soggetti a variazioni.

Competitor diretti Sono stati individuati come competitor diretti di Food & Wine Academy istituti e/o accademie, operanti nel settore enogastronomico, che offrono corsi amatoriali e/o professionali (anche post laurea). I competitor risultano tali poiché condividono con l’Academy un’ampia offerta formativa, talvolta decisamente allettante, fasce di prezzo simili, e servizi aggiuntivi. Alcuni di essi risultano avere delle notevoli best practices. Si sono selezionati in quanto si ritiene che offrano, in alcuni casi, anche una buona user experience a livello web, uno degli obiettivi principali che si sono posti nell’elaborazione delle strategie.

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Università dei Sapori

Background Università dei Sapori è un centro di formazione promosso dalla Confcommercio di Perugia che ha l’obiettivo di creare, sviluppare e diffondere competenze, professionalità e cultura dell’alimentazione in Umbria e in Italia. Ha diverse sedi nel territorio umbro: Perugia (sede principale), Terni e Orvieto. È stata ritenuta l’Umbria come regione adatta ad essere la sede di questa scuola perché luogo d’Italia dove si intersecano arte e natura, città e campagna, mito e realtà, spiritualità e civiltà ed è ovviamente un luogo dove è particolarmente forte la tradizione gastronomica. L’università vanta soci fondatori come: Confcommercio di Perugia, Camera di Commercio, Provincia di Perugia, Provincia di Terni, Sviluppumbria S.p.A.; ha come partner: Eurochocolate, Lotito Foods, Scuola Italiana di Gelateria, Maestri della Gelateria Italiana, Università per Stranieri di Perugia. Marchio Il marchio è formato da un simbolo, da un logotipo e da un pay off. Simbolo: il simbolo di questo marchio rappresenta lo stampo di un classico timbro postale; due cerchi concentrici (uno più spesso dell’altro) fanno da cornice a tutta la parte simbolica. Si trova poi il nome della scuola e, come i vecchi timbri, le parole sono Analisi dei competitor diretti

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divise da due cerchi; il font è sans serif e tutto maiuscolo. Al centro troviamo, sempre compreso da altri due cerchi concentrici, la rappresentazione grafica: 5 stelle e una stilizzazione di una tavolozza (quelle usate dai pittori) con una forchetta al posto del pennello. Questo va a rappresentare graficamente che in questo istituto la cucina si trasforma in arte, e che chi seguirà qui i corsi verrà preparato per diventare un vero e proprio “artista”; le cinque stelle, come quelle che vengono utilizzate per valutare gli hotel, stanno a rappresentare l’eccellenza di questa università. Utilizzare la grafica di un timbro vuole conferire, come le stelle, una garanzia di qualità. Logotipo e pay off: “Università dei Sapori” e “Centro Nazionale di Formazione e Cultura dell’Alimentazione”; il font utilizzato è il medesimo per tutte e due le parti ed è anche qui, come nel simbolo, sans serif; l’unica differenza è che “Università dei Sapori” è bold mentre “Centro Nazionale di Formazione e Cultura dell’Alimentazione” no. Sono due i colori utilizzati nel marchio: grigio chiaro e bordeaux; colori scelti per conferire istituzionalità al marchio e, quindi, alla scuola. Nel complesso è un marchio chiaro e immediato, ma rimane freddo e poco “accogliente”. Offerta Formativa Università dei Sapori ha una vasta offerta formativa, mette a disposizione e organizza: Servizi di formazione e assistenza tecnica per le imprese della ristorazione, dell’ospitalità e della distribuzione e grande distribuzione alimentare; Progetti finanziati attraverso il Fondo Sociale Europeo per l’orientamento, formazione e l’inserimento lavorativo di disoccupati/ inoccupati e personale in cassa integrazione e per la formazione degli adulti; Percorsi formativi e di orientamento nei settori della ristorazione e della distribuzione alimentare rivolti ai ragazzi fino a 18 anni per l’assolvimento del diritto dovere di istruzione e formazione; 77

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Corsi professionalizzanti, con rilascio di qualifica e finalizzati all’inserimento lavorativo per le professioni di cuoco, aiuto cuoco, pasticcere, gelatiere, pizzaiolo, barman; Percorsi formativi e di orientamento nei settori della ristorazione e della distribuzione alimentare rivolti ai ragazzi fino a 18 anni per l’assolvimento del diritto dovere di istruzione e formazione; Corsi amatoriali per appassionati e amanti della buona cucina e della cultura alimentare; Corsi di formazione superiore di cucina e di pasticceria italiana e Food & Beverage Manager. Più in generale i corsi sono suddivisi in: corsi di qualifica, corsi di alta qualifica, corsi per professionisti e grande distribuzione alimentare. Tutti gli insegnanti di Università dei Sapori sono esperti qualificati e professionisti del settore; è una scuola che si definisce “palestra gastronomica” perché le competenze si acquisiscono attraverso molta pratica. Sono diversi gli spazi messi a disposizione degli studenti, ogni campo ha diversi laboratori e in più, la scuola offre la possibilità di alloggiare avendo un campus in sede e, in più, ha delle convenzioni con degli hotel della zona. L’attestato che rilascia Università dei Sapori è di qualifica professionale ed è rilasciato al termine del corso previo superamento di un esame finale. Il certificato di qualifica viene rilasciato dalla Regione Umbria ed è valido ai fini dell’avviamento al lavoro e dell’inquadramento aziendale. Università dei Sapori organizza tirocini curriculari ed extracurriculari per gli studenti, al fine di completare le conoscenze apprese duranti gli studi ma anche per un inserimento diretto nel mondo lavorativo. Posizionamento I corsi offerti da Università del Sapore si posizionano in una fascia medio-alta di prezzo: oscillano da 900 fino a 8000 Euro.

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Sito Il sito www.universitadeisapori.it è ben strutturato e facile da consultare. I colori predominanti sono quelli sociali: grigio e bordeaux. Nella home del sito troviamo, nell’header, tutte le pagine da cui il sito è composto; si trova poi il marchio - che ha la posizione centrale -, il rimando ai social utilizzati per la comunicazione dell’università, la possibilità di accedere nell’area riservata e, infine, il rimando al “carrello” (dove è possibile acquistare i corsi). Scendendo si possono trovare le macro categorie dove, cliccandoci sopra, si apre una pagina con i corsi ben dettagliati e organizzati. Scorrendo si hanno, oltre a foto che raccontano cos’è Università dei Sapori, uno slideshow che presenta i “corsi in evidenza”. Scendendo si trovano 6 sezioni: “UDS International” (i progetti internazionali e le partnership della scuola); “Stage e Tiroicini” (dove viene spiegata la modalità di attivazione degli stage e in cosa consistono); “Scuola Italiana di Gelateria” (istituto che nasce dall’unione tra Università del Sapore e i Maestri della Gelateria Italiana); “I nostri Chef” (sezione che racconta i docenti e i professionisti che lavorano in questo istituto); “Photo & Video” (reportage) e “Laboratori” (descrizione precisa degli spazi di cui Università del Sapore dispone). Nell’ultima parte, oltre al richiamo ai social, si trovano tre sezione dedicati ai corsi amatoriali, ai corsi dedicati ai ragazzi tra i 15 e i 18 anni e “Académie du bien-être” un progetto in collaborazione con Marc Mességué (esperto nel campo della fitoterapia e dell’erboristica). Per quanto riguarda i corsi sono spiegati nel dettaglio: ci sono gli obiettivi, il profilo professionale che si andrà a formare, le materia affrontate, le modalità del corso, i titoli rilasciati, gli stage, la possibilità di alloggio, le modalità di iscrizione e di pagamento. In più c’è la possibilità di scegliere l’edizione alla quale iscriversi, scegliendo la sede più adatta alle diverse esigenze.

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Social Facebook: Università dei Sapori ha una pagina Facebook ufficiale (@ universitadeisapori) che conta 22.334 “likes” e 368 recensioni con una media di 4,3 stelle su cinque, quindi dei commenti molto buoni. La pagina viene aggiornata periodicamente, l’ultimo post risale al 25 luglio (data di chiusura estiva della scuola); i contenuti riguardano informazioni sui corsi, le foto di diversi workshop, il rimando agli articoli de “UDS Magazine”. L’immagine profilo è il simbolo del marchio dell’istituto posto su sfondo bordeaux; l’immagine copertina, ad oggi, è una foto di un laboratorio della scuola ma viene spesso modificata e aggiornata con dei banner creati per pubblicizzare i diversi corsi. Tutte le informazioni di base sono presenti (rimando al sito web ufficiale, indirizzo, numero di telefono e orari) ed è una pagina nel complesso ben gestita, si nota una cura nei confronti di questo social. È molta l’interazione degli utenti, ogni post raccoglie in media 200 likes e altrettante condivisioni. Twitter: Il profilo Twitter dell’Università dei Sapori conta 107 follower, 229 following e 542 mi piace. È aggiornato di pari passo alla pagina Facebook: i contenuti sono gli stessi. Anche le foto utilizzate per profilo e copertina sono le medesime, anche qui vi è un rimando al sito ufficiale. Anche per questo social si nota la cura e la dedizione che l’Università dei Sapori dedica alla comunicazione online. Instagram: L’istituto ha anche un profilo Instagram che conta 433 follower e 50 following. La foto profilo utilizzata è la medesima degli altri social; questo però, al contrario degli altri, è un canale che è stato abbandonato. Non si postano più foto dal 2014, fino a quel momento comunque, i contenuti e come venivano veicolati erano adeguati a questo social. Presente il rimando al sito ufficiale. Analisi dei competitor diretti

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YouTube: Università dei Sapori ha un canale YouTube ufficiale con 29 iscritti. Social utilizzato sporadicamente dove sono presenti gli stessi contenuti video che si trovano sul sito web; qui non vi è un rimando al sito dell’Università. Best Practice Università dei Sapori ha una pagina sul sito web ufficiale chiamata “Sezione Lavoro” che dà la possibilità agli studenti di caricare il proprio curriculum vitae e alle aziende di poter ricercare del personale all’interno del loro database. Questa è una peculiarità non trascurabile ma che sottolinea la dedizione e l’interesse nel guidare all’interno del mondo lavorativo i loro iscritti.

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CONGUSTO Gourmet Institute

Background Congusto Gourmet Institute è un centro di formazione per le discipline gastronomiche. L’istituto nasce nel 2003, a Milano, da un’idea di Federico Lorefice (gastronomo, imprenditore e scrittore; consulente e contributor per alcuni periodici di gastronomia del gruppo Arnoldo Mondadori Editore e per la rivista di Cotto e Mangiato); all’inizio è centro di cultura del buon ricevere e una scuola di cucina per soli amatori. Sette anni dopo nasce un percorso di studi per chef professionisti. Nel 2015 Congusto da il via a corsi di cucina italiana per stranieri, ottiene l’accreditamento della Regione Lombardia e ampia la sua sede, così da diventare il primo campus per le discipline gastronomiche dove si svolgono i corsi più disparati. La mission che l’istituto si propone è quella di fare scuola di formazione per professionisti della cucina, della pasticceria, della ristorazione, aiutandone l’ingresso nel mondo del lavoro. L’istituto si costruisce sul concetto di “condivisione di esperienze” tra insegnanti e studenti; l’obiettivo principale è quello di trasmettere agli allievi le giuste conoscenze al fine di permettergli di conoscere nuovi gusti e contaminazioni senza mai perdere di vista la tradizionalità. Come sponsor ufficiali l’istituto ha: F.lli Bertazzoni Italia, Garofalo, Virgilio, Val Venosta e Petra. Analisi dei competitor diretti

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Marchio Il marchio è composto da un simbolo e da un logotipo. Il simbolo sono due quadrati: quello più esterno che ha una cornice verde e l’interno bianco, e quello più interno che è tutto verde. Il quadrato richiama la forma del campus dell’istituto; inoltre, essendo una forma composta da quattro lati, è collegabile anche alle quattro direzioni (nord, est, sud, ovest) e quindi rappresenta l’orientamento; l’aiuto nell’intraprendere la giusta strada. Il logotipo “Congusto Gourmet Institute” dove troviamo la parola “Congusto” più in risalto rispetto a “Gourmet Institute”; il font utilizzato è personalizzato serif tutto maiuscolo, anche se, come precedentemente accennato, “Congusto” più grande rispetto a “Gourmet Institute”. I colori sono il nero e il verde lime, ben equilibrati tra loro, anche se nella parte simbolica è presente solo la tonalità di verde. Il nero, colore neutro, che oltre a far risaltare ancora di più il verde, in questo caso, simboleggia eleganza, design e raffinatezza. Il verde utilizzato perché simbolo della natura e della vita; ma anche della primavera, quindi della crescita. Nel complesso è un marchio ben studiato che rispecchia in pieno quello che è la mission della scuola, quindi guidare, orientare e far crescere i suoi studenti, sia professionalmente che umanamente; aiutandoli a costruire le loro basi. Ma trasmette anche il design e l’innovazione, elementi che Congusto ha “nel proprio DNA”. Offerta formativa Congusto offre una varietà di corsi unendo tecniche e competenze tradizionali a momenti di apprendimento di piatti e cucine meno convenzionali ma sempre più presenti sulle tavole nazionali. La struttura dei corsi, modulati secondo un percorso didattico che si svolge nell’arco di un trimestre con frequenza bisettimanale, segue il principio della formazione in aula affiancata ad uscite didattiche; in seguito un bimestre di tirocinio o stage presso strutture accreditate da Congusto completeranno il percorso. I corsi professionali certificati per 83

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Cuoco/Chef, Pasticcere, Pizzaiolo e Manager di Sala sono stati pensati per chi vuole intraprendere una carriera professionale nel settore Ho.Re.Ca. (Hotel, Ristoranti, Caffè). I corsi di cucina amatoriali, parte integrante dei programmi dell’istituto, prevedono corsi tematici che vanno da singole lezioni di tre ore ciascuno fino a percorsi base di 10 lezioni. In entrambi i casi l’obiettivo è di diffondere la cultura gastronomica nel rispetto della stagionalità degli ingredienti e delle materie prime, contribuendo a generare una maggiore consapevolezza del cibo, che diventerà sempre più parte integrante della cultura di ogni singolo partecipante. La scuola organizza anche dei corsi per stranieri in lingua inglese, anche questi divisi tra professionali e amatoriali; questi corsi come gli altri, rilasciano un diploma. Posizionamento I corsi offerti da Congusto si posizionano in una fascia media di prezzo: oscillano dai 900 per i corsi amatoriali ai 5000 per i corsi professionali; anche per quelli in inglese si rimane sempre sulla medesima fascia di prezzo. Sito Il sito www.congusto.com è uno spazio web ben strutturato e facile da consultare. Il colore predominante è il nero, questo, come nel marchio, esprime design ed eleganza; presente anche il colore sociale verde lime e sporadicamente troviamo un rosso/magenta. Nella Home del sito si trova, nell’header, il marchio; poi tutte le pagine da cui il sito è composto (Home, Corsi, English Courses, Il Campus, Aziende, Contatti, Blog, icona dell’ e-commerce). Scendendo ci sono delle macro categorie: Il Campus, Dicono di noi (dove si riportano tutti gli articolo delle principali testate online e offline che parlano dell’istituto) e Gift Cards (c’è la possibilità di regalare delle Analisi dei competitor diretti

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carte per una lezione, una lezione di coppia, due o tre lezioni; in questa sessione vi è riportato nel dettaglio come fare e come funziona). Scorrendo si hanno nel dettaglio delle anteprime dei diversi corsi che Congusto mette a disposizione, cliccandoci sopra si aprirà una pagina con tutte le info su quel determinato corso. Continuando a scendere si trovano le informazioni sul prossimo open day, il conto alla rovescia alla data dell’evento e, sulla destra, la possibilità di iscriverti. Ci sono poi l’anteprima degli articoli che si possono trovare sulla pagina “blog” per intero. Infine si trova la parte con i loghi dei diversi sponsor e partner e, nel footer, la parte dei contatti con il rimando ai diversi social di cui Congusto dispone; in più, un rimando alle pagine che si trovano nell’header. Tutte le pagine sono molto dettagliate e l’utente trova tutte le informazioni di cui ha bisogno, per l’iscrizione piuttosto che per il campus e per gli stage extracurriculari. Per ogni corso si trovano tutte le nozioni necessarie: durata, frequenza, esami, attestati, costi (modalità di pagamento) e i docenti. Questo è un sito strutturato anche per l’acquisto online, nonostante le cifre siano alte, è facile comprare un corso online grazie a tutti i dettagli e le spiegazioni che sono riportate. Social Facebook: Congusto Gourmet Institute ha una pagina Facebook ufficiale (@campuscongusto) che conta 16.895 “likes” e nessuna recensione. La pagina viene aggiornata periodicamente, l’ultimo post risale al 9 agosto 2016, nonostante la scuola sia chiusa si continua a curare la comunicazione; i contenuti riguardano: eventi a cui Congusto partecipa (come scuola o tramite qualche docente), informazioni sui corsi, le foto del campus, il rimando agli articoli - sia del blog sia quelli di testate esterne alla scuola che parla di essa -, ci sono anche dei post con dei consigli culinari e ricette. 85

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L’immagine profilo è il simbolo del marchio dell’istituto; l’immagine copertina, ad oggi, è una foto di un laboratorio della scuola ma viene spesso modificata e aggiornata con dei banner creati per pubblicizzare i diversi corsi. Tutte le informazioni di base sono presenti (rimando al sito web ufficiale, indirizzo, numero di telefono e orari) ed è una pagina nel complesso ben gestita, si nota una cura nei confronti di questo social. Twitter: Il profilo twitter dell’istituto si chiama Campus Congusto (@campuscongusto) conta 4.280 follower, 2.943 following e 19.600 mi piace. È aggiornato di pari passo alla pagina Facebook: i contenuti sono gli stessi, in più ci sono dei retweet di figure del settore che parla dell’istituto. Anche le foto utilizzate per profilo e copertina sono le medesime, anche qui vi è un rimando al sito ufficiale e una breve descrizione di quello che è Congusto. Anche per questo social si nota la cura e la dedizione che Congusto dedica alla comunicazione online. Instagram: L’istituto ha anche un profilo Instagram (@campuscongusto) che conta 6.699 follower e 1.573 following. La foto profilo utilizzata è diversa dagli altri profili social: si trova il marchio completo sovrapposto a un pattern formato da elementi da cucina stilizzati in rosso (la stessa tonalità che si trova sporadicamente sul sito); anche questo canale è molto curato e aggiornato frequentemente. I contenuti sono foto e video reportage delle lezioni, dei viaggi, dei piatti preparati e, sporadicamente, vengono postate anche dei contenuti che pubblicizzano esplicitamente il contenuto. Ogni post raccoglie in media 150 likes ma nessun commento. Presente una descrizione che è un esaustivo riassunto di quello che è Congusto e il rimando al sito ufficiale. LinkedIn: Congusto Gourmet Institute ha un profilo anche su LinkedIn che conta 742 follower. L’immagine del profilo è il marchio completo; come immagine di sfonAnalisi dei competitor diretti

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do troviamo la stessa che Congusto usa sul profilo Instagram ossia il marchio sovrapposto a un pattern formato da elementi da cucina stilizzati in rosso. C’è una completa descrizione sull’istituto e tutte le informazioni di base utili. Qui vengono pubblicati documenti PDF che spiegano i diversi corsi, workshop che la scuola organizza, gli eventi a cui partecipa e gli articoli di testate giornalistiche che parlano dell’istituto. Con questi contenuti, però, ci sono poche interazioni da parte degli utenti, ogni post ne conta una o al massimo due). Best Practice La posizione e la struttura sono i valori aggiunti di cui Congusto può vantare. Congusto ha sede a Milano, città che da sempre rappresenta un punto di riferimento nella formazione internazionale e nella professionalità italiana. Il Campus è situato nell’area Bovisa, una delle zone emergenti della città di Milano e facilmente raggiungibile sia con i mezzi pubblici che con i privati (avendo un parcheggio interno riservato)Grandi spazi, atmosfere ricercate e funzionali, la più elevata disponibilità di laboratori a livello cittadino, accessibili anche ai disabili.

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Italian Chef Academy

Background Italian Chef Academy sorge a Roma come scuola di cucina professionale, situata all’interno di una riserva naturale, e vanta la presenza di un bio-orto naturale e di un’area dedicata alle erbe aromatiche. Suo obiettivo primario è di favorire l’inserimento lavorativo dei suoi allievi, mediante percorsi formativi e tirocini in strutture altamente qualificate. Organizza corsi professionali e master riconosciuti dall’Ente Nazionale Istruzione Professionale e tirocini presso prestigiosi ristoranti, offrendo così ai propri studenti la possibilità di creare percorsi di training e di specializzazione personalizzati. Le partnership instaurate con alcuni ristoranti selezionati consentono il tirocinio pratico degli studenti al termine del periodo di formazione nell’Accademia e annoverano tra i nomi, sia in territorio romano che non, l’Hotel Hilton Roma, l’Hotel Sheraton Roma, il Grand Hotel Excelsior e non mancano alcune Stelle Michelin tra cui Agata e Romeo, Hotel First- All’oro. l’Hotel Rex - Pipero al rex, il Sissi in Trentino, La locanda di Piero in Veneto. La sede dell’Accademia è in via Decio Filipponi, in un elegante quartiere residenziale a pochi minuti da San Pietro e dai più importanti monumenti romani. Mette a disposizione ampi spazi esterni e aule dedicate sia alla teoria che alla pratica e una ricca biblioteca culinaria che permette agli allievi di svolgere ricerche e approfondimenti relativi alle Analisi dei competitor diretti

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materie studiate in aula. Italian Chef Academy dispone inoltre di diverse strutture in convenzione e di un Campus locato in un complesso alberghiero poco distanze dall’Accademia. Gli studenti beneficiano inoltre di numerose collaborazioni con attori eccellenti del food: ristoranti, cuochi e pasticceri, esperti, riviste alimentari, altre prestigiose accademie culinarie internazionali, tour operator specializzati e molto altro. Marchio Il marchio utilizzato da Italian Chef Accademy si propone come estremamente lineare e basico. Si compone di due elementi essenziali: il lettering e il logotipo. Nella sezione del lettering figura il naming del brand realizzato mediante unica font serif; il logotipo è costituito da quattro triangoli rossi che si estendono verticalmente. La figura può avere pluri interpretazione: le quattro linee verticali posso essere di rimando ai rebbi di una forchetta, all’immagine stilizzata del cappello da chef, alle lame di un set di coltelli da cucina. Riporta inoltre il segno distintivo di un marchio registrato, definendone l’utilizzo in modo esclusivo per contraddistinguere beni o servizi, la comunicazione pubblicitaria relativa ai medesimi o qualunque tipo di attività commerciale ed economica ad essi connessa. Il rosso e l’argento sono i colori chiave del brand e sono riproposti anche nel marchio a conferma dell’estrema coerenza dominante l’intero sistema valoriale creato da Italian Chef Academy. Nella scelta cromatica e nel minimalismo delle linee l’azienda riesce a infondere essenzialità, fermezza e solidità unite a un’estrema eleganza di fondo. Il lettering in inglese inoltre conferisce all’intero brand una spiccata connotazione internazionale. Offerta formativa Italian Chef Academy offre una pluralità di corsi divisi in tre macro categorie: Corsi Professionali Chef, Corsi Professionali Pasticceria e Master in Arti culinarie. Si rivolgono a coloro che vogliano costruire dalle fondamenta un’adeguata formazione professionale e divenire professioni89

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sti del settore. I master in arte culinaria sono diretti a chef provenienti da accreditate accademie culinarie estere e che intendano sviluppare specifiche competenze nella gastronomia italiana. Tutti i corsi sono a numero chiuso e riservati a studenti fortemente motivati che possono accedervi mediante colloquio selettivo. Nel caso siano presenti studenti stranieri vi è la possibilità di assistere a lezioni in lingua inglese o in lingua italiana affiancati da un interprete madrelingua. Per quanto concerne i docenti, Italian Chef Academy ha selezionato professionisti del settore altamente qualificati, accademici, tecnici, giornalisti, sommelier riconosciuti a livello internazionale. I corsi sono strutturati in lezioni teorico-pratiche tenute in accademia da professionisti del settore culinario e in un apprendistato in prestigiosi ristoranti. Gli attestati finali sono rilasciati da Italian Chef Academy e dall’ENUIP, l’Ente Nazionale dell’Istruzione Professionale, accreditato presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Nello specifico, per favorire un rapido e qualificato inserimento nel mondo del lavoro prevedono lo svolgimento di un tirocinio formativo in strutture altamente qualificate sia in Italia che all’estero. Anche i master terminano con un apprendistato, un modo veloce ed efficace per sviluppare ulteriormente competenze e know-how. Posizionamento L’offerta formativa di Italian Chef Academy si posiziona in una fascia di prezzo compresa tra i 1.400 euro per i corsi professionali di pasticceria e i 9.900 euro per il master in arti culinarie. Sito Il sito web di Italian Chef Academy, www.italianchefacademy.it, rispecchia l’essenzialità e l’eleganza su cui è costruito l’intero brand. Ben strutturato e ordinato nella categorizzazione degli argomenti, ripropone i colori dell’azienda, dominano difatti le linee del rosso e dell’argento, comunicando così sobrietà ed eleganza. La Home propone nella seAnalisi dei competitor diretti

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zione in alto a sinistra il marchio del brand, mentre sulla destra la possibilità di scelta della lingua del sito (Giapponese, Inglese, Spagnolo, Italiano, Cinese, Brasiliano, Russo) e i rimandi ai social media utilizzati da Italian Chef Academy, Facebook, Twitter e Youtube. Nell’header si collocano tutte le pagine di cui il sito si costituisce: una home “Italian Chef Academy” che riporta alla finestra iniziale del web site, “Missione”, “Programmi & Corsi”, “Location”, “Campus Experience”, “ICA & Lavoro”, “Partners”, “Docenti” e, infine, “Contatti”. Sotto ad uno slideshow con scatti di varie prelibatezze culinarie, l’attenzione è subito posta sull’offerta formativa in primo piano. Le tre macro categorie dei corsi enogastronomici sono presentate riportando una breve descrizione e il collegamento alla finestra di approfondimento. Successivamente sono collocati altri dettagli inerenti “L’Accademia”, il “Campus”, le “News”, la “Formazione linguistica”, la “Wine & Oil Academy” e infinte la “Radio Italian Chef Academy”, ossia l’accademia on air. Ogni finestra è poi sviluppata esponendo i minimi particolari. La sezione dedicata ai corsi si presenta ordinata e di facile consultazione: una prima pagina riporta la descrizione nel particolare dell’offerta formativa affiancata da una tabella con data di inizio corso e disponibilità dei posti; vi è inoltre la possibilità di richiedere maggiori informazioni mediante il reperimento della brochure online o la compilazione di un modulo di iscrizione. Accedendo alle singole finestre dedicate ai tre corsi principali, Chef, Pasticceria, Master in Arti Culinarie, si trovano dettagli e approfondimenti riguardanti suddivisione in moduli, ore di corso, lezioni teoriche e pratiche, programmi di studio, percorsi didattici e costi. Si evince così un’immagine del brand e della propria presenza online ordinata, professionale ed elegante, in grado di comunicare efficacemente l’universo valoriale mediante cui Italian Chef Academy si è distinta nel corso del tempo. I contenuti di fondamentale importanza risultano sapientemente disposte e presentate in modo da soddisfare l’obiettivo di facilità d’uso e navigabilità. La distinzione dell’offerta for91

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mativa appare chiara e funzionale nel guidare il desiderio di reperimento di informazioni sui corsi di proprio interesse da parte dell’utente. Una disposizione del testo a blocchetti e per punti facilita una lettura ariosa e agevola la veicolazione dell’attenzione dell’utente sui focus di maggior rilievo dei singoli percorsi di formazione enogastronomica. Ne risulta una navigazione fluente in grado di rendere il reperimento delle informazioni avvincente ed esaustivo e di soddisfare inoltre le esigenze degli utenti con particolare attenzione rivolta all’adozione di una user experience efficace. Social Facebook: Italian Chef Academy si è dotata di una pagina Facebook, @italianchefacademy, con 18.836 “likes”, 507 recensioni e una media di 4,3 stelle su 5, sinonimo di un feedback particolarmente positivo da parte degli utenti. Il social è aggiornato quotidianamente con post dedicati agli eventi organizzati da Italian Chef Academy, informazioni di servizio, news, best moments, foto e video. La linea editoriale prevede un impiego maggiore dell’immagine rispetto alla parte testuale. Particolare rilievo è dato inoltre alla condivisione delle esperienze lavorative degli studenti Italian Chef Academy, sottolineando così la mission della scuola inerente l’inserimento nel mondo del lavoro dei propri alunni. La foto profilo mostra il marchio del brand, mentre lo spazio della foto copertina è occupato da scatti colti durante le lezioni o raffiguranti l’Accademia. Nella sezione info è riportato, oltre alle principali indicazioni riguardanti l’azienda, anche il link del sito web. Twitter: La piattaforma Twitter di Italian Chef Academy, @chef_academy, con data di iscrizione in marzo 2013, conta 704 tweet, 131 following e 168 follower. È aggiornata costantemente mediante tweet con cadenza quotidiana o a distanza di qualche giorno. Il social è dedicato soprattutto alla comunicazione di offerte di lavoro in ambito culinario o alla condivisione degli eventi Italian Chef Academy. Ogni tweet inoltre, riporta sempre il collegamento al medesimo post pubblicato sulla paAnalisi dei competitor diretti

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gina Facebook. L’immagine profilo ritrae le quattro linee rosse verticali rappresentanti il marchio del brand e il rosso è anche riproposto come colore dominante l’intera pagina. Nella sezione profilo si riporta inoltre il link di rimando al sito web e la localizzazione dell’Accademy. Youtube: Italian Chef Academy dispone anche di un profilo youtube, ICA Rome, realizzato in marzo 2016, con 67 iscritti e 7.420 visualizzazioni. Nel canale sono condivisi video ricette e pillole culinarie dagli chef docenti della scuola, video interviste e redazionali sulle novità del panorama enogastronomico italiano e internazionale. Il social non sembra rispecchiare a pieno le prerogative datesi dall’azienda in quanto non mostra un aggiornamento costante, l’ultima condivisione risale al 20 aprile 2015. Ogni video riporta più di mille visualizzazioni se pur privi di commenti degli utenti. Web Radio: L’azienda si è dotata di una Web-Radio, la prima italiana dedicata al mondo del Food. Uno spazio di intrattenimento che unisce il mondo della musica al mondo dell’arte culinaria. Sul sito ufficiale, www. radioitalianchefacademy.it, è possibile connettersi in qualsiasi momento della giornata e da ogni parte del mondo, rimanendo costantemente aggiornati sulle news dell’Academy, chef, ristoranti, programmi tv e fiere che si distinguono sul territorio nazionale. Radio Chef Academy è inoltre la prima Radio Chef Agency “ICA Job for you”: trasmette on air le offerte di lavoro per chef, pasticceri e professionisti del settore. Mediante App disponibile sia per iTunes e Android, gli ascoltatori amanti del mondo culinario possono rimanere costantemente connessi con la web radio e possono interagire direttamente con gli speaker. Best Practice Mission di punta dell’Italian Chef Academy è costituita senza dubbio dal rapido e qualificato inserimento nel mondo del lavoro cui mira l’intera struttura dei corsi formativi. Soprattutto mediante l’esperienza pratica presso strutture qualificate, gli studenti possono acquisire maggior professionalità. 93

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Boscolo Etoile Academy

Background L’accademia si trova in provincia di Viterbo, una zona dove l’agricoltura ha sempre avuto un ruolo fondamentale nell’economia. La sede dell’accademia è situata nel complesso di San Francesco, ed ha un’unica sede. La struttura risale al 1281 d.C., si tratta di un convento, che venne abbandonato nel 1798 ed adibito ad usi profani compreso quello di mattatoio. Nel 1971, in seguito ad un violento terremoto, la struttura venne abbandonata, dopo vari tentativi di ristrutturazione, fu Rossano Boscolo a valorizzare e riportare in vita il posto fondando l’accademia Boscolo Etoile Academy. La filosofia di Boscolo, è effettuare una transizione da “una cucina per pochi eletti” , ad una cucina “identitaria” che sia portavoce della qualità dei prodotti del territorio. Il campus offre, e consiglia, la possibilità di alloggiare all’interno della struttura, in primo luogo, per agevolare la frequenza dei corsi, e fare una full immersion tra tutti gli spazi culturali presenti, come biblioteca ed orto dei sapori. Inoltre l’accademia vuole trasmettere ai suoi allievi, anche dei valori umani e professionali, di aggregazione e collaborazione, che possono essere recepiti meglio attraverso la convivenza. La struttura è dotata di laboratori con postazioni per ogni singolo studente in modo che tutti possano sperimentare in prima persona, è inoltre dotata di una grande biblioteca contenente una preziosa raccolta di testi antichi su cucina e gastronomia. Molto importante è anche l’orto dove sono presenti molti tipi di erbe e spezie. Analisi dei competitor diretti

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Per coinvolgere gli ospiti è stato creato l’evento “A cena con lo chef”, che si svolge nel campus, e rende partecipi gli ospiti grazie alla cucina a vista, mentre viene spiegata la preparazione dei cibi passo dopo passo. Marchio Il marchio si presenta nei colori nero bordeaux e bianco. È formato da una “C” che sarebbe l’iniziale della parola “Campus” in carattere di tipo calligrafico. Il logotipo presenta le parole “campus” ed “academy” in bordeaux, con font sans serif, di tipo light, la parola “etoile” è scritta in un corsivo decorato, ed elegante, ed è molto piu grande, per evidenziarne il significato cioè “stella”. Nel complesso vuole trasmettere professionalità eleganza ed esclusività. Nell’immagine la C è come se fosse disegnata con un pennello, elemento significativo di artigianalità, è racchiusa in una forma ovale, che potrebbe ricordare un piatto, elemento fondamentale in cucina, quello con cui si presenta il cibo si presenta anche il marchio. Il colore bordeaux usato sia nel lettering che per disegnare la c’è un colore che richiama molto sughi e salse, e risalta fortemente sul piatto bianco. Il lettering è bastoni, eccetto per la parola etoile, che è molto più grande e vistosa, in nero per essere elegante, trasmettendo senso di ricercatezza e di eccellenza. Inoltre il significato è un evidente richiamo alla classificazione con le stelle che si usa per dare un giudizio a ristoranti ed alberghi, quindi il mettere in evidenza questa parola è mettere in evidenza l’eccellenza del posto. Offerta Formativa Corsi Professionali Chef, Chef salutista, Pasticcere: 8 mesi di corso, rilascio qualifica professionale, attestato HCCP e tutto ciò che serve per il lavoro, seguito da 4 mesi di stage in aziende convenzionate. I corsi professionali specifici, sono di durata dai 4 agli 8 giorni. Sono dei corsi molto specifici, divisi in diverse tipologie di preparazione cibi. Si tratta di corsi brevi e full immersion, rivolti a chi è già un professionista 95

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e si vuole specializzare in determinati tipi di preparazioni. Sono molto focalizzati sul prodotto che si sta studiando, e non hanno un programma continuativo tra loro, ma possono essere intrapresi singolarmente senza un ordine preciso. Corsi amatoriali I corsi amatoriali sono strutturati in modo diverso; si tratta di corsi di 6 ore, su vari argomenti sempre molto specifici, anche questi non collegati tra loro. Oltre al corso, è possibile pernottare una o due notti nella struttura, visitandola ed assaggiando altre specialità. Posizionamento I corsi professionali della durata di 8 mesi hanno un costo complessivo di 8000 euro, che comprendono anche vitto ed alloggio dal lunedì al venerdì. Posizionamento I corsi professionali specifici vanno da un prezzo di 1400euro + iva per quelli da 4 giorni, a un prezzo di 2900 euro più iva per quelli da 8 giorni. I corsi amatoriali hanno tutti lo stesso prezzo, 158,00 euro, che comprendono le 6 ore di corso, ed arrivano a costare fino a 245 euro se si vuole anche pernottare due notti. Sito Il sito risulta visivamente molto pulito nello stile, ma dall’impaginazione senza margini. Le informazioni presenti sono tuttavia immediatamente reperibili e leggibili, e a parte la homepage, il sito ha uno stile molto innovativo ed ordinato. I contatti sono facilmente reperibili, inoltre avere la modulistica e le informazioni per l’iscrizione ai corsi non è complesso. Nella home scorrono delle immagini, ognuna delle quali è associata ad una voce del menù principale. È evidente che vogliano comunicare e dare importanza al valore della qualifica che viene rilasciata, perché più volte Analisi dei competitor diretti

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vengono citate le abilitazioni e i riconoscimenti che si acquisirebbero con un corso professionale. Sono fatti più volte dei riferimenti alle leggi che regolamentano le qualifiche professionali, precisando che quella rilasciata da loro è riconosciuta da comunità Europea, stato italiano e regione Lazio. La home riporta inoltre il clame “sei pronto a cambiare la tua vita?”, e mette a disposizione il link per il download del programma pdf, e di tutte le informazioni necessarie all’iscrizione. Le sessioni sono “diventa chef”, “diventa chef salutistico” e “diventa pasticcere” aprendole si vede solo un’immagine e la data del prossimo corso. Quando appare la sessione che ci interessa nello slideshow, cliccando su “leggi di più” è possibile avere tutte le informazioni possibili sui corsi. È facile ottenere programmi, costi e brochure. I contenuti del sito risultano organizzati seguendo un ordine logico coerente, a partire dalle informazioni per iscriversi, per finire con le informazioni sugli sbocchi professionali. Le informazioni sono immediatamente reperibili già dalla home, ma potrebbero risultare troppo invadenti, in quanto se non fosse per i collegamenti ad altre sessioni la home risulterebbe monotematica. In generale questo sito ha dei contenuti molto chiari, snelli e di facile reperimento, ma la loro organizzazione non tanto a livello concettuale quanto per la divisione in sessioni, risulta piuttosto invadente perché invita all’acquisto in modo troppo diretto non suscitando abbastanza curiosità. Social Sul sito è presente il collegamento ad una pagina facebook che è tuttavia inesistente, ma cercando sul social si arriva ad un profilo curato ed aggiornato abbastanza frequentemente, che contiene tutte le informazioni ed i contatti.

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Facebook pagina con 8000 like attiva da Maggio 2012 aggiornata frequentemente, con contenuti soprattutto visivi che riguardano le attività svolte all’interno della scuola, gli eventi di fine corso, e le preparazioni di pietanze da parte di insegnanti e studenti. I contenuti sono esteticamente coerenti con le attività svolte, ma mancano di tono accattivante che motivi l’utente a interagire. Infatti like e commenti sui post sono molto bassi in proporzione agli utenti che seguono la pagina. Twitter: il profilo conta 365 follower abbastanza attivo, condividendo tweet sugli eventi con una frequenza giornaliera, le interazioni non sono molte, probabilmente perché il profilo è poco seguito e la comunicazione manca di originalità. Instagram www.instagram.com/campusetoileacademy profilo con 1021 follower, con foto di pietanze e foto dell’accademia, le interazioni sono maggiori per quanto riguarda le foto di pietanze, e scarse per quanto riguarda gli eventi. Best practice La possibilità di unire il corso al pernottamento, in modo da poter integrare il corso di cucina all’interno di una vacanza, un’idea che può coinvolgere molti amatori di cucina che possono unire una passione ad una vacanza.

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COQUIS

Background Coquis è una scuola professionale di cucina con sede a Roma, inaugurata nel 2012, che si definisce “Ateneo italiano della cucina”. Fondata dai fratelli Troiani -Angelo, Massimo e Giuseppe-, è la massima espressione dei loro anni di esperienza, di lavoro e di passione per la gastronomia. Coquis è però il figlio minore del trio, che si è trasferito a Roma dalle Marche nel 1988 con il sogno di diventare ristoratori. Il sogno si realizza nel 1990, quando danno vita al ristorante Il Convivio Troiani, che nel 1993 ottiene una stella Michelin. La chiave di una cucina di qualità risiede da sempre, per i fratelli, nell’utilizzo di ottime materie prime, da lavorare con rispetto e passione. Nel 2013 il ristorante si è fregiato del riconoscimento “Conosci il tuo Pasto” dell’Istituto Mediterraneo di Certificazione, che assegna un ruolo primario agli alimenti e alle materie prime biologiche, D.O.P., I.G.P., delle filiere agricole e agro-alimentari in grado di valorizzare l’origine dei prodotti e i metodi di produzione compatibili con l’ambiente. È oggi uno dei pochi ristoranti interamente bio. Oggi i Troiani si dividono tra Il Convivio e Coquis, dove ricoprono anche il ruolo di direttore didattico (Angelo), docente vino (Massimo) e 99

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docente management (Giuseppe). Angelo Troiani è stato docente presso la Wine & Food Academy e in altre scuole. La sede di Coquis, situata tra via Flaminia e Corso Francia, è una struttura moderna e tecnologica di oltre 800 m² e cinque aule equipaggiate con le più avanzate tecnologie disponibili oggi sul mercato. Sono a disposizione degli allievi 16 postazioni individuali attrezzate come in un ristorante e aggiornate ogni anno per garantire il massimo livello di formazione. Sono inoltre presenti un laboratorio di pasticceria, panificazione e pizza, un’aula teorica e di degustazione. I docenti sono esperti e grandi nomi del panorama della ristorazione italiana, e agli allievi dei corsi professionali sono garantiti stage in ristoranti importanti, spesso quelli gestiti dai docenti. Nella sede è poi presente un negozio specializzato in attrezzatura, abbigliamento, accessori ed editoria da cucina. Dopo l’inaugurazione, nel 2012, corredata da video ad hoc presente su YouTube, un altro evento da ricordare è stato Pentole Aperte, l’open day 2014 con concorso (tema: Cacio e Pepe) che premiava il vincitore con una borsa di studio da 5000 euro. La giornata speciale ha permesso ad appassionati e futuri chef di visitare la struttura e le aule didattiche, scoprire i prodotti in vendita al negozio, degustare le creazioni degli studenti dei master in Cucina professionale e Pasticceria professionale, con la possibilità di assistere alla preparazione dei piatti e dialogare con gli chef docenti e scambiare opinioni con gli alunni. Coquis non dimentica la beneficenza, sostiene l’associazione LeuceVia, che si occupa di assistenza e ricerca contro la leucemia. Marchio Il marchio è formato da un simbolo, un logotipo (naming) e un payoff, racchiusi in un cerchio arancione. Il simbolo è una toque stilizzata in stile cartoon, bidimensionale, composta da un cilindro bianco e da sottili punte grigie, a mimare le plissettature del copricapo. Da un lato esce una nappina, tipica invece del tocco dei laureati. Il cappello si inserisce esattamente sopra la Q del Analisi dei competitor diretti

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logotipo sottostante, Coquis. La font sans serif bold, in bianco, rientra nella tipologia rounded, tondeggiante. Sotto ancora troviamo il payoff: Ateneo della Cucina Italiana. Le iniziali di Ateneo, Cucina e Italiana sono lasciate maiuscole, il resto è minuscolo mentre la font e il colore non cambiano. Il cerchio che racchiude tutto insieme è arancione brillante. Il logotipo diventa poi arancione quando è utilizzato sulle divise bianche degli chef: si perde anche il payoff ma rimane la toque. Il marchio risulta immediatamente comprensibile: la toque si distingue subito, e solo dopo salta all’occhio la commistione con il tocco, un espediente giocoso ed efficace. Il copricapo è poi completato dalla lettera Q, che funge da testa, portando avanti la linea comic di tutto il marchio. La scelta della font rimanda a valori user friendly: le linee tondeggianti risultano aperte, allettanti, non aggressive: un invito per gli utenti ad avvicinarsi al mondo di Coquis. Il naming è una parola in latino, significa “tu cuoci”. Ha un suono che si avvicina all’italiano “cuoco”, è quindi facilmente assimilabile al mondo gastronomico. L’utilizzo del latino lo rende vicino al Made in Italy ma dà vita a un suono quasi internazionale. Il payoff ha il compito di completare e spiegare la mission dell’azienda. Il colore scelto per accompagnare il marchio, l’arancione brillante, è da associarsi a sentimenti di positività, energia, voglia di fare, ciò che serve quando si affronta una sfida, un impegno, o un corso, appunto. Offerta formativa Coquis offre un gamma ampia e diversificata di corsi: amatoriali, professionali, laurea. I corsi amatoriali si dividono tra corsi tematici (Il pane, I primi di mare...), corsi per bambini e ragazzi e corsi amatoriali avanzati. La durata varia da un incontro (quasi la totalità dei corsi amatoriali), a dieci per quelli avanzati, i quali si dividono in più livelli di abilità. I corsi professionali si dividono anch’essi per temi (La pasticceria, la Pizza...), sono a numero chiuso, dedicati a chi vuole intraprendere la carriera di chef. Come perfezionamento, sono proposti corsi denominati Master e Seminari, intesi 101

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come approfondimento su tecniche o materie prime specifiche. I professionali hanno durata variabile, da pochi mesi a un anno, ed è anche presente un corso serale di avvicinamento alla professione di cuoco o pasticcere. I seminari e i master vanno da uno a dieci incontri. La laurea o “ European Bachelor of science” è il primo corso di livello universitario italiano, riconosciuto in tutto il mondo, intitolato Scienza e Arte Culinaria, combina le competenze tecniche e scientifiche richieste a un cuoco di livello. Si tratta di un corso triennale a numero chiuso, pratico, di taglio accademico e scientifico che rilascia un Bachelor Degree, equivalente al diploma di Laurea triennale italiano, completato da uno stage di due mesi in un ristorante del circuito Coquis. Coquis ha stretto una proficua collaborazione con l’Università di Tor Vergata per il Master di I livello in “Cultura dell’alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche”, con la Business School del Sole 24 Ore per il Master in Management dell’enogastronomia, e con Luiss per il corso in Food & Beverage Management. Tutti gli studenti che frequentano i corsi Coquis hanno la possibilità di accedere direttamente al mondo del lavoro grazie a Coquis Network, un sistema che agevola domanda e offerta, con il massimo dell’efficacia per gli allievi e per le aziende. I migliori ristoranti italiani si rivolgono proprio a Coquis per selezionare i propri Chef, Pizzaioli e Pasticceri. È inoltre possibile contattare Coquis per organizzare classi private di team building o eventi per turisti. Posizionamento I corsi Coquis si posizionano nella fascia occupata anche dalla Wine & Food Academy. I corsi amatoriali a incontro unico costano circa 80 euro, fino ai 300 di quelli più lunghi. Per i professionali si devono conteggiare dai 1200 ai 7800 euro, mentre il Bachelor costa circa 12.000 euro annui.

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Sito Coquis.it è strutturato in modo piuttosto pulito e funzionale. I colori predominanti sono quelli sociali: arancione, bianco e grigio, e tutto il sito è cromaticamente coerente. In Home è presente una fotografia in primissimo piano di Angelo Troiani, direttore didattico e chef stellato, qui anche nel ruolo di testimonial, che invita a iscriversi ai corsi con il payoff “Sogna le stelle, diventa chef!”. L’header è diviso in categorie: Acquista un corso, Chi Siamo, la Scuola, I Corsi, Il Negozio, News, Rassegna Stampa, Blog, Lavoro. La sezione corsi amatoriali presenta un calendario aperto al mese corrente che riporta i giorni occupati dai corsi; è possibile scorrerlo ed è aggiornato fino a fine anno. Per tutte le sezioni è presente un banner per richiedere informazioni tramite un form, che prevede l’inserimento dei dati personali e dell’indirizzo email. I corsi amatoriali sono acquistabili sulla sezione dedicata e su quella “Acquista un corso”, dalla piattaforma ecommerce, dalla quale si possono acquistare anche dei buoni regalo di vari tagli. I corsi sono descritti in poche righe, corredati da immagini professionali di piatti di alto livello. I corsi professionali e il bachelor presentano descrizioni dettagliate, a cui segue uno specchietto informativo che riporta specifiche su durata e frequenza, il piano di studi e le modalità di iscrizione e pagamento. In questi casi non è previsto l’ecommerce, ma l’utente può scegliere se pagare tramite carta di credito, assegno, contanti o bonifico, previo contatto con la segreteria della scuola. È offerto un finanziamento con rateizzazione senza interessi. Proseguendo sull’header è possibile avere una panoramica del corpo docenti, con foto, ruolo e biografia. La struttura scolastica è invece presentata con piantina, descrizione accurata e gallery di immagini professionali di altissima qualità. La sezione Negozio, presumibilmente una trasposizione digitale dello store fisico, è attualmente in costruzione, mentre la sezione News raccoglie notizie 103

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sul mondo enogastronomico. In Rassegna Stampa si riuniscono articoli e contributi che parlano di Coquis: uno strumento in più per i potenziali allievi. Il blog, chiamato Un salto in cucina, è curato e completo. Offre ricette, news sulla scuola e sui ristoranti affiliati e sui trend del settore. Aggiornato con circa un post al mese, arricchisce il sito con contenuti interessanti e d’intrattenimento. Social Facebook: Coquis è presente sul social con due pagine: un profilo (4.550 amici) e una pagina fan (16.670 likes). La pagina fan (@coquisroma) appare subito la più ufficiale e autorevole. L’immagine profilo corrisponde al marchio e in copertina -con foto ad opera di un professionista- c’è lo chef Troiani, il payoff del sito e un gruppo di allievi in divisa. La scheda informativa è completa ma concisa, comunque contenente la localizzazione della scuola e tutti i contatti. I post sono frequenti, uno-due al giorno, e riportano testimonianze fotografiche delle lezioni, eventi e news relativi ai ristoranti del network Coquis e dei suoi docenti. I corsi sono sponsorizzati con post vicini alla data di inizio, e non mancano fotografie dei piatti realizzati dagli allievi. Il linguaggio è informale ed è generoso l’utilizzo di tag e hashtag. I partner commerciali, in particolare, vengono spesso citati nei post. La pagina profilo non presenta il marchio se non nella sezione Foto della pagina. I post sono aggiornati con meno frequenza e meno interazione, e riportano a news ed eventi relativi alla rete Coquis. Esiste anche una pagina dedicata al negozio, Il negozio di Coquis (1000 likes). Instagram: _coquis_ (likes) le immagini della gallery sono per lo più quelle presenti sul sito e su Facebook. La qualità delle fotografie è decisamente alta, la linea è la stessa di Facebook: linguaggio giovane, immagini di piatti e di momenti all’interno della scuola.

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YouTube: Coquisroma è il nome del canale, creato il 29/03/2012, conta 54 video. Il marchio corrisponde all’icona, ed è riproposto in copertina, affiancato a un’immagine diversa: un cuoco che culla una piccola toque, affiancato dal payoff “dove nasce un cuoco”. Il concept è ripreso all’inizio di ogni video, dove è reso animato, sempre fedele allo stile fumetto lineare e bidimensionale. I video sono di varia natura: tecniche di cucina, videoricette, interviste, stralci di lezioni. I video hanno, in media, 40000 visualizzazioni, ma pochi commenti. Google+ :Coquisroma. La piattaforma riporta condivisioni di post che pubblicizzano i corsi o la scuola in generale, e video dal canale YouTube.

Best practice Coquis, pur essendo di fondazione recente, si è già imposta sul panorama italiano come una delle scuole più accreditate e di alto livello, grazie alla commistione di attrezzature all’avanguardia, corpo docenti selezionato e considerevole, offerta formativa ricca e completa. Gli stessi fondatori e i docenti sono chef e ristoratori rinomati, operanti in territorio romano, e sono previsti stage presso le loro strutture: l’attrattiva per il pubblico di riferimento è massiccia. A gestire gli stage e i futuri impieghi pensa la rete di placement Coquis Network, valore aggiunto non trascurabile. La sede, situata a Roma, in una zona facilmente raggiungibile, è moderna e equipaggiata. La presenza del Bachelor è invece un vantaggio competitivo assoluto in Italia.

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APICIUS- International School of Hospitality

Background Apicius è la scuola di enogastronomia del circuito FUA, Florence University of the Arts di Firenze, università italiana di stampo statunitense che comprende facoltà di arte, moda, giornalismo, design. Fondata nel 1997, è rivolta principalmente agli stranieri; i corsi sono infatti tutti in lingua inglese. Offre corsi amatoriali e professionali di cucina, panificazione, prodotti da forno e pasticceria, enologia, nutrizione e scienze dell’alimentazione, management. Ha più sedi, tutte vicine e situate in centro città all’interno di palazzi storici, e vanta attrezzature tecnologiche all’avanguardia. È la prima e unica scuola in Italia ad avere ottenuto il riconoscimento WACS (World Association of Chef Societies), società fondata presso la Sorbona nel 1928 che raduna, oggi, più di cento associazioni culinarie e dieci milioni di professionisti. La certificazione internazionale riunisce chef, esperti e e insegnanti del settore, è uno strumento garanzia di qualità e di professionalità. Ci sono nove livelli di abilità, dallo Chef de Partie al Master Chef, definiti da standard molto precisi e che si possono “scalare” man mano che si acquisisce esperienza. La certificazione garantisce uno status riconosciuto, l’appartenenza a una rete di professionisti, l’accesso a un network privato globale e la mobilità internazionale. Sono anche presenti programmi di beneficenza, club interni e competizioni in tutto il mondo.

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La visione di Apicius è quella di un approccio culturale all’ospitalità, mediante lo studio dell’unicità delle città e dei Paesi, ma in un contesto globalizzato. Si candida come promotore dell’insegnamento oltre le mura dell’aula, facendo interagire lo studente con tutte le possibilità offerte dalla città di Firenze, veicolate da figure altamente formate. Grande considerazione è riservata all’approccio alla sostenibilità, raggiungibile attraverso un equilibrio di rispetto, innovazione tecnologica e tradizione. Gli studenti possono avvalersi di un ufficio dedicato che provvede alla ricerca di una sistemazione in città, assistenza medica e attività di svago. Numerosi eventi sono organizzati da FUA per i propri studenti, da quelli sportivi a quelli musicali, dai workshop alla redazione di Blending, il giornale ufficiale della scuola. Ogni anno è invece tenuta la Conference di Apicius, che comprende dimostrazioni da parte di chef ospiti, interventi di partners-fornitori, sessioni di degustazione, dibattiti e interviste. Marchio Il marchio è composto da un cerchio nero (o bianco, all’occorrenza) in cui si trovano il naming e il simbolo. Apicius è scritto con font serif bold, in giallo, con lettere ben distanziate. Sottostante troviamo il simbolo, disegnato tipo cartoon colorato, una coroncina da antico romano, formata da foglie e frutti. Sotto al simbolo troviamo la seconda parte del nome, International School of Hospitality, di dimensione inferiore, scritta con una font serif sempre in giallo-arancio. Il marchio, così come presentato sul sito, appare poco chiaro e poco leggibile, sia per la scelta delle font che per la dimensione, effettivamente insufficiente. Il simbolo ha sicuramente una sua potenzialità, ma si dimostra troppo carico, difficile da apprezzare. In un’altra pagina del sito è presente una seconda versione del marchio: lo stesso cerchio nero, il simbolo, piccolo, in alto, che sovrasta la scritta Apicius sempre in giallo, ma in un font diverso, bold e rounded, dall’aria molto più moderna. Il cerchio è poi diviso orizzontalmente, e nella seconda metà vi sono le parole International School of Hospitality, 107

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in una font sans serif, thin e in bianco. Questo marchio risulta nettamente più leggero e elegante, tuttavia si ritiene di dover considerare il primo come ufficiale, poiché quest’ultimo appare solo una volta. È addirittura possibile intravedere, attraverso le fotografie di Facebook, come sia utilizzato un terzo marchio, una sorta di papillon stilizzato all’interno di un cerchio. Il colore giallo-arancio rimane, ma cambia totalmente la font del naming. In particolare, quest’ultimo marchio è presente su supporti che personalizzano la booth di Apicius nell’ambito di alcune fiere universitarie negli Stati Uniti. Il simbolo si lega indissolubilmente con il naming, nome proprio di un leggendario nobile dell’antica Roma conosciuto per la sua golosità. A lui è anche attribuita la paternità del ricettario Apicius, in seguito arricchito ed edito in numerose versioni. La sua fama era tale che “Apicius” divenne un soprannome che indicava i buongustai. Offerta formativa Si evince subito come Apicius sia una scuola professionale che ha ritagliato uno spazio anche per gli appassionati. Per accedere ai corsi amatoriali è infatti necessario cliccare su un banner -Apicius Amateur Site- che porta ad un mini-sito. I corsi amatoriali sono di varia natura: cooking classes individuali, di gruppo, tematici, mini tour degustativi e programmi settimanali, comprensivi di visite, cene in locali tipici e lezioni, da personalizzare in base ai partecipanti. Si tratta principalmente di lezioni rivolte a turisti, poiché si parte dall’ABC e si mira a far capire come e quanto la cucina italiana sia legata alle materie prime e al territorio, nozioni sicuramente presenti in utenti autoctoni. La sezione principale, quella professionale, si divide in tre ulteriori rami: School of Food and Wine Studies (FW), School of Hospitality (HP), School of Sports and Health Sciences (SH). Gran parte delle materie teoriche sono tenute congiuntamente, anche con le altre accademie FUA.

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Apicius è l’unica accademia in Italia riconosciuta WACS. Il programma attuale prevede un corso post-diploma di quattro anni in Hospitality Management, cinque da uno o due (a seconda del livello) e moduli di specializzazione. I corsi sono: Baking and Pastry, Culinary Arts, Wine and Culture, Wine Expertise, Dietetics and Nutrition, Food and Culture, Family and consumer Sciences, Food Communications and Publishing. I crediti ottenuti sono riconosciuti nelle maggiori università statunitensi e del mondo. Tutti i programmi non perdono mai di vista il mondo del lavoro: gli studenti sono messi davanti a situazioni reali, con corsi progettati sulla base di ciò che richiede l’industria, in maniera sempre aggiornata. Fin da subito gli allievi possono sperimentare il lavoro nel ristorante o in pasticceria: Apicius ha creato infatti due realtà innovative ed eclettiche, gestite interamente dagli studenti. Ganzo è una scuola-ristorante aperta a tutti, con un proprio sito e una propria identità, che offre un menu sempre in evoluzione. È possibile cenare, fermarsi per un aperitivo, riservare il locale per feste private o ammirare le opere degli studenti delle facoltà di arte e fotografia. Fedora è invece la bottega degli aspiranti pasticceri Apicius, aperta tutti i giorni. Posizionamento I corsi amatoriali variano da 150 euro per la classe individuale (105 per quella sul vino o quella di cucina in gruppo), ai 400 per l’intera giornata dedicata. Le formule e i prezzi sono comunque numerose e personalizzabili. Per i professionali il costo stimato è di circa 25mila euro annui. Tuttavia sono da tenere in considerazione i circa 13mila euro che l’università richiede per le spese relative a housing, mensa, assicurazione medica e documenti legali, che verrebbero meno per uno studente italiano, posizionando Apicius nella fascia interessata da Food & Wine Academy.

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Sito Apicius.it è il sito della scuola, interamente in lingua inglese. Ciò che colpisce subito è il nero, colore predominante, che lo rende pesante ed, effettivamente, oscuro. Il giallo-arancio del marchio torna a colorare i titoli e le sezioni più importanti, dando coerenza. La Home presenta una grande foto di una cucina, con a lato il banner della WACS. Ci sono poi alcune news, seguita dalle sezioni Events, Spotlight, Cross Campus e FUA Featured Programs. L’header in alto raccoglie le sezioni di Palazzi (associazione che comprende FUA), FUA, Student Life. Vi è poi un accesso diretto alle pagine del sito FUA riguardanti le iscrizioni e il programma didattico. Sempre sopra la fotografia della Home vi sono due icone per l’accesso a Facebook e Vimeo. Nella parte centrale, a sinistra, c’è il menu che offre una panoramica sui corsi, sulla struttura della scuola e i suoi dipartimenti, una sezione su WACS, una descrizione dei partner della scuola (produttori enogastronomici, hotel e ristoranti) e il blog, Cibochat. La voce Apicius Amateur Site dà accesso a un mini-sito dedicato ai corsi per appassionati. Sulla destra è presente un banner che permette di scrivere un messaggio direttamente alla scuola, mentre sotto i titoli dei corsi vi sono tre banner che danno accesso a più informazioni sui corsi, esempi di menu e una pagina dove è possibile scaricare i pdf con i prezzi. Per accedere all’offerta formativa professionale invece, è necessario esplorare il sito FUA, che permette di accedere alla brochure in pdf contenente tutti i programmi delle accademie afferenti all’istituzione, inclusa Apicius. La brochure è del tutto esauriente, ma la sua ricerca risulta macchinosa e affatto immediata. È presente un blog gestit dagli studenti, Cibochat, a cui si accede dal sito Apicius. I post sono costituiti da recensioni di ristoranti e bar fiorentini, che sono poi convogliati nella Food Guide, una raccolta di indirizzi divisi per tipologia di locale, con le informazioni principali: zona, orari, tipo di cucina, prezzi. Analisi dei competitor diretti

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In generale, il sito non presenta un’usabilità fluida e diretta, e l’utilizzo del nero appesantisce e stanca l’utente. Le fotografie -tranne poche eccezioninon sono di alta qualità, né di risoluzione adeguata. Si comprende tuttavia come il sito sia solo una costola di quello principale (fua.it), che invece presenta una struttura e una scelta di font e colori minimal, pulita e professionale. Il sito Apicius.it ha più una valenza di appoggio e punto di riferimento per chi è già studente che non per chi è intenzionato a cercare informazioni. Social Facebook: È presente una pagina fan @apiciusflorence (980 likes). In copertina vi è una fotografia, non professionale, di uno dei docenti-chef intento a far lezione, mentre la foto profilo corrisponde al marchio, privato del cerchio, su sfondo bianco. I post sono relativi a news sull’università in generale o riguardano successi e storie di ex alunni. Sono poi postate fotografie delle cerimonie di laurea o di parti di lezioni. Spesso si condividono articoli del blog Cibochat. L’aggiornamento è piuttosto blando, circa un post a settimana, l’interazione è molto debole (media di 15 likes a post). Vimeo: la piattaforma Vimeo non è gestita direttamente da Apicius ma è gestita dall’associazione Palazzi, ad Apicius sono dedicati alcuni video. Le views totali sono 268. Best Practice Apicius offre un’esperienza di stampo statunitense unita alla cultura italiana, un connubio allettante e non comune. L’internazionalità della scuola, le iniziative extra scolastiche, i progetti esclusivi, come la scuola-ristorante Ganzo, l’insegnamento in lingua inglese e la certificazione WACS costituiscono un vantaggio competitivo unico in Italia.

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COMPETITOR INDIRETTI Si sono individuati Istituti e/o accademie, non necessariamente specializzati nel settore enogastronomico, che possano essere di ispirazione per definire processi comunicativi e/o gestionali nell’ambito formativo. In particolare sono stati oggetto di analisi le pratiche relative alla comunicazione, alla promozione e all’user experience, focus principe del progetto. Gli istituti scelti hanno ottime reputazioni come scuole o sono brand ormai storici. Sono tutti presenti sul territorio italiano e il posizionamento rimane sulla stessa fascia di quello di Food & Wine Academy. È doveroso sottolineare come l’ultimo competitor selezionato, l’International Culinary Institute di New York, non rispetti questi ultimi canoni, ma sia stato inserito quale esempio di scuola di cucina dotata di una comunicazione web e user experience funzionale, piacevole, dinamica e contemporanea, che si ritiene costituisca un esempio al quale ispirarsi.

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IED - Istituto Europeo di Design

Background L’Istituto Europeo di Design sorge nel 1966 per iniziativa di Francesco Morelli quale istituto privato di alta formazione artistica collocandosi nell’eccellenza nell’ambito del design, della moda, delle arti visive e della comunicazione. La scuola ha sede a Milano, Barcellona, Cagliari, Como, Firenze, Madrid, Rio de Janeiro, Roma, San Paolo, Torino, e Venezia e, oltre a far parte di CUMULUS (International Association of Universities and Colleges of Art, Design and Media), ha instaurato rapporti con diverse Università ed Associazioni Accademiche internazionali fra cui Erasmus (riconoscimento Erasmus Charter for Higher Education 2014-2020 ed Erasmus Policy Statement), Socrates, ELIA, IAA, FIYTO, IIE e EAIE, MEC - Brasile. Tali reti di connessione con un ampio gruppo di istituzioni di diverse parti del mondo amplia e completa la possibilità di scambio accademico degli studenti IED. Inoltre, grazie ai numerosi accordi bilaterali con prestigiose Università Straniere, gli alunni IED hanno la possibilità di partecipare all’Exchange Study Program e di frequentare un semestre all’estero, presso una delle Università partner o una sede IED. Il nome della scuola può contare oggi su numerosi riconoscimenti conseguiti nelle varie discipline dagli studenti come la Targa d’oro e di Platino Graphis Awards 2012, Primo premo Targa Bonetto 2012, Secondo premio Ferrari World Design Contest 2011, Primo premio Inspiration Award Triumph 2009. Oltre ad un ampio ventaglio di corsi di formazione IED pone la propria 113

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attenzione anche sull’esperienza professionale proponendo occasioni di lavoro nella propria azienda mediante la finestra “Careers” presente sul sito web dove sotto la voce “Lavora con noi - Work with us” si elencano alcune possibilità di stage e di impiego. Marchio Il marchio rappresentativo del brand IED si costituisce di due elementi principali: una parte simbolica e una parte tesuale. Il logotipo, la parte simbolica, è il risultato dell’intersezione di una linea spezzata con un cerchio; non è ben chiaro il suo valore simbolico, ma nella forma esteriore rimanda alle figurazioni proprie delle correnti artistiche dell’astrattismo e del futurismo, in particolar modo sembra richiamare la logica compositiva dell’artista El Lissitzky, esponente dell’avanguardia russa, e del pittore ucraino Kasimir Malevi legato all’astrattismo geometrico. Nella sua realizzazione e scelta cromatica (rosso e bianco) suscita percezioni di novità, incisività, energia, velocità, come a voler comunicare la posizione preminente con cui lo IED pone la propria creatività rispetto ai tempi. La linea spezzata posta in direzione diagonale permette di avvertire dinamismo e celerità; al contempo la forma sferica infonde una percezione di stabilità, armonia, perfetta totalità. Nel loro insieme, le due forme comunicano innovazione. Sicurezza e solidità traspaiono inoltre dal lettering: in grigio-argento con font sans-serif bold maiuscola è riportato il naming del brand. Tali valori e percezioni sono confermati e rafforzati anche dalla scelta cromatica. Offerta formativa L’offerta formativa IED Italia appare completa e complementare, riuscendo a integrare diverse realtà. Si articola in differenti tipologie di corsi, in lingua italiana, spagnola o inglese, in grado di soddisfare più necessità di formazione. Quattro sono le principali scuole IED: Design, Moda, Arti visive e Comunicazione. analisi dei competitor indiretti

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Nello specifico è possibile accostarsi a tali discipline attraverso Corsi triennali e Post diploma, Master, Corsi di formazione avanzata, Corsi di specializzazione, Semester abroad, Academic year abroad e Corsi estivi. Corsi triennali e Post diploma: rivolti a chi è in possesso di un diploma di scuola media superiore, mirano a fornire competenze culturali e tecniche su discipline specifiche con l’obiettivo di formare giovani professionisti con un’approfondita capacità progettuale. Al termine del percorso, gli studenti riceveranno un diploma accademico di I livello riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Master: della durata di uno o due anni, sono rivolti a studenti che abbiano già finalizzato un percorso post diploma, si pongono come obiettivo l’acquisizione di conoscenze e strumenti per l’esercizio di attività professionali, con alto profilo culturale ed elevato livello di specializzazione, sviluppando capacità progettuali e di gestione delle complessità. Corsi di formazione avanzata: dedicati a chi è già in possesso di un diploma di laurea con conoscenza in linea al percorso di interesse e desideroso di approfondire e aggiornarsi per acquisire nuove nozioni utili per un riposizionamento professionale. Prevedono frequenza in formula weekend, una o due volte al mese, con durata dai tre ai nove mesi. Tali corsi includono inoltre la collaborazione con enti e aziende e la docenza di professionisti di alto profilo. Corsi di specializzazione: corsi di formazione continua pensati per essere frequentati dopo l’orario di lavoro, prevedono difatti fascia oraria serale o formula weekend. Permettono un’alta specializzazione compatibile con un percorso professionale o formativo già esistente e sono rivolti a diplomati e laureati che mirino a raggiungere competenze specifiche in un dato ambito e a professionisti che vogliano rendere più competitive le proprie competenze.

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Semester abroad: programmi intensivi della durata di sei mesi o un anno ideati per dare la possibilità di frequentare un semestre, primaverile o autunnale, approfondendo le tematiche di moda e design. Academic year abroad: prevedono la stessa metodologia dei Semester abroad, a differenza dei quali hanno durata di un anno accademico. Corsi estivi: corsi della durata di tre settimane circa, con frequenza full-time, erogati per lo più in lingua inglese. Permettono di acquisire competenze più approfondite in una data disciplina attraverso l’acquisizione di concetti fondamentali e un approccio esperenziale molto forte. Posizionamento I corsi di formazione proposti dall’Istituto IED si collocano in una fascia di prezzo alta, oscillando tra 7.200 euro e i 15.000 euro. Sito Il sito web www.ied.it si presenta estremamente ordinato e di facile consultazione. Organizzazione ed essenzialità emergono anche dalla scelta cromatica perfettamente in linea con i colori IED: bianco, rosso, argento-grigio. Si comunica così eleganza, armonia, chiarezza ed efficacia. La Home ha una composizione di forte impatto visivo, nell’header, in posizione centrale, si colloca un sottotitolo di richiamo alla mission IED con un pay off sottostante di dimensioni più piccole; in alto a destra è riportato il marchio del brand, mentre a sinistra il tasto menù. In incipit, nella sezione superiore della testata si hanno le diverse etichette di orientamento al sito, in ordine, “Home”, “Ita”, “Sedi”, “News”, “Careers”, “Partners”; di seguito, tre macro collegamenti diretti all’utente interessato all’offerta formativa IED: “Prenota un colloquio”, “Richiedi informazioni”, “Iscriviti online”. Per chi avesse già avuto modo di conoscere l’Istituto e volesse orientare la propria ricerca più velocemente, questa soluzione appare estremaanalisi dei competitor indiretti

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mente immediata ed efficace. In ultima posizione, in alto a destra, sono disposti i collegamenti di rimando alle piattaforme social IED, Facebook, Twitter, Tv. Altro espediente di rapida consultazione sono le tre sezioni di ricerca organizzate sotto l’header in cui si riportano le voci “Vorrei occuparmi di..”, “Cerco un corso..”, “Vorrei studiare a..”. Queste caselle consentono all’utente di indirizzare la propria esplorazione del sito selezionando direttamente l’ambito e le discipline in cui operare, la tipologia di corso e la sede. Lo spazio sottostante l’header è dedicato alle news, agli eventi IED e alla condivisione di informazioni utili relative all’offerta formativa. Il tasto menu permette la selezione di finestre più specifiche dedicate all’Istituto e ai corsi. Dopo un approfondimento sulla fondazione e la mission della scuola, sono riportate in modo dettagliato informazioni riguardanti le sedi, le scuole, le tipologie di corsi, le professioni che si possono ricoprire, news di vario genere, il piano disciplinare in Italia, in Brasile e in Spagna, gli orientamenti previsti dallo IED, e infinte due sezioni dedicate agli stupendi per quanto riguarda servizi, strutture, programmi di scambio e di Erasmus, e al mondo del lavoro per quanto riguarda programmi di network con aziende partner, stage & placement, e “IED Business Hub”, ossia una piattaforma riservata alla valorizzazione delle relazioni tra aziende e talenti IED. Nel basso della finestra menù si ripropongono i collegamenti ai social utilizzati dal brand sostituendo alla piattaforma Tv il rimando all’account LinkedIn. L’offerta formativa è ben descritta e organizzata attraverso una suddivisione dettagliata per sedi, scuole e corsi. La finestra di approfondimento dedicata ai vari percorsi di formazione è strutturata in tre sezioni principali: la prima, in alto, riporta una descrizione introduttiva alla tipologia di corso; nella seconda, centrale, le caselle di selezione dei filtri di ricerca; nella terza, in basso, le news di spicco relative alle varie discipline del corso in esame. Il singolo corso specifico è ulteriormente descritto e approfondito riportando il nume117

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ro di crediti, la data di inizio, la durata, il tipo di frequenza e la lingua di erogazione. Informazioni ancor più dettagliate è possibile reperirle mediante una brochure scaricabile con la compilazione di un modulo di iscrizione online. Le informazioni risultano particolarmente esaustive e funzionali nel comunicare in modo efficace l’offerta formativa del brand. Indicazioni fondamentali quali struttura del corso, durata, sede, lingua di erogazione e piano didattico sono sapientemente organizzate e presentate in modo da facilitarne la fruizione da parte dell’utente e al contempo realizzare una sezione dedicata alla formazione eloquente e accattivante. I contenuti testuali e multimediali sono disposti prestando particolare attenzione alla realizzazione di una pagina che risulti ben organizzata e di facile consultazione. A tal scopo una composizione del testo a blocchetti, il linguaggio HTML e l’impiego di categorie e tag costituiscono una soluzione ottimale per dar voce a una comunicazione incisiva e al contempo eloquente. Elementi quali facilità d’uso, desiderabilità, navigabilità favoriscono l’espressione di una buona user experience riconoscibile nel sito in grado di valorizzare i contenuti descritti in modo intuitivo e poco macchinoso. Ogni elemento è curato nel minimo dettaglio offrendo all’utente un ventaglio di informazioni essenziali relative all’offera formativa della scuola e non solo. IED è presentato come fosse un grande cubo di Rubik in cui ogni singola faccetta costituisca le relazioni, gli ambiti disciplinari, le connessioni aziendali, i percorsi e le opportunità lavorative, gli eventi, la comunicazione web e il networking; un insieme di elementi strettamente interconnessi che rispecchia il grande sistema valoriale IED. In tal senso il sito appare estremamente coerente e rappresentativo del brand ponendo la giusta attenzione alla valorizzazione dei segmenti costitutivi e al carattere creativo della scuola.

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Social Facebook: IED possiede una pagina Facebook, @IEDesign, che conta 82.127 like, 45 recensioni e una media di 4,3 su 5 stelle assegnate dagli utenti. L’immagine profilo prevedeva il marchio IED nella sua versione tradizionale sino al 2012, mentre da novembre 2014 lo ripropone bicolore con un inversione cromatica: lo sfondo è realizzato in rosso, logo e lettering in bianco. Lo spazio dedicato all’immagine di copertina è aggiornato più frequentemente attraverso varie foto riguardanti eventi IED e pay off di rimando al mondo della creatività. La pagina prevede una condivisione con cadenza quasi quotidiana di spunti creativi, informazioni e news, post relativi a concorsi che prevedono la partecipazione degli studenti IED, video di contest realizzati. Coerentemente con il sito ufficiale, anche l’account Facebook è organizzato e suddiviso in finestra per ambiti e discipline. IED possiede inoltre profili Facebook per ogni sede della scuola. Twitter: L’Istituto Europeo di Design approda su Twitter in Luglio 2009 con l’account @IED_Official e conta oggi 8.109 tweet, 452 following, 9.526 follower, 105 mi piace e 3 liste. L’immagine profilo rappresenta il marchio IED nella versione tradizionale, sono presenti inoltre vari hashtag come quelli di riferimento alle sedi IED (#IEDRoma, #IEDMilano, #IEDFirenze, etc.), in occasione dell’open day organizzati dalla scuola (#iedopenday), legati agli ambiti disciplinari o ad eventi (#iedmoda, #ieddesign, #IED4Pitti). Il social ripropone la stessa linea editoriale utilizzata nella piattaforma Facebbok, focalizzando l’attenzione soprattutto sulla condivisione di contest ed eventi IED. Tv: IED.TV è uno spazio digitale dedicato interamente alla condivisione di contenuti visivi. La piattaforma realizza una visual communication firmata IED mediante video riguardanti eventi di moda, design, management, progetti speciali cui ha partecipato l’Istituto, interviste e molto altro. Dominano i colori caratteristici dello IED, rosso e bianco, e una linea editoriale che pone in risalto la creatività di cui si fa portavoce il brand. Nella sezione in alto, attraverso le caselle “Home”, “Videos” e “About” è possibile accede119

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re ai contenuti video suddivisi per categorie e a un’introduzione in lingua inglese dello IED quale mission e offerta formativa. Instagram: Il profilo Instagram dello IED, @ied_official, erogato per lo più in lingua inglese, conta 441 post, 5.817 follower e 160 following. Il social si presenta perfettamente coerente con le linee dettate e seguite dalle altre piattaforme web sia nella scelta della foto profilo, il marchio IED nella sua versione tradizionale, sia nella condivisione di foto. I post riguardano specialmente scatti e video tratti dal mondo della moda, del design, della fotografia, e mostrano un seguito discreto con like che oscillano all’incirca tra i 40 e i 140. Molti sono repost di altri profili firmati IED, come ad esempio @ied_firenze. Come negli altri social, anche qui è presente il rimando al sito ufficiale. LinkedIn: IED possiede un profilo LinkedIn, per la gran parte in lingua inglese, con 25.383 follower. L’immagine profilo, coerentemente con le altre piattaforme, riporta la realizzazione standard del marchio del brand. Su uno sfondo in grigio si ha una presentazione essenziale e pressoché dettagliata dell’Istituto con focus sull’offerta formativa e i settori di competenza. I post riguardano in particolar modo eventi di spicco cui figura il nome IED, pubblicizzazione dei corsi, presentazione di concorsi in cui è presente la partecipazione della scuola, organizzazione di open day e offerte di lavoro. Il social non mostra una gran interazione con il pubblico soprattutto dal punto di vista dei commenti ai post, mentre risulta maggiore il numero di utenti nella voce “Consiglia”. Best practice La mission IED è costituita dal desiderio e l’obiettivo di offrire ai giovani creativi una formazione completa dotandoli di un proprio processo di creazione costante che li accompagni per tutta la vita attraverso percorsi post diploma, master e di specializzazione. Altra peculiarità IED è rappresentata dalla metodologia capace di concepire l’educazione secondo una “culture of jointness” che avvalora il rispetto della transculturalità e della multidisciplinarità.

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Istituto Marangoni

Background L’Istituto Marangoni nasce nel 1935, da un’idea di Giulio Marangoni (rinomato stilista dell’aristocrazia italiana); una scuola dove formare professionisti tecnici altamente specializzati per il mondo della moda. Nei diversi anni di vita i programmi di studio sono sempre stati aggiornati al fine di renderli sempre più aderenti all’evoluzione del mercato italiano e internazionale. Negli ultimi anni, Istituto Marangoni ha aperto nuove sedi a Londra (2003), a Parigi (2006) e a Shangai (2013); la scuola, inoltre, annuncia l’apertura della nuova Scuola di Moda, Arte e Design a Firenze per ottobre 2016. A oggi nell’Istituto non si insegna solo la moda, come da desiderio del suo fondatore, bensì oggetto di studio sono anche il design e l’arte, che con la moda condividono l’attenzione alle forme, ai colori, ai materiali e la creatività. Vanta di partners come: Camera Nazionale della Moda Italiana; Cappellini; Fondazione Italia Cina; ADI Associazione per il Disegno Industriale; Piattaforma: sistema formativo moda; The Industry;BAC. Marchio Il marchio è formato da un simbolo, da un logotipo e da un pay off. Simbolo: il simbolo di questo marchio è formato da un cerchio nero con all’interno la lettera “m” minuscola. La lettera non interrompe la 121

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circonferenza del cerchio bensì fa parte di esso; la “m”, che rappresenta l’istituto, si inserisce all’interno della perfezione e della completezza del cerchio, quindi, ne entra e ne fa parte integrante. È stato scelto il cerchio anche per simboleggiare il ciclo perenne, perfetto e funzionale per rappresentare un istituto di formazione: un corso finisce e contemporaneamente uno ne inizia. Logotipo e pay off: “istitutomarangoni” e “the school of fashion, art & design”; il font utilizzato è il medesimo per tutte e due le parti ed è sans serif e bold; tutte le lettere sono minuscole, anche quelle ad inizio parola. Sono due i colori utilizzati nel marchio: grigio chiaro e nero; colori scelti per conferire eleganza, design, modernità alla scuola; essendo un istituto che ha come materie principali la moda, il design e l’arte non poteva essere altrimenti. Nel complesso è un marchio chiaro e immediato coerente con quello che è l’Istituto Marangoni. Offerta Formativa Con l’obiettivo di formare i professionisti di domani nei settori chiave della creazione, della comunicazione, del coordinamento manageriale, Istituto Marangoni offre un’ampia proposta formativa di programmi preparatori, triennali, annuali, master e corsi brevi. Scuola di moda: l’offerta elaborata per la scuola di moda sviluppa diversi percorsi didattici nelle aree del design, dello styling e del business ed è suddivisa in due macro-aree denominate “programmi undergraduate” e “programmi postgraduate”, che si declinano in quattro tipologie di programmi: programmi preparatori; programmi annuali; BA (Hons) degree - programmi triennali; Master’s degree - programmi master. Scuola d’arte: l’offerta di questo dipartimento sviluppa numerosi percorsi didattici nell’ambito dell’arte, inclusa la storia dell’arte, il “management” dell’arte e la visual multimedia art. Anche qui si suddivide in due macro-aree “undergraduate” e analisi dei competitor indiretti

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“postgraduate”, che si declinano in due tipologie di programmi: programmi triennali; programmi master. Scuola di design: l’offerta elaborata per la scuola di design sviluppa numerosi percorsi didattici nelle aree dell’interior, dell’industrial e del visual design, per incontrare le molteplici esigenze dei candidati, ed è suddiviso, anche questo dipartimento, in due macro-aree denominate “programmi undergraduate” e “programmi postgraduate”, che si declinano in quattro tipologie: programmi annuali; programmi triennali; programmi preparatori; programmi master. Inoltre si organizzano anche dei corsi brevi, una gamma di corsi nelle materie di studio dell’istituto per dar la possibilità anche ai lavoratori e/o semplicemente gli appassionati di partecipare. Posizionamento L’Istituto Marangoni si posiziona in una fascia alta di prezzo, i corsi vanno dai 10.000 ai 15.000 annui. Sito Il sito www.istitutomarangoni.com è ben strutturato e facile da consultare. I colori predominanti sono quelli sociali: nero, grigio e bianco. Nella Home del sito si trova, nell’header, a sinistra il “Contact Form”, al centro ben in evidenza il marchio, a destra il tasto per il menù; cliccando su quest’ultimo al centro, sotto il marchio, appariranno le diverse sedi della scuola (dove si possono trovare tutte le informazioni necessarie, i corsi, le foto, i contatti, la mappa e il tour virtuale dell’istituto) e la possibilità di cambiare lingua; appena sotto si aprono Scendendo si possono recuperare le pagine che fumano il sito: “Chi 123

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siamo”; “Corsi di moda”; “Corsi d’arte”; “Corsi di Design”; “Scuole”; “Iscrizioni”; “News & Alumni”. Scorrendo ci sono le anteprime delle scuole di moda, arte e design; dove, cliccando su una di esse si aprirà la pagina di rimando ai corsi di un determinato argomento; qui sono spiegate le diverse tipologie, i programmi, le news legate a questa macro area e la possibilità di richiedere maggiori informazioni, prenotare un colloquio e iscriversi ora, questo però, previo rilascio dei dati personali. Continuando a scorrere la home si possono trovare i link per la richiesta brochure e per prenotare un colloquio, in più i rimandi ai diversi social: Facebook, Twitter, Youtube, Google+ e Instagram. Scendendo, infine, c’è l’anteprima delle sezione news suddivisa per news “generiche” chiamata “in the spotlight” e “news & alumni”. Nel footer si possono trovare i diversi rimandi alle pagine del menù, il collegamento per contattare l’istituto e, ancora una volta, il rimando ai diversi social. È un sito che si sposa bene con quella che è l’istituto, la sezione dedicata ai corsi è ben strutturata, chiara con tutte le informazioni di cui un utente ha bisogno; in più, è molto utile al fine della creazione di un database di contatti il rilascio dei dati personali prima di poter richiedere brochure o prenotare un incontro. Social Facebook: Istituto Marangoni ha una pagina Facebook ufficiale (@marangonischool) che conta 195.158 “likes” e nessuna recensione. La pagina viene aggiornata periodicamente, l’ultimo post risale al 12 agosto, nonostante la scuola sia chiusa si continua a curare la comunicazione; i contenuti riguardano: eventi, informazioni sui corsi, gli ospiti o i docenti “speciali” che tengono lezioni nelle diverse sedi dell’istituto, il rimando alle news del sito, foto e video reportage. L’immagine profilo è il simbolo del marchio dell’istituto; l’immagine copertina, ad oggi, è una foto che si trova anche sul sito web e non si aggiorna frequentemente. analisi dei competitor indiretti

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Tutte le informazioni di base sono presenti (rimando al sito web ufficiale, indirizzo, numero di telefono e orari) e c’è anche la possibilità di contattare l’istituto. In più hanno l’applicazione di Twitter e YouTube, cliccandoci si aprono - sempre rimanendo su Facebook - tutti i contenuti più recenti degli altri due social. I post sono esclusivamente in inglese, è una pagina nel complesso ben gestita, si nota una cura nei confronti di questo social. Twitter: Il profilo Twitter dell’istituto si chiama istitutomarangoni (@ marangonischool) conta 4.872 follower, 374 following e 479 mi piace. È aggiornato di pari passo alla pagina Facebook: i contenuti sono gli stessi. Anche le foto utilizzate per profilo e copertina sono le medesime, anche qui vi è un rimando al sito ufficiale e una breve descrizione di quello che è l’istituto. Anche da questo social si nota una cura nella comunicazione online. YouTube: Istituto Marangoni ha un canale YouTube ufficiale con 2.334 iscritti. Social utilizzato meno frequentemente rispetto a Facebook e Twitter ma comunque sempre aggiornato - l’ultimo video caricato risale ai primi di agosto -. I contenuti riguardano i fashion show dove partecipano o dove sono protagonisti gli alunni. Qui non vi è nessun rimando al sito dell’Università. Google+: Il profilo dell’istituto su questo social conta 588.669 visualizzazioni. La foto profilo e quella di copertina sono le stesse utilizzate su Facebook e Twitter. La sezione “informazioni” è molto dettagliata, ci sono tutti i contatti delle diverse sedi, il rimando al sito ufficiale, a Facebook e al canale Youtube. I post e le foto non sono aggiornate dal 2015. È un social poco utilizzato, si nota la poca cura rispetto agli altri canali utilizzati dall’istituto.

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Instagram: L’istituto ha anche un profilo Instagram che conta 16,7K follower e 516 following. La foto profilo utilizzata è la medesima degli altri social. Molti dei contenuti sono gli stessi che possiamo trovare sulla pagina Facebook e sul profilo Twitter; troviamo però diversi “repost” da altri profili - cosa non presente, per esempio, in Twitter -. È presente il rimando al sito ufficiale. Si nota una particolare cura per questo social, è questo quello a cui si presta più attenzione. Best Practice La peculiarità dell’Istituto Marangoni sono senza dubbio le sedi e la capacità di aver scelto le città adatte per i diversi tipi di studi. Sia a Milano che a Londra, Firenze e Shanghai, l’Istituto è in un posto facilmente raggiungibile sia con mezzi pubblici che privati. Inoltre, avere sedi in queste città indica anche la grandezza e l’importanza della scuola. Molto interessante è anche il loro modo di avere sempre un’attenzione particolare per gli alunni e per gli ex alunni, riservandogli post sui social piuttosto che articoli sul sito.

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LUISS

Background La Luiss è un’università indipendente romana, che nasce nel 1966 sotto il nome di “Pro deo”. Negli anni ’70, una serie di imprenditori decisero di investire sulla formazione della classe dirigente, e nel 1977 l’università cambia ufficialmente il nome in LUISS. Un anno dopo, il presidente di confindustria Guido Carli, diventa il presidente dell’università, e rimane in carica fino al 1993. Il Consiglio di amministrazione decise allora di intitolare l’università in memoria di Guido Carli. L’università originariamente possedeva solo la facoltà di economia e di scienze politiche, nel 1982 si aggiunse anche giurisprudenza. Al momento l’università conta quattro dipartimenti: Giurisprudenza, Impresa e Management, Economia e Finanza, Scienze Politiche. La Luiss ha diverse sedi, quella storica è la palazzina che si trova in Via Pola, che ospita la direzione generale e la scuola di specializzazione per professioni legali. La sede più nuova, inaugurata nel 2007, si trova in Viale Romania, nel quartiere Parioli, esiste anche una sede in via Parenzo ed una in via di Santa Costanza, che ospita una vastissima e ricchissima biblioteca. Caratteristica fondamentale dell’università, è il rapporto privilegiato con il mondo del lavoro, grazie alla collaborazione con 200 aziende, pubbliche e private. I neolaureati o laureandi vengono inseriti nel mondo del lavoro con stage e tirocini, con l’assistenza di tutor qualificati.L’università offre anche la possibilità di scambi culturali in città europee ed extra-europee, l’inglese e l’informatica vengono insegnati in modo molto approfondito. 127

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Marchio Il marchio LUISS è costituito dalla sagoma di un capitello romano, affiancata dalla scritta LUISS in carattere maiuscolo. Il font utilizzato è un romanico con grazie. il capitello è posto prima del testo ed ha la stessa altezza del testo. Il colore utilizzato è il bianco su sfondo blu. Il colore di sfondo è un colore che sin dall’antichità viene considerato rilassante e di aiuto per la concentrazione, un colore che da serenità e sicurezza. Il bianco invece rappresenta la purezza e la fiducia, ma anche la propensione all’innovazione ed al cambiamento. L’immagine del capitello è molto significativa. È un oggetto molto antico, decorativo e distintivo. Ogni popolo in antichità aveva il suo tipo di capitello. L’antichità di questo oggetto, che in molti casi si è conservato intatto nel tempo, vuole rappresentare l’unicità, la forza, l’affidabilità e la resistenza, oltre a dare una grande eleganza ed armonia al marchio. L’altro significato da attribuire al capitello è legato alla sua funzione fisica, ovvero quella di sostegno. Era una parte fondamentale nelle strutture dei tempi, si collocava sopra la colonna, e sosteneva i soffitti degli edifici grazie alla maggiore ampiezza della sua superfice superiore. Traslando questi significato sul marchio LUISS, si vuole trasmettere che l’università sia solida, duratura, completa, armoniosa, resistente, unica, che si distingue da tutte le altre, essenziale a costruire e a sostenere il proprio futuro. Il font associato, non poteva essere altro che un romanico, appunto per il richiamo al capitello. Inoltre è un font che trasmette serietà, continuità, precisione, eleganza e accuratezza. Offerta formativa Corsi di laurea triennale Sono presenti i corsi in inglese di Scienze Politiche ed Economics and business, ed in italiano Economia e Magement. L’offerta formativa risulta molto variegata e completa, corsi sono molto innovativi e al passo con le esigenze del mercato del lavoro, vengono comunicati in modo professionale e accattivante, inoltre molto importante è l’introduzione di corsi totalmente in lingua inglese. analisi dei competitor indiretti

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Corsi di laurea magistrale Economia e finanza, Marketing, Consulenza professionale e revisione aziendale, governo e politiche, Economia e direzione delle imprese, Relazioni internazionali, Management. Giurisprudenza che è invece a ciclo unico. Master Dei diversi master, che sono di primo e secondo livello, ne esiste uno su Food and wine buisiness. Sono inoltre presenti corsi di dottorato e altri corsi specifici di perfezionamento post laurea. Entrambi i percorsi sono accessibili per studenti che hanno iniziato il loro percorso il LUISS, ma anche per chi ha studiato in altre università. I programmi sono innovativi e diversi da quelli delle università pubbliche, grazie al continuo adattamento dell’Università nel creare percorsi di studi che possano proiettare direttamente nel mondo del lavoro. Per ogni corso è presente una spiegazione riguardante i futuri sbocchi professionali, e le possibilità che offre la LUISS in ambito di collocamento nel mondo del lavoro. Il tutto è presentato in modo lineare e accattivante, trasmettendo professionalità e sicurezza. L’efficacia dell’offerta formativa viene anche confermata dalla presenza di contenuti su sito e social riguardanti le carriere degli ex studenti. Posizionamento I corsi triennali e magistrali hanno un costo tra i 7000 e gli 8500 euro annui, per i master il costo va dai 10.000 ai 16.000 euro. Sito www.luiss.it:Il sito è molto schematico e leggibile, utilizza forme geometriche quadrate o rettangolari, i vari menù sono molto facili da trovare e da utilizzare, inoltre ha un codice colore per ogni tipo di corso, a seconda del dipartimento. All’utente risulta molto semplice navigare e reperire informazioni. Le sessioni presenti sono: 129

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Menu in alto a destra: Dipartimenti e scuole, biblioteca, summer school, summer university, Menu principale: È possibile aprire la tendina del menù principale scorrendo sopra con il mouse.La sessione “Ateneo” contiene informazioni sull’università: storia, corsi, etica, struttura sedi e facoltà. La sessione “Entra in Luiss” contiene i criteri di ammissione ai corsi, borse di studio, informazione sugli alloggi. Per accedere ai corsi triennali e magistrali bisogna superare una prova di ammissione. Per accedere ai master bisogna essere in possesso di una laurea triennale o magistrale adeguata ed attinente con il tipo di master che si vuole frequentare e superare un colloquio di ammissione. La sessione “corsi e master”è organizzata in modo molto schematico e rende facile la ricerca del corso che interessa. È possibile sia visualizzare tutti i corsi, che scegliere in base al livello di istruzione. La sessione “Ricerca” contiene informazioni su dottorati e pubblicazioni. La sessione “servizi agli studenti” da la possibilità di accedere alla segreteria, di contattare i tutor, di entrare in contatto con associazioni o altre attività culturali. Nella sessione “esperienze all’estero”è possibile vedere i progetti di scambio possibili e le università partner all’estero, In “career services” ci sono indicazioni sui tirocinii e sull’orientamento professionale. “Alumni”contiene storie di eccellenze dell’università, news &eventi. Scorrendo la home in basso sono presenti eventi e news dell’ateneo. In fondo alla pagina si trovano contatti e link ad altri spazi web usati dall’università.

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Social Facebook: La LUISS è iscritta dal 29 Luglio 2011 con una pagina da 37.371 like, dinamica, giovanile e molto interattiva aggiornata frequentemente, anche più volte al giorno. I contenuti sono principalmente incentrati sul mondo del lavoro, incontri e conferenze organizzati dall’università, ma anche qualcosa che riguarda attività come spettacoli ed eventi per studenti. L’alternanza della tipologia di contenuti rende la pagina versatile nell’essere seguita da molti utenti. Notevole è la capacità nel pubblicare elementi che possano catturare l’attenzione di molti utenti, senza rendere il profilo statico e noioso. Twitter: www.mobile.twitter.com/uniLUISS il profilo ha 26.184 follower attivo da luglio 2010, è scritto principalmente in inglese, e pubblica twitt molto di frequente, circa ogni ora. I post contengono i link ad alcuni articoli e news, e informazioni sull’università. Il profilo può essere definito molto istituzionale, le notizie vengono seguite per l’attendibilità e la professionalità che sono immediatamente percepibili osservando il profilo. Youtube: un canale con 1909 iscritti attivo da Novembre 2009, che pubblica storie di studenti, video informativi su economia e politica, video con consigli per i giovani alle prime esperienze, interviste con personaggi importanti nel settore economico e aziendale. I contenuti risultano molto interessanti e attuali, sempre aggiornati in base al corso degli event. Google plus: profilo con 104.473 followers e 2.110.877 visualizzazioni. Viene aggiornato con una frequenza di mediamente 2 giorni, e contiene informazioni sugli eventi Luiss e sui corsi. Instagram: profilo con 7.539 followers contiene foto delle sedi sia all’interno che all’esterno, con la possibilità per gli studenti di taggarsi nelle foto che si scattano in università, idea molto utile per incrementare la visualizzazione e la condivisione da parte degli studenti. 131

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Flickr: 86 follower, contiene foto degli spettacoli teatrali che svolgono gli studenti Luiss. Linkedin: permette di esplorare la carriera degli ex studenti, in particolare delle eccellenze, contiene link diretto per l’iscrizione. In generale i social risultano molto utilizzati e interattivi. La frequenza di condivisione e il tipo di contenuti, fanno si che gli studenti interagiscano spesso sulle pagine dell’università. I contenuti formali e istituzionali sono ben bilanciati da quelli informali, alleggerendo la navigazione pur conservando l’eleganza e la professionalità. L’alternanza di contenuti risulta molto efficace per migliorare le interazioni, invogliando gli utenti a visitare la pagina anche per cercare altre notizie e curiosità. Best practice Il sito web, ordinato e professionale, serio ma allo stesso tempo colorato, in particolare il modo in cui vengono descritti corsi e master.

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AIS- Associazione Italiana Sommelier

Background AIS nasce a Milano nel 1965 con l’obiettivo di qualificare i dipendenti che operavano nella ristorazione italiana. L’interesse fu subito altissimo: solo nel primo anno si registrarono cinquanta soci. Il 1967 vide invece il primo concorso nazionale per decretare il miglior sommelier, mentre, nel 1968 l’AIS si avvicinò alla didattica, in collaborazione con il Politecnico di Milano. Da allora i corsi creati e patrocinati da AIS furono sempre più numerosi, così come i riconoscimenti. In particolare, si ricorda il decreto ministeriale del 1971 che qualifica il sommelier come “Personale Altamente Specializzato”, e il riconoscimento giuridico dell’associazione, datato 1973. Inizialmente AIS promuoveva le proprie attività attraverso articoli pubblicati su riviste di settore, fino al 1994, quando fondò la rivista Il Sommelier Italiano, trasformata nel 2007 in DeVinis. Nel 2014 si aggiunge Vitae, la Guida ai Migliori Vini d’Italia. Sono organizzati numerosissimi eventi per i soci, presieduti da personale formato AIS, che spaziano da degustazioni a conferenze, su tutto il territorio nazionale. Sul sito è presente la sezione La Bottega AIS, un vero e proprio store che dispone di numerosi gadget realizzati in collaborazione con aziende specializzate e brandizzati con il simbolo AIS, come agende, penne ed accessori per degustazioni. I soci hanno diritto a sconti dedicati. Sempre sul sito si possono acquistare le divise AIS, confezionate in esclusiva da Viapiana, azienda aretina di abbigliamento. 133

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È opportuno mettere in evidenza l’iniziativa “Portami Via”. L’associazione incoraggia attivamente un cambio di rotta nell’abitudine radicata nel consumatore italiano, il quale, per costume o pudore, non chiede di portare a casa la bottiglia non finita dopo una cena al ristorante. L’AIS si premura di inviare eleganti wine bag -brandizzate- ai ristoratori interessati, insieme a un adesivo da applicare all’ingresso, come segno distintivo e di appartenenza a un circuito mediatico che incrementi la visibilità nei confronti di una clientela particolarmente attenta e sensibile al problema. Marchio Il marchio è composto da un simbolo e un logotipo. Il simbolo è la versione stilizzata dello strumento principale del sommelier: il tastevin. Si tratta di una resa semplificata, che infatti trova poi impiego su numerosissimi supporti, dagli strumenti di comunicazione, ai gadget, alle divise. Il logotipo è reso con una font serif classica, le iniziali sono lasciate in maiuscolo. Il colore sul sito web è il grigio, che può ricondursi sia al materiale del tastevin (metallo) che a un colore che comunica serietà, rigore, autorevolezza. Il simbolo si rivolge direttamente a chi conosce il mondo del vino, poiché è la raffigurazione di un utensile peculiare e non comune. Si è notato come sui siti web regionali (AIS ha un sito web per ogni regione) il marchio si declini in diversi colori, facendo venire meno la coerenza cromatica. Sono tuttavia sempre mantenuti invariati simbolo e font, sufficienti comunque a identificare la società. Offerta Formativa/Affiliazione Il corso offerto da AIS è il Corso di Qualificazione Professionale per Sommelier, che si articola in tre livelli. Il primo e il secondo esplorano la storia dell’enologia, della viticoltura, si concentrano sul servizio e sui metodi di produzione, nonché sulla degustazione. Il terzo livello approfondisce invece le tecniche di assaggio e abbinamento cibo-vino. Al termine dei tre livelli, sostenuto l’esame, si consegue il titolo di Sommeanalisi dei competitor indiretti

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lier AIS. I corsi si tengono nelle sedi regionali di AIS. Al termine dei tre livelli si può decidere di rimanere in stretto contatto con l’associazione, frequentando i seminari di specializzazione per diventare Degustatori AIS o Direttori di Corso. Sono poi presenti due master. Il primo, il master ALMA-AIS in Comunicazione e Gestione del Vino è aperto ai diplomati AIS, ha posti limitati e si compone di lezioni teoriche frontali, lezioni pratiche, formazione a distanza, laboratori di degustazione, visite d’istruzione e stage professionali, per un monte ore complessivo pari a 500. Il secondo, il Master Universitario in Vini Italiani e Mercati Mondiali è stato creato in collaborazione con la Scuola S. Anna, l’Università di Pisa e l’Università per Stranieri di Siena. Il corso tende a formare una nuova professionalità, oggi poco o marginalmente presente, che riesca a comunicare il valore aggiunto del vino italiano, al fine di poterlo promuovere e vendere sui nuovi mercati mondiali. È rivolto a laureati di I livello, o titolo equipollente, in Viticoltura ed Enologia, in discipline economiche e in marketing o a laureati di I o II livello in altre discipline attinenti al profilo professionale da formare. Esistono molti corsi rivolti ad appassionati, non gestiti, però, direttamente da AIS, ma dalle sue delegazioni regionali. I sommelier AIS hanno la possibilità di partecipare ai numerosi concorsi organizzati annualmente: miglior sommelier regionale, nazionale e del mondo. È poi presente un network mondiale, che dà la possibilità di mettersi in contatto con referenti AIS in tutto il mondo. AIS ha all’attivo un programma di affiliazione che interessa i sommelier, gli appassionati e le strutture del settore. Chiunque, infatti, può diventare socio AIS, pagando una quota annuale. Far parte dell’Associazione Italiana Sommelier significa partecipare alle numerose attività a tema enogastronomico organizzate per i soci: degustazioni guidate, seminari a tema, cene, gite presso aziende vinicole in Italia e nel mondo. Significa inoltre partecipare a congressi e simposi nazionali e internaziona135

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li. Vi sono poi convenzioni con locali, hotel, wine bar e ristoranti dove operano i sommelier AIS, con lo scopo di creare una rete di persone con gli stessi interessi e la stessa ricerca per il buon vino e l’ospitalità a regola d’arte. I soci e gli studenti hanno anche a disposizione, con una piccola quota aggiuntiva, AIS e-ducational, un portale online dove tenersi allenati con simulazioni di quiz e prove d’esame. Posizionamento I tre livelli si assestano su 800-900 euro l’uno, con piccole differenze a seconda della regione. Il master ALMA-AIS ha un costo di circa 6000 euro. I corsi per appassionati sono gestiti dalle delegazioni regionali, e sono per lo più incontri singoli con costi variabili, da poche decine ad alcune centinaia di euro. Sito Il sito web di AIS (aisitalia.it) è ricco e completo. L’usabilità è fluida e continua, le sezioni sono numerose. È disponibile la versione in inglese, così come icone di accesso diretto ai contatti (Gmail) e per condividere la pagina sui propri social. La Home riporta news relative all’associazione, dai master in partenza ai concorsi. Sottostanti, seguono invece news relative all’universo vinicolo. La colonna di destra riporta banner pertineni ai corsi e all’associazione, con accesso immediato a AIS e-ducational, i programmi didattici etc. L’header presenta invece sezioni che riguardano la storia dell’associazione, i regolamenti, le convenzioni, l’accesso diretto a Sommelier TV, il canale video. Per la sezione eventi è stato creato un calendario, le cui caselle sono occupate con brevi descrizioni degli eventi regionali in programma. I colori predominanti sono bianco, nero e grigio. Le fotografie sono esigue e di scarsa qualità, così come le illustrazioni utilizzate per le icone, che risultano incoerenti tra loro e dal sapore antiquato. Il sito in sé appare attempato e non invoglia alla navigazione, tuttavia è ben strutanalisi dei competitor indiretti

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turato, tutte le informazioni sono reperibili, ed è facilmente utilizzabile anche da utenti poco avvezzi al web. Posizionati in fondo alla home vi sono due banner che accedono, per IOS e Android, all’enorme database dei vini recensiti dai sommelier AIS. Ogni delegazione regionale ha poi il proprio sito, ognuno indipendente e differente dagli altri, per colori, struttura e design, solo il simbolo rimane sempre uguale. Social Facebook: È presente una pagina fan dal titolo Associazione Italiana Sommelier (@associazioneitalianasommelier) (33.450 likes). Il marchio compare nella foto profilo, mentre in copertina campeggia l’immagine di un vigneto che sfuma verso le pagine di un libro aperto. Non ci sono post scritti, ma piuttosto condivisioni di news ed eventi dal sito, comunque aggiornate giornalmente. L’interazione è bassa (media 20 likes/post). YouTube: il canale, presente dal 2010, si chiama sommeliersonline. Non è menzionato il nome AIS, c’è però il marchio, colorato in giallo e blu, e un rimando al sito ufficiale. I video sono raccolti sotto la dicitura Sommelier TV, la stessa che troviamo sul sito web e che rimanda, appunto, al canale. Best practice AIS è un’azienda storica, che è riuscita, piano piano, a creare un network fitto e radicato non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Il nome AIS è riconosciuto ovunque come garanzia di qualità e formazione professionale, e la società riserva ai propri soci e studenti un ingresso esclusivo presso altre iniziative (corsi di specializzazione, master ALMA-AIS) o con partner AIS.

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ICC NYC- International Culinary Center New York City

La scuola di cucina newyorkese ICC- o meglio, la sua presenza sul web, è stata presa in considerazione quale competitor aspirazionale, in quanto condivide lo stesso settore merceologico della Food and Wine Academy. Presenta un sito web estremamente piacevole e funzionale, graficamente eccellente, dall’usabilità massima e con un linguaggio coinvolgente e accattivante. Si tratta di un sito dalla portata considerevole, che comprende un’eccezionale quantità di dati e informazioni, adatto a un istituto di alto livello Background Fin dal primo approccio ICC si dimostra una realtà singolare e decisamente up-to-date. La storia dell’istituto è presentata attraverso un video che adotta il format cosiddetto “Draw my life” (una voce fuori campo che narra la vicenda, abbinata a schizzi e disegni esplicativi), creato e adottato dai nomi più in voga del social network YouTube. La storia inizia nel 1984 con l’apertura del French Culinary Institute, nell’allora anonimo quartiere di SoHo. La fondatrice, e tuttora CEO, è Dorothy Cann Hamilton, autrice e imprenditrice, esperta del settore enogastronomico. L’obiettivo era quello di portare sul suolo statunitense l’insegnamento e l’educazione professionale alla cucina francese, prediligendo la praticità e l’esercitazione. Fin da subito si scelse di posizionarsi ad un livello alto, avvalendosi dei migliori chef francesi in circolazione, come Jacques Pépin, ex cuoco di De Gaulle e Cavaliere della Legion D’Onore di Francia, ancora oggi presente analisi dei competitor indiretti

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nella scuola. Ben presto gli allievi iniziarono ad arrivare da tutto il mondo, e, con l’evoluzione del settore culinario, si evolse anche la scuola, aggiungendo programmi di cucina italiana, spagnola, sommelier e panificazione. Nel 2011 si aprì un secondo campus in California, nel cuore della Silicon Valley, e il nome cambiò ufficialmente in International Culinary Center. L’istituto segue una struttura che unisce quella di un’azienda a quella universitaria: il CEO è seguito dal presidente, a cui si affiancano i decani delle facoltà. In seguito si trova il corpo docenti, diviso gerarchicamente a seconda del livello, completato da professori aggiunti o ospiti. La parte amministrativa e che si occupa degli studenti (consulenti finanziari, ammissioni, gestione degli studenti internazionali, ufficio carriere) è composta da numerose figure specializzate. Il personale è doppio, per coprire entrambi i campus. L’approccio all’insegnamento privilegia la velocità: i programmi sono concisi (quello professionale dura 6 mesi) e concentratissimi: in molti casi le giornate iniziano alle 8:30 e terminano alle 23. L’istituto offre un servizio di stage retribuiti in ristoranti, media e altre realtà, a seconda degli obiettivi di ogni studente, e li segue per tutta la durata delle loro carriere. I campus sono dotati delle più avanzate tecnologie, cucine professionali e strumenti innovativi, ma anche di un anfiteatro per assistere a dimostrazioni, letture e show cooking, aree comuni, spogliatoi con armadietti e docce, biblioteca specializzata. Il campus newyorkese, il flagship, è anche la sede di L’École, un ristorante-laboratorio di alta cucina, aperto al pubblico, in cui gli allievi si misurano con tutte le dinamiche di un vero e proprio locale. Entrambe le sedi propongono, con doppia cadenza mensile, l’open house, in cui la scuola può essere visitata, con possibilità per gli aspiranti allievi di seguire alcune lezioni e parlare con i referenti dei corsi. È addirittura possibile prenotare, oltre ai colloqui di orientamento, tour privati alla scuola, con una guida dedicata. 139

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La scuola offre programmi di finanziamento e una serie di borse di studio, alcune riservate a militari o a studenti con disabilità, altre elargite agli studenti più meritevoli, altre ancora a carico di sponsor, come la rivista Wine&Spirits. A disposizione degli studenti ci sono anche un numero limitato di stanze in affitto, situate in palazzine dotate di innumerevoli comfort, nei dintorni di entrambi i campus. La cerimonia di consegna dei diplomi avviene presso la Carnegie Hall, uno dei teatri più famosi e prestigiosi al mondo e icona della città di New York. Per rimanere al passo con i tempi e essere sempre più competitivi, ICC si avvale di un comitato composto dai nomi più influenti nelle categorie cucina, vino e pasticceria, che ha il compito di proporre modifiche e ritocchi per adattare i diversi corsi alle esigenze del mercato. La beneficenza è tenuta in grande considerazione da ICC: sono numerose le associazioni sostenute regolarmente tramite donazioni, borse di studio, partecipazione attiva. Gli studenti lavorano come volontari a diversi eventi durante l’anno. Si occupano di cucina e sala durante gala di beneficenza, di insegnare i fondamenti dell’educazione alimentare presso classi di scuole pubbliche, di fungere da mentori per start-up del settore presso fiere del lavoro e di preparare i pasti per i senzatetto durante eventi ricorrenti. All’offerta formativa si affianca la possibilità di organizzare eventi privati, aziendali, feste e persino matrimoni o battesimi, gestiti attraverso due mini-siti indipendenti (uno per la zona di New York e uno per la California). ICC è una realtà ormai radicata e simbolica, nonché sinonimo di successo e valori positivi. È stato creato uno shop online che propone merce ufficiale rivolto agli appassionati e ai simpatizzanti, con articoli di abbigliamento e accessori recanti lo stemma della scuola o rivisitazioni del logotipo (uno su tutti, la sigla ICC reinterpretata con “I Can Cook”). La strategia dello store si posiziona sulla scia del merchandising delle università più famose, i cui marchi vengono indossati regolarmente anche da chi non è mai stato uno studente, a guisa di una firma di moda, diffondendoli e generando awareness.

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Marchio Il marchio è composto da un simbolo e da un logotipo. Il simbolo è uno stemma con la tradizionale forma a scudo, diviso orizzontalmente in due parti. In alto si trova l’acronimo ICC (con la C centrale più grande) comprese tra le scritte EST (established= fondato) e 1984. Al di sotto vi è la rappresentazione stilizzata di tre cuochi. Quello al centro, di livello più alto come si evince dalla toque, tiene tra le mani il globo terrestre; gli altri due (presumibilmente un uomo e una donna) sono aspiranti chef -quindi, allievi-. Il simbolo è senza dubbio in grado di comunicare, immediatamente, l’aspetto internazionale della scuola ed il settore merceologico. La forma simile a uno stemma, seppur stilizzato e moderno, e la presenza dell’anno di fondazione, lo associa alle insegne delle università più antiche e blasonate (Cambridge, Harvard), sottolineando il legame con l’educazione e la formazione di alto livello. Per il logotipo si sono scelte due font: “International” è scritto con font serif regular, dal sapore classico e istituzionale, per “Culinary Center” si è optato per un carattere sans serif, di dimensione inferiore, più tondeggiante e contemporaneo. I colori sociali sono l’arancio bruciato/ocra, il grigio antracite e il bianco (in genere usato come sfondo), intercambiabili e declinabili in base al supporto. L’ocra è un colore retro, che rimanda a valori di autenticità e genuinità, di terra, foglie, frutti. L’antracite contribuisce a creare un necessario contrasto a livello grafico e aggiunge l’idea di istituzionalità e concretezza. Offerta Formativa/Posizionamento I corsi si dividono in tre grandi branche: Professional, Amateur, OneDay Courses. I Professionali sono a loro volta suddivisi in macroargomenti: Culinary, Pastry and Baking, Wine, Business Management, entro cui scegliere ulteriori specializzazioni. La caratteristica di ICC è una formula full immersion altamente concentrata, non si superano le 600 ore di lezione, da effettuarsi in 6 o 9 mesi (formula part-time). I costi sono in linea con quelli dei college americani, sono richiesti infatti dai 35 ai 141

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50mila dollari circa, e si viene ammessi a partire dalla fine del liceo. I corsi amatoriali sono di varia natura: dai quattro giorni di decorazioni a base di zucchero alle due settimane sulla cucina spagnola, passando per il Food Styling e il Blogging. Gli amatoriali non sono da intendersi propriamente come un passatempo, visto anche l’onere economico richiesto, ma un’introduzione a un’eventuale carriera nel settore o un perfezionamento di tecniche conosciute. I corsi di pochi giorni costano circa 1600 dollari, mentre i più consistenti, come Culinary Techniques -3 mesi-, richiedono una somma di circa 8200 dollari. I corsi giornalieri (disponibili solo a New York) sono invece molto specifici, possono riguardare anche solo un paio di piatti, si consumano nell’arco di poche ore e sono numerosissimi, con prezzi che non superano i 200 dollari. Ci sono poi corsi dedicati ai giovanissimi, dai 13 anni, denominati Teen Camp. Sito internationalculinarycenter.com esibisce un’expertise comunicativa e un’user experience eccellenti. Il sito mostra un utilizzo accurato degli spazi e dei colori sociali, talvolta in sfumature di differente intensità, che mantengono l’armonia evitando di appesantire. Le immagini presenti sono o ad opera di professionisti o, comunque, di innegabile qualità. Lo spazio è diviso in fasce orizzontali. Il marchio campeggia ad altezza sguardo, affiancato dalle icone dei social, sottostante si trova l’header con le voci: Home, New York Campus, California Campus, Admissions & Financial Aid, Career Service, About ICC, Apply. In seguito è posizionata una vera e propria galleria di superstar dell’universo culinario, ex alunni con storie di successo, insegnanti stellati, chef famosi di passaggio in ICC come insegnanti-ospiti e vere e proprie review da personalità di spicco e riviste. È la volta poi della promozione dei corsi, in cui si mette in primo piano la concisione degli studi presso l’istituto. Qui sono elencate le caratteristiche principali dei corsi più importanti, elegantemente divise in schede e per campus, corredate da video esplicativi con cuochi rinomati analisi dei competitor indiretti

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e insegnanti. La Home prosegue con quello che è un argomento cardine della filosofia ICC e che si ritrova più volte nel sito: gli ex alunni che hanno ottenuto importanti risultati nel settore, rilasciando mini-interviste al sito o, in alcuni casi, rimanendo all’interno della scuola come educatori. Allo stesso modo sono ben presentati tutti i componenti del corpo docenti, del personale amministrativo e del comitato, corredati da foto e biografie. La sezione successiva, l’ultima prima della striscia con indirizzi e contatti, è una raccolta di post, fotografie e articoli presi dai principali canali social ufficiali della scuola. L’utente è subito colpito dalla quantità di banner che invitano a chiedere informazioni: all’apertura, un pop-up si apre con un form, che poi rimane a disposizione poi sul lato sinistro, ridotto in un’icona ben visibile (For More Information). In alto a destra sono poi presenti i numeri di telefono di entrambi i campus, e le icone di accesso ai principali social. In basso un fumetto invita a chattare live con un operatore, mentre nella colonna destra, durante la navigazione, sono presenti finestre che informano sulle Open House in programmazione o esorta a prenotare una visita privata. La sezione dei corsi si divide da subito in base al campus, e si presenta ben ripartito in finestre, in modo chiaro ed accurato. Accanto al nome di ogni corso appare una sorta di riassunto delle informazioni principali: mappa e indirizzo, link che rimandano ai contatti e al tour, ai requisiti di ammissione e le date delle giornate di orientamento. Selezionando un corso si entra nella pagina dedicata: programma didattico, video che illustra l’aspetto e la vita nel campus e con le opinioni di ex studenti, ex alunni famosi e gli insegnanti che si occuperanno del corso. Nella colonna destra sono concentrate le informazioni tecniche: date di inizio e giorni di lezione, prezzi, e i banner per i tour, Open House e di richiesta informazioni. I corsi professionali, da più decine di migliaia di euro non prevedono spiegazioni online sui metodi di pagamento, poiché i colloqui sono necessari e l’ammissione non automatica. I corsi della sezione Amateur presentano la stessa pagina dedicata, accompagnata da un bottone Apply Now che reindirizza direttamente all’iscrizione, compo143

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sta da una serie di moduli da compilare che richiedono, oltre ai dati personali, le misure per la divisa e il pagamento, che avviene tramite carta di credito o PayPal. I corsi più economici, quelli a incontro unico, seguono una dinamica simile a quelli amatoriali ma più snella e veloce: un form ridotto e poi il pagamento. Per questo tipo di corsi è possibile acquistare una carta regalo, comunque previo riempimento del modulo dedicato (lasciando i contatti). Il sito è ricco e esauriente, ciò nonostante è inevitabile da parte dell’utente lasciare la propria email per proseguire in un percorso anche solo finalizzato a una maggior informazione. Si ha di fronte una realtà molto legata alla città di New York, è percepibile la rapidità e la necessità di essere sempre un passo avanti, e, più in generale, agli Stati Uniti, per il forte sentimento di realizzazione e ricerca di successo che permea le pagine del sito. C’è una chiara volontà ad assistere l’utente in ogni sua mossa, cercando di non lasciarlo mai solo o farlo sentire perso, ma fornendo gli strumenti utili a proseguire nell’esplorazione in qualunque zona o pagina si trovi. Le fotografie e le biografie delle persone coinvolte in ICC generano fiducia e trasparenza. Social Facebook: @internationalculinarycenter è la pagina ufficiale della scuola (49,890 likes). Il marchio è presente nella foto profilo, mentre la copertina raffigura un gruppo di studenti che lancia in aria la toque come alla cerimonia di laurea. I post sono aggiornati, circa 1-2 al giorno, l’interazione è buona (la media è di 50 likes e altrettante condivisioni) e spaziano da articoli di o su ex alunni, video di stralci di lezioni, testimonianze durante o alla fine dei corsi. La pagina, in linea con il sito, riporta tutte le informazioni e i contatti: mappa, orari, Open House. Vi sono inoltre pagine collegate agli altri social, è possibile quindi guardare i video di YouTube o le foto di Instagram rimanendo su Facebook.

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Twitter: La pagina @ICCedu è stata fondata nel 2009, e conta 18.000 followers contrapposti a 5.000 following. Lo stampo è lo stesso degli altri canali: esaustivo, dettagliato, completo. I contenuti ricalcano, in linea di massima, quelli di Facebook. Il marchio è presente nella foto profilo, in bianco su base ocra, mentre la foto di sfondo ritrae una delle cerimonie di laurea alla Carnegie Hall. Instagram: (@ICCEDU, 16.000 followers ). Il marchio costituisce la foto profilo, mentre le fotografie testimoniano la vita quotidiana all’interno dei campus. Instagram è il social più colloquiale e informale di ICC, sebbene il linguaggio utilizzato non risulti mai ingessato o arcaico. Le immagini sono numerose e permettono di entrare nel dettaglio, portando l’utente all’interno delle aule della scuola. LinkedIn: Sulla piattaforma sono presenti i post che già si trovano su Twitter e Facebook. È facilmente intuibile come un social di questo genere possa costituire un plus per mantenere salda una rete di contatti tra aziende, ristoratori, ex alunni, partner che abbiano gravitato almeno una volta intorno a ICC. Pinterest: Anche su Pinterest il marchio costituisce la foto del profilo. Le boards sono invece divise per temi o corsi e corredate delle immagini dei piatti realizzati dagli allievi e , in minor parte, da momenti in cucina. Rispetto alle fotografie di Instagram qui si trova una selezione più centellinata e che possa fungere da raccolta da consultare ogni volta. YouTube: la pagina International Culinary Center, datata 2011, conta 280 video e 8.000 followers. Il marchio è sempre presente, così come link al sito e agli altri social. Il primo video è quello che racconta la fondazione dell’istituto, gli altri sono ordinatamente divisi per sezioni, comprendenti testimonianze di ex alunni (statunitensi e internazionali), ricette, registrazioni dall’interno dei campus, e “Why Choose ICC?”. Quest’ultima sezione rappresenta un vero e proprio strumento promozionale per i corsi, dove si elencano i valori, i successi e ciò che contraddistingue la scuola, avvalendosi dell’aiuto delle parole di chef-star e personalità conosciute.

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Best Practice ICC è un istituto di alto livello che può contare su un’offerta formativa competitiva, con location stimolanti e moderne. Tuttavia si è considerato il competitor come aspirazionale dal punto di vista della comunicazione, e sulla base di questa se ne analizza il vantaggio competitivo. La divulgazione dei contenuti è gestita con precisione e metodo, potrebbe fungere da modello per aziende e società appartenenti a settori merceologici diversi. I punti di forza sono la chiarezza, la trasparenza e la ricchezza di informazioni, unite a un linguaggio di taglio informale e brillante, modellato perfettamente per il web, che comunque non perde di autorevolezza. Durante la navigazione si percepisce l’intenzione di catturare l’utente e di tenerlo attento e interessato, nessun dettaglio è trascurato o sottovalutato. Il sito è costruito con maestria e perizia, e i social sono del tutto coerenti, creando una rete di comunicazione ben confezionata e coesa.

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INPUT E STRATEGIE Marchio Gambero Rosso rappresenta una grande realtà multicanale in cui convergono diversi ambiti e settori. Una rete di relazioni dove Editoria, Formazione, Eventi, TV e Web prendono posto all’interno della tradizione enogastronomica italiana di cui il brand è indiscusso portavoce. Alcuni asset fondamentali dell’azienda hanno assunto un ruolo di rilievo, in particolar modo il 2002 vede nascere la Città del Gusto, concretizzazione della grande passione per l’arte culinaria e del desiderio di garantirne una continuità educativa. Negli ultimi tempi si è poi assistito all’affermazione della Food & Wine Academy, un’occasione per vivere un’esperienza di formazione enogastronomica a 360°. Tali realtà godono di autonomia e rilevanza, garantite inoltre dal nome stesso del Gambero Rosso. Ognuna esprime valori condivisi con il brand e i propri mediante un marchio, elemento che ne veicola la comunicazione e l’identificazione sul mercato. È importante pertanto che risulti funzionale e coerente con quanto i singoli brand rappresentano e desiderano infondere nella percezione del consumatore.

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La Food and Wine Academy Gambero Rosso si avvale di un proprio marchio, sviluppato e realizzato sulla base del marchio della holding. Da un punto di vista compositivo si presenta come un rettangolo rosso con una bordatura bianca interna che racchiude il marchio Gambero Rosso in posizione preminente con l’aggiunta del termine “Italy”, tra il lettering e il simbolo, e “Food”, “Wine” e “Academy”, con font differente - sans serif bold - in modo da occupare il resto dello spazio. Il marchio della holding è composto da una parte iconica e una testuale. Il simbolo è disegnato in forma stilizzata, abbastanza particolareggiato da apparire elaborato, ma al contempo lineare e facilmente riproducibile senza perdere carattere. Il lettering, in font serif bold, è posizionato in modo da realizzare un arco. La font scelta conferisce un aspetto classico, elegante e di particolare impatto visivo. Il rosso è un colore che si impone, che cattura l’attenzione ponendosi in primo piano. Dipinge qui lo sfondo, anche se è possibile giostrarsi tra il negativo e il positivo senza inficiarne la valenza. Così definito, offre più livelli di lettura, caratteristica affine anche alla personalità dell’azienda, multiforme, dinamica e in continua evoluzione. Il gambero è un animale non legato strettamente a un valore assoluto e, abbinato alla propria rappresentazione stilizzata, può essere percepito con giocosità e simpatia. È presente anche nella cucina di molti Paesi ed è pertanto di rimando a una lettura prettamente gastronomica. Il nesso con la storia di Pinocchio, un racconto senza tempo e di innegabile notorietà, anche internazionale, porta alla mente un universo di valori legati all’infanzia, alla nostalgia, alla fantasia. Il rosso, dapprima scelto per sottolineare un’ideologia politica e rafforzare il rapporto con il quotidiano Il Manifesto, si presta bene ad avallare valori come la vitalità, l’energia, la vivacità, indiscutibilmente positivi. La font scelta per il lettering assume oggi un carattere accostabile all’ondata di interesse per il rétro, il vintage, che ha notevolmente influenzato e forgiato vari settori di mercato. input e strategie

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Indubbiamente il marchio Food and Wine conduce l’osservatore a creare un’associazione con l’azienda principale e la dicitura “Food (&) Wine Academy” è piuttosto eloquente nel definirne l’ambito disciplinare, quello enogastronomico per l’appunto. Nonostante la recente creazione e l’esigua diffusione - al momento è presente su produzioni strettamente legate alla comunicazione e informazione accademica - esprime valori di solidità e stabilità, dati dalla forma e dalla font bastoni, istituzionale e risoluta.

Il marchio Gambero Rosso fu creato da Piergiorgio Maoloni, celebre grafico editoriale e firma di numerosi marchi storici, autore anche del layout originale dell’inserto del 1986. Si presenta in rosso vivo su sfondo bianco e ne è possibile la realizzazione con inversione dei colori o declinare in sfumature differenti, a seconda della necessità o del supporto. Il simbolo del gambero è situato in posizione centrale rispetto l’intera composizione con le antenne arricciate attorno la lettera S. Il fondatore, Stefano Bonilli, ne spiega l’origine del nome. “(È nato) in Toscana, nel ristorante di Fulvio Pierangelini: il Gambero Rosso. E poi quello era anche il nome dell’osteria dove il Gatto e la Volpe portarono Pinocchio. Ci è piaciuto subito il gambero, un animale che guardava anche indietro e che non rifiutava la sua storia. E poi era rosso: insomma quel nome era perfetto.” Il marchio è ormai noto, diffuso e rinomato: il simbolo e il lettering sono facilmente riconoscibili, se pur non si è lettori abituali della rivista o acquirenti delle guide.

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Il marchio Città del Gusto caratterizza le produzioni, quasi totalmente web, legate alle realtà delle numerose sedi italiane. Riprende dall’originale della holding il lettering, usando medesima font, colore e disposizione, con la parte iconica posta, questa volta, al di sopra. Il simbolo, una cloche fumante, è un immediato riferimento ad una cucina di alta qualità. Il marchio appare efficace in quanto esprime sapientemente l’universo valoriale legato alla cultura enogastronomica di cui Gambero Rosso è portavoce, senza apportare orpelli o aggiunte superflue. La natura della Città del Gusto è molteplice ed eclettica per definizione, inoltre le peculiarità e singolarità delle località che ne ospitano le sedi ne arricchiscono la percezione composita. Pertanto risulta fondamentale comunicarne in modo inequivocabile il fil rouge, il denominatore comune. In tal senso il marchio risulta coerente ed efficace e, seppur l’elemento iconico non possa vantare la stessa personalità e singolarità dell’immagine-simbolo del gambero della holding, si rivela funzionale e dall’immediata comprensione. La Food and Wine Academy, focus prioritario dell’analisi svolta, sembra non comunicare in modo efficace ed esaustivo quanto rappresentato e offerto in ambito formativo, e, in tal senso, anche il marchio risulta non essere totalmente espressivo e coerente. Diversi elementi ne comportano una percezione confusionaria e poco intellegibile. Ne sono stati esaminati, pertanto, i punti salienti. La proposta del marchio Gambero Rosso al suo interno ribadisce il leinput e strategie

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game con il brand della holding e permette di avvalorarne prestigio e professionalità. Si ritiene, tuttavia, che tali soluzioni generino disorientamento nella lettura del marchio da parte del consumatore e una percezione visiva d’insieme appesantita e non particolarmente appetibile. L’utilizzo di numerose font - quattro per le diverse parti di lettering all’interno di uno stesso marchio può comportare una lettura confusionaria e poco apprezzabile dello stesso, costituendo in tal modo un deterrente per la visibilità del brand. Rispetto alle linee definite e impiegate per rappresentare i marchi del Gambero Rosso e della Città del Gusto, questo sembra scostarsi per diversi aspetti, tra cui l’utilizzo di un bordo-cornice, la mancanza di un simbolo grafico identificativo, la presenza di una pluralità di elementi che contribuiscono a generare disorientamento nella percezione della Food and Wine Academy del Gambero Rosso. Il marchio comunica inoltre una percezione di chiusura data dalla cornice in cui è inserito, elemento che appare in conflitto con il desiderio di dinamismo e innovazione rappresentato dal brand e che non rende merito all’idea di fluidità suscitata dal lettering Gambero Rosso. Le forme inglesi impiegate nel marchio conferiscono e ribadiscono la connotazione internazionale del brand e della stessa offerta formativa, inoltre la scelta “Italy” consente di comunicare l’attenzione e la passione del Gambero Rosso per la tradizione e la cultura enogastronomica italiana. La presenza dei due termini “Food” e “Wine” sembra conferire una lettura appesantita del marchio; data ormai la consolidata e nota esperienza del Gambero Rosso nell’universo enogastronomico in toto, si ritiene possano risultare elementi ridondanti che minano una percezione appetibile dello stesso. Si evince una mancanza di un’identità forte che renda riconoscibile e insostituibile il marchio della Food and Wine Academy. 153

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Restyling Marchio Tale strategia mira a conferire una visione più chiara e lineare della posizione rappresentata da ciascun marchio all’interno dell’universo valoriale espresso dal brand, seguendo gli obiettivi di sintesi, limpidezza e rafforzamento della propria identità. Gambero Rosso rappresenta, oltre a un punto di riferimento editoriale, anche la possibilità di una formazione accademica, professionale e amatoriale, elementi non comunicati in modo chiaro, efficace e persuasivo dal marchio Food & Wine Academy. Si è ritenuto opportuno in sede di analisi suggerire un restyling dello stesso che comporti conseguentemente un restyling del naming in modo da suggerire una percezione di novità e modernità. Attualmente Gambero Rosso ha dotato la propria area formativa di un naming - Food & Wine Academy Gambero Rosso - in grado di esprimere e comunicare sapientemente l’universo enogastronomico rappresentato dalla scuola, ma ne risulta al contempo una lettura appesantita e ridondante data dal surplus di informazioni fornite. Se pur i termini “food” e “wine” definiscano inequivocabilmente i settori di appartenenza dell’Academy, appaiono come elementi non necessariamente indispensabili all’identificazione del brand, risultando pertanto superflui e iterativi. Il naming definisce il processo decisionale mediante cui si assegna a un marchio il nome che risulti maggiormente efficace e funzionale. Un brand-name che sia incisivo ed esaustivo consente di esprimere e comunicare al meglio quanto l’azienda rappresenti e intenda rappresentare, favorendo un riconoscimento e posizionamento sul mercato maggiormente vantaggioso e proficuo. Pertanto si suggerisce l’adozione del naming “Gambero Rosso Academy” quale soluzione in linea con gli obiettivi illustrati, in grado di ribadire il legame e la continuità con la holding, comunicare eloqueninput e strategie

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temente quanto definisca e proponga il brand e risultare al contempo intellegibile, sobrio e incisivo. Internazionalità, professionalità, passione e appartenenza al brand madre Gambero Rosso, eccellenza e qualità sono i valori fondamentali, pertanto è necessario che siano riproposti e intellegibili nel marchio rappresentante l’offerta formativa unitamente alla proposta di naming suggerita. Nell’identificare e comunicare l’universo valoriale della Gambero Rosso Academy si ritiene siano da considerarsi due le linee guida perseguibili nell’intento di definire una veste grafica del marchio che risulti conforme a quanto sinora espresso. Al momento, il marchio della Gambero Rosso Academy comunica una percezione di chiusura data dalla cornice in cui è inserito, elemento che appare in conflitto con l’idea di dinamismo e innovazione rappresentata dal brand. Pertanto, in entrambe le soluzioni si suggerisce l’eliminazione del riquadro di contorno in modo tale da conferire maggior respiro al marchio e da renderlo più vicino e coerente rispetto ai marchi rappresentanti il Gambero Rosso e la Città del Gusto, privi, per l’appunto, di una qualsiasi bordatura esterna.

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Proposta 1

L’idea si sviluppa dalla volontà di conferire al marchio rappresentante la Gambero Rosso Academy una veste non solo appetibile e armoniosa ma che risulti anche maggiormente conforme e fedele rispetto alla linea compositiva individuabile negli altri marchi in uso. A tal fine si ritiene ideale una proposta in cui possa figurare il medesimo modello strutturale. Si suggerisce pertanto un marchio costituito dalla componente testuale rappresentata dai due termini “Gambero Rosso” e “Academy” e la componente iconica, posta in posizione centrale al di sotto del lettering, raffigurante l’idea di un logotipo che identifichi la Gambero Rosso Academy. Il naming “Gambero Rosso” potrebbe riproporre font e linea grafica utilizzate nel marchio madre, mentre per quanto concerne “Academy” una font bold sans serif. Tali scelte sono motivate da specifici intenti comunicativi quali il desiderio di infondere nella percezione del suddetto marchio un’idea di continuità e appartenenza rispetto alla holding e di riproporre il carattere istituzionale e internazionale a quanto rappresentato dalla Gambero Rosso Academy. La proposta del naming “Gambero Rosso” così come descritto colloca il marchio in linea con la volontà di rafforzare la brand identity e di comunicare la professionalità, l’esperienza e l’attenzione alla qualità di cui l’azienda è da sempre garante. Inoltre, l’eliminazione degli elementi “Food”, “Wine”, input e strategie

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“Italy” ne consente una lettura più gradevole e ariosa oltre a eludere la possibilità di un disorientamento del consumatore. Focalizzare l’attenzione su pochi elementi salienti risulta un ottimo espediente per infondere una percezione più incisiva e allo stesso tempo intellegibile del marchio. È noto come l’impiego di numerose font possa creare disorientamento nella comprensione e conoscenza del brand, pertanto la scelta di due font, come sopra illustrato, è motivata proprio da necessità di sintesi e trasparenza. Nel particolare, la soluzione bold sans serif per il naming “Academy” richiama nella sua linea e forma un’idea di fermezza, affidabilità e sicurezza, importante da evidenziare quale componente fondamentale del brand. Per quanto concerne l’elemento iconico, si suggerisce la creazione di un logotipo che possa identificare specificatamente la Gambero Rosso Academy. Le motivazioni che hanno mosso tale idea sono riconoscibili da una parte nel desiderio di conferire alla sezione Academy un rilievo e un riconoscimento maggiori, dall’altra dall’intento stesso di rendere il marchio maggiormente affine e coerente con le linee dettate da Gambero Rosso e Città del Gusto. Negli ultimi esempi difatti è possibile riscontrare l’utilizzo di un elemento grafico rappresentate i due settori, il simbolo del gambero per il primo e una cloche fumante per il secondo. Il fine è eminentemente comunicativo, difatti entrambi gli espedienti iconici ben sintetizzano e caratterizzano l’espressione dei due brand. Dopo un’attenta analisi si è considerata la possibilità di proporre una soluzione grafica che figurerebbe come un piccolo libro aperto affiancato, sulla destra, da un cucchiaio di legno. L’idea ha interpretazione bivalente. Così descritta può suggerire l’immagine di un quaderno e una penna su una scrivania, dunque un riferimento specifico a un ambito di studio; allo stesso modo può riferirsi alla disposizione che piatto e posate assumono su di una tavola. La sintesi delle due soluzioni permette di definire un unicum rappresentato dalla Gambero Rosso Academy in cui confluiscono il mondo didattico-formativo e il mondo delle scienze culinarie. 157

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La scelta cromatica del rosso per l’intera composizione percorrerebbe la medesima strada di una resa maggiormente fedele e conforme del marchio Gambero Rosso Academy rispetto all’universo simbolico e comunicativo rappresentato dal Gambero Rosso e dalla Città del Gusto. Nel suo insieme questa prima proposta consente di porre il focus sull’appartenenza della Gambero Rosso Academy alla holding e dunque sulla condivisione dei medesimi valori, quali professionalità, dedizione e attenzione per la qualità enogastronomica, cura per la tradizione culinaria italiana. Altro obiettivo raggiungibile riguarda anche la necessità di inserire il marchio e la percezione dell’Academy in un universo più coeso e armonioso che si figuri come una linea continua che percorre, guida e unisce il Gambero Rosso, la Città del Gusto e la Gambero Rosso Academy.

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Proposta 2

La seconda soluzione nasce con l’obiettivo di porre in primo piano la Gambero Rosso Academy. Si suggerisce, pertanto, un restyling del marchio in cui il termine “Academy” figuri in posizione centrale e nella parte sottostante la componente iconica costituita dal gambero, elemento costante e caratterizzante il brand. La proposta vuole richiamare nella mente del consumatore la medesima struttura e percezione individuabili nel marchio madre Gambero Rosso e a tale scopo va ascritta la scelta di impiegare la font equivalente. Così concepito, il marchio permetterebbe di soddisfare diversi obiettivi. In primo luogo ne gioverebe l’aspetto d’insieme suggerendo una linea più armoniosa e appetibile del marchio data dall’eliminazione delle componenti testuali “Food”, “Wine”, “Gambero Rosso” e “Italy”. La riproposta della composizione e della font del marchio Gambero Rosso, unitamente alla ripetizione dell’immagine del gambero comporterebbero un rafforzamento della brand identity nella percezione degli utenti e una percezione maggiormente conforme e fedele del marchio della Gambero Rosso Academy rispetto agli altri marchi in uso. Passione, dedizione e appartenenza al Gambero Rosso si evincerebbero anche dall’utilizzo del colore rosso che lascerebbe lo sfondo incorniciato per dare corpo alla parte testuale e iconica. Inoltre la posizione centrale del logotipo del gambero, libero e svincolato da altre 159

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componenti testuali attorno, consentirebbe l’attribuzione di un valore maggiore riproponendo l’importanza e l’attenzione conferita alla qualità enogastronomica di cui il Gambero Rosso è portavoce. La scelta di porre in posizione centrale il termine “Academy” consentirebbe di focalizzare l’attenzione esclusivamente sull’area formativa dell’azienda eludendo la possibilità di un disorientamento del consumatore. Si noti come la forma inglese per “accademia” conferisca alla percezione del brand una connotazione volutamente internazionale.

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Sito ed e-commerce Il sito web del Gambero Rosso, www.gamberorosso.it, si pone come una finestra aperta sull’intero universo rappresentato dall’azienda, uno strumento fondamentale per reperire informazioni e aggiornamenti sulla vasta gamma di attività e iniziative proposte dal brand. Se pur ricco nei contenuti, non sempre risulta ottimale la loro consultazione e organizzazione. È possibile notare come la struttura del sito così come si presenta, non permetta di comunicare adeguatamente l’universo valoriale rappresentato dal Gambero Rosso e di conferire il giusto rilievo alla sezione della Gambero Rosso Academy, rendendo confusionaria e poco appetibile l’offerta formativa. Si evince pertanto una navigazione particolarmente difficoltosa, un reperimento delle informazioni ostacolato dall’organizzazione poco agevole e funzionale delle sezioni principali e una user experience a cui non è stata prestata particolare attenzione. I principi e gli elementi fondamentali alla definizione di una buona user experience appaiono difatti poco o scarsamente curati e costituiscono così elementi di resistenza all’avvicinamento e coinvolgimento degli utenti. Ne risulta un sito web manchevole sotto il profilo di interazione, attrazione e soddisfacimento dei desideri e delle esigente di visitatori e consumatori, con conseguente identificazione e comunicazione del brand poco esaustiva e rispondente. Home Per quanto riguarda la Home page del sito Gambero Rosso, sono riconoscibili alcuni elementi che non garantiscono una navigazione agevole, una buona identificazione del brand e un efficace e coinvolgente orientamento dell’utente tra i contenuti e le informazioni riportate. Pertanto il sito risulta poco esaustivo e funzionale sia da un punto di vista organizzativo-strutturale sia sul piano contenutistico. La disposizione di un doppio menu di navigazione conferisce una per161

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cezione poco chiara e distinta degli asset fondamentali di cui si compone il brand. L’header si compone difatti di due barre di consultazione in cui si collocano le sezioni Academy, l’area dedicata alla formazione multidisciplinare Gambero Rosso; Eventi, in cui sono riportate le maggiori iniziative legate al mondo del food e wine a cui è possibile legare il nome del brand; Guide, con preview di libri, ricettari, magazine, saggi e le ormai intramontabili guide Gambero Rosso; Abbonati, uno spazio ove figurano in anteprima gli abbonamenti annuali, digital e per l’app Vini d’Italia; Città del Gusto, dedicata alle Scuole del Gambero Rosso con un approfondimento sulle singole sedi che ospitano e promuovono la formazione enogastronomica. Seguono nel secondo menu ulteriori aree importanti per definizione del brand. Si dispongono lungo tale barra di navigazione le sezioni Notizie, ove l’utente può reperire articoli, news e aggiornamenti di vario tipo legati al mondo enogastronomico; Vino, uno spazio interamente dedicato al mondo del wine; Ricette, in cui è possibile consultare ingredienti, dosi e modalità di preparazione di alcune tra le prelibatezze culinarie di maggior tendenza; Ristoranti, una finestra sul mondo della ristorazione, sulle aziende e le imprese che hanno suscitato l’interesse del Gambero Rosso; Video, un archivio multimediale in cui è possibile consultare in forma audiovisiva ricette, chicche, web tv e video tratti dal Canale Gambero Rosso Sky 142; Forum consente l’accesso alla comunità virtuale legata al brand; Altro, un roll on apre su una finestra di approfondimento in cui figurano contatti, pubblicità, store, rimandi all’Academy e alla Città del Gusto, oltre i collegamenti alle piattaforme social del Gambero Rosso. Malgrado la cospicua offerta di informazioni e contenuti sia testuali che multimediali, le sezioni sembrano non consentire una presentazione del brand esaustiva, funzionale e soprattutto che risulti dalla spiccata forza attrattiva. Inoltre è opportuno sottolineare come non sia adottata alcuna gerarchia di importanza nella loro disposizione all’interno dei due menu di navigazione, comportando un considerevole disorientamento dell’utente e non garantendo l’espressione di una buona user input e strategie

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experience. Il numero delle pagine riportate sembra essere nettamente sovrabbondante con il rischio di una identificazione e definizione poco conforme del brand nella mente dell’utente-consumatore. Si noti come non permettano di focalizzare in modo immediato quali siano i principali ambiti di azione del Gambero Rosso. La Home di un sito svolge la funzione di presentazione e identificazione del brand. Ne costituisce la pagina di copertina, proponendo uno specchio dei valori, degli asset e degli obiettivi perseguiti da Gambero Rosso. Pertanto, si considera la presenza dello sponsor sullo sfondo della Home una soluzione poco elegante che suggerisce un’idea di commercialità inficiando professionalità e serietà del brand. Per quanto riguarda l’organizzazione dei contenuti nel corpo centrale si evince una mancata attenzione nel dar voce a una gerarchia di importanza che ne regoli la disposizione. Ciò non favorisce il coinvolgimento attivo dell’utente poiché non risulta possibile attrarne e veicolarne l’attenzione attraverso contenuti che risultino immediatamente stimolanti e appassionanti. Inoltre disporne di un numero particolarmente ricco e abbondante suggerisce una percezione poco chiara e confusionaria di quanto sia offerto dal brand sul proprio sito, comportando una disattenzione da parte dell’utente travolto da un surplus di nozioni che rischiano di tediarlo. Ne risulta pertanto una fruizione delle informazioni e una lettura ridondanti e poco agevoli. Elemento fondamentale da un punto di vista della navigabilità e della user experience di una pagina web è costituito dall’inserimento e l’utilizzo di categorie, articoli e tag. Tali strumenti sono indispensabili quali fattori che consentono la gestione e l’incremento della presenza online dei contenuti Gambero Rosso. Al momento, non è possibile riscontrarne un impiego effettivo ed efficace. Anche l’utilizzo del linguaggio HTML sembra non trovare voce all’interno del sito, sia che si consideri il piano strutturale che il piano di composizione e organizzazione di articoli, testi e post di vario genere. 163

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Tutti questi elementi non consentono uno sviluppo e potenziamento della visibilità della pagina online del Gambero Rosso. Altra considerazione da porre in evidenza riguarda la versione in lingua inglese del sito ove è risultato come alcune sezioni non presentino coerenza linguistica e appaiano dunque in lingua italiana. Ciò non consente una definizione accurata della pagina web e dunque del brand di cui si può, erroneamente ma facilmente, percepire un’immagine poco professionale con poca cura del dettaglio. Academy L’area Academy così come si presenta risulta particolarmente dispersiva e soprattutto non in grado di rendere merito all’ampia offerta formativa rappresentata dalla Gambero Rosso Academy. Inoltre al momento sembra non godere di particolare rilievo rispetto al contesto online in cui è inserita. La presentazione e suddivisione dei corsi non consente un reperimento rapido ed efficace delle informazioni salienti e necessarie per avvicinare l’utente all’identificazione e conoscenza del percorso di formazione desiderato o affine alle proprie esigenze. Le nozioni fornite risultano difatti poco esaustive e non chiaramente presentate. In particolar modo l’offerta didattica appare manchevole di informazioni accurate sui docenti conferendone una descrizione poco esplicativa e fascinosa dell’universo enogastronomico rappresentato dalla Gambero Rosso Academy. Per quanto riguarda i corsi presenti, risulta poco chiara una loro identificazione generando confusione su quali siano in fase di avvio, quali previsti e quali costituiscano i must della scuola Gambero Rosso. Pertanto è evidente come spesso si infonda un’idea di non completezza e poca coerenza rispetto a quanto si intenda comunicare dell’offerta formativa. A favorirne una percezione confusionaria contribuisce l’assenza, anche in questa sezione, di categorie e tag che permettano di esplicitare le informazioni essenziali e fondamentali relativa alla scuola e alle singole aree di formazione e di realizzare dei collegamenti interattivi tra le varie nozioni in modo da offrire una navigazione e consultazione maggiormente fluide e agevoli. input e strategie

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È opportuno sottolineare come sia posta poca attenzione alla disposizione stessa delle informazioni senza l’ausilio e l’utilizzo di una scala gerarchica di priorità che consenta una migliore fruizione delle nozioni con conseguente attrazione dell’utente. Non è difatti presente una struttura che veda lo sviluppo dei contenuti di maggior spicco in posizione preminente mentre i concetti di minor rilievo posti secondo un ordine decrescente di valore e importanza. Pertanto, ne risulta una lettura talvolta poco efficace. In una successiva fase di restyling e aggiornamento dell’area Academy, è stata inserita la possibilità di download di brochure di approfondimento dei corsi di formazione mediante previa compilazione di un form. Il processo risulta però poco chiaro ed esaustivo nel condurre l’utente attraverso i passaggi che consentono il reperimento online del documento. Non è difatti del tutto immediato come procedere per il download malgrado questo risulti poi particolarmente veloce. Si è inoltre evidenziata, in alcuni casi, una mancanza di intelligibilità e coerenza tra la titolazione del file e il contenuto stesso. Per quanto riguarda specifici elementi legati alla user experience, l’area Academy - e il sito - risulta mancante sotto il profilo della facilità d’uso (usable), della desiderabilità (desirable), della navigabilità (findable) e della valorizzazione dei contenuti in modo elegante ed efficace (valuable). Un elemento poco efficace dal punto di vista di attrazione e coinvolgimento dell’utente è costituito dalla presenza dell’informazione relativa al costo dei singoli corsi riportata nelle relative schede illustrative. Tale soluzione funge da deterrente comportando una percezione poco elegante e professionale dell’area in cui si presenta l’offerta formativa Gambero Rosso e del brand stesso. E-commerce Se pur la strutturazione dell’area Store risulti maggiormente esaustiva e di facile consultazione, non è particolarmente immediata e chiara la distinzione delle varie sezioni riportate. Vi sono alcuni elementi che suggeriscono 165

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una connotazione poco professionale e coerente della suddetta area. La presenza dei corsi professionali quali prodotti-servizi offerti dall’e-commerce del sito costituisce un elemento in grado di ledere l’immagine autorevole e istituzionale della Gambero Rosso Academy. Ciò che si percepisce è un’idea di commercialità poco affine con la professionalità del brand. È inoltre opportuno sottolineare come talvolta sia posta poca attenzione alla corrispondenza tra i corsi riportati nella presente area Store e quelli effettivamente attivi generando una discrepanza. In tal modo si induce un disorientamento del cliente operando una svalutazione dell’autorevolezza e serietà del brand. Allo stesso modo l’inserimento dell’importo ben visibile nelle anteprime dei prodotti risulta una soluzione poco elegante e funzionale alla logica di attrazione e coinvolgimento dell’utente. È evidente inoltre come una descrizione dei prodotti-servizi non particolarmente accattivate ed esaustiva infici negativamente sulla necessità di suscitare curiosità, desiderio e interesse nei visitatori dell’area Store.

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Restyling sito ed e-commerce

Nella cura e realizzazione di un sito web è necessario prestare attenzione sia a una strategia di sintesi, per non creare disorientamento nell’utente, sia al livello qualitativo dei contenuti. Pertanto è necessario vagliare la possibilità di un restyling che coinvolga in particolar modo la Home page, l’area Academy e l’E-commerce. Le proposte sono suggerite in riferimento all’obiettivo di migliorare la presenza online del Gambero Rosso, ideare e sviluppare una piattaforma web che sia testimone dell’immenso universo valoriale rappresentato dal brand. Il desiderio è quello di realizzare un percorso di navigazione del sito e reperimento delle informazioni agevole, esaustivo e avvincente conferendo particolare rilievo alla sezione Academy. Si ritiene sia necessario attuare un restyling del sito che consenta di migliorarne la User experience e in particolare modo la comunicazione dell’offerta formativa da parte del brand, al fine di dar voce all’universo enogastronomico rappresentato dal Gambero Rosso. 167

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Home La Home page riveste una particolare importanza in quanto rappresenta la copertina del sito e svolge funzioni di identificazione del brand e orientamento dell’utente tra i contenuti e le informazioni riportate. Rispetto a quanto propone, al momento la home del sito Gambero Rosso non risulta particolarmente chiara ed esaustiva sia per quanto riguarda la strutturazione che per quanto riguarda l’aspetto contenutistico. Si propone, pertanto, un restyling della stessa che coinvolga l’organizzazione, la disposizione, la tipologia, quantità e qualità delle informazioni e nozioni presentate in modo da rendere maggiormente esaustiva, immediata e coinvolgente la navigazione all’interno del portale web. Il menu di navigazione principale necessita di una nuova organizzazione delle finestre di cui si compone che comporti una loro riduzione. Di norma si suggerisce l’inserimento di almeno cinque pagine che diano una definizione più completa ed esaustiva a quanto rappresenti e offra il brand e in modo tale da garantire agli utenti una navigazione che ne soddisfi le esigenze. Il sito può considerarsi uno specchio della professionalità di un’azienda, la propria immagine online, pertanto le pagine dovranno aiutare visitatori e utenti a capire e presentare chi siamo, cosa facciamo, come lavoriamo. Dopo un’attenta analisi, si ritiene opportuno proporre una nuova organizzazione delle finestre e categorie riportate nelle due barre di navigazione in modo da realizzare un menu principale in cui si dia spazio a quelli che è possibile definire come gli asset fondamentali del Gambero Rosso, un menu secondario poi in cui riportare gli ulteriori ambiti di azione e identificazione che contribuiscono a costituirne l’ossatura portante. Pertanto, si ritiene possa risultare utile per una navigazione e consultazione del sito web maggiormente efficace e agevole disporre in prima posizione una suddivisione in Home, Editoria, Academy, Città del Gusto e Contatti, mentre in seconda posizione Eventi, News, Video, Ristoranti, Store.

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Tale soluzione consentirebbe di migliorare la comunicazione online del brand offrendo maggior chiarezza su quanto rappresenti e lo identifichi. La riorganizzazione delle sezioni che costituiscono il menu principale e secondario della home page definisce una modalità di interazione dell’utente con l’interfaccia web del Gambero Rosso vantaggiosa e proficua, in grado di incrementare e ottimizzare l’user experience stessa del sito e di realizzare una miglioria anche estetica nella percezione visiva d’insieme della pagina. Il corpo centrale della home è uno spazio dedicato alla presentazione di news, offerte, video, eventi. Per una migliore composizione e percezione d’insieme da parte dell’utente si suggerisce l’eliminazione dello sponsor sullo sfondo e la creazione di una sezione apposita in cui disporlo. La scelta di posizionarlo come background della home page del sito, difatti, conferisce allo stesso un’idea di commercialità a discapito della professionalità rappresentata dal brand. È opportuno pertanto considerare una collocazione diversa che risulti più idonea in modo da non interferire con quanto si intenda trasmettere e comunicare mediante il sito. Qualora si consideri il possibile inserimento di banner si consiglia di porre attenzione alla quantità e alla disposizione: un numero cospicuo di banner avvallerebbe l’idea di commercialità e conferirebbe una percezione di disordine nella home page. Sono inoltre ritenuti elementi di distrazione dell’utente, invece di favorirne l’attenzione, lo distolgono dai contenuti testuali. Una soluzione più confacente riguarda la possibilità di prevedere delle postazioni fisse per i banner e dunque la rotazione dei diversi sponsor. Dopo un’accurata analisi del sito Gambero Rosso si ritiene possa essere una soluzione in linea con l’obiettivo di migliorare la navigabilità e la user experience della pagina web la strutturazione delle informazioni nel corpo centrale secondo una gerarchia di importanza e l’inserimento tra i contenuti di focus che rimandino e connettano le categorie che compongono i menu di navigazione del sito nel formato preview. Elementi quali news, video, eventi possono trovare disposizione all’interno della home page 169

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come abstract ed essere poi contestualizzati nelle diverse aree apposite. Pertanto la creazione e l’utilizzo di categorie, articoli e tag appare essenziale. Tali strumenti sono indispensabili per la realizzazione e gestione di un portale web, ne consentono l’organizzazione e la messa in rilievo dei contenuti tematici e il collegamento dinamico e interattivo tra categorie, sottocategorie, argomenti e informazioni. Le categorie in particolare hanno una forte valenza pratica, funzionale sia per l’utente che per chi realizzi e strutturi il sito web. Consentono difatti di distribuire nel tempo i contenuti per renderli disponibili e reperibili in qualsiasi momento e permettono al contempo di svolgere una funzione di indicizzazione del sito stesso. È dunque evidente come, unitamente all’utilizzo di tag, risultino fondamentali per incrementare la presenza e la visibilità online dei contenuti Gambero Rosso. In tal modo inoltre è possibile coinvolgere e veicolare l’attenzione e l’orientamento dell’utente attraverso la delineazione di un percorso di navigazione del sito web che risulti stimolante, avvincente e agevole. Da un punto di vista compositivo della home page, si suggerisce inoltre una riduzione del loro numero di contenuti testuali e multimediali. Una home page che sia particolarmente ricca e abbondante di post e articoli può conferire una percezione poco chiara e confusionaria del sito comportando un disorientamento dell’utente che si vede travolto dalle informazioni. Il corpo centrale dovrà risultare arioso, di facile scorrimento e lettura, pertanto anche nella scrittura stessa di articoli e post l’adozione di una disposizione del testo a blocchetti risulta necessaria per consentire una fruizione agevole delle informazioni. Vi sono alcune linee guida che è possibile suggerire e considerare nel desiderio di realizzare una piattaforma online che vanti una navigazione ottimale, un’organizzazione dei contenuti efficace e coinvolgente e una percezione armoniosa e appetibile da parte dell’utente. A tale input e strategie

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scopo, è opportuno prestare attenzione per quanto riguarda il componimento e la stesura dei testi per cui si suggerisce l’adozione del linguaggio HTML, una soluzione di miglioramento della visibilità e della strutturazione della pagina web stessa. I codici HTML consentono la formattazione di documenti, di pagine web, con l’identificazione di porzioni di testo in titolo, sottotitolo, chiusura o corpo di testo stesso. La presenza di tali elementi ipertestuali che individuano porzioni di testo quali titolo, sottotitolo, corpo centrale e chiusura, comporta una miglior visualizzazione del sito da un maggior numero di utenti. È inoltre importante prestare attenzione nel riportare le informazioni nei testi strutturate in modo tale che il concetto portante sia collocato all’inizio dell’articolo mentre il meno importane a sua conclusione. Tale approccio consente all’utente di capire nell’immediato cosa sia esposto in un articolo, attirandone l’attenzione e offrendogli un modo per decidere se proseguire e approfondire la lettura o meno. Affinché il sito risulti dinamico, curato e coerente con quanto il Gambero Rosso intenda comunicare e proporre, si suggerisce di prestare attenzione alla congruenza tra quanto pubblicato nei social media adoperati e quanto vi corrisponda nel sito, dunque all’aggiornamento costante dei contenuti riportati nel corpo centrale della home page sia per eludere un possibile surplus di informazioni che possa disorientare e tediare l’utente sia quale soluzione che possa conferire al sito una percezione interattiva e dinamica. Nel definire un sito web coerente e accurato nel suo insieme, è opportuno che anche la versione in lingua inglese sia studiata e ideata in modo da apparire linguisticamente conforme e congruente. È importante, pertanto, porre il giusto focus sulla realizzazione integrale nella versione inglese non solo dell’asset strutturale-organizzativo ma anche da un punto di vista di composizione e stesura testuale, così da infondere una percezione del sito professionale, meticolosa e completa.

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Organizzazione, essenzialità, cura e professionalità si ritiene siano le linee guida perseguibili nella scelta cromatica che dipinga e definisca il sito web. Il rosso, colore simbolo del Gambero Rosso, comunica passione, vigore, funge da elemento di rimando a un immaginario collettivo in cui gli utenti vi riconoscono un legame con la tradizione culinaria italiana. Come accade nel celebre “Maccarone, m’hai provocato e io ti distruggo adesso, maccarone. Io me te magno” di uno straordinario Alberto Sordi in Un Americano a Roma, lo spaghetto al sugo - se pur in bianco e nero nel film - si identifica come l’immagine esemplare della cultura enogastronomica del Paese del tricolore. Rosso è dunque il colore dei sapori e degli odori italiani e dona al sito web una veste cromatica portavoce di valori legati all’amore e alla dedizione per l’arte culinaria italiana condivisi dal brand. In un’atmosfera di eleganza, sobrietà e coerenza, suscitata dalle linee minimal del layout si desidera infondere la percezione della professionalità e della qualità di cui il Gambero Rosso è testimone sin dagli albori. Academy Nel desiderio di conferire maggior risonanza all’offerta formativa proposta e rappresentata dalla Gambero Rosso Academy, si ritiene sia necessario un restyling della suddetta area all’interno del Sito al fine di migliorarne la presenza online, la comunicazione dei corsi di formazione e il reperimento delle informazioni. L’obiettivo prevede la realizzazione di un percorso che conduca l’utente nella ricerca e scelta di quanto desideri, presentando al meglio l’universo enogastronomico di cui l’Academy è portavoce. Al momento la pagina Academy appare confusionaria nella presentazione e definizione dei corsi di formazione previsti. Ne consegue un disorientamento dell’utente che mal riesce a reperire le informazioni salienti e necessarie per avvicinarsi alla disciplina desiderata. Si suggerisce pertanto la realizzazione di una suddivisione chiara e inconfutabile delle macroaree di cui si compone in Home, Città del Gusto, Master, Corsi Professionali, Corsi Amatoriali, Corsi Speciali, Eventi, News e Coninput e strategie

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tatti, ove Home e Contatti costituiscano delle pagine, mentre le altre sezioni delle categorie. Si presentano così in modo inequivocabile gli asset principali che compongono la Gambero Rosso Academy e si propone una soluzione di definizione e ricerca da parte dell’utente che sia maggiormente efficace e scevra dalle possibilità di confusione e disorientamento. La Home fornisce una panoramica generale su quanto rappresenti e offra l’Academy, uno spazio interattivo e multimediale in cui descrivere e porre in risalto la struttura e le peculiarità della scuola. L’attuale disposizione e tipologia di informazioni riportate risulta pertanto efficace ed esaustiva nella presentazione dello straordinario universo di formazione enogastronomica delineato ed espresso dal Gambero Rosso attraverso un’organizzazione che prevede una prima introduzione dell’Academy nel suo insieme seguita da focus riguardanti la tipologia di corsi offerti, i partner più prestigiosi con cui da tempo ha intessuto una solida rete di collaborazioni, l’advisory board attraverso cui si valorizzano i nomi dei più illustri docenti e chef, le Città del Gusto quali sedi dei percorsi di formazione. Nell’obiettivo di migliorare e semplificare la ricerca del percorso di formazione desiderato la predisposizione di una sezione in cui selezionare il corso di interesse attraverso una distinzione per tipologia e luogo - attualmente presente - realizza una modalità di consultazione efficace e immediata. All’interno della categoria Città del Gusto è opportuno prevedere una ripartizione in sottocategorie dei luoghi che ospitano le varie sedi delle scuole tramite cui l’utente possa avvicinarsi e conoscere le diverse proposte didattiche rappresentate da Roma, Torino, Lecce, Napoli, Palermo e Catania. Inoltre, al fine di migliorare l’esperienza legata al reperimento stesso di informazioni relative alla Gambero Rosso Academy, si suggerisce l’inserimento di un link di rimando al Virtual tour studiato e realizzato per le singole Città del Gusto. In tal modo si offre un’occasione di visita delle 173

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scuole dinamica e sensoriale, una soluzione accattivante, interattiva e soprattutto immediata di conoscere i luoghi del gusto. Nell’area stessa dedicata alle Città del Gusto sarà previsto il medesimo link di rimando al Virtual tour delle singole, così da realizzare una forma di collegamento anche tra le varie pagine di cui si compone il sito. Una migliore distribuzione e definizione delle informazioni reperibili dall’utente persegue il suggerimento di sviluppare le macroaree Master, Corsi Professionali, Corsi Amatoriali, Corsi Speciali in categorie che realizzino dei veri e propri archivi di schede prodotto. Pertanto tali sezioni maggiori si ritiene possano raccogliere un ventaglio completo, esaustivo e costantemente aggiornato delle rispettive tipologie di corsi, includendo per ogni categoria i classici che hanno ormai scritto la storia della formazione enogastronomica rappresentata dal Gambero Rosso, quali “Professione Chef”, “Professione Pasticcere”, “ABC del Vino”, “Aperitivo in Cucina”, “Mangiare insieme alla Città del Gusto” e via discorrendo. In tal modo si offre una panoramica completa ed esauriente sulle singole sezioni di cui si compone l’offerta formativa Gambero Rosso, una soluzione di miglioria dell’organizzazione e della presentazione delle nozioni fondamentali per l’utente con focus su strutturazione, obiettivi e durata dei corsi. Per quanto riguarda la disposizione delle informazioni all’interno delle singole schede descrittive si ritiene opportuno seguire una scala gerarchica di priorità, così da riportare le indicazioni di primaria e fondamentale importanza all’inizio dei testi e procedere in ordine di rilevanza e valore sino alla conclusione. Inoltre, nel desiderio di offrire una descrizione e presentazione maggiormente esemplificativa ed esaustiva dei nodi cruciali del singolo percorso di formazione, è possibile considerare una ripartizione dei contenuti tale da attrarre e guidare l’attenzione dell’utente. Pertanto si suggerisce di dotare ogni scheda prodotto di una introduzione concisa e al contempo eloquente sui focus di primaria importanza del singolo corso di formazione accompagnata da un’immagine input e strategie

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di riferimento che sia professionale, accattivante e soprattutto espressione visiva di quanto si intende proporre. Poche righe esplicative che racchiudano informazioni basilari quali struttura, obiettivi, durata del corso, tipologia di frequenza e lingua di erogazione. A seguire, è possibile disporre ulteriori indicazioni fondamentali prevedendo il piano di studi, un link di collegamento alle Città del Gusto in cui sarà attivo il singolo corso, l’offerta didattica, i partner che contribuiscono a realizzare un percorso formativo esaustivo, professionale e completo, e un calendario, costantemente aggiornato, che consenta un miglior orientamento temporale dell’utente rispetto ai corsi di formazione previsti e in fase di avvio. Un accorgimento che è opportuno tener presente riguarda la redazione e l’inclusione nella sezione in cui figurano i docenti di biografie concise ma esaustive con foto annesse in modo da definire una presentazione dell’offerta formativa Gambero Rosso maggiormente esplicativa e allo stesso modo che ne dia una connotazione di autorevolezza. Corredare le biografie con le foto dei singoli docenti è un espediente che consente una migliore identificazione dell’universo enogastronomico rappresentato dalla Gambero Rosso Academy. L’immagine è da sempre considerata un elemento dalla fruizione immediata e dal forte impatto comunicativo, pertanto costituisce un espediente strategico per presentare un’offerta formativa che risulti completa, esaustiva e fascinosa. Altra accortezza da considerare per definire una migliore fruizione delle informazioni e una user experience vincente riguarda la possibilità di inserire l’opzione di download delle brochure nelle schede descrittive dei corsi riportati. Una soluzione che consente di reperire nozioni aggiuntive mediante previa compilazione di un form e che risulta una miglioria da un punto di vista di soddisfacimento delle esigenze dell’utente e un escamotage per l’acquisizione di un numero maggiore di contatti da parte del brand. Il processo di acquisizione della brochure è importante che risulti logico, comprensibile ed evidente in modo 175

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da condurre l’utente attraverso i passaggi che avviano e consentono il download. Inoltre, è altresì fondamentale prestare attenzione all’intelligibilità del link da cui reperire la brochure e alla coerenza tra il titolo del file e il contenuto stesso. Pertanto le informazioni fornite nella descrizione dei singoli corsi è necessario che siano concise e allo stesso tempo chiarificatrici in modo da invogliare l’utente a procurarsi la brochure di approfondimento. L’adozione di una scrittura a blocchetti conferirebbe maggior respiro al testo e non tediare o appesantire la lettura da parte dell’utente. Dati e informazioni essenziali è opportuno riportare nelle schede di presentazione, mentre un livello di dettaglio maggiore è da prevedersi nelle brochure, così da invogliare ed esortare il visitatore al loro reperimento. Nella logica di attrazione e coinvolgimento dell’utente è possibile considerare un miglior collocamento dell’informazione relativa al costo dei singoli corsi. Si suggerisce l’inserimento di tale dato all’interno della brochure poiché si ritiene possa costituire un elemento che funga da deterrente se posto in primo piano nella scheda illustrativa del corso. Al fine di incoraggiare e rendere maggiormente fluida la comunicazione e l’interazione con l’utente, si suggerisce di includere un collegamento “Regala questo corso” nelle schede dei corsi amatoriali. In tal modo si realizza un espediente che incrementi il contatto tra gli utenti e una porzione dell’offerta formativa Gambero Rosso, raggiungendo e avvicinando, inoltre, un’ulteriore sezione di target. Proporre un espediente grafico che possa richiamare alla mente la simbologia dei tre bicchieri, tre forchette, peculiarità ormai intramontabile del Gambero Rosso soddisfa diversi obiettivi legati alla user experience e alla gamification. Tale proposta consente difatti di rendere l’immagine del sito più appetibile e coinvolgente, infondendo un’idea comfort ma allo stesso tempo di storia, tradizione e professionalità. Si realizza così inoltre una rete di rimandi che rafforzano la percezione del brand. input e strategie

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In generale si suggeriscono alcune linee guida che è opportuno seguire nell’organizzazione e nella stesura dei contenuti stessi. Tra queste rientra l’adozione anche per l’area Academy del linguaggio HTML che permetterà una chiara e inconfutabile distinzione e formattazione del testo con distinzione in titolo, sottotitolo e corpo testuale. Per migliorare l’orientamento dell’utente, il reperimento di informazioni e le connessioni tra i diversi contenuti del sito Gambero Rosso, oltre all’utilizzo delle categorie suggerite, è necessario prevedere l’ideazione e l’inserimento di tag che consentano evidenziare i principali argomenti trattati o le parole di rilievo presenti nei singoli testi e una migliore interazione e connessione tra macrocategorie quali Città del Gusto, le sottocategorie costituite dalle singole Città del Gusto, le macroaree di riferimento dei corsi e il nome del corso di formazione stesso. Master, corsi professionali, corsi amatoriali, corsi speciali, eventi e workshop è possibile inserire in formato preview e mediante l’adozione di un linguaggio conciso, coinvolgente e accattivante nella sezione Store del sito web. Una pagina di archivio schede prodotto ove si suggerisce di rendere disponibile l’acquisto per quanto concerne prodotti e servizi dal costo esiguo, mentre per le spese maggiormente cospicue si considera più opportuno e professionale prevedere la compilazione di un form tramite cui poter entrare in contatto con chi di dovere e accordarsi per un incontro conoscitivo e illustrativo precedendo qualsiasi successiva modalità di acquisto e pagamento. E-commerce L’area Store risulta nella sua organizzazione e composizione d’insieme maggiormente esaustiva, di facile navigazione e di una più fluida e agevole fruizione delle informazioni. È comunque opportuno porre attenzione affinché i contenuti possano essere reperiti in modo inequivocabile e coerente.

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Una struttura considerabile per la realizzazione dell’e-commerce riguarda l’ideazione di una pagina di archivio schede prodotto, uno spazio online in cui riportare in formato preview i prodotti e servizi offerti dal Gambero Rosso. Corsi, eventi, workshop, libri e guide possono qui esser presentati attraverso una ripartizione che ne distingua la tipologia. Nell’anteprima un’immagine di riferimento e poche informazioni essenziali e al contempo eloquenti e accattivanti identificherebbero i singoli articoli così da attrarre l’attenzione dell’utente invogliandolo all’acquisto. L’inserimento di keyword consentirebbe inoltre l’indicizzazione dei prodotti con conseguente incremento della visibilità nei motori di ricerca online. Una descrizione maggiormente dettagliata e particolareggiata è possibile prevedere all’interno delle finestre di approfondimento. Le soluzioni proposte favoriscono una migliore interazione dell’utente-consumatore con la sezione e-commerce del sito del Gambero Rosso. La scrittura di schede curate ed efficaci costituisce una specifica del content marketing atta a soddisfare l’obiettivo di attrazione e coinvolgimento del proprio pubblico di riferimento da parte del brand. Si suggerisce di limitare la possibilità di acquisto dei corsi nello store solo per gli amatoriali, poiché si ritiene che l’inserimento di corsi che prevedono costi cospicui possa costituire un elemento che incide negativamente sulla professionalità e istituzionalità della Gambero Rosso Academy. Pertanto, per l’acquisto dei corsi con costo maggiore, quali i professionali e i master, una soluzione considerabile riguarda la possibilità di un colloquio illustrativo che preceda qualsiasi soluzione di pagamento successiva. Per quanto concerne quest’ultimo una modalità più idonea potrebbe essere tramite bonifico bancario. Al fine di conferire maggior coerenza e accessibilità all’area Store, risulta necessario prestare attenzione alla corrispondenza tra i corsi presenti nella suddetta pagina e a quelli effettivamente attivi onde evitare discrepanze e disorientamento del cliente, inficiando la professionalità e serietà del brand. input e strategie

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Per garantire un coinvolgimento e un interessamento maggiori dell’utente si consiglia l’eliminazione dell’importo nelle anteprime del prodotto-servizio. La presenza del prezzo ben visibile risulta una soluzione poco efficace e non elegante, pertanto è opportuno proporlo in un secondo momento nella scheda tecnica di approfondimento del singolo prodotto. Altro accorgimento in linea con l’obiettivo esposto riguarda l’adozione di una linea descrittiva dei propdotti-servizi che sappia essere maggiormente accattivante ed esaustiva allo stesso tempo. Quale modalità per rendere più sfizioso e allettante l’acquisto dei corsi, dei libri, o di qualsiasi altro prodotto-servizio offerto dal Gambero Rosso, si propone la creazione di una Gift Card il cui importo sarà a discrezione del cliente. Una carta di credito prepagata utilizzabile in più soluzioni. Tale proposta costituisce un’idea di regalo pratica e adattabile a ogni esigenza del cliente e allo stesso tempo un modo originale da parte del brand di incentivare le vendite.

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Brochure corsi professionali e mediakit La Gambero Rosso Academy utilizza brochure informative per informare al meglio sui corsi professionali. Ne esiste una in doppia lingua che presenta contenuti suddivisi seguendo questo ordine: “Programma”, “Piano didattico”, “Materiale didattico e titoli rilasciati”, “Stage”, “Docenti”, “Modalità di ammissione e costi”, “Domande frequenti” . La lettura dei contenuti risulta di facile e piacevole consultazione, ma le informazioni potrebbero essere più dettagliate per quanto riguarda le informazioni sui docenti, che vengono soltanto menzionati. La spiegazione del programma didattico è poi decisamente essenziale, fornisce le indicazioni necessarie ma non descrive nel dettaglio il programma seguendo una pianificazione temporale. Le altre brochure esistenti sono dedicate a ciascun corso professionale. In generale risultano coerenti nella presentazione, ognuna ha un codice colore e un’icona associata, e presentano la stessa suddivisione dei contenuti di quella in doppia lingua. La brochure relativa al master in Giornalismo e Comunicazione d’Impresa dell’Enogastronomia utilizza un diverso ordine per i contenuti, ed è così strutturata: “Elementi distintivi del corso”, “Visibilità sui canali Gambero Rosso”, “Accesso agevolato alle specialties”, “La faculty: docenti d’eccellenza”, “Piano didattico”, “Programma” suddiviso per aree e stage, “Cosa comprende la quota d’iscrizione”, “Titoli rilasciati”, “Agevolazioni”, “Modalità di ammissione e costi”, “FAQ - domande frequenti”. A differenza delle altre, è presente una breve ma esaustiva presentazione dei docenti. Tutte le brochure riportano il pay off “La tua passione oggi, il tuo lavoro domani”.

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Visivamente le brochure risultano professionali e ordinate, ma potrebbero non rappresentare a pieno i valori del brand. Di certo la coerenza della struttura e dei contenuti è importante, ma a livello visivo non trasmettono tutta l’eccellenza e l’unicità dell’Academy. La professionalità si evince, ma potrebbe essere rappresentata in modo molto più evidente. Il design delle copertine è ordinato, ma non risulta particolarmente innovativo e al passo con le tendenze odierne, inoltre non comunica il valore aggiunto dell’azienda. La disposizione dei marchi delle aziende partner potrebbe essere organizzata diversamente, senza togliere loro visibilità ma migliorando la resa della copertina. Il mediakit (è stata analizzata l’edizione duemilaquindici) è invece un documento destinato ai giornalisti. Composto da 17 pagine, riporta la descrizione su chi è il Gambero Rosso e sulle varie attività che svolge. Sono presenti anche delle informazioni su Academy, con descrizione dell’offerta formativa. Restyling brochure corsi professionali e mediakit Le brochure sono il mezzo attraverso il quale si presentano i corsi a persone interessate che hanno richiesto maggiori informazioni sui corsi dell’Academy. Sono dei materiali utilissimi per l’azienda, nonchè un modo per dare al cliente un’immagine chiara e definita, sui contenuti e sulla professionalità. È importante che contengano tutte le informazioni necessarie, e che comunichino i valori e l’eccellenza dell’Academy. Attraverso queste, sia se toccate con mano, che se sfogliate su un supporto digitale, è necessario trasmettere qualcosa che rimanga impresso, che venga percepito in modo inequivocabile. I contenuti oggettivi dovrebbero essere chiari, ma allo stesso tempo contenere una parte emozionale che richiami ricordi o desideri positivi per l’utente. Per questo motivo è necessario definire un concetto che sia la metafora di qualcosa che ognuno ha vissuto, conosce, o desidera vivere. In que181

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sto caso, trattandosi di percorsi formativi indirizzati all’apprendimento di una professione, è stata scelta come metafora il viaggio. Viaggio non intesso come vacanza, ma come esperienza. Il concetto di esperienza è stato proposto poichè i corsi, come un viaggio, possono essere un percorso impegnativo che richiede determinazione e costanza ma, come un viaggio, lasciano un insegnamento indimenticabile e duraturo. Il viaggio si fa spesso in gruppo, e nel gruppo ognuno fa la sua parte, esistono situazioni che impongono in lavoro di squadra, insegnando l’importanza e la forza della collaborazione, fondamentale anche nel settore culinario (in cucina l’affiatamento di una brigata, ad esempio, è imprescindibile). Paragonare i corsi a un viaggio è un modo per far capire all’utente che si tratta di un’esperienza che lo trasporterà in una nuova realtà, ricca di insegnamenti utili, fonte di crescita professionale e personale. L’idea di viaggio come esperienza è pensata creare un legame emotivo con l’utente, che lo riporti a ricordare le sue esperienze e a desiderare di farne altre. L’insieme degli elementi visivi dovrebbe stimolare il pensiero e l’immaginazione dell’utente, portandolo a idealizzare i corsi come un’esperienza unica e indispensabile per la sua crescita. Pensando al viaggio, si è pensato di associare la brochure allo stile di una cossiddetta “smartbox”. Questa metafora risulta indicata perché le smartbox non propongono itinerari, ma esperienze. Non viene semplicemente descritto e mostrato fotograficamente il posto, ma vengono comunicate in particolare le sensazioni e il benessere psicofisico che tale attività si pone di trasmettere. Il concetto nelle brochure sarebbe traslato parlando dell’esperienza unica che L’Academy offre, e sui benefici a livello di crescita personale e lavorativa che si intendono far arrivare.

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Graficamente si è pensato di trasmettere questo concetto applicando un restyling formale e visivo. Si potrebbe applicare un’unica impostazione grafica per ogni brochure professionale, differenziando i vari corsi attraverso colori e icone. Il restyling dovrebbe riguardare in particolare la copertina fronte/retro, in modo da rendere visivamente l’idea del viaggio, senza tralasciare i valori del brand. Il concetto di esperienza sarebbe raccontato dall’unione di diversi elementi. Si potrebbe pensare a un nuovo codice colore per identificare le brochure; l’ideale sarebbe l’utilizzo di una palette di colori che possa dare l’idea di una serialità, differenziando nello specifico ogni singolo elemento, ma senza eliminare l’idea di continuità e appartenenza. Si consiglia la scelta di colori meno saturi, per trasmettere l’idea di esperienza e professionalità, e non distogliere l’attenzione dal resto dei contenuti. La linea editoriale non dovrebbe tenere conto solo dei colori ma anche della scelta delle immagini, che dovrebbero seguire lo stesso concept. Per questo andrebbero utilizzate immagini stilisticamente uguali, ma dai soggetti diversi. Si propone di utilizzarne alcune che contengano solo la foto di una pietanza o di un bicchiere, su sfondo neutro, preferibilmente bianco. L’immagine dovrebbe essere rappresentativa dell’argomento della brochure. Si potrebbe, per esempio, raccontare la storia di una preparazione culinaria attraverso foto che mostrino progressivamente la realizzazione di una pietanza, attinente con l’argomento portante della brochure. Un altro modo per dare un’idea di modernità potrebbe essere l’utilizzo di una font più moderna, per trasmettere l’apertura alle innovazioni e alle nuove tecniche, senza tralasciare l’affidabilità e la solidità. Si propone di accompagnare alla copertina elementi geometrici non troppo evidenti ma che aiutino e supportino gli altri elementi grafici a dare una visione d’insieme ordinata e professionale. Dovrebbe inoltre 183

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essere presente il marchio dell’Academy, mentre il marchio Gambero Rosso e quello Città del Gusto potrebbero essere spostati nell’interno della brochure, per rendere il marchio Academy protagonista. All’interno si ritiene utile inserire un indice per aiutare l’utente a trovare più velocemente i contenuti che lo interessano, e per richiamare l’esperienza potrebbe essere inserito il claim: “Un viaggio nelle nostre cucine è un’esperienza unica, il tuo lavoro sarà raccontarla”. Per quanto riguarda il formato, si consiglia di utilizzare un A5, per questione di praticità, e di utilizzare una carta rigida per le copertina, per esempio una 300 gr, e una un po’ meno rigida ma resistente per gli interni, a esempio una 150gr. La solidità al tatto è un modo per trasmettere all’utente forza e serietà, resistenza e sicurezza.

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Mediakit Il mediakit che si vuole proporre di realizzare andrebbe a fungere da integrazione a quello già esistente. Vorrebbe rispondere alla necessità di dare informazioni dettagliate riguardante gli eventi incentive che si organizzano in sede e degli eventi internazionali a cui Gambero Rosso partecipa. I mediakit, quindi, diventerebbero tre: quello generico, già esistente, quello con le case histories degli eventi incentive organizzati in Città del Gusto e quello per gli eventi internazionali. L’obiettivo alla base della creazione di questi due strumenti di comunicazione è quello di raggiungere direttamente il target di riferimento e di trasmettere a loro le informazioni necessarie per iniziare nuove collaborazioni o coltivare quelle storiche. Essendo uno strumento formale e istituzionale si pensa non sia necessario attribuirgli un naming, ma di mantenere “Mediakit per Eventi Incentive” e “Mediakit per Eventi Internazionali”. Il mediakit, infatti, dovrebbe suscitare fiducia, sicurezza e qualità nell’interlocutore; sono queste le parole chiave che devono guidare per la realizzazione di esso. Oltre alle informazioni generiche riguardante il brand, l’accademia e l’headquarter si ritiene necessario inserire nel documento delle case histories passate come testimonianza dei lavori già effettuati e tutti i requisiti tecnici di cui si dispone. Si consiglia di concepire il mediakit seguendo lo stile grafico e contenutistico di quello di cui il Gambero Rosso già dispone. Si consiglia di creare una versione cartacea da consegnare di persona agli interessati e una online che potrà essere scaricabile in formato PDF dal sito ufficiale del Gambero Rosso. Non si ritiene necessario comunicare sui social l’esistenza di questi tipi di documenti perché non si crede sia un metodo idoneo allo strumeninput e strategie

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to, però, si potrebbe pensare di comunicare questa nuova “nascita” tramite l’invio di una mail con inserito link da dove poter scaricare il contenuto - in modo da creare anche maggior traffico sul sito - oppure allegando direttamente il file; tutto questo utilizzando mailing list di giornalisti e blogger già in possesso di Gambero Rosso o previa formazione di una mailing list ad hoc.

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Biglietto da visita Non è stato possibile consultare biglietti da visita riferiti al personale Academy, si sono comunque sviluppate tre proposte che abbraccino tre stili e approcci diversi tra loro, ma complementari. Si ritiene che sia utile possederne almeno una tipologia, poichè il gesto di consegnarne uno all’interlocutore ha ancora un senso molto profondo e resta tutt’ora una consuetudine. Il biglietto da visita è un mezzo che si utilizza per presentarsi e lasciare i propri contatti. È utile per non essere dimenticati, e per essere rintracciati in caso di necessità. Nonostante negli ultimi anni l’utilizzo del cartaceo sia notevolmente diminuito è uno strumento continua a essere usato, per una questione di praticità e perché il gesto è segno di professionalità ed eleganza. Si consiglia per questo la realizzazione di un biglietto che possa rappresentare in modo coerente e completo i valori dell’Academy. Biglietto da visita Experience La prima proposta riguarda un biglietto da visita istituzionale. Si è scelto il concept “experience”, per sottolineare l’esperienza del Gambero Rosso in ogni settore, e in particolare dell’Academy. La proposta del biglietto sarebbe formale, per comunicare professionalità e affidabilità, evidenziando il fatto di come ciò sia anche dovuto, appunto, all’esperienza. La storia del Gambero Rosso è unica, ricca di successi e innovazione, una base forte e imprescindibile, che aggiunge notevole valore ai corsi. La card dovrebbe contenere tutti i valori del brand madre, evidenziando il legame tra Academy e Gambero Rosso. L’utente dovrebbe percepire in modo inequivocabile la grandezza e la solidità dell’azienda nel suo insieme. Per accentuare il concetto di esperienza, si propone l’inserimento del claim “Un viaggio nelle nostre cucine è un’esperienza unica. Il tuo lavoinput e strategie

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ro sarà raccontarla.”, proposto anche per le brochure. Attraverso gli elementi tattili, visivi e i contenuti, sarebbe comunicata la professionalità, la forza e l’affidabilità dell’Academy. Gli elementi visivi dovrebbero rispecchiare a pieno i valori del brand, principalmente attraverso l’inserimento del marchio dell’Academy, fortemente legato, naturalmente, al Gambero Rosso. Anche nel colore si ritiene utile mantenere la cromia sociale, rosso e bianco, binomio fortemente distintivo e protagonista del marchio aziendale. Il biglietto dovrebbe avere un layout pulito e geometrico, sinonimo di serietà e professionalità, mentre l’utilizzo di forme geometriche definite aiuterebbe la percezione di forza e solidità. Per la realizzazione si consiglia di utilizzare un fronte retro, per poter ordinare i contenuti con più spazio senza accumoli o spazi vuoti non in equilibrio. Si è pensato a un’ impaginazione verticale, in formato standard 85x55 perché più classica e istituzionale. Si consiglia di propendere verso una sensazione tattile di morbidezza e scorrevolezza, quale elemento riconducibile alla fluidità e serenità, l’utilizzo di una carta da minimo 300 gr sarebbe utile allo scopo. In conclusione attraverso gli elementi tattili e visivi si valuta come questo tipo di biglietto rappresenterebbe l’azienda in modo completo e professionale, evidenziandone i valori portanti e sottolineandone la grandezza.

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Biglietto da visita Ecocard La seconda proposta di business card ha come focus la responsabilità sociale d’impresa e l’attenzione all’ambiente e all’ecosostenibilità. Si è pensato di utilizzare una carta ecologica derivante da scarti alimentari. Esistono in commercio carte e cartoncini realizzati con scarti di agrumi, nocciole, fondi del caffè, bucce di melograno. Uno dei prodotti che si ritiene pi interessanti è uno speciale supporto cartaceo frutto della lavorazione di bucce d’arancia, frutto largamente coltivato in Italia. Basta considerare che per la produzione di succhi vengono consumate soltanto il 40% delle arance prodotte sul territorio italiano, il restante sottoprodotto è destinato ad altri utilizzi, ma una parte non viene mai completamente sfruttata. L’utilizzo di questo scarto alimentare potrebbe ridurre del 15% l’utilizzo della cellulosa proveniente direttamente dagli alberi. Tale carta ha una resa eccellente e nonostante richieda una lavorazione diversa, può avere gli stessi utilizzi. Attraverso questa possibilità, oltre a enfatizzare l’attenzione del brand input e strategie

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per l’ambiente, si intende promuovere l’utilizzo creativo del cibo. Dato il settore merceologico del brand, l’idea di utilizzare alimenti come mezzo di presentazione andrebbe a sottolineare la conoscenza del cibo in ogni sua forma e utilizzo possibile. L’attenzione all’ambiente e l’artigianalità darebbero un valore aggiunto a questo biglietto, stimolando l’utente a una riflessione, che lascerebbe un ricordo più forte e positivo. Sulla card sarebbero riportati il marchio dell’Academy,i contatti e gli indirizzi, con l’adozione dei colori sociali Lo stile grafico si propone tendente al vintage con richiami calligrafici, per evidenziare l’eleganza e l’artigianalità. Al tatto il biglietto dovrebbe invece, a differenza del precedente, risultare ruvido, per richiamare la naturalezza e l’artigianalità. Si consiglia un’impaginazione orizzontale, perché rappresenta creatività e innovazione, con formato standard 85x55mm. È consigliabile l’utilizzo di un fronte retro, per lasciare maggiore spazio alle informazioni. Si ritiene utile porre l’attenzione sulla scelta del tipo di carta utilizzato, aggiungendo una piccola nota esplicativa e, eventualmente, il simbolo del riciclaggio. Questo tipo di biglietto ha un focus specifico, ma fortemente in linea con i valori del brand. La card sarebbe utile per far percepire la vicinanza dell’azienda alle tematiche ambientali, argomento molto dibattuto negli ultimi anni.

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Biglietto da visita Spicy La terza proposta ha come tema portante la comunicazione sensoriale. Si è qui lasciato più spazio alla creatività, qualità fondamentale sia in comunicazione che in cucina. Per questo si è pensato a un biglietto che unisca l’inventiva culinaria a quella comunicativa, utilizzando qualcosa che possa adattare le sue caratteristiche e dimensioni a quelle standard di un biglietto, ma che contenga una specie di regalo per l’utente che sia qualcosa di utile in cucina. Il biglietto da visita concepito conterrebbe una bustina di spezie. Lo scopo sarebbe quello di comunicare sia attraverso l’immagine che attraverso i sensi. Normalmente una business card stimola il senso del tatto e della vista, mentre grazie a questo formato sarebbero stimolati anche i sensi dell’olfatto e del gusto. Il biglietto sarebbe un’esperienza sensoriale unica, da poter utilizzare a casa, gustando odori e sapori di spezie accuratamente selezionate. L’olinput e strategie

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fatto e il gusto sono sensi fortemente stimolanti per la memoria, ogni individuo ricorda ciò che ha gustato con particolare piacere, o ciò che lo ha disgustato. Attraverso il condimento presente nella bustina, ogni volta che si penserà a quella pietanza, si penserà anche al modo in cui è stata preparata, e di conseguenza, al Gambero Rosso. Le spezie costituirebbero un modo per comunicare l’eccellenza dando un piccolo assaggio domestico all’utente e a chi dividerà il pasto con lui. Per la realizzazione del biglietto si è pensato a una convenzione con aziende produttrici di spezie e condimenti, realizzando un prodotto brandizzato Gambero Rosso Academy. Si consiglia l’utilizzo di un fronte retro, per dare spazio ai contenuti rendendoli in armonia con la grafica del biglietto. Dovrebbero essere presenti marchio e contatti dell’Academy, e una nota che indichi la partnership con l’azienda in questione.

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Offerta formativa Gambero Rosso concretizza la volontà di portare avanti il progetto educativo, da sempre presente in azienda -in maniera più o meno diretta-, nel 2002. È con la fondazione della prima sede di Città del Gusto, a Roma, che il progetto acquista finalmente una dimensione più concreta. Città del Gusto, oggi presente in sette città italiane, è una realtà sfaccettata e poliedrica -il nome “città” non è affatto casuale- in cui convergono passione, innovazione, networking, tutto votato alla cultura dell’eccellenza enogastronomica. Nucleo di Città del Gusto è l’Academy, vero centro propulsore della formazione, uno degli asset fondamentali dell’azienda. I corsi sono attivi dal 2003, e spaziano tra una vastissima varietà di argomenti e livelli di impegno e difficoltà. L’offerta formativa prevede una suddivisione dei corsi in Amatoriali, Professionali, Master. I corsi per appassionati sono variegati e strizzano l’occhio ai nuovi trend culinari, senza dimenticare le basi della tradizione. I professionali garantiscono una preparazione completa mediante l’unione di moduli teorici e pratici in linea con le tecnologie più all’avanguardia. I master, in collaborazione con importanti Istituti e Università, sono sviluppati con un approccio multimediale: alle lezioni teoriche (come giornalismo e comunicazione) si affiancano quelle in laboratorio. Amatoriali: Sono di breve/media durata (da uno a dieci incontri), con price range compreso tra 20,00 e 700,00 euro, rivolti a tutti gli appassionati del settore. I corsi più economici (20,00 Euro) sono di due tipi: “Mangiare insieme alla Città del Gusto“ o “Aperitivo in Cucina“. Prevedono la preparazione di, rispettivamente, un piatto o una serie di finger food che, alla fine, vengono consumati da tutti i partecipanti insieme. I corsi di uno/ due appuntamenti affrontano la preparazione di alcune ricette legate a un singolo ingrediente o a una tematica precisa ( es. input e strategie

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“Cucina Mediorientale“, “Cereali e Legumi“) ; non mancano incontri dedicati a trend attuali ( “Il Brunch della domenica“) o attenti a problematiche e intolleranze ( “Menu vegetariano“, “Menu creativo senza glutine“), o proposte originali (“Laboratorio di Natale“ o “I paesaggi edibili“ sono corsi di visual food dedicati a tutta la famiglia). I corsi della serie “I nostri classici“ approfondiscono e perfezionano la tecnica su di un solo piatto, insegnando a diventare dei veri esperti, sono presenti varie proposte dedicate ai capisaldi della tradizione italiana, come la pizza o il risotto. I corsi più strutturati (3-8 incontri) affrontano in modo più approfondito l’argomento e sembra essere presente un tentativo di struttura a format. I corsi “ABC“ (Cucina, Vino, Olio, Pasticceria) trattano la materia in modo piuttosto dettagliato, dalle basi fino a tecniche più impegnative; i prezzi vanno dai 150,00 ai 250,00 Euro. “Cooking Lab“, 500,00 Euro e 10 incontri, il più corposo dei corsi amatoriali, si propone come una specializzazione successiva al corso “Cuochi per passione“, che conta 8 appuntamenti e costa dai 600,00 ai 720,00 Euro, a seconda della sede. Le opzioni per i più piccoli sono quattro: “La cucina a colori dei bambini“, “Oggi cucino io!“, “Piccoli chef alla riscossa!“ e “In cucina con la mamma“, hanno un costo di 45-60,00 Euro e si svolgono generalmente nell’arco di una mattinata. Esistono corsi specifici dedicati a vino e olio che presentano le stesse modalità: corsi degustazione (un incontro, 40,00 Euro), e corsi del format “ABC“ (Vino: cinque incontri, 250,00 Euro; Olio: tre incontri, 150,00 Euro), di più ampio respiro, che partono dallo studio della storia delle coltivazioni e dei differenti territori fino all’abbinamento con i piatti. “Vigneto Italia-Sommelier per passione“ è proposto come secondo livello di “ABC del Vino“, conta sette lezioni per 350,00 Euro di spesa. È possibile regalarli tramite l’acquisto di gift card. Le proposte amatoriali appaiono varie e adatte a diversi livelli: sono infatti concepite come svago, finanche a un approccio più strutturato, 195

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che può fare da preambolo a un futuro come professionisti. Anche la varietà dei prezzi li rende appetibili a varie tipologie di utenti, e il plus è dato dalle proposte sempre aggiornate. È infatti ben visibile come Gambero Rosso abbia creato proposte in linea con i trend del momento, e con le necessità dovute a salute o ideologia. Professionali: Sono corsi dedicati all’avviamento professionale e/o all’approfondimento per chi è già inserito nell’industria, con durata da uno a sei mesi e price range dai 400 euro ai 9000 euro; alcuni sono strutturati in diversi livelli di formazione e moduli, acquistabili anche singolarmente. “Lavorare con il vino“ prevede 34 incontri per 3600,00 Euro, è suddiviso in tre moduli (Degustare, Comunicare, Vendere), acquistabili separatamente. Si avvale della formula serale per incontrare le esigenze dei professionisti. I due partecipanti più meritevoli potranno accedere a un esclusivo percorso di Training on the job della durata di tre mesi. I corsi professionali di cucina sono raccolti sotto la denominazione “Professione (...)“. È disponibile l’opzione Chef, Pasticcere o Pizzaiolo (non senza qualche incogruenza nei titoli a seconda delle sedi). Sul sito è presente un programma abbastanza esauriente, seppur non organizzato nella descrizione, che mette in evidenza i punti salienti e i nomi dei docenti. La brochure è scaricabile con un semplice click. “Professione Chef“, il più costoso e completo dei corsi professionali, si fregia insegnamenti di altissimo standard e che non si limitano alla cucina: aggiunge infatti moduli di inglese di settore, visual food, digital marketing, stage finale, nonchè la collaborazione con critici Gambero Rosso. La quota di iscrizione include poi alcuni benefit di valore, come strumenti professionali da cucina.

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“Inglese per l’Enogastronomia“: si tratta di un corso teorico dedicato alle più svariate figure che operino nell’industria enogastronomica. Il programma è curato da insegnanti madrelingua appartenenti a Gruppo Training, azienda leader nella formazione riconosciuta dal MIUR, alla quale però vengono riservate solo poche righe all’interno della brochure. “Progettare e gestire un ristorante di successo“ è invece un corso misto che combina marketing, branding, amministrazione e contabilità, comunicazione e studio approfondito del mercato, riservato a imprenditori o aspiranti tali, che utilizza la formula serale. Il cuore del corso è affidato a Laurenzi Consulting, società di consulenza specializzata nel settore. Quest’ultima viene citata velocemente sul sito e nella brochure, nella quale le è dedicato uno spazio esiguo e una font decisamente insufficiente. “Street Food: Cucine in Movimento“: il corso mira a insegnare come gestire un food truck, in tutti i suoi aspetti. È messo a punto in collaborazione con l’associazione ABI (Associazione Boutique Itineranti) e i docenti sono gli stessi proprietari/gestori di interessanti realtà dello street food italiano. Il corso risponde al crescente e sempre più evoluto interesse nel panorama della ristorazione itinerante, che negli ultimi anni ha subito una vera e propria trasformazione in termini di qualità, proposte, stile e clientela. Corsi On Demand: sul sito è presente questo tipo di corsi presso la Città del Gusto di Torino, descritti come “di specializzazione per aziende HORECA, di 20, 50 e 100 ore, direttamente sul posto di lavoro, per più partecipanti“. Gli argomenti previsti sono: Bar, Sala, Qualità servizi e gestione, Tecniche di Food&Beverage management, Social Media Marketing. Marketing Internazionale, Comunicazione emozionale Food&Tourism, e i pertecipanti previsti sono fino a 4. Sul sito non sono presenti ulteriori informazioni, salvo il rimando a una email. Sia le tematiche, varie e coerenti con il mercato attuale, che le modalità di fruizione potrebbero costituire un interessante richiamo 197

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per chi è impossibiltato a seguire autonomamente un corso o per un gestore di un locale che voglia formare il proprio staff in maniera qualitativa con un investimento ragionevole. Le proposte professionali risultano ricche e complete, e il range di prezzo è decisamente ampio, in modo da raccogliere utenti con disponibilità diverse. Risulta interessante l’approccio teorico-pratico, poichè anche nei corsi più “manuali“ non è trascurato l’aspetto teorico, e viceversa. Si trova doveroso sottolineare come Gambero Rosso non si limiti a cucina e vino, ma si espanda verso la sala o il territorio più specifico della gestione di un ristorante, un corso business oriented che risulta originale e d’appeal. Al momento l’accademia non prevede un programma di borse di studio, nè basate sul reddito nè sul merito, ma sono presenti programmi di finanziamento in accordo con istituti bancari, per i corsi professionali e master. Master Food & Wine Academy completa l’offerta formativa con cinque corsi di livello master. Uno è creato e gestito interamente dall’azienda, ed è il Master in Giornalismo e Comunicazione d’Impresa dell’Enogastronomia. Rappresenta il fiore all’occhiello dell’alta educazione marchiata Gambero Rosso, e offre ai propri studenti un ambiente unico in cui formarsi, la Città del Gusto di Roma, nella quale lavorano e convergono tutte le personalità che costituiscono il Gambero. Sovente gli stuenti formatisi al master rimangono in azienda, o collaborano con essa. Gli altri master sono creati e gestiti insieme a istituti di formazione di alto livello, quali Università degli Studi Suor Orsola Benincasa (Napoli), Luiss Business School (Roma), Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM (Milano), Università del Salento (Lecce). Il master in Giornalismo e Comunicazione d’Impresa dell’Enogastronomia ha un suo profilo Twitter, poco aggiornato, che solo negli ulitmi giorni (novembre 2016) ha sostituito la foto di copertina, che riportava l’anno 2013. input e strategie

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Per gli altri master la promozione si riduce alla presenza online, nell’area academy. Si ritiene che una comunicazione più ampia e interattiva dell’intera academy possa essere funzionale al ritorno di pubblico anche verso i master. Le proposte master risultano up-to-date e abbracciano interessi e trend decisamente estesi, pur restando tutti legati al settore enogastronomico. La distribuzione sul territorio nazionale offre anche una scelta più ampia a un pubblico di riferimento che voglia intraprendere una formazione di questo tipo senza doversi forzatamente spostare nelle città principali. Anche gli istituti con i quali Gambero Rosso si è legato per la loro realizzazione sono di alto livello, apportano valori di serietà, autorevolezza e ottime reputazioni. Si ritiene perciò che l’asset dei master abbia un peso notevole, che beneficerebbe di una comuniazione dedicata. Le strategie pensate mirano a accompagnare il pubblico di riferimento alla scoperta dell’offerta formativa Gambero Rosso, che si considera completa e allettante, ma che non sembra emergere nella moltitudine di progetti, attività e iniziative promosse dall’azienda. Si è anche cercato di trovare modalità per comunicare al meglio i corsi, o esaltare l’asset prezioso degli ex studenti, in modo da creare una comunicazione strategica che tocchi più aspetti possibili dei corsi. Visite aziendali “Lezioni fuori Città” Il principale obiettivo dei corsi professionali è l’inserimento diretto nel mondo del lavoro, o cambiare e migliorare la posizione di chi ne fa già parte. Gambero Rosso offre agli studenti una struttura già ben bilanciata tra teoria e pratica, nonchè il contatto diretto con una realtà unica nel suo genere, impersonata dall’azienda stessa. A seconda dei corsi, sono previsti stage retribuiti in base al rendimento degli allievi. Si propone l’inserimento di un ciclo di visite ad aziende esterne, declinato in base al corso e al territorio di svolgimento dello stesso. L’idea è quella di coniugare visite guidate per mostrare i processi produttivi e una giornata-tipo all’interno di realtà di successo con delle vere 199

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e proprie lezioni in loco. Il nome è piuttosto eloquente: le lezioni sono fuori dalla Città del Gusto, e sono vere e proprie visite “fuori porta“. La Città del Gusto viene concepita quindi come una vera e propria città, che costituisce una “casa“ (seppur temporanea) per gli studenti; uscire fuori e scoprire come sia il mondo del lavoro è lo scopo di questa strategia. Si ritiene infatti che debba essere chiarito già a partire dal naming quale sarebbe la natura del progetto, per invogliare e incuriosire il target di riferimento, evitando di considerarle tradizionali visite esterne. L’obiettivo è quello di arricchire l’offerta formativa dei corsi professionali, rendendoli ancora più concreti e vicini a un ambiente lavorativo che rappresenta, oltre a una necessità, l’incarnazione dei sogni e delle passioni di chi si iscrive. Naturalmente, aziende e futuri esperti del settore potrebbero sfruttare queste occasioni come momenti di networking, da far sfociare in collaborazioni e rapporti lavorativi di varia natura. Le visite sarebbero così strutturate: all’inizio sarebbe previsto un tour e l’incontro con i proprietari o i gestori, i quali potrebbero introdurre l’origine e la storia dell’azienda. In seguito, si proseguirebbe con una vera e propria lezione fuori sede, preparata dai docenti in base all’attività dell’azienda. Qualora le circostanze lo permettessero, figure chiave dell’azienda in questione potrebbero diventare co-docenti e rendere la lezione completa e irripetibile. Si vuole evitare che le visite vengano viste solo come attività superficiali, trasformandole in profonde e dettagliate osservazioni di una realtà altimenti difficile da conoscere. Si pensa che il valore aggiunto delle co-docenze in collaborazione con i dipendenti sia allettante per gli allievi, e che li consideri meno “studenti“ e più professionisti a tutti gli effetti. Naturalmente il format sarebbe totalmente flessibile, sarebbe necessario infatti accordarsi con i rappresentanti delle aziende stesse, nonchè rispettare gli impegni di ognuno, anche in base al periodo dell’anno. Si ritiene che garantire almeno tre “Lezioni fuori Città“ per ogni corso proinput e strategie

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fessionale di lunga durata sia la giusta offerta. L’Academy dovrebbe prendere accordi prima degli inizi dei corsi, così da poter anticipare ai possibili studenti (in fase di colloquio) che tipo di visite sarebbero loro dedicate. Per i corsi culinari (Professione Chef, Professione Pasticcere, Professione Pizzaiolo) si è pensato di includere visite a ristoranti/ pasticcerie/ pizzerie di successo gestite da ex studenti o dai docenti stessi, nonché alle aziende produttrici delle materie prime più importanti per il proprio corso di studi. Le aziende-sponsor potrebbero costituire un ideale punto di partenza. Gli studenti di ABC del Vino, già seguiti da sommelier e esperti enologi, potrebbero avere l’occasione di visitare aziende vitivinicole e enoteche di alto livello. Per i corsi business di fondamentale importanza sarebbero le testimonianze di case-histories di locali che si sono affermati, idea accarezzata anche da un’altra strategia (le mini-interviste agli ex allievi “Un pizzico di.../ Un goccio di...“). Si consiglia di raccogliere materiale fotografico di alcuni tour, che possa funzionare da aggiunta nella sezione web dedicata ai corsi professionali, così da arricchire l’offerta didattica in maniera chiara e grafica, in modo da testimoniare la natura delle stesse. Si ritiene infatti che un’offerta di tale portata possa giocare da forte richiamo tra chi si sta informando per un corso professionale di settore.

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Biblioteca Gambero Rosso, con i suoi trent’anni di attività, possiede una ricchissima storia che abbraccia molti canali comunicativi. Se per il canale TV l’archivio in possesso dell’azienda è un vanto e un piccolo tesoretto di storia della cucina italiana, non sono stati menzionati dettagli relativi all’archivio editoriale. Le pubblicazioni sono numerose, dalle origini sotto forma di inserto, alle guide, ai magazine, ai libri. Si ritiene che una tale collezione di materiale debba essere non solo preservata, ma anche resa viva, utilizzata e consultata. Si propone la creazione di una biblioteca aziendale che raccolga tutte le pubblicazioni di Gambero Rosso, dal 1986 ad oggi. La sede principale è stata individuata nella Città del Gusto di Roma ma, qualora lo spazio lo consentisse, ogni Città potrebbe ospitarne una. Il materiale sarebbe a completa disposizione degli studenti, che potrebbero consultarlo in sede e prenderlo in prestito, salvo eccezioni riguardanti i materiali più rari o deteriorati. input e strategie

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Per gli studenti la Biblioteca costituirebbe un plus durante il periodo di formazione presso l’Academy, e diventerebbe una rappresentazione fisica di alcuni dei valori fondamentali dell’azienda, la storia e l’esperienza. Gli allievi dei corsi professionali/master costituirebbero i principali fruitori di tale materiale, tuttavia è stato valutato come esso possa diventare un motivo di ampliamento di mercato e possa aiutare ad accrescere l’awareness. La biblioteca non sarebbe perciò limitata agli studenti dell’Academy, ma aperta anche a utenti esterni, aumentando le possibilità di business, non tanto grazie al pagamento di una tessera, che si consiglia di mantenere simbolico, ma per il networking e le iniziative qui ambientate. Si consiglia infatti di ampliare l’archivio avviando una ricerca e una raccolta di ricettari, riviste e libri di cucina storici, oltre a menu di ristoranti e bar, manifesti di fiere culinarie e pubblicità d’epoca. Si ritiene che si possa così creare una biblioteca di genere unica, che racconti un aspetto del Paese ormai quasi del tutto cambiato. Si pensa che un archivio del genere possa interessare numerose categorie di pubblico, oltre a costituire la base teorica per lo sviluppo professionale di aspiranti protagonisti del mondo enogastronomico. La rete di abbonati alle guide/riviste e i collaboratori sparsi sulla penisola potrebbero essere il punto di partenza per iniziare tale attività, poichè si auspica il recupero e la conservazione degli oggetti possa motivare a donare materiale. La collezione potrebbe essere utilizzata per l’organizzazione di mostre interne o come occasione di riscoperta di ricette antiche o dimenticate, che potrebbero costituire la base per iniziative culinarie volte a ri-sperimentare sapori perduti. I campi di interesse di chi potrebbe costituire il pubblico “esterno“ della biblioteca aziendale sono vari: ristorazione e enologia, in primis, ma anche nutrizione, storia dell’alimentazione, sociologia, antropologia, grafica, editoria, giornalismo. Le pubblicazioni targate Gambero Rosso 203

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rispecchiano infatti una fetta di storia italiana, che nasconde, sotto il primo strato dedicato all’enogastronomia, vari altri livelli di lettura, assimilabili appunto ai campi più disparati d’interesse. Studenti e appassionati di diverse discipline potrebbero quindi frequentare le biblioteche Gambero Rosso per ricerche, esami o conoscenza personale. Si è pensato di consentire agli studenti iscritti l’accesso in automatico, utilizzando le proprie credenziali. Per l’accesso di chi non frequenta l’accademia sarebbe necessaria un’iscrizione. A questo scopo, si ritiene utile valutare la creazione di una tessera annuale, dal costo contenuto. L’iscrizione comporterebbe anche la raccolta di informazioni e dati personali, per creare così un database di pubblico da utilizzarsi per iniziative (come le mostre) e comunicazioni dedicate. La tessera dovrebbe riportare i dati, la fotografia dell’utente e il marchio dell’Academy. L’ingresso per gli utenti esterni darebbe accesso alla consultazione e all’utilizzo delle sale di lettura, con scopi ricreativi e di ricerca, mentre si reputa che per i prestiti sia necessaria una soluzione che tuteli la collezione. Si consiglia di concedere quindi il prestito die volumi dietro pagamento di un extra o di una cauzione temporanea.

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Orientamento e Open Day L’orientamento è un processo a cui l’individuo si interessa nel momento in cui deve fare una scelta riguardante il proprio futuro personale o professionale. Non sempre gli individui sono in grado di auto-orientarsi, e potrebbero avere bisogno di una guida o di un aiuto che possa consigliare il giusto percorso da seguire, in particolare per quanto riguarda la formazione. Spesso i giovani al termine del loro percorso di studi di scuole superiori non hanno idee molto chiare sul mondo del lavoro, per questo è opportuno che vengano guidati nella scelta. Il processo di orientamento è inizialmente un processo interiore, che deve partire dalla conoscenza di sé stessi, delle proprie qualità e punti di forza, le passioni e gli obiettivi, ma anche dei propri limiti, autonomia e capacità di portare a termine un percorso. Difficilmente questi processi avvengono spontaneamente, per questo si creano progetti con programmi ad hoc per guidare i giovani durante questa scelta. L’Open Day è invece un modo per raggiungere un pubblico più variegato. Trattandosi di un evento, può coinvolgere più segmenti del target, e raccoglie un pubblico generalmente già interessato alla formazione presso l’istituto in questione. L’Academy al momento non svolge nè attività di orientamento né di Open Day, nonostante si tratti di corsi professionali molto attinenti con i programmi di studio di alcuni istituti superiori, che potrebbero essere per molti la giusta strada da intraprendere per la formazione professionale. Lezione orientamento istituti “TEaSTe IT!” Una fetta molto importante del target è formata da studenti di istituti alberghieri. Sarebbe molto utile comunicare loro in modo diretto, proponendo una continuazione degli studi presso l’Academy. Gli studenti degli istituti alberghieri spesso non proseguono con un percorso universitario perché più orientati a imparare una professione, anche se 205

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spesso questo comporta di lavorare per diversi anni prima di affermarsi nel settore. Proporre un livello di istruzione più alto, e una prospettiva di lavoro quindi di vita migliore, risulterebbe molto efficace, e invoglierebbe molti a crescere professionalmente. Per questo si è pensato di iniziare a fare delle lezioni di orientamento all’interno degli istituti superiori. È stato scelto il nome “TEaSTe IT” perchè è un gioco di parole che unisce “Test it” e “Taste it”, un misto tra “provalo” e “assaggialo”. Trattandosi di corsi riguardanti l’enogastronomia, il naming richiama in modo immediato e divertente l’argomento. L’idea è quella di dare una prova o assaggio agli studenti, di quello che potrebbero fare all’interno dell’Academy, presentandone l’offerta formativa in modo accattivante e diretto, mostrando concretamente esempi di svolgimento delle lezioni, e invogliando gli studenti alla partecipazione all’Open Day o alle visite in Città del Gusto. Le lezioni di orientamento si terrebbero in istituti alberghieri e professionali ad indirizzo turistico. Le scuole sarebbero selezionate in base alla zona, seguendo diversi criteri: si privilegerebbero prima di tutto le scuole vicine alle Città del Gusto, per avere minori spese possibili di trasporto e spostamento di personale, ma anche per un criterio di logicità e continuità territoriale. Ecco un esempio per la città di Roma: Istituto Enogastronomico Alberghiero Safi ELIS IPSSEOA Amerigo Vespucci IPSEOA Tor Carbone - sede “Elsa Morante” IPSEOA Pellegrino Artusi Istituto Paritario Giacomo Leopardi IIS Domizia Lucilla - sezione alberghiera

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Un particolare focus sarebbe fatto sugli istituti alberghieri e professionali paritari che, essendo a pagamento, vengono frequentati da studenti provenienti da famiglie con maggiore disponibilità economica, come ad esempio l’istituto paritario Giovanni Falcone in provincia di Frosinone, a Colleferro. Prima di svolgere la lezione di orientamento, si prenderebbero contatti con le scuole, chiedendo l’autorizzazione al dirigente scolastico o chi ne fa le veci. Sarebbero da esaminare e valutare gli spazi e le attrezzature a disposizione nella scuola. Si ritiene che le lezioni vadano rivolte a tutti gli studenti del quarto e quinto anno, nel mese di gennaio/febbraio, periodo in cui normalmente si svolge l’orientamento. Nel caso in cui non ci sia un’aula abbastanza capiente, le lezioni sarebbero suddivise in più tranche. Nel caso in cui sia presente un’aula magna o una palestra, la lezione si svolgerebbe in questo modo: avvalendosi di tre persone, un rappresentante dell’Academy, un ex studente di un corso professionale ed un insegnante di un corso professionale, sarebbero esposte le varie tipologie di corsi e i programmi, accompagnate da una presentazione video e dalle brochure in formato digitale, che illustrino in breve i programmi. Il rappresentante dell’Academy illustrerebbe corsi e programmi, l’insegnante potrebbe soffermarsi sul metodo d’insegnamento dal punto di vista pratico, mentre l’ex studente parlerebbe di sbocchi professionali. Si consiglia altresì l’aggiunta dei virtual tour delle Città del Gusto, per mostrare le sedi nel dettaglio. Si considera necessario un accordo dettagliato con la scuola per potersi avvalere degli strumenti per mostrare gli audiovisivi (proiettore/ TV/ computer/ casse) in modo da rendere la presentazione fluida e funzionale. Si valuta come giusta una durata di circa 30 minuti, cui andrebbe 207

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poi aggiunta la parte delle domande da parte degli studenti.A fine lezione si andrebbero a distribuire la brochure generica e/o di un corso specifico se richiesta. Inoltre gli studenti più interessati potrebbero accordarsi per visitare l’Academy, concordando un tour ad hoc. La visita potrebbe comprendere gruppi di 15/20 studenti per volta, e durerebbe circa 60 minuti. Alla presentazione generale seguirebbe una visita alle cucine. Data la giovane età dei visitatori, si ritiene opportuno prevedere anche la presenza dei genitori, sia per un fattore meramente pratico (responsabilità in caso di minorenni) sia per avvicinare questi ultimi, che costituiscono il principale segmento di target indiretto.

Open Day “TEaSTe IT!” A oggi l’accademia del Gambero Rosso non ha in programmazione un Open Day, si ritiene però necessaria l’ideazione e l’organizzazione di una giornata di presentazione per promuovere la scuola e per aprire le sue porte al pubblico. Il progetto è stato ideato come un racconto: l’inizio non può esistere senza la fine, e viceversa. Tutti i componenti inseriti, dalla comunicazione alla logistica, si sono pensati come legati tra loro grazie all’idea creativa alla base del progetto. Gli obiettivi principali che si vogliono raggiungere con l’ideazione del format dell’Open Day è quello di promuovere l’accademia e di creare una cassa di risonanza che supporti l’evento a livello nazionale; in più, il format sarebbe replicabile nel tempo e nello spazio, un appuntamento fisso che aiuterebbe a far crescere la brand awareness della Gambero Rosso Academy. È stato scelto come naming rappresentativo dell’evento “TEaSTe IT!” lineare, immediato e divertente che rimanda subito al gioco di parole input e strategie

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tra le espressioni “Test it!” (provalo) e “Taste it!” (assaggialo). Si propone questo naming poiché si ritiene che esprima a pieno l’obiettivo principale dell’evento: provare e conoscere l’accademia, il mondo del Gambero Rosso e tutto ciò che vi ruota intorno, senza mai perdere di vista il settore enogastronomico. Condivide inoltre, appositamente, il nome con l’orientamento (preludio verso l’Academy) e il contest per la vincita della borsa di studio; questo perché si ritengono strategie che camminano di pari passo e hanno alla base gli stessi obiettivi. L’evento incarnerebbe l’essenza dell’accademia, verrebbe presentata l’offerta formativa di cui la scuola vanta e gli ospiti entrerebbero in contatto diretto con la realtà del Gambero Rosso. Il mood conviviale sarebbe alla base della manifestazione, ovviamente in egual misura con quello culturale e istituzionale. Per far sì che gli invitati “provino e assaggino” la Gambero Rosso Academy, 209

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si pensa che ogni corso dovrebbe pensare a un modo per presentarsi (tramite foto, materiale audiovisivi o come si ritiene più opportuno). Si propone inoltre, che questa “mostra” rimanga allestita in sede anche nei giorni successivi all’evento, cosicché anche chi non avesse possibilità di partecipare all’Open Day potrebbe avere una visione generale dell’offerta formativa dell’accademia. Si ritiene opportuno organizzare l’Open Day all’interno della Città del Gusto, questo sia perché in linea con il concept e con gli obiettivi alla base dell’evento, ma anche perché location adatta ad ospitare questa tipologia di eventi avendo diversi spazi utili a disposizione. La giornata inizierebbe circa alle ore 10, gli ospiti, una volta arrivati, riceverebbero il welcome kit, dove troverebbero materiale inerente ai corsi dell’accademia. Durante la giornata si alternerebbero speech, workshop e dimostrazioni pratiche; non mancherebbero però momenti di intrattenimento, concentrati a fine giornata, nel pomeriggio. Gli speech, i workshop e le dimostrazioni pratiche sarebbero tenuti da personaggi di spicco facenti parte della famiglia del Gambero Rosso e dai professori degli specifici corsi. Questi verrebbero organizzati e calendarizzati in modo da agevolare gli ospiti i quali potrebbero scegliere le attività che più interessano. Per quanto riguarda l’intrattenimento è stato pensato di organizzare un happy hour, dove, dopo una giornata formativa gli ospiti potrebbero rilassarsi e conoscersi tra loro, scambiandosi informazioni e consigli. Rimanendo sempre in linea con il concept, si è pensato di ricreare nel giardino della location il momento leisure della giornata. Le luminarie creerebbero un’atmosfera soft, conviviale ed elegante, un buffet di finger food e diverse tipologie di vino esalterebbero il Made in Italy e un live set accompagnerebbe la serata. Per l’accompagnamento musicale si propone il live de “Ladyvette” un trio input e strategie

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swing che oltre ad avere pezzi inediti ripropongono anche grandi classici della musica italiana e internazionale reinterpretati in maniera originale. L’evento sarebbe aperto a chiunque sia interessato a partecipare, previa prenotazione sul sito Eventbrite. La preparazione della manifestazione dovrebbe iniziare almeno tre mesi prima della data dell’evento; per la comunicazione si pensa sia opportuno sfruttare al massimo tutti i canali di cui Gambero Rosso dispone, soprattutto i social network. Si potrebbe pensare anche di creare una web app ad hoc per questo tipo di evento; è una pagina web capace di offrire funzionalità complesse, simile a quelle fornite dalle già comuni applicazioni installate su dispositivo mobile. Anche l’interfaccia riprende quella delle app, rendendola, quindi, facile e intuitiva. La finalità di questo strumento è quello di creare uno spazio protetto per far interagire gli invitati tra loro e per avere qualsiasi informazione relativa all’evento a portata di mano.Userfriendly e pratica, l’app conferisce all’evento un carattere innovativo e stimolante. È uno strumento che potrà essere usata sia pre che durante l’evento. Per il giorno dell’evento si ritiene avere in loco: indicatori, rollup, e backdrop fotografico il tutto brandizzato. In più, durante la manifestazione si pensa sia opportuno pensare a dei live sui canali social ufficiali, e un live streaming sul sito web. Evento inizio anno “Alice” A oggi l’accademia del Gambero Rosso non ha in programmazione, oltre all’Open Day, un evento di inizio anno che si ritiene opportuno ideare e progettare. L’ideazione di un format per un evento d’inizio anno accademico nasce con l’obiettivo di intrattenere e accogliere tutte le persone che fanno parte della Gambero Rosso Academy, al fine di ricreare un’atmosfera colloquiale; si ritiene necessario progettare questa tipologia di evento 211

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anche per dare il benvenuto ai nuovi iscritti all’accademia. L’idea alla base del progetto è quella di realizzare un evento di intrattenimento replicabile con un mood informale ma che mostri, nel contempo, l’accademia e tutto ciò che ne concerne. “Alice” si ispira alla favola di Lewis Carrol “Alice in Wonderland”; storia moderna e colma di significati e metafore, che affrontano temi come l’avventura, il viaggio interiore e la crescita. È proprio per questo che si è partiti da qui per la realizzazione e la progettazione del format; il concept vedrebbe l’evento come un vero e proprio viaggio verso il raggiungimento dei propri sogni e obiettivi. È un naming dalla duplice lettura in italiano, scelto perché richiama anche al mondo enogastronomico (l’alice), ed è proprio a questo significato che ci si potrebbe agganciare per declinare il concept sui materiali di comunicazione. Si potrebbe infatti realizzare un’infografica che richiami delle vecchie scatole dove venivano contenute le alici, spesso decisamente piacevoli a livello visivo, con grafiche e lettering riprese oggi dalla cultura del vintage. Sarebbe opportuno creare dei flyer, utili per pubblicizzare l’evento offline e degli inviti da mandare a food blogger, giornalisti del settore - i quali potrebbero parlare dell’evento per creare una cassa di risonanza che lo supporti a livello nazionale - o al personale docente. In più questa potrebbe essere una grafica non fine solo all’evento nello specifico, bensì da riutilizzarsi anche per la creazione di postcard utili per la spiegazione dei corsi da tenere in sede Città del Gusto e da distribuire con scopo promozionale. Questo evento vuole essere un format di entertainment; si pensa che la serata debba partire dalle 19 circa per poi continuare fino a mezzanotte. Sarebbe organizzato un aperitivo, nello spazio esterno della Città del Gusto, un momento leisure dove musica lounge farà da sottofondo, un buffet con cibo e vino. L’allestimento si rifarebbe a il “paese delle meraviglie” di Alice, conservando un’allure sobria ed elegante. La parte esterna sarebbe ispirata alla casa input e strategie

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del Cappellaio Matto, mentre la parte interna avrebbe diversi elementi presenti nella storia: carte da gioco, scacchi, grandi piante, etc.. Durante la serata si alternerebbero momenti di live set con dj set; il live potrebbe essere affidato a Max Scoppetta e alla sua band, che ripropone pezzi di musica elettronica utilizzando strumenti musicali tipici della musica classica. Il live dovrebbe avere una durata di circa un’ora, dalle 21.30 alle 22.30, seguito poi dal dj set che intratterrebbe gli ospiti fino a mezzanotte circa. Tutta la serata verrebbe animata da dei visual creati ad hoc da un vj che lavorerebbe live durante il concerto e il dj set. Si ritiene opportuno utilizzare la Città del Gusto come location per questo evento perché spazio adattabile e modellabile in base alle esigenze, perché in una posizione strategica e perché si ritiene fondamentale inaugurare l’anno scolastico nel posto dove gli studenti passeranno le loro giornate. L’evento dovrebbe essere comunicato su tutti i canali social del Gambero Rosso, e anche durante l’open day si troverebbero informazioni a riguardo. Ovviamente in sede si troverebbero flyers e locandine a3. Si propone di fare live sui social durante la serata e di immortalare tutto in foto e video, materiale che potrà poi essere postato e utilizzato anche come testimonianza per eventi futuri. Si pensa che la partecipazione per gli studenti debba essere gratuita, riceverebbero l’invito tramite posta elettronica. La serata potrebbe essere aperta anche a esterni, i quali dovrebbero prenotarsi sulla piattaforma di Eventbrite al costo di circa 10€. Si propone di creare anche la possibilità di vincere alcuni inviti partecipando al contest fotografico su Instagram “Alice: dishes in wonderland”

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Servizi a valore aggiunto Il Gambero Rosso è da sempre sinonimo di professionalità, eccellenza e qualità. Sin dagli albori le attività svolte hanno avuto come obiettivi competenza e serietà. Pertanto, in sede di analisi si è posta l’attenzione sulle modalità attraverso cui poter contribuire ad accrescere tale percezione del brand. Tra queste è opportuno menzionare i servizi a valore aggiunto, ossia iniziative e attività al di fuori dei servizi di base e che comportano un incremento del valore del brand. Attualmente in riferimento all’Academy, il Gambero Rosso prevede l’utilizzo di una fidelity card, una soluzione extra rispetto all’offerta formativa amatoriale in linea con il processo di fidelizzazione attraverso cui il brand vuol instaurare una continuità e un legame con i propri clienti. Una tessera realizzata quale opportunità di promozione dei corsi amatoriali che comporta un’incentivazione alla loro frequentazione. Il Gambero Rosso inoltre ha da tempo ampliato la propria offerta formativa promuovendo corsi di formazione speciali e personalizzati attraverso un calendario ricco e accattivante. Un modo per approfondire competenze e informazioni e soddisfare le esigenze più disparate di appassionati e partecipanti. Sono corsi all’avanguardia che consentono di interpretare le tendenze socio-culturali e del mercato attuale aprendo il brand verso l’orizzonte della new generation. Tra questi vi sono corsi mamma-figlia, suocera-nuora, o di team building, studiati e ideati per esaudire le richieste e i desideri espressi da nuove e specifiche sezioni di pubblico che comportano un incremento della visibilità del brand, della propria comunicazione e percezione. I servizi a valore aggiunto consentono difatti di sviluppare un ampliamento di mercato rispetto all’offerta di base che si propone con conseguente coinvolgimento di nuove porzioni di target. Una soluzione in input e strategie

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grado di sollecitare e includere in particolare quanti intendano usufruire dei servizi offerti dalla Gambero Rosso Academy in modo in parte alternativo rispetto a quanto si prevedesse originariamente. Dunque segmenti di pubblico cui rivolgere percorsi di formazione speciali e personalizzati tra cui agenzie di comunicazione specializzare in eventi incentive, ristoratori, wedding planner. Nel caso specifico del Gambero Rosso integrare iniziative similari ponderate in particolar modo per dare maggior rilievo e respiro alla Gambero Rosso Academy, comporterebbe un aumento della brand awareness veicolando inoltre un ritorno di pubblico rivolto all’offerta formativa. La realizzazione di servizi aggiuntivi pensati in modo tale da considerare l’Academy quale brand a sé costituisce una soluzione efficace per accrescere e arricchire la reputazione della scuola, e dunque del Gambero Rosso, e allo stesso tempo per creare occasioni parallele di business. Merchandising La professionalità e l’eccellenza sono caratteristiche importantissime del Gambero Rosso, e si evincono da ogni attività che svolge. Anche nell’Academy sono due fattori indiscutibili. Per enfatizzare queste caratteristiche, si è pensato di focalizzarsi su una maggiore attenzione ai dettagli e alla soddisfazione dell’utente, elemento da tenere in considerazione per la fidelizzazione e per la reputazione dell’Academy. Un’idea che potrebbe suscitare percezione piacevole nrgli utenti è quella di ricevere dei gadget. I gadget sono stati concepiti come gift a seguito di alcuni corsi o eventi. Per l’user un piccolo regalo è sempre una soddisfazione, è un modo di accogliere e di ringraziare per la presenza tutti i partecipanti. Ricevere un regalo, soprattutto se inaspettato fa sempre piacere, e avere un og215

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getto tangibile da portare a casa farà associare valori positivi all’esperienza svolta nell’Academy. Oltre a ciò, creare gadget brandizzati, che potranno essere usati in cucina o portati in giro, aiuterebbe a sponsorizzare il brand Academy. Proposta 1: Shopper bag

Un regalo molto utile e apprezzato potrebbe essere una shopper bag. Usatissima e molto diffusa, viene usata quotidianamente per fare acquisti e consente di risparmiare sulle buste del supermercato. È pertanto una scelta ecologica poiché contribuisce alla lotta allo spreco di plastica o carta. Si tratta di un oggetto che non viene usato direttamente in cucina, ma che spesso viene utilizzato per fare la spesa, quindi rimane spesso associato al cibo. Per le donne costituisce sovente un complemento alla propria borsa, viene quindi utilizzata oltre il gesto della spesa. Per l’Academy potrebbe essere una valida occasione per far circolare il marchio. input e strategie

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Si tratta di un gadget già adottato da molte aziende, ma che ben si presta a essere brandizzato, risulta poco costoso da realizzare ed è utile per chi lo riceve, e in linea con i valori di ecologia e rispetto dell’ambiente. La shopper avrebbe il marchio dell’Academy e i colori istituzionali. Il materiale potrebbe essere una stoffa resistente. La capienza sarebbe quella di una normale busta da supermercato ma con i manici più lunghi per essere portata anche sulla spalla come una normale borsa. Quando il gadget è concepito per gli studenti si ritiene opportuno riempirla con brochure e biglietto da visita dell’Academy. Proposta 2: Timer da cucina

La scelta del timer da cucina viene proposta perché si tratta di un gadget comune, eppure che spesso manca nelle cucine, poiché si tende a far riferimento agli orologi o al timer del forno. È un oggetto usato da tutti i professionisti in cucina, per questo darebbe la sensazione di essere più capace ed esperto. Inoltre il timer simboleggia la precisione e lo scorrere del tempo ed è indispensabile per preparare piatti senza sbagliare la tempistica, sempre più vicini alla perfezione.

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Si propone di brandizzare l’oggetto, con il marchio dell’Academy e i colori istituzionali. Sarebbe un modo per dare visibilità all’Academy attraverso un utensile strettamente legato alle preparazioni professionali. Potrebbe diventare un oggetto di uso quotidiano, e ogni volta che verrebbe usato, ricorderebbe l’esperienza del corso o dell’evento. Sarebbe preferibile che fosse ricaricabile elettricamente piuttosto che a batterie, per evitare l’utilizzo delle pile che sono molto inquinanti, e perché spesso gli oggetti a pile vengono abbandonati una volta che queste si sono scaricate, oltre al fatto che si tratterebbe di un costo aggiuntivo per l’utente. Eventualmente, per ridurre i costi, si potrebbe optare per un timer analogico piuttosto che digitale. Una delle opzioni possibili è quella di un timer a forma di cuoco, sulla cui divisa sarebbe posizionato il marchio Academy, e sarebbe come avere un aiuto del Gambero Rosso sempre a disposizione nella propria cucina. Si consiglia l’utilizzo di questo gadget in particolare per la strategia “Treno del Gusto”, poiché il concetto di tempo è legato fortemente al viaggio. Proposta 3: Termometro da cucina

Quale terza proposta si consiglia di optare per un termometro da cucina, perché si tratta di uno strumento legato soprattutto alle cucine professionali, ma che potrebbe trovare spazio anche nelle cucine doinput e strategie

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mestiche. Anche se molte persone non ne fanno uso, per alcune ricette è indispensabile mantenere una certa temperatura, e soprattutto mantenerla costante per tutta la preparazione e, inoltre, ha una funzione di controllo per verificare la cottura interna di un piatto. L’oggetto dovrebbe riportare i colori istituzionali del brand e il marchio dell’Academy, mentre si consiglia un funzionamento ricaricabile tramite corrente elettrica, per evitare acquisto e consumo di batterie. Grazie a questo strumento sarà possibile aggiungere un tocco di professionalità e di precisione firmata Gambero Rosso Academy. Proposta 4: Grembiule e cappello da cuoco

Dopo aver partecipato a un corso di cucina o a un evento Gambero Rosso, tutti dovrebbero sentirsi un po’ più esperti. A tale scopo si è pensato di regalare un coordinato di oggetti simpatici ma molto utili. Grembiule e cappello costituiscono un classico abbinamento legato all’immaginario dello chef, e la si ritiene una scelta coerente e funzio219

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nale. Oltre all’utilità in senso pratico, sarebbe un gadget capace di far sentire l’utente “chef”, aumentando il grado di soddisfazione e la percezione delle proprie capacità culinarie. Il cappello da cucina, in particolare, non si trova facilmente in commercio e costituisce un oggetto molto utile anche per evitare che i capelli assorbano l’odore degli alimenti, cosa molto fastidiosa soprattutto per le donne. Cappello e grembiule dovrebbero riportare il marchio dell’Academy, e potrebbero essere in bianco, classico, oppure in nero, più elegante e che necessita di meno trattamenti per essere smacchiato. Nel cappello si dovrebbero consentire di raccogliere tutti i capelli, mentre per il grembiule sarebbe consigliabile poterlo allacciare sia intero, ovvero collo e vita, che solo in vita. Il tessuto dovrebbe essere di cotone, per consentire una migliore traspirazione della pelle, visto che in cucina la temperatura è solitamente più calda quindi la sudorazione è maggiore. Questi gadget trasmetterebbero la professionalità dell’Academy anche nei corsi amatoriali, e farebbero sentire gli studenti un po’ più “professionisti”. Corsi/Workshop “Cooking Therapy” Nel desiderio di conciliare la professionalità e l’eccellenza del Gambero Rosso con l’intento di accrescere la brand awareness, la Cooking Therapy risulta una soluzione ottimale per proporre iniziative o attività al di fuori dei servizi principali dell’azienda e che ne comportino un incremento di valore nella percezione dei consumatori. L’idea si basa sul principio della Pet Therapy, una tecnica di intervento terapeutico il cui scopo è un’interazione profondamente emozionale tra i pazienti e animali d’assistenza nel ruolo appunto di “mediatori emozionali e catalizzatori”. Il naming stesso funge da rimando in modo da condividerne e riproporne i valori e principi fondamentali. Il Gambero Rosso può così divenire promotore di un’esperienza dalla grande forza empatica e capacità di coinvolgimento. L’ideazione di corsi in cui input e strategie

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l’arte culinaria sia valorizzata quale occasione benefica e di stimolo per persone che abbiano bisogno di incanalare le proprie emozioni identifica un’opportunità per il brand di testimoniare la capacità di porre la propria passione e l’amore per la cultura enogastronomica al servizio di nuove esigenze e desideri. La Cooking Therapy prevede una collaborazione con cliniche e centri di psicoterapia al fine di ideare dei corsi terapeutici, individuali o di gruppi, che realizzino un’esperienza di profondo coinvolgimento sensoriale ed emozionale in grado di attuare un coinvolgimento totale delle persone da cui trarre sensazioni positive di benessere e serenità. Il Centro di Psicoterapia, in collaborazione con il C.R.P.P. - Centro Romano di Psicologia e Psicoterapia, offre un servizio di psicoterapia efficace e in grado di rispondere alla vasta richiesta di intervento nella città di Roma. Oltre a disporre di un reparto dedito alle consulenze, si occupa anche di psicoterapia individuale, di coppia, familiare e di gruppo. In accordo con associazioni affini, è possibile progettare dei corsi in cui l’attività culinaria sia l’elemento da cui trarre giovamento e insegnamento. Allestire un’atmosfera di armonia e divertimento in cui la cucina possa esprimere le proprie potenzialità quale luogo ideale per ritrovare il buon umore e il sorriso e per incanalare emozioni e paure crea un coinvolgimento attivo e profondo dei partecipanti che sperimentano una nuova occasione in cui placare ansie e agitazioni infantili, rinsaldare il rapporto di coppia, beneficiare di sensazioni positive. 221

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La collaborazione tra gli chef Gambero Rosso e gli psicoterapeuti andrebbe a delineare delle tipologie di corso ad hoc rispetto le diverse esigenze psicoterapeutiche. Oltre a corsi meno consistenti, ad esempio per la coppia, saranno strutturati anche corsi più impegnativi attenti alle personalità e ai bisogni dei singoli corsisti, alla necessità di svolgere un’attività di gruppo. La Cooking Therapy consente di migliorare la socializzazione tra gli individui, combattere forme di ansia e stress, comprendere come sfruttare al massimo il tempo disponibile migliorando allo stesso tempo la capacità di memorizzazione, l’abilità manuale e la propria autostima. A fronte di tali esigenze, la collaborazione tra chef e specialisti del settore psicoterapeutico sarà fondamentale sia in fase di organizzazione dei singoli corsi, al fine di strutturarli ponendo le adeguate attenzioni, sia durante le lezioni per una migliore interazione tra equipe e corsisti. La Cooking Therapy consente di incrementare la notorietà dell’Academy Gambero Rosso attraverso l’avvicinamento di nuove porzioni di target e inoltre di sfruttare ed esaltare alcune peculiarità dell’arte culinaria stessa quali l’innata capacità di coinvolgimento dei cinque sensi a favore di un’esperienza in grado di travolgere e immergere totalmente la persona alla scoperta e sperimentazione di odori, sapori, colori e sensazioni.

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Corso/Cena a domicilio “Personal Chef” Data la natura poliedrica dell’azienda, Gambero Rosso ben si presta ad accogliere servizi a valore aggiunto che possano andare ad arricchire la rosa delle offerte che ruotano intorno all’Academy. Si propone l’attivazione di un servizio di chef a domicilio, che vada a impiegare la professionalità dei diplomandi e neodiplomati del corso Professione Chef. Il concept vuole cavalcare il trend del “cuoco a domicilio”, nato negli Stati Uniti e diffusosi così capillarmente da aver dato origine a un nuovo, omonimo mestiere, e a molte iniziative legate a questa figura, come programmi TV e reality. Il nome si rifà alla figura del personal shopper, consulente esperto e sempre aggiornato che aiuta clienti facoltosi negli acquisti di oggetti ricercati, per lo più capi di moda, gioielleria, arredamento, arte. Il “Personal Chef” è quindi una figura che si dedichi al cliente per accompagnarlo alla scoperta di piatti raffinati e creati su misura, dall’ideazione alla preparazione. Il core dell’accademia risiede, naturalmente, nell’educazione: integrare anche la formazione in questo tipo di servizio mira a differenziare e impreziosire la proposta e costituire un unicum sul territorio italiano. Le proposte sarebbero diramate in due alternative: la tradizionale cena cucinata per gli inquilini della casa o la lezione a domicilio. Si occuperebbero della preparazione della cena studenti in procinto di terminare il corso professionale o neodiplomati, mentre la lezione dovrebbe essere appannaggio degli chef-insegnanti, che riproporrebbero nelle cucine di privati la professionalità che li contraddistingue in accademia. Si reputa che il marchio Gambero Rosso, veicolato dal marchio Academy, possa costituire la perfetta assicurazione di qualità per un’attività simile. Chi volesse infatti prenotare una cena cucinata a casa propria da un professionista potrebbe avvalersi dell’esperienza e della sicurezza di 223

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un marchio storico e di una scuola rinomata, contribuendo alla nascita di un nuovo segmento di business. L’ampliamento del pubblico di riferimento è un altro degli obiettivi, in quanto, acquisendo familiarità con l’Academy tramite questa iniziativa, si può auspicare un ritorno degli utenti di “Personal Chef” sotto forma di frequentatori dei corsi. Il servizio punta sulla personalizzazione e sull’esclusività: un professionista d’alta cucina a disposizione, che assecondi le proprie esigenze e desideri. Il pubblico che si intende raggiungere è quello di appassionati di cucina, naturalmente, alla ricerca di un’esperienza ricercata e dedicata. Date le molteplici possibilità di customizzazione che il servizio permette, si ritiene necessaria la creazione di un format decisamente flessibile. Il servizio vedrebbe uno studente diplomando o un neodiplomato nel ruolo di chef a domicilio per una sera. L’opzione “cena” prevedrebbe l’arrivo del cuoco presso l’abitazione concordata, con gli ingredienti per la cena e gli strumenti professionali, che utilizzerebbe insieme a quelli di proprietà dei fruitori, che troverebbe nelle loro cucine. Gli inquilini potrebbero osservare lo chef a lavoro e godersi un pasto d’eccezione nell’intimità della propria casa. La seconda possibilità sarebbe invece un vero e proprio mini-corso, che insegni a preparare delle pietanze che potrebbero poi essere gustate, alla fine, dagli inquilini-studenti. In questo caso arriverebbe a casa un cuoco-docente (se necessario, potrebbe avvalersi dell’aiuto di uno studente), che coinvolgerebbe i clienti in un mini corso totalmente intimo e personalizzato, rispettando i tempi, i gusti e le difficoltà del caso. Al termine delle preparazioni lo chef potrebbe occuparsi di creare degli impiattamenti da professionista e servire agli inquilini la cena appena creata insieme. In entrambi i casi si consiglia di equipaggiare il personale dell’accademia con un mini kit da lasciare in dotazione ai clienti per far conoscere l’offerta formativa: potrebbe essere una shopper in cotone con le brochure all’interno, o un kit con grembiule e toque, anch’esso accompagnato dalle brochure. input e strategie

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Per la realizzazione si consiglia di preparare una scheda informativa dettagliata da posizionare nell’area web dei corsi fuori catalogo, accompagnata da materiale fotografico e da biografie di cuochi diplomati all’academy che potrebbero occuparsi del menu. Un calendario che mostri date e città disponibili sarebbe utile al fine di garantire una user experience fluida e trasparente. Le biografie e l’espediente grafico del calendario vogliono fare in modo che l’utente si senta accompagnato e assistito nell’organizzazione della serata, che lo invoglino a contattare la Città del Gusto per discutere dettagli e prezzi. La fase successiva, infatti, vedrebbe necessariamente l’utente concordare data, menu, personalizzandolo e ampliandolo a seconda delle proprie necessità, con costi aggiuntivi per pregio degli ingredienti, quantità di piatti, tipo di lavorazione, qualità del vino e logistica. La cena, naturalmente, avrebbe un costo ridotto rispetto alla lezione, sia per livello del personale che per durata dell’incontro. È implicito che il servizio potrebbe essere garantito solo in un raggio piuttosto circoscritto intorno alle sedi delle accademie. Qualora la richiesta dovesse essere “corposa”, come una cena numerosa, gli chef potranno avvalersi dell’aiuto di studenti, aumentando l’occasione per questi ultimi di fare esperienze di lavoro. La comunicazione e la promozione del servizio sarebbero affidati al sito web/ area Academy, nella sezione dei corsi fuori catalogo, e alla pagina Facebook. I commensali sarebbero invitati a condividere la propria esperienza sui social (sempre tramite #GRacademy) e le fotografie, sotto loro consenso, potrebbero diventare oggetto di arricchimento per brochure future o creazione di contenuti per la pagina Facebook.

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Fidelizzazione e agevolazioni La fidelizzazione è un processo attraverso il quale nasce un legame personale e commerciale tra un’azienda o prodotto e un cliente, serve a creare continuità, conoscere chi compra, e fare il possibile per rendere su misura un rapporto commerciale. Questo processo non è uguale per ogni brand, e le strategie per fidelizzare i clienti non possono essere universali. È sempre necessario contestualizzare per poter definire la migliore strategia di fidelizzazione. Il cliente fidelizzato si aspetta delle agevolazioni, che possono essere sconti, regali o agevolazioni di tempo. Nel caso specifico dell’Academy, esiste già un programma di fidelizzazione. Chi sceglie di frequentare un corso amatoriale può ricevere una tessera, che viene timbrata ogni volta che si frequenta un corso. Dopo aver seguito quattro corsi, il quinto è in omaggio. Sulla carta è possibile ricevere i timbri fino a dieci corsi. Si tratta di una tessera del formato di un biglietto da visita, che riporta sul fronte il marchio dell’Academy e sul retro dei quadratini dal contorno nero dove vengono inseriti i timbri. Nel complesso risulta uno strumento efficace, ma è graficamente molto spoglia e non rappresenta a dovere i valori del brand. Inoltre non risulta moderna e al passo con i tempi, a differenza dell’azienda che è in continuo fermento e innovazione. I timbri potrebbero risultare uno strumento fuori moda e antiestetico, non adatti a un’azienda così all’avanguardia. A livello percettivo, il cliente fidelizzato considera ogni punto un traguardo, e potrebbero esserci metodi più efficaci e rappresentativi per fissarlo sulla tessera. La gift card, invece, è attualmente solo virtuale. Nella sezione dedicata ai corsi, è infatti possibile acquistare un corso amatoriale e regalarlo come un voucher. Visivamente risulta rappresentato da un’immagine prettamente natalizia, che potrebbe far associare il buono soltanto a un regalo di Natale, mentre potrebbe essere regalato in svariate occasioni. Per quanto possa funzionare logisticamente, a livello percettivo per l’utente potrebbe non soddisfare nella forma. Si ritiene che manchi quel dettaglio che possa testimoniare fisicamente l’esistenza di un regalo, in quanto lo scarto e la scoperta del contenuto sono spesso la parte più emozionante. input e strategie

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Borsa di studio “TEaSTe IT!” A oggi la Food & Wine Academy del Gambero Rosso non offre la possibilità di vincere una borsa di studio per coloro interessati a iscriversi a uno dei corsi professionali e master; al momento si ha solamente la possibilità, tramite previo accordo con istituti bancari, di avere dei finanziamenti per permettere a coloro che ne avessero bisogno di dilazionare il pagamento. Si ritiene opportuna la creazione di un contest che dia l’opportunità di vincere una borsa di studio al fine di consentire anche alle persone meno abbienti una possibilità di poter inseguire il loro sogno e iscriversi a uno dei corsi professionali e master di cui l’Academy dispone. Si propone di mettere a disposizione due borse di studio per ogni corso professionale e master a copertura totale e parziale della frequenza. Si è pensato di creare un format per le borse di studio chiamandolo “TEaSTe IT!”; è stato individuato questo come naming perché il concept alla base di questa strategia è proprio quello di “provare” ma nel contempo di far “assaggiare” quello che si è in grado di realizzare. Si uniscono infatti, graficamente, due termini inglesi: test (provare, ma anche il test proprio della scuola) e taste (assaggiare). I partecipanti sarebbero chiamati a sviluppare un progetto partendo da una parola chiave che la commissione Academy si impegnerebbe a decidere ogni anno; non necessariamente legata al mondo della cucina ma legata anche agli ambiti più disparati, e sarebbe la medesima per ogni corso e master. I partecipanti dovrebbero partire dalla parola chiave assegnata e creare un progetto relativo all’ambito del corso che più interessa, la dimostrazione pratica per far “assaggiare” e “provare” quello di cui loro sono capaci di fare. Chi vuole diventare cuoco potrebbe creare un piatto, chi pasticcere un dolce, chi vuole seguire un master un progetto scritto. Per partecipare alla selezione delle borse di studio si dovrebbe effettuare una previa registrazione sul sito ufficiale del Gambero Rosso, che darebbe 227

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un ID e una password per accedere all’area riservata agli studenti dove potrebbero trovare tutto il necessario per la partecipazione al contest e dove poter caricare il materiale e i documenti richiesti (dati anagrafici, copia di un documento di identità, curriculum vitae e lettera motivazionale). Si è pensato a questa modalità di accesso sia per agevolare gli interessati, creando uno spazio a loro dedicato, ma anche al fine di aumentare la navigabilità sul sito del Gambero Rosso. Ogni partecipante sarebbe poi giudicato da una commissione formata da membri interni ed esterni all’Academy. Si consiglia di lanciare il contest quattro mesi prima dell’apertura dell’anno accademico e di istituire come data di scadenza per la consegna di tutto il necessario un mese prima dell’inizio dei corsi. Si ritiene opportuno che il concorso venga diffuso su i materiali di comunicazione di cui l’Academy dispone, sia online che offline; questo per creare networking tra i diversi asset di cui il Gambero Rosso dispone ma anche per aumentare la visibilità dell’Accademia e attrarre nuovo pubblico. Gift Card “Regala un’esperienza” Quando si riceve un regalo, una delle soddisfazioni più belle resta sempre quella di scartarlo, per accentuare la sensazione di avere qualcosa di nuovo e di tangibile, anche se si conosce già il contenuto, quel misto tra desiderio e sorpresa rende lo scarto di un regalo un momento unico. La gift card è utilizzata da tutte le grandi aziende, e ha una funzione utile, perchè consente di fare un regalo che sia personale ma non troppo, che dia la possibilità al ricevente di scegliere in libertà il proprio regalo. Sul sito del Gambero Rosso è possibile acquistare e regalare un corso, ma chi riceve il regalo non si troverebbe nulla in mano di riconducibile al brand, o che possa scartare. Per questo si è pensato di creare una gift card, basandosi sul concept “regala un’esperienza”. La gift sarebbe la parte tangibile, l’esperienza, e per avere qualcosa di concreto in mano, che rimarrebbe anche dopo il corso. La gift card potrebbe avere importo libero, a partire da 60 euro (prezzo input e strategie

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base degli amatoriali), e sarebbe acquistabile sia sul sito che in sede. La gift potrebbe coprire anche parzialmente l’importo di un corso, consentendo di aggiungere la differenza con altri metodi di pagamento qualora ne fosse richiesto uno di importo maggiore. La gift potrebbe essere accompagnata da un packaging rigido che ricordi la forma di una scatola regalo, dai colori istituzionali, e leggermente più grande della card. All’interno del pacchetto ci potrebbe essere un foglietto con scritte istruzioni, scadenza, contatti dell’Academy, e un eventuale claim, come per esempio: “In regalo per te un’esperienza unica”. Ogni gift card acquistata sarebbe accompagnata da un file, digitale o cartaceo, contenente il codice della stessa, le generalità della persona a cui verrà regalata, il valore monetario e il regolamento di utilizzo. Si consiglia l’utilizzo di un materiale rigido e plastificato, come quello di una carta di credito, per conferire importanza. Dovrebbe riportare il marchio Academy e i colori istituzionali oltre a, naturalmente, la scritta Gift card e il codice. Vista la quantità di informazioni, si consiglia un fronte retro. La strategia è stata momentaneamente pensata per la Città del Gusto di Roma, ma potrebbe estendersi a tutte le Città del Gusto. Welcome kit “Viaggio” Per accogliere gli studenti dei corsi amatoriali in modo professionale, dimostrando l’eccellenza dell’Academy anche nei minimi dettagli, si è pensato all’ideazione di un piccolo welcome kit. Il kit è stato pensato per un utilizzo esterno all’Academy, e contenente oggetti utili da usare quotidianamente. Riprendendo il concept del viaggio, quale esperienza all’interno dell’Academy si è concepito uno strumento utile e poco impegnativo, che possa andare bene per più fasce di età e tipologie di persone. Qualcosa che si possa portare sempre con se, in particolare durante viaggi e spostamenti. Per questo si è pensato a un porta documenti brandizzato, con marchio e colori istituzionali. 229

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È un oggetto utile a chiunque voglia viaggiare, o semplicemente preservare meglio lo stato dei propri documenti in ogni momento. L’utilizzo di questo oggetto da parte degli studenti aiuterebbe la diffusione del marchio Academy, e ricorderebbe loro dell’esperienza svolta al suo interno. Si è pensato a un oggetto tascabile, in modo che possa andare bene sia per uomini che per donne, di misure poco più grandi di una carta di identità che è 11 x 7,5 cm chiusa. Il porta documenti dovrebbe essere esternamente rigido, e apribile tipo libro. Da un lato si potrebbe trovare una grande tasca per la carta di identità e passaporto, che copra tutto il lato, dall’altra una serie di tasche più piccole che possano contenere altri documenti come patente, tessera sanitaria e carte di credito. Il materiale potrebbe essere di tipo plastificato, non troppo rigido, in modo che possa piegarsi dove necessario e che sia impermeabile.

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Città del Gusto Gambero Rosso possiede attualmente sette sedi Città del Gusto, realtà polivalenti nelle quali si svolgono anche le lezioni dell’accademia. La Città del Gusto di Roma si trova nel quartiere residenziale di Monteverde, raggiungibile in auto e con i mezzi di trasporto, e confinante con il centrale Trastevere. La sede romana è la principale: oltre all’Academy, si trovano qui la direzione, la redazione editoriale, quella del canale TV, della Web TV e della comunicazione online. Ogni ufficio dispone di un’area apposita, dove i dipendenti lavorano autonomamente. Dedicate all’Academy ci sono aule teoriche e pratiche. Le aule finalizzate alla preparazione dei piatti sono vere e proprie cucine professionali, dotate di tutte le attrezzature necessarie. Sono presenti anche forni per la preparazione della pizza. Il cortile esterno è costituito da un prato sintetico sul quale possono essere sistemati tavoli, sedie, stand e cucine mobili, animazione di vario genere (audiovisiva, musicale). La struttura si rivela adeguata e funzionale per ospitare corsi professionali, e l’essere nello stesso edificio della direzione e degli uffici principali trasmette autorevolezza. La facciata si presenta elegante, pulita e minimale, giocata su un connubio di bianco e vetrate a specchio, con l’unica eccezione del rosso del marchio. La scelta di una struttura esteticamente moderna è pratica, e si differenzia non poco dall’architettura delle città in cui si trova (discorso applicabile a tutte le sedi), creando un punto di rottura col paesaggio e affermando la propria identità, senza stonare o apparire fuori luogo. Il bianco, l’acciaio e il vetro sono portatori di valori di solidità, sicurezza, ma anche trasparenza e igiene. Le attrezzature sono all’avanguardia e gli studenti possono disporre di prodotti forniti da aziende d’eccellenza del settore. Le cucine sono adatte a chi aspira a diventare chef, ma si rivelano utilizzabili e “familiari” anche da chi sceglie un corso amatoriale per svago o 231

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chi si reca in accademia per un evento privato. Il giardino esterno è in linea con la scelta architettonica del resto della struttura: pulito, essenziale: è piacevole, e la sua natura “basic” si presta a potersi “vestire” e trasformare in base alle necessità. La sede rappresenta in effetti una mini-città, non tanto nella struttura, ma nel contenuto: uffici, studi televisivi, cucine, aule...è una moltitudine di possibilità e realtà diverse che convergono e lavorano insieme. Lo studente che frequenta queste aule o chi partecipa anche solo a un evento ha la possibilità di immergersi nella brand experience Gambero Rosso. Tuttavia, è necessario sottolineare come sia possibile constatare tali caratteristiche solo tramite la visita: le qualità delle Città del Gusto rimangono celate e nascoste, non sono comunicate. Sul web si possono reperire delle fotografie professionali, specialmente delle facciate, nonché sbirciare le location tramite i video-resoconti degli eventi in loco. Si ritiene però che questo asset debba essere necessariamente esaltato, vissuto e raccontato con delle strategie ad hoc. Partnership con Roma Lazio film commission e agenzie di location management Si vuole suggerire al Gambero Rosso una nuove possibilità di partnership, con Roma Lazio Film Commission e/o altre agenzie di location management, al fine di proporre le Città del Gusto come possibile set per eventuali film, serie televisive, pubblicità o qualsivoglia contenuto audiovisivo. Sarebbero ovviamente diverse le tipologie di set che si potrebbero ricostruire all’interno delle Città del Gusto, tutti gli spazi potrebbero essere utilizzati per mettere in scena diverse situazioni: da una lezione di cucina a alla ricostruzione dell’ambientazione di un evento del Gambero Rosso e di utilizzarlo per svolgerci una o più scene di un contenuto audiovisivo. Si ritiene che questa sia un modo per aumentare la visibilità in settori diversi e che sia un’ottima modalità per aumentare la propria brand awareness. input e strategie

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Sarebbe ovviamente anche un modo da cui poter trarre profitto al fine di riutilizzare gli incassi per la manutenzione delle location. Stipulare queste partnership è semplice e veloce: si può procedere online dai diversi siti di riferimento o prenotando un appuntamento con i responsabili. Si pensa che iniziare con Roma Lazio Film Commission sia l’ideale perché è una fondazione rinomata che porta avanti le attività volte a promuovere il cinema, l’audiovisivo e le coproduzione; supporta, inoltre, le produzioni cinematografiche e audiovisive dando vita a piattaforme per lo sviluppo della coproduzione internazionale con l’organizzazione di incontri di coproduzione durante i principali festival del cinema. È una realtà che condivide valori e obiettivi con il Gambero Rosso, interessati entrambi, in diversi settori, a promuovere il patrimonio culturale, ambientale e turistico. Ed è un ottima possibilità di creare, quindi, un network. Per avvalorare maggiormente la tesi, lunedì 17 ottobre 2016 sul quotidiano “Il Messaggero” è uscita un’intervista al ministro della Cultura Dario Franceschini, che titola: «La cinematografia veicolo-chiave di promozione del Paese; al lavoro con le Film Commission regionali per mettere in rete il nostro patrimonio.»; sull’articolo si racconta come sia fondamentale per l’Italia apparire in pellicole per far conoscere al mondo il patrimonio culturale di cui il Paese dispone. Essendo anche compito del Gambero Rosso, attraverso i vari asset di cui dispone, presentare al mondo intero il “Bel Paese” si suppone che le due cose possano camminare parallelamente e che questa partnership possa giovare al brand, più in generale, e alla Città del Gusto, più nello specifico. 233

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Virtual Tour “Entra in Città” Le Città del Gusto, come già descritto in precedenza, costituiscono un unicum in Italia: non si può ridurre la loro natura a una sola definizione. Sono uffici, studi televisivi, location per eventi e conferenze, centri di incontro e scambio, negozi e, naturalmente, istituti di formazione. È indubbio che l’educazione presso l’accademia si fregi della vasta e aggiornata offerta formativa, della competenza dei docenti e dell’esperienza che Gambero Rosso infonde. Tuttavia si giudicano anche le strutture stesse come asset di considerevole valore, e si ritiene che debbano essere oggetto di una comunicazione dedicata. Si consiglia la creazione di un tour virtuale che possa essere visualizzato sul sito web. Si ritiene che mostrare la struttura architettonica, gli aspetti tecnici e le qualità delle scuole sia un plus che possa fare da traino per il target di riferimento. Il virtual tour sarebbe infatti uno strumento per l’utente per osservare, valutare ed esplorare tutte le sedi di Città del Gusto tramite uno schermo. Il nome gioca sulla duplice natura delle sedi delle scuole come Città (del Gusto) e città vere e proprie, degne di essere celebrate al meglio. Il modello di riferimento per “Entra in Città” sarebbero i tour virtuali studiati per i più importanti musei del mondo. Si stima che uno degli esempi più funzionali sia quello del sito web del Museo del Louvre (Parigi), intuitivo e user friendly. Nei suddetti tour l’utente ha la possibilità di vedere, attraverso il proprio computer, tutte le sale e le opere esposte. In alcuni casi, è possibile ingrandire gli oggetti e apprezzarne i particolari. Durante la visita, una mappa vettoriale o un modellino 3D specificano il punto esatto nel quale si sta, virtualmente, camminando. Lo strumento sarebbe declinato ad uso dell’Academy per aumentare la user experience e il tempo di permanenza sul sito web.

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Il virtual tour non sostituirebbe la visita dal vivo, costituirebbe uno strumento in più per avere un assaggio di ciò che si andrebbe a vedere o, nel caso di un possibile studente, dove si andrebbe a studiare. L’Academy si dimostrerebbe, così, ancora più trasparente. Il servizio è pensato soprattutto per chi sta valutando l’iscrizione ma è impossibilitato a recarsi in sede per un colloquio o a partecipare all’Open Day, o per chi si trova in una fase di valutazione iniziale di più istituti, anche dall’estero. Si considera “Entra in Città” utile anche ai partner o alle aziende private che considerino l’organizzazione di eventi presso le sedi, per avere una panoramica più esatta e per gestire dettagli di logistica e organizzazione degli stessi al meglio, anche a distanza. I virtual tour sarebbero segnalati sul sito attraverso delle icone thumbnail sia nella sezione “Academy”, sia in quella “Città del Gusto”. Ogni sede avrebbe un proprio tour dedicato. Per la realizzazione si necessiterebbe di fotografie a 360 che coprano tutta l’area della sede, dal cortile esterno ai particolari delle aule. Con il mouse l’utente potrebbe spostarsi all’interno dell’immagine e avere una visuale globale dell’ambiente. Sarebbero privilegiate le postazioni di cucina e le strumentazioni in possesso della scuola. Una mappa vettoriale aiuterebbe l’orientamento, e sarebbe fissa sullo schermo, in misura ridotta, durante tutto il giro. La mappa sarebbe interattiva, ovvero si potrebbe saltare da una stanza all’altra cliccando direttamente su di essa. In aggiunta, si propone l’inserimento di una finestra Google Street View che permetterebbe di perlustrare i dintorni della struttura, il quartiere e le aree limitrofe.

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Evento “Appetizing Experience” Da sempre lingua e abitudini alimentari sono dei tratti distintivi e caratteristici di un popolo. Per questo si è pensato a un tipo di evento che possa unire entrambe le cose, per far conoscere più a fondo una cultura, attraverso il gusto e il divertimento. Il format di evento pensato è un aperitivo in lingua straniera accompagnato da un buffet dedicato, per esercitarsi a parlare e rinfrescare le proprie conoscenze linguistiche in modo divertente, e scoprire i cibi e le bevande tipiche della cultura in questione. È stato preso in considerazione l’aperitivo, piuttosto che la cena, perché è meno formale, darebbe la possibilità di muoversi, favorendo l’incontro, quindi lo scambio linguistico. Inoltre l’aperitivo è più versatile nel raccogliere diverse fasce di età, e può avere un costo più contenuto. Il nome “Appetizing experience” vuole riprendere il concetto di viaggio come esperienza, in una un full immersion nella cultura di un Paese attraverso lingua, pietanze e musica. Un’esperienza unica che permetterebbe di capire più a fondo una cultura, esercitando la lingua e incontrando altre persone. L’eccellenza della cucina e della selezione di bevande del Gambero Rosso, unita a una tema innovativo, permetterebbero all’evento di ripetersi seguendo un format, e di essere declinato in più lingue. Per la location, si è pensato alla Città del Gusto di Roma, ma sarebbe possibile riproporre l’evento nelle altre Città del Gusto. Si potrebbe iniziare con eventi in inglese, francese, spagnolo e tedesco, le lingue più parlate e studiate maggiormente in scuole e università italiane, per poi passare eventualmente a lingue orientali, russo o arabo. L’evento avrebbe un tipo di cucina fusion, tra quella italiana e quella del luogo in cui si parla la lingua scelta. input e strategie

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Il cibo sarebbe a buffet, accompagnato da una postazione bar, dove si trovare bevande, cocktails e vini. Si consiglia di far presenziare alle serate laureati o docenti della lingua in questione, che interagirebbero con i partecipanti, supportando la conversazione in caso di dubbi o difficoltà. Si potrebbe creare un codice colore: i partecipanti all’ingresso riceverebbero un braccialetto di carta, con un colore diverso a seconda del livello di conoscenza della lingua; un esempio: arancione per il livello base, giallo per l’intermedio e verde per l’avanzato, blu per insegnanti e madrelingua. In questo modo ogni partecipante conoscerebbe il livello della persona a è davanti, esprimendosi di conseguenza. Barman e personale dello staff dovrebbero parlare correntemente la lingua scelta. L’evento potrebbe essere pubblicizzato sul sito ufficiale e sui social, con la descrizione anche nella lingua scelta per la serata. 237

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Lancio corsi L’offerta formativa delle scuole Gambero Rosso prevede corsi amatoriali, professionali e master. La comunicazione e la promozione non sembra però rispettare una pianificazione o una struttura chiara e regolare. La comunicazione dei corsi avviene tramite l’area web dedicata: è però possibile vedere e informarsi soltanto sui corsi in procinto di iniziare, e, inoltre, l’usabilità risulta macchinosa e poco chiara. Ci sono poi i post sponsorizzati su Facebook, che si limitano alla pagina ufficiale e non prevedono alcun tipo di interattività. Sono previsti eventi sponsorizzati sulla pagina Facebook di Gambero Rosso e della Città del Gusto di Roma, in concomitanza con l’inizio dei corsi. Uno strumento di cui l’azienda si avvale per la promozione dei corsi professionali sono invece dei video, girati per lo più presso la sede di Roma, arricchiti dalla presenza di docenti o ex studenti, posizionati poi nella sezione WebTV del sito o postati sulla pagina Facebook. Si ritiene che lo strumento sia ben confezionato ed efficace, risulta tuttavia decisamente difficile andarlo a reperire sul sito, e trovarlo sul social sarebbe meramente un colpo di fortuna. I video realizzati sono inoltre dedicati soltanto a un paio di corsi, facendo venire meno la coerenza e impoverendo il potenziale che la strategia avrebbe avuto. È doveroso sottolineare come, in passato, siano stati organizzati eventi promozionali per il lancio dei corsi, ma che non sono poi stati strutturati in dei format ripetibili, e siano stati quindi degli unicum. Gli eventi di cui sopra sono “Degustare in libreria”, showcooking in collaborazione con IBS e Libraccio, che includeva una vendita scontata di corsi amatoriali, e la presentazione del master evento che ha avuto luogo nella sede di Roma. Non risultano in preparazione altri eventi simili.

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Il master in Giornalismo e Comunicazione d’Impresa possiede invece un profilo Twitter a sé, aggiornato giornalmente, che solo di recente (novembre 2016) ha cambiato la propria immagine di copertina; la precedente riportava la data del 2013. Si ritiene che il profilo sia comunque ben gestito, anche se non sembra sfruttare al massimo il proprio potenziale. Si consiglia pertanto di cercare di rendere le promozioni più attive -e interattive-, più dinamiche e, per gli eventi, di creare un format ripetibile che conferisca continuità e autorità. Campagna About.Me Si vuole proporre un modo diverso per il lancio dei corsi: la creazione di profili su “About.Me”. About.Me è una piattaforma online che permette gratuitamente di raccogliere in una sola pagina tutte le informazioni utili su una determinata persona; offre, inoltre, la possibilità di inserire foto, biografia e personalizzare lo spazio, creando un profilo personalizzato e dall’aspetto professionale. Lo si può considerare un social a tutti gli effetti, una sorta di anello di congiunzione tra Facebook e LinkedIn. L’aspetto professionale è centrale, tuttavia si promuove la ricerca di contatti e realtà lavorative in modo amichevole e informale. La strategia vorrebbe trasformare ogni singolo corso in un individuo virtuale con una personalità ben distinta: gusti, passioni e carattere, che combacerebbero, naturalmente, con le caratteristiche di un individuo-tipo facente parte del target diretto. Si vorrebbe così dare all’offerta formativa un taglio informale e divertente. A illustratori si chiederebbe di realizzare ritratti di ragazze e ragazzi che rappresenterebbero i volti dei corsi; si darebbero loro dei nomi, si plasmerebbero vere e proprie persone. Per esempio, ci potrebbe essere un Pietro interessato alla musica rock, all’arte contemporanea e al desi239

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gn che vorrebbe unire queste passioni alla cucina, diventando un pasticcere professionista; o magari una Dalila, laureata in giurisprudenza, gentile e solare, appassionata della cucina italiana e di quella orientale, che nel tempo libero si diverte a creare ricette fusion. Si pensa di contattare illustratori come ZeroCalcare, un fumettista aretino molto popolare in questo periodo. Essendo About.Me una piattaforma che permette di inserire dei link, sarebbe utile il rimando al sito ufficiale del Gambero Rosso per non perdere di vista l’obiettivo principale: lanciare i corsi dell’accademia. Questi profili online potrebbero diventare anche delle postcard da lasciare nelle scuole superiori e nella Città del Gusto. In più queste “persone digitali” potrebbero essere presentate anche attraverso tutti i canali social di cui Gambero Rosso dispone (soprattutto Facebook, Twitter e Instagram). Sui social però, si consiglia di non svelare direttamente di cosa si tratta bensì di creare suspence e aspettativa nel pubblico, invitandolo all’interazione. Si è pensato a “About.Me” perché suo punto di forza è un’ottima indicizzazione, che gli permette di apparire spesso nella prima pagina di risultati di ricerca. Creazione postcard “ L’amore al tempo dei piatti” Si è pensato alla creazione di una postcard che parli dell’Academy riprendendo il concetto di “L’amore al tempo dei piatti” . Si vorrebbe declinare visivamente il concept rendendolo efficace per la promozione dei corsi. La postcard avrebbe la funzione di raccontare l’offerta formativa in modo simpatico, utilizzando metafore visive che uniscano i corsi all’amore e ai piatti. Uno dei visual pensati è il seguente: una lussuosa tavola apparecchiata input e strategie

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per due, come se fosse una cena a lume di candela. Si trovano svariate pietanze, divise in diversi piatti, del vino e un block notes. A ogni elemento è associato un corso professionale come il vino per “Lavorare con il vino”, torta o dolce per “Professione Pasticcere”, block notes per il master, e così via per ogni corso professionale. Attraverso l’utilizzo di queste metafore, l’utente può associare immediatamente il corso a una preparazione, o a un elemento rappresentativo. L’immagine si ritiene possa raccontare l’offerta formativa con chiarezza e professionalità, ma allo stesso tempo emozionando e coinvolgendo l’utente. Tecnicamente la postcard potrebbe avere un formato di 12 x 17 cm, in modo che possa contenere tranquillamente tutti gli elementi visivi. Il testo si ritiene possa essere di supporto all’immagine senza occupare troppo spazio. Si consiglia di utilizzare un formato fronte retro, perché il fronte dovrebbe essere totalmente dedicato all’immagine, mentre nel retro si potranno inserire testi, contatti e marchio dell’Academy. Per il retro si potrebbe utilizzare una grafica standard da postcard, che contenga solo gli elementi essenziali in modo ordinato per non distogliere l’attenzione dall’immagine principale. Si consiglia l’utilizzo di una carta da minimo 300 grammi per trasmettere forza e professionalità, e potrebbe essere utilizzata anche in digitale. 241

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Ambient Marketing “Food Watching” La campagna di ambient marketing “Food Watching” è nata dall’esigenza di creare e aumentare la brand awareness promuovendo i corsi. Si è scelto di inserirsi in realtà che richiamassero un grande numero di persone, aventi come denominatore comune l’enogastronomia, come i festival di street food o le manifestazioni dedicate a cibo e vino. Tramite un food truck brandizzato o uno stand, personale proveniente dall’Academy si cimentebbe in preparazioni dal vivo all’interno di queste manifestazioni. Il nome ricorda l’attività di bird watching, e comunque, utilizza un verbo in lingua inglese diffuso e utilizzato giornalmente. Inoltre, le iniziali F e W potrebbero essere elaborate graficamente in modo da collegarsi con le medesime delle parole Food and Wine. È noto come lo street food sia sovente associato al cibo-spazzatura, ma anche, -e ultimamente, soprattutto-, a manicaretti ricercati con ingredienti gourmet, piatti antichi o poveri che fanno parte della tradizione, rivisitati e riproposti. La presenza di Gambero Rosso, quindi, entra perfettamente nello spirito di tali eventi. Negli ultimi anni, infatti, si è assistito a un vero e proprio boom dei festival dedicati al food e ambientati in piazze o strade: accanto a quelli storici e alle poco strutturate sagre paesane, decine e decine di nuovi appuntamenti costellano il panorama italiano (e internazionale). Complice anche la recente crisi e il crescente turismo di tipo enogastronomico, gli eventi e le imprese dedicate a questo tipo di cucina sono aumentate esponenzialmente. Tra il il 2008 e il 2016 si è registrata una crescita del 17% (dati Coldiretti). Con l’intenzione di cavalcare questi numeri, si è concepita una strategia che coniughi promozione e entertainment. Il pubblico di riferimento che si cerca di colpire è quello che ci si auspica potrebbe potenzialmente tornare sotto forma di iscritti a corsi amatoriali o, in misura minore, ai professionali più brevi. Questo tipo di input e strategie

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eventi attira infatti cultori e foodie, ma anche un pubblico generalista, attratto dalla convivialità del cibo, dai prezzi popolari e dall’occasione di una serata “diversa”. Per attuare la campagna ambient si è pensato all’acquisto di un food truck o a uno stand attrezzato. In entrambi i casi l’allestimento previsto sarebbe totalmente brandizzato, di colore rosso e che riporti i marchi Academy e Gambero Rosso, l’indirizzo web e Facebook relativi all’academy nonché l’hashtag, #GRacademy. Si è pensato poi a due tipi di interazioni con tali eventi, soprattutto a seconda della portata. Per gli eventi più grandi la forma prevista sarebbe quella di uno show cooking vero e proprio. Lo stand prenderebbe parte al festival/evento nelle ore giornaliere/pomeridiane. Un cuoco dell’accademia, aiutato da studenti-assistenti, si cimenterebbe in uno show cooking live dove mostrare come preparare un piatto studiato appositamente per l’evento o che renda omaggio alla città dove ci si trova e che, realisticamente, potrebbe essere insegnato in uno dei corsi amatoriali. Si incoraggerebbe quindi la scelta di un tipo di ricetta accattivante, non troppo elaborata ma creativa, che possa essere poi consumata facilmente in piedi. I passanti potrebbero fermarsi a vedere e, alla fine, assaggiare il risultato. Lo stand sarebbe presieduto da un addetto a disposizione per informazioni e per rilasciare la brochure generale. Si ritiene altresì valida l’opzione di potersi iscrivere ai corsi anche in loco, sarebbe perciò consigliabile dotarsi di un sistema POS. La seconda opzione vedrebbe invece la realizzazione di mini-lezioni di cucina insieme ai presenti all’evento. In questo caso sarebbe necessario un corner dedicato e, se si tratta di un luogo chiuso, presenza di schermi. Le iscrizioni (massimo 4 per lezione) potrebbero essere raccolte nelle ore precedenti, tramite la persona che si occupa anche delle informazioni e della vendita dei corsi. La dinamica sarebbe simile alla prima opzione ma, anziché assistere da spettatori, si insegnerebbero ai partecipanti tutti i passaggi per la realizzazione di un piatto, scelto secondo 243

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i criteri già citati. I passanti potrebbero anche qui assistere a uno show culinario dal vivo, magari imparando, indirettamente, qualche trick da adottare poi a casa. I partecipanti alla lezione riceverebbero un grembiule brandizzato che poi rimarrebbe in loro possesso, nonché la brochure generale (comunque a disposizione di tutti i presenti). Le manifestazioni che si sono individuate comprendono, tra le altre, Gnam!, FoodTruckFest, Big Food Festival, Streeat. Ai festival itineranti si aggiungerebbero poi gli appuntamenti fissi che celebrano materie prime speciali, l’alta cucina o l’enologia, come il Salone del Gusto, Cibus,Taste, Vinoforum, Eurochocolate. La presenza di Gambero Rosso Academy durante eventi e festival sarebbe segnalata sulla pagina Facebook ufficiale, dove si prevedrebbero sia post che creazione di “Evento” Facebook. Durante gli show cooking il materiale raccolto (foto e video) potrebbe essere condiviso in tempo reale su Twitter e Instagram / Instagram Stories, utilizzando #GRacademy.

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Facebook Su Facebook esistono diversi profili legati del Gambero Rosso: la pagina ufficiale, quella legata al canale tv, e le pagine per ogni Città del Gusto. Inoltre esiste una pagina che è stata specificamente creata per il master in “ Comunicazione e giornalismo dell’enogastronomia”, nata nel 2013, e usata in seguito per altri contenuti del Gambero Rosso non attinenti al master, e non più aggiornata da Aprile 2016. In generale le pagine sono molto ricche di contenuti, e aggiornate con una frequenza giornaliera. Hanno diversi follower, la pagina ufficiale ne conta 455.882, le altre, quelle specifiche di ogni Città del Gusto, ne hanno un numero nettamente inferiore, dai 1.500 ai 20.000. I contenuti condivisi sono diversi, molto frequenti sono le video ricette, riguardanti sia piatti dolci che salati, si trovano inoltre varie video-interviste agli chef del Gambero Rosso. Vengono ripresi dal sito ufficiale articoli e news riguardanti il cibo, i prodotti tipici locali, e l’apertura di nuovi ristoranti in Italia ed all’estero. Le pagine sono anche utilizzate per veicolare gli eventi che si tengono nelle città del gusto. I contenuti relativi alla Food & Wine Academy sono presenti in tutte le pagine, ma non sono evidenziati a sufficienza, perchè vengono condivisi con frequenza maggiore tutti gli altri post. Fatta eccezione per la pagina Gambero Rosso video, in proporzione ai follower le altre pagine ricevono interazioni molto basse. I like sono pochi, e i commenti quasi assenti, quelli che ci sono solo per esprimere un parere attraverso poche parole o un emoticon, e raramente contengono domande o frasi discorsive. Questo vuol dire che l’utente osserva in modo abbastanza passivo, e per quanto possa apprezzare, non trova stimoli per interagire. I post con più interazioni sono solitamente le ricette, perché riguardano qualcosa di pratico, che si può apprendere e ripetere da casa. Solo negli 245

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ultimi mesi sono state usate delle sponsorizzazioni per la promozione dei master, con riscontri positivi. La pagina è anche veicolo di comunicazione per eventi di ogni genere, come presentazioni, degustazioni e show cooking, che risultano reperibili ma non vengono messi in evidenza in nessun modo. In conclusione, parlando nello specifico dell’Academy, si può evincere che il marchio sia abbastanza conosciuto, ma l’offerta formativa non risulta spiegata in modo chiaro e completo. Prima di arrivare a un post relativo all’Academy l’utente si trova a dover scorrere una lunga serie di contenuti, che possono distogliere l’attenzione dall’obiettivo iniziale. Campagna “SOS Gambero” Una pagina Facebook dedicata solo al brand Academy è una delle prime strategie che si consigliano all’azienda. Per aumentare l’interazione e l’engagement con gli utenti si è pensato a una serie di contenuti dal linguaggio più immediato e pop, senza allontanarsi dall’universo valoriale Gambero Rosso. Il concept del gioco online “SOS Gambero” vuole invitare gli utenti a condividere le fotografie dei propri fallimenti culinari più grandi, e far votare da tutta la community quello peggiore. Chi avrà prodotto il piatto più disastroso avrà in premio un “riparatore” corso amatoriale presso la Città del Gusto più vicina. Il nome vuole alludere a qualcosa che non va, al bisogno di assistenza e aiuto, in questo caso in ambito culinario: ecco che il Gambero Rosso è l’autorità più adatta da chiamare! Il pubblico che si vorrebbe raggiungere sarebbe la community online di foodies, di appassionati e di sperimentatori in cucina, che segue food blog, programmi a tema e che conosce il marchio e i social Gambero Rosso, probabilmente ne frequenta il sito web e ha acquistato magazine o input e strategie

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guide, ma non necessariamente è familiare con i corsi.Si cerca, tramite un espediente informale e giocoso, di creare engagement e interazione, diffondendo il marchio Academy tra quanti siano già inseriti nel target aziendale ma che non costituiscano un pubblico definito per i corsi. Il ricorso alla gamification farebbe sì che il social risulti più contemporaneo e d’appeal, e la competizione -seppure lieve- creata potrebbe determinare una considerevole diffusione del brand. Si ritiene poi che il concept ben si presti per emergere tra le numerose proposte di social di settore in quanto, al contrario di quanto avviene di solito, si richiede all’utente di mostrare il lato peggiore della propria abilità culinaria, l’esperimento fallito, la cena rovinata. Sulla pagina Facebook verrebbe chiesto agli utenti di mandare, in un messaggio privato, la fotografia del piatto più disastroso che abbiano creato (è presumibilmente verosimile che le persone abbiano fotografato qualcosa di effettivamente ripugnante da loro cucinato, se non altro per condividerlo con qualcuno). Il team social media si impegnerebbe poi a raccogliere in un album tutte le entry, pubblicandolo e aggiornandolo di volta in volta. Gli utenti avrebbero un tempo limitato (si consiglia un arco di tempo di circa due settimane) per postare la propria fotografia. Naturalmente si incoraggerebbero commenti e reazioni sotto ogni foto. Al termine del tempo stabilito, sarebbero previsti altri giorni per permettere agli utenti di votare (i voti sarebbero i likes), e si inviterebbero gli autori delle immagini a invitare amici e conoscenti ad andare sulla pagina per sostenerli con un like. Al termine del tempo utile, il più votato avrebbe in regalo un corso amatoriale a scelta. Si ritiene che il concept potrebbe essere declinato in più temi, come la pasticceria, i primi, la panificazione, la mise en place ecc, così da rendere più dinamico e diversificato il gioco, che potrebbe così essere riproposto più volte.

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Campagna Meme “Cinefood” È stato riscontrato come la pagina Facebook di Gambero Rosso apparisse frequentata ma carente nell’interazione con gli utenti. Si è cercato di rinfrescare l’attitudine verso l’accademia cercando di considerarla un vero e proprio brand, con una pagina e dei contenuti creati ad hoc. Si propone la creazione di una serie di meme legati al mondo dell’enogastronomia, che riportino il solo marchio dell’accademia. Si è pensato di accarezzare un linguaggio giovane e dinamico, che coinvolga il cinema e le serie TV più famose, creando un connubio fatto di giochi di parole e immagini. Il nome è appunto esplicativo di quanto si è pensato di creare un connubio tra le due realtà. Il meme è un fenomeno che si genera sul web, generalmente un’immagine, una frase o un modo di dire, che si autoalimenta fino a diventare, nei casi più indovinati, virale. Talvolta è condiviso soltanto all’interno di una cerchia ristretta, altre volte è talmente popolare da diventare trasversale, a prescindere dalle sue origini. Si ritiene che uno strumento del genere possa essere d’aiuto per associare il marchio a una realtà interattiva e informale, aumentandone la diffusione. Naturalmente è necessario mantenere l’aspetto valoriale dell’azienda nella stesura dei meme, si cercherebbe perciò di creare un’atmosfera divertente ma ricercata. Si è pensato alla creazione di una serie di artwork, composte da frasi e immagini. Le immagini potrebbero essere illustrazioni in stile fumetto o comunque molto stilizzate. In alternativa, si potrebbero utilizzare delle immagini fotografiche di stock. Si consiglia l’utilizzo del medesimo sfondo per tutti i meme, di modo da creare continuità e coerenza. Altro elemento da riportare in ogni artwork sarebbe il marchio dell’accademia, posizionato sempre nello stesso punto.

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La serie “Cinefood” trae la sua ispirazione da film e serie, ma il concept potrebbe essere declinato e includere altri tipi di settori. Alcuni esempi di artwork che potrebbero costituire dei possibili candidati sono i seguenti: “Winter is coming. Zuppa?” : in questo caso il riferimento è alla popolare serie “Il trono di spade”, e vi si inserisce l’elemento cibo che smonta e dissacra la natura drammatica della frase, con il comfort food tipico delle stagioni fredde. Qui si consiglia un’illustrazione che ritragga uno dei personaggi-chiave della saga con in mano, appunto, un piatto fumante. “Quando la moglie è in vacanza” : qui l’ispirazione viene dal titolo del film con Marylin Monroe: si è pensato di creare un’immagine divisa a metà, che sottolineasse come i tempi fossero cambiati (anche grazie alla presenza dell’Academy stessa). Da una parte, accompagnata dalla parola “ieri” ci sarebbe una triste scatoletta di tonno, accanto, sopra “oggi” un piatto raffinato e esteticamente appagante. “A qualcuno piace caldo...ma non bruciato”: ancora un’ispirazione presa dal titolo di un altro film con la Monroe. In questo caso l’illustrazione prevedrebbe un piatto con un toast (tipico cibo che si brucia facilmente) completamente annerito. Il meme è generalmente fruito da individui molto giovani. La sua comprensione, seppur non complicata e spesso aiutata dalle immagini presenti, è legata a un certo tipo di immaginario. È sottintesa la conoscenza dei trend del momento, delle ultime notizie, del linguaggio del web e di una certa cultura pop, che spazia dai film, ai fumetti, alla musica, al web stesso. Si è pensato a un pubblico di riferimento giovane quale destinatario della strategia, che non faccia necessariamente parte del target. La strategia si pone infatti come obiettivo quello di diffondere il marchio Academy attraverso il web, per far conoscere il brand o rafforzarne la notorietà. Si ritiene infatti che i meme possano diventare un interessante veicolo tramite il quale creare buzz e far uscire il marchio dal contenitore ufficiale, la pagina Facebook. 249

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Si consiglia di postarli a intervalli regolari, di modo da evitare che si cannibalizzino a vicenda, piĂš o meno uno al mese. Si consiglia altresĂŹ di programmare i meme in base alle stagioni o in base alle festivitĂ , nei quali immagine e claim possano riflettere il periodo o la ricorrenza.

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Creazione pagina Facebook Gambero Rosso Academy

Si è pensato di creare una pagina che riguardi solo ed esclusivamente l’Academy. La pagina andrebbe a raccogliere e organizzare tutti i contenuti relativi ai corsi, con l’obiettivo di facilitare la ricerca di informazioni da parte dell’utente. Inoltre la creazione di un apposito profilo andrebbe a rafforzare e definire la percezione che le persone hanno dell’Academy, dando ad essa dignità di brand, ma parte di un grande e unico network come quello del Gambero Rosso. Prima di tutto bisognerebbe occuparsi dei contenuti necessari, e che distinguono la pagina a primo impatto: il nome, l’immagine del profilo, e l’immagine di copertina. È fondamentale che siano scelti nel rispetto dei valori dell’Academy, senza tralasciare il legame con il Gambero Rosso. Per quanto riguarda il nome, si è pensato di chiamare la pagina “Gambero Rosso Food & Wine Academy”. Il nome contiene il legame con il brand iniziale, e unisce le due cose, traslando l’eccellenza associata al Gambero Rosso anche sull’ Academy. 251

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L’immagine del profilo sarebbe il marchio Academy, un altro modo per rafforzare l’identità e al tempo stesso diffondere e dare visibilità sul web. La copertina potrebbe essere costituita da un’infografica sui corsi. Per completare il profilo in ogni aspetto, rafforzando il concetto di professionalità ed accuratezza, sarebbe necessario inserire un regolamento riguardante il comportamento che dovranno tenere gli utenti, non solo solo una formalità ma anche una forma di tutela nel caso di atteggiamenti inopportuni. Oltre al regolamento, per evidenziare la storia che c’è dietro la nascita dell’Academy, e il suo legame con il brand, verrebbe inserita nelle informazioni una breve storia del Gambero Rosso associata ad un elenco di tutte le attività che svolge. Dopo aver definito il profilo dell’Academy negli aspetti essenziali, è necessario pensare a contenuti specifici che riguardino i corsi amatoriali e professionali, tema portante della pagina. I post sui corsi amatoriali potrebbero essere di due tipi: post generico su tutta la parte dei corsi amatoriali, accompagnato da un’introduzione informale e accattivante, e con un link diretto all’area amatoriale del sito web, e post dedicati ai singoli corsi, con una breve descrizione del corso e un link allo stesso. I contenuti relativi ai corsi professionali e master, invece, potrebbero essere strutturati allo stesso modo, ma con un tono più formale. Oltre ai vari post sui corsi, si potrebbero inserire i tour virtuali delle Città del Gusto e le foto fatte durante i corsi, organizzate per album. Per dare visibilità alla pagina, raccogliere like, creare interazioni e condivisioni, si ritiene necessario catturare l’utente con contenuti interattivi e puramente d’intrattenimento. Una pagina che contiene solo informazioni, infatti, può risultare poco attraente, statica e noiosa.

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In generale, la pagina potrebbe essere usata per la condivisione di tutti i contenuti informali riguardanti l’Academy, e diventare un mezzo per comunicare gli eventi. I contenuti informali potrebbero essere rappresentati dalle diverse strategie proposte nel lavoro, come “Spiattella il piatto”, “SOS Gambero”, “Cinefood”, volti all’aumento delle condivisioni, alla generazione di traffico e all’aumento dell’engagement degli utenti. Le mini-interviste video “Un assaggio di.../ Un sorso di...” sarebbero invece una forma di intrattenimento che informi anche. Per promuovere la pagina dell’Academy potrebbero utilizzarsi gli spazi a disposizione su Facebook, la pagina ufficiale), la pagina “Gambero Rosso Video” e le pagine delle varie Città del Gusto. Inoltre sarebbe inserita tra i contatti ed i link nei biglietti da visita, nelle brochure, nelle postcard, e nelle gift card. Le varie pagine “Città del Gusto” potranno condividere i link sui corsi direttamente da “Gambero Rosso Academy. Per quanto riguarda la diffusione dei contenuti riguardanti i corsi professionali e amatoriali, si pensa che siano da condividere in occasione del lancio, anche sponsorizzandoli attraverso Facebook. I contenuti entertainment dovrebbero seguire aggiornamenti frequenti, anche giornalieri, per mantenere attiva e dinamica la pagina.

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Gamification Data la sua natura di piattaforma multimediale, Gambero Rosso possiede numerosi canali di comunicazione, tramite i quali racconta le proprie molteplici attività. Si è notato, tuttavia, che spesso alcuni di questi strumenti risultano essere raccoglitori di contenuti con poca interazione. L’engagement dell’utente e le piattaforme online (sito e social) sono stati oggetto di un’attenta osservazione, che ha portato all’elaborazione di alcune strategie. Si ritiene infatti che il tipo di approccio social di Gambero Rosso sia lacunoso in termini di interattività. Sempre con il focus sull’Accademia, si è pensato di incoraggiare e fluidificare la comunicazione con l’user, inserendo elementi propri della gamification. Peculiarità della gamification è il rendere ludico qualunque tipo di contenuto, al fine di alleggerirlo, intrattenersi, agganciare l’utente più a lungo. Lo stile di Gambero Rosso è informale ma raffinato: con questa scelta non si intende creare qualcosa di ordinario o avulso dalla brand identity con il solo obiettivo di generare traffico, ma si cerca di realizzare una serie di contenuti cuciti addosso al brand, che strizzino l’occhio a un linguaggio dinamico e attuale. Si è pensato a delle strategie in linea coi trend del momento, che possano essere apprezzate da un target soprattutto molto giovane/ giovane. Campagna “Spiattella il piatto” È fondamentale saper coinvolgere e catturare l’utente con oltre con contenuti non propriamente formali e istituzionali, in particolare sui social. Attraverso l’interattività, l’utente assimila i contenuti in modo più piacevole ma comunque efficace. Per questo motivo sarebbe necessario creare contenuti che siano di

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intrattenimento, per rendere la navigazione un’esperienza piacevole e alleggerire i contenuti istituzionali. Si è pensato a un gioco che coinvolga gli utenti sulla pagina Facebook dell’Academy. Per esso si è pensato al nome “Spiattella il piatto”, perchè “spiattellare” vuol dire anche raccontare, e ha un’assonanza con la parola piatto. Il gioco è stato pensato per aumentare le visite e creare interattività attraverso la competizione. Gli utenti spinti dal desiderio di vincere o comunque di far vedere la loro bravura in cucina, sarebbero portati a partecipare. Un altro obiettivo è quello di attirare l’attenzione per il made in Italy e per i prodotti tipici locali di ogni parte d’Italia, nonché sulle diverse ricette e pietanze tipiche di ogni località. Si ritiene un modo curioso divertente e poco impegnativo per arricchire la pagina e renderla più visibile, accentuando la differenza e la ricerca dell’eccellenza anche nelle piccole cose. Lo svolgimento si è pensato in questo modo: una sequenza di foto, ognuna contenente un ingrediente, accompagnato da una breve descrizione che indichi la provenienza e la qualità Made in Italy, che mostri, nella sua interezza, il necessario per la preparazione di una specifica ricetta.

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La prima foto potrebbe essere una sorta di copertina e contenere il nome del gioco accompagnato dal marchio dell’Academy. Successivamente, le altre foto avranno un ingrediente ciascuna, a crudo, necessario alla preparazione. Il vincitore sarebbe il primo a commentare con la risposta giusta, e come premio si prevede uno sconto per partecipare a un corso amatoriale presso l’Academy. Si valuta che il gioco povrebbe svolgersi settimanalmente in un giorno e orario prestabilito, per renderlo una sorta di appuntamento fisso con gli utenti. Brand entertainment “Love Stove, L’amore al tempo dei piatti” Per aumentare la visibilità dell’Academy, si è pensato a una strategia anche per il canale TV Gambero Rosso, in modo da sfruttare uno spazio già esistente e molto seguito. La scelta di indirizzarsi verso i video nasce dall’intenzione di raccontare l’Academy in modo informale e coinvolgente, attraverso temi giocosi che ricordino in qualche modo la vita di tutti i giorni, creando empatia con il pubblico. Per questo motivo si è pensato di creare un programma TV con sfide di cucina. Il programma dovrebbe consistere in una sfida e tra coppie di ogni orientamento sessuale, nella cornice della Gambero Rosso Academy. Il nome ricorda il romanzo del premio Nobel per la letteratura Gabriel Garcia Màrquez, “Lamore al tempo del colera”, diventato anche film. Ovviamente si tratta di una metaforaironica, si è voluto riprendere la costruzione della frase per creare un richiamo a un titolo già conosciuto, utilizzando i piatti. SI è scelto “i piatti” perché per diversi motivi sono argomento di litigio, se non strumento usato per lanciare durante le discussioni!. Si litiga per i piatti da lavare, per i piatti da comprare, e per il cibo da mettere nei piatti.

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Il programma vuole richiamare tutte quelle scene comuni nella vita di tutti i giorni, in molti film e commedie romantiche e dar loro vita in un game in cucina. Il gioco sarebbe ad eliminazione, e alternerà momenti di cucina a piccoli frammenti di discussione nella coppia o commenti personali di un singolo concorrente. Il fatto che a competere siano delle coppie da la possibilità di giocare sullo scambio di concorrenti e sulla creazione di diversi gruppi, cosa che un gioco a singoli concorrenti non permetterebbe. Si ritiene un’opzione valida lasciare spazio proprio ai piccoli litigi, incomprensioni, commenti, gelosie, lamentele e sfoghi dei concorrenti, in modo da coinvolgere emotivamente il pubblico, unendo alle ricette la giusta dose di dramma. Un esempio di struttura del programma potrebbe essere il seguente: otto puntate, trasmesse una volta a settimana. Le 10 coppie partecipanti si sfiderebbero per le prime tre puntate del programma, tramite le preparazioni di ricette da preparare in un determinato arco di tempo, valutate poi da una giuria. Ogni puntata permetterebbe di totalizzare alla coppia un punteggio che va da 1 a 10, per un totale di 30. Alla fine di queste tre puntate ci sarebbe la prima eliminazione di tre coppie

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Le puntate dalla 4 alla 7 sarebbero sempre strutturate sullo stesso tipo di sfida, ma le coppie verrebbero mischiate. A questo punto si avrebbero dei voti singoli, non più da 1 a 10 per coppia, ma da 1 a 5 per concorrente. Il punteggio individuale di ogni concorrente sarebbe poi sommato a quello del partner e costituirebbe la valutazione della coppia “reale” in quella puntata. La coppia “reale” con punteggio pi basso sarebbe eliminata (una coppia a puntata). L’ultima puntata costituirebbe la finale, con le 3 coppie rimanenti, che sarebbero ricomposte definitivamente. Il primo premio potrebbe essere un corso professionale all’interno della Gambero Rosso Academy per la coppia vincitrice, mentre gli altri due premi sarebbero pensati di conseguenza. entrambi i vincitori. Per tutti i partecipanti sarebbe previsto un kit contenente tutti i gadget pensati per l’Academy. Si è pensato a uno/ una chef conduttore proveniente dalla scuderia di Gambero Rosso Channel, così come la giuria. Si consiglia una durata di circa 40-60 minuti per puntata. Si pensa che per il lancio potrebbe essere interessante una sorta di raccolta di teaser, in cui si mostrerebbero spezzoni dei provini e di interviste fatte ai partecipanti in sede di casting, per aumentare la curiosità.

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Instagram e Pinterest Le pagine del Gambero Rosso su Instagram e Pinterest, raccolgono molti follower (60.500 instagram,1900 pinterest). L’Instagram ufficiale dimostra una buona interazione, tra like e commenti, in particolare per le foto di pietanze. Viene aggiornato giornalmente, e gli apprezzamenti sono visibili, i post si limitano però soltanto a mostrare piatti, senza dare però all’utente motivo di interagire più di tanto. I profili delle Città del Gusto (Palermo, Catania, Napoli) non hanno lo stesso successo, hanno dai 200 ai 400 follower, anche se le foto riguardanti il cibo raccolgono comunque un discreto numero di like. I contenuti sono quasi totalmente dedicati alle preparazioni, e qualche foto all’interno della cucina con cuochi o piatti in costruzione. Di Pinterest esiste una sola pagina, organizzata in 19 bacheche. Le bacheche sono organizzate in modo ordinato,con foto di pietanze organizzate per temi (dolci, primi, ricette natalizie, torte). Alcune foto sono anche accompagnate da una veloce ricetta, e non tutte sono ricette di chef del Gambero Rosso. Il social risulta molto adatto a valorizzare piatti e ricette, ma non c’è molto spazio per la descrizione delle pietanze, restano infatti molto sul vago le preparazioni, dove sono scritte. È quasi totalmente incentrato sulla bellezza delle fcotografie piuttosto che sull’attività svolta. Dall’analisi effettuata emerge che le pagine sono molto seguite, ma mancano d’interattività, manca una vera strategia di comunicazione interamente dedicata all’Academy.

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Contest “Alice, dishes in wonderland” La necessità è quella di creare una strategia che possa essere funzionale per Instagram, che possa aumentare la visibilità e l’interattività in generale, dando uno spazio maggiore all’Academy. Visto il social di riferimento, è opportuno sviluppare una strategia per immagini. Per questo è stato pensato di creare un contest fotografico, perché risponde all’esigenza di aumentare visibilità, interattività, e parla dell’Academy in modo informale, promuovendo i corsi amatoriali Il contest si ispiraalla storia di “Alice nel paese delle meraviglie”, libro di Lewis Carrol, diventato successivamente famosissimo cartone animato Disney e film. Il legame con la storia nasce da una metafora sul cibo e sulle bevande: mangiare o bere alimenti magici permette alla protagonista della storia di esplorare un mondo fantastico, e di arrivare ovunque voglia. Si vuole paragonare questo “potere magico” della storia alle proprietà benefiche che ha il cibo salutare. Per questo il contest sarebbe incentrato su cibo e bevande che fanno bene alla salute, e che possono essere anche favolosamente belli (da ritrarre in foto). La strategia si impone di valorizzare il cibo come fonte di benessere e forma di prevenzione di molte malattie, portando l’attenzione su una tematica sempre più rilevante e discussa negli ultimi anni. Per partecipare sarebbe necessaria la condivisione di una fotografia che riporti una preparazione healthy accompagnata dalla dicitura “Eat me” per il cibo e “Drink me” per le bevande, resa con una targhetta o fatta col cibo stesso, e l’hashtag “GRacademy” / “dishesinwonderland”. Si potrebbe pensare alla suddivisione in categorie (zuppe, secondi, dolce, frullati) qualora si volesse riproporre il gioco più volte o proporne più varianti in contemporanea. Ogni categoria avrebbe il suo vincitore, con un buono sconto del 20% su un corso amatoriale, e sarebbe invitato all’evento di inizio anno dell’Academy, Alice.

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Web Tv, Youtube, canale tv Nel 1999 nascita canale “RaiSat Gambero Rosso”, il canale realizzato per la piattaforma a pagamento Telepiù ed è il primo canale tematico dedicato interamente al food. Nel 2003 il canale cambia nome in “RaiSat Gambero Rosso Channel” ed entra a far parte di Sky. Nel 2009 cambia nuovamente nome in “Gambero Rosso Channel” e nel 2014 il programma viene trasmesso in HD. A oggi si trova sul 412 di Sky ma si può vedere anche online sul sito video.gamberorosso.it. È trasmesso 24H/24, il primo programma va in onda alle ore 6,00 am e l’ultimo alle 5,50 am. Il canale possiede un’ ampia offerta di programmi che trattano di diversi argomenti: si varia dal vino alla pasticceria, dal formaggio ai panini. E non è solo la cucina italiana ad essere protagonista di questi programmi, bensì, anche cucine esotiche sono protagoniste del palinsesto. I programmi principali sono: Giorgione monti e cucina; Special Max - viaggio nello street food italiano; Gol-Finger con Andrea Golino; Senza glutine, con gusto; I dolci di Maurizio Santin; La cucina delle ragazze; Sapori dal Messico; Giorgione orto e cucina; Spirits, i maestri del cocktail; Casa Perbellini; Football’s Kitchen - Tutto il calcio…menù per menù; Kasher; Quando mamma non c’è; AB…Cheese; Margherita e le sue sorelle; Visual Food; Brooklyn Man; Magie in cucina con Simone Rugiati; i panini li fa Max; Marrakchef express; Giorgione porto e cucina; Il Gusto di Igles. La maggior parte del palinsesto è in lingua italiana e c’è una piccola parte di programmi in lingua inglese (sottotitolati in italiano). Il ruolo dei presentatori è ricoperto da alcuni degli chef più rinomati nel panorama nazionale e internazionale. È un asset molto importante questo per il Gambero Rosso, un mezzo di comunicazione fondamentale e 261

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organizzato molto bene. Nel canale tv non viene data importanza all’Academy, e potrebbe essere preso in considerazione per lo sviluppo di strategie comunicative. Il canale ufficiale Youtube del Gambero Rosso “GamberoRossoTube” è attivo dal 2011 e ha più di 12.000 iscritti. Entrando nel canale, appare subito un video di presentazione che contiene un’intervista ai partner del programma di accelerazione Startupbootcamp FoodTech a Roma. Vengono aggiunti nuovi video almeno 3 volte a settimana. Prevalentemente i contenuti riguardano la preparazione di ricette, lo chef viene ripreso mentre prepara una pietanza e ne spiega la tecnica. Alcuni video riguardano preparazioni con specifiche attrezzature, a esempio l’estrattore che si usa per frutta e verdura. Gli altri contenuti sono interviste a chef, a persone che hanno un progetto innovativo riguardante la ristorazione, oppure serie a puntate a tema cucina, ad esempio “nudo e crudo”. Si possono trovare anche video sugli eventi svolti in Città del Gusto e presentazioni video delle guide. Le visualizzazioni per ogni video sono circa tra 200 e 1000, e interazioni e commenti non sono molti in proporzione alle visualizzazioni. La pagina risulta un efficace metodo per raccontare l’esperienza culinaria, ma non prende molto in considerazione l’Academy, nella descrizione del canale si parla di formazione, pochi video mostrano spezzoni di corsi di cucina, ma non vengono in alcun modo sponsorizzati o evidenziati i corsi di formazione. La web tv del Gambero Rosso è visibile dalla sessione “video” nel sito ufficiale. I contenuti video sono quasi identici a quelli del canale Youtube, eccetto per l’aggiunta di alcune ricette più sofisticate. Nella web tv i contenuti sono organizzati in modo diverso, perché divisi in sessioni: “ricette”, “bere”, “come si fa”, “news ed eventi”, “Tv”. L’organizzazione permette di scegliere con facilità l’argomento e ricercare un video specifico in tempi più brevi rispetto a Youtube. I contenuti hanno molte più visualizzazioni, arrivano anche a 20.000. L’Academy non viene menzionata esplicitamente, è visibile in alcuni viinput e strategie

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deo che si stiano svolgendo delle lezioni di cucina, ma non viene fatto nessun riferimento diretto. La sessione academy manca totalmente dalla web tv, sebbene sia parte integrante del Gambero Rosso. Video interviste “Un pizzico di…/ Un goccio di…” Le scuole di Gambero Rosso hanno sede in sette città, e l’attività va avanti da oltre dieci anni. La scuderia di ex allievi usciti dall’Academy è quindi corposa. Si ritiene che tale comunità sia da considerarsi un vero e proprio asset, meritevole di attenzione e valorizzazione. Si propone la creazione di un format per raccogliere video-interviste agli ex alunni, creando una raccolta di storie di successo. I mini video si propongono di celebrare chi si è formato nelle Città del Gusto affermandosi poi nel mondo del lavoro. Anche il nome è strettamente connesso al settore: “Un pizzico di...” è dedicato ai protagonisti della ristorazione, “Un goccio di...” a quelli del mondo enologico. Il nome è condiviso con la proposta di rubrica che gestirebbero gli studenti del master in Giornalismo sul mensile Gambero Rosso, altra strategia creata per valorizzare e promuovere gli allievi. Si intende creare qualcosa di veloce, che possa essere fruito a piccoli morsi, appunto, al fine di informare evitando al contempo qualcosa di eccessivamente lungo e didascalico. Tramite questa proposta si intende far risaltare la qualità dell’offerta formativa dell’accademia, impreziosendone la sezione online, dove le interviste sarebbero collocate. Si ritiene infatti che poter ascoltare storie e situazioni reali direttamente dai protagonisti sia stimolante e possa influenzare chi abbia in progetto di iscriversi. Tale raccolta potrebbe anche andare a creare un archivio video di eccellenze del settore, indissolubilmente legate alle scuole Gambero Rosso. Tali video potrebbero infatti essere utilizzati al di fuori della sezione Academy del sito, diffondendo e promuovendo il marchio. Si stima che il pubblico di riferimento possa essere costituito, come già anticipato, da coloro che si trovino in una fase di raccolta informazioni 263

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per trovare la scuola ideale, facenti quindi parte del target diretto. Si ritiene che il target indiretto costituisca un altro degli obiettivi della strategia, individuato in particolar modo in coloro che si farebbero carico dell’istruzione dei figli, e che quindi sarebbero “rassicurati” e legittimati dalla visione delle mini-interviste. Il pubblico di riferimento si amplierebbe ulteriormente, però, poiché anche possibili nuovi partner o collaborazioni potrebbero beneficiare di testimonianze come quelle di “Un pizzico di.../ Un goccio di...”. È quasi superfluo aggiungere che gli intervistati stessi otterrebbero una vetrina di pregio, che fungerebbe da promozione per la persona e per il locale/azienda nominata. È stato valutato che i video dovrebbero avere una durata massima di cinque minuti. La persona dovrebbe essere ben visibile tutto il tempo, inquadrata frontalmente. Si pensa che potrebbe essere di grande interesse alternare le inquadrature dell’intervistato con scene di contesto, possibilmente nel luogo di lavoro di quest’ultimo, per entrare effettivamente nel vivo della sua quotidianità. Non si porrebbero domande, ma si lascerebbe l’intervistato parlare a ruota libera, avendogli comunicato preventivamente un canovaccio di punti da toccare. Sarebbe ideale iniziare dalle generalità, nome, età e provenienza, passare al luogo di lavoro e al ruolo che si ricopre per poi terminare con un focus sulla scuola, l’esperienza lì svolta e i valori che ha apportato. Si suggerisce di comprendere, tramite delle grafiche, il marchio Academy, il nome e il contatto dell’intervistato (sito personale e/o del locale); sarebbe altresì utile la creazione di un backdrop con il marchio da posizionare dietro chi parla, in modo da avere una coerenza visiva in tutti i video. Si ritiene che la miglior posizione per ospitare le mini interviste sia la pagina del sito dedicata all’Academy, ma si stima che tali video possano essere utilizzati anche in sede di eventi (come l’Open Day), orientamento e per promuovere i corsi. input e strategie

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Branded content “Italia. Una storia da gustare” Gambero Rosso, come precedentemente descritto, è sinonimo di esperienza ed eccellenza italiana. La presenza fisica dell’azienda è rappresentata dalle Città del Gusto, realtà poliedriche e seriali, ma legate ognuna a una diversa parte dell’Italia. Si ritiene necessario che le sedi siano celebrate, presentate e mostrate nella loro struttura e all’interno dei contesti ambientali e socio-culturali nei quali sorgono. Pertanto, si è pensato alla creazione di una serie di audiovisivi per celebrare il Made in Italy attraverso i territori e i prodotti tipici dei luoghi d’origine delle Città del Gusto, con un focus sulla loro struttura e caratteristiche. La serie “Italia. Una storia da gustare” si pone come obiettivo quello di accompagnare lo spettatore in un viaggio che unisca l’attenzione alle bellezze architettoniche e paesaggistiche a quelle enogastronomiche dei territori scelti da Gambero Rosso per le sue Città del Gusto. Il naming vuole esaltare il legame del Paese con la propria cucina regionale, patrimonio storico e dalla forte identità, elevato al livello dei panorami e delle bellezze architettoniche. I branded content possono essere interpretati come “cartoline di presentazione” dedicate alle sedi Città del Gusto. Lo stile del reportage di viaggio è l’idea di partenza per questa serie di branded content, al quale si propone di abbinare il tipo di ripresa tipica del documentario di ultima generazione. In questo tipo di produzioni infatti, le immagini, forti di tecnologie e strumentazioni con risoluzioni sempre più accurate, hanno una qualità senza precedenti. Titoli come Planet Earth e Human Planet (BBC), Speed of Life (Discovery Channel) o Moving Art (L. Schwartzberg) sono capaci di mostrare la natura in modo totalmente nuovo, cinematografico, con sapienti manipolazioni di luci, zoom e tempi, uniti alla tecnologia 4K, lontano anni luce dai tradizionali e didascalici documentari.

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Si ritiene che la serie possa costituire una valida aggiunta per il sito web, dove si suggerisce di posizionarla nell’area dedicata alle Città, nonché su link cliccabile presente nell’area dei corsi. I video così concepiti potrebbero essere impiegati anche durante eventi (Open Day) o fiere, dove si potrebbero utilizzare come background, trasmettendoli in loop senza audio. Tramite riprese qualitativamente eccellenti, si intende attenersi a una struttura dal generale al particolare, che parta dalla regione, passi alla città, ai suoi quartieri, per poi finire alla Città del Gusto. La sequenza di riprese che si suggerisce sarebbe, quindi, aeree, campi lunghi e piani sequenza, per poi concentrarsi su particolari architettonici e dettagli. Le regioni e le città verrebbero presentate avvalendosi di riprese macro-micro: panorami e paesaggi, poi strade e case, fino a introdurre l’elemento culinario, la preparazione di un piatto. Sempre tenendo presente il tipo di ripresa di riferimento si consiglia di procedere con inquadrature vicinissime, ad esempio con ripresa delle mani che cucinano, avvalendosi di espedienti come il time-lapse, per assistere a procedimenti tanto lunghi quanto affascinanti, come lievitazioni o cotture. Gli ingredienti e la loro manipolazione sarebbero i veri protagonisti, e le immagini andrebbero a mostrarli come oggetti preziosi, ripresi e zoomati. Il risultato finale sarebbe una video-ricetta mista a elementi di animazione e di videoarte, un prodotto sensoriale, che faccia ben percepire come venga lavorata una materia prima, la sua consistenza e densità. La parte finale si sposterebbe poi nella sede di Città del Gusto, dove lo stesso tipo di riprese mostrerebbe la struttura interna, le cucine, le aule e terminerebbe con un altro piatto preparato in loco. Si consiglia l’utilizzo di grafiche minimali per descrivere il nome della regione, della città e della ricetta che è in preparazione. Si prevede che ogni video abbia una durata di circa 5 minuti. Per Sicilia e Campania, dove sono presenti due sedi, si ritiene utile creare due video distinti, con l’unica eccezione della prima parte, quella sulla regione, che rimarrebbe la stessa. input e strategie

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Tenendo in considerazione lo scopo del branded content, quello di fungere da cartolina di presentazione per le varie Città del Gusto sul sito web, si ritiene che i video debbano essere il più possibile neutri e senza tempo, che non possano rimandare cioè a un preciso anno o momento dell’anno. Nel video sarebbe assente la figura del presentatore che accompagna lo spettatore mostrando luoghi e eccellenze enogastronomiche, alla maniere dei programmi già esistenti, ma si affiderebbe la narrazione alle immagini. Si è pensato di progettare tali video per essere fruiti anche in assenza di audio, con il solo ausilio di una colonna sonora, quindi; tuttavia sarebbe possibile l’aggiunta di un voice-over per completare e aggiungere particolari alla storia, rendendo semplici anche eventuali traduzioni.

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Magazine Gambero Rosso La rivista mensile Gambero Rosso occupa un posto di rilievo nel panorama editoriale di settore. Storica ma sempre attuale, rappresenta da vent’anni un punto di riferimento per appassionati e addetti ai lavori. Raccoglie storie di innovazioni e trend, senza tralasciare di raccontare la tradizione. I contenuti sono vari e diversificati: articoli e interviste, che spaziano dalla ristorazione in tutte le sue declinazioni, alle cantine, a dossier e focus su manifestazioni e festival, a veri e propri reportage di viaggio. È disponibile in versione cartacea e digitale, in abbonamento su tablet, smatphone e PC. Sua Eccellenza Italia, invece, è una quality press che raccoglie approfondimenti speciali: si tratta di fascicoli curati dalla redazione Gambero Rosso che raccontano le eccellenze del Made in Italy. Storie, aziende, prodotti, persone: le passioni e i successi di chi fa grande ogni giorno il mondo dell’enogastronomia e la cultura del gusto italiane. Sua Eccellenza Italia è distribuita gratuitamente nelle migliori strutture ricettive italiane e straniere, segue i road show del Gambero Rosso nel mondo, viene spedita a ministeri e ambasciate. Si ritiene che lo spazio dedicato all’Academy nel magazine sia marginale e non del tutto organizzato. Verso la fine è presente una pagina pubblicitaria dedicata alla scuola (“La tua passione oggi, il tuo lavoro domani”), che riporta i tre marchi e si focalizza sui corsi professionali, senza menzionare minimamente i master o l’offerta amatoriale. Si consiglia di arricchire di contenuti riguardanti la scuola anche la quality press, sia per un ritorno di pubblico già inserito nel settore, ma anche, e soprattutto, per aumentare l’awareness del brand Academy tra coloro che conoscano già a fondo l’azienda.

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Rubrica “Un pizzico di… /Un goccio di…” Il Gambero Rosso dispone di diversi asset, strumenti paralleli del medesimo brand che vivono in maniera indipendente ma che è importante, in determinate occasioni, riuscire a farli collaborare tra loro. L’obiettivo di questa rubrica è in primis la diffusione dell’accademia attraverso l’utilizzo di uno dei principali strumenti di comunicazione di cui il Gambero Rosso dispone, e, in secondo luogo quello di dare la possibilità agli studenti del master di approcciarsi al mondo dell’editoria, e del lavoro quindi, attraverso uno dei magazine più importanti del settore. Questa strategia permetterebbe di ampliare anche il target di riferimento del magazine stesso, rivolgendosi anche a persone interessate all’editoria che si vogliono specializzare in un ambito ben preciso. Il naming “Un pizzico di..” / “Un goccio di..” è stato scelto perché rappresentativo di quelli che sarebbero i contenuti della rubrica che, ovviamente, verterebbero sull’enogastronomia; è chiaro, infatti, il richiamo a questo settore. È un naming immediato, giovanile e ironico che è lo stesso mood che dovranno avere i diversi pezzi. Una volta al mese verrebbe scelto uno studente del master al quale verrebbe chiesto di scrivere sulla rubrica riguardo un argomento scelto in comune accordo con la redazione del magazine o proposto direttamente dallo studente stesso. La struttura della rubrica sarebbe coerente con tutto il giornale e si consiglia, inoltre, di scattare delle foto ad hoc ogni volta in modo da rendere tutto il pezzo più coinvolgente. Ogni pezzo sarebbe accompagnato da un ritratto dell’autore dell’articolo e da una foto del topic trattato. Le foto potrebbero essere scattate dagli studenti stessi o dal photo editor della rivista. 269

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Per coinvolgere maggiormente lo studente si pensa che questo potrebbe partecipare alle riunioni della redazione; si crede potrebbe essere molto utile sia per entrare a contatto con la realtà in prima persona ma anche per poter partecipare attivamente alla fase di brain-storming per fare delle proposte sulla rubrica. Sarebbe un mezzo per gli studenti di mettersi alla prova e, per i più meritevoli, si potrebbe presentare anche l’occasione di collaborare periodicamente con la rivista una volta concluso il loro percorso di studio. Campagna “Affina la lingua” Partendo dal presupposto dell’insufficienza di spazio dato alla promozione dell’accademia tra le pagine del magazine Gambero Rosso, si propone la creazione di una campagna pubblicitaria in linea con quelle dei produttori, ristoratori e aziende d’eccellenza del settore già presenti sul mensile, dal taglio raffinato e misurato. La campagna è mirata verso un pubblico preciso: si vogliono andare a colpire i lettori della rivista, per definizione appassionati quindi della buona tavola, di materie prime selezionate e desiderosi di scoprire tutte le ultime novità nel settore dell’enogastronomia. Il claim “Affina la lingua” gioca sulla doppia valenza di lingua come organo del gusto e come linguaggio, in entrambi in casi il verbo “affinare” prevede un ampliamento della conoscenza, uno studio, un percorso: metafore calzanti per una scuola. Il visual pensato è minimale: una pagina bianca con al centro,in font serif, un termine relativo al mondo della cucina. Il termine sarebbe affiancato dalla trascrizione fonetica, esattamente come si trova nei dizionari. La scelta dei termini ricadrebbe su quelli poco diffusi, poco conosciuti dal pubblico, ma quotidiani per gli addetti ai lavori o per i cultori. In fondo alla pagina sarebbe inserito il claim “Affina la lingua”. Sottostante, al centro, sarebbe presente il marchio Food & Wine Academy, seguito dai nomi delle città che ospitano le sedi, con l’indirizzo del sito web. input e strategie

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Il marchio costituirebbe l’unica nota di colore sulla pagina, facendo si che non passi in alcun modo in secondo piano. Si è deciso di includere unicamente quello specifico della scuola in quanto il marchio contiene già quello principale e in quanto la presenza sulla rivista presuppone già una conoscenza dell’azienda da parte del lettore. 271

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La scelta di termini desueti o tecnici, invece, è volta ad accendere l’interesse di chi è appassionato di enogastronomia, ma non fa parte del settore o ne fa parte con un ruolo poco specializzato. I termini da presentare sarebbero numerosi, si è pensato a esempi come deglassare, flambare, bianchire, abburattare, chinois, farcia, amuse-bouche...la lista è pressoché infinita. Le parole possono ricavarsi dalla cucina, ma anche dall’enologia o dalla sala. La font graziata vuole richiamare valori di raffinatezza e savoir-faire, contribuendo a creare un’immagine che descriva i protagonisti del mondo culinario come carichi di esperienza, competenza, fascino. Tra gli esempi i font ritenute adatte si menzionano Elegant garamond , ITC Legacy Serif, Alinea Serif e Linotype Syntax Serif. Il magazine è pieno di contenuti e lo spazio è quasi tutto coperto: fotografie, grafiche, titoli: i layout sono densi. L’inserimento di una pagina quasi totalmente bianca può senz’altro catturare l’attenzione e fungere anche da richiamo visivo, anche se la rivista viene soltanto sfogliata velocemente. La strategia è utile per aumentare la coesione tra Academy e magazine, e si incoraggia il trattamento di quest’ultima come un vero e proprio brand. La linea ricercata e volutamente reticente (l’unico riferimento alla scuola è presente nella parola “Academy” all’interno del marchio) mira a stuzzicare la curiosità senza svelare troppo, portando il lettore a visitare la pagina web per ottenere maggiori dettagli.

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Eventi e corsi in partnership Si possono raggruppare gli eventi in diverse categorie: eventi in sede con degustazione, sono quelli che si svolgono con un tema preciso, che può essere la degustazione di vino, olio, cibo. Di solito si svolgono in orario serale, e hanno un costo accessibile. Vengono comunicati tramite Facebook e sito web, e dopo documentati sulla Web TV e Youtube con l’inserimento di video e interviste. Meno frequenti ma di certo non meno importanti, sono gli eventi di presentazione guide. L’evento inizia con la presentazione a voce della guida, accompagnata da supporti audiovisivi, seguita dalla degustazione del prodotto descritto nella guida, dove possibile, altrimenti da un buffet o aperitivo. Un nuovo format di eventi, nato nel 2016, è quello dello show cooking in libreria, svolto in Viale Marconi e in Via Nazionale a Roma, sono stati più incontri, e partecipando si poteva ricevere uno sconto per la partecipazione ai corsi dell’Academy. A parte quest’ultimo, e uno che si è tenuto nel 2011 per la presentazione del master in “Giornalismo e comunicazione dell’impresa enogastronomica”, non ci sono stati eventi creati appositamente per l’Academy. Traspare che non vengono utilizzati quanto si potrebbe per la promozione dei corsi, ne quelli amatoriali né quelli professionali. Gli eventi vengono creati sulla pagina ufficiale di Facebook, e pubblicati sul sito, la descrizione che ne viene fatta risulta solitamente abbastanza chiara e dettagliata. Vengono condivisi ma gli utenti non sono invitati, di conseguenza se l’evento non appare sulla bacheca difficilmente se ne viene a conoscenza. Non sono utilizzate sponsorizzazioni o altri metodi per la diffusine e la promozione. Manca inoltre un elemento distintivo che accomuni gli eventi che seguono lo stesso format, si a livello visivo che contenutistico. Non esiste una linea di presentazione che sia omogenea e riconoscibile per l’utente, che in un certo senso raggruppi gli eventi per categoria, definendone gia a prima vista la tipologia. 273

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Evento “Un due tre… Teglia!” Le Città del Gusto con le cucine dell’Academy sono già mete molto apprezzate per l’organizzazione di eventi incentive e team building. Attualmente vengono studiati e creati mini-corsi ad hoc per assecondare le esigenze di ogni azienda. Si è pensato di ampliare questa fetta di target, proponendo, tra gli altri, i siti di appuntamenti. Nel panorama dell’online dating gli eventi per single sono una delle attività più gettonate, poiché permettono di conoscere nuove persone in contesti divertenti e sempre diversi, in totale sicurezza. La strategia proposta è di un format per un evento interattivo per single, da potersi replicare in tutte le sedi Città del Gusto. La struttura dell’evento si rifà allo speed-dating. Il format si ispira all’ondata di programmi televisivi/ reality show a tema cucina, e dà un twist al tradizionale speed-date, creando un ibrido dalle molteplici possibilità di personalizzazione a seconda del periodo dell’anno, dei menu, della presenza dell’elemento vino, con abbinamenti e degustazioni. Il nome riprende un popolare gioco d’infanzia mischiato con l’elemento legato alla cucina e, come il gioco tradizionale, anche questo è legato al tempo che scorre. Lo speed-dating è infatti un tipo di appuntamento vincolato alla rapidità, ai pochi minuti a disposizione per conoscersi, a cui si aggiungono, qui, delle ricette da realizzarsi in un tempo -breve!stabilito. Si considera l’espediente dell’appuntamento-preparazione condivisa un rompighiaccio che alleggerirebbe l’atmosfera; la presenza di uno chef professionista e di studenti dei corsi professionali infonderebbero invece un’idea di autorevolezza e qualità, permettendo inoltre, di imparare tecniche e ricette nuove, semplici nella realizzazione ma mai banali.

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Lo speed-dating tradizionale è nato nella comunità ebraica statunitense, con lo scopo di far conoscere -e convogliare a nozze- giovani ebrei single, è poi stato adottato e riproposto da agenzie e locali di tutto il mondo, a partire dalla fine degli anni Novanta. Prevede una iniziale raccolta di iscrizioni, necessaria poiché donne e uomini devono essere lo stesso numero; questi vengono poi disposti su due file, le une di fronte agli altri. Ogni coppia provvisoria ha poi un tempo limitato per conoscersi e parlare, e, allo scadere del tempo, si scorre di posto, avendo così la possibilità di scambiare qualche chiacchiera con tutti. Alla fine della serata si compila una scheda di valutazione, e l’agenzia provvede a mettere in contatto coloro che hanno espresso gradimento reciproco. “Un, due, tre...teglia” mira a riprenderne la struttura, unendola alla preparazione -condivisa- di piatti. Si pensa di ambientarlo nella cucina dell’Academy. Il numero dei partecipanti dovrebbe essere pari, per poi sistemarli, a coppie, davanti a ogni postazione. Uno chef dell’Academy, assistito da alcuni studenti, spiegherebbe il menu e le ricette degli stuzzichini da preparare. Data l’estrazione eterogenea dei partecipanti, il livello delle ricette sarebbe estremamente semplice, sia per garantire a tutti una buona riuscita del piatto, sia per evitare che la complessità cannibalizzi il momento delle chiacchiere e della conoscenza. Il livello di difficoltà basico delle ricette verrebbe controbilanciato dalla presenza di cuochi Gambero Rosso, che garantirebbe abbinamenti creativi e insoliti e tecniche da professionisti, nonché l’utilizzo delle migliori materie prime. I menu potrebbero essere studiati ad hoc secondo un tema o seguendo la stagionalità, in linea con i valori del brand. Ogni coppia avrebbe poi un tempo limitato (10/15 minuti), scandito da un timer visibile a tutti, per iniziare a conoscersi e portare a termine la preparazione di uno dei finger food descritti dallo chef, il quale, insieme agli studenti, potrebbe fornire assistenza in caso di necessità. Al termine dei minuti, andrebbero scambiate le postazioni, creando nuove 275

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coppie, e cimentandosi in un nuovo stuzzichino, o cocktail. Si valuta che potrebbe essere un espediente simpatico l’avere una voce registrata che scandisca le parole “Un, due, tre...teglia!” in corrispondenza degli ultimi secondi di ogni slot di tempo. Al termine, quando tutti avrebbero conosciuto tutti, ci si potrebbe godere la cena insieme. “Un, due, tre...teglia!” potrebbe svilupparsi come una patrnership o un’operazione di co-branding con un sito web o un’agenzia. La piattaforma più accreditata per veicolare questo servizio è meetic.it , portale di incontri e già promotore di numerosi eventi per single, come aperitivi, cene, escape games, e già lezioni di cucina. Il mangiare insieme è presente in molte delle loro proposte; d’altra parte, la convivialità e il potere aggregante del cibo, specialmente in Italia, è innegabile. La comunicazione dell’evento potrebbe avvenire su doppio canale, quello del sito Gambero Rosso, tramite banner o link nella sezione dell’Academy dedicata agli eventi incentive e corsi “fuori catalogo” e il sito di incontri. Le rispettive pagine Facebook ospiterebbero post per raccogliere iscrizioni, geolocalizzati intorno alle aree delle sedi Città del Gusto interessate. Si ritiene che “Un, due, tre...teglia!” abbia le potenzialità per diventare anche un programma per la WebTv, dove si potrebbe aggiungere l’elemento “sfida”. Alla fine delle preparazioni, lo chef e gli assistenti potrebbero assumere il ruolo di giudici e premiare il finger food migliore. Verrebbe dato spazio anche all’esito delle nuove coppie, con un momento dedicato a scoprire se, in effetti, ci siano stati gradimenti reciproci. La trasposizione televisiva potrebbe altrimenti svilupparsi in più puntate, cosicché si formino naturalmente coppie e/o alleanze, e la sfida culinaria avrebbe ogni volta un livello di difficoltà maggiore. giore. Naturalmente coppie e/o alleanze, e la sfida culinaria avrebbe ogni volta un livello di difficoltà maggiore.

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Cena/Evento “Buono da morire” I popolari eventi “cena con delitto” si basano sul film giallo/comico “Invito a cena con delitto” (R. Moore, 1976) e sono una sapiente commistione tra lo spettacolo teatrale, il gioco di ruolo e una cena al ristorante. Si consiglia a Gambero Rosso l’esplorazione del settore con la creazione di un format di evento, “Buono da Morire”: cena con delitto in collaborazione con compagnie teatrali. Il nome vuole rimarcare la presenza del crimine/delitto, ma sottolineando la parola “buono”, per ricordare che la qualità del cibo non è messa in secondo piano. Si è pensato di collegare una strategia di questo genere al Gambero Rosso poiché si ritiene che sia possibile creare eventi di qualità e che siano in linea con la brand identity. Se da una parte gli attori possono mettere in scena opere eccellenti, spesso è la parte gastronomica a lasciare a desiderare. I locali che ospitano questo tipo di cene non sono tra i migliori sul mercato, e di solito non brillano per la maestria dei propri cuochi. Sovente i ristoratori in crisi ricorrono a eventi come questo quali estremi tentativi per riportare a galla il locale. I cuochi provenienti dall’accademia porterebbero infatti un’assicurazione di qualità e creatività, quasi mai riscontrata in questo tipo di cene, a fronte, comunque, di una spesa non indifferente. L’obiettivo sarebbe quello di generare awareness, ampliare il mercato, aumentare il target alternativo. Teatro degli eventi sarebbe la sede romana di Città del Gusto, che con l’ampio giardino potrebbe essere sistemata e decorata al bisogno, ma il format è riproponibile anche nelle altre. Come accade negli eventi già esistenti, i commensali sarebbero divisi in tavoli e forniti degli stessi indizi: fotografie, lettere, rapporti della polizia e dei medici. Durante la cena, il compito degli attori sarebbe quello di raccontare lo svolgimento dell’omicidio, inscenando interrogatori e mettendo gli invitati in condizione di poter intervenire e farsi un’idea, fino a che uno dei tavoli non risolverebbe l’enigma, vincendo la serata. 277

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Le serate potrebbero avere cadenza regolare. Il menu e l’organizzazione sarebbero affidati a studenti e diplomati dei corsi professionali, e la scelta e la creazione dei piatti sarebbero di volta in volta declinati secondo il testo e l’ambientazione, la stagione, il luogo, per rispettare stagionalità e origine dei prodotti, e potrebbero essere decorati e sistemati con elementi di visual food in linea con il tema scelto. Si consiglia di collaborare con compagnie affermate che si occupano di eventi del genere, quali, ad esempio, “Cena con delitto”, “Gialli per caso”, “Quelli del delitto”. Per sottolineare la distanza con gli eventi già presenti in giro, si consiglia la creazione di testi nuovi e ad hoc, da mantenere in esclusiva per le cene alla Città del Gusto, e che riportino sempre, oltre al titolo, il nome Gambero Rosso, e il marchio della scuola. Le ambientazioni e i temi potrebbero essere i più disparati, dai delitti d’epoca con gli attori in costume a quelli ambientati in un particolare luogo, a quelli moderni sulla scia di CSI e altri famosi polizieschi. Naturalmente i testi avrebbero la possibilità di essere cuciti addosso alle esigenze delle aziende per un evento privato. Il format potrebbe essere infatti riproposto, studiato ad hoc, tra gli eventi team building. La comunicazione delle serate avrebbe luogo tramite la sezione “Eventi” del sito web, dove effettuare anche prenotazione e pagamento. Si ritiene utile pubblicare il menù completo per ogni evento, oltre allo svolgimento del gioco. Per la promozione si è pensato di affidarsi alla pagina Facebook ufficiale, nonché ai canali della compagnia che si occuperebbe dell’animazione. I partecipanti sarebbero invitati a condividere gli scatti sui social, premunendosi di comunicare loro le coordinate. Una delle possibilità sarebbe quella di stampare gli indirizzi e l’hashtag da utilizzare sul menu e sui folder che contengono gli indizi. Si consiglia la presenza di un fotografo professionista durante la serata, le immagini scattate dal quale andrebbero a fare parte dei contenuti post-evento per la pagina Facebook e per arricchire le future brochure per gli eventi incentive. input e strategie

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Mini corsi “Treno del Gusto” Il Gambero Rosso ha saputo nel corso degli anni instaurare solide partnership e collaborazioni con diversi enti e aziende, ampliando e consolidando la propria rete di relazioni e comunicazioni. In tal modo ha potuto beneficiare di una più ampia visibilità ed è questo uno degli obiettivi che si propone di soddisfare “Treno del Gusto”. Si propone l’ideazione di un format per mini-corsi di vario genere che preveda una collaborazione con alcune compagnie ferroviarie quale occasione di coinvolgimento di un’ulteriore porzione di target. Una buona proposta di partnership in tal senso si ritiene sia costituita da Le Ferrovie dello Stato. Durante lunghe ore di viaggio spesso i passeggeri non sanno come meglio occupare il loro tempo. Perché non coinvolgerli in un’attività di formazione e al contempo di intrattenimento? L’idea prevede la partecipazione dei clienti Trenitalia a speciali mini-corsi di formazione amatoriale e di degustazione a bordo del treno, quale occasione per esprimere le potenzialità delle tradizioni culinarie del Belpaese. Si potrà così prendere posto all’esperienza di un viaggio dei sensi attraverso le immagini dei paesaggi scorti dai finestrini, gli odori e sapori delle prelibatezze italiane. “Treno del Gusto” vuol riproporre a partire dal naming l’idea rappresentata dalla Città del Gusto, un luogo divenuto simbolo e concretizzazione del Gambero Rosso e in cui godere di una formazione completa e coinvolgente nel mondo dell’enogastronomia. Il “Treno del Gusto” è pertanto un assaggio del mondo culinario ricreato nelle scuole delle Città del Gusto e ne costituisce una declinazione spazio-temporale. Il format così delineato si presta quale occasione per far conoscere e mettere in contatto nuovi target con la realtà multidisciplinare rappresentata dal Gambero Rosso, comportando così un incremento della 279

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visibilità dell’azienda a livello nazionale, un ampliamento della rete di partnership attraverso la collaborazione con le Ferrovie dello Stato, e la possibilità di confrontarsi con un brand attento alla comunicazione dell’eccellenza culinaria made in Italy. Al fine di ideare un’occasione di vero e proprio edutainment, si suggerisce un’organizzazione dei corsi in grado di suggerire un’atmosfera coinvolgente, piacevole e allettante. Pertanto vi saranno alcuni accorgimenti da considerare. Sarà necessario ponderare temi culinari che comportino l’utilizzo di un esiguo numero di strumenti e utensili da cucina in modo da realizzare corsi che non risultino particolarmente impegnativi o laboriosi. Il vagone ristorante del treno si presenta quale location ottimale per sollecitare la partecipazione dei passeggeri godendone il comfort e al contempo per definire uno spazio circoscritto in cui allestire i corsi in modo da non costituire elementi di tedio per i viaggiatori che non desiderino parteciparvi. Si suggerisce di prevedere una durata della lezioni che non superi le due ore, in primo luogo per non risultare troppo impegnative e inoltre per rientrare nei confini entro cui si definisce il tempo di intrattenimento. Pertanto tale proposta risulta ottimale in particolare modo per alleggerire le lunghe ore di viaggi dalle lunghe distanze. L’idea consente inoltre di sperimentare le eccellenze Gambero Rosso nelle diverse tradizioni e culture culinarie italiane. L’allestimento di mini-corsi in una location come il vagone ristorante di un treno consente di sfruttare la potenzialità rappresentate dal viaggio stesso, come il poter toccare destinazioni diverse. Pertanto temi centrali dei mini-corsi possono costituirsi dalle tipicità enogastronomiche delle località di arrivo. A conclusione delle lezioni, si suggerisce di disporre di un welcome kit contente brochure illustrative del Gambero Rosso e della propria offerta formativa da consegnare a tutti i partecipanti. All’interno del welinput e strategie

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come kit è possibile prevedere un gadget speciale, quale il timer da cucina, simbolo di richiamo al tempo di un viaggio in treno trascorso all’insegna del divertimento e della piacevolezze. L’evento realizzerà un’occasione per i passeggeri di avvicinarsi al mondo culinario e vivere un’esperienza di viaggio che coinvolge i cinque sensi in un unicum dato da cultura e intrattenimento. Corsi “Nave del Gusto” “Nave del Gusto” spiega le vele dall’idea di ampliare e rafforzare la rete di collaborazioni e partnership e al contempo comunicare l’attenzione e la dedizione del Gambero Rosso per un’educazione alla qualità e alla tradizione enogastronomica italiana. Un’occasione per unire due mondi per loro stessa natura estremamente fascinosi, il viaggio e l’arte culinaria, in un’esperienza unica e travolgente. La proposta nasce dal desiderio di realizzare un vero e proprio viaggio attraverso i sapori mediante l’allestimento di corsi di formazione amatoriale, di degustazione a bordo di una nave da crociera. Lo stesso naming presentato funge da rimando alla Città del Gusto con la quale si condivide l’idea di un luogo dedicato all’universo enogastronomico. “Nave del Gusto” è il connubio tra un’esperienza del tutto particolare di viaggio e la possibilità di conoscere, imparare e gustare sapori e ricette sempre nuove. I passeggeri potrebbero così percorrere in una sola occasione un itinerario fatto di luoghi, culture e tradizioni enogastronomiche diverse. Nondimeno, realizza al contempo un’opportunità per il Gambero Rosso di testimonianza della propria passione e professionalità in ambito culinario e di espansione degli orizzonti di comunicazione della Gambero Rosso Academy. Gli interessati a bordo avrebbero così modo di sperimentare in prima persona la possibilità di una formazione che sappia essere un’esperienza totalizzante più che un semplice percorso didattico. La location suggerita ben si predispone all’ideazione di corsi che pos281

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sano essere al contempo occasioni di divertimento e di formazione. MSC Crociere, Costa Crociere, Celestyal Cruises, Pullmantur propongono diverse attività di intrattenimento da svolgere nel corso degli itinerari proposti, tra cui servizi sportivi, cinema a bordo piscina, spettacoli dal vivo, discoteca, sala videogiochi, lezioni di danza e di yoga. Non mancano i corsi di arti e mestieri, la cucina gourmet mediterranea e i ristoranti tematici che propongono i migliori piatti della cucina mondiale. Appare pertanto una conseguenza quasi naturale l’inserimento del nome Gambero Rosso all’interno di proposte di intrattenimento a bordo nave in ambito enogastronomico. La nave da crociera si presta per tale iniziativa sotto molti punti di vista, tra cui la possibilità di disporre per l’allestimento dei corsi sia delle zone riservate ai servizi sul ponte, sia delle sale interne dedite alla ristorazione. In un solo luogo si garantisce la bellezza dell’intrattenimento in mare aperto e il comfort e l’eleganza degli ambienti ricreati nella nave stessa. Altro vantaggio riguarda la tipologia stessa di viaggio offerta dalla vacanza in crociera. L’opportunità di toccare attraverso la comodità di un solo mezzo la bellezza di molte destinazioni consente di realizzare corsi amatoriali e di degustazione aventi come tema le prelibatezze e la cultura culinaria delle località lambite dall’itinerario scelto. In una sola occasione si ha così la possibilità di avvicinarsi e conoscere le tradizioni anche enogastronomiche di nazioni e popoli diversi, permettendo ai nomi illustri del Gambero Rosso di sperimentarsi e dar prova della propria formazione e competenza culinaria nazionale e internazionale. La crociera diviene dunque un’occasione per proporre una viaggio attraverso un mondo di sapori mediterranei ed esotici. Inoltre, molte compagnie di crociere, come MSC Crociere, Costa Crociere, offrono la possibilità di scegliere dei pacchetti vacanza pensati per garantire esperienze su misura in grado di soddisfare ogni esigenza dei passeggeri. Ciò consente di vagliare la possibilità di realizzare anche corsi ad hoc in linea con l’opzione di soggiorno scelta, come ad esempio corsi di coppia, corsi mamma-figlia, corsi di gruppo e anche input e strategie

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incentive o di team building per i pacchetti pensati per riunioni, viaggi premio, lanci di prodotto e corsi di formazione. “Nave del Gusto” si delinea come una strategia che consente di condividere e rafforzare diversi valori e obiettivi del Gambero Rosso. La possibilità di allestire corsi basati sulle culture culinarie di posti e popoli diversi mette in risalto l’ampia esperienza enogastronomica dell’azienda; non di meno, ciò consente ai grandi nomi del Gambero Rosso di sperimentarsi e dar prova della professionalità e dell’attenzione di cui il brand è portavoce sin dagli albori. Altro elemento particolarmente rilevante riguarda l’opportunità costituita da tale iniziativa di poter comunicare l’offerta formativa rappresentata dalla Gambero Rosso Academy avvicinando nuove porzioni di target. Il tutto, infine, avvalora la connotazione internazionale del Gambero Rosso. Si vuol così proporre un’esperienza di viaggio in grado di esaltarne tutte le potenzialità. Citando il poeta francese Guy de Maupassant, “Il viaggio è una specie di porta attraverso la quale si esce dalla realtà come per penetrare in una realtà inesplorata che sembra un sogno” la “Nave del Gusto” vorrebbe condurre viaggiatori e passeggeri attraverso una rotta in cui scorgere luoghi, colori, profumi e sapori che li trasportino e travolgano come in un sogno. Ambient Marketing “Lounge del Gusto” L’idea nasce dal desiderio di sviluppare e incrementare la promozione del Gambero Rosso attraverso forme di show cooking che ne valorizzino il nome, l’esperienza e la professionalità. Pertanto si è considerata la possibilità di inserimento del brand in occasioni in cui l’arte culinaria sia la protagonista indiscussa e in cui sia inoltre possibile assaporarne profumi e sapori. Di qui, “Lounge del Gusto”. Nel desiderio di conciliare la realizzazione di una vera e propria food experience e di un’opportunità per il Gambero Rosso di favorire in senso positivo il proprio posizionamento sul mercato e dunque accrescere la pro283

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pria visibilità, si ritiene lo show cooking un’ottima occasione in cui gusto e atmosfera si uniscano al servizio di un’arte culinaria di un certo prestigio. Pertanto è possibile pensare a una collaborazione del Gambero Rosso con alcune compagnie aeree nel proporre la presenza del brand nei luoghi dedicati all’accoglienza in aeroporto, nello specifico, nella sale vip. Zone di comfort e relax che ben si prestano ad accogliere la professionalità del brand. In particolare, la Lounge Roma Alitalia sembrerebbe costituire un’ottima proposta per accogliere l’universo enogastronomico rappresentato dal Gambero Rosso. Dispone difatti di un’area live cooking in cui i nomi illustri del Gambero Rosso possono trasformare piatti e fornelli in un palco in cui la loro arte è l’attore protagonista. Il regista, lo chef, metterebbe in scena una performance live in cui proporre una selezione di menu mediante cui il pubblico di viaggiatori possa assaporare le eccellenze enogastronomiche italiane. Una soluzione che coniuga l’espressione del piacere dell’attesa e un modo nuovo per vivere un momento di ristorazione unendo gusto e intrattenimento. L’ingresso alla Lounge è garantito per tutti i passeggeri in possesso del proprio biglietto aereo ed è acquistabile sia anticipatamente via web sia in loco presso l’aeroporto, in tal caso, di Roma Fiumicino. Oltre a godere di tutti i servizi e i comfort offerti, i clienti potrebbero spendere il loro tempo di attesa gustando un’esperienza del tutto particolare di entertainment in cui uno chef Gambero Rosso possa realizzare piacevoli momenti di cucina dal vivo trasferendo ricette, trucchi e curiosità sui piatti che subito dopo saranno assaporati. Un’ottima occasione per esaltare le qualità intrinseche dell’arte culinaria stessa. Lo show cooking consente difatti un’interazione diretta tra lo chef e il suo pubblico riproponendo quella condivisione e convivialità intrinseche della cultura enogastronomica. In un’atmosfera professionale e coinvolgente gli spettatori sarebbero al contempo partecipanti e degustatori, assistono alla realizzazione di prelibatezze culinarie create dai grandi chef e ne gustano aromi e sapori. Una soluzione che offrirebbe al pubblico input e strategie

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una prospettiva senza dubbio più allentante per avvicinarsi e conoscere alcune tecniche e trucchi del settore e la possibilità di un catering composto dalle stelle del Gambero Rosso incrementerebbe visibilità e prestigio. Un evento a sfondo didattico e informativo dagli innumerevoli vantaggi immerso in un’atmosfera suggestiva in cui gusto e divertimento si abbinano perfettamente. L’idea consente di avvicinare un più ampio pubblico all’eccellenza e passione per l’arte e la tradizione culinaria espresse dal brand. Accostando alcuni tra i più meritevoli studenti dell’Academy allo chef desideroso di sperimentarsi in questa straordinaria forma di show cooking, risulta possibile inoltre porre nuove realtà in contatto diretto con quanto a livello accademico il Gambero Rosso rappresenti e offra, realizzando in tal modo ulteriori occasioni di comunicazione della Gambero Rosso Academy e l’opportunità per alcuni studenti di sperimentarsi in modo attivo e immediato in un’eccezionale esperienza di lavoro in ambito enogastronomico. La Lounge Roma Alitalia ben si presta ad accogliere ed esaltare alcuni dei valori portanti del Gambero Rosso. Quale espressione degli elementi distintivi dell’eccellenza italiana nel mondo, si distingue in particolar modo per la collaborazione con i migliori brand italiani, tra cui Cantine Ferrari, Lavazza, Terme di Sirmione, offrendo così una location ideale in cui inserire il nome Gambero Rosso condividendone l’attenzione per la professionalità e qualità della tradizione made in Italy. Un’occasione per valorizzare la cultura enogastronomica del Belpaese in un contesto di per sé semi-internazionale. Le sale relax Alitalia sono garantite in tutto il territorio nazionale, tra cui Bologna, Firenze, Milano, Torino, Palermo, destinazioni che potrebbero, in futuro, considerarsi per un’espansione di tale proposta in modo da comunicare l’eccellenza Gambero Rosso al di fuori del confine romano. Non solo. La compagnia aerea italiana ha dotato già da tempo alcuni tra i più importanti aeroporti al mondo del comfort della propria Lounge. Pertanto la proposta consente di esportare e consolidare anche oltreo285

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ceano un’esperienza di attesa all’insegna del gusto, dell’intrattenimento e del relax. Una sola tappa di un itinerario più grande che diviene essa stessa un viaggio di sapori attraverso le prelibatezze e l’arte dei migliori chef Gambero Rosso. Box degustazione “Espressioni”

L’idea nasce dal desiderio di valorizzare l’appartenenza e la passione del Gambero Rosso per la tradizione e cultura enogastronomica italiana ampliando gli orizzonti del brand anche su un versante non ancora totalmente esplorato. La realizzazione del box degustazione “Espressioni” rafforza la dedizione dell’azienda per l’arte culinaria del Belpaese esaltandone uno dei suoi ingredienti fondamentali, il caffè espresso. Il Gambero Rosso è da sempre partecipante attivo nell’istaurare partnership durature e vincenti, pertanto si vuol offrire un’occasione di potenziamento e consolidamento di quella rete di relazioni e collaborazioni ormai avviata da tempo tale da comportare l’acquisizione di maggior visibilità e un miglior posizionamento sul mercato del brand. Ciò è quanto si propone con “Espressioni”. Un cofanetto in cui racchiudere fragranze selezionate di caffè che realizzino vere e proprie esperienze di sapore grazie agli accostamenti suggeriti dai migliori chef Gambero Rosso in collaborazione con Illy, azienda già partner, studiati per arricchire momenti speciali con il gusto del buon caffè. Uno piccolo scrigno di sapori il cui naming vuol coniugare l’essenza input e strategie

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stessa del caffè, l’espresso, e la possibilità di creare attimi di piacere in cui assaporare un caffè che vuol essere una vera e propria espressione del gusto di un istante. Di qui, “Espressioni”. Le cialdine sarebbero difatti accompagnate da un cartoncino esplicativo in cui si descrivono le singole fragranze proponendone l’accostamento in particolari occasioni in cui si voglia godere di un istante di puro piacere legato all’espresso italiano che sia a conclusione di un pasto o in momenti di break. La proposta ben si presta a ulteriori sviluppi, tra cui la possibilità di considerare la realizzazione di una sorta di mini-guida da inserire all’interno della più grande Guida Bar d’Italia del Gambero Rosso. Si offrirebbe così l’opportunità di delineare un percorso di degustazione del caffè a completamento del libro. Altra declinazione riguarda la possibile distribuzione in forma gratuita presso i bar e locali premiati tre chicchi e tre tazzine Gambero Rosso. Un’occasione che coniuga il desiderio di valorizzare la dedizione del brand per l’arte culinaria italiana, l’attenzione alla qualità enogastronomica, e un incremento e potenziamento della propria visibilità sul mercato. “Espressioni” vuol essere un modo per rendere unico e speciale uno dei piaceri dell’uomo, il caffè, consentendo così di ampliare il pubblico di riferimento dell’azienda coinvolgendo nuove porzioni di target, tra cui gli amanti dell’espresso che da sempre seguono il brand Illy. Il caffè, uno dei simboli universali della cultura enogastronomica del Belpaese, nonché uno dei piaceri dell’uomo, consumato sia in piedi sia seduti in un bar, rappresenta da secoli una sorta di rito nell’immaginario collettivo italiano. Una bevanda dall’aroma inconfondibile e gradito, soli pochi istanti per liberare la mente dagli impegni rilassarsi e ricaricarsi. Una routine che coinvolge singoli e più attorno a una tazzina, l’espressione della convivialità. Valori condivisi sin dagli albori dal Gambero Rosso che qui trovano occasione d’esser rinsaldati e valorizzati. Networking 287

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Gambero Rosso è sin dagli albori portavoce di una comunicazione a 360° della cultura e della tradizione enogastronomiche. Una realtà polivalente che nel corso del tempo ha saputo ampliare e consolidare la propria rete di relazioni e collaborazioni. Una soluzione di business marketing che consente un incremento di tale sistema è costituito dall’attività di networking. Lo sviluppo di un dialogo da cui si generano altri contatti e si coltivano partnership risulta un modo efficace e diretto di coinvolgimento di nuove porzioni di target e di espansione degli orizzonti di mercato del proprio brand. Attraverso l’organizzazione di eventi promozionali, l’allestimento di fiere e appuntamenti di settore, l’ideazione e coordinamento di occasioni di presentazione di libri e guide, il Gambero Rosso ha tessuto nel tempo una rete di canali che connettono diverse entità in comunicazione. In particolar modo l’allestimento di fiere costituisce una soluzione ottimale per incrementare la visibilità del brand rispetto al proprio target di riferimento. S Svolgono difatti un ruolo fondamentale nel generare grande attenzione sul settore di riferimento e al contempo rappresentano per le aziende uno strumento efficace per raggiungere un considerevole numero di contatti e integrare il proprio piano di comunicazione e marketing. Tra le più note fiere cui il Gambero Rosso partecipa vi sono Vinitaly, ProWein, Gourmet 2016, occasioni in cui prevedere conferenze, degustazioni e seminari sulle nuove tendente del mondo dell’enogastronomia. Il nome del brand non manca anche all’estero, ove l’arte culinaria del Belpaese si inserisce negli orizzonti internazionali tramite tour e fiere quali Tre biccchieri, Macfrut, World of Coffee. Tali eventi costituiscono inoltre ottime occasioni per ampliare la comunicazione della Gambero Rosso Academy. In tal modo ha potuto garantire una maggior visibilità al proprio brand raggiungendo e coinvolgendo diversi settori. Considerare lo sviluppo di nuove occasioni di networking consente un ulteriore ampliamento di dialogo con nuove realtà e il rafforzamento e consolidamento di quella input e strategie

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connotazione multicanale che il brand ha sempre rappresentato e realizzato. Sfruttare attraverso l’attività di networking i vari medium posseduti permette inoltre di sollecitare e avvicinare alcune porzioni di target non coinvolte in un primo momento ma che verrebbero in tal modo a contatto con le varie realtà appartenenti al Gambero Rosso. Evento “Taste the (art, music, literature)” A oggi il Gambero Rosso organizza diversi appuntamenti fissi, ma nessuno dei quali che coinvolge realtà diverse da quelle del settore dell’enogastronomia. L’ideazione e la creazione di questi format ha come obiettivo principale quello di aumentare la visibilità dell’accademia e di creare una rete con realtà non del settore enogastronomico. La proposta di creare degli appuntamenti fissi permetterà anche di fidelizzare il target diretto e di coinvolgerlo maggiormente nell’universo valoriale del brand, e aiuterà a raggiungere gli altri segmenti di target facendo in modo che questi si avvicinino sempre di più alla realtà del Gambero Rosso e dell’accademia in particolare. Il concept alla base di questa tipologia di eventi è quello di unire il food e il wine con settori come l’arte, la musica, la letteratura, la danza, etc. Il naming “Taste the art”, “Taste the literature”, “Taste the music” è stato scelto proprio per sottolineare gli obiettivi di questa strategia: creare un binomio tra l’enogastronomia (“assaggia”) e un altro settore. È un naming immediato, comprensibile e facilmente declinabile. La location ritenuta idonea per questa tipologia di evento è la Città del Gusto perché dispone di diversi spazi adattabili ad ogni esigenza e anche perché, organizzando un appuntamento fisso all’interno dell’ “headquarter” del Gambero Rosso sia un modo per raggiungere l’obiettivo di fidelizzare il target diretto e per presentare il brand a quegli individui che si approcciano per la prima volta a questo universo. L’evento è stato pensato come un appuntamento fisso da ripetere una 289

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volta al mese; ogni volta cambierà anche il campo da abbinare all’enogastronomia. La manifestazione si terrebbe per l’ora aperitivo, che in base alla stagione, potrebbe tenersi o nello spazio esterno della location o all’interno. Ogni binomio verrebbe sviluppato in maniera differente e il legame verrà sottolineato diversamente. Per esempio, in “Taste the literature”, dopo il momento aperitivo gli ospiti verrebbe riuniti in un unico ambiente dove un attore potrebbe recitare alcuni passi di un libro legato al mondo del food e wine. Sarebbero diversi gli attori che si potrebbero coinvolgere, un esempio su tutti Vinicio Marchioni - attore romano -, che già da tempo organizza letture di libri in un piccolo locale di Roma, ricreando l’atmosfera conviviale che dovrà contraddistinguere questo evento. Questo evento necessiterebbe di cura e organizzazione costante, per rimanere sempre al passo con i tempi e per avere la capacità di rinnovarsi continuamente. Il format non presenta una difficile organizzazione logistica ma la parte di comunicazione dovrebbe essere oggetto di grande cura. Necessario sarebbe il lavoro sui social network dove oltre alla comunicazione pre evento si dovrebbe pensare a un reportage fotografico post evento, per creare continuità e per aggiornare continuamente il pubblico interessato e per coinvolgere sempre più persone. Si consiglia anche di effettuare delle dirette sui canali social del Gambero Rosso. Gli interessati potrebbero prenotarsi attraverso la piattaforma Eventbrite, al prezzo del biglietto corrisponderà l’aperitivo e l’intrattenimento.

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Contest “Call of Foodie” È innegabile che l’ondata dei bloggers abbia cambiato il modo di fare pubblicità. Con la volontà di cavalcare questo trend, si è pensato a una strategia che coinvolga bloggers/ vloggers di settore in modo attivo. Si propone la creazione di un vero e proprio contest che veda alcuni food bloggers selezionati sfidarsi con altrettanti studenti dell’accademia, nelle cucine della Città del Gusto. A differenza delle tradizionali strategie che li coinvolgono, dove le aziende inviano materiale e prodotti con i quali si richiede di creare contenuti (ricette, per lo più), si suggerisce un’idea che li faccia essere protagonisti, mettendo in risalto l’Academy. Il nome riprende quello del celebre videogame “Call of Duty”: il tema centrale è la guerra che in questo caso si declina come una sfida ai fornelli. La parola duty è stata sostituita con foodie, che mantiene l’assonanza e definisce, realisticamente, sia i blogger di cucina che gli studenti, entrambe categorie di appassionati di cibo. Si è pensato di utilizzare i food bloggers come mezzo di accesso ai loro numerosissimi seguaci (naturalmente, si selezionerebbero individui con un certo tipo di contenuti e di seguito), lo scopo è diffondere e far conoscere le scuole “da dentro”. Spesso i bloggers possono contare su numeri straordinari (i più seguiti, in Italia, arrivano a mezzo milione di seguaci per ogni piattaforma social), raggiungibili dalle aziende a una frazione del costo rispetto alle tradizionali campagne. In effetti, coloro che hanno numeri sostanziosi spesso sono veri e propri influencers, in grado, da soli, di plasmare e cambiare opinioni. Comunicare l’Academy attraverso i bloggers significherebbe far entrare il pubblico nel vivo della scuola, cercando di creare una perfetta brand experience. Il pubblico di riferimento sarebbe duplice: da una parte i bloggers stessi, che vivrebbero un’esperienza culinaria nuova, in una cornice d’eccezione, 291

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creando, o rafforzando, il legame con l’azienda che potrebbe portare ad altre collaborazioni. Dall’altra parte ci sarebbero i followers. Chi segue fedelmente i food bloggers con molta probabilità rientra nella categoria del foodie o, comunque, dell’appassionato di cucina, e potrebbe senz’altro essere interessato ai corsi amatoriali proposti dal Gambero Rosso. Quel che si suggerisce di creare è una giornata nella quale alcuni food bloggers (selezionati e contattati singolarmente dal reparto social media dell’azienda) sarebbero ospitati nella Città del Gusto, dove verrebbe loro mostrato nel dettaglio tutto ciò che la struttura offre, lasciandoli poi liberi di scattare foto e girare video. Si consiglia di selezionare sei/ sette bloggers, così da creare un gruppo non troppo esiguo ma nemmeno troppo dispersivo. La parte successiva sarebbe quella dedicata alla sfida: bloggers e un gruppo di studenti (in pari numero) costituirebbero le due squadre. Il menu da preparare verrebbe deciso e spiegato da chef-docenti, che si occuperebbero di insegnare le ricette in questione, facendo vivere ai blogger una vera esperienza Academy. Entrambe le squadre preparerebbero lo stesso menu (in quantità tali da, alla fine, ottenere un pasto per tutti i presenti). Si consiglia di prevedere ricette di media/elevata difficoltà, in quanto sia i bloggers che il loro pubblico (che, naturalmente, gli studenti) sono avvezzi alle preparazioni. Sarebbe utile considerare, per i bloggers, la presenza di un accompagnatore che si occupi di fotografare e riprendere, condividendo in tempo reale le prime immagini dell’evento mentre questi ultimi sono impegnati a cucinare. Nei giorni successivi tutto il materiale raccolto verrebbe poi montato e condiviso, con video e post sui singoli blog. Al termine delle preparazioni gli stessi chef-docenti potrebbero decretare la squadra vincitrice. Si considera l’esito della sfida poco rilevante alla riuscita dell’iniziativa, l’obiettivo è quello di far immergere i bloggers in una lezione-tipo, e far sì che lo comunichino al proprio pubblico. Al termine, tutti consumerebbero le preparazioni insieme.

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Si consiglia di prevedere una gift bag da consegnare al termine dell’evento. Si pensa a una shopper contenente un folder con la brochure generale dell’accademia, biglietto da visita e postcard, grembiule, cappello brandizzati e eventualmente qualche prodotto alimentare proveniente dagli sponsor (magari utilizzato nelle preparazioni), che potrebbero essere in seguito utilizzati per arricchire le loro fotografie, video e altri contenuti futuri. La comunicazione sarebbe, per questa strategia, affidata principalmente ai blogger stessi. La pagina Facebook dell’Academy potrebbe dedicare un post con le foto, in tempo reale e/o a evento avvenuto. Si ritiene che l’iniziativa possa essere ripetuta, con partecipanti diversi, un paio di volte l’anno.

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Responsabilità sociale d’impresa Gambero Rosso partecipa a iniziative benefiche e ne supporta altre tramite i propri canali di comunicazione. Tuttavia si ritiene che prendere una posizione più netta promuovendo un’iniziativa propria sia auspicabile, e si consiglia di procedere attraverso l’Academy, in qualità di cuore pulsante dell’azienda e vivaio di futuri professionisti. La responsabilità sociale d’impresa è la gestione delle proprie attività integrate a valori etici, volta a soddisfare le attese sociali e ambientali dei vari stakeholder interni ed esterni. Si punta a salvaguardare, possibilmente migliorare, la condizione economico-sociale nell’area di influenza dell’impresa stessa. Non si tratta né di una questione meramente umanitaria né meramente economica, è pero indubbio che un’impresa eserciti un’influenza in grado di generare valori (positivo o negativo) negli stakeholder. Si ritiene che la posizione di Gambero Rosso quale portavoce della qualità dell’enogastronomia italiana si inserisca perfettamente in una strategia di responsabilità sociale pensata per il territorio italiano. Oltretutto, un approccio eticamente responsabile non contrasta una buona performance d’impresa, ma può veicolarne i valori per rafforzare il posizionamento e la reputazione. Corsi “L’amore al tempo dei piatti” Sapere cosa si sta mangiando è fondamentale, ma lo è anche sapere cosa mangiare. Essere consapevoli degli alimenti dannosi, e di quelli che invece danno il giusto apporto energetico favorendo il benessere fisico, è indispensabile per il mantenimento della forma fisica e della salute. I danni provocati dai cibi dannosi spesso non sono riscontrabili subito, ma hanno effetti a lungo termine, per questo finchè non si manifestano gli effetti non si è consapevoli di fare una cattiva alimentazione.

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È importante che l’educazione alimentare venga insegnata sin da giovanissimi, affinché la dieta mediterranea possa diventare un’abitudine quotidiana. L’Academy potrebbe proporsi come portavoce della dieta mediterranea attraverso i corsi “L’amore al tempo dei piatti”, che riprendono il tema del programma tv (Love Stove). Il titolo in questo caso intende l’amore in un senso leggermente diverso: In questo caso l’amore è sì quello per il buon cibo, ma anche quello che si deve avere verso sè stessi. La prevenzione dell’obesità e di altri disturbi alimentari, con le malattie ad essi correlate, è un modo di volersi bene, di amare il proprio corpo e la propria vita. Lo scopo dei corsi è quello di incentivare la consapevolezza del rapporto che esiste tra cibo e salute, toccando diverse tematiche. Si partirebbe della descrizione del sistema agroalimentare, per spiegare la stagionalità e la provenienza dei prodotti. Sarebbe spiegato poi come arriva il cibo dai campi ai supermercati, l’igiene e la sicurezza degli alimenti nella loro preparazione e conservazione. Si parlerebbe poi anche dei disturbi alimentari, della loro prevenzione, e dei modi che ci sono per risolverli. Si pensa che il pubblico più adatto siano gli alunni di scuola media inferiore, una fascia di età che normalmente vede i ragazzi in crescita sia fisica che personale. È un momento in cui i ragazzi diventano autonomi, e l’alimentazione non dipende più completamente dalle famiglie, inizia anche ad esserci una certa consapevolezza di sè stessi e del mondo circostante, ed è importante che in questa consapevolezza acquisti importanza anche quella del proprio benessere fisico. I corsi dovrebbero essere proposti, come eventuale fase sperimentale, a scuole secondarie di primo grado su tutta l’area di Roma. Viste le diverse tematiche toccate, potrebbero rientrare tra i corsi interdisciplinari. 295

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Il corso potrebbe essere strutturato come un “pacchetto” di 4 lezioni, la prima sul sistema agroalimentare, la seconda sulla produzione del cibo, la terza sull’igiene e la quarta sui disturbi alimentari. Si consiglia una durata di circa un’ora a lezione, tenuta da un esperto (nutrizionista) accompagnato da un rappresentante Academy, e aiutata da supporti video selezionati dal web. Si pensa possa essere interessante anche insegnare ai ragazzi ricette semplici e sane da replicare in autonomia, che possano sostituire le merendine confezionate che spesso i ragazzi portano a scuola. A fine corso i ragazzi avrebbero in regalo, sia sotto forma di postcard che in digitale, l’infografica sulla dieta mediterranea. Postcard/Infografica “L’amore al tempo dei piatti” Come supporto visivo per le lezioni di educazione alimentare, si è pensato alla realizzazione di un’infografica che parli della dieta mediterranea contestualizzandola direttamente sulla tavola. L’infografica si ritiene possa seguire lo stesso concept della postcard “L’amore al tempo dei piatti”, e usare lo stesso tipo di metafora visiva, ma con qualche variazione nei contenuti. L’immagine potrebbe essere strutturata allo stesso modo per riprendere il concetto di amore, ovvero con una tavola apparecchiata per due come una cena romantica, ma le pietanze saranno diverse, e saranno quelle tipiche della dieta mediterranea. Alle immagini saranno associati dei testi, che riporteranno il nome del prodotto o la categoria di prodotto, con il quantitativo settimanale in porzioni consigliato.

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Workshop “MasterTrash” Contro lo spreco alimentare, un tema che si sposa con i valori del Gambero Rosso, si propone di organizzare dei workshop dove insegnare agli studenti della Food & Wine Academy come riutilizzare il cibo avanzato. È proprio dal concetto di “riutilizzo” che nasce il nome “MasterTrash” ovviamente è evidente il richiamo al programma televisivo MasterChef, dove la parola “chef” è stata sostituita con “trash”- è stato scelto questo naming perché immediato, informale e giovanile; saranno proprio queste le parole chiave e i valori che dovrebbero guidare nella realizzazione di queste lezioni. Si propone di inserire queste lezioni “extra” all’interno dell’orario curriculare, per evidenziare l’importanza che hanno i corsi e quanto fondamentale sia frequentarli per gli studenti. In base alla durata di ogni singolo corso (amatoriale, professionale o master) si potrebbe pensare di organizzare uno o più incontri da inserirvi all’interno. Le lezioni sarebbero tenute da persone esterne alla struttura dell’accademia e, ogni volta si coinvolgerebbero professionisti diversi, in base al topic del corso specifico. I workshop potrebbero trattare come trasformare diverse tipologie di cibo in altre cose. Una delle possibilità più accreditate sarebbe quella di utilizzare gli scarti e gli avanzi alimentari per creare cosmetici naturali, come saponette, scrub e gel doccia. Da questi tipi di workshop potrebbero nascere altre partnership con realtà come Lush; Lush è un brand inglese di cosmetici “freschi” (senza conservanti e con date di scadenza brevi, proprio come gli alimenti), prodotti artigianalmente utilizzando esclusivamente materie prime di origine naturale, prevalentemente frutta e verdura fresca. Il marchio è presente con numerosi punti vendita nelle maggiori città italiana. L’a297

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zienda è in prima linea per quanto riguarda la tutela ambientale e il valore del cibo; un’azienda stabile, competitiva e da sempre sensibile a proposte che si prefiggono l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita e il rispetto del territorio, un brand ottimale con cui condividere alcuni dei valori aziendali e con il quale poter stringere una partnership. Partnership Banco Alimentare “For a Food Cause” Un’azienda che ha fatto della comunicazione e dell’esperienza del cibo Made in Italy il suo vessillo come è Gambero Rosso può guardare a un accordo con Banco Alimentare come a un modo per celebrare la propria responsabilità sociale. Tramite la raccolta di generi alimentari avanzati o inutilizzati dopo le lezioni e gli eventi si mira a evitare lo spreco e a lanciare un messaggio importante. Si è pensato infatti di focalizzarsi sull’Academy per la natura stessa dell’istituzione, luogo di studio e educazione, dove si formano i futuri protagonisti del mondo della ristorazione. Si vuole promuovere un’attività che aiuti concretamente, e che sia anche testimonianza della volontà di dare una svolta culturale nell’approccio allo spreco alimentare. “For a Food Cause” è il nome scelto, tramite un gioco di parole si sottolinea come la motivazione sia la “buona causa” e il cibo stesso. Lo svolgimento dell’attività sarebbe quindi affidato agli addetti delle strutture ricettive adibite, che, a cadenza regolare o successivamente agli eventi svolti presso le sedi della scuola provvederebbero a raccogliere i generi alimentari inutilizzati. La strategia mira a essere in linea con il sempre crescente impegno nel contrasto dello spreco alimentare. È infatti dell’agosto 2016 l’approvazione della cosiddetta legge Gadda, che incentiva la limitazione degli sprechi e l’uso consapevole delle risorse, garantendo sgravi fiscali ai Comuni e alle aziende che doneranno gli alimenti (rendendo la donazione meno oneroinput e strategie

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sa dello smaltimento), promuove la diffusione della doggy bag presso i locali e favorisce l’attività di raccolta di cibo invenduto a fine giornata presso esercizi commerciali da parte delle associazioni. Banco Alimentare è una fondazione Onlus che ha come missione il recupero delle eccedenze alimentari e la loro ridistribuzione presso strutture ricettive coordinate dalla fondazione stessa, denominate Rete Banco Alimentare. A livello mediatico Banco Alimentare è sempre in prima linea per promuovere attività a favore della sensibilizzazione e della lotta allo spreco alimentare. Si ritiene che la sua comunicazione sia importante tanto quanto l’accordo stesso. Si ritiene che sia opportuno dotare il sito web, nella sezione dedicata alle partnership, di un mini banner fisso, un claim completato dal marchio Banco Alimentare, accompagnata da una nota in roll over che invece spieghi nel dettaglio l’attività. Una breve descrizione dell’accordo sarebbe poi inserita, insieme al marchio Banco Alimentare, anche in ognuna delle brochure. Sarebbe poi fondamentale raccogliere i dati relativi all’attività al termine di ogni anno, per poi arricchire con essi la descrizione web e creare contenuti a tema per la pagina Facebook. L’inaugurazione dell’attività stessa si potrebbe celebrare con un evento, trasformabile poi in format replicabile. Si è pensato alla creazione di una cena gourmet gestita nella sua totalità dagli studenti, “For a Food cause- The Dinner”. Il nome, come per l’altra, si basa su un gioco di parole che, con la sola sostituzione di una lettera, trasforma “good” in “food”. L’aggiunta di “The Dinner” contraddistingue l’evento rispetto alla collaborazione continua. Gli obiettivi che la strategia si pone sono molteplici. In primis, si cerca di presentare e inaugurare il progetto e di rimarcare i valori etici e di responsabilità sociale dell’azienda, facendo sì che la brand reputation sia associata a tali valori. 299

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Si intende anche dare vita a una raccolta charity gestito con lo stile raffinato e olistico che caratterizza Gambero Rosso, che possa essere ripetuto nelle varie sedi e personalizzato a seconda delle stagioni, dei menu, o di raccolte fondi rivolte a una specifica iniziativa. Per gli studenti questa strategia rappresenterebbe un’opportunità in più per mettere alla prova le skills apprese in classe, nonché mettere la propria professionalità a servizio di una causa innegabilmente buona. Il pubblico cui ci si rivolge sarebbe una cerchia piuttosto contenuta, naturalmente selezionata dal prezzo. Il focus su cui ci si concentrerebbe è la cena, non si mira, in effetti, a un evento di beneficenza incentrato sulla quantità e sull’incasso. Si vuole creare una serata in linea con la brand experience, un evento ricercato che darebbe poi il ricavato ad iniziative benefiche, senza che questa costituisca una scusa per tagliare sulla qualità. Si vuole stuzzicare la curiosità di quanti, già cultori del buon cibo, vogliano scoprire le proposte dei futuri protagonisti della ristorazione. La realizzazione sarebbe affidata interamente agli studenti dei corsi professionali. Gli allievi dei corsi sul vino si occuperebbero di selezionare e abbinare le bottiglie, chi studia pasticceria penserebbe alle proposte dolci e agli studenti di “Professione Pizzaiolo” sarebbe affidata la panificazione. Chi si sta formando per la sala avrebbe invece il compito di servire e sistemare tutta la location. Si ritiene coerente offrire un menu che rispetti i valori dell’azienda, seguendo l’esperienza italiana e il rispetto dei territori e delle stagioni, e che sia, al contempo, in linea con l’evento, con proposte di alto livello e ingredienti raffinati. Per cavalcare la tematica della serata si consiglia di comprendere nella rosa delle portate piatti che utilizzino alcune parti di materie prime generalmente scartate eo poco usate, che si leghi così con la lotta allo spreco. Non si intende proporre un menu di recupero, poiché si tratta di una serata d’alta cucina, ma si propone di aggiungere a piatti d’eccellenza la creatività dei cuochi. input e strategie

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Per la location si ritiene che utilizzare le sedi delle Città del Gusto potrebbe costituire l’opzione più semplice e efficace, per vivere la brand experience appieno. Si consiglia di adattare il luogo all’occasione, creando una mise en place e delle decorazioni minimali e raffinate. La comunicazione sarebbe affidata al sito, dove l’evento potrebbe essere ospitato nella homepage come se fosse una delle news. Anche sul magazine si ritiene sia opportuno affidargli uno spazio, in quanto i lettori costituirebbero il giusto pubblico di appassionati della tavola che potrebbero apprezzare l’iniziativa. Evento con CBC “Senso Unico” Gambero Rosso a oggi partecipa a diverse iniziative a scopo socio-culturale, supportandone varie anche attraversi i propri canali. Si ritiene opportuno però che creare un’iniziativa, partendo dall’accademia, sia una scelta adatta la quale potrebbe portare un’accrescimento della brand awarness della scuola e del Gambero Rosso in generale. Si vuole perciò proporre la creazione un evento in collaborazione con CBC (Conservazione Beni Culturali), cooperativa costituitasi nel 1977 tra restauratori professionisti con l’obiettivo di coniugare la manualità del restauratore con la competenza del tecnico della conservazione, di privilegiare il confronto tra le esperienze e le conoscenze specifiche di ciascun socio all’interno del lavoro di gruppo. L’azienda opera in un settore totalmente distante da quello dell’enogastronomia, ma condivide valori fondamentali con Gambero Rosso. “Senso Unico” vuole essere una manifestazione dove l’arte incontra il gusto e tutti gli altri sensi. Il naming nasce dalla volontà di richiamare l’idea della segnaletica stradale attingendo così all’immaginario collettivo. Si desidera proporre un percorso a senso unico in cui poter accostare la cultura alta - l’arte, intesa in senso tradizionale e canonico - e cultura bassa – il “mangiare”, popolare e folcloristica 301

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Un unicum in cui far convergere i cinque sensi e lasciar percepire l’enogastronomia come una vera e propria forma d’arte. L’intento è quello di dar vita a un evento caratterizzato da un mood formale e allo stesso tempo accogliente, che abbia un taglio formativo e d’intrattenimento. Per evidenziare maggiormente il significato del naming si propone di organizzare l’evento alle Officine Farneto, location nota nel territorio romano, perché presenta caratteristiche idonee alle esigenze sia di Gambero Rosso che di CBC e, inoltre, gli ambienti rimarcano fortemente l’aspetto underground che caratterizza il naming dell’evento. Inoltre, la location permette di poter sfruttare gli spazi in base a diverse esigenze ed è facilmente raggiungibile e ben collegata. Nello specifico l’evento sarebbe una mostra fotografica che vedrebbe protagoniste raffigurazioni delle principali opere restaurate dalla Cooperativa; sarebbe opportuno che la manifestazione avesse durata settimanale, in modo tale di permettere al più alto numero possibile di utenti di parteciparvi. Il settore del restauro si unirebbe con quello dell’enogastronomia poiché a ogni scatto esposto verrebbe associato un piatto e un vino; sarebbe un percorso sensoriale perché, ogni qualvolta si osserverebbe una determinata opera, i partecipanti potrebbero degustare, nel contempo, le scelte studiate in precedenza da chef facenti parte della Gambero Rosso Academy. Gli interessati potrebbero accreditarsi sulla piattaforma di Eventbrite a un costo suggerito di circa 30 Euro, il biglietto comprenderebbe mostra e degustazione. L’intento sarebbe quello di organizzare la mostra con degustazione per una fascia oraria pomeridiana/serale, si consiglia 17.30 -21.30, ma, in ogni caso, la mostra dovrebbe poter essere visitabile per l’intera giornata, a un costo minore, previa prenotazione sulla medesima piattaforma. input e strategie

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Come tutte le mostre anche questa avrebbe un vernissage, che combacerebbe con l’apertura dell’evento; oltre a quanto detto in precedenza, durante questa giornata vi sarebbe anche un momento di intrattenimento affidato ad un dj che accompagnerebbe gli ospiti con delle tracce musicali per tutta la serata. Si consiglia, inoltre, di organizzare, il giorno prima dell’inizio dell’evento, una conferenza stampa nella location, i cui invitati saranno esperti del settore del restauro e dell’arte, giornalisti dei due settori, food blogger e opinion leader. Questi, dopo il momento di conferenza, potrebbero vivere l’esperienza in anteprima e a porte chiuse, al fine di far pubblicare degli articoli a riguardo. La conferenza stampa vedrebbe protagonisti due esponenti della CBC, due del Gambero Rosso e il moderatore, che si pensa debba essere una personalità d’appeal, da scegliersi in comune accordo dalle due realtà. Sarebbe necessario provvedere alla realizzazione di un press kit da consegnare il giorno della conferenza, che includerebbe il comunicato stampa ufficiale dell’evento. La manifestazione dovrebbe essere comunicata attraverso tutti i canali social delle rispettive realtà (soprattutto Facebook e Twitter); attraverso la creazione di flyers e locandine da distribuire sul territorio romano e anche da lasciare nella sede della Città del Gusto. Si potrebbe pensare anche di creare una web app ad hoc per questo tipo di evento; infatti questa è una pagina web capace di offrire funzionalità complesse, simile a quelle fornite dalle già comuni applicazioni installate su dispositivo mobile. Anche l’interfaccia riprende quella delle app, rendendola, quindi, facile e intuitiva. La finalità di questo strumento è quello di creare uno spazio protetto per far interagire gli interessati all’evento tra loro e per avere qualsiasi informazione relativa alla manifestazione a portata di mano. Userfriendly e pratica, l’app conferisce all’evento un carattere innovativo e stimolante. È uno strumento che potrà essere usato sia pre che durante l’evento. 303

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Durante il vernissage si consiglia di fare delle dirette sui canali social e di creare un hashtag che tutti i visitatori potrebbero utilizzare per condividere dei contenuti sui loro profili personali, creando in questo modo risonanza e interesse intorno all’evento. A tal scopo, per invogliare i fruitori dell’evento a condividere sui propri social l’esperienza, si consiglia di realizzare un backdrop in cui potranno scattarsi delle foto e di coinvolgere un fotografo professionista e un video maker, che documenteranno l’evento. Inoltre, i loro prodotti, potranno essere utilizzati da CBC e Gambero Rosso a testimonianza di quello che è stata questa esperienza. Si propone, infine, di far realizzare delle tasche da degustazione brandizzate CBC e Gambero Rosso da lasciare come ricordo.

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Photo credit Borboza Clare Hill Tim Lofus David Lomelino Linda Nilsson Marcus Ulicny Ron Warner Carl

bibliografiA

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