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Territorio
LUGLIO 2021
Giorgio Marchetti: “Assieme più forti, sia sulle concessioni che per facilitare l’uso delle risorse”
Il Bim del Sarca fa rete e cerca alleanze Che Bim ha trovato al suo insediamento? Non ho trovato una cosa nuova, nel senso che il meccanismo di funzionamento dei Bim, avendo già fatto parte dell’ente, lo conoscevo. Ho trovato un Bim del Sarca gestito bene, sia sulla parte amministrativa che politica, poi ognuno di noi mette qualcosa di suo quando arriva in un’amministrazione. Credo ci sia un’organizzazione in grado di sostenere efficacemente Comuni e associazioni di volontariato del territorio. Quali sono i grandi focus del suo mandato? Stiamo lavorando per portare avanti quei progetti che già stava facendo il Bim molto bene e cercando collaborazioni a livello sovracomunale e istituzionale: sia con gli altri Bim trentini, che sono quattro, sia con il Consorzio dei Comuni e la Provincia per quello che riguarda il ragionamento sull’energia e le concessioni idroelettriche che è cruciale in questo momento. Viviamo di canoni e sovracanoni ma non siamo noi a legiferare, chiarito questo credo che essere parte interessata e riuscire ed essere parte attiva nel meccanismo sia importantissimo. I Bim sono stati istituiti apposta per indennizzare le popolazioni dei territori depauperate dai prelievi d’acqua realizzati per la produzione di energia. Quindi la nostra voce è quella delle popolazioni locali ed è una voce che viene ascoltata, soprattutto se è una voce univoca. Una volta si sarebbe parlato dei primi 100 giorni, come sono stati i suoi al Bim? Oggi i primi 100 giorni nella pubbliche amministrazioni sono troppo brevi per fare qualcosa per davvero. All’inizio serve
G
di Denise Rocca
iorgio Marchetti, amministratore di esperienza, ha preso le redini del Bim qualche mese e l’atteggiamento che il dente ha impostato è quello di fare rete il più
lunghissima del Sarca da nuovo presipossibile per
vincere le grandi sfide che l’ente deve affrontare: da una parte la partita del rinnovo delle concessioni idroelettriche e dall’altra il nodo dell’accumulo di risorse a disposizione dei Comuni.
favorire, e questo ci tengo a dirlo, il volontariato reale, non i professionisti del volontariato.
capire dove si è, portare avanti e correggere o rettificare ciò che ha bisogno di essere corretto o rettificato. Il tempo di fare cose nuove arriva un po’ dopo. Comunque ci siamo mossi nella direzione di mantenere e favorire il benessere della popolazione quindi rimangono gli incentivi che già il Bim ha messo in campo, e stiamo cercando di implementare queste azioni: per esempio sulle facciate del centro storico e sull’aspetto paesaggistico delle nostre borgate
stiamo cercando di aumentare il raggio d’azione per allargare l’intervento anche sulle pertinenze dei centri storici. Altra ipotesi già piuttosto discussa in direttivo è quella di favorire la mobilità green, sia auto che bici elettriche, con degli incentivi a chi utilizza questi mezzi convinti che si generi un benessere ambientale e sociale. Convintamente sosteniamo anche le attività di volontariato che si rivolgono in maniera massiccia al Bim cercando di
Sulla partita del rinnovo delle concessioni idroelettriche a che punto siamo? È un evento epocale: fino a qualche tempo fa le concessioni sembravano a vita, poi sono intervenute le modifiche normative ponendo delle scadenze e il dibattito si è acceso, anche sulle piccole derivazioni. Quello che posso dire è che la gara che ci sarà tenga conto dei fattori ambientali e dell’importanza dell’energia considerando che negli anni si è raggiunto un buon equilibrio fra le due cose:
grazie ai deflussi minimi vitali abbiamo raggiunto un buon bilanciamento fra la necessità di produrre energia e avere un corso del fiume vivo. La Sarca, che è il nostro fiume, vede scorrere un quantitativo di acqua pulita e anche accettabile come volumi, non a caso il fenomeno della pesca sta crescendo tantissimo. Solo dieci anni fa poter fare il Fly Fishing Festival che c’è stato pochi giorni fa sarebbe stato impensabile. La sensibilità di capire che non c’è solo energia si è sviluppata, è giusto salvaguardarla senza però stravolgere questo equilibrio e punto d’incontro che dobbiamo ammettere è stato trovato.
Bim e Comuni, c’è sempre il nodo dei fondi che si accumulano per la difficoltà a spendere le risorse. Ci state lavorando? Il nodo c’è ed è molto semplice da spiegare: gli importi stanziati in un determinato momento non posso essere usati in quel momento a causa di un procedimento burocratico molto lungo che va dal pensare un’opera e riuscire effettivamente ad aprire un cantiere. Quindi è chiaro che ci sono degli accumuli. Il problema non è stanziare più risorse, ma riuscire a fare le procedure velocemente. Sono convinto che creare un ente sovracomunale che sia anche stazione appaltante possa essere un passo avanti importante. L’ambito giusto come grandezza credo possa essere la comunità di valle o l’ambito dei Bim. Si tratta di aumentare la capacità di spesa accorciando i tempi morti che ci sono fra i progetti e autorizzazioni e l’inizio dei lavori. L’unica possibilità che vedo è farlo in maniera collettiva, con una struttura specializzata a livello sovracomunale che si occupa di questo, i singoli Comuni o i singoli Bim non hanno la dimensione per occuparsene efficacemente.