Soft Strategy - piano strategico per il restyling della linea editoriale

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Piano Strategico per il Restyling della

Linea Editoriale

Dario Francesco Beneveni | Alessandro Curci | Francesco Paolo Setaro



Piano Strategico per il Restyling della

Linea Editoriale

A cura di: Dario Francesco Beneveni Alessandro Curci Francesco Paolo Setaro Coordinatori del Progetto Alessandra Colucci Vincenzo Bernabei


INDICE Introduzione

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BRIEF

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PREMESSE

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TARGET Definizione Descrizione target diretto Descrizione target indiretto Descrizione target indiretto Descrizione target alternativo COMPETITOR Competitor Diretti Bip. Pdfor Competitor Indiretti Colliers International Italia Black Box Italia

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INPUT & STRATEGIE

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Linea Editoriale Strategia > Definizione della Linea Editoriale Servizi Strategia > Proposta Naming Servizi Marchio e Pay-off Strategia > Naming Pay-off Presentazioni Strategia > Linee guida per la redazione di slide e presentazioni Timesaver Strategia > Restyling Timesaver Company Profile Strategia > Restyling Company Profile

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Company Overview Strategia > Restyling Company Overview Business card Strategia > Ridefinizione Business card Brochure Strategia > Diversificazione Brochure Cartellina aziendale Strategia > Proposta di Cartellina aziendale Sito Web Strategia > Linee guida per la ridefinizione dei contenuti Social Network - Facebook Strategia > Creazione gruppo Facebook Social Network - LinkedIn Strategia > Adeguamento account LinkedIn Social Media - SlideShare Strategia > Creazione account SlideShare App - Flywers Strategia > Presenza su Flywers Uffici Strategia > Consigli su arredamento e allestimento spazi Registro linguistico Strategia > Differenziazione registro linguistico Formazione e rapporti accademici Strategia > Focus didattici itineranti Strategia > Master post laurea Strategia > Dress code Partnership e Sponsorizzazioni Strategia > Proposte di partnership e sponsorizzazioni Gadget Strategia > CreativitĂ su gadget

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Conclusioni e Contatti

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Introduzione

Soft Strategy è una giovane realtà aziendale specializzata nella consulenza direzionale. L’azienda offre una vasta gamma di servizi finalizzati allo sviluppo e all’ottimizzazione di processi aziendali basati sulle esigenze di business della clientela. Il team ha sede a Roma ed è composto da circa cinquanta persone. Considerata la dicotomia fra le società di consulenza che offrono pacchetti di servizi standardizzati e quelle che, invece, rendono possibile una personalizzazione della propria offerta, Soft Strategy opera certamente in questa seconda direzione. Nella prospettiva di accrescere la propria visibilità e di acquisire una più ampia fetta di mercato, il team ha aperto una nuova sede in Brasile, sebbene sia il mercato nazionale quello che vanta maggiori clienti e che, dunque, porta maggiori introiti. Il progetto ha lo scopo di porre le basi per il restyling della Linea Editoriale di Soft Strategy. Pertanto, il lavoro in questione presenta una vasta gamma di elementi su cui è possibile intervenire per far sì che l’azienda possa, effettivamente, migliorare l’immagine del proprio brand, impostando gli elementi che più connotano il team quale filo conduttore per tutti gli strumenti di comunicazione chiamati in causa. In particolare l’approccio “soft” dell’azienda e la “sartorialità” dei suoi servizi, vale a dire la capacità di personalizzare la Service Line in base al business del cliente, sono stati posti al centro di questo progetto di riforma, avendo visto in essi gli elementi ideali su cui far leva. Gli specifici obiettivi e le idee per conseguirli sono emersi nell’ambito di alcuni incontri coi professionisti dell’azienda, dalla cui intervista ha avuto origine il Brief. Della società è stato operato un focus sul background e sulle peculiarità che ne determinano identikit e vantaggio competitivo, per poi dedicarsi all’analisi dei competitor - diretti e indiretti - che, a sua volta, ha condotto alla comprensione dello scenario entro cui opera la società. Questa consistente mole di informazioni ha prodotto una serie di input su cui si è concentrata l’attività del gruppo di lavoro portandolo a suggerire delle soluzioni creativostrategiche mirate al raggiungimento degli obiettivi condivisi dall’azienda in fase di Brief. Il supporto, la disponibilità e l’interesse del team di Soft Strategy hanno rappresentato delle componenti essenziali per la buona riuscita di questo progetto. Immancabili, dunque, i ringraziamenti alla corporate.

Gruppo di lavoro: Dario Francesco Beneveni, Alessandro Curci, Francesco Paolo Setaro.

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BRIEF

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BRIEF Roma, 14/06/2013. Sede di Soft Strategy - Corso di Francia, 158. Presenti all’incontro: Dott. Samuele Severi (Responsabile HR di Soft Strategy) Dott.ssa Emilia Casile (Assistente HR di Soft Strategy) Dott.ssa Alessandra Colucci (Consulente in Brand care e Coordinatrice MBM IED) Dott. Dario Francesco Beneveni (Studente Master IED in Brand Management) Dott. Francesco Paolo Setaro (Studente Master IED in Brand Management) Dott. Alessandro Curci (Studente Master IED in Brand Management)

Background Soft Strategy è una società di consulenza direzionale e fornitura di servizi professionali alle imprese. Nasce nel 2006 a Roma dall’unione di un gruppo di professionisti provenienti dal mondo del Management Consulting. La società si occupa principalmente delle attività che indirizzano il Management aziendale nel prevenire e risolvere i problemi strategici, operativi e gestionali. In quest’ambito, Soft Strategy si propone come “boutique” della consulenza fornendo servizi incentrati sulla qualità nei seguenti ambiti: CFO Services: definizione di sistemi contabili e/o gestionali; ottimizzazione dei processi operativi; riduzione dei costi; ICT Strategy & Governance: analisi e pianificazione delle tecnologie di comunicazione e informazione (non offrono sviluppo software); Business Processes Reengineering: riorganizzazione di operazioni su flussi e analisi dei processi aziendali, risorse umane e assetti alternativi; Standard & Regulatory Compliance: allineamento e ottemperanza a norme e standard del business aziendale; Process Assurance: certificazione di modelli aziendali e di controllo produttivo; sistemi di analisi e monitoraggio dei rischi; Quality System Development & Management: predisposizione, gestione e mantenimento degli standard qualitativi; People Development: interventi atti ad adeguare e valorizzare i comportamenti delle persone rispetto alle esigenze aziendali. Il modus operandi di Soft Strategy segue il Ciclo di Deming, o Ciclo PDCA; ne consegue un approccio “soft” alla consulenza all’insegna del dinamismo, con un mix di professionalità, impegno, know-how e innovazione. La realtà aziendale è composta da 50 persone, aventi un’età media di circa 31 anni. I componenti del team, attraverso progetti e commesse, sono soliti operare direttamente presso il cliente. L’attuale allocazione delle risorse permette la gestione contemporanea di 15 progetti. Soft Strategy offre un percorso di carriera strutturato su vari step: Junior consultant, Analyst, Consultant, Senior consultant, Manager, Senior manager e Partner. L’avanzamento è basato, soprattutto, su background, esperienza, capacità risolutive e relazionali.

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Attualmente, oltre alla figura del Partner, Soft Strategy si compone di 3 Senior Manager, 2 Principal, 15/18 Senior Consultant, 6/7 Consultant e 1 Junior Analyst. Clienti di Soft Strategy sono aziende e imprese di medie e grandi dimensioni posizionate nei mercati di: media e telecomunicazioni, energia e utilities, trasporti e manifatturiero. Soft Strategy si avvale di un servizio di outsourcing sulle mansioni amministrative.

Preesistenza aziendale 2006: prende vita Soft Strategy S.r.l. 2011: la società apre una sede in Brasile, a Rio de Janeiro. Quella brasiliana è una “vetrina”, nella speranza di poter acquisire importanti clienti e allargare il proprio mercato obiettivo. 2011: diventa una S.p.A. e viene quotata al MAC di Milano. Chiaro segnale di trasparenza aziendale. 2012: in collaborazione con una ex studentessa IED, viene redatto l’Identity Manual: manuale d’immagine coordinata 2013: il gruppo viene quotato all’AIM Italia (mercato di scambi per piccole e medie imprese che, da fine 2012, ha assorbito il MAC)

Target Diretto: multinazionali, imprese ed enti pubblici di medie e grandi dimensioni. Indiretto: neolaureati che si affacciano al mondo della consulenza e risorse umane dei competitor (potenziale inserimento in Soft Strategy). Complementare: media, canali che diano visibilità a Soft Strategy in maniera diretta o indiretta. Alternativo: università e mondo della formazione.

Obiettivi Il Cliente ha chiamato perché desidera rinnovare la Linea Editoriale al fine di aumentare la visibilità del brand. La volontà è veicolare un’immagine dell’azienda che la renda distinguibile dai competitor e inquadrabile come un’eccellenza del settore. Le strategie comunicative dovranno essere in linea con l’Identity Manual aziendale e avere le seguenti peculiarità: - a livello di contenuti: modulare le informazioni orientate al target e allo strumento - a livello stilistico: dotarsi di un linguaggio visivo e testuale idoneo al tipo di destinatario - a livello strutturale: massimizzare l’efficacia comunicativa puntando sulla semplicità

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BRIEF

Percezione dei competitor Il Cliente sostiene che vi siano numerosi competitor nel mondo della consulenza (“Accenture”, “Bip.”, “KPMG”, “Deloitte”), tuttavia molti di essi operano in modo diverso dal loro. Una delle caratteristiche che li distingue è data dalla rinuncia a occuparsi di consulenza strategica. Soft Strategy è conscia di essere una piccola azienda ma auspica di essere percepita come una realtà di eccellenza. Il Cliente tende a porre in evidenza gli elementi culturali e valoriali che connotano la società e che dovrebbero costituire parte del differenziale rispetto agli altri competitor.

Sintesi del progetto - Ridefinizione della Linea Editoriale - Aumento della visibilità del brand

Tono della comunicazione La comunicazione verso l’esterno è piuttosto formale e la formazione del personale è specializzata in tutte le aree di competenza. Si respira però, soprattutto all’interno della società, una spiccata voglia di “svecchiamento” della forma. Soft Strategy stampa molto materiale per via della tendenza dei clienti a richiedere carta stampata piuttosto che materiale in formato digitale. Sul social networking c’è stata una discussione rispetto al possibile utilizzo di Twitter e/o di un blog per promuovere le attività aziendali. Il Cliente ha posto, però, il problema della mancanza di tempo e risorse umane dedicabili a tale attività, cosa che ha portato a disattivare l’account Facebook. La vela, elemento fotografico reiterato in molti materiali comunicativi di Soft Strategy, deriva dalla passione per le regate del CEO Roberto Provenzano. L’azienda è stata partner di una regata nel 2009. Il sito di Soft Strategy è caratterizzato da una navigabilità abbastanza chiara e da un appeal grafico in linea con la Corporate identity, ma è evidente la necessità di un intervento sulla forma e sull’organizzazione delle informazioni presenti.

Strumenti per la comunicazione interna - Identity Manual - Presentazioni PowerPoint: template (timesaver) base e complessi - Intranet - Carta intestata

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Strumenti per la comunicazione esterna: - Brochure (sia per i clienti, sia dedicate all’Employer Branding) - Sito aziendale (principale canale comunicativo sul web) gestito da un fornitore esterno - Profilo su Jobmeeting - Profilo su LinkedIn - Company Overview: presentazione aziendale indirizzata a eventi per la formazione - Company Profile: presentazione aziendale orientata ai clienti - Gadget: fresbee, sacchetto impermeabile, penne, penne usb, ecc. - Video di presentazione Employability 2.0 - Biglietto da visita - Roll up per eventi

Le domande che sono state poste alla Dott.ssa Casile hanno prodotto le seguenti associazioni: Le 3 parole del progetto: serio, dinamico e forte Colore: rosso Forma: triangolo Animale: cane Sesso: maschile Stato d’animo: brioso Come vede l’azienda fra 5 anni: cresciuta e più stabile

Punti essenziali “Il mezzo deve essere il più adatto, non il più bello” - cit. Dott. Severi. Produrre spunti che siano incentrati su coerenza e concretezza. Trasmettere i punti di forza che compongono la natura elitaria del gruppo.

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PREMESSE

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PREMESSE


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Background Soft Strategy S.p.A. è una società di consulenza direzionale e di fornitura di servizi professionali alle imprese. Nata nel 2006 da un progetto di consulenti provenienti da diverse Top Firm del Management Consulting, ha espresso la volontà di effettuare un rinnovamento della propria Linea Editoriale per aumentare visibilità e riconoscibilità della sua immagine. Soft Strategy poggia le fondamenta sull’esperienza dei soci fondatori Roberto Provenzano e Fabio Storri e si avvale di un team giovane e dinamico, con altissimo know-how e un background consolidato in diverse aree. Lo scopo aziendale è fornire servizi di qualità, nei quali la consulenza direzionale occupa un posto predominante ed è erogata con un approccio “soft” che porta l’azienda a proporsi come una “boutique” della consulenza. In quest’ottica, Soft Strategy indirizza il Manager aziendale nella prevenzione e risoluzione dei problemi strategici, operativi e gestionali.

La Mission si manifesta in un approccio strategico concreto, volto a fornire un valore aggiunto tangibile e attuando servizi dalla natura sartoriale, su “misura” del cliente. Soft Strategy è ferma sostenitrice di una visione olistica della catena del valore dell’impresa, a partire dall’elemento indispensabile del successo aziendale: le persone. Valori alla base di questi intenti sono: impegno, passione, entusiasmo e rigore; al contempo puntellati dalla capacità del team di uscire con originalità dagli schemi. Clienti di Soft Strategy sono aziende e imprese di medie e grandi dimensioni, posizionate nei mercati di: media e telecomunicazioni, energia e utilities, trasporti e manifatturiero. L’azienda ha messo a punto una vasta Service Line orientata alle specifiche esigenze del cliente, riassumibile nelle seguenti aree di servizio: People Development Adeguamento e valorizzazione della risorsa umana del cliente rispetto alle esigenze di business. Cardine di questo servizio, orientato soprattutto agli HR Manager dell’aziendacliente, è la condivisione delle conoscenze in materia di: sistemi di competenze, performance management, formazione specialistica, formazione manageriale, coaching, percorsi di sviluppo e change management. CFO Services Supporto al Chief Financial Officer, all’alta Direzione e agli Stakeholder del cliente nella: definizione e implementazione di strumenti contabili e gestionali; ottimizzazione dei relativi processi e conseguente guadagno sui costi di gestione.

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PREMESSE ICT Strategy & Governance Analisi e pianificazione per lo sviluppo delle infrastrutture ITC adeguate alle esigenze del cliente, in un’ottica di tutela dell’investimento e di contenimento dei costi operativi. Tale obiettivo è perseguito partendo dalla definizione del piano strategico dei sistemi ITC, passando poi alla gestione di requisiti e complessità dei programmi e, infine, a una fase di ottimizzazione dei costi gestionali dell’intero progetto. Business Processes Reengineering Interventi di riorganizzazione e innovazione sui processi aziendali inadeguati. Soft Strategy analizza il flusso operativo del cliente ed eroga un servizio di revisione che tiene conto dell’organizzazione interna e delle attività potenzialmente rivisitabili, procedendo alla definizione di: responsabilità, standard, policy e procedure; tenendo conto dell’impatto della revisione sulle risorse umane del cliente e delle conseguenze sulle relazioni esterne. Standard & Regulatory Compliance Allineamento e ottemperanza a norme e standard del business aziendale. Soft Strategy monitora i vincoli legislativi su materie di sicurezza, logistica, ambiente e rischio, procedendo all’eventuale adeguamento dei requisiti normativi del cliente e alleggerendolo da oneri indiretti, riducendo così i relativi costi di gestione. Process Assurance Servizio orientato in particolar modo ai Responsabili di Internal Auditing del cliente sulle tematiche di certificazione di modelli di controllo produttivo, derivanti dall’analisi e dal monitoraggio dei rischi aziendali. Il risultato punta alla miglioria dei processi interni, allineandoli ai migliori standard internazionali con un impatto positivo su tutta la catena del valore. Quality System Development & Management Servizio integrato per il cliente, ispirato ai principi del Total Quality management, che gestisce le fasi di predisposizione, sviluppo, implementazione e mantenimento di vari sistemi gestionali. Il servizio comprende anche il supporto alla certificazione dei Servizi di relazione con il cliente, con il consumatore e col cittadino (UNI 11200:2006) e alla fase d’implementazione degli standard di sicurezza PCI/DSS (Payment Card Industry/Data Security Standard).

Obiettivi Soft Strategy vuol riuscire ad adeguare la propria comunicazione revisionando la Linea Editoriale, vale a dire: le modalità, contenutistiche e stilistiche, in cui attua la sua comunicazione, veicolata sugli attuali canali come su eventuali nuovi media. Fanno parte della Linea Editoriale di Soft Strategy: tutti gli elementi del coordinato aziendale, tutta la comunicazione presente online, tutti gli strumenti interni per la stesura dei contenuti volti all’erogazione dei servizi per i clienti (presentazioni PowerPoint). Questo punto di partenza è stato ben chiarito durante la fase di colloquio preliminare con il Dott. Severi e la Dott.ssa Casile, i quali hanno tratteggiato il largo perimetro di possibile intervento sull’attuale Linea Editoriale, purché si rispetti una policy orientata all’attuabilità delle strategie proposte. L’attuale materiale aziendale, sottoposto a una prima fase di

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Piano di Restyling della Linea Editoriale analisi, rispecchia i valori indicati da Soft Strategy nella propria Mission, ma delinea, in media, uno scarso sviluppo delle strategie comunicative. Tali premesse aprono a un progetto il cui risultato desiderato è orientato a: - Massimizzare l’efficacia comunicativa della Linea Editoriale puntando sulla semplicità - Riorganizzare gli elementi contenutistici e stilistici che compongono la Linea Editoriale per aumentare la riconoscibilità del brand - Migliorare la comprensibilità delle attività di Soft Strategy

Parole chiave Comprensibilità | Competenze | Qualità | Stile | Identità | Design | Risorse | Business | Eccellenza | Management | Valorizzazione | Ambizione | Crescita | Passaparola | Esperienza | Merito |

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TARGET

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TARGET


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Definizione In quanto azienda di consulenza direzionale e servizi professionali alle imprese, Soft Strategy trova negli organici aziendali un ventaglio di clienti-tipo assai vasto e variegato. Testimone di questo dato è il portfolio clienti della società che attualmente eroga la propria Service Line per aziende di media e grande dimensione, posizionate in settori di mercato molto diversi. Ciò comprova l’ampia portata del raggio d’azione dei servizi di Soft Strategy e il buon livello di consapevolezza della propria dimensione operativa. Sembrerebbe che l’intero corpus del target sia spiccatamente orientato al modello BtoB; ma un’attenta analisi dell’intera dimensione operativa di Soft Startegy, fatta rispetto agli obiettivi progettuali, fa emergere uno scenario in cui le organizzazioni aziendali sono, sì, oggetto principe del business di Soft Strategy, ma non gli unici soggetti coinvolgibili nelle attività della società. In riferimento al progetto sono stati, quindi, selezionati settori di mercato e profili d’individui che incarnino in maniera globale il potenziale target aziendale, tenendo in considerazione non solo la dimensione clientelare dello stesso, ma un’interazione di scambio di larghe vedute. Delle seguenti macro aree di pubblico saranno chiarite caratteristiche e motivazioni di scelta.

Target Diretto

[cliente-tipo di Soft Strategy] Imprese o enti pubblici di media-grande dimensione che sentono il bisogno di usufruire di servizi professionali negli ambiti concernenti la macro area della consulenza direzionale (Management Consulting). Soft Strategy è specializzata nei settori di mercato di: media e telecomunicazioni, energia e utilities, trasporti e manifatturiero.

Target Indiretto

[intermediario rispetto al raggiungimento del target diretto di Soft Strategy] Figure professionali già operanti in aziende del settore consulenziale interessate all’aumento della propria esperienza. Neolaureati motivati a entrare nel settore professionale del business consulting.

Target Complementare

[di supporto per il raggiungimento del target diretto di Soft Strategy] Media adatti a dare risalto alle attività di business di Soft Strategy. Associazioni alla ricerca di sponsor per le proprie attività. Organizzazioni del settore delle donazioni e della beneficenza.

Target Alternativo

[amplia il mercato di Soft Strategy in segmenti di mercato affini alle sue attività]

Aziende e associazioni del campo della formazione professionale avanzata.

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TARGET

Descrizione del Target Diretto Per target diretto s’intende il segmento di mercato-obiettivo in cui Soft Strategy si orienta per erogare la sua Service Line.

Caratteristica principale del target in questione è la sua totale adesione al dominio del modello di business BtoB. Soft Strategy, infatti, offre servizi nell’area della consulenza direzionale ad aziende di media e grande dimensione. Ne consegue che, come target diretto di Soft Strategy, vanno prese in considerazione tutte quelle organizzazioni aziendali, pubbliche o private, che posseggano un organo di top management da affiancare durante la pianificazione di attività specialistiche - afferenti al dominio operativo dei singoli servizi offerti - di supporto nel governo dell’azienda. Soft Strategy è specializzata nella consulenza direzionale per imprese dei settori di: media e telecomunicazioni, energia e utilities, trasporti e manifatturiero. Vanno, quindi, considerate target diretto tutte quelle organizzazioni aziendali dei settori sopracitati che hanno dislocato sul territorio d’azione di Soft Strategy il loro organo di top management.

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Descrizione del Target Indiretto Per target indiretto s’intende quella tipologia di pubblico che può agire da intermediario nel raggiungimento del cliente-obiettivo di Soft Strategy.

Nel caso di Soft Strategy si può trattare di: - figure professionali già operanti in aziende del settore consulenziale e interessate all’aumento della propria esperienza - neolaureati motivati a entrare nel settore professionale del Business consulting. Da questo punto di vista, gli stili di vita Eurisko offrono dei profili molto indicativi. “I protagonisti” formano un gruppo costituito per una piccola maggioranza da uomini di età compresa fra i 25 e i 54 anni che risiedono nei grandi centri del Nord-Ovest. È una categoria protagonista socialmente sia a livello professionale che culturale. Sono per lo più imprenditori, dirigenti e impiegati con forte predisposizione alla leadership e spiccata capacità organizzativa. Hanno un forte senso dell’iniziativa economica. Soft Strategy vede in questo profilo un pubblico molto interessante per la determinazione e la capacità di team working, aspetti essenziali per il tipo di attività che la società svolge. “L’Élite maschile” presenta uomini giovani e adulti di alto profilo, attivi e fortemente impegnati sia nella realizzazione professionale, sia (di meno) nella crescita culturale. Abitano in Nord Ovest, e hanno un’età compresa fra i 25 e i 54 anni. Titolo di studio, reddito e status sono medio-alti e alti. Le professioni più rappresentate sono gli imprenditori/professionisti, i dirigenti, gli impiegati. Cavalcano l’onda del successo e vedono il lavoro come fonte di investimento e gratificazione. Molto forte, dunque, la progettualità professionale. Questa nicchia, con la sua motivazione e col desiderio di far carriera, si presta bene a essere presa in considerazione per entrare a far parte del team di Soft Strategy.

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TARGET “L’Élite femminile” riguarda donne di età giovane e adulta che abitano al Nord e al Centro e che hanno titoli di studio e reddito elevati così come lo status. Possono essere dirigenti o impiegate. Hanno un’attitudine all’intraprendenza e alla gestione delle risorse molto accentuata. È spiccato il senso di progettualità e realizzazione personale, sia professionale che culturale. Si tratta di donne che rappresentano l’ideale del target femminile per Soft Strategy, in grado di fornire all’azienda tutte le componenti necessarie per lo svolgimento delle attività consulenziali. “Le Donne Doppio-Ruolo” sono rappresentative di un raggruppamento medio-giovane (il baricentro dell’età è intorno ai 18-34 anni, ma con una coda anche dai 35 ai 44 anni) e di buon profilo che presenta, chiaramente, una doppia logica: famiglia e lavoro. Sono per lo più professioniste, impiegate o praticano professioni autonome. La famiglia è intesa come meta per le più giovani ed è al centro delle attenzioni e dell’investimento per le più adulte. Questo tipo di donne, dunque, non focalizza la propria attenzione totalmente in direzione della famiglia, anzi, valorizza molto il lavoro e questo elemento le rende un pubblico raggiungibile per Soft Strategy, sebbene la categoria dell’“Élite femminile” rivesta un ruolo preminente nell’ottica del recruitment. “La Pre-Élite progettuale” identifica un target prevalentemente maschile con un’età che va dai 18 ai 54 anni e avente una dotazione di risorse socio-economiche medio alta e alta. Vive nel Centro-Nord ed è caratterizzata da ambizioni e stili di vita tarati sull’élite, sebbene non vi appartenga appieno. Una peculiarità importante è l’innovazione e il rischio. La progettualità è tale sia professionalmente che culturalmente. C’è interesse per la politica e per l’iniziativa economica. Questo profilo include delle persone con caratteristiche compatibili con quelle richieste da Soft Strategy per far parte del proprio team. Particolare valenza rivestono la preparazione culturale, l’ambizione, e la determinazione nel perseguire un’importante crescita di carriera. “Il Lavoratore d’Assalto” è un target maschile distribuito trasversalmente sul territorio nazionale che riguarda individui piuttosto giovani o giovanili il cui baricentro è fra i 25 e i 44 anni. Il titolo di studio è medio-alto, così come il reddito. Le professioni più rappresentate sono imprenditori e dirigenti. Innovazione, rischio, successo sono gli elementi base dell’approccio alla vita. La progettualità a livello professionale e l’iniziativa economica fanno da sfondo a tutto il resto. Piuttosto alta la partecipazione all’attività politica. Oltre al giusto mix di competenze e motivazione, un fattore molto interessante per Soft Strategy è la giovane età di questa categoria. La società, infatti, tende alla ricerca di giovani lavoratori e prova ne è la bassa età media del suo team.

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Descrizione del Target Complementare Per target complementare s’intende quell’insieme di soggetti che influenzano il processo d’acquisto del target diretto, senza partecipazione economica all’acquisto stesso.

In funzione del mercato di riferimento di Soft Strategy, si prenderanno in considerazione i media afferenti a diversi settori: riviste, blog, portali e social media collegati al mondo della finanza, dell’imprenditoria e del management; tali settori risultano quelli più affini rispetto al portafoglio servizi offerto da Soft Strategy. I singoli canali saranno poi selezionati tenendo in considerazione le caratteristiche e i comportamenti di scelta degli stakeholder individuati attraverso le altre tipologie di target.

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TARGET

Descrizione del Target Alternativo Nel target alternativo sono inclusi tutti i soggetti che, potenzialmente, possono essere utili a Soft Strategy a fronteggiare le proprie necessità in termini di recruitment.

Si tratta di un genere di pubblico che, sebbene appaia difficilmente raggiungibile, rientra nell’ottica del perseguimento degli obiettivi che l’azienda si pone. Nel caso di Soft Strategy, tale target si compone dei principali Istituti universitari capitolini, delle scuole di formazione specialistica e di altri Atenei italiani; ma anche di aziende e associazioni, non specificatamente votate alla didattica, ma che si prodigano nel campo della formazione professionale. Il raggiungimento di questo target rientra nella volontà di aprire un canale diretto con chi si affaccia al mondo del lavoro. Soft Strategy lo ritiene fondamentale per diversi aspetti: - opportunità di vetrina delle attività aziendali - potenziale inserimento di neolaureati nel team - acquisizione di competenze e aggiornamenti spendibili nell’ambito della formazione interaziendale. Fra i nomi degli Istituti con cui Soft Strategy ha cooperato vanno ricordati l’Università degli Studi La Sapienza di Roma, la Libera Università Maria Santissima Assunta - LUMSA di Roma, la Libera Università Internazionale degli Studi Sociali “Guido Carli” di Roma, l’Università degli Studi dell’Aquila, e l’Università degli Studi Roma Tre. Soft Strategy è alla ricerca, principalmente, di neolaureati in discipline tecnico-scientifiche ed economiche. Le facoltà maggiormente interessate sono Ingegneria ed Economia, ossia le discipline che meglio si prestano a fornire le teorie e le tecniche su cui si basa il mestiere consulenziale. Tuttavia, pur specificando la predominanza di queste facoltà, rientrano nel novero degli insegnamenti interessati anche Filosofia, Statistica, e Scienze della Comunicazione. Queste ultime, nonostante l’apparente distanza dal settore consulenziale, possono essere interessanti nell’ambito di attività interne all’azienda quali, ad esempio, le Risorse umane.

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COMPETITOR

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COMPETITOR


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Competitor Diretti Per competitor diretti s’intendono quei soggetti del mercato che offrono prodotti/servizi assimilabili a quelli dell’azienda presa in esame. Attraverso un’attenta analisi sono stati selezioni come attori più vicini a Soft Strategy le società Bip. e Pdfor. Nate entrambe in Italia, attualmente anch’esse operano in diversi Paesi nel settore della consulenza direzionale, oltre a fornire diversi percorsi per l’alta formazione post-laurea. Pur presentando dimensioni e specializzazioni talvolta differenti, si può ritenere (su indicazione del cliente stesso nel caso di Bip.) che entrambe le aziende si posizionino nello stesso mercato e si propongano di raggiungere target comparabili con quelli di Soft Strategy. Segue un breve confronto finalizzato a evidenziare gli aspetti più utili ai fini del progetto di ridefinizione della Linea Editoriale di Soft Strategy: verranno, quindi, individuati gli approcci e i metodi comunicativi usati nel contesto di riferimento dell’azienda, focalizzandosi sulle pratiche diffuse nel settore e sui loro elementi più funzionali e interessanti.

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COMPETITOR

Bip . Bip. è una società di consulenza direzionale specializzata nella Business Integration and Innovation. Il posizionamento la distingue dai leader nella System Integration e dalle “boutique” di Strategy Consulting in quanto Bip. crea “programmi di trasformazione” in linea con cultura e business del cliente contenenti una molteplicità di servizi (come per le prime) altamente personalizzati (come proprio delle cosiddette “boutique”). Punti forti del team sono impegno, esperienza, capacità di migliorare le performance, elementi che l’hanno resa la più grande società di matrice italiana nel panorama consulenziale nazionale, presente anche in una pluralità di Paesi. L’azienda rappresenta un modello per Soft Strategy. Fin dall’inizio della sua storia, Bip. ha scelto di suddividere i propri servizi e le proprie attività a seconda delle “industry” sulle quali agiscono: Energy & Utilities; Manufacturing; Financial Services; Telco Media & Entertainment; Public Sector; e Life Sciences. Tale modello organizzativo è risultato, nel tempo, vincente, tanto da rendere i professionisti di Bip. dei veri e propri esperti dei vari ambiti in questione. Le “industry” sono legate a doppio filo a un altro elemento peculiare di Bip.: le “Aree di Eccellenza” che si configurano come centri d’interesse e di ricerca in continua evoluzione, e che si propongono di creare e gestire innovazione, anche in collaborazione attiva con il cliente-stakeholder. La condivisione di informazioni e sapere, oltre a una continua serie di eventi formativi, sono le armi con cui viene generata la qualità che contraddistingue questo modus operandi. Grazie alle scelte effettuate relativamente a materiali, forme e colori per la creazione della brochure e del coordinato tutto, nonché alla cura posta nella costruzione dello storytelling aziendale e nella strutturazione dei percorsi di navigazione del sito web, tali strumenti paiono proprio la risultante dell’unione tra estetica, funzionalità e valorizzazione dei concetti di “Industry” e “Aree di Eccellenza”. A proposito della presenza aziendale sulle piattaforme social e della job offer, si delineano scenari diversi fra loro. Bip è presente sia su social network, sia su siti per ricerca lavoro, ma con due modalità distinte. Con riferimento ai social network, non c’è quasi traccia della società su Facebook e Twitter, su Linkedin c’è un profilo con 6.000 follower. Evidentemente, aggiornare profili e avere un dialogo col pubblico sono peculiarità dei social poco sfruttate dal team. D’altra parte, Bip. è meglio inserita nei siti di ricerca lavoro grazie al fatto che gode di un certo peso nel settore e perché questi non hanno necessità di particolare manutenzione e aggiornamento. Nella denominazione dell’offerta si denota, come in gran parte delle aziende del settore, un uso eccessivo di termini settoriali che danno idea di una società ben inserita nel suo contesto, ma rendono ardua la comprensione per i non addetti ai lavori, con la conseguente difficoltà nel connettere i propri bisogni col contenuto dei differenti servizi proposti.

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Pdfor Pdfor è una società di consulenza direzionale e formazione nata nel 2000 con sede a Bologna. Il nome dell’azienda è l’acronimo di “Project and Developement For our customers”. Attualmente, il team integra figure professionali con competenze distinte sulle diverse aree aziendali, in quanto l’offerta Pdfor viaggia su due binari paralleli: da un lato la consulenza, dall’altro la formazione. Le attività di consulenza vengono sviluppate “fianco a fianco” con il cliente, fino a renderlo autonomo nella gestione del problema; tale tipo di approccio rappresenta indubbiamente un importante punto di contatto con Soft Strategy, rendendo Pdfor un concreto competitor. Nonostante sia una realtà di 6 anni più giovane rispetto a Pdfor, Soft Strategy risulta avere un posizionamento sul mercato più alto del competitor. Tra i clienti e le collaborazioni, infatti, Soft Strategy vanta importanti aziende e multinazionali. I maggiori clienti di Pdfor, invece, sono per lo più concentrati sul territorio regionale in cui ha sede la società. L’immagine che l’azienda si propone di comunicare all’esterno, è quella di una società dinamica ed efficace in entrambe le sue specializzazioni, che si attiene ai paradigmi della concretezza e della qualità del servizio. Nonostante ciò, risulta evidente la scarsa attenzione e progettazione dei principali strumenti comunicativi, a partire dall’immagine coordinata. Si valuti, ad esempio, il sito web aziendale, che presenta una chiara difficoltà nella navigazione oltre a una scarsa coerenza strutturale e cromatica rispetto ai canoni valoriali del settore di riferimento. Va, comunque, sottolineata la maggiore dinamicità a livello di contenuti del sito di Pdfor rispetto a quello di Soft Strategy: la sezione news è aggiornata con frequenza regolare dagli stessi elementi del team. A rimarcare una maggiore attitudine alle dinamiche del web 2.0, si noti che l’azienda dispone di un account Twitter(41 follower al 31 Dicembre 2013), una pagina Facebook (188 like al 31 Dicembre 2013) e un canale YouTube. Quest’ultimo presenta al suo interno i video, integrali e suddivisi in playlist, dei più recenti convegni organizzati dalla società. Da sottolineare anche la presenza di 3 video promozionali i quali, però, non sembrano apportare alcun tipo di valore aggiunto all’azienda a causa dell’approssimazione con cui sono stati realizzati, tanto da arrivare quasi a ledere la brand image della società. Nonostante gli aggiornamenti degli account di Pdfor non siano molto frequenti e legati a una chiara strategia, da questo punto di vista l’azienda sembra essere in netto vantaggio rispetto a Soft Strategy: il sito, infatti, pur presentando una struttura e delle scelte cromatiche e visive in sintonia con la brand identity, non dimostra la stessa attenzione all’aggiornamento e al social networking usata dal competitor. In ultima analisi, non bisogna dimenticare che Pdfor è una società fortemente impegnata anche nel campo della formazione professionale e post laurea. Questo tipo di attività risulta ancora marginale nel portafoglio servizi di Soft Strategy, che di fatto ha finora rinunciato a entrare all’interno di tale settore di mercato, pur avendone i requisiti.

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COMPETITOR

Competitor Indiretti Per competitor indiretto s’intende quell’impresa che, pur non occupandosi dello stesso business del cliente, possiede caratteristiche tali da essere considerata esempio valido per l’attivazione della creatività rispetto alle strategie d’intervento sugli obiettivi progettuali. Nella fattispecie, sono state individuate come competitor indiretti di Soft Strategy due aziende di matrice straniera che godono di fama internazionale nei loro corrispettivi settori di mercato e hanno allargato il loro business anche in Italia, tanto da avere dei distaccamenti sul territorio nazionale. Il criterio di scelta di Colliers International - Italia e Black Box - Italia, questi i due competitor indiretti, è legato alla loro preesistenza comunicativa: le corrispettive Linee Editoriali integrano spunti e modalità comunicative, stilistiche e contenutistiche, che offrono valide prospettive d’analisi comparativa con la Linea Editoriale di Soft Strategy, oggetto del seguente lavoro. Seguirà, quindi, un’introduzione dei due competitor indiretti, in un’ottica che porti alla luce caratteristiche interessanti e coerenti rispetto alle attuali modalità comunicative di Soft Strategy, estrapolando elementi efficaci per gli input alle strategie da applicare per il restyling della Linea Editoriale del cliente. Si anticipa che la solida espressione dell’identità visiva di Colliers International - Italia e “L’artwork che racconta” di Black Box - Italia sono le caratteristiche delle Linee Editoriali dei competitor indiretti che più incarnano elementi interessanti per lo sviluppo della creatività nelle strategie da sviluppare.

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Piano di Restyling della Linea Editoriale

Colliers International - Italia Colliers International - Italia è una società di consulenza immobiliare facente parte del Gruppo Globale Colliers International, nato nel 1976 in Australia. A oggi, conta 512 uffici in 61 Paesi e ha oltre 12.500 tra dipendenti e collaboratori. La Mission del Gruppo descrive una società leader nei servizi immobiliari globali caratterizzata da uno spiccato spirito imprenditoriale. Attraverso la cultura dell’eccellenza nel servizio e uno spirito condiviso d’iniziativa, Colliers International integra le risorse di specialisti del settore immobiliare per accelerare il successo dei suoi clienti; “Accellerating success.”, infatti, è il pay-off che accompagna il marchio. Principali clienti della società sono: multinazionali, fondi immobiliari, banche, aziende del settore pubblico e privato, sviluppatori e investitori; a essi Colliers International - Italia offre una Service Line completa, lungo tutta la filiera del business immobiliare. Punto di raccordo tra Colliers International - Italia e Soft Strategy sono i valori alla base del loro lavoro: lo spiccato spirito imprenditoriale e la cultura dell’eccellenza, completamente volti al vantaggio del cliente, sono, infatti, presupposti che permeano gli intenti d’entrambe le società, incarnando punti saldi delle corrispettive Mission e Vision. Colliers International - Italia possiede un coordinato aziendale presentato su una serie di materiali di oggettiva qualità. Tutti gli elementi - dal design e dai contenuti uguali per tutte le realtà mondiali del Gruppo - sono presentati sia in italiano, sia in inglese. La caratteristica principale del coordinato è la sua componibilità. La brochure offre un’esaustiva overview aziendale ed è supportata dall’utilizzo d’immagini rappresentative del business aziendale e del suo approccio alla consulenza immobiliare, inoltre è sempre accompagnata da altro materiale che, rispetto ai diversi target, approfondisce specifiche aree d’intervento. In tal senso, assieme alla brochure, vengono presentate sia le schede della Service Line, che quelle d’approfondimento dei singoli servizi. Il tutto è inserito all’interno di una cartellina aziendale che, come la totalità degli elementi, rispetta le specifiche grafiche indicate su uno strumento interno che detta le linee guida per l’identità coordinata. I gadget, a differenza del coordinato, sono oggetto di creatività su base nazionale. In Italia sono stati concepiti in occasione della campagna di comunicazione aziendale del 2011 e si dividono in: laccetto porta badge, penna e matita, postcard, sottobicchiere, caramelle e shopbag. Molti dei gadget elencati riportano gli artwork realizzati per declinare, nella realtà italiana del Gruppo, i valori comunicati dal pay-off globale “Accellerating success.”. La comunicazione online è affidata, in primis, a un vasto sito web integrato con database interrogabili e collegato a tutte le realtà mondiali di Colliers International. Tale spazio può essere classificato come “sito vetrina”, poiché popolato principalmente di contenuti statici.

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COMPETITOR La navigazione è intuitiva e il design del sito è in linea con l’identità di brand, sono però assenti sezioni dedicate alla pubblicazione di contenuti dinamici. Le attività del gruppo sui social network fanno capo ad account gestiti dalla direzione centrale del gruppo ed evidenziano attività collaterali a quelle di business. La pagina Facebook, che conta quasi 3.000 like e un discreto numero d’interazioni, viene usata soprattutto per pubblicare link a ricerche di mercato, articoli e attività di beneficenza dell’azienda. Il profilo Twitter, che vanta circa 22.000 follower e una buona quantità d’interazioni, può essere classificato come “account stakeholder”, poiché twitta e retwitta contenuti pubblicati da diversi utenti, collegati generalmente al business immobiliare. Su YouTube, Colliers International pubblica video prodotti in un format omogeneo, i contenuti degli audiovisivi trattano argomenti collegati esclusivamente ad attività di business aziendale. Il profilo SlideShare del Gruppo è una sorta di archivio delle presentazioni e dei documenti utilizzati dall’azienda in riunioni pubbliche, mentre l’account Pinterest rispecchia le categorie d’interesse aziendali, traducendole in boards aggiornate con una discreta cadenza. LinkedIn è il social network con più collegamenti del gruppo: ha circa 36.000 follower e un’attività d’interazione decisamente alta, inoltre raccoglie descrizioni esaustive dell’offerta commerciale mondiale di Colliers e le offerte di lavoro per posizioni aperte su scala globale.

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Piano di Restyling della Linea Editoriale

Black Box - Italia Black Box - Italia è un’azienda operante nel settore ICT come produttore, installatore e manutentore di articoli, servizi e soluzioni nell’ambito delle tecnologie di connettività per le aziende. Incarna la realtà italiana della multinazionale Black Box Network Services, nata nel 1976 a Lawrence, in Pennsylvania. Il nome societario deriva dall’estetica delle scatole nere, commercializzate dall’azienda stessa, contenenti le prime tecnologie per la connettività dati. La Mission societaria si articola sull’obiettivo d’eccellenza - come riportato dal sito aziendale - “nel business per il vostro business”. In tal senso, Black Box s’impegna a fissare alti standard di settore e a soddisfarli con prodotti di qualità massima, sostenendo il tutto con assistenza tecnica gratuita. La personalizzazione nell’erogazione dei servizi, come per Soft Strategy, è l’impegno costante che l’azienda mette nel proprio lavoro, facendo si che la valorizzazione del cliente permei ogni risultato finale. L’attività dell’azienda può essere divisa in 3 macro aree di servizio: prodotti tecnologici per la connettività dati, voce e video; servizi di progettazione e installazione di reti di comunicazione; soluzioni end-to-end progettate sulle specifiche esigenze del cliente. Tali competenze sono riscontrabili lungo la completa Service Line, divisa in otto tipologie d’intervento e supportata da un servizio di manutenzione gratuita. I prodotti distribuiti da Black Box, inoltre, aderiscono a vari standard industriali del settore e sono contenuti in un vasto catalogo che l’azienda produce e distribuisce in numerose lingue. Black Box ha attuato un recente restyling del suo coordinato - comprendente una cartellina aziendale con materiale informativo e gadget - da utilizzare durante meeting di settore o eventi utili per attività di direct marketing. Per il consolidamento del brand e l’aumento della sua riconoscibilità, l’azienda di ICT ha inserito una componente di storytelling in alcuni degli elementi del coordinato, declinandoli in funzione di un artwork in stile fumettistico realizzato su misura per la società. In un’ottica comparativa rispetto a Soft Strategy, è utile sottolineare come l’utilizzo di tecniche di storytelling grafico si riveli un espediente efficiente sia per la comunicazione dei valori aggiunti aziendali, sia del suo vantaggio competitivo. Black Box, in tal senso, riesce a catturare l’attenzione dell’utente con un elemento che, nei fatti, potrebbe sembrare non pertinente o addirittura inadatto al contesto di mercato, ma che in realtà sottolinea l’importanza e l’efficienza dell’utilizzo del pensiero laterale nell’attuazione delle strategie. Prendendo ora in considerazione lo spazio web, Black Box attua una comunicazione online articolata su un sito che offre una consultazione approfondita sia del catalogo dei prodotti, sia dei servizi offerti; ma che costringe a una navigazione in parte caotica su una struttura molto complessa e deficitaria di spazi con contenuti dinamici. Dal punto di vista iconografico, il sito è stracolmo d’immagini dei prodotti tecnologici che commercializza, ma anche di fotografie a tema business che ritraggono team di lavoro e figure dall’aria serena e professionale, spesso su uno sfondo dedicato all’universo elettronico.

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COMPETITOR Tali immagini, a differenza di alcune di quelle usate per il sito di Soft Strategy, sono in linea con i valori e il mercato dell’azienda, ma lasciano un vago senso di omologazione e banalità a causa di una quasi assente personalizzazione o specifico orientamento visivo al brand Black Box. Nota solo in parte positiva, a causa della mancata localizzazione in italiano, è la sezione del sito denominata “case studies”, nella quale sono presenti report aziendali riguardanti storie di successo della società, come la collaborazione con Microsoft per l’attivazione del servizio Xbox Live. Tale sezione è un ottimo spunto di sviluppo anche per il sito di Soft Strategy, poiché se comunicata nella giusta maniera, aggiunge prestigio all’azienda, può raccontarne l’attività in corso d’opera e gettare le basi per future strategie di heritage marketing. L’account Facebook di Black Box Italia, a oggi, ha poco meno di 80 “mi piace” e uno storico di attività che parte da febbraio e arriva sino a novembre 2012. Malgrado la staticità degli aggiornamenti, la pagina riporta una cronologia variegata di condivisioni: articoli e comunicati stampa di attività di business, aggiornamenti del catalogo e contenuti multimediali su prodotti tecnologici, pubblicati assiduamente e in linea con una strategia di ampliamento della Brand Equity. L’inattività è dettata dall’attuale assenza di un social media manager, carenza che affligge anche la realtà aziendale di Soft Strategy e che determina, per entrambe le società, una lacuna in termini di opportunità di business e storytelling aziendale provenienti dall’ormai indispensabile utilizzo dei social network. Black Box dispone anche di un account su LinkedIn, ma non può essere portato come esempio di utilizzo adeguato della piattaforma per lo sviluppo di contatti professionali. Il profilo risponde al nome “BLACK BOX ITALIA SRL”, attualmente ha un totale di 15 follower ed è uno spazio web poco curato e apparentemente in disuso.

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Piano di Restyling della Linea Editoriale

INPUT & STRATEGIE

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INPUT & STRATEGIE


Piano di Restyling della Linea Editoriale

Linea Editoriale Con il termine Linea Editoriale s’intende tutta la serie di strumenti comunicativi legati da un filo conduttore che veicolano in maniera coerente l’immagine di un brand. Tali strumenti non si riferiscono solo alla comunicazione esterna ma anche a quella interna. Ad oggi Soft Strategy, pur avendo individuato nella personalizzazione e nell’approccio “sartoriale” al cliente il proprio vantaggio competitivo, non è riuscita a veicolare al meglio tali caratteristiche attraverso gli strumenti utilizzati. In alcuni casi, come vedremo in seguito, questi aspetti sono stati trascurati a vantaggio di una standardizzazione delle tecniche implementate all’interno del mondo della consulenza. Si pensi, ad esempio, all’utilizzo del simbolo “>” all’interno del marchio: una scelta alquanto inflazionata in questo settore. Ancora, l’utilizzo di clip art standard per le presentazioni e la barca a vela come simbolo del team working aziendale avvalorano ulteriormente quanto detto. Altri aspetti, invece, quali il registro linguistico ed estetico, sono stati quasi del tutto trascurati in quanto considerati probabilmente non rilevanti. Per quanto detto sopra, quindi, risultano migliorabili le modalità e i relativi strumenti scelti per trasmettere al mercato di riferimento quelle che sono le peculiarità della metodologia lavorativa aziendale.

Strategia > Definizione della Linea Editoriale Si è già parlato in precedenza del concetto di “boutique” della consulenza. Più volte citato durante i colloqui con il cliente, l’esplicitazione di tale concetto, a un’attenta analisi, si fonderebbe su due principali aspetti: la centralità all’interno della Linea Editoriale del ruolo delle persone e una maggiore diversificazione, rispetto ai competitor, di tutti gli strumenti comunicativi. Per queste ragioni la nuova Linea Editoriale dovrà essere progettata pensando alle parole, alle immagini, ai materiali e alle modalità di presentazione che riescano a veicolare al meglio il vantaggio competitivo di Soft Strategy.

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INPUT & STRATEGIE

Servizi Soft Strategy ha, recentemente, effettuato una cambiamento nella denominazione dei servizi facenti parte della sua Service Line. Come si evince dall’ultimo Company Profile, il pacchetto di offerte ha subito le seguenti modifiche:

SERVICE LINE ATTUALE

SERVICE LINE PRECEDENTE

CFO Services

> > > > >

ISO Management System Information Security

>

Program & Project Management

>

IT Strategy & Governance Business Process Reengineering Standard & Regulatory Compliance Process Assurance & Auditing

ICT Strategy & Governance Business Process Reengineering Standard & Regulatory Compliance Process Assurance CFO Services Quality System Development & Management (il servizio è stato, dunque, suddiviso in due) fra le proposte del servizio sono state inglobate quelle che facevano parte di:

People Development

Come si nota, quattro servizi hanno mantenuto la stessa denominazione (tranne la piccola variazione di “ICT Strategy & Governence”, divenuto “IT Strategy & Governence”), il servizio “Process Accurance” è diventato “Process Assurance & Auditing”, vedendo la valorizzazione della componente audit) e, al posto di “Quality System Development & Management”, sono apparsi “Information Security” e “ISO Management System”. Infine, la Service Line si completa col cosiddetto “Program & Project Management” il quale, nel grafico del Company Profile che illustra un diagramma circolare contenente le varie attività, è messo in posizione centrale. Quest’ultimo si connota per una funzione di coordinamento fra processi e progetti che fanno parte di aree d’intervento diverse e, fra le offerte che propone, ha inglobato le caratteristiche del precedente servizio “People Development”.

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Strategia > Proposta Naming Servizi Le proposte di un cambiamento della denominazione dei servizi rientra nell’ottica del voler passare da una situazione, quella attuale, in cui si palesa un uso eccessivo di termini settoriali a una che cerca di evidenziare un legame che connetta fra loro le necessità dei potenziali clienti con le varie offerte di Soft Strategy. La criticità che si riscontra nell’attuale denominazione delle proposte è data dal fatto che l’utilizzo delle terminologie settoriali porta a una difficile comprensione per i non addetti ai lavori. In sostanza, il potenziale cliente avrebbe difficoltà a capire l’effettivo contenuto dei servizi proposti e, di conseguenza, a ricondurlo ai suoi bisogni in termini di business. D’altra parte, si riconosce all’attuale denominazione una certa capacità di sintesi concettuale determinata dall’utilizzo della lingua inglese che ben si presta a esprimere concetti in modo coinciso. Ciò nonostante, resta più problematica la situazione sopra citata. Pertanto, si consiglia di valutare attentamente la possibilità di intervenire con una modifica dei nomi attuali affinché si possa dipanare questa criticità. Gli avvenuti cambiamenti sembra che non siano in direzione del voler dirimere la problematica posta in essere, pertanto, alla luce di quanto esposto, si suggerisce un’ulteriore riforma in seno alla Service Line.

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INPUT & STRATEGIE

Marchio e Pay-Off Il marchio di Soft Strategy è composto da un logotipo e da un simbolo. Il logotipo è di colore grigio e riporta le parole “Soft” e “Strategy” tra le quali è inserito il simbolo “maggiore” (>) di colore rosso, sinonimo di vitalità e dinamismo. La font utilizzata per il logotipo è Gill Sans MT, un carattere molto chiaro e leggibile. L’utilizzo di caratteri minuscoli ricorda uno dei precetti del manifesto Bauhaus, rendendo l’aspetto del marchio armonico, diretto e pulito. A livello valoriale, la lettura del marchio guida verso il significato auspicato dal cliente: la scelta della strategia giusta, non invasiva e orientata ai suoi bisogni. Tale interpretazione vede la sua conferma nella forza e nella precisione dell’unico elemento simbolico del marchio che non lascia spazio ad ambiguità: parte dalla parola “Soft” che riconduce all’approccio non invasivo, il principale vantaggio competitivo dell’azienda, e termina su “Strategy”, incarnazione semantica delle competenze aziendali.

Soft Strategy, attualmente, dispone del seguente pay-off: “Business Consulting”, posizionato nella parte inferiore del marchio. Tuttavia, nonostante renda idea del settore entro cui l’azienda opera, il pay-off non sembra particolarmente incisivo. Inoltre, non pone in evidenza alcuna peculiarità connotativa del team.

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Strategia > Proposta Pay-Off Considerando la possibilità di dotare l’azienda di un pay-off che si sposi più adeguatamente col proprio marchio e coi valori aziendali, si propone una serie di soluzioni. Si nota come in esse ricorrono spesso termini fortemente connessi all’universo valoriale e al modus operandi che sono propri della società. La personalizzazione dei servizi, che è prerogativa del team, costituisce il dato preminente da mettere in luce agli occhi del potenziale cliente.

Soft approach. Right strategy Questa proposta tende a mettere in evidenza il vantaggio competitivo del team, ossia il suo approccio “soft”. L’idea è comunicare l’elemento in maniera diretta per rendere chiaro che affidarsi a Soft Strategy porta a ottenere la strategia giusta per il proprio business. Si tratta di un pay-off che, come in un’equazione matematica, pone in relazione due binomi: da un lato gli aggettivi “soft” e “right” e, dall’altro, i sostantivi “approach” e “strategy”.

Customized business solutions Tale pay-off condivide una parola con l’attuale, “Business”, ma diversamente da esso desidera sviluppare meglio il concetto di attività svolta dalla società. Per questa ragione, invece di “Consulting”, il pay-off prosegue dando risalto all’aspetto della personalizzazione dell’offerta. Si specifica l’esistenza di soluzioni fatte su misura per il cliente e per il suo business e, in questo modo, si fornisce un ulteriore elemento di distinzione dai competitor.

Customized solutions Questa soluzione somiglia molto a quella precedente, da cui differisce per la mancanza della parola “business”. Sarebbe possibile, infatti, optare per un pay-off che comunichi unicamente il dato relativo alla personalizzazione dei servizi aziendali, dando per scontato che l’elemento “business” sia sottinteso.

Customized consulting Anche questo pay-off riprende una parola facente parte dell’attuale pay-off: “consulting”. In questo caso, a trovare specificazione è il settore entro cui la società opera, cioè quello della consulenza. Viene messa in luce, ancora una volta, la capacità di Soft Strategy di erogare servizi personalizzati per la propria clientela.

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INPUT & STRATEGIE

Presentazioni Soft Strategy, in seno a esigenze pratiche di lavoro, fa un larghissimo uso di presentazioni, redatte per lo più con Microsoft PowerPoint. Tale tipologia di documento è il principale supporto sfruttato dai consultant durante le fasi di esposizione delle strategie presentate al cliente, ma anche uno strumento di comunicazione utilizzato internamente e durante le esposizioni del profilo aziendale a potenziali clienti o futuri dipendenti.

Principale problematica legata alla redazione delle presentazioni, in linea generale, è l’economia delle informazioni presenti in ogni slide. Inserire contenuti troppo lunghi e dettagliati in una sola pagina si traduce spesso in una lettura poco agevole da parte del pubblico a causa dell’ovvio rimpicciolimento del carattere, e alla conseguente perdita di concentrazione rispetto al discorso che il relatore sta esponendo. Dal punto di vista compositivo è importante adottare una scelta di design dell’impaginazione che trovi il giusto equilibrio tra informazioni ed elementi di decorazione, curando la gestione degli spazi in modo che non siano troppo “affollati”. Una scelta differente potrebbe condizionare negativamente l’immagine aziendale durante le esposizioni, poiché gli elementi grafici potrebbero essere percepiti come presenze invadenti o assenze importanti, anche da chi non si occupa di design. Una presentazione funzionale, quindi, non è solo quella con le informazioni corrette, ma soprattutto quella che comunica gradevolezza estetica, leggibilità, compattezza e scorrevolezza. Tutte le presentazioni di Soft Strategy analizzate evidenziano una genuina volontà comunicativa, ma hanno bisogno di una revisione che agisca sull’economia delle informazioni presenti in ogni singola slide. Naturalmente esistono delle ragioni e dei criteri alla base della stesura delle attuali presentazioni, ma probabilmente hanno subito influenze dettate da priorità imposte dall’esterno. Una di queste, ad esempio, è la continua richiesta di stampa delle presentazioni da parte dei clienti, da usare come completo dispensario delle informazioni da conoscere su Soft Strategy o sulle strategie proposte. Tale dinamica, è facile intuirlo, influenza negativamente le reali priorità che la stesura di una presentazione impone, e rappresenta una problematica che deve essere affrontata su più livelli.

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Strategia > Linee guida per la redazione di slide e presentazioni In linea generale le slide di una presentazione, redatte con PowerPoint o con altri software, devono fornire un ancoraggio comunicativo alla performance di public speaking del relatore. Non esistono regole precise di stesura, ma delle linee guida che è bene seguire per fare in modo che la presentazione sia uno strumento realmente utile all’esposizione pubblica delle informazioni. In tal senso è chiaro che una buona presentazione può essere redatta solo da un relatore preparato sull’argomento da esporre. Nella redazione di una presentazione, poi, si consiglia di partire dall’assunto che essa non serve solo a informare, ma soprattutto ad aiutare a capire, convincere ed emozionare. Ogni presentazione dovrebbe aprirsi con una slide composta da un titolo di massimo 2030 battute (spazi inclusi) indicante l’argomento del discorso e corredato delle informazioni su: il brand d’appartenenza del relatore, il nome del relatore, i suoi contatti e l’evento in cui ha luogo l’esposizione. Le slide seguenti, oltre ai contenuti specifici, dovrebbero continuare a visualizzare informazioni di orientamento, come il nome della presentazione o del punto esposto e, in generale, mantenere elementi di continuità con il brand “proprietario” della presentazione. Ogni singola slide non deve essere esaustiva come un libretto di istruzioni, ma incarnare la traccia di un discorso puntellato da concetti chiave. La sequenzialità delle slide, inoltre, dovrebbe essere caratterizzata da uno svolgimento narrativo lineare, con un esordio, un’argomentazione e una conclusione. Sarebbe bene non inserire più di 21 parole per slide, ciò evidenzia l’indispensabile utilizzo di claim o frasi non costellate di aggettivi o subordinate, così che il relatore possa mettere gli elementi in relazione di fronte a un pubblico concentrato sulla sua performance. È incoraggiato l’uso di un’immagine per slide - dall’ancoraggio metaforico all’argomento trattato - e degli elenchi (senza virgole o punti e virgole alla fine). Ogni slide dovrebbe essere dedicata a un solo argomento e la loro consequenzialità dovrebbe partire da un’esposizione di fatti assodati (dati e statistiche), una conseguente argomentazione della strategia/progetto/idea e una chiusura che ne esponga vantaggi e motivi risolutivi. Assai sconsigliato è l’inserimento di tabelle Excel, data la probabile illeggibilità dei dati esposti nella proiezione a video. È bene non usare più di due tipi di font nell’intera presentazione e fare attenzione che quelli scelti siano leggibili per grandezza, interlinea e aspect ratio tra le lettere. L’inserimento di videoclip in una slide va calcolato come una slide a sé stante e non è consigliabile inserire audiovisivi più lunghi di 2-3 minuti, dato che potrebbero minare l’attenzione e la reattività della platea, a meno che il video non sia muto e pensato per essere commentato dallo speaker. Per ovviare a problematiche di tipo contenutistico, si consiglia di applicare il seguente metodo di stesura delle presentazioni, utile per mantenere la giusta economia d’informazioni nelle singole slide senza venir meno alle esigenze espresse dai clienti. A

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INPUT & STRATEGIE supporto della presentazione andrebbe redatto un documento esaustivo della strategia/ progetto/informazione oggetto della performance di public speaking. Tale documento incarnerebbe il materiale da lasciare al cliente e potrà essere caratterizzato da una grande quantità d’informazioni dettagliate, esaustive di ogni argomento trattato e corredate, se necessario, anche di tabelle Excel. La formattazione potrà rispondere alle caratteristiche distintive di un documento classico, senza dover tenere conto d’impaginazioni gradevoli a livello estetico o all’inserimento d’immagini esplicative; si consiglia di scriverlo rispettando le caratteristiche di leggibilità e ritmo. I contenuti principali e i passaggi argomentativi più importanti del documento per il cliente, sarebbero l’input per la redazione di un aggregato di informazioni che comporrebbe la scaletta per l’esposizione del discorso. Tale scaletta sarebbe un documento personale, contenente le congiunture argomentative più importanti da esporre. Da tale documento, infine, emergerebbe con facilità il contenuto delle slide dell’intera presentazione, già suddiviso per macro argomenti e caratterizzato da titoli, brevi frasi e parole chiave deducibili dal processo di sintesi messo in atto.

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“Time saver” Con questo termine Soft Strategy indica uno strumento esclusivamente interno: un dispensario d’immagini, impaginazioni e contenuti redatti su PowerPoint mirato a far risparmiare tempo ai consultant durante la realizzazione delle presentazioni usate per progetti specifici e attività col cliente. Esistono due categorie di timesaver: una denominata “base”, che contiene soprattutto schemi, tabelle e impaginazioni predefinite, che è possibile copiare e incollare su una nuova presentazione e procedere nella compilazione; l’altra con la dicitura “complessi”, che riporta combinazioni d’immagini, informazioni e animazioni, utilizzabili in blocco e con scopi espositivi di diversa natura. In linea generale, tali documenti nascono con un preciso intento: articolare la comunicazione sui diversi target mantenendo una continuità grafica caratteristica dell’identità aziendale, aumentando la produttività. Tali premesse sono assolutamente in linea con i valori e la Vision aziendali, poiché rispecchiano la volontà di adattamento alle esigenze dell’interlocutore (potenziale cliente o dipendente) e la tendenza all’aumento di produttività e competitività anche nelle attività più basiche del lavoro. Queste fondamentali premesse si scontrano, però, con problematiche e difficoltà che non sono propriamente dominio del business di Soft Strategy. La stesura di una presentazione - come la scelta degli elementi grafici a corredo della stessa - è un fatto in buona parte creativo, anche se l’oggetto della creatività non verrà probabilmente percepito come tale. Definire, ad esempio, un blocco di tabelle con determinate caratteristiche grafiche come uno degli elementi di continuità tra le presentazioni aziendali, è una scelta strategica che può segnare profondamente l’efficacia comunicativa della società.

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INPUT & STRATEGIE

Strategia > Restyling Timesaver Analizzando i template si nota immediatamente l’altissimo numero di elementi presenti: più di 200 slide tra timesaver base e complessi, molti dei quali assai simili tra loro. Si consiglia di diminuire il numero degli oggetti, eliminando quelli che si distinguono solo per sottigliezze. L’omogeneità con l’identità aziendale andrà prodotta con l’accostamento di forme e colori ma si dovranno evitare combinazioni che non offrano significative distinzioni. Diminuire il numero di elementi di template, inoltre, renderà più facile e veloce la loro scelta e il loro utilizzo coerente, dato che, attualmente, molte slide riportano solo duplicazioni e ridimensionamenti degli stessi oggetti. In linea generale, i timesaver di Soft Strategy soffrono di un design poco curato e disomogeneo, ciò emerge soprattutto con l’aumentare della loro complessità. Si sconsiglia l’utilizzo di più di due forme geometriche per delineare collegamenti, frecce o box per le informazioni, poiché l’utilizzo di geometrie molto diverse tra loro, all’interno della stessa slide, può provocare disorientamento nello spettatore e una conseguente inefficienza comunicativa dei dati esposti. Nel design degli elementi di template, quindi, si consiglia l’utilizzo di un criterio basato sull’assunto: “più semplice è meglio”. Nel design degli elementi da inserire nei timesaver, base o complessi che siano, si consiglia di prendere spunto dall’attuale trend iconografico, prediligendo bidimensionalità, stilizzazione e la quasi completa assenza di caratteristiche fotorealistiche, a esclusione di minimali ombreggiature interne e mai esterne all’oggetto. Si consiglia, inoltre, di sviluppare ancoraggi comunicativi con l’identità aziendale maggiormente efficienti degli attuali (gioco del domino, gioco delle freccette, pellicola cinematografica) e di aumentare la coerenza tra gli elementi stessi. Si sconsiglia, inoltre, l’utilizzo di animazioni all’interno delle slide, pratica ormai in disuso nelle presentazioni, poco supportata nell’editor delle slide e riservata a tecniche di esposizione più complesse come il motion picture. Data l’importanza dello strumento, si consiglia di pensare a un possibile futuro investimento in un’azienda specializzata nella realizzazione e nel rilascio di nuovi template, maggiormente in linea con la brand identity e utili per l’autonomia aziendale nello sviluppo delle presentazioni successive.

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Company Profile Di recente, Soft Strategy ha realizzato un nuovo Company Profile la cui essenziale riforma è in seno alla Service Line. Il documento si apre con una data (Settembre 2013) sotto al titolo “Company Profile” e con una frase in basso a destra che non riporta il nome di chi l’ha formulata e che fa riferimento al mondo delle barche a vela, spesso caro alle aziende consulenziali. L’”Agenda” prevede un menù con quattro voci: una riferita a Soft Strategy, una ai Servizi, una ai Clienti, e un’ultima ai Contatti. La prima sezione è comprensiva di quattro slide e opera un focus sulla società. Innanzitutto, vi è una breve descrizione, poi si indagano Mission e Vision, introducendo la novità del cosiddetto “Goal”. Successivamente, abbiamo una summa delle tappe che formano la storia del team. Infine, si spiegano gli scopi della società e i vantaggi del Cliente che vi si affida. Proprio l’ultima pagina di questa serie ospita un visual di accompagnamento con la silhouette di un uomo in giacca e cravatta rossa. La descrizione dei servizi si apre con una scheda che espone l’approccio dell’azienda al problema della clientela, dalla definizione strategica al supporto applicativo. Subito dopo, viene illustrato un diagramma circolare diviso in sette sezioni che contengono i nomi dei servizi proposti, e una sezione centrale che presenta una nuova offerta di gestione integrata di processi. Si nota come la denominazione di queste offerte abbia subito una variazione (si guardi a “Servizi”). Questa voce del menù è la più ampia e, infatti, occupa ben dieci pagine rispetto alle 18 che formano il documento. Il motivo è certamente il voler evidenziare al meglio le attività societarie, soprattutto alla luce di questa rinnovata organizzazione della Service Line. La presentazione delle singole attività avviene in maniera complessivamente più approfondita e chiarificatrice rispetto al passato (fatta eccezione per “CFO” Services che riporta la stessa descrizione del sito web aziendale). I servizi che hanno mantenuto inalterato il precedente nome sono la maggior parte, quattro su sette, considerando il cambiamento di “ICT Strategy & Governance” che è diventato “IT Strategy & Governance”, privandosi della “C”di Communication. Vi sono poi due novità. Rispetto alla precedente Service Line, il servizio “Quality System Development & Management” viene suddiviso in “Information Security” e “ISO Management System”. Infine, si espone l’offerta che sembra fare da raccordo rispetto alle altre per la sua caratteristica di gestione integrata di progetti diversi e di connessione con più aree: “Program & Project Management”. Quest’ultima proposta, tra le altre, ingloba le attività che precedentemente componevano il servizio “People Development”. La terza sezione del menù è dedicata ai Clienti che vengono descritti per settore, illustrandone i marchi più famosi. In ultima istanza, abbiamo una pagina dedicata ai Contatti. Questa è presentata da una cornetta di telefono rossa sulla sinistra mentre il resto della pagina è occupato da quattro biglietti da visita del personale che contengono il nome e la mansione del professionista, l’indirizzo della sede societaria di Roma, il recapito telefonico e/o fax, e quello e-mail. Un’ulteriore pagina, quella di chiusura, reca semplicemente il marchio del Gruppo.

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INPUT & STRATEGIE

Strategia > Restyling Company Profile Analizzando questo nuovo documento si possono cogliere i miglioramenti per quanto riguarda la spiegazione dei servizi. L’utilizzo di un diagramma circolare in sostituzione dell’inadeguato coltellino svizzero, ancora presente sul sito ufficiale, è un espediente che pare funzionare. Ma se la migliore descrizione è un punto a favore, poco consigliabile appare la scelta di privarsi dell’offerta “People Development” che dava idea di un’azienda particolarmente attenta ai fenomeni e alle dinamiche connesse alle risorse umane, adesso inglobate da un’altra offerta. Si consiglia, quindi, di riflettere approfonditamente sull’effettiva opportunità di questa sostituzione. Al contrario, sembra una buona idea la creazione del nuovo servizio che fa da fil rounge rispetto agli altri. Si propone di riflettere sulla, già presentata, eventualità di cambiare la denominazione della Service Line rendendola più accessibile poiché l’azione combinata di questa strategia con un’adeguata spiegazione del contenuto potrebbe portare a un miglioramento del documento. Anche la pagina relativa ai Clienti sembra nel complesso di buona realizzazione, con la tradizionale presentazione dei marchi più conosciuti delle aziende clienti. Sono migliorabili, invece, la pagina sulla Company Identity e quella sui Contatti. La prima ha visto l’introduzione del cosiddetto “Goal”, subito dopo Mission e Vision. Inoltre, nell’eventualità di un cambio all’interno del dress code, si consiglia l’utilizzo di un visual diverso da quello che mette in scena la silhouette di un uomo in giacca e cravatta. Si potrebbe effettuare la sostituzione con un visual che renda visibile il nuovo stile di abbigliamento dei professionisti aziendali. La seconda, invece, fa vedere una cornetta telefonica rossa al fianco dei biglietti da visita già descritti. La cornetta telefonica appare un elemento anacronistico rispetto agli attuali strumenti comunicativi. In questo caso, sarebbe opportuno riformare la pagina in questione includendo contenuti e riferimenti ai social network, al website, a mappe stradali, ed eliminando l’immagine del telefono che pare poco adeguata a una società che vuole rinnovarsi ed essere al passo coi tempi.

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Company Overview L’ultima Company Overview realizzata da Soft Strategy è datata 29 Maggio 2013 e si tratta di un documento di 15 pagine la cui “Agenda” prevede nove voci anche se, in realtà, ne viene sviluppata una decima che non rientra nell’elenco. Già a partire da questo Menù, si vedono delle immagini che non rimandano direttamente alla società, ma che sono facilmente reperibili online consultando un motore di ricerca. Il documento parte con un focus sulla consulenza che introduce il lettore nel mondo delle società che ne fanno parte, per poi spiegare perché si potrebbe scegliere questo settore nell’ottica della crescita professionale. Successivamente, prende vita proprio il profilo del team di cui vengono date brevi indicazioni sulla consulenza erogata e sugli obiettivi che si pone. La pagina successiva è dedicata alla storia societaria, ospitata da uno sfondo grigio in contrasto col bianco delle altre pagine. Prima di inoltrarsi sul tipo di lavoro che svolge l’azienda, ne vengono presentati sinteticamente valori e approccio. Due pagine vengono dedicate alla presentazione delle offerte. Una prima pagina introduce al tema parlando di “servizi nati da esigenze di mercato” e di “modelli di Business volti a offrire reali miglioramenti”. Qui, all’interno delle aree di un diagramma circolare colorato di rosso, del tutto analogo a quello attualmente presente nel Company Profile, compare la rosa dei servizi messi a disposizione dalla società. Si nota come, in posizione centrale e su sfondo bianco, capeggia il servizio “People Develpment”. Il secondo foglio ripropone, nel mezzo, il diagramma circolare; attorno a esso vi sono delle finestrelle che contengono elenchi puntati delle caratteristiche dei singoli servizi. In seguito, abbiamo il foglio che non compare sul Menù, ossia quello relativo alla committenza. Delle società clienti di Soft Strategy vengono proposti i marchi più noti. Il documento prosegue, poi, con un foglio che parla del “Career Path” del team proponendo un’impostazione grafica con la silhouette di un uomo che ha in mano una valigetta ed è vestito in giacca e cravatta (quest’ultima è di colore blu, e non rossa come in altri casi). L’uomo è intento a salire una scalinata dove a ogni gradino corrisponde una posizione lavorativa. Il documento, dopo la penultima pagina che elenca i requisiti di chi dovrebbe far parte dell’azienda, si chiude con una frase che è la stessa di apertura del Company Profile. Si tratta di una frase legata al mondo delle barche a vela e che trova un accompagnamento visivo in un’immagine in bianco e nero che mette in scena proprio una di esse, ma con un tono di rosso che si collega al rosso che fa da sfondo alla frase.

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INPUT & STRATEGIE

Strategia > Restyling Company Overview Dall’analisi della Company Overview, si evincono diversi elementi che potrebbero essere modificati per portare a un complessivo miglioramento. Innanzitutto, si propone di correggere l’errore che compare nel Menù, il quale riporta solo nove voci, contro le dieci che vengono sviluppate all’interno nel documento. Occorrerebbe, dunque, far comparire nel Menù anche la voce “I nostri principali Clienti”. La scelta di accompagnare la parte testuale con le immagini sopra descritte è individuabile come una criticità che si consiglia di eliminare. La scelta di questo tipo di immagini, infatti, non rende bene idea della realtà aziendale. Sarebbe, invece, opportuno accompagnare il testo con delle foto che siano riferite alla vera società e ai professionisti che ne fanno parte. Ciò conferirebbe un volto riconoscibile all’azienda e una maggiore concretezza. Il foglio in cui si introduce al settore consulenziale, potrebbe essere sfruttato per evidenziare la dicotomia esistente fra le società che offrono pacchetti standard di servizi e quelle che, invece, optano per soluzioni personalizzate. Spiegare la differenza esistente fra le due tipologie di aziende renderebbe ancor più specifico l’identikit del team. Una nota stonata la si trova anche nella pagina sulla storia di Soft Strategy. Complessivamente, la narrazione storica sembra più adeguata così com’è riportata nel Company Profile (si guardi “Restyling Company Profile”), pertanto, si potrebbe pensare di replicarla anche in questo documento. Ovviamente, per una questione di continuità e coerenza, sarebbe altrettanto opportuno rimuovere lo sfondo grigio uniformandolo a quello dei restanti fogli. Ulteriori modifiche potrebbero avvenire nella pagina che segue, quella relativa all’approccio e ai principi aziendali. Trattandosi di un argomento particolarmente importante, sarebbe utile incrementare i contenuti presenti eliminando le immagini sopracitate e tentando di trasmettere meglio i principi che guidano l’attività di Soft Strategy. Per quanto riguarda la Service Line occorre dire che, in virtù della rinnovata denominazione della stessa, visibile nel Company Profile, è evidente che questo genere di presentazione debba necessariamente cambiare. Ciò risulta tanto più chiaro considerata la mancanza del servizio “People Development”, le cui peculiarità sono state inglobate da un’altra offerta. Inoltre, sarebbe auspicabile evitare di far comparire il diagramma circolare in entrambe le pagine dedicate alle offerte, magari omettendolo nella prima e sostituendolo con altri approfondimenti sulla natura e sulla “sartorialità” delle prestazioni erogate. Nel caso del foglio inerente al “Career Path”, la grafica potrebbe essere migliorata optando per soluzioni più innovative e rimuovendo la silhouette dell’uomo oppure, quanto meno, scegliendo di sostituire l’abbigliamento descritto con uno meno stereotipato. A proposito del percorso di carriera, si avanza una proposta che potrebbe determinare dei benefici nell’ottica della valorizzazione del capitale umano di Soft Strategy. Si tratta della possibilità di diversificare la crescita professionale dei membri del team attraverso una modalità che renda maggiormente visibili le scelte effettuate sulla base delle loro caratteristiche personali. Si consiglia di valutare attentamente questa eventualità poiché potrebbe realmente condurre a un miglioramento delle performance aziendali dal momento che si baserebbe su una forte motivazione da parte dei professionisti della società.

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Business Card Per le business card sono stati adottati, ad oggi, due differenti formati. Il primo dalle dimensioni standard, stampato su carta cotonata, presenta il marchio aziendale in alto a sinistra, il nome e cognome con il numero di cellulare in basso a sinistra e tutte le informazioni relative alla società sulla destra. Fronte e retro sono uguali. La seconda tipologia è di dimensioni leggermente superiori ed è stampato su carta 250g/mq. Oltre a una sottile differenza nella disposizione delle informazioni, alcune caratteristiche rendono questo formato più attraente: una sottile riga rossa verticale sul bordo sinistro del lato frontale, funge da evidente richiamo al marchio oltre a rendere il biglietto più elegante. Sul retro è presente invece un codice QR che rimanda al sito web aziendale. Anche qui il dettaglio è implicitamente in evidenza: le parole “QR” e “code” sono separate da simbolo del marchio aziendale.

Strategia > Ridefinizione Business Card L’obiettivo della ridefinizione della business card è quello di porre l’accento sul valore della persona, intesa non solo come il cliente che si approccia per la prima volta, ma anche come l’elemento del team stesso. La nuova business card dovrà, inoltre, fare da riferimento implicito al concetto di sartorialità, principale valore aggiunto aziendale. Per ciò che concerne l’area testuale, oltre alle principali informazioni già presenti nell’attuale formato, può risultare funzionale inserire anche l’account linkedIn del soggetto. L’altro lato della card, contenente tutte le informazioni aziendali, oltre al marchio con payoff e url del sito web, potrebbe presentare una piccola infografica rappresentante il ciclo di Deming, a cui si rifà l’intera metodologia lavorativa di Soft Strategy. Questa soluzione fornirebbe al potenziale cliente un originale strumento intuitivo sul modus operandi aziendale. Dal punto di vista grafico, dovranno essere seguite le specifiche dettate all’interno del Visual Identity Manual. Maggiore attenzione dovrà essere, infine, prestata anche alla tipologia di carta da usare; una scelta coerente potrebbe aiutare a veicolare, attraverso il tatto, il concetto di sartorialità.

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INPUT & STRATEGIE

Brochure Soft Strategy ha deciso di adottare, per questo documento, una suddivisione a 3 ante, su un foglio di carta A4. La parte esterna si compone di copertina, retro e una terza anta sulla quale è presente una citazione del competency leader aziendale. La copertina presenta sullo sfondo un’immagine in scale di grigi di una barca a vela, elemento grafico ricorrente anche in altri strumenti comunicativi di Soft Strategy. Il marchio è posizionato in verticale nei suoi colori originali mentre in alto a destra è presente un pay-off: “straight into the future”. Il retro della copertina contiene tutti i contatti (telefono, fax, email); quest’anta condivide lo sfondo con la terza parte del lato esterno: una barca a vela, anche qui in scale di grigi, ma questa volta in un’altra angolazione. Vale la pena sottolineare il contributo valoriale di tale immagine che, come si è detto in precedenza, è un elemento chiave dell’intera strategia comunicativa di Soft Strategy: la barca a vela è, infatti, sinonimo di lavoro di squadra metodico e mirato all’obiettivo finale della vittoria. A rimarcare la volontà di trasmettere questo messaggio, il pay-off proclama “dritti verso il futuro”. Oltre a ciò, va comunque considerato che la vela è uno sport generalmente praticato da persone dall’alto status sociale, proprio come i potenziali clienti di Soft Strategy. La parte interna raccoglie le informazioni principali: una breve descrizione dell’azienda, la Mission, la Vision e i servizi offerti. Lo sfondo è lo stesso della parte esterna. Il carattere utilizzato è di tipo senza grazie, nei colori rosso e nero. Su entrambe le facciate è presente, in maniera speculare, una striscia rossa che reca le scritte “Business Consuling” (in copertina) e “Insipiring Excellence” (nella facciata interna). Nel complesso la brochure di Soft Strategy si presenta poco in linea con i canoni del mondo della consulenza. Pur rimanendo minimale e contenendo le informazioni utili a fornire al lettore un quadro sintetico sulla storia e sulle attività della società, tali contenuti risultano poco sviluppati. Inoltre, il formato a tre ante e la qualità della carta non sembrano perfettamente idonei a rappresentare il contesto di riferimento dell’azienda. Dal punto di vista valoriale l’immagine della barca a vela, se da un lato funge da filo conduttore per tutta la comunicazione esterna, dall’altro sembra essere un elemento ripetitivo e inflazionato come simbolo del lavoro di squadra.

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Strategia > Diversificazione brochure Nell’ottica di una maggiore personalizzazione e sartorialità dell’offerta, si pensa possa risultare efficace realizzare due tipologie di brochure: la prima destinata esclusivamente ai clienti, la seconda per le attività di recruitment. La nuova brochure destinata ai clienti sarà “modulare”, composta cioè da più fogli raccolti all’interno di una cartellina. Su ciascun foglio sarà presentata la singola linea di servizi. Il registro linguistico dovrà, nei limiti del possibile, avvalersi di una minore terminologia tecnica al fine di essere maggiormente “alla portata” del cliente. Ad aiutare la comprensione potranno essere inserite delle infografiche. Inoltre, potranno essere presenti degli estratti da report e case studies redatti dagli elementi del team; in questo modo verrà evidenziata la centralità del ruolo delle persone nella metodologia lavorativa aziendale. Anche dal punto di vista grafico, attenendosi sempre alle specifiche del Visual Identity Manual, i volti degli elementi del team potranno giocare un ruolo centrale. Soft Strategy ha già sviluppato alcune strategie di employer branding in passato; tali attività hanno messo in evidenza la qualità dell’azienda come luogo di lavoro, oltre a implementare l’identità del brand internamente ed esternamente. Per tale ragione la brochure destinata alle attività di recruitment sarà principalmente indirizzata ai potenziali dipendenti, siano essi studenti, neolaureati o consulenti attivi in altre aziende. Dal punto di vista contenutistico, anche in questo caso il registro utilizzato dovrà tenere strettamente conto del target di riferimento. Le testimonianze da parte dei membri del team, altro elemento centrale, verteranno sulle condizioni e sull’ambiente di lavoro, sull’etica aziendale e sulle possibilità di carriera. Dal punto di vista visivo, verrà dato spazio alle immagini relative agli uffici e agli ambienti di lavoro, infografiche sui percorsi di carriera oltre che alle principali figure aziendali con short bio.

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INPUT & STRATEGIE

Cartellina Aziendale Soft Strategy, attualmente, utilizza una semplicissima cartellina in formato A4 con orientamento portrait, di colore rosso. Non è presente il marchio aziendale, né qualsiasi tipo di immagine o testo. L’interno, anch’esso completamente “nudo” dal punto di vista grafico, presenta delle tasche con funzione raccoglitrice sulla III di copertina. La cartellina viene utilizzata per contenere elementi del coordinato aziendale quali carta intestata, brochure e blocco note. Nel complesso, si tratta di uno strumento puramente funzionale senza alcuna velleità di branding.

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Strategia > Restyling cartellina aziendale L’obiettivo della nuova cartellina è quello di trasmettere maggiormente il carattere e i valori aziendali. Dovrà, anzitutto, essere curata la qualità del materiale (si pensi, ad esempio, a una carta di grammatura maggiore) per poter veicolare meglio il concetto di “boutique” della consulenza. Sulla prima di copertina sarà presente il marchio aziendale con pay-off. È, inoltre, ipotizzabile l’inserimento dell’immagine di una delle principali figure aziendali con relativa citazione; questo a rimarcare la centralità delle persone all’interno della filosofia aziendale. La seconda e la terza di copertina avranno la funzione di raccoglitori: oltre alla nuova brochure (che si è ipotizzata in formato A4) dovranno contenere altri elementi del coordinato aziendale tra cui la business card o un gadget come una pen drive in formato carta di credito grazie ad apposite fessure realizzate tramite la tecnica della fustellatura. La quarta di copertina, infine, potrà presentare un’infografica che sia molto intuitiva e che rimandi all’approccio sartoriale di Soft Strategy. L’intera progettazione grafica seguirà, ovviamente, le linee guida presenti all’interno del Visual Identity Manual.

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INPUT & STRATEGIE

Sito Web Il sito di Soft Strategy rispecchia in larga parte le caratteristiche dei siti “vetrina”: tipologia di spazio web di natura prettamente informativa, piuttosto statico dal punto di vista dell’aggiornamento contenutistico e pensato per un’utenza sostanzialmente consultiva e non fidelizzata.

La navigazione è strutturata su un layout classico: header e footer rimangono immutati durante la consultazione delle pagine e sono a “cornice” del body, l’area deputata alla visualizzazione dei diversi contenuti. Le voci del menù, sviluppato orizzontalmente nell’header, nascondono sottovoci con tendine a scomparsa. Nell’header sono, inoltre,

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Piano di Restyling della Linea Editoriale presenti: l’attuale pay-off del marchio (“Business Consulting”), il pulsante collegato alla pagina LinkedIn dell’azienda e quello per il cambio di lingua del sito (Ita-Eng). Il footer ospita la mappa del sito, il pulsante per il login all’Intranet aziendale e i credits. La home è un contenitore spiccatamente valoriale: sono presenti una serie di elementi grafici e di lettering volti alla delineazione della Brand Identity e, in un riquadro a parte, i link diretti agli articoli della sezione News. Si notano: uno slide show fotografico che alterna due scatti a tema velico, l’immagine di un coltellino svizzero, quella di un giovane team di lavoro e il claim animato “Vision without action is a daydream / Action without vision is a nightmare”. Questi quattro elementi incorniciano a loro volta una citazione di Fabio Storri, Competency Leader dell’azienda, e una porzione di testo dedicato al “Profilo Aziendale” di Soft Strategy. Dal punto di vista strettamente contenutistico il sito di Soft Strategy attua una comunicazione della realtà aziendale piuttosto esauriente: dalle voci di menù “Profilo aziendale”, “Investitor relations”, “Servizi” e “Carriere” è possibile trovare tutte le informazioni utili alla comprensione dell’azienda, del suo percorso finanziario, dei servizi offerti e delle possibilità d’impiego in essa; mentre dalla voce d’utility “Contatti” si può risalire a tutti gli indirizzi online e offline dell’azienda. Sempre in “Contatti”, si scopre che Soft Strategy ha una sede in Brasile, a Rio de Janeiro: l’informazione è decisiva per la comprensione dello spiccato spirito d’impresa dell’azienda, e la sua assenza dalla homepage rischia di sminuirne l’importanza; tale scelta, probabilmente, rispecchia l’attuale fase preliminare in cui si trova la realtà brasiliana di Soft Strategy. Le voci di menù “News” e “Comunicati stampa” (quest’ultima sottovoce di “Investitor relations”) sono le aree che più soffrono della sostanziale staticità del sito. La natura dinamica d’informazioni del genere imporrebbe al sito un aggiornamento costante e programmatico, dando luogo a un’attività di blogging capace d’offrire una dimensione adeguata ai contenuti, magari con collegamenti a social network per la condivisione di post. Dal punto di vista stilistico, il sito presenta un buon coordinamento di colori, coerente con la palette scelta per il marchio e puntualizzata nell’Identity Manual, ma è accompagnato da un uso a volte approssimativo di elementi grafici e d’impaginazione. Problemi più evidenti si notano nei contenuti iconici della home, non completamente coerenti col sistema valoriale dell’azienda, rintracciabile, invece, in maniera piuttosto chiara durante la navigazione nelle pagine. Il coltellino svizzero, ad esempio, tradisce la connotazione “soft” dei servizi offerti, evocando un operato più “invasivo” che “a misura del cliente”; mentre l’assenza di donne nelle foto dello slide show rischia di non rispecchiare la reale composizione del team aziendale che, in verità, ha una buona componente femminile. Sempre lo slide show, sebbene proponga un immaginario coerente con il passato recente dell’azienda, sembra povero di ancoraggi comunicativi esaurienti. Da sottolineare anche la poca cura delle foto del personale nella pagina “Team”, piccole, di bassa qualità e non uniformi nella presentazione.

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INPUT & STRATEGIE

Strategia > linee guida per il restyling del sito web L’attuale struttura del sito offre una navigazione sufficientemente chiara, ma si sente il bisogno di rinnovare le pagine e, soprattutto, d’inserire sezioni che ospitino contenuti realmente dinamici. Per rendere il sito adatto alla pubblicazione di queste tipologie di contenuti, oltre che all’interazione con i social network, si consiglia l’utilizzo della piattaforma WordPress: standard di programmazione web molto personalizzabile nel design, adatto a strutturare un sito facilmente aggiornabile anche dai non addetti ai lavori, e ben indicizzabile. Di seguito sono, quindi, indicate alcune proposte di riorganizzazione contenutistica e strutturale del sito.

L’attuale pagina “News” non può essere considerata tale, poiché ha un aggiornamento saltuario e gli articoli non sono integrati con alcuno strumento di condivisione. Si consiglia di riorganizzare la pagina pubblicando post in maniera costante e trattando argomenti inerenti non solo Soft Strategy, ma il mondo della consulenza e della formazione in generale; così da tracciare ampie aree d’interesse aziendali e fornire contenuti per un target di pubblico vario. I post dovranno essere redatti in un’ottica di facile consultazione, ben inquadrati in una categoria (argomento) d’appartenenza e soggetti a una buona attività SEO; in questo modo i collegamenti in entrata al sito di Soft Strategy, provenienti ad esempio da risultati offerti dai motori di ricerca, potranno provenire anche da ricerche non direttamente indirizzate all’azienda. Sarebbe opportuno introdurre anche una sezione “Case Studies”, pensata per accogliere post sugli step relativi allo stato dei lavori presso i clienti. In questo modo si strutturerebbe autonomamente uno storico degli interventi di Soft Strategy con una doppia valenza: una documentativa del lavoro dell’azienda, e una valoriale, legata al progressivo aumento esperienziale della stessa. I “Case Studies” daranno man mano lustro all’azienda che, pubblicando post con informazioni relative agli sviluppi dei servizi erogati nelle diverse aree di competenza, alimenterà e delineerà la sua Brand Image. Alla conclusione dei progetti si consiglia di pubblicare un post finale, contenente informazioni salienti sul lavoro svolto da inserire in banner sempre visualizzati nel sito, così da mantenere una visibilità costante. Di seguito la proposta di ristrutturazione dell’albero del sito:

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INPUT & STRATEGIE Tutti i post pubblicati, per essere facilmente indicizzabili e visualizzabili, dovranno in ogni caso essere assegnati a categorie pensate per la loro suddivisione in argomenti: step fondamentale per la giusta organizzazione delle informazioni nel sito. Di seguito una proposta di categorie (in grassetto) e sottocategorie (in elenco): Consulenza/Advisory Servizi - CFO - People Development - ICT - Compilance - Governance - Standard - Process - Strategy - System

Mercato/Market -Media -Telco -Energia -Utilities -Trasporti -Manifatturiero Management Employer Branding Carriera Formazione

Eventi Case Studies Investitor Relations - Comunicati Stampa - Documenti Societari - Bilanci e Relazioni - Calendario Finanziario - Studi Societari

Da notare che molte delle attuali voci di menù di “Investitor Relation” sono state tramutate in categorie e sottocategorie. In questo modo non sarà necessario spendere intere pagine per ospitare informazioni pubblicate di rado, ma basterà navigare nell’elenco delle categorie per essere sempre aggiornati sulle comunicazioni. Attualmente, soprattutto nelle aree con più alta densità d’informazione, i contenuti hanno spesso una formattazione che ne rende la lettura poco agevole e, in linea generale, sono redatti con periodi lunghi e non sempre di facile comprensione. Si consiglia di ripartire dalla scrittura dei contenuti in un’ottica di economia dei concetti, dove la lettura è più faticosa, e di applicare maggiore attenzione alla gestione dello spazio. La HOME potrà continuare a essere uno spazio spiccatamente valoriale, ospitando elementi iconici e di lettering, ma dovrà essere più snella e ordinata. In tal senso, sarà importante agire sull’intero comparto iconico del sito, eliminando le immagini incongruenti con i valori aziendali e migliorandone la qualità, sia in termini estetici, sia di efficienza comunicativa. L’attuale slide show a tema velico, ad esempio, ha un oggettivo valore rispetto alla storia di Soft Strategy, ma presenta solamente due immagini di una qualità non sufficientemente adeguata al valore incarnato dall’elemento. Si consiglia di integrare lo slide show con altre immagini che consolidino il tema della “coesione”, dello “spirito di squadra” e dell’“obiettivo”. Spunto, in tal senso, potrebbe essere la home del sito di Bip. (competitor diretto presente in questo lavoro). Dovranno essere presenti nella home anche i link ai profili social collegati a Soft Strategy (vedere strategie: Social network - LinkedIn e Social media - SlideShare). La voce di menù ABOUT darà largo spazio al profilo e alla composizione aziendale, ospitando anche le informazioni relative agli investitori, proponendo così una prospettiva di business unitaria. Si consiglia, inoltre, di ristrutturare i contenuti sul “Team”, inserendo informazioni più approfondite e migliorando globalmente la consultazione. Sarebbe utile realizzare foto di qualità maggiore e con migliore omogeneità stilistica, inserire una short-bio e un’eventuale testimonianza dell’esperienza in Soft Strategy. Tali proposte, applicabili alla presentazione del top management aziendale, sono fatte per aumentare il valore percepito dall’utente sulla risorsa umana di Soft Strategy, dato che “la persona” è caposaldo dei valori aziendali.

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Piano di Restyling della Linea Editoriale La voce di menù SERVIZI rimarrà sostanzialmente invariata nella struttura, ma il coltellino svizzero, come accennato in precedenza, è un’immagine metaforica associata a essi che, seppur evochi il concetto di multifunzionalità efficiente, non è in linea con il vantaggio competitivo di Soft Strategy: l’approccio soft alla consulenza. Si consiglia di eliminare tale immagine sostituendola con una più in linea con i valori aziendali. La linea guida, applicabile alla totalità del comparto iconico del sito, è di seguire un criterio di scelta delle immagini partendo dal concetto di “centralità della persona” - fortemente presente anche nella Vision aziendale e nel servizio “People Developement” - unito alla possibile integrazione di espedienti narrativi collegabili alle attività aziendali. Uno spunto, in tal senso, potrebbe essere l’artwork realizzato per Black Box - Italia (competitor indiretto presente in questo lavoro). Altra pagina con contenuti statici che avrebbe bisogno di una riorganizzazione, organica con la proposta strategica sul percorso professionale di Soft Strategy, è la voce di menù CARRIERE. Attualmente, ospita una scarna infografica (rappresentata da una scalinata) che indica il percorso di carriera offerto dall’azienda; si consiglia di rivederne il contenuto in un’ottica di chiarimento delle figure professionali e diversificazione rispetto ai segmenti di mercato in cui Soft Strategy opera. In questo modo, il potenziale candidato potrà avere un livello di percezione delle attività aziendali più alto, ciò comporterebbe sia una navigazione più chiara e soddisfacente per l’utente, sia un’implicita sgrossatura dei profili che arriverebbero a candidarsi. La voce di menù CONTATTI ospiterà tutte le informazioni riguardanti le possibilità di contato dell’azienda, implementando sia l’attuale pagina “Contatti IR” che, nuovamente, i collegamenti ai profili social.

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INPUT & STRATEGIE

Social Network - Facebook Soft Strategy, attualmente, non è presente su alcun social network, a eccezione di LinkedIn. Questo è un dato oggettivamente negativo poiché la presenza sui social network alimenta la portata della comunicazione aziendale, dando la possibilità di raggiungere istantaneamente target diversi e, soprattutto, di articolare una comunicazione variegata. Su questo fronte, Soft Strategy soffre di una sostanziale assenza di personale da assegnare all’attività di social networking; tale presupposto, però, offre la possibilità di analizzare l’attività di social networking su Facebook da parte di alcuni dei competitor selezionati. Colliers International, ad esempio, ha un profilo Facebook, aperto nell’aprile del 2011, che a oggi conta circa 3.000 “mi piace”. L’attività è caratterizzata dalla condivisione di contenuti di vario genere: dai report sulle ultime ricerche di mercato, alla pubblicazione delle foto di gruppo dei meeting dei consulenti; dal video prodotto per la nuova campagna di comunicazione, allo scatto al vincitore della maratona sponsorizzata dalla società; dall’articolo sulla rivista specializzata in finanza, alla campagna di donazioni sostenuta dal Gruppo. L’account Facebook è, quindi, utilizzato per condividere contenuti non direttamente inerenti - anzi a volte sostanzialmente scollegati - dal core business di Colliers International. Ne risulta un costante processo di delineazione delle dimensioni sociale e extra-professionale del Gruppo, alimentando una sorta di universo paratestuale del brand che, in maniera “alternativa”, rafforza i valori e lo spirito della società, “colorandone” l’identità. Il profilo Facebook di Black Box - Italia, invece, ha poco meno di 80 “mi piace” ed è inattivo dal novembre 2012. Malgrado la staticità degli aggiornamenti, la pagina riporta una cronologia variegata di condivisioni: articoli e comunicati stampa di attività di business, aggiornamenti del catalogo e contenuti multimediali su prodotti tecnologici, pubblicati assiduamente sin dal febbraio 2012. L’inattività, come per Soft Strategy, è probabilmente dettata dall’attuale assenza di un social media manager che, nel suo periodo di lavoro, aveva strutturato con criterio la comunicazione di Black Box Italia. Sia per Colliers International, sia per Black Box - Italia, l’utilizzo di Facebook avviene (o avveniva) sulla categoria di profilo “pagine”. Tale categoria, a differenza dei classici profili “persona”, è adatta per rappresentare entità aziendali; richiede però un utilizzo assiduo e una strategia professionale tanto quanto qualsiasi altra attività di comunicazione aziendale. L’attuale impossibilità di Soft Strategy di assegnare o assumere personale per le attività di social media communication, però, non impedisce all’azienda di utilizzare i vantaggi offerti da Facebook; anche se il suo utilizzo diventerebbe oggetto di un tipo di comunicazione differente da quello attuato dai competitor analizzati.

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Piano di Restyling della Linea Editoriale

Strategia > Creazione “gruppo segreto” su Facebook Sebbene il profilo “pagina” sia il terreno ideale per attuare una strategia comunicativa su Facebook, Soft Strategy può beneficiare delle opportunità offerte dal social network portando la sua presenza all’interno di un “gruppo”, al quale far aderire i partecipanti su invito. Un gruppo potrebbe essere una soluzione efficiente per attuare una comunicazione istantanea tra dipendenti e/o altri membri aderenti. Sfruttando i tool integrati nella mascherina di condivisione sarebbe possibile: - - - - -

scrivere messaggi inserendo link a siti o contenuti esterni fare domande allegare foto e/o video creare eventi mantenere la cronologia di ogni tipologia di post pubblicato nel gruppo

Si sconsiglia vivamente di caricare documenti riservati o sensibili, poiché uploadare contenuti su Facebook, attualmente, vuol dire farli diventare proprietà del social network. S’intuisce che la creazione di uno o più gruppi - anche variandone la tipologia rispetto alle impostazioni di privacy (“pubblico”, “privato” e “segreto”) - possa essere un ottimo modo per supportare la coordinazione di un team di lavoro fino al suo termine, far interagire i consulenti con il personale del cliente presente nel gruppo, o semplicemente sfruttare i vantaggi di creare un canale di comunicazione preferenziale. Per creare un “gruppo segreto” basterà che il gestore - ad esempio il Dott. Severi per il suo team di HR - sia presente su Facebook con un profilo “persona”, così da poter inviare gli inviti di partecipazione ed, eventualmente, nominare altri amministratori del gruppo.

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INPUT & STRATEGIE Naturalmente, per essere invitato, ogni partecipante dovrà possedere un profilo personale sul social network. L’adesione a gruppi segreti, proprio per le loro caratteristiche restrittive, non è notificata sui profili dei partecipanti i quali - se non ancora presenti su Facebook - potranno scegliere di aprire un profilo personale gestendo le opzioni sulla privacy in funzione della sola partecipazione ai gruppi segreti dell’azienda. I limiti dei gruppi di Facebook - sia “pubblici”, che “privati”, che “segreti” - sono dettati dal fatto che essi sono pensati per far interagire solo i profili “persona”. Non sarà, pertanto, possibile invitare i profili “pagina”, né inviargli notifiche di alcun tipo. È, quindi, chiaro che una presenza su Facebook di questo tipo non sarà volta a strategie di comunicazione esterna, ma assumerà per Soft Strategy un connotato di strumento interno, utile per la coordinazione di personale in mobilità e nel mantenimento della completa privacy. Sebbene tale strategia possa essere attuata anche con altri strumenti (vedi quelli offerti da Google), essa è stata proposta sulla piattaforma Facebook poiché, attualmente, è il social network più conosciuto e usato, sfruttando così tutti i vantaggi del caso. Proporre una strategia basata sulla comunicazione diretta e il mantenimento della privacy, inoltre, rispecchia la volontà di Soft Strategy di attuare servizi su misura del cliente, sottolineando l’approccio sartoriale alla consulenza. Si consiglia, in ogni caso, di aprire al più presto anche un profilo “pagina” rappresentativo dell’azienda, assumendo o assegnando a personale interno le mansioni di social media management. In tal modo, l’utilizzo degli strumenti di Facebook, orientati alle attività professionali, saranno completi e completamente integrati nella realtà aziendale.

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Social Network - LinkedIn Il profilo di Soft Strategy su LinkedIn conta 625 follower. L’attività non è assidua, si contano in media 1-2 aggiornamenti al mese su una cronologia che parte da febbraio 2013. Le condivisioni attuali sono di diverse tipologie: specifiche di posizioni aperte, appuntamenti a career day e documenti su giornate d’orientamento al lavoro. Tutti gli aggiornamenti sono redatti in italiano mentre la rapida overview aziendale e la descrizione dei singoli servizi sono consultabili solo in lingua inglese. Tale differenza nella localizzazione dei diversi contenuti potrebbe in qualche modo disorientare l’utente, anche se la scelta è interpretabile in virtù dell’indispensabile conoscenza dell’inglese imposta dalla natura stessa del settore. La pagina riporta una scelta stilistica in linea con quella usata nel sito: marchio su sfondo bianco come immagine del profilo e foto del team velico come immagine principale. Tale scelta si rivela coerente con l’appeal del sito web, ma si porta dietro le stesse problematiche legate all’assenza di figure femminili nella foto principale che su una piattaforma dedicata all’employer branding potrebbe essere oggettivamente controproducente.

Dal punto di vista ricettivo, il buon numero di follower è un dato positivo, calcolando la sostanziale assenza di Soft Strategy dagli altri social network; ciò dovrebbe essere una spinta a incentivare le attività su LinkedIn come su altre piattaforme social. Il profilo LinkedIn di Soft Strategy non sembra, per ora, orientato al mercato del lavoro della sede brasiliana; tale scelta, con ogni probabilità, rispecchia la fase embrionale del progetto sud americano di Soft Strategy. Da sottolineare che Soft Strategy possiede un profilo aziendale sul portale dedicato all’orientamento, formazione e lavoro Jobmeeting.it. Il sito in questione offre la possibilità di connessione tra aziende, enti di formazione e candidati e, anche se tecnicamente non è un social network, può essere considerato una specie di competitor italiano di LinkedIn. Jobmeeting.it mette a disposizione dell’utente una serie d’informazioni riguardanti l’identità di Soft Strategy e le possibilità lavorative con l’azienda, offrendo un servizio di compilazione e invio del CV e il download gratuito di un PDF riepilogativo di: overview aziendale, servizi, opportunità, lauree richieste e stage offerti dall’azienda.

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INPUT & STRATEGIE Sembra evidente che Soft Strategy sia in una fase esplorativa di LinkedIn, social network del quale non sfrutta ancora tutte le potenzialità. La visibilità che offre il portale italiano Jobmeeting.it - spazio web più fornito d’informazioni aziendali - inoltre, non è paragonabile a quella potenzialmente raggiungibile con LinkedIn che agisce su scala mondiale.

Strategia > adeguamento account LinkedIn Si consiglia, innanzitutto, d’intensificare l’attività di aggiornamenti di stato, non solo dedicandoli alla comunicazione d’iniziative o di documenti relativi all’employer branding ma cercando, soprattutto, di entrare nei meccanismi e nella logica alla base della community di LinkedIn. Essere presente su un social network, universalmente, non è sufficiente per far veramente parte di quella rete sociale; ciò che è alla base della sua utilità, deriva dall’attività di social networking che l’utente mette in atto. Si consiglia, quindi, di cominciare a utilizzare LinkedIn come reale strumento di costruzione di relazioni lavorative, interagendo con utenti e aziende del settore d’interesse di Soft Strategy attraverso, ad esempio, il sistema delle menzioni. Gli aggiornamenti di stato di LinkedIn, come ormai tutte le dashboard dei principali social network, permettono di interagire con gli utenti o le aziende attraverso l’uso di “@”, seguito dal nome dell’utente o dell’azienda con cui si vuole comunicare. Questa tipologia di attività, tecnicamente denominata “menzione”, permette di raggiungere un target preciso al quale, ad esempio, far sapere le proprie attività, congratularsi per le sue, fare domande o semplicemente ringraziare per il contributo di documenti o presentazioni pubblicati su LinkedIn. Questo tipo di azioni, nelle quali sono naturalmente coinvolgibili anche i profili LinkedIn dei dipendenti di Soft Strategy, aumenta la portata delle relazioni di business che poi possono tradursi in opportunità concrete. Essere partecipativi è indispensabile per tradurre la presenza su un social network in valore aggiunto per l’azienda. In tal senso, si consiglia di promuovere l’uso di LinkedIn non solo sull’account aziendale, ma anche su quelli personali dei dipendenti di Soft Strategy, così da rinforzare l’immagine aziendale sul social network e alimentare costantemente la propria rete professionale. A livello contenutistico si consiglia di scegliere una linea precisa e omogenea sulla lingua usata nelle pagine. Attualmente gli aggiornamenti sono scritti in italiano, mentre le informazioni aziendali sono redatte solo in inglese. Sarebbe bene utilizzare sia l’italiano sia l’inglese nelle informazioni sui servizi e sul profilo aziendale, mentre gli aggiornamenti potrebbero rimanere in italiano, salvo che per interazioni con utenti o aziende straniere. Si consiglia, inoltre, di pubblicare su LinkedIn i contenuti informativi presenti sul profilo Jobmeting. A livello iconico, invece, si consiglia di sostituire la foto a tema velico a favore di un’immagine - magari accompagnata da un claim - maggiormente esplicativa dell’identità aziendale e, soprattutto, con una presenza femminile (se si sceglie un soggetto umano).

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Social Media - SlideShare La condivisione della conoscenza è un meccanismo sociale che, sulla rete, ha assunto un valore decisivo per il successo e il mantenimento della web reputation, entità complessa di fondamentale importanza nella percezione aziendale da parte dell’utenza online. Sulla rete, infatti, sono ormai presenti molte piattaforme pensate per l’hosting e la condivisione di risorse gratuite, pubblicate da aziende o professionisti che, semplicemente, mettono a disposizione le proprie conoscenze. Un’iniziativa del genere - combinata a un’attività di social networking volta alla sponsorizzazione di tale attività - può tradursi, nel tempo, in un deciso aumento di visibilità e riconoscibilità aziendale online.

SlideShare, in tal senso, è un social media pensato proprio per la condivisione di presentazioni, documenti, infografiche e video; divisibili in categorie e indicizzabili attraverso tag di riferimento per agevolare le ricerche degli utenti. Tale piattaforma, strutturata sul meccanismo follower-following in stile Twitter, articola una rete che, sostanzialmente, condivide conoscenza integrando tutti i classici meccanismi del social networking, come il “like” e i commenti. Ogni utente ha una propria pagina di profilo, dove caricare sia i contenuti, sia informazioni, contatti e collegamenti ad altri social; in questo modo SlideShare incarna anche un ulteriore strumento per la comunicazione aziendale online. La piattaforma, inoltre, offre la possibilità di decidere il livello d’interazione dell’utente con i contenuti caricati sui vari profili: i documenti saranno, quindi, oggetto di possibili limitazioni sul salvataggio o sull’integrazione in altre pagine web; le presentazioni scaricate, poi, avranno l’estensione PDF, escludendo così eventuali modifiche non autorizzate. Colliers International (competitor indiretto presente in questo lavoro), ad esempio, possiede un profilo su SlideShare sul quale condivide documenti riguardanti ricerche di mercato, informazioni sui trend del settore immobiliare e referenze aziendali. Attualmente raccoglie 141 contenuti, divisi in report in PDF, presentazioni e video, consultabili, scaricabili e integrabili dagli utenti con il codice embed all’interno di altre pagine web. I contenuti sono prodotti e caricati da autori di diverse sedi del Gruppo e l’ulteriore nota lodevole è la loro ottima coordinazione grafica con le norme indicate nel manuale d’identità visiva aziendale. Oggetto dei report sono prevalentemente risultati statistici relativi a progetti conclusi mentre le presentazioni e i video spaziano dall’esposizione della Service Line ad aggiornamenti sul mercato di competenza del team.

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INPUT & STRATEGIE Da sottolineare che Colliers International, come Soft Strategy, produce una grande quantità d’informazioni strutturate su presentazioni, proprio nello svolgimento del suo lavoro; ciò ne rende la condivisione su SlideShare una pratica agevole e utile anche per fini interni.

Strategia > apertura profilo SlideShare Si consiglia di aprire un profilo SlideShare di Soft Strategy per l’aumento della visibilità aziendale online all’interno di una rete incentrata sulla condivisione d’informazioni e conoscenze orientate al mondo professionale, ma anche per offrire un servizio di cloud ai dipendenti, i quali potranno usufruire dei contenuti caricati sul profilo in qualsiasi momento. Il profilo potrebbe ospitare informazioni pensate per differenti categorie di conoscenza nominando, ad esempio, i raggruppamenti in: - - - -

Profilo aziendale Business consulting HR Formazione

Tali raggruppamenti incarnano macro aree d’interesse, ognuna delle quali incentrata su una precisa attività aziendale, compresa quella di comunicazione esterna. “Profilo aziendale” raccoglierà tutti i documenti che si riferiscono all’identità aziendale e alle attività di Soft Strategy, ospitando PDF, presentazioni, documenti e video. Potranno essere caricati in questo raggruppamento: la brochure e tutti i documenti relativi ai servizi offerti da Soft Strategy, Company Profile, Company Overview e il video su Emplyability 2.0. Tale macro area, come le successive, dovrebbe essere aggiornata ogni qual volta l’azienda produrrà del materiale informativo su se stessa. “Business Consulting” raccoglierà contenuti relativi al know-how aziendale prodotto durante lo svolgimento delle proprie attività. Sarà la sezione più rappresentativa del lavoro svolto durante la fornitura dei servizi e potrebbe essere ulteriormente suddivisa secondo i mercati di competenza dei clienti di Soft Strategy; strutturando così una condivisione di conoscenza professionale, settoriale e specifica. “HR”, allo stesso modo, raccoglierà tutti i materiali prodotti relativi alla macro area della gestione del personale, attività di spicco dell’azienda assai integrata con il servizio “People Development”. “Formazione”, infine, ospiterà contenuti prodotti da Soft Strategy durante le attività di formazione, sia interna, sia esterna, ponendosi così come un completo sussidiario online sul mondo del business consulting. La suddivisione appena proposta è un esempio pensato per la strutturazione di un profilo SlideShare che offra una panoramica costante sulle attività aziendali e sulla produzione di conoscenza, ma potrebbe anche essere popolato di soli documenti relativi a best practice aziendali suddivisi con un criterio differente da quello proposto. Sarebbe, naturalmente, consigliata una sana attività di social networking sulla piattaforma, aggiungendo following e rispondendo ai commenti o ai like dei follower guadagnati. 68


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App - Flywers Il mercato delle applicazioni per smartphone ha assunto una dimensione e un peso tale da non poter rimanere indifferente ad alcuna realtà d’impresa. Molte sono le aziende operanti nei più disparati mercati - presenti su applicazioni, sia come publisher di contenuti, sia come diretti proprietari e promotori del software stesso. Le applicazioni per smartphone sono diventate delle vere e proprie estensioni del brand: spesso offrono servizi alternativi legati alla marca sfruttando le possibilità offerte dalla tecnologia mobile (es.: geolocalizzazione), sono sempre integrate con i social nework e hanno una diffusione potenzialmente virale, dato che la maggior parte è gratuita. L’applicazione, se ben realizzata e ben posizionata, aumenta la visibilità della marca e ne estende la sua identità. Colliers International (competitor indiretto presente in questo lavoro), ad esempio, è proprietario e promotore di più applicazioni per smartphone, tra cui “Colliers EMEA”: app che permette di visualizzare la mappa degli affitti gestiti da Colliers International sul territorio EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa), restituendo indicatori di mercato su differenti settori immobiliari. L’applicazione ha un design grafico in linea con l’identità di brand, un’interfaccia adeguata agli attuali trend di user experience su app mobile e fornisce un servizio fruibile in mobilità potenzialmente utile sia al cliente, sia al dipendente. Essere proprietari e promotori di un’applicazione sviluppata su misura dell’azienda, però, non è l’unico modo per approdare nel mondo delle app. Un’azienda potrebbe non avere l’esigenza di promuovere una sua applicazione, o non essere a disposizione delle risorse per poterlo fare; ciò, però, non le impedirebbe di proporsi come publisher di contenuti su una piattaforma mobile in grado di ospitarla.

È questo il caso dell’app made in Italy “Flywers”: software mobile - sviluppato sia per iOS che per dispositivi Android - che si pone come aggregatore di contenuti di vario genere a disposizione dell’utente, il quale, con un piccolo contributo, può organizzare il suo palinsesto personalizzato abbonandosi ai “canali” di suo gradimento presenti sulla piattaforma. I contenuti dei canali possono essere visualizzati solo su smartphone e tablet e sono integrati nell’intuitiva interfaccia dell’applicazione. I proventi degli abbonamenti sono divisi tra autore dei contenuti (publisher) e fornitore del servizio (Flywers). I publisher ospitati sull’applicazione possono scegliere la loro Linea Editoriale liberamente, purché i contenuti siano originali e dedicati alla sola piattaforma.

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INPUT & STRATEGIE

Flywers, in questo modo, si pone come app mobile con contenuti di qualità basati sui gusti e sulle esigenze dell’utente abbonato. Il publisher ospitato su Flywers, sia esso un privato, un’azienda o una libera organizzazione, sarà libero da oneri tecnici, avrà il vantaggio di far parte di una community in espansione basata sull’informazione di qualità e potrà organizzare il suo calendario di pubblicazione in maniera completamente autonoma. Tale approccio sarà oggetto della prima parte della strategia proposta. Flywers, oltre che come social network, vuole porsi anche come alternativa alle Intranet aziendali. L’app, infatti, offrirà un pacchetto d’utilizzo sostanzialmente interno, che integra la sua natura mobile alle funzioni classiche delle reti interne aziendali. Tale possibilità sarà oggetto della seconda parte della strategia proposta.

Strategia > Presenza su Flywers La presenza su Flywers, come publisher di contenuti, sarebbe una novità assoluta per la comunicazione esterna di Soft Strategy, incarnando un oggettivo allargamento della Linea Editoriale. I vantaggi di essere presenti su tale piattaforma sarebbero molteplici, a partire dal fatto che la pubblicazione sarebbe svincolata da qualsiasi problematica di natura tecnica: il tool di pubblicazione, accessibile da qualsiasi browser Internet, ha un’interfaccia utente del tutto simile a quella di qualsiasi programma di videoscrittura e il caricamento dei contenuti avviene semplicemente spuntando “pubblica” alla fine della scrittura. Aprendo un canale su Flywers, Soft Strategy si ritroverebbe a essere editore di se stessa su una piattaforma pensata per la pubblicazione di contenuti specifici, dettati dall’attività aziendale e oggetto d’interesse di utenti autonomamente fidelizzati. Soft Strategy, come qualsiasi altro publisher, avrebbe semplicemente l’onere di organizzare un calendario di pubblicazioni coerente con i contenuti, rispettando un criterio di caricamento che non tradisca le aspettative dell’utente abbonato. Su Flywers, inoltre, è possibile aprire differenti canali, così da differenziare i contenuti caricati e dettare criteri di pubblicazione diversi di canale in canale. In tal senso, per cominciare, si consiglia di aprire un primo canale che ospiti resoconti finali dei progetti seguiti dall’azienda. Soft Strategy potrebbe adottare un suo modello di pubblicazione che esponga dati salienti o informazioni utili nel campo della consulenza, dei servizi aziendali offerti o del suo operato nel settore di mercato del cliente. Ogni pubblicazione in questo canale, quindi, potrebbe essere sia un report specifico del progetto appena chiuso, sia una relazione che si ponga come risorsa di settore, d’interesse per l’utente abbonato. La direzione editoriale e le modalità di presentazione dei contenuti dovrebbero essere decisi a priori così che il canale presenti un’omogeneità e una serialità utili al suo posizionamento e alla sua riconoscibilità. Il vantaggio d’essere su Flywers, attualmente, sarebbe anche quello di pubblicare su una piattaforma nuova, che punta alla costruzione di una community composta da publisher e utenti mossi dal desiderio di fare e ricevere informazione di qualità, libera dal “rumore” e dai meccanismi di manipolazione dell’informazione caratteristici del web. Flywers, inoltre, è integrata con Facebook e Twitter, ciò comporterebbe che, malgrado l’assenza di comunicazione aziendale su questi social network, Soft Strategy godrebbe della

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Piano di Restyling della Linea Editoriale pubblicizzazione dei suoi contenuti sia sugli account Facebook e Twitter dello staff di Flywers, sia, potenzialmente, su quelli degli utenti abbonati. Nella versione di Flywers 2.0, di prossima uscita, l’app diventerà anche una possibile risorsa aziendale, proponendosi come strumento a uso interno in alternativa al concetto classico di Intranet. Si consiglia di tenere in considerazione la possibilità di trasferire la rete interna di Soft Strategy sulla piattaforma Flywers, dato che tale scelta comporterebbe alcuni vantaggi in termini operativi e conferirebbe una nuova sfumatura alla Brand Identity. Vantaggio legato alle caratteristiche native di Flywers sarebbe quello d’accesso alla nuova Intranet direttamente dal proprio smartphone, utilizzando un canale privato nel quale, ovviamente, solo chi avrà le credenziali potrà entrare. Per i dipendenti Soft Strategy vorrà dire la possibilità di consultazione in mobilità, con tutti i vantaggi logistici del caso. Tale prospettiva suggerisce il vantaggio competitivo di quest’offerta: il rinnovamento dell’immagine e delle modalità d’uso dell’Intranet. Flywers, in tal senso, propone uno strumento con tutte le caratteristiche operative delle classiche reti private aziendali, ma lo integra con una realtà meno formale e di più ampio respiro, incarnata dall’appeal dell’applicazione stessa. Ogni dipendente Soft Strategy potrà così utilizzare Flywers sia in modalità Intranet che in quella “classica” di social network, sfruttando le possibilità di interazione tra queste due realtà (con le dovute restrizioni) e alimentando un ambiente virtuale di lavoro più stimolante e utile di quello declinato nelle Intranet convenzionali. Naturalmente sarà possibile accedere anche a una versione desktop della rete, dalla quale caricare file o editare documenti che poi potranno essere scambiati e visualizzati sia su altre postazioni desktop, sia sugli smartphone dei dipendenti. Ulteriore vantaggio offerto da Flywers sarebbe quello di utilizzare, in fase di editing, layout orientati al tipo di contenuti, così da pubblicare e scambiare informazioni che si presentano in maniera coerente e diversificata secondo la propria sostanza.

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INPUT & STRATEGIE

Uffici Soft Strategy ha la sua sede a Roma, in un edificio sito in Corso di Francia n.158. L’ufficio della società presenta un ambiente di lavoro che si articola in tre aree indipendenti: due si trovano al primo piano dello stabile e una nel seminterrato. L’ambiente principale è suddiviso in più stanze. Esso ospita l’area operativa (una grossa scrivania attorno alla quale possono sedere più persone), mentre le altre stanze sono rispettivamente occupate dalla segreteria e dall’amministrazione. Vi è, infine, uno stanzino adibito a “cucina” con un fornelletto e la macchinetta del caffè. Separato e con ingresso indipendente (ma sempre sullo stesso piano dell’edificio), c’è l’ufficio che ospita il reparto HR; questo ambiente è di dimensioni ridotte rispetto a quello principale dovendo ospitare un numero esiguo di persone. Nel seminterrato si trova, poi, un locale che viene generalmente sfruttato dal personale HR per colloqui di gruppo e attività di training. Nel complesso, gli ambienti descritti presentano un arredamento non sempre coerente con le linee stilistiche e poco curato nei dettagli. I colori dominanti sono il bianco e il rosso; scelta non casuale poiché richiama i colori aziendali.

Strategia > Consigli su arredamento e allestimento spazi Nonostante la scelta di veicolare i colori dominanti sembri adeguata per far trasparire l’identità aziendale, le componenti cromatiche potrebbero essere maggiormente presenti. Mobili, scrivanie, tavoli e sedie potrebbero, anch’essi, richiamare i colori del team ed essere più in sintonia con l’ambiente. D’altra parte, va detto che lo stesso ambiente di per sé potrebbe essere oggetto di miglioramento attraverso rinnovati poster che raccontino la storia aziendale e i suoi servizi, oppure si potrebbe optare per dei monitor e/o dei portafotografie digitali atti a questo scopo. L’importanza di una modifica di questo genere è motivata dal fatto che il primo ambiente con cui il potenziale cliente si va a interfacciare dovrebbe essere qualcosa in grado di colpirlo facendolo sentire nel posto giusto. Pertanto, la narrazione dell’azienda dovrebbe avvenire nella maniera più chiara e coinvolgente al tempo stesso. In particolare, forse, è l’ufficio HR a essere interessato a quest’ultimo aspetto, essendo deputato al recruitment. La sezione che più sembra scarna a livello di arredamento pare il seminterrato, dove modifiche come quelle appena proposte potrebbero essere più presenti. L’aula dove si illustrano grafici e slide, e il corridoio sono quasi spogli e sarebbe opportuno farne degli ambienti che si sentano più parte della società e di ciò che essa rappresenta. Infine, nell’ipotesi di voler sposare la causa dell’eco-sostenibilità (si guardi “Gadget”), l’ufficio potrebbe offrire del materiale di consultazione e informativo sulla tematica, sia carteceo che elettronico. Tale elemento avrebbe utilità sia ai fini di una sensibilizzazione sulla questione, sia a voler evidenziare la connessione fra Soft Strategy è la responsabilità su natura, sostenibilità e futuro.

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Registro Linguistico Un aspetto di grande rilievo che possa evidenziare il concetto di sartorialità è il registro linguistico. Il mondo della consulenza ha in sé una componente che lo colloca in una dimensione quasi “di nicchia”. Come, ad esempio, per il linguaggio giuridico che include termini e denominazioni non sempre chiari per i non addetti ai lavori, anche nel caso della consulenza molti sono i concetti che si celano sotto nomi non immediatamente accessibili, anche e soprattutto per la frequenza e la scioltezza con cui viene utilizzata la lingua inglese (si guardi a “Proposta Naming Servizi”). Peraltro, si tratta di un gergo assai florido e in continua evoluzione che si presta ad accogliere neologismi e varie combinazioni di termini tecnici.

Strategia > Differenziazione Registro linguistico Nella prospettiva di offrire al potenziale cliente la concretezza dell’“essere soft” della società, si ipotizza l’utilizzo di un registro linguistico che mantenga una connotazione alta e formale, doverosamente connessa alla necessità di mettere in luce la professionalità di chi opera nel team. Sarebbe, però, opportuno affiancare a questo registro delle sfumature che lo rendano, possibilmente, meno formale via via che il rapporto col potenziale cliente si approfondisce, facendo sì che il “muro” delle competenze tecniche che vede il professionista in posizione predominante rispetto al potenziale committente venga eliminato. Un tono e delle espressioni più colloquiali conferirebbero una caratteristica più amicale e partecipativa che sarebbe di buon auspicio sia nell’ottica dell’attività da compiere, sia nella prospettiva del mantenimento del rapporto lavorativo.

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Formazione e Rapporti Accademici Soft Strategy, a differenza dei principali competitor diretti, non dispone di una vera e propria offerta formativa ma è, comunque, a contatto con il mondo della formazione in maniera più o meno diretta. Il principale canale è costituito dai career day: eventi organizzati dagli Atenei universitari, essi consentono un primo incontro tra studenti e laureati e le aziende che ricercano figure professionali adeguate. Discorso a parte merita la partnership con l’Istituto Europeo di Design di Roma: negli ultimi due anni accademici (2012-13 e 2013-14) sono state, infatti, tenute delle docenze da alcuni elementi del team all’interno del Master in Brand Management. In tale contesto, l’azienda è stata anche oggetto di studi da parte degli stessi studenti che ne hanno analizzato alcuni aspetti critici sviluppando delle proposte di soluzione. Fino ad ora, comunque, il campo della formazione non è stato ancora preso in considerazione come una concreta risorsa di ampliamento nonostante il profondo know-how di cui dispongono i professionisti di Soft Strategy.

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Strategia > Focus didattici itineranti Un primo passo concreto per l’ingresso all’interno di questo settore di mercato può essere dato dall’organizzazione di seminari e testimonianze all’interno degli Atenei universitari e Istituti privati (come già fatto, ad esempio, per IED Roma). Si prenderanno, quindi, in considerazioni tutti i corsi di laurea e master post laurea in campi afferenti all’Economia e l’Ingegneria che abbiano interesse nel portare delle conoscenze pratiche legate al mondo della consulenza all’interno dei propri percorsi didattici. Si potrà valutare anche la possibilità, all’interno dei career day, di organizzare delle simulazioni di colloqui di lavoro con feedback finale all’utente. Tutte queste attività costituirebbero principalmente un’importante vetrina per Soft Strategy arricchendone sia la brand awareness che la brand image agli occhi di futuri stakeholder quali gli studenti.

Strategia > Corsi di formazione post laurea All’interno di un discorso più ampio, si inserisce la progettazione di un vero e proprio percorso formativo post laurea. I diretti concorrenti più importanti, Bip. e Pdfor, organizzano già da tempo dei corsi dalla durata variabile (in genere dai 2 ai 7 giorni); questi sono interamente strutturati e gestiti dalle aziende stesse. L’ingresso di tale tipologia di servizi all’interno del portafoglio di Soft Strategy porterebbe una serie di opportunità concrete: da una parte, sviluppare un’offerta formativa che preveda dei corsi a pagamento costituirebbe una tipologia di servizio remunerativa a tutti gli effetti; per contro, si dovrà affrontare l’eventualità di ampliamento delle risorse umane con l’introduzione di figure pienamente dedicate al coordinamento delle attività formative. Dovranno essere, inoltre, individuate delle infrastrutture idonee, di cui attualmente l’azienda dispone solo in parte, all’interno delle quali tenere le lezioni. Questo canale porterebbe, poi, il vantaggio di formare ed, eventualmente, selezionare i migliori individui da integrare all’interno del team. In relazione a ciò, si potrà valutare la possibilità di partnership con le aziende già clienti di Soft Strategy: anch’esse, infatti, avrebbero il beneficio di poter individuare da tali corsi i migliori giovani professionisti.

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Strategia > Dress code Si è già parlato dell’eventuale concorrenza che Soft Strategy troverebbe all’interno del mercato dell’alta formazione e un valore aggiunto da sfruttare potrebbe essere rappresentato da un approccio relazionale studiato appositamente per questo settore, a iniziare dal dress code. In tal senso, indossare abiti casual abbinati, eventualmente, a qualche accessorio che richiami i colori aziendali potrebbe risultare un ottimo “biglietto da visita” iniziale, oltre a generare un positivo distacco dal classico paradigma del “colletto bianco”. Bisognerà, comunque, fare un’attenta distinzione tra i vari ambiti universitari: si pensi, ad esempio, alla differenza tra gli studenti di Economia e quelli di Ingegneria. Nel primo caso, l’abbigliamento da ufficio potrà essere “spezzato” con un paio di jeans e - nel caso delle donne - reso più informale dall’utilizzo di scarpe basse. Nel secondo caso, invece, sarà consigliabile attenersi ai canoni del contesto lavorativo, magari “sdrammatizzando” con qualche piccola eccezione, ad esempio l’esclusione della cravatta per gli uomini. Discorso diverso vale, invece, per le docenze tenute all’interno di Atenei e Istituti privati afferenti a discipline umanistiche: in questo tipo di situazioni un abbigliamento completamente casual potrà risultare più idoneo. Tali distinzioni, ovviamente, potranno essere applicate anche a un contesto di formazione post laurea, seguendo le medesime specifiche di differenziazione per “campo disciplinare”. Lo sposare questo approccio al dress code potrebbe rivelarsi una buona occasione per iniziare ad adottare la pratica del “casual friday” anche all’interno degli uffici Soft Strategy, pratica che permetterebbe di entrare, già dal venerdì, nello spirito del weekend vestendosi con abiti più comodi. Tale scelta, già applicata da molte realtà aziendali italiane, potrà rafforzare gli attributi di dinamicità e approccio “soft”.

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Partnership e Sponsorizzazioni Per aumentare la propria visibilità, ad oggi Soft Strategy ha soltanto sponsorizzato una regata nel 2009; tale sponsorizzazione è stata peraltro realizzata per via della passione per questo sport del CEO Roberto Provenzano. Per ciò che concerne le attività di recruitment, invece, l’azienda è attiva sul portale dedicato all’orientamento, formazione e lavoro Jobmeeting.it: il sito in questione offre la possibilità di connessione tra aziende, enti di formazione e candidati, alimentando il mercato del lavoro attraverso un portale connesso con i maggiori social network, un vasto database aziendale e un’ampia rosa di attività dedicata al recruiting.

Strategia > Proposte di partnership e sponsorizzazioni Un primo importante canale di visibilità, dai costi relativamente bassi, può essere dato dagli house organ aziendali. Si cercherà, quindi, di pubblicizzare Soft Strategy su queste tipologie di magazine di aziende potenzialmente clienti. In tal senso, si valuti la possibilità di collaborazione con “Eccellere” Business Community, importante testata giornalistica on-line che si propone di condividere conoscenze ed esperienze sul mondo delle imprese. Si potrà pensare alla realizzazione di interviste o articoli redazionali focalizzati su attività, servizi, progetti o processi di Soft Strategy, ma anche all’inserimento di banner pubblicitari all’interno del sito web. Sul fronte del recruitment, si è già parlato della presenza di Soft Strategy su social e portali come LinkedIn, Jobmeeting e Monster. Un intervento di potenziamento in questa direzione potrebbe essere dato dall’attivazione di un account su altri importanti portali quali Infojobs, Biancolavoro e Careerbuilder. Discorso a parte meritano, infine, tutte le attività di beneficenza e per il sociale, le cui sponsorizzazioni porterebbero un importante rafforzamento della brand equity: si pensi, quindi, a eventi e giornate di raccolta fondi per la ricerca medica, per il supporto di questioni sociali delicate o legate alla salvaguardia dell’ambiente. Tale tipologia di iniziative avrà il principale scopo di arricchire l’universo valoriale di Soft Strategy.

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INPUT & STRATEGIE

Gadget Soft Strategy ha realizzato, fino ad ora, i seguenti gadget: - Un piccolo frisbee pieghevole in materiale sintetico, di colore rosso e con marchio aziendale al centro. Nonostante la scarsa utilità, rappresenta un frangente di svago che contribuisce a rendere meno serioso il brand. - Una pendrive dalla capacità di 8gb di colore bianco con particolari in nero e marchio aziendale posto sul corpo. Sicuramente il gadget più funzionale e di maggior costo. - Una tradizionale penna a sfera di colore grigio metalizzato con grip rosso e marchio sul corpo metallico. Di ottima finitura e in perfetta sintonia cromatica con i colori aziendali. - Un sacchetto da viaggio trasparente in plastica impermeabile con marchio aziendale stampato. Ideale per chi, come un consulente, viaggia spesso.

Strategia > Creatività su gadget Il frisbee è l’oggetto che più pare discordarsi dagli altri in termini di utilità. Tuttavia, si tratta di un elemento che richiama l’“approccio soft” societario. Benedicendo la filosofia che è alla base di questa realizzazione, si propone la creazione di un ulteriore strumento che con esso è in linea. Si tratta di un boomerang di colore rosso recante il marchio ed, eventualmente, anche il pay-off. Il boomerang, pur nascendo come arma da lancio e, quindi, teoricamente lontano dall’approccio non invasivo di Soft Strategy, ha in sé delle componenti che ben si sposano con l’identità aziendale. Restando sulla questione relativa alla forma, non si può non evidenziare l’analogia fra lo strumento in questione e il segno “maggiore” che funge da fil rouge per quasi tutte le società che si occupano di consulenza. In più, occorre dire che il boomerang, se lanciato in modo corretto, è in grado di percorrere una traiettoria ellittica tale da far ritorno a colui che lo ha lanciato. L’aspetto appena sottolineato è uno straordinario esempio di forza, affidabilità ed efficacia che però, al tempo stesso, si fregia di compiere il suo lavoro con “leggerezza”. Lo spirito “soft” del team potrebbe essere ben rappresentato trasmettendo anche una piacevole sensazione di svago e divertimento. Un tema di grande importanza e attualità sul quale Soft Strategy può far leva per realizzare i suoi gadget è quello ecologico e della sostenibilità. L’attenzione giustamente rivolta a tale questione ha portato numerose aziende a dotarsi di gadget prodotti con materiali riciclati. Si consiglia di studiare molto attentamente la possibilità di realizzare gadget di questo genere perché, in questo caso, il gadget parlerebbe non solo dell’azienda, ma anche di quanto essa sia attenta rispetto alle problematiche di natura e ambiente. Del resto, l’approccio “soft” del team sembra sposarsi appieno con le dinamiche appena illustrate. Alcuni oggetti che potrebbero fare al caso della società sono: shopper (da realizzarsi in materiali diversi come, ad esempio, il bamboo), calcolatrici (spesso vengono create riciclando, fra i vari materiali, l’alluminio), torce dinamo, oltre alle classiche penne, matite e materiale di cancelleria. Sempre rimanendo sull’identità di Soft Strategy e sui suoi principi, sarebbe anche possibile decidere di creare dei gadget anti-stress. Vivere la vita senza stress e con leggerezza è un

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Piano di Restyling della Linea Editoriale messaggio coerente con il sopra citato “approccio soft”. Da questo punto di vista, alcuni gadget adeguati potrebbero essere dei massaggiatori o le classiche palline, entrambi in plastica. In alternativa, si tenga presente che è possibile decidere per la realizzazione di oggetti anti-stress di svariate forme.

La proposta di effettuare un cambiamento del dress code potrebbe portare a una personalizzazione di alcuni capi di abbigliamento casual e di accessori. T-shirt, cappellini, o felpe, sono alcuni degli oggetti che potrebbero essere realizzati ad hoc avendo, anche qui, una doppia funzionalità: quella di essere concessi nell’ambito di eventi, e quella di essere indossati dai membri del team durante il normale svolgimento delle attività lavorative. Senza minimamente trascurare l’aspetto tecnologico, si profila l’eventualità di realizzare delle chiavette USB da realizzare in maniera differente rispetto al classico formato “penna”. Una di queste possibilità potrebbe essere una chiavetta avente la duplice funzionalità di braccialetto. Tale proposta, oltre ad avere grande funzionalità in svariate occasioni, si presterebbe bene, in particolare, durante la partecipazione a eventi.

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Piano di Restyling della Linea Editoriale

Conclusioni

Il piano strategico per il restyling della Linea Editoriale del brand Soft Strategy è stato svolto cercando di non perdere mai di vista le necessità funzionali del progetto, nonché le risorse potenzialmente a disposizione dell’azienda. Le diverse competenze e i percorsi formativi pregressi di ciascuno di noi sono stati indubbiamente d’aiuto per affrontare le singole problematiche sotto diversi punti di vista. Il risultato è stato quello di poter avere un quadro piuttosto completo in fase di analisi che ci ha permesso di approcciare agli aspetti creativi in modo da poter strutturare soluzioni coerenti. Nel complesso, l’intero lavoro sviluppato ha costituito un importantissimo momento di crescita formativa, con il quale abbiamo avuto modo di approfondire e - talvolta - acquisire ex novo delle competenze. Dal punto di vista personale, non sono mai mancati l’impegno, l’entusiasmo e la voglia di coordinarsi al meglio all’interno del progetto di squadra, esperienza di cui ci si potrà avvalere in futuro anche in ottica professionale. In conclusione, si auspica che il piano di restyling della Linea Editoriale sviluppato possa costituire un valido strumento per veicolare in maniera ottimale il brand Soft Strategy.

Contatti Dario Francesco Beneveni 328 83 90 452 dario.beneveni86@gmail.com Alessandro Curci 392 91 45 636 alecurci@live.it LinkedIn: linkedin.com/in/alecurci Francesco Paolo Setaro 327 16 10 376 francesco.setaro@gmail.com LinkedIn: linkedin.com/in/francescosetaro

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