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Il laboratorio Anfass di Tione, un’esperienza da fare
Il martedì pomeriggio è per loro, i ragazzi del Laboratorio Anfas di Tione in via Filzi.
Un mese fa passando per la via ho notato le vetrine di un negozio pieno di oggetti da regalare, colorati, di diverse forme, materiali ed ho subito pensato di voler dare una mano.
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Cappelli, sciarpe, bomboniere, animaletti e lettere di legno dipinte, insegne, orologi che indicano non l’ora, ma il tempo nel quale oziare o dedicarsi all’ orto. Insomma una bella raccolta di lavoretti. Fatto il colloquio con gli operatori, ho deciso di condividere il martedì pomeriggio con i ragazzi del laboratorio del centro diurno dell’ Anfas, dicendomi che sarebbe stata un’esperienza da provare. Ora aspetto il martedì per fare due chiacchere con ogni singolo ragazzo che non soggiorna solo nello spazio ma lavora con volontà perché finalizza il suo operato, come la creazione di un manufatto con il telaio o un lavoretto in legno. Il primo giorno sono rimasta stupita dalla loro accoglienza; dopo ho pensato che se anche non mi conoscevano, il loro desiderio era di vedere una persona esterna al laboratorio; è successo che più o meno tutti sono venuti da me presentandosi, alcuni dicendomi dove sarebbero andati in vacanza la prossima estate, alcuni facendomi vedere il loro operato o parlando della loro famiglia.
Quando si dice di avere empatia con qualcuno si entra quasi nel pensiero altrui; spesso nella mia vita sono stata definita una persona empatica; ora, da sola mi convinco di essere in grado di esserlo anche con i singoli ospiti del centro. E’ facile ascoltarli, parlare con loro con gentilezza, sentendo la loro esperienza e pezzi della loro vita. Ti accorgi che anche chi sta sempre in silenzio, vorrebbe raccontare chi è, descrivere il suo mondo, che può sembrare piccolo ma è sufficiente per loro nel fare in modo che siano più o meno in equilibrio fra ciò che sono come individui ma anche persone circondate da altre. Non mi è mai piaciuto il termine Fragilità accostato alla Disabilità’, perché ritengo questa parola identificativa e descrittiva in accezione negativa,… come a fare di tutta l’erba un fascio…
In questo caso un fascio di persone che tutti i giorni fra loro si confrontano, si sforzano perché finalizzano la loro giornata nel creare qualcosa di originale. E’ una esperienza arricchente che tutti dovrebbero fare! Il centro è aperto, quasi come se fosse un vero e proprio negozio, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 16.
Paola Irsonti
S’è parlato molto in questi giorni della tragedia avvenuta a Cutru, sulle coste calabresi. Una tragedia che ha colpito le coscienze di un po’ tutti gli italiani. E’ inaccettabile che una settantina di persone muoiano solo per aver cercato un posto dove vivere decentemente o anche solo vivere. E’ ora e tempo che si arrivi ad una soluzione umanamente accettabile. La storia dei migranti in Italia è ormai un tira e molla farsesco che sarebbe ora di metterci rimedio.
Alberto
Concordo. Purtroppo su questa tragica vicenda s’è detto tutto e il contrario di tutto. Resta il fatto che abbiamo a che fare con una settantina di morti che potevano essere salvati. Facciamo un po’ di chiarezza. Le migrazioni, siano esse economiche o provocate da guerre e da violazione di ogni diritto civile ed umano, non si risolvono con un decreto alla Salvini o con erogazioni mi-