Olio d’oliva 100% italiano e per giunta biologico: in realtà si trattava di olio di provenienza comunitaria. È l’ultimo “affare” della criminalità organizzata, stimato in 30 milioni di euro, scoperto dalla Guardia di Finanza di Andria che ha portato allo smantellamento di tre associazioni per delinquere. Arrestate 16 persone, soprattutto imprenditori pugliesi; la magistratura di Trani ha ordinato anche il sequestro preventivo di 16 imprese coinvolte. Le indagini hanno confermato che veniva trasformato, mediante sovrapposizione documentale, olio di produzione comunitaria in “olio 100% italiano biologico” con l’intento di veicolarlo nei confronti di altri soggetti partecipi all’organizzazione, confezionatori/commercianti all’ingrosso di olio, al fine di collocarlo sul mercato del consumatore finale, sfruttando il valore aggiunto delle menzioni riservate ai prodotti Made in Italy e biologici. La Coldiretti fa sapere che dall’inizio della crisi sono quadruplicate le frodi nel settore degli oli e dei grassi con un incremento record del 300% dal 2008 al 2013 del valore dei sequestri di questi prodotti perché adulterati, contraffati o falsificati. L’escalation dei sequestri preoccupa i produttori per i gravi danni alla concorrenza e conferma la necessità di applicare le importanti modifiche alla di-
sciplina introdotta dalla legge salva olio approvata nel febbraio 2013 sotto il pressing della Coldiretti che contiene misure di repressione e contrasto alle frodi e di valorizzazione del vero Made in Italy, ma che ancora oggi è inapplicata per l’inerzia della pubblica amministrazione e per l’azione delle lobby industriali a livello nazionale e comunitario. Allarma i produttori anche il balzo record dell’import nazionale di
olio di oliva e sansa che, complice una campagna produttiva non eccezionale in Italia, ha sfiorato nei primi quattro mesi dell’anno le 227 mila tonnellate, in aumento del 34% sullo stesso periodo dello scorso anno sulla base dei dati Ismea. Nel dettaglio l’Italia ha più che quadruplicato gli acquisti di olio proveniente dalla Spagna, passati dalle 46
mila tonnellate del primo quadrimestre 2013 alle 200 mila attuali. È opportuno evidenziare che l’Italia è il secondo produttore mondiale di olio di oliva dopo la Spagna. La Puglia è la prima regione produttrice a livello nazionale con i due grandi bacini di coltivazione, il primo comprende la parte centro settentrionale con la provincia di Foggia e la quasi totalità della provincia di Bari; il secondo è individuato con le province di Lecce, Brindisi e Taranto. Un aspetto importante da rilevare è la produzione di olio di qualità. L’Italia può contare su un patrimonio di 24 Dop ed una Igp. E proprio la nostra regione ha il più alto riconoscimento, dove la gran parte del territorio ha ottenuto la protezione comunitaria. Ma con gli ultimi sequestri avvenuti ad Andria torna alla ribalta il problema dell’olio di oliva contraffatto venduto come italiano. Un fenomeno gravissimo puntualmente denunciato dalle associazioni dei consumatori che denunciamo da anni. Insomma a pagare i danni di tale pratica sono i consumatori, truffati da un’informazione poco trasparente, nonché le aziende italiane, quelle corrette, che producono il vero e autentico olio extravergine d’oliva di qualità che tutto il mondo ci invidia. Una pratica inammissibile, che va contrastata con ogni mezzo: dall’azione legislativa alla disposizione di controlli sempre più severi e frequenti.
La grave crisi economica di questi ultimi anni ha lasciato improvvisamente numerose famiglie prive di un reddito, e dunque nell’incapacità di sostenere un affitto. In questo modo accanto a quelle parti di popolazione che beneficiano già dell’edilizia sociale o sono nelle liste di attesa, si stanno aggiungendo altre famiglie del ceto medio che in precedenza non erano coinvolte nel rischio abitativo. Come Amministrazione e come comunità non possiamo essere indifferenti alle tante richieste di aiuto che ci giungono da diverse famiglie in stato di insolvenza e vulnerabilità sociale. Le ragioni derivano essenzialmente da una incertezza economica dovuta alla imperante disoccupazione, assenza dello stato sociale, aggravata da spese per le utenze e fitto un bene primario come la casa. Siamo in piena emergenza abitativa! Stanno aumentando gli sfratti: molte famiglie rimarranno senza casa e non tutte potranno essere sistemate in case popolari. Sono ormai 15 anni che non se ne costruiscono di nuove nella nostra città. È un quadro sconfortante, che non risparmia neppure la città di Orta Nova dove, una famiglia su 4, non riesce neppure ad arrivare alla 3ª settimana del
mese. Un dato assai preoccupante che viene fotografato su un campione di cittadini che un tempo rappresentava il ceto medio (pensionati, lavoratori autonomi, cassintegrati, precari e disoccupati). Essi costituiscono ormai un ceto povero (i nuovi poveri) che non ce la fa ad arrivare alla fine mese. Le difficoltà delle famiglie aumentano e non per affrontare le spese straordinarie, ma per provvedere all’indispensabile quotidiano: per fare la spesa, pagare l‘affitto, le bollette telefoniche di luce e gas. Senza considerare un buon numero di persone che restano collocate al di sotto della soglia di povertà, vivendo con pensioni al minimo, con un assegno di sostentamento, e sussidi assistenziali vari. Ad
Orta Nova si è aperto un periodo di emergenza sociale grave, con pesanti riflessi negativi sulle problematiche socio-assistenziali e soprattutto con gravissime ricadute nel settore abitativo. Quello della casa, sembra essere uno dei settori più colpiti dalla situazione attuale. Le richieste di un alloggio popolare al Comune di Orta Nova sono tantissime e come detto, non vi sono disponibilità. Altro anello debole della catena, la voce sfratti. Quelli per morosità colpevoli sono, infatti, aumentati rispetto all’anno scorso. I sostegni all’affitto non vanno meglio, in quanto, il sostegno della Regione Puglia, che contribuisce ogni anno con incentivi ulteriori di circa 15 milioni di euro per rimpinguare il fondo sociale, non riesce a soddisfare la richiesta dei cittadini. Le nostre risorse come è acclarato, sono ridotte notevolmente e anche con tutta la buona volontà, non riusciamo a tamponare tali esigenze. Urge una risposta istituzionale per i cittadini, e in via prioritaria, un sollecito riscontro da parte dell’ARCA - Capitanata di Foggia per valutare concretamente il percorso operativo da realizzare per soddisfare le esigenze del territorio. * Sindaco di Orta Nova
“Mobilitiamoci nelle piazze e nelle istituzioni dei Comuni trasformati in pattumiere dai trafficanti di rifiuti per convincere Regione e Governo a finanziare le bonifiche”. È la proposta della vice segretario provinciale del PD foggiano Iaia Calvio e del capogruppo del centrosinistra nel Consiglio comunale di Apricena Michele Lacci avanzata con l’obiettivo di “evitare che le 300.000 tonnellate di rifiuti tombate ad Apricena, Cerignola e Ordona continuino ad inquinare il terreno ed a spargere il loro mefitico
puzzo”. “Magistrati e Carabinieri indagheranno ancora, istruiranno processi, individueranno i responsabili di tanto scempio - continuano Calvio e Lacci. Questo ci è chiaro e attendiamo fiduciosi gli esiti di questa attività. Ciò che ancora non abbiamo chiaro è chi si occuperà della bonifica dei terreni inquinati dai rifiuti solidi urbani sversati illegalmente. L’on. Michele Bordo ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Ambiente per chiedere l’intervento sinergico di Governo e Regione a sostegno dei Comuni. Pro-
poniamo che i gruppi consiliari del Partito Democratico la trasformino in ordine del giorno da discutere nei Consigli comunali dei 61 Comuni della Capitanata. Ogni città e ogni paese foggiano, purtroppo, ha la sua discarica abusiva - concludono Iaia Calvio e Michele Lacci. Allora utilizziamo l’eclatanza dell’inchiesta Black land per favorire una più diffusa coscienza ambientale e costruire reti di solidarietà e cooperazione tra Comuni e comunità sul tema della tutela della salute, dell’ambiente e dell’agricoltura”.
Riaperta la villa Comunale Nonostante i tempi ristretti, l’amministrazione Tarantino, inizia a dare segnali alla sua città. Vogliamo ridare i luoghi comuni ai cittadini e la villa comunale è il polmone della città. “La sua apertura è stata presa di buon grado dalla cittadinanza, luogo molto amato per chi ha voglia di relax, ma anche, luogo per attività fisica per i tanti appassionati dello sport amatoriale.” Questa, la dichiarazione del Sindaco Tarantino. A seguire quella dell’Assessore al verde pubblico Antonio Attino, con i consiglieri Alfredo Ballatore (delega al verde) e Luigi Guglielmo (delega alla n.u.). “Abbiamo ritenuto opportuno dare delle priorità. Sono stati intensificati i lavori per la messa in sicurezza della villa comunale, infatti in questi giorni sono stati eseguiti dei lavori per renderla fruibile a tutti i cittadini. Inoltre, abbiamo, tenuto una riunione assai soddisfacente con la Sia per potenziare i servizi per Orta Nova”. “Per evitare atti vandalici” sottolinea il consigliere Alfredo Ballatore, “Abbiamo ripristinato una convenzione per la vigilanza notturna. Auspico in una presa di coscienza da parte dei vandali dell’ultimo minuto, in quanto la villa comunale è un bene di tutti e deve essere tutelata”. A Stornara un Master Universitario Promuovere la cultura anche in piccole realtà territoriali diventa possibile grazie all'impegno di chi, affermatosi a livello nazionale con tenacia e determinazione, decide di non dimenticare la propria terra natale e di donare nuove esperienze professionali ai propri concittadini. E così è nata l'idea di realizzare a Stornara, piccolo centro dei Reali Siti di nemmeno 5.000 abitanti, un Master Universitario di Primo e Secondo Livello in Consulenza Bioetica e Filosofica, organizzato dal Dipartimento di Scienze Mediche di Base, Neuroscienze ed Organi di Senso dell'Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari. La “folle” idea, pienamente sposata dal primo cittadino Rocco Calamita, è venuta al prof. Rocco Carsillo, già docente di Deontologia Professionale presso l'Università degli Studi di Chieti e stornarese doc, assistente dell'ortese Francesco Bellino, ordinario di Filosofia morale e Bioetica presso la facoltà di Scienze della Formazione nell'ateneo barese, che ricoprirà gli incarichi di presidente e direttore del corso. Il master, annuale e della durata di 1500 ore, è finalizzato alla formazione del consulente bioetico e filosofico, figura professionale sempre più importante nel mondo
della globalizzazione, e si terrà presso il plesso scolastico dell'Istituto di Istruzione Superiore “Olivetti”, che da un anno ha aperto l'indirizzo Servizi Socio-Sanitari “Ottico”. Il percorso formativo, che consentirà l'iscrizione all'Albo dei Counselor, è ammesso a dottori in possesso di laurea triennale o titolo superiore (laurea quadriennale o specialistica) e si rivolge soprattutto ai professionisti del settore sanitario, ma anche ad esempio a giuristi, avvocati, ingegneri, bancari, giornalisti o forze dell'ordine che vogliono introdurre la dimensione eticofilosofica nella loro professione. La quota di iscrizione è di euro 2.500 rateizzabili in due tranche, ma per gli allievi under 35 è previsto il finanziamento regionale della spesa. Il titolo conseguito al termine del Master sarà valutabile per le graduatorie del personale docente e dirigente e per i concorsi nella pubblica amministrazione. Per informazioni, è possibile contattare via mail i due referenti del corso ai seguenti indirizzi di posta elettronica: francesco.bellino@uniba.it oppure rocco.carsillo@uniba.it. L’estate dei Bimbi Un’altalena per volare, il sogno di ogni bambino... Due corde e un asse di legno sospese al ramo di un vecchio albero stanco. Questa è l’altalena nell’immaginario di molti. Uno dei giochi più amati dai bambini ma nel contempo sogno irrealizzabile per alcuni, soprattutto se affetti da disabilità grave. Ed è proprio per questi bambini che nasce l’iniziativa di dare concretezza all’ idea dell’Associazione Aps Missione Possibile di Orta Nova: favorire l’installazione, in collaborazione con l’Assessorato ai Servizi Sociali, di un’altalena per diversamente abili nella Villa Comunale di Orta Nova. Con la manifestazione del 5 luglio ha preso il via ad una serie di eventi che
caratterizzeranno l’Estate Ortese ed, in quest’ottica, la neo Amministrazione di Dino Tarantino ha voluto dare un occhio di riguardo al sociale. L’associazione, per l’occasione, ha avviato una raccolta fondi per affrontare una spesa pari a 3mila euro per l’acquisto di un’altalena accessibile che consenta anche ai bimbi con disabilità di godere dello spazio nella villa comunale. “L’altalena” evidenzia l’Assessore ai Servizi Sociali e Pari Opportunità Ottavia D’Emilio, “non vuole essere un solo momento di svago, ma soprattutto di integrazione, in modo tale da creare sin dall’infanzia i presupposti per una cultura dell’accoglienza. Pertanto, per limitare il più possibile l’insorgere di preconcetti, è fondamentale cominciare dai bambini”. Ad accendere il motore dell’iniziativa è l’Associazione Aps Missione Possibile di Orta Nova, con un appello, al quale l’amministrazione di Dino Tarantino ha risposto con pronta risolutezza. “Sono dell’idea”, continua l'Assessore D'Emilio, “che anche con il gioco si possa avere la possibilità di condividere in modo attivo le relazioni con gli altri e sviluppare il più possibile il comportamento della persona, favorendone un senso di sicurezza, di appartenenza al gruppo, di riuscita, quindi di collaborazione, rispetto, autostima, solidarietà e gratitudine. Il treno della solidarietà e del sociale e solo all'inizio del suo viaggio e quale partenza migliore se non i sogni dei bambini”. Ascoli Satriano: l’ex sindaco Antonio Rolla assolto L’8 luglio scorso il Collegio Giudicante, presieduto dal Giudice Protano, ha assolto “perché il fatto non sussiste l’ex sindaco Antonio Rolla e dieci componenti del Consiglio comunale di Ascoli Satriano per l’approvazione di atti deliberativi del tutto legittimi e riguardanti l’utilizzo dei fondi del terremoto del 1980.
Attenti a quei due. Si potrebbe riassumere così, parafrasando il titolo di una celebre serie tv degli anni Settanta, il primo consiglio della nuova amministrazione comunale di Orta Nova. I due, protagonisti indiscussi dell'assise, hanno il nome e il cognome di Dino Tarantino, eletto sindaco del popoloso centro dei Reali Siti, e di Peppino Moscarella, ex primo cittadino per tre mandati ed eletto all'unanimità dalla Maggioranza come nuovo Presidente del Consiglio Comunale. “Abbiamo scelto di incontrarci all'aperto in Largo Gesuitico affinchè diventi luogo di aggregazione, di incontro e discussione delle scelte” spiega Tarantino nel discorso introduttivo alla cittadinanza, intervenuta numerosa alla riunione nell'inedito e suggestivo scenario del cuore storico della cultura ortese. “È doveroso rivolgere un augurio affinché non venga mai meno l'impegno assunto a favore dei superiori interessi della comunità, superando steccati ideologici e senza seguire la strada del cieco e inutile rancore personale. Il mio modus operandi sarà improntato su umiltà, onestà intellettuale e materiale, confronto franco e diretto, aperto al dialogo fattivo, pur consapevole del grave impegno e delle tante difficoltà che ci attendono”. Non ci sono state sorprese nella comunicazione dei componenti della Giunta né nell'elezione del nuovo presidente del consiglio comunale: la Maggioranza compatta ha scelto Moscarella, motivando la decisione, con le parole di Ballatore “per dare un segno di discontinuità, come prima volta nella storia della nostra città: quindi vogliamo proporre un presidente del consiglio alle minoranze”. Astenutisi o votato contro, i cinque consiglieri di opposizione non hanno tuttavia presentato una controproposta, decidendo all'ultimo momento di rinunciare alla candidatura di Maria Rosa Attini: scelta interpretata dai più come una rigida presa di posizione che sa quasi di resa incondizionata. “La scelta della mia persona mi inorgoglisce, mi onora e mi dà coscienza della stima che questo consiglio ha verso di me, per questo ringrazio in primis chi mi ha proposto e votato ma anche chi si è espresso diversamente. Sarò rigoroso nel far rispettare dibattiti civili tesi a trasmettere un messaggio positivo alla popolazione del ruolo e delle isti-
tuzioni cercando equilibrio e mediazione nel rispetto dei diritti di ciascun consigliere, secondi i dettami delle fonti normative”, sono state le sue prime parole, cui ha subito replicato Lorenzo Annese, consigliere all'opposizione lanciando la prima prevedibile bordata: “Non offendete e prendete in giro la minoranza, che siamo noi, cui la comunità ha chiesto di vigilare e non l'ha detto invece a Moscarella”. C'era attesa anche per vedere la reazione di Iaia Calvio, sconfitta al ballottaggio per una manciata di voti e protagonista di una recente polemica verso la riorganizzazione degli uffici comunali che ha visto il ritorno di Maria Di Meo come vicesegretaria comunale: ebbene, l'ex prima cittadina è do-
vuta andar via anzitempo stizzita per un impegno personale già preso, ricordando che inizialmente il consiglio si sarebbe dovuto tenere ieri (“ma un consigliere comunale all'ultimo momento ha dovuto fare una visita medica” la giustificazione espressa dal consigliere Vece). Sono poi seguiti gli interventi di altri membri della nuova amministrazione (gratitudine agli elettori, fiducia al sindaco e impegno quotidiano sono stati i leitmotiv delle loro orazioni) e la lunga lettura del programma elettorale del sindaco, criticata da Francesco Sauro (eletto nel Pd) in quanto “avrebbe in realtà dovuto parlare delle linee programmatiche di inizio mandato, che è un documento ben diverso dal programma”.
Non poteva festeggiare nel modo migliore l’Avis di Orta Nova i suoi 30 anni di vita. Una due giorni di appuntamenti intesi, un convegno ha inaugurato la kermesse avisina, svoltosi nella sala convegni del Palazzo Gesuitico, dove il dott. Michele Centra, primario del servizio di immunologia e medicina trasfusionale dell’azienda OspedalieraUniversità OO.RR. di Foggia ha evidenziato l’importanza della donazione del sangue, mentre il prof. Vincenzo De Sanctis, ortese dok, Primario del reparto di pediatra ed adolescentologia dell’Ospedale Quisisana di Ferrara, premiato alcuni anni fa con “l’ortese nel Mondo”, la manifestazione organizzata dall’Associazione Culturale L’Ortse e dall’amministrazione comunale, nel corso della serata ha presentato il libro: “Come vincere la sfida dalla Talassemia”. Il prof. De Sanctis nel suo intervento ha evidenziato che le talassemie sono un gruppo di malattie ereditarie caratterizzate da anemia cronica di gravità variabile conseguente a un difetto quantitativo nella produzione di emoglobina, la molecola responsabile del trasporto di ossigeno e anidride carbonica nell’organismo. Sono circa 7 mila i malati nel nostro Paese. Il prof. De Sanctis è nato ad Orta Nova 68 anni fa, specialista in Pediatria ed Endocrinologia è stato Direttore della
Uoc di Pietraia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara; Presidente della Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza e presidente della Società Italiana per lo studio delle Talassemie ed Emoglobinopatie. È autore di numerose pubblicazioni su riviste scientifiche nazionali ed internazionali. Due momenti interessanti che hanno attirato l’attenzione dell’intero e affollato uditorio. Ad introdurre l’evento è stato il presidente della sezione ortese, Michele Di Conza e moderato da Dome-
nico Sinisi, che nella sua introduzione ha evidenziato: “A piccoli passi, tra gioia e sacrifici e nel rispetto dei valori fondamentali della solidarietà, abbiamo scritto un pezzo di storia della nostra città. Ringraziamo tutti i donatori che si sono succeduti in questi trenta anni, e tutti quelli che anche non potendo donare, hanno condiviso il nostro messaggi e hanno collaborato con la nostra associazione, permettendole di raggiungere grandi risultati e di esser al fianco di chi soffre”. Nel corso della serata sono stati premiati con targhe: la sig.ra Franca Fabbiano, moglie del primo presidente della sezione Avis di Orta Nova, Franco Salierno, la moglie di Michele Sauro decano Avis, alla memoria; la moglie di Carmine Spicci, decano avis alla memoria; Saverio Pandiscia presidente dell’A.N.F.C.D. e Annito Di Pietro, presidente ed editore dello Sguardo sui 5 Reali Siti, per meriti acquisiti. Il giorno successivo si è svolta la sfilata dei labari, rappresentati da ben 15 sezioni avisini della provincia di Foggia, che accompagnati dal Concerto Bandistico di Ordona si sono recati in chiesa dove è stata celebrata la messa di ringraziamento. Dopo la celebrazione religiosa il corteo si è diretto nella villa comunale per deporre una corona di fiori ai piedi del monumento dedicato ai donatori. Un plauso doveroso agli organizzatori della manifestazione.
Hanno destato forte clamore, le parole pronunciate “a voce alta” da don Giacomo Cirulli, parroco della Parrocchia B.V.M. Addolorata di Orta Nova, nel corso dei festeggiamenti in onore di Sant’Antonio. Il Prelato non ha usato frasi di circostanza né toni accomodanti, ma è andato a muso duro al nocciolo della questione: la dilagante piaga dei tumori che in questi ultimi tempi sta “divorando” la città; tributo “inaccettabile” di innocenti vite, versato per garantire il business delle ecomafie. Sono ormai consistenti i casi venuti ormai alla luce in tutto il territorio di Orta Nova. Per avere un quadro chiaro di quanto questo fenomeno abbia assunto toni allarmanti, basta snocciolare qualche dato del nosocomio foggiano, in riferimento a ricoveri di alcuni ortesi che ricorrono ad interventi specialistici interventi specialistici di asportazione delle zone tumorali ed al sostegno terapeutico e farmacologico. Ha deciso perciò di non tacere don Giacomo, di fronte alle tante famiglie che soffrono il dramma della lenta ed inesorabile perdita di una persona cara; un dramma questo, vissuto nella più totale solitudine. “Questa è la terra che ha fatto vivere generazioni e generazioni, di nostri fratelli e sorelle: qui hanno vissuto per poi partire alla volta della terra celeste …”. Ha così esordito don Giacomo, prima di impartire la solenne benedizione. “E questa è la terra che ultimamente viene violentata continuamente. È la terra che ci fa vivere tutti quanti, la terra che produce “l’oro” del nostro territorio. Sant’Antonio benedice, cari fedeli, ma senza la nostra collaborazione non è che possa fare tutto. Noi dobbiamo riflettere bene, capire bene che qui è tutta la nostra vita. Dio ci ha messi qui, e la nostra fonte di vita è rappresentata da questa terra. Dobbiamo opporci perciò con tutta la nostra forza e con tutta la nostra decisione, allo scempio che sta avvenendo sul nostro territorio! Con tutta la nostra forza, come dovere di cristiani e devoti del nostro Santo Patrono. Quindi adesso benediciamo, ma con un appello rivolto non solo alle au-
torità che sono qui presenti, ma destinato a ciascuno di noi: dobbiamo opporci a qualsiasi “forza” a qualsiasi “potenza”, che sta rovinando la nostra terra e la nostra salute. Dobbiamo essere forti e coraggiosi! Preghiamo per chi sta commet-
tendo questo peccato, perché si converta certamente; tuttavia noi dobbiamo far fronte comune e ci dobbiamo opporre! Penso sia questa, la volontà del nostro Santo Patrono. Allora, attraverso questa benedizione assumiamo un impegno col Signore e con Sant’Antonio: tutti attivi per difendere la nostra terra, la nostra Santa Terra!”. Parole queste, cadute come macigni addosso ai tanti fedeli riuniti
per partecipare alla processione in onore di Sant’Antonio, che hanno scosso profondamente gli animi, contribuendo (c’è da augurarselo), a risvegliare le tante, troppe “coscienze sopite”. E già, perché come ha lasciato ben intendere lo stesso don Giacomo, la salvaguardia di un territorio non può essere prerogativa esclusiva di intervento da parte di Autorità e Forze dell’Ordine; al contrario si realizza partendo invece dalla presa di coscienza del singolo cittadino, in ordine alla denuncia degli illeciti rilevati nonché, al diniego di ogni forma di convivenza. Non è infatti un segreto l’esistenza nel comprensorio di proprietari terrieri o di cave, che dietro pagamento di denaro, consentono lo sversamento di liquami o il sotterramento di materiali tossici. Basta osservare infatti, lo strano andirivieni di mezzi pesanti che al calare delle tenebre, si svolge in alcune aree. E nemmeno va trascurata, “la gestione politica” del territorio. Non sono trascorsi che pochi anni dal pericolo scongiurato concernente la realizzazione di una discarica in località Ferrante, ed eccoci nuovamente ad affrontare una nuova ed insidiosa forma di inquinamento ambientale: la collocazione di un numero impressionante di pale eoliche. Chi può realmente dire quali siano gli effetti reali che tali impianti determinano sul nostro territorio? E chi ha tratto benefici da un’operazione così spregiudicata, che addirittura non ha portato ancora introiti nelle casse comunali? Sono aspetti questi, su cui le parole del Sacerdote, invitano di rimando a soffermarsi con molta attenzione. È al risveglio delle singole coscienze che ha voluto far leva don Giacomo, riscuotendo la stima e l’affetto non solo dei suoi parrocchiani, ma di tutta la popolazione ortese.
Carapelle: Don Claudio Visconti diventa Parroco di San Giuseppe. Orta Nova: Don Angelo Festa Co-Parroco alla B.V.M. di Lourdes. Stornara: Giuseppe Ciarciello nuovo vicario parrocchiale in San Rocco Con una Notificazione al clero diocesano il vescovo don Felice di Molfetta ha determinato le nuove cariche all’intero della diocesi di CerignolaAscoli Satriano. Le novità sono arrivate anche nelle parrocchie dei cinque Reali Siti, dove si assisterà nel mese di settembre a un totale cambiamento, almeno per quanto riguarda Carapelle. Infatti, Don Claudio Visconti lascia la parrocchia della B.V.M. di Lourdes in Moschella (Cerignola) e diventa Parroco di San Giuseppe in Carapelle; Don Angelo Festa lascia la parrocchia di San Giuseppe in Carapelle e diventa Co-Parroco nella parrocchia della B.V.M. di Lourdes in Orta Nova. Anche Stornara nel ciclone del cambiamento, il diacono Giuseppe Ciarciello diventerà presbitero il 18 ottobre e assumerà l'incarico pastorale di Vicario Parrocchiale in San Rocco (Stornara) e Assistente Diocesano di Azione Cattolica/Ragazzi. I motivi che contraddistinguono queste nomine si possono estrapolare dalle prime righe della lettera che il vescovo ha scritto il 17 luglio: «Carissimi, anche quest'anno, mantenendo fede a un impegno divenuto tradizione, sono stato
dal 7 al 12 luglio a Meta di Sorrento (Na) presso la Casa di Spiritualità “Armida Barelli" […] Sono stati giorni di preghiera e di riflessione, di incontri personali e comunitari nonché di fraterna condivisione e comunione reciproca. È un'esperienza cui tengo
tanto, perché vissuta intensamente sotto il segno della paternità sacramentale e della fraternità. […] Ho dato tutto il tempo necessario a ogni singolo sacerdote, aprendo reciprocamente il cuore al dialogo, alla confidenza e alla valutazione del percorso presbiterale in termini personali e di impegno nelle attività pastorali affidate. In questo contesto di franchezza e di dialogo con i singoli, sorretti dalla preghiera, sono arrivato alla determinazione di procedere a tali nomine» Un lavoro pastorale promosso dalla condivisione della preghiera e dalla comunione, una nuova rete del sinodo diocesano che si sta muovendo in termini di franchezza, dialogo e preghiera con i singoli presbiteri. Ed è proprio con queste parole che il vescovo scrive alle sue parrocchie. Nella lettera è precisato anche: “Nel mese di settembre, in vista di un calendario da determinare, avverranno i vari avvicendamenti, predisponendosi ad essi”. E termina con gli auguri di buone vacanze: “Augurando a tutti e ciascuno buone vacanze, assicuro la mia preghiera e tutti benedico nel Signore”.
Si svolgerà dal 27 al 31 agosto prossimi la 3ª edizione del “Deliceto Musica FestivalFrancesco De Matteo”, l’evento organizzato dall’Associazione Turistica Pro Loco “Amedeo Iossa” di Deliceto e dall’Associazione Musicale Culturale “Bel Canto” di Foggia, con il patrocinio del Comune di Deliceto e della Provincia di Foggia avrà luogo nel Salone del Castello Normanno-Svevo di Deliceto. La kermesse musicale delicetana è nata con l’intento di far conoscere al grande pubblico la figura e le opere del giovane talento Francesco De Matteo che sul finire dell’ottocento compose brani lirici di straordinaria bravura, tanto da meritare il plauso di compositori come Pietro Mascagni, Giuseppe Verdi e J. F. Massenet. La manifestazione ben strutturata, dal Direttore Artistico Maria Gabriella Cianci, in cinque serate con un percorso eccellente; si aprirà il 27 agosto con la serata inaugurale con gli interventi del Sindaco, il dott. Antonio Montanino; del presidente della Pro Loco, il rag. Benvenuto Baldassarro, del Direttore Artistico Maria Gabriella Cianci e del Segretario Generale Michele Campanaro. Seguirà il Recital del pianista Nunzio Aprile. Il 28 agosto il Recital Ensemble “I Musici di Puglia” con l’omaggio a Francesco De Matteo. Il 29 agosto il recital “La voce classica del Sassofono con Francesco Panebianco e Claudia Samele. Il 30 agosto il Recital Ensemble: “Chiari e Netti” quartetto di clarinetti con F. Ricciardi, G. Ricciardi, M. Dorini, A. Perrella. Il 31 agosto 2014 il “De Matteo’s story… e il dramma eterno continua” una sera a casa di Francesco con
Si sono svolti ad Acquaviva delle Fonti (Bari), presso l’istituto tecnico commerciale Colamonico, le Qualificazioni ai Campionati Italiani Juniores valevoli per l’accesso alle Finali de Campionati Italiani Juniores che si svolgeranno il 27 e 28 settembre a d Ostia (Roma). Straordinaria l’organizzazione di gara ad opera della Fitness Center di Acquaviva delle Fonti. Protagonisti gli atleti della Gym Star di Carapelle del tecnico Francesco Perdonò. In questa occasione a scendere in pedana sono stati gli atleti Christian Lo Russo (cat. Under17), Iulia Ilie (cat. Under17), Laurentiu Stecko e Daniela Ilie alla loro prima esperienza nella categoria Juniores. Nonostante il caldo torrido, che ha condizionato la prestazione di tutti gli atleti, hanno ben figurato gli atleti della società
Nunzio Aprile, con i soprani: Maria Gabriella Cianci, Anna Maria Soccio, Monica Paciolla, Loredana Martino, Marisa Conte; con i bassi: Davide Longo, Antonio Perrella, con la voce recitante di Maria Nelide Longo e la voce narrante di Rosa d’Onofrio. Nel corso delle serate musicali sarà presentato l’incisione discografica in prima assoluta “Gli operisti di Puglia” da Luigi Rossi ad Umberto Giordano e il libro “Il mistero di mr. Nessuno” della scrittrice Maria Nelide Longo edito da Il Castello. “Una edizione, quella di quest’anno ancora più caratterizzata sulla figura e sulle opere di Francesco de Matteo”, ha evidenziato il Direttore Artistico M. Gabriella Cianci, “L’obiettivo per il prossimo anno sarà mirato
alla presenza di una opera di De Matteo nel cartellone del Festival della Valle d’Itria”. Intanto il Segretario Generale del Festival Michele Campanaro anticipa qualche evento dell’edizione del 2015: “Dal 31 luglio all’8 agosto del prossimo anno si svolgeranno i corsi estivi di alto perfezionamento musicale con gli indirizzi Canto Lirico, Barocco e da Camera con Maria Gabriella Cianci e Pianoforte e musica da Camera con Nunzio Aprile. Inoltre nel corso delle serate del Festival presenteremo una novità editoriale: un librofumetto sulla vita di Francesco De Matteo, un abbinamento fumetto-lirica grazie all’impegno del disegnatore Vito Antonio Baldassarro”.
di Capitanata. Gli atleti guidati da Perdonò, hanno portato a casa una medaglia d’oro e una d’argento regionale, e un 4° posto appena un gradino sotto al podio. L’atleta Christian Lo Russo, reduce dalle Finali ai Campionati Italiani Under17, svoltisi nel mese di maggio ad Ostia, e nonostante una fastidiosa cisti al polso che continua a dargli non pochi problemi, ha conquistato il primo gradino del podio nella sua categoria e relativa medaglia d’oro regionale. Si ferma ai 75 kg nell’esercizio di strappo, sbagliando per poco gli 80 kg in seconda e terza alzata. Batte il proprio record personale nell’esercizio di slancio sollevando ben 105 kg, per un totale di 180 kg. Più che discreta la prova dell’atleta Daniela Ilie che, con cinque mesi di stop dagli allenamenti per motivi familiari, ha ben figurato eguagliando con estrema facilità i propri passati record personali. Daniela
ha tentato di battere i propri record personali sia nell’esercizio di strappo, fallendo i 48 kg, che in quello di slancio, sollevando 60 kg (ritenuti nulli dagli arbitri). Daniela ha conquistato il secondo gradino del podio e relativa medaglia d’argento regionale. Soddisfacente la prova di Laurentiu Stecko, che in una condizione fisica non ottimale, che ne hanno messo a dura prova la tenuta fisica, ha concretizzato un totale di 200 kg conquistando il 4° posto ad un passo dal podio. L’atleta Iulia Ilie, quindicenne, alla sua 4° gara ufficiale ha eguagliato i propri record personali tentando in terza prova, sia nello slancio che nello strappo, di superarli. Iulia ha totalizzato 60 kg conquistando la sesta posizione in classifica. La poca esperienza della giovane atleta ha fatto si che la stessa, in fase di iscrizione pesasse 48,250 kg, 250 gr. in più della propria categoria, che spostavano la giovane nella categoria superiore. Peccato perché rientrando nella 48 kg la giovane Iulia avrebbe conquistato la medaglia d’argento regionale e accesso facile alle finali di settembre. Ora toccherà aspettare le classifiche nazionali d’ufficio per scoprire chi conquisterà il pass per le ambite Finali ai Campionati Italiani Juniores che, come già detto, si terranno nel mese di settembre ad Ostia.
immergere pochi panzarotti per volta e lasciarli cuocere per 1 o 2 minuti per lato, fino a quando diventeranno dorati.
Il grano duro Cappelli per pasta, pane e pizza Questo mese voglio dedicare questo spazio al grano duro “Senatore Cappelli”, grano dell’eccellenza della Capitanata e particolarmente adatto per la produzione di farine di alte qualità nutritive e ottime per il pane e la pasta. Questa varietà di grano è una coltivazione di quello duro ottenuta dal genetista Nazareno Strampelli, agli inizi del XX° secolo presso il Centro di Ricerca per la Cerealicoltura di Foggia. Il senatore del Regno Raffele Cappelli, assieme al fratello Antonio, aveva avviato la trasformazioni agraria in Puglia e appassionato di agronomia, mise a disposizione di Strampelli le sue tenute agricole in provincia di Foggia. Qui, a partire dal 1907 Strampelli selezionò e incrociò grani duri autoctoni del Sud Italia e delle isole e provenienti da altri Paesi del Mediterraneo ottenendo, nel 1915, a partire dalla varietà tunisina "Jeanh Rhetifah", proprio il grano Cappelli, il quale ebbe un periodo di grande successo. Nel trentennio dagli anni ’20 agli anni ’50, fino al 60% della superficie nazionale italiana a grano duro era investita a Cappelli, che si diffuse in seguito anche in altri paesi del Mediterraneo, e venne diffusamente utilizzato sino al 1975 per poi vedere scemare drasticamente la sua diffusione sino al 1991, quando ne fu gradualmente ripreso l'uso. Il Cappelli è ancora coltivato dopo quasi un secolo, in particolare nel meridione d'Italia (Basilicata, Puglia, Sardegna), per la produzione di pasta di qualità superiore e pane e pizza biologici. Panzerotti con mozzarella e pomodoro Ingredienti: 150 gr. di mozzarella; abbondante olio per friggere; 5 pomodori; sale. q.b.
Per la pasta: 400 gr. di farina; 20 gr. di lievito di birra: sale q.b. Ed ecco una leccornia che contraddistingue la cucina di Capitanata. Lavare e incidere i pomodori, poi sbollentarli per 1 o 2 minuti, sgocciolarli, pelarli, eliminare i semi. In un tegame trasferire la polpa e cuocere per 5 minuti a fuoco moderato, evitando di aggiungere condimenti, portare il tutto ad addensare la salsa. Tagliare a cubetti la mozzarella e porla in un colino. Su
di una spianatoia versare la farina aperta a fontana cospargere con una presa di sale, poi versare nella cavità centrale il lievito sciolto in acqua tiepida, quindi impastare con un altro goccio d'acqua per ottenere un impasto liscio ed elastico. Formare una palla e porla in una terrina infarinata, coprire con un canovaccio e lasciare per 1 ora. Trascorso il tempo stabilito staccare dalla pasta un pezzo dal formato di un'albicocca, stenderlo e formare un disco di circa 12 cm., procedere in questo modo per formare tanti dischetti. Quindi distribuite sulla metà di ciascun dischetto 2 cucchiaini di salsa di pomodoro, suddividere in parti uguali la mozzarella. Ripiegare la pasta formando tante mezzelune e sigillare bene i bordi. In un tegame scaldare olio abbondante,
Cinqulicchije e fasule (Gnocchetti e fagioli) Questo piatto della cucina ortese sarà il piatto principe della Settimana della Cultura che si svolgerà dal 15 al 21 settembre prossimi. Ingredienti: 300 gr. di cinquilicchije; 200 gr. di fagiolini; 300 gr. di pomodori pelati; foglie di alloro; 3 spicchio d’aglio; 1 cipolla; olio di oliva extravergine; sale e pepe q.b.. Preparazione dei Cinqulicchije (gnocchetti). Su di una spianatoia versate la farina aperta a fontana (semola di grano duro e un terzo di farina bianca). Impastare con acqua tiepida fino a quando il composto di pasta non diventa consistente, elastico, compatto e morbido. Quindi tagliarlo e ricavare dei cilidretti spessi un dito. Con un coltello tagliare i cilindretti di pasta a pezzettini dalle dimensioni dell'unghia del pollice, strascinarli con le dita (utilizzando il medio) si ottengono i cinquilicchije (gnocchetti). Si comincia mettendo a bagno dalla sera precedente i fagioli, in una pentola con acqua e un pizzico di sale. L'indomani, scolare l'acqua e porre i fagioli in una pentola piuttosto capiente Coprirli nuovamente d'acqua e far cuocere, a fuoco moderato. A meta cottura aggiungere un paio di spicchi d'aglio, una foglia d'alloro e sale, spegnere al punto di cottura desiderato. Si passa alla preparazione del sughetto: far soffriggere poco l'aglio, quindi aggiungere i pomodori pelati in precedenza tritati grossolanamente, salare e proseguire la cottura per altri venti minuti. Contemporaneamente mettere a bollire, in una capace pentola l'acqua, i cinquilicchije (gnocchetti). Toglierli dal fuoco quando sono al dente, quindi aggiungere i fagioli e condire con il sughetto di pelati e portare subito a tavola. Per gli amanti del gusto forte condirli con l’olio santo (olio con il peperoncino).
Enrichetta Fatigato Atomi e Vuoto e il Divino in me di Carlo Gentile. pp. 304 Claudio Grenzi Editore
“Atomi e Vuoto e il Divino in me”. Il timbro verde, posto da Gentile su ogni foglio conservato nella sua biblioteca e riproducente un’espressione di Giuseppe Rensi, suona come un mantra e guida, al di là di ogni esegesi, biografia e, ancor meno agiografia, la ricostruzione delle tessere documentali raccolte, custodite e trasmesse, come segno stigmatizzante il proprio leit-motiv esistenziale. «[…] la preghiera, i mantras - scrisse Gentile in La parola e il silenzio sul n. 11 del 1980 della Rivista italiana di Teosofia - si alimentano ad una riviviscenza soggettiva [...] vitalizzante all’infinito [...] portatore di un destino»”. Carlo Gentile (Foggia, 1920-1984) è stato professore di storia e filosofia presso il Liceo-Ginnasio Statale “V. Lanza” di Foggia. Formatosi alla scuola di Antonio Aliotta e di Ernesto Buonaiuti, amico di Aldo Capitini, Gentile, che Tommaso Fiore annoverò tra i formiconi di Puglia, è stato partecipe di una pluralità di esperienze e di interessi culturali ed umani pervasi da quegli ideali di fratellanza, tolleranza, umanità e non-violenza che furono una costante della sua esistenza e che lo portarono nel dopoguerra ad aderire alla Massoneria, dove ricoprì la carica di Gran Maestro Aggiunto e quindi di Gran Maestro Onorario del Grande Oriente d’Italia.
Salvatore Loconte La dieta mediterranea preventiva anticancro nella terra di Federico II di Svevia Progedit Nella lunga esperienza trentennale di nutrizionista l’autore ha verificato che l’alimento tollerante e alcalino può essere paragonato a un farmaco. Questa verità fu evidenziata dal dottor O. Wamburg, il quale già nel 1931 fu insignito del premio Nobel per le sue ricerche su “La causa primaria del cancro”: un’alimentazione basata soprattutto sull’utilizzo di cibi acidi e su uno stile di vita sedentario. Uno dei fattori che possono acidificare il corpo è infatti il cibo. Gli alimenti che acidificano il corpo e favoriscono l’insorgenza di molte malattie tra cui il cancro sono lo zucchero raffinato, tutti i prodotti raffinati e trasformati tra cui alcool, farine per la panificazione, margarina, sale, zuccheri e conservanti, tabacco, alimenti in scatola che contengono conservanti, coloranti, aromi; ancora, carne rossa, latte in polvere. Al contrario, gli alimenti che aiutano il nostro corpo a rimanere alcalino sono tutte le verdure cotte e crude, che abbondano spontanee e commestibili in particolare sulla Murgia, la frutta di stagione, noci, semi di lino, mandorle, cereali biologici normali o integrali, il miglio, il miele, legumi, l’olio di oliva extravergine con premitura a freddo, i formaggi di capra. Inoltre, l’attività fisica aumenta l’ossigenazione delle cellule, mentre l’inattività produce l’effetto opposto. In questo libro l’autore ha fuso le acquisizioni della dieta mediterranea con la riscoperta delle proprietà nutraceutiche delle erbe del territorio, la loro raccolta e il loro utilizzo per la preparazione di piatti che nascono dalla sapienza contadina. Loreta A. Nunziata Spargi sulla terra Signore, il tuo profumo di Santità perché l’uomo di te ha sete ed. Centro Loreta di Cultura e Solidarietà Giovanni Paolo II 100 pag. Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II nella IIª Domenica di Pasqua, Festa della Divina Misericordia, uno eletto nel 1958, l’altro vent’anni dopo, ma entrambi santificati per storia e percorsi
personali insieme sono acclamati, canonizzati a gloria di Dio, della nostra futura generazione e della storia tutta della Chiesa.